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GIUSEPPE DI LIDDO 2010|2009|2008|2007 mostre e concorsi

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biografia di giuseppe di liddo

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GIUSEPPE DI LIDDO2010|2009|2008|2007mostre e concorsi

BIOGRAFIANato nel 1988 a Trani in Puglia. La sua formazione artistica inizia dalle scuole superiori all’Istituto d’Arte con indirizzo Arti Applicate (legno) a Corato e continua con l’attuale frequenza al corso di Decorazione in Arredo Urbano all’Accademia di Belle Arti di Foggia.

Partecipa a numerose mostre nella regione pugliese e questo forte impulso lo invita a partecipare a noti concorsi d’arte italiani e regionali riuscendo come vincitore e finalista.

La sua pittura evoca momenti d’aria sospesa nelle città contemporanee caratterizzate da alti palazzi e da strade immerse nella profonda crepuscolare allegoria della solitudine di un uomo urbano stilizzato nella sua forma.

Un mal d’essere causato da se stesso e dal suo fruire del mondo, l’evoluzione della “Città che sale” di Umberto Boccioni, ma per l’artista “…forse oggi siamo così in alto da non poter più scendere.” Rappresentare ciò che si respinge è per il giovane artista uno stimolo per superare l’ovvietà.

MOSTRE PERSONALI

MOSTRE COLLETTIVE

_ Mostra Personale “All'infuori del tempo” Palazzo della Cultura Latina: Foyer

Teatro comunale. A cura di: AUS+GALERIE Latina dal 2 al 13 febbraio 2010.

_ Mostra personale Galleria: AUS+GALERIE Latina dal 7 al 28 febbraio 2010.

_ Mostra Personale “Paesaggi in bianco e nero” Cinema Elia Corato

Programmazione Dicembre Coratino 2009. Dal 15 al 20 dicembre 2009.

_ Mostra collettiva “Festa per l’Acqua” Chiostro di Santa Chiara -Foggia a cura

di:Mosè La Cava, Vincenzo Astuto, 7 Luglio 2010

_ Mostra collettiva “Poetiche Mnemoniche” Palazzo Palmieri-Trani curata da

AGATA Trani Atelier Giovani Artisti Tranesi dal 26 novembre all'8 dicembre 2009

_ Mostra collettiva “Bicicletta come stile di vita” con il patrocinio del comune di

Trani Associazione culturale EUROPAE dal 17 al 22 Agosto 2009 presso la Chiesa di

Ognissanti

_ Mostra-installazione d'arte presso il bosco di Faeto FG “Echi di Vento 2009”

Accademia di belle arti Foggia Luglio 2009

_ Mostra d'arte “Liberarti” con Daniela De Pasquale dal 24 al 30 settembre 2008

presso il Monastero di Trani.

_ Mostra d'arte Collettiva “Conflitti” 26 e 27 gennaio 2008, ODA Teatro, città di

Foggia.

_ Mostra d'arte ”Confronto” con Pasquale Gadaleta. A cura di Gianni Veneziano,

dal 16 al 30 giugno 2007 nella città di Molfetta, Spazio espositivo QBO.

_ Mostra d'arte collettiva ”Liberarti” dal 27 al 31 gennaio 2007, città di Trani.

_ Mostra d'arte collettiva presso la libreria “Maria del porto” 2006, città di Trani.

_ Mostra d'arte collettiva ”Pittura di notte” 30 ottobre 2006, città di Ruvo di

Puglia.

_ Mostra fotografica ”I giovani e la notte” 17 dicembre 2006, città di Corato.

CONCORSI D'ARTE

CONCORSI DI DESIGN

_ Concorso internazionale d'arte “Premio La Colomba” 2009: Venezia _ Biennale dei giovani artisti dell'Europa e del Mediterraneo XIV edizione 2009 _ 1° Concorso d'Arte “COLORI IN EMERSIONE” 2008-2009 (di ExpoArt, network d'Arte e Cultura) città di Aversa (Caserta): Finalista_ Concorso d'arte ”Premio Terna 01” 2008 _ Concorso d'arte ”Il Pendio 2008” città di Corato: Medaglia d'argento Istituto Statale d'Arte _ Concorso d'arte “Le Arti e le Culture 2007” città di Foggia._ Concorso d'arte ”Il Pendio 2007” città di Corato: 3°EX EQUO._ Concorso internazionale d'arte “Arte Mondatori 2007” città di Milano._ Concorso nazionale d'arte ”Fabio Merola 2007” città di Nola (NA)._ Concorso d'arte ”un pezzo giovani 2007” città di Corato: 2°classificato._ Concorso d'arte ”L'artediamare 2007” città di Terni_ Concorso d'arte “Molfettamare 2006” città di Molfetta: 1°classificato._ Concorso biennale d'arte ”Un sacco di colori nel Caffé 2006” città di Lecce: Finalista._ Concorso d'arte ”Il Pendio 2006” città di Corato._ Concorso d'arte ”l'artediamare 2006” città di Terni._ Concorso ”Europa a scuola 2005”città di Trani: 1°classificato nella categoria lavori artistici

_ Concorso di design “Crea il Souvenir 2009” città di Trani: vincitore con la realizzazione del progetto._ Concorso nazionale di design “Rilegno Legno di Ingegno 2009” città di Milano_ Concorso nazionale di design ”Mini design award 2008” città di Milano._ Concorso nazionale di design ”Altrementi” Wood & Design 2008 Torino._ Concorso nazionale di design ”Dyson Design Award 2007 ” città di Milano.

mOSTRE

MOSTRA PERSONALEALL’INFUORI DEL TEMPO Foyer Teatro Comunale "G. D'Annunzio" LATINAFONDAZIONE PALAZZO DELLA CULTURAA cura di: LatinaDal 2 al 13 febbraio 2010

AUSGALERIE

ALL'INFUORI DEL TEMPO 5+5 GIUSEPPE DI LIDDO

Prosegue il ciclo espositivo 5+5 a Latina nel foyer del teatro comunale "G. d'Annunzio" AUS+GALERIE & la Fondazione Palazzo della Cultura di Latina presentano la personale ALL'INFUORI DEL TEMPO di Giuseppe Di Liddo.

OPENING martedì 2 febbraio ore 18:30_PRESENTE L'ARTISTA

La mostra è abbinata allo spettacolo teatrale "IL PIACERE DELL'ONESTA' " di Luigi Pirandello, con Leo Gullotta, regia di Fabio Grossiprima martedì 2 febbraio ore 21:00.

La mostra prosegue il suo percorso espositivo nell' AUS+GALERIE in Via SATRICO_26 a Latina_inaugurazione della mostra in galleria domenica 7 febbraio ore 18:00 vi invitiamo ad entrare nel nuovo spazio espositivo indipendente e di ricerca contemporanea, fino al 28 febbraio.

Per informazioni e contatti:info_line: 3291556857_338.2709409_345.68.58.845

Giuseppe Di Liddo opera una sorta di conciliazione degli opposti tra i suoi lavori e lo spettatore. I paesaggi sono immersi in un'atmosfera senza tempo, in un clima di indecifrabile attesa che determina un distacco con l'osservatore. Allo stesso tempo i suoi scenari giocano con il fruitore poiché evocano suggestioni e riflessioni in un'armonia rara e perfetta, dalle raffinate variazioni di un unico tema cromatico messo in risalto dal sapiente uso della luce. Nel suo taccuino personale si ritrovano le atmosfere del suo “recente passato”. Il suo linguaggio figurativo solido e solitario, appare a sorpresa carico del ricordo che accomuna ognuno di noi quando con la mente ripercorriamo conoscenze del nostro passato. La solitudine è l'unica compagna dei personaggi che volgono le spalle allo spettatore e sono immersi in paesaggi silenziosi, lirici e allo stesso tempo solitari. Introducono lo spettatore ad immergersi totalmente nella loro atmosfera eterna per mezzo di fughe e di linee dirette, di masse immani di colori semplici, di bianchi e di neri spremuti fino al loro massimo grado oppure coperti di un velo di bruma crepuscolare. Nell'epoca dei non luoghi, nelle aree di margine, nelle periferie iper-cablate elementi poetici sono per l'artista ora una linea di orizzonte che profila una collina, ora un albero che mette in scena il suo stretto legame con la natura e che lo accompagna «a smantellare le impalcature di una civiltà ingabbiata da sistemi culturali appiattiti, cercando sempre di essere irrazionale, come un albero che non conosce confini e affonda le sue radici nel profondo». Giuseppe Di Liddo utilizza principalmente vernici industriali perché è attratto dall'effetto di lucentezza che riflette sull'immagine, anche se, nella loro delicata evanescenza, le sue opere si impongono perentorie nel paesaggio nato da composizioni di elementi architettonici semplici estrapolati da un campionario metropolitano.

Giorgia Capurso & Simone Guarda_AUS+GALERIE_Latinawww.ausgalerie.com

INTERVISTA A GIUSEPPE DI LIDDO

1. Utilizza venti parole per presentarti.

Cerco di superare tutto quello che è ovvio servendomi sempre della mia umiltà.

2. Quali sono i principali materiali e tecniche da te utilizzate?

Utilizzo principalmente vernici industriali perché adoro la loro lucentezza. I supporti invece variano dalla carta applicata su tela al legno. La scelta dei materiali è casuale, infatti non esiste un vero e proprio progetto dietro i miei lavori l'opera è segnata da flashback momentanei quindi vanno colti con rapidità.

3. Come nasce secondo te una opera d'arte? Nello specifico come nasce un

tuo lavoro?

Penso che non esista un percorso comune a tutti, nel mio caso nasce da un pensiero o da uno stimolo di rabbia interiore, capita raramente di realizzare un'opera basata solo su una ricerca estetica, paradossalmente tento sempre di non considerare questo elemento.

4. Hai una regola d'oro?

Si, dietro ogni opera ci deve essere sempre un pensiero lo scopo di della mia arte è urlare con le immagini. L'urlo e la estraneità sono la mia patria.

5. Attraverso i tuoi lavori quale parte della tua persona lo spettatore può

comprendere?

Forse la parte che si nasconde da tutto e che si rifugia nella natura desolata, ma probabilmente nessuna sono solo bugie come emerge dal Pinocchio nero o la voglia di guardare tutto dall'alto, magari standosene sul tetto di un palazzone.

MOSTRA PERSONALEALL’INFUORI DEL TEMPO Galleria: AUS+GALERIE in Via SATRICO_26 a LatinaA cura di: Dal 7 al 28 febbraio 2010

Giorgia Capurso e Simone Guarda

«Le opere di Giuseppe Di Liddo resteranno in esposizione fino a sabato 13 febbraio. (La mostra sarà fruibile al pubblico negli orari di apertura del Palazzo della Cultura dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00). Subito dopo, la mostra proseguirà il suo percorso espositivo presso l’Aus+Galerie in via Satrico 26 fino al 28 febbraio 2010».

MOSTRA PERSONALEPESAGGI IN BIANCO E NERO

|Dal 15 al 20 dicembre 2009CINEMA ELIA CORATO COMUNE DI CORATO

PAESAGGI IN BIANCO E NERO AL CINEMA ELIA

Giuseppe di Liddo giovane artista Tranese espone al cinema Elia da 15 al 20 dicembre.La sua pittura evoca momenti d'aria sospesa. Vedute di paesaggi contrapposti alle città contemporanee caratterizzate da alti palazzi e da strade immerse nella profonda crepuscolare allegoria della solitudine di un uomo urbano stilizzato nella sua forma.Rappresentare ciò che è difficile accettare è uno stimolo per superare l'ovvietà, l'utilizzo del bianco e nero è scaturito da questo concetto.Infatti nella sua pittura i colori appaiono raramente.Questa desolazione mostrata dal giovane artista non si limita al paesaggio. Il vero obiettivo della sua critica è la nostra società le ali rappresentano l'unica via di fuga dai sistemi sociali e culturali.

COMUNEdi CORATO

Cinema Elia

Gazzetta del Mezzogiorno

Ma anche gli arcobaleni possono essere in bianco e nero

Cosimo Damiano Damato Paesaggi in bianco e nero: inaugurata ieri la mostra del giovane artista tranese Giuseppe di Liddo le cui opere saranno in mostra al Cinema Elìa, a Corato, fino al 20 dicembre. Un arcobaleno può anche essere bianco e nero se colto nella sua evocazione pastorale segnata da flashback malinconici. L'ALIBI DELLA SOLITUDINE -Di Liddo va proprio ad indagare nell'animo umano, quello più intimo, dove la solitudine diventa alibi della fuga da una realtà irreale, un ossimoro mosso da un'anar - chia emotiva che va a smantellare le impalcature di una civiltà ingabbiata da sistemi culturali appiattiti. Ecco la privazione dei colori del giovane artista, una sorta di protesta, un'assenza di luce che illumina ombre di solitudini. La scelta di usare la natura come dissolvenza dell'anima è anche un tentativo di drammatizzare con allegorie pittoriche un senso crepuscolare della vita rappresentata dalla stilizzazione del tratto in bianco e nero. La sua formazione artistica inizia dalle scuole superiori all'Istituto d'Arte con indirizzo Arti Applicate (legno) a Corato e continua con l'attuale frequenza al corso di Decorazione in Arredo Urbano all'Accademia di Belle Arti di Foggia. Partecipa a numerose mostre nella regione pugliese e questo forte impulso lo invita a partecipare a noti concorsi d'ar te italiani e regionali riuscendo come vincitore e finalista. La sua pittura affonda anche in volumi suburbani dove le città appaiono fatti di alti palazzi e strade profonde e desolate, verrebbe da dire che Di Liddo evoca le solitudini raccontate da Dino Buzzati nel Deserto dei Tartari, anche lui, come il generale Drogo, resta barricato nel suo castello immaginario in attesa di qualcosa o in fuga da tutti e da tutto, lontano da un mondo fluido come lava che ingloba, inghiotte e cancella la personalità, quindi il sentirsi fuggiasco e fuggitivo, preda e cacciatore, anima e materia, bianco e nero. UMORI E COLORI -Per tornare a respirare la natura ed i suoi colori bisogna prima scappare per poi tornare, una sorta di segreto del viandante metropolitano. Ci si nasconde da tutto e forse il primo rifugio è nelle bugie e nell'in - fanzia, come emerge dal Pinocchio nero di DiLiddo, un profilo, un'ombra della realtà, una dimensione parallela a questa vita, troppo banale per restare ancorati alla terra, dove la natura si spoglia dei colori catturando pensieri neri cullati da una voglia di guardare tutto dall'alto, magari standosene sul tetto di un palazzone come un corvo sazio della carne e capire che è tutto così piccolo.

ARTE LE OPERE DEL GIOVANE GIUSEPPE DI LIDDO A CORATO

COMUNEdi CORATO

Cinema Elia

17 dicembre 2009

COMUNEdi CORATO

Cinema Elia

COMUNEdi CORATO

Cinema Elia

COMUNEdi CORATO

Cinema Elia

MOSTRA COLLETTIVAFESTA PER L’ACQUA

7 Luglio 2010

Chiostro di Santa Chiara_FoggiaA cura di Mosè La Cava, Vincenzo Astuto

MOSTRA COLLETTIVAPOETICHE MNEMONICHE

Dal 26 novembre 2009

Palazzo Palmieri TraniA cura di A.G.A.T.A. TRANI

I edizione della mostra-concorso di arti visive finalizzato alla promozione e valorizzazione dell'arte contemporanea.

Il tema scelto per questa prima edizione è la memoria rappresentabile in tutte le sue sfumature.

A.G.A.T.A. indice POETICHE MNEMONICHE 2009

MOSTRA COLLETTIVACON-FRONTO

Dal 16 al 30 giugno 2007

Spazio espositivo QBOA cura di Gianni Veneziano

MOLFETTA 15.06.2007- Torna ad ospitare l’arte in tutte le sue forme e con tutte le sue emozioni la galleria “QBO interior design”, un vero e proprio “palcoscenico” aperto all’arte e ospitato all’interno dei locali dell’omonimo spazio, in via F. Campanella 24 a Molfetta, pensato da Anna Solimini e dai fratelli Nicola e Maurizio Caputi per offrire ai loro clienti intriganti e sempre innovative soluzioni d’arredo.

Dal 16 e sino al 30 giugno “QBO interior design” ospiterà “Confronto”, opere pittoriche e scultoree di due giovanissimi artisti pugliesi: Pasquale Gadaleta e Giuseppe di Liddo.

Inaugurazione della mostra sabato 16 giugno alle ore 19.

Giuseppe di Liddo, di Trani, ha 19 anni e frequenta l’ultimo anno dell’Istituto d’Arte di Corato. La sua espressione artistica predilige la pittura su tela. In questa mostra propone “paesaggi contemporanei” in dieci tele di differente formato.

Dopo aver partecipato a numerose collettive d’arte in giro per la Puglia e dopo aver presentato alcune “personali”, attualmente partecipa con una sua opera al concorso nazionale “Arte Mondadori” di Milano.

DI LIDDO E GADALETA, ARTISTI A “CONFRONTO”

Presso la Galleria QBO la critica dei due giovani alla società moderna.

di Lorenzo Pisani

Confronto, primo passo per conoscere, comprendere l’altro. Termine oggi assai scomodo, quasi non si abbia più voglia di conoscere, di capire.

Si preferisce, allora, mantenere le proprie posizioni, difendere il territorio, stabilire da sé il bene e il male.

Non tutto, però, è perduto. Capita che a voler ancora cercare il confronto siano certi giovani, quelli che si pongono delle domande nelle quali poter cercare delle risposte.

Appartengono a questa categoria due giovanissimi artisti, Pasquale Gadaleta e Giuseppe di Liddo, diciannovenni.

Queste domande emergono dalle loro opere, esposte, ancora per due giorni, negli spazi della Galleria QBO interior design, a Molfetta in Via F. Campanella, 24. La loro mostra è intitolata semplicemente “Confronto”.

Il raffronto è, appunto, il filo conduttore dell’esposizione.

Un viaggio che parte dai due artisti, attraversa le loro opere, esplora la società, e arriva al momento più difficile, quello del confronto con se stessi.

Cosa c’è dietro i lavori in esposizione? Lo spiega Gianluca de Pinto, critico d’arte e curatore di eventi espositivi: «Pasquale Gadaleta e Giuseppe di Liddo sono due giovanissimi artisti, formatisi presso l’Istituto d’Arte di Corato sotto la guida di Gianni Veneziano. Nonostante l’età, la loro maturazione è evidente, come del resto la loro voglia di sperimentare».

Le loro opere nascono dalla profonda critica alla nostra società, decadente, povera di rapporti umani, refrattaria a qualsiasi tentativo d’introspezione.

Lo straniamento dell’individuo è ben visibile nelle tele “Senza titolo” di Giuseppe di Liddo. Il paesaggio urbano è dominato dai colori neutri, spettatori dell’inconsistenza della nostra società. La mole dei grattacieli si contrappone alla solitudine di una figura animata, unica testimone di vita in questa landa desolata.

Quando tutto sembra perduto ecco la svolta: dalla cima di uno di questi edifici si leva un uomo alato. L’opera è intitolata “Vola solo chi osa farlo” e raffigura un sogno, l’alternativa al sistema.

«Questa desolazione mostrata dal giovane artista non si limita al paesaggio. Il vero obiettivo della sua critica è la nostra società – continua De Pinto – le ali rappresentano l’unica via di fuga dai sistemi sociali e culturali».

La crisi dei nostri tempi e degli uomini, sempre più falsi, viene fuori in “Pinocchio”, serie di tre reinterpretazioni del celebre burattino.

A questa idealmente si ricollega la serie parallela di Pasquale Gadaleta. Il soggetto è l’uomo, anzi la sua “Macchia” (questo il titolo). I disegni sono creati con la china, poi macchiati con l’uso dei più disparati materiali, non ultimo l’olio. L’impressione è quella di trovarsi davanti a quella che il critico definisce «una vera e propria estetica della macchia».

L’analisi dell’artista va oltre.

Ad essere analizzato, confrontato, criticato è l’uomo moderno. “L’uomo del 2000” e “2000” sono due sculture dall’ispirazione e dalla tecnica decisamente originale (in cera la prima, in gesso la seconda).

Il volto (straordinariamente identico a quello dell’autore), le mani e i piedi farebbero pensare ad un adulto, il resto della figura è, invece, quella di un bambino. Il riferimento a questi tempi e a questi uomini così piccoli, narcisi, è chiaro.

«Il disagio dell’uomo moderno, è evidente nell’incompiutezza della figura anatomica. Adulto e bambino, due anime in contrasto, in un ipotetico e continuo dialogo che nella realtà si riduce al classico gioco delle parti, dove si fa tutto e non si fa niente. La sua è una critica anche nei confronti di una certa arte contemporanea, puramente commerciale».

Il confronto, che qui è quasi scontro, si ripete in tanti piccoli particolari, dalla tutina al borsalino. Il bianco e il blu della cera dividono l’intera scultura (già difficile da plasmare e questo ne accentua la bellezza) come a mostrare un conflitto interiore, un dualismo ancora irrisolto.

Ancora una volta alla Galleria QBO il merito di aver segnalato al pubblico due autentiche promesse, che altrimenti non avrebbero avuto spazio nella nostra città, avara come non mai di spazi pubblici e contenitori culturali dedicati all’arte dei giovani artisti.

Questo è l’ultimo, spontaneo, confronto.