autismo e lavoro: storie sociali del progetto … · la presente guida è uno strumento informativo...

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AUTISMO E LAVORO: STORIE SOCIALI DEL PROGETTO START AUTISMO www.startautismo.it Unione Europea Fondo Sociale Europeo REGIONE ABRUZZO | P.O. FSE ABRUZZO 2007-2013 OBIETTIVO COMPETITIVITÀ REGIONALE E OCCUPAZIONE PIANO OPERATIVO 2009/2010/2011 - ASSE 3 INCLUSIONE SOCIALE ASSE 5 INTERREGIONALITÀ - TRANSNAZIONALITÀ Progetto Speciale Multiasse AZIONI INTEGRATE PER L’ACCOMPAGNAMENTO ALL’INSERIMENTO SOCIO-LAVORATIVO DEI SOGGETTI AUTISTICI CUP C99E11000730007

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AUTISMO E LAVORO:STORIE SOCIALIDEL PROGETTO START AUTISMO

www.startautismo.it

Unione EuropeaFondo Sociale Europeo

REGIONE ABRUZZO | P.O. FSE ABRUZZO 2007-2013OBIETTIVO COMPETITIVITÀ REGIONALE E OCCUPAZIONE

PIANO OPERATIVO 2009/2010/2011 - ASSE 3 INCLUSIONE SOCIALEASSE 5 INTERREGIONALITÀ - TRANSNAZIONALITÀ

Progetto Speciale Multiasse AZIONI INTEGRATE PER L’ACCOMPAGNAMENTOALL’INSERIMENTO SOCIO-LAVORATIVO DEI SOGGETTI AUTISTICI

CUP C99E11000730007

La presente guida è uno strumento informativo che raccogliealcune delle esperienze di inserimento lavorativo vissute dairagazzi coinvolti nel progetto “Start Autismo - SistemaTerritoriale per l’Autonomia e la Realizzazione dei Talenti dipersone con Autismo”, approvato dalla Regione Abruzzo.Il progetto, finanziato con il Fondo Sociale Europeo, è statorealizzato dal raggruppamento formato dalla Fondazione IlCireneo onlus per l’autismo, l’Associazione Focolare MariaRegna onlus, la Fondazione Maria Regina.

INDICE

pag. 4 Storie di successo di inserimento lavorativo

pag. 5 Io sono Francesco, vi presento la mia esperienza.

pag. 7 Il Tecnico dell’abilitazione professionaledi persone con autismo (TAP)

pag. 8 L'esperienza di Silvio - di Adele Merletti, TAP

pag. 10 La valutazione professionale delle persone con autismo

pag. 11 La preparazione al lavoro

pag. 12 L’esperienza di Andrea di Angelo Pastore,titolare Azienda Sarni di Vasto

pag. 14 Sarni: un esempio di inserimento lavorativo con adattamento

pag. 15 L'esperienza di Simone - di Adele Merletti, TAP

pag. 17 La storia di Max e Mirco, due ragazzi inseritiin un ambiente protetto - di Simonetta Reggi, TAP

pag. 19 La cooperativa sociale DARWIN

pag. 20 Mio figlio e l’esperienza Start Autismo

pag. 22 Il Parent training

PRESENTAZIONE

L’inserimento lavorativo di un adulto con autismo è un processofaticoso che va costruito da ciascuno di noi perché non c’è nulladi standardizzato; non è un processo né magico, né miracoloso,ma richiede tempo, impegno, studio, determinazione.

Richiede il cambiamento della mentalità in chi gestisce lepolitiche sociali e sanitarie perché occorre il coraggio di investiredi più nei servizi di inclusione sociale degli adulti con autismo.

Il progetto Start Autismo ci chiede di cambiare il nostro mododi essere, facendo tesoro delle nostre conoscenze sulle personecon autismo: dobbiamo crescere anche noi e imparare aragionare non più come operatori di strutture riabilitative, diservizi sociali, di terapisti o di assistenti, ma come imprenditorisociali e abilitatori di persone con autismo. Per questo, altermine del progetto, è nostra intenzione lanciare la “Rete deiCentri e dei Servizi per l’inserimento lavorativo di persone conautismo”, una risposta concreta che vuole confermare che illavoro per le persone con autismo è possibile.

Andrea BolliniResponsabile del Piano Operativo Start Autismo

Storie di successodi inserimento lavorativo

Il progetto Start Autismo, oltre alle attività di formazioneprofessionale, di parent training per le famiglie, di scambi diesperienze e diffusione delle buone prassi in rete con i centrieuropei e nazionali, di informazione e sensibilizzazione in temadi inserimento lavorativo, ha sperimentato progetti personalizzatidi abilitazione al lavoro in favore di adolescenti e adulti conautismo e ha attivato un’impresa sociale, la cooperativa socialeDarwin, per la sperimentazione di laboratori protetti.In questi due anni di attività, dal 2012 al 2014, il progetto havisto la formazione di una nuova figura professionale perl’abilitazione al lavoro di persone con autismo, il “Tecnicodell’abilitazione professionale di persone con autismo” e hasperimentato una serie di strumenti per l’inserimentolavorativo di 20 ragazzi con autismo.

“Il progetto ha tenuto conto delle diverse abilità, consentendodi avviare le fasi di preparazione e avviamento al lavoroattraverso formazione in aula e stage aziendali, rispettando lepotenzialità di ciascuno e prevedendo setting diversi con ununico e comune obiettivo: avviare al lavoro. Gli inserimentimeriterebbero la narrazione di ciascuna storia fatta diemozioni e impensabili risposte contornate di momentiaffrontati con una professionalità e un rispetto dei ruoli chehanno superato le attese”.

Germana SorgeResponsabile RTI del Progetto Start Autismo.

Il lavoro per le persone con autismo è possibile. Non soltanto perle persone con autismo ad alto funzionamento, ma anche per lepersone con forme di autismo più gravi. Vi presentiamo, di seguito,alcune storie professionali e personali dei ragazzi coinvolti.Alcuni dei nomi dei protagonisti delle storie raccontate sono di fantasia.

Io sono Francesco,vi presento la mia esperienza

Io sono Francesco, vivo a Teramo e ho frequentato il liceo scientifico.A me di musica piace un po’ di tutto, a parte il rap, più di tuttomi piace il rock duro, il metal.

Mi piace pure l’architettura, come la Basilica di Assisi, come ilBig Ben di Londra. In particolare mi piace l’architettura delperiodo medioevale. L’arte occidentale, la nostra, quella che sifa in Italia, è imparagonabile!

Non mi piacciono i cambiamenti, in generale, sia per gli amici,che per il lavoro e per i pensieri di vita.

La mia giornata lavorativa presso la Biblioteca, è questa: alle9,15 arrivo, poi mi metto a catalogare i libri, alle 10,30 pausa, sinoalle 10,50, quindi venti minuti di pausa. Durante la pausa mangioqualcosa e, a volte, vado anche in chiesa a fare una preghierina.Posso bere un thè o una bottiglietta d’acqua. Poi alle 10,50rientro perché devo iniziare a fare i timbri, ossia devo mettere itimbri sui libri che ci sono sugli scaffali e catalogarli, se ancoranon è stato fatto. Faccio questo lavoro fino alle 12,15 e poi alle12,20 me ne vado perché ho finito tutto. Vengo qui tre volte asettimana, lunedì, mercoledì e venerdì.

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Durante questo tirocinio ho imparato a catalogare i libri econosciuto persone nuove, gentili e disponibili. Poi questo è unmodo per apprendere un lavoro.

Mi piace veramente lavorare. Mi piace più di tutto la pausa caffè,perché vado a prendere qualcosa, un po’ come la ricreazione a scuola!Da quando ho iniziato questo tirocinio ci sono staticambiamenti positivi con persone care che ho conosciuto qui(guardando il suo tutor). Nella mia famiglia sono contenti di meperché faccio qualcosa, ci sono stati anche degli amici cari chesono stati contenti.

Per me questo lavoro rappresenta una cosa bella perché imparicome ti devi comportare, o anche come si reagisce. Il lavoro èbello perché riesci a fare qualcosa con passione, più dellascuola.

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Il Tecnico dell’abilitazioneprofessionaledi persone con autismo (TAP)

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Il progetto START AUTISMOha previsto la formazione diuna nuova figura professionaleil “Tecnico dell’abilitazioneprofessionale di persone conautismo”. La definizione diquesto profilo rappresentaun’esperienza pilota sia a livelloregionale che nazionale. Il TAPaccompagna la persona condisturbi dello spettro autisticonella transizione dalla scuola allavoro o, per gli adulti, nell’in-serimento o reinserimento so-ciale e lavorativo o nel mante-nimento del posto di lavoro. IlTecnico identifica e valuta i bi-sogni, le aspettative e le com-petenze della persona con au-tismo; pianifica e realizzaprogetti personalizzati di tran-sizione verso l’età adulta e/o

verso il lavoro, coinvolgendo lapersona stessa, la famiglia, iservizi locali, le aziende e i da-tori di lavoro, le associazioni;sostiene la persona con auti-smo nell’attuazione del pro-getto di inserimento con azionidi formazione e informazionemirate al successo nell’inseri-mento e al recupero/acquisi-zione di competenze; aiuta lapersona con autismo ad averefiducia nelle proprie capacità,prendere consapevolezza deidiritti sociali, uscire da isola-mento e auto esclusione, e gliinsegna a conseguire le abilitàfondamentali per il successolavorativo, a sostenere un col-loquio di lavoro, a preparare uncurriculum, a reggere gli even-tuali insuccessi.

L'esperienza di SILVIOdi Adele Merletti, TAP

Silvio è un ragazzo di 20 anni, molto educato e affidabile, dasubito ha mostrato una forte motivazione che lo ha spinto apartecipare attivamente a tutto il percorso previsto dalprogetto.

Dalla iniziale valutazione fatta sono emersi dei punti di forzache hanno spinto l’équipe a pensare per Silvio l’inserimentopresso un’azienda esterna.

È un ragazzo molto recettivo, capace di notare i dettagli,ordinato e preciso, in grado di non distogliere l’attenzione su uncompito dato fino a quando non è stato portato a termine.Abbiamo ritenuto che queste caratteristiche, se indirizzate suattività esplicite, possono essere una risorsa molto importanteda poter metter in campo in una realtà lavorativa.

É stato redatto un progetto di inserimento lavorativo dovesono stati inseriti gli obiettivi che prevedono l’acquisizione dicompetenze sia generali che specifiche rispetto alle mansionidi segreteria che Silvio deve svolgere all’interno dell’azienda.Inoltre sono stati pensati anche dei piccoli adattamenti chefacilitino il raggiungimento di tali obiettivi, il tutto condiviso conil responsabile e il tutor interno scelto per accompagnare ilpercorso di Silvio.

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A seguito di un colloquio sono stati definiti i ruoli e le mansioniche Silvio deve svolgere. In questo contesto Silvio ha mostratoconsapevolezza rispetto al suo ruolo. Ha esplicitato la suamotivazione nello svolgere con dovizia e serietà i compitiassegnati.

I primi feedback raccolti sia dal suo tutor sia dalle persone concui Silvio si trova a collaborare, sono stati molto positivi. Dasubito Silvio è stato impiegato in attività funzionali e utili, chehanno dato realmente un contributo lavorativo.

Oggi Silvio si sente soddisfatto e orgoglioso del suo nuovolavoro, tanto che, quando riceve una visita, passa la mano sultesserino che gli hanno consegnato il primo giorno come permettere in risalto il suo nome sotto il nome dell’azienda per cuilavora, sottolineando con il dito la parola stagista, il tuttoaccompagnato da uno splendido sorriso che racconta molto dipiù di mille parole.

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La valutazione professionaledelle persone con autismo

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La fase della valutazione pro-fessionale, rispetto a quellaprecedente all’età lavorativa(infanzia e adolescenza) si ca-ratterizza come un processofinalizzato alla rilevazione dellemotivazioni, delle abilità edelle competenze della per-sona con autismo candidata allavoro. L’importanza della va-lutazione specifica permettel’emersione dei punti di forza edei talenti della persona; con-sente di identificare i punti didebolezza e trasformarli posi-tivamente nel piano di appren-dimento; rende più consapevoleil giovane con autismo dellesue potenzialità e lo prepara emotiva alle successive fasi;offre un quadro complessivo al

tecnico dell’abilitazione percollegare i bisogni al piano disviluppo personale e al pianodi inserimento al lavoro.Le valutazioni professionalitradizionali sono molto proble-matiche per le persone affetteda DSA tanto che alcuni pro-fessionisti in questo ambito lesconsigliano completamente.Per questa ragione START AU-TISMO ha elaborato un settingdi valutazione tarato sui biso-gni specifici di conoscenza le-gati al progetto di inserimentolavorativo. Sappiamo, infatti,che le persone con autismohanno difficoltà con le istru-zioni verbali, sono facilmentesovraeccitabili e si confondononei nuovi ambienti sociali.

La preparazionEal lavoro

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La fase di preparazione al la-voro messa a punto dal pro-getto Start si caratterizzacome un processo flessibile epersonalizzato, strutturato inincontri individuali e di gruppoper lo sviluppo di competenzee abilità di autonomia finaliz-zate al successivo inserimentolavorativo della persona conautismo. Gli incontri di prepa-

razione al lavoro vengono or-ganizzati in Workshop tema-tici oppure in laboratoriformativi. Il tecnico deve indi-viduare ciò che è veramentenecessario ai fini dell’adatta-mento sul posto di lavoro equale potenzialità individuatanel ragazzo va sviluppata per labuona riuscita dell’attività lavo-rativa richiesta.

L’esperienza di Andreadi Angelo Pastore,titolare Azienda Sarni di Vasto

Andrea è un ragazzo con autismo di 23 anni e da poco, graziea Start Autismo, lavora presso la mia azienda di ristorazione, laSarni di Vasto.Viene due volte a settimana, il martedì e il giovedì, dalle 12:00alle 14:30.

Inizia la giornata lavorativa sempre con entusiasmo e tantavoglia di divertirsi. Ama sorridere, è molto curioso, attento;infatti, appena arriva, dopo aver salutato, controlla se ci sonotutti i suoi colleghi e soprattutto il suo “capo”, Angelo (che sonoio), che ho il compito di istruirlo e lo aiuto ad indossare il suogrembiule da lavoro.

Ogni volta Andrea si informa su chi c’è e chi è assente e sulperché è assente e solo dopo inizia a lavorare.Il suo lavoro consiste nella pulizia dei tavoli, liberare i carrelli daivassoi pieni e nel lavaggio delle stoviglie.

Esegue i suoi compiti sempre con precisione e con moltaattenzione per i dettagli, e riesce sempre in tutto.Ad esempio, quando libera i piatti dagli avanzi, divide con moltacura l’organico, la plastica e la carta, per poi collocare piatti,bicchieri e posate nel posto giusto una volta lavate.

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È sufficiente un “bravo Andrea” a renderlo fiero e soddisfatto, eogni volta che lo si elogia abbassa la testa con timidezza esorride.

Quando la giornata lavorativa finisce corre ad abbracciare i suoicolleghi di lavoro, ricordando a tutti “Ci vediamo martedì” e noiaspettiamo il martedì per rivederlo e ricevere di nuovo il suoabbraccio sincero.

Ti vogliamo bene Andrea! Grazie a te e chi a reso questaesperienza possibile!

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Sarni: un esempiodi inserimento lavorativOcon adattamento

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Il processo di inserimento la-vorativo realizzato per Andreanell’azienda Sarni è stato ditipo “assistito”. Si tratta di unatipologia di inserimento cui sifa ricorso nei casi di autismoad alto funzionamento, carat-terizzato da una forte azionedi job coaching, sia da partedel tutor professionale azien-dale (appositamente formato)che del tecnico dell’abilitazioneprofessionale, con acquisizione

guidata delle competenze la-vorative necessarie. Le altredue tipologie di inserimentolavorativo sono: “senza adatta-mento” della postazione di la-voro, che avviene raramente, e“inserimento in laboratorioprotetto” all’interno di impresesociali, che riguardano le per-sone con autismo con compe-tenze sociali e professionalispecifiche non compatibili conil mercato del lavoro ordinario.

L'esperienza di Simonedi Adele Merletti, TAP

Simone è un ragazzo di 21 anni, sempre sorridente. Ha moltiamici con i quali organizza e partecipa a feste e cene. Frequentala parrocchia in cui è parte attiva nelle attività proposte. Inoltrefrequenta tre volte a settimana, come volontario,un’associazione.

Ha un’ottima memoria visiva e questo si capisce dalla suacapacità di ricordare la maggior parte delle vie e delle zone diPescara.

Dopo il periodo di osservazione e valutazione è stato ritenutoopportuno per lui l’inserimento presso una biblioteca, sia per lesue peculiarità, sia perché durante i colloqui ha espresso piùvolte il desiderio di lavorare a contatto con i libri.

Simone ha molte risorse che, se guidate nel modo giusto, lorendono un collaboratore molto efficiente. È in grado disvolgere compiti routinari senza annoiarsi, lavorare in ambientisilenziosi e su compiti solitari, cogliere una sequenza di attivitàfin dalla prima presentazione. Inoltre è puntuale e preciso equesto gli offre la possibilità di concentrarsi su compiti specificie dettagliati. Ama il rispetto delle regole, è onesto e sincero.

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Da subito Simone ha messo in campo le sue abilità,guadagnando la stima sia del responsabile sia del tutor interno.

È stato impiegato nel riordino e nella catalogazione dei libri deldeposito della biblioteca. Attività che si concilia molto bene conle caratteristiche di Simone e lo dimostra il fatto che riesce asvolgere il suo compito soddisfacendo a pieno le esigenze deisuoi collaboratori.

Allo stesso tempo Simone è molto contento e orgoglioso, nonperde mai occasione per ricordare a chiunque che lui ora lavorain biblioteca.

Il progetto Start Autismo è stato un punto di partenza periniziare a riconsiderare il ruolo del soggetto inserito come parteattiva all’interno del processo lavorativo. Tutto l’iter del progettoè stato indirizzato verso questo obiettivo.

L’intera esperienza rappresenta una piccola rivoluzione e, comein tutte le rivoluzioni, i cambiamenti culturali, i luoghi comuni, lapercezione verso un qualcosa di nuovo, anche se positivo,rappresentano processi lenti e complessi. Dunque non si fafatica a credere che con il tempo, le sperimentazioni e letestimonianze “sul campo” si potrà arrivare ad un punto in cui italenti saranno più importanti dei punti di debolezza.

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La storia di Max e Mirco,due ragazzi inseriti in un ambiente protetto di Simonetta Reggi, TAP

Il progetto Start Autismo mi ha dato l’opportunità diaccompagnare due ragazzi con autismo in tutte le fasi previstenel percorso di preparazione finalizzato al loro inserimentolavorativo: l’osservazione delle abilità acquisite ed emergenti, levalutazioni, la fase di preparazione al lavoro, l’inserimentostesso.

I due ragazzi sono Max e Mirco. Il primo ha 24 anni, è un ragazzoche si esprime con il linguaggio. Al primo incontro con estraneimanifesta frequentemente rossore del volto o la tendenza adallontanarsi. Se è turbato, tende a fuggire, a spostarsi,muovendosi e ripetendo diverse ecolalie ritardate e noncontestuali. Mirco ha invece 21 anni. Si presenta come unragazzo aperto, allegro, socievole. Pronto sempre a sorridere ea partecipare volentieri a tutte le attività. Si muove con unaandatura che sembra mostrare sicurezza di sé e scioltezza.

Mirco è un acuto osservatore, capace di memorizzare sequenze,procedure, percorsi, cogliendone i particolari. Possiede buoneabilità nelle attività manuali e domestiche. È svelto, preciso,attento, attivo e volenteroso. Possiede buona memoria anchedi episodi ed attività passate. La sua frequente stereotipia dellosfregamento degli occhi scompare completamente se

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impegnato in una attività; si riduce se ci si rivolge a lui in modopacato, coinvolgendolo e gratificandolo verbalmente.

La fase dell’inserimento lavorativo di tali ragazzi, da me seguiti,ha previsto l’esecuzione di commesse raccolte dallacooperativa sociale “Darwin”.

Le attività vengono svolte nei locali del laboratorio protettointerno al centro diurno dove eseguono il lavoro di decorazionee assemblaggio bomboniere. Esso consiste nella pittura discatoline di carta e decori di legno che verranno utilizzati nelleloro rifiniture. I ragazzi sono motivati e contenti di parteciparead essi. Sono positivamente coinvolti, attenti ai dettagli, precisi,tranquilli. Questa situazione risulta essere, al momento, per loro,quella più favorevole per uno svolgimento positivo di taleattività lavorativa, poiché presenta un’alta prevedibilità dellevariabili sia ambientali che personali e la possibilità di osservaredirettamente qualunque cambiamento sopraggiunga nelcontesto che possa arrecare disagio e riadattarlo. Dalla osservazione delle loro abilità durante le attività eseguitenella fase di preparazione al lavoro, dai punti di forza edebolezza, è emerso che essi possono essere positivamenteinseriti in un percorso lavorativo protetto, e nel caso di Mircoanche in un contesto esterno, prevedendo in esso attivitàsemplici, suddivise in sequenze ben definite e strutturate,facilitate da immagini.

L’osservazione di tutto questo mi permette di affermare chetale esperienza è per i ragazzi pienamente positiva. Ciò che piùmi colpisce non solo professionalmente, ma ancheumanamente, è la forza e il potenziale positivo contenuti in uncontesto rispettoso delle esigenze dei soggetti che vi sonoinseriti. Nel centro diurno da loro frequentato, è stato costituitoun ambiente “a loro misura”, in cui le attività previste sono“costruite” sulle abilità presenti e potenziali dei destinatari.L’obiettivo quotidiano è accompagnarli, con scienza, amore,rispetto e passione verso nuovi obiettivi propri di autonomiesempre più elevate.

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La cooperativa sociale DARWIN

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La cooperativa sociale “Darwin- Evoluzione dei Servizi” è l’im-presa sociale prevista nel pro-getto Start Autismo, che con-sente la transizione al lavoro ela sperimentazione di laboratoriprotetti per ragazzi con auti-smo. Con la finalità di avviare latransizione al lavoro in aziendadi giovani con autismo e la spe-rimentazione di laboratori pro-tetti, la cooperativa si configuracome società di servizi per leaziende e le pubbliche ammini-strazioni ed è attiva in alcunimacrosettori, tra cui: gestionedi laboratori per assemblaggio,confezionamento, produzione elavorazioni di materiali vari,compresi generi alimentari; ser-vizi di facchinaggio, presa in ca-rico, consegna e ritiro collet-tame, merci deperibili, plichi,documenti, fattorinaggio, servizidi fotocopisteria, gestiti sia inconto proprio che in conto terzi;servizi magazzinaggio di merci,archiviazione, catalogazione,anche con supporti elettronici,di beni e opere artistiche, docu-menti a materiale vario, inaziende ed Enti, in musei e bi-blioteche, pubblici e privati; ge-stione di centralini e portierato,servizi di segreteria, di pulizie

generali di ogni tipo per edificipubblici e privati; attività di col-tivazione, raccolta, trasforma-zione e commercializzazione diprodotti agricoli;  gestione sta-bile o temporanea, in conto pro-prio o per conto terzi, di attivitàdi bar, ristoranti pubblici eserciziin genere, negozi, anche tramitel’affitto e/o il comodato diaziende; attività di catering ebanqueting, compresa l’organiz-zazione di eventi enogastrono-mici; realizzazione di attività acarattere artistico-culturale eproduzione di eventi, spettacolie pubblicazioni su carta e sup-porti informatici e via web; ge-stione di attività di orientamento,formazione, addestramento, in-crocio fra domanda e offerta dilavoro, rivolte a persone con di-sabilità, volte a stimolare la lorocoscienza cooperativistica e lacrescita professionale e l’occu-pabilità; prestazione di serviziinformatici, quali la progetta-zione, produzione e commer-cializzazione, aggiornamento etest di verifica di software, inse-rimento ed elaborazione elet-tronica di dati, lo sviluppo dipiattaforme informatiche e so-cial network, web marketing,raccolta fondi.

Mio figlioe l’esperienza Start Autismo di un papà di un ragazzo con autismo

La nostra famiglia è composta da me, mia moglie, coraggiosamamma di un gruppo di tre figli maschi: Sandro di 20 anni, conautismo ad alto funzionamento, Federico di 17 e Flavio di 15 anni,entrambi neuro-tipici.

Sandro rappresenta per me il mio “amico del cuore”, la personaormai adulta con cui trascorro la maggior parte del mio tempoextra-lavoro. Per mia moglie è il figlio sicuramente più“problematico” ma certo anche il più amato.

Sandro infatti è un ragazzo gioviale e aperto che combatte concoraggio la sua lunga guerra per essere accettato dalla societàdei neuro-tipici. Ha attraversato una fase con turbecomportamentali che hanno molto addolorato sua madre, e diriflesso, anche me ed i suoi fratelli.

Vive con gioia quasi tutte le attività che, complici noi genitoried un nutrito gruppo di “supporter”, gli strutturano le giornate.Si è buttato con entusiasmo nell’esperienza Start e ne ha fattoil principale motivo di speranza, ossia che anche a lui siariservata una esistenza serena e realizzata, con un lavorosemplice ma che gli consenta di avere una piccola autonomiaeconomica e la possibilità di incontrare una donna alla quale

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donare tutto il grande amore che lui sa dare.Per la nostra famiglia Start ha significato che non siamo soli conle nostre difficoltà e che esiste una concreta prospettiva per ilfuturo di una relativa autononia per nostro figlio. I cambiamentipositivi attorno a Sandro sono il risultato della sua miglioratadisposizione d’animo e la speranza di una migliore prospettivaper il futuro.

Queste speranze sono però foriere anche di dubbi, checondividiamo con nostro figlio, sul dopo Start e su come darecontinuità ai positivi risultati ottenuti grazie a questo progetto.

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Il Parent training

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Il servizio di accompagnamentoall’inserimento lavorativo delprogetto Start Autismo haprevisto azioni di parent trai-ning a supporto della pianifi-cazione della transizioneall’autonomia e all’età adulta. Ilpercorso formativo ha visto losvolgimento di un programma

di formazione per genitori, ar-ticolato in seminari conoscitivi delprogetto, degli strumentiadottati, delle figure tecnichemesse a disposizione. Gli in-contri sono serviti a dare ai ge-nitori le informazioni piùimportanti per lo sviluppodelle autonomie dei loro figli.

SEDI E CONTATTISede di coordinamento del progetto

FONDAZIONE IL CIRENEO ONLUS PER L’AUTISMOVia Marco Polo, 61/6 - 66054 Vasto (Ch)

tel. (+39) 0873.58448 - fax (+39) 0873.58448

e-mail: [email protected]

web: www.fondazioneilcireneo.it

Sede formativa

ASSOCIAZIONE FOCOLARE MARIA REGINA ONLUSCentro Studi Sociali “Don Silvio De Annuntiis”

Piazza Don Silvio De Annuntiis - 64025 Scerne di Pineto (Te)

tel. (+39) 085.9463098 - fax (+39) 085.9463199

e-mail: [email protected]

web: www.ibambini.it

Tutti i materiali e gli strumenti prodottiin questi due anni di attività, tra cui il

“Manuale e le Linee Guida per l’inserimento lavorativodi persone con autismo”,

le Guide per genitori e per le aziende,sono disponibili, previa registrazione, sul sito

www.startautismo.it

Fondazione Il Cireneoonlus per l’Autismo

AssociazioneFocolare Maria Regina Onlus

FondazioneMaria Regina

www.startautismo.it