anusca - notiziario ottobre 2013

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Il destino del fax........................................pag. 3 Le novità in materia di cittadinanza..pag. 6 Certificati di stato civile: alcune riflessioni......................................................pag. 8 Corso ANUSCA help: la voce degli operatori......................................................pag. 9 Associazione ANUSCA: tre nuovi casi di risarcimento............................................pag. 15 NOTIZIARIO ANUSCA Anno XXVIII, n. 10 • Ottobre 2013 Copia € 3,50 (stampato da Maggioli Editore - Santarcangelo RN) Viale Terme, 1056 • 40024 Castel San Pietro Terme (BO) • tel. + 39 051/944641 • www.anusca.it • e-mail: [email protected] • sped. in abb. post. AP 45% art. 2. comma 20/b legge 662/96 - DCI Umbria - Reg. Trib. BO n. 5270 il 10/06/1985 • Dir. Resp. Primo Mingozzi - Vice Dir. Paride Gullini Associazione Nazionale Ufficiali di Stato Civile e Anagrafe E ALL’INTERNO FORMAZIONE E PASSIONE: AD ABANO RISPONDI PRESENTE! di Andrea Antognoni XXXIII Convegno Nazionale - 25/29 novembre 2013 (continua a pag. 4) GULLINI AL 1° CONVEGNO NAZIONALE DEGLI UFFICIALI DI STATO CIVILE ROMENI P resenti oltre 150, tra Sindaci e Responsabili degli Uffici di Stato Civile dei 42 Distretti (judete) di cui si compone la Romania, si è svolta a Iasi, la seconda città più popolosa dello Stato, nei giorni 5 – 6 Settembre 2013, il primo “Convegno Nazionale per i tecnici dello stato civile” della Romania. La manifestazione, la cui organizzazione è stata curata in modo egregio, fin nei dettagli, da Renata Marin, Presidente dell’Associazione rumena, omologa di ANUSCA, che ha sede proprio a di Silvia Zini Iasi, dove è stata fondata nel 2011, si è tenuta presso il Centro Congressi dell’Hotel Traian. I lavori si sono aperti il 5 settembre con il saluto della Segretaria del Distretto di Iasi, Vernica Lacramioara e del Presidente di ANUSCA Paride Gullini, intervenuto come Presidente di EVS, di cui anche la Romania è entrata recentemente a fare parte. Il Presidente EVS Gullini, che era accompagnato dal U n buon titolo funziona soltanto se utilizza parole che hanno un senso, capaci di comunicare qualcosa di reale, che impatta nella mente del lettore. Gli operatori dei servizi demografici, e fortunatamente spesso anche i Sindaci e gli amministratori degli oltre 8.000 Comuni italiani possono sperimentarlo direttamente soffermandosi sul titolo del 33° Convegno nazionale ANUSCA, in programma ad Abano Terme dal 25 al 29 novembre prossimi: “Il futuro è già iniziato” . Lo sanno gli operatori, lo sanno (quasi sempre) i buoni amministratori, e certamente lo sanno i cittadini: uno Stato moderno ha bisogno di una pubblica amministrazione di qualità, composta da operatori sempre più specializzati e preparati, in grado di rispondere alle molteplici problematiche dei cittadini e garantire, allo Stato ma anche all’Europa, il funzionamento corretto (continua a pag. 12)

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Notiziario Anusca - Rivista di aggiornamento per operatori nei Servizi Demografici

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Page 1: Anusca - Notiziario Ottobre 2013

Il destino del fax........................................pag. 3

Le novità in materia di cittadinanza..pag. 6

Certificati di stato civile: alcune riflessioni......................................................pag. 8

Corso ANUSCA help: la voce degli operatori......................................................pag. 9

Associazione ANUSCA: tre nuovi casi di risarcimento............................................pag. 15

NOTIZIARIO ANUSCA

Anno XXVIII, n. 10 • Ottobre 2013 Copia € 3,50 (stampato da Maggioli Editore - Santarcangelo RN)

Viale Terme, 1056 • 40024 Castel San Pietro Terme (BO) • tel. + 39 051/944641 • www.anusca.it • e-mail: [email protected] • sped. in abb. post. AP 45% art. 2. comma 20/b legge 662/96 - DCI Umbria - Reg. Trib. BO n. 5270 il 10/06/1985 • Dir. Resp. Primo Mingozzi - Vice Dir. Paride Gullini

Associazione Nazionale Ufficiali di Stato Civile e Anagrafe

E ALL’INTERNO

FORMAZIONE E PASSIONE: AD ABANO RISPONDI PRESENTE!di Andrea Antognoni

XXXIII Convegno Nazionale - 25/29 novembre 2013

(continua a pag. 4)

GULLINI AL 1° CONVEGNO NAZIONALE DEGLI UFFICIALI DI STATO CIVILE ROMENI

Presenti oltre 150, tra Sindaci e Responsabili degli Uffici di Stato Civile dei 42 Distretti (judete) di

cui si compone la Romania, si è svolta a Iasi, la seconda città più popolosa dello Stato, nei giorni 5 – 6 Settembre 2013, il primo “Convegno Nazionale per i tecnici dello stato civile” della Romania.La manifestazione, la cui organizzazione è stata curata in modo egregio, fin nei dettagli, da Renata Marin, Presidente dell’Associazione rumena, omologa di ANUSCA, che ha sede proprio a

di Silvia Zini

Iasi, dove è stata fondata nel 2011, si è tenuta presso il Centro Congressi dell’Hotel Traian.I lavori si sono aperti il 5 settembre con il saluto della Segretaria del Distretto di Iasi, Vernica Lacramioara e del Presidente di ANUSCA Paride Gullini, intervenuto come Presidente di EVS, di cui anche la Romania è entrata recentemente a fare parte. Il Presidente EVS Gullini, che era accompagnato dal

Un buon titolo funziona soltanto se utilizza parole che hanno un senso, capaci

di comunicare qualcosa di reale, che impatta nella mente del lettore. Gli operatori dei servizi demografici, e fortunatamente spesso anche i Sindaci e gli amministratori degli oltre 8.000 Comuni italiani possono sperimentarlo direttamente soffermandosi sul titolo del 33° Convegno nazionale ANUSCA, in programma ad Abano Terme dal 25 al 29 novembre prossimi: “Il futuro è già iniziato”. Lo sanno gli operatori, lo sanno (quasi sempre) i buoni amministratori, e certamente lo sanno i cittadini: uno Stato moderno ha bisogno di una pubblica amministrazione di qualità, composta da operatori sempre più specializzati e preparati, in grado di rispondere alle molteplici problematiche dei cittadini e garantire, allo Stato ma anche all’Europa, il funzionamento corretto

(continua a pag. 12)

ULTIM’ORA:ANCHE IL SECONDO SEMINARIO

INTERNAZIONALE DI STATO CIVILE SI SVOLGERÀ PRESSO L’ACCADEMIA

LEGGI ALL’INTERNO

Page 2: Anusca - Notiziario Ottobre 2013

Pag. 2

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Page 3: Anusca - Notiziario Ottobre 2013

Pag. 3

TRASMISSIONE DEI DOCUMENTI TRA LE PP.AA:E IL FAX CHE DESTINO AVRÀ?

di Chiara Rabbito

Tra le modifiche sostanziali apportate dal Decreto del Fare, recentemente divenuto legge

ordinaria, una novità copernicana: è un no categorico quello imposto all’utilizzo dei fax per le comunicazioni tra le Pubbliche Amministrazioni.Ma la norma che margini interpretativi ha? E nei rapporti fra uffici interni alla stessa amministrazione che ruolo può avere l’utilizzo del fax? Abbiamo sentito il parere dell’Avv. Chiara Rabbito, cultore di diritto pubblico dell’informatica, nonché docente del Corso di Alta Formazione in materia demografica.

La modifica riguarda l’art. 47 del CAD. Tale articolo, rubricato appunto “Trasmissione dei documenti attraverso la posta elettronica tra le pubbliche amministrazioni”, stabilisce che le comunicazioni di documenti tra PP.AA. avvengano mediante l’utilizzo della posta elettronica o in cooperazione applicativa e che esse siano valide ai fini del procedimento amministrativo solo una volta che se ne sia verificata la provenienza.Il secondo comma adesso recita:“ai fini della verifica della provenienza le comunicazioni sono valide se:a) sono sottoscritte con firma digitale o altro tipo di firma elettronica qualificata; b) ovvero sono dotate di segnatura di protocollo di cui all’articolo 55 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445; c) ovvero è comunque possibile accertarne altrimenti la provenienza, secondo quanto previsto dalla normativa vigente o dalle regole tecniche di cui all’articolo 71. È in ogni caso esclusa la trasmissione di documenti a mezzo fax. d) ovvero trasmesse attraverso sistemi di posta elettronica certificata di cui al decreto del Presidente della Repubblica 11 febbraio 2005, n. 68”.La ratio della modifica è quella di spronare le PP.AA. ad utilizzare i mezzi informatico-telematici anziché il solito

Il parere dell’Esperto

fax, che viene in effetti utilizzato (spesso in mancanza di altri mezzi legislativamente previsti, anche per motivi di crisi economica) per “aggirare” l’utilizzo della firma digitale o della firma elettronica qualificata, del protocollo informatico o della PEC.

“Togliendo potere” al FAX si è voluto forzare le PP.AA. ad usare gli altri mezzi, ma la norma rischia di rimanere disattesa per difficoltà pratiche e ha incontrato innegabili resistenze.Peraltro varie fonti hanno diffuso la notizia che dell’ordine del giorno con cui la Camera impegna il Governo, in sede attuativa, a “valutare gli effetti applicativi dell’articolo 14 del Decreto Fare al fine di adottare delle modalità di divieto graduale dell’utilizzo del fax a decorrere da gennaio 2015”.Quindi si sta pensando ad una applicazione graduale.Per venire alla domanda posta da tanti Comuni, la questione è questa: il fax in sé non è vietato, il suo valore legale nell’ordinamento giuridico rimane.In particolare, sotto il profilo probatorio, la sua efficacia viene generalmente ricondotta a quanto previsto dall’art. 2717 c.c (tuttora in vigore), il quale recita: “Le riproduzioni fotografiche, informatiche o cinematografiche,

le registrazioni fotografiche e, in genere, ogni altra rappresentazione meccanica di fatti e di cose formano piena prova dei fatti e delle cose rappresentate, se colui contro il quale sono prodotte non ne disconosce la conformità ai fatti o alle cose medesime”.Le riproduzioni meccaniche (fax compreso) provano dunque, nel processo civile, i fatti e le cose ivi rappresentate, salvo disconoscimento della parte contro cui sono prodotte.Tuttavia la modifica introdotta dal Decreto del Fare comporta che le PA non possano più usare il fax per provare la provenienza del documento, conseguentemente non possono più pacificamente utilizzare quel documento all’interno del procedimento amministrativo.Il documento ricevuto via fax è divenuto diciamo il “fratello minore”, è in fondo alla gerarchia, perché non ha più per la PA lo stesso valore probatorio del documento firmato digitalmente, del documento con segnatura di protocollo, del documento ricevuto via PEC. Per questi ultimi la legge dice che le tecnologie impiegate consentono di verificarne la provenienza. Per il fax la provenienza non si considera più verificata, quindi non può più essere un documento ufficiale da inserire nel procedimento amministrativo. Se si fa, è un rischio: la PA ricevente si assume la responsabilità di provarne con altro mezzo la provenienza e non è, per conseguenza, certo che il documento faxato possa essere considerato valido ai fini del procedimento amministrativo.Il fax si può sempre usare, invece, per comunicazioni meramente interne, che non devono essere utilizzate nel procedimento amministrativo.Indubbiamente rivoluzionario. Rimane da verificare se le PA siano effettivamente in grado di sostenere una tale rivoluzione.

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Pag. 4

(continua da pag. 1)

Segretario Generale Franco Stacul, ha anche mostrato alla platea un apprezzatissimo video, a illustrazione del funzionamento e delle dinamiche dell’Associazione europea.A seguire gli interventi sulla storia dello stato civile in Romania (che è attivo dal 1817) svolto da Rodica Iftimi dell’Archivio Nazionale e quello di Renata Marin, Dirigente dello Stato Civile del Distretto di Iasi sull’organizzazione e le procedure previste dall’ordinamento dello Stato Civile Rumeno. Non è mancato neppure uno sguardo sulla dimensione sovranazionale, con Baba Dumitru - Florin Direttore Generale della Direzione Centrale della gestione delle banche dati del Ministero dell’Interno che ha relazionato sulle prospettive europee dello stato civile, mentre Marcel Iova Direttore del Registro Popolazione del Distretto di Bihor si è soffermato sui servizi pubblici comunitari di registrazione: realtà e prospettive. I lavori del convegno sono poi continuati con riflessioni sull’informatizzazione e sulla deontologia. Il giorno successivo gli interventi si sono incentrati sul tema della formazione e dell’istruzione universitaria legate alla Pubblica Amministrazione.Le conclusioni sono state di Renata Marin che da Presidente ha illustrato compiti e finalità dell’Associazione degli Ufficiali di Stato Civile Rumena.Nel corso del suo intervento, il Presidente Gullini ha espresso soddisfazione per l’iniziativa che

segna un passo importante nella storia professionale degli Ufficiali di Stato Civile di Romania. “Dovete sentirvi orgogliosi di questo avvenimento – ha proseguito Gullini – La Romania, ultimo

Paese ad aderire all’Associazione Europea degli Ufficiali di Stato Civile, rappresenta un ulteriore passo in avanti per l’affermazione del ruolo dell’Associazione, anche per la consistenza della popolazione del Vostro Paese che è il 4° dell’EVS.”“Per me, italiano, vi è anche un particolare interesse professionale ad essere presente a Iasi, sia per comuni radici culturali che per approfondire la vostra legislazione e la vostra organizzazione di stato civile. In Italia vivono ormai oltre 800000 cittadini romeni, mentre in Romania operano da anni migliaia di aziende italiane: questa situazione pone l’esigenza di soddisfare la vita di relazione di centinaia di migliaia di cittadini dei nostri due Paesi e di qui l’importanza del ruolo degli

(continua a pag. 5)Renata Marin, Dirigente Stato Civile Distretto di Iasi e Presidente

dell’Associazione Ufficiali di Stato Civile della Romania

Da sinistra: il deputato Petru Movila, Renata Marin, Paride Gullini Presidente EVS, Vernica Lacramioara, Segretaria del Distretto di Iasi e

Franco Stacul Segretario Generale EVS

Page 5: Anusca - Notiziario Ottobre 2013

Pag. 5

Per gli operatori demografici

IN ACCADEMIA SI STUDIA L’EUROPA DELLO STATO CIVILEdi P.M.

Novità nel settore formativo: la Commissione Europea ha approvato la proposta dell’EVS (Associazione Europea degli Ufficiali di Stato Civile), di tenere due seminari sullo stato civile italiano e straniero, aperti agli operatori dei servizi demografici d’Europa. I seminari sono previsti presso l’Accademia di Castel San Pietro Terme dal 21 al 31 ottobre e dal 2 al 14 dicembre. I seminari, della durata di dieci giorni e tenuti esclusivamente in lingua inglese, non prevedono oneri per i partecipanti, in quanto il contributo della Commissione Europea copre il 79% delle spese e l’importo restante è assicurato da risorse EVS. Una occasione assolutamente unica nel panorama della formazione demografica, che tanti operatori, non solo italiani, ma anche stranieri, hanno mostrato di saper cogliere al volo.

(continua da pag. 4)

Ufficiali di Stato Civile”. Il Presidente dell’EVS, in relazione

a ciò, ha auspicato future iniziative di formazione non tralasciando di ricordare alla platea l’opportunità di partecipare ai seminari internazionali

sullo stato civile, in lingua inglese, cofinanziati dalla Comunità Europa, in programma prima della fine dell’anno nelle due Accademie, italiana e tedesca. Oltre ai lavori seminariali, da ricordare anche la piacevole serata di gala con l’esibizione della compagnia di danza “The Sky” molto nota anche a livello internazionale, che ha intrattenuto gli ospiti con balli tradizionali ed altri tratti da musical famosi. Della visita in Romania, è da ricordare anche l’incontro del 4 settembre che il Presidente Gullini ed il Segretario Generale Stacul, hanno avuto con il Presidente del Distretto di Iasi, Cristian Mihai Adomnitei, alla presenza di Renata Marin, nel corso del quale si è approfondita la conoscenza sull’organizzazione del Judet e delle sue competenze. In considerazione degli stretti legami socio economici che legano i due Paesi, Gullini ha altresì proposto, trovando terreno fertile, l’organizzazione di seminari di studio tra ufficiali di stato civile italiani e romeni per approfondire temi e problematiche riguardanti cittadini dei rispettivi Stati.

Paride Gullini e Franco Stacul assieme al Presidente del Distretto di Iasi Cristian Mihai Adomnitei

Ma una occasione unica anche per l’Accademia, ossia l’organizzazione di un corso che nasce dalla consapevolezza che l’ufficiale di stato civile e anagrafe è una figura sempre più centrale nell’attuale società europea: la libera circolazione delle persone nel territorio dell’Unione determina mutamenti anagrafici e di stato civile, da dimostrare e registrare innanzi anche ad Autorità di Paesi diversi. Per questa ragione, gli ufficiali di stato civile e anagrafe sono chiamati a conoscere ed applicare una realtà normativa vasta e composita. Il programma infatti ha come obiettivo specifico formare i partecipanti sulle norme fondamentali del diritto internazionale privato e del diritto comunitario, nonché operare un confronto normativo e operativo tramite dei focus sugli ordinamenti di diritto di famiglia e di stato civile di diversi Stati Europei. Il seminario sarà anche occasione per una riflessione sul Libro Verde, che si pone l’obiettivo di regolamentare la libera circolazione degli atti di stato civile fra i vari Paesi dell’Unione.

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Pag. 6

ACQUISTO DI CITTADINANZA PER LO STRANIERO NATO IN ITALIA:COME CAMBIA DOPO IL “DECRETO DEL FARE”

di Renzo Calvigioni

Il 22 giugno è entrato in vigore il D.L. n. 69 del 21/6/2013, il cui art. 33, così come modificato ed integrato

dalla legge di conversione 9 agosto 2013 n. 98, prevede:(Semplificazione del procedimento per l’acquisto della cittadinanza per lo straniero nato in Italia)“1. Ai fini di cui all’articolo 4, comma 2, della legge 5 febbraio 1992, n. 91, all’interessato non sono imputabili eventuali inadempimenti riconducibili ai genitori o agli uffici della Pubblica Amministrazione, ed egli può dimostrare il possesso dei requisiti con ogni idonea documentazione. 2. Gli Ufficiali di Stato Civile sono tenuti, nel corso dei sei mesi precedenti il compimento del diciottesimo anno di età, a comunicare all’interessato, nella sede di residenza quale risulta all’ufficio, la possibilità di esercitare il diritto di cui al comma 2 del citato articolo 4 della legge n. 91 del 1992 entro il compimento del diciannovesimo anno di età. In mancanza, il diritto può essere esercitato anche oltre tale data.”2-bis. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, gli uffici pubblici coinvolti nei procedimenti di rilascio della cittadinanza acquisiscono e trasmettono dati e documenti attraverso gli strumenti informatici.

Il legislatore, con tale nuova disposizione, intende favorire l’acquisto della cittadinanza italiana, anche in presenza di carenze documentali. Occorre riflettere che, in sede di conversione del decreto legge, nel primo comma, è stata eliminata la parola “altra” che nel testo originario veniva riportata “...con ogni altra idonea documentazione”: in questo modo, appare ancora più evidente l’intenzione di non porre limiti alla documentazione che possa servire allo scopo, purché idonea a dimostrare il possesso dei requisiti richiesti. Non sappiamo quali possano

essere i suggerimenti del Ministero dell’Interno in merito, ma trattandosi di documentazione da produrre alla pubblica amministrazione, non crediamo comunque possano essere ignorate le disposizioni di cui al DPR 445/2000. Sicuramente il primo comma avrà un impatto importante, in quanto dovrebbe consentire l’acquisto della cittadinanza italiana in molte di quelle situazioni che avrebbero avuto un esito negativo, per la mancanza della documentazione prevista a sostegno del possesso della residenza legale.Il secondo comma, modificato pure in sede di conversione, prevede la comunicazione obbligatoria agli interessati, da parte degli ufficiali di stato civile, entro i sei mesi antecedenti il compimento del diciottesimo anno di età, della possibilità di esercitare il diritto all’acquisto della cittadinanza italiana entro il diciannovesimo anno di età, evidenziando che la mancata comunicazione da parte dell’ufficiale di stato civile consente di esercitare il diritto anche dopo tale termine. In effetti viene prevista un’attività che, anziché essere basato sul concetto di semplificazione richiamato anche nella rubrica dello stesso art. 33, rischia di trasformarsi in un aggravamento del procedimento con ulteriori costi a carico della pubblica amministrazione.

Infatti, poiché dalla mancata comunicazione deriva una conseguenza importante, cioè il superamento del termine di decadenza del compimento del diciannovesimo anno di età previsto per la dichiarazione, appare logico voler dare certezza giuridica alla comunicazione, cosa che potrà avvenire solamente con una procedura che presenti le caratteristiche della notifica. A tal fine, gli ufficiali di stato civile dovranno chiedere agli ufficiali di anagrafe di estrarre un elenco di cittadini stranieri che compiranno il diciottesimo anno di età nei successivi sei mesi: a costoro si dovrà notificare la possibilità di esercitare il diritto di acquistare la cittadinanza italiana, tramite la prescritta dichiarazione da iscriversi nei registri di cittadinanza: in definitiva, si tratta di una procedura complessa che sarà a carico dei Comuni costretti a sopportarne gli oneri conseguenti. Oltretutto, prevedere l’obbligo della comunicazione significa dover accettare un rischio di contenzioso, laddove il destinatario non raggiunto dall’avviso, ritenga che qualche adempimento non sia stato fatto regolarmente. Anche una notifica eseguita secondo prescrizioni di legge, alla quale non avesse fatto seguito la dichiarazione di acquisto della cittadinanza italiana entro il diciannovesimo anno di età, potrebbe essere successivamente contestata come non pervenuta a destinazione in quanto non regolare, con ricorso all’autorità giudiziaria, con ulteriori costi ed oneri non solo per la pubblica amministrazione, ma anche per la conseguente attività giudiziaria. A meno che, non si decida in via interpretativa – ma, in tal caso, bisognerà aspettare un’eventuale circolare ministeriale – che possa essere sufficiente una normale comunicazione, senza bisogno di accertarne la ricevuta da parte dell’interessato, con il rischio che potrebbe sempre essere dichiarata

(continua a pag. 7)

Page 7: Anusca - Notiziario Ottobre 2013

Pag. 7

NON MANCARE ALL’APPUNTAMENTO CON IL TUO FUTURO:PARTECIPA AL XXXIII CONVEGNO NAZIONALE DI ANUSCA

come non pervenuta all’interessato, consentendo l’esercizio del diritto anche dopo la decadenza dei termini. Ma, se questa fosse stata l’intenzione del legislatore, perché non consentire direttamente il superamento del termine del diciannovesimo anno di età, modificando l’art. 4 c. 2 della legge 91/1992, evitando ulteriori oneri ed adempimenti alla pubblica amministrazione?In sostanza, si tratta di una disposizione che appesantisce l’attività della pubblica amministrazione prevedendo adempimenti gravosi ed anche onerosi, che non solo non arrecano un concreto vantaggio agli interessati, ma possono favorire l’instaurarsi di contenzioso.È davvero un peccato che, almeno in sede di conversione del decreto, il legislatore non abbia saputo ispirarsi a principi di semplificazione e non

sia stato in grado di alleggerire alcuni aspetti del procedimento che ha, anzi, ulteriormente complicato: anche in questo caso, si è persa una splendida occasione per un reale, concreto ed effettivo snellimento dell’attività amministrativa.Inoltre, è stato inserito il comma 2-bis nel quale viene affermato che, entro tre mesi dall’entrata in vigore della legge, gli uffici pubblici coinvolti nel rilascio di cittadinanza, utilizzeranno gli strumenti informatici per lo scambio dei documenti: si tratta di un’aggiunta infelice anche nel testo (quali sono gli uffici che “rilasciano” la cittadinanza? Solitamente, gli uffici interessati istruiscono le procedure ed attestano l’acquisto o la concessione o il conferimento della cittadinanza), ma che non sembra aggiungere nulla, se non l’abbinamento tra norme di semplificazioni ed utilizzo delle

procedure informatiche e della trasmissione telematica. In effetti, il legislatore sembra non avere consapevolezza che tali modalità operative sono sempre più diffuse ed oramai da considerarsi ordinarie anche in Comuni medio-piccoli. Aspettiamo le necessarie istruzioni ministeriali, auspicando che possano suggerire un’interpretazione estensiva di una norma che appare piuttosto rigida, magari riconoscendo valenza giuridica agli avvisi diffusi tramite manifesti o pubblicati periodicamente sui siti istituzionali dei Comuni: in ogni caso, siamo sempre più convinti che un rapporto più stretto tra il legislatore ed Anusca, in rappresentanza di coloro che debbono applicare la normativa, avrebbe favorito un’effettiva semplificazione anche per la pubblica amministrazione, rispettando pienamente la volontà del legislatore.

AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE: SOS ANUSCA

(continua da pag. 6)

Precisiamo che il lavoro di ANUSCA non finisce qui: i nostri esperti stanno lavorando infatti sugli aggiornamenti e integrazioni che si renderanno necessari nel proseguo; essi saranno man mano messi a disposizione senza onere alcuno degli Enti che hanno prenotato il servizio. Per maggiori informazioni su modalità e costi è possibile visitare la sezione dedicata al servizio su www.anusca.it

Page 8: Anusca - Notiziario Ottobre 2013

Pag. 8

I CERTIFICATI DI STATO CIVILE: ALCUNE RIFLESSIONIdi Grazia Benini

Lo scorso 20 e 21 giugno abbiamo svolto in Accademia una due giorni intitolata “Certum facere“,

dedicata alla certificazione vista dall’ufficiale d’anagrafe e dall’ufficiale dello stato civile, momento condiviso con gli amici Luca Tavani e Patrizia Dolcimele e numerosissimi partecipanti. Argomento banalissimo per chi considera il rilascio della certificazione la semplice “pigiatura” di un tasto, molto meno scontato per chi un minimo percepisce la funzione svolta da quel pezzo di carta con tutte le implicazione collegate.Mi vorrei brevemente soffermare su una semplicissima riflessione su cui nella mezza giornata dedicata alla certificazione di stato civile siamo stati chiamati a confrontarci.Dalla considerazione che spesso ogni singolo Comune indica nei certificati che rilascia informazioni diverse e si portava l’esempio del certificato di morte in cui del defunto oltre indicare il luogo e la data di nascita, c’è chi indica la residenza o la cittadinanza, nasceva la domanda su quali siano i dati essenziali che deve indicare un certificato.Le norme a disposizione non sono a riguardo esplicite, ma qualche interessante informazione possiamo senz’altro ricavarla.In base all’art. 108 del Dpr. 396/2000, i certificati di stato civile devono contenere le generalità come per legge delle persone a cui i singoli eventi si riferiscono e gli estremi dei relativi atti. Al fine di individuare i dati essenziali da indicare nei certificati occorre quindi concordare cosa si intende per generalità ossia quali sono gli elementi minimi che concorrono ad identificare un soggetto: a riguardo non possiamo che concordare sul cognome, nome luogo e data di nascita. Se pensiamo al classico documento identificativo quale la carta d’identità o il passaporto avremo la conferma che sono questi i dati rilevanti ai fini della corretta identificazione del cittadino; la stessa indicazione della

residenza se modificata non comporta il rilascio di altro documento proprio perché non rilevante ai fini identificativi. Ora poiché la funzione del certificato come ci ricorda l’art. 1 lett. F) del Dpr. 445/2000 è quella di far partecipare il terzo di una qualità personale o di un fatto contenuto nel registro pubblico mi sento di affermare che il certificato deve indicare gli elementi fondamentali per individuare il soggetto, nonché l’indicazione del fatto che deve essere descritto: è morto a… il…; è nato a…. il……L’indicazione di “come per legge” affiancato al termine generalità nell’art. 108 del Dpr. 396/2000 è collegato strettamente a mio parere al 3° comma che recita:“Restano salve le disposizioni di cui alla legge 31.10.1955 n. 1064, e di cui al decreto

del presidente della Repubblica 2 maggio 1957 n. 432.“Cioè la possibilità di far rientrare nelle generalità, nei casi appunto previsti dalla legge anche l’indicazione della paternità e maternità.In conclusione nei certificati dovranno essere indicate: - le generalità essenziali per individuare il soggetto: nome, cognome, luogo e data di nascita, (paternità e maternità nei casi previsti dalla legge); - la descrizione dell’evento: nato a...il…; morto a …il….; coniugati a…..il…….;- gli estremi dell’atto da cui si è evinto il certificato.Non dimentichiamo infine che ai sensi dell’art. 16 del Dpr. 445/2000 i certificati devono contenere le informazioni strettamente necessarie per il perseguimento delle finalità per le quali vengono acquisiti, per cui non è mai opportuno inserire informazioni ulteriori rispetto a quanto il certificato deve “raccontare”.Ulteriori informazioni che possono essere di qualche utilità quali la residenza al momento del decesso o l’indicazione della cittadinanza troveranno spazio in altre tipologie di certificazione ovvero in attestazioni che possono essere sempre rilasciate dall’ufficiale dello stato civile sulla base delle informazioni ricavabili dai registri.

Page 9: Anusca - Notiziario Ottobre 2013

Pag. 9 I commenti dei partecipanti al Corso gratuito organizzato lo scorso 29 e 30 agosto

ANUSCA HELP?...A SOSTEGNO DEGLI OPERATORIdi Sauro Dal Fiume

Con “ANUSCA Help!, l’ANUSCA risponde agli operatori”, dai commenti raccolti sembra

proprio che l’Associazione abbia centrato l’obiettivo che si era posta, organizzando il 29 e 30 agosto a Castel San Pietro Terme un corso gratuito rivolto agli operatori dei servizi demografici alle prime armi, oppure in fase di riconversione-riqualificazione.L’ennesima iniziativa di formazione “gratuita” promossa da ANUSCA, che ha visto come relatori in entrambe le giornate di studio gli Esperti dell’Associazione, Paola Lucchi e Agostino Pasquini, è stata particolarmente gradita dai partecipanti, tra i quali abbiamo raccolto alcuni commenti. In una situazione che da tempo vede i Comuni italiani in grave difficoltà a far quadrare i bilanci, nei quali la voce “formazione” è praticamente del tutto scomparsa, con conseguenti ripercussioni sulla funzionalità della stessa macchina comunale, i numerosi corsi gratuiti organizzati da ANUSCA su tutto il territorio nazionale, danno sostegno a chi quotidianamente negli uffici dei servizi demografici si trova a contatto con le tante richieste dei cittadini. Anche questo di Castel San Pietro Terme ha prodotto benefici effetti.Per Letizia Felisatti (Comune di Bosaro, provincia di Rovigo) “è lodevole l’iniziativa di ANUSCA che in momenti così difficili, riesce a mantenere gli standard formativi e qualificativi di sempre. Questo sforzo di ANUSCA premia soprattutto gli operatori dei servizi demografici, che si sentono motivati a partecipare ed incentivati nonostante le problematiche relative ai carichi di lavoro e le già note difficoltà finanziarie in cui versano i Comuni da molto tempo”.Letizia in relazione a questo aggiunge che “si può affermare, ormai, che per la formazione nei Comuni…non c’è più neanche l’osso, non solo la carne! Per questo è incredibile che ANUSCA riesca a fare proposte come questo corso gratuito del 29 e 30 agosto, perché è chiaro che le difficoltà finanziarie ci sono per tutti e questo porta indubbiamente a ridurre

tante cose, tra queste anche i momenti formativi”.Nadia Zanetti (Comune di Quarto d’Altino, provincia di Venezia) è sulla stessa lunghezza d’onda, dicendosi “molto soddisfatta del corso organizzato da ANUSCA il 29-30 agosto a Castel San Pietro Terme. Per partecipare a questa iniziativa mi sono alzata prestissimo. Le materie sono molto interessanti ed è stata occasione per apprendere cose nuove. Se il Comune avesse dovuto sostenere una spesa per la quota d’iscrizione al corso, non sarei potuta venire, quindi…Grazie ANUSCA! ...perché dà una risposta di continuo alle problematiche che si presentano quotidianamente nei nostri uffici”.Tra i partecipanti alla “due giorni” gratuita “ANUSCA Help!” c’è anche un Sindaco, Piero Dante Poverello (Comune di Brusnengo, provincia di Biella). Ci spiega subito che “sono venuto io al corso di ANUSCA, perché il nostro è un Comune di 2.200 abitanti che ha solo…4,8 dipendenti comunali. Quindi, generalmente, vado ai corsi (su tutti gli argomenti), ma questo di ANUSCA mi interessa molto perché abbiamo realizzato il Comune tutto in digitale. A Brusnengo tutte le attività del Comune sono informatizzate e questo ci ha

permesso di ‘risparmiare’ una persona dal 2001 a oggi (di fatto sostituisce il lavoro di 3 persone che mai potremmo assumere) e facciamo a meno dell’80% della carta che dovremmo utilizzare senza informatizzazione. Il Patto di Stabilità costringe un Comune piccolo come il nostro a risparmiare ben 153.000 euro e quindi, quando ci sono corsi di formazione gratuiti come questo di ANUSCA, io partecipo, perché prima di decidere ad esempio sull’anagrafe, voglio capire bene di cosa parliamo. Mi sembra un’idea molto positiva, quella di ANUSCA, mettere a disposizione dei piccoli Comuni, iniziative come questa”.

Un momento del seminario

Uno dei docenti del corso, Paola Lucchi

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XXXIII Convegno Nazionale ANUSCAI SERVIZI DEMOGRAFICI: IL FUTURO È GIÀ INIZIATO

ABANO TERME - 25/29 Novembre 2013Centro Congressi delle Venezie c/o Hotel Alexander Palace

Lunedì 25 Novembre 2013- Serata di benvenuto

Martedì 26 Novembre 2013I sessioneCoordina Umberto Postiglione- Saluti delle Autorità- Introduzione del Presidente Paride Gullini- Le strategie del Ministero dell’Interno per i Servizi Demografici (Giovanna Menghini)- La strategia dell’Agenda Digitale Italiana per la riorganizzazione e la semplificazione della Pubblica Amministrazione (Agostino Ragosa)- Decreto Legge 18.10.2012, convertito dalla legge 17.12.2012, n. 221. Profili anagrafici connessi alla attuazione dell’Agenda Digitale italiana (Marina Fondacaro)- La proposta della Commissione Europea del 24 Aprile 2013 per un Regolamento che promuova il libero movimento dei cittadini e degli affari, semplificando l’accettazione di alcuni pubblici documenti nell’Unione Europea e modifiche al Regolamento (EU) No1024/2012, COM (2013)228 (Stephan Matyk)- La privacy alla prova della trasparenza nella Pubblica Amministrazione (Licia Califano)- Gli obblighi di pubblicità e il rispetto della riservatezza: le indicazioni del Garante (Claudio Filippi)II sessione- Recenti novità in materia di amministrazione digitale dei servizi anagrafici (Simone Calzolaio)- Il valore della formazione nel nuovo quadro normativo (Romano Minardi)- La firma grafometrica applicata ai Servizi Demografici (Alessandro Francioni)- Tavola Rotonda: Il diritto di soggiorno permanente cambia pelle: nuove modalità operative per gli ufficiali di anagrafe (Liliana Palmieri, Patrizia Dolcimele, Romano Minardi, Mariangela Remondini)

Mercoledì 27 Novembre 2013I sessioneCoordina Giovanna Menghini- Problematiche derivanti dalle differenti normative dei Paesi e in relazione al nulla osta al matrimonio (Rosalia Mazza)- La capacità matrimoniale: convenzioni, accordi e circolari (Marina Caliaro, Maria Teresa Magosso)- Formazione e trasmissione degli atti di stato civile- Unicità dello status di figlio e nuovi modelli familiari. Quali indicazioni per l’Ufficiale dello Stato Civile? (Luigi Balestra)- La revisione delle norme di diritto internazionale privato sulla filiazione (Roberta Clerici)

- La cittadinanza per nascita nello Stato: la situazione in Italia ed il confronto con i Paesi europei (Renzo Calvigioni)II sessione- L’adattamento fonetico dei nomi e dei cognomi italiani in Sud America ed il riconoscimento della cittadinanza italiana per diritto di sangue (Marco Mellone)- La riconciliazione: effetti dell’istituto nella sfera patrimoniale degli sposi (Giovanni Pellacchia)- Tavola Rotonda: Il diritto all’identità, verso l’Europa ma con difficoltà: le soluzioni tra legislazioni diverseCoordina: Rosalia MazzaPartecipano: Bruno Nascimbene, Tiziana Piola, Paola Lucchi

Giovedì 28 Novembre 2013I sessione- I demografici nelle forme associative fra Comuni: qualità ed efficienza a servizio del cittadino (Andrea Antognoni)- Le prospettive del censimento permanente e le prossime sperimentazioni (a cura di ISTAT)- Il valore degli accertamenti dopo la riforma dell’anagrafe: istruzioni e modalità operative per gli agenti accertatori (Mariangela Remondini)- I termini di conclusione dei procedimenti amministrativi: le nuove disposizioni regolamentari nelle materie di competenza del Ministero dell’Interno (Antonio Natali)- Le responsabilità del pubblico dipendente, la legge anticorruzione e il nuovo codice di comportamento (Angela Marcella)II sessione- Tavola Rotonda: La semplificazione del servizio elettorale:- Nuove modalità di comunicazione e di trasmissione di dati e documenti tra Uffici elettorali e con le Commissioni circondariali- Eliminazione delle liste elettorali sezionali- Digitalizzazione delle liste elettorali generali- Eliminazione del fascicolo elettorale cartaceoCoordina: Sergio SantiPartecipano: Gianluigi Berardi, Roberta Mazza, Giulia Paltrinieri, Andrea Zuccotti- Tavola Rotonda: Il nuovo emigrante italiano: la famiglia all’estero e i contatti con la madre patriaPartecipano: Tiziana Piola, Grazia Benini, Luca Tavani

Venerdì 29 Novembre 2013- Tavola Rotonda: ANUSCA RISPONDE AGLI OPERATORICoordina: Sergio SantiPartecipano: Andrea Antognoni, Grazia Benini, Donato Berloco, Renzo Calvigioni, Silvia Cornetto, Nicola Corvino, Patrizia Dolcimele, Pia Mantineo, Rosalia Messina, Liliana Palmieri, Agostino Pasquini, Graziano Pelizzaro, Giovanni Pellacchia, Tiziana Piola, Valeria Pini, Mariangela Remondini, Luca Tavani, Antonella Valesio

Patrocini:Presidenza del Consiglio dei Ministri

Ministero degli Affari EsteriMinistero della Giustizia

Ministero per la Pubblica Amministrazione e la SemplificazioneMinistero degli Affari Europei

Regione del VenetoAssociazione Nazionale Comuni Italiani

Comune di Abano Terme

Comitato d’Onore:Enrico Letta - Presidente del Consiglio dei Ministri

Annamaria Cancellieri - Ministro della GiustiziaLuca Zaia - Presidente Regione Veneto

Piero Fassino - Presidente ANCIEnnio Mario Sodano - Prefetto di PadovaLuca Claudio - Sindaco di Abano Terme

PROGRAMMA DI MASSIMA

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di servizi fondamentali. Servizi che rendono possibile la gestione della res publica, garantendo ai cittadini la tutela di diritti soggettivi e in grado di impattare profondamente nella vita delle persone, delle famiglie e delle comunità.Non è dunque retorica quella che ci spinge a sottolineare l’importanza di essere presenti al prossimo convegno nazionale, che offre agli operatori quattro giorni di intenso lavoro e di argomenti di estremo interesse: dalle continue evoluzioni e innovazioni proprie dei servizi demografici fino

agli argomenti di più ampio respiro ma ormai centrali per ogni Comune, quali l’innovazione tecnologica, la trasparenza, la stessa formazione e ancora le gestioni associate e la normativa anticorruzione. Temi di sicura centralità per costruire insieme il futuro dei demografici e in generale dell’attività amministrativa. Se tutti auspichiamo una definitiva svolta fatta di qualità ed efficienza, del singolo operatore e dell’intera struttura comunale, perché tale obiettivo non si riveli vano occorre agire concretamente e non dimenticare i due fondamentali elementi che ne costituiscono la premessa: formazione e passione, cioè le due più importanti componenti che, da sempre, caratterizzano i convegni

nazionali di ANUSCA.Nuove conoscenze e l’opportunità di ascoltare e interagire con relatori qualificati come dirigenti ministeriali, accademici, e naturalmente gli esperti dell’associazione potranno fornire ai presenti un’occasione unica per promuovere, dentro sé stessi e poi nelle rispettive amministrazioni, rinnovato impegno ed entusiasmo per il proprio lavoro e, perché no?, la propria mission: costruire una professionalità moderna in grado di rispondere sempre meglio alle esigenze dei cittadini e a quelle delle amministrazioni. Gli investimenti nella formazione, specie quando si tratta di eventi ed appuntamenti

di livello così elevato e trasversale, ritornano sotto forma di operatori più sicuri e professionali, servizi più efficienti e cittadini più soddisfatti. Il futuro è già iniziato significa che non è tempo di indugi o di improvvisi tagli di risorse, che rischierebbero di essere pagati con gli interessi. Siamo infatti di fronte a una fase di cambiamenti sostanziali, per alcuni versi epocali, dell’intero universo demografico: basti pensare alla realizzazione del sistema anagrafico centralizzato con l’ANPR (che modificherà il ruolo dei Comuni nella tenuta delle anagrafi) o alle continue influenze della normativa comunitaria che obbliga gli ufficiali d’anagrafe e dello stato civile a aprirsi a nuovi e più complessi orientamenti. Il tutto tenendo naturalmente conto

di una società in costante evoluzione e che presenta sempre di più nuove problematiche relative quali l’identificazione, la tutela dei diritti, il riconoscimento di relazioni familiari che non è più possibile declinare unicamente con le categorie giuridiche nazionali. Non dimentichiamo poi le esigenze di modernizzazione, di snellimento, di semplificazione della macchina burocratica, con la necessità di spingere con sempre maggior vigore verso la digitalizzazione e la de materializzazione, finalmente anche nel servizio elettorale. Di fronte a tutto questo l’operatore del piccolo ma anche del medio o del grande Comune, rischia spesso di trovarsi smarrito e privo delle necessarie conoscenze per rispondere in modo corretto e puntuale alle continue istanze che provengono dai cittadini e, al contempo, anche ai sempre più numerosi adempimenti che pervengono dalla normativa. Non c’è allora altra soluzione che unire l’impegno e la passione che abbiamo per questo lavoro alla straordinaria opportunità di formazione rappresentata dal Convegno nazionale, occasione unica per arricchire in modo sostanzioso le conoscenze e il bagaglio d’esperienza di ogni operatore. La sala plenaria offrirà quattro giorni di relazioni e dibattiti che toccheranno i tre grandi ambiti dei demografici (anagrafe, stato civile ed elettorale) allargandosi anche ad argomenti di più ampio respiro ma la cui conoscenza è sempre più importante per la costante necessità di saper essere interdisciplinari. Ma anche coloro i quali si focalizzano unicamente su una materia saranno accontentati giorno per giorno, grazie ai workshop che si terranno come consuetudine nelle salette collaterali: momenti di studio e analisi più strutturata in cui si entrerà con maggiore profondità dentro gli argomenti. Ad aprire i lavori i dirigenti e gli alti funzionari del Ministero dell’Interno, che come ogni anno saranno al fianco degli operatori per condividere le linee e le strategie di ampio respiro. Ma oltre ai momenti di studio e

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di dibattito, i convegnisti saranno accompagnati e seguiti dagli esperti ANUSCA, disponibili costantemente nella saletta riservata ai quesiti: un’occasione in più per condividere le pratiche più complesse e i dubbi ricorrenti, e tornare in Comune con qualche certezza in più e la soddisfazione di avere finalmente risolto qualche caso particolare. Da non dimenticare poi l’appuntamento del venerdì mattina con la tavola rotonda dedicata ai quesiti, in cui gli esperti risponderanno direttamente in sala plenaria a una selezione di quesiti ritenuti di maggiore interesse, così da fornire utili indicazioni a tutti i presenti. Infine, non bisogna dimenticare cosa rappresenta concretamente il convegno nazionale per la nostra associazione: si tratta dell’appuntamento più importante dell’anno, in cui facciamo valere la nostra forza, la nostra passione, la nostra coesione verso l’interno e nei

(continua da pag. 12) confronti dei partner istituzionali con cui ci confrontiamo, che riconoscono in ANUSCA un unico e insostituibile riferimento per rapportarsi con gli operatori. Se la forza dell’associazione sta nella sua rappresentatività e nella capacità di portare all’attenzione le problematiche degli operatori e al contempo di lavorare costantemente nell’attività di formazione, il convegno nazionale è il momento decisivo per esprimere la propria partecipazione e la condivisione del lavoro e degli obiettivi della “famiglia” ANUSCA.La crescita professionale, tuttavia, non passa unicamente dalle relazioni degli esperti e dai quesiti risolti, ma spesso si alimenta con il confronto con i colleghi di tutta Italia, opportunità unica che soltanto il convegno nazionale può offrire. Sarà come sempre l’occasione per confrontarsi su metodi di lavoro, su punti di vista e idee che potrebbero tornare utili anche nel nostro Comune e, certamente, per stringere amicizie che rappresenteranno un arricchimento

personale e lavorativo. La ricchezza dei contenuti è testimoniata dal programma che troverete in queste pagine, in grado da sé di comunicare immediatamente l’importanza di rispondere presente e ritrovarci tutti insieme ad Abano Terme: se il futuro è già iniziato, viviamolo da protagonisti.

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NAZIONALE!!!

XXXIII Convegno Nazionale ANUSCAI SERVIZI DEMOGRAFICI: IL FUTURO È GIÀ INIZIATO

ABANO TERME - 25/29 Novembre 2013Centro Congressi delle Venezie c/o Hotel Alexander Palace

WORKSHOPMartedì 26 Novembre 2013Ore 15 - 16: Pubblicazioni di matrimonio. Esame dei documenti necessari e degli impedimenti (Pia Mantineo, Giuseppe Lucisano)Ore 16 - 17: Dal “Decreto del fare”: come cambia la cittadinanza per i nati in Italia (Renzo Calvigioni)Ore 17 - 18: La “residenza” quale presupposto all’evento dello stato civile (Antonia De Luca, Maria Teresa Magosso)Mercoledì 27 Novembre 2013Ore 9 - 11: I residenti non residenti. I soggetti deboli dell’anagrafe: clochard, ricoverati, detenuti e senza fissa dimora (Andrea Antognoni, Luca Tavani, Nadia Patriarca, Massimo Stefanini)Ore 11 - 12: I servizi demografici: performance e benchmark (a cura di Maggioli Informatica)Ore 15 - 17: Gli irreperibili al censimento: chi sono e dove sono? (a cura di ISTAT); La qualità delle liste anagrafiche comunali (a cura di ISTAT); Lo stato della revisione postcensuaria e i risvolti per la qualità delle anagrafi (a cura di ISTAT) Giovedì 28 Novembre 2013Ore 9 - 10: Il rilascio della carta d’identità ai non italiani: modalità e contraddizioni (Nicola Corvino)Ore 10 - 11: L’ufficiale dello stato civile tra nomi, virgole, trattini e dieresi...come orientarsi per lavorare (Antonella Valesio)

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L’ALTA FORMAZIONE NON FINISCE MAIdi Silvia Zini

Il titolo scelto per l’iniziativa del 5 – 6 – 7 settembre non è casuale…il seminario che si è svolto con una

folta partecipazione presso la Sala Plenaria dell’Accademia, organizzato gratuitamente dall’ANUSCA, “L’Alta Formazione non finisce mai…” è stato pensato per tutti coloro che hanno frequentato il Corso di Alta Formazione nelle cinque edizioni. L’idea è stata quella di mantenere un fil rouge rispetto alle esperienze precedenti: un momento non solo didattico, per fare il punto sui temi più attuali e di interesse, ma anche per rinsaldare i legami amicali e professionali, e perché no, crearne dei nuovi. Missione compiuta. Ce lo conferma Elena Ferrara, del Comune di Paderno Dugnano (MI), iscritta al primo corso: “È stata una bellissima sorpresa poter partecipare dopo 5 anni ormai dalla prima edizione che ho frequentato. L’esperienza è stata produttiva sotto tutti gli aspetti: quello formativo, in quanto ci ha dato la possibilità di aggiornarci sulle ultime novità relative al nostro settore e quello relazionale, perchè ha rinsaldato e ravvivato lo spirito di amicizia e collaborazione, nato allora e condiviso, anche in lontananza, per tutti questi anni. Mi ha regalato inoltre l’opportunità e la gioia di sentire relazionare in modo esemplare e da vero esperto, la nostra “ex compagna di classe” Carla Mariani.. Ringrazio Anusca per averci dato questa occasione e spero che possa essere ripetuta, magari con regolarità.”Lo spirito di corpo di coloro che hanno fatto parte di questa “avventura” si è percepito nitidamente, assieme alla gratitudine per questa idea che ha permesso loro di ritrovarsi. Ci dice Lorella Falasco del Comune di Otricoli (TR): “Ogni volta che riesco a partecipare ad incontri organizzati da ANUSCA ho la sensazione dell’appartenenza, di sapere che c’è chi pensa a me, e che, come me e meglio di me, conosce le mie necessità di quel momento, riguardo alla formazione professionale, e lo elargisce nella migliore forma, attraverso docenti di indubbia qualità, coinvolti e appassionati. Il “richiamo” dell’A.F. è stato per me un

“ritorno a casa” insieme a persone care, che parlano la mia “stessa lingua”, cui posso esprimere le mie preoccupazioni e con cui condividere soluzioni adeguate ai problemi gravi che ogni giorno, inutile nasconderlo, coinvolgono noi dipendenti degli enti locali.”E si vede proprio che il richiamo dell’alta formazione è stato forte, se è vero che non hanno fatto mancare la propria presenza anche ex iscritti di regioni molto lontane dalla sede dell’Accademia, come il Molise, la Puglia ed anche la Calabria. Ad esempio, Giuseppe Ciampa di Vibo

Valentia (VV): “I cambiamenti della normativa demografica sono continui, per questo ho ritenuto di partecipare al corso di aggiornamento, riservato in via gratuita per coloro i quali avevano già frequentato l’alta formazione. È stata un’occasione che non ho voluto farmi sfuggire, nonostante questa volta abbia dovuto sobbarcarmi per intero le spese di viaggio e di soggiorno. E infatti ho chiarito diversi dubbi. Da non trascurare, poi, l’opportunità di rivedere i compagni di corso con i quali è stato davvero un enorme piacere poter trascorrere del tempo”.Il seminario recall ha visto la partecipazione in misura pressochè omogenea di rappresentanti delle varie edizioni (con una percentuale totale di oltre la metà di coloro che

hanno frequentato il corso); nutrita anche la partecipazione di chi, appena terminato il quinto corso, ha sentito subito la nostalgia delle aule dell’Accademia. Come Monica Panizzi del Comune di Gualtieri (RE): “I tre giorni del seminario di settembre sono stati, per me, una bella occasione per ritrovare i compagni di avventura del 5° corso in un clima più disteso, pur mantenendo l’obiettivo di assorbire tutte le novità trasmesse dai docenti. È stato anche molto bello poter incontrare i partecipanti ai corsi precedenti, con i quali abbiamo

condiviso lo stesso desiderio di ritrovarsi con i colleghi che avevano vissuto questa coinvolgente esperienza.”Oltre che non casuale, il titolo dell’iniziativa esprime perfettamente anche un progetto, caldeggiato, al momento dei saluti, da tutti i partecipanti: quella del 5 – 6 – 7 settembre è l’edizione numero uno di quello che ANUSCA vorrebbe diventasse un appuntamento fisso. Ci piace l’idea che l’esperienza del corso di alta formazione non si concluda con la cerimonia di consegna dei diplomi, ma prosegua negli uffici, nelle amicizie fra i “compagni di classe” ed anche e soprattutto in una pianificazione di continuità didattica che accompagni gli operatori nell’evoluzione dei contenuti della loro vita professionale.

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LA PAGINA DEI QUESITI RISOLTIa cura di Agostino Pasquini

1) Richiesta di segnalazione decessi al di fuori del sistema INA SAIAAlla luce delle richieste fatte dalla Ragioneria Territoriale dello Stato, in ordine alla comunicazione diretta da parte del Comune all’Ente pensionistico e relative ai pensionati di guerra, al di fuori del sistema INA-SAIA, si chiede autorevole parere in merito. Si informa al proposito che anche la Prefettura si era espressa in merito al fatto che le comunicazioni s’intendevano assolte mediante l’INA-SAIA e che solo nel caso di malfunzionamento i decessi andavano segnalati in altro modo. Nel caso specifico la difficoltà sta nel fatto di individuare il “tipo” di pensione della persona deceduta, poiché, nella normalità, il sistema trasmette (all’INPS) la comunicazione del decesso riguardante il “pensionato” in quanto tale, e sarà poi il sistema stesso ad elaborarne gli adempimenti relativi.

Risponde l’Esperto ANUSCA Romano Minardi

Purtroppo, pare che ci troviamo proprio nel caso di “malfunzionamento del sistema INA SAIA”, per cui, posso immaginare che la richiesta di comunicazione diretta dei dati sia dovuta a questa spiacevole situazione. Abbiamo fondati timori che il sistema INA SAIA non sia in grado di garantire la sua precedente funzionalità (che pure non ha mai brillato per efficienza!) fino a quando non sarà sostituito dal nuovo sistema

dell’ANPR (Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente). Per quanto riguarda la difficoltà oggettiva di selezionare le persone decedute di cui fare la comunicazione, in mancanza di dati certi sul possesso della pensione, posso solo suggerire di inviare la comunicazione di tutti i decessi; sarà poi la Ragioneria Territoriale dello Stato a valutare quali che sono di loro interesse e quelli no.

2) Dispersione delle ceneri effettuata con istanza “anomala”Sono l’ufficiale di stato civile di un Comune dell’Abruzzo, ho provveduto all’affidamento di urna contenente ceneri di un defunto alla figlia affidataria che le conserva nella propria abitazione. Ora questa figlia m’inoltra un’istanza dove mi chiede l’autorizzazione per la dispersione delle ceneri in area privata e precisamente in una pineta antistante la propria abitazione riferendo per iscritto, sull’istanza, che la volontà del padre era quella della dispersione delle ceneri, senza allegare nulla di scritto lasciato dal defunto. La mia perplessità nasce dall’interpretazione della legge 130/2001 e dell’art.31 della legge Regione Abruzzo n. 41/2012, riguardo alla manifestazione di volontà che penso di interpretare come

qualcosa di scritto e non solo di riferito.

Risponde l’Esperto ANUSCA Claudio Pagano

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La disciplina regionale di riferimento, come correttamente citata nel quesito, prevede espressamente che “la manifestazione di volontà del defunto relativamente alla cremazione ed alla dispersione delle ceneri avviene con le modalità previste dall’art. 3 della legge 130/2001”.Tale rinvio “statico” alla fonte primaria (art. 3 Legge n. 130/2001) oggi può essere letto con l’ausilio di una recente sentenza del Giudice Amministrativo (Tar Lazio, Sez. II^ bis, n. 3407 del 04 aprile 2013) che accogliendo il ricorso dei familiari di un defunto contro il diniego alla dispersione ha statuito un principio importante. Infatti, i giudici del Tar Lazio hanno affermato la possibilità di autorizzare la dispersione delle ceneri pur in assenza di una volontà espressa del defunto finanche con la manifestazione di volontà del coniuge o, in difetto, del parente più prossimo e, in caso di concorrenza di più parenti dello stesso grado, dalla maggioranza assoluta di essi.Per poter procedere in tal senso è peraltro necessario che i Comuni adottino opportune integrazioni alla specifica regolamentazione comunale ovvero una deliberazione di Consiglio Comunale o di Giunta oppure almeno una determinazione dirigenziale a carattere generale che recepisca gli orientamenti della citata sentenza.

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ARRIVEDERCI CEES!Pochi giorni fa è giunta la notizia della morte di Cees Meesters, Presidente della NVVB, l’ Associazione Olandese degli Ufficiali di Stato Civile. Meesters ha anche guidato l’EVS, l’associazione europea che raccoglie i vari sodalizi nazionali, prima della Presidenza italiana di Paride Gullini.Toccanti le parole del ricordo dei colleghi olandesi “Cees è un esempio di grandissimo entusiasmo verso il suo lavoro e verso gli altri.Persino nei periodi più duri Cees va ricordato come un profondo e appassionato studioso, una persona da conoscere meravigliosa. La sua volontà e determinazione sono state encomiabili. Sebbene seriamente ammalato da molto tempo, ha mantenuto il suo sguardo proiettato verso il futuro e non è mai venuto meno ai suoi doveri pubblici.”L’ANUSCA si associa al dolore di tutti gli ufficiali di Stato Civile Olandesi per la tragica morte di Cees. Il Presidente Paride Gullini lo ricorda con affetto per la disponibilità e la visione della vita che ha saputo portare per la crescita dell’Associazione Europea. A riconoscimento di questa Sua attività per costruire l’Europa dei popoli, l’ANUSCA ha voluto consegnare nel corso della 26 Assemblea dell’EVS tenutasi a Castel San Pietro Terme il 24 e 25 marzo 2012, una medaglia d’oro a ricordo imperituro.

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I LAVORI DELLA GIUNTA ESECUTIVAdi Primo Mingozzi

Seduta della Giunta Esecutiva nazionale di ANUSCA dopo il periodo estivo. Presenza delle

grandi occasioni con la partecipazione degli invitati permanenti, rappresentativi di consistenti realtà locali. Come sempre, da esaminare un lungo elenco di argomenti, da approfondire e da condividere in funzione dei prossimi mesi di attività dell’Associazione con l’onnipresente programma della formazione professionale, quello per il Convegno nazionale di Abano Terme (25-29 novembre); l’immancabile tema del tesseramento che manifesta sofferenze nell’adesione dei Comuni per il ritardo che registrano nell’approvazione dei bilanci. E, ancora, sull’avvio del 6° Corso d’Alta Formazione che conferisce ruolo e prestigio all’attività dell’Accademia Nazionale di stato civile: struttura indicata dal Ministero dell’Interno quale referente anche dei corsi professionali indirizzati verso quelli on-line, come nuovo metodo d’aggiornamento per gli operatori dei servizi demografici.Condivisione ed ampi consensi per la collaborazione con la Regione Emilia Romagna per realizzare il progetto ANA CNER che si avvale per i collegamenti con i Comuni della rete regionale Lepida per l’alta velocità di internet. Spazio anche al capitolo “attività dell’Associazione Europea (EVS) degli ufficiali di stato civile”, attualmente presieduta del nostro Presidente Paride Gullini, il quale, in forza della sua riconosciuta esperienza, fa registrare un bilancio positivo soprattutto nei rapporti con la Commissione Europea. Infatti, dopo l’esperienza positiva del Progetto europeo ECRN “per la trasmissione telematica sicurizzata di atti di stato civile in Europa” Gullini ha predisposto un progetto a nome EVS per l’organizzazione del Congresso annuale di Bled e dei due seminari di studio in lingua inglese riservati a 20 ufficiali di stato civile dei Paesi dell’Unione da tenersi il primo presso l’Accademia di Castel S. Pietro Terme ed il secondo in quella di Bad Salzschlirf

(Germania). Il programma dei seminari della durata di 10 giorni ciascuno, prevede il Diritto internazionale privato, con particolare riferimento a Germania, Italia, Olanda e Romania, il Diritto dell’Unione Europea in materia di stato civile e di immigrazione, la registrazione degli eventi di stato civile nei vari Paesi. La Commissione Europea, in considerazione della valenza della proposta, la prima riguardo questa specifica categoria professionale, ha cofinanziato il progetto per il 79%. Hanno già assicurato la presenza al primo seminario Ufficiali di Stato Civile di Olanda, Romania e Slovenia. Un risultato, che premia la lungimiranza del Presidente e che la Giunta nazionale ANUSCA ha commentato favorevolmente per i risvolti di veri contenuti e di immagine che le iniziative rivestono.Infine, molta attenzione al capitolo “ampliamento dell’Accademia da realizzare”. Ad illustrare le linee operative il prof. Luigi Balestra, Professore Ordinario di Diritto Privato presso l’Università di Bologna ed i dottori commercialisti Francesco Cortesi e Giovanni Baldazzi che da

anni curano la contabilità e gli aspetti fiscali dell’Associazione.Il prof. Balestra ha illustrato la sua proposta ed i passi da compiere per realizzare l’ampliamento dell’Accademia oggi quanto mai indispensabile per facilitare la sostenibilità futura delle strutture dell’Accademia degli Ufficiali di Stato Civile, in presenza del venir meno dei corsi residenziali che ne erano stati il presupposto.Dopo le diverse richieste di chiarimenti a cui gli esperti hanno dato esauriente risposta, la Giunta Esecutiva ha approvato le linee operative generali indicate dal Prof. Balestra, incaricando lo stesso ed i commercialisti per la formulazione degli atti ed adempimenti necessari.All’impegnativo lavoro della Giunta si devono aggiungere alcune informazioni sul futuro della formazione professionale alla luce degli orientamenti della Direzione Centrale dei Servizi Demografici che vede nei corsi on line, una soluzione in grado di consentire una proficua attività formativa pur in presenza del venir meno delle risorse economiche.

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Comuni in vetrina

BORGOFRANCO SUL PO, TERRA DI TUBER MAGNATUM PICOdi Sauro Dal Fiume

Restiamo al nord Italia con la nostra rubrica, sempre in Lombardia, spostandoci solo

da Lecco (Notiziario n.9) al Comune di Borgofranco sul Po, un piccolo borgo di 790 abitanti situato nel Basso Mantovano, unitamente a Bonizzo e Masi (sue frazioni). Segnano il confine, l’argine maestro e la golena del Fiume Po, che da sempre hanno caratterizzato lo sviluppo del paese. La costruzione nel 1959 della Strada Provinciale Ferrarese, ha consentito l’ampliamento del Comune con l’edificazione di un nuovo quartiere. Così, il paese presenta una parte vecchia che si snoda fra due strade parallele, chiuse dall’argine, che costituisce il “centro del paese” e la parte nuova al di là della strada provinciale.Borgofranco sul Po è un territorio prevalentemente agricolo, dove alla presenza di colture tradizionali, si è affiancata la coltivazione della soia e, a livello stagionale, di pomodori, angurie e meloni. La sua collocazione nella Pianura Padana lo pone al cuore della Valle del Tartufo Mantovano e la sua notorietà è legata al suo profumatissimo tartufo bianco (Tuber magnatum pico) che gli ha permesso di entrare a far parte della prestigiosa Associazione Nazionale Città del Tartufo. Molte sono le tartufaie naturali comunali recuperate dall’Associazione “Trifulin Mantuan”, attraverso la piantumazione di piante simbionti, che producono tartufo bianco pregiato spontaneamente.L’importanza del tartufo per questa terra ha determinato la realizzazione del Tru.Mu (Truffle Museum) Museo del Tartufo, sede dell’Associazione “Strada del Tartufo Mantovano”. Il museo è aperto gratuitamente al pubblico, per visite guidate e percorsi didattici. “Tru.Mu” è attivo anche con appuntamenti culturali, tra i quali il più importante è il Convegno Lombardo sul Tartufo, giunto alla XVII edizione. Il tartufo lo si può degustare nei vari ristoranti che lo propongono accanto ai piatti della cucina mantovana e negli stand delle manifestazioni enogastronomiche

di alto valore, dislocate nel Basso Mantovano. Nel paese si erge la chiesa San Giovanni Battista in stile neoclassico, posta ai piedi dell’argine del Po, quale baluardo a difesa del fiume. Nella frazione Bonizzo si trova la chiesa di San Giovanni Apostolo costruita nel 1788. Sempre a Bonizzo esiste l’ultimo mulino disceso dal Po, attuale contenitore di attrezzi e cultura contadina locale. Nel mulino sono anche custoditi reperti archeologici romani e medioevali rinvenuti in loco.“Il nostro Comune, socio fin dai primi anni di ANUSCA – dichiara il neoeletto Sindaco di Borgofranco sul Po, Lisetta Superbi – esprime il proprio compiacimento per il qualificato lavoro svolto dall’Associazione nell’ambito della formazione degli operatori dei

servizi demografici. Ci auguriamo che questa proficua collaborazione fra gli Esperti ANUSCA ed i nostri operatori sul campo, possa continuare ed essere sempre più coinvolgente nell’affrontare le problematiche che di volta in volta si presentano allo sportello. A tal fine, comunico che si rende disponibile ad ANUSCA la Sala Convegni del TRU.MU per lo svolgimento dei corsi di formazione per gli operatori locali e dei Comuni limitrofi ”.

Altre informazioni su: www.comune.borgofrancosulpo.mn.it

Alcune note sono tratte da “Borgofranco sul Po e le sue frazioni. Tra Storia, Tradizioni, Folklore.” di Maria Rita Bruschi e Ugo Buganza (1989).

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L’ACCESSO ABUSIVO AI SISTEMI INFORMATICIA cura di Diego Giorio

Rubrica Innovazione 5/2013

Anche se in molti libri e telefilm sono disponibili maghi informatici che in pochi secondi penetrano

qualunque computer, nella realtà un accesso non autorizzato ad un sistema decentemente protetto non è così banale né veloce, anche se non impossibile. Man mano che migliorano i sistemi di sicurezza e cresce l’attenzione degli utenti, una sottrazione non autorizzata di dati risulta sempre più complessa ed improbabile, ma spesso si può aggirare il problema e ricavare un’informazione semplicemente… chiedendola. In alcuni casi si tratta di circuire l’impiegato secondo tecniche dette di social engineering, ovvero facendo leva sulla soggezione ad una presunta autorità (sono il Prefetto! Sono l’Avv. X ed ho diritto ai sensi della legge Y altrimenti la denuncio!) oppure cercando il coinvolgimento emotivo (sono una madre disperata perché mio figlio si è perso, ho finito il credito del cellulare e sono sola nel Bronx, ecc ecc).Queste tecniche venivano già utilizzate in passato e gli operatori dovrebbero essere abbastanza abituati a gestirle, ad esempio non passa giorno che qualcuno chieda il numero di cellulare privato del Sindaco e risponda al diniego dicendo che il Sindaco stesso glielo aveva dato, ma è andato perduto (e, conoscendo il mio Sindaco, spesso è pure vero). Le moderne tecnologie hanno però semplificato il lavoro di questi truffatori grazie alla disponibilità d’informazioni che mettiamo a disposizione su social network e simili, rendendo più facile spacciarsi per persone conosciute (ma non ti ricordi che ero insieme a Gianni quando è passato per i computer, mi avevi raccontato della gita al mare ).In altri casi si può sfruttare la conoscenza di qualche impiegato e chiedergli di consultare una banca dati a lui accessibile. Il più delle volte si tratta di peccati veniali, magari si vuol organizzare una cena di classe o si ha la curiosità di sapere quando è nato il vicino di casa per ricambiare la torta di compleanno, ma bisogna sempre tenere presente che si tratta di un comportamento comunque illecito, sanzionato penalmente, precisamente

dall’art 615-ter C.P. Anzitutto non dobbiamo mai dimenticarci dell’esistenza di una normativa sulla privacy, che limita il trattamento dei dati, più o meno sensibili, alle necessità della propria funzione istituzionale e proibisce il trattamento di dati non necessari, non previsti, o comunque accumulati in eccesso rispetto alle esigenze istituzionali ed alle previsioni normative. In secondo luogo è opportuno conoscere l’interessante sentenza della Corte di Cassazione n. 4694 del 7 febbraio 2012, che conferma la condanna inflitta nei precedenti gradi di giudizio ad un carabiniere che aveva

fornito informazioni riservate ad un conoscente, dopo avere consultato il data base a sua disposizione. A nulla è valsa l’argomentazione della difesa, che ha sostenuto che il suo assistito aveva legittimo accesso alla banca dati, e quindi riteneva non applicabile il citato articolo relativo all’accesso abusivo ad un sistema informatico. Per la Corte, infatti “integra la fattispecie criminosa di accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico protetto, prevista dall’art. 615-ter cod. pen., la condotta di accesso o di mantenimento nel sistema posta in essere da soggetto che, pure essendo abilitato, violi le condizioni ed i limiti risultanti dal complesso delle prescrizioni impartite dal titolare del

sistema per delimitarne oggettivamente l’accesso”. Notiamo anche che l’art. 615-ter si trova nel libro dei delitti contro la persona, e quindi il Legislatore ha ritenuto che l’accesso abusivo ad un sistema non sia un mero reato contro il patrimonio, ma costituisca una violazione contro l’individuo in sé.Dunque, se vogliamo sapere quando è nato Tizio o sapere se Caia e Sempronio convivono o sono sposati, pensiamoci un attimo prima di consultare il nostro sistema: potremmo trovarci con una condanna alla reclusione da uno a cinque anni.

Codice Penale Art. 615-ter.Accesso abusivo ad un sistema

informatico o telematico.Chiunque abusivamente si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo, è punito con la reclusione fino a tre anni.La pena è della reclusione da uno a cinque anni:1) se il fatto è commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di un pubblico servizio, con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti alla funzione o al servizio, o da chi esercita anche abusivamente la professione di investigatore privato, o con abuso della qualità di operatore del sistema; 2) se il colpevole per commettere il fatto usa violenza sulle cose o alle persone, ovvero se è palesemente armato; 3) se dal fatto deriva la distruzione o il danneggiamento del sistema o l’interruzione totale o parziale del suo funzionamento, ovvero la distruzione o il danneggiamento dei dati, delle informazioni o dei programmi in esso contenuti.Qualora i fatti di cui ai commi primo e secondo riguardino sistemi informatici o telematici d’interesse militare o relativi all’ordine pubblico o alla sicurezza pubblica o alla sanità o alla protezione civile o comunque d’interesse pubblico, la pena è, rispettivamente, della reclusione da uno a cinque anni e da tre a otto anni.Nel caso previsto dal primo comma il delitto è punibile a querela della persona offesa; negli altri casi si procede d’ufficio.

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“SPOSI A PERUGIA”UNA BEST PRACTICE PER IL GIORNO PIÙ BELLO

Ci è giunta notizia di un’iniziativa portata avanti dell’U.O. Demografici guidata da Maurizio Cipolloni, Dirigente del Comune di Perugia, che riteniamo sia meritevole di conoscenza anche da parte degli altri Comuni italiani. Il tema è il matrimonio. Il Comune di Perugia. Considerato che la celebrazione dei matrimoni concorre “a promuovere e valorizzare il patrimonio storico – artistico di tutto il territorio comunale ed a rafforzare il carattere internazionale della cultura perugina” ha attivato un progetto, “Sposi a Perugia”, che riguarda non solo i servizi demografici, ma anche le altre realtà comunali coinvolte nell’evento.

Gli interventi più significativi: introduzione di tariffe per l’uso di sale (comunali e private) destinate alla celebrazione dei matrimoni civili, estensione di tempi e orari destinati alla celebrazione, offerta numerosa e diversificata di location (oratori, castelli, ville ecc) da proporre ai nubendi per la celebrazione del matrimonio, attivazione di collaborazioni con società private (es.per la mobilità urbana) per mettere a disposizione dei nubendi maggiori servizi. Infine sono state individuate linee guida per armonizzare le attività dei vari uffici e rendere più agevole ai futuri sposi l’iter verso la celebrazione.Considerato che il nostro Paese, al pari di Perugia, è costellato di bellissime località, appetibili location per eventi nuziali, è una idea da conoscere, e perché no, riprendere anche nelle proprie realtà.

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