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ARTE E IMMAGINE: Antonio Longobardi
ARTE E IMMAGINE: Antonio Longobardi
IL BAROCCOFIORÍ A ROMA INTORNO AL 1630 COME ESPRESSIONE DELLE IDEE DELLA CONTRORIFORMA CHE LA CHIESA AVEVA
CONCRETIZZATO CON IL CONCILIO DI TRENTO DEL 1563. LA CHIESA ATTUÓ UN PROGRAMMA DI COMUNICAZIONE
RIVOLTO AI FEDELI, CON LO SCOPO DI COMBATTERE LE TESI DI LUTERO E DEI PROTESTANTI.
ALL’ARTE VIENE CONFERITO L’INCARICO DI
STUPIRE I FEDELI
SUSCITARE EMOZIONI FORTISSIME
Gianlorenzo BerniniCATTEDRA DI SAN PIETRO1657-1666, marmo, bronzo dorato e stuccoVaticano, Basilica di San Pietro
Stefano MadernoSANTA CECILIA1600, marmoRoma, Basilica di Santa Cecilia in Trastevere
ARTE E IMMAGINE: Antonio Longobardi
Andrea Pozzo, Glorificazione di Sant’Ignazio, 1691-1694, affresco, Roma Chiesa di Sant’Ignazio
IL TERMINE DERIVA DALLA PAROLA PORTOGHESE BARROCO O DA QUELLA SPAGNOLA BARRUECO CHE
INDICANO LE PERLE DI FORMA IRREGOLARE.
NEL XVIII (1700) SECOLO VENNE UTILIZZATO CON ACCEZIONE NEGATIVA PER DEFINIRE L’ARTE
STRAVAGANTE, ECCESSIVA E BIZZARRA DEL SEICENTO. SOLO NEL XIX SECOLO IL BAROCCO VENNE RIVALUTA
NEI SUOI ASPETTI POSITIVI E INNOVATIVI.
IL BAROCCO, INFATTI
• SI DISTACCA DALLE REGOLE DELL’ARMONIA E DELLA RAZIONALITÁ
• CREA COMPOSIZIONI LIBERE DA SCHEMI E IMPOSTAZIONI RIGIDE
• CREA EFFETTI ILLUSIONISTICI ATTRAVERSO L’USO DELLA PROSPETTIVA SI CREANO SPETTACOLARI
SCENOGRAFIE ED EFFETTI DI SFONDATO INFINITO
ARTE E IMMAGINE: Antonio Longobardi
Francesco BorrominiSANT’IVO ALLA SAPIENZA
1642-1650Roma
Guarino GuariniPalazzo CarignanoScalone interno1679-85Torino
ARTE E IMMAGINE: Antonio Longobardi
Guercino - AURORA1621, affresco, Roma,
Casino Ludovisi
ARTE E IMMAGINE: Antonio Longobardi
Andrea Pozzo - FINTA CUPOLA DIPINTA1691 c.Olio su telaRoma, Sant’Ignazio
ARTE E IMMAGINE: Antonio Longobardi
• RICERCA IL DINAMISMO E MOVIMENTO ATTRAVERSO L’USO DI LINEE MOSSE
• RICERCA L’EFFETTO DI MONUMENTALITÁ ALLO SCOPO DI ESALTARE LA FORZA E IL POTERE DEI GRANDI COMMITTENTI
Gianlorenzo Bernini - BALDACCHINO DI SAN PIETRO1623-1633bronzo, legno e marmo, 28 m altezzaVaticano, Basilica di San Pietro
Quattro colonne tortili
reggono una trabeazione
concava e sono sormontate da
quattro angeli dai quali
partono quattro volute a
“gobba di delfino” che
reggono il globo terrestre –
progettati da Francesco
Borromini.
Sulle colonne compaiono le api
emblema della famiglia
Barberini, casata a cui
apparteneva il pontefice
committente Urbano VIII
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Pietro BerniniINCORONAZIONE DI CLEMENTE VIII1611, Marmi policromi E stuccoRoma Santa Maria Maggiore, Cappella Paolina
• ANNULLA LA SEPARAZIONE TRA LE ARTIMOLTI ARTISTI SI CIMENTANO NELLE DIFFERENTI
ARTI, OTTENENDO RISULTATI ECCELSI.
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PROTAGONISTI DEL BAROCCO FURONO
GIANLORENZO BERNINI(1598-1680)
FRANCESCO BORROMINI(1599-1667)
PIETRO BERRETTINI
detto PIETRO DA CORTONA(1596-1669)
A TORINO
GUARINO GUARINI(1624-1683)
A VENEZIA
BALDASSARRE LONGHENA(1597- 1682)
ARTE E IMMAGINE: Antonio Longobardi
ARCHITETTURA BAROCCA
• UNA COSTANTE RICERCA DI MOVIMENTO
ALTERNANDO FORME CONCAVE E CONVESSE
• EDIFICI RELIGIOSI A PIANTA ELLITTICA
CHE SOSTITUISCE LA PIANTA CENTRALE O
LONGITUDINALE E COSTRINGE L’OCCHIO
DEL FEDELE A SPOSTARSI CONTINUAMENTE
• CUPOLE DI DIFFERENTE FORMA, PERCORSE DA
FINESTRE E SORMONTATE DA LANTERNE MOLTO
ARDITE IN ALTEZZA E NELLA FORMA
• DECORAZIONE SOVRABBONDANTE
Guarino Guarini (ds)PALAZZO CARIGNANO
1679-1685,Torino
SI SVILUPPA IN TUTTA ITALIA CON FORME E STILI CARATTERISTICI E PARTICOLARI PUR MANTENENDO
COMUNI GLI ASPETTI SOSTANZIALI QUALI:
Francesco BorrominiORATORIO DEI FILIPPINI
1637-1650Roma
Baldassarre LonghenaChiesa di SANTA MARIA DELLA SALUTE (sin.)1631Venezia
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CENTRI DEL SUD ITALIA IN CUI IL BAROCCO SI DIFFUSE FURONO LECCE E NOTO, INSIEME AD ALTRI CENTRI
SICILIANI. QUI IL BAROCCO ASSUNSE CARATTERI UNICI E PARTICOLARI
CATTEDRALE DI NOTO
DUOMO DI LECCE 1549-1699
PALAZZO NICOLACI(particolare decorazione)Noto
ARTE E IMMAGINE: Antonio Longobardi
Francesco BorrominiSANT’IVO ALLA SAPIENZA1642-1650Roma
A ROMA ESEMPI FONDAMENTALI DEL BAROCCO
La chiesa ha questo nome
perché sorge all’interno
del cortile del Palazzo
della Sapienza, sede
dell’Università di Roma
(dal XV secolo al 1935).
La commissione
consisteva nel progettare
una chiesa che si
adattasse perfettamente
al cortile, lungo e stretto.
Bernini insistette perché
l’incarico venisse
assegnato a Borromini,
perché era convinto che
avrebbe clamorosamente
fallito, invece venne
creato un capolavoro
Si alternano superfici concave e convesse che creano l’illusione di un edificio quasi dinamico e capace di mutare la
sua forma. La parte inferiore della facciata è concava ed è sormontata dal grande tamburo convesso su cui i
imposta la lanterna prima concava(nella parte bassa) poi convessa nella parte superiore
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Borromini progettò un edificio assolutamente originale e innovativo sia nella struttura
che nella complessità di articolazione dei volumi esterni ed interni.
Pianta e cupola hanno un’impostazione di forma esagonale nata dalla fusione di due
triangoli equilateri. Anche qui si alternano spazi concavi e convessi
La lanterna che sormonta
all’esterno la cupola ha una
forma elicoidale e sembra
torcersi su se stessa.
Ogni elemento ha un forte valore
simbolico richiamando l’emblema
dell’ape, simbolo della famiglia
Barberini, committente dell’opera.
ARTE E IMMAGINE: Antonio Longobardi
Francesco Borromini - SAN CARLINO ALLE QUATTRO FONTANEdal 1634Roma
La chiesa è dedicata a San Carlo Borromeo e prende il nome dalla sua
collocazione attigua ad una piccola piazza agli angoli della quale sono
poste quattro fontane
La chiesa ha dimensioni molto ridotte e nella commissione era prevista
anche la realizzazione di un chiostro, il refettorio e il convento. Ma
Borromini, suicida nel 1667 non riuscì a vedere l’opera finita.
La facciata è dinamicamente mossa dall’alternanza di spazi concavi
laterali e convessi centrali.
Il cornicione marcapiano segue lo stesso andamento
Ogni elemento decorativo e strutturale è studiato nei minimi dettagli:
le colonne corinzie, le nicchie e le sculture.
Pianta ellittica con absidi poco profonde e strutturate su curve che
dilatano e restringono lo spazio interno.
ARTE E IMMAGINE: Antonio Longobardi
Spicca il verticalismo dell’edificio grazie alle colonne
giganti corinzie realizzate in stucco bianco per esaltare la
luminosità della chiesa.
La cupola ha un’impostazione ovale ed è costruita in
laterizio ed è decorata con cassettoni ottagonali e
cruciformi
ARTE E IMMAGINE: Antonio Longobardi
Guarino GuariniCAPPELLA DELLA SINDONE1666Torino, Duomo di Torino
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Gianlorenzo Bernini - SANT’ANDREA AL QUIRINALE
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GLI ARCHITETTI DEL BAROCCO SI OCCUPANO ANCHE DI URBANISTICA REALIZZANDO OPERE FONDAMENTALI.
TRA QUESTI GIANLORENO BERNINI CHE PROGETTÓ UNA DELLE OPERE PIÚ IMPORTANTI DELLA STORIA
DELL’ARTE: PIAZZA SAN PIETRO A ROMA
Una Piazza simbolo della
chiesa TrionfanteNel 1656 papa Alessandro VII affidò a
Bernini la progettazione della piazza
antistante la Basilica di San Pietro.
Bernini progettò una piazza costituita
dalla fusione di una trapezio e di
un’ellisse.
Inoltre pensò a due colonnati
perimetrali che, partendo dalla facciata
della basilica, ricreassero l’effetto di un
abbraccio capace di accogliere migliaia
di fedeli radunati per ottenere la
benedizione del pontefice.
Al centro si trova un obelisco che in età
imperiale si trovava nel circo di Nerone.
Ai lati sono collocate due fontane.
ARTE E IMMAGINE: Antonio Longobardi
Il colonnato è costituito
da 284 colonne doriche
e 88 pilastri disposti su
quattro file.
Regge una trabeazione
al di sopra della quale
sono collocate delle
statue, una in
corrispondenza di ogni
colonna.
ARTE E IMMAGINE: Antonio Longobardi
SCULTURA BAROCCA
CON IL BAROCCO LA SCULTURA DIVENTA PROTAGONISTA ASSOLUTA NELLA DECORAZIONE DI PIAZZE, STRADE,
PALAZZI E CHIESE.
LE SCULTURE DIVENTANO SEMPRE Più ARDITE CON
• POSE DINAMICHE CHE SEGUONO UN MOVIMENTO A
SPIRALE CHIAMATO “A SERPENTINA” E CAPACE DI CREARE
NELLO SPETTATORE LO STUPORE DI FIGURE AL LIMITE
DELL’INSTABILITà
• GESTI ED ESPRESSIONI ESASPERATE E TEATRALI PER
AUMENTARE L’EFFETTO REALISTICO E SCENOGRAFICO
• USO DI MATERIALI DIFFERENTI COME I MARMI
POLICROMI, BRONZO, MATERIALI PREZIOSI, STUCCHI
Francesco MochiANGELO ANNUNCIANTE e ANNUNCIATA1605-1608Marmo, 185 cm e210 cm Orvieto, Museo dell’opera del Duomo
CON LO SVILUPPO DELLA SCULTURA SI DIFFONDONO A ROMA
SOPRATTUTTO LE FONTANE IN CUI ARCHITETTURA E SCULTURA
DIVENTANO UNA COSA SOLA CREANDO EFFETTI STRAORDINARIPietro Bernini - BARCACCIA1610, Roma, Piazza di Spagna
Cappella del Crocifisso
1682-1690
Palermo, Duomo di Monreale
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Bernini ricevette la commissione
dal Cardinale Scipione Borghese
per quattro gruppi scultorei.
Per l’Apollo e Dafne Bernini
decise di scolpisce il momento
culminante della vicenda
raccontata da Ovidio nelle
Metamorfosi:
Apollo viene indotto da Eros ad
innamorarsi della ninfa Dafne,
viceversa Dafne viene indotta a
rifuggire da Apollo. Pur di
scampare a questo amore Dafne
chiede al padre, il dio fluviale
Peneo, di fare qualsiasi cosa
per aiutarla. Apollo ha
raggiunto Dafne che però si sta
già trasformando: i suoi piedi
stanno diventando radici, le sue
mani in rami carichi di foglie, la
vita è già la corteccia
dell'albero. Dafne diventò una
pianta di alloro e da quel
momento Apollo si cingerà la
testa con le sue fronde.
Gian Lorenzo BerniniAPOLLO E DAFNE1622-1625Marmo di Carrara, altezza 243 cm Roma, Galleria Borghese
Eccezionale è il modo in cui
Bernini ritrae il volto
terrorizzato di Dafne e quello
stupito di Apollo
La composizione si struttura sul
doppia movimento ad arco con
un gioco di linee e superfici
curve.
Inoltre il gruppo è fortemente
sbilanciato in avanti e crea
l’illusione che le sue figure
possano muoversi liberamente
nello spazio
Bernini crea una messa in scena
teatrale nella quale l'occhio
dello spettatore segue lo
sviluppo della trasformazione.
Il marmo viene lavorato in
modo sapiente tanto da
assumere la consistenza dei
differenti materiali che ritrae:
le foglie, la corteccia rugosa, le
pelli levigate e morbide, la
forza e la durezza della roccia…
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Dettagli diApollo e Dafne
ARTE E IMMAGINE: Antonio Longobardi
La torsione del corpo e
delle braccia contratte
sulla fionda e il volto
concentrato nello sforzo
del momento La sua
posizione esaltano nello
spettatore la percezione
dello sviluppo
dell'azione.
Gian Lorenzo Bernini - DAVID1623-1624Marmo bianco, 170 cmRoma, Galleria Borghese
Ai piedi di David ci sono una
corazza e una cetra che qui si
conclude con una testa
d'aquila, emblema
celebrativo del casato
Borghese
Bernini fissa il momento culminante dell’azione quello in cui
David sta per lanciare la pietra
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I muscoli di Plutone sono tesi nello sforzo di sostenere il corpo
di Proserpina che si sta divincolando tanto che le mani del dio
“entrano” nella carne di lei, evidenziandone la morbidezza
Ratto di Proserpina 1621-1622Marmo bianco, 235 cmRoma, Galleria Borghese
Bernini unisce lo stile di maniera di Giambologna a quello dei
modelli antichi e riesce a creare una composizione senza
precedenti o eguali per forza plastica e l'intensità espressiva.
Anche qui Bernini sfiora i limiti fisici del marmo
Anche qui è fissato il culmine dell’azione: Plutone che cattura
Proserpina per condurla nell’Ade
ARTE E IMMAGINE: Antonio Longobardi
Estasi di Santa Teresa1647-1652marmo, stucco e bronzo dorato, 350 cm altezzaRoma, Chiesa di Santa Maria della Vittoria
L’opera fu commissionata dal cardinale Federico
Cornaro per la cappella di famiglia
Bernini concepisce lo spazio della cappella come quella
di un piccolo teatro con il palco su cui si trova la scena
principale dell’estasi della santa, e palchi laterali sa
cui si affacciano gli astanti – i membri della famiglia
Cornaro- che assistono all’evento
L’opera è concepita per essere guardata da un unico
punto di vista frontale
La cappella è coperta da una volta affrescata ed è impreziosita da marmi
policromi. Bernini mette in atto la sua teoria del “bel composto” con la
perfetta unione di pittura, scultura e architettura
ARTE E IMMAGINE: Antonio Longobardi
La freccia tenuta in mani
dall’angelo e con la quale
sta per trafiggere la santa è
il simbolo dell’amore di Dio
che raggiunge il cuore di chi
decide di seguirlo
Bernini, con grande abilità
tecnica, riesce a creare
l’effetto di sospensione a
mezz’aria delle due figure,
poggiate sulle nuvole Il marmo viene lavorato
con una perizia tecnica
tale da perdere ogni
rigidità ed evocare le
morbidezze del tessuto
I raggi, realizzati in bronzo
dorato e posti sullo sfondo,
sono collocati al di sotto di
una finestra reale da cui
entra la luce,
rappresentano la luce
divina.
“Mi apparve un angelo
bellissimo che teneva in mano
una lancia d’oro. La freccia mi
colpì più volte nel cuore. Mi
lamentai per il dolore, però
era tanto dolce che non
desideravo liberarmene.
Nessuna gioia terrena può
dare un simile appagamento.
Quando l’angelo estrasse la
sua lancia, rimasi con un
grande amore verso Dio”
S. Teresa d’Avila
ARTE E IMMAGINE: Antonio Longobardi
Gian Lorenzo BerniniBeata Ludovica Albertoni
1672-1673Marmo e Diaspro
Roma, Chiesa di San Francesco di Ripa
Il Diaspro è una varietà opaca di Quarzo,
molto apprezzata per le singolari colorazioni
che ne contraddistinguono diverse varietà.
Il diaspro rosso è utilizzato da molti secoli
per le sue proprietà. I nostri antenati
veneravano il diaspro come pietra sacra dai
poteri metafisici, capace di proteggere chi la
indossava e donare coraggio e saggezza.
La statua si colloca su uno
spettacolare drappo in diaspro
ARTE E IMMAGINE: Antonio Longobardi
Gianlorenzo BerniniFontana dei quattro fiumi1651marmo e travertino, oltre 30 m di altezzaRoma, Piazza Navona
Fu commissionata da papa Innocenzo X Pamphili per il
centro di Piazza Navona, dove in antichità sorgeva lo
stadio dell’imperatore Domiziano.
Lo scopo era quello di “offrire una salubre amenità a chi
passeggia, bevanda a chi ha sete, occasione a chi
medita”.
La fontana rappresenta la totalità del mondo conosciuto e
l’universalità della Chiesa.
CURIOSITÁ
Le spese per la realizzazione della fontana furono
talmente elevate che, per finanziarle, il papa
ricorse ad una tassazione sul pane
Molte sono le leggende intorno a questa fontana e tutte
vertono nell sostenere e rafforzare la tesi
dell’antagonismo fortissimo tra Bernini e Borromini.
Una di queste racconta che Bernini, per ottenere la
commissione della realizzazione della fontana da
Innocenzo X, regalò un modello in argento dell'opera, alto
un metro e mezzo, alla cognata del Papa la quale
convinse il pontefice a concedere il lavoro appunto al
Bernini che, così facendo, spiazzò la concorrenza del
Borromini.
Papa Innocenzo X Pamphili, succeduto a Urbano VIII
Barberini, voleva “cancellare” l’operato del suo
predecessore, quindi anche di non avvalersi dei suoi
artisti, tra i quali c’era Bernini. Ma la bravura dell’artista
riuscì a superare qualsiasi ostilità e pregiudizio.
ARTE E IMMAGINE: Antonio Longobardi
Bozzetti preparatori della fontana dei quattro fiumi
argilla e legno
Sullo scoglio si trovano quattro figure umane,
personificazioni dei quattro principali fiumi del mondo,
uno per continente: Danubio, Rio della Plata, Gange e
Nilo.
Queste vennero realizzate da quattro aiuti di Bernini.
ARTE E IMMAGINE: Antonio Longobardi
Presenta una vasca ellittica avente al centro un grande scoglio su cui si erge un obelisco, ritrovato nel 1647 al
circo di Massenzio, sulla via Appia. Sulla sua sommità è collocata una colomba, in bronzo, con il ramo d’ulivo
(simbolo araldico della famiglia Pamphili)
Sotto le statue compaiono animali e piante dei quattro continenti:
un cavallo, un leone chino per bere, un delfino, un piccolo drago e un serpente
terrestre e uno marino. La gigantesca palma sembra mossa dal vento
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Il Danubio – Europa
Indica gli stemmi della famiglia Pamphilj
che compaiono sul monumento.
LE QUATTRO DIVINITÁ FLUVIALI ASSUMONO POSE DIFFERENTI SUSCITANDO NELLO
SPETTATORE UN’IDEA DI MOVIMENTO E MUTEVOLEZZA DELLE POSE.
I VOLTI E I CORPI POSSENTI RIVELANO UN LEGAME FORTISSIMO CON L’ARTE
CLASSICA
Questo testimonia l’intento celebrativo
della fontana che vuole sottolineare la
forza e l’autorità religiosa del pontefice
sul mondo intero
ARTE E IMMAGINE: Antonio Longobardi
il Nilo - Africasi copre il volto con un panneggio, facendo riferimento al fatto che di questo fiume le sorgenti erano sconosciute
e rimasero ignote fino alla fine del XIX secolo,
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Gange – AsiaHa in mano un lungo remo che suggerisce la navigabilità del fiume
Rio della Plata - AmericaHa vicino a se alcune monete simboleggiano il colore argenteo delle
acque. Il braccio sollevato evoca la paura che la facciata della chiesa
verso cui l’uomo è rivolto, crolli. Si tratta della chiesa di Sant’Agnese
in Agone, realizzata da Bernini
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PITTURA BAROCCA
INOLTRE
• DIVENTA SEMPRE Più ILLUSIONISTICA
LA PROSPETTIVA DIVIENE SEMPRE PIÚ
COMPLESSA E ARDITA.
• LO SPAZIO SI DILATA CREANDO L’ILLUSIONE DI
INFINITO
• LE COMPOSIZIONI OCCUPANO SUPERFICI SEMPRE
PIÚ GRANDI
Giovanni Battista GaulliTRIONFO DEL NOME DI GESÚ1674 – 1679Affresco e stuccoRoma, Chiesa del Gesù
CON IL BAROCCO LA PITTURA SVILUPPA SOGGETTI
SACRI E MITOLOGICI
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Pietro da CortonaTrinità in gloria fra Santi1648 c.affrescoRoma, Santa Maria in Vallicella
L’affresco è dipinto su una
vera cupola e Pietro da
Cortona crea l’illusione di uno
spazio infinito capace di
attirare l’occhio verso l’alto
grazie alle figure fortemente
scorciate che convergono
verso il centro creando un
vortice di colore, luce e
corpi.
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Pietro da CortonaTRIONFO DELLA DIVINA PROVVIDENZA1633-1639Roma, Palazzo Barberini
Celebra l’apoteosi della Divina Provvidenza e la
famiglia di Maffeo Barberini, diventato papa
Urbano VIII.
Viene dipinta una moltitudine di figure
ripartine in cinque scene differenti.
- Quattro laterali ritraggono quattro episodi
della mitologia:
- Una centrale maggiore con il trionfo della
Divina Provvidenza
Ad incorniciare il tutto una quadratura
architettonica monocroma decorata con
telamoni e tritoni che sorreggono finti
medaglioni bronzei. La decorazione è arricchita
con conchiglie, ghirlande, delfini, allegorie e
animali che personificano le virtù papali.
TUTTO CONCORRE A FONDERE LO SPAZIO
DIPINTO E LO SPAZIO REALE.
DOMIINA L’EFFETTO SCENOGRAFICO E
ILLUSORIO CREATO CON L’USO SAPIENTE
DELLA PROSPETTIVA, DEGLI SCORCI E DELLA
LUCE,
La Divina Provvidenza è circondata da PRUDENZA,
GIUSTIZIA, MISERICORDIA, VERITÁ e BELLEZZA
ARTE E IMMAGINE: Antonio Longobardi
IL TEMPO
Con la falce in mano che
sta divorando i suoi figli
DIVINA PROVVIDENZA
seduta sulle nuvole e
avvolta dalla luce
TRE PARCHE
Cloto, Lachesi e Atropo
che tessono la tela del
destino degli uomini
FEDE, SPERANZA, CARITÁ
Sorreggono una corona di lauro che
incornicia tre api – emblema Barberini
ROMA e RELIGIONE
Sostengono la tiara papale
e le chiavi pontificie
ARTE E IMMAGINE: Antonio Longobardi
ARTE E IMMAGINE: Antonio Longobardi
NAPOLI BAROCCALa chiesa fu costruita fra il 1584 e il
1601 sulle spoglie del palazzo dei
Sanseverino, principi di Salerno.
Dell’antica struttura, acquistata in
precedenza dai Gesuiti, l’architetto
Padre Giuseppe Valeriano mantenne
la facciata e i fianchi a bugnato “a
punta di diamante”.
Chiesa del Gesù Nuovo
Padre Giuseppe Valeriano
1584 e il 1601
ARTE E IMMAGINE: Antonio Longobardi
Durante il terremoto
del 1688 crollò la
cupola affrescata da
Lanfranco: di questa
rimangono oggi solo
gli Evangelisti nei
peducci. L’interno,
riccamente barocco,
accoglie opere di
Francesco Solimena e
Cosimo Fanzago.
ARTE E IMMAGINE: Antonio Longobardi
Diego Velázquez (1599-1660)
ARTE E IMMAGINE: Antonio Longobardi
Ritratto di Innocenzo X
AutoreDiego Velázquez
Data 1650
Tecnica olio su tela
Dimensioni 140×120 cm
UbicazioneGalleria Doria Pamphilj, Roma
ARTE E IMMAGINE: Antonio Longobardi
AutoreDiego Velázquez
Data 1656
Tecnica olio su tela
Dimensioni 318×276 cm
UbicazioneMuseo del Prado, Madrid
Las Meninas
ARTE E IMMAGINE: Antonio Longobardi
Las Meninas
Pablo Picasso
ARTE E IMMAGINE: Antonio Longobardi
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Venere e Cupido1648 ca., olio su tela 122,5×175 cm, National Gallery, Londra
Giorgione, Venere dormiente (1508-10)
Rubens, Venere al bagno (1613-1614)
Francisco Goya, 1800
Sandro Botticelli,
La nascita
di Venere
1485