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ARTE GRECA
ARTE VASCOLARE SCULTURA
ARCHITETTURA
05/03/16 ripasso classi prime -‐ prof. Giulia Persico 1
Periodi dell’arte greca Periodo di Formazione
(XII-‐VIII sec. a.C.)
Le poleis (singolare:
polis)
L’arte vascolare
Periodo Arcaico (VII sec. -‐ 490 a.C.)
Il Tempio
Gli ordini architeQonici
Kouroi e Korai (singolare:
Koùros e Kòre)
La piQura vascolare
Periodo Classico (490 – 338 a.C.)
La scultura
Periodo Ellenis3co (323 a.C. – 31 a.C.)
La scultura
La piQura
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Il periodo classico (490 – 338 a.C.)
• DeQo anche Età dell’oro, in questo secolo l’arte greca raggiunge le sue massime veQe, fino alla conquista dei Macedoni e comunque fino alla morte di Alessandro Magno.
• Già dal 447 a.C. gli ateniesi ricostruirono l’Acropoli. SoQo la guida di Pericle, ad Atene furono costrui_ diversi complessi edilizi.
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La ricerca dell’equilibrio e della gravitazione La ricerca dell’equilibrio si aQua con l’introduzione di soluzioni innova_ve per cui si dovrebbe intuire se la statua è in posizione di riposo, in movimento e come il suo peso è scaricato a terra. Quindi in contrapposizione con la posizione dei Kouroi, dai quali si discosta anche per altri deQagli. Precedentemente allo s_le classico in scultura, abbiamo un momento di transizione definito s3le severo, caraQerizzato da alcuni elemen_: • Scomparsa del sorriso arcaico (_pico invece dei kouroi) • Testa più piccola e tendenzialmente sferica, volto tondeggiante, occhi e bocca
su superficie curva. • Bocca più piccola e labbra carnose • Palpebre consisten_ • Capelli con ciocche morbide, riccioli e trecce avvolte aQorno alla testa • Massa muscolare armoniosa con struQura corporea maggiormente evidente • Spalle e busto largo in segno di potenza • Proporzioni più slanciate, gambe lunghe assofgliate verso i ginocchi • Sculture preferibilmente in bronzo (lega di rame e stagno)
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Efebo (giovine-o) di Crizio (Kri0os, l’autore) 480 a.C.
• Presenta i primi segni di ricerca dell’equilibrio e gravitazione.
• Rotazione leggera della testa verso destra.
• Sposta il proprio peso, quindi gravita sulla gamba sinistra arretrata. Il fianco corrispondente sporge in fuori e il bacino si solleva a sinistra.
• La gamba destra risulta sgravata del peso, quindi si piega e si porta in avan_.
• Così le braccia: il sinistro lungo il corpo, il destro in aQo di sollevamento.
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Bronzi di Riace (luogo dove sono sta_ trova_) ca 450 a.C.
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1972 nel mare Ionio nei pressi di Riace, a Reggio Calabria, sono sta_ trova_ i bronzi raffiguran_ due uomini uno più giovane (Tideo) e uno più anziano (Anfiarao). Probabilmente, secondo vari studi e ipotesi, sono due di seQe guerrieri. • Il bronzo del giovane: lunga capigliatura,
barba arricciata, spalle larghe, busto ereQo e _rato indietro, ben appoggiato a terra con entrambi i piedi, ma gravitante sul destro, gamba sinistra flessa portata in avan_, braccio destro disteso lungo il fianco, braccio sinistro piegato, testa decisamente rivolta a destra.
• Il bronzo del vecchio: stessa posizione del precedente, ma con la linea d’alba flessuosa e arcata, testa leggermente rivolta a destra. Tideo
AQr.: Agelada il Giovane (bronzista di Argo)
Anfiarao AQr.: Alcamene il Vecchio (na_vo di Lèmno)
Discobolo (lanciatore del disco) di Mirone ca 460 a.C.
• Mirone (pre-‐classico) allievo di Agelada il Giovane.
• La classicità è il periodo di perfeQa imitazione della natura. Delle opere di Mirone si diceva che non avessero ancora raggiunto la verità, ma non potevano non dirsi belle.
• Nel Discobolo, ricerca di movimento e non di stasi. Manca di simmetria (caraQeris_ca _picamente arcaica), presenza di ritmo , colto nel momento di massima contrazione, subito prima del lancio del disco. La posizione ci trasmeQe immagine sia dei movimen_ anteceden_ che quelli avvenire.
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Doriforo (portatore di lancia) di Policlèto (bronzista di Argo, allievo di Agelada il Giovane) ca 445 a.C.
• Con Policlèto si raggiunge l’unione del senso di movimento e di stasi. Inizia l’arte Classica.
• Le proporzioni umane le deduce dall’aQenta osservazione della Natura, a seguito della ricerca di una misura media, dedoQa dallo studio di diverse figure umane. Si assiste quindi alla ricerca del bello ideale.
• Scrive nel suo traQato il Cànone, secondo cui le figure umane dovevano essere rappresentate e proporzionate. Ad esempio con la ripe_zione del modulo traQo dalla misura del capo che doveva ripetersi per 3 volte nel busto e 4 volte per le gambe, raggiungendo una misura complessiva di 8 moduli per l’altezza.
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