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1 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 CERTIFICARE LE COMPETENZE La C.M. n. 3/2015: nuovi metodi e nuovi strumenti FORMAZIONE NEOIMMESSI IN RUOLO Roma 22 e 29 aprile 2016 a cura di Salvi Maria Rita

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10011 0010 1010 1101 0001 0100 1011CERTIFICARE LE COMPETENZE

La C.M. n. 3/2015: nuovi metodi e nuovi strumenti

FORMAZIONE NEOIMMESSI IN RUOLO

Roma 22 e 29 aprile 2016

a cura di Salvi Maria Rita

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Sistema nazionale di Certificazione delle competenze: quadro normativo

• Nel nostro ordinamento è stata introdotta lacertificazione delle competenze accanto, e non insostituzione, alla valutazione degli apprendimenti.

• La prima volta, in termini normativi, competenze edobbligo di certificazione compaiono nella L. n. 425/97,legge di riforma dell’Esame di Stato del secondo ciclo.

• Per le scuole di ogni ordine e grado, invece, i primiriferimenti utili si trovano nel D.PR. 275/99, che, all’art.10, richiama la necessità di avviare la certificazionedelle competenze, con riferimento a modelli nazionali,per descrivere le conoscenze, le abilità e le competenzeacquisite, unitamente a crediti formativi riconoscibili

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Quadro normativo

• la n. 53/03, si fa carico del problema della certificazione delle competenze, prescrivendone l’obbligo.

• il D. Lgs 59/04 prevede che la certificazione sia effettuata in modo distinto per la scuola primaria e per la scuola secondaria di primo grado, con modulistica autonomamente elaborata dalle scuole, in attesa di modelli nazionali forniti dal MIUR.

• Con il D.M. n. 139/07 si estende la certificazione delle competenze anche al termine dell’obbligo di istruzione, fissato con la L. n. 296/06, al 16° anno di età.

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Quadro normativo

• Il successivo D.M. 9/2010 introduce il modello ministeriale nazionale per le scuole del secondo ciclo.

• art. 8 del D.P.R. 122/09 prevede gli step nei quali le competenze debbano essere descritte e certificate e prevede che il MIUR armonizzi i modelli mediante intervento regolatore.

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Quadro normativo

• Con la legge n. 169/08 si affianca alla valutazione degli apprendimenti la certificazione delle competenze, affidandola agli stessi operatori scolastici negli stessi tempi (lo scrutinio finale) e, per completare il quadro confusivo, imponendo la scala decimale anche alla certificazione delle competenze della scuola secondaria di primo grado.

• Tale impostazione resta confermata dall’art. 8 del D.P.R. 122/09

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Certificazione delle Competenze

• C.M. n.3 del 13 febbraio 2015, con la quale si introduce, in via sperimentale, il modello di certificazione delle competenze in uscita dalla scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado

• Le Linee Guida allegate

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Certificare competenze a tutti i livelli: l’istruzione degli adulti

• Istruzione degli adulti: per l’istruzione degli adulti il punto di riferimento è la C.M. n.48 del 4.11.2014, che detta istruzioni sulle competenze da certificare e sul modello da utilizzare, in riferimento all’acquisizione del titolo equivalente all’Esame di Stato conclusivo del I ciclo

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Sistema IeFP

• Nei sistemi di IeFP sono obbligatorie varie forme di Certificazione. Accanto all’Attestato di Qualifica Professionale e di Diploma Professionale, viene rilasciato un Attestato delle Competenze, obbligo sancito in Conferenza Stato-Regione del 27 luglio 2011.

• L’Attestato delle Competenze riguarda tutti gli apprendimenti conseguiti nei sistemi di istruzione e formazione professionale ed accerta tutte le competenze acquisite nel percorso formativo.

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Sistema nazionale di certificazione delle competenze

D.lgs.16 gennaio 2013:

Definizione delle norme generali e dei livelli essenzialidelle prestazioni per l'individuazione evalidazione degli apprendimenti non formali einformali e degli standard minimi di servizio delsistema nazionale di certificazione dellecompetenze, a norma dell‘ articolo 4, commi 58 e68, della legge 28 giugno 2012, n. 92. (GU 15febbraio 2013 n.39)

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Norme generali e L.E.P.

• individuazione e la validazione degliapprendimenti acquisiti dalle persone, in modointenzionale, in contesti non formali edinformali,

• struttura del sistema nazionale dicertificazione delle competenze, conl ’’’’ indicazione dei soggetti pubblici che nefanno parte, con funzioni di regolamentazione deirelativi servizi negli ambiti di propria competenza(“Enti titolari”), e dei soggetti pubblici e privatiautorizzati o accreditati ( “ enti titolati ” ) perl’erogazione di tali servizi;

• istituzione del Repertorio nazionale dei titoli diistruzione e formazione e delle qualificazioniprofessionali, accessibile e consultabile per viatelematica.

• La mancanza del repertorio ha costituito, sino adoggi, un grave problema anche perl’orientamento dei giovani e degli adulti.

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Sistema nazionale di certificazione

delle competenze

IlIlIlIl DDDD.... LgsLgsLgsLgs 13131313////13131313 stabiliscestabiliscestabiliscestabilisce:•gli standard degli attestati e dei certificati, inmodo che essi siano spendibili a livellonazionale e dell’UE (cosa che oggi avviene soloper i titoli di studio e per le abilitazioniprofessionali relative a professioniregolamentate);•gli standard delle procedure di identificazione,valutazione e attestazione delle competenze;•gli standard di sistema (misure diinformazione, requisiti professionali deglioperatori, accesso agli atti, ecc.);•la dorsale informativa unica che assicurerà aogni persona, attraverso llll ’’’’ interoperabilitàinteroperabilitàinteroperabilitàinteroperabilità deideideideisistemisistemisistemisistemi informativi,informativi,informativi,informativi, didididi avere,avere,avere,avere, inininin rete,rete,rete,rete, ““““ lolololozainettozainettozainettozainetto”””” digitaledigitaledigitaledigitale delledelledelledelle suesuesuesue competenzecompetenzecompetenzecompetenze;;;;•il monitoraggio e la valutazione del sistemanazionale di certificazione delle competenze.

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Quadro generale

• Come si vede il quadro generale è piuttosto variegato

• Non esiste un modello di Certificazione unico, valido per tutti gli ordini e gradi di scuola e tra anni di corso (terminali o intermedi), o per tutte le situazioni di apprendimento, formalizzate o meno

• Restano non poche incertezze anche negli strumenti e nelle modalità delle certificazioni, derivanti anche dalla complessità della materia

• Resta da sciogliere un nodo molto importante rispetto alla valenza giuridica della certificazione

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Le competenze “in classe”

• Cosa cambia nell’insegnamento quandopensiamo all’apprendimento in termini dicompetenza?

• È importante mettere a fuoco il concetto dicompetenza per poi vedere nelle Linee Guidacome vengono descritte e quali strumentisuggeriscono di utilizzare per certificare lecompetenze

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Cosa sono le competenze

• L’Organizzazione per la Cooperazione e lo SviluppoEconomico (OCSE) ha avviato nel 1997 uno specificoprogetto di ricerca per giungere alla Definizione eSelezione delle Competenze (DeSeCo).

• Al termine di questa ricerca, nel 2003, la competenza èstata definita, secondo un approccio funzionale, come«la capacità di adempiere alle richieste complessein un particolare contesto attivando prerequisitipsicosociali (incluse le facoltà cognitive e noncognitive)». In tale prospettiva «possedere unacompetenza significa non solo avere le risorse che lacompongono, ma anche essere capaci di attivareadeguatamente tali risorse e di orchestrarle, almomento giusto, in una situazione complessa».

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De. Se.Co.

• Individua 9 competenze trasversali in 3 grandi macroaeree

AUTONOMIA SERVIRSI DEGLI FUNZIONARE IN

STRUMENTI IN MODO GRUPPI SOCIALMENTE

INTEGRATO ETEROGENEI

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Le competenze chiave

• Nell’ambito del medesimo progetto DeSeCosono state ulteriormente individuate lecosiddette “competenze chiave”, consistentiin “competenze individuali, elementiessenziali in diversi ambiti della vita eimportanti per tutti gli individui”.

• Coerentemente con il concetto ampio dicompetenze, ogni competenza chiave è unacombinazione di capacità cognitive,atteggiamenti, motivazione ed emozione ealtre componenti sociali correlate».

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Le competenze chiave

• Le Competenze chiave per l’Apprendimento permanente (Parlamento e Consiglio EU, 2006): comunicazione nella madrelingua; comunicazione nelle lingue straniere; competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; competenza digitale; imparare a imparare; competenze sociali e civiche; spirito di iniziativa e imprenditorialità; consapevolezza ed espressione culturale

• Le Competenze chiave di Cittadinanza (D.M. 139/07):Imparare ad imparare, Progettare, Comunicare, Collaborare e partecipare, Agire in modo autonomo e responsabile, Risolvere problemi, Individuare collegamenti e relazioni, Acquisire e interpretare le informazioni

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Le competenze chiave

• La competenza si presenta pertanto come uncostrutto sintetico, nel quale confluisconodiversi contenuti di apprendimento – formale,non formale ed informale – insieme a unavarietà di fattori individuali che attribuisconoalla competenza un carattere squisitamentepersonale.

• Spetta agli insegnanti monitorarecontinuamente il grado di maturazione dellecompetenze di ciascun alunno per valorizzarlee favorirne lo sviluppo.

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In sintesi la competenza sempre richiede

• La capacità di far fronte ad un compito o ad un insieme di compiti

• La messa in moto e l’orchestrazione di più risorse.

• La contestualizzazione del compito dasuperare (valore situato)

Le Raccomandazioni europee descrivono l’utilizzo di conoscenze ed abilità in contesti specifici, concretizzate in termini di autonomia e responsabilità.

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Conseguenze per l’insegnamento

Tutto questo implica il passaggio da:• una visione statica dell’apprendimento (insieme di conoscenze organizzate) ad una visione dinamica del sapere•una visione analitica dell’apprendimento ad una olistica

•una visione decontestualizzatadell’apprendimento ad una contestualizzata(sapere situato)•Una visione individualista ad una collaborativa, sociale, sociocostruttivista dell’apprendimento

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Dalle Linee guida allegate alla C.M.

n. 3/2015

• La scuola finalizza il curricolo alla maturazionedelle competenze previste nel profilo dellostudente

• Sulla base dei traguardi fissati a livellonazionale, spetta all’autonomia didatticadelle comunità professionali progettarepercorsi per la promozione, la rilevazione ela valutazione delle competenze.

• Particolare attenzione sarà posta a comeciascuno studente mobilita e orchestra leproprie risorse – conoscenze, abilità,atteggiamenti, emozioni – per affrontareefficacemente le situazioni che la realtàquotidianamente propone, in relazione alleproprie potenzialità e attitudini.

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Curricolo e Competenze

1. la maturazione delle competenze costituisce la finalità essenziale di tutto il curricolo;

2. le competenze da certificare sono quelle contenute nel Profilo dello studente;

3. le competenze devono essere promosse, rilevate e valutate in base ai traguardi di sviluppo disciplinari e trasversali riportati nelle Indicazioni;

4. le competenze sono un costrutto complesso che si compone di conoscenze, abilità, atteggiamenti, emozioni, potenzialità e attitudini personali;

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Curricolo e Competenze

• «oggi l’apprendimento scolastico è solo unadelle tante esperienze di formazione che ibambini e gli adolescenti vivono e per acquisirecompetenze specifiche spesso non vi èbisogno dei contesti scolastici» .Ciononostante, la scuola continua ad essere«investita da una domanda che comprende,insieme, l’apprendimento e “il saper stare almondo”. Di conseguenza, «le trasmissionistandardizzate e normative delleconoscenze, che comunicano contenutiinvarianti pensati per individui medi nonsono più adeguate» (Indicazioni nazionalidel I ciclo)

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Curricolo e Competenze

• Il riferimento al PROFILO è il modo per renderetangibile la dichiarata centralità dello studente.

• Un’attenta lettura del Profilo consente diricondurre facilmente le competenze ivi descrittealle competenze chiave per l’apprendimentopermanente individuate dalla Raccomandazionedel Parlamento europeo e del Consiglio del 18dicembre 2006.

• è infatti possibile trovare una corrispondenzatra ciascun enunciato del Profilo e una o piùdelle competenze chiave europee.

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La linea di sviluppo della certificazione

delle competenzeFUNZIONE DI PROFILO COMPETENZE FUNZIONE DI

PUNTO DI PARTENZA IN USCITA CITTADINANZA CERTIF. FINALE

SCUOLA SCUOLA BIENNIO ESAME DI

PRIMARIA SEC. 1°°°°g OBBLIGO STATO

(PREREQUISITO

PER LA S.S 1g) (D.M. 139/07) legge n.425/97

(modello autoprodotto

o modello sperimentale)

solo gli studenti

che hanno superato

l’esame

La legge attribuisce diverse finalità ai quattro livelli di certificazione

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Modello Certificazione primo ciclo

• Offre una chiara leggibilità• Risponde alla necessità di comparazione europea

(Raccomandazione EU 2006 e EQF 2008)• Ancoraggio alle finalità individuate nelle I.N. (PROFILO)• Presentazione di indicatori di competenza in chiave

trasversale, con due livelli di sviluppo• Connessione con tutte le discipline del Curricolo• Individuazione di quattro livelli di competenza, con

attenzione anche alle difficoltà individuali• Mancanza di un livello negativo (carattere proattivo della

certificazione di competenze in piena fase di sviluppo)• Presenza di spazi aperti per la personalizzazione del

modello• Sottoscrizione docenti e DS (riferimento al pregresso

percorso formativo e non all’esame di Stato)• Non risolve il problema del riconoscimento/validità a

livello europeoSalvi Maria Rita 26

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Come osservare/descrivere le

competenze

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Cosa deve essere la certificazione (dalle Linee Guida)

• Non valuta gli apprendimenti ma, con riferimentoad un lungo periodo, valuta la capacità degliallievi di utilizzare i saperi acquisiti peraffrontare compiti e problemi, complessi enuovi, reali e simulati

• Inquadrare i singoli apprendimenti dellediscipline in un conteso globale di maturazionedella persona (le singole discipline nonbastano più)

• Non limitarsi solo a ciò che è stato appreso ascuola (non è valutazione degli apprendimenti)

• “La competenza è un costrutto “sintetico”nel quale confluiscono diversi contenuti diapprendimento –formale, non formale edinformale – insieme ad una varietà di fattoriindividuali che attribuiscono alla competenzaun carattere squisitamente personale” (LineeGuida) Salvi Maria Rita 28

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Cosa si osserva

Indicazioni Indicazioni Nazionali Licei

Nazionali 2012 Linee Guida Tecnici

come lo studente mobilita/orchestra

le proprie risorse (conoscenze, abilità,

atteggiamenti, emozioni) per affrontare

efficacemente le situazioni che la realtà

quotidiana propone, in relazione alle

proprie potenzialità ed attitudini.

si certificano si certificano le

le competenze competenze di

del Profilo Asse e di Cittadinanza

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CURRICOLO

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Tempi

• Monitorarle continuamente per valutarne lo sviluppo (dalle Linee Guida)

• Separare i tempi della Certificazione e quelli dello scrutinio (la Certificazione a

maggio?)

FASI

• Osservazione

• Documentazione

• Valutazione

• Certificazione

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Come si certifica?

devo vedere se lo studente sa utilizzare

conoscenze e abilità in una situazione concretacomplessa e inedita

•Avendo a disposizione una serie di informazioni da cuifar discendere l’apprezzamento della competenza e illivello raggiunto.L’atto della certificazione ha due caratteristiche:�La processualità ���� riguarda un arco di tempo lungo

non può riguardare solo la 5 della

S.P., la 3 S.S.1g o la 2 S.S. 2g

�La complessità ���� perché si devono osservare piùfattori, in un contesto e legatialla personalità dello studente

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Strumenti

• Le prove di accertamento non possono essere le stesse utilizzate per valutare conoscenze e abilità

Prove (dalle Linee Guida):� Biografie cognitive

� Diari di bordo

� Compiti di realtà

� Prove esperte

� Prove autentiche

� Osservazioni sistematiche

� Rubriche di valutazione

� Portfolio

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Biografie cognitive

• Interiorizzazione del percorso effettuato permaturare una certa competenza (autobiografiacognitiva),

• Si fonda sulla narrazione del percorso fatto daparte dell’alunno

• L’individuo si rappresenta la realtà in base adoperazioni cognitive personali, le teoriecostruttiviste ci dicono che la mente non è unacopia della realtà

• Rappresenta l’individuo, il funzionamento della suamente, non solo quando compie operazioni astrattema anche e soprattutto quando prende decisioniper risolvere problemi

• È anche la storia dei nostri successi ed insuccessi(Demetrio, 2002) Salvi Maria Rita 33

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Autobiografie cognitive

• Metodologia per sviluppare competenze in ambito scolastico: narrazione autobiografica delle proprie esperienze di apprendimento

• E’ una narrazione di sé, riconducibile a momenti cruciali della propria formazione

• Permette di evocarli, rielaborarli ed inserirli all’interno di mappe e modelli, attribuendogli senso (F. Nocera, 2011)

• Si trasforma, nel tempo, nella capacità di effettuare il proprio bilancio di competenze

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Compiti di realtà

• Si tratta di strutturare compiti e problemi da risolvere tratti da situazioni di vita reale

• Devono essere problemi la cui soluzione richiede l’utilizzo integrato di conoscenze e abilità provenienti da più discipline

• Si tratta di situazioni che devono portare alla realizzazione di un prodotto, che poi sarà l’oggetto della verifica

I progetti della scuola (teatro, coro, ambiente, legalità, intercultura, murales, concorsi, gare, visite…..) “rappresentano significative situazioni reali con prove autentiche aventi caratteristiche di complessità e trasversalità” (Linee Guida)

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Osservazioni sistematiche

• Si valuta il prodotto come espressione del comportamento competente, per quanto attiene alle componenti “personali”, per determinare una competenza più che il prodotto conta il processo.

• Sottoporre ad analisi il processo di soluzione adottato

autobiografia osservazioni sistematiche

Cognitiva

far descrivere allo studente risorse esterne (libri, tecnologie, sussidi)il percorso effettuato risorse interne (impegno, determina-

zione, collaborazione)Salvi Maria Rita 36

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Strumenti integrati

Osservazione sistematica Narrazione processo cognitivo

Griglie e protocolli strutturati

Griglie e protocolli semistrutturati

Griglie aperte (parte a cura del

soggetto osservato)

Questionari

Interviste

Tabelle

Aspetti più interessanti per lui

Difficoltà da superare

Metodi utilizzati per superarle

Punti critici del percorso

Risorse utilizzate

Operazioni compiute

Errori più frequenti

Valutazione dell’esperienza

Miglioramenti da apportare

Apprendimenti trasferibili

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Indicatori per l’osservazione sistematica

• Autonomia: reperisce materiali e strumenti utili e sa usarli

• Relazione: cerca/offre cooperazione per la soluzione del problema

• Partecipazione: è presente e attivo nel lavoro• Responsabilità: rispetta i tempi e le fasi assegnate,

porta a termine i propri lavori• Flessibilità: reagisce positivamente agli imprevisti,

sfrutta le opportunità, riorganizza il lavoro• Consapevolezza: agisce con intenzionalità, ha

consapevolezza degli effetti delle sue azioni.

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Diario di bordo

• E uno strumento di rendicontazione• Abitua alla metacognizione e alla riflessione• Consente di ripercorrere e sintetizzare percorsi di lavoro

o di apprendimento• Aiuta a ristrutturare l’esperienza attraverso orizzonti di

senso e di significato concordati• Consente di apprendere dall’esperienza condotta e di

sapere cosa si è appreso• Può essere individuale, di gruppo, di classe

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Diario di bordo

• Esiste anche come pratica di meta-riflessione del docente

• “Annotazioni periodiche dell’insegnante”(combinata con l’osservazione sistematica)

In assolutoServe per monitorare un’esperienza mentre la si conduceE’ uno strumento che ha carattere descrittivo con

elementi narrativiE’ uno strumento da utilizzarsi in itinere (necessita di

continuità temporale)

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Valutazione autentica

• Ogni “buona valutazione” ha come obiettivo solo

l’autovalutazione (valutazione autentica= non valutazione dell’apprendimento, ma valutazione per l’apprendimento)

“Le scuole e i docenti hanno il dovere di mantenere elevati i livelli attesi dell’apprendimento nei confronti di tutti gli studenti, indicando traguardi intermedi da raggiungere, accertando i progressi compiuti e rendendo consapevoli i singoli studenti del proprio bagaglio di conoscenze e competenze in via di costruzione, fornendo loro indicazioni per il miglioramento. Per questo gli studenti hanno diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione che li conduca ad individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento”

(C.M. n. 49 del 20.05.2010)

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Uno strumento interessante….le rubriche

• Una rubrica sintetizza la descrizione di un processo e dei livelli di esecuzione dello stesso

• Fornisce informazioni utili sulla natura del compito eseguito

• Si presta ad essere utilizzata all’interno di una progettazione di compito reale

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Le rubriche

• Goodrich (1996)= strumento di misura che elenca i criteri per analizzare il lavoro nei suoi elementi più significativi…esprime chiaramente i livelli di qualità per ogni elemento ritenuto utile, partendo dai livelli minimi

• Ciò permette di definire una serie uniforme di criteri e indicatori che saranno utilizzati per valutare il lavoro degli alunni (forte riduzione della valutazione soggettiva della prestazione)

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Esempio di compito reale

• La verifica richiede di elaborare un prodotto fra 4 proposti:

• dovete scrivere un articolo per una rivista storica per ragazzi, vi viene chiesto…..

• Siete un gruppo di giovani artisti moderni, siete invitati a rappresentare il vostro paese ad una mostra internazionale…

• Sei il direttore del museo cittadino, devi organizzare una mostra sul tema dell’intercultura……

• Sei un progettista informatico, ti viene chiesto da un sito web di organizzare una mappa…..

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Rubrica per valutare la prestazione finale individuale

Livello eccellente

•Il prodotto è curato, ben realizzato, preciso•La presentazione è creativa•Include tutte le informa-zioni necessarie in relazione alle domande poste•Presenta delle informazioni oltre quelle richieste•E’ corretto rispetto alla forma

Livello esperto

•Il prodotto è definibile come sopra alla media•Dimostra immaginazione nel pensare•Include le informazioni che sostengono le risposte•Presenta i dettali richiesti•È corretto rispetto alla forma scritta

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Rubrica per la valutazione

Livello praticante

•Il prodotto è definibile nella media•Risponde alle domande•Fornisce scarse informazione per sostenere le risposte•Tralascia alcuni dettagli•La presentazione ha qualche difetto•Cita solo qualche fonte

Livello principiante

• Risponde solo in parte alle domande

• Fornisce qualche informazione a sostegno delle risposte

• Include pochi dettagli• Nella presentazione sono

riscontrabili degli errori

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Elementi e funzioni delle rubriche

• Dimensioni• Scale di valori• Criteri• Descrittori• Àncore

• L’aspetto fondamentale delle rubriche è che devono essere date all’alunno prima dell’esecuzione del compito così da fornire un criterio concreto per l’esecuzione soprattutto in vista di traguardi eccellenti

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Il Portfolio

• Riflette i due approcci più forti della psicologia dell’educazione (cognitivista e socioculturale)

Attenzione alle caratteristiche attenzione alle stabili del funzionamento situazioni nellecognitivo dell’individuo quali la conoscen-

za si costruisce e al ruolo attivo del soggetto

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Caratteristiche del Portfolio

• È cumulativo, copre un lungo periodo di tempo

• Rispetta il lavoro svolto nel processo di insegnamento/apprendimento, non qualcosa di estraneo

• Lo studente è responsabile delle scelte di almeno una parte del materiale

• Contiene commenti dello studente sui propri lavori

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Una proposta ambigua

• Lo volevano come contenitore unico: valutativo e certificativo

• Ambiguità della proposta ministeriale• Tentazioni riduzionistiche e “ibride”• Portava all’acquisto di materiale

preconfezionato, o aveva generato un’eccessiva attenzione indirizzata solo ad aspetti marginali (aspetto, contenitore, tempi, ecc…).

• La scuola ha la tendenza a farsi schiacciare dalla burocrazia (la burocrazia è una forma mentis).

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Recuperare i valori culturali

• Recuperare, attraverso questa occasione, l’atteggiamento riflessivo.

• Partire dall’ipotesi di prendere sul serio il significato valutativo e formativo veicolato dal P. e ripensare, attraverso esso, alla sostanza delle nostre pratiche di didattica e valutazione.

• E’ uno strumento metacognitivo: porta con sé un duplice atteggiamento riflessivo (dei docenti sulle prassi) e dell’alunno (sul proprio iter di sviluppo)

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• Organizzare a scuola la certificazione

delle competenze

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Primo passaggio

• Cercare la coerenza con l‘impianto formativo (Curricolo centrato su competenze e non solo su apprendimenti e abilità)

• Definire in modo chiaro le pratiche che portano alla valutazione degli apprendimenti e quelle che portano alla certificazione delle competenze (Protocollo di valutazione)

• Cercare e mantenere la coerenza tra le pratiche valutative e ciò che si vuole valutare (monitoraggio serio)

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Secondo passaggio

• Prendere il Profilo in uscita e contestualizzare le competenze da certificare evidenziando con chiarezza il rapporto con le quattro macrocompetenze di ogni disciplina individuate nel curricolo

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Dal Profilo alle competenze del Curricolo

PROFILO PRIMO CICLO MACROCOMPETENZE DEL

CURRICOLO

Leggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario tipo;

IMPARARE AD IMPARAREcompetenze metodologico operative delle discipline

Utilizzare e produrre testi multimediali PROGETTAREcompetenze metodologico operative delle discipline

Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti; Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi Utilizzare una lingua straniera per i principali scopi comunicativi ed operativi

COMUNICAREcompetenze linguistico operative delle discipline

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PROFILO PRIMO CICLO COMPETENZE CHIAVE PRIMO

BIENNIO

Utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altriRiconosce ed apprezza le diversità in un’ottica di dialogo e rispetto reciprocoCollabora con gli altri per la costruzione del bene comune. Si impegna per portare a termine il proprio lavoro da solo e con gli altri

COLLABORARE E PARTECIPARECompetenze relazionali delle discipline

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PROFILO PRIMO CICLO COMPETENZE CHIAVE PRIMO

BIENNIO

Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti Affrontare con autonomia e responsabilità le situazioni di vita tipiche dell’etàOrienta le proprie scelte in modo consapevoleRispetta le regole condiviseHa cura e rispetto di séAssume il senso del rispetto della convivenza civile

AGIRE IN MODO AUTONOMO E RESPONSABILECompetenze relazionali delle discipline

Individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi

RISOLVERE PROBLEMIcompetenze metodologico operative delle discipline

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PROFILO PRIMO CICLO COMPETENZE CHIAVE PRIMO

BIENNIO

Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni.

Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico

INDIVIDUARE COLLEGAMENTI E RELAZIONIcompetenze metodologico operative delle discipline

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0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale e riconoscere nelle sue varie forme i concetti di sistema e di complessità. Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, rappresentandole anche sotto forma grafica Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali.

INDIVIDUARE COLLEGAMENTI E RELAZIONIcompetenze metodologico operative delle discipline

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PROFILO PRIMO CICLO COMPETENZE CHIAVE

PRIMO BIENNIO

Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del patrimonio artistico e letterario Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire dall’esperienza

Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui vengono applicate

Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio.

ACQUISIRE ED INTERPRETARE L’INFOMAZIONE

competenze metodologico operative delle discipline

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Terzo passaggio

• Passare dall’ insegnamento delle materie ad una didattica delle discipline

Trasmettere un repertorio orientarsi in un campo costi-di contenuti e abilità re- tuito di conoscenze e abilitàlative ad un campo del Metodi di indagine, teorie esapere. tecniche in continua evolu-E’ la parte “statica” del sapere zione. Non si studia, si indaga

quella che la ricerca mette è in continuo movimento, non

continuamente in discussione è un oggetto fisico ma una

serie di operazioni mentali in

continua trasformazione

(Tiriticco 2014)Salvi Maria Rita 61

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Dati dell’università di Berkeley

• “Il volume di informazioni prodotto tra il 2000 e il 2004 è equivalente a quello composto tra il 1970 e il 2000. In questo stesso periodo sono state prodotte tante informazioni quante ne ha prodotte l‘umanità dall’avvento della scrittura al 1970. Se volessimo considerare solo l’informazione prodotte nei primi 6 anni di questo secolo, staremo dunque parlando del doppio di tutta l’informazione scritta di tutta la storia dell’umanità fino al 1970” (Silvano Tagliagambe,)

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Dalle materie alle discipline

• Attraverso gli Assi culturali

Stanno nei la scheda del ’93 stanno nel DocumentoTraguardi di li elencava allegato al D.M. 139/07Competenza

• A cosa servono i saperi?Studio il corpo umano per imparare ad assumere atteggiamenti che lo mantengono in salute, padroneggio le lingue per comunicare,

conosco le scienze per imparare ad interrogare la realtà, studio l’arte e la letteratura per preservare il patrimonio culturale, per saper interpretare l’opera di un artista, ecc.

E POI MANCA ANCORA TUTTA LA DIMENSIONE PERSONALE (AUTONOMIA E RESPONSABILITA’)

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Quarto passaggio

• Lavorare sugli AMBIENTI DI APPRENDIMENTO

spiegazione interrogazione

Esempi compito in

esercizi alla classe

Lavagna prove di verifica

Apprendimento. Come

lo studente costruisce il

suo apprendimento?

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Ambienti di apprendimento

• Non è un contenuto, non è una spiegazione, non è una valutazione……..è il CONTESTO

il Contesto educa (cognizione situata)

Strutturando in modo adeguato un contesto di apprendimento creiamo gli strumenti per:

• Sviluppare competenze

• Osservare competenze

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Ambienti di apprendimento

• “La settimana scorsa è venuto un prof. dell’Uni-versità a parlare della conquista dello spazio ementre parlava sulla lavagna digitale scorrevano ifilmati che lui gestiva dal portale: venivanovisualizzati dei siti e delle simulazioni di volo cui iragazzi hanno partecipato. Moltissimi hannovoluto sentirlo e quindi sono state aperte tutte leaule di quel ramo della scuola per farne unagrande che contenesse tanti ragazzi. Nelle auletradizionali, successivamente ricomposte, ungruppo ha provato un software in cui bisognavaintrodurre i parametri per un corretto allunaggio epiù di qualcuno si è virtualmente schiantato sullaluna. Ma poi hanno capito come fare.(Fondazione Giovanni Agnelli, 2010, WorkingPaper n.30)

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Progettare ambienti di apprendimento

• Prendendo le mosse da unaesplicitazione chiara della domanda edi problemi ai quali si sta cercando difornire una risposta e che costituisconocomunque oggetto di attenzione e diinteresse, l’ambiente di apprendimentomette a disposizione gli strumenticognitivi e operativi necessari perinquadrare al meglio la situazione erisolvere i problemi, sia sul pianoindividuale che su quello collettivo dellacollaborazione fra soggetti diversi,

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Ambiente di apprendimento

• La funzione degli ambienti di apprendimentoè quella di fornire un tessuto relazionaleall’interno del quale inserire gli atomi dellaconoscenza (orizzonte di significato).Consente di:

• ricercare e selezionare tutte le informazioni,solitamente incomplete, ridondanti e a-critiche

• Identificare e perseguire processi disoluzione secondo strategie diversificate

• comunicare, esprimersi, ascoltare• confrontarsi con gli altri attraverso la

costruzione progressiva di sfondi condivisi68Salvi Maria Rita

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Ambiente di apprendimento

• affermare o confutare tesi diverse attraverso logiche, schemi concettuali e sistemi valutativi condivisi

• lavorare in gruppo sapendo accettare idee altrui, prendendo decisioni condivise, assumere e rispettare gli impegni

• saper tradurre in azioni e operazioni le decisioni, tenendo conto di tempi, risorse, opportunità, criticità.

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Ambiente di apprendimento

• Flipped Teaching• Progettazione sul compito reale• Insegnamento intervallato• Cooperative Learning• Progetti (unità di lavoro centrate su compiti reali)• ………

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Certificare le competenze

• Porre attenzione al momento della Certificazione• Non far coincidere il momento della certificazione

con quello della valutazione degli apprendimenti (la Certificazione a maggio? – delibera nello scrutinio)

• Identificare in modo chiaro con quali strumenti si osservano le competenze inserite nel Documento di Certificazione

• Arrivare ad una compilazione collegiale e riflessiva• Discutere con lo studente il documento di

certificazione a fine maggio (comunque prima del passaggio ad altra scuola)…...discuterlo con i genitori (esame di realtà)

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