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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI BEDIZZOLE VIA MONS. A. BONTACCHIO, 4 25081 BEDIZZOLE (BS) TEL. 030 / 67.40.36 FAX 030 / 687.17.71 C.F. 93014390178 Indirizzo e-mail: [email protected] Sito web: www.icbedizzole.gov.it Anno scolastico 2015/16

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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI BEDIZZOLE

VIA MONS. A. BONTACCHIO, 4 – 25081 BEDIZZOLE (BS)

TEL. 030 / 67.40.36 – FAX 030 / 687.17.71 –

C.F. 93014390178 Indirizzo e-mail: [email protected]

Sito web: www.icbedizzole.gov.it

Anno scolastico 2015/16

PAI- UST Brescia Ottobre 2015 Pagina 2

PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE

Il concetto di "inclusione" scolastica introdotto dalla D.M. 27/12/2012 supera il tradizionale

paradigma dell’integrazione, affermando i l diritto dell’alunno ad essere partecipe al proprio

processo educativo, con il massimo sviluppo delle proprie capacità, abilità e potenzialità.

Il tema dei Bisogni Educativi Speciali sollecita il distacco da una modalità di insegnamento

standardizzata e pre-definita, a vantaggio di opportunità metodologico -didattiche innovative,

offerte sia dalle nuove tecnologie, stimolanti per la pluralità dei linguaggi adottati, sia dal

cooperative-learning, tutoring, alla cui base vi è la centralità dell’alunno come risorsa per

l’apprendimento.

La sfida educativa che l’Istituto Comprensivo si pone è quello di considerare l’inclusione come

una qualità imprescindibile di contesto, da strutturare in modo dinamico e flessibile, per

comprendere e dar voce alla diversità di conoscenze, competenze, capacità e culture.

Le recenti disposizioni ministeriali (C.M. n.8/2013; nota ministeriale 27 giugno 2013; 22

novembre 2013) sostengono e valorizzano il ruolo pedagogico e didattico del team docenti e

del consiglio di classe nell’individuazione dell’alunno come alunno con BES; ai docenti non è

richiesto di fare diagnosi, ma di riconoscere una situazione di problematicità sulla base di ben

fondate considerazioni pedagogiche e didattiche, consentendo così alla scuola di

riappropriarsi del suo ruolo.

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BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

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L’area dei bisogni educativi speciali è molto ampia. Ogni alunno, con continuità o per

determinati periodi, può manifestare Bisogni educativi speciali sia per motivi fisici, biologici,

fisiologici o psicologici e sociali.

Nell’area BES sono comprese tre grandi sottocategorie:

1. DISABILITÀ

• Alunni diversamente abili

• Certificati dall’ASL

• Hanno l’insegnante di sostegno

• È una situazione a carattere permanente

• La scuola redige il P.E.I

2. DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI

• Alunni con: DSA – deficit del linguaggio – deficit di abilità non verbali

• Deficit coordinazione motoria – ADHD (deficit attenzione, iperattività)

• Funzionamento intellettivo limite

• Certificati dall’ ASL o da Enti accreditati

• Non hanno l’insegnante di sostegno

• È una situazione a carattere permanente

• La scuola redige il P.D.P.

3. SVANTAGGIO SOCIO ECONOMICO, LINGUISTICO, CULTURALE

• Alunni che, con continuità o per particolari periodi, possono manifestare Bisogni

Educativi Speciali: per motivi fisici, psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che

le scuole offrano adeguati e personalizzati percorsi: svantaggiati linguistici - socio-

economici - culturali; - alunni con disagio comportamentale/relazionale

• Individuati dal Consiglio di classe/team docenti sulla base di una attenta osservazione

dell’alunno tramite griglie oggettive e sulla somministrazione di prove standardizzate.

• Non hanno l’insegnante di sostegno

• È una situazione a carattere transitorio

• La scuola redige il P.D.P.

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RUOLO DELLA SCUOLA

La scuola, nel suo insieme, favorisce una didattica inclusiva sia per gli alunni con disabilità e

con Bisogni Educativi Speciali, che per gli alunni stranieri. Alcune attività vengono organizzate

proprio per coinvolgere più possibile alunni provenienti da altri paesi (visione di filmati,

lavori di gruppo, progetti specifici). La maggior parte dei docenti nelle proprie attività in

classe provvede ad attuare interventi atti a favorire l'inclusione. La scuola ha organizzato al

suo interno iniziative di sensibilizzazione ai temi della disabilità e della diversità. E'

necessario un più attento e puntuale monitoraggio delle progettazioni delle equipe

pedagogiche e dei Consigli di Classe, relativamente al raggiungimento degli obiettivi definiti

nei piani personalizzati. Il materiale che ciascun docente deve prevedere e predisporre per gli

alunni, in particolare con DSA , deve rappresentare un elemento di particolare attenzione.

Il PDP non è e non può diventare un atto burocratico. Non è un elenco di strumenti

compensativi e misure dispensative.

Dispensare: prendere atto della difficoltà, senza produrre una modificazione delle

competenze.

Compensare: gli strumenti devono puntare allo sviluppo di autonomia e competenze cioè

abilitare.

Il PDP deve considerare come prioritario l’intervento didattico. La dispensa va ridotta al

minimo, verificando sempre le alternative metodologiche possibili. Deve prevedere i criteri di

valutazione e contenere indicazioni significative, realistiche e coerenti. Il PDP contiene dati

sensibili, quindi è un documento riservato.

Vi è quindi il dovere, da parte della scuola, di garantire la piena partecipazione alla vita

scolastica a tutti i soggetti, oltre a fornire una cornice entro cui gli alunni possano essere

valorizzati e forniti di uguali opportunità.

PROGETTI

SCUOLA INFANZIA

Progetto “Il mondo in classe”

Il progetto di alfabetizzazione culturale è condotto da un’educatrice esterna.

Soggetti coinvolti:

- i bambini che presentano difficoltà nell’uso e nella comprensione della lingua italiana.

Finalità:

- Potenziare la conoscenza della lingua italiana dei bambini stranieri al fine di favorire la

partecipazione alle attività proposte e la relazione con compagni ed insegnanti.

Obiettivi:

- Recuperare e potenziare le conoscenze linguistiche.

- Sviluppare la capacità di ascolto e produzione linguistica dei bambini.

- Decodificare e leggere immagini e simboli.

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- Far vivere ai bambini una dimensione di piccolo gruppo, nella quale si possano sentire

protagonisti.

Metodologia:

canzoni, giochi motori, narrazioni animate e utilizzo di immagini.

Progetto “Solidarietà a scuola”

Il progetto “ Solidarietà a scuola”, gestito da un’educatrice esterna, ha lo scopo di fornire un

sostegno educativo ai bambini con difficoltà di tipo relazionale, comportamentale e

linguistica.

L’obiettivo generale è quello di promuovere il benessere dei bambini all’interno della scuola e,

in particolare, nella propria sezione di appartenenza.

Gli obiettivi specifici sono:

- Potenziamento dell’interiorizzazione delle regole.

- Potenziamento della lingua italiana.

- Favorire le relazioni interpersonali e la socializzazione nel gruppo.

La dinamica del piccolo gruppo eterogeneo permette di coinvolgere un maggior numero di

bambini, che hanno la possibilità di esprimersi ed emergere, cosa non sempre facile nel

gruppo sezione.

PROGETTO Potenziamento

Natura del laboratorio:

Disciplinare

Trasversale

Interdisciplinare

Extracurricolare

Modalità didattica privilegiata:

Ricerca

Rielaborazione– progettazione

Creatività – espressione

Destinatari del progetto: i bambini e le bambine della scuola dell’ infanzia che dopo

l'osservazione da parte delle insegnanti di sezione sono stati individuati come soggetti con

particolari necessità e bisogni relativi all'aspetto dell' Integrazione, in particolare aspetti

linguistici e relazionali.

Docenti coinvolte: tutte le docenti della sezione Rossa e Verde

Risorse umane coinvolte : bambini, docenti.

Spazio/i dove il progetto si svolge : Gli spazi della scuola: i laboratori grafico pittorico e

manipolativo

Durata del progetto: da Ottobre a Giugno per 6 ore a settimana – tutti i mercoledì dalle

h13:00 alle h16:00 e il Venerdì dalle h12:15 alle h15:15

Obiettivi privilegiati :

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Rafforzare l'autonoma, la stima di sé, l'identità.

Collaborare per un intento comune.

Riconoscere le regole di convivenza nella scuola.

Riconoscere e accogliere la diversità propria e degli altri.

Esercitare la verbalizzazione.

Campi d’ esperienza privilegiati :

Il sé e l’ altro : Osserva l'ambiente, circonda e coglie le diverse relazioni. Gioca in modo

costruttivo e creativo con gli altri. Si orienta nel passato, presente , si muove con

sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono famigliari, modulando progressivamente

voce e movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise.

I discorsi e le parole: Il bambino usa la lingua Italiana, arricchisce e precisa il proprio

lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati. Sa esprimere e

comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio

verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative.

Competenze finali attese :

Acquisisce e sviluppa competenze relazionali integrandosi nel gruppo e nella vita

scolastica

Metodologie :

Strategie cooperative

Utilizzo di materiali didattici

Utilizzo di strumenti e giochi utili a sviluppare competenze.

Utilizzo di strumenti multimediali per suscitare l’ interesse dei bambini verso l’

esperienza proposta per sviluppare obiettivi.

Beni e servizi utilizzati :

Salone e Laboratori della scuola.

Pennarelli, tempere, carta e cartelloni.

Materiali per la psicomotricità.

Macchina fotografica, videocamera, cd documentari relativi.

SCUOLA PRIMARIA

Progetto GIADA

Il progetto GIADA, da tre anni realtà dell’ Istituto Comprensivo di Bedizzole, nasce dalla

necessità di individuare precocemente situazioni di difficoltà nell’apprendimento garantendo

l’uso della didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro

scolastico che tengono conto delle caratteristiche peculiari del soggetto (linee guida, 12 luglio

2011). GIADA (gestione interattiva abilità di apprendimento) del gruppo Erickson è un sistema

multimediale per la valutazione delle abilità di apprendimento e la gestione dell’intervento

didattico, è il risultato di un progetto triennale di ricerca sviluppato sotto la supervisione

scientifica di Cesare Cornoldi e Giacomo Stella.

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La scuola ha il compito di garantire a tutti i bambini il raggiungimento degli obiettivi e di

indagare su ogni possibile segnale, in modo che coloro che incontrano difficoltà di

apprendimento, trovino sempre nella scuola il luogo dove vengono garantite tutte le

possibilità di sviluppo e di crescita.

Questo passaggio è molto importante perchè il mancato riconoscimento di disturbi specifici

di apprendimento, può avere conseguenze gravi sia sul piano scolastico, sia sul piano

emotivo e psicologico. Evidenziare il rischio di disturbo di apprendimento con una rilevazione

precoce effettuata nelle classi seconde di scuola primaria significa dare risposta a due

esigenze: da un lato ai bisogni dei bambini che, a causa di qualche difficoltà non riescono a

seguire il ritmo della classe. Dall’altro i docenti hanno la possibilità di operare con strumenti

molto vicini alla didattica quotidiana una personalizzazione dei percorsi scolastici .

“Da un punto di vista riabilitativo l'intervento precoce, cioè quello effettuato al primo insorgere

delle difficoltà durante le fasi iniziali di acquisizione della lettura e della scrittura, viene

giudicato l'intervento che apporta i maggiori benefici”.

Struttura del progetto GIADA:

Somministrazione delle prova di valutazione dettato di parole;

Tabulazione delle prove;

Prima restituzione dei dati ai docenti delle classi seconde;

Laboratori didattici per tutti gli alunni;

Somministrazione e tabulazione delle prove: dettato e lettura;

restituzione finale.

Il progetto attivo dal mese di dicembre 2015 coinvolgerà le sette classi seconde della scuola

primaria Manzoni, San Vito e Carzago, oltre ad un’indagine quantitativa e qualitativa, GIADA

fornirà il materiale di potenziamento personalizzato per tutti i 145 bambini, rispetto alle

differenti fasce di prestazione o presenza di bambini stranieri. Il progetto è seguito dalla

funzione strumentale DSA che somministra e tabula le prove con la collaborazione delle

insegnanti delle classi seconde, la consulenza per alcuni casi è di competenza del formatore

esperto in DSA psicologo Dottor Stefano Franceschi che predisporrà in piattaforma la

valutazione dopo un’ attenta analisi delle prove. I laboratori saranno attivi dal mese di

gennaio 2016 a maggio 2016, con materiali attentamente selezionati, la cui scelta sarà

indirizzata dai risultati delle prove e dalle fondamentali osservazioni dei docenti di classe.

I laboratori saranno gestiti e monitorati dagli insegnanti e continuati a casa dai bambini,

utilizzando una password personale.

L’aspetto innovativo, a parte la tabulazione di tutti i dati, è la possibilità di una didattica

inclusiva che arriva a tutti gli alunni, fatta di giochi stimolanti per colmare eventuali difficoltà

o potenziare le eccellenze; consentendo anche ai bambini diversamente abili di usufruire della

piattaforma come ai bambini con difficoltà linguistiche.

I laboratori si concluderanno a fine maggio 2016, dopo tale data ci sarà la somministrazione

delle due prove, questo per verificare i progressi ottenuti dalle attività didattiche di recupero

e potenziamento, a giugno 2016 saranno relazionati i risultati finali dai docenti delle classi

interessate che comunicheranno ai genitori i dati.

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Progetto solidarietà a scuola

Il progetto, finanziato dal Comune di Bedizzole, è rivolto alla gestione dei casi di disagio

scolastico e comportamentale all’interno delle classi. E’ condotto da educatrici professionali

della cooperativa La Sorgente di Montichiari che, dopo un iniziale periodo di osservazione,

prioritariamente sulle classi prime, strutturano percorsi di intervento in piccoli gruppi o

secondo le modalità dell’intervento laboratoriale, in accordo con le insegnanti di classe.

Periodicamente vengono effettuati incontri di verifica e di programmazione delle diverse fasi

del progetto con le insegnanti delle classi coinvolte e con la referente d’Istituto.

Progetto Intercultura scuola primaria A. Manzoni Destinatari

• Alunni che presentano disagio linguistico-culturale (34 alunni).

• Alunni delle classi quinte. Insegnanti coinvolti e tempi Si occupano del progetto due insegnanti del plesso, rispettivamente per 10 e 6 ore settimanali. Articolazione generale del progetto

Insegnamento della lingua italiana come L2 Laboratorio “Impariamo a conoscerci” (classi quinte)

Insegnamento della lingua italiana come L2 Si individuano due livelli: A1-A2/B1-B2 Livello 1 (livello A1-A2) 10 ore settimanali I bambini iscritti sono 14, suddivisi in tre sottogruppi: • Alfabetizzazione che non prevede la produzione scritta. • Alfabetizzazione con produzione scritta. • Consolidamento linguistico. Livello 2 (B1-B2) 6 ore settimanali Gli alunni iscritti sono 20 (classi quarte e classi quinte). Il percorso predisposto riguarda: • Potenziamento linguistico: abilità, funzioni linguistiche, grammatiche (aspetto fonologico,

lessicale, morfosintattico, testuale). • Lingua veicolare, lingua dello studio, metodo di studio. Laboratorio “Impariamo a conoscerci” 4 ore complessive per ogni classe quinta Il laboratorio è rivolto alle tre classi quinte secondo un approccio interculturale. La metodologia utilizzata è il Cooperative Learning. Il percorso è strutturato in due sezioni:

1. Sensibilizzazione (i temi relativi sono stati affrontati nei precedenti anni scolastici). 2. Interazione responsabile (tematiche: l’ascolto e il dialogo).

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Valutazione: La valutazione è quadrimestrale e si svolge in collaborazione con le insegnanti di classe. Progetto alfabetizzazione scuola primaria Carzago Il progetto di prima alfabetizzazione prevede una serie di incontri in cui i docenti accolgono in piccolo gruppo di alunni stranieri, arrivati da poco in Italia, che non padroneggiano la lingua. Il lavoro prevede un intervento mirato all’acquisizione di un lessico di base, che possa essere utilizzato per l’integrazione degli alunni stranieri e al consolidamento di minime competenze riguardanti le strutture linguistiche per poter padroneggiare la lingua o, quanto meno a farne un utilizzo finalizzato ad uno scambio comunicativo. Dallo scorso anno è stato attivato un progetto di alfabetizzazione rivolto agli alunni stranieri

presenti nel plesso. Gli alunni vengono suddivisi in piccoli gruppi, sia omogenei che

eterogenei, secondo le rispettive competenze linguistiche.

Progetto alfabetizzazione scuola primaria San Vito

Alfabetizzazione di primo livello: conversazione, conoscenza dei primi rudimenti della

lingua italiana, acquisizione del lessico di base necessario per la vita quotidiana

Alfabetizzazione di secondo livello: conversazione, lettura e comprensione di semplici

testi, sviluppo delle competenze ortografiche, stesura di brevi testi con l’ausilio di

tracce e di immagini

Il progetto si avvale della collaborazione di una ex insegnante volontaria per 4 ore

settimanali, e di due insegnanti del plesso che utilizzano le poche ore a disposizione.

Progetto Passo dopo passo

Il progetto Passo dopo Passo ha lo scopo di aiutare i bambini che durante l’anno scolastico

mostrano difficoltà d’apprendimento. Le insegnanti di classe, fuori orario, in accordo con le

colleghe organizzano dei piccoli gruppi, ripercorrendo gli argomenti più importanti di lingua e

matematica delle classi frequentate.

Progetto recupero-potenziamento

Il progetto, finanziato con le ore del Diritto allo studio, è rivolto a tutte le classi della scuola

primaria (ad eccezione delle classi seconde per le quali sono destinate le ore del Progetto

Giada).

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Il progetto si struttura in ore di recupero e/o potenziamento delle abilità di lingua (in

particolare lettura, scrittura, comprensione del testo) e matematica (in particolare abilità di

calcolo e problem solving).

E’ rivolto a gruppi di alunni individuati a livello di classi parallele o anche di classi in verticale

(a seconda del tipo di intervento e/o di competenza da sviluppare).

Prevede una comunicazione alle famiglie degli alunni con l’esplicitazione degli obiettivi e dei

tempi previsti e un riscontro finale rispetto ai risultati attesi e conseguiti.

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

L’area degli alunni con BES è talmente ampia che anche gli interventi dovranno

necessariamente essere differenziati. In particolare si sono individuate tre aree sensibili sulle

quali progettare interventi:

alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) o livelli cognitivi molto bassi;

alunni con disagio linguistico-culturale (stranieri);

alunni con altri tipi di disagio (comportamentale, relazionale …);

Laboratori di potenziamento e ore di studio assistito

Nella scuola secondaria di primo grado dovrebbero essere sempre meno i casi di alunni per i

quali si ritiene necessaria un’indagine di valutazione di un possibile disturbo specifico

dell’apprendimento, anche grazie al progetto GIADA che consente un’identificazione precoce

dei disturbi. La scuola secondaria di primo grado deve dunque investire le risorse solo in

parte per lo screening e la valutazione, ma soprattutto in laboratori di potenziamento delle

aree cognitive o strumentali carenti. Per far fronte a queste problematiche la scuola

secondaria mette in atto due progetti:

laboratori di potenziamento della capacità di comprensione testo.

Si tratta di laboratori tenuti da docenti della scuola secondaria e progettati in

collaborazione con una figura esperta e rivolta ad alunni che mostrino carenza in questi

ambiti (DSA ma anche bordeline). La capacità di comprendere un testo scritto è

fondamentale per il successo scolastico in tutti gli ambiti e le discipline, è dunque una

competenza trasversale importante da potenziare. L’ottica dei laboratori è quella di

rendere sempre più autonomi gli alunni fornendo loro diverse strategie cognitive di

approccio al testo e potenziando la loro capacità di metacognizione, in modo di renderli

sempre più in grado di “imparare ad imparare”.

Ore di studio assistito.

Utilizzando la disponibilità di una ex-docente come figura esterna, alcuni alunni della

scuola secondaria di Bedizzole per i quali è stato steso un PDP e con consenso informato

dei genitori, potranno uscire dalla classe un’ora a settimana per svolgere in modo

individualizzato le attività che il docente svolgerà in classe. Gli alunni in questione dunque

avranno la possibilità di svolgere le stesse attività dai compagni, ma in modo

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individualizzato, potendosi quindi focalizzare maggiormente anche sugli aspetti

metacognitivi del “come” fare per affrontare un argomento scolastico complesso. Anche in

questo caso l’ottica è quella di fornire agli alunni delle strategie di lavoro che dovrebbero

poi essere in grado di applicare tutte le volte in cui devono affrontare un compito

scolastico.

Attività di alfabetizzazione

Quando gli alunni con Bisogni Educativi Speciali sono alunni stranieri, risulta evidente che il

loro bisogno primario per poter accedere al sapere è superare lo scoglio linguistico. La scuola

dunque organizza in orario scolastico corsi di alfabetizzazione di due livelli:

Alfabetizzazione di primo livello, per gli alunni neo-arrivati

Alfabetizzazione di secondo livello (italiano dello studio) per gli alunni che possiedono già

la lingua della comunicazione, ma che ancora devono lavorare sulla lingua dello studio.

Progetto solidarietà a scuola

Vi è nella scuola un numero di alunni sempre maggiore che fatica a reggere le cinque ore

quotidiane di lezione, o che non riesce a trovare una motivazione sufficiente

all’apprendimento, o ha difficoltà a stabilire relazioni positive con i compagni. Tutti questi

ragazzi di solito arrivano alla fine del percorso scolastico con fatica, a volte con una o più

ripetenze, ed escono dalla scuola secondaria stanchi e demotivati. E’ pensando a questi alunni

che la scuola secondaria di Bedizzole, in collaborazione con il Comune di Bedizzole e la

cooperativa “La Sorgente”, ha strutturato negli ultimi anni il progetto “solidarietà a scuola”.

La finalità del progetto è di offrire uno spazio in cui si possa sperimentare una modalità di

lavoro che concilia teoria e pratica (attraverso il porsi domande, progettare e cercare

soluzioni) e che favorisca lo sviluppo e la consapevolezza di competenze individuali

fondamentali per l’orientamento futuro dello studente. I laboratori saranno progettati sulla

base di un confronto fra insegnanti ed educatore della cooperativa e gestiti poi dagli stessi.

Gli obiettivi che la proposta si pone sono:

- attivare interventi di riduzione del disagio e del conflitto;

- supportare gli insegnanti nella gestione delle relazioni tra i soggetti in difficoltà e il gruppo

classe;

- favorire lo sviluppo delle competenze chiave;

- Potenziare abilità relazionali;

- Sviluppare la capacità di lavorare in gruppo;

- Riconoscere, promuovere e gratificare le competenze individuali degli alunni;

- Offrire modalità di lavoro differenti che favoriscano curiosità verso l’apprendimento;

- Favorire la capacità di affrontare e trovare soluzioni a problemi pratici (sviluppo della

capacità di problem solving legato alla quotidianità);

- Accrescere le Life Skills.

I laboratori attivati nell’a.s. 2015-16 saranno: laboratorio serra, laboratorio di giornalino,

laboratori teatrali. Quello che i ragazzi faranno nei laboratori sarà poi riportato nelle classi e

valutato, per fare in modo che attività motivanti come quelle dei laboratori non restino

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attività separate dal percorso scolastico, ma si integrino alla quotidianità e diano una spinta

virtuosa a tutto il processo di apprendimento degli alunni coinvolti.

Attività di formazione dei docenti

La possibilità di realizzare dei laboratori di potenziamento della capacità di comprensione

testo, ma anche la possibilità stessa di realizzare nella quotidianità scolastica lezioni sempre

più inclusive, passa di necessità attraverso la formazione continua dei docenti. Nell’a.s 2015-

16 si intendono realizzare due blocchi di formazione interna con la collaborazione di una

figura esterna:

due laboratori di ricerca-azione (uno di matematica e uno di italiano) sulla costruzione di

modelli di unità didattiche inclusive che possano essere adatte per tutti gli alunni che

abbiamo in classe, che sappiano tenere conto dei diversi stili di apprendimento e

utilizzino diversi canali informativi, corredati da modalità di verifica che sappiano tenere

conto di tali diversità. L’idea di fondo è di lavorare insieme su un modello che poi possa

essere applicato a tutte le altre unità didattiche aiutando i docenti a costruirsi lezioni

sempre più inclusive e a saper valutare in modo appropriato in base alle competenze o

difficoltà strumentali di ogni alunno.

un corso per preparare insieme ad un esperto i laboratori di potenziamento da fare con

gli alunni, in modo che i docenti siano guidati nel costruire laboratori che sappiano

sviluppare negli allievi le capacità metacognitive e che sappiano fornire loro diverse

strategie di approccio al testo a secondo dello scopo

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A - Dimensione organizzativo-gestionale

Indicatori Descrittori Modalità di

raccolta dati*

Esiti della raccolta

dati**

Indicatore A 1: utilizzo delle risorse professionali per favorire l’inclusione

Risorse presenti nella scuola: docenti di classe ex-docenti della scuola volontari insegnanti di sostegno educatori della coop. “La Sorgente” psicologo dello sviluppo gruppo

Erickson psicopedagogista docente specializzato in didattica e

psicopedagogia per i disturbi specifici dell’apprendimento.

Utilizzo che ne viene fatto: costruzione di lezioni inclusive laboratori di recupero e potenziamento laboratori di alfabetizzazione di primo

e secondo livello laboratori del progetto “solidarietà a

scuola” formazione docenti consulenza per lettura diagnosi e

stesura PDP

Funzioni strumentali e commissioni (Disabilità, DSA, disagio e intercultura)

Indicatore A 2: presenza di figure professionali che tengano sotto controllo il processo di inclusione sia all’interno che con le istituzioni esterne coinvolte nei processi

figure strumentali e commissioni (DSA, disabilità, disagio e intercultura, continuità)

GLI

Funzioni strumentali e commissioni (Disabilità, DSA, disagio e intercultura)

Indicatore A 3: presenza di strumenti e procedure per tenere sotto controllo i processi di inclusione

Presenza di procedure condivise e standardizzate per la rilevazione dei bisogni e la stesura dei PDP

Presenza di momenti di monitoraggio durante i Cdc/interclasse/intersezione

-Giada -Prove standardizzate. -Monitoraggio delle funzioni strumentali

PAI- UST Brescia Ottobre 2015 Pagina 15

B - Dimensione curricolare didattica

Indicatori Descrittori Modalità di

raccolta dati*

Esiti della raccolta

dati**

Indicatore B 1: presenza di un curricolo declinato per livelli di competenze

accuratezza e completezza della declinazione del curricolo per competenze

aggancio chiaro ed esplicito alla progettazione di classe

Programmazioni dei singoli docenti; Programmazione del Cdc

Indicatore B 2: presenza di progettazione trasversale

Programmazione del Cdc che stabilisce obiettivi comuni e modalità di intervento e valutazione condivise

Costruzione dei PDP a livello di Cdc Costruzione di curricola comuni per

dipartimenti

Programmazioni dei singoli docenti; Programmazione

del Cdc

indicatore B 3: utilizzo di metodologie didattiche inclusive

utilizzo di molteplicità di mediatori, concreti, iconici, analogici, simbolici

organizzazione del lavoro in classe a diversi livelli, quali il piccolo gruppo, la coppia ecc.,

laboratori di recupero e potenziamento

laboratori del progetto “solidarietà a scuola”

laboratori di alfabetizzazione di primo e secondo livello

Programmazioni dei singoli docenti; Programmazione del Cdc; Programmazione dei vari laboratori

indicatore B 4: strategie inclusive di valutazione

valutazione coerente con il curricolo per livelli di competenza

presenza di criteri e strumenti di valutazione comuni stabiliti nei dipartimenti

presenza di criteri e strumenti di valutazione comuni nei PDP stabiliti nei Cdc

presenza di criteri collegiali per l’individuazione di alunni con BES.

Programmazioni dei singoli docenti; Programmazione del Cdc; PDP

indicatore B 5: presenza di strumenti di progettazione-programmazione per la personalizzazione del processo di insegnamento-apprendimento condivisi

modelli comuni di PEI e di PDP formalizzati

criteri comuni di documentazione di altri percorsi personalizzati specifici (disagio e alunni stranieri)

Incontri informativi di continuità tra i vari ordini di scuola per il passaggio di informazioni e documentazione relativa ai percorsi personalizzati.

PDP

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C – Obiettivi di miglioramento

Obiettivo Tempi Modalità di verifica Funzionamento del GLI Potenziamento degli strumenti informatici TIC Condivisione curricolo verticale

Tutto l’anno Osservazioni periodiche condivise a diversi livelli. Relazione finale sui singoli progetti.

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D - Statistiche anno scolastico in corso al 30/11/15

Rilevazione dei BES presenti: N°

S.I. S.P. S.S.

n° 1. disabilità certificate (Legge 104/92) 40

minorati vista 0 0 0

minorati udito 0 0 0

psicofisici 8 18 11

Plurimo 0 3 0

2. disturbi evolutivi specifici 43

DSA 0 6 30

ADHD/DOP 0 0 0

Borderline cognitivo 0 1 3

Altro (disturbo del linguaggio etc...) 0 0 3

3. svantaggio (indicare il disagio prevalente) 84

Socio economico 0 1 2

Linguistico-culturale 0 12 12

Disagio comportamentale/relazionale 0 5 4

Altro (es. condizioni di salute, fragilità cognitiva...) 0 31 17

TOT 167

N° PEI redatti 8 20 10

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 0 10 34

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria 0 30 34