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COLLANA

TEOLOGIA, RELIGIONI E RELIGIOSITÀ ALTERNATIVA

®

La presente collana è stata voluta e creata da

Tullio Di FiorePres. GRIS di Palermo e Sicilia,docente invitato presso ISSR

Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia

Marcello Di Tora o.p.Prof. associato presso la Facoltà Teologica di Sicilia

e membro dell’equipe del GRIS

Giuseppe FerrariSegretario del GRIS nazionale

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Chi non avrà creduto non sperimenterà echi non avrà fatto esperienza non conoscerà.

Anselmo d’Aosta, Lettera sull’incarnazione del verbo 1 (9,6)

A mia moglie Katia e a mio figlio Simone

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Tullio Di Fiore

Magia e satanismoLa follia dell’uomo contemporaneo

Con il contributo diA. Terrana

Introduzione di don Giuseppe Mihelcic

DARIO FLACCOVIO EDITORE

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Tullio Di FioreMagia e satanismoISBN 9788857905396

© 2016 by Dario Flaccovio Editore s.r.l. - tel. 0916700686

altreletture.darioflaccovio.it www.darioflaccovio.it [email protected]

Prima edizione: gennaio 2016

Di Fiore, Tullio <1975->

Magia e satanismo / Tullio di Fiore. - Palermo : D. Flaccovio, 2015.ISBN 978-88-579-0539-61. Magia [e] Satanismo.133.4 CDD-22 SBN PAL0285632

CIP - Biblioteca centrale della Regione siciliana “Alberto Bombace”

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Indice

Sigle e abbreviazioni .................................................................... pag. 11Prefazione ........................................................................................ » 13Nota dell’autore ............................................................................. » 15Introduzione ................................................................................... » 17

Parte prima

1. Una riflessione sui MRA a partire dal tema della fede ........................................... » 29

2. Aspetti criminologici delle sette di Alfonso Terrana............................................................... » 37 2.1. Profilo criminologico ................................................. » 50

Parte seconda

3. La magia .................................................................................. » 57 3.1. Definizione di magia e sua articolazione .......... » 58 3.2. Le forme della magia ................................................. » 60 3.3. Altre forme di magia .................................................. » 67

4. Lo spiritismo ......................................................................... » 73

5. La divinazione ...................................................................... » 85

6. Satana, il regista di questo mondo ............................... » 89

7. Il satanismo .......................................................................... » 99 7.1. Un po’ di storia ............................................................. » 100 7.2. Edward Alexander Crowley alias Aleister Crowley .............................................. » 101

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8. Le caratteristiche e le finalità delle sette sataniche . » 105 8.1. Tante classificazioni e sotto classificazioni ...... » 106

9. I giovani e il satanismo ..................................................... » 109 9.1. Dati statistici sul satanismo .................................. » 111 9.2. Le motivazioni ............................................................. » 115 9.3. Alcuni consigli .............................................................. » 117

10. Come aiutare una persona che vuole uscire da questi gruppi ................................................................... » 119 10.1. Il distacco da un NMR............................................. » 120

11. Conclusioni ........................................................................... » 123

Bibliografia ..................................................................................... » 125

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Sigle e abbreviazioni

CCC Catechismo della Chiesa CattolicaCEI Conferenza Episcopale ItalianaCECa Conferenza Episcopale della CampaniaCEER Conferenza Episcopale dell’Emilia-RomagnaCETo Conferenza Episcopale della ToscanaGRIS Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-religiosaMRA Movimenti Religiosi AlternativiNMR Nuovi Movimenti Religiosi

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PREFAZIONE

Il presente volume rappresenta un prezioso aiuto per coloro che vogliono affrontare il tema della magia e del satanismo alla luce del testo biblico e del magistero della Chiesa. Si apprezza anzitutto la chiarezza nella spiegazio-ne dei termini, spesso usati nei mezzi di comunicazione in modo vago e talvolta confuso. Nel testo ci si sofferma, tra gli altri, sulla divinazione, sullo spiritismo, sui vari tipi di pratiche magiche (magia bianca, nera, rossa, verde).

La tematica viene affrontata non solo da un punto di vista scientifico o sociologico. Si avverte il frutto di un lavoro di ascolto e di accoglienza rivolto alle persone che diret-tamente, o attraverso dei familiari, hanno sperimentato gli effetti negativi di pratiche magiche o sataniche.

Anche il contributo del dr. Alfonso Terrana aiuta ad orientarsi tra gli aspetti criminologici relativi al plagio, al lavaggio del cervello e a molti altri aspetti, per coglie-re il tema della magia e del satanismo anche da questo importante punto di vista. Traspare la competenza e il confronto con situazioni reali, con la capacità di usare un linguaggio documentato e comprensibile.

Nella parte finale il prof. Di Fiore illustra alcuni elementi che vanno sempre tenuti presenti quando si affrontano tematiche così delicate. Egli invita alla prevenzione e alla vigilanza per aiutare i nostri fratelli e sorelle a non incor-rere nell’errore, affinché possano imparare a conoscere e

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ad amare la verità di Gesù. Un impegno che richiede una seria opera di catechesi che aiuti a conoscere la Parola di Dio e la dottrina della Chiesa. L’altro aspetto riguarda l’accoglienza da offrire a coloro che ritornano alla Chiesa cattolica. Poi il dialogo con chi aderisce a questi gruppi, recependo le indicazioni della Chiesa che invita al discer-nimento, alla prudenza, ma soprattutto all’amore. E, infi-ne, la preparazione che deve essere adeguata e rivolta ai preti e agli operatori pastorali per poter rinviare le per-sone nei centri di ascolto come quelli del GRIS.

Un’opera formativa che trova in questo volume uno stru-mento agile e pratico, per poter offrire risposte chiare a molte domande e svolgere con “dolcezza e rispetto” un servizio alla verità e al bene delle persone.

Don Giuseppe Mihelcic1

1 Presbitero dell’Arcidiocesi di Trento. Ordinario di Storia, Teologia e scienze delle religioni presso lo Studio Teologico Accademico di Trento. Fa parte del Consiglio Nazionale del GRIS.

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NOTA DELL’AUTORE

Da tempo meditavo di pubblicare queste riflessioni a proposito di magia e satanismo, e sembra ormai giunto il momento che anch’esse vedano la luce.Sono il frutto di diversi anni di attività con il GRIS sul terri-torio di Palermo, della Sicilia e oltre. Si distaccano dal mio precedente testo sulla massoneria2 per l’evidente tipolo-gia più pastorale e meno scientifica, ma non per questo meno importante per i contenuti che sono frutto di tanto lavoro e ascolto delle più svariate domande poste da quan-ti incontrati durante le numerose conferenze sul tema.Il testo vuole essere una guida semplice e di facile lettura per tutti e soprattutto certa e fondata sotto il profilo dottri-nale su alcune questioni importanti. Infatti su alcuni temi c’è tra i fedeli cattolici molta confusione e soprattutto mol-to fai da te: per capirci meglio molti fedeli, per ignoranza o per disperazione, non disdegnano di consultare maghi, indovini, o di fare sedute spiritiche o quanto si prospetti loro nel panorama dell’occulto, misconoscendo i pericoli e i problemi che poi si manifestano lungo il loro cammino.Altro problema è quello legato al mondo del satanismo, piaga sociale, fonte di enormi pericoli soprattutto per i più giovani, e luogo dove si sono consumati molti dei crimini che la cronaca ci ha fatto conoscere negli ultimi quarant’anni3.

2 T. Di Fiore, Massoneria e chiesa cattolica. Dall’incompatibilità alle condizioni per un confronto, ed. Dario Flaccovio, Palermo 2013.3 F. Di Chio, D. Murgia, Satana in tribunale. Politici e forze dell’ordine alle prese con i delitti dell’occulto, ed. San Paolo, Cinisello Balsamo 2005.

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Ovviamente prima di procedere nella riflessione sul satani-smo è preliminare una riflessione su Satana sulla cui figura c’è molta confusione, in particolare sul punto cruciale della sua reale esistenza, per cui alcuni propendono, nelle loro ri-cerche, a definirlo come una dimensione simbolica.C.S. Lewis, al quale sono molto legato, in un suo testo dal titolo Le lettere di Berlicche, parlando di Satana dice:

«Vi sono due errori, uguali e opposti, nei quali la nostra razza può cadere nei riguardi dei Diavoli. Uno è di non credere alla loro esistenza. L’altro, di credervi, e di sen-tire per essi un interesse eccessivo e non sano. I Diavoli sono contenti d’ambedue gli errori e salutano con la stessa gioia il materialista e il mago»4.

Questa riflessione dipinge perfettamente l’attuale situa-zione in cui ci troviamo ma ritorneremo su questa que-stione nel paragrafo in cui parlerò più dettagliatamente di questo personaggio. Infine, sono felice di potere ospitare nel mio testo un contributo di un esperto e carissimo amico, il dottore Al-fonso Terrana, sugli aspetti criminologici delle sette, che contribuisce a definire un ambito importante e ancora poco esplorato di questo fenomeno.Vorrei ancora ringraziare il prof. Antonio La Malfa per il contributo artistico al mio testo con le due splendide immagini che focalizzano i due temi portanti del libro: la magia con la tavola su “La Zingara” e il satanismo con l’altra tavola su “La caduta del Diavolo”.

4 C.S. Lewis, Le lettere di Berlicche, Oscar Mondadori, Milano 1999, p. 3.

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INTRODUZIONE

Affrontare il tema dei Nuovi Movimenti Religiosi (NMR) o Movimenti Religiosi Alternativi (MRA) o delle Sette – questi i termini usati per parlare del fenomeno – è un compito ar-duo e di una vastità sconfinata: ciò è testimoniato dall’enor-me quantità di pubblicazioni specialistiche5.La difficoltà ad inquadrare il fenomeno può essere sinte-tizzata in questa breve affermazione di A. Contri:

«Affrontare il fenomeno dei Movimenti Religiosi Alter-nativi e tentare di definirne i confini per condurre più agevolmente l’indagine è un po’ come giungere alle co-lonne di Ercole e sapere esattamente dove si collocano per poterle superare. Metaforicamente, esse indicano il limite del conosciuto oltre il quale ci si predispone ad approfondire la conoscenza di qualcosa che ci è scono-sciuto o poco familiare»6.

Questa citazione pone un duplice problema: il primo,

5 A questo proposito si possono consultare i seguenti sul tema generale: A. Contri, Patologia del Sacro. La proliferazione delle sette nel mondo contemporaneo, Il Cerchio, Rimini 2007; E. Fizzotti (a cura di), Sette e nuovi movimenti religiosi, Ed. Paoline, Milano 2007; H. Stamm, Le sette. Manipolazione, potere, schiavitù: consigli per liberare e liberarsi, ed San Paolo, Cinisello Balsamo 1997; A. Buonaiuto, La trappola delle sette. L’occultismo dilaga. Conoscere per capire e reagire, Sempre Comunicazioni, Rimini 2011; C.G. Trocchi, Nomadi spirituali. Mappe dei culti del nuovo millennio, Ed Nuovi misteri Oscar Mondadori, Milano 1998; A. Fasol, Le sette svelate. I nuovi “movimenti religiosi” tra religione e ideologia, ed Il Cerchio, Rimini 2008, oltre ai documenti della Chiesa Cattolica che citeremo nei prossimi paragrafi.6 A. Contri, Patologia del Sacro, op. cit., pp. 17-18.

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quello di non riuscire in modo chiaro a delineare i confini di questo fenomeno, che sfugge spesso anche alle analisi più accurate sul piano sociologico, psicologico e fenome-nologico, e il secondo legato alle motivazioni che spingo-no il singolo individuo a scegliere questi gruppi.La difficoltà legata al primo dei due problemi è dovuta ad alcune caratteristiche tipiche dei MRA7 e/o delle sette che qui di seguito proviamo a sintetizzare.Il primo elemento che appare agli occhi dello specialista è il travaso di elementi propri da un gruppo all’altro8, per cui non sempre è facile collocare gli stessi in un ambito religioso preciso.Lo stile “fai da te” caratterizza fortemente questi gruppi, spesso frutto della bizzarria del leader fondatore, che in alcune tipologie di gruppi opera in modo sincretistico.La nuova religiosità può essere paragonata ai nostri gran-di centri commerciali, dove si entra, si gira tra i negozi e si compra quello che si vuole, accompagnati in questo da un clima accogliente e favorevole. Caratteristica che sottolinea fortemente un certo “nomadismo spirituale”, che oggi sembra avere assunto caratteristiche vicine alla nevrosi o alla schizofrenia, per cui si può parlare a ragion veduta di vagabondaggio religioso.Il marcato soggettivismo culturale in cui viviamo favori-

7 Facciamo nostra l’idea di Contri sulla dicitura di Movimenti Religiosi Alternativi perché la riteniamo più completa di quella di NMR, in quanto l’elemento di novità spesso non è rintracciabile né sotto il profilo dottrinale, perché si riferiscono a idee e dottrine antiche, né sotto il profilo dei comportamenti e delle pratiche dato che le metodiche utilizzate sono note e conosciute; l’unico elemento di novità che si può rintracciare in questi movimenti è l’utilizzo di tecnologie contemporanee, mentre è caratteristica comune quella di porsi come alternativa alle religioni storiche e tradizionali presenti nei vari territori.8 M. Di Tora, Cristianesimo e religioni, EDI, Napoli 2008, p. 293.

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sce il diffondersi di credenze vaghe e sincretistiche, per cui la religiosità diventa un abito fatto su misura.Da quest’ultima caratteristica proviene quello che pos-siamo definire il fenomeno dell’appartenenza multipla. Credo non sia più il caso di parlare in certe situazioni di doppia appartenenza. Infatti molti dei soggetti che ho incontrato presso il nostro centro d’ascolto hanno rac-contato di avere continuato a frequentare la propria fede cattolica (per quello che conveniva) e di avere fatto altre esperienze quali quella della massoneria, della magia, il reiki o in generale delle terapie e tecniche alternative9. Questi elementi appena elencati, e tanti altri che si po-trebbero aggiungere, ci danno la misura e la consistenza della difficoltà a delineare il fenomeno in modo chiaro e preciso, difficoltà che si riscontra anche nel classificare in modo corretto ognuna di queste realtà, cioè collocarle tra le sette, o i MRA.Se è vero che è difficile comprendere il fenomeno e de-linearne i confini, è ancora più complicato individuare quelle che sono le motivazioni che spingono una persona ad entrare in uno di questi movimenti o sette e le caratte-ristiche che la possono spingere ad abbracciare una nuo-va forma religiosa.Diciamo subito che non esiste un identikit dell’adepto. Si tratta di un fenomeno che non tocca solo persone di un determinato sesso, area geografica, istruzione culturale, condizione sociale. Il fenomeno, sulla base della nostra esperienza sul campo, è assolutamente variegato. Si va dal professionista all’ope-

9 G. Mihelcic, Religiosità e medicina alternativa. L’illusione delle terapie non convenzionali, Collana GRIS, ed. Dario Flaccovio, Palermo 2014.

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raio, dall’analfabeta al laureato, dal più giovane all’anziano.Quindi è assolutamente erroneo pensare che in questi gruppi finiscano solo le persone ignoranti, con problemi psicologici o con disturbi della personalità di vario tipo. A questo punto è d’obbligo porsi una domanda: quali sono le motivazioni che spingono una persona ad aderire ad una qualsiasi nuova forma di religiosità?Le risposte si possono brevemente riassumere in poche battute, chiaramente, non esaustive: scarsa conoscenza del fenomeno in generale e delle sue implicanze psico-socio-le-gali, poca conoscenza in ambito biblico, teologico e spiri-tuale che è ampiamente sfruttata da gruppi settari e MRA di varia matrice. Infatti spesso si assiste ad una migrazione continua dal gruppo d’origine verso altri gruppi.A tutto questo va aggiunto il contesto in cui viviamo che si presenta fortemente disgregato, contesto all’interno del quale le relazioni umane sono ridotte alla frammen-tarietà e alla superficialità. In questa situazione l’uomo avverte forte il desiderio di stare insieme, in una dimen-sione d’amore, di comunione, condivisione, accettazione, un ambiente che offra attenzione, protezione, fraternità, accoglienza e solidarietà. A questo proposito dobbiamo dire che le nostre comunità parrocchiali, e non solo, non sempre risultano attente a valorizzare queste dimensio-ni che sono prettamente evangeliche e quindi costitutive delle nostre realtà ecclesiale. Per questo sono da consi-derare queste realtà un “segno dei tempi”10 di fronte alle quali la Chiesa e la Teologia devono interrogarsi profon-

10 Nota Pastorale del Segretariato per l’Ecumenismo e il Dialogo della CEI, L’impegno pastorale della Chiesa di fronte ai Nuovi Movimenti religiosi e alle sette, EDB, Bologna 1993, p. 21.

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damente, per rispondere adeguatamente a questa “sfida”, lasciata da sempre ai soli studiosi di sociologia, antropo-logia culturale e psicologia. Bisogna aggiungere ancora che quanti svolgono gli studi presso le Pontificie Facoltà di Teologia non hanno nel proprio curriculum di studi una adeguata formazione su questo fenomeno capace di offrirgli strumenti idonei per una pastorale che sap-pia affrontare queste nuove realtà, per cui auspichiamo che le stesse11 pensino ad inserire corsi che consolidino la formazione dei futuri presbiteri e operatori pastorali; ciò potrebbe essere un primo antidoto, capace di dare ri-sposte a quanti sono smarriti e in ricerca12.La felicità e la sua ricerca caratterizzano fortemente l’uo-mo d’oggi, sempre in cerca di pace e armonia interiori, che spesso lo orientano nelle scelte anche di carattere re-ligioso. Se la società discrimina, emargina, mortifica l’ori-

11 A questo proposito segnaliamo che presso la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia “San Giovanni Evangelista” di Palermo, già dal 2011 all’interno dell’ISSR è previsto un corso obbligatorio denominato Fenomeni religiosi contemporanei che ci auspichiamo possa estendersi anche a quanti aspirano al baccellierato. Il corso è così strutturato: la prima parte è dedicata alle questioni generali ed è volta all’acquisizione di un corretto linguaggio teologico e una corretta metodologia di lavoro e ricerca sul fenomeno così sviluppata: 1. Classificazione e terminologia; 2. Tecniche di reclutamento e sostegno pastorale al fuoriuscito; 3. Riflessioni magisteriali e approcci pastorali al fenomeno. La seconda parte in continuità con la prima entra nello specifico dei vari fenomeni analizzandoli sotto il profilo dottrinale alla luce delle recenti acquisizioni e riflessioni teologiche. Essa è così suddivisa: 1. Satanismo, magia e demonologia; 2. Movimenti di matrice cristiana; 3. Movimenti gnostico-esoterici; 4. Fenomeni di matrice orientale; 5. Il fenomeno delle rivelazioni private; 6. Movimenti del potenziale umano; 7. Proposta sistematica per un approccio al fenomeno.12 Cf., Conferenza Episcopale Emilia-Romagna, Religiosità alternativa, sette, spiritualismo. Sfida culturale, educativa, religiosa, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2013, pp. 71-81.

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ginalità del singolo, egli cerca un ambito in cui riscoprire la propria identità, che gli permetta di esprimersi spon-taneamente, che gli faccia provare sensazioni forti, che gli procuri guarigioni fisiche e spirituali, che gli indichi una via nuova per vivere la vita felicemente: tutto ciò lo trova spesso nella galassia sconfinata dei MRA.L’uomo d’oggi vivendo immerso nella frenesia della vita quotidiana sente l’esigenza di recuperare una certa di-mensione spirituale che gli restituisca serenità, pace interiore ed energia nuova per affrontare la vita di ogni giorno. Esigenza spesso appagata da gruppi di matrice orientale, dalle proposte della New Age, da gruppi di ma-trice psicologica o del potenziale umano, luoghi e realtà dove non mancano pericoli per la propria vita spirituale, psicologica e affettiva.Alle provocazioni, ai bisogni e al grido di aiuto dell’uomo contemporaneo i MRA rispondono attraverso l’offerta di risposte teoriche, di proposte di vita comunitaria, di gui-de spirituali, di itinerari di maturazione e riscoperta di sé proponendosi come luoghi “terapeutici” alternativi.Non possiamo esimerci in questo contesto da una rifles-sione legata al tema delle nuove generazioni. Si è parlato spesso negli ultimi anni di emergenza educativa, non sot-tolineando spesso che a questo proposito la generazione degli adulti deve fare un serio esame di coscienza. I gio-vani guardano al mondo degli adulti cercando in esso ri-sposte alle loro domande ultime e testimoni adeguati da seguire, invece trovano spesso adulti stanchi, superficia-li, arrendevoli, incapaci di coerenze con le proprie idee, che prendono poco seriamente le loro domande o peggio ancora non le ritengono degne di risposte. I nostri giova-

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ni hanno bisogno di guide, di modelli di riferimento, che possano aiutarli ad orientarsi durante il loro percorso di crescita in una società fortemente sincretista, relativista che ha perso il senso del Vero. La mancanza di aiuto da parte di genitori, preti, educatori verso coloro che per costituzione “sono in ricerca” è colmata spesso da capi carismatici, leader di sette, spesso psicologicamente in-stabili, che riescono a colmare apparentemente questo desiderio di ricerca, con conseguenze a noi tutti note13.Quanto abbiamo detto ha solo il valore di una breve in-troduzione al fenomeno e non di un’analisi esaustiva per la quale rimandiamo a testi specialistici.Un’ultima riflessione ci porta a sottolineare che il mondo in cui viviamo presenta molti aspetti bizzarri che sono palesemente in contraddizione tra di loro: da una parte il razionalismo esasperato, dall’altra l’irrazionalismo più assurdo; ancora, una certa scienza che non accetta se non ciò che positivamente dimostrabile e quindi ripetibi-le, o confutabile secondo modelli matematici e, dall’altra parte, il prosperare di pratiche magiche, di riti iniziatici, di mitologia, di conoscenze occulte, caratteristiche che spesso si ritrovano contemporaneamente nella stessa persona: superstiziosa e razionalista.Per cercare di dare consistenza a quanto abbiamo detto è op-

13 Basterebbe ricordare gli ultimi fatti di cronaca come il caso di Chiavenna delle tre ragazze che uccisero suor Maria Laura (2000); il caso di Caserta (2001) in cui vennero arrestati 27 persone di cui 25 minorenni per violazione di sepolcro, vilipendio di tombe, maltrattamento di animali e atti osceni; il caso delle Bestie di Satana (2004); gli ultimi arresti a Catania effettuati dalla Polizia a proposito di pedo-satanismo. Chi scrive potrebbe continuare ad elencare tutte quelle storie che magari non finiscono in omicidi ma che frequentemente distruggono intere famiglie, la vita dei bambini che si ritrovano a vivere contesi dal genitore e dalla setta ecc.

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portuno presentare sinteticamente i dati sulla magia in Italia pubblicati da EURISPES nel primo semestre del 201314.

Giro d’affari

Fruitori Numero di operatori

dell’occulto

Presenza nel paese

Costo prestazione

2010

6,5 miliardi di euro

11 milioni circa

155.000 41% Italia settentrionale

Da 50 ai 1000 euro

2013

8,3 miliardi di euro

13 milioni circa

160.000 42% Italia settentrionale30% nel centro28% sud

Consulenze da 50 euro online per amuleti tro-va lavoro a 200 euro per combattere il destino avverso

Ovviamente leggere questi dati, per i quali non è neces-saria nessuna interpretazione, nell’era dell’informatica, della comunicazione, della globalizzazione, della tecnolo-gia avanzata, pensando che molti davano per defunta una certa credenza nella magia, disorienta molto e imbarazza perché abbiamo ritenuto che queste cose appartenessero ad un’epoca ormai tramontata. Gli studi recenti in campo psicologico ci hanno aperto gli occhi su alcune forme patologiche come l’ossessione, la depressione, lo stress per non dire la paranoia, la psi-cosi maniaco-depressiva che un tempo venivano tratta-te come forme di ossessione, vessazione o in alcuni casi come vera possessione diabolica. Per altro verso, gli studi di etno-antropologia ci dicono

14 La sintesi proposta è una nostra ricostruzione in cui abbiamo voluto sottolineare i dati che più ci interessavano relativi al tema.

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come certe credenze in entità soprannaturali o in rituali di comunicazione con l’aldilà possano determinare una solidità in certi gruppi sociali. Infine i mezzi di comunicazione a qualunque livello ci di-mostrano ogni giorno quanto sia presente e pervasiva la presenza di ciarlatani capaci di approfittare delle debo-lezze di una folla di disperati e sprovveduti; ovviamente con i dati di cui sopra possiamo senz’altro dire che que-sto settore non potrà patire crisi perché sfrutta le debo-lezze delle persone e molto spesso l’inganno.Non è difficile quando si parla di queste cose tra amici, so-prattutto se dite loro che state compiendo degli studi o in-chieste particolari su questi argomenti, che si comincino ad dispiegare dinnanzi a voi mondi che non avevate mai pensa-to o immaginato potessero fare parte del vissuto di persone a voi note. Infatti, le persone che avete davanti cominceran-no a raccontarvi di avere vissuto fenomeni particolari o di avere visto strane entità. Nel peggiore dei casi questa di-scussione può giungere fino al punto che qualcuno di quel-li presenti potrebbe dirvi di avere consultato uno pseudo veggente, di essere stato egli stesso vittima della sfortuna, oppure di conoscere un bravo mago raccomandato ovvia-mente da un altro amico per le sue particolari capacità.A questo punto l’ulteriore domanda: “Chi si rivolge agli operatori dell’occulto e perché?”.Chiunque creda di essere perseguitato, di essere vittima della sfortuna, di avere subito un maleficio o una fattura; chi pensa che nella sua vita vada tutto male, dal lavoro alla vita sentimentale; chi si trova in una situazione di sa-lute difficile…Da questa lista non bisogna escludere chi si trova in una

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posizione di privilegio o in vista e teme gelosie e invidie per cui si rivolge al mago di turno per chiedere protezio-ne, quindi non perché le cose vanno male ma per evitare che vadano male. Ovviamente il mago in questo caso pro-durrà un qualche rituale e consegnerà alla persona un talismano da portare sempre addosso, possibilmente da tenere a contatto con la pelle. È qui si aprono scenari in-consueti per non dire, in alcuni casi, da film horror: sono circostanze ben note agli esorcisti e a chi come me vive da molti anni all’interno del centro d’ascolto del GRIS.

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PARTE PRIMA

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1. UNA RIFLESSIONE SUI MRA A PARTIRE DAL TEMA DELLA FEDE

Sotto questa voce vorrei proporre e sollecitare tutti, com-preso chi scrive, a riflettere sul tema della fede e non dare per scontato che essa sia una questione risolta, nel senso che tutti noi pensiamo di essere persone di fede, creden-ti. La riflessione che brevemente proporrò e che è per-fettamente pertinente con il tema di questo libro vuole sottolineare ciò che manca alla fede e che viene sfruttato ampiamente delle nuove istanze religiose della nostra società.Vorrei iniziare con una prima riflessione che traggo da un testo su cui ho sempre riflettuto che è il noto apologo del clown e del villaggio in fiamme di Kierkegaard, ripreso da H. Cox15 e da Ratzinger che nel suo testo Introduzione al cristianesimo, diceva: «Chi oggi tenti di parlare di fede cristiana, di fronte a persone che per professione o per convinzione non hanno familiarità col pensiero e col lin-guaggio ecclesiale, avvertirà ben presto quanto sia ostica e sconcertante tale impresa. Avrà […] la sensazione che

15 H. Cox, La città secolare, Vallecchi, Firenze 1968, p. 247.

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la sua posizione sia descritta per filo e per segno»16 nel testo del Clown che adesso riproponiamo:

«Capitò, tanto tempo fa, che in un circo viaggiante in Danimarca si sviluppasse un incendio. Il direttore mandò al vicino paese il clown già abbigliato per lo spettacolo. Il clown arrivò affannato al villaggio, e sup-plicò i paesani di accorrere per dare una mano a spe-gnere l’incendio, che rischiava di propagarsi alle stesse case del paese. Ma le grida del clown furono interpre-tate come un astuto trucco del mestiere: lo applaudiva-no e ridevano fino alle lacrime. Il povero clown tentava inutilmente di spiegare che non si trattava affatto di una finzione, di un trucco, bensì di un’amara realtà, e li scongiurava ad andare. Il suo pianto non faceva altro che intensificare le risate. La commedia continuò così finché il fuoco s’appiccò realmente al villaggio e ogni aiuto giunse troppo tardi: sicché circo e villaggio anda-rono entrambi distrutti dalle fiamme».

Gli autori sopracitati narrano questa storia per sottoline-are la condizione in cui versa il teologo di professione di ieri e potremmo dire di oggi. Vorrei, se mi è concesso, am-pliare il concetto di teologo e allargarlo a tutti i credenti dato che, in un modo o nell’altro, ogni volta che parlano di Dio fanno teologia. Questa premessa serve a dire che oggi il problema e la difficoltà a parlare di fede non sono più questione legata a chi non ha – come dice Ratzinger – dimestichezza con il linguaggio o le cose di Chiesa, ma il problema si pone anche dinnanzi a chi crede e non com-prende più il linguaggio della fede pur essendo credente: questa, credo, sia la vera questione che la teologia deve o dovrà affrontare.

16 J. Ratzinger, Introduzione al cristianesimo, Queriniana, Brescia 2008, p. 31.

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Da ciò derivano una serie di riflessioni che mi porteranno a valutare in quest’ottica anche il fenomeno della religio-sità contemporanea.La prima riflessione da fare rispetto alla figura del clown è che ognuno di noi è un po’ clown ogni volta che vuole parlare di Dio agli altri o vuole che il suo messaggio sia ascoltato, ma sembra quasi di non essere mai presi sul serio. «Comunque si comporti, qualsiasi tentativo faccia per presentare la serietà del caso, tutti sanno già in par-tenza che egli è appunto solo un Clown»17. Già si sa cosa dirà, come presenterà la questione e che essa stessa nulla ha a che fare con la realtà. Lo si può ascoltare con animo sollevato perché nulla di quello che dirà potrà inquietare l’animo dell’ascoltatore. Siamo troppo ancorati a schemi e linguaggi del passato che non ci consentono la reale tra-smissione della fede.In questo testo abbiamo cambiato prospettiva rispetto all’interpretazione di Cox e Ratzinger nei confronti del ruolo-figura del teologo-clown e degli abitanti del villaggio come uomini lontani dalla fede. Stiamo utilizzando l’intra-montabile racconto di Kierkegaard in modo differente: nel-la figura del clown vediamo il credente che vuole a modo suo dare testimonianza della propria fede, mentre nel ruo-lo dei cittadini del villaggio vediamo anzitutto i credenti.Qualcuno potrebbe pensare che basterebbe al clown di-mettere gli abiti per essere creduto, ma la questione non è così semplice, non basta ripulirsi la faccia e cambiarsi d’abito perché tutti aiutino a spegnere le fiamme. E il pro-blema non è neanche la forma. Chiunque oggi voglia testi-

17 Ibidem, p. 32.

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moniare a se stesso e agli altri la propria fede deve imparare ad ammettere a se stesso di non essere l’uomo mascherato, a cui basta cambiarsi d’abito per essere in grado di istruire alla fede gli altri18. Deve comprendere che la sua situazione non è radicalmente diversa da quella degli altri19. Si accor-gerà, mettendosi accanto agli altri, che le potenzialità dei due gruppi sono simili. L’immagine che meglio rappresenta questa scena è quella di Gesù che si mette in cammino con i discepoli di Emmaus: ascolta per tutto il tempo necessario e poi parla e compie dei gesti-testimonianza20. Si potrebbe sintetizzare ulteriormente in questo modo «è impossibi-le credere da soli»21.Proviamo a scendere un po’ di più nel concreto, per dire quali sono secondo noi gli spazi o «lacune che la Chiesa ha lasciato che si aprissero nel rapporto con la società»22 contemporanea.Alcuni ambiti vitali trascurati nell’opera di catechesi ed evangelizzazione sono stati teatro di allontanamento tra fede e cultura, intesa quest’ultima come un sistema di idee, vita, strutture e valori. Tema che fu evidenziato da Poalo VI con queste parole: «la rottura tra Vangelo e cul-tura è senza dubbio il dramma della nostra epoca, come lo fu anche di altre»23.Volendo calare tutto ciò nella nostra questione, rileviamo alcuni punti critici collegati al fenomeno delle nuove reli-giosità o pseudo tali che ci danno la misura della crisi in cui versa la fede oggi.

18 Ibidem, p. 3419 At 24, 13-35.20 Lumen Fidei, 39.21 A. Contri, Patologia del Sacro, op. cit., p. 139.22 Ivi.23 DV, 10.

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Ciò di fronte a cui ci troviamo è uno dei più significativi se-gni dei tempi: la proliferazione di nuove spiritualità-relig-ioni che si rivolgono a quelle dimensioni mai approfondi-te o poco approfondite dal cristianesimo post-tridentino.Perché oggi molti uomini e tra essi molti cattolici vanno alla ricerca di ogni forma di religiosità alternativa? Una prima lacuna del cattolicesimo polemico e apologetico si può individuare nell’enfatizzazione del Magistero, in evidente contrapposizione con la sottolineatura ortodos-sa della Tradizione e con la fondazione biblica dei pro-testanti. Tra le persone si nota oggi una sete acuta nei confronti della Bibbia che va attenzionata. Il Vaticano II aveva coraggiosamente autoridimensionato il Magistero in quanto non al di sopra della Parola ma al suo servizio24. Questa dimensione deve avere una veloce e immediata attuazione a tutti i livelli della Chiesa. Il concetto di Dio non si ricava dalla filosofia o da ragionamenti logici, ma dalla rivelazione ebraico-cristiana come Pascal ci ricorda.Ne conseguono altri problemi evidenziati dai due docu-menti25 sull’argomento che qui riprendiamo sintetica-mente.

24 Il fenomeno delle sette o nuovi movimenti religiosi sfida pastorale. Rapporto provvisorio basato sulle risposte (circa 75) e sulla documentazione pervenuta al 30 ottobre 1985 dalle conferenze episcopali regionali e nazionali, EDB, Bologna 1986; Segretariato per l’ecumenismo e il dialogo CEI, nota pastorale, L’impegno pastorale della chiesa di fronte ai nuovi movimenti religiosi e alle sette, EDB, Bologna 1993.25 Il fenomeno delle sette o nuovi movimenti religiosi sfida pastorale. Rapporto provvisorio basato sulle risposte (circa 75) e sulla documentazione pervenuta al 30 ottobre 1985 dalle conferenze episcopali regionali e nazionali, EDB, Bologna 1986; Segretariato per l’ecumenismo e il dialogo CEI, nota pastorale, L’impegno pastorale della chiesa di fronte ai nuovi movimenti religiosi e alle sette, EDB, Bologna 1993.