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CON CINEMAXXI CONTINUA LA COLLABORAZIONE TRA IL MAXXI E IL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA Roma 23 ottobre 2012. E’ nella mission del MAXXI fare sinergia con altre istituzioni di respiro internazionale presenti sul territorio con l’obiettivo di essere parte attiva della vita culturale di Roma, sempre più ricca di stimoli. E proprio su questa linea continua, anche per la VII edizione, la collaborazione tra il MAXXI e il Festival Internazionale del Film di Roma. Anche per il 2012 le due istituzioni lavoreranno in sinergia rafforzando una collaborazione che, avviatasi nel 2010, diventa sempre più forte, arricchendo l’offerta culturale del MAXXI e del Festival: la collaborazione tra le due istituzioni vedrà infatti quest’anno come punto focale proprio l’utilizzo degli spazi del museo per ospitare CinemaXXI una parte del Festival dedicata alle nuove correnti del cinema mondiale. Grazie alla sezione CinemaXII, rivolta a quelle opere in grado di ridefinire continuamente il concetto stesso di cinema, si evidenzia ulteriormente l’attenzione che il MAXXI dedica alle espressioni creative di oggi. Questa attenzione si basa sul dialogo tra discipline diverse, e il cinema, con la sua capacità di coinvolgere e comunicare a un pubblico molto vasto, rappresenta certamente una delle forme di creatività più universali. La vocazione del MAXXI ad essere un canale di trasmissione dei contenuti della cultura contemporanea italiana all’esterno e punto di ricezione dei flussi della cultura internazionale, si realizza pienamente in questo progetto, rendendo il museo ancora di più un luogo pluridisciplinare, aperto alla sperimentazione e all’innovazione, un vero e proprio campus per la cultura.

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CON CINEMAXXI CONTINUA LA COLLABORAZIONE

TRA IL MAXXI E IL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA

Roma 23 ottobre 2012. E’ nella mission del MAXXI fare sinergia con altre istituzioni di respiro

internazionale presenti sul territorio con l’obiettivo di essere parte attiva della vita culturale di

Roma, sempre più ricca di stimoli. E proprio su questa linea continua, anche per la VII edizione, la

collaborazione tra il MAXXI e il Festival Internazionale del Film di Roma.

Anche per il 2012 le due istituzioni lavoreranno in sinergia rafforzando una collaborazione che,

avviatasi nel 2010, diventa sempre più forte, arricchendo l’offerta culturale del MAXXI e del

Festival: la collaborazione tra le due istituzioni vedrà infatti quest’anno come punto focale proprio

l’utilizzo degli spazi del museo per ospitare CinemaXXI una parte del Festival dedicata alle nuove

correnti del cinema mondiale.

Grazie alla sezione CinemaXII, rivolta a quelle opere in grado di ridefinire continuamente il

concetto stesso di cinema, si evidenzia ulteriormente l’attenzione che il MAXXI dedica alle

espressioni creative di oggi. Questa attenzione si basa sul dialogo tra discipline diverse, e il

cinema, con la sua capacità di coinvolgere e comunicare a un pubblico molto vasto, rappresenta

certamente una delle forme di creatività più universali.

La vocazione del MAXXI ad essere un canale di trasmissione dei contenuti della cultura

contemporanea italiana all’esterno e punto di ricezione dei flussi della cultura internazionale, si

realizza pienamente in questo progetto, rendendo il museo ancora di più un luogo pluridisciplinare,

aperto alla sperimentazione e all’innovazione, un vero e proprio campus per la cultura.

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Festival Internazionale del Film di Roma MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo

CONFERENZA STAMPA Il programma di CinemaXXI

Martedì 23 ottobre 2012, ore 14.30

Auditorium del MAXXI

con Marco Müller

Direttore Artistico del Festival Margherita Guccione

Direttore MAXXI Architettura Anna Mattirolo

Direttore MAXXI Arte e

i programmatori di CinemaXXI

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CINEMAXXI CinemaXXI è un nuovo concorso del Festival Internazionale del Film di Roma, dedicato alle nuove correnti del cinema mondiale senza distinzione di genere e durata. Un concorso rivolto innanzitutto alle opere in grado di esprimere la ridefinizione continua del cinema all’interno del continente visivo contemporaneo. CinemaXXI, che ospita anche alcune opere Fuori Concorso, accoglie lungometraggi, mediometraggi, cortometraggi. Una giuria Internazionale presieduta dall'artista e cineasta scozzese Douglas Gordon, e composta da Hans Hurch, Ed Lachman, Andrea Lissoni ed Emily Jacir, assegnerà - senza possibilità di ex-aequo - i premi:

� Premio CinemaXXI (riservato ai lungometraggi) � Premio Speciale della Giuria – CinemaXXI (riservato ai lungometraggi) � Premio CinemaXXI Cortometraggi e Mediometraggi

CinemaXXI sarà inaugurata dal film Centro Histórico di Aki Kaurismäki, Pedro Costa, Victor Erice e Manoel de Oliveira, presentato Fuori Concorso in prima mondiale. A Walk in the Park di Amos Poe sarà invece il film di apertura del Concorso.

LA SIGLA DELLA SETTIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL Lanterne magiche, kaiser panorami, stereogrammi, dagherrotipi, cronofotografia; sono questi dei dispositivi mossi dal desiderio di incarnare il reale e di incantare. Sono macchine del tempo, tese all’invenzione del mito del presente, testimonianza del passato e proiezione del futuro. In mezzo ci sta il sogno, l’avventura e il mondo delle idee. Prendere posto, mettersi comodi, il viaggio ha inizio.

Zapruder filmmakersgroup ZAPRUDERfilmmakersgroup Art film venture romagnola, dedita allo sviluppo e realizzazione dei progetti firmati Zapruder. Prende il nome da Abraham Zapruder il 'franco tiratore' di Dallas artefice dei celeberrimi fotogrammi che ritraggono l’omicidio Kennedy. Autori e registi del gruppo sono David Zamagni e Nadia Ranocchi che nel 2000 l’hanno fondata insieme a Monaldo Moretti (direttore della fotografia, stereografo e attore). Dal 2006 collaborano alla realizzazione dei progetti di Zapruder Andrea Marini (grafico, web designer, colorist), Francesco ‘Fuzz’ Brasini (musicista), Mattia Dallara (sound engineer e musicista), e Leonardo Monti (producer e cineservice).

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FUORI CONCORSO

LUNGOMETRAGGI (Prima mondiale) O BATUQUE DOS ASTROS di Julio Bressane, Brasile, 2012, 74’ Tutto è nato da un viaggio a Lisbona, la città dove Fernando Pessoa, uno dei più grandi poeti di lingua portoghese, è nato e ha vissuto quasi tutta la vita. O batuque dos astros è un omaggio a Pessoa che tenta di scoprire, e persino rivelare, la sua visione-suggestione che aveva del cinema, il trapianto di questa strana “pianta”, attraverso un vigoroso e allusivo montaggio. Il nuovo film-saggio di uno dei maestri del cinema d’arte. JULIO BRESSANE Júlio Bressane ha cominciato a fare cinema come assistente del regista Walter Lima Júnior nel 1965. Nel '67 filma Cara a Cara ed è selezionato per il Festival del Cinema di Brasilia. Nel 1970 fonda la casa di produzione Belair Filmes insieme a Rogério Sganzerla. Autoesiliatosi a Londra, dopo qualche anno torna in Brasile e riprende a fare cinema realizzando più di venti titoli. Nel 2007 il suo Cleópatra partecipa fuori concorso alla Mostra di Venezia ed è premiato come miglior film al Festival di Brasilia. Nel 2008 realizza A Erva do Rato (Venezia 2008). Sao Jeronimo e Cleòpatra (Venezia 2010) rappresentano (insieme a Sermoes) il vertice di una ricerca genealogica unica nel suo genere. (Prima mondiale) CENTRO HISTÓRICO / HISTORIC CENTRE di Aki Kaurismäki, Pedro Costa, Victor Erice, Manoel de Oliveira, Portogallo, 2012, 90’ Raccontano i produttori: “Mentre giravamo per la moderna Guimarães, la città dove è nata la nazione portoghese, ci siamo chiesti: ‘Che storie ha da raccontarci?’. Perché le cose non sono quello che sembrano: le dimensioni multiple della storia possono prendere avvio sia dalla realtà che dalla finzione. E dunque abbiamo scelto queste storie”.

� O Tasqueiro di Aki Kaurismäki La storia di un oste solitario nel vecchio centro di Guimarães.

� Lamento da Vida Jovem di Pedro Costa Mentre i giovani capitani guidano la rivoluzione nella strade, Ventura si perde nei boschi e in un ospedale.

� Vidros Partidos di Victor Erice La “fabbrica dalla finestre rotte” è il nome dato oggi a quella che una volta è stata la più grande industria tessile d’Europa.

� O Conquistador, Conquistado di Manoel de Oliveira Mentre sta raggiungendo la cima della collina fortificata, uno storico si ferma: il conquistatore, immortalato nel bronzo, è stato conquistato.

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AKI KAURISMÄKI Il regista finlandese ha firmato film entrati nel canone contemporaneo, come L'uomo senza passato (Gran Premio della Giuria a Cannes nel 2002), Le luci della sera e Miracolo a Le Havre. PEDRO COSTA Esordisce nel 1984 con il cortometraggio É Tudo Invenção Nossa, mentre nel 1989 realizza il lungometraggio O Sangue. Autore di Casa de Lava e Ossos (premiato a Venezia nel 1997 per la migliore fotografia), Pedro Costa ha raccolto importanti riconoscimenti: nel 2002 è stato premiato come miglior cineasta straniero dell'anno per il film No quarto da Vanda (Nella stanza di Vanda). Con Memories, realizzato con Eugène Green, si è aggiudicato il Premio Speciale della Giuria al Festival di Locarno del 2007. VICTOR ERICE Il regista de Lo spirito dell'alveare, El sur, El sol del membrillo e La Mort rouge è uno dei maggiori artisti del cinema contemporaneo. MANOEL DE OLIVEIRA L’opera dell’ultracentenario regista, considerato il più importante cineasta portoghese vivente e uno degli autori più significativi della storia del cinema mondiale, attraversa l’intero Novecento, da Douro, lavoro fluviale del 1931 alle grandi opere degli anni Ottanta e Novanta (Le soulier de satin, La valle del peccato, e Viaggio al principio del mondo, solo per citarne alcuni) e arriva fino ai giorni nostri con opere come Singolarità di una ragazza bionda e Lo strano caso di Angelica. (Prima mondiale) O FANTASMA DO NOVAIS di Margarida Gil, Portogallo, 2012,93’ Ana cerca disperatamente di finire una ricerca su Joaquim Novais Teixeira, scomparso a Parigi nel 1972. Le mancano il tempo e le forze per trascrivere le ore d’intervista raccolte su di lui e così chiede aiuto a Sofia e a Jacinto. Alla fine tutti sono catturati dal fascino del fantasma di Novais e si lasciano sedurre dalla figura di quest’uomo di mondo intelligente e carismatico, seduttore, impegnato e indipendente. In un costante intrecciarsi di passato e presente, fiction e documentario, il film fa rivivere davanti ai nostri occhi Joaquim Novais Teixeira. MARGARIDA GIL Nasce a Covilha nel 1950. regista portoghese. Laureata in Filologia tedesca presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Lisbona, dirige il suo primo film nel 1989, Relação fiel e verdadeira. Rosa Negra (1992) partecipa in Concorso al Festival di Locarno. Nel 1999 dirige O Anjo da Guarda, mentre nel 2005 firma Adriana. Insegna alla Facoltà di Scienze Sociali e Filosofia. (Prima mondiale) GOLTZIUS AND THE PELICAN COMPANY di Peter Greenaway, Paesi Bassi, 2012, 128’ Cast: F. Murray Abraham, Ramsey Nasr, Kate Moran, Pippo Delbono, Giulio Berruti, Anne Louise Hassing, Flavio Parenti, Lars Eidinger Hendrik Goltzius è un tipografo olandese del tardo Cinquecento, autore di incisioni di stampe erotiche. Contemporaneo e sicuramente all’epoca più famoso di Rembrandt, Goltzius convince il Margravio di Alsazia a finanziare la pubblicazione di libri illustrati. In cambio gli promette uno straordinario libro di dipinti e illustrazioni di storie bibliche del Vecchio Testamento: i racconti erotici di Lot e le sue figlie, di Davide e Betsabea, di Sansone e Dalida e di Salomé e Giovanni

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Battista. A allettare il Margravio è soprattutto la promessa di Goltzius di mettere in scena per la sua corte l’intera opera. PETER GREENAWAY Peter Greenaway è nato nel Galles e ha studiato a Londra. Per quattro anni si è dedicato alla pittura e alle arti visive; ha iniziato a girare film nel 1966. Il cinema è sempre stato presente nel suo lavoro di artista visivo, contaminando anche le sue installazioni per il Palazzo Fortuny di Venezia e la Fondazione Joan Miró di Barcellona. Ha curato mostre per il Museo Boijmans van Beuningen di Rotterdam e per il Louvre di Parigi. I suoi film sono stati tutti selezionati ai festival di Cannes, Venezia e Berlino. Ha pubblicato libri e scritto per il teatro e per la lirica. Il suo primo lungometraggio, I misteri del giardino di Compton House (1982) è stato accolto trionfalmente dalla critica e lo ha consacrato come uno dei più importanti e originali registi dei nostri tempi, una reputazione consolidata da film come Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante (1989) e I racconti del cuscino (1995). (Prima internazionale) MUNDO INVISÍVEL / INVISIBLE WORLD di Atom Egoyan, Beto Brant, Cisco Vasques, Gian Vittorio Baldi, Guy Maddin, Jerzy Stuhr, Laís Bodanzky, Manoel De Oliveira, Marco Bechis, Maria de Medeiros, Theo Angelopoulos, Wim Wenders, Brasile, 2012, 83’ Variazioni sul tema dell’invisibilità nel mondo contemporaneo raccontate attraverso lo sguardo di registi di diverse nazionalità. La vita nei sotterranei del centro di una grande città, un gatto nero nel cimitero, indigeni nei parchi civici, la tecnologia e l’incessante trambusto della metropoli, l’arte della recitazione, la spiritualità delle favelas, un cameriere in un hotel di lusso: un elogio della follia tra la vita e la morte, un tributo allo spettatore cinematografico, una sfida delle visioni residuali, un genocidio nascosto. ATOM EGOYAN Regista e produttore cinematografico canadese di origine armena. Dirige alcuni episodi delle serie televisive Ai confini della realtà e Alfred Hitchcock presenta. Nel 1987 gira il lungometraggio Black Comedy (Family Viewing), seguito da Mondo virtuale (Speaking Parts, 1989) e Il perito (The adjuster, 1991); nel 1993 firma Calendar. Nel 1994 si aggiudica il Premio Internazionale della critica al Festival di Cannes per il film Exotica. BETO BRANT Nato a Jundiaí nel 1964, è considerato uno dei migliori registi emergenti brasiliani. Dopo essersi laureato alla Fondazione “Armando Alvares Penteado” di San Paolo, ha iniziato la sua carriera come regista di video musicali. Realizza poi cortometraggi e lungometraggi, uno dei quali, O Invasor, si aggiudica molti riconoscimenti fra cui il Latin America Cinema Award al Sundance Festival. CISCO VASQUES Nato nel 1980 a San Paolo, è musicista, fotografo, make-up artist e artista plastico. GIAN VITTORIO BALDI Regista e produttore, dirige nel 1958 il cortometraggio Il pianto delle zitelle, Premio speciale della Giuria alla Mostra di Venezia, e due anni dopo La casa delle vedove (1960), Leone d'oro per il miglior cortometraggio, sempre a Venezia. Nello stesso anno dirige il documentario Ritratto di Pina, nel 1962 Luciano una vita bruciata e nel 1968 Fuoco!. Successivamente realizza L'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale, La notte dei fiori e il Il temporale – Nevrijeme. Baldi è stato anche produttore: Trio (1967) di Gianfranco Mingozzi, Diario di una schizofrenica (1968) di Nelo Risi, Cronaca di Anna Magdalena Bach (1968) di Danièle Huillet e Jean-Marie Straub, Vento dell'Est (1969) di Jean-Luc Godard, Porcile (1969) e Appunti per un'Orestiade africana (1970) di Pier Paolo Pasolini, L'amore coniugale (1970) di Dacia Maraini, Quattro notti di un sognatore (1971) di Robert Bresson.

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GUY MADDIN Sceneggiatore e regista canadese. Il suo primo film è il cortometraggio The Dead Father, nel 1986. Due anni dopo, dirige il lungometraggio Tales from the Gimli Hospital. Nel semestre autunnale del 2007 insegna Cinema presso l’Università di Manitoba, e nello stesso anno viene nominato curatore dell’archivio cinematografico dell’UCLA. Sempre nel 2007, vince al Festival di Toronto il Premio per il Miglior film canadese con My Winnipeg. JERZY STUHR Regista polacco, attore cinematografico e teatrale. Ha lavorato con i maggiori registi polacchi, fra cui Andrzej Wajda, Krzysztof Zanussi e Krzysztof Kieślowski. Nel 1997 la sua seconda opera cinematografica, Storie d'amore, dedicata proprio a Kieślowski, scomparso l'anno precedente, viene presentata in Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, dove vince il Premio FIPRESCI. LAIS BODANSKY Nata a San Paolo nel 1969. Ha diretto i lungometraggi Bicho de Sete Cabeças e Chega de Saudade, che ottengono riconoscimenti in tutto il mondo. Nel campo dei documentari, la regista ha diretto i film Cine Mambembe, o cinema Descobre o Brasil (1999) e A Guerra dos Paulistas (2002). Per il teatro ha diretto lo spettacolo Essa Nova Juventude (2005), di Kenneth Lonergan. MANOEL DE OLIVEIRA L’opera dell’ultracentenario regista, considerato il più importante cineasta portoghese vivente e uno degli autori più significativi della storia del cinema mondiale, attraversa l’intero Novecento, da Douro, lavoro fluviale del 1931 alle grandi opere degli anni Ottanta e Novanta (Le soulier de satin, La valle del peccato, e Viaggio al principio del mondo, solo per citarne alcuni) e arriva fino ai giorni nostri con opere come Singolarità di una ragazza bionda e Lo strano caso di Angelica. MARCO BECHIS Esordisce nel lungometraggio con il film Alambrado (selezionato nel 1991 al Festival di Locarno, 1991). Dal 1994 al 1996 gira in India il documentario Luca’s film. Nel 1995 scrive la sceneggiatura de Il Carniere, un film sulla Bosnia, grazie al quale si aggiudica il Premio Amidei 1997 alla miglior sceneggiatura italiana dell’anno. Il suo secondo lungometraggio, Garage Olimpo (1999) partecipa al Festival di Cannes, mentre Figli/Hijos è nel programma del 2001 della Mostra del Cinema di Venezia. Nel novembre del 2011 presenta al Festival del Cinema di Torino Il sorriso del capo. I suoi film hanno vinto quattordici premi internazionali. MARIA DE MEDEIROS Attrice e regista portoghese. Recita in Henry & June del 1990 in Pulp Fiction di Quentin Tarantino, del 1994. Nel 2001 interpreta la “Ragazza con i capelli rossi” in Honolulu Baby di Maurizio Nichetti, mentre nel 2004 è la protagonista della pellicola canadese La canzone più triste del mondo, diretta da Guy Maddin, a fianco di Isabella Rossellini e Mark McKinney. Presente anche nel cast di Il resto di niente di Antonietta De Lillo (2004), Nessuna qualità agli eroi di Paolo Franchi (2007), Pollo alle prugne di Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud (2011). THEO ANGELOPOULOS Tra i più grandi cineasti della fine del XX secolo. Regista, sceneggiatore e produttore, scomparso nel gennaio del 2012. Dirige film come Ricostruzione di un delitto (1970), I giorni del '36 (1972), La recita (1975), I cacciatori (1977), Alessandro il Grande (1980), Viaggio a Citera (1984), Il volo (1986), Paesaggio nella nebbia (1988), Il passo sospeso della cicogna (1991), Lo sguardo di Ulisse (1995), L'eternità e un giorno (1998), La sorgente del fiume (2004), La polvere del tempo (2009). WIM WENDERS Regista, sceneggiatore, produttore cinematografico, fotografo, critico cinematografico e scrittore, esponente di primo piano del Nuovo Cinema tedesco. Conosce il successo internazionale dirigendo capolavori come Lo stato delle cose (Leone d’Oro a Venezia nel 1982), Paris, Texas (Palma d'oro,

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Premio FIPRESCI, Premio della giuria ecumenica al Festival di Cannes) e Il cielo sopra Berlino (Premio per la Migliore Regia al Festival di Cannes del 1987). Ha inoltre ricevuto il Leone d'oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1995.

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MEDIOMETRAGGI E CORTOMETRAGGI In occasione della proiezione del film Steekspel / Tricked di Paul Verhoeven, il regista incontrerà il pubblico e la stampa. In occasione delle repliche sarà inoltre proiettato il documentario Paul’s Experience (35’) (Prima mondiale) STEEKSPEL / TRICKED di Paul Verhoeven, Paesi Bassi, 2012, 52’ Cast: Peter Blok, Ricky Koole, Robert de Hoog, Gaite Jansen, Carolien Spoor, Sallie Harmsen, Jochum ten Haaf, Pieter Tiddens Un intrico di bugie e tradimenti intorno a Remco, magnate immobiliare guidato da una passione divorante per le donne. Durante la festa per il suo cinquantesimo compleanno, organizzata dalla moglie Ineke, Remco mette in mostra gli aspetti più deteriori del suo carattere. Intanto Wim e Fred, i suoi soci, complottano per far scoppiare uno scandalo e metterlo con le spalle al muro. Visionario film partecipato, nel quale Verhoeven ha coinvolto i suoi fan: attraverso i social network, il pubblico ha infatti determinato lo sviluppo della storia e contribuito alla scrittura dei dialoghi. PAUL VERHOEVEN Laureato in Matematica e Fisica all’Università di Leiden, è entrato nella Marina Militare olandese, dove ha iniziato la sua carriera da regista girando documentari prima per la Marina stessa e poi per la TV. Nel 1969 ha diretto la popolare serie TV olandese Floris sui cavalieri medievali, interpretata dall’attore Rutger Hauer che apparirà poi in altre sue pellicole. Il suo primo film è stato Wat zien ik (What do I See, 1971), ma è l’uscita del secondo, Turks Fruit (1973), a renderlo popolare in Olanda. Dopo aver ricevuto diversi premi per i suoi film Soldaat van Oranje (1977) e De vierde man (1983) decide di trasferirsi negli Stati Uniti. La sua prima pellicola statunitense è Flesh & Blood (1985) ma è con RoboCop (1987) e ancor più con Atto di forza (1990) e Basic Instinct (1992) che diventa uno dei registi di maggiore successo degli anni Ottanta e non solo.

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(Prima mondiale) ALL SIDES OF THE ROAD 3D di OpenEndedGroup, Stati Uniti, 2012, 12’ Una camera 3D posta sul sedile di un’automobile si muove sul terrapieno laterale della strada, evocando sia la concreta realtà sia i sogni effimeri creati dai paesaggi dell’ovest americano. Da un lato la particolarità dell’asfalto, della polvere e della segnaletica stradale; dall’altro macrocosmici paesaggi che evocano le vaste frontiere americane. Il film ricorda i primi e presto dimenticati esperimenti sulle immagini in movimento. L'impeto delle immagini dell’autostrada riporta alla mente la realtà fisica del film che scorre: le indicazioni stradali come quelle all’inizio della pellicola, la texture ruvida dell'asfalto come quella del buio granuloso, le sovraesposizioni come improvvisi lampi di luce alla fine del rullo. OPENENDEDGROUP OpenEndedGroup è composto da tre artisti digitali, Marc Downie, Shelley Eshkar e Paul Kaiser. Il loro approccio pionieristico all’arte digitale combina tre elementi distintivi: una resa in 3D non fotorealistica; l’inglobamento dei movimenti del corpo attraverso la motion-capture e altri strumenti; l’autonomia delle opere d’arte dirette o assistite dall’intelligenza artificiale. GUIMARÃES TRANSVERSAL programma di tre cortometraggi:

� Birds di Gabriel Abrantes, Portogallo, 2012, 17' Un’ode all’ibridazione culturale. Tre ragazze haitiane si aggirano tra le rovine coloniali della tropicale Jacmel. Dopo avere ascoltato le leggende popolari di un uomo anziano, assistono alla messa in scena de Le rane di Aristofane.

� A Mesa Ferida di Marcos Barbosa, Portogallo, 2012, 20' (prima mondiale)

Una compagnia teatrale messicana giunge a Guimarães, Capitale Europea della Cultura per presentare uno spettacolo su Frida Khalo. Scontro tra culture o stravolgimento culturale?

� Der Schlingel di Paulo Abreu, Portogallo, 2012, 30' (prima mondiale) La storia di un frate giustiziere che, a causa di un amore non corrisposto, diventa il terrore di una cittadina portoghese, si intreccia con la vicenda del film perduto di Conrad Meyersick, un cineamatore tedesco che, giunto nel 1920 a Guimarães, filma questa storia.

GABRIEL ABRANTES Gabriel Abrantes ha partecipato nel 2011 alla 68esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia con Palácios de Pena, diretto a quattro mani con Daniel Schmidt. Ha ricevuto il Golden Leopard per il cortometraggio A History of Mutual Respect nella categoria Best International Short Film al Locarno Film Festival. Con il cortometraggio Visionary Iraq ha vinto il New Talent Fnac Award all’Indie Lisboa ’09. Recentemente, l’artista è impegnato nel nuovo centro di cinema sperimentale Escola Deus Ex Maquina, fondato da Sara Santos e Goncalo Pena dove insegna History of Cinema and Experimental Cinema Production. MARCOS BARBOSA Nel 2011 ha diretto il cortometraggio O Canto dos cisnes. Con Ricardo Salgado ha realizzato il cortometraggio Luzes, Câmara... Tortura!. PAULO ABREU Direttore della fotografia e membro del duo di registi “Daltonic Brothers”, Paolo Abreu è un autore di film sperimentali. Per anni ha lavorato per la coregorafa Vera Mantero; nel 2011 ha realizzato Barba (Beard).

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HISTÓRIAS DE GUIMARÃES programma di tre cortometraggi:

� O Bravo som dos tambores (prima mondiale) di João Botelho, Portogallo, 2012, 25' Una donna errante, seguace di Omar Kha’yyám, filosofo persiano che esaltava il vino e l’ebbrezza come fonte di sapienza e liberazione, assiste alle Feste Nicoline (Festas Nicolinas), un rituale d’iniziazione alla vita che unisce la devozione al patrono San Nicola ad antiche tradizioni profane.

� O Dom das lágrimas di João Nicolau, Portogallo, 2012, 24' Un cacciatore incontra una principessa che non riesce a smettere di piangere…

� Vamos tocar todos juntos para ouvirmos melhor di Tiago Pereira, Portogallo, 2012, 25'. È una docufiction sull’accettazione e sul senso della decostruzione artistica di idee e temi radicati in un certo immaginario collettivo della nostra società.

JOÃO BOTELHO È nato a Lamego nel 1949. È stato tra i protagonisti della rinascita del cinema portoghese dopo la fine della dittatura salazariana. Dopo le prime regie televisive e il primo corto Alexandra e Rosa (1978), debutta nel lungometraggio con Conversazione conclusa tra Pessoa e Sá-Carneiro (1981). Realizza poi Um adeus português (Un addio portoghese, 1985), e Tempi difficili (1988), Tráfico (Traffico, 1998) e Quem es tu? (Chi sei tu?, 2001). Nel 2008 firma A corte do norte. JOÃO NICOLAU Nasce a Lisbona nel 1975. Approda al cinema dopo studi antropologici, realizzando il documentario Calado não Dá (1999) e collaborando al montaggio di film diretti da João César Monteiro, Margarida Gil e Miguel Gomes. Rapace, suo primo cortometraggio di finzione, vince il primo premio al Festival di Vila do Conde. TIAGO PEREIRA Regista e videoartista portoghese. Il suo lavoro si focalizza sulla cultura immateriale, canzoni, rituali e performance che esplorano il concetto di tradizione e le fondamenta collettive della memoria. Alcuni dei suoi film, come 11 Donkeys Fall in an Empty Stomach (2006) e Singing Troubles Away (1998) sono stati premiati a livello nazionale e internazionale. È membro del progetto musicale OMIRI, in collaborazione con il musicista Vasco Ribeiro Casais. (Prima mondiale) PLANT 3D di OpenEndedGroup, Stati Uniti, 2011, 17’ Migliaia di immagini compongono un viaggio virtuale tra le rovine della fabbrica abbandonata Packard di Detroit. OPENENDEDGROUP OpenEndedGroup è composto da tre artisti digitali, Marc Downie, Shelley Eshkar e Paul Kaiser. Il loro approccio pionieristico all’arte digitale combina tre elementi distintivi: una resa in 3D non fotorealistica; l’inglobamento dei movimenti del corpo attraverso la motion-capture e altri strumenti; l’autonomia delle opere d’arte dirette o assistite dall’intelligenza artificiale.

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(Prima mondiale) PLETORA. IL DONO 3D di Zapruder, Italia, 2012, 15’ Un uomo, nella sua trincea, si sforza in ogni modo di sostituire al vuoto del pensiero quei momenti in cui, nonostante tutto, pareva aprirglisi il fondo dei cieli. Evocato dal sapore di un piacere delizioso, il tempo perduto torna a muoversi nella struttura circolare del dono. ZAPRUDER David Zamagni e Nadia Ranocchi hanno fondato nel 2000, insieme a Monaldo Moretti, la ZAPRUDERfilmmakersgroup, una art-film venture, un'organizzazione anti-commerciale dedita alla realizzazione di film indipendenti e autoprodotti. Il lavoro sul cinema stereoscopico che il gruppo porta avanti dal 2005 gli è valso il Premio Persol 3D alla 68. Mostra del Cinema di Venezia. RANDOM ACTS La vita è fatta per la TV. Venticinque artisti tra i quali Marina Abramović, Johan Grimonprez, James Franco, Apitchapong Weerasethakul, Mark Wallinger, hanno realizzato film di tre minuti per il piccolo schermo. La televisione costituisce l’argomento o l’ambientazione dei film; essi rappresentano il medium, lo espandono o riflettono su di esso, rovesciano e sfidano la sua estetica e il suo sistema, spaziano dal poetico al profondamente politico, passando per il sovversivo, il malizioso, lo scomodo, il minimale, fino all’erotico. Collezione di cortometraggi d’artista prodotti da Jacqui Davies per Channel 4. - A SONG OF MY YOUTH di Lucy Harvey, Gran Bretagna, 2012,3’ (prima mondiale) - BECAUSE THIS IS BRITAIN (AS DISCUSSED) di Martha Rosler, Gran Bretagna, 2012, 3’ (prima mondiale) - DANGEROUS GAMES di Marina Abramovic, Gran Bretagna, 2012, 5’ - END OF LIFE di Zineb Sedira, Gran Bretagna, 2012, 3’ (prima mondiale) - EVER SINCE di Mark Wallinger, Gran Bretagna, 2012, 3’ (prima mondiale) - HAPPINESS di David Austen, Gran Bretagna, 2012, 3' - I MAY HAVE LOST FOREVER MY UMBRELLA di Johan Grimonprez, Gran Bretagna, 2012, 3’ - KNEE BRUISE LEFT EDGED di Shahryar Nashat, Gran Bretagna, 2012, 3’ (prima mondiale) - MICADUST di Minerva Cuevas, Gran Bretagna, 2012, 3' - MONKEYMOVIE di Rachel Mayeri, Gran Bretagna, 2012, 3' - MONSOON di Apitchapong Weerasethakul, Gran Bretagna, 2012, 3’ - PEARL VISION di Mark Leckey, Gran Bretagna, 2012, 3’ (prima mondiale) - PLAYERS EDITION di Stephen Suttcliffe, Gran Bretagna, 2012, 3' - PRIMATE CINEMA di Rachel Mayeri, Gran Bretagna, 2012, 3’ (prima mondiale) - SIBERIAN TIGER di Richard Billingham, Gran Bretagna, 2012, 3’ (prima mondiale) - SINGLE TAKE di James Richards, Gran Bretagna, 2012, 3’ (prima mondiale) - THREE-MINUTE WARNING di Sarah Wood, Gran Bretagna, 2012, 3’ (prima mondiale) - THIS CONTENT WAS TRANSMITTED TO THIS DATE IN 1987 di Haroon Mirza, Gran Bretagna, 2012, 3' - TODAY di James Richards, Gran Bretagna, 2012, 3' - TRAILER di Shezad Dawood, Gran Bretagna, 2012, 3' - WARNING di Young-Hae Chang Heavy Industries, Gran Bretagna, 2012, 3’ (prima mondiale) (Prima mondiale) TANTI FUTURI POSSIBILI. CON RENATO NICOLINI di Gianfranco Rosi, Italia, 30’ Estate, tardo pomeriggio: Renato Nicolini è seduto dentro un mini-van che corre lungo il Grande Raccordo Anulare. Il traffico sfila alle sue spalle, un flusso incessante, così come pensieri e riflessioni che si attivano all’improvviso, seguendo una logica di libere associazioni. In bilico tra suggestioni metafisiche, considerazioni urbanistiche e leggende metropolitane.

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GIANFRANCO ROSI Gianfranco Rosi è nato in Eritrea. Si è diplomato presso la New York University Film School. Il suo primo mediometraggio, Boatman, è stato presentato e premiato nei maggiori festival internazionali. Nel 2008, con il lungometraggio Below Sea Level ha vinto i premi Orizzonti e Doc/It alla Mostra di Venezia. Nel 2010 ha girato El sicario - Room 164 che ha vinto il premio FIPRESCI alla Mostra d'arte cinematografica di Venezia e il Premio Doc/it come miglior documentario italiano dell'anno. Si aggiudica inoltre il Premio come Miglior Film al DocLisboa 2010 e al Doc Aviv 2011. (Prima mondiale) WAVES 3D di OpenEndedGroup, Stati Uniti, 2012, 2’ Le immagini fluttuano nello spazio come se fossero riprodotte da un proiettore fantasma. I colori da cartolina e un impossibile slow-motion sospendono il tempo presente nel passato. La schiuma delle onde che si infrangono si dissolve nelle pieghe delle lenzuola di un letto immaginario, che si espande nella profondità illusoria del 3D prima di dissolversi come un sogno. OPENENDEDGROUP OpenEndedGroup è composto da tre artisti digitali, Marc Downie, Shelley Eshkar e Paul Kaiser. Il loro approccio pionieristico all’arte digitale combina tre elementi distintivi: una resa in 3D non fotorealistica; l’inglobamento dei movimenti del corpo attraverso la motion-capture e altri strumenti; l’autonomia delle opere d’arte dirette o assistite dall’intelligenza artificiale.

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FILM IN CONCORSO

LUNGOMETRAGGI FILM DI APERTURA DEL CONCORSO (Prima mondiale) A WALK IN THE PARK di Amos Poe, Stati Uniti, 2012, 96’ Cast: Brian Fass, Adam Davids, Mark Eberle, Fred Sullivan, Charles Breiterman Nelle parole del protagonista Brian Fass, “un film di fantascienza, uno psichedelico viaggio di ritorno al grembo materno…”. Un film che passa vertiginosamente e senza sosta dal vero alla finzione e viceversa. È un’ironica analisi su temi come la verità, le relazioni familiari, l’ambizione, il castigo, la violenza e la poesia. Il film richiama i misteri insondabili della mente, il suo reticolo di logica, linguaggio e comportamento, come una sorta di puzzle che mira a ridefinire il genere documentario, facendone una discesa vorticosa dentro l’abisso del sé. Dopo l’ultima fase sperimentale, Amos Poe è di ritorno con il più insolito dei “docu-drama”. AMOS POE Poe è uno degli esponenti di primo piano del No Wave Cinema (1975-85), un movimento cresciuto ben oltre i confini della movimentata scena musicale e artistica dell’East Village. La No Wave ha coinciso con il boom della musica punk e comprendeva, tra gli altri, Jim Jarmusch, Abel Ferrara, Eric Mitchell, James Nares, Beth and Scott B, Vivienne Dick, Sara Driver, John Lurie, Richard Kern, Nick Zedd, Bette Gordon, Melvie Arslanian, Charlie Ahearn. Con uno stile che mescolava B-movie, avanguardia e Nouvelle Vague francese, ha dato vita a un cinema americano d’autore originale e intenso. Poe è considerato da molti il “padre” del moderno cinema indipendente americano. Vive a New York City. (Prima mondiale) AVANTI POPOLO di Michael Wahrmann, Brasile, 2012, 72’ Cast: André Gatti, Carlos Reichenbach, Eduardo Valente, Marcos Bertoni, Paulo Rigazzi Con una grande valigia e nient’altro, Andrè torna nella casa d’infanzia a San Paolo, dove il padre ormai vecchio vive con la sola compagnia del fidato cane, nell’attesa dell’altro figlio partito da trent’anni per l’Unione Sovietica e mai più tornato. Andrè intraprende così un viaggio commovente e ironico nella memoria di un Paese dove ancora aleggiano lo spettro della dittatura, le lusinghe del comunismo, la passione per il buon cinema e la musica, il rimpianto (forse) per il tramonto delle ideologie. Un viaggio attraverso i ricordi ritrovati in un cassetto, tra vecchi filmini in super 8 e dischi graffiati in vinile. Per non dimenticare. MICHAEL WAHRMANN Michael Wahrmann è un regista, sceneggiatore e montatore israeliano-uruguaiano, residente a San Paolo, in Brasile, dal 2004. Ha cominciato a lavorare come artista e fotografo nel 2002. Nel 2007 si è laureato alla FAAP (Scuola di cinema di San Paolo). Il suo primo cortometraggio Avós (Grandmothers, 2009) è stato presentato al 60esimo Festival di Berlino e ha ricevuto più di quaranta premi in Brasile e nel mondo. Il suo secondo cortometraggio Oma (2011) ha vinto, tra gli altri, il premio come miglior film al Las Palmas IFF. Oltre all’attività artistica, tiene corsi di Regia all’Accademia del Cinema di San Paolo. Nel 2009 ha fondato la società di produzione Sancho films, che supporta i suoi progetti personali, oltre ad altri lavori commerciali. Avanti popolo è il suo primo lungometraggio.

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(Prima mondiale) BLOODY DAUGHTER di Stéphanie Argerich, Francia - Svizzera, 2012, 94’ Cast: Martha Argerich, Stephen Kovacevich Un ritratto di famiglia fuori dall’ordinario, girato dalla trentaquattrenne Stéphanie Argerich, figlia dei pianisti Martha Argerich e Stephen Kovacevich. La regista segue in particolare la madre Martha durante i concerti e nei momenti più intimi, cerca delle risposte per illuminare gli interni privati di una famiglia da sempre sotto i riflettori dei palcoscenici internazionali, dove allegria e follia vanno a braccetto con una passione travolgente e assoluta: la musica. STÉPHANIE ARGERICH Stéphanie Argerich è nata a Berna nel 1975 e ha nazionalità svizzera, argentina e belga. Ha studiato russo a Mosca e fotografia alla Parson Design School di New York. A Parigi ha frequentato diversi corsi di regia, realizzando i suoi primi film brevi in Francia. Bloody Daughter è il suo primo lungometraggio. (Prima mondiale) GEGENWART / CONSEQUENCE di Thomas Heise, Germania, 2012, 68’ Gegenwart segue l’estenuante giornata lavorativa di un piccolo forno crematorio attivo tutti i giorni, 24 ore su 24. L’azienda garantisce il trattamento di un defunto in tre giorni, cosa che permette agli impresari di pompe funebri una precisa programmazione e offre ai superstiti la possibilità di tornare rapidamente alla normale attività. Una rapida cremazione favorisce una precoce elaborazione del lutto, dice la brochure della compagnia. C’è molto da fare. «È l’economia, stupido!». Il nuovo importante film del più “maledetto” (e proibito) tra i documentaristi RDT. THOMAS HEISE Thomas Heise è nato nel 1955 a Berlino. Ha servito nell’esercito della RDT (Germania dell’Est) e ha iniziato a lavorare come aiuto regista alla DEFA. Dal 1978 al 1983 ha studiato presso l’Accademia per il Cinema e la Televisione di Potsdam-Babelsberg. Il suo primo film, Wozu denn über diese Leute einen Film? (Why a Film About These People), fu vietato al pubblico. Dopo avere interrotto gli studi, Heise ha lavorato come scrittore e regista di teatro, audiodrammi e documentari. Fino allo fine della RDT tutti i suoi documentari sono stati o bloccati o distrutti o sequestrati. Ha trovato rifugio artistico nel teatro, collaborando con Heiner Müller. A partire dagli anni ‘90, i film di Heise si sono imposti all’attenzione nazionale e internazionale. Attualmente insegna alla Film & Media Art di Karlsruhe. (Prima mondiale) JIANSHI LIU BAIYUAN / JUDGE ARCHER di Xu Haofeng, Cina, 2012, 94’ Cast: Song Yang, Yu Cheng hui, Li Chengyuan, Yenny Martin, Zhao Zheng, Li Yiming Fra le antiche armi cinesi, le spade rappresentano le qualità personali e le lance indicano il potere politico; il conflitto tra spade e lance si pone come lo scenario di questo racconto. Liu Baiyuan, il cui simbolo è la freccia, risolve le dispute che nascono tra le diverse scuole di arti marziali. Nonostante sia in grado di risolvere questi conflitti, ha grandi difficoltà a gestire la propria storia: di fronte alla sorella che ha subito una violenza sessuale, non sa se scegliere lei o far prevalere l’orgoglio. Nel frattempo, rimane coinvolto in un complotto omicida e, lungo la sua strada, incontra ripetutamente una donna misteriosa…

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XU HAOFENG Nato nel 1973, ultimo discendente di una dinastia di maestri di arti marziali, Xu Haofeng è anche un celebre scultore, autore di romanzi di cappa e spada e di Kung-fu. Docente all’Accademia di Cinema di Pechino, ha sceneggiato il nuovo film di Wong Kar-wai, The Grandmasters. Il suo primo lungometraggio Wokou de zongji è stato presentato nel Concorso Orizzonti di Venezia 2011. (Prima mondiale) JUNGLE LOVE di Sherad Anthony Sanchez, Filippine, 2012, 86' Cast: Gloria Morales, Mae Bastes, Martin Riffer, Edgardo Amar, Aldrin Sapitan Nella giungla di un’isola delle Filippine, dove gruppi militari armati si aggirano pigramente e senza meta apparente, incontriamo una donna di mezza età che fugge con un bambino, due giovani “esploratori” persi nei loro giochi sessuali, e una guida dall’oscura presenza. Tutti presi dal gioco delle loro vite. Fino a quando la giungla comincia a giocare con loro. SHERAD ANTHONY SANCHEZ Nato nel 1984 nelle Filippine, Sherad Anthony Sanchez è tra i più giovani registi invitati a presentare le proprie opere a festival internazionali e il primo tra i registi filippini a concorrere in alcuni di essi. Esordisce nel 2005 con il corto Apple, presentato all’International Film Festival di Rotterdam nel 2006. Nello stesso anno ha diretto il suo primo film Huling Balyan Ng Buhi: O Ang Sinalirap Nga Asoy Nila (Huling Balyan Ng Buhi: Or The Woven Stories of the Other). Il suo secondo film, Imburnal (Sewer, 2009), ha sorpreso il pubblico non solo per il linguaggio aggressivo ma anche per la controversa censura di cui è stato oggetto. Il film ha vinto numerosi premi internazionali ed è stato inserito nella Top Ten di prestigiose riviste come “Film Publication and Journal” e “Sight and Sound”. Il suo ultimo progetto, Balangay (2010), è una co-produzione con Svezia, Danimarca e Filippine. (Prima mondiale) NICHNASTI PA’AM LAGAN / DANS UN JARDIN JE SUIS ENTRE / ONCE I ENTERED A GARDEN di Avi Mograbi, Francia – Israele - Svizzera, 2012, 97’ È esistito davvero: era un mondo dove le comunità non erano divise da confini etnici e religiosi e dove non esistevano barriere, nemmeno metaforiche. L’avventura comune di Ali e Avi è un viaggio nella propria storia e in quella dell’altro, in una sorta di macchina del tempo nata dall’incontro di due amici in cammino nella terra che appartiene a entrambi, alla riscoperta dei luoghi della nostalgia. Si scambiano lingue e ricordi, illuminati sempre dalla viva luce dell'intelligenza e del cinema. Tutto è ancora possibile. AVI MOGRABI Avi Mograbi è nato nel 1956. Ha studiato Belle Arti all'Istituto di Ramat Hasharon e filosofia all’Università di Tel Aviv. I più celebri tra i suoi film sono Eich Hifsakti L'fahed V'lamadeti L'ehov et Arik Sharon (How I Learned to Overcome My Fear and Love Ariel Sharon), Yom Huledet Same'ach Mar Mograbi (Happy Birthday, Mr. Mograbi), Août (Avant l'explosion / August: A Moment Before the Eruption), Nekam Achat Mishtey Eynay (Avenge But One of My Two Eyes / Per uno solo dei miei due occhi). È senz’altro il più importante documentarista israeliano contemporaneo. (Prima mondiale) EL OJO DEL TIBURON di Alejo Hoijman, Argentina - Spagna, 2012, 91’ Un viaggio sensoriale, risultato di un’osservazione dettagliata della vita di due adolescenti. Maicol e Bryan abitano a Greytown, nel mezzo della giungla nicaraguense. Qui vivono pescatori di squali, trafficanti di droga e pattuglie militari. L’energia elettrica funziona solo per poche ore al giorno, ma

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Maicol e Bryan si tengono aggiornati come i ragazzi di tutto il mondo attraverso i cellulari, Internet e la TV. Le giornate di giochi e caccia termineranno presto: l’estate sarà la fine della loro infanzia, un brusco viaggio nell’età adulta. Bryan è ansioso di intraprendere la sua prima battuta di pesca. Maicol, invece, ha la tentazione di prendere la strada del traffico di droga, che sembra priva di rischi, in una città segnata dalla guerra civile.

ALEJO HOIJMAN Alejo Hoijman è nato nel 1972 a Buenos Aires in Argentina. Il suo primo documentario Dinero hecho en casa (Home Made Money, 2004), con il sostegno dello Jan Vrijman Fund, ha partecipato al First Appearance Competition dell’International Documentary Film Festival di Amsterdam, al Silverdocs di Washington, al Documenta di Madrid e molti altri festival. Nel 2008, con il suo secondo documentario Unidad 25 (Unit 25), ha ricevuto il Premio come Miglior Film ai Festival di Buenos Aires e Guadalajara. El Ojo Del Tiburón è il suo terzo film documentario. (Prima mondiale) PANIHIDA di Ana-Felicia Scutelnicu, Germania - Moldavia, 2012, 61’ In un piccolo villaggio della Repubblica Moldava, una vecchia donna muore lasciando il figlio Petru e la nipote Anisoara. Secondo la tradizione, l’intero villaggio deve portare il lutto e dare l’ultimo saluto al defunto. Dopo la veglia funebre, in una notte tempestosa, tutti si dirigono verso il cimitero. La bara è pesante, il sole è alto e la strada sembra senza fine, ma contro la sete c’è il vino e contro il dolore c’è il canto. Così, in questo paesaggio di paradisiaca bellezza, la gioia si mescola con la tristezza e, alla fine, la vita si oppone alla morte. ANA-FELICIA SCUTELNICU Ana-Felicia Scutelnicu è nata nel 1978 a Chişinau, nella Repubblica Moldava, che a quell’epoca apparteneva all’Unione Sovietica. Dopo aver lavorato in teatro per quattro anni nel Benin, Paese dell’Africa Occidentale, si è trasferita in Germania e ha studiato regia al DFFB (Deutsche Film- und Fernsehakademie di Berlino). I suoi cortometraggi Între ziduri (Between Walls) e Hinterhof (Backyard) hanno partecipato a numerosi festival internazionali, vincendo diversi premi. Il progetto Panihida ha vinto il Premio Robert Bosch per le co-produzioni tra Germania e Europa orientale. (Prima mondiale) PHOTO di Carlos Saboga, Portogallo - Francia, 2012, 85’ Cast: Anna Mouglalis, Marisa Paredes, Johan Leysen, Didier Sandre, Simão Cayatte Sua madre è morta da poco e suo padre non è la persona che pensa. Elisa è in bilico tra un passato incerto e un futuro pieno di ostacoli. La ricerca del vero padre la trasporta in un presente affollato di fantasmi. Tra cadaveri parlanti, ricordi incerti, aguzzini in pensione, riuscirà a scoprire la verità? L’opera prima di uno dei più importanti sceneggiatori lusitani. CARLOS SABOGA Nato in Portogallo, che ha dovuto abbandonare per la sua opposizione alla dittatura di Salazar, Carlos Saboga ha vissuto per anni da esiliato a Parigi, Roma e Algeri. Ha lavorato, con più o meno convinzione, come traduttore, assistente di produzione e giornalista. Oggi è riconosciuto come uno sceneggiatore di talento (per cineasti come Raùl Ruiz e Valeria Sarmiento) e i suoi lavori sono stati selezionati nei più importanti concorsi e festival. Ma sono stati premiati raramente. Non ha titoli di studio. (Prima mondiale)

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PICAS / PIZZAS di Laila Pakalnina, Lettonia, 2012, 63’ Le persone fanno cose strane e poi le chiamano “Pizze”. Oskars, quasi diciottenne, e Matiss, già maggiorenne, lavorano come pizzaioli. Si tratta di un lavoro temporaneo. I due hanno grandi piani per il futuro, come, per esempio, studiare a Oxford. Ma le loro vite vengono sconvolte in una sola sera. Con ogni probabilità saranno riconosciuti entrambi colpevoli del rapimento di un bambino. LAILA PAKALNINA Laila Pakalnina è nata nel 1962 a Liepaja, in Lettonia. Nel 1986 si è diplomata in Giornalismo televisivo all’Università di Mosca. Nel 1991 si laurea presso l’Istituto del Cinema di Mosca (VGIK). È la personalità di cinema al femminile più importante dei Paesi del Baltico. Ha scritto e diretto ventuno documentari, cinque cortometraggi e quattro lungometraggi. Ha all’attivo trenta film, due bambini, un marito, un cane, un bicicletta. E tante idee per nuovi film. (Prima mondiale) SUSPENSION OF DISBELIEF di Mike Figgis, Gran Bretagna, 2012, 107’ Cast: Sebastian Koch, Lotte Verbeek, Rebecca Night, Emilia Fox, Frances de la Tour, Julian Sands, Kenneth Cranham, Eoin Macken, Lachlan Nieboer Martin è uno sceneggiatore e scrittore di talento, ma la sua carriera sta attraversando un momento difficile. Dopo la morte della misteriosa e affascinante Angelique e l’arrivo della sorella gemella Therese nella sua vita, il mondo di Martin comincia a cambiare. Inizia a trovare delle strane similitudini tra la scomparsa di sua moglie dieci anni prima, le insicurezze della figlia in merito alla sua carriera di attrice e il mistero che nasconde il passato di Therese. In questo thriller carico di mistero e erotismo, niente è davvero come sembra. MIKE FIGGIS Nasce a Carlisle, ma trascorre i primi otto anni della sua vita in Kenya. Rientrato a Newcastle, ancora adolescente, suona in una rock band con Brian Ferry. Studia musica a Londra e si unisce al gruppo di performers The People Show, con cui gira il mondo per dieci anni, imparando tutto sulla tecnica teatrale. Successivamente forma il proprio gruppo multimediale e inizia a dirigere film come Redheugh (1980). Stormy Monday è stato il suo primo lungometraggio, poco dopo essere arrivato a Hollywood. Dopo tre film, firma Via da Las Vegas seguito da Timecode nel 2000. Dopo quindici anni dentro e fuori Hollywood, decide di cambiare ancora. Torna a Londra, dove insegna in corsi di perfezionamento di livello internazionale, realizza mostre fotografiche e film. (Prima mondiale) TANETS DELI / DELHI DANCE di Ivan Vyrypaev, Russia, 2012, 95’ Cast: Karolina Gruszka, Igor Gordin, Kseniya Kutepova, Arina Marakulina, Ina Sukhoretskaya Sette frammenti su una famosa ballerina e la danza mozzafiato da lei ideata: la “Delhi Dance”. Sette storie indipendenti che con sottili e illuminanti variazioni parlano di amore, di morte e di danza. Tutte le storie si svolgono nello stesso luogo, un ospedale cittadino dove i personaggi si incontrano, amano, soffrono per la perdita dei loro amici e dei loro cari, cercano armonia, pace e amore. Ogni episodio è autonomo e ha una sua fine, ma solo unite insieme le storie compongono l’opera nella sua pienezza. IVAN VYRYPAEV Drammaturgo, attore, regista. Ha vinto i più importanti premi teatrali e il Premio della Presidenza del Consiglio “per il contributo alla letteratura russa”. Nato il 3 agosto 1974, si è diplomato presso la

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Scuola di Teatro di Irkutsk nel 1995. Ha sceneggiato film come Un altro distretto (Another District), Bunker, Antonina obernulas (Antonina Looks Back), Bucharest 68, Bimmer 2 (Heaven on Earth). È autore delle opere teatrali Luglio, Genesi n. 2, Ossigeno, Il giorno di S. Valentino, La città dove vivo, Sogni. I suoi testi sono stati rappresentati nei teatri di tutto il mondo. Ha scritto il libro Thirteen Texts Written in the Autumn (2005). Ha debuttato come regista cinematografico con Eyforiya (Euphoria), presentato in Concorso alla Mostra di Venezia.

(Prima mondiale) TAR di Edna Biesold, Sarah-Violet Bliss, Bruce Thierry Cheung, Gabrielle Demeestere, Alexis Gambis, Shruti Ganguly, Brooke Goldfinch, Omar Zuniga Hidalgo, Shripriya Mahesh, Pamela Romanowsky, Tine Thomasen, Virginia Urreiztieta; supervisione di James Franco, Stati Uniti, 2012, 72’ Cast: James Franco, Mila Kunis, Jessica Chastain, Zach Braff, Henry Hopper, Bruce Campbell Una jam session cinematografica tratta dall’omonima raccolta del poeta C.K. Williams, vincitore del Premio Pulitzer. Scritto e diretto da dodici registi esordienti, il film mette insieme diverse poesie, dando origine a un libero itinerario poetico attraverso la vita di Williams. Viaggiando nel tempo e attraversando così vari decenni della sua vita, Williams è pervaso da una sensazione di ringiovanimento e al contempo di perdita, comprendendo il senso degli incontri passati e presenti. Il suo costante rivolgersi al passato e il desiderio di conservarne memoria gli impediscono di essere vicino alla moglie e di tenere uniti i ricordi alla vita presente. Ma nel corso del viaggio comprenderà quanto entrambi siano importanti. (Prima mondiale) TASHER DESH / THE LAND OF CARDS / LA TERRA DELLE CARTE di Q (Kaushik Mukherjee), India, 2012, 114’ Cast: Joyraj Battacharjee, Rii Sen, Anubrata Basu, Soumiak Kanti De biswas, Tillotoma Shome Dal celebre dramma musicare di Rabindranath Tagore. Naufragati su un’isola da sogno, il principe e il suo amico si imbattono in una strana società. Gli isolani sono tutti soldati che si fanno chiamare Carte, e vivono secondo leggi che bandiscono ogni comportamento umano. Quando una fazione violenta di isolani cattura i due stranieri e li conduce a corte, essi suscitano l’ira delle Carte per essersi sottratti alle usanze del tribunale. Sono dichiarati colpevoli e messi al bando. Prima di andare via, il principe chiede di poter parlare un’ultima volta, e ne approfitta per sussurrare a alcune donne Carta il messaggio di liberazione che gli ha rivelato il suo angelo custode. Di lì a poco nella terra delle Carte si manifesterà per la prima volta il dissenso... Q (KAUSHIK MUKHERJEE) Per 12 anni ha ideato e diretto spot televisivi. Nel 2002 ha abbandonato il ruolo di direttore creativo della Ogilvy & Mathers di Colombo, a Sri Lanka, per tornare nella natia Calcutta e fondare “Overdose”, un progetto che favorisce lo sviluppo dell’arte attraverso la realizzazione di film, progetti di design e musica. Q è il leader di una delle principali band di Ska in India. I primi esperimenti cinematografici di Q sono stati piccoli ma vividi ed efficaci racconti, documentari e di finzione, sulla cultura contemporanea del Bengala. Il suo primo lungometraggio, il documentario Love in India (2009), ha vinto numerosi premi a livello nazionale. Il suo primo film narrativo, Gandu (Asshole), è diventato una sorta di cult internazionale: presentato in più di 40 festival cinematografici in tutto il mondo, ha vinto premi al Saiff e a Seattle. Tra gli attuali progetti di Q c’è Sari, un originale documentario sull’antica stoffa indiana.

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(Prima mondiale) TUTTO PARLA DI TE di Alina Marazzi, Italia, 2012, 84’ Cast: Charlotte Rampling, Elena Radonicich, Valerio Binasco, Maria Grazia Mandruzzato, Alice Torriani Pauline torna a Torino, sua città natale, dopo molti anni e riprende contatto con Angela che dirige un Centro per la maternità. Qui Pauline intraprende una ricerca sulle esperienze e i problemi delle mamme di oggi, a partire da testimonianze, video e fotografie. Tra le mamme che frequentano il centro c’è Emma, una giovane danzatrice, in crisi profonda: non sa come affrontare le responsabilità della maternità, vede la sua vita a un punto fermo, si sente sola e incapace. Tra le due donne si sviluppa un rapporto di complicità, che porterà Pauline a fare i conti con il proprio tragico passato e permetterà a Emma di ritrovare il senso di sé anche nella sua nuova identità di madre. ALINA MARAZZI Regista di documentari, è stata aiuto regista di lungometraggi e ha collaborato a progetti di arte e video arte. Con il film Un'ora sola ti vorrei ha vinto numerosi premi internazionali, tra i quali il premio per il miglior documentario al Festival di Torino 2002 e al Newport International Film Festival (2003), e la Menzione Speciale della Giuria al Festival di Locarno 2002 e al Festival dei Popoli di Firenze 2002. Nel 2007 dirige Vogliamo anche le rose, documentario poetico su quindici anni di lotte per l'emancipazione sociale della donna.

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MEDIOMETRAGGI E CORTOMETRAGGI

(Prima mondiale) DA VINCI di Yuri Ancarani, Italia, 2012, (20’) Dipartimento di chirurgia robotica. Tramite un joystick, un medico chirurgo esegue un'intera operazione comandando i bracci di un robot. YURI ANCARANI Nato a Ravenna nel 1972, vive a Milano. Artista visivo e regista, è docente di videoarte alla NABA di Milano. Le sue opere sono state presentate in festival cinematografici, mostre e musei tra cui: Biennale di Praga 5; Full Frame Documentary Festival, Durham; Cinéma du Réel, Parigi; Videoreport Italia, GCAC Monfalcone; N.O. Gallery, Milano; 23 IDFA, Amsterdam; 67. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Si è aggiudicato la Genziana d'Argento al Trento Film Festival e il Premio per il milgior documentario al New Horizons IFF. Wroclaw. (Prima mondiale) DOSSIER SCOLAIRE / SCHOOL FILES di Noëlle Pujol, Andreas Bolm, Francia – Germania, 2012, 21’ Due giovani ragazze si aggirano per i corridoi di una scuola abbandonata. Un ragazzo entra nel loro spazio e diventa prigioniero del loro gioco. Basato su documenti reali dell’archivio della scuola, il film racconta una storia d'amore, tradimento e ritorno senza fine. Una storia di fantasmi. ANDREAS BOLM Ha studiato presso l’Università del Cinema e della Televisione di Monaco. Jaba (2006) ha vinto il Golden Mikeldi per il miglior documentario al Zinebi Film Festival di Bilbao. NOËLLE PUJOL È autrice di documentari, video installazioni e di opere pittoriche e fotografiche. I suoi lavori sono stati presentati in molti festival internazionali di arte contemporanea. (Prima mondiale) DREAM di James Franco, Gran Bretagna, 2012, 1’ Nasce da fonti molteplici: sono immagini che vengono da sogni e esperienze personali e non, dalla morte, dalla vita e dalla fotografia di Gregory Crewdson. È composto da un unico piano sequenza, che evoca la fluidità dei sogni. Il regista lavora molto sulla scenografia, cercando di modellare il film come fosse una scultura. JAMES FRANCO Dopo un esordio nel cinema indipendente, raggiunge fama planetaria interpretando Harry Osborn nella trilogia di Spider-Man di Sam Raimi. Nel 2008, recita nel pluripremiato film di Gus Van Sant Milk insieme a Sean Penn e vince, per questa interpretazione, un Independent Spirit Award nella categoria miglior attore non protagonista. Dopo aver recitato in Notte folle a Manhattan (2010) e Mangia prega ama (2010), interpreta il poeta Allen Ginsberg nel film Urlo (2010). La sua performance in 127 ore di Danny Boyle gli permette di ottenere un premio ai Golden Globes e una candidatura agli Oscar®.

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(Prima mondiale) EL RUIDO DE LAS ESTRELLAS ME ATURDE di Eduardo Williams, Argentina, 2012, 20’ Un ragazzo cerca un cybercafé mentre le onde lo travolgono. Alcuni ragazzi vivono insieme circondati da un sacco di cose, lavorano, camminano, parlano, in posti diversi, ma non siamo mai sicuri del luogo in cui si trovano. Una formica avanza mentre loro sperano non ci siano più idoli. EDUARDO WILLIAMS È nato nel 1987 a Buenos Aires. Studia regia alla Universidad del Cine e attualmente lavora allo sviluppo del suo nuovo progetto a Le Fresnoy, Studio National des Arts Contemporains, in Francia. (Prima mondiale) ETERNITÀ di Provmyza (Galina Myznikova, Sergey Provorov), Russia, 2011, 36’ Una delle metafore di Eternity è una bambina che si oppone e resiste mentalmente a forze distruttive. Alla fine può cantare vittoria su di esse. Questa è l'eternità di un essere assoluto e senza tempo. La bambina si ritrova in una serie di circostanze mortali, ma la sua stessa vita sembra essere l'Eternità, e la sua morte sembra essere solo un istante. PROVMYZA Il gruppo lavora in diversi campi artistici. Ha partecipato con i suoi lavori alle esposizioni della Biennale di Venezia, Colonia, Ginevra e all’Hors Pistes di Parigi. Alcuni dei suoi film sono stati premiati all’International Film Festival di Rotterdam e al Festival Internazionale del Cortometraggio in Cile. Nel 2011 il film Ispiration è stato presentato in Concorso nella sezione Orizzonti della Mostra del Cinema di Venezia. (Prima mondiale) GHL di Lotte Schreiber, Austria, 2012, 17’ Il film è ambientato al lido Gänsehäufel di Vienna, costruito sul Danubio nel 1950. Una figura maschile sconosciuta guida lo spettatore nei diversi luoghi del lido deserto in bassa stagione. La ragione del suo essere lì non viene mai rivelata, anche se è evidente che stia vivendo una sorta di crisi. Gli edifici sono vuoti, privati della loro normale funzione. Il protagonista tenta incessantemente di contattare al telefono un altro individuo sconosciuto, senza riuscirci e perdendo l’orientamento tra i vari edifici. La voce fuori campo, apparentemente una conversazione telefonica, mescola citazioni economiche e filosofiche. Una serie di frasi vuote che evocano una riflessione sulla crisi globale. LOTTE SCHREIBER Lotte Schreiber, nata nel 1971 a Mürzzuschlag, è una regista indipendente che vive e lavora a Vienna. I suoi lavori hanno ricevuto numerosi riconoscimenti, tra i quali Miglior Film Sperimentale al NY Underground Filmfestival (2003), Miglior Documentario, sezione Architetture al Milano - Doc Festival (2009) e il premio Outstanding Artist Award for Avantgarde Film del Ministero della Cultura austriaco. (Prima mondiale) ISHI TO UTA TO PETA / STONE, SONG AND PETA di Takuya Dairiki, Takashi Miura, Francia – Giappone, 2012, 60’ Stone, Song e Peta si incontrano e decidono di iniziare il loro viaggio. Sospettando di perdersi nel caso dovessero seguire un itinerario strutturato, decidono di conseguenza di muoversi in

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maniera totalmente casuale. Così facendo, i tre amici si spostano senza sosta a cavallo fra il reale e l’immaginario. Chiacchierando, cantando, giocando e sognando senza sosta. TAKUYA DAIRIKI, TAKASHI MIURA Nati e cresciuti a Osaka, amici fin dalle elementari, cominciano a girare film per divertimento. Realizzano tutti i loro lavori dividendosi equamente regia, sceneggiatura, interpretazione e scenografia. Nel 2008 il mediometraggio Balloon Forest riceve il sussidio dall’organizzazione CO2 di Osaka. Producono in assoluta autonomia Nikotoko Island che vince il Gran Premio all’Image Forum Film Festival e riceve una menzione al 62° Festival di Locarno nella categoria registi emergenti. Il loro primo film Helpless Stone (2010) è presentato in anteprima al Centre Georges Pompidou a Parigi. Takuya Dairiki si dedica inoltre al disegno mentre Takashi Miura si occupa di fotografia come parte integrante del suo approccio all’arte. Con il loro stile unico e inimitabile hanno dato vita a una visione assolutamente originale del mondo. (Prima mondiale) LA MADRE, IL FIGLIO E L'ARCHITETTO / THE MOTHER, THE SON AND THE ARCHITECT di Petra Noordkamp, Paesi Bassi, 2012, 16’ Petra Noordkamp si imbatte in una chiesa a Gibellina e rimane affascinata dal suo straordinario design. Il suo interesse si intensifica quando scopre che è stata progettata dall’architetto Ludovico Quaroni, padre di Emilio, con il quale aveva avuto una breve relazione negli anni Novanta e che nel 2001 uccise sua madre. Il film segue l’indagine della regista, animata dal desiderio di mostrare come la percezione di un’opera architettonica sia influenzata da un incontro avvenuto quindici anni prima. PETRA NOORDKAMP Petra Noordkamp, nata a Lossere nel 1967, vive e lavora ad Amsterdam. Ha studiato alla Gerrit Rietveld Academie di Amsterdam, dove si è diplomata in fotografia. Le sue opere sono state pubblicate su riviste come The Purple Journal e Avenue. Ha partecipato a diverse collettive e nel 2005 la serie dei suoi lavori Watching Men è apparsa su manifesti in tutta la città di Amsterdam. (Prima internazionale) MITOTE / MEXICAN RITUAL di Eugenio Polgovsky, Messico, 2012, 53’ Un gruppo di euforici tifosi di calcio, le invocazioni mistiche di uno sciamano e una folla di cittadini furiosi confluiscono a el Zócalo, una piazza di Città del Messico, provocando un “Mitote” (parola che in azteco indica caos e festività). La piazza si trasforma in un ring di wrestling dove i riti postmoderni si mescolano con la cultura dell’antico Messico al ritmo di un Paese in trambusto. EUGENIO POLGOVSKY Messico, 1977. Fotografo di formazione, si è diplomato al Centro de Capacitacion Cinematografica e ha lavorato come regista, montatore e direttore della fotografia. I suoi primi documentari, Trópico de Cáncer (Cannes, Cinema du Reel, Sundance) e Los Herederos (Venezia, Concorso Orizzonti, Berlino, Rotterdam), hanno ricevuto numerosi premi nazionali e internazionali. (Prima mondiale) MONTAÑA EN SOMBRA / MOUNTAIN IN SHADOW di Lois Patiño, Spagna, 2012, 14’ Una visione poetica sul rapporto di immensità, tra l'uomo e il paesaggio. Contempliamo da lontano l'attività degli sciatori sulla montagna innevata. L'immagine pittorica e l'atmosfera oscura e onirica trasfigurano lo spazio rendendolo irreale, impreciso e lo trasformano in un’esperienza che anche tattile.

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LOIS PATIÑO Spagna, 1983. Ha studiato psicologia e cinema a Madrid prima di frequentare la Film Academy di New York. Ha frequentato un workshop all’UdK di Berlino e il master in Documentario di Creazione all’Università Pompeu Fabra di Barcellona. I suoi lavori video sono stati presentati al Centre Georges Pompidou di Parigi, al Museo Reina Sofía di Madrid, alla Haus der Kulturen der Welt di Berlino al CGAC di Santiago de Compostela e selezionati a festival internazionali quali Media City Film Fest, Las Palmas Film Festival, Rencontres Internationales, Jihlava Film Festival, Documenta Madrid. (Prima mondiale) THE MOON HAS ITS REASONS di Lewis Klahr, Gran Bretagna, 2012, 3’ Una crisi sentimentale attraverso il velo della memoria. Lewis Klahr crea animazioni estremamente personali, collage di fumetti in strutture narrative insolite. LEWIS KLAHR Lewis Klahr dirige film dal 1977. È conosciuto per i suoi film sperimentali e di animazione, proiettati sia negli Stati Uniti che in Europa. Il MoMA di New York ha acquistato i film di Klahr per una collezione permanente, e curato tre mostre personali a partire dal 1989. E’ stato inoltre incluso nella Biennale del Whitney Museum of American Art (1991 e 1995). Le sue opere più conosciute sono The Pharaoh's belt, Altair, Lulu, Pony glass e Calender the Siamese. (Prima mondiale) THE MUSEUM OF IMAGINATION di Amit Dutta, India, 2012, 20’ The Museum of Imagination è un ritratto astratto dell’eminente professore indiano di storia dell’arte B.N. Goswamy. I suoi studi spaziano su più fronti e hanno influenzato molto lo studio della pittura miniaturista Pahari. Tra il 2011 e il 2012, il regista ha filmato lunghe conversazioni con il professor Goswamy, attinenti a tutta la sua opera e interrotte puntualmente da momenti di silenzio. Il film è nato dalla cattura di queste pause di quiete, raccolte in una rete di impressioni che lasciano trasparire l’universo interiore dello storico. AMIT DUTTA Amit Dutta, (1977), si è laureato in regia nel 2004 presso il Film & Television Institute of India. I suoi film hanno ottenuto numerosi riconoscimenti: quattro National Film Awards, il premio FIPRESCI al Festival di Oberhausen, il premio Golden Conch al Mumbai International Film Festival e il John Abraham National Award assegnato dalla Federation of Film Societies of India. Il suo primo lungometraggio, Aadmi Ki Aurat Aur Anya Kahaniya (The Man's Woman and Other Stories), ha ricevuto una Menzione Speciale della Giuria alla 66ª Mostra del Cinema di Venezia. I suoi film successivi, Nainsukh e Sonchidi, sono stati presentati nel Concorso Orizzonti alla Mostra del Cinema di Venezia 2010 e 2011. (Prima mondiale) NÃO ESTAMOS SONHANDO / WE ARE NOT DREAMING di Luiz Pretti, Brasile, 2012, 12’ Sì, noi costruiremo un mondo. Non stiamo sognando. Lotta dopo lotta, pezzo per pezzo, passo dopo passo, ce la faremo. Non stiamo sognando.

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LUIZ PRETTI Regista, membro della casa di produzione/collettivo Alumbramento. Ha partecipato con i suoi lavori alla Mostra di Venezia, alla Viennale, al BAFICI, al Festival di Oberhausen, alla Mostra di Tiradentes, alla Mostra Internazionale di San Paolo. Estrada para Ythaca (Road to Ythaca) ha ottenuto il Premio per il Miglior Film alla Mostra di Tiradentes, Os Monstros (The Monsters) ha ricevuto la Menzione Speciale della Giuria al BAFICI. Sta attualmente lavorando al suo nuovo film O Ùltimo Trago (The Last Draught). (Prima mondiale) NARMADA di Manon Ott, Grégory Cohen, Francia, 2012, 47’ “Le dighe saranno il tempio dell’India moderna”, dichiarava Nehru come proclama dell’indipendenza nazionale. La costruzione di un vasto complesso di dighe sul fiume Narmada è stata completata. La lotta sociale è organizzata. È ora il momento di incontrare gli abitanti e le loro credenze e convinzioni. Tra miti del progresso e quelli del fiume Narmada. MANON OTT, GREGORY COHEN Manon Ott e Gregory Cohen, nati rispettivamente nel 1982 e nel 1983, sono fotografi e documentaristi. Lavorano a Parigi, insegnano Fotografia e Film Documentario all’Università e contemporaneamente proseguono il loro dottorato. Hanno ricevuto diversi premi e riconoscimenti per la loro ricerca e il loro lavoro fotografico e filmico. (Prima mondiale) NATURE OF ABERRATION di Krissakorn Thinthupthai, Thailandia, 2012, 13’ Quando incombe un cambiamento, la foresta potrebbe inviare dei segnali. L’acqua potrebbe tingersi di rosso per segnalare il pericolo di un’alluvione, gli alberi fermarsi per suggerirci l’arrivo di una tempesta. La Natura ci racconta molte cose e noi possiamo imparare da lei. Dei fumi salgono da diversi punti sulle montagne, ovunque strani rumori. Tre uomini passano vicino a un grande albero e gli lanciano contro un bastone. La foresta tace. Si allontanano e la foresta inizia a urlare. KRISSAKORN THINTHUPTHAI Nato nel 1979 a Surin in Thailandia. A Bangkok entra in un convento di monaci, dove vive tutt’ora. Diplomato presso la Saowapa School of Art e la Pohchang Academy of Arts lavora in seguito come assitente attrezzista per alcuni spot e film. Collabora con la casa di produzione Kick the Machine e ha lavorato come capo attrezzista per molti film di Apichatpong Weerasethakul. Molti dei suoi cortometraggi sono stati presentati nei principali festival internazionali. (Prima mondiale) THE OGRE'S FEATHERS di Michael Almereyda, Stati Uniti, 20’ Un re sul punto di morte può salvarsi solo procurandosi le penne dell’orco. Nessuno vuole aiutarlo, perché l’orco divora tutti gli esseri umani che vede. Solo un giovane si offre volontario per il viaggio fino alla tana dell’orco, dove la moglie dell’orco gli riserva un’accoglienza inaspettata. The Ogre’s Feathers (L’Orco con le penne), è un racconto senza tempo sulla bontà contrapposta all’egoismo e al dolore.

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MICHAEL ALMEREYDA Michael Almereyda cresce nel Kansas, a Overland Park. Dopo avere abbandonato gli studi a Harvard, inizia a lavorare come sceneggiatore a Hollywood prima di entrare a far parte della scena indipendente di New York. David Lynch produce e interpreta il suo film Nadja (1994) e scrive per Tim Burton un film che non verrà realizzato. Dirige poi Hamlet 2000, una rivisitazione in chiave moderna dell'opera di William Shakespeare; la sua produzione dell’ultimo decennio è prevalentemente legata alla realizzazione di documentari come This So-Called Disaster (2004), William Eggleston in the Real World e Big River Blues (2008). Nel 2008 gira anche New Orleans, Mon Amour. Autore di saggistica cura anche due volume di scritti antologici: Night Wraps the Sky: Writings by and about Mayakovksy (2008) e William Eggleston: For Now (2010). I suoi saggi sono pubblicati su quotidiani e riviste come il New York Times, Film Comment, Artforum, e sui booklets della Criterion Collection. (Prima mondiale) QUATRO HORAS DESCALÇO / FOUR HOURS BAREFOOT di Ico Costa, Francia – Portogallo, 2012, 15’ In un villaggio di montagna nel nord del Portogallo qualcuno è stato ucciso. Un ragazzo sedicenne esce di casa, piedi nudi in piena notte in direzione della foresta. Cammina oltre trenta chilometri, su e giù per la montagna. Ha un solo pensiero in mente. ICO COSTA Nato a Lisbona nel 1983. Ha studiato alla Scuola Nazionale di Cinema (ESTC) a Lisbona e Universidad del Cine a Buenos Aires. Nel 2011 ha vinto due premi al FEST Film Festival di Espinho con il corto Outono. Con il corto Libhaketi ha partecipato al Festival di Vila do Conde. Sta attualmente studiando a Le Fresnoy – Studio National des Arts Contemporains. Ha inoltre scritto e pubblicato due premiati racconti brevi. (Prima mondiale) RHINOCEROS di Kevin Jerome Everson, Stati Uniti, 2012, 6’ In Rhinoceros troviamo Alessandro de’ Medici filmato in video analogico, mentre parla appassionatamente al popolo fiorentino. KEVIN JEROME EVERSON Mansfield (1965), Ohio. È professore di Arte all’Università della Virginia. Ha vinto il prestigioso premio Alpert 2012 per film e video e è stato il protagonista di una retrospettiva al Visions du Reel di Nyon. Tra i suoi numerosi premi c’è l’American Academy Rome Prize. Nel 2011 il Whitney Museum of American Art ha organizzato una sua mostra personale dal titolo More Than That: Films of Kevin Jerome Everson e i suoi film hanno partecipato alla Whitney Biennial per due anni consecutivi. (Prima mondiale) SOME PART OF US WILL HAVE BECOME di Semiconductor, Gran Bretagna, 3’ SEMICONDUCTOR È il nome del duo di artisti composto da Ruth Jarman e Joe Gerhardt, che si esprimono attraverso la computer animation. Nel corso di questi anni hanno vinto numerosi premi e riconoscimenti. Hanno

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esposto le loro opere alla Biennale di Venezia, all’Hirshhorn Museum Smithsonian Institution di Washington, all’Institute of Contemporary Arts di Londra e al San Francisco Museum of Modern Art. (Prima mondiale) TAGALOG di Gym Lumbera, Filippine, 2012, 45’ Cast: Eduardo Javier, Dolores Javier Da qualche parte, in un villaggio remoto nelle Filippine, c’è un vecchio che dorme e un’anziana donna che si sveglia. Il vecchio mangia, la donna se ne va. In questo luogo dove il tempo non ha lancette, anche la memoria è fragile, come il cinema. GYM LUMBERA Gym Lumbera è nato e cresciuto in una pittoresca cittadina in riva a un lago con un vulcano al centro. Fin dall’infanzia pensava che un frigorifero potesse anche trasformarsi in una bara. E un albero di banana in una bella ragazza. Tra i suoi film: Dahil Sa'yo (Because of You, 2010), Class Picture (2011), ETA (2012). (Prima mondiale) I TOPI LASCIANO LA NAVE di Zapruder, Italia, 2012, 32’ I topi lasciano la nave è un progetto mimetico, in bilico tra il reality e il documento di uno spettacolo dal vivo. Le regole del suo accadere sono preordinate sulla base di una gara tesa allo svuotamento progressivo del quadro. Il punto di vista è quello del cecchino, l'infiltrato, l'osservatore d'eccellenza che si muove sulle coppie in gara a contendersi il palco e la vittoria. Concedendo alla scena beneficio di franchezza è forse possibile dare modo all’evento di manifestarsi? ZAPRUDER David Zamagni e Nadia Ranocchi hanno fondato nel 2000, insieme a Monaldo Moretti, la ZAPRUDERfilmmakersgroup, una art-film venture, un'organizzazione anti-commerciale dedita alla realizzazione di film indipendenti e autoprodotti. Il lavoro sul cinema stereoscopico che il gruppo porta avanti dal 2005 gli è valso il Premio Persol 3d alla 68esima Mostra del Cinema di Venezia. (Prima mondiale) IL VIAGGIO DELLA SIGNORINA VILA di Elisabetta Sgarbi, Italia, 2012, 60’ Cast: Pokaj, Toni Servillo, Vittorio Sgarbi, Susanna Tamaro, Claudio Magris La storia d’amore tra un uomo e una donna di un altro tempo caduti nella Trieste di oggi. È anche la storia d’amore di un intellettuale che si scambia e si specchia con il proprio passato, reale e letterario, e il passato della sua città. È il racconto di dolori, soprusi e autoinganni che hanno solcato Trieste. È la storia di generazioni a venire. È una storia di mari e di venti. ELISABETTA SGARBI Elisabetta Sgarbi è direttore editoriale della casa editrice Bompiani. Ha ideato il Festival Internazionale “La milanesiana Letteratura Musica Cinema Scienza Arte Filosofia”, di cui è direttore artistico. Ha esordito alla regia nel 1999 con il cortometraggio Mariko mori; prosegue con Stringimi, stringimi; Anonimo. Rispondere?; Set(t)e (con Paolo Mosca); Ancora un po’ - Ovvero il senso del cinema italiano (con Paolo Mosca); La consolazione e la spina dolorosa; Rue de Varenne; Fantasmi di voce. Antonio Stagnoli; Notte senza fine; Il pianto della statua; Non chiederci la parola; L'ultima salita - La Via Crucis di Bernardino Simoni a Cervero; Deserto rosa. Luigi Ghirri; Se hai una montagna di neve, tienila all'ombra; Dimenticare Tiziano. Girolamo Romanino a Pisogne; Quiproquo.

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(Prima mondiale) WATERSCOPE TRANSITIONS di Carsten Aschmann, Germania, 2012, 22’ Uniti a suoni provenienti dalla storia del cinema, si vedono fiumi, argini, dighe, lavori di trattamento di acque reflue, barriere, zampilli e cascate. Apparentemente abbandonati e dimenticati, diventano i luoghi dove l’acqua incontra l’architettura e la tecnologia, che lavorano per lei, con lei e contro di lei. Si crea un dialogo tra acqua e uomo in cui l’uomo si arrende all’acqua oppure sente il bisogno di piegarla alle proprie esigenze. L’acqua non lo lascia mai libero. CARSTEN ASCHMANN Carsten Aschmann vive e lavora a Hannover. Ha frequentato il corso di cinema tenuto da Gerhard Büttenbender e Birgit Hein all’HBK di Braunschweig. Regista e sceneggiatore, ha lavorato anche come montatore e produttore di documentari realizzati dalla Hula-Offline. Fra i suoi film: Gas Avalon (2011), Ketamin - Hinter dem Licht (2009), Nice Movie (2008), Kill Time (2007), Batterie RK - Schlagzeugen (2005), Trumpet for Love (2004)

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LA GIURIA INTERNAZIONALE DI CINEMAXXI PRESIDENTE DOUGLAS GORDON

Douglas Gordon (Glasgow, 1966) è uno dei più importanti artisti visivi a tutto campo della sua generazione. Nel corso della sua carriera, ha lavorato su diversi media: video-installazioni, film, fotografie, oggetti e testi. Nel 1996, a soli 30 anni, ha ricevuto il Turner Prize, uno dei maggiori riconoscimenti inglesi per l’arte contemporanea e nel 1997 ha rappresentato il Regno Unito alla Biennale di Venezia. Da sempre interessato al doppio registro espressivo, tra comunicazione verbale e immagini in movimento, si è imposto per le sue video-installazioni di grandi dimensioni e per i suoi testi, stampati sui muri degli spazi espositivi nelle collocazioni più diverse. Negli ultimi quindici anni ha esposto nelle principali gallerie e nei maggiori musei del mondo, tra i

quali il Museum of Contemporary Art di Los Angeles nel 2001, la Fundació Joan Miró di Barcellona (2006), il Museum of Modern Art di New York che nel 2006 gli ha dedicato una retrospettiva, la Tate di Londra (2010) e il Museum für Moderne Kunst di Francoforte (2011). Fra le opere più significative e note dell’artista scozzese, 24 Hour Psycho, in cui uno dei più famosi film della storia del cinema, Psycho di Alfred Hitchcock, è proiettato senza sonoro su un grande schermo alla velocità di due fotogrammi al secondo, in modo tale che il compimento del film abbia luogo nell’arco di un giorno intero. L’esordio nel mondo della regia cinematografica risale al 2005 con il film Zidane, un ritratto del XXI secolo, diretto con Philippe Parréno e presentato fuori concorso a Cannes. Il film K. 364 - A Journey by Train, presentato alla 67. Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti, e il contributo al progetto Rebel rientrano fra i lavori più recenti di Douglas Gordon. In K. 364 - A Journey by Train, l’artista scozzese ripercorre il viaggio di due musicisti di origine ebraica, che tornano a suonare nelle terre da cui i genitori dovettero fuggire. Il percorso termina nella sala da concerti di Varsavia dove viene eseguita la Sinfonia Concertante in Mi bemolle maggiore (k.364) di Mozart. Nell’ambito del progetto Rebel – un film installazione creato da James Franco – Douglas Gordon, Harmony Korine, Paul McCarthy, Ed Ruscha, Aaron Young, rielaborano il film Gioventù bruciata di Nicholas Ray attraverso pittura, scultura, fotografia, disegno e video. HANS HURCH

Nasce nel 1952 a Schärding, in Austria. Studia Storia dell’Arte, Filosofia e Archeologia a Vienna. Ha lavorato nella rivista “Falter” come responsabile della pagina culturale. Programma retrospettive e progetti speciali per varie organizzazioni culturali, tra cui la Viennale e il Wiener Festwochen. È stato aiuto regista di Jean-Marie Straub e Danièle Huillet in alcune delle loro opere come La morte di Empedocle (1987), Black Sin (1989) e Antigone (1992). Nel 1993 partecipa attivamente al progetto “Hundertjahrekino” per il Federal Ministry of Science and Culture in Austria, con il quale organizza eventi, mostre e proiezioni in occasione del 100°anniversario della nascita del cinema. Dal 1997 è Direttore della Viennale.

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ED LACHMAN

Tra i più importanti direttori della fotografia del mondo. La sua carriera inizia collaborando con i maggiori registi del Nuovo Cinema Tedesco degli anni ’70 come Werner, Wenders, Fassbinder e Schlondorff. Negli anni ’90 è direttore della fotografia in alcuni film di Steven Soderbergh: The Limey (L’inglese, 1999) e Erin Brockovich (2000). Ha lavorato con i più importanti registi del cinema indipendente americano come Shirley Clarke in Ornette: Made in America, (1985), Sofia Coppola in Virgin Suicides (Il giardino delle vergini suicide, 1999), Robert Altman in A Prairie Home Companion (Radio America, 2006) e Todd Solondz in Life During Wartime (Perdona e dimentica, 2010). Nel 2002 ha codiretto con Larry Clark Ken Park, film che ha ottenuto riconoscimenti nei festival di

Venezia e Toronto. Come video artista ha una collezione permanente di foto e video al Whitney Museum of Art di New York. ANDREA LISSONI

Andrea Lissoni, PhD, è storico dell’arte e curatore presso HangarBicocca, Milano. Co-fondatore di Xing e co-direttore del Festival Internazionale Live Arts Week - Gianni Peng, dal 2001 insegna presso l’Accademia di Brera e dal 2007 presso l’Università Luigi Bocconi. È curatore del magazine “Cujo”, personalizzato da un artista a ogni edizione (a quello di Nico Vascellari sono seguite quella di Apichatpong Weerasethakul - “Primitive” – e il numero concepito da Jimmie Durham). Collabora regolarmente con Mousse Magazine. Fra 2011 e 2012 ha curato mostre personali di Susan Hiller presso Fondazione Antonio Ratti a Como e di Céleste Boursier Mougenot, Angela Ricci Lucchi&Yervant Gianikian (retrospettiva), Wilfredo Prieto e Tomàs

Saraceno presso HangarBicocca a Milano. EMILY JACIR

Emily Jacir è una delle maggiori artiste contemporanee del mondo arabo. Lavora trasversalmente nel campo delle arti, dalla creazione alla performance, dalla fotografia ai film e ai videoclip, impegnandosi anche nel sociale. Dal 1994, Jacir espone le sue opere in Europa, Stati Uniti, America Latina e Medio Oriente. Le sue opere personali sono state ospitate dal Beirut Art Center (2010), dal Guggenheim Museum a New York (2009), e dal Kunstmuseum di San Gallo (2008). Jacir ha partecipato a Documenta nel 2012, alla 51., 52. e 53. Biennale di Venezia, alla Biennale di Sydney del 2006, alla Biennale di Sharjah nel 2005, all'VIII Biennale di Istanbul nel 2003. Ha vinto un Leone d'Oro alla 52. Biennale di Venezia (2007), un Premio Prince Claus (2007), il

Premio Hugo Boss (2008), e un premio Alpert (2011). Recentemente Jacir ha fatto parte della Giuria internazionale per i Cortometraggi alla Berlinale 2012. Attualmente vive in vari paesi del Mediterraneo.