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L’apertura dell’anno pasto- rale con la festa dell’oratorio ha dato alla comunità un indirizzo preciso: “Non dire: sono giovane”. A tanti ha fatto nascere la domanda: “E io che sono anziano?” Così il cammino di riflessio- ne e di meditazione ha avuto inizio anche con un momen- to introduttivo all’abbazia di Viboldone, durante il quale i consiglieri pastorali della parrocchia si sono radunati per entrare bene in prospetti- ve positive e piene di senso per accostare il mondo gio- vanile. L’aiuto a porsi con attenzione a questa realtà è stato offerto da Don Danilo, che, prendendo spunto dagli ultimi insegnamenti del car- dinal Martini, apriva le men- ti ad atteggiamenti di parte- cipazione e cura a favore dei giovani: ‘Pensare ai giovani come risorsa e opportunità’. Il cardinal Martini invita con l’approccio giusto alla rifles- sione: “Nella chiesa nessuno è nostro oggetto, un caso o un paziente da curare, tanto meno i giovani. Perciò non ha senso sedere a tavolino e riflettere su come conqui- starli e su come creare fidu- cia: deve essere un dono… Possiamo aprirci ai giovani soltanto prendendo spunto da loro”. Ci siamo posti, allora, alcu- ne domande: Cosa significa, in questa prospettiva, strut- turare un percorso formati- vo? Quali parole di Vangelo (Continua a pagina 2) 20 Dicembre 2009 ANNO XVIII Numero 162 Nacque durante un viaggio forzato, certamente non era un pellegrinaggio, seppur andò a Gerusalemme. Nacque non in un anno benedetto, anzi sotto auspici e presagi cattivi, tra comete e usurpazione di Erode. Nacque e restò vivo per puro prodigio di cui sicuramente lui non fu autore, solo pastori, magi e angeli favellarono. Nacque Figlio di Dio, nato da Maria, che “si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà” (2 Corinti 8,9). Nacque quel giorno che l’apostolo Pietro lo racconta a Cornelio con poche parole: “Gesù passava facendo del bene” (Atti 10,38) e tutta quanta la famiglia si fece battezzare. Se nascesse oggi in particolare in questo tempo di crisi economica e sociale (nel deterioramento del tessuto familiare, dei mutui di casa, di disoccupazione, del degrado sociale, dell’inquietudine delle condizioni di lavoro, di solitudini culturali, di dipendenze relazionali, di fragilità psichiche, con la crescita del senso di esclusione, nella cultura del litigio e menzogna) ? Se nascesse tra coloro che, tra di noi, non possono più partecipare alla comunità perché sono ammalati o colpiti da qualche disgrazia ? E perché non preparare o prolungare la celebrazione natalizia con un “ministero della visita” presso persone isolate o anche vicine, la cui povertà muta in bisogno di un gesto fraterno ? Creativi per “nuovi modi di vita” che incarnino la nostra speranza che nasca ancora. Tu che sei il Nascente aiutaci a “decifrare l'enigma della nostra vita con una lotta spirituale. Rimettersi alla presenza delle proprie ferite, che la sete degli onori e dei riconoscimenti nasconde, è una durissima prova”. Marie Noël, poetessa francese, oserà dire che fu per lei “il solo vero viaggio della sua vita, da cui tornò carica di destino umano”. E lì rinacque! Forse continua a nascere così in e tra noi, che il 25 dicembre non sia solo il più celebre dei suoi compleanni ? Don Olinto EDITORIALE PERIODICO DELLA PARROCCHIA SANTI PIETRO E PAOLO Via Dante, 25 - OPERA - Telefono 02/57600310 - email: [email protected] Giovedì 24 dicembre ore 23.30 Veglia di Natale ore 24 S.Messa Al Santuario ore 21.30 S.Messa di Natale Natale, 25 dicembre S.Messa h 8- 10- 11.15 - 18 Al Santuario ore 11.30 Sabato 26 dicembre Santa Messa ore 10 Al Santuario, ore 11.30 Giovedì 31 dicembre S.Messa ore 18 e canto del Te Deum Venerdì 1 gennaio Giornata della pace S.Messa h 8 - 10.30 - 18 Al Santuario, ore 11.30 Epifania, 6 gennaio S.Messa h 8- 10- 11.15 - 18 Benedizione dei bambini ore 15.30 Al Santuario, S.Messa ore 11.30 SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE Da Sabato 19 a Giovedì 24 i preti sono sempre di- sponibili per le confessioni. Catechesi di Avvento Per una comunità che comunica il Vangelo ai giovani Liturgia del Natale

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L’apertura dell’anno pasto-rale con la festa dell’oratorio ha dato alla comunità un indirizzo preciso: “Non dire: sono giovane”. A tanti ha fatto nascere la domanda: “E io che sono anziano?” Così il cammino di riflessio-ne e di meditazione ha avuto inizio anche con un momen-to introduttivo all’abbazia di Viboldone, durante il quale i consiglieri pastorali della parrocchia si sono radunati per entrare bene in prospetti-ve positive e piene di senso per accostare il mondo gio-vanile. L’aiuto a porsi con attenzione a questa realtà è stato offerto da Don Danilo, che, prendendo spunto dagli ultimi insegnamenti del car-dinal Martini, apriva le men-

ti ad atteggiamenti di parte-cipazione e cura a favore dei giovani: ‘Pensare ai giovani come risorsa e opportunità’. Il cardinal Martini invita con l’approccio giusto alla rifles-sione: “Nella chiesa nessuno è nostro oggetto, un caso o un paziente da curare, tanto meno i giovani. Perciò non ha senso sedere a tavolino e riflettere su come conqui-starli e su come creare fidu-cia: deve essere un dono… Possiamo aprirci ai giovani soltanto prendendo spunto da loro”. Ci siamo posti, allora, alcu-ne domande: Cosa significa, in questa prospettiva, strut-turare un percorso formati-vo? Quali parole di Vangelo

(Continua a pagina 2)

20 Dicembre 2009 ANNO XVIII Numero 162

Nacque durante un viaggio forzato, certamente non era un pellegrinaggio, seppur andò a Gerusalemme.

Nacque non in un anno benedetto, anzi sotto auspici e presagi cattivi, tra comete e usurpazione di Erode. Nacque e restò vivo per puro prodigio di cui sicuramente lui non fu autore, solo pastori, magi e angeli favellarono. Nacque Figlio di Dio, nato da Maria, che “si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà” (2 Corinti 8,9).

Nacque quel giorno che l’apostolo Pietro lo racconta a Cornelio con poche parole: “Gesù passava facendo del bene” (Atti 10,38) e tutta quanta la

famiglia si fece battezzare.

Se nascesse oggi in particolare in questo tempo di crisi economica e sociale (nel deterioramento del tessuto familiare, dei mutui di casa, di disoccupazione, del degrado sociale, dell’inquietudine delle condizioni di lavoro, di solitudini culturali, di dipendenze relazionali, di fragilità psichiche, con la crescita del senso di esclusione, nella cultura del litigio e menzogna) ?

Se nascesse tra coloro che, tra di noi, non possono più partecipare alla comunità perché sono ammalati o colpiti da qualche disgrazia ?

E perché non preparare o prolungare la celebrazione natalizia con un “ministero della visita” presso persone isolate o anche vicine, la cui povertà muta in bisogno di un gesto

fraterno ? Creativi per “nuovi modi di vita” che incarnino la nostra speranza che nasca ancora.

Tu che sei il Nascente aiutaci a “decifrare l'enigma della nostra vita con una lotta spirituale. Rimettersi alla presenza delle proprie ferite, che la sete degli onori e dei riconoscimenti nasconde, è una durissima prova”. Marie Noël, poetessa francese, oserà dire che fu per lei “il solo vero viaggio della sua vita, da cui tornò carica di destino umano”.

E lì rinacque!

Forse continua a nascere così in e tra noi, che il 25 dicembre non sia solo il più celebre dei suoi compleanni ?

Don Olinto

EDITORIALE

PERIODICO DELLA PARROCCHIA SANTI PIETRO E PAOLO Via Dante, 25 - OPERA - Telefono 02/57600310 - email: [email protected]

Giovedì 24 dicembre

ore 23.30 Veglia di Natale

ore 24 S.Messa

Al Santuario

ore 21.30 S.Messa di Natale

Natale, 25 dicembre S.Messa h 8- 10- 11.15 - 18

Al Santuario ore 11.30

Sabato 26 dicembre Santa Messa ore 10

Al Santuario, ore 11.30

Giovedì 31 dicembre S.Messa ore 18

e canto del Te Deum

Venerdì 1 gennaio

Giornata della pace S.Messa h 8 - 10.30 - 18 Al Santuario, ore 11.30

Epifania, 6 gennaio

S.Messa h 8- 10- 11.15 - 18 Benedizione dei bambini

ore 15.30

Al Santuario, S.Messa ore 11.30

SACRAMENTO DELLA

RICONCILIAZIONE

Da Sabato 19 a Giovedì 24 i preti sono sempre di-

sponibili per le confessioni.

Catechesi di Avvento

Per una comunità che comunica il Vangelo ai giovani

Liturgia del Natale

attraggono e stimolano amo-re e sensibilità nei giovani ? Quali stili e quali parole al-lontanano? A seguire abbia-mo affrontato i capitoli rile-vanti di una crescita bella: indipendenza e forza interio-re, legami e libertà; respon-sabilità e guida, gli atteggia-menti interiori, il coraggio anche di sbagliare. Per tutta la comunità l’Avvento è stato un mo-mento forte di catechesi. Tre forti meditazioni hanno rit-mato i passi per comprende-re il Vangelo ai giovani. Guidati dal teologo Luca Moscatelli, durante le prime due meditazioni, con il fon-damento della Bibbia, af-frontata con categorie non scontate, nuove per molti.

Il primo incontro, “Generare e lasciar andare”, ha affron-tato le ambiguità della paternità/maternità con rife-rimenti dall’Antico Testa-m e n t o a l Va n g e l o . Nell’introduzione il relatore ha posto l’orizzonte origina-rio e fondativo della Parola di Dio rivelata in Gesù per cogliere il senso di una paternità/maternità non auto-ritaria, quanto piuttosto di vita comunitaria che si eser-cita nel servizio e nella fede. Anche su questo Gesù ci aiuta. C’è un segreto evan-gelico, Gesù chiama a un incontro personale con il ‘tu’. E i discepoli sono chia-mati a ridire l’incontro. Gesù ha camminato per strada affidando il Vangelo sulla creatività responsabile della fede dei discepoli; perché anche Gesù è stato un disce-polo. Ecco l’incredibile fidu-cia del Vangelo. Successiva-mente Moscatelli ha suggeri-to un esercizio biblico an-dando a soffermarsi su alcu-ne figure paterne che ne e-

scono trasformate: Abramo, Giacobbe e il Padre di Gesù. Abramo lascia la sua terra o meglio porta a compimento un progetto che era del padre suo; ma il suo matrimonio è sterile, ‘vede tutto il mondo come uno schifo’, ‘Sara non mi serve’… Dio gli dà un figlio e poi gli chiede Isacco indietro, ma Abramo si trova a sacrificare un padre (un ariete, ovvero la sua paterni-tà): non è più padrone del suo futuro. Anche Giacobbe è trasformato nel vivere la sua paternità: lotta per la benedizione del padre (Giacobbe), lo imbroglia pure, e inizia una gara mor-tale che continua anche tra i figli: Giuseppe ricostruirà la fraternità lontano dal padre e senza i suoi fratelli, fratello tra fratelli, non più una auto-rità fondata sulla paternità di Abramo, Isacco, Giacobbe. Infine siamo stati invitati a guardare al Padre di Gesù con il riferimento al vangelo di Matteo (6,1-18): ‘il padre che è nei cieli’, ‘che vede nel segreto’, genera figli, ma non si lega ai figli. Non che volesse che il figlio muoia sulla croce, ma vuole ricon-segnarci a una relazione feli-ce con lui. Ecco perché il Vangelo va consegnato e poi qualcun altro lo ridirà.

Nella seconda meditazione, “Non dire: sono giovane. La grazia della giovinezza”, il taglio biblico ha avuto uno sguardo vocazionale e di accompagnamento educativo con tre figure di riferimento: Samuele, Geremia e Gesù. La vocazione di Samuele (cap. 3) invita a capire bene la relazione con il sacerdote Eli, che capisce il favore di Dio su Samuele e non sui suoi figli, eppure fa spazio alla risposta di Samuele, scelto dal Signore nonostan-

te sia giovanissimo (senza pregiudizi) . Cambiare l’annuncio è cambiare il no-stro modo di credere: al pro-feta viene chiesto di ascolta-re (dice ‘parla e il tuo servo ti ascolta’) e allora faccio il profeta. Certo il profeta Ge-remia (cap. 1) si lamenta “non conosco il parlare” e “sono giovane”, quasi a dire non capace di parola autore-vole, sperimentata. Proprio per questo sei scelto: il pro-feta è colui al quale Dio ogni volta dirà ciò che è impor-tante; desterà meraviglia, addirittura è così fragile per la sua poca esperienza. Esse-re giovani è poter accedere alla responsabilità della pro-fezia, che in altre età può essere più difficile. Una vo-cazione che richiede sconfit-ta e paura di morire. Con Gesù si innalza una lode al Padre ‘perché ha nascosto queste cose ai dotti e ai potenti’ (Luca 10) e le ha rivelate ai piccoli. Sconvol-gente perfino (in Marco 10 e Luca 9) la doppia identifica-zione che Gesù compie: Io mi identifico con questo bambino (giovane, carcera-to, cieco, servo...), accogli me e anche il Padre; anche il Padre è un bambino, volto fragile, debole e con tenerez-za abbraccia come il Figlio.

Del tutto nuova e interessan-te la lettura biblica del passo evangelico che abbiamo fat-to con Don Ugo Lorenzi durante la terza meditazione. “Ciò che fa gustare l’amore. Comunicare il vangelo ai giovani, guidati da Luca, evangelista e educatore” L’avventura di Zaccheo (Lc 19, 1-10) ci aiuta, secondo l’evangelista Luca, ad avere uno sguardo sui giovani all’interno del cammino, mentre siamo per strada, insieme. C’è anche Zaccheo,

come noi. Addirittura con opposizioni/distanze (3: pic-colo di statura-fisica, esattore/sfruttatore-sociale, p u b b l i ca n o/ p ec ca t or e -morale) vuole veder Gesù. Non ci riesce per quelle op-posizioni. L’evangelista crea un luogo unitario per ricono-scersi dentro; caratterizza un personaggio, infine innesca una storia, thrilling, con o-stacoli per essere vera e con il dramma, così da percepire che qui sta parlando di me. Come mai Zaccheo è salito sull’albero? Forse per osser-vare senza essere visto? De-bolezza … il non voler in-contrare nessuno, stare lon-tano dagli altri, non compie-re scelte, non mi metto in gioco, non corro rischi … In termini spirituali Zaccheo è disincarnato: vuol vedere tutto e non incontra Gesù veramente. Ma arriva Gesù e ribalta tutto: “scendi perché oggi devo venire a casa tua”. È l a d i n a m i c a dell’incarnazione, questo processo nel quale dobbiamo incontrarci. Luca è un edu-catore e da credente accetta di rifare la strada continua-mente, non ti aspetta dall’altra riva e ti dice ‘vieni’. Conduce dalla lonta-nanza alla casa. L’incontro dentro casa non viene rac-contato: non è un ricordo e basta, tu puoi solo viverlo se vuoi, riempie il cuore. Mettiamoci in stato di ricer-ca, non spettatori in attesa che avvenga qualcosa a qualcun altro. Meditando su Zaccheo cogliamo non solo il cuore dello stile di Gesù, pure ciò che è decisivo nel rapporto con i giovani. Le registrazioni degli incon-tri sono disponibili sul sito della Parrocchia in formato Mp3. L’appuntamento con

(Continua da pagina 1)

Ciao a tutti, vi voglio scrivere un po’ di cose su questa esperienza, dato che tanto ne abbiamo parlato durante il nostro vi-aggio comune quest’estate, e dunque mi sembra giusto darvi un po’ di ritorni! In-nanzitutto il clima. Cielo bellissimo, un po' nuvoloso, una volta al giorno piove, a volte pioggerellina fina fina, a volte acquazzoni violentis-simi, ed una volta, l'11 no-vembre, una pioggia che non avevo mai visto, un tempo-rale tremendo che ha causato anche la caduta di oltre 100 case nel quartiere. Eh già, il quartiere Buterere è all'estrema periferia nord di Bujumbura, a 15-20 mi-nuti di macchina dal centro, a destra della strada che uni-sce la città all'aeroporto (da cui dista 5 minuti massimo in macchina… cosa ottima per noi che tra arrivi e par-tenze di colleghi, consulenti, amici e parenti, andiamo spesso). È il quartiere più popoloso della città con oltre 35.000 abitanti, ed è uno dei più poveri, uno dei pochissi-mi in cui non arriva l'elettri-cità e non vi sono fognature; è un quartiere diciamo di recente popolazione, dato che è "esploso" durante il conflitto, ospitando molti sfollati dell'interno del pae-se. Piccola annotazione: Bu-ja (nomignolo affettivo con cui tutti chiamano la capita-le) è in pianura e si affaccia sul lago Tanganyika (l'altra sponda è Congo), alle sue spalle inizia "l'interno del paese", collinare e veramen-te splendido: sono stato solo una volta, nella regione di

Muramvya e Kayanza, ma nel viaggio di ritorno erava-mo vicini a Buja all'ora del tramonto (alle 6 c'è questa simpatica consuetudine di bloccare le strade di accesso alla capitale, retaggio del conflitto) e quindi ho visto il sole nascondersi dietro le colline del Congo illuminan-do il lago… uno spettacolo eccezionale. In questo mo-mento dell'anno, ovviamen-te, lo spettacolo naturale intorno a noi è bellissimo: è tutto verde, tutti i campi col-tivati sono in "fiore", l'atmo-sfera è fresca...mi hanno detto che dopo invece farà un caldo torrido nella stagio-ne secca, tipo quell’aria pie-na di polvere che c’era a Lusaka ad agosto… Qui il lavoro da fare è tantis-simo. Il Centro Don Bosco è veramente enorme (tipico salesiano) e sta vivendo una fase molto significativa. Il missionario brasiliano che è qui dal 2001 vedrà scadere per raggiunti limiti di età il proprio mandato e finalmen-te è stato contornato da altri confratelli (in totale sono 4 adesso, di cui due burundesi) ed anche il VIS, l'ONG per cui lavoro, ha cambiato tan-to...a partire dalla testa (il ragazzo che ho sostituito, bravissimo) e dunque la struttura, ora grandissima, ha bisogno di dotarsi di mecca-nismi, procedure, responsa-bilità, per poter essere bene amministrata e (si spera) auto-sostenibile senza il con-tinuo "pompare" di soldi da parte del VIS e di altri dona-tori esterni. Una sfida titani-ca per un Centro che ha un

internato per bambini di strada con 37 minori, una scuola di formazione profes-sionale con 520 alunni e 7 filiere di formazione, 4 ate-lier produttivi che danno lavoro a circa 60 persone, un oratorio che ospita per le proprie attività oltre 60 gruppi (sportivi, artistici, ricreativi, religiosi) che coinvolgono ad occhio alme-no un 600 ragazzi, una bi-blioteca, una sala informati-ca, due comunità con teste diverse (noi e i salesiani) ma che lavorano tutto sommato con unità d'intenti... insom-ma wow!!! Diciamo che, per

fare un paragone, è uno spa-zio 3 o 4 volte quello di Li-vingstone, con un fracco di bambini e ragazzini che tutti i giorni della settimana ven-gono qui per le varie attività o semplicemente a giocare. Per ora mi sto limitando a portare bene a compimento due progetti che finiscono alla fine dell'anno e a cerca-re di capire il "bilancio" di tutto il Centro per poter la-vorare insieme ai Salesiani per la loro sostenibilità, due cose che comunque mi por-tano a lavorare non meno di 12 ore al giorno...ritmi da NordItalia produttivo..., poi non mancherò, direi attra-

verso la comunità di Opera, di scrivere un bel progettino, così almeno non fate sola-mente volontariato per lo Zambia, ma anche un po’ per me… E per il resto, qualche news sull’ambiente all’interno della casa: per ora siamo in 5 più un consulente che ri-marrà qui fino a marzo; ab-biamo un bellissimo rappor-to, siamo un gruppo molto eterogeneo per esperienze, studi, provenienza, ma si respira un clima direi quasi familiare...a proposito, dato che oggi è domenica mo’ mi rilasso un po’ e poi tutti in-

sieme ci guardiamo o delle belle puntate del Dr.House o un filmone! Un abbraccio a tutti, state bene e fate una preghiera per il Burundi, che la situazione rimanga tranquilla come adesso anche nei prossimi mesi, quelli pre-elettorali! E voi? Tutto ok? Mi racco-mando, scrivo questa prima mail sotto forma comunita-ria, ma faccio una promessa a chi mi risponderà perso-nalmente: mi impegno a tutti i costi a scrivere le risposte ad ognuno di voi! Auguri di Buon Natale e buon anno!

Stefano Merante ci scrive dal Burundi

Prime news da Buja: bambini, pioggie e una nuova famiglia

Cari fratelli e sorelle, questa è una lettera congiun-ta che tratta di una delle pre-occupazioni fondamentali che dobbiamo affrontare insieme. Il cambiamento climatico rappresenta un problema per ognuno di noi. Investe la vita dell’intero pianeta. La terra e tutti i suoi ecosistemi costituiscono un dono prezioso che abbiamo ricevuto da Dio. Di fronte alla crisi globa-le economica, ambientale o di altro genere siamo chia-mati a vivere in modo da mostrare la fede, la speranza e l’amore che abbiamo verso Dio, nonché il nostro rispet-to per l’intera Sua creazione. In un mondo dotato di risor-se naturali limitate, dobbia-mo promuovere uno stile di vita che prevenga ogni for-ma di abuso dei doni di Dio nella creazione e promuova una saggia amministrazione di tutto ciò che Dio ci ha dato nel Creato. In quest’ottica, dobbiamo ri-durre la nostra dipendenza dal crescente consumo di energia, in particolare di quella ricavata dai prodotti di origine fossile. I paesi industrializzati deb-bono collocarsi in prima li-nea in questo impegno. […] La KEK e il CCEE, insieme a molte singole Chiese in Europa, sono convinti che le problematiche discusse alla Conferenza di Copenhagen e le sfide che dobbiamo af-frontare non abbiano a che

fare soltanto con gli aspetti tecnici del cambiamento climatico: etica, cultura, fede e religione sono elementi sostanziali del nostro stile di vita e devono essere tenuti in conto se si vuole affrontare il cambiamento climatico in modo efficace e assicurare uno sviluppo umano integra-le. Sappiamo che soltanto con un’ecologia realmente umana, che tenga conto dei diritti ma anche delle re-sponsabilità che abbiamo l’uno verso dell’altro nonché verso le future generazioni, si può prevedere una miglio-re attenzione nei confronti dell’ambiente. Alla luce di quanto detto, esortiamo le Chiese e i cri-stiani in Europa ad intra-prendere azioni appropriate per affrontare la sfida del cambiamento climatico nelle prossime settimane: - Li incoraggiamo ad affron-tare i loro rispettivi governi e a invitarli, con coraggiosa generosità, a intraprendere un’azione forte finalizzata a l l a m i t i g a z i o n e e all’adattamento degli effetti del cambiamento climatico. - Incoraggiamo le Chiese in Europa a osservare che la sfida del cambiamento cli-matico è una questione di giustizia. Coloro che hanno dato un contributo minore al problema del cambiamento climatico, poiché vivono in regioni meno sviluppate e meno industrializzate, sono i primi a sentirne gli effetti.

Dobbiamo riconoscere le loro preoccupazioni e met-terci insieme per affrontarle. - Dobbiamo riconoscere che il cambiamento climatico può causare sofferenze e privazioni incalcolabili, può ostacolare lo sviluppo uma-no integrale e recare danno al Creato. Noi sosteniamo lo sviluppo di nuovi strumenti finanziari che permettano di affrontare queste problema-tiche. - Esortiamo le Chiese a par-tecipare a iniziative per il risparmio di energia, alla promozione dell’energia rinnovabile, ad affrontare gli effetti negativi del cambia-mento climatico, a educare al senso di responsabilità ecologica finalizzata alla salvaguardia di un’autentica ecologia umana. - Incoraggiamo il lavoro in rete e la condivisione di ini-ziative e di ‘buone pratiche’ per la salvaguardia della cre-azione, così come sottolinea-to e raccomandato negli esiti della III Assemblea Ecume-nica Europea di Sibiu (Romania) nel 2007. Invitiamo le Chiese a impe-gnarsi nella preghiera comu-ne, in solidarietà con coloro che soffrono gli effetti nega-tivi del cambiamento clima-tico, in una ricerca comune della saggezza e della perse-veranza nel modificare i no-

stri stili di vita inappropriati. Chiediamo a Dio la sua gra-zia e la sapienza per riuscire a procurarci i mezzi per af-frontare le sfide dell’attuale crisi ambientale. Facciamo questo in risposta all’appello di Gesù nel Vangelo a pro-muovere società che metto-no in pratica la giustizia e la solidarietà.

San Gallo/Ginevra, 6 Novembre 2009

Documenti

Le chiese rispondono al cambiamento climatico Pubblichiamo la lettera congiunta della Conferenza delle Chiese Europee (KEK) e del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE) a proposito della Conferenza sul clima che si è svolta a Copenhagen

Giornata Mondiale della Pace 1° gennaio 2009

Quest’anno il consueto messaggio di papa Benedetto XVI sarà dedicato al tema:

"Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato"

Il tema intende sollecitare una presa di coscienza dello stretto

legame che esiste nel nostro mondo globalizzato e interconnesso tra salvaguardia del creato e coltivazione del

bene della pace. Se la famiglia umana non saprà far fronte a queste nuove sfide con un rinnovato senso della

giustizia ed equità sociali e della solidarietà internazionale, si corre il rischio di seminare violenza

tra i popoli e tra le generazioni presenti e quelle future.

Come parte del fine settimana di azione

per il clima, tutte le chiese sono state

invitate a suonare 350 rin-tocchi di campana per sen-sibilizzare la comunità alla salvaguardia dell’ambiente.

La nostra parrocchia ha aderito, all’invito,

“scampanando” Domenica 13 dicembre, alle ore 15.

Lisala, il 24 novembre 2009

Carissimi Fratelli e Sorelle,

Siamo giunti al tempo di avvento. Col-go l’occasione per scrivervi e augurare a ciascuno di voi e a tutta la comunità un santo e fruttuoso avvento. Lo sap-piamo, l’avvento è tempo di attesa, tempo di preparazione alla venuta di Cristo. Ci ricorda quella venuta storica dell’incarnazione e quella escatologi-ca. Nel frattempo, nel tempo della Chiesa, dobbiamo vivere ogni giorno ed ogni istante in attesa del Nostro Signore, Salvatore. Infatti, viene ogni giorno su vari aspetti. Tocca a noi sco-prilo soprattutto nei poveri, nei biso-gnosi con i quali condividiamo i nostri beni, i nostri averi, il nostro tempo…Tanti auguri!

A Lisala, andiamo bene. A livello poli-tico devo dire che le acque sono quie-te. Anche nella parte Est dove sorgono sempre le guerre, ritorna la pace. Ma continua la lotta per una vita dignitosa della gente. Si parla di “Cinque cantie-ri” del mandato del Presidente della Repubblica… Speriamo tanto ma i segni visibili sono pochi, anzi quasi nulla nella nostra provincia (Regione da voi) che era l’unica vinta dall’opposizione. Ma dal 13 novem-bre, le cose sono cambiate. A colpo di soldi (corruzione), la maggioranza è riuscita a imporre un Governatore del-la sua obbedienza. Questo nuovo Go-vernatore della nostra Provincia (Equatore) è un ex-prete che ho accol-to negli anni 84 nel Seminario maggio-re. Si è spogliato mentre studiava all’Università libera di Belgio. Subito dopo la sua elezione, è venuto a visitare il nostro distretto (Provincia da voi) il 18 novembre. Con tutta la sua equipe è venuto a visitarmi all’Uni-

versità e ha fatto tante promesse per darci una mano. Vediamo… perché da noi, per la gente, un politico è un bu-giardo e non puoi credere prima di vedere…

Come vanno i nostri progetti?

A Libota Bomoi, l’anno 2009, con il vostro sostegno, è molto positivo. Ab-biamo comprato un terreno dove siamo stati costretti a costruire la sede dell’ONG nella città di Lisala perché ce l’hanno chiesto le autorità, per ren-dere visibile l’ONG a Lisala. Su que-sto terreno, abbiamo costruito un ponte (?) per la riparazione dei mezzi di tra-sporto. Questo ponte consente ai mec-canici di stare sotto i mezzi per esegui-re le riparazioni. Lo vedete sulla foto. In seguito, abbiamo costruito una casa

con tre “Boutique” per alcuni servizi alla gente: la prima bottega sarà per la vendita del materiale di cancelleria e alcuni servizi come la fotocopiatrice,

lo scanner; la seconda bottega già ope-rativa, vende i prodotti della nostra ONG (Mobili, olio, riso, farina di ma-nioca, semola. Quando potremo, vi metteremo un congelatore per vendere la verdura) e la terza bottega già opera-tiva vende il materiale per la sartoria.

A Loso, in campagna, abbiamo in que-sto anno avviato il “Foyer social”. E’ una scuola che accoglie ogni mercole-dì 60 donne che vengono per imparare a scrivere e a leggere, a cucire e a cuci-nare. Ne approfittiamo per dare alcune lezioni per il planning delle nascite (Controllo delle nascite), igiene, in-somma un programma molto ampio che fa la gioia delle coppie. Dopo aver visto il progresso delle loro amiche, tante altre coppie chiedono di essere arruolate, ma non è possibile dato che l'aula è piccola e non può accoglier più di 60 persone, anche se la sua capacità ottimale sarebbe per 45 “alunni”.

Il Dispensario aiuta molto dato che c’è un’epidemia della malaria. Siamo a-desso sprovvisti di medicine. Tornia-mo a chiedervi di darci una mano per alimentare il dispensario. E’ emergen-za sanità in questi tempi in cui passia-mo dalla stagione delle piogge alla stagione secca. Non siamo riusciti a costruire il padi-glione progettato per il caro cemento. Costa 50 dollari al sacco. Non ce la facciamo. Teniamo le lamiere manda-teci da voi nei container del 2007. Una parte è servita per le aule della scuola elementare di Mazalanga (dove ho studiato) e una parte all’università.

Devo segnalare qui un problema pre-occupante della sanità: il diabete. Que-sta malattia una volta sconosciuta si dilaga sempre di più soprattutto tra i giovani. I glucometri che avete inseriti

Speciale Congo: lettera di Don Donato

ORGANISATION NON GOUVERNEMENTALE LISALA/EQUATEUR REPUBLIQUE DEMOCRATIQUE DU CONGO « Rien n’a plus de valeur sur la Terre que la Terre »

nei pacchi aiutano molto. Ma abbiamo un problema, sono finite le strisce per Onetouch ultra 2, Accu-chek active e accu-chek compact plus.

Stiamo in attesa dei pezzi di ricambio per le motoseghe per riavviare le co-struzioni con il legno. Stiamo pensan-do soprattutto ad acquisire un’attrez-zatura che ci permetterà di produrre mattoni cotti e anche tegole. E’ vero che è costosissima (33.000 dollari). Con Marilena di Pezze di Greco, stia-mo provando a introdurre un progetto alla CEI. Sto aspettando l’accordo del-la Conferenza dei vescovi del Congo. Ho già ottenuto quello del mio vesco-vo Luigi NKINGA. In questo capo, il sito dell’ONG alla campagna è diventato vecchio. Dob-biamo pensare a costruirne uno nuovo non con i pali ma con i mattoni. Dob-biamo costruire l’ufficio della sede dell’ONG a Lisala, le aule universita-rie,ecc. Con questo apparecchio e le motoseghe, il costo verrà dimezzato. … E’ il progetto per il 2010.

I mezzi di trasporto aiutano molto per il trasporto dei prodotti che marcivano nelle campagne. Il camioncino IVECO dono della Comunità di Alberobello e il pulmino dono di Opera non possono andare fuori della Città per lo stato molto difficile delle strade. Solo l’ACM 80 di Opera può andare quasi ovunque. Ma dal 17 ottobre anche lui non può andare fuori città perché man-ca la ruota di scorta esplosa nel rientro del camion da un viaggio nella campa-gna. Qua sul posto non ci sono ruote di

quel tipo. A Kinshasa costa 500$ la ruota. Stiamo mettendo da parte una parte del ricavato dal trasporto per or-dinare almeno due ruote da Kinshasa. Cosi anche per alcuni pezzi (filtri, ca-

mere d’aria per le ruote). Per le camere d’aria ne abbiamo comprato due per il pulmino. La piantagione delle palme verrà am-pliata con 5 ettari a maggio l’anno prossimo. Sulla richiesta della FAO, abbiamo preparato un vivaio di varie specie di alberi da frutta. La FAO le comprerà per darle ai contadini. E’ una strategia per proteggere la foresta e l’ambiente, a favore del clima.

Abbiamo realizzato anche un progetto che ci ha procurato un bonifico di 4.972 $: la riabilitazione dei tetti di due edifici dell’ospedale generale di Boso Manzi a 130 Km da Lisala. Sia-mo tenuti in considerazione, come ONG affidabile, per altri progetti con quel programma della banca mondiale con il governo per la sanità. All’Università, l’anno è stato molto difficile per le modificate disponibilità finanziarie. Gli studenti in maggioran-za usciti dalle famiglie povere non so-no in grado di pagare la quota. Lo stato non interviene se non per pagare il personale locale. Dobbiamo trovare soldi per pagare i grandi professori che devono venire da Kinshasa o da Kisan-gani. Per un anno accademico ci vo-gliono 35.000 dollari! Sono tante le piccole iniziative di autofinanziamento che con il vostro sostegno metto a po-sto. Ma cosa possono davanti ad una cifra cosi enorme? Fortunatamente il materiale per la cancelleria che mi a-vete mandato aiuta l’Università…. I primi baccellieri dell’università - 122 - hanno ricevuto il loro diploma. Il giorno 1 dicembre apriamo il secon-do ciclo di laurea. Servono più aule, più insegnanti (solo professori dottori). Ma con più disciplina e organizzazione (cosa che è mancata durante il mio soggiorno a Kinshasa in attesa dei mezzi), e con un aiuto vostro, ce la faremo. So che i tempi sono duri con la crisi. Ma sarebbe possibile ripensare al “Progetto scuola” in questo anno? Io ho continuato a sostenere gli studenti che avevano il vostro sostegno il pri-mo anno. Pensavo, carissimi Fratelli e sorelle, di non estendermi tanto. A nome dei tanti beneficiari del vostro sostegno e a nome mio, vi ringrazio

con tutto il cuore. La nostra ONG, no-nostante le sue difficoltà, prende posto tra le 4 prime della zona. Il 2. 11. 09, nel mio 23 anniversario di messe come ogni giorno ho offerto una intenzione di preghiera per voi. Fate molto per sostenere il mio ministero. E a Lisala e dintorni, tutti sanno che posso fare qualcosa per loro solo con il vostro aiuto. Il mio Vescovo non manca di chiedermi di salutarvi e di ringraziarvi. Gli amici di Pezze di Greco e Riccardo Bollini di Opera che sono arrivati a Lisala sanno quel che dico. Dio vi be-nedica e vi colmi. So che Lui accoglie ogni giorno il vostro sacrificio come l’obolo della vedova di cui abbiamo letto il racconto qualche tempo fa. Un abbraccio riconoscente e caloroso da noi a tutti voi. Donato ———————————————-- Successivamente abbiamo avuto noti-zie su una nuova ribellione scoppiata a Dongo nella zona nord occidentale della regione, al confine con l’altro Congo (ex francese). Data la grande dimensione del territorio, per il mo-mento non coinvolge la zona di Lisala. Si tratterebbe di una ribellione di ca-rattere misteriosa, mistica, che ha già fatto anche alcune vittime tra i religio-si, una suora e un prete congolesi sono stati uccisi. Le forze di Polizia gover-native e i militari della missione Onu, si stanno adoperando per bloccare e sedare questa sommossa, che comun-que coinvolge già oltre 90.000 perso-ne. Non si hanno notizie aggiornate, le uniche fonti sono le radio francesi che operano nella zona oppure le News dell’agenzia Misna (www.misna.org). —————————————————- Credo non ci siano commenti da fare sia sulla relazione di Don Donato che sui fatti successivi. E’ il momento di passare a iniziative concrete, in particolare per il “Progetto Scuola” che assume un carattere di primaria necessità. C’è qualcuno che può darci una mano? Sarà possibile creare una mini task force operativa? Per adesioni o informazioni rivolgetevi a Pino Servidati (0257603516) o a Don Olinto.

(Continua da pagina 5)

È stato, forse, lo stupore a imporre una sorta di umiltà, tanto che sono divenute insopportabili le chiacchiere e le prediche la frenesia e la chiassosa allegria. È stato, forse, lo stupore a convincere della presenza: tanto che non ci resta che l’adorazione. È stato, forse, lo stupore a rendere possibile una specie di doci-lità – come dire ? – un’attesa, una vigilanza; e anche un arrendersi, ma amoroso, trepido e commosso. Ecco: un arrendersi e un’obbedienza È stato forse lo stupore a preparare la strada per il Signore: che sia Lui a parlare, che sia Lui a guidare, che sia Lui a dare forma al pensiero e all’amore (percorsi altrimenti scono-sciuti o incerti o interrotti o – persino – disperati). E noi avremo domande. Domande, non pretese, domande, non chiacchiere, domande, non proteste. Domande, o piuttosto preghiere. Di domande saremo vivi, insopportabile la perentoria sicurezza dell’ignoranza, della presunzione, dell’arroganza; di preghiere saremo vivi (non di altro, infatti, si vive, se non di una vita ricevuta). Saremo più poveri con le nostre do-mande, saremo più umili (sì, più umili!) con le nostre preghiere e sarà più necessaria la parola e desiderato l’incontro. “Vieni, Signore Gesù!”.

Don Mario il Vicario

Seppur quest’anno l’avvento è stato più caldo dell’anno precedente, ora ci aspettiamo un po’ di bianco. La neve ormai scende e allora come ogni anno anche noi del Pastoral Team portiamo qualche ‘fiocco di Natale’ non per raf-freddare ulteriormente il tempo ormai in pieno inverno, piuttosto come invito a celebrare bene il Natale cristiano fatto di vita concreta, di storia vissuta e di speranza che gustiamo nei cuori. Eccone alcuni di ‘fiocchi’: Desiderio di preghiera comune. Moltissimi hanno davvero pregato con gioia. Tanti faticano a pregare, ‘i ritmi sono troppo sostenuti’, ‘non sono ca-pace di pregare’, ‘don, con tutta sta sofferenza’. In realtà una nostalgia grande emerge nel pregare il salmo 105, ‘ma questa preghiera è proprio per me’, ‘se non avessi il Signore chis-sà dove sarei’. Simpaticissimo è stata una preghiera e benedizione fatta con i due bimbi nella vasca da bagno: ‘che bello pregare in piscina!’ Grazie Signore! che posiamo e voglia-mo percepire la tua Presenza, anche nella preghiera del cuore o fatta insie-me! Donaci di pregarti nel segreto e nella fraternità ! Pieni di tutto e quindi di troppo. “Che imbarazzo entrare in una fami-glia con 3 tv accese e con un bimbo nella sua cameretta che andava avanti a fare le sue cose , in sala grande un altro birbante, con la mamma, prende l’immagine dei ‘giovani genitori’ e dopo averla guardata per qualche se-condo la getta per terra e si siede spa-paranzato davanti al GF”. Affioravano tante domande: quali parole, preghie-re, messaggi raggiungeranno il cuore? Grazie Signore! Che ci inviti a custo-dire il mistero di ognuno e anche della comunicazione nella fede! Donaci il Tuo Spirito di pazienza ! I nonni che risorsa. Tanti nonni, non solo, si preoccupano dei figli, dei nipoti, della chiesa. Preoccupazione

che è premura nel darsi da fare per alleviare fatiche, per preservare la sa-cralità della famiglia, l’armonia delle relazioni. Grazie Signore! Che arricchisci le no-stre case di custodi premurosi e fedeli! Donaci la gratitudine! Attese e missione di bene. Molte coppie hanno condiviso qualche aspet-tativa mista a sofferenza per l’impossibilità a diventare genitori, a volte con grandi drammi e con ferite anche fisiche. Tutti ciononostante con coraggio e fiducia nel futuro di Dio. Grazie Signore! che poni nei cuori delle famiglie tanta cura per la vita. Donaci una missione di bene comun-que! Lezione di sobrietà. Una bella famigliola, genitori e figli, candore di fede e di amore a vista d’occhio. E poi si inzia il ‘rosario’: sono in cassa inte-grazione, lavoro 12 ore al mese, non dormo perché penso a come pagare il mutuo, è due anni che non compero un giacchettino e dei pantaloni, ai figli non facciamo mancare niente. Litanie di vita umana. Grazie Signore! Che conosci la nostra umanità, Tu che ti sei fatto uomo! Ar-ricchisci i poveri e rendi sobri i ricchi! I richiami alla realtà. Una mam-ma che con il marito si ritengono for-tunati per avere salute e lavoro, ripren-dono la figlia grandicella:’Come mai non parli mai alla tua amica di classe che sai essere sola e con il padre che non lavora. Parla a lei e prepara un regalo per Natale. Ecco i veri fiocchi! Grazie Signore! che qualcuno indica la strada della tua venuta! Richiamaci quando tardiamo a fare Natale! Che fiocchi di Natale, che bella nevi-cata! Grazie a tutti del biancore natali-zio!

Il pastoral team

Tra visite e benedizioni

Fiocchi di Natale La lettera del vicario E noi abbiamo contemplato la sua gloria

Le prime tre domeniche di Avvento un gruppo di famiglie del catechismo si è trovato per un momento di riflessione e condivisione del cammino svolto dai loro figli. La “formula” è collaudata e funzionale. La celebrazione dell’eucaristia, la prima riflessione, il pranzo, un secondo momento di condivisione, preghiera conclusiva. Il tutto nell’arco di tempo di una mattinata e del primo pomerig-gio. E’ un appuntamento “istituzionale” non colto a nostro parere adeguatamente, nel suo valore di sosta, riflessione, condivisione, crescita della fraternità. Le tematiche affron-tate nel cammino del catechismo vengono riprese in forma lieve e giocosa dai piccoli e, con un livello di riflessione e consapevolezza adeguato alla ricerca di un adulto, per i genitori. Penso proprio che rappresentino uno stimolo potente alla ricerca di significati della propria esistenza, del proprio affannarsi, gioire e soffrire. Chi si lascia condurre e appas-sionare da questa proposta ne ricava ottimi frutti, chi, al contrario parte rassegnato e sfiduciato, con il pensiero di “perdere” una giornata, vive e fa vivere male questo mo-mento, ed è un vero “peccato”. La Parola di Dio, lo sappia-

mo bene, è stimolo, provocazione, forza vitale. Non torna al cielo, come la pioggia e la neve, senza aver fecondato e fatto germogliare la terra. Così chi ha accolto l’invito e gustato la Parola, con le sue domande e i suoi inni di lode, ha potuto raccogliere queste, tra le tante intuizioni: “L’incontro con Gesù cambia la vita, non perché ti viene chiesto di cambiarla, ma perché tutto il resto non ha più valore. L’amore ti trasforma… La salvezza per me è il cambiamento del cuore… Il rapporto con Dio si basa sull’amore. Dio non divide gli uomini in giusti e peccatori, ma in pentiti e non pentiti… Ho paura di utilizzare gli stru-menti che Dio, la vita, mi mettono a disposizione… e allo-ra sto alla finestra, in disparte… Ho avuto la sensazione che le persone sentano molto il bisogno di comunicare la propria esperienza, anche la propria sofferenza, la propria fatica, hanno bisogno di uno spazio di ascolto e condivisio-ne…” Queste sono solo alcune tra le tante piccole perle che la Parola ha innescato nel cuore e nella mente di chi ha partecipato lasciandosi interrogare e provocare. L’auspicio è che, in futuro, anche altri genitori smettano di stare alla finestra e di pensare che ci siano altre cose più urgenti e importanti da fare e comprendano che interrogarsi sul sen-so delle cose che si fanno sia di gran lunga più importante che farle. Le sintesi complete dei gruppi di riflessione le trovate sul sito della parrocchia all’indirizzo www.santipietroepaolo-opera.it.

Ritiri di Avvento, Iniziazione cristiana

Se la Salvezza è il cambiamento del cuore

Nel weekend del 25 e 26 ottobre a Pia-nello Val Tidone, una bianca casetta ci ha ospitato per il ritiro delle giovani coppie e famiglie della nostra Parroc-chia. Abbiamo portato con noi anche i nostri figli (c’erano quasi tutti) ed han-no potuto giocare insieme immersi nella natura, condividendo con noi alcuni momenti importanti. Ci hanno accompagnato in questa bella espe-rienza don Olinto e Angela. La giornata di sabato è stata caratteriz-zata dalla testimonianza di Carlo e Ro-berta, una coppia davvero speciale che fa parte della comunità il Castellazzo di Basiano. All’inizio ci hanno fatto riflettere su un brano del Vangelo di Marco a loro caro, che hanno letto in-vitandoci a chiudere gli occhi e facen-doci sentire un profumo inebriante che ad arte hanno sprigionato in mezzo a noi. L’episodio si svolge a Betania quando Maria di Magdala rompe un vaso di alabastro e versa sul capo di Gesù il suo preziosissimo contenuto:

l’olio di nardo, tra lo sdegno di molti. Questo gesto, no-nostante venga

visto dai discepoli come uno spreco, rivela la fede e l’amore di questa don-na che riconosce il Messia e simboli-camente richiama la passione che vivrà Gesù che, per donare a tutti la salvez-za, dovrà arrivare al sacrificio comple-to di sé. Poi ci hanno raccontato gli episodi più significativi della loro vita, da quando si sono conosciuti nel grup-po Scout, al matrimonio ed alla repen-tina partenza per l’Africa come volon-tari in una missione in Burundi, alla nascita dei loro primi figli, al difficile ritorno in Italia dove hanno deciso di accogliere in affido alcuni ragazzi e di vivere all’interno di una comunità. Infine partendo dalle riflessioni matu-rate dalla lettura del Vangelo e dalle loro parole, hanno provato a scavare nei nostri cuori chiedendoci se anche noi nella nostra vita avevamo speri-mentato quel profumo, quell’amore senza fine, se avevamo cercato di dif-fonderlo attorno a noi e a viverlo come coppia.

Durante la giornata di domenica abbia-mo ricevuto la visita di Salvatore Gril-lo, responsabile della Fondazione An-tonio e Giannina Grillo, di ispirazione salesiana, a cui appartiene la casa che ci ha ospitato e che aiuta i ragazzi in difficoltà, specialmente studenti e de-tenuti. Partendo da forti esperienze della sua vita, soprattutto come inse-gnante all’Università Bocconi, ci ha parlato di come sia difficile crescere ed educare i figli e dell’importanza della presenza positiva delle due figu-re, materna e paterna. Citando don Bo-sco ci ha spiegato come sia fondamen-tale far capire ai figli che gli si vuole bene, non solo con le parole ma anche con le azioni. Le tante esperienze di vita che ci ha raccontato, molte diffici-li ed estreme, hanno un aspetto comu-ne: la presenza della Provvidenza, il mistero dell’amore di Dio che stupen-damente si rivela a noi. In conclusione possiamo sicuramente dire che questo nostro primo ritiro co-me giovane famiglia è stata una bella e piacevole occasione di incontro e ri-flessione e speriamo che in futuro se ne possano ripresentare altre.

Barbara e Andrea

Giovani coppie in ritiro

La famiglia, dono per tutti

BIOGRAFIA DI COMUNITá Accompagna col tuo amore: Marta Bisi, Antonio Curione, Vito Antonio Pir-reira, Ida Regolo, Pasquale Digesi, Carlo Ferra-ri, Pietro Pagliata, Lina Tagliabue, Enrico Mari-nucci, defunti in questo mese.

La redazione di Ecclesia augura un felice Santo Natale 2009 e un buon anno nuovo. Pur “così piccola per essere fra i villaggi di Giudea” (Mic 5,1) Bet Lèhem (Betlemme) è divenuta un luogo di glo-ria:il posto dove Dio ha scelto di divenire uomo, per ac-crescere l’amore e per portare vita nuova ad un mondo che era divenuto vecchio e con poco speranza.

6 Gennaio 2010 ore 15.30, in chiesa

Festa dell’Infanzia Missionaria

celebrazione di benedizione per tutti i

bambini e raccolta doni (nuovi)

per ragazzi poveri

Festa della Famiglia Domenica 31 Gennaio 2010

Anniversari di matrimonio alla S. Messa delle ore 11.15

In questa domenica vogliamo solennizzare gli

anniversari di matrimonio significativi (10 anni, 20, 25, 30, 35 …) rinnovando così la benedizio-

ne ricevuta nel celebrazione del matrimonio. Le coppie che desiderano partecipare segnalino

il proprio nome in parrocchia.

18-25 Gennaio 2010 Letture e riflessioni

sul tema: ”Voi sarete testimoni di

tutto ciò” (Luca 24,48)

Coro san Pietro Concerto dell’Epifania

Direttore: Michele Paccagnella

Organista: Ilaria Tortorelli

Mercoledì 6 Gennaio 2010

Ore 21.00

Presso la Chiesa Parrocchiale

Sopra, il coro Gospel “Una voce” di S.Donato Milanese composto da più di 40 elementi di varia età si è esibito, domenica 13 dicembre, in un concerto nella chiesa parrocchiale davanti ad un folto pubblico.

Il Corpo Musicale di Opera diretto dal M° Cammarano

eseguirà il tradizionale Concerto di Natale

Domenica 20 Dicembre

alle Ore 21.00 nella chiesa parrocchiale

E’ in vendita a 5 euro il Calendario 2010

per sostenere il Progetto per un banco di scuola a Saint Maurice Kanyama Losaka

DON OLINTO - DON DANILO - SEGRETERIA: 0257600310 – FAX 0253030329 AUSILIARIE DIO-CESANE: 0257605484 – EMAIL: [email protected]

www.santipietroepaolo-opera.it

Calendario di Dicembre - Gennaio 2010

20 dom

DIVINA MATERNITA’ BV MARIA 7 gio h 21 Verifica Coppie Leaders

21 lun 8 ven h 17.30 Adorazione Eucaristica h 19.30 Incontro Medie h 21 Team Cresima Adulti

22 mar 9 sab h 15.30 Genitori con figli (4-6 anni) h 18 Messa & Pizza -Cineforum Coppie h 19.30 Incontro Adolescenti

23 mer 10 dom BATTESIMO DEL SIGNORE h 11.15 e 15.30 Battesimi

24 gio

h 21.30 MESSA VIGILIA DI NATA-LE h 23.30 VEGLIA DI NATALE h 24 MESSA NELLA NOTTE DI NATA-LE

11 lun h 21 Consiglio Pastorale Parrocchiale

25 ven NATALE DEL SIGNORE 12 mar h 19.30 Incontro Giovani

26 sab S.STEFANO h 10 Messa con Battesimi 13 mer h 21 Cresima per Adulti

27 dom

III giorno dell’Ottava – S. GIOVANNI 14 gio

28 lun 15 ven h 18 Equipe Liturgica

29 mar 16 sab h 15.30 Incontro Battesimi Genitori

30 mer 17 dom II DOMENICA DOPO L’EPIFANIA

31 gio h 18 Santa Messa e canto del TE DEUM 18 lun

OTTAVARIO UNITA’ DEI CRISTIANI h 21 Consiglio Pastorale Affari Economici

1 ven OTTAVA del NATALE – Circoncisio-ne GIORNATA DELLA PACE 19 mar

2 sab 20 mer h 21 Cresima per Adulti

3 dom

DOMENICA DOPO L’OTTAVA 21 gio h 21 Consiglio dell’Oratorio

4 lun h 20.30 Rosario Perpetuo 22 ven h 19.30 Incontro Medie

5 mar 23 sab h 15.30 Incontro Battesimi Genitori h 19.30 Incontro Adolescenti

6 mer EPIFANIA DEL SIGNORE h 15.30 Benedizione dei bambini 24 dom

III DOMENICA DOPO L’EPIFANIA h 15.30 Battesimi

Preghiera delle ore h.8.00 – Lodi h.19.15 – Vespro

SANTE MESSE Lun h.17, Mart h.8.15 Merc h.18.45, Giov h.8.15, Ven h.17 Sab e prefestivi h.18 Festivi h. 8/10/11.15/18 - h.11.30 in Santuario

Confessioni Giorni feriali: h. 7.30 – 9.00 e 17 – 19 Sabato: h.16.30 – 18.00 Domenica: mezz’ora prima della S. Messa