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Anno XXIII, n° 1 | Marzo 2016 Sped. abb. post. 70% DCB Roma PUBBLICAZIONE DELL’UNIVERSITA’ CAMPUS BIO-MEDICO DI ROMA O ggi ogni organizzazione ha davanti a sé tre grandi sfide: la sfida della sostenibilità, os- sia avere la capacità di sostenersi e avere successo in un ambiente dinamico e competitivo; la sfida della globalizzazione, che consiste nell’es- sere preparati a confrontarsi e competere con concorrenti di tutto il mondo; la sfida della tecno- logia, ossia essere pronti a ricorrere alle nuove tecnologie per conquistare una posizione di avanguardia. Eppure le parole chiave delle linee di indirizzo strategico che hanno guidato la nostra Università in questo triennio sono: “Più qualità più persona”. L’espressione, si legge nell’introduzio- ne, “fa non a caso riferimento a due aspetti es- senziali della nostra mission: la centralità della persona e la volontà, come istituzione non-profit, di contribuire al bene comune attraverso un lavo- ro quotidiano svolto con professionalità e senso di responsabilità”. Questo perché, per affrontare le sfide di cui sopra e cercare un vantaggio com- petitivo, per creare e mantenere valore, il fattore critico di successo è nelle mani delle persone che lavorano in modo qualificato, motivato, e sincera- mente ispirato ai principi che guidano la nostra istituzione. Come ebbe a dire David Geffen (UCLA): “Great people are the lifeblood of great institutions”. Se in una qualunque impresa la creazione di va- lore può essere calcolata dal rapporto tra la qua- lità dei prodotti e dei servizi percepita e il prezzo, in ambito universitario e sanitario questo stan- dard non è applicabile. La definizione di valore, infatti, non include solo questi elementi, ma il creare quelle condizioni che rendono possibile la formazione dello studente e il benessere del ma- lato. Per questo occorre dotarsi innanzitutto di strumenti orientati al riconoscimento e alla cresci- ta di chi con il suo lavoro contribuisce in prima persona a creare quelle condizioni. Queste considerazioni spiegano il motivo per cui si è visto necessario introdurre la nuova funzione de- nominata SHR (Strategic Human Resources) che in questi primi due anni di attività ha iniziato a met- tere in campo varie iniziative: la conoscenza e dif- fusione dei valori e della mission, l’introduzione di un processo strutturato di selezione e di formazio- ne, la definizione di percorsi di mobilità interna, la stabilizzazione contrattuale di un significativo nu- mero di persone, la creazione di una cultura della valutazione e dello sviluppo delle competenze. Ma c’è ancora tanta strada da fare. La funzione SHR nel tempo è destinata ad assumere sempre più pienamente il ruolo di partner strategico delle figure apicali, di agente del cambiamento e allo stesso tempo garante delle esigenze dei dipen- denti, aiutando i primi al conseguimento degli obiettivi attraverso il pieno utilizzo e lo sviluppo delle risorse, e gli altri a mettere a frutto, nel pro- prio lavoro, l’enorme bagaglio di competenze e di potenzialità che ciascuno racchiude. Ambulatori dedicati a soci FederAnziani pagina 4 aSSiSTEnZa pagina 3 UniVERSiTÀ Brevetti e spin-off: vinto bando Mise pagina 8 RiCERCa www.unicampus.it | www.policlinicocampusbiomedico.it Università a cinque cerchi Graduate Program: sinergia con imprese aSSOCiaZiOnE aLUMni Il valore delle persone Benedetta Persichetti Responsabile Strategic Human Resources (SHR) Ucbm e Coni insieme per gli atleti olimpici nazionali pagina 2 6 ManO ROBOTiCa 8 CinQUE pER MiLLE 7 CHiRURgia VERTEBRaLE Stabilizzare la colonna per tornare a vivere pagina 5 PUNTO DI VISTA Ogni anno al Policlinico Uni- versitario si eseguono 70 in- terventi di stabilizzazione vertebrale. Il prof. Vincenzo Denaro, Primario Emerito dell’Unità di Ortopedia, è stato il primo in Italia ad aver eseguito questo intervento con placche e viti. Parte la sperimentazione per lo sviluppo di protesi cibernetiche a controllo neurale. Si cercano vo- lontari. Il progetto è in collaborazione con il Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio Si laurea in Ingegneria Biomedica e vola in Au- stralia per sviluppare un software contro gli attac- chi di squalo. La storia di Cristina Zappullo, ex studentessa Ucbm L’intervista a Sergio Parisse, campione di rugby. Sarà il testimonial della campagna 5xmille del- l’Università Campus Bio-Medico di Roma apERTO aL QUaRTiERE A settembre nuovo asilo nido e materna pagina 6 Immerso nel verde e com- pletamente ecosostenibile, potrà accogliere fino a 190 bambini. Sarà a disposizione delle famiglie Ucbm e del quartiere di Trigoria. Barela: “Si realizza una delle nostre idee di fondo: essere aperti al territorio che ci circonda”.

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Anno XXIII, n° 1 | Marzo 2016 Sped. abb. post. 70% DCB Roma

PUBBLICAZIONE DELL’UNIVERSITA’ CAMPUS BIO-MEDICO DI ROMA

Oggi ogni organizzazione ha davanti a sé tre

grandi sfide: la sfida della sostenibilità, os-

sia avere la capacità di sostenersi e avere

successo in un ambiente dinamico e competitivo;

la sfida della globalizzazione, che consiste nell’es-

sere preparati a confrontarsi e competere con

concorrenti di tutto il mondo; la sfida della tecno-

logia, ossia essere pronti a ricorrere alle nuove

tecnologie per conquistare una posizione di

avanguardia. Eppure le parole chiave delle linee

di indirizzo strategico che hanno guidato la nostra

Università in questo triennio sono: “Più qualità più

persona”. L’espressione, si legge nell’introduzio-

ne, “fa non a caso riferimento a due aspetti es-

senziali della nostra mission: la centralità della

persona e la volontà, come istituzione non-profit,

di contribuire al bene comune attraverso un lavo-

ro quotidiano svolto con professionalità e senso

di responsabilità”. Questo perché, per affrontare

le sfide di cui sopra e cercare un vantaggio com-

petitivo, per creare e mantenere valore, il fattore

critico di successo è nelle mani delle persone che

lavorano in modo qualificato, motivato, e sincera-

mente ispirato ai principi che guidano la nostra

istituzione. Come ebbe a dire David Geffen

(UCLA): “Great people are the lifeblood of greatinstitutions”.

Se in una qualunque impresa la creazione di va-

lore può essere calcolata dal rapporto tra la qua-

lità dei prodotti e dei servizi percepita e il prezzo,

in ambito universitario e sanitario questo stan-

dard non è applicabile. La definizione di valore,

infatti, non include solo questi elementi, ma il

creare quelle condizioni che rendono possibile la

formazione dello studente e il benessere del ma-

lato. Per questo occorre dotarsi innanzitutto di

strumenti orientati al riconoscimento e alla cresci-

ta di chi con il suo lavoro contribuisce in prima

persona a creare quelle condizioni.

Queste considerazioni spiegano il motivo per cui si

è visto necessario introdurre la nuova funzione de-

nominata SHR (Strategic Human Resources) che

in questi primi due anni di attività ha iniziato a met-

tere in campo varie iniziative: la conoscenza e dif-

fusione dei valori e della mission, l’introduzione di

un processo strutturato di selezione e di formazio-

ne, la definizione di percorsi di mobilità interna, la

stabilizzazione contrattuale di un significativo nu-

mero di persone, la creazione di una cultura della

valutazione e dello sviluppo delle competenze.

Ma c’è ancora tanta strada da fare. La funzione

SHR nel tempo è destinata ad assumere sempre

più pienamente il ruolo di partner strategico delle

figure apicali, di agente del cambiamento e allo

stesso tempo garante delle esigenze dei dipen-

denti, aiutando i primi al conseguimento degli

obiettivi attraverso il pieno utilizzo e lo sviluppo

delle risorse, e gli altri a mettere a frutto, nel pro-

prio lavoro, l’enorme bagaglio di competenze e di

potenzialità che ciascuno racchiude.

Ambulatori dedicati

a soci FederAnziani

pagina 4

aSSiSTEnZa

pagina 3

UniVERSiTÀ

Brevetti e spin-off:

vinto bando Mise

pagina 8

RiCERCa

www.unicampus.it | www.policlinicocampusbiomedico.it

Università a cinque cerchi

Graduate Program:

sinergia con imprese

aSSOCiaZiOnE aLUMni

Il valore delle persone

BenedettaPersichetti

ResponsabileStrategicHuman Resources(SHR)

Ucbm e Coni insieme per gli atleti olimpici nazionali

pagina 2

6

ManO ROBOTiCa

8

CinQUE pER MiLLE

7

CHiRURgia VERTEBRaLE

Stabilizzare la colonna

per tornare a vivere

pagina 5

PUNTO DI VISTA

Ogni anno al Policlinico Uni-versitario si eseguono 70 in-terventi di stabilizzazionevertebrale. Il prof. VincenzoDenaro, Primario Emeritodell’Unità di Ortopedia, èstato il primo in Italia ad avereseguito questo interventocon placche e viti.

Parte la sperimentazione per lo sviluppo di protesicibernetiche a controllo neurale. Si cercano vo-lontari. Il progetto è in collaborazione con il CentroProtesi Inail di Vigorso di Budrio

Si laurea in Ingegneria Biomedica e vola in Au-stralia per sviluppare un software contro gli attac-chi di squalo. La storia di Cristina Zappullo, exstudentessa Ucbm

L’intervista a Sergio Parisse, campione di rugby.Sarà il testimonial della campagna 5xmille del-l’Università Campus Bio-Medico di Roma

apERTO aL QUaRTiERE

A settembre nuovo

asilo nido e materna

pagina 6

Immerso nel verde e com-pletamente ecosostenibile,potrà accogliere fino a 190bambini. Sarà a disposizionedelle famiglie Ucbm e delquartiere di Trigoria. Barela:“Si realizza una delle nostreidee di fondo: essere apertial territorio che ci circonda”.

Firmato accordo quadriennale con il ConiProgetti di ricerca su alimentazione, etica sportiva e biomateriali

2 Lettere dal Campus Marzo 2016

Un’alleanza tra l’UniversitàCampus Bio-Medico di Ro-ma e il Coni, il Comitato

Olimpico Nazionale Italiano, anchein vista delle Olimpiadi che si svol-geranno a Rio de Janeiro dal 5 al21 agosto prossimi.

È stato siglato lo scorso 8febbraio l’accordo di durata qua-driennale che avvia tra le due isti-tuzioni una stretta collaborazionein campo assistenziale, didattico escientifico.

Il Policlinico Universitario

metterà i propri professionisti

a disposizione degli atleti

impegnati nei prossimi

Giochi Olimpici

I medici saranno impegnati

negli ambulatori dell’Istituto

di Medicina e Scienza

dello Sport aperto al pubblico

Un futuro professionale inaziende del settore agro-ali-mentare, sanitario o della ri-

storazione collettiva. È quantopromette il Master di II livello in“Nutrizione applicata, Sicurezza equalità degli alimenti”, in partenzail prossimo 5 maggio.

Organizzato congiuntamenteda Università Campus Bio-Medicodi Roma, Università degli StudiRoma Tre, Università degli Studidella Tuscia e Università degli Stu-di di Roma Tor Vergata, il Masterbiennale è svolto in collaborazionecon l’Ordine Nazionale dei Biologi(ONB), che renderà disponibile adaziende ed enti che ne faranno ri-chiesta l’elenco dei professionistiche avranno conseguito il Master.

Sono previste quote agevola-te per i candidati che si sono lau-reati presso le università partner.L’Ordine Nazionale dei Biologi habandito inoltre quattro borse distudio a copertura parziale del co-sto di partecipazione. Iscrizioni en-tro il 19 aprile.

[email protected]

Nutrizione,sicurezzae qualità degli alimenti

MASTER

Un riferimento al fianco dello studenteAttività di tutoring differenziate per i diversi corsi di laurea

Proposto come innovazionegià nei primi anni ‘90, quan-do era stato appena intro-

dotto in Italia, oggi il servizio di tu-torato dell’Ucbm vive una nuovafase di progettazione per offrire aglistudenti strumenti sempre più effi-caci di supporto e orientamento.Ne parliamo con la prof.ssa Simo-netta Filippi, Prorettore alla Forma-zione Universitaria.

Chiariamo prima di tutto chi è iltutor e qual è il suo ruolo all’internodel progetto educativo.

Il tutor è un punto di riferimen-to importante per lo studente, loconsiglia e lo orienta nelle diversefasi del percorso universitario. Il tu-tor affianca, non si sostituisce. Lostudente sviluppa la responsabilitànelle proprie scelte, riflette sui suoipunti di forza e di debolezza. Cosìsi favorisce la realizzazione perso-nale e professionale.

Gli studenti chiedono di esseresupportati nel percorso di studi,ma anche di procedere autonoma-mente. Come si coniugano le dueesigenze?

Non sempre la scelta miglioreè fare da sé. Il confronto è la basedelle scelte autonome. Il nostroprogetto di tutorato pone al centrolo studente con tutte le sue esigen-ze e non esclusivamente quando èin difficoltà. Prevediamo attività

A firmarlo il Rettore del-l’Ucbm, Andrea Onetti Muda, e ilPresidente del Coni, Giovanni Ma-lagò. “Questo accordo-quadro –commenta Onetti Muda – s’inseri-sce nell’alveo delle alleanze stra-tegiche della nostra Università e lofa con un partner importante, digrande valore sociale ed etico.Poter condurre ricerche in ambitidi attività peculiari per il ComitatoOlimpico Nazionale Italiano, qualila scienza dell’alimentazione, l’eti-

ca sportiva, i bio-materiali, costi-tuisce per noi insieme un’opportu-nità e una sfida”.

“Saluto con soddisfazione lafirma di un’intesa così importantee, sicuramente, proficua tra dueistituzioni internazionali – sottoli-nea Malagò –. Oggi viene ribaditala mission del nostro ComitatoOlimpico che pensa al presente,implementando i servizi offerti dalnostro Istituto e garantendo la mi-gliore assistenza ai nostri atleti, enon tralascia il futuro, puntandodecisamente sulla ricerca scientifi-ca e la didattica, a conferma delnostro legame con il mondo uni-versitario”.

Il Policlinico Universitario, conoltre trenta Unità operative e spe-cialistiche, metterà i propri profes-sionisti a disposizione degli atletiimpegnati nei prossimi GiochiOlimpici e degli sportivi aderenti alConi.

Gli stessi medici saranno im-pegnati negli ambulatori dell’Istitu-to di Medicina e Scienza delloSport del Comitato Olimpico.

“L’intesa con il Comitato

programmate, colloqui individualidurante l’anno e seminari, ma an-che momenti di confronto lasciatialla libera scelta dello studente.

Un servizio è efficace se ri-sponde a bisogni specifici. Comesono diversificate le attività di tuto-rato?

Alle matricole proponiamoquattro colloqui annuali program-mati e attività di gruppo sul metododi studio, la programmazione deltempo, gli aspetti motivazionali,l’autovalutazione. Per gli studentiiscritti agli anni successivi i colloquie il tutorato a piccoli gruppi aiuta-no a pensare, riflettere sul piano di

studi alla luce degli interessi lavora-tivi, individuare punti di forza easpetti da migliorare per acquisirecompetenze specifiche. Gli stu-denti in ritardo con gli studi avran-no invece momenti di confrontoper definire un piano di recupero daintraprendere. Infine gli studentidelle lauree magistrali sono sup-portati nelle scelte relative al lorofuturo professionale con specificiincontri di orientamento.

Quali momenti di formazionesono programmati per i tutor?

Ogni anno sono promossi cor-si di formazione che forniscono aitutor le competenze necessarie al

loro compito, come il setting delcolloquio, la comunicazione inter-personale con lo studente, la capa-cità di motivare, le competenze pe-dagogiche. Nelle riunioni periodi-che invece un esperto illustra e ap-profondisce le linee guida per af-frontare i colloqui nelle specifichefasi dell’anno accademico. Inoltresono previsti momenti di supervi-sione e coordinamento. Aspettoessenziale è la valutazione dei tu-tor, che avviene attraverso il giudi-zio degli studenti e mediante sche-de di autovalutazione in cui emergela capacità di relazionarsi, orientarelo studente, risolvere le criticità.

Non solo colloqui individuali

e seminari, ma anche

momenti di confronto

lasciati alla libera scelta

dello studente

Previsto un apposito libretto

del tutorato per registrare

anche le attività extracurriculari

Per i tutor organizzati ogni anno

momenti di formazione

e di autovalutazione

Olimpico – conclude il DirettoreGenerale del Policlinico Universita-rio Gianluca Oricchio – punta a va-lorizzare al massimo le risorse di-sponibili, per elevare sempre dipiù l’asticella delle prestazioni sa-nitarie non solo agli sportivi e agliatleti che rappresenteranno l’Italiaalle prossime Olimpiadi, ma a tuttii nostri assistiti. E questa per noi ègià la medaglia più importante”.

L’accordo prevede, inoltre, losviluppo di programmi di ricerca,con finanziamenti anche di Entiterzi. Borse di studio potranno es-sere finanziate dal Coni a favoredegli studenti dell’Università delCampus Bio-Medico di Roma.

Il Comitato Olimpico, infine,potrà partecipare ai Comitati Uni-versità-Impresa dell’Ateneo comeponte tra attività produttiva e diformazione.

UNIVERSITÀ

Il Presidente del Coni Giovanni Malagò con il Rettore Ucbm Andrea Onetti Muda

L’internazionalizzazione sbarca in Asia

Scambi e collaborazioni con il prestigioso Kit coreanoAutorizzazione del Tribunale di Roma

n. 205/98 del 12/05/1998

PROPRIETARIA ED EDITRICE

Associazione Campus Bio-Medico

DIRETTORE RESPONSABILE

Ilaria Nava

COORDINAMENTO EDITORIALE

Paola Raschielli

HANNO COLLABORATO

Alessandra Amoni, Elisa Bertoli,

Luca Borghi, Federico Caponera,

Laura La Rocca, Francesco Macaro,

Francesco Mastrostefano, Bianca Sartirana

FOTOGRAFIE

Patrizia Tocci, Archivio Ucbm

Via Álvaro del Portillo, 21 - 00128 Roma 

Tel. 06.22541.1 - Fax 06.22541.456

E-mail: [email protected]

Stampato nel mese di Marzo 2016

Abilgraph Srl, Via P. Ottoboni, 11 - Roma

Marzo 2016 Lettere dal Campus 3

Un nuovo importante passoverso l’internazionalizzazioneè stato compiuto dall’Univer-

sità Campus Bio-Medico di Roma.Lo scorso gennaio è stato firmatoun accordo tra l’Ateneo e il Kumoh

National Institute of Technology,prestigiosa università fondata inCorea del Sud nel 1980 e specializ-zata in ambito ingegneristico.

Un accordo bilaterale di note-vole interesse, che dà il via a una si-nergia nella formazione di “profes-sionisti di livello internazionale perla nuova economia globale, graziealle risorse accademiche di en-trambe le istituzioni”, come recita iltesto della convenzione.

La cooperazione tra i due ate-nei si concentrerà nelle aree di co-mune interesse e riguarderà sia

scambi accademici tra studenti, ri-cercatori e docenti sia collaborazio-ni nei progetti accademici.

L’accordo è stato firmato dalpresidente del Kit, Yeungshik Kim,e dal rettore dell’Ucbm, AndreaOnetti Muda. Con l’occasione, ilprof. Kim e i suoi delegati per le Re-lazioni Internazionali, Soo YoungShin e Jumho Kim, hanno visitatole strutture universitarie, sofferman-dosi nei laboratori di ricerca delPolo di Ricerca e in alcuni servizidel Policlinico Universitario.

L' Ateneo propone ai migliori laureati l'iscrizione al Graduate Program

L'impresa sceglie un'area di interesse su cui focalizzare la ricerca di uno o più iscritti al programma

Lo studente intraprende un percorso diformazione integrata in Ateneo e in azienda, per il conseguimento contestualedel doppio titolo di Laurea magistralee di Dottorato di ricerca

Lo studente sviluppa il progetto di ricerca all'interno dell'impresa

BioingegneriaChimica e Biochimicadegli Alimenti

IngegneriaIndustriale

Al termine del Graduate Program,lo studente è altamente qualificato

e già inserito all'interno dell'impresa

Lo studente è ora pronto a ideare e gestire processi di innovazione per la competitività dell'azienda stessa

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Ègiunto alle fasi finali di progettazioneil Graduate Program, un percorsouniversitario innovativo che forma

professionisti su misura per le imprese. Imigliori laureati di primo livello dei corsi dilaurea in Ingegneria Industriale e in Scienzedell’Alimentazione e della Nutrizione Uma-na potranno scegliere uno tra i tre percorsiproposti (Bioingegneria, Ingegneria Indu-striale, Chimica e Biochimica degli Alimenti)e conseguire, all’interno di un unico percor-so accelerato, sia la laurea magistrale cheil dottorato di ricerca. Al termine degli studi,gli iscritti sapranno ideare e gestire proces-si di innovazione ad alto impatto per lacompetitività delle imprese.

Ruolo fondamentale all’interno di que-sto programma sarà proprio quello delleaziende, che verranno coinvolte già in fasedi selezione e valutazione in itinere di ognistudente e che parteciperanno all’elabora-zione del progetto formativo, individuandoeventuali aree specifiche su cui focalizzaregli studi di uno o più iscritti.

Le aziende potranno finanziare l’inizia-tiva o seguire lo studente fino al suo inseri-mento nel mondo del lavoro. Al termine delprimo biennio di studi potranno impegnarsiformalmente o procedere direttamente al-l’assunzione, a fronte del contestuale im-pegno dell’Ateneo o di un altro soggettopartner al finanziamento di una borsa di

studio triennale per il completamento delpercorso formativo. Le aziende potrannoanche decidere di sostenere parzialmenteuna o più borse di dottorato, senza impe-gnarsi all’assunzione, ma assicurando untutoraggio esterno. Sarà inoltre possibilestudiare ulteriori modelli di sostegno in col-laborazione con gli attori pubblici e privatiinteressati.

Il Graduate Program si profila quindicome un’interessante occasione d’incon-tro tra università e impresa, facilitando l’in-serimento nel mondo del lavoro a guada-gno sia dello studente che dell’azienda chelo avrà seguito nel suo percorso di alta for-mazione.

Il Presidente del Kit e il Rettore Ucbm

UNIVERSITÀ

Le aziende possono finanziare

il Graduate Program

oppure seguire il percorso

di formazione degli studenti

fino al loro inserimento

nel mondo del lavoro

Tre i percorsi proposti

ai migliori studenti

dei Corsi di Laurea in

Ingegneria Industriale

e in Scienze dell’Alimentazione

GRADUATE PROGRAM

Formazione su misura per le aziendeIn un unico percorso laurea magistrale e dottorato

Un percorso protetto per chi,nella terza età, soffre di er-nia inguinale o di inconti-

nenza urinaria. È il nuovo servizioofferto dal Policlinico UniversitarioCampus Bio-Medico agli aderentia FederAnziani, l’associazioneche tutela la vita sociale e il dirittoalla salute degli over 65 e che, so-lo nel Lazio, conta 300mila iscrittinei 300 ‘Centri anziani’ della Re-gione.

Basta telefonare al numerotelefonico dedicato per prenotare,in un ambulatorio anch’esso dedi-cato e con tempi d’attesa ridotti alminimo, una prima visita speciali-stica, con il chirurgo, nel caso diernia, con l’uro-ginecologo per ledonne che soffrono di incontinen-za urinaria. Anche gli orari delle vi-site sono stati studiati in modoche sia più agevole per l’anzianofarsi accompagnare o raggiunge-re il Policlinico Universitario.

Dopo la visita, se necessario,un tutor segue l’anziano nel suoiter terapeutico medico o chirurgi-co. Il tutto a tariffe agevolate e co-munque inferiori al ticket richiestonormalmente per una visita spe-cialistica.

“Nel caso in cui venga dia-gnosticata un’ernia inguinale –spiega la prof.ssa Rossana Alloni,Responsabile dell’Unità di ‘Chirur-gia a degenza breve’ – e fosse ne-cessario un intervento chirurgico,il paziente anziano viene seguitodalla visita chirurgica alla fase di

4 Lettere dal Campus Marzo 2016

INCONTINENZA ED ERNIA INGUINALE

Un percorso protetto per la terza età

Ambulatorio dedicato agli iscritti a FederAnziani

Dopo la visita, se necessario,

un tutor segue il paziente

anziano nel suo iter

terapeutico o chirurgico

Tempi di attesa ridotti

e tariffe più basse del ticket

In alcuni casi d’incontinenza

si procede con la rieducazione

del pavimento pelvico

grazie a una strumentazione

d’avanguardia

ARoma mancano quaranta-mila sacche di sangue, cir-ca seimila in più rispetto al

2014, quando era già scattato l’al-larme, oggi trasformatosi in vera epropria emergenza. Il Centro re-gionale sangue del Lazio segnalaa pieno titolo la carenza di emazienella Capitale. Per far fronte al-l’emergenza il Centro Trasfusiona-le del Policlinico Universitario lan-cia l’appello a donare, dal lunedì alsabato, dalle ore 8:00 alle 11:30.

Inoltre un’autoemoteca AD-SPEM, associazione che opera dapiù di 30 anni nella promozionedella donazione di sangue sul ter-ritorio, sosta ogni terzo martedìdel mese nel piazzale antistantel’ingresso dell’Università. Le unitàdi sangue ed emocomponenti rac-colti saranno messi a disposizionedel Centro Trasfusionale.

V orrei ringraziare senti-tamente la dott.ssa Sil-via Spoto e la prof.ssa

Rossana Alloni, per la dispo-nibilità, la professionalità, lacompetenza e le attenzioni ri-volte a mia madre in sede divisita ambulatoriale recente-mente eseguita presso il Poli-clinico Universitario CampusBio-Medico. È importante per il paziente,ma anche per i familiari e perle persone che gravitano at-torno e che ogni giorno af-frontano le difficoltà della di-sabilità, incontrare nel loropercorso piccoli ma significa-tivi gesti come quelli da voi di-mostrati. Fa sentire difesi, so-stenuti e un po' meno soli. Grazie infinite.

A.M.

CARO POLICLINICO

POLICLINICO

Unire cure mediche al piacere di visitare la CittàEterna, conoscere cultura e paesaggi italiani,assaporare il percorso alimentare made in Italy.

Il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, accre-ditato secondo gli standard di qualità Joint Commis-sion International, apre le porte ai pazienti stranieri re-sidenti all’estero, proponendo esami di diagnostica,check-up completi, screening, interventi chirurgici etrattamenti oncologici. Il tutto accessibile anche attra-verso convenzioni con assicurazioni sanitarie: CignaInternational, Geo Blue- HTH e Allianz World Wide,solo per citare le principali.

Completano l’esperienza del paziente straniero inItalia accordi e convenzioni con tour operator, hotel,spa e strutture ricettive, che offrono un supportonell’organizzazione del viaggio e dell’alloggio.

La formula proposta dal Policlinico UniversitarioCampus Bio-Medico è ancora poco conosciuta in Ita-lia, ma molto sviluppata nei centri d’eccellenza al-l’estero. Ai trattamenti sanitari per stranieri è dedicatoil World Medical Tourism Congress, che lo scorso au-tunno ha visto la partecipazione del Policlinico Univer-sitario Campus Bio-Medico a Orlando (USA) e Guilin(Cina).

I primi pazienti stranieri sono arrivati da Russia,Cina e Malesia e hanno usufruito di prestazioni di altolivello a prezzi concorrenziali rispetto al Paese d’origi-ne e con una customer care elevata.

PAZIENTI STRANIERI

Curarsi a Roma

La formula pensata

per chi vive all’estero

pre-ospedalizzazione fino alla salaoperatoria e al ritorno a casa, te-nendo presente la complessitàche presenta. Oggi sappiamo chela persona anziana deve essereaccuratamente studiata prima diun intervento chirurgico, in mododa minimizzare i rischi. Rinviare lasoluzione di alcuni problemi clinici,apparentemente banali come leernie, non è consigliabile e anzipuò portare a situazioni critiche, incui è necessario un intervento inurgenza che per una persona an-ziana è un trauma molto grave”.

Più diversificato il percorsoper le donne che soffrono di in-

continenza urinaria. Una ‘malattianascosta’ che interessa 3 milioni emezzo di donne in Italia, pari al 17per cento dell’intera popolazionefemminile. Un problema che nonsi manifesta solo nella terza età eche può essere generato, oltreche dall’invecchiamento, anchedalla gravidanza o da qualche in-tervento chirurgico sull’addome osulla pelvi.

In molti casi di incontinenzapossono essere sufficienti i farma-ci anticolinergici, che purtroppo inItalia, caso unico in Europa, conti-nuano ad essere a carico dell’as-sistito. È anche possibile ottenere

Fai un gesto nobile. Dona sangue

Ogni terzo martedì del mese all’ingresso dell’Università

buoni risultati nell’ambulatorioprotetto con la rieducazione delpavimento pelvico, mirata a raffor-zare il tono muscolare. Esistonopoi interventi mini-invasivi, utili neicasi di incontinenza cosiddetta‘d’urgenza’, quella dovuta all’iper-contrattilità della vescica. Comun-que ogni paziente va studiata co-me un caso a sé, in modo com-pleto e accurato, per scegliere iltrattamento più adeguato, tra lemolteplici opzioni che oggi la me-dicina offre.

Il nuovo servizio è stato pre-sentato in alcuni Centri Anziani diRoma e dintorni.

Essere protagonisti del miglio-ramento e promuovere ini-ziative per offrire ai pazienti

servizi più efficaci e più sicuri. Conquesti obiettivi tredici gruppi internial Policlinico Universitario CampusBio-Medico hanno concorso alPremio Qualità, bandito per la pri-ma volta nel 2015 dalla DirezioneClinica. Cinque i criteri di valuta-zione dei progetti: innovazione,impatto sulla qualità e sicurezzadei pazienti, riproducibilità, eviden-za dei risultati e impatto economi-co. E l’impegno per la qualità con-tinua. È stata già lanciata una nuo-va edizione del Premio. Per cono-scere i vincitori 2016 bisognerà at-tendere dicembre.

Premiate qualità e sicurezza

Assegnato riconoscimento 2015, già al lavoro con nuovi progetti

Marzo 2016 Lettere dal Campus 5

ORTOPEDIA

Chirurgia vertebrale per tornare a vivere

Vincenzo Denaro da più di trent’anni interviene sulla colonna

Un piccolo presepe in legno costruito a mano perogni singolo paziente. È il dono del PoliclinicoUniversitario ai pazienti ricoverati nel giorno di

Natale. Un’idea nata nel 2007 e divenuta tradizionegrazie alla disponibilità del signor Giancarlo Alloni, checon grande passione per anni ha realizzato a manoogni singolo presepe. Dal 2013 la tradizione è portataavanti con altrettanta passione e cura dal signor Leo-nardo De Benedictis, che si mette all’opera già nel me-se di settembre per realizzare ogni anno entro Natale200 presepi. Sono poi i Servizi di Base del Policlinicoa curarne la distribuzione ai pazienti il 25 dicembre. “Civuole costanza, volontà e cuore – racconta –. Oggipartecipano con tanto interesse anche i miei nipoti.Spero di continuare ancora per anni questa bella atti-vità di volontariato e festeggiare nel 2017 la costruzio-ne del millesimo presepe”.

IL DETTAGLIO CHE FA LA DIFFERENZA

Un dono per i pazienti

POLICLINICO

Presidente della Società Italia-na di Chirurgia Vertebrale, ilprof. Vincenzo Denaro, Pri-

mario Emerito dell’Unità OperativaComplessa di Ortopedia e Trau-matologia del Policlinico Universi-tario, è stato il primo in Italia adaver eseguito un intervento di sta-bilizzazione vertebrale con placchee viti.

“Era il 31 ottobre 1979 – rac-conta – ero rientrato in Italia dopodue anni trascorsi a Parigi comeallievo del Prof. Roy-Camille. Lui èil pioniere degli interventi di stabiliz-zazione della colonna, il primo adaver messo a punto una tecnicaper cui le vertebre possono essereoperate e quindi contenute com-pletamente attraverso l’inserimentodi viti nelle vertebre stesse”.

Le patologie legate alla colon-na vertebrale sono di quattro tipi:traumatiche (dovute a fratture);neoplastiche (derivate da tumori);degenerative della colonna (ernia aldisco, scivolamento vertebrale, de-formità, scoliosi) e deformità post-traumatiche.

Gli interventi di stabilizzazionedella colonna sono molto comples-si e richiedono l’intervento di piùspecialisti.

Ogni anno presso il PoliclinicoUniversitario Campus Bio-Medicosi effettuano circa 120 interventi allacolonna, di cui 70 di stabilizzazio-ne. La loro riuscita è il prodotto diun accurato atto chirurgico e di unlavoro d’équipe multidisciplinare.

Si può garantire un buon risul-

tato solo attraverso la collaborazio-ne tra l’ortopedico e specialisti didiverse aree, che accompagnano ilpaziente prima, durante e dopol’intervento così da ottenere unquadro clinico completo ed esau-stivo.

“Dopo l’intervento mi sentouna nuova persona, con vent’anniin meno. Il dolore permanente dischiena, spalle e collo, così comequelli di testa (frequentissimi da piùdi 16 anni) sono spariti” è la testi-monianza di una paziente che arri-va da Gerusalemme.

“La collaborazione – concludeDenaro – è fondamentale per ilsuccesso dell’intervento, così co-me un approccio etico e una for-mazione polispecialistica”. Sonoquesti i principi messi in pratica percurare ogni paziente.

Prendersi cura del paziente,non solo curarlo. Nell’otticadi questo principio, caro al

Policlinico Universitario CampusBio-Medico, una decina di donnein cura presso le unità di radiotera-pia oncologica, ematologia e on-cologia medica ha partecipato al-l’iniziativa “Star meglio con untrucco”, promossa lo scorso no-vembre dall’associazione WALCEOnlus.

Con l’intento di ricordare aogni donna quanto sia importantenon trascurare il proprio aspetto fi-sico anche durante una malattia,l’associazione ha messo a dispo-sizione delle pazienti un’estetistaqualificata per una lezione di truc-co, seguita da una fase pratica. Lepartecipanti si sono truccate con iprodotti regalati dalla stessa asso-ciazione. La truccatrice ha accom-pagnato la fase di make-up consuggerimenti personalizzati e mi-rati in base alla carnagione e aitratti del viso di ogni partecipante.

L’iniziativa si è svolta in 12ospedali italiani in date diverse.Presso il Policlinico UniversitarioCampus Bio-Medico era alla suaprima edizione. Promotrice del-l’evento è stata la prof.ssa SaraRamella, dell’Unità di RadioterapiaOncologica – associata dellaWALCE Onlus – coadiuvata dallacaposala Rita Proietti, che hamesso a disposizione il personaleinfermieristico. L’evento ha riscos-so un successo tale che non siesclude la possibilità che il Policli-nico Universitario Campus Bio-Medico aderisca anche alla prossi-ma edizione.

Star meglio

con un ‘trucco’

TERAPIE ONCOLOGICHE

Ha vinto il Premio Qualità 2015 il gruppo composto daMichela Ottaviani, Federica Loretta Meroni, Mariangela, Carrera, Rita Trofa, Antonella Ricciardi, Lucio Trodella

Le allergie sono patologie in forte aumento: si stima che la rinite aller-gica interessi 12 milioni di italiani e che le allergie alimentari colpisca-no 3 italiani ogni 100. Il Centro Check-Up del Policlinico Universita-

rio offre due nuovi percorsi multidisciplinari per valutare la situazione al-lergica. Comune a entrambi i percorsi l’esecuzione dei prick test. Il per-corso alimentare prevede l’intervento di un nutrizionista e l’esecuzionedei patch test. Il check-up per allergie inalanti include la visita con l’oto-rino e la spirometria.

DETTAGLI A PAGINA 12

PROGETTI VINCITORI 2015

Da ‘To cure’ a ‘To care’: creare unpercorso assistenziale per le pa-zienti sottoposte a trattamento ra-dioterapico della mammella a ri-schio di tossicità cutanea

PAWS on MR: promoting aware-ness to improve MR quality andsafety

Implementazione di un nuovo pro-cesso informatizzato per la gestio-ne delle derrate alimentari orientatoalla razionalizzazione dei costi eall’ottimizzazione del servizio

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Una paziente da Gerusalemme:

“Dopo l’intervento mi sento

una nuova persona,

con vent’anni in meno.

Il dolore permanente

di schiena, spalle, collo

e testa sono spariti”

Traumi, tumori e

malattie degenerative

sono all’origine

delle patologie legate

alla colonna vertebrale

Sorgerà nel verde e saràaperta anche ai bambini re-sidenti nel quartiere di Tri-

goria la nuova struttura dell’Uni-versità Campus Bio-Medico diRoma che ospiterà l’Asilo nido ela Scuola dell’infanzia per i figli deidipendenti.

La prima pietra è stata posa-ta il 19 novembre, alla presenzadel Presidente dell’Ateneo, FeliceBarela, di quello del IX Municipiodi Roma Capitale, Andrea Santo-ro, e della Coordinatrice dellaStruttura di Missione per l’ediliziascolastica della Presidenza delConsiglio dei Ministri, Laura Ga-limberti. A benedire l’evento S.E.Mons. Paolo Lojudice, VescovoAusiliare di Roma per il settoreSud.

“Questa costruzione – hadetto il Presidente dell’Ucbm Feli-ce Barela – realizza un’altra delleidee di fondo che animano la no-stra Univer-sità: che siaun campusaperto a tut-to ciò che locirconda, alterritorio nelquale sorge.Il fatto che ifigli dei nostridipendenti possano utilizzarlo in-sieme ai bambini delle famiglie delquartiere è un altro elemento si-gnificativo di integrazione, vici-nanza e collaborazione”.

L’innovativo progetto produr-rà pochissima CO2, essendo rea-lizzato in legno, e rispetterà rigo-rosi criteri di eco-sostenibilità, ga-rantendo elevati standard in ter-mini di anti-sismicità, efficienzaenergetica (sarà in classe A),comfort e sicurezza.

La struttura sarà aperta 12mesi all’anno con orari flessibili –dalle ore 6.30 alle 19.30 – per fa-vorire la conciliazione famiglia-la-voro.

Verrà ultimata ad aprile 2016,in tempo per iniziare le attività delnuovo anno scolastico a settem-

A settembre nuovo asilo nido e scuola infanziaProcedono spediti i lavori. Ad aprile l’inaugurazione

ASSOCIAZIONE ALUMNI

Australia, un drone contro gli squaliSviluppa il software un’ex studentessa ingegneria

La struttura sarà apertadodici mesi all’anno con orari flessibili, dalle ore 6.30 alle 19.30,per favorire la conciliazionefamiglia-lavoro

Il Presidente dell’UcbmFelice Barela:“Si realizza un’altra delle idee di fondoche animanola nostra Università:essere aperti al territorioche ci circonda”

6 Lettere dal Campus Marzo 2016

bre, e potrà accogliere fino a 190bambini, tra Asilo nido (110) eScuola dell’Infanzia (80).

Le dimensioni totali dellospazio interno saranno di circa1.700 mq tra aule, mensa, cucinae uffici di direzione, tutti su ununico livello.

All’esterno sarà disponibileun grande giardino di 1.900 mq eoltre 2.200 mq verranno dedicatialla strada di accesso e al par-cheggio, dotato di oltre 50 postiauto.

La nuova struttura costituisceun laboratorio innovativo di soste-nibilità ambientale e sociale orien-tato anche alla formazione e pro-mozione di corretti stili di vita del-le nuove generazioni.

Dopo la laurea è volata in Au-stralia per lavorare allo svi-luppo di un software che ri-

vela la presenza degli squali dal-l’alto, attraverso l’utilizzo di undrone. È la storia di Cristina Zap-pullo, ex studentessa di ingegneriabiomedica presso l’Ucbm.

L’Australia registra, dopo gliStati Uniti, il più alto numero di at-tacchi di squali. Sono rari gli attac-chi mortali di questi predatori, mauna serie recente e inconsueta diaggressioni a surfisti e bagnanti haspinto le autorità australiane a lan-ciare la più grande operazione dimonitoraggio dei loro movimentiche sia mai stata fatta.

Tra le migliori tecnologie di-

sponibili che offrono soluzioni effi-caci e a lungo termine per renderesicure le spiagge, ci sono anchegli Shark Detecting Drones. Macome funzionano? “Il drone volasulla costa e il software elabora intempo reale le immagini che riceveda una fotocamera ad alta risolu-zione”, racconta Cristina. Losqualo viene individuato attraversoun sistema di riconoscimento deimovimenti. Mentre la coda di undelfino si muove verticalmente,uno squalo si muove spostando lacoda da sinistra a destra. Non ap-pena il software identifica lo squa-lo, la sua posizione – attraverso lecoordinate GPS – e le relative im-magini vengono inviate a terra.

L’utilizzo di questo software abbi-nato ai droni può essere applicatoanche ad altri settori come la sicu-rezza. Potrebbe consentire di rile-vare incendi o ricercare personescomparse.

Numerosi sono poi i vantagginell’utilizzo di questo tipo di tecno-logia per quanto riguarda la tuteladegli squali. L’animale non vienedisturbato e non sono più neces-sari né l’abbattimento né l’utilizzodi reti per la cattura. Inoltre il dro-ne, a differenza dell’occhio uma-no, riesce a coprire distanze mag-giori e a fornire immagini accuratedelle superfici supervisionate. Unatecnologia di monitoraggio nel ri-spetto dell’ecosistema marino.

ENTI SOSTENITORI

Con il concerto ‘Un pensiero perte’, studenti e docenti ricordanoFilippo Baldoni, studente d’inge-gneria scomparso a dicembre2014.

Test di ammissione anticipati incinque città per i corsi di laureatriennale in Ingegneria Industrialee Scienze dell'Alimentazione.

Il Policlinico Universitario parteci-pa alla Maratona di Roma. Pre-senta il Centro Check-Up e ilProgramma My-Hospital.

MARZO

Per la Giornata Mondiale dell’Auti-smo, parte la campagna di rac-colta fondi con concerti e smssolidali.

Presentato il progetto INTESE co-finanziato dalla Regione Lazio. Igruppi di ricerca dell’UniversitàCampus Bio-Medico offrirannocompetenze e brevetti a piccole emedie imprese laziali.

L’Ateneo si rifà il look sul web. Nelnuovo sito Internet più di 1500 pa-gine e oltre duemila immagini.

APRILE

Dedicata al Beato Álvaro del Por-tillo la 4ª Settimana Sport e Cultu-ra. Attività sportive e performancemusicali. Tutto esaurito al Cam-pus’ Got Talent.

L’Università partecipa fino a otto-bre a Expo 2015 con conferenzee ricerche su alimentazione e stilidi vita.

“Un’Amica in Più” presenta alla“Race for the Cure” il programmadi screening senologico gratuitoper le più giovani.

MAGGIO

Brignano, Cocciante, Fiorello,Conti e Pession vincono il PremioAlberto Sordi nell’ambito del-l’evento annuale che ricorda ilcompleanno di Albertone.

Il Centro di Ascolto del PoliclinicoUniversitario apre lo sportello gra-tuito per familiari di pazienti conmalattia di Parkinson.

Il Centro di Radioterapia avvia labrachiterapia. Più efficace controla neoplasia, preserva al massi-mo i tessuti sani.

GIUGNO

L’Università investe nella ricerca.Stanziati 500mila euro per finan-ziare i tre progetti strategici vinci-tori del bando interno.

È introdotta la figura del Pro-Ret-tore alla Formazione Universitaria.L’incarico è assegnato a Simo-netta Filippi.

Ad Eataly diagnosi precoci di ic-tus e infarti per 200 persone.Screening gratuiti per endocrino-patie rivolti a cittadini rumeni resi-denti a Roma.

GENNAIO-FEBBRAIO

È accaduto nel 2015

Marzo 2016 Lettere dal Campus 7

“Impegno e spirito di squadra, così mi mantengo al top”Sergio Parisse, campione di rugby, testimonial della campagna 5xmille

Per il quarto anno consecutivo Bricofer,azienda italiana leader nel settore del“fai da te”, si è fatta promotrice dell’ini-

ziativa “Dona un euro alla cassa” per soste-nere la ricerca sull’autismo condotta dall’Uni-versità Campus Bio-Medico di Roma.

Proponendo ai clienti di tutti i punti ven-dita di aggiungere un euro alla propria spesa,ha contribuito a finanziare il progetto sulladiagnosi precoce della malattia e la continuitàdelle cure.

Grazie ai fondi donati dall’azienda in ma-niera crescente anno dopo anno, è statopossibile finanziare il lavoro di giovani borsistie ricercatori impegnati nello studio dei fattorigenetici e ambientali che potrebbero alterareil normale sviluppo del cervello durante lagravidanza, causando quindi la malattia.

Bricofer sostiene la ricerca

• tramite bollettino o bonifico postalec/c 8154098 IT54J0760103200000008154098

• con bonifico bancarioc/c 7366X95 Banca Popolare di Sondrio IT65M0569603211000007366X95

• con carta di credito o paypal su www.unicampus.it/dona-ora

Le donazioni alla ricerca universitariasono interamente deducibili

Tel. [email protected]

Come donare

SOSTIENICI

Giornata della Ricerca: l’Ateneo èal quinto posto tra le universitàitaliane per la qualità della produ-zione scientifica. Cresciuti del 50per cento rispetto al 2013 i finan-ziamenti per la ricerca.

Inizia la collaborazione con l’As-sociazione AD SPEM per pro-muovere la donazione di sanguesul territorio.

Per la Giornata Mondiale sulla sa-lute della donna, incontro gratuitosu incontinenza.

LUGLIO-AGOSTO

Giornate della Matricola: presen-tati alle 400 new entries metododidattico e piani di studio.

All’incontro annuale dell'Enginee-

ring in Medicine and Biology So-

ciety 19 paper firmati Ucbm e il 2°posto al Best Student Paper

Award.

Il Policlinico Universitario entra nel-la nuova rete oncologica regionaleper la prevenzione e cura del tu-more al seno. Presente anche nelnetwork europeo.

SETTEMBRE

Inaugurato il Sentiero Natura “An-drea D’Ambrosio”, realizzato dal-l’Università all’interno del Parco diDecima Malafede e dedicato alcardiologo scomparso nel 2014.

L’Ateneo si autocandida per l’ac-creditamento ANVUR e accogliela visita della Commissione diEsperti della Valutazione per laverifica degli standard di qualità.

L’Università aderisce all’iniziativa“Puliamo il Mondo”, promossa intutta Italia da Legambiente.

OTTOBRE

È inaugurato il 23° Anno Accade-mico dell’Università. Presiede laS. Messa S.E. Card. Pietro Paro-lin, Segretario di Stato Vaticano.

Il ricercatore Giovanni Di Pino vin-ce il bando europeo ERC-Star-ting Grant con il progetto RE-SHAPE sulla mano artificiale.

Prima pietra del nuovo asilo nidoe scuola dell’infanzia aziendali,che saranno aperti anche alquartiere di Trigoria. L’avvio èprevisto per settembre 2016.

NOVEMBRE

Galà di Natale degli studenti: siraccolgono fondi per progetti dibeneficienza. Gli Alumni invece fi-nanziano borse di studio all’estero.

Premiato l’impegno per la qualità.Consegnato “Premio Qualità” acinque dei 13 progetti in gara.

Cena della Fondazione AlbertoSordi: i proventi della serata sonodestinati alla ricerca sulle patolo-gie dell’invecchiamento.

È inaugurata la sala prove.

DICEMBRE

È accaduto nel 2015

La versione estesa dell’intervista a Sergio

Parisse è disponibile sul sito www.unicampus.it

Un metro e 86 centimetri per 110chili di salute e potenza. Il fisico in-cute indubbiamente un sano ti-

more reverenziale. Il sorriso, però, è diquelli rassicuranti. L’incontro con SergioParisse, campione di rugby, dietro lequinte dello shooting per la campagnadel 5X1000 dell’Università Campus Bio-Medico, è l’occasione per conosceremeglio un campione che tanto e ancorpiù vuole regalare. Al rugby e non solo.

Sei tra i giocatori con più presenzenella Nazionale italiana: come si raggiun-ge un traguardo come questo?

Ci vuole sicuramente tantissimo im-pegno, costanza negli allenamenti e de-terminazione. Essendomi dedicato inquesti anni esclusivamente al rugby, hocercato di fare grande attenzione, in alle-namento e nelle fasi di recupero, ai det-tagli che fanno la differenza. Ho semprefatto tutto per poter dare il massimo incampo. Come si giocano tutte questepartite? Serve serietà, professionalità eanche un pizzico di fortuna, perché inuno sport come il nostro gli infortuni so-no dietro l’angolo.

Che cosa significa per te ‘giocare disquadra’?

È semplice: nel rugby le individualitàsono importanti solo se si mettono al ser-vizio del collettivo, perché nessuno vincele partite da solo. C’è bisogno dell’aiuto ditutti i compagni. È lo sport in cui ‘faresquadra’ per eccellenza. Come nella vita,perché, in fondo, è lo stesso: tante volte sihanno le capacità, le abilità per svolgerebene un certo lavoro o rapportarsi con lepersone, ma poi c’è bisogno di qualcunoche ci dia una mano. Abbiamo bisogno dipersone importanti nella nostra vita perandare avanti. Non si fa fortuna senza ilsostegno degli altri. Un po’ come su uncampo di rugby.

Il rapporto con il tuo fisico: come lo vi-vi adesso, rispetto a 10 anni fa?

Il rugby è cambiato moltissimo. Oggi èfondamentale avere una forma fisica otti-male. Tanti elementi che dieci anni fa tra-scuravo, come il recupero, il fatto di dormi-

re bene ed essere attento all’alimentazio-ne, non posso più eluderli. D’altra parte,da ragazzino, dopo ogni partita recupera-vo più velocemente, il lunedì ero già frescoe pronto per la gara successiva. Oggi, a32 anni, sicuramente impiego un po’ di piùa smaltire le tossine... Tra l’altro, giocaretantissime partite e prendere tutte le botteche ho preso mi costringe a stare semprepiù attento ai fattori esterni.

Qual è il tuo rapporto con gli anni chepassano?

Molto positivo: con il tempo ho acqui-sito tanta esperienza e ho dietro le spalleinnumerevoli situazioni di stress, emozioni,partite vinte o perse. Quindi, approccio inmodo molto più pacato e sereno le sfideimportanti rispetto a qualche anno fa. Cer-to, l’adrenalina, la voglia e l’emozione so-no sempre forti, ma dopo aver vissuto tantipre o post-partita, magari per una finale,oggi riesco a gestire meglio le mie energiementali. Da giovane, mentalmente, spen-

devo tantissimo già solo al pensiero dellagara.

È vero che il venerdì dei pre-partita haiun appuntamento fisso con una bistecca?Quanto è grande?

La bistecca è sempre oltre 1 kg e 300grammi… è un’abitudine ormai, vado dalmio macellaio di fiducia a Parigi e devo di-re che non potrei farne a meno.

Come sarà Sergio Parisse tra 30 an-ni?

Spero di star bene fisicamente e, so-prattutto, di essere ancora in salute. Cer-to, non potrò più giocare a rugby, ma miauguro di rimanere in quest’ambito, per-ché è la mia grande passione. Magari daallenatore: per trasmettere le mie cono-scenze ed esperienze ai giocatori più gio-vani che vogliono intraprendere questacarriera.

Marzo 20168 Lettere dal Campus

Valorizzare i lavori scientificiprodotti dai ricercatori e dar-ne visibilità tra i colleghi.

Con questa idea è nata l’iniziativaPaper of the month all’interno del-la Facoltà Dipartimentale di Medi-cina e Chirurgia dell’Ateneo. Ognimese il Consiglio di Facoltà sceglieil miglior lavoro scientifico pubbli-cato su riviste scientifiche dal per-sonale della Facoltà. Nel mese dinovembre 2015 si sono posiziona-ti ex aequo due studi:

Familiarity for famous faces andnames is not equally subtendedby the right and left temporal po-les. Evidence from an rTMS study di F. Ranieri, G. Musumeci, V. DiLazzaro

Prospective study of cetuximaband gemcitabine in combinationwith radiation therapy: feasibilityand efficacy in locally advancedpancreatic head cancer di M. Fiore, L. Trodella, S. Valeri,D. Borzomati, B. Floreno, E. Ippo-lito, P. Trecca, L.E. Trodella, R.M.D’Angelillo, S. Ramella, R. Cop-pola

PAPER

OF THE MONTH

Innovazione tecnologica e ricer-ca: sono questi gli strumenti sucui puntare per rilanciare il nostro

sistema industriale ed esserecompetitivi a livello globale. A sot-tolinearlo, lo scorso agosto, è sta-ta Simona Vicari, sottosegretarioallo Sviluppo economico, in occa-sione dell’entrata in vigore dellenorme per sostenere la capacitàcompetitiva delle micro, piccole emedie imprese italiane.

In particolare, il Governo halanciato un bando per il potenzia-mento degli uffici di trasferimentotecnologico, stanziando 3 milionidi euro di finanziamenti destinatialle università e ai centri di ricerca.Tra gli atenei vincitori del bandospicca anche l’Università CampusBio-Medico di Roma con il proget-to “B3 – Bioscienze, Brevetti e Bu-siness”.

I fondi del Ministero dello Svi-luppo Economico (Mise) consenti-ranno all’Ucbm di avere due Kno-

wledge Transfer Manager, che af-feriranno all’Area Ricerca e si inter-facceranno con il mondo indu-striale per la valorizzazione dei ri-sultati della ricerca. Le tematichedi ricerca su cui si concentrerà illoro lavoro saranno principalmentequelle inerenti il portafoglio brevettidell’Ateneo, i progetti di ricerca infase avanzata e gli studi di valida-zione pre-clinica e clinica di solu-

Brevetti e spin-off, il Mise finanzia l’innovazione

L’Ateneo vince il bando per valorizzare i risultati della ricerca

I fondi serviranno a

potenziare gli uffici

di trasferimento tecnologico

con l’obiettivo di rafforzare

il rapporto con le imprese

e anche di favorire

il placement degli studenti

dell’Università

zioni tecnologiche innovative og-getto di brevetto.

L'Università Campus Bio-Me-dico di Roma persegue sistemati-camente le attività cosiddette di“terza missione”, e in particolare ditrasferimento tecnologico, conl’obiettivo sia di valorizzare le atti-vità di ricerca sviluppate all'internodella struttura sia di favorire unplacement adeguato ai propri stu-denti. I Knowledge Transfer Mana-

ger avranno il ruolo di massimizza-

RICERCA

Impegnata da anni nell’innova-zione di protesi di arto superio-re, l’Università Campus Bio-

Medico di Roma, in collaborazio-ne con il Centro Protesi Inail di Vi-gorso di Budrio, invita a parteci-pare allo sviluppo di protesi ci-bernetiche a controllo neurale.

Si cercano volontari per lasperimentazione: saranno sceltipreferibilmente candidati forte-mente motivati, con un’amputa-zione non recente, situata al disotto del gomito e sopra il polso.

Sono previste sia sperimen-tazioni non invasive che impiantidi mani biomeccatroniche. Nelprimo caso saranno condottiesami per studiare il sistema ner-voso che controlla il braccio, lamotivazione del paziente, le per-

formance con la protesi e il gradodi soddisfazione raggiunto. Nel

secondo caso saranno impianta-ti, per un tempo massimo di 24mesi, sottilissimi elettrodi nei ner-vi del moncone, necessari a tra-smettere sensazioni tattili.

I ricercatori non garantisco-no un beneficio terapeutico diret-to derivante dalla partecipazioneallo studio, ma il contributo deicandidati sarà cruciale per lo svi-luppo di una nuova generazionedi protesi con migliori capacità dimanipolazione.

Al termine della sperimenta-zione i soggetti impiantati potran-no inoltre usufruire di una manomioelettrica di ultima generazionee, quando la protesi a controlloneurale potrà essere usata stabil-mente e in autonomia, avrannopriorità nel processo di selezioneper l’impianto definitivo.

PROTESI D’ARTO

Parte la sperimentazione

Si cercano volontari

re le opportunità derivanti dal dia-logo e dalla collaborazione tra ilmondo della ricerca e quello indu-striale. Ai Knowledge Transfer Ma-

nager sarà richiesta la laurea ma-gistrale in ingegneria (di area tecni-ca o gestionale) o in discipline

[email protected]

Èiniziato il percorso di prepa-razione di Salvatore Cimmi-no, 52enne amputato tran-

sfemorale, verso la traversata anuoto da Cuba a Key West, nel-l’Oceano Atlantico. Un tragitto di180 chilometri no-stop per 60 oredi nuotata con una sola gamba.

Cimmino, che nel 2009 ha giàattraversato la Manica a nuoto,porta avanti da anni una campa-gna di sensibilizzazione in difesadei diritti delle persone disabili, af-finché vengano messe in campoazioni concrete per lo sviluppo ditecnologie in grado di migliorare laloro vita.

Accanto a lui, in quello che sa-rà a metà tra un’impresa e unesperimento scientifico, anchel’Università Campus Bio-Medico diRoma. “Data l’eccezionalità dellaprossima sfida – sottolinea il Prof.Eugenio Guglielmelli, Pro-rettorealla Ricerca dell’Ateneo – che loporterà ai limiti delle prestazioniumane in termini di resistenza allafatica e condizioni ambientali estre-me in cui si troverà a nuotare, cisiamo attivati insieme al CentroOlimpico del Coni, diretto da Ar-mando Spataro, per mettergli a di-sposizione tecnologie che aiutino amantenerlo in sicurezza mentre so-

stiene gli otto mesi di durissimiprogrammi di allenamento e per lavera e propria traversata”.

A questo proposito, l’Ucbm hacoinvolto alcune aziende del pro-prio network, al fine di fornire tec-nologie avanzate all’atleta. “Accan-to a noi, con Salvatore – spiegaGuglielmelli – ci saranno ST Microe-letronics, Cisco, Ican Robotics eJumpo. Ora che la sfida si avvicina,è prevista la creazione di un gruppodi lavoro integrato coordinato dallaprof.ssa Loredana Zollo, che potràanche inviare ricercatori e dottoran-di direttamente oltreoceano sui luo-ghi di svolgimento delle attività”.

I ricercatori italiani e americaniterranno sotto controllo parametrivitali, performance e una serie didati durante la traversata di Cimmi-no. Per fare dello sport non solo unmezzo per promuovere il reinseri-mento e l’inclusione sociale, maanche una risorsa utile in un con-nubio virtuoso con ricerca e tecno-logia.

L’Ucbm nuota nell’impresa di Cimmino

Monitorerà la sfida del 52enne amputato

scientifiche (di area medica o bio-logica) e il titolo di dottore di ricer-ca. Le loro competenze include-ranno conoscenze teoriche e pra-tiche nel project management enella gestione della ricerca e del-l’innovazione.

Marzo 2016 Lettere dal Campus 9

L’83% delle mamme ritienemolto importante dedicarsialla cura dell’alimentazione

familiare e il 95% pensa di avereun livello d’informazione e cono-scenza dei prodotti alimentari piùche sufficiente. Tuttavia è in so-vrappeso quasi il 21% dei bambinidi 8-9 anni, mentre il 9% è addirit-tura obeso. Sono i dati raccoltidall’Osservatorio Mamme e com-mentati alla Triennale di Milano dal-la prof.ssa Laura De Gara, Presi-dente del corso di laurea magistra-le in Scienze dell’Alimentazione edella Nutrizione Umana dell’Ucbm.Oltre 15mila le mamme intervistatenel questionario che ha permessodi ‘fotografare’ le abitudini dellemadri italiane a tavola e, in partico-lare, l’attenzione rivolta all’educa-zione alimentare dei figli.

“La popolazione italiana, an-

che in regioni che un tempo ave-vano come punto di riferimento ladieta mediterranea, non ha piùabitudini alimentari adeguate – hacommentato De Gara –. I risultatirelativi ai bambini sono particolar-mente allarmanti per le ripercussio-ni che l’obesità infantile può avere

Mamme attente, bimbi obesiPresentata a Milano l’indagine che fotografa le abitudini alimentari

sulla salute futura”. Il forte sovrappeso dei più pic-

coli, tra l’altro, non coincide con lapercezione delle mamme rispettoalla gestione alimentare delle pro-prie famiglie: “Più del 90% di lororeputa la propria alimentazionefondamentalmente corretta e poco

ALIMENTAZIONE

ICTUS

Uomini e donne diversi nel recupero

Maschi favoriti in caso di grandi lesioni cerebrali

RICERCA

21%dei bambinidi 8-9 anni è

in sovrappeso

9%è obeso

90%considera la propria

alimentazione corretta

95%pensa di avere un buonlivello d’informazione econoscenza dei prodotti

alimentari

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di 8-9 anni èdei bambini21%

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WORKSHOP

Olio di palma

e carni rosse:

le sfide del food

Comportamenti

a tavola:

il 45 per cento

dei commensali

guarda la tv,

il 30 per cento

naviga sul web,

il 13 per cento

utilizza il telefono

Le storture del mercato agroa-limentare e le strategie di co-municazione con cui molte

aziende tentano di aggirare le nor-me europee: questi i temi al cen-tro del recente workshop organiz-zato dal corso di studi in Scienzedell’Alimentazione e della Nutrizio-ne Umana. Si è parlato di prodottiDOP e IGP italiani (come parmi-giano reggiano e prosciutto diParma) che vengono realizzati conlatte e carni di mucche giapponesio peruviane e venduti legalmentefuori dalle mura europee con nomisimili agli originali DOP italiani (conuna perdita, per il PIL agroalimen-tare nazionale, pari a dieci volte ilsuo valore). Si è discusso delle at-tività di lobbying messe in campoper screditare – mediante mes-saggi ambigui presenti ormai an-che attraverso enti ritenuti affida-bili, quali l’Organizzazione Mon-diale della Sanità – prodotti e cibitradizionalmente diffusi nella dietainternazionale, come carne e in-saccati. E ancora dei limiti di sicu-rezza (0.9 per cento) alla presenzadi soia e mais OGM nei prodottialimentari, scavalcati da produtto-ri che utilizzano queste sementicome mangimi per polli e vitelli,per i quali non c’è obbligo di indi-cazione. Non sono mancati ac-cenni alle polemiche sulla salubri-tà e l’ecologicità dell’olio di palmain una lotta commerciale più omeno sommersa alla Nutella, sto-rico ‘campione’ mondiale dellaproduzione di crema spalmabilealla nocciola. Il dibattito ha fattoemergere chiaramente i contornidi una lotta commerciale da partedei principali competitor interna-zionali al colosso italiano. Tuttesfide cui i governi e le aziende ita-liane ed europee dovranno porregrande attenzione, perché da es-se dipenderà il nostro orientamen-to ai consumi alimentari nei pros-simi decenni.

meno del 70% ritiene di dedicarepiù attenzione all’alimentazione deipropri figli che a quella degli adultidella famiglia".

Significative anche le indica-zioni relative alla percezione delcomportamento tenuto a tavola: il60% delle intervistate vede i pasti

come una piacevole occasione perstare insieme, l’83% come un mo-mento di conversazione. Tuttavia,mentre si è a tavola, il 45% deicommensali guarda la televisione, il30% naviga nel web, il 13% utilizzail telefono. Il 30% delle mammeinoltre non crede che l’esempio deigenitori a tavola sia importante peri figli.

La grande attenzione versoun’alimentazione sana sembra es-sere ancora solo teorica, perchéspesso i canali di comunicazionesociale veicolano informazioni po-co fondate o anche errate, diffon-dendo messaggi contraddittoricon toni allarmistici. “La sfida delprossimo futuro – conclude De Ga-ra – è la ricerca di modi più chiari eincisivi per comunicare. Va ripen-sata anche l’educazione alimenta-re, studiando "contenuti che an-drebbero diffusi con modalità inno-vative. Senza dimenticare il ruolodelle associazioni di consumatori,purché s’impegnino a dare sempreinformazioni corrette”.

Uno studio pilota condotto su11 pazienti con malattia diParkinson aggiunge un nuo-

vo tassello alle evidenze scientifi-che finora raccolte sull’efficaciadell’Amps (stimolazione automati-ca meccanica periferica), una tec-nica di stimolazione plantare ero-gata con il dispositivo medicoGondola, che attiva alcune areecerebrali deputate al movimento.

Lo studio è stato svolto daldott. Carlo Cosimo Quattrocchi,Ricercatore di Diagnostica per Im-magini e Neuroradiologia del-l’Ucbm, sotto il coordinamento delprof. Fabrizio Stocchi, Responsa-bile del Centro per la cura e la dia-gnosi del Parkinson dell’IRCCSSan Raffaele di Roma.

I risultati dello studio, pubbli-

cati sulla rivista scientifica PlosO-

ne, dimostrano che la Amps deter-mina una maggiore attivazione del-le regioni cerebrali coinvolte nellagestione del movimento e nell’ana-lisi dello spazio circostante.

“La stimolazione automaticameccanica periferica – commentaCarlo Quattrocchi – ha un effettosu quelle aree cerebrali che nei pa-zienti parkinsoniani vengono abi-tualmente reclutate per compen-sare i deficit conseguenti alla ma-lattia. Dopo una singola stimolazio-ne migliorano velocità di cammino,equilibro e cadenza dei passi. Re-sta da dimostrare quali pazienticon Parkinson possono otteneremaggiori benefici da questa tera-pia e la durata degli effetti osservatisui sintomi motori”.

Una ricerca dell’Unità di Neu-rologia dell’Ucbm, in corsodi pubblicazione sulla rivista

Frontiers in Neuroscience, ha di-mostrato una diversa risposta delcervello maschile e di quello fem-minile in seguito a ictus e ha porta-to a ipotizzare che queste differen-ze possano influire sui processi direcupero.

“Utilizzando la stimolazionemagnetica transcranica – ha spie-gato il prof. Vincenzo Di Lazzaro,Responsabile dell’Unità di Neuro-logia – abbiamo scoperto che nelladonna colpita da ictus prevalgono icambiamenti localizzati nelle zonedel cervello più vicine alla lesione;nell’uomo, invece, la riorganizza-zione è più evidente lontano dallasede dell'ictus: questo implica che

nei due sessi possano avvenireprocessi di recupero delle funzioniperse profondamente diversi”.

Nessuna delle due modalità èin assoluto superiore all’altra nel fa-vorire il recupero, ma la differenzapotrebbe farla proprio l’estensionedel danno cerebrale. I fenomeni diplasticità maschile potrebbero au-mentare le chance di recupero nel-le grandi lesioni cerebrali, la neuro-plasticità femminile sarebbe, alcontrario, più efficiente in caso diictus meno esteso.

“La conoscenza più appro-fondita dell’influenza del sesso delpaziente nel recupero dall’ictus –conclude Di Lazzaro – potrà esseredi aiuto nell’individuazione e otti-mizzazione dei trattamenti neuro-riabilitativi”.

PARKINSON

Migliorare l’equilibrio si può

Funziona la stimolazione automatica

10 Lettere dal Campus Marzo 2016

Il contatto skin to skin tra la madree il bimbo appena nato è più effi-cace dell’incubatrice.  Lo  confer-

ma il progetto di ricerca in neona-tologia condotto da Giulia Spina inUganda e argomento della sua Tesidi laurea discussa lo scorso luglio.Il progetto, condiviso in Africa conla collega e amica Costanza Cutro-na e sostenuto dal prof. Pietro Fer-rara,  relatore  della  Tesi,  dalladott.ssa  Laura  Andrissi,  dal  prof.Massimo Ciccozzi e dalla dott.ssaFrancesca Farchi,  è ora  in  fase dipubblicazione, avendo fornito risul-tati di notevole interesse. 

“Il contatto a pelle stimola l’al-lattamento e quindi  la crescita delbambino  –  spiega  Giulia  –.  Unaspetto che si è rivelato fondamen-tale  in  un  contesto  rurale  comequello africano. Anche perché i be-nefici  più  rilevanti  per  i  neonati  ri-guardano  il  mantenimento  dellatemperatura corporea e  la  conse-guente  riduzione  dell’ipotermia  edell’ipoglicemia  neonatali,  compli-canze  facilmente  gestibili  in  Paesiavanzati, ma completamente  fuoricontrollo  altrove”.  È  in  questo  se-condo caso quindi che lo studio diGiulia  e  Costanza  può  risultare  divitale  importanza  per  ridurre  lamortalità infantile.

L’esperienza  formativa  dellagiovane,  che  si  era  già  recata  inKenya nel 2011, non si è tuttavia li-mitata al progetto di ricerca per  laTesi di laurea: “Dove c’è poca forzalavoro – spiega - vieni per forza va-lorizzato. Per questo ho fatto tantapratica  e  sono  cresciuta  moltissi-mo.  La  cosa più bella  poi  è  statapoter  lasciare  qualcosa  di  impor-tante  all’ospedale,  insegnando  dazero a  tutto  il personale della saladi  ostetricia  l’intera  procedura,  apartire dai valori da tenere monito-rati”. Nel  frattempo,  sempre  insie-me a Costanza, organizza raccoltefondi  a  favore  dell’Ambrosoli  Me-morial Hospital e aggiunge,  illumi-nandosi in volto: “Tra due anni, daspecializzanda, potrò essere anco-ra più utile”.

In Uganda

per progetti

di ricerca

sui neonati

Allestita al “Trapezio”, la sala è a disposizione di tutti gli studenti

e musicofili, anche in vista dei prossimi eventi musicali

STUDENTI

INFERMIERISTICA

Un filo che unisce passato e presenteL’esperienza di Nico a Pamplona, 25 anni dopo le prime infermiere

Erano  i primi anni  ‘90 quandodieci giovani studentesse ita-liane  partirono  alla  volta  del-

l’Universita di Navarra, opera apo-stolica dell’Opus Dei in Spagna. Vitornarono da infermiere, per trasfe-

rire  quell’esperienza  all’interno  delPoliclinico Universitario  che  sareb-be nato di lì a poco. Desiderava lasua nascita mons. Álvaro del Portil-lo, Prelato dell’Opus Dei. La forma-zione infermieristica, a quell’epoca,

in Italia non aveva ancora raggiuntoil  livello di altri Paesi europei:  forseanche per questo don Álvaro desi-derava che  il progetto della nuovauniversità  includesse  anche  unaScuola  di  Scienze  Infermieristiche.Un  sogno  che  il  viaggio  di  quelledieci giovani permise di trasformarein realtà. Una formazione che tutteloro  ancora  oggi  continuano  a  farfruttare  tra  le  corsie  del PoliclinicoUniversitario Campus Bio-Medico. 

Chissà che non sia stata pro-prio  quest’esperienza  a  spingereNico Celi, un quarto di secolo do-po, a ripercorrere quella stessa rot-ta.  Il  ventitreenne,  studente  di  In-fermieristica  e  rappresentante  de-gli  studenti  dello  stesso  corso  distudi, ha trascorso tre mesi in Era-smus presso  la Clinica Universita-ria di Navarra, svolgendo attività ditirocinio nei reparti di cardiologia ecardiochirurgia, oncologia ed ema-

tologia.  Un  periodo  di  studio  al-l’estero  tanto  desiderato,  resopossibile da un bando messo a di-sposizione dalla stessa Università.Racconta Nico: “La Clinica Univer-sitaria di Navarra è ben organizza-ta  e  con  tecnologie  all’avanguar-dia.  Il  tirocinio  clinico  è  stato  unodei momenti più belli della giorna-ta. Nell’ambulatorio di Pediatra  in-vece ho partecipato a visite audio-metriche e visive, somministrandovaccini e  insegnando alle mammead allattare”. 

L’esperienza  a  Pamplona  hapermesso  al  giovane  studente  ditoccare ancora una volta con ma-no quanto “l’attenzione al pazientesia centrale”. Alla Clinica Universi-taria di Navarra, così come al Poli-clinico  Universitario  Campus  Bio-Medico. Un filo che continua a uni-re realtà tanto distanti, ma così vi-cine. 

Silia, una laurea in ingegneria dal sapore europeo

L’esperienza Erasmus nel RoboLab di Lubiana sul progetto CareToy

Si è  svolta  alla  presenza  deigenitori di Filippo Baldoni, lostudente  di  ingegneria

scomparso nel dicembre 2014,  lacerimonia  d’inaugurazione  dellasala prove a lui dedicata.  

Un momento semplice ma for-temente  sentito  soprattutto  daquanti  avevano  conosciuto  il  gio-vane,  cantante  e  chitarrista  perpassione. 

Allestita al piano -1 dell’edificio“Trapezio”, la sala è stata realizzataanche grazie al contributo della fa-miglia  Baldoni,  che  in  occasionedel concerto organizzato lo scorsoanno  in  ricordo  di  Filippo  avevaespresso gratitudine per la parteci-pazione  sincera  e  corale:  “Ci  haconfortato  condividere  l’immensodolore che  l’assenza di  Filippo ha

creato – scrivevano i genitori in unalettera – […] Ci ha fatto provare perla prima volta dopo tre mesi qual-cosa  che  può  ricordare  la  sereni-tà”. 

La  strumentazione  presentecomprende una batteria e amplifi-catori per chitarra, basso e voce.  

“La  nostra  Università  –  ha  ri-cordato  il  Rettore  Andrea  OnettiMuda,  intervenuto  alla  cerimoniainsieme al Direttore Generale PaoloSormani e a tanti amici di Filippo –non è solo un luogo di studio e for-mazione  scientifica, ma  anche  uncontesto di condivisione di interes-si e passioni. Prima fra tutte la mu-sica. Questa sala, legata al ricordodi Filippo, non è un punto d’arrivo,ma un punto di partenza”.

Inaugurata la sala prove ‘Filippo Baldoni’Pensata da tempo e dedicata allo studente scomparso nel 2014

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Cinque  mesi  all’interno  del“RoboLab”,  l’innovativo  la-boratorio  di  Robotica  del-

l’Università di Lubiana, per prende-re parte a un progetto di ricerca eu-ropeo e preparare  la Tesi di  laureain  ingegneria  biomedica.  Questal’esperienza Erasmus di Silia Fiore,giovane neolaureata dell’Ucbm.

CareToy, il  progetto  europeocui ha preso parte la studentessa inSlovenia,  era  coordinato  dallaScuola Superiore Sant’Anna di Pisae coinvolgeva altri partner, sia italia-ni sia stranieri. “Si trattava di realiz-zare un box per bambini interamen-te sensorizzato e munito di cinquegiochi differenti configurati da tera-pisti  pediatrici.  I  bambini  venivanoposti  al  suo  interno  due  volte  al

giorno direttamente dai loro genito-ri, che attraverso un computer po-tevano  scegliere  il  tipo  di  trainingcui sottoporli e al tempo stesso in-viare i dati rilevati dai sensori alla cli-nica  pediatrica  incaricata  del  loromonitoraggio.” Era proprio Silia,  inlaboratorio,  ad  analizzare  alcuni  diquesti  dati,  per  monitorare  lo  svi-luppo  dei  movimenti  nei  bambini:“Abbiamo  rilevato  che  dopo  20giorni di training i bambini avevanomigliorato  notevolmente  i  proprimovimenti  –  racconta  –.  Per  que-sto, confermata la sua efficacia co-me strumento di diagnosi e monito-raggio,  l’obiettivo  successivo  sa-rebbe  stato  rendere  CareToy unapiccola palestra domestica di riabi-litazione”.

Dall’Erasmus Silia ha portato acasa “soprattutto un metodo di la-voro differente e ovviamente l’arric-chimento  del  curriculum:  l’espe-rienza  all’estero  oggi  conta  tanto,perché le competenze tecniche for-nite dagli studi universitari sono unpresupposto  dato  per  scontato,ma  la  capacità  di  adattamento  esocializzazione non è da tutti. Sonostata  aiutata  dalla  disponibilità  delprofessor  Munih  e  dei  dottorandi,sempre  pronti  ad  aiutare  e  istruirequalunque  studente  si  recasse  inlaboratorio”. 

Sogni per  il  futuro? “Mi piace-rebbe molto lavorare in sala opera-toria e assistere i chirurghi nell’utiliz-zo di nuovi dispositivi. In Pediatria?Perché no!”.

COME COLLABORARE

Saluta una pietra miliare dell’UcbmAltomare tra i “primissimi” che diedero avvio all’Università

Wireless:

così moderno, così antico

Wireless: una parola che cifa pensare a qualcosa disupermoderno.  Ma  sia-

mo proprio sicuri che ciò che ci li-bera  da  fili  e  cavi  sia  una  novità?Era un dubbio che mi frullava in te-sta da  tempo e che ha  trovato  ri-sposta  qualche  settimana  fa  aLondra,  quando  sono  entrato  inuna  libreria  antiquaria  e  ho  adoc-chiato  sugli  scaffali  impolverati  unlibro intitolato The Marconi book of

Wireless. Non so se sa-

pete  che  Gugliel-mo  Marconi,  in-ventore della radioe  Premio  Nobelper  la  Fisica  nel1909,  si  trovavamolto  più  a  suoagio  nel  RegnoUnito che  in  Italia:sua  madre  era  ir-landese  e  lui  eraperfettamente  bi-lingue. E  in  Inghil-terra una persona-lità  come  la  sua,pragmatica  e  dalnotevole  fiutocommerciale, si era sempre sentitaaccolta e sostenuta, forse più chenella madrepatria. Non per caso  illibro di cui vi sto parlando era statopubblicato a Londra dalla Marconi-phone Company Ltd, esattamentea quarant’anni  dall’arrivo  in  Inghil-terra  (1896)  del  ventunenne  bolo-gnese.

Quando Marconi  aveva  attra-versato  la Manica, erano  trascorsipochi mesi dal suo primo tentativoriuscito  di  trasmettere  dei  segnaliattraverso l’aria - “senza fili” - ma lasua invenzione era stata accolta inItalia da scarso interesse e con uncerto  scetticismo.  Figurarsi,  nonera nemmeno laureato! In Inghilter-ra  le  cose  erano  andate  diversa-mente  e,  mentre  il  giovanissimoMarconi  riusciva a  trasmettere se-gnali a sempre maggiore distanza,

due conferenze pubbliche organiz-zate  da  Sir  William  Preece,  alloracapo ingegnere del Ministero dellePoste e Comunicazioni della Regi-na Vittoria, misero subito  in chiarodi che cosa si stesse parlando. Laprima  conferenza  ebbe  come og-getto la “telegrafia senza fili”, men-tre la seconda, ospitata dalla RoyalInstitution nel  giugno 1897,  avevaun titolo ancor più audace: "Signa-

ling through Space without Wires".E se pensate che dopo soli quattro

anni  Marconi  eragià in grado di tra-smettere  un mes-saggio  attraversol’Oceano Atlanticosi capisce che nonsi  stava  affattoesagerando.

E  all’anonimoAutore  del  nostrolibro  possiamoconcedere  un  po’di  enfasi  quandoafferma:  “Quandonel  1894  Marconiriuscì a trasmette-re il suo primo se-gnale senza fili egli

pose  le basi non solo per  la  radiocome  la  conosciamo  oggi  [siamonel 1936!], ma della televisione co-me la conosceremo nel futuro. Il ci-nema  ha  dimostrato  la  possibilitàdi registrare e riprodurre qualunquecosa  l’occhio umano possa vede-re,  attraverso  il mezzo  fisico  dellapellicola;  la  radio  ha  permesso  aisuoni  di  essere  registrati  e  ripro-dotti senza alcuna mediazione fisi-ca. Resta solo da coniugare le abi-lità  pittoriche  del  cinema  con  lacompleta  mobilità  della  radio  perprodurre  un  meraviglioso  germo-glio  che  renderà  l’annullamentodello spazio quasi completo”. 

Insomma,  dall’invenzione  diMarconi deriva buona parte di ciòche ha plasmato la vita e le comu-nicazioni  negli  ultimi  120  anni.  Escusate se è poco!

di Luca Borghi

Marzo 2016 Lettere dal Campus 11

“Era il 1° dicembre 1988 quan-do  ci  riunimmo  per  la  primavolta.  Con  me  c’erano  Paolo

Arullani,  José Maria  Araquistain  eGiordano Dicuonzo. Conservo an-cora gli appunti di quell’incontro emi  colpisce,  rileggendoli,  come  ilprogetto fosse già ben delineato”.Così Luigi Altomare, che si è con-gedato dagli incarichi presso l’Uni-versità Campus Bio-Medico di Ro-ma lo scorso ottobre, ricorda l’ini-zio  dell’avventura  che  portò  allarealizzazione dell’Ateneo. 

“Nel settembre di quello stes-so anno – racconta – il Beato Álva-ro  del  Portillo,  allora  Prelato  del-l’Opus Dei, ci aveva incoraggiato arealizzare  a  Roma  un  ospedalecon  caratteristiche  universitarie,dove  i  malati  fossero  trattati  conspirito cristiano di servizio. Ricordobene come fosse chiara fin dall’ini-zio l’idea di avviare una scuola perinfermiere. Capii presto che non sitrattava solo di valutare la fattibilitàdel progetto, ma di mettersi subitoal lavoro per realizzarlo”. 

Quell’idea  divenne  nel  temporealtà grazie allo spirito iniziale chei “primissimi” riuscirono a trasmet-tere a quanti avrebbero collabora-to negli anni a venire. Nel 1989 Al-tomare fonda insieme ad altri pro-fessionisti  l’Associazione  CampusBio-Medico  e  diventa  uno  deimembri del suo Consiglio Direttivo.

Nel 1991 entra a far parte delConsiglio  di  Amministrazionedell’Ucbm. Era l’anno in cui l’alloraLibero  Istituto  Universitario  Cam-pus  Bio-Medico,  poi  denominatoUniversità,  aveva  ottenuto  il  rico-noscimento  ministeriale.  “Ricordobene il  lungo iter che portò all’isti-tuzione dell’Università e ci consentìdi  avviare  i  corsi  universitari  nel1993. Furono preziosi i consigli delprof. Domenico Fazio, allora Diret-tore  Generale  del  Ministero  del-l’Università. Senza di lui molto pro-babilmente  la nostra storia avreb-be preso un corso diverso e oggi

Luca VALERA

PhD presso l’Istituto di Filoso-fia dell’Agire Scientifico e Tec-nologico  dell’Ucbm,  ora  èprofessore  di  filosofia  all’Uni-versità di Santiago del Cile.

Giovanni Francesco FORTINO

Responsabile di Accoglienza,Accettazione  e  Urp  del  Poli-clinico  Universitario  CampusBio-Medico, ora è nel GruppoPoste Italiane.

IN&OUT

Anna VIVOLO

Assistente  della  DirezioneArea  Servizi  Accademicidell’Ucbm, ora è presso il Mi-nistero  dell’Università  e  dellaRicerca.

UCBM STYLE

FUTURI STUDENTI

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UN LIBRO, UNA STORIA

2015 - Luigi Altomare (a destra) salutato dal Presidente Felice Barela

1989 - Altomare (secondo a snistra) a Trigoria con i progetti della futura Università

non saremmo quello che siamo”. La fine degli anni ’90 è anche

il periodo in cui Altomare lavora alreclutamento  dei  primi  docenti  edel personale di supporto per l’av-vio  delle  attività  didattiche.  Nellasede storica di via Longoni si dedi-ca  al  coordinamento di  segreteriee uffici amministrativi (2001-2007).Assume poi l’incarico di SegretarioGenerale  (2003-2010)  nei  delicatianni prima e dopo  il  trasferimentonella  sede  di  Trigoria,  avvenuto

nell’estate  del  2007.  L’Universitàcresce  e  serve  dedicarsi  allo  svi-luppo di progetti speciali. Dal 2011Altomare  dirige  l’Ufficio  Fundrai-sing e collabora al consolidamentodella  giovane  Associazione  Alum-ni.

“Un affetto particolare mi legaa tanti giovani che ho visto studia-re, laurearsi e specializzarsi – con-clude Altomare – Loro sono il futu-ro che darà continuità a quanto èstato finora realizzato”. 

Gli incontri di presentazione

dei Corsi di Laurea sono

aperti a studenti e genitori

La partecipazione è gratuita,

la prenotazione obbligatoria

L’Università Campus

Bio-Medico di Roma

è presente con

un proprio stand informativo

anche nelle fiere di

orientamento organizzate

nel 2016 a Roma,

Lamezia Terme, Cagliari,

Palermo, Bari e Verona

[email protected]

CAMPUS UNIVERSITARIOVia Álvaro del Portillo, 200 - Roma

AMBULATORI SPECIALISTICI (ore 8:00-19:00)

Allergologia e Immunologia

Angiologia

Cardiologia e Aritmologia

Cefalee

Chirurgia cardiovascolare

Chirurgia (generale, di day surgery, epatobiliare,

proctologica, toracica)

Chirurgia plastica e ricostruttiva

Dermatologia

Dietistica e dietoterapia

Ematologia

Endocrinologia

Endoscopia digestiva (inclusi esami strumentali)

Epatologia

Flebologia

Foniatria e Logopedia

Gastroenterologia (incluse visite di nutrizione

clinica, breath test, manometrie esofagee)

Geriatria (inclusa diagnostica fisiopatologia respiratoria,

trattamenti angiologici e wound care, tilt test)

Ginecologia (inclusi pap-test, colposcopie, ecografie

ginecologiche e ostetriche, prove urodinamiche,

riabilitazione pavimento pelvico, ambulatorio menopausa)

Medicina Interna

Nefrologia

Neurologia (inclusi eeg, emg, test neuropsicologici,

doppler)

Oftalmologia

Oncologia

Ortopedia e Traumatologia

(incluse infiltrazioni articolari)

Osteo-oncologia

Otorinolaringoiatria

Pediatria

Radiologia interventistica (per valutazione procedure)

Reumatologia

Senologia

Terapia del dolore

Urologia

Ambulatorio infermieristico (wound care,

gestione stomie, gestione dispositivi intravascolari)

CENTRO PRELIEVI

Lunedì-Sabato, ore 8:00-10:00

CENTRO DI RADIOTERAPIA

Lunedì-Venerdì, ore 10:00-15:00

Tel. 06.22541.8011- Fax 06.22541.1989

DAY-HOSPITAL MEDICO

Lunedì-Venerdì, ore 8:00-18:00

DIAGNOSTICA PER IMMAGINI

Lunedì-Venerdì, ore 8:00-20:00

CENTRO DI ASCOLTO

Lunedì-Venerdì, ore 9.30-14.30

SERVIZIO SOCIALE OSPEDALIERO

Lunedì-Venerdì, ore 8:00-16:00

CENTRO  SALUTE  ANZIANOVia Álvaro del Portillo, 5 - Roma

AMBULATORI SPECIALISTICI (ore 9:00-17:30)Endocrinologia*

Medicina fisica e della riabilitazione (inclusi trattamenti

fisioterapici e riabilitativi, corsi di postura e movimento)

Odontoiatria (non convenzionato con SSN)

Psichiatria e Neuropsichiatria Infantile

* anche presso Presidio Sanitario di Ceccano

POLO  ONCOLOGICOVia Emilio Longoni, 47 - Roma

RADIOTERAPIA ONCOLOGICALunedì-Venerdì, ore 7:30-17:30

Prenotazioni SSN: ore 10:30-15:00

Tel. 06.22541.419/420 - Fax 06.22541.433

Prenotazioni intramoenia: ore 10:00-15:00

Tel. 06.22541.418

CENTRO  MAFALDA  LUCEPER  I  DISTURBI  PERVASIVI DELLO SVILUPPOVia Bernardo Rucellai, 36 - Milano

UNITÀ AMBULATORIALENeuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenzaPsicologia clinicaLogopediaNeuropsicomotricitàTel. 02.23331616 - Email: [email protected]

CHECK-UP COMPLETO UOMO

Consigliato a soggetti con stile di vita sedentario, fumatori,sportivi e persone con ritmi intensi di lavoro. Si effettua dallunedì al venerdì, inizio ore 7:45.

CHECK-UP COMPLETO DONNA

Raccomandato a donne con stile di vita sedentario,fumatrici, sportive o sottoposte a ritmi intensi di lavoro. Si effettua dal lunedì al venerdì, inizio ore 7:45.

CHECK-UP BASE

Fornisce un quadro sullo stato di salute generale eindicazioni utili all'assunzione di un corretto stile di vita.Si effettua dal lunedì al venerdì, inizio ore 8:00

CHECK-UP DIABETE

Monitora lo stato della patologia e l’insorgenza di eventualicomplicanze croniche. Si effettua il mercoledì, inizio ore8:00 (prima visita) e dopo 7 giorni (visita finale)

CHECK-UP TIROIDEO

Consigliato a soggetti affetti da stanchezza cronica o chehanno registrato improvvisa perdita di capelli o variazione dipeso. Si effettua il mercoledì (prima visita) e dopo 12 giorni(seconda visita).

CHECK-UP METABOLICO

Inquadra lo stato di salute prima di una dieta a correzionedel peso o delle abitudini alimentari. Si effettua lunedì emercoledì (prima visita) e venerdì (seconda visita).

CHECK-UP GINECOLOGICO BASE

Utile a valutare lo stato di salute e ridurre i rischi connessialle principali patologie femminili in ambito ginecologico. Sieffettua lunedì, martedì, mercoledì e venerdì.

CHECK-UP GINECOLOGICO AVANZATO

Efficace per prevenire disfunzioni ormonali e pensato perle specifiche esigenze di donne in menopausa. Si effettuadal lunedì al venerdì, inizio ore 8:00.

CHECK-UP GASTROENTEROLOGICO

Consigliato a soggetti con familiarità per tumorigastrointestinali e a chi soffre di una patologia nota.Si effettua dal lunedì al venerdì, inizio ore 9:00

CHECK-UP CARDIOLOGICO BASE

Consigliato a chi soffre di una patologia cardiovascolare one può essere predisposto. Si effettua lunedì, martedì emercoledì, inizio ore 9.30; giovedì, inizio ore 14.00.

CHECK-UP CARDIOLOGICO AVANZATO

Consigliato a fumatori, persone affette da diabete mellito,ipertensione arteriosa, dislipidemia, obesità, stress emenopausa. Si effettua il sabato, inizio ore 9:15.

CHECK-UP OSTEOPOROSI

Consigliato a donne in menopausa, a soggetti coninsufficienza renale cronica o iperparatiroidismo. Si effettuail giovedì (prima visita) e dopo 7 giorni (seconda visita)

CHECK-UP ALLERGIE RESPIRATORIE

Consigliato a chi soffre di disturbi dell'apparatorespiratorio come tosse secca, lacrimazione, starnuti.Si effettua il giovedì

CHECK-UP ALLERGIE ALIMENTARI

Consigliato a chi ha avuto manifestazoni allergiche dopol'ingestione di alimenti, a chi soffre di dolori addominali oastenia. Si effettua il lunedì (prima visita) e il mercoledì(seconda visita)

12 Lettere dal Campus Marzo 2016INFO UCBM

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