anatomia fisiologia basi

58
Basi Anatomo-Fisiologiche -Insegnante 1° Livello

Upload: sergio-tudor

Post on 30-Jun-2015

909 views

Category:

Documents


4 download

TRANSCRIPT

Page 1: Anatomia Fisiologia Basi

BasiAnatomo-Fisiologiche

-Insegnante 1° Livello –

Page 2: Anatomia Fisiologia Basi

Concetti base di FISICA

Page 3: Anatomia Fisiologia Basi

Studio del moto ed equilibrio di un sistema soggetto a forze.

Cinematica ramo della meccanica

che si occupa di descrivere il moto degli oggetti senza porsi il problema di trovare le cause che lo determinano

Dinamicaramo della meccanica

che si occupa dello studio del moto dei corpi e delle sue cause cioè delle circostanze che lo determinano e

lo modificano

Meccanica

Page 4: Anatomia Fisiologia Basi

Prima Legge – Legge di INERZIACiascun corpo persevera nel suo stato di quiete o di moto rettilineo

uniforme, salvo che sia costretto a mutare quello stato da forze esterne

Seconda Legge – Principio di ProporzionalitàIl cambiamento di moto è proporzionale alla forza risultante motrice impressa,

ed avviene lungo la linea retta secondo la quale la forza è stata impressa

Terza Legge – Principio di Azione e ReazioneAd ogni Azione, corrisponde una Reazione Uguale e Contraria

amF FaL’ Accelerazione di un

corpoè proporzionale alla forza risultante

esercitata sul corpo stesso

Costante di proporzionalità = m proprietà intrinseca del corpo,

indice della sua inerzia

Le Leggi della DINAMICA

Page 5: Anatomia Fisiologia Basi

Caratteristiche Cinematiche delle Articolazioni

a) L’ articolazione è in estensione quasi completa; il braccio risulta piccolo (1,7 cm) ed il muscolo lavora in condizioni meccaniche sfavorevoli; la maggior parte della forza muscolare provocherà una compressione dell’articolazione piuttosto che una rotazione relativa.

a) Il braccio di leva è aumentato considerevolmente (4,3 cm); la forza muscolare è trasdotta quasi interamente in rotazione

Page 6: Anatomia Fisiologia Basi

Espressione della Forza

ESPRESSIONE Di

FORZA

a = dV / dt

F = m x dV / dt

Proporzionalealla

Massa

INVERSAMENTEProporzionale

al

Tempo

Proporzionalealla

Velocità

F = m x a

Page 7: Anatomia Fisiologia Basi

Newton e peso dei corpi

NEWTONUnità di misura del peso, in quanto il peso è la

forza che agisce tra due corpi a causa della gravità. Una massa di un chilogrammo, in

prossimità della superficie terrestre, ha un peso di circa 9,81 newton.

1N = 1Kg / 9,81 = 102gr

La Forza di Gravità, attira i corpi al suolo ad una accellerazione pari a 9,81 m/sec

F= m x g

F= 1kg x 9,81m/sec

F= 9,81 N (misura del peso dei corpi)

Il braccio dovrà esercitare una Forza di opposizione, pari alla massa del corpo x

l’accellerazione di gravità:

Page 8: Anatomia Fisiologia Basi

Newton e Joule

Un joule è il lavoro richiesto per esercitare una forza di un Newton per una distanza di un metro (newton metro) :

1Joule = 1N x metro = ENERGIA1Watt = 1 Joule / secondo = POTENZA

Se sollevo di 1 metro un corpo di massa 10Kg, produco un lavoro di:

Lavoro = Forza x Spostam. = Joule

Forza = Massa x Accellerazione (g) = Newton

Lavoro = M x g x S = Joule

Lavoro = 10 x 9,81 x 0,5 = 49,05 Joule

Un joule è anche il lavoro svolto per produrre la potenza di 1 Watt al secondo

1Joule = 1 watt x 1 secondo

1Watt = 1 Joule / secondo (A parità di Watt, maggiore sarà il tempo esecutivo, minore saranno i Joule espressi, e quindi il

Lavoro compiuto)

Page 9: Anatomia Fisiologia Basi

Piano Trasversale

Piano Frontale

Piano Sagittale

I Piani

Page 10: Anatomia Fisiologia Basi

1. ABBASSARE azione lenta dell’ arto o parte del corpo dall’alto verso il basso2. ABDURRE allontanare un segmento corporeo rispetto l’asse longitudinale3. ADDURRE avvicinare un segmento corporeo rispetto l’asse longitudinale4. AFFONDO ampio spostamento in avanti di un arto inferiore sul piano sagittale5. ANDATURA spostamento del corpo sul terreno o su un attrezzo6. ANTAGONISTI muscoli con azione opposta nel movimento di un segmento corporeo7. ARCO atteggiamento breve del corpo in flessione posteriore8. ATTREZZO mezzo per esercizi. Può essere grande piccolo, convenzionale occasionale9. BALZO azione di stacco dal suolo su di un piede ed arrivo sull’altro piede10. CIRCONDUZIONE circonferenza descritta da un estremo del corpo con l’altro fisso11. CORSA serie di balzi12. DECUBITO corpo disteso al suolo: PRONO in posizione dorsale, SUPINO in posizione frontale, LATERALE sul fianco13. DISTANZA spazio creato tra due persone in fila14. DISTENDERE allungamento di gruppi muscolari e articolazioni15. DIVARICARE allontanare gli arti inferiori uno dall’altro simultaneamente16. ELEVARE azione lenta del corpo o degli arti, che si portano a 90° tra di loro17. ESTENDERE allontanare due segmenti corporei vicini18. FALCATA distanza compresa tra due successivi appoggi del piede sinistro intercalato da un appoggio del piede destro19. FLESSIONE avvicinamento di due segmenti del corpo20. FILA disposizione delle persone una dietro l’altra21. IMPUGNARE presa della mano/i con l’attrezzo o altra persona22. INCLINARA deviare il busto, tenuto teso, dall’asse verticale23. INTERVALLO spazio tra persone disposte in riga24. OSCILLARE movimento pendolare di un segmento corporeo avente per punto fisso un’articolazione25. PASSO distanza tra due impugnature26. PIEGATA in attitudine di appoggio tenere un atteggiamento breve27. RIGA persone poste una di fianco all’altra28. SLANCIO movimento veloce di un segmento corporeo mantenuto in atteggiamento lungo29. TORSIONE movimento sul piano frontale di un segmento con una parte fissa30. TRASLOCAZIONE spostarsi da un punto ad un altro non deambulando

Terminologia Settoriale

Page 11: Anatomia Fisiologia Basi

Apparato RESPIRATORIO

Page 12: Anatomia Fisiologia Basi

App. Respiratorio

La RESPIRAZIONEDa ricordare che la respirazione avviene per differenza di pressione tra l’interno dei polmoni e l’ambiente che ci circonda. I muscoli respiratori della gabbia toracica, compreso il diaframma, non fanno altro che aumentare il volume dei polmoni creando una depressione, la pressione atmosferica poi, ci permette di inalare aria. Nella fase espiratoria espelliamo CO2 trasportato ai vasi degli alveoli dal cuore, grazie al Tronco Polmonare, e nella inspirazione, immettiamo O2 nel sangue, sempre attraverso i vasi degli alveoli che viene trasportato al cuore dalle Vene Polmonari

Depressione

Pressione Atmosferica

Page 13: Anatomia Fisiologia Basi

Meccanica Respiratoria

Page 14: Anatomia Fisiologia Basi

Apparato CARDIOCIRCOLATORIO

Page 15: Anatomia Fisiologia Basi

App. Cardiovascolare

Circolazione CORPOREA ➀1. A. Carotide Comune2. Ramificazioni Cerebrali3. Tronco Celiaco4. A. Gastrica5. Ramificazioni Gastriche6. A. Splenica o Lienale7. Ramificazioni Spleniche (Milza)8. A. Renale9. Ramificazioni Renali10. A. Mesenterica11. Ramificazioni Intestinali12. Ramificazioni Periferiche13. V. Mesenterica14. V. Renale15. V. splenica o Lienale16. V. Porta17. A. Epatica Comune18. Ramificazioni Epatiche19. Vene Epatiche

La Grande Circolazione POLMONARELa c. Polmonare ha origine dal Ventricolo destro e finisce nell’Atrio sinistro; la c. Corporea ha origine dal Ventricolo sinistro e finisce nell’Atrio dx. BLU = sangue povero di ossigenoROSSO = sangue ossigenatoLILLA = il sistema portaGIALLO = i dotti Linfatici

- Le Vene portano sangue al cuore- Le Arterie portano sangue agli organi

Circolazione POLMONARE➊

1. V. Cava Inferiore2. V. Cava Superiore3. Atrio dx4. Ventricolo dx5. Tronco Polmonare6. Ramificazioni Polmonari7. Vene Polmonari sx8. Vene Polmonari dx9. Atrio sx10. Ventricolo sx11. Aorta

Page 16: Anatomia Fisiologia Basi

Il Cuore

Page 17: Anatomia Fisiologia Basi

Apparato DIGERENTE

Page 18: Anatomia Fisiologia Basi

Apparato Digerente

La Digestione del cibo, avviene in tre macro-fasi:

La prima fase avviene nella bocca (Triturazione e

formazione del Bolo)

La seconda fase o fase gastrica avviene nello

stomaco (formazione del Chimo)

La terza fase o fase intestinale avviene nell’intestino

tenue (Disgregazione e Assorbimento

Assorbimento dell’acqua, dei sali ed escrezione delle

sostanze non utilizzate.

Page 19: Anatomia Fisiologia Basi

Digestione Intestinale

Composizione del Chimo

Proteine parzialmente digerite

Carboidrati parzialmente scissi

Grassi rimasti inalterati

La digestione intestinale segue quella gastrica e termina con l’arrivo del chimo nel retto dove si formano le feci che vengono poi espulse attraverso l’ano. Quando il chimo raggiunge il tenue, e’ in forma semiliquida e acida. Il chimo nel duodeno entra in contatto con i secreti pancreatici e con i secreti biliari. Quindi da acido diventa basico.

Nel tenue si completano i processi digestivi, il cibo viene ridotto in composti sempre piu’piccoli in modo da poter essere assorbiti dalla parete intestinale. Questa funzione disgregatrice, viene svolta dagli enzimi secreti all’interno dell’intestino. Quando il chimo entra nel duodeno, viene in contatto con le secrezioni del pancres e del fegato. Il succo pancreatico e’ un liquido incolore e alcalino, e’ prodotto dalla parte esocrina del pancreas e viene immesso nel duodeno per facilitare la digestione.

Composizione del succo Pancreatico

Tripsina che scinde le proteine

Amilasi e maltasi che scindono i carboidrati

Lipasi che scinde i grassi

Bicarbonato che serve a neutralizzare

l’acidita’ proveniente dallo stomaco.

Sostanze che stimolano la secrezione Pancreatica

Acetilcolina (prodotta dal sistema nervoso autonomo)

Gastrina proveniente dallo stomaco

Colecistochinina prodotta dal duodeno

Secretina prodotta dal duodeno e dal digiuno

Page 20: Anatomia Fisiologia Basi

Proteine e Carboidrati sono idrolizzati

dagli enzimi pancreatici, assorbiti e

rilasciati nella circolazione portale

IDROSOLUBILI=

ALTA Digeribilità

Grassi ed alcune vitamine devono

essere solubilizzati in micelle dai Sali

biliari, assorbiti, assemblati nei

chilomicroni e rilasciati nella

circolazione linfatica.

INSOLUBILI=

BASSA Digeribilità

La parte principale della digestione avviene nel digiuno ed e’ legata all’azione degli enzimi pancreatici e dei sali biliari sugli alimenti assunti

Apparato Digerente

Page 21: Anatomia Fisiologia Basi

La Bocca

La digestione inizia nella bocca con la masticazione, i denti triturano il cibo e lo

sminuzzano.

Il cibo viene impastato dalla saliva, che serve anche da lubrificante durante la

deglutizione, formando il bolo alimentare.

La saliva e’ prodotta dalle ghiandole salivari ed e’ un liquido incolore viscoso.

Nelle 24h vengono prodotti da 1,3 a 1,5 litri di saliva ed è composta come segue :

99,5% di H2O

Globuli bianchi

CO2 ed O2 (costituenti inorganici) servono a mantenere la giusta acidita’

Gli enzimi (costituenti organici)

Ptialina

Questo enzima digerisce l’amido cotto trasformandolo in amido

solubile prima e in destrina e maltosio poi

Maltiasi

Questo enzima opera la digestione del maltosio

Il Lisozima un antibiotico naturale

La Mucina il vero lubrificante

Quindi una volta che si e’ formato il bolo alimentare, questo attraverso la

deglutizione passa nell’esofago e successivamente nello stomaco.

Ghiandole Salivari

Page 22: Anatomia Fisiologia Basi

L’ Esofago

L’esofago e’ lungo circa 25 cm. ed ha un diametro di 2-3 cm. Il bolo non arriva nello stomaco per forza di gravita’, ma grazie alle onde peristaltiche provocate dai muscoli dell’esofago. L’esofago collega la Bocca allo stomaco attraverso un orifizio, il Cardias.

Page 23: Anatomia Fisiologia Basi

Lo Stomaco

La seconda fase detta fase gastrica, avviene nello stomaco, qui il bolo ad opera dei succhi gastrici e degli enzimi in esso contenuti, viene trasformato in chimo una sostanza semifluida.

Mediamente questo organo presenta una lunghezza massima di circa 25 cm, con una larghezza di 12 cm e uno spessore da faccia a faccia di 8 cm. Le sue dimensioni diminuiscono nelle persone che mangiano poco, mentre tendono ad aumentare in quelle che mangiano molto.

Morfologia dello Stomaco (si divide in tre parti):

Il fondo e’ la parte più alta dello stomaco e forma una

sorta di cupola.

Il corpo, sotto al fondo, scende verticalmente

incurvandosi e restringendosi.

La parte pilorica, segue il corpo ed e’ in prossimità

del piloro.

Page 24: Anatomia Fisiologia Basi

Sistema NERVOSO

Page 25: Anatomia Fisiologia Basi

Il Sistema Nervoso

Sistema Nervoso Centrale

Nervi Cranici Midollo SpinaleCervello

Sistema Nervoso Periferico

Ortosimpatico Parasimpatico

Metasimpatico(Enterico)

Nervi Spinali

Eccitazione / Inibizione

delle cellule muscolari

cardiache e liscie

e delle ghiandole

provoca la

contrazione

delle Fibre

muscolari

scheletriche

Page 26: Anatomia Fisiologia Basi

Sistema Nervoso Autonomo

Organizzazione Schematica

SNA SimpaticoSNA Parasimpatico

Page 27: Anatomia Fisiologia Basi

Il Sistema Nervoso Somatico (Motorio)

Recettori sensoriali (propriocettori) sono localizzati all’interno dei muscoli scheletrici, delle capsule articolari e nei legamenti) rilevano la posizione del nostro corpo nello spazio, i nostri movimenti, lo sforzo esercitato quando solleviamo pesi o comunque compiamo movimenti contro resistenza

Neuroni sensorialiconducono l’informazione dai propriocettori al sistema nervoso centrale

Il sistema nervoso centraleintegra i segnali in ingresso attraverso circuiti modulatori costituiti da interneuroni sia eccitatori che inibitori

Motoneuroni somaticitrasportano i segnali in uscita. I motoneuroni somatici, che innervano le fibre contrattili del muscolo scheletrico, sono detti α-motoneuroni

Gli effettorisono le fibre contrattili vere e proprie dette anche fibre extra fusali

A livello scheletrico si trovano 3 tipi di recettori sensoriali e sono coinvolti in quasi

tutte le nostre azioni :

1. I fusi muscolari

2. Gli organi tendinei del Golgi

3. Meccanocettori muscolari

Page 28: Anatomia Fisiologia Basi

Midollo Spinale

RIFLESSO MIOTATICO

Page 29: Anatomia Fisiologia Basi

Equilibrio

Coordinazione Motoria

Una maggiore CM implica un controllo migliore del gesto che si affronta, aumentando la

prestazione con un maggior risparmio energetico.

Organi coinvolti nell’ Equilibrio

Apparato Visivo - più preciso

Apparato Vestibolare - più lento

Propiocettivo - più veloce

Page 30: Anatomia Fisiologia Basi

Apparato Muscolo-Scheletrico

Page 31: Anatomia Fisiologia Basi

Il Muscolo (tipi)

M. LISCI

Muscoli involontari non controllati dall’area motoria

Sono costituenti delle pareti dei vasi e dell’intestino

M. CARDIACI

Lo stimolo è interno e riceve un contributo esterno dal sistema

nervoso ed endocrino

Si trovano solo nel cuore

M. SCHELETRICI

Muscoli volontari

Rappresentano gli oltre 600 muscoli scheletrici

Page 32: Anatomia Fisiologia Basi

In Relazione al Coinvolgimento …

M. AGONISTI - primi motori, e diretti responsabili del movimento

M. ANTAGONISTI - opposti agli agonisti e che partecipano con uno allungamento

M. SINERGICI - assistono gli agonisti e qualche volta partecipano al direzionamento

fine del movimento

In relazione alla Struttura …

M. FISSATORI - Con una contrazione statica o isometrica, fissa i segmenti sui quali un

altro segmento si muove.

M. FLESSORI: muscolo che ha la funzione di avvicinare tra loro due segmenti

scheletrici, provocando un piegamento (bicipite).

M. ESTENSORI: muscolo che ha la funzione di allontanare tra loro due segmenti

scheletrici provocandone un'estensione (tricipite).

M. ADDUTTORI: muscolo che determina un movimento tale da avvicinare un arto alla

linea mediana del corpo (grande adduttore).

M. ABDUTTORI: muscolo che determina un movimento tale da allontanare un arto alla

linea mediana del corpo (medio gluteo).

M. ROTATORI: muscolo che permette una rotazione interna o esterna (gemelli).

Azioni Muscolari

Page 33: Anatomia Fisiologia Basi

La Fibra Muscolare

FibraLa cellula muscolare è chiamata Fibra

La fibra muscolare è contenuta da una membrana chiamatasarcolemma.

Il citoplasma della fibra è chiamato sarcoplasma.

Dentro il sarcoplasma I tubuli T permettono il trasporto disostanze in tutta la fibra ed il reticolo sarcoplasmaticoimmagazina Ca++.

Fibra Muscolare

Muscolo

Miofibrilla

Le miofibrille sono costituite da sarcomeri,le più piccole unitàfunzionali di un muscolo.

Un sarcomero è costituito da due filamenti proteici, miosinaed actina, che sono le responsabili della contrazionemuscolare.

La miosina è uno spesso filamento con delle teste globularisporgenti.

Un filamento di actina (composto da un filamento di actina, troponina e tropomiosina), è attaccato ad un disco Z.

Miofibrilla

Page 34: Anatomia Fisiologia Basi

Cellula muscolare

Parlare di fibra muscolare, significa quindi parlare di cellula muscolare.

Sono cellule cilindriche che possono raggiungere una lunghezza

anche superiore ai 30 cm, con un diametro di circa 10-100 µm.

Nel nostro corpo, le cellule muscolari che compongono circa 600 tipi

diversi di muscoli, costituiscono circa il 40 % del nostro peso totale. Le

contrazioni muscolari avvengono attraverso la trasformazione in

Energia Meccanica, dell'Energia Chimica liberata dalla degradazione

Aerobica o Anaerobica di zuccheri, grassi e proteine.

A livello muscolare, questi due processi di degradazione, sono

ottimizzati dalla struttura biologica della fibra muscolare stessa.

Nei nostri muscoli possiamo distinguere infatti, quattro tipologie di fibre

muscolari, il cui utilizzo varia in funzione dello stimolo nervoso e quindi

dall'intensità e dalla durata di uno sforzo:

Page 35: Anatomia Fisiologia Basi

Tipi di Fibre Muscolari

Tipo I - Fibre lente e resistenti alla fatica ( ST ).

Caratterizzate da un basso contenuto di Glicogeno e da una elevata concentrazione di

Mitocondri (dove hanno luogo le reazioni aerobiche), nonché da una ricca

capillarizzazione. Adatte per bassi livelli di forza con attività prolungata, tipo la maratona.

Tipo IIa - Fibre veloci e resistenti alla fatica ( FTa ).

Hanno un elevato contenuto di enzimi glicolitici ed ossidativi. Utilizzate per sforzi

prolungati con intensità relativamente elevata.

Tipo IIb - Fibre veloci e poco resistenti alla fatica ( FTb ).

Hanno un reticolo endoplasmatico più sviluppato, questo prmette un rilascio di Ca++ più

veloce. Hanno un elevata concentrazione di glicogeno, ma un basso contenuto di

Mitocondri. Impegnate per sforzi di elevata intensità, con durata breve o intermittente.

Tipo IIc - Fibre intermedie.

Hanno caratteristiche istochimiche intermedie tra le fibre del tipo 1 e 2.

Si è stabilito che, ogni essere umano ha una diversa distribuzione delle fibre che

abbiamo precedentemente elencato. Questo fattore, porta ad una predisposizione

diversa per individuo, alle varie attività sportive. La loro struttura inoltre, può essere

modificata parzialmente con l'allenamento (tipo IIc).

Page 36: Anatomia Fisiologia Basi

La Muscolatura

Muscoli Posturali• Poco consumo e poca

affaticabilità

• Muscoli comandati per lo più in modo riflesso

• Muscoli corti profondi e monoarticolari

• Ruolo: mantengono la postura in appoggio e “pre-premovimento”

Muscoli Dinamici

Molto consumo e affaticabilità

Muscoli con comando volontario

Muscoli lunghi e poliarticolari

Ruolo: movimento , con dinamicità e ampiezza

Muscoli lenti , corti ,

monoarticolari,mantengo

no la postura in statica

Muscolatura

TONICAMuscolatura

FASICA

Muscoli veloci, lunghi, biarticolari, sviluppano

azioni dinamiche

MUSCOLATURA

Page 37: Anatomia Fisiologia Basi

Fonti di ATP

L’organismo possiede tre fonti principali di ATP:

ATP immediato/di deposito

Nel muscolo a riposo sono depositati circa 85 gr. di ATP. Per prevenire una deplezione immediata dell’ATP esiste una seconda fonte “immediata” costituita dal CP, presente in quantità 5-6 volte superiori rispetto all’ATP. Nonostante questi sistemi di rigenerazione rapida, nel muscolo è presente energia immediata sufficiente a fornire solo circa 5-15 secondi di contrazione alla massima intensità.

ATP da fonti non ossidative

La fonte nutritiva non ossidativa dell’organismo è costituita dai carboidrati.

ATP da fonti ossidative

Lipidi, carboidrati e proteine possono essere metabolizzati attraverso le vie ossidative.

La fonte di energia dominante durante un particolare esercizio fisico o durante una fase specifica di un periodo di attività fisica è determinata dalla velocità di produzione e dalla quantità di ATP richiesto.

Ad una data intensità predomina una fonte di energia ed almeno una delle altre due fornisce un Contributo.

Page 38: Anatomia Fisiologia Basi

Fonti Energetiche

Fonti di Energia : Quale Duarata ?… Quale Intensità ?…

Page 39: Anatomia Fisiologia Basi

Reclutameto

In base alla resistenza esterna alla quale ci prepariamo a reagire, il sistema nervoso recluta un certo quantitativo e Tipo di Unità Motorie, che ci permetteranno di vincere la Resistenza.

Page 40: Anatomia Fisiologia Basi

1. SINARTROSI (ARTICOLAZIONI NON MOBILI)

2. AMFIARTROSI (ARTICOLAZIONI POCO MOBILI)

3. DIARTROSI (ARTICOLAZIONI MOBILI)

SINARTROSI

In queste articolazioni le giunzioni tra i capi scheletrici si effettuano per mezzo di tessuti connettivi

interposti a riempire lo spazio tra le estremità articolari quasi a dargli continuità. I tessuti connettivi

possono essere di tipo cartilagineo o fibroso. Sono articolazioni che non permettono alcun movimento.

Si distinguono in: SUTURE - SINCONDROSI - SINOSTOSI

AMFIARTROSI

Permette movimenti molto limitati e le superfici delle ossa che si affrontano sono più distanti tra loro

rispetto alle sinartrosi. L’escursione articolare è ridottissima a causa dei legamenti che la rivestono e

impediscono più gradi di escursione.

Si distinguono in: SINDESMOSI - SINFISI

Sindesmosi: i capi articolari sono connessi da un legamento (es. art. tra tibia e fibula).

Sinfisi: (art. dei corpi vertebrali; art. del cinto pelvico, sacro-iliaca e pubica) i capi articolari sono rivestiti

di cartilagine ialina e fra essi è interposto un disco di fibrocartilagine.

DIARTROSI o ARTICOLAZIONI SINOVIALI

Permettono un’ampia gamma di movimenti. Si riscontrano alle estremità delle ossa lunghe (arti

superiori e inferiori). In condizioni normali le superfici ossee non sono a contatto tra loro, ma sono

ricoperte da cartilagini articolari. L’articolazione è inoltre circondata da una capsula articolare fibrosa e le

superfici interne della cavità articolare sono rivestite da una membrana sinoviale. Il liquido sinoviale che

diffonde attraverso la membrana sinoviale, fornisce la lubrificazione necessaria.

Le articolazioni sinoviali vanno analizzate in riferimento alla forma, alla grandezza, e alle possibilità di

movimento, e in riferimento alle strutture di sostegno.

Classificazione delle Articolazioni

Page 41: Anatomia Fisiologia Basi

I capi articolari presentano una grande varietà di forme, estensione e

orientamento delle superfici che vengono in contatto.

A seconda del loro grado di mobilità, di libertà e numero di capi

articolari, le articolazioni prendono la caratteristica di articolazioni

semplici se consistono di due capi articolari circondati da una

capsula, oppure composte se nella stessa capsula si trovano più capi

articolari.

Le diartrosi possono avere le superfici concordanti o discordanti. In

quest’ultimo caso, la congruenza è assicurata da un menisco

cartilagineo, come nel ginocchio.

Le varietà morfologiche hanno rilievo determinante ai fini della

specializzazione funzionale, cioè del tipo di movimento e del grado di

libertà che l’articolazione consente.

Forma delle Superfici Articolari e direzione dei movimenti

Page 42: Anatomia Fisiologia Basi

In base alle caratteristiche anatomiche e funzionali, le articolazioni Sinoviali si distinguono in:

1. ARTRODIE

2. ARTICOLAZIONI MONOASSIALI

3. ARTICOLAZIONI BIASSIALI

4. ARTICOLAZIONI TRIASSIALI

a. ARTRODIE

Le superfici articolari contrapposte sono appiattite, a contatto tra loro e possono scivolare l’una sull’altra; non consentono l’esecuzione di

movimenti angolari.Classificazione funzionale: Articolazione a slitta (art. acromio-clavicolare; apofisi delle vertebre del rachide; art.

vertebro-costali)

b. ARTICOLAZIONI MONOASSIALI

Sono articolazioni robuste provviste di saldi legamenti. Questo tipo di articolazione prende il nome di ginglimo; è caratterizzato dal fatto

che le superfici contrapposte rappresentano un segmento di cilindro cavo e uno pieno. A seconda delle specifiche caratteristiche

anatomo-funzionali si distingue in: ginglimo laterale o trocoide e ginglimo angolare o troclea.

1. Trocoide (art. radio-ulnare superiore e inferiore; 1°-2° vertebra del rachide cervicale). Funziona come un cilindro pieno che ruota in

un cilindro cavo. Classificazione funzionale: Articolazione a perno, consente un movimento di rotazione intorno ad un solo asse;

un’articolazione a perno tra le prime due vertebre del rachide cervicale ci permette di ruotare la testa a destra e a sinistra.

2. Troclea (art.omero-ulnare; art. interfalangee). Classificazione funzionale: Articolazione a cerniera, permette un movimento

angolare su un unico piano ,come l’apertura e la chiusura di una porta.

c. ARTICOLAZIONI BIASSIALI

1. Condiloartrosi (art. radio-carpale; art. metacarpo-falangee): presentano superfici articolari a contorno ellissoidale, una concava e

l’altra convessa; una faccetta articolare di forma ovale si inserisce all’interno di una depressione presente sulla superficie articolare

dell’altro osso. I movimenti sono angolari ma possono svolgersi su due piani anziché su un solo piano. Classificazione funzionale:

Articolazione ellissoidale .

2. Articolazioni a sella (art. del pollice): le superfici articolari sono convesse su un piano e concave sull’altro, creando un incastro

reciproco. Sono estremamente mobili e permettono movimenti angolari e di scivolamento.

d. ARTICOLAZIONI TRIASSIALI

1. Enartrosi (art.scapolo-omerale; art. coxo-femorale): sono costituite da due capi articolari in cui un capo è di tipo concavo (es. cavità

glenoidea) e l’altro è di tipo convesso (testa dell’omero).I capi articolari sono a contatto e ruotano reciprocamente, permettendo ogni

combinazione di movimenti, inclusa la rotazione.Classificazione funzionale: Articolazione a sfera.

Classificazione Anatomo Funzionale delle Articolazioni Sinoviali

Page 43: Anatomia Fisiologia Basi

Articolazioni

A Cernieragomito

Condilareginocchio

PianaOssa del piede

A Sellacaviglia

Ellissoidalepolso

Sfericaspalla

A Pernocollo

Secondo il tessuto che lega l’articolazione, le stesse possono prendere i

seguenti nomi :

Suture - Legano 2 o più ossa piatte con tessuto connettivo denso

Sìnfisi - Legate da cartilagine fibrosa che si interpone (spina dorsale)

Artrodìe - Hanno superficie articolare piana come nel piede

Enartròsi - Superficie articolare dalla forma sferica come nella spalla

Condiloartròsi - Superficie articolare Ellissoidale (caviglia, polso, …)

Ginglìmi - Superficie articolare cilindrica o semicilindrica (gomito…)

La struttura anatomica di 2 o più ossa a contatto, è detta Articolazione e possono essere classificate a secondo del grado di mobilità o

del tessuto che lega le strutture. La superficie delle ossa che partecipa all’articolazione, è detta “ Còndilo”, ed è rivestita da cartilagine

Ialina, che a sua volta è avvolta dalla membrana Sinoviale. La membrana Sinoviale, contiene il liquido Sinoviale che lubrifica

l’articolazione e ne riduce gli attriti. I capi articolare delle ossa che si articolano, sono avvolti da un manicotto fibroso chiamato

“Capsula Articolare”. La Capsula Articolare, si integra con i “Legamenti Articolari” (fasce di tessuto connettivo fibroso non elastico), nel

tenere uniti i capi articolari.

Page 44: Anatomia Fisiologia Basi

Il Ginocchio

Page 45: Anatomia Fisiologia Basi

Struttura del tratto Dorsale

Rachide

Page 46: Anatomia Fisiologia Basi

Muscoli Posteriori1) Ileo-costale Origine

2) Ileo-costale dorso

3) Ileo-costale collo

4) Lunghissimo dorso

6) Splenio collo

7) Splenio testa

8) Spinale del dorso

9) Semispinale del dorso

10) Semispinale della testa

11) Fasci del multifido lombari e sacrali

12) Rotatori brevi e lunghi del dorso

13) Rotatori dorsali

14) Multifido dorsale

15) m. e rotatori cervicali

Muscoli del Rachide

Page 47: Anatomia Fisiologia Basi

M. Retto dell’ Adome e M. Psoas

Tronco Anteriore

Page 48: Anatomia Fisiologia Basi

Scapolo Omerale dx ant.

Arti Superiori

Scapolo Omerale dx post.

Page 49: Anatomia Fisiologia Basi

Coscia dx ant.

Coscia e Trocantere

Coscia dx post.

Page 50: Anatomia Fisiologia Basi

Gamba dx ext.

GambaGamba dx post.

Gamba dx ant.

Page 51: Anatomia Fisiologia Basi

Sistema ENDOCRINO

Page 52: Anatomia Fisiologia Basi

Sistema Endocrino

Il sistema endocrino comunica mediante ormoni (da

“ormao”, stimolare, eccitare) segnali chimici secreti nel

sangue e distribuiti a tutto il corpo attraverso il circolo

sanguigno. Gli ormoni agiscono sulle cellule bersaglio in

3 modi fondamentali:

1. Controllando la velocità delle reazioni

enzimatiche;

2. Regolando il trasporto delle molecole

attraverso la membrana cellulare;

3. Modulando l’espressione dei geni e la sintesi

delle proteine.

Classificazione chimica degli ormoni

Ormoni proteici o peptidici (ormoni gastroenterici,

ormoni ipofisari, paratormone, calcitonina, ecc.)

Ormoni steroidei (glicocorticoidi, mineral-corticoidi,

ormoni sessuali)

Ormoni aminoacido-derivati (catecolamine, ormoni

tiroidei)

Ormoni derivati dagli acidi grassi (prostaglandine,

ecc.)

SNC

IPOTALAMO

CELLULE BERSAGLIO

GHIANDOLE PERIFERICHE

IPOFISI

rilascio

inibizione

Ormone B

Ormone A

Feed-Back

Feed-Back

Page 53: Anatomia Fisiologia Basi

Ormoni e Energia

Regolazione Endocrina nella mobilizzazione delle riserve Energetiche

Page 54: Anatomia Fisiologia Basi

Ormoni coinvolti nel metabolismo Idrico

1. Ipofisi (lobo posteriore)

ADH (adiuretina o vasopressina) : controlla il metabolismo idrico, facendo diminuire l'escrezione di acqua da parte dei reni;

2. Tiroide

Tiroxina che agisce sul metabolismo idrico aumentando l'escrezione di urina;

3. Corticale del Surrene

Aldosterone (mineralcorticoidi) : regola il metabolismo idro-salino, favorisce il riassorbimento renale di acqua e sodio, favorisce l'escrezione di potassio.

Ormoni e reni

Page 55: Anatomia Fisiologia Basi

TERMOREGOLAZIONE

Page 56: Anatomia Fisiologia Basi

Termoregolazione

Page 57: Anatomia Fisiologia Basi

Termoregolazione

Ogni esercizio fisico, produce calore interno che deve essere disperso per mantenere costante la Temperatura Corporea…

In Acqua,Per abbassare la temperatura corporea, l’organismo agisce prevalentemente per EVAPORAZIONE e CONVEZIONE (trasferimento attraverso GAS o LIQUIDO). Il delta termico è strettamente dipendente alla temperatura e al movimento dell’acqua che circonda il corpo.

Omeostasi Termica 32° - 33° (equilibrio tra calore prodotto e rimosso per Convenzione)

Attività moderate 30° - 31°Attività intense 25° - 27°Temperatura di Equilibrio 28° - 30°

- La produzione di calore sarà Proporzionale alla Densità corporea- Il trasferimento Termico, sarà Inversamente Proporzionale alla densità corporea.- Il trasferimento Termico, sarà Proporzionale alla superficie corporea immersa.- Il trasferimento Termico, sarà Inversamente Proporzionale allo spessore dell’ adipe.- Il trasferimento Termico per Evaporazione, sarà maggiore in soggetti Obesi.

Page 58: Anatomia Fisiologia Basi

Termoregolazione