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Università Commerciale Luigi Bocconi Corso di Laurea in Economia Aziendale e Management AA. 2012/2013 Innovazione tecnologica al servizio dell’arte: il caso Mostrami Tesi di Laurea triennale di Allegra Bandinelli Matricola 1536127 Docente tutor: Prof.ssa Emanuela Prandelli

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Page 1: BSc Thesis Allegra Bandinelli

Università Commerciale Luigi Bocconi Corso di Laurea in Economia Aziendale e Management

AA. 2012/2013

Innovazione tecnologica al servizio dell’arte: il caso Mostrami

Tesi di Laurea triennale di Allegra Bandinelli Matricola 1536127 Docente tutor: Prof.ssa Emanuela Prandelli

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Dedico questo lavoro a Mostrami, per l’esperienza vissuta e per il suo futuro.

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INDICE

Introduzione....................................................................................... 6 1. PARTE PRIMA INNOVAZIONE TECNOLOGICA PER GESTIRE E PERSONALIZZARE L’OFFERTA CULTURALE: DAGLI ASPETTI GENERALI ALLE MODALITÀ SPECIFICHE CON CUI IMPLEMENTARE LE NUOVE TECNOLOGIE NELL’AMBITO DI UN’ORGANIZZAZIONE ARTISTICA 1.1 Organizzazioni culturali: funzioni, prodotti ed esperienza..................... 8 1.2 Innovazione tecnologica come risorsa fondamentale in un sistema integrato di conoscenze.......................................................................... 12

1.2.1 Social Network e creazione di community................................... … 14 1.2.2 Sito web................................................................................... 18 1.2.3 Altri tipi di tecnologie informatiche............................................... 20

2. PARTE SECONDA APPLICAZIONE DELLA TEORIA AL CASO MOSTRAMI: UNA PICCOLA ORGANIZZAZIONE CULTURALE CON UN GRANDE POTENZIALE TECNOLOGICO 2.1 Mostrami: la storia, i protagonisti e il mercato di riferimento.................. 22 2.2 Le innovazioni tecnologiche all’interno della galleria.............................. 28 2.3 Uno sguardo d’insieme: il punto di vista del fondatore e degli artisti........33 3. PARTE TERZA APPROCCIO METODOLOGICO DELL’INDAGINE EMPIRICA: IL PUNTO DI VISTA DEL PUBBLICO 3.1 Metodologia.....................................................................................36

3.1.1 Il questionario........................................................................... 36 3.2 Analisi descrittiva............................................................................. 38 3.3 Analisi multivariata...........................................................................41 3.4 Razionalizzazione dei risultati emersi e implicazioni manageriali..............45 Conclusioni......................................................................................... 47 Allegati............................................................................................... 49 Bibliografia......................................................................................... 54 Sitografia ...........................................................................................57

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Introduzione

Guardando al passato, arte e tecnologia hanno da sempre rappresentato due

realtà agli antipodi, divergenti e non comunicanti.

Guardando al futuro, arte e tecnologia possono invece rappresentare un

binomio sinergico, un mix di opportunità e potenzialità.

Le innovazioni tecnologiche degli ultimi anni, infatti, hanno riguardato anche

il settore dell’arte e della cultura.

Le organizzazioni culturali possono oggi sfruttare i risultati dell’evoluzione

tecnologica per potenziare la propria offerta e creare un nuovo tipo di

rapporto con il pubblico. In particolare, possono cercare di appropriarsi delle

opportunità relazionali che il web e lo sviluppo dei Social Network mettono a

disposizione e puntare sull’apporto di conoscenza offerto dal singolo

attraverso la comunità online.

L’elaborato s’inserisce nella trama di quest’articolata relazione tra mondo

dell’arte e della tecnologia. Lo scopo è di mettere in evidenza le strade

percorribili da realtà artistiche e culturali che vogliano sfruttare ciò che le

ultime tecnologie propongono. Si cerca di capire come anche questi enti

possano diventare attori dinamici, coinvolgendo e stimolando il proprio

pubblico, in un panorama che ancora troppo spesso li vede inerti.

Il lavoro segue un approccio deduttivo e si articola in tre macro-capitoli.

Nella prima parte, sono esposti separatamente, attraverso una rassegna

della letteratura a disposizione, il ruolo delle organizzazioni culturali e i tipi

d’innovazioni tecnologiche più conformi all’ambito artistico in un’ottica di

Resource Based View.

Di seguito, nella seconda parte, si analizza il caso di Mostrami, una piccola

galleria d’arte online che racchiude in se un grande potenziale a livello di

sviluppo tecnologico. Si pone l’accento sugli aspetti più innovativi che questa

organizzazione sta valorizzando riguardo sia le modalità di fruizione dell’arte

sia il rapporto instaurato con artisti e visitatori.

Dall’analisi scaturiscono ipotesi la cui verifica è infine oggetto della terza

parte, che ha invece natura essenzialmente sperimentale. S’indaga su come

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l’adozione di determinate tecnologie nell’ambito di un’iniziativa culturale,

possa diventare una discriminante di successo relativamente a soddisfazione

e coinvolgimento del pubblico. Sono quindi esplicate ipotesi, metodologia

utilizzata e principali riscontri empirici emersi dalla somministrazione di un

questionario.

La conclusione presenta poi le implicazioni operative dei risultati. Viene

proposta la concettualizzazione di un modello ideale di “best practice” per gli

operatori del settore arte e cultura che siano desiderosi di innovarsi e di

pianificare un proprio percorso evolutivo.

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1. PARTE PRIMA

INNOVAZIONE TECNOLOGICA PER GESTIRE E PERSONALIZZARE

L’OFFERTA CULTURALE: DAGLI ASPETTI GENERALI ALLE MODALITÀ

SPECIFICHE CON CUI IMPLEMENTARE LE NUOVE TECNOLOGIE

NELL’AMBITO DI UN’ORGANIZZAZIONE ARTISTICA

1.1 Organizzazioni culturali: funzioni, prodotti ed esperienza

Una breve rassegna sulle funzioni e il ruolo delle organizzazioni culturali

risulta preliminare al mio lavoro. Per capire bene, infatti, il modo in cui

queste sono oggi chiamate a potenziare la loro offerta con i nuovi strumenti

a disposizione, ritengo sia necessario partire dalle basi, dai compiti che più

da vicino le interessano.

Una definizione unitaria a riguardo appare tuttavia impossibile da

formulare; l’arte e la cultura in senso lato e le organizzazioni culturali

ricoprono ruoli diversi all’interno della nostra società, hanno utilità e

utilizzazioni che con difficoltà possono essere definite rigorosamente

(Salvemini & Carù, 2011). Si può comunque provare a inquadrare il

problema in una prospettiva più ampia.

Cercando alle radici del management dell’arte, si trova il contributo di Yves

Evard (Evard & Colbert, 2000). L’autore mostra come l’influenza dell’arte

sulla società possa essere osservata sotto tre diversi aspetti:

• arte come sostituta delle religione in un contesto in cui i musei sono

visti come cattedrali del nostro tempo;

• arte come parte dell’educazione dei cittadini, accessibile da tutti con

l’istruzione;

• arte come divertimento, rientrante cioè tra le nostre leisure activities.

Si tratta di definizioni apparentemente ancestrali che racchiudono però

un’attualità latente e che ci indirizzano sulla giusta strada. Sicuramente,

infatti, la cultura rappresenta, oggi più di sempre, un qualcosa in cui le

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persone ripongono fiducia, prospettive di apprendimento ma anche

aspettative di intrattenimento. L’offerta culturale funge da mezzo di

comunicazione e di cambiamento sociale. Agendo come catalizzatori

all’interno della società, le iniziative culturali hanno l’innata capacità di

trasferire contenuti, materiali e immateriali, e di accrescere la coesione tra

persone accomunate dagli stessi interessi.

Merita poi di essere aperta anche una parentesi riguardo all’esperienza del

consumo di prodotti culturali. Parlando, infatti, dell’offerta di

un’organizzazione culturale si entra nel vivo di del cosiddetto consumo

esperienziale.

La fruizione di arte e cultura non si ferma all’aspetto utilitaristico della

stessa, ma coinvolge anche una dimensione edonistica, estetica e simbolica

che implica la soggettività dal punto di vista del consumatore. Le emozioni

diventano attrici protagoniste, diverse da persona a persona. Riguardo

questo tipo di consumo “la ricerca sul comportamento del consumatore

adotta una concettualizzazione relativamente vicina a quella utilizzata dalle

scienze sociali e dalla filosofia - l’esperienza come episodio soggettivo della

costruzione/trasformazione dell’individuo - ponendo tuttavia enfasi sulla

dimensione emozionale e sensoriale a scapito della dimensione cognitiva”

(Carù & Cova, 2003).

Per ribadire il concetto, Bourgeon-Renault afferma che il consumo di prodotti

artistici e culturali, come ad esempio il cinema, i musei, le gallerie d’arte o le

performance, è caratterizzato da più soggettività rispetto al consumo di altri

prodotti (Bourgeon-Renault, 2000).

Nel campo dei prodotti culturali gli approcci di marketing dovrebbero perciò

attingere dalle emozioni e dalle sensazioni dei consumatori, tenendo conto

del loro comportamento in tale ambito (come si vede bene dalla Fig.1).

Si parla a proposito di marketing esperienziale (Cova, Cova, & Fuschillo,

2012).

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Fig.1 Elaborazione informazioni e ricerca di esperienza nel consumo di

prodotti culturali

Paradigma esperienziale Stimoli Non verbali

Sintetici Simbolici

Obiettivi del consumatore Esperienze di vita reale Obiettivi intrinseci Criteri estetici

Valutazione ex-ante Approccio conoscitivo Percezione olistica

Variabili del processo decisionale Emozioni Caratteristiche psicologiche

Valutazione ex-post Piacere Debole influenza sulle decisioni successive

Coinvolgimento Componente edonistica Campo di applicazione Attività culturali, leisure activities,

sport

Fonte: Adattamento da Bourgeon-Renault, 2000

Proprio per questo tipo di funzione lo sviluppo delle tecnologie ha portato

una serie di nuove opportunità. Le rivoluzioni tecnologiche non stanno

trasformando solo le operazioni di business, ma anche il modo in cui i

prodotti e servizi sono commercializzati, e le arti e l’industria culturale non

sono un’eccezione (Rentschler & Hede, 2007).

Tra le pagine dei manuali di recente edizione per il marketing nelle istituzioni

culturali (French & Runyard, 2011) si legge chiaramente che la nuova

tecnologia è un’occasione eccezionale che le imprese di arte e cultura

dovrebbero utilizzare per commercializzare i loro prodotti e per migliorare la

comunicazione con i loro clienti.

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Per un’organizzazione culturale risulta quindi essenziale avere una profonda

conoscenza delle questioni relative al comportamento dei consumatori di arte

e cultura per elaborare adeguate strategie di marketing, soprattutto alla luce

delle innovazioni in corso.

Rispoli sostiene addirittura che l’innovazione sia insita nel concetto di

cultura stessa: libri, film, e mostre sono sempre il risultato di un processo di

sviluppo creativo che sfocia in un prodotto nuovo. Inoltre, il sistema della

produzione culturale ha a che fare con una moltitudine di obiettivi

manageriali, estetici ed economici che attivano spinte differenti e a volte

contrapposte da un punto di vista strategico, in cui risulta determinante il

contributo dell’innovazione di prodotto e di processo per creare valore in

forme e modalità nuove (Rispoli & Brunetti, 2009).

Tutto ciò serve quindi per sostenere che l’approccio con la cultura sta

cambiando in senso innovativo ma che rimane necessario guardare al futuro

tenendo ben in mente quelle che sono le basi del rapporto tra organizzazione

culturale e pubblico di riferimento.

In questa situazione, in cui il rapporto con l’esterno aumenta la propria

rilevanza, bisogna che l’ambito culturale “ sia al contempo sottoposto a

trasformazioni che, da un lato, devono accogliere i cambiamenti del macro

ambiente (ad esempio, le innovazioni tecnologiche che rendono più

accessibile la fruizione della cultura), dall’altro, continuino a riflettere alcuni

caratteri relativamente permanenti propri del sistema (ad esempio, l’apporto

creativo dell’artista)” (Ibidem).

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1.2 Innovazione tecnologica come risorsa fondamentale in un

sistema integrato di conoscenze

Per analizzare l’impatto dell’innovazione tecnologica a livello di organizzazioni

culturali ritengo sia opportuno inquadrare il nostro discorso in un’ottica di

Resource Based View (Barney, 1991). La RBV è una prospettiva di analisi

che, enfatizzando l’importanza delle variabili interne di un’organizzazione,

dimostra come il patrimonio di risorse e conoscenze, integrate attraverso

competenze distintive, sia decisivo nel raggiungimento del vantaggio

competitivo (Fig.2).

Fig.2 Connessioni tra risorse, competenze e vantaggio competitivo

Fonte: Adattamento da Grant, 1996

Vantaggio  competitivo  

Competenze  distintive  

Risorse  e  conoscenze  

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Ogni impresa controlla un insieme di fattori materiali e immateriali che la

rendono unica. In particolare, il nostro accento va sul secondo tipo di fattori,

quelli intangibili. Intangibili sono “quelle fonti di valore, non fisiche o

monetarie, relative alle capacità del personale, alle risorse organizzative, al

modo di operare e alla relazione con gli stakeholder” (Luppi, 2006).

Per un ente che si occupa di cultura, saranno indubbiamente queste,

soprattutto se rare e difficilmente imitabili, a fare la differenza. Basti pensare

all’immaterialità che, come in precedenza dimostrato, caratterizza i prodotti

di queste realtà: emozioni e conoscenze.

Conoscenze che quindi costituiscono sì un asset strategico fondamentale

(Grant, 1997), ma che devono anche essere trasmesse al pubblico attraverso

la valorizzazione dei beni culturali.

In questa prospettiva di organizzazione culturale come “sistema integrato

di conoscenze” (Solima, 2011) ai fini di questo lavoro sarà interessante

studiare come si sviluppano competenze distintive e si utilizzano risorse

intangibili (conoscenze, accesso alle informazioni, immagine, reputazione,

fidelizzazione del pubblico, capacità innovativa, ecc.) per lo sfruttamento

dell’innovazione tecnologica. L’organizzazione in questione dovrebbe, infatti,

essere in grado utilizzare al meglio gli strumenti oggi a disposizione.

A riguardo, significative le parole di Sacco: “perché sia economicamente e

socialmente produttiva, la cultura deve configurarsi come un processo di

investimento e di produzione, e non di estrazione di rendita” (Sacco &

Tavano Blessi, 2005).

Passiamo adesso in rassegna i principali aspetti innovativi utili per gli

operatori dell’ambito culturale in genere.

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1.2.1 Social Network e creazione di community

La comunicazione dell’arte attraverso il web 2.0 è una delle novità più

corpose riscontrate nel panorama culturale degli ultimi anni. Internet e le

tecnologie digitali hanno messo sottosopra gran parte del mondo dell’arte

tradizionale, cambiando le attese del pubblico e invitandolo a partecipare

attivamente ai Social Media (Guazzaroni, 2013).

I Social Network sono ormai parte della nostra quotidianità e sempre di più si

stanno sostituendo alle nostre relazioni sociali e ai nostri mezzi

d’informazione. Secondo il report annuale di Nielsen, negli Stati Uniti,

Facebook rimane in cima alla lista dei Social Network per visite (152,2 milioni

di visitatori da computer, 78.4 da dispositivi mobili) ma gli altri lo stanno

velocemente raggiungendo (Nielsen, 2012).

Da un punto di vista sociale questi strumenti, grazie anche alla

susseguente creazione di community, danno un impulso positivo

all’emersione della soggettività individuale; offrono l’opportunità di compiere

su internet molteplici attività, “dirette all’ampliamento e/o al rafforzamento

dei propri network sociali nonché alla condivisione delle proprie esperienze

con altre persone” (Solima, 2011).

Secondo Gangadharbatla (Gangadharbatla, 2008) i quattro fattori che

portano all’utilizzo dei Social Network sono:

• fiducia in se stessi agendo tramite internet

• bisogno di conoscenza

• bisogno di appartenenza

• autostima generata dall’approvazione della collettività.

Coordinando tali fattori con i diversi momenti del processo d’acquisto del

consumatore, possono essere elaborati modelli d’intervento sull’offerta che

sfruttino le opportunità offerte dai Social Network. Una simile operazione può

essere fatta anche per il processo che riguarda il consumatore di arte, il

quale non si troverà tanto ad acquistare un prodotto, quanto piuttosto a farsi

coinvolgere da esso e a vivere un’esperienza (Fig.3).

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Fig.3 Processo d’acquisto del consumatore e opportunità dei Social Media

Opportunità per il Social Media Marketing

Servizi da abilitare

Bisogno di riconoscimento

Creare e accrescere la brand awarness, la propria conoscibilità e riconosbilità

Mezzi di condivisione con amici Creazione di app da usare sui SN Viral Marketing

Ricerca informazioni

Fornire un contesto di riferimento

Condivisione di informazioni Pagine personalizzate Ranking

Valutazione Costruire un rapporto di fiducia

Feedback Recensioni

Esperienza Rendere unica l’esperienza Servizi integrativi Mezzi per condividere sui SN l’esperienza sul momento Coinvolgimento di amici

Post-esperienza Aumentare la soddisfazione

Supporto Servizi personalizzati

Fonte: Adattamento da Gatautis, 2012

Così, tenendo presenti le caratteristiche del proprio destinatario,

l’organizzazione culturale che voglia rafforzare i propri affezionati e attrarre

anche un pubblico più differenziato deve orientare il suo marketing verso

questi nuovi mezzi di contatto. Senza dubbio, infatti, comunicare su

Facebook, Twitter, Linkedin, o Google+ il proprio evento richiama, nella

migliore delle ipotesi, un pubblico più ampio e vario.

In Italia, ancora difficilmente le organizzazioni artistiche sembrano volersi

tuffare nel mondo della tecnologia digitale a un livello più profondo.

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Nel contesto artistico internazionale invece sembra emersa la

consapevolezza che avere una presenza online significa prendere coscienza

del proprio ruolo nel panorama culturale.

Una ricerca recentemente condotta dal Pew Research Center mostra proprio

come le cose stiano effettivamente andando in questa direzione. Le realtà

culturali interpellate tendono a concordare sul fatto che i mezzi di

comunicazione sociali su internet creano maggiore coinvolgimento e rendono

l’arte un'esperienza più partecipativa (Thomson, Purcell, & Rainie, 2013).

In aggiunta, grazie alla rapida crescita di internet c’è stato un

cambiamento drastico nella comunicazione WOM, world of mouth

communication, un cambiamento cioè nell’utilizzo del passaparola. In

particolare, il WOM tradizionale si è evoluto in una nuova forma

d’interazione: la comunicazione attraverso passaparola elettronico (eWOM),

uno scambio di opinioni e pareri che avviene integralmente sul web (Cheung,

2009). Una definizione di questo fenomeno la dà Hennig-Thurau: “ s’intende

per eWOW qualsiasi dichiarazione positiva o negativa fatta da potenziali

clienti, attuali o ex, su un prodotto o un’azienda, che viene messa a

disposizione di una moltitudine di persone e istituzioni attraverso Internet”

(Hennig-Thurau, 2004). Tale eWOM non è altro che il punto di forza delle

community citate poco sopra.

Oggi, esistono quindi strumenti aggiuntivi da sfruttare per creare un

contatto e una relazione stabile con i propri clienti. Affermazione valida

soprattutto in ambito culturale, dove questi sono particolarmente influenzati

da contenuti immateriali, a volte quasi astratti. Con questo scopo devono

esser stabilite nuove modalità di contatto con la domanda che siano in grado

di superare i modelli classici di comunicazione per riuscire anche a far propri i

contributi dei clienti potenziali. L’opinione degli utenti risulta, infatti,

essenziale per la creazione di un’offerta personalizzata.

Solima spiega bene il processo in atto a livello di comunicazione: “grazie alla

presenza di una pluralità di piattaforme tecnologiche di comunicazione, la

platea di organizzazioni culturali si è - almeno potenzialmente - ampliata,

affiancando alla domanda reale (cioè agli utenti che fruiscono del servizio

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culturale offerto) anche la cosiddetta domanda virtuale“ (Solima, 2011;

Stein, 2012).

L’arricchimento in questo senso si capisce bene dalla Fig.4.

Grazie all’innovazione nasce un’articolazione dello scambio di conoscenza che

arriva a comprendere una dimensione verticale di scambio d’informazioni.

L’ente culturale riesce così a raggiungere un pubblico potenzialmente

interessato ma che prima sarebbe rimasto nascosto.

Fig.4 Le dimensioni del processo di produzione di conoscenza nelle

organizzazioni culturali

Fonte: Solima, 2011

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1.2.2 Sito web

Una ricerca del 2007 di Paul Marty, professore americano della Florida State

University, mostra come i siti web museali influenzino la vita dei visitatori.

Con un’indagine esplorativa, esso ha mostrato come gli utenti utilizzano il

sito web di un’istituzione culturale quale un museo prima e dopo la visita, e

dimostra che i visitatori online utilizzano spesso i siti web per completare la

loro esperienza. Da qui, l’appello ai professionisti del settore a comprendere

meglio il rapporto ciclico che esiste tra musei e loro siti web e a

implementare strategie per sostenere le mutevoli esigenze dei visitatori

(Marty P. , 2007). La predisposizione di un sito web che presenti le

caratteristiche descritte richiede, ovviamente, un consistente investimento di

risorse umane e finanziarie. Tuttavia si tratta di un investimento necessario.

Gli effetti positivi che un accesso web ai contenuti culturali comporta sono

notevoli, tanto in termini di promozione del museo, quanto in termini di

universalizzazione della fruizione.

Discorso, questo, che può senza dubbio essere traslato anche a livello di altro

tipo di enti, come le gallerie d’arte.

Su un portale culturale il visitatore si aspetta di trovare informazioni di

varia natura: aspetti organizzativi, orari di apertura, prezzi praticati, mezzi

per raggiungere il museo, presenza di parcheggi, spazi per bambini,

ristoranti, servizi online di prenotazione e acquisto ma anche informazioni di

trasparenza sui responsabili e sui risultati dell’istituzione culturale (Casini,

2010). Oltre a ciò anche la dimensione di arricchimento dell’esperienza

culturale stessa, viene ricercata su internet. Un sito web deve, infatti, offrire

anche un’opportunità di visita diversa, deve rappresentare un luogo virtuale

dove si possa fruire di opere d’arte digitalizzate e disponibili in ogni luogo e

tempo. Infine deve esserci la possibilità di ottenere informazioni

supplementari, come informazioni sugli artisti e link a materiali aggiuntivi.

Il sito web è perciò negli ultimi anni divenuto non più un semplice spazio

promozionale, bensì un “valido e innovativo strumento di interazione e di

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coinvolgimento degli utenti, studiato per rispondere alle esigenze conoscitive

delle diverse tipologie di visitatori” (Bonacasa, 2011).

In Italia, lo sviluppo di questo tipo di tecnologie è assolutamente

insoddisfacente, in particolar modo se si fa riferimento all’immensità del

nostro patrimonio culturale. Alcuni esempi si possono però trovare a livello di

musei. Per citarne uno, è il caso del progetto “Leonardo Virtuale” sul sito web

del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano. Il progetto, in un’ottica

di edutainment , si propone di far vivere un’esperienza divertente ed

educativa allo stesso tempo al visitatore online. Dal sito si legge “Leonardo

Virtuale è una vera e propria "sezione digitale" del Museo in 3D dedicata alle

macchine di Leonardo. Di più, Leonardo Virtuale è un nuovo modo di visitare

un sito: è una visita di gruppo, con amici, di un museo virtuale in cui si

incontrano altre persone da ogni parte del mondo”.

Per quanto riguarda gli altri tipi di organizzazioni culturali recentemente,

all’interno dell’Osservatorio tecnologico del Ministero per i beni culturali, è

stata emanata una direttiva contenente linee guida per il Piano di

comunicazione coordinata dei siti web degli istituti culturali volta a

migliorare la loro accessibilità e qualità.

Prospettive di miglioramento stanno forse cominciando a intravedersi.

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1.2.3 Altri tipi di tecnologie informatiche

Come già rilevato precedentemente, un nuovo tipo di approccio si è già visto

soprattutto all’interno di musei, che sembrano essere sulla frontiera in

relazione a questi problemi. Sono queste, infatti, le realtà culturali all’interno

delle quali le innovazioni tecnologiche hanno recentemente preso piede in

modo più deciso.

Gli usi che ne sono stati fatti sono dei più vari: dall’utilizzo di supporti

interattivi per ottenere più informazioni fino alla riproduzione completamente

virtuale di opere d’arte. I benefici offerti sono diversi: comodità, velocità,

maggiore partecipazione dell’utente, migliore visualizzazione delle opere e

spesso fanno sì che possano vedere opere che per diverse ragioni non

potrebbero essere messe in mostra. Inoltre “il ricorso a tali strumenti

apporta anche un vantaggio indiretto: proprio la curiosità per il loro utilizzo

spesso attrae l’attenzione del fruitore che, grazie ad essi, percepisce un

messaggio culturale più dettagliato” (Casini, 2010).

Esempio a livello internazionale da riportare per la sua posizione di spicco

è senza dubbio il MoMa di New York. Oltre ad una notevole presenza sui

principali Social Network (Facebook, Twitter ma soprattutto Flickr),

attraverso cui gli utenti hanno la possibilità sia di accedere a contenuti che di

condividere i propri, il museo ha implementato un sistema di Radio

Frequency Identification, (RFID), per migliorare l'esperienza di spettatore,

che riceve in questo modo informazioni multimediali relative alle opere

automaticamente.

Il Kunsthistorisches Museum di Vienna ha invece adottato un sistema di

audioguide interattive, che danno al visitatore la possibilità di registrare nella

guida le opere che ha apprezzato di più, in modo da poterne acquistare la

copia una volta finita la visita.

Anche in Italia oggi le cose si stanno muovendo in questa direzione. Anche

da noi i recenti sviluppi delle ICT stanno mostrando ai musei e alle gallerie

d’arte nuovi interessanti percorsi di sviluppo, basati appunto sulle recenti

tecnologie. In particolare si sono provate ad utilizzare tecnologie quali NFC,

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QrCode e Realtà Aumentata che rendono sempre più interattivo il dialogo con

i visitatori (Carli, 2013).

Solo per citarne alcuni: il Museo Galileo in Toscana, dove, attraverso

dispositivi portatili, schermi touch e navigatori satellitari, ogni utente ha a

disposizione immagini, testi di approfondimento, commenti audio e filmati

sulle singole opere; la Galleria Contini di Venezia, che sta portando avanti un

progetto per implementare un’innovativa forma di comunicazione grazie alla

tecnologia QrCode (posizionando lo smartphone sul codice il visitatore ha

accesso al mondo dei contenuti legati al museo: storia, immagini,

promozioni, news e aggiornamenti); il Museo del Risparmio di Torino, dove

all’entrata si riceve biglietto dotato di tag, attraverso il quale è possibile

personalizzare la visita e partecipare a giochi interattivi.

Page 22: BSc Thesis Allegra Bandinelli

  22  

2. PARTE SECONDA

APPLICAZIONE DELLA TEORIA AL CASO MOSTRAMI: UNA PICCOLA

ORGANIZZAZIONE CULTURALE CON UN GRANDE POTENZIALE

TECNOLOGICO

2.1 Mostrami: la storia, i protagonisti e il mercato di riferimento

Mostrami è un’organizzazione artistica culturale in continua evoluzione nata a

Milano nel 2010 dalla collaborazione di Sandro Aglialoro, Elisa Mattavelli ed

Emanuele Borri. L’obiettivo è di promuovere la giovane arte contemporanea

come driver di crescita economica e di responsabilizzazione sociale.

I tre fondatori, tutti e tre laureati in Economia presso l’Università Bocconi e

con occupazioni nell’ambito del Marketing, hanno deciso di intraprendere

questo percorso inseguendo quello che era il loro sogno di lavorare nel

settore dell’arte e della cultura. L’idea era di sviluppare un progetto che

potesse essere d’aiuto a ragazzi giovani che si trovano davanti al bivio sul da

farsi: cercare di coltivare le proprie passioni e i propri sogni o intraprendere

un percorso professionale che possa garantire di portare a casa un buono

stipendio.

Oggi Mostrami si è trasformata in una vera e propria galleria d’arte online,

incentrata sugli obiettivi di una galleria tradizionale ma avanzata da un punto

di vista tecnologico.

Gli elementi distintivi di Mostrami (Fig.5) sono:

• valorizzazione di giovani artisti (pittori, scultori, fotografi, video artists,

street artists e designers);

• riflessione e responsabilizzazione sociale sui valori etici come la

legalità, la solidarietà ed il rispetto per l’ambiente;

• diffusione della giovane arte contemporanea e della cultura soprattutto

attraverso il massimo utilizzo delle tecnologie digitali e web 2.0.

Page 23: BSc Thesis Allegra Bandinelli

  23  

Fig.5 Elementi chiave di Mostrami

Fonte: Elaborazione personale dall’intervista del fondatore

La vision di Mostrami è focalizzata sulla valorizzazione dell’arte giovane come

bene comune, come elemento di crescita sociale e culturale per il grande

pubblico. La ricerca di una rinascita culturale (in un’ottica di arte come

campo di riflessione e conoscenza) e di un’etica della responsabilità, ovvero

di una nuova forma di responsabilità da trasmettere attraverso l’arte e che

spinga privati ed aziende all’impegno sociale, sono le finalità principali.

Tutto questo viene svolto attraverso:

• una piattaforma web, vetrina per gli artisti, costruita per dar loro la

massima visibilità, che oggi conta oltre 550 artisti tra le sezioni pittura,

fotografia, video art, street art e design;

Comunicazione

sociale

Occasione di

contatto

Contenuti originali

Eventi originali

Responsa bilità

sociale Contenuti

virali

Page 24: BSc Thesis Allegra Bandinelli

  24  

• le mostre/evento di Milano (due ogni anno) ed eventi minori in altre

città italiane, con l’esposizione di una selezione degli artisti presenti

sulla piattaforma web.

Per i giovani artisti, Mostrami rappresenta quindi una reale possibilità

professionale e occupazionale, in grado di valorizzare la loro passione e il loro

talento. Per il pubblico, Mostrami è invece un nuovo modo per conoscere,

apprezzare e diffondere l’arte: un punto di contatto innovativo tra l’arte e i

giovani ma anche tra tutte le fasce della società ora escluse da questo tipo di

"consumi culturali". Per il territorio infine, questa realtà è un’opportunità di

collaborazione e business, oltre che di coinvolgimento di un ampio network di

partner.

Gli utenti di riferimento della galleria, facendo rispettivamente riferimento

al livello B2B e B2C, possono essere suddivisi in:

• aziende italiane di media/grande dimensione che risiedono

prevalentemente nei centri metropolitani italiani;

• privati, uomini e donne, residenti in tutta Italia o all’estero con una

capacità di spesa medio/alta e con una forte propensione all'acquisto

sul web.

Nonostante la depressione economica e l’attuale clima di aspettative

pessimistiche rendano incerte e imprevedibili le attività strategiche, per

ciascuno dei suoi interlocutori la galleria ha elaborato precise strategie da

implementare nel breve e medio/lungo periodo (Fig.6).

In particolare, a livello B2B si propone di diffondere maggiormente il

progetto, così da renderlo un veicolo di comunicazione sociale utile per le

aziende in ottica di partnership/sponsorship e di proporre eventi

personalizzati alle imprese per avvicinare il mondo del business a quello della

giovane arte contemporanea.

A livello B2C aspira invece a mettere in funzione la sezione di e-shop (per

residenti in Italia e non) e a estendere, quindi, le vendite anche in altri paesi.

Page 25: BSc Thesis Allegra Bandinelli

  25  

Fig.6 Analisi strategica di Mostrami

Obiettivi Strategie Tattiche

BREVE

PERIODO

Potenziamento del brand Ampliamento operatività Sviluppo nazionale Avvio redditività

• Lancio nuovo sito web ed e-shop

• Web marketing

• Marketing sociale e culturale

• Progressivo allargamento community

• Social Media Marketing e SEO

• Bannering • Google Ads e

Facebook Ads • Video Viral

Marketing • Mailing • PR online e

offline • Testimonial (VIP,

professional, bloggers)

• Fiere ed eventi d’arte

MEDIO/

LUNGO

PERIODO

Consolidamento del business Raggiungimento BEP

• Lancio nuove tecnologie

• Evoluzione del brand

• Co-design (opere su commissione)

• Co-marketing distributivo con altre aziende “culturali”

• Sviluppo commerciale e consolidamen to in altri mercati esteri

• Lancio app, mostre virtuali e web tv

• Apertura corner o piccoli temporary store in città rappresentative

• Traduzione in altre lingue

Fonte: Elaborazione personale dalle interviste

Page 26: BSc Thesis Allegra Bandinelli

  26  

Per quanto riguarda il mercato dell’arte contemporanea in generale, anche

qui la crisi ha avuto i suoi effetti: si è avuta una flessione con un meno 38

per cento rispetto all'anno 2011 e le vendite online nel 2012 hanno fatturato

quasi 4 milioni di euro (Artprice, 2012). Dal rapporto annuale di Artprice

emerge comunque che ciò che fa scommettere sulla capacità di guardare

avanti con lungimiranza alle dinamiche dell'arte sono soprattutto i numerosi

progetti a sostegno dei giovani e contemporanei. E tra questi rientra

senz’altro Mostrami. Attualmente, in Italia le uniche organizzazioni che

sviluppano dei servizi similari sono, a livello espressamente locale, le gallerie

del territorio; tuttavia il plus di Mostrami nei loro confronti si sintetizza in:

• lavorare con artisti giovani quindi meno costosi;

• avere un collettivo di artisti molto ampio entro cui scegliere secondo un

tema preferito dall’azienda cliente;

• la rilevanza nazionale dell’iniziativa e il risalto in termini di

comunicazione e visibilità che è in grado di dare.

Per un’analisi dettagliata rispetto ai principali concorrenti italiani sul web si

veda Fig.7.

Fig.7 Analisi della concorrenza B2C via web di Mostrami

Competitor Analisi Plus Mostrami Minus Mostrami

ArtsCad Museo virtuale e database di arti visuali, dedicato ad artisti contemporanei di tutto il mondo.

Migliore grafica Ottimo SEO Funzione sociale Informazioni sul mondo dell'arte

Organizzazione del sito ancora non totalmente efficace Assenza esposizioni personalizzate degli artisti

ART WEB Sito web che aiuta gli artisti sotto ogni aspetto nel processo di

Prezzi più economici Migliore navigabilità

Manca una chat dove gli artisti possano mettersi online

Page 27: BSc Thesis Allegra Bandinelli

  27  

promozione e vendita delle loro opere.

Artgeist

(Passione

per la

bellezza)

Azienda che si occupa di vendita di quadri, dipinti, opere su tela e altri elementi della moderna decorazione d'interni.  

Miglior SEO Vera e propria community Organizzazione di eventi Informazioni sul campo dell'arte in generale

E-commerce ancora da realizzare in modo così completo

Firenze Art

Gallery

Galleria virtuale di rilievo nazionale per la promozione di arte contemporanea attraverso la rete.

Spazio a nuovi e giovani talenti Novità

Manca una separazione sul sito tra "come acquistare" e "come vendere"

GA/ER

(Giovani

Artisti

Emilia

Romagna)

Associazione attiva in ambito culturale per lo sviluppo della creatività artistica e culturale giovanile.

Maggior senso di "community di artisti" Mostre/evento ufficiali e con cadenze precise

Sito meno diretto Minore coinvolgimento d’istituzioni pubbliche e private Minori collegamenti con gallerie esterne Scarsa internazionalizzazione

Fonte: Elaborazione personale

Come illustrato dettagliatamente nella prima parte, negli ultimi anni il

settore dell’arte non è sempre stato prontamente al passo con la rivoluzione

tecnologica in atto. Quest’ambito ha avuto difficoltà a sviluppare sinergie

con le nuove tecnologie dell’informazione e comunicazione che,

tendenzialmente, per loro natura, potrebbero portare a una

spersonalizzazione e perdita del contatto umano, diretto e fisico

indispensabile per l’apprezzamento delle opere stesse.

Page 28: BSc Thesis Allegra Bandinelli

  28  

Mostrami è stata tuttavia una delle prime realtà a unire ambito artistico e

web 2.0. Si è da subito fortemente radicata sul web e soprattutto sui Social

Network, tenendo conto delle peculiarità proprie del mondo dell’arte. L’intero

progetto mira alla divulgazione e alla diffusione della cultura, anche e

soprattutto attraverso i meccanismi virali del web, in maniera sociale,

friendly e informale verso fasce escluse dai circuiti culturali tradizionali.

Attraverso la vendita online vengono fatti emergere giovani artisti esordienti.

Innovazioni incrementali sono poi rimarcate anche negli eventi: con l’utilizzo

del sito web, del marketing attraverso i Social Media e delle performance

artistiche collettive, il talento e la professionalità dei singoli artisti si uniscono

creando una nuova forma di produzione di cultura collaborativa che aumenta

il coinvolgimento e la partecipazione del pubblico.

Entriamo ora nel dettaglio di queste novità.

2.2 Le innovazioni tecnologiche all’interno della galleria

L'innovazione per le organizzazioni culturali, di cui si è appunto trattato

precedentemente, è un fenomeno collettivo cui partecipano diversi attori

dell'ecosistema artistico. Le idee e le esperienze dei singoli protagonisti sono

alla base del processo creativo, mentre nel caso dell’innovazione diventa

fondamentale l’interazione e il movimento coordinato delle idee. Questo è

esattamente ciò che è avvenuto all’interno di Mostrami. Spirito di gruppo,

voglia di collaborare e consapevolezza delle opportunità offerte dall’ambiente

esterno hanno dato luogo alle prospettive (tecnologicamente) evolutive per

questa realtà. Considerando l’organizzazione come un sistema di conoscenze

integrate, si è cercato di puntare sulle competenze distintive e di utilizzarle

per sfruttare al meglio le risorse a disposizione. Partendo da un’analisi SWOT

(punti di forza e debolezza, opportunità e minacce) i fondatori hanno

valutato i punti cruciali dell’organizzazione per attuare le corrette strategie di

business e le innovazioni elencate di seguito.

Page 29: BSc Thesis Allegra Bandinelli

  29  

L’innovatività è stata ricercata affinché la fruizione dell’arte sia quanto mai

semplice, diffusa e possibile, in ogni spazio e in ogni tempo.

Da un punto di vista tecnologico, ciò si traduce nell’utilizzo di nuovi strumenti

di contatto e comunicazione (Fig.9) :

• Social Networking; pagine Facebook, Twitter, Google Plus, Youtube,

Pinterest, Instagram, Tumblr e Flickr gestite dai membri e dai

collaboratori per puntare sull’apporto dei singoli attraverso la creazione

di una community . La community di Mostrami, che conta oltre 22.000

persone, è solida e attiva.  

• Sito web con mostre virtuali per avvicinare e incuriosire nuove fasce di

pubblico e consentire l’accesso alle mostre anche a soggetti fisicamente

molto lontani, in modo progressivo e senza un eccessivo impegno

iniziale. Il sito è in sostanza uno strumento per una comunicazione

estensiva, integrata e multipiattaforma.

• E-shop disponibile sul sito, dove acquistare direttamente le opere degli

artisti della galleria.

• Forte SEO (Search Engine Optimization) e ricerca di un ottimo

posizionamento del sito perché sia più facilmente raggiungibile dal

prospect.

• Lancio di un’applicazione per gli smartphone che permetta la fruizione

dell’arte in qualunque tempo e contesto, con un’ottima qualità grafica.

• Diffusione di performance attraverso la rete delle web tv affinché gli

eventi possano essere seguiti senza limiti spazio-temporali con

tecnologie, supporti, e linguaggi che coinvolgano in modo immediato e

stimolante.

Page 30: BSc Thesis Allegra Bandinelli

  30  

Fig.9 Web Marketing di Mostrami

Facebook e Google advertising Utilizzo degli adv per favorire una

rapida conoscenza del prodotto. Nello specifico, Fb adv per una rapida creazione della community su Facebook e di keyword adv su Google per incrementare le visite al sito.

Direct Email Marketing Newsletter bimestrali ai propri iscritti alla mailing list (oltre 12.000). Acquisto e mailing a database profilati.

Social battage Interventi sui profili di altre community focalizzate sull’arte.

Social Networking Obiettivo nel breve: 40.000 tra fans e followers. Contenuti: - post continui, nelle diverse lingue - brevi decaloghi e/o video - video virali su Youtube (per esempio: su mostre, opening, performance)

Bannering Banner sui principali siti e forum d’arte.

Blogging Sezione blog sul sito Mostrami che sia accessibile anche ai non iscritti ma sulla quale sono gli iscritti possono postare. I contenuti permettono anche un SEO migliore.

Digital Pr & stampa Public relations online e offline ( in occasione ad esempio del lancio dell’e-shop, delle opere su commissione, lancio di un comarketing, partecipazione a fiere, o per l’apertura di temporary store)

Fonte: Elaborazione personale dalle interviste

I punti critici che ad oggi toccano questa organizzazione sono ancora:

Page 31: BSc Thesis Allegra Bandinelli

  31  

• risorse finanziare, per l’avvio di nuovi progetti e la copertura delle

spese;

• PR internazionale e networking per la divulgazione e una più facile

diffusione delle iniziative;

• mancanza di spazi fisici che fungano da magazzino per una migliore

gestione dell’e-commerce.

Anno dopo anno, e edizione dopo edizione, Mostrami va comunque

crescendo sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo. Al di là dei

continui miglioramenti degli eventi realizzati, tutti gli indici del progetto

segnano un andamento positivo (Fig.10). Inoltre, grazie all’attenta

pianificazione del rapporto con il proprio pubblico, sta crescendo il

coinvolgimento e la partecipazione sempre più dinamica della collettività.

Page 32: BSc Thesis Allegra Bandinelli

  32  

2.3 Uno sguardo d’insieme: il punto di vista del fondatore e degli artisti L’innovazione tecnologica sembra quindi aver portato sulla giusta strada

questa piccola realtà, oggi sempre più affermata sul territorio milanese e non

solo. Mostrami è indubbiamente un esempio di come le organizzazioni che

offrono prodotti culturali necessitino veramente di un apporto tecnologico per

migliorare sia i risultati sia il rapporto con il proprio pubblico. Agendo a

diversi livelli si riesce, infatti, a promuovere l’istituzione ma anche a portare

avanti un tentativo di universalizzazione della fruizione.

Per esprimere un giudizio che si basi su una comprensione a 360 gradi

della questione, si riportano qui le parole di uno dei fondatori, Sandro

Aglialoro, e di alcuni degli artisti, che sono stati personalmente intervistati. A

loro è stato chiesto un parere proprio sul binomio arte-tecnologia, sul ruolo

dei Social Network relativamente alla promozione dell’arte ed altre domande

attinenti all’argomento.

Interessante prima di tutto il parere del fondatore, nonché ispiratore della

mission di tutto il progetto e dei continui miglioramenti. Sandro ribadisce

come l’innovatività di Mostrami sia data dal modo in cui essa riesce a

mettere in relazione arte contemporanea, temi sociali, innovazioni e digital

marketing. Pone l’accento su come l’uso delle nuove tecnologie e dei Social

Media, come principali veicoli di promozione del progetto e degli artisti,

rendano l’arte fruibile in modo quanto mai semplice, diffuso e possibile in

ogni spazio in ogni tempo. Mostrami ricerca un’interazione col proprio

pubblico che si basi su comunicazione e relazione; il fine è quello della

comunione e alla condivisione, del bello e del socialmente utile. Tra i punti di

forza dell’organizzazione riconosce senz’altro l’immediatezza, l’inclusività e la

gratuità.

Anche gli artisti si rendono conto della potenza dell’innovazione. Anna,

fotografa di professione e pittrice per piacere, parla di come l’esperienza

dell’arte sia migliorata da qualche anno a questa parte. Vede i Social Network

non solo come mezzo di comunicazione molto potente per far conoscere

l’artista, ma anche come vero e proprio mezzo per esprimere meglio se stessi

Page 33: BSc Thesis Allegra Bandinelli

  33  

e personalizzare il proprio rapporto con i destinatari. E per quanto riguarda la

percezione dell’arte: “in sostanza penso non sia cambiato nulla di come si

intendeva l’arte prima, solamente la velocità e la possibilità di diffusione”

afferma l’artista convinta. C’è poi chi tra i creativi ha deciso di dedicare tutta

la propria produzione alla “rivoluzione tecnologica” in atto. Alessandro, digital

artist e pittore, alla domanda “Come artista, che rapporto hai con i Social

Network? Per la promozione dell’arte, quale pensi sia il loro ruolo?” risponde

con un vero e proprio manifesto (Fig. 11).

Fig.11 Manifesto Futurista Tecnologico

   Fonte: intervista con i membri del Gruppo Fu*turista

Page 34: BSc Thesis Allegra Bandinelli

  34  

“Trovo i Social Network la vera rivoluzione del nostro millennio. Sono ciò cui

la società di massa ha sempre aspirato e il modo migliore per comunicare.

Ciascuno di noi non vuole solo parlare al telefono ma desidera condividere (a

volte anche esagerando) i propri stati d’animo e i sentimenti. Per questo

penso che siano un ottimo strumento di promozione dell’arte. Subito dopo

che un artista ha finito un’opera può già condividerla con chi vuole” ribadisce

poi. In effetti il web può essere una costante mostra alla quale

potenzialmente può partecipare tutto il mondo. E riguardo al rischio di

dematerializzazione cui si va incontro, Alessandro risponde: “Non ho paura

quindi della dematerializzazione. Un quadro, se ti piace e t’interessa, vuoi

comunque averlo o vederlo dal vivo. E’ qualcosa di troppo diverso. La

tecnologia è un valore aggiunto all’arte”.

Queste parole dimostrano come a questo punto la concezione di arte diventi

compatibile con quella di tecnologia, in un accostamento non visto di buon

occhio fino a poco tempo fa ma contenente un potenziale di forze enorme.

Per un’organizzazione culturale è perciò essenziale avere una profonda

conoscenza delle questioni relative al comportamento dei consumatori di arte

e cultura per elaborare adeguate strategie di marketing, soprattutto alla luce

delle innovazioni in corso, come emerso fino ad ora dall’analisi.

Ed è proprio rimasto da analizzare l’impatto che l’utilizzo di questi nuovi

mezzi tecnologici sta avendo a livello di coinvolgimento del pubblico, un

pubblico che fondamentalmente rimane immutato nei suoi desideri ma che si

è adeguato ed è pronto a sfruttare le novità che trova a disposizione. L’uso

dei Social Network e di un sito web con mostre virtuali possono certamente

avere un riflesso positivo. Tali variabili chiave dell’innovazione tecnologica

sono state testate direttamente sui consumatori attraverso la

somministrazione di un questionario, al fine di trovarne un effettivo riscontro

in termini di preferenze e stimoli alla visita. All’analisi è dedicata la terza

parte di questo elaborato.

       

Page 35: BSc Thesis Allegra Bandinelli

  35  

3. PARTE TERZA

APPROCCIO METODOLOGICO DELL’INDAGINE EMPIRICA: IL PUNTO

DI VISTA DEL PUBBLICO

3.1 Metodologia

Dopo aver analizzato l’argomento attraverso la letteratura esistente e dopo

aver individuato alcune variabili cruciali dell’innovazione tecnologica nel

settore arte e cultura (utilizzo dei Social Network e di un sito web interattivo)

ci si propone, in questo capitolo, di testare empiricamente l’effettiva

coerenza tra le scelte strategiche dell’organizzazione e ciò che il pubblico

preferisce, misurando il livello di partecipazione e coinvolgimento di

quest’ultimo. Si presentano, quindi, il processo di raccolta dati e le

conclusioni tratte dall’analisi degli stessi. Il focus dell’indagine è di analizzare

attitudini e comportamenti dei “consumatori di arte” nei confronti delle

variabili e il ruolo che queste hanno nel processo di fruizione di un prodotto

culturale.

E’ stato realizzato con questa finalità un questionario, distribuito online e in

forma cartacea durante l’ultima mostra/evento di Mostrami a un campione

rappresentativo di potenziali interessati di differente età, genere, istruzione e

professione.

Da un totale di 200 questionari distribuiti, il campione finale valido sul quale

è stata svolta l’analisi è di 180 persone.

3.1.1 Il questionario

Il questionario definitivo si compone di quattordici domande a risposta chiusa

e si divide in due parti, una per l’analisi qualitativa e una per quella

quantitativa.

Un’introduzione con la definizione della ricerca e un invito alla collaborazione

Page 36: BSc Thesis Allegra Bandinelli

  36  

fa da premessa al test.

Nella prima parte sono presenti quesiti riguardo al rapporto degli

intervistati con i Social Network e con i siti web delle istituzioni culturali. Si è

indagato sulle generiche attitudini degli utenti verso i Social Network, gli

eventi culturali e la consultazione dei siti web degli organizzatori.

Nella seconda parte è invece introdotto uno scenario ipotetico relativo ad

una galleria d’arte che organizza una mostra sfruttando un sito web

interattivo e avvalendosi del passaparola tramite i Social Media. Al pubblico è

stato chiesto di esprimere il proprio accordo o disaccordo riguardo

affermazioni sulla galleria in questione. Con i risultati delle risposte è stata

svolta un’analisi multivariata per verificare le due ipotesi di seguito esposte.

Page 37: BSc Thesis Allegra Bandinelli

  37  

3.2 Analisi descrittiva

Il campione è composto prevalentemente da donne (59%) e per il 41% da

uomini. Ricerche dimostrano che il gender gap riguardo all’uso di tecnologie

informatiche è notevole. Per quanto possa essere controproducente fare oggi

generalizzazioni eccessive nella nostra società tecnologizzata, le donne

risultano comunque meno interessate e attente alle novità di applicazione

degli strumenti tecnologici (Fignani, Cortesi, & Boschetto, 2012) e questo

può in parte giustificare alcuni dei risultati dell’analisi quantitativa. Per

quanto riguarda l’età, il campione è volutamente giovane: di questi, il 40%

degli intervistati appartiene ad una fascia d’età compresa tra i 18 ed i 25

anni, il 32% tra i 26 ed i 35 anni, 14% tra i 36 e i 50 anni e un restante 14%

sopra i 50 anni (Fig.12). Essendo i giovani i diretti interessati di queste nuovi

metodi di comunicazione, lo scopo era proprio quello di capire se gli

strumenti, che loro utilizzano quotidianamente per altri fini, possano avere

un impatto anche nell’ambito culturale.

Fig.12 “Età”

40%

32%

14%

14%

18-25

26-35

36-50

over 50

Età

Page 38: BSc Thesis Allegra Bandinelli

  38  

Quasi tutti i partecipanti possiedono poi un titolo di studio, per il 46% un

diploma, per il 38% una laurea, mentre il restante 16% si divide tra licenza

media (5%) e master (11%). Come ci si aspettava, il livello d’istruzione non

impatta però sull’uso più o meno assiduo dei Social Network. L’impatto si

vede tuttavia a livello d’interesse per l’arte e per le iniziative culturali: sono i

partecipanti più istruiti a visitare più frequentemente una mostra (45% degli

intervistati visita una mostra 2 o 3 volte all’anno).

Fig.13 “In media, quante volte visiti una mostra d'arte?”

Riguardo la professione, la metà circa del campione è composta da

impiegati/e mentre i restanti sono sostanzialmente studenti/esse,

commercianti o altre categorie professionali e pensionati.

Tra le variabili di controllo è stata infine inserita una domanda riguardante la

residenza o meno a Milano. Essendo questa, infatti, una città all’avanguardia

in cui è peraltro situata la galleria Mostrami del caso trattato in precedenza,

si è ritenuto giusto misurare quanti partecipanti all’indagine potessero essere

positivamente influenzati da una realtà molto attiva e abituata a un certo

tipo d’innovazioni. E’ dunque emerso che il 62% degli interpellati abita a

Milano.

4%

21%

45%

31%

Frequenza visite ad una mostra d'arte

Quasi 1 volta a settimana

Almeno 1 volta al mese

Da 2 a 3 volte all'anno

Circa 1 volta all'anno

Page 39: BSc Thesis Allegra Bandinelli

  39  

Degli argomenti affrontati in questa ricerca, la prima serie di domande ha

l’obiettivo di capire il grado dimestichezza degli interpellati con i Social

Network e tramite questi il livello d’interazione con gli altri contatti. Si è

voluto studiare come il Social Networking e il passaparola sul web possano

essere determinanti anche per la promozione di un evento culturale quale

una mostra. Come prevedibile, il 90% del campione ha e gestisce un proprio

account sui diversi Social Network. Tra questi, quello principalmente

utilizzato è Facebook (90%) con a seguire Twitter e Google Plus (Fig.14).

Fig.14 “Su quale di questi Social Network sei registrato?”

La frequenza di visita ai suddetti risulta molto alta, un 47% degli utenti vi

entra giornalmente più di 7 volte, un 27% da 4 a 7 e il restante 26% 3 o

meno volte al giorno. Anche a proposito dell’interazione con gli altri utenti, si

hanno dati positivamente significativi. Un passaparola efficace tra persone

che abitualmente “consumano” beni culturali incrementa senz’altro il loro

coinvolgimento, come si dimostrerà di seguito. Alla domanda

“Approssimativamente, quanto frequentemente comunichi con i tuoi contatti

sui Social Network?” il 46% ha risposto ogni giorno, il 27% da 3 a 5 volte a

settimana e l’ultimo 27% una o meno volte a settimana.

90%

49% 42% 43%

16% 16% 7% Facebook Twitter Google+ Linkedin MySpace Altro Nessuno

Social Network utilizzati

Page 40: BSc Thesis Allegra Bandinelli

  40  

Con un’altra domanda si è infine cercato di indagare su quali fossero gli

aspetti più innovativi di un sito su cui un’organizzazione dovrebbe puntare

per attirare l’attenzione del pubblico. Riprendendo gli aspetti che Marty

(Marty P. F., 2008) nel suo studio aveva individuato come determinanti per

la decisione di visita ad un museo e adeguandoli al contesto di una galleria

d’arte, è stato chiesto al pubblico di scegliere tra alcune caratteristiche per

loro maggiormente significative quando indecisi se visitare o meno una

mostra (Fig.15). Al primo posto per importanza si ha la qualità delle

informazioni disponibili sulla piattaforma web (30%). L’attenzione deve

perciò essere spostata “sull’efficacia degli strumenti informativi e didattici,

sulla validità delle risorse pubblicate e sul grado di coinvolgimento del

visitatore” (Bonacasa, 2011). Anche l’aspetto estetico del sito e il grado di

definizione hanno un loro ruolo ben preciso: il 21% dei partecipanti tiene

molto di conto la qualità delle immagini e della grafica. Altri aspetti

incentivanti sono inoltre la facilità di navigazione (16%), la presenza dei

profili degli autori con le proprie opere (18%) e il collegamento diretto con la

pagina Facebook (5%).

Fig.15 “Navigando sul sito web di una galleria d'arte, la tua decisione

riguardo la visita ad una sua mostra è influenzata da…”

30%

21% 16%

18%

5% 10%

Caratteristiche del sito web

Qualità delle informazioni disponibili

Qualità delle immagini e della grafica

Facilità di navigazione

Profili degli autori con opere disponibili online

Collegamento con la pagina Facebook

Altro

Page 41: BSc Thesis Allegra Bandinelli

  41  

3.3 Analisi multivariata

Uno scenario ipotetico relativo a una galleria d’arte che organizza una

mostra, promuovendola in modo tecnologicamente innovativo, introduce la

seconda parte. A questo, seguono tre domande in forma di scala Likert a

cinque items ciascuna, con le quali viene chiesto all’ intervistato di esprimere

il proprio grado di accordo o disaccordo su alcune affermazioni relative all’uso

dei Social Network e del sito web da parte dell’organizzazione e l’intenzione a

visitare la mostra in questione. Per garantire la validità scientifica del lavoro

le scale sono state mutuate dalla letteratura (Marty P.F.,2008; Chu, 2011) e

opportunatamente testate.

Le ipotesi verificate con l’analisi multivariata in questa sezione sono perciò:

• Hp1. L’utilizzo di un sito web, aggiornato e ricco di contenuti, per

fornire informazioni riguardo alla mostra organizzata ha un effetto

positivo sull’intenzione a visitarla.

• Hp2. L’uso mirato dei Social Network e la capacità di sfruttare il

passaparola che attraverso questi avviene per pubblicizzare la mostra

organizzata hanno un effetto positivo sull’intenzione a visitarla.

Le variabili utilizzate sono:

• “l’intenzione a visitare la mostra”, come dipendente (Y);

• “l’utilizzo del sito web e del Social Networking in modo funzionale”,

come indipendenti (X1 e X2).

Attraverso una semplice regressione lineare si è voluto quindi verificare la

significatività statistica delle due relazioni. L’analisi qualitativa svolta in

precedenza ha avuto anche la funzione di evidenziare le variabili di controllo

del campione (età, istruzione, professione, reddito, residenza) per l’analisi

statistica.

Dopo aver importato i risultati del questionario, è stata svolta una

regressione lineare tra la variabile dipendente e le variabili indipendenti

separatamente.

Per quanto riguarda la prima ipotesi, come si evince dalla Fig.15, esiste una

relazione di dipendenza positiva tra Y e la variabile indipendente X1. Pur

Page 42: BSc Thesis Allegra Bandinelli

  42  

essendo molto lieve (il coefficiente di X1 è 0,553), il rapporto positivo è

giustificato dal p-value statisticamente significativo, pari a 0,0000%. Dallo

scatter plot e dal grafico dei residui non risultano esserci andamenti che

potrebbero far pensare alla violazione di qualche assunto di linearità. Non è

violato l’assunto di omoschedasticità, come si dimostra con il Test di

Breusch-Pagan (22,634%, lontano da 0). Non sussistono inoltre problemi di

multicollinearità: dallo studio dell’insieme dei Fattori di Crescita della

Varianza non risultano problematiche (VIF=1). La Hp1 è perciò confermata,

seppur in modo non troppo cospicuo. Si dimostra quindi come a seconda dei

connotati del sito web, la visita può infatti essere poi più o meno completa e

rispondere alle esigenze dei diversi tipi di visitatori. In particolare, la

possibilità di poter vedere sul sito web della galleria le opere e i profili degli

artisti, prima e dopo la visita alla mostra, stimolano il coinvolgimento

dell’utente e favoriscono la sua partecipazione.

Fig.15 Regressione lineare tra le variabili Y e X1

Regression: INTENZIONE A VISITARE LA MOSTRA

constant SITO WEB AGGIORNATO

coefficient 1,44358266 0,553796572 std error of coef 0,380787211 0,096778884 t-ratio 3,7910 5,7223 significance 0,0242% 0,0000% beta-weight

0,4740

standard error of regression

0,505489366 coefficient of determination

22,47%

adjusted coef of determination

21,78%

number of observations

115 residual degrees of freedom

113

t-statistic for computing 95%-confidence intervals

1,9812

Considerazioni simili valgono anche per la seconda ipotesi esaminata. In

questo caso si possono trarre conclusioni su l’esistenza di una relazione

positiva osservando i dati della Fig.16. Il coefficiente di X2 è 0,369 e il p-

value 0,0000%. Le due variabili sono positivamente correlate. Non

sussistono problemi di multicollineraità (VIF=1) e il Test di Breusch-Pagan

Page 43: BSc Thesis Allegra Bandinelli

  43  

(57,417%) verifica l’assenza di eteroschedasticità. Anche la Hp2 è perciò

supportata.

La promozione di un evento culturale, quale una mostra, attraverso i Social

Network e un adeguato Social Media Marketing aumenta la curiosità e

invoglia il pubblico a parteciparvi. Le community che si vengono a creare su

internet permettono anche un confronto, uno scambio di idee e suggerimenti

che, se pilotato nella giusta direzione, garantisce indubbiamente una

maggiore partecipazione degli utenti.

Fig.16 Regressione lineare tra le variabili Y e X2

Regression: INTENZIONE A VISITARE LA MOSTRA

constant SOCIAL NETWORKING

coefficient 2,254049613 0,369534773 std error of coef 0,223358057 0,059736192 t-ratio 10,0916 6,1861 significance 0,0000% 0,0000% beta-weight

0,5030

standard error of regression

0,496174808 coefficient of determination

25,30%

adjusted coef of determination

24,64%

number of observations

115 residual degrees of freedom

113

t-statistic for computing 95%-confidence intervals

1,9812

In aggiunta a questi risultati positivi, occorre comunque evidenziare che,

nell’ambito delle manifestazioni culturali, per quanto questi nuovi mezzi di

comunicazione stiano prendendo campo, sono ancora molti i progressi da

fare. I risultati non potenti dell’analisi possono esser giustificati, in parte, con

il diffuso disinteresse per eventi culturali quali mostre o esposizioni e, in

parte, con la poca familiarità che si ha ancora con questo tipo di nuove

tecnologie anche per colpa delle organizzazioni stesse, le quali faticano ad

adeguarsi correndo il rischio di una progressiva marginalizzazione.

Page 44: BSc Thesis Allegra Bandinelli

  44  

3.4 Razionalizzazione dei risultati emersi e implicazioni manageriali

Quanto emerso dall’analisi multivariata necessita di essere approfondito e

inquadrato in una più ampia prospettiva. Le risposte all’indagine risultano

interessanti, soprattutto quelle che confermano ciò che si voleva provare:

un’innovazione tecnologica, che parta da un migliore uso del sito web per

completarsi in una presenza efficace sui principali Social Network, aiuta le

organizzazioni culturali ad aumentare il coinvolgimento e la partecipazione

del proprio pubblico. Nel nostro caso specifico, pur tenendo conto dei limiti

della ricerca sopracitati, tutte le variabili chiave analizzate mostrano un

chiaro riscontro nel comportamento dei fruitori d’arte.

Per migliorare il rapporto con i propri utenti, le organizzazioni culturali

emergenti dovranno senz’altro puntare su una delle innovazioni tecnologiche

analizzate.

Un sito web ricco di contenuti, facilmente navigabile e il più interattivo

possibile coinvolge l’utente e lo rende parte attiva del processo di creazione

stesso. L’ottimizzazione del sito web deve valere come regola generale per

tutte le attività di questo tipo. Ma anche la presenza sui principali Social

Media diviene un requisito indispensabile. Essere presenti su Facebook è

molto semplice: dalla banale creazione di una Fan Page legata al profilo

personale si invitano le persone a mettere il Mi Piace e si inizia a pubblicare

contenuti. Riuscire a proporre contenuti singolari e avvincenti permette di

attribuire un valore aggiunto a chi segue la pagina in questione. In questo

modo oltre che a riuscire a farsi conoscere e conoscere il proprio pubblico si

deve puntare a creare una community, un insieme di persone accomunate

dagli stessi interessi che attraverso il web condividono esperienze, si

scambiano opinioni ed entrano in contatto con l’organizzazione. Inoltre altre

tecnologie, mobile o tool, possono essere utilizzate per creare

consapevolezza, promuovere mostre o eventi di altro tipo e garantire agli

utenti esperienze personalizzate.

I primi a tener conto di tutto ciò dovrebbero dunque essere proprio i

manager delle organizzazioni culturali di cui stiamo parlando. L’attitudine alla

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  45  

creatività di queste figure professionali non deve, infatti, essere minore di

quella che contraddistingue gli artisti stessi. In un ambiente che si dimostra

sempre più complesso, la capacità di pensiero metodico e aperto a nuove

soluzioni è fondamentale per interagire con esso. Devono essere loro a

sapere interpretare i messaggi innovativi provenienti dall’esterno e

trasformarli in nuove strategie, coinvolgendo in questo processo prima di

tutto lo stesso pubblico. Come in molti articoli di recente pubblicazione si

legge spesso, un passo fondamentale nell’ambito della ricerca e

dell’innovazione tecnologica è la costruzione di una comunità capace di porre

la persona al centro dei processi d’innovazione. Anche, e forse soprattutto,

nel settore dell’arte e della cultura.

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  46  

Conclusioni  

 

Abbiamo visto nel corso della trattazione come l’innovazione tecnologica

possa rappresentare un ottimo strumento strategico anche per le

organizzazioni culturali, le quali offrono un prodotto più complesso e

difficilmente definibile. Queste realtà, infatti, possono beneficiare delle nuove

tecnologie sotto molti aspetti, che vanno dal potenziamento della propria

immagine sul web alla promozione degli eventi per incrementare la

partecipazione degli interessati.

In particolare, la ricerca empirica conferma che un buon uso dei Social

Network, con il passaparola offerto dalle community che vengono a crearsi, e

l’implementazione di un sito web in grado di attirare l’attenzione sono

importanti per l’aggiunta di valore alla propria offerta, oltre che per stimolare

in modo diverso i “consumatori di arte”. Come afferma Rispoli, “il sistema

della produzione culturale ha a che fare con una moltitudine di obiettivi

manageriali, estetici ed economici che attivano spinte differenti e a volte

contrapposte in cui risulta determinante, vista la dialettica del problema

strategico, il contributo dell’innovazione di prodotto e di processo per creare

valore in forme e modalità nuove e differenziate” (Rispoli & Brunetti, 2009).

Ponendo quindi l’accento sulle implicazioni manageriali, in base a quanto

esaminato, si propongono alcuni punti chiave per una “best practice” da

applicare per l’organizzazione di eventi culturali:

• gestire una propria pagina sui diversi Social Network (principalmente

Facebook, Twitter e Google+), sui quali fornire aggiornamenti e

interagire con gli utenti;

• approfittare delle opportunità relazionali che il web mette a

disposizione e puntare sull’apporto di conoscenza offerto dal singolo

attraverso le comunità on-line che vengono a formarsi;

• investire molto sul proprio sito web, arricchendolo di contenuti

interattivi, foto, video e informazioni sugli artisti o sui partecipanti;

• implementare durante l’evento nuovi tipi di tecnologie informatiche,

per stupire e rendere sempre più partecipi i visitatori.

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  47  

Anche in questo ambito si deve, dunque, riuscire a concepire le tecnologie

non più come strumenti complessi e troppo onerosi, ma come “efficaci mezzi

di gestione e personalizzazione dell’offerta culturale” (Missikoff & Albano,

2012). Il settore culturale stesso non deve rimanere spaventato davanti agli

impulsi offerti da questo mondo in evoluzione, deve anzi lanciarsi impavido

nell’assorbimento e unione al suo già consistente patrimonio esistente per

valorizzarsi nel massimo dei modi, riuscendo a elaborare soluzioni di contatto

con il pubblico sempre più efficaci. Tutto ciò per garantire che le

organizzazioni non vengano sottovalutate e ritenute non al passo, perdendo

e svalutando la loro utilità sociale (Casini, 2010).

E’ necessaria un’innovazione che porti quasi alla ridefinizione del significato

di vedere una mostra d’arte. Un coinvolgimento a 360 gradi, che inizi dal

web per rendersi poi concreto in un’esperienza reale più completa.

La relazione con la domanda culturale deve quindi adeguarsi ai tempi,

perché è anche il pubblico stesso a evolvere, a essere aperto al cambiamento

e a recepire le sollecitazioni offerte da un ambiente in fermento.

Un’organizzazione culturale che voglia dimostrarsi in grado di proporre eventi

nuovi e aver successo dovrà tenere ben presenti questi aspetti,

appropriandosi dei benefici offerti dallo sviluppo tecnologico e mantenendo

comunque saldi i cardini del proprio sistema.  

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Allegati

Questionario

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Interviste Fondatore di Mostrami:

1. I tre aspetti più innovativi di Mostrami (riguardo sia l’uso delle tecnologie sia il rapporto con il proprio pubblico)?

2. Importanza attribuita da 1 a 10 al Social Media Marketing? Da quando e perché?

3. Pensa che attraverso l’utilizzo strategico del web si riesca a raggiungere un nuovo tipo di pubblico potenzialmente interessato che prima era però latente?

4. La parola chiava dei recenti dibattiti sul rapporto arte-tecnologia sembra essere “interazione”. Che tipo di interazione ricerca Mostrami con il suo pubblico?

5. Ha mai pensato a creare all’interno della community un gruppo ancora più ristretto, ad esempio “Gli Amici di Mostrami” cui riservare particolari benefici?

6. Tre pregi e tre difetti del rapporto che un’organizzazione culturale come Mostrami instaura con la sua community? Cosa perde e cosa guadagna?

7. C’è da parte di Mostrami una sorta di modellamento dell’offerta sulla base della domanda del pubblico? O meglio, Mostrami recepisce i desideri/bisogni dei suoi visitatori e cerca organizzare eventi e mostre sulla base delle esperienze precedenti?

Artisti:

1. Come artista, che rapporto hai con i Social Network? Per la promozione dell’arte, quale pensi sia il loro ruolo?

2. Pensi che sul web si riesca a raggiungere un pubblico potenzialmente interessato ma fino ad oggi latente? Che tipo di pubblico cerca un artista sul web?

3. Sembra che innovazione tecnologica e arte stiano cominciando ad andare d’accordo recentemente. Che succederà all’arte secondo te? “Dematerializzando” le opere non pensi che si possa avere una distorsione del concetto stesso di arte?

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