cavese francavilla si gioca alle ore 15 · 2018. 3. 16. · reagiamo! reagiamo! on line anno 23 -...
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REAGIAMO!REAGIAMO!
Anno 23 - n. 13 - 11 marzo 2018on line www.obiettivocavese.it
Foto
: Age
nzia
Vic
ever
sa
CAVESEFRANCAVILLA
SI GIOCAALLE ORE 15.00
CAVESEFRANCAVILLA
SI GIOCAALLE ORE 15.00
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“Il campionato al Potenza nonlo regalo” aveva tuonato Mas-similiano Santoriello nella sala
stampa del “Curcio” di Picerno, in
un moto di rabbia e delusione. “Chinon se la sente di lottare, si facciada parte” aveva pure aggiunto, ri-volgendosi a squadra e staff tecnico,
richiamati a dare il massimo nelle 8
gare ancora restanti.
La risposta del gruppo alle sol-
leticazioni del patron, complice lasosta del torneo, arriverà oggi, contro
il Francavilla di Lazic.
Una vittoria scaccerebbe via le
nubi, un passo falso, l’ennesimo ca-
salingo degli ultimi 3 mesi, sdoga-
nerebbe la parola crisi, fin qui mai
utilizzata nonostante gli incidenti di
percorso con Manfredonia, Turris e
Cerignola.
Le chance di vittoria finale, dopola sconfitta di Picerno, sono abbon-
dantemente precipitate.
Otto punti di vantaggio sembrano
essere un margine più che rassicurante
per il Potenza, una corazzata capace
di primeggiare in campionato come
in Coppa Italia – in settimana ha
conquistato l’accesso alle semifinali
superando il Cerignola – con im-
pressionante autorevolezza.
Ribaltando il concetto espresso
da Santoriello 15 giorni fa, solo i lu-
cani, con un autentico harakiri, po-trebbero regalare il campionato agli
aquilotti.
Bitetto e compagni, tuttavia, han-
no il dovere di non mollare.
Nel calcio può succedere di tutto,
anche che un campionato già prati-
camente assegnato possa clamoro-
samente riaprirsi, e poi c’è un secondo
posto da conservare, che potrebbe
rivelarsi utilissimo sia in chiave play-off sia per gli eventuali ripescaggi inSerie C.
Testa più che mai al presente,
dunque, per evitare di chiudere in
malo modo una stagione per lunghi
tratti più che positiva.
Rendere ancora un po’ dura la
vita al Potenza si può, si deve.
Costringerlo a vincere con (al-
meno) 82 punti in classifica, potrebbe
essere già un piccolo/grande obietti-
vo.
Proviamoci!
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EDITORIALE
L’ora delle
risposte
APietro Tripoli evoca bei ricordi il Francavilla. Lavittoria dell’andata al “Fittipaldi” portò la sua firma,con un assist per Martiniello, autore del vantaggio, eun gran gol dalla distanza che sigillarono il terzo successo
esterno stagionale di una Cavese che cominciava a innestare
le marce alte.
Sembrava fosse diventato un titolarissimo, per dirlaalla Sarri, inamovibile, indispensabile. Il tempo ha detto
altro. Le cose sono andate diversamente. Quasi cinque
mesi dopo quella vittoria a Francavilla sul Sinni, Tripoli
da pedina strategica nello scacchiere di Bitetto si è
ritrovato ad essere quasi un oggetto misterioso. Vittima
eccellente, ma non la sola, del passaggio dal 4-3-3 al 3-
5-2 deciso da alla vigilia della gara interna col Taranto
del 19 novembre.
In pratica poco più di due settimane dopo la gara del
“Fittipaldi”, per l’ex esterno di Varese ed Ascoli è iniziato
un altro campionato, fatto di panchine e tribune. Tante.
Troppe. I minuti giocati si sono ridotti a una manciatina e
le presenze in vere e proprie comparsate.
“Il cambio di modulo mi ha penalizzato – spiega ainostri microfoni l’attaccante siciliano – perché nel 4-3-3di inizio stagione mi ritrovavo bene, avendoci giocatospesso nel corso della mia carriera. La nuova situazionetattica ha rimescolato le gerarchie”.
Dodici presenze fino alla gara di Taranto, di cui 9
da titolare, soltanto 6 nelle successive 13 gare e tutte
subentrando dalla panchina. Come hai vissuto questo
periodo… difficile?
“Quando non giochi, è inutile negarlo, non si sta bene.
I primi tempi sono stati i più complicati, anche perché
dopo aver superato un piccolo problema alla caviglia, che
mi ha tenuto fuori un paio di settimane, mi sono sempre
allenato regolarmente”.
Col tempo hai digerito meglio le scelte di Bitetto?
Si riparte dal Francavilla. TripoliIl k.o. di Picerno ha allontanato la vetta e alimentato tensioni. L’atta
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“Ho ragionato da professionista, pensando
al gruppo e al suo bene. Le scelte del tecnico si
rispettano e io ho sempre pensato esclusivamente
ad allenarmi bene, per farmi trovare pronto in
caso di bisogno”.
Come l’altra domenica a Picerno, dove
sei entrato con grande determinazione e hai
pure segnato il gol del momentaneo 2-2.
“Sì, anche se il risultato alla fine non è
stato positivo e ancora ci chiediamo come sia
potuto accadere. Eravamo in vantaggio di un
uomo e di un gol, avevamo la gara in totale
controllo”.
Appagamento? Deconcentrazione?
“L’errore è stato probabilmente quello di
non aver chiuso la partita e aver pensato di
gestire il vantaggio. Il Picerno sembrava ormai
alle corde e, invece, ha tirato fuori energie ina-
spettate”.
La società non ha preso bene la sconfitta.
Il patron Massimiliano Santoriello ha usato
toni duri nei confronti di squadra e tecnico
subito dopo la gara.
“Sono anni che gioco a calcio e quando si
perdono partite come quelle di Picerno si genera
sempre grande tensione. Tutti i componenti del
club ci sono rimasti male e noi in primis. Capisco
perfettamente lo sfogo di Santoriello, è stato
quello di un innamorato deluso. A caldo poi lo
sfogo è sempre più forte, anche se quei concetti
ce li ha ripetuti pure il martedì al campo di alle-
namento”.
Mancano 8 giornate dalla fine del torneo
e il Potenza ha un rassicurante +8 da gestire:
con quali motivazioni scenderete in campo?
“Dobbiamo trovarne tante, perché il rischio
è di non arrivare bene ai play-off e in quel casosi farebbero davvero brutte figure. Il discorso
promozione tra l’altro non è ancora chiuso e
non lo sarà fino a quando non sarà l’aritmetica a
dare il titolo ai lucani. Nel calcio può succedere
di tutto e noi non possiamo permetterci di farci
trovare impreparati”.
Il Francavilla di Lazic è una brutta gatta
da pelare. Cerca punti per salvarsi senza
i play-out.“Questo è un girone difficilissimo. Nessuno
ci ha regalato punti finora e sarà così fino alla
fine. Anche questa domenica dovremo sudare
sette camicie per portare a casa la vittoria.
Ti aspetti il ritorno al 4-3-3?
“Qualcosina il mister l’ha provata in setti-
mana, ma anche col ritorno al modulo a tre
punte non sarei certo di una maglia da titolare.
In attacco siamo tanti, la concorrenza è mici-
diale. Con quel modulo, però, mi trovo davvero
bene”.
oli: “Bisogna subito rialzarsi!”L’attaccante siciliano, tornato al gol al “Curcio”, non demorde
ULTIME DAL CAMPO
Si ritorna al 4-3-3?Tra i pali ballottaggio
Marruocco-Blanchard
D’Alterio squalificato e Bisogno a Viareggiocon la Rappresentativa Serie D. Sonoqueste le due defezioni con cui Bitettofa i conti per apparecchiare la formazione da
contrapporre al Francavilla.
Quali scelte farà?
La soluzione del rebus portiere determinerà
la dislocazione degli under sul rettangolo di
gioco. Chi mettere a guardia dei pali? L’esperto
Vincenzo Marruocco o l’esordiente Maxime
Blanchard (nella foto in alto)? Eccolo il primonodo che dovrà sciogliere il tecnico.
La scelta di un over tra i pali comporterebbel’impiego di un giovane anche a metà campo
(Logoluso, Turmalaj), come già avvenuto nella
parte iniziale della stagione. Con il portierino
canadese, ex Audax Cervinara, classe 1998,
Bitetto potrebbe piazzare un calciatore esperto
in più tra quelli di movimento.
Poi c’è l’incognita modulo.
Il 3-5-2, a lungo affidabile e redditizio, si
è rivelato piuttosto vulnerabile nelle ultime 5
domeniche, durante le quali la Cavese ha subito
ben 9 gol, 6 dei quali in campo avverso, dove
fino a qualche domeniche fa, anche grazie alla
difesa a 3 (che poi diventava a 5), di tiri in
porta ne concedeva davvero pochi.
Con il Francavilla, dunque, si potrebbe
tornare al 4-3-3 e alle sue geometrie più armo-
niche e spettacolari, sfruttando di più e meglio
il ricco reparto offensivo, fin qui forse troppo
sacrificato.
Bitetto lo ha provato anche giovedì nel
test di metà settimana.
È più di un indizio.
MANUELA MANZO
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La Cavese avrà un nuovo direttore sportivo,ma non adesso. Non a breve. La sceltasarà fatta tra un mesetto, quando sarà piùchiaro anche il torneo nel quale potrà ci-
mentarsi il club nella stagione 2018/19.
È questa la novità della settimana o
meglio la “non novità”, arrivata dalla stanza
dei bottoni, dopo ore di consultazioni, in-
contri, contatti telefonici. Sono stati due
giorni intensi, quelli di inizio settimana,
per il patron Massimiliano Santoriello, che
nella tarda serata di lunedì ha anche avuto
modo di conoscere di persona Peppino Pa-
vone, il capitano della “Real” Cavese vit-
toriosa a Milano, sempre legato ai colori
bianco-blu, e già in estate prodigo di consigli
per la società subentrata alla gestione Cam-
pitiello: gli arrivi di Leonardo Bitetto in
panchina e di Raffaele Sergio nel ruolo
di diesse erano state due sue precise indi-cazioni.
In procinto di raggiungere Viareggio,
dove si sta svolgendo la 70/a edizione del
prestigioso torneo giovanile, l’ex diesse del
Pescara, dimessosi il 4 marzo scorso dopo
l’esonero di Zdenek Zeman, ha fatto tappa a
Cava de’ Tirreni per una cena di piacere con
amici di vecchia data, alla quale hanno par-
tecipato alcuni dirigenti aquilotti e lo stesso
Santoriello.
“Ho conosciuto una persona dinamica,molto determinata, che sogna un futuro im-portante per il club” ha confermato Pavone,pizzicato a pranzo martedì con il presidente
Antonio Fariello, al Ristorante “La Vecchia
Cucina”, a pochi passi dall’albergo che l’ha
ospitato nella notte tra lunedì e martedì e a
non più di qualche centinaia di metri dallo
stadio “Simonetta Lamberti”, il tempio del
calcio bianco-blu che l’ha visto protagonista
negli Anni Ottanta.
A cena hanno parlato di calcio a 360
gradi Pavone e gli altri commensali, dalla A
alla D - “ma pure di motori” ci confessa luicon un sorriso - e ovviamente di Cavese,
della stagione in corso e dei risultati fin qui
raggiunti.
“La squadra ha disputato un ottimo cam-pionato - analizza il manager pugliese - anchese il Potenza ha allungato tanto in classifica.La speranza è che i lucani commettano qual-che passo falso. Difficile ma non impossibile.In tanti anni di calcio ho imparato che puòaccadere tutto e il contrario di tutto. Tral’altro bisogna anche aspettare quello che
I PROGETTI
Fariello si sbilancia: “PLo stiamo corteggiandIl club è alla ricerca dell’uomo di mercato che dovrà Si fa avanti un’ipotesi suggestiva
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potrebbe venir fuori nei prossimimesi. Il calcio in Serie C è in crisi eci sono tanti club che rischiano discomparire e, da quel che sento, an-che la situazione del presidente delPotenza è tutta ancora da definire.Il futuro prossimo della Cavese ètutto da scrivere, parlarne ora mipare prematuro”.
Sulla nomina del direttore sportivo
che prenderà il posto di Raffaele
Sergio non si pronuncia, ma invita
la tifoseria a stare serena e a lasciar
lavorare il club perché “è nelle manidi persone serie”, con le quali, tral’altro, non esclude di poter lavorare
in un prossimo futuro. “A questacittà mi legano ricordi indelebili, hotanti amici, a cominciare da quelli
di Via Atenolfi, dove ho vissuto annifa. Chi può dire cosa succederà do-mani?”. Una domanda, quella concui Pavone ci congeda, che potrebbe
trovare una risposta positiva già dopo
Pasqua. Come conferma lo stesso
Antonio Fariello, sempre al fianco
dell’esperto operatore di mercato
nella sua due giorni cavese.
“Pavone sarebbe il profilo idealeper programmare il futuro nel modomigliore – confessa il presidente– anche perché la sua idea di calciosi sposerebbe perfettamente con lanostra. Vedremo cosa succederà nelleprossime settimane, chissà che il no-stro corteggiamento non possa andarea buon fine”.
Non resta che attendere.
“Pavone diesse? ndo”
ovrà disegnare la Cavese del futuro.
IL RETROSCENA
Zeman, Amatoe la calda estate
del 1986
Pavone presidente, Zeman allenatore.La storia della Cavese era stata giàscritta nei primi mesi del 1986.Guerino Amato, il “re del calcestruzzo”,
patron di un club sceso dalla B appena
da un anno e mezzo, aveva già predi-
sposto il “piano” per rilanciare il
calcio bleufoncé, ripartendo da due pi-lastri: Peppino Pavone, il capitano della
sua squadra, e Zdenek Zeman, trentenne
tecnico boemo, conosciuto fino a quel
momento solo per essere il nipote di
Cestmir Vycpalek, allenatore della Ju-
ventus che fra il 1971 e il 1973 aveva
conquistato due Scudetti e raggiunto
una finale di Coppa Campioni e di Coppa
Intercontinentale, fautore del 4-3-3 e del
calcio champagne, proposto con buonirisultati in Sicilia, nella lontana Licata.
Il nome di Zeman gliel’aveva fatto
proprio Peppino Pavone, che alla soglia
dei 36 anni aveva ormai deciso di chiu-
dere con il calcio giocato, dopo 5
stagioni intense vissute con la
maglia bleufoncé.
Quel calcio aggressivo, totale, votato
a segnare un gol più degli avversari
piuttosto che a prenderne uno in meno,
lo aveva ammaliato un anno prima, du-
rante il doppio confronto di Coppa
Italia, giocato fra il 20 febbraio e il 6
marzo del 1985, finito con due vittorie
dei siciliani: 5-1 al “Liotta” di Licata e
1-0 al “Lamberti”. Se n’era innamorato
lui e pure un guru come Corrado Viciani,chiamato d’urgenza al capezzale di una
Cavese partita con Benetti in panchina
e con l’obiettivo dichiarato di ritornare
in B e ritrovatasi ben presto a lottare
per non retrocedere.
La nuova Cavese, nei progetti di
don Guerino, prevedeva il passaggio
della presidenza a Pavone, con Zeman
designato per il dopo-Franco Liguori,
e una squadra superallenata e motivata.
Costi bassi, bel gioco, valorizzazione
dei giovani dovevano essere le nuove
direttrici da seguire.
Era tutto fatto, almeno sulla carta.
Poi arrivò lo scandalo del calcioscom-
messe, il Totonero-bis, con l’inchiesta
del procuratore di Torino, Giuseppe
Marabotto- La Cavese, anch’essa coin-
volta, fu condannata alla retrocessione
in C2 con ben 5 punti di penalità (la
vittoria valeva 2 punti) e Guerino Amato
subì una squalifica di 5 anni (con pro-
posta di radiazione).
Un terremoto che spazzò via sogni
e progetti e chiuse di fatto il ciclo della
“Cavese dei miracoli”.
Il binomio Pavone-Zeman, però, si
creò ugualmente, a Foggia con Pasquale
Casillo, il “re del grano”. In cinque
anni i rossoneri passarono dalla C1 alla
A, conquistata nel giugno del 1991.
Appena pochi giorni prima del fal-
limento della Pro Cavese.
La beffa oltre il danno.
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Non è una stagione facile per Ranko Lazic,forse una delle più tormentate da quandosi è trasferito nella valle del Sinni. Inumeri del suo Francavilla sono stranamente
negativi e piuttosto lontani da quelli ipotizzati
in estate, dai tecnici più esperti della categoria,
che avevano sistemato la squadra rossoblù fra
le possibili sorprese della stagione.
In effetti il percorso del Francavilla è stato
sorprendente, ma al rovescio. Appena 7 vittorie
in 26 gare e una difesa colabrodo, che con 53
gol è la terz’ultima del girone, dietro solo a
quelle di Manfredonia (59) e Sporting Fulgor
(59), fanalini di coda del Girone H.
A tenere a galla i lucani è stato il rendi-
mento del reparto avanzato, trascinato da
Emilio Volpicelli, classe e fisico di categoria
superiore, che con 18 centri ha tolto più volte
le castagne dal fuoco al tecnico di Belgrado,
come contro il Manfredonia, domato al “Fit-
tipaldi” anche grazie alla tripletta del venti-
cinquenne esterno napoletano, ritornato tra i
Dilettanti dopo la parentesi in Serie C con la
Fidelis Andria.
Altalenante in casa, dove ha conquistato
solo 16 dei 39 punti in palio, impalpabile in
trasferta, il Francavilla edizione 2017/18, che
lontano dal proprio terreno di gioco ha perso
ben 8 volte su 13, avendo tuttavia affrontato
quasi tutte le migliori compagini del girone,
ad eccezione di Cavese e Altamura.
Per la gara del “Lamberti”, Lazic recupererà
due centrocampisti, Cimino e Zappacosta, e
potrà riproporre il suo 4-3-3 senza doverlo
snaturare.
Tra i pali ci sarà il classe ‘98 Gianluca
Falcone, che guiderà un reparto difensivo
che da destra a sinistra proporrà Ragone, Pa-
gano, Digiorgio e Potrone; a centrocampo
L’AVVERSARIO: FC FRANCAVILLA
I lucani in lotta per evitare i play-out
Stadio “Simonetta Lamberti” – Ore 15.00
CAVESE – FRANCAVILLA
Arbitro: Sig. Costanza di Agrigento
Blanchard ('98)Carotenuto ('98)Lame ('98)FabbroMarino G. ('99)MassimoManzoIanniniFellaMartinielloTripoli
All. Bitetto
Falcone ('98)Ragone ('99)DigiorgioPaganoPotrone ('97)Cassata ('98)GassamaZappacostaVolpicelliAcostaMarino D.
All. Lazic
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LA GIORNATA
Viareggio Cup: rinviate due gare
della 27/a giornata
Cavese-Francavilla si giocherà regolarmente, anchese alle ore 15, come da accordi intercorsi fra ledue società; Gragnano-Picerno e Altamura-Ce-rignola, invece sono state rinviate addirittura a mercoledì
4 aprile per la convocazione di alcuni atleti nella Rap-
presentativa di Serie D che sta partecipando al 70°
Torneo di Viareggio. Tra di essi c’è anche il nostro
Luca Bisogno, convocato da Augusto Gentilini nono-
stante la giovanissima età (compirà 18 anni solo il
prossimo 18 giugno).
In un primo momento le gare si sarebbero dovute
giocare il 21 marzo, ma poi d’ufficio sono state
spostate ulteriormente.
Le società interessate, di comune accordo, avrebbero
potuto chiedere di disputare le gare in una data ante-
cedente dalle stesse individuata, comunicandola entro
le ore 12 del 15 marzo alla Lega. Al momento in cui
andiamo in stampa, ancora non sono arrivare disposi-
zioni diverse dal Comitato Interregionale della LND.
troveranno spazio Cassata, il franco-senegalese
Gassama e l’esperto Zappacosta, che vanta
anche un passato tra i professionisti con le
maglie di Pescara, Barletta, Lecce e Samb;
in attacco Marino e il già ricordato Volpicelli
supporteranno l’argentino Pablo Acosta, pun-
tero tesserato a gennaio, con un passato illustre nel ClubAtletico Huracàn.
Per lui fini qui un solo gol in sette gare, quello del mo-
mentaneo 1-0 contro lo Sporting Fulgor. Gara poi vinta 2-
1 grazie al gol di Carmine Pagano, ex di turno insieme al-
l’attaccante Genny Del Prete.
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Supplemento sportivo di “VOCI METELLIANE”
Autorizzazione Trib. di Salerno N. 6 del 10 marzo 2004
Direttore Responsabile: Nunzio Siani
Fondatori del giornale:
Luciano Avagliano, Antonio De Caro
Pasquale Della Monica, Nunzio Siani
Redazione:
Manuela Manzo, Dino Medolla,
Orlando Savarese, Massimo Siani
Marketing&Pubblicità: Roberto Pedone
Foto: Marco Ascoli, Lia Ranno, Bruno Rispoli
Impaginazione: Ecopress di Bruno Rispoli
Stampa: GRAFICA METELLIANA
Cava de’ Tirreni
Distrib. gratuita - Tiratura 5200 copie
Num. Chiuso il 15/03/2018
C.so Umberto I, 283 - Tel. 089442121Via della Repubblica, 32
Cava de’ Tirreni
Avversario ostico la compagine allenatada Roberto Taurino. I neretini occu-pano attualmente l’ottava posizione,con 40 punti, e sono a dieci lunghezze
dal Taranto, che occupa la quinta piazza,
ultima utile per la disputa dei play-off.
È stata protagonista di una lunga rin-
corsa, la squadra pugliese, rimasta a lungo
imbattuta dopo il k.o. subito al “Simonetta
Lamberti” nella gara di andata, il 5 no-
vembre 2017. Un 3-0, firmato Fella (dop-
pietta)-Martiniello piuttosto ingeneroso
per l’undici ospite, che, invece, per lunghi
tratti aveva imbavagliato la manovra della
squadra di Bitetto.
Da quella domenica il Nardò aveva
inanellato una lunga serie di partite senza
sconfitte – ben 12 – durante le quali aveva
totalizzato 28 punti, frutto di 8 vittorie e
4 pareggi, tra cui quello ottenuto al “Vi-
viani” di Potenza contro la capolista.
Ha “purgato” anche le grandi la “Tau-
rino band” nel suo momento migliore,
dal Team Altamura al Cerignola, e con
buona autorità. Al “Giovanni Paolo II”
sono cadute in rapida successione Gra-
gnano, Manfredonia, Aversa Normanna
e, appunto, i cerignolani di Grimaldi, gli
stessi capaci poche settimane dopo di
violare il “Lamberti”.
Dopo un’entusiasmante cavalcata, il
Nardò si è ritrovato catapultato dalla zona
calda dalla classifica a una manciata di
punti daiplay-off. Sarebbe bastato allungarela serie positiva di qualche altra gara per
concretizzare un sogno e, invece, ina-
spettata, è arrivata la battuta di arresto
esterna con la Frattese (2-1) che ha inter-
rotto il magic moment.Nelle ultime due gare, prima della
sosta, i neretini hanno ottenuto due pari
interni consecutivi contro Gravina e Taranto
e, prima di affrontare la Cavese, faranno
visita allo Sporting Fulgor di Mauro
Lanza, fanalino di coda insieme al Man-
fredonia, ma capace di strappare un punto
a Picerno e Frattese.
Che avversario dovranno attendersi i
nostri aquilotti?
Il Nardò, così come il Picerno sette
giorni fa, si ritrova distante da ogni obiet-
tivo, ma difficilmente consegnerà i tre
punti su un piatto d’argento. Si prospetta,
dunque, un’altra battaglia, sulla falsa riga
di quella del “Curcio”: guai ad affrontarla
con lo stesso spirito.
La compagine granata gioca le sue
gare nell’impianto sportivo di via
Rubichi, costruito fra il 1957 e il
1960 e denominato subito stadio
“Granata”. Lì si sono giocate le gare
più belle della storia del calcio nere-
tino, con il Grande Nardò che negli
Anni 60 e 70 conquistò la Serie C.
Con la radicale ristrutturazione nel
1996, la capienza è stata portata a
5000 posti. Dopo la morte del pon-
tefice Giovanni Paolo II, la città di
Nardò ha voluto dedicargli l’impianto
sportivo.
La struttura, dotata anche di un
impianto di illuminazione, ha ospitato
gare della Nazionale Italiana Militare,
la Nazionale Under 21 e la Coppa
Italia Primavera. Il terreno di gioco
è in erba naturale, ma versa da tempo
in non buone condizioni.
I tifosi ospiti sono solitamente si-
stemati nella Tribuna ubicata sul lato
est, che ha una capienza di 1.500 posti.
LO STADIO
Il “Giovanni Paolo II” è stato ristrutturato nel 1996
PROSSIMA TRASFERTA: NARDÒ
Il trionfodel barocco
Nardò sorge nell’area nordocci-dentale della provincia di Lecce,più precisamente, sul versante
ionico del Tavoliere Salentino, e
dista 26 km dal capoluogo. Città di
origini antichissime, custodisce pre-
ziose testimonianze della sua storia
sin dall’insediamento dei messapi.
Già alle porte dell’abitato si può
ammirare il celebre tempietto del-
l’Osanna, gioiello in pietra leccese
del Cinquecento, per proseguire poi,
attraverso porta San Paolo, con Piazza
Tre Palme da cui si raggiunge la
Chiesa di Sant’Antonio da Padova,
tanto semplice all’esterno quanto
meravigliosa nel suo interno, con il
soffitto a cassettoni in noce, gli altari
barocchi, la statua lignea del santo e
il Cenotafio della sagrestia. Il Teatro
Comunale, su corso Vittorio Ema-
nuele, è considerato uno dei più belli
della regione.
Il cuore pulsante del territorio
neretino, il centro della vita religiosa
e amministrativa si dai suoi albori, è
Piazza Antonio Salandra, in origine
“Piazza delle Legne” e successiva-
mente conosciuta come “Piazza Mu-
nicipale”, dove è possibile ammirare
la Cattedrale, la Chiesa di San Do-
menico, massimo esempio di barocco
leccese e il Castello degli Acquaviva,
sede del Municipio.
Lungo la costa, impreziosita dal
Parco di Portoselvaggio e Palude
del Capitano con la grande pineta
che si estende in riva al mare, svettano
imponenti torri d’avvistamento.
La campagna neretina, tra ulivi
secolari e distese di vigna, è costellata
da masserie, molte delle quali forti-
ficate. Nardò produce ottimo olio
extravergine e vino di qualità.
È un Nardo…TaurinoFoto Roberto Taurino
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TURNO ODIERNO
Campionato 2017/2018Serie D Girone H
ALTAMURA-CERIGNOLA
AVERSA NORMANNA-FRATTESE
CAVESE-FRANCAVILLA
GRAGNANO-AZ PICERNO
MANFREDONIA-SAN SEVERO
MOLFETTA-NARDÒ
POTENZA-SARNESE
TARANTO-GRAVINA
TURRIS-POMIGLIANO
PROSSIMO TURNO
AZ PICERNO-TURRIS
FRANCAVILLA-POTENZA
FRATTESE-TARANTO
GRAVINA-MANFREDONIA
MOLFETTA-GRAGNANO
NARDÒ-CAVESE
POMIGLIANO-AVERSA NORMANNA
SAN SEVERO-ALTAMURA
SARNESE-CERIGNOLA
CLASSIFICA
POTENZA 65
CAVESE 57
CERIGNOLA 53
ALTAMURA 53
TARANTO 50
GRAVINA 44
AZ PICERNO 43
NARDÒ 40
POMIGLIANO 28
GRAGNANO 28
SARNESE 27
TURRIS (–4) 27
FRANCAVILLA 27
SAN SEVERO 25
AVERSA NORMANNA 23
FRATTESE 19
MANFREDONIA (–2) 12
MOLFETTA 12
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