anteprima "darwin architetto" - roberto de rubertis

30
Roberto de Rubertis Darwin architetto l’evoluzione in architettura e oltre Edizioni Scientifiche e Artistiche

Upload: edizioni-scientifiche-e-artistiche

Post on 10-Mar-2016

221 views

Category:

Documents


2 download

DESCRIPTION

Il libro contesta la convinzione diffusa che l’architettura, nei cinquemila anni o poco più della sua storia, abbia subìto un graduale processo evolutivo come esito di una deliberata volontà di progresso da parte dell’uomo. Sostiene, al contrario, l’ipotesi deterministica di un’evoluzione intesa come prodotto inevitabile di una successione di eventi occasionali, selezionati in base a contingenze accidentali. Un’ipotesi le cui estreme conseguenze delineano un futuro inquietante.

TRANSCRIPT

Page 1: Anteprima "Darwin architetto" - Roberto de Rubertis

Roberto de Rubertis

Darwin architettol’evoluzione in architettura e oltre

Edizioni Scientifiche e Artistiche

Page 2: Anteprima "Darwin architetto" - Roberto de Rubertis
Page 3: Anteprima "Darwin architetto" - Roberto de Rubertis

ARCHITECTURA

3

Page 4: Anteprima "Darwin architetto" - Roberto de Rubertis
Page 5: Anteprima "Darwin architetto" - Roberto de Rubertis

Roberto de Rubertis

Darwin architettol’evoluzione in architettura e oltre

Edizioni Scientifiche e Artistiche

Page 6: Anteprima "Darwin architetto" - Roberto de Rubertis

Immagine di copertina e illustrazioni all’interno:

“Ritmi di materia in formazione” di Carlo Enrico Bernardelli

Progetto grafico ed impaginazione:

Helix Media - www.helixmedia.it

I diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione puòessere riprodotta, archiviata anche con mezzi informatici,

o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzoelettronico, meccanico, con fotocopia, registrazione o altro, senza la preventiva autorizzazione dei detentori dei diritti.

ISBN 978-88-95430-42-3

E.S.A. - Edizioni Scientifiche e Artistiche

© 2012 Proprietà letteraria artistica e scientifica riservatawww.edizioniesa.com [email protected]

Page 7: Anteprima "Darwin architetto" - Roberto de Rubertis

Imprevedibili mutazioni generano il segno,favorevoli circostanze lo guidano,

poi nasce la forma.

Page 8: Anteprima "Darwin architetto" - Roberto de Rubertis
Page 9: Anteprima "Darwin architetto" - Roberto de Rubertis

7

È convinzione diffusa e incontestabile che l’architettura, nei cin-quemila anni e poco più della sua storia, abbia subìto un graduale pro-cesso evolutivo e che l’uomo abbia conseguito traguardi sempre piùavanzati nell’adattare l’ambiente alle proprie esigenze. Che questo sial’esito di una deliberata volontà di progresso è convinzione ugualmentediffusa, ma contestata dall’ipotesi deterministica di un’evoluzione in-tesa come prodotto necessario ed inevitabile di una successione dieventi occasionali, selezionati in base a contingenze accidentali.

A voler inquadrare subito la questione in termini evoluzionistici,deve riconoscersi innanzitutto che lo stesso termine “evoluzione” ne-cessita di chiarimento. Nel suo uso più corrente, di recente adozione,contiene il significato di un cambiamento indissolubilmente legato aiconcetti di progresso, di sviluppo e di miglioramento, mentre nell’ac-cezione scientifica ed etimologica allude solo al mutamento, non neces-sariamente volto al conseguimento di una maggiore qualità: ex-volvereha infatti implicito il concetto di derivazione da qualcosa, non di orien-tamento verso un fine, come invece oggi comunemente si intende. Inarchitettura la dicotomia si presenta particolarmente problematica peril nesso sottile che lega il progetto alle sue finalità.

Gli stessi obiettivi della scienza e della tecnologia, che supportanol’innovazione in architettura coinvolgendo ogni sua espressione dallamaniglia alla megalopoli, vanno perdendo oggi progressivamente la le-gittimazione etica conquistata dall’idealismo prima e dal positivismo poi.Allo stesso modo l’affermarsi di un pensiero debole in antitesi alla visioneteleologica della storia attenua l’antica fiducia nella ricerca delle veritàultime e quindi offusca il senso dell’agire umano volto a perseguirle.

Page 10: Anteprima "Darwin architetto" - Roberto de Rubertis
Page 11: Anteprima "Darwin architetto" - Roberto de Rubertis

13

Secondo la logica evoluzionista, come si è già detto, il punto di par-tenza essenziale è che accadono eventi la cui maggiore o minore van-taggiosità, valutabile solo a posteriori, è la discriminante che decretala loro sopravvivenza selettiva. Alla base dell’operato umano, ma finqui la questione riguarda qualsiasi organismo vivente, sta l’istinto disopravvivenza che, anche a non volerlo considerare motore assolutodi ogni azione, è comunque agente costante in tutto l’arco della vita.

L’istinto di sopravvivenza, nel rispetto del principio essenziale del-l’evoluzionismo, si forma anch’esso in modo occasionale e inevitabile:azioni accidentali che producono vantaggio hanno la tendenza ad es-sere selezionate rispetto ad altre. Chi ha compiuto, anche non inten-zionalmente, atti che si sono poi rivelati utili, o anche chi ha solo,sempre per caso, avuto tendenze che ugualmente hanno mostrato ef-ficacia, è stato selezionato dalla natura ed è sopravvissuto con maggiorefacilità. Di conseguenza la sua attitudine si è conservata nei suoi genipiù che l’attitudine opposta, vale a dire quella di compiere azioni au-tolesioniste o neutrali. L’insieme degli atti abilmente volti a procurarepiù vantaggiosa sopravvivenza è diventato così patrimonio genetico se-lezionato e le generazioni che ne hanno beneficiato hanno incameratotale comportamento come facente parte della propria natura.

Si è detto poi impropriamente istinto di sopravvivenza tale compor-tamento, associandogli una sorta d’impulso mirato alla conservazionedella specie o del singolo organismo, mentre è solo una annessione alpatrimonio genetico delle tendenze più vantaggiose, come il piaceredella nutrizione, della riproduzione e del difendere comunque la pro-pria vita, in quanto uniche tendenze sopravvissute selettivamente.

Page 12: Anteprima "Darwin architetto" - Roberto de Rubertis
Page 13: Anteprima "Darwin architetto" - Roberto de Rubertis

23

L’incipiente crescita di attenzione per la ricerca di indizi evoluzioni-stici in architettura dà inizio ad un nuovo capitolo della teoria formulatada Darwin; capitolo di particolare interesse perché il nuovo ambito disperimentazione consente verifiche molto più agevoli rispetto all’ambitobiologico, per la velocità con cui possono essere condotte le osservazioni,dall’individuazione dei postulati alla constatazione delle conferme.

In biologia il meccanismo che porta alla sopravvivenza delle muta-zioni che superano la selezione naturale è governato dai geni, posses-sori dei codici di trasmissione della vita. Le accidentali variazioni(errori di duplicazione) delle innumerevoli sequenze di proteine e basiazotate che formano la doppia elica del DNA, producono impercetti-bili progressive alterazioni degli organismi stessi. Ma le modifiche sonoriscontrabili solo nel confronto tra generazioni successive, sufficiente-mente distanziate perché si possano rendere evidenti le differenze ac-cumulate nel tempo.

La trasmissione biologica delle mutazioni richiede infatti che la vita,e con essa le mutazioni, si rinnovi tra le generazioni attraverso il mec-canismo della riproduzione. Meccanismo lento; tanto lento, nella ge-neralità dei casi, da determinare incertezza sulla reale possibilità di darluogo alle differenze macroscopiche che si riscontrano tra le specie vi-venti, e tanto lento da lasciare spazio alle convinzioni creazionisticheche ipotizzano la nascita simultanea di tutti gli organismi all’inizio deitempi per opera divina (nel 6000 a.C. secondo le fonti più accreditate).

Non ci si sofferma qui sulla descrizione di come il processo si svi-luppi in biologia; ciò che interessa invece notare è che in architettura,come in tutta l’attività umana, la trasmissione dei caratteri di volta in

Page 14: Anteprima "Darwin architetto" - Roberto de Rubertis
Page 15: Anteprima "Darwin architetto" - Roberto de Rubertis

Si vuole prendere qui in esame il modo di operare dei memi, traendospunto dalla polemica sorta a seguito della pubblicazione del saggio Ilgene egoista di R. Dawkins.

Secondo il pensiero evoluzionista ciò che conta è il fatto che imemi, e diciamo qui segnatamente quelli riguardanti l’architettura,come d’altra parte anche i geni in generale, non perseguono alcunoscopo prefissato né vogliono nulla, tanto meno possono essere tacciatidi atteggiamenti egoistici. Semplicemente, vengono replicati oppureno. La stessa cosa vale per i canali attraverso i quali avviene la trasmis-sione dei memi, vale a dire i media attraverso i quali essi si diffondono,nonché gli stessi bacini di accoglimento nei quali poi sopravvivono oscompaiono.

Secondo Dawkins le culture possono evolversi in maniera analogaa come si evolvono gli organismi viventi. Molte delle idee che passanoda una generazione alla successiva possono aumentare o diminuire lepossibilità di sopravvivenza della generazione che le riceve, la quale asua volta potrà ritrasmetterle o meno. Ad esempio, una cultura potràsviluppare una propria personale tecnica ed un proprio metodo perrealizzare un utensile o una soluzione costruttiva. In alcuni casi questimetodi e queste tecniche si diffonderanno maggiormente e la culturache li avrà concepiti ne ricaverà beneficio o forse danno, comunquene sarà in qualche modo influenzata.

Il progetto dell’utensile agisce quindi in modo simile a come agisceun gene biologico appartenente a certi organismi piuttosto che adaltri, guidando con la propria presenza o assenza il futuro del gruppocui appartiene.

29

Page 16: Anteprima "Darwin architetto" - Roberto de Rubertis
Page 17: Anteprima "Darwin architetto" - Roberto de Rubertis

39

Nella ricerca biologica l’indagine sull’origine della vita risale neltempo fino ad uno stadio evolutivo assai remoto del pianeta, oltredue miliardi di anni fa, quando un “brodo primordiale” di compostidi carbonio diede inizio a forme primitive di molecole autoriprodu-centisi. Si ritiene che l’altissima varietà di sostanze coinvolte e la fortestimolazione determinata da un ambiente molto instabile abbiano fa-vorito le eccezionali circostanze d’innesco, uniche secondo alcuni,della catena di eventi da cui è andata poi sviluppandosi la vita. Se sitratti di circostanze solo rare e improbabili, o anche veramente irri-petibili, implica una differenza tutt’altro che marginale che però esulada queste note.

L’ipotesi di estensione dell’evoluzionismo all’architettura procedein modo analogo a quello del nascere della vita sul pianeta, anche semolto più veloce, e prende in esame l’infinità di contingenze che inne-scarono combinazioni di materiali e di tecniche tra le quali, in pochedecine di migliaia di anni, andarono selezionandosi quelle più idoneea risolvere necessità umane estemporanee, quali la protezione dagliagenti atmosferici, la difesa dai predatori e la semplicità di esecuzione.Una sorta di brodo primordiale architettonico che però, a differenzadi quello biologico, continua ad essere operante ancora oggi, ogni voltache imprevedibili situazioni di necessità, oppure altrettanto impreve-dibili opportunità offerte dalle circostanze, creano mutazioni vantag-giose per la sopravvivenza dell’uomo, o anche per la sopravvivenzadella stessa sola mutazione, senza ricaduta di vantaggio sull’uomo.

Le condizioni ambientali che diedero origine inizialmente alla vitanon sono più presenti e sembra che non si registrino nuovi casi di una

Page 18: Anteprima "Darwin architetto" - Roberto de Rubertis
Page 19: Anteprima "Darwin architetto" - Roberto de Rubertis

53

Pare evidente comunque che alla scala urbana si assista oggi allapiù inquietante dimostrazione dell’imprevedibilità dell’evoluzione. Ilcaso è offerto dalla città stessa, come luogo tradizionalmente cintato eseparato dall’ambiente circostante. Luogo della vita per eccellenza,predisposto a proteggerla e agevolarla, secondo un ordine conformatoalle attività funzionali alla sopravvivenza. Luogo calibrato dalle neces-sità umane e fatto quindi, come si è sempre detto, a misura d’uomo.Ma luogo esploso e dilagato oggi verso altre dimensioni, al di fuori diogni previsione e di ogni intenzione.

Certo non può più dirsi che la megalopoli contemporanea sia pla-smata in conformità delle esigenze dell’uomo che ospita, né che siaidoneamente predisposta a nutrire il suo corpo e il suo spirito secondoun ragionevole programma di migliorie.

La città che in passato si poteva forse supporre fosse esito del coor-dinamento di obiettivi consapevoli, indirizzati intenzionalmente damenti libere e attuati secondo volontà conseguenti, appare oggi fuori daogni controllo umano, proiettata verso dimensioni mai espressamentevolute, ma derivanti da sommatorie di eventi contingenti e sfuggenti.

Sebbene anche in passato le cose non siano andate sostanzialmentein modo molto dissimile, deve riconoscersi che oggi il fenomeno è benpiù evidente. Le espansioni urbane crescono in modo incontrollabilelungo direttrici che si protendono come tentacoli ad esplorare territorisempre più problematici. La dinamica dei luoghi (e dei “non luoghi”) siadegua a leggi operanti solo nel quadro dell’intera struttura e che, comein un organismo unitario di alta complessità, sono globalmente incono-scibili, fatta eccezione per sintomi episodici, estemporanei e locali.

Page 20: Anteprima "Darwin architetto" - Roberto de Rubertis
Page 21: Anteprima "Darwin architetto" - Roberto de Rubertis

61

L’accettazione dell’automatismo che, secondo il pensiero evoluzio-nista, regola ogni aspetto del divenire trova spesso un ostacolo insu-perabile nel convincimento tenace che gli accadimenti, per lo menoquelli interessanti la scala del comportamento umano, siano tutti in-terconnessi e soprattutto che quelli riguardanti gli atti consapevol-mente compiuti siano frutto di motivata e libera scelta, conseguenzanecessaria del libero arbitrio, assunto come facoltà umana aprioristi-camente posseduta.

Si era già introdotto il tema del libero arbitrio, segnalandone la suaverosimile evoluzione per via genetica e quindi la sua giustificazioneall’interno della logica evoluzionistica. È ipotesi di difficile trattazione,vista la scarsa disponibilità dell’uomo di rinunciare a quello che ap-pare un privilegio eccellente ed esclusivo della sua specie. La rinunciarisulta essere ancora più insuperabile nell’ambito di quelle attivitàdove il valore della libera iniziativa, delle scelte ponderate e dell’as-sunzione cosciente di responsabilità sembrano elementi dominanti nelquadro di una progettualità che si ritiene incontestabile. È quanto ac-cade soprattutto nell’ambito delle arti applicate e in ogni altra occa-sione nella quale l’ingegno, la volontà e le attitudini naturali possonoessere volte al bene collettivo e nelle quali quindi assume valore indi-scutibile l’intenzione del singolo di porsi a servizio di un ideale. Sem-bra stare in questo il valore ontologico del libero arbitrio, vale a direnel poter indirizzare con libera consapevolezza il proprio operato se-condo un programma finalizzato al vantaggio collettivo, piuttosto chead azioni di basso profilo egoistico; in altri termini nel poter sceglieretra bene e male.

Page 22: Anteprima "Darwin architetto" - Roberto de Rubertis
Page 23: Anteprima "Darwin architetto" - Roberto de Rubertis
Page 24: Anteprima "Darwin architetto" - Roberto de Rubertis
Page 25: Anteprima "Darwin architetto" - Roberto de Rubertis

69

Un’affascinante ipotesi di recupero delle prospettive di libera fina-lizzazione dell’opera umana, e quindi del pensiero progettuale che lamuove, nasce proprio ai margini del ragionamento evoluzionista, ed èquella proposta da Pierre Teilhard de Chardin il quale, pur accettandol’origine accidentalmente selettiva dell’evoluzione, traccia una visionefinalizzata dell’intero divenire del cosmo, nella quale attribuisce al-l’uomo il ruolo essenziale di partecipe e prosecutore della stessa crea-zione, inserito in un piano aprioristicamente prestabilito da un voleresuperiore.

Nella sua concezione la materia, attraverso un processo evolutivosempre più complessificato, darebbe luogo inizialmente alla vita, poial pensiero cosciente, quindi allo spirito che mira alla perfezione. Ilpostulato di un obiettivo finale, che per l’architettura sarebbe quellodi cooperare a determinare le condizioni favorevoli allo sviluppo ar-monioso della vita, ne risulta consolidato in una visione trionfale.Franco Purini inquadra in modo analogo il suo riconoscimento del-l’incontestabilità scientifica dell’evoluzionismo e preserva allo stessomodo il ruolo egemone e illuminato del progettista negando l’acciden-talità degli esiti della sua opera.

La necessità di contemperare spiritualismo ed evoluzionismo è oggisostenuta con vigore da Vito Mancuso e contestata con altrettanto vi-gore da Telmo Pievani. Interessante è anche la contestazione sottoforma di dibattito fatta da Corrado Augias in “Disputa su Dio e din-torni”, che provoca l’incessante retrocessione di Mancuso da tutte leposizioni di pensiero progressivamente affrontate e il suo conseguentearroccamento su linee difensive sempre più arretrate.

Page 26: Anteprima "Darwin architetto" - Roberto de Rubertis
Page 27: Anteprima "Darwin architetto" - Roberto de Rubertis

7

13

23

29

39

53

61

69

Lineamenti generali

La questione della “missione” progettuale

Geni e memi

Il meme egoistadell’architettura

L’evoluzionedell’architettura

L’evoluzione della città

Il libero arbitrio

Appendice

L’evoluzionedel pensiero

Page 28: Anteprima "Darwin architetto" - Roberto de Rubertis

Finito di stampare presso presso Cangiano Grafica in Napoli

nel mese di Maggio del 2012

E.S.A. - Edizioni Scientifiche e Artistiche

© 2011 Proprietà letteraria artistica e scientifica riservatawww.edizioniesa.com [email protected]. 081 3599027/28/29 - fax 081 8823671

Roberto de Rubertis è Senior Professor della facoltà di Architettura, Università“Sapienza” di Roma. Ha fondato e diretto (dal 1986) la rivista “XY, dimensionidel disegno”. Tra le sue pubblicazioni: Progetto e percezione (Officina, Roma1971), Il disegno dell’architettura (NIS Carocci, Roma 1994), De vulgari architec-tura (Officina, Roma 2000), La città rimossa (Officina, Roma 2002), La Città mu-tante (Franco Angeli, Roma 2008); Rilievi archeologici in Umbria (ESA, Napoli2012); in narrativa: La bistilloide (Kappa, Roma 2004).

Carlo Enrico Bernardelli è architetto e pittore. Ha insegnato Storia dell’Arte neiLicei Artistici; Percezione e Comunicazione Visiva nella facoltà di Architettura,Università “Sapienza” di Roma. Ha esposto i suoi disegni in varie gallerie e hapubblicato articoli sull’immagine in riviste specializzate. Insieme a S. Tanimoto,Università di Washington, Seattle, ha costruito due programmi su web per la ge-stione di dati attraverso l’immagine: “Vedo, Vedi” e “The Etruscan Room”. Hacreato presso il Liceo Artistico Ripetta di Roma un laboratorio informatizzatoper il restauro virtuale di opere pittoriche antiche.

Page 29: Anteprima "Darwin architetto" - Roberto de Rubertis
Page 30: Anteprima "Darwin architetto" - Roberto de Rubertis

€ 15

,00

ISBN 978‐88‐95430‐42‐3

788895 4304239> edizioniesa.com

Il libro contesta la convinzione diffusa che l’architettura, nei cinquemila annio poco più della sua storia, abbia subìto un graduale processo evolutivo come esito

di una deliberata volontà di progresso da parte dell’uomo. Sostiene, al contrario,l’ipotesi deterministica di un’evoluzione intesa come prodotto inevitabile di una

successione di eventi occasionali, selezionati in base a contingenze accidentali.Un’ipotesi le cui estreme conseguenze delineano un futuro inquietante.