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Analisi geografica degli aspetti socio-economici e demografici delle aree colpite dal terremoto del 23.11.1980 Maurizio Pignone, Alessandra Murolo, Laura Bonito, Concetta Nostro, Raffaele Moschillo

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Analisi geografica degli aspetti

socio-economici e demografici

delle aree colpite dal terremoto del

23.11.1980

Maurizio Pignone, Alessandra Murolo, Laura Bonito,

Concetta Nostro, Raffaele Moschillo

Distribuzione delle osservazioni macrosismiche

Magnitudo 6.9 - massima intensità

risentita X grado della Scala MCS

Fonte: Scheda Informativa

sulle zone colpite dal sisma

del 23 novembre 1980

epicentro

zona disastrata

zona gravemente danneggiata

zona danneggiata

i morti accertati furono 2735

i feriti circa 9000

i senzatetto circa 394.000

77.342 abitazioni distrutte

275.263 gravemente danneggiate

479.973 lievemente lesionate

36 paesi, al confine tra Campania e Basilicata, furono completamente

rasi al suolo, tra cui Castelnuovo di Conza, Conza della Campania,

Lioni, Sant’Angelo dei Lombardi, Laviano, e Santomenna

distruzioni estese si riscontrarono a oltre il 50% del costruito a

Balvano, Calabritto, Caposele, Guardia Lombardi, Senerchia, Teora

l’area interessata da effetti distruttivi fu di circa 3500 kmq

Danni provocati dal sisma

L’area epicentrale disastrata e

quella gravemente danneggiata

interessavano i territori più poveri

delle due regioni, ossia le zone

più interne di collina e di

montagna.

La vastità del danno è da

correlare al contesto sociale ed

economico di queste aree.

L’osso del Mezzogiorno

Le fasi del lavoro

Incipit

• “Scheda informativa” di Unioncamere Campania

Obiettivo

• monitorare i territori colpiti dal sisma seguendo

distinte direttrici di indagine (sociale, territoriale,

economica), comunque convergenti verso la

definizione di un’analisi di contesto

Aspetti territoriali e socio-economici

• effetti macrosismici del terremoto

• orografia e natura del suolo

• processi socio-economici

• situazione demografica

• struttura produttiva

• distribuzione spaziale della popolazione

• dimensione demografica

Banca dati

• cartografici:carte dell’epoca

• territoriali: amministrativi, risentimenti macrosismici

• statistici: dati quantitativi secondari di fonte censuaria

(ISTAT) provenienti dai cinque Censimenti (Popolazione

e Abitazioni, Agricoltura, Industria e Servizi), dal 1971 al

2001 per Campania e Basilicata, con dettaglio comunale

Struttura del GEODATABASE

Analisi statistica

• a partire dai dati elementari, si è costruito un sistema

di indicatori, organizzato in macrosettori su base

territoriale

Intenti

• le interrelazioni che alimentano la struttura demografica e

socio-economica nelle aree colpite dal sisma, consentono

di identificarne peculiarità ed omogeneità, costituendo

una valida base per valutare le politiche di intervento e di

sviluppo locale allora attuate

Doppio livello di estensione geografica:

la macroregione

il cratere

Variazioni percentuali decennali della popolazione residente ai Censimenti

1971-81 e 1981-91, computate come variazioni relative del tipo:

Forte contrapposizione tra aree

dinamiche e quelle ad intenso

spopolamento

Riduzione nel secondo decennio delle aree di spopolamento nei comuni delle

province di Benevento, Avellino, Salerno, Potenza e Matera.

Concentrazione di individui espressa dal rapporto tra il numero di abitanti e la

superficie del territorio:

Struttura a gradienti

decrescenti

Rafforzamento della concentrazione nelle aree storicamente forti e una

riduzione della popolazione nelle restanti zone.

Indica quante persone si aggiungono in ogni istante infinitesimo allo stock

iniziale di popolazione, per ogni 1000 persone appartenenti a quest'ultimo.

Esso si calcola come differenza, in logaritmi naturali, tra la popolazione finale

e quella iniziale, diviso t (tempo intercorso tra un censimento e l'altro,

calcolato come frazione di un anno):

Solo per Castelnuovo di

Conza, Calabritto,

Senerchia , Laviano e

Caposele il confronto tra i

due decenni mostra

un’inversione di tendenza

del trend ampiamente

negativo.

Il confronto dei valori

negli anni di censimento

1971-1981-1991 rivela un

invecchiamento

generalizzato più marcato

nell’ultimo anno ad

eccezione di Laviano e

Castelnuovo di Conza.

Esprime il numero degli anziani per ogni 100 giovani presenti. Esso rapporta

la popolazione di 65 anni e più alla popolazione di 0-14 anni.

I potenziali ingressi nel

mondo del lavoro sono

particolarmente bassi al

1981 in quasi tutti i comuni,

recuperando nell’anno

successivo (1991) in modo

preponderante, anche

rispetto al 1971.

Rapporta la consistenza della popolazione in età 60-64 anni e la popolazione in

età 15-19 anni e quindi confronta coloro che stanno per uscire dall’ambito

lavorativo con coloro che, invece, sono in procinto di entrarvi.

Nel 1971 il settore agricolo

impegna il 50% ed oltre degli

occupati totali nei comuni di

Guardia Lombardi,

Sant’Angelo dei Lombardi,

Conza della Campania,

Santomenna, Caposele,

Calabritto e Senerchia.

Fanno eccezione Sant’Andrea

di Conza, Castelnuovo di

Conza e Laviano dove la

stessa percentuale è

detenuta dall’industria.

Esprime il peso percentuale

degli occupati per ciascun

settore di attività economica

sul totale complessivo per

comune negli anni 1971,

1981 e 1991.

Nel 1981 il terziario inizia a

erodere quote occupazionali

agli altri settori, specialmente

all’agricoltura, raggiungendo

il 40% a Pescopagano e

Calabritto.

Lo sviluppo produttivo del

terziario è legato alla

crescita, seppur lenta, del

settore industriale che,

espandendosi, genera

domanda di servizi. Difatti,

l’incidenza del secondo

settore aumenta fino a

raggiungere il 40% a

Castelnuovo di Conza,

Caposele, Laviano con un

massimo del 50% a Teora.

Nel 1991 la distribuzione degli

occupati per settore di attività

mette in evidenza il forte

grado di attrazione che

l'industria e i servizi hanno

sulla manodopera locale,

a danno del settore agricolo

che riduce la quota dei suoi

addetti.

In definitiva, la struttura

occupazionale si presenta

quindi fortemente modificata

manifestando una vocazione

sempre meno agricola ad

eccezione di Conza della

Campania, Guardia Lombardi

e Senerchia.

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