benvenuti nella nostra nuova casa - associazione italiana ... · design della comunicazione visiva....

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V enerdì 20 settembre, perfetta- mente rodato da quasi otto mesi di quotidiana attività, il Centro Socio Riabilitativo Residenziale di Modena è stato presentato ufficial- mente. È il quinto centro con le inse- gne della Lega del Filo d’Oro, in un impegno sul territorio che cresce con- tinuamente. «Per noi è un momento di grandissimo sviluppo. Grazie a chi fa in modo che anche noi possiamo far parte del mondo», ha detto emozionata Barbara Verna, del comitato delle per- sone sordocieche. E ha aggiunto: «Ben- venuti nella nostra casa!». Al contrario di quel che solitamente accade, sono stati i sordociechi che già abitano il Centro - Carlo, Gabriele, Stefano, Ma- rina, Marco e Simona per il momento, ma a regime la struttura ne accoglierà 24 - a tagliare il nastro e a far entrare i tanti ospiti e le autorità presenti: un gesto semplice, ma dal profondo signi- ficato. > A PAGINA 2 Settembre - Ottobre n.5/2013 Notiziario ufficiale della LEGA DEL FILO D’ORO Lega del Filo d’Oro - ONLUS via Montecerno, 1 - 60027 Osimo (AN) Dal 1964 Una lunga storia di solidarietà per i sordociechi Cari Amici, in un bel pomeriggio di sole, alla presenza di Renzo Arbore, auto- rità, ospiti, familiari e amici, lo scorso 20 settembre si è tenuta la presentazione del nuovo Centro di Modena. Il percorso è stato lungo e complesso, iniziato con un impegno assunto molti anni fa, quando raccogliemmo il testi- mone da chi quel luogo comin- ciò a immaginarlo: dopo aver realizzato il primo lotto della struttura, i promotori affidarono quel sogno alla Lega del Filo d’Oro perché si facesse carico del completamento del Centro e della sua futura gestione. Il pros- simo obiettivo che ci siamo posti è la costruzione della nuova sede di Osimo: da questo numero ini- ziamo a parlarne approfondita- mente, con le testimonianze di chi vi lavora, per seguire passo passo i progressi del cantiere. Il Centro di Modena, la nuova sede di Osimo e le altre iniziative che realizzeremo sono rese possibili dal sostegno di tanti amici, anche attraverso i lasciti testa- mentari: uno strumento che - si tratti di denaro o di immobili da alienare - rappresenta una fonte di finanziamento sempre più importante su cui contare. di Rossano Bartoli L’editoriale Benvenuti nella nostra nuova casa PRESENTATO A MODENA IL QUINTO CENTRO RESIDENZIALE DELLA LEGA DEL FILO D’ORO La struttura lavorerà in sinergia con i servizi del territorio, per un arricchimento reciproco PRIMO PIANO Margherita ha sei anni e vive a Varese. La sua fami- glia si è trasferita lì dalla Calabria quando lei aveva pochi mesi, per l’intervento che le avrebbe restituito l’u- dito. Ci è voluto più del previsto, ma oggi grazie al- l’impianto cocleare lei ha scoperto il piacere di sen- tire. Margherita ama nuo- tare, la nutella, la sedia a dondolo e con i gesti sa dire “basta”, “ancora”, “ciao”. «Os- servando Margherita, gli operatori della Lega del Filo d’Oro hanno intuito che aveva delle potenzialità in più. Sono come dei rabdomanti, riescono a farlo perché si prendono il tempo necessario per stare con il bambino e osservarlo», dice la mamma. «Riescono a farti sentire capace di stare accanto a tuo figlio: ed è un regalo meraviglioso». > A PAGINA 5 Tra gli italiani inizia a crescere l’interesse verso il “testa- mento solidale”, cioè la scelta di destinare una parte dei propri beni a sostegno di un intervento sociale. Due notai raccontano con commozione i desideri e gli obiettivi di chi ha già fatto questo gesto, che «nasconde tra le righe il pudore di voler lasciare una traccia di bene senza la ne- cessità di essere ringraziati». Ma rispondono anche alle curiosità più comuni e danno qualche consiglio per non commettere errori. > A PAGINA 6 Margherita, un fiore che impara a sbocciare Tracce di bene, senza volere un grazie POTENZIALITÀ E CONSAPEVOLEZZA STORIE DI VITA DALL’ASSOCIAZIONE Per il secondo anno consecutivo Marisa Laurito è accanto alla Lega del Filo d’Oro nell’iniziativa “Pasta della Bontà”, che in autunno porta nei mercati e negli agriturismi del cir- cuito Campagna Amica kit di pasta italiana tramite cui so- stenere l’Associazione. Ha scelto una ricetta «straordina- riamente buona e soprattutto facile, come dovrebbe essere la vita di tutti». D’altronde, per lei, il cibo è innanzitutto «un abbraccio che esprime affetto». E proprio in cucina po- trebbe arrivare una sorpresa... > A PAGINA 7 Il profumo dei cibi resta nel cuore VISTI DA VICINO NESSUNO È AUTORIZZATO A RISCUOTERE CONTRIBUTI in nome o per conto della Lega del Filo d’Oro. Chi intende effettuare donazioni può farlo mediante il c/c postale 358606 intestato a: Lega del Filo d’Oro - Osimo (AN) Taglio del nastro. Sono stati i ragazzi che vivono nel Centro a tagliare il nastro e far entrare autorità e ospiti

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Page 1: Benvenuti nella nostra nuova casa - Associazione Italiana ... · design della comunicazione visiva. La giuria è composta da Rossano Bartoli, ... i cui lavori procedono a pieno ritmo:

Venerdì 20 settembre, perfetta-mente rodato da quasi ottomesi di quotidiana attività, il

Centro Socio Riabilitativo Residenzialedi Modena è stato presentato ufficial-mente. È il quinto centro con le inse-gne della Lega del Filo d’Oro, in unimpegno sul territorio che cresce con-tinuamente. «Per noi è un momento digrandissimo sviluppo. Grazie a chi fain modo che anche noi possiamo farparte del mondo», ha detto emozionataBarbara Verna, del comitato delle per-sone sordocieche. E ha aggiunto: «Ben-venuti nella nostra casa!». Al contrariodi quel che solitamente accade, sonostati i sordociechi che già abitano ilCentro - Carlo, Gabriele, Stefano, Ma-rina, Marco e Simona per il momento,ma a regime la struttura ne accoglierà24 - a tagliare il nastro e a far entrare itanti ospiti e le autorità presenti: ungesto semplice, ma dal profondo signi-ficato. > A PAGINA 2

Settembre - Ottobre

n.5/2013

Notiziario ufficialedella LEGA DEL FILO D’ORO

Lega del Filo d’Oro - ONLUSvia Montecerno, 1 - 60027 Osimo (AN)

Dal 1964Una lunga storiadi solidarietà

per i sordociechi

Cari Amici,in un bel pomeriggio di sole, allapresenza di Renzo Arbore, auto-rità, ospiti, familiari e amici, loscorso 20 settembre si è tenuta lapresentazione del nuovo Centrodi Modena. Il percorso è statolungo e complesso, iniziato conun impegno assunto molti annifa, quando raccogliemmo il testi-mone da chi quel luogo comin-ciò a immaginarlo: dopo averrealizzato il primo lotto dellastruttura, i promotori affidaronoquel sogno alla Lega del Filod’Oro perché si facesse carico delcompletamento del Centro edella sua futura gestione. Il pros-simo obiettivo che ci siamo postiè la costruzione della nuova sededi Osimo: da questo numero ini-ziamo a parlarne approfondita-mente, con le testimonianze dichi vi lavora, per seguire passopasso i progressi del cantiere. IlCentro di Modena, la nuova sededi Osimo e le altre iniziative cherealizzeremo sono rese possibilidal sostegno di tanti amici,anche attraverso i lasciti testa-mentari: uno strumento che - sitratti di denaro o di immobili daalienare - rappresenta una fontedi finanziamento sempre piùimportante su cui contare.

di Rossano BartoliL’editoriale

Benvenuti nella nostranuova casa

PRESENTATO A MODENA IL QUINTO CENTRO RESIDENZIALE DELLA LEGA DEL FILO D’ORO

La struttura lavorerà in sinergia con i servizi del territorio, per un arricchimento reciproco

PRIMO PIANO

Margherita ha sei anni evive a Varese. La sua fami-glia si è trasferita lì dallaCalabria quando lei avevapochi mesi, per l’interventoche le avrebbe restituito l’u-dito. Ci è voluto più delprevisto, ma oggi grazie al-l’impianto cocleare lei hascoperto il piacere di sen-tire. Margherita ama nuo-tare, la nutella, la sedia a

dondolo e con i gesti sa dire “basta”, “ancora”, “ciao”. «Os-servando Margherita, gli operatori della Lega del Filo d’Orohanno intuito che aveva delle potenzialità in più. Sono comedei rabdomanti, riescono a farlo perché si prendono il temponecessario per stare con il bambino e osservarlo», dice lamamma. «Riescono a farti sentire capace di stare accanto atuo figlio: ed è un regalo meraviglioso». > A PAGINA 5

Tra gli italiani inizia a crescere l’interesse verso il “testa-mento solidale”, cioè la scelta di destinare una parte deipropri beni a sostegno di un intervento sociale. Due notairaccontano con commozione i desideri e gli obiettivi dichi ha già fatto questo gesto, che «nasconde tra le righe ilpudore di voler lasciare una traccia di bene senza la ne-cessità di essere ringraziati». Ma rispondono anche allecuriosità più comuni e danno qualche consiglio per noncommettere errori. > A PAGINA 6

Margherita, un fioreche impara a sbocciare

Tracce di bene, senza volere un graziePOTENZIALITÀ E CONSAPEVOLEZZA

STORIE DI VITA DALL’ASSOCIAZIONE

Per il secondo anno consecutivo Marisa Laurito è accantoalla Lega del Filo d’Oro nell’iniziativa “Pasta della Bontà”,che in autunno porta nei mercati e negli agriturismi del cir-cuito Campagna Amica kit di pasta italiana tramite cui so-stenere l’Associazione. Ha scelto una ricetta «straordina-riamente buona e soprattutto facile, come dovrebbe esserela vita di tutti». D’altronde, per lei, il cibo è innanzitutto«un abbraccio che esprime affetto». E proprio in cucina po-trebbe arrivare una sorpresa... > A PAGINA 7

Il profumo dei cibi resta nel cuoreVISTI DA VICINO

NESSUNO È AUTORIZZATO A RISCUOTERE CONTRIBUTI in nome o per conto della Lega del Filo d’Oro. Chi intende effettuare donazioni può farlo mediante il c/c postale 358606 intestato a: Lega del Filo d’Oro - Osimo (AN)

Taglio del nastro. Sono stati i ragazzi che vivono nel Centro a tagliare il nastro e far entrare autorità e ospiti

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PAGINA 2

PRIMO PIANO

> DA PAGINA 1

I l nuovo centro si estendesu una superficie di 11milamq, di cui 2.500 coperti.

Nasce dal sogno del papà diGabriele, l’avvocato Calisto For-nero, che nel 1996 iniziò adarsi da fare per creare nellasua città una struttura che po-tesse garantire ai ragazzi comesuo figlio la stessa qualità e lestesse competenze che avevanotrovato a Osimo. «Camminan-do nel parco ho immaginatopapà come un bravo giardi-

niere, che ha saputo seminarequesto progetto nel cuore ditante persone», ha detto MattiaFornero a nome della famiglia.Il parco collega le quattro pa-lazzine di cui è composto ilCentro: «due gialle per le resi-denze degli utenti e le foreste-rie», spiega Alberto Mantovani,il direttore. «L’ala rossa è de-stinata alle aule e ai laboratoriper attività occupazionali e ria-bilitative, l’ambulatorio, infer-meria, palestra fisioterapica euffici amministrativi. Un’ultima

palazzina ospita mensa, cucinae lavanderia». Tanti colori chefanno allegria, ma non solo:ogni colore sottolinea la fun-zione di ogni edificio e facilital’orientamento di chi ha un re-siduo visivo. «L’uso di contrasticromatici è presente ovunque,come i materiali diversi perruvidità, che agevolano il ri-conoscimento degli ambienti»,evidenzia Mantovani. Una casaprogettata su misura di chi laabiterà, un luogo sicuro in cuivivere - per quanto possibile -una vita autonoma.

Sinergie positiveIl Centro di Modena è anche

un modello di sinergie, contanti attori che hanno lavoratoinsieme per un unico obiettivo.Li ha ricordati Francesco Mar-chesi, presidente della Legadel Filo d’Oro: l’avvocato For-nero con l’associazione Come-Te; Bruno Iseppi, un altro papà,con la onlus Luci di ComeTe;Fondazione Vodafone, checoinvolgendo anche i suoiclienti ha dato un grosso con-tributo finanziario; i privati ele aziende che sostengono in-cessantemente la “Lega”. Maanche le istituzioni, dal Co-mune di Modena alla Ausl lo-cale: «La nascita di questo cen-tro è importante per tutto ilterritorio, perché questa inte-razione genererà un arricchi-mento reciproco. Già lo si vedenella crescita della rete del vo-lontariato», ha detto il direttore

generale Mariella Martini. An-che Rossano Bartoli ha volutoevidenziare questa reciprocità:«Intendiamo portare una espe-rienza specifica in un contestodi servizi già ricco e attento aibisogni delle persone con di-sabilità. Vogliamo essere unarisorsa in più, per i sordociechie le loro famiglie ma ancheper il territorio. Il parco delCentro, adeguatamente attrez-zato, vuole essere qualcosa chesi aggiunge all’offerta dei ser-vizi». Si tratta di un esempiopositivo, salutato con grandefavore dal viceministro MariaCecilia Guerra: «Mi piacerebbeche tutta l’Italia assomigliassea Modena, oggi», ha ammesso.

Lo “zio” RenzoA Modena c’era anche Renzo

Arbore, che fin dal 1989 è te-stimonial dell’Associazione eche ha tenuto a battesimo tuttele sedi della “Lega”. «Perchéda tanti anni è fedele all’Asso-ciazione?», chiediamo a bru-ciapelo. Lui trasecola: «Perchénon sono io che do qualcosaalla Lega del Filo d’Oro, sonoloro che danno a me. Tantepersone mi avvicinano per stra-da per dirmi che conoscono eapprezzano il lavoro che la“Lega” fa per i bambini sordo-ciechi. Il pubblico mi vuolebene anche per merito vostroe io sono molto felice di poterstare al vostro fianco». •

Un concorso per disegnare il logo dei nostri cinquant’anniIl 20 dicembre 2014 la Lega del Filo d’Oro compirà cin-quant’anni. La prima iniziativa per festeggiare questotraguardo è un concorso per disegnare il logo che ac-compagnerà l’Associazione per l’intero 2014. Possonopartecipare professionisti (progettisti, designer, archi-tetti o ingegneri) e studenti (degli ultimi due anni dicorso delle facoltà di architettura, ingegneria e dellescuole di design). La proposta dovrà includere il logooriginale della Lega del Filo d’Oro e l’indicazione del-l’anniversario, 50. Il concorso è indetto da Lega del Filod’Oro in collaborazione con ADI - Associazione Italianaper il Design Industriale e AIAP - Associazione italianadesign della comunicazione visiva. La giuria è compostada Rossano Bartoli, segretario generale Lega del Filod’Oro; Marco Pietrosante, rappresentante ADI; CarlaCacianti, rappresentante AIAP; Roberto Orsi, presi-dente Errepi Comunicazione; Giuseppe Frangi, diret-tore Il vincitore riceverà una targa ricordo riprodu-cente il logo selezionato, che verrà consegnata durantela cerimonia di premiazione prevista entro il 20 dicem-bre 2013. Info: [email protected]

1964-2014

Per informazionicontatta

Ufficio Comunicazione e Raccolta Fondi071 72 31 763

[email protected]

Accendi la speranza con un regalo o un messaggio augurale della Lega del Filo d'Oro. A Natale dona il tuo sostegno alle attività a favore delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. Sul nostro catalogo 2013 trovi tante proposte fra cui scegliere per te e i tuoi cari. Affrettati, il Natale è vicino!Scopri le nuove idee Natale 2013 su momenti.legadelfilodoro.it

A Natale metti la speranza sotto l’albero!

Dai più valoreal Natale!

Cerimonia. Ecco alcuni dei protagonisti dell’inaugurazione: da sinistraRossano Bartoli, segretario generale; Giorgio Pighi, sindaco di Modena; RenzoArbore; Francesco Marchesi, presidente; il palco delle autorità; Valentino Cavalca, presidente del Comitato dei Famigliari e Mattia Fornero, figlio dell’avvocato che ha avviato il progetto del Centro.

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ATTUALITÀ

Il centro del futurosi ispira ai chiostri medievali

L’ARCHITETTO STEFANO GUIDARINI ILLUSTRA LA FILOSOFIA ALLA BASE DEL PROGETTO DELLA LINGUETTA

Un sistema di patii darà tanta luce naturale e spazi di incontro, oltre a collegare armonicamente i vari edifici

Èun progetto a cui ingegneri e ar-chitetti hanno lavorato per treanni. E il cui primo lotto sarà

realizzato in altri tre anni, massimo treanni e mezzo di lavori. Questi dati ba-stano a far capire la complessità del can-tiere della nuova sede della Lega delFilo d’Oro a Osimo, in zona Linguetta,i cui lavori procedono a pieno ritmo:durante l’estate sono state completatela recinzione e la viabilità interna, sonopartiti gli scavi e si è avviata anche larealizzazione dell’impianto di geotermia.A finanziare questa imponente operasarà la generosità di tanti sostenitori,insieme a un mutuo importante con-cesso da Banca Prossima con fondi dellaBanca Europea degli Investimenti (BEI).

La fonte d’ispirazione è affascinante:i chiostri dei monasteri medievali. «Èuna soluzione che trasmette subito il senso di acco-glienza», spiega Stefano Guidarini, titolare dello studiodi architettura milanese che ha seguito il progetto: «Ipatii dell’Istituto avranno lo stesso ruolo dei chiostri:portano all’interno aria e luce, ma soprattutto sonoluoghi d’incontro, terapia e riposo». Il chiostro è unelemento molto utile all’interno di una struttura comequella della Lega del Filo d’Oro che si articola in piùedifici, ciascuno con la sua funzione distinta, ma chedevono allo stesso tempo essere fisicamente collegati

tra loro: istituto di riabilitazione; uffici amministrativi;residenze per trattamenti temporanei e per lungode-genti; palestre; piscine; cucina e mensa.

Bellezza, creatività e disciplina La nuova sede della Lega del Filo d’Oro sarà una

struttura d’avanguardia, ma lontanissima dall’approc-cio monumentale che a volte caratterizza progetti ana-loghi: Guidarini ci tiene a fare questa precisazione,dicendo che «la Lega del Filo d’Oro non vuole co-

struire un complesso nuovo per auto-celebrarsi, ma per curare e assistere me-glio i propri ospiti. Non è un problemasolo funzionale, ma di qualità della vitae del lavoro, che si ottiene anche attra-verso la progettazione degli spazi, con imateriali adatti, con la bellezza». Assi-stere meglio i propri utenti vuol dire,fra l’altro, portare i posti disponibili da56 a 80 per quelli a tempo pieno(+43%) e da 15 a 20 per l’accoglienzatemporanea (+33%), con una netta ri-duzione delle liste d’attesa. Sorprendeche la bellezza abbia un ruolo di primopiano in un ambiente pensato per per-sone che non possono vedere, ma Gui-darini spiega che «la bellezza riguardail decoro, l’adeguatezza al tema e al-l’ambiente, l’appropriatezza dei mate-riali». Così la luce, le forme, i colori, i

materiali scelti aiuteranno gli utenti a cogliere i ritmidella giornata e le stagioni.

Guidarini non è nuovo alla progettazione di unambiente che sarà abitato da persone sordocieche,avendo già seguito il Centro di Lesmo: «Non è neces-saria una particolare specializzazione tecnica: è comese i temi fondamentali dell’architettura venissero am-plificati. Sembra strano, ma per affrontare gli aspettitecnici ci sono volute intuizione e creatività, per quelliartistici sono servite precisione e disciplina». •

L a collana sulla Lega del Filo d’O-ro si arricchisce di un secondovolume: Le chiavi dello scrigno,

che racconta il metodo riabilitativo mes-so a punto all’interno dell’Associazione.Il titolo fa riferimento a una frase diOscar Luigi Scalfaro, allora Presidentedella Repubblica: dopo una visita a Osi-mo parlò della «misteriosa ricchezza diintelligenza e di amore» che aveva vistonei sordociechi, «tesori inestimabili chela natura ha chiuso in scrigni senza chia-vi». Il libro mostra come la Lega delFilo d’Oro sia stata capace di trovare lechiavi per aprire quegli scrigni. Il volu-me, a firma di Sara De Carli, è stato di-stribuito con Vita, il magazine del nonprofit. Riccardo Bonacina, il direttore,ce lo presenta.

Lei conosce da molti anni la Legadel Filo d’Oro. Che cosa l’ha colpi-ta, leggendo il libro?

Il libro restituisce un aspetto che nellaLega del Filo d’Oro è più evidente chein altre associazioni: il suo essere una“storia di persone”, di uomini e donneche si sono mobilitati e si mobilitano

per rispondere a un bisogno. Che que-sto sia ancora percebile è sorprendentein un’organizzazione che compie 50 an-ni e che ha saputo andare oltre la bio-grafia dei suoi fondatori. È un vero te-soro, che spero la “Lega” non smarriràmai. Il libro poi testimonia come questoaspetto della vita dell’Associazione pe-netri dentro i metodi della riabilitazione,che sanno evolversi. Credo che questosia stato possibile perché nella “Lega” lepersone (operatori, medici, volontari)sono e si sentono protagonisti.

Il tema può sembrare ostico: per-ché narrare un metodo scientifico?

Il libro racconta l’evoluzione del metodoriabilitativo ma lo fa, giustamente e per-ciò in maniera leggibile e avvincente,raccontando una storia che si dipananel tempo, la storia di Rosina, di Patri-zia, di Lorenzo, di Mauro e tanti altri edel loro lavoro attento a trovare ognispiraglio possibile di azione, tra vincolie opportunità.

Perché lo reputa interessanteper tutti i suoi lettori?

In una delle prime strisce di Peanuts,

con un quotidiano in mano, CharlieBrown diceva: «Com’è che sappiamotutto e non conosciamo niente?». Oggiquella domanda si è moltiplicata permille: viviamo in un perenne brusio diinformazioni, ma senza la possibilità diconoscere. Il giornalismo che abbia acuore il suo senso deve uscire dal brusioper ritornare a raccontare la storia dellepersone, i fatti della vita. Il raccontareimplica l’apertura di uno spazio dialo-gico, con almeno due interlocutori: chiracconta e chi ascolta, mentre l’infor-

mazione è unilaterale. In questo noi diVita siamo facilitati dal rapporto che ab-biamo con tante associazioni, come laLega del Filo d’Oro: questo ci aiuta anon affogare nel brusio, tanto è lo spes-sore di vita e di storie che ci vengonosegnalate. Il raccontare implica poi an-che una diversificazione di mezzi: l’ar-ticolo di giornale, la notizia web e il li-bro, come i due dedicati alla “Lega” (iprimi due), perché il racconto, comeogni vera camminata, ha passi diversisia per chi narra sia per chi ascolta. •

Così abbiamo trovato le chiavi dello scrignoDOPO LA BIOGRAFIA DI SABINA SANTILLI, UN NUOVO LIBRO SULLA NOSTRA ASSOCIAZIONE

Il metodo riabilitativo d’eccellenza raccontato attraverso le persone che lo hanno costruito

Le chiavidello scrignoIl metodo riabilitativo della Lega del Filo d’Oro

Sara De Carli

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Pagine di vita. Riccardo Bonacina e Sara De Carli

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DAI CENTRI E DALLE SEDI

Centri e sedi hanno ripreso laloro attività ordinaria e dato ini-zio a un nuovo anno di espe-

rienze, scoperte e proposte. Sui territorinascono anche belle sinergie tra la Legadel Filo d’Oro e altri soggetti impegnatisul fronte della disabilità, testimoniatenelle esperienze raccontate in questapagina. Le disabilità e i bisogni sonodiversi, ma per tutti c’è il desiderio dicreare relazioni, sperimentare nuoviambienti, incontrare nuovi stimoli.Un’ospitalità reciproca che generascambi e confronti e fa crescere tra icittadini l’attenzione ai bisogni dellepersone con disabilità, nei volti e neiluoghi che si vedono ogni giorno.

MOLFETTARecitare in un film per conoscere nuovi amiciLo scorso 11 settembre, il Centro resi-denziale di Molfetta somigliava a unvero set cinematografico, con tanto ditelecamera, ciak, regista e assistenti altrucco. Alessandro, Rosario e Giacomodel Centro residenziale di Molfetta, piùGiovanna Pia e Mariangela dei serviziterritoriali hanno partecipato al pro-getto “Ciak si gira”, promosso dalla coo-perativa sociale Per.la di Bari, che lavorasull’autismo. Il prodotto finale, firmatodal regista Vincenzo Ardito, sarà unmediometraggio dal titolo “Casaperla”.L’obiettivo vero, però - spiega SergioGiannulo, direttore del Centro sociosanitario - è quello di aumentare le ca-pacità relazionali ed espressive dei ra-gazzi: «per questo abbiamo coinvoltole persone che stanno già lavorando alsuperamento di alcune difficoltà rela-zionali». Non si è trattato solo di met-tersi in gioco come “attori” davanti auna telecamera, ma anche di entrarenelle dinamiche di un gruppo di lavoro:del cast infatti facevano parte, oltre aicinque utenti della lega del Filo d’Oro,una quindicina di altre persone con di-verse disabilità, provenienti dai centridiurni del territorio. Dopo la sede di

Molfetta, il set si è spostato in altri luo-ghi, così gli attori hanno avuto mododi sperimentarsi anche in contesti di-versi, meno famigliari.

LESMOQuel Mondrian “golosone” da vedere con le ditaTra i quadri premiati non ce n’è nem-meno uno realizzato dagli ospiti delCentro di Lesmo, ma poco importa. Loscorso 18 settembre una bella giornatadi sole ha accolto i 120 partecipantialla prima mostra sensoriale organizzataa Lesmo in collaborazione con la coo-perativa Solaris, che ha portato nel Cen-tro della Lega del Filo d’Oro gli utentidei centri diurni di molti paesi dellazona. Le attrazioni della giornata eranodue: i laboratori e la mostra di quadritattili. Gli ospiti hanno visitato in ma-niera itinerante una serie di stand, inognuno dei quali hanno potuto vedereda vicino un’attività: costruire collane,fare bigné, preparare un cocktail, fareun massaggio con creme profumate,realizzare originali strumenti musicali

artigianali (forse il più apprezzato). Lamostra sensoriale, con le sue sediciopere esposte, è stata una vera esplo-sione di creatività, colori, dettagli in ri-lievo, profumi a reinterpretare operecelebri come Il bacio di Klimt e la Damacon l’ermellino di Leonardo oppure araffigurare il sole con un misto di semie una scena di vita africana con chicchidi caffé. «I quadri sono stati premiati

da una giuria esterna, che li ha valutatiin una maniera molto particolare»,spiega Eleonora Molteni del Centro diLesmo, «i giurati hanno dato il loroprimo voto bendati, osservando ogniquadro attraverso tatto, udito e odo-rato. Solo in un secondo momento èstata tolta loro la benda dagli occhi ehanno potuto esprimere un secondovoto, partendo dalla vista. È stata un’e-sperienza particolare». Il quadro piùvotato è stato il “Mondrian golosone”,che riprendeva i classici quadrati colo-rati del pittore olandese con l’origina-lissima aggiunta di caramelle di ogniforma, dimensione, colore e profumo.

ROMA E NAPOLIWeek end di sollievo,tra canoe e asinelliSia la sede territoriale di Roma siaquella di Napoli hanno proposto ai loroutenti un soggiorno di sollievo: duegiorni in allegria, nelle mani esperte dioperatori e volontari della Lega del Filod’Oro, per consentire ai famigliari unpo’ di riposo. Da Napoli, il 22 e 23agosto, sono partiti in dieci alla voltadi Gallo Matese per partecipare allegiornate dello sport organizzate dallaUisp: tutti i quattro ragazzi della “Lega”,accompagnati dai volontari, hanno spe-rimentato l’emozione di un giro in ca-

noa sul lago e i più co-raggiosi dell’arrampicata.Da Roma invece eranoin 16 per il week end aMonte Compatri, nei ca-stelli romani: gli ottoutenti sono stati impe-gnati in un laboratoriocreativo dove hanno di-pinto pietre e creato unsimpatico bruco ditappi, mentre il cloudella gita è stata la gior-nata trascorsa fra i coni-gli, le oche, gli asini e icani dell’associazione LaCollina degli Asinelli. •

Come fa bene aprire le porte AUMENTANO LE ATTIVITÀ ORGANIZZATE IN SINERGIA CON ALTRE ASSOCIAZIONI

Quadri tattili, un film, un giorno con gli asini e una gita in canoa: tante occasioni per stimolare capacità espressive e relazionali

Opere d’arte.Un utente del Centro di Lesmo esplora uno dei quadri tattili in mostra

Ha solo tre articoli, ma dalle conseguenzemolto importanti. È la legge approvataall’unanimità dall’Assemblea legislativa

della Regione Marche lo scorso 10 settembre,che prevede il riconoscimento della «particolarespecificità dell’attività multidisciplinare svoltadalla Lega del Filo d’Oro». La legge riconosce la“Lega” quale «punto insostituibile per l’assi-stenza, l’educazione, la riabilitazione, il recuperoe il reinserimento delle persone sordocieche edei pluriminorati psicosensoriali»: si tratta di unatto formale che apre all’Associazione la possi-bilità di accedere a contributi dello Stato e del-

l’Unione Europea in favore delle attività chesvolge. La Regione Marche si impegna anche aincentivare lo sviluppo del volontariato per ilreinserimento dei pluriminorati psicosensoriali,a promuovere percorsi nelle scuole per far co-noscere la sordocecità e ad assegnare alla Legadel Filo d’Oro un contributo annuale per i ser-vizi forniti agli utenti, di entità da stabilire dianno in anno, già a cominciare dal 2014. PerRossano Bartoli, segretario generale, «l’approva-zione di questa legge regionale è un riconosci-mento significativo che ci consente di guardareagli obiettivi futuri con maggiore fiducia». •

Una legge per la Lega del Filo d’OroREGIONE MARCHE RICONOSCE LA NOSTRA SPECIFICITÀ

Un passo propedeutico all’accesso a fondi nazionali ed europei

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Sul set. Le riprese all’interno del Centro di Molfetta

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PAGINA 5

STORIE DI VITA

Margherita percorre ilvialetto fiera, permano alla mamma.

Schiaccia lei il pulsante peraprire, con la mamma che laguida con la voce e le sostienela mano. Mi abbraccia e si fadare un bacio. La mamma sor-ride: «Questa è la Lega del Filod’Oro». Margherita ha seianni, vive a Varese, frequentala scuola materna, ama nuo-tare, la nutella e la sedia a don-dolo: l’ha scoperta a Osimo loscorso maggio, durante il suoterzo trattamento intensivo, esarà il regalo che riceverà aNatale. È nata prematura, a 28settimane e per quarantagiorni sono stati in due a lot-tare in terapia intensiva: «PoiVincenzo si è fatto da parte elì ho capito che Margheritadoveva essere salvata, primanella vita e poi nella qualità divita, con tutte le nostre forze»,dice Italia, la mamma. Quellafrase - «questa è la Lega delFilo d’Oro» - Italia la ripeterà

molte volte: quando Marghe-rita fa segno di aver sete, beveda sola e da sola posa il bic-chiere sul tavolo; quando va incamera sua e per un po’ restaa giocare con coperchi e sca-tole, mentre noi parliamo;quando papà Rocco tira fuoriuna foto di Margherita al risto-rante, seduta e sorridente.«Terapisti bravi ne abbiamotrovati tanti», spiega Italia,«ma solo grazie alla Lega delFilo d’Oro noi sappiamo ge-stire il quotidiano. La fisiote-rapia e la logopedia sonoimportantissime, ma si trattadi poche ore alla settimana:noi invece viviamo con i nostrifigli tutto il giorno e tutta lanotte e solo la “Lega” lavorasui gesti quotidiani. Hannotrasformato tutta la nostra fa-miglia, non solo Margherita».

Capaci di stare accantoMargherita è uscita dalla te-

rapia intensiva a due mesi,con una lesione cerebrale e

una tetraparesi infantile.Dopo poche settimane i testrivelano che ha anche pro-blemi di vista e una sorditàprofonda bilaterale.

Mamma Italia e papàRocco, che fa l’oculista, dallaCalabria salgono a Varese. Ac-cettano di operare la bambina,a patto che per un anno restiin città. Rocco e Italia hannotempo fino a sera per deci-dere, ma gli basta guardarsinegli occhi: Italia e Margheritasi trasferiscono a Varese, per iprimi tre anni da sole, poiRocco le raggiunge. L’inter-vento non dà i risultati speratie solo nel 2011 una ritaraturadelle mappe, questa volta fattaa Merano, regala a Margheritail piacere di udire: «Adesso leicerca l’apparecchio, se lomette da sola».

Alla Lega del Filo d’Oro ar-rivano quando Margherita hatre anni, su consiglio di un’al-

tra mamma: «Mi si è apertoun mondo, perché gli opera-tori hanno intuito che mia fi-glia aveva delle competenze inpiù, delle potenzialità. Lorosono bravissimi nell’intuirepossibilità che un genitorenemmeno immagina, comedei rabdomanti: ci riesconoperché si prendono tantissimotempo per stare con il bam-bino e osservarlo», dice Italia.E inizia a raccontare, sorri-dendo, con Margherita che lesi accoccola in braccio e sgra-nocchia wafer: «Quandosiamo andate a Osimo per laprima volta, Margherita avevail pannolino e mangiava solocibo frullato. Ricordo ancorale parole che mi dissero: “Si-gnora, è lei a non esser prontaa toglierle il pannolino, nonMargherita”. Era vero. Lorosanno imporsi nella manieragiusta, accompagnarti permano, far emergere la consa-

pevolezza nei ragazzi comenei genitori. Riescono a fartisentire capace di stare accantoa tuo figlio. Ed è un regalomeraviglioso».

Fotogrammi dell’autonomia Dopo il primo soggiorno a

Osimo, Italia e Rocco inizianoa vivere una quotidianità piùserena, naturale. Tornano aVarese con gli strumenti peraccudire al meglio Margheritae far fiorire quelle competenzeche erano come in bocciolo:pian piano Margherita si de-sensibilizza verso i cibi solidie impara ad apprezzarli. Unanno e mezzo dopo, con il se-condo trattamento, l’obiettivoè imparare ad alzarsi in piedi:«A Osimo scopri che l’auto-nomia si raggiunge scompo-nendo un gesto complesso intanti piccoli fotogrammi. Cosìla “Lega”, con le sue tecnichee il suo know how, entra nellagestualità di tutti i giorni».

L’ultimo trattamento diMargherita è recentissimo:«sono stata orgogliosa di farvedere tutti i progressi di Mar-gherita», confessa Italia. Per iprossimi mesi Margherita la-vorerà sulla comunicazione,per iniziare a esprimere condei gesti ciò che vuole e comesi sente. Con i gesti ha già im-parato a dire “basta”, “ancora”,“ciao”. E i suoi giochi vis a viscon la mamma sono spessoesercizi per abituarla a starevicino a un’altra persona, inuna prima forma di socializ-zazione.

È l’ora del bagnetto serale,e dei saluti. Italia chiama l’a-scensore e mi dice: «Marghe-rita mi ha cambiato la vita,certo. Ma me l’ha cambiata inmeglio». •

Margherita, un piccolo fiore che sta imparando a sbocciare

ITALIA E ROCCO RACCONTANO I PICCOLI GESTI QUOTIDIANI PER SVILUPPARE TASSELLI DI AUTONOMIA

Ogni bambino ha in sé molte potenzialità, ma per intuirle servono tempo e metodo. Alla Lega del Filo d’Oro non mancano

fai diventare i tuoi momenti di festa un’occasione di solidarietà.

Per le occasioni più gioiose della tua vita, battesimo, comunione, cresima, matrimonio, anniversario, laurea sostituisci le tradizionali bomboniere con quelle dellaLega del Filo d’Oro e contribuisci così ad aiutare i bambini e gli adulti sordociechi e pluriminorati psicosensoriali.

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DALL’ASSOCIAZIONE

AGENDA

ParmareggioValigetta del Natale,parmigiano solidaleI topini bianchi della Par-mareggio non sono soloveri intenditori di formag-gio, ma anche di solida-rietà. L’azienda leader nellaproduzione e vendita delparmigiano reggiano harealizzato una confezionesolidale, dedicata alla Legadel Filo d’Oro, che saràdisponibile nei supermer-cati da novembre e perl’intero periodo natalizio.Acquistando una confe-zione di parmigiano reg-giano con il logo dell’As-sociazione, si donerà uneuro alla Lega del Filod’Oro e si potranno cosìsostenere i tanti progettiper aiutare chi non vedee chi non sente ad usciredall’isolamento. Vi aspet-tiamo numerosi: con ilvostro aiuto potremo po-tenziare il nostro inter-vento per tanti. •

GVM Care e TherabelAiutare gli altri fa stare bene GVM Care & Research halanciato nelle farmacieMedBox, una serie di pac-chetti per il check up dellasalute, contenenti visitespecialistiche ed esami aprezzi contenuti: con l’ac-quisto di ogni kit si de-volvono 2 euro alla Legadel Filo d’Oro. Fronte sa-nitario anche per l’inizia-tiva sociale della filiale ita-liana di Therabel Pharma:nei mesi di settembre eottobre ha sostituito ilclassico gadget aziendaledato ai medici con unadonazione di pari valorea una organizzazione nonprofit. Fra le non profitche gli informatori hannoproposto ai medici c’erala Lega del Filo d’Oro. •

Parmigiano Reggianoda intenditori.

D onare da oggi è anco-ra più semplice e piùbello. Da qualche set-

timana è online il nuovo sitodedicato a chi vuole sostenerel’attività della Lega del Filod’Oro ed essere al fianco deglioperatori che ogni giorno in-segnano alle persone sordocie-che come essere autonomi neipiccoli gesti quotidiani, comeorientarsi, come comunicare.

Grazie al nuovo sito, donareè più bello perché i video e le

testimonianze di utenti, fami-glie e operatori fanno vivere indiretta quello che si fa dentro iCentri: non è facile immagina-re come sia la vita di chi non

vede e non sente, di come sipossa dialogare con il mondo,e i video danno questa emo-zionante possibilità. Donare èancora più semplice perché

non serve più inserire ogni vol-ta i propri dati personali: a chiè già registrato sarà sufficientedigitare le proprie credenzialie cliccare sul pulsante «donaora». Dal nuovo sito sarà pos-sibile fare donazioni online concarta di credito e con paypal,e per la prima volta si potràfare online una donazione pe-riodica, sia con carta di creditoche con il RID bancario: ba-steranno pochi clic da casa. •http://donazioni.legadelfilodoro.it

Donare è più facile e più belloDEBUTTA UN NUOVO SITO PER LE DONAZIONI ONLINE

Uno spazio per esserci ancora più vicini, con i video che raccontano la quotidianità dei nostri centri

Ogni sera... Ogni notte...

Dal 1964 siamo con loro, ogni giorno.

Con il RID, anche tu puoi.Per informazioni:

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Lasciare una traccia di benesenza nemmeno volere un grazie

PER LA PRIMA VOLTA L’ITALIA HA CELEBRATO LA GIORNATA INTERNAZIONALE DEI LASCITI

Due notai raccontano con commozione le motivazioni di chi fa testamento solidale

I l 13 settembre l’Italia ha celebrato perla prima volta la Giornata Internazio-nale dei Lasciti. Nata nel 2011 nel

Regno Unito, da noi la giornata è statapromossa dal network Testamento Solida-le: un gruppo di grandi organizzazioni nonprofit, tra cui anche la Lega del Filo d’Oro,che vuole sensibilizzare l’opinione pubbli-ca sull’importanza del lascito in favore dicause sociali. L’interesse verso questo stru-mento è in graduale crescita e sempre piùpersone lo pensano come un’opportunitàper continuare anche dopo la vita il pro-prio impegno solidale, oltre che per tute-lare al meglio il futuro dei propri cari.

Parlarne è difficile, per la delicatezzadell’argomento. I notai sono i confidentiprivilegiati di questo nobile desiderio direstare accanto a chi fa del bene. «Non èinfrequente incontrare persone che sento-no la necessità di sostenere delle onlus,destinandovi parte del patrimonio», rac-conta il notaio Pietro Ciarletta, che esercitaa Osimo e segue da vicino la Lega del Filod’Oro. «Le persone che si rivolgono a me

hanno le idee più che chiare: i loro desideriincrociano alla perfezione la mission dellaonlus e una chiacchierata con il notaio ser-ve solo a togliersi i dubbi tecnici». In que-sto ruolo tecnico il notaio però è anchetestimone di una generosità che non puònon coinvolgere sul piano umano: «È fontedi grande emozione poter ascoltare il di-panarsi delle volontà raccontate nella spon-taneità», ammette il notaio Ciarletta: «Iltestamento è il documento sicuro a cui af-fidare questo desiderio di solidarietà e trale sue righe si nasconde il pudore di ungesto da svelare solo dopo la morte, quasia lasciare una traccia di bene senza la ne-cessità di essere ringraziati».

Anche Adolfo de Rienzi, presidentedell’Accademia Nazionale del Notariato,vede un «crescente interesse verso il testa-mento solidale» e nota che «le personeprediligono organizzazioni affidabili, soli-de, con una storia che dimostri il loro es-sere in grado di produrre dei risultati. Que-sto conta più della notorietà del nome». Ède Rienzi a spiegare che la familiarità degli

italiani con il testamento solidale può au-mentare ancora sfatando alcuni luoghi co-muni, non sempre corretti. Se è vero che«non c’è nulla di peggio di un testamentoche, per un errore di forma, non consentadi realizzare la volontà del testatore», dice,fare testamento non è difficile come si pen-sa e basta il consiglio di un notaio (anchela Lega del Filo d’Oro mette a disposizionei suoi esperti) per sciogliere ogni dubbio.Bisogna sapere, ad esempio, che il testa-mento è un atto revocabile in qualsiasimomento e che - soprattutto nel caso sidesideri lasciare le proprie sostanze a unaonlus - è fondamentale la sua reperibilità.

Quanto al contenuto - posto che ognilascito, anche il più piccolo, è prezioso - inotai osservano come in questo momentodi crisi la vendita di un immobile possarisultare non facile rispetto al valore au-spicato: «Per esperienza però», assicuraCiarletta, «le onlus fanno grandi sforzi am-ministrativi pur di ottimizzare i vantaggidella rivendita dei beni loro lasciati». • [email protected] - tel. 071.72451

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Con il metodo Malossi i sordo-ciechi possono comunicare

tra loro e con gli altri attraverso lamano, toccando (lettere nere) opizzicando (lettere azzurre) levarie parti di essa che corrispon-dono a una precisa lettera dell’al-fabeto. Colpisce la velocità con cuile persone sordocieche comuni-cano con ilMalossi.Questo me-todo èutiliz-zato,in ge-nere, dallepersone chehanno ap-preso il linguaggio verbale primadi diventare sordocieche. Si prestabene anche alla comunicazionecon persone che sentono e ve-dono normalmente, che lo pos-sono praticare facilmenteutilizzando un guanto che riportale lettere dell’alfabeto.

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DALL’ASSOCIAZIONE

VISTI DA VICINO

Ènata a Napoli e la prima cosa chedice di sé è proprio che non le sa-rebbe piaciuto nascere in nessun’al-

tra città, perché a Napoli il teatro si respiranelle strade, da quando sei in fasce: «lacommedia, l’ironia e i tempi comici ti av-volgono come ti avvolge il mare». MarisaLaurito nella sua lunga carriera è statatante cose: donna di teatro, di televisione,di spettacolo, sempre capace di reinven-tarsi restando fedele a se stessa. Anchequest’anno l’attrice è accanto alla Lega delFilo d’Oro nell’iniziativa “Pasta dellaBontà”, con una ricetta che ha scelto per-ché è «straordinariamente buona e soprat-tutto facile... come dovrebbe essere la vitadi tutti»: i fusilli alla Libero Bovio.

Ricorda come e quando ha incontratola Lega del Filo d’Oro?

L’ho conosciuta attraverso Renzo Arbore,moltissimi anni fa, con una passione chemi aveva colpito moltissimo. Ogni voltache con Renzo iniziamo a parlare dellaLega del Filo d’Oro finiamo sempre perdiscutere di religione e dell’ingiustizia percui alcuni bambini nascono con problemicosì grandi, senza alcuna colpa.

Ha mai visitato un centro dell’Associa-zione?

No, non so se ne avrei la forza: mi sentouna donna d’azione, se c’è da attivarsi perfar conoscere, promuovere, raccoglieresoldi io ci sono, ma davanti a quei ragazziio non potrei fare nulla, mi sento male.Non sopporto di essere impotente. Am-miro molto Renzo che invece ha un rap-porto personale con l’Associazione e con isuoi ospiti.

La cucina, con i suoi profumi e sapori,

è un ambiente privilegiato per le per-sone sordocieche, perché regala loroesperienze molto stimolanti pur in as-senza di vista e udito: c'è un sapore oun profumo che le è particolarmentecaro perché le porta alla mente un ri-cordo particolare?

Scusi, mi sono distratta perché ascoltan-dola mi è venuto in mente che forse potreifare qualcosa con loro proprio in cucina,perché sentono i profumi e i sapori. Nonci avevo mai pensato… Il profumo dei cibiè qualcosa che ti resta dentro, soprattuttoquelli dell’infanzia. Per questo dico sem-pre alle mamme di cucinare in casa, per-ché quei profumi restano nella testa e nelcuore. Io sento ancora il profumo dellatorta “Bil Bol Bul” che faceva mia mamma,una torta di cioccolato inventata durantela guerra, che anche nel nome mischiaamericano e napoletano.

Lei è in tv con un nuovo programma dicucina e ha scritto una nuova ricetta inoccasione della Pasta della Bontà: checos’è per lei cucinare?

È creatività e invenzione, ma soprattutto èun abbraccio che esprime affetto. Io hoiniziato a cucinare perché da giovanissima,tra gli amici della bohème, nessuno sapevafarlo: preparare una cena è una scusa perchiacchierare e per socializzare.

Non ha avuto paura di essere allegra.Ci regala un messaggio di serenità?

La vita è un grande dono, e sempre nellavita si ricevono regali straordinari. Mi pia-cerebbe che le persone seguite dalla “Lega”guarissero, ma non è possibile... Però intutte le situazioni si può raccogliere ciòche vi è di buono: ed è esattamente quelloche fa la Lega del Filo d’Oro.•

Come i sordociechi,io conservo nel cuoreil profumo dei cibi Per il secondo anno consecutivo Marisa Laurito è accanto alla Lega del Filo d’Oro nell’iniziativa “Pasta della Bontà”.

Sotto l’albero delle stellecrescono doni d’amore

Sabato 3 agosto, a Loreto(AN), la festa conclusiva delcampo estivo dell’associa-zione “L’albero delle stelle” èstata un successo. Protagoni-sti della serata sono stati ibambini e gli animali. Ilcampo scuola infatti per settesettimane ha coinvolto i bam-bini in attività a contatto conla natura, in un ambiente chericordava le fattorie di unavolta e la vita che vi si svol-geva. Il cuore del campo èstato il progetto “Costruire

per donare”: i bambini sonostati chiamati a creare piccolioggetti in legno, lavorandoloartigianalmente. Gli oggetticostruiti dai più piccoli sonodiventati doni preziosi, con-

segnati a diverse associazionitra cui la Lega del Filo d’Oro:l’idea alla base del progettoera la sperimentazione delladiversità come fonte di ric-chezza e di crescita e noncome elemento discrimi-nante. Nella serata di festaMauro Coppa, responsabiledel settore scolare e giovanidella Lega del Filo d’Oro, haparlato ai bambini e alle lorofamiglie delle tante cose cheun sordocieco può fare seadeguatamente seguito. •

UN FILO D’ORO CON I GIOVANISSIMI

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Come comunicanole persone sordocieche

Le persone sordocieche, che non possono avvalersi del linguaggioverbale, utilizzano sistemi di comunicazione alternativi, sfruttandole proprie capacità residue per interagire con gli altri, capire e farsicapire. In ogni numero di Trilli nell’Azzurro approfondiamo uno traquesti sistemi.

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MALOSSI

SISTEMI DI COMUNICAZIONE/5

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DIARIO

Spettabile Lega del Filo d’Oro, ho ricevuto il bel libro che mi

avete mandato e vi ringrazio molto: lo stoleggendo con molta attenzione e mi com-muove apprendere il valore e la bellezzadella vostra associazione. Leggendo la ri-vista che regolarmente mi mandate riu-scivo a intuirne il valore, ma sapevo benpoco delle vostre origini e di quellastraordinaria persona che è stata SabinaSantilli. Ricevetti tempo fa anche il vostroinvito a visitare la vostra sede: mi sarebbepiaciuto accoglierlo, ma non mi è propriopossibile, perché io vivo sola e sono an-che avanti con gli anni, che sono 92. Viauguro di progredire sempre di più nellavostra missione, con sincero affetto,

Albertina B., Pergola (PU)

Spettabile Lega del Filo d’Oro, nel libro sulla vostra fonda-

trice, Sabina Santilli, emerge la grande vo-lontà di una donna che ha saputo valo-rizzare ogni singolo dono delle personecon disabilità multipla. L’eco della suavoce risuona ancora nelle numerose atti-vità che prestate in favore dei vostriospiti. Grazie anche per Trilli, su cui leggo

la storia dei piccoli ospiti e le novità suciò che fate. Un saluto sincero a tutti, inparticolare ai bambini. Con stima,

Giampaolo S., Roma

Cara Albertina, caro Giampaolo, siamolieti che abbiate apprezzato il volumesu Sabina Santilli. Come avrete letto inquesto numero di , ab-biamo pubblicato un secondo libro, cheracconta come è nato e come negli anni,attraverso la ricerca e la passione di tantiprofessionisti, ha preso forma quel me-todo riabilitativo che oggi consente ainostri utenti di raggiungere importan-tissimi risultati verso l’autonomia e divivere una vita piena di dignità. Spe-riamo possa essere per tutti voi unmodo per conoscerci meglio e apprez-zare ancora di più il nostro lavoro.

Egregio dottor Bartoli, spero di venire incontro nel

mio piccolo alle esigenze dei cari bam-bini, per farli uscire dallo stato in cui vi-vono e incontrare il mondo esterno: vor-rei fare di più, ma non posso. Tuttaviafinché vivrò penserò tutti i mesi ai bam-bini sordociechi e in particolare a Bene-

detta. Spero che con l’aiuto di tutti noi, ibambini sordociechi potranno avere tuttoil necessario e così vivere una vita menodura e meno triste. Vi saluto, anche daparte di mio marito

Silvana P., Roccavione (CN)

Cara Silvana, grazie per il suo contributoe il suo pensiero. Per noi è fondamentalepoter contare su un sostegno fedele,certo, che ogni mese stia vicino ai nostriospiti, proprio come facciamo noi.

Carissimi bambini, sono nonno Virginio e vi rin-

grazio delle vostre fotografie e delle careletterine. Io sono vecchio e solo e i vostriscritti mi fanno compagnia. Non possoinviarvi molto, ma vi penso tanto e vi ab-braccio tutti. Grazie anche alle vostre assi-stenti, che vi curano con amore.

Virginio, Tiene (VI)Caro signor Virginio, che bello che lei siconsideri e si definisca “nonno” per inostri bambini. Questo affetto, che è lostesso con cui tantissimi altri sostenitorici accompagnano, è molto importanteper noi, altrettanto prezioso del contri-buto con cui ci sostenete. Grazie!

Com’è rock l’app di GiovinazzoSi chiama Rock Invaders edè la prima app in favore deibambini sordociechi. L’app- un gioco per divertirsi asuon di musicisti robot sulproprio smartphone - èstata lanciata nella XIV edi-zione del Giovinazzo RockFestival. Parte del ricavato èdevoluto alla Lega del Filod’Oro. All’evento, organiz-zato dal circolo “Tressett” diGiovinazzo (BA), hannopartecipato anche alcuniutenti e operatori del Cen-tro di Molfetta, dando dalpalco la loro testimonanza.

Lo scontro generosodel rugby romano Unione Rugby Capitolina eLazio Rugby 1987 si sonoaffrontate il 14 settembre aRoma, in una partita di soli-darietà in favore della Legadel Filo d’Oro, organizzata

dal Rotary Club Roma Nordcon il patrocinio del RotaryInternational Distretto 2080e del Club CapitolinaRugby. Grande l’affluenzasugli spalti per assistere algioco delle due squadre diunder18. I ragazzi sono statigenerosi in campo e moltoattenti dopo la partita,quando il dottor FrancescoBaglio, presidente del Ro-tary Club Roma Nord, hapresentato le attività dell’As-sociazione.

Molfetta-Bariin campoUna sfida tutta pugliesequella che si è giocata il 5settembre tra il Molfetta e ilBari. A bordo campo, adassistere alla partita ami-chevole, c’erano anche al-cuni utenti del Centro diMolfetta della Lega del Filod’Oro, che hanno scam-biato i gagliardetti con ledue squadre. Il ricavato è

stato devoluto alla Lega delFilo d’Oro.

Storico legame conil Trofeo 5 TorriAppuntamento con losport per le vie di Osimo,con la presenza della Legadel Filo d’Oro. Domenica 8settembre il centro storicodella città ha ospitato oltremille atleti per la 31^ Edi-zione del “Trofeo 5 Torri”.La gara, una delle più pre-stigiose delle Marche, eraorganizzata dagli amicidell’Atletica Amatori OsimoBracaccini, di cui la “Lega”è da molti anni partneretico.

Una bandaallieta la Val di SoleI nostri meravigliosi volon-tari sono attivi anche in va-canza: Ermelino e Anna,che da anni frequentano laVal di Sole, grazie all’amici-

zia con la locale Pro Locohanno organizzato sulluogo un concerto in nostrofavore. Sede della manife-stazione il teatro di Dimaro(TN), allietato dalle allegrenote della banda locale. An-che alcuni sordociechi cheerano a Folgaria per il sog-giorno estivo hanno parte-cipato alla serata, godendodella musica attraverso levibrazioni di palloncini.

Bella partenza del Trofeo LamonicaMercoledì 18 settembre ilpiazzale del Centro di Ria-bilitazione di Osimo si èriempito di ciclisti e pub-blico. Partiva da qui il 26°“Trofeo Rigoberto Lamo-nica”, gara classica del cicli-smo nazionale per Elite eUnder 23. Fra l’entusiasmodel pubblico e dei ciclisti,sono stati proprio i ragazzisordociechi del Centro adare il via alla gara.

Cara Sabina, grazie per l’energia che ci hai donatoSono passati 14 anni daquando Sabina Santilli,fondatrice della Lega delFilo d’Oro, ci ha lasciati. Il12 ottobre la sorella Loda, iparenti e gli amici dellaLega del Filo d’Oro l’hannoricordata. Antonio Russo,ha voluto “parlarle” così:«Siamo qui per dirti grazieper l’immensa riserva dienergia d’amore che hai sa-puto donarci. Oggi la sor-docecità non mi impediscedi dire la mia, per questo tidevo ringraziare».

IN BREVE

Notiziario ufficialedella Lega del Filo d’Oro ONLUSAssociazione Nazionale riconosciutacon D.P.R. n. 516 del 19.5.1967

Via Montecerno, 1 - 60027 Osimo (AN)tel. 07172451 - fax 071717102c/c postale 358606

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Direttore editoriale Francesco MarchesiDirettore responsabile Rossano BartoliComitato di redazione Maria GiuliaAgostinelli, Chiara Ambrogini, Gianluca deTollis, Alessandra Piccioni.Segreteria di redazione Anna Maria Catena,Maria Laura VolpiniCoordinamento editoriale e grafica Sara De Carli e Antonio Mola -Vita Società Editoriale S.p.A.Stampa Tecnostampa s.r.l. - Loreto (AN)

Questo numero è stato chiuso in redazione il 2 ottobre 2013 ed è stato tirato in 388.000copie. Autorizzazione del Tribunale di Ancona29.7.1981 n.15. Bimestrale - Poste Italiane SpA -Spedizione in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n°46) art.1, comma 2 - DCB Milano

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