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SEMINARIO SU RICERCA E INNOVAZIONE

Il 3 luglio 2007 si è svolto un seminario tecnico congiunto tra le due Commissioni “ Attività produttive” e “ Istruzione, Lavoro, Innovazione e Ricerca” della Conferenza dei Presidenti delle Regioni, per illustrare le finalità e l’utilità dell’Osservatorio sulla ricerca e l’innovazione, costituito con il Protocollo d’intesa del marzo 2005 tra Regioni e parti sociali, per riflettere sui primi risultati raggiunti dai gruppi di lavoro e indicare le prospettive di lavoro inerenti i nuovi progetti da sviluppare. Al seminario hanno partecipato numerosi rappresentanti dei responsabili delle strutture regionali referenti delle suddette commissioni, i responsabili tecnici del Ministero riforme e innovazione della Pubblica Amministrazione, del Ministero università e ricerca, e rappresentanti di Confindustria e Cgil, Cisl e Uil. Il Seminario sulla base dell’esperienza maturata fino ad oggi dall’Osservatorio, ha contribuito a focalizzare l’attenzione sulle tante e diverse problematiche connesse ai processi di ricerca e innovazione e ha consentito di elaborare una prima proposta di programma e organizzazione, che sarà sottoposta alla ratifica della Conferenza delle Regioni. Il tavolo di lavoro per l’attuazione del Protocollo ha dunque con il Seminario sviluppato alcuni importanti risultati positivi che sono stati conseguiti in direzione della creazione di un sistema di governance delle politiche di R&I finalizzato a sostenere l’integrazione e la complementarietà degli interventi tra i diversi livelli istituzionali e a favorire la partecipazione delle parti sociali in questo processo. In tale ambito si è proceduto alla raccolta di informazioni, all’elaborazione di analisi originali, condizione necessaria per la creazione di una banca dati interfacciabile con gli archivi già disponibili, nonché la promozione di un confronto di merito a livello nazionale tra le Regioni e P.A. e le parti sociali sulle politiche territoriali di ricerca ed innovazione. Questo ha determinato per la prima volta la possibilità per Regioni e P.A. di essere soggetti protagonisti dell’attività di indagine e ricerca, consentendo di leggere le diverse realtà ed instaurando un proficuo confronto utile all’individuazione di buone pratiche, da capitalizzare e riprodurre. Pubblichiamo di seguito le relazioni che sono state svolte al Seminario che presentavano il rapporto “ Primi elaborati dei gruppi di lavoro organizzati nell’ambito del tavolo per l’Osservatorio sulle politiche regionali per le ricerca e l’innovazione”. Salvatore Barone Area Innovazione e Ricerca

Materialiper unOsservatorioperle PoliticheRegionali diRicercae Innovazione

Daniela Palma - Giulio PeraniRoma, 3 luglio 2007

Gliindicatori regionalisuricercae innovazione

Benchmarking evalutazione

Livelloeuropeo

Livellonazionale

Livelloregionale

Fonti Benchmarking Valutazione Policies

Sistemastatisticoeuropeo

Regionalinnovationscoreboard

Innovatingregions inEurope

Coesione eobiettiviLisbona -MLP

SISTAN Uval Industria2015 -PICO

Scoreboardregionali

Esperienzeregionali -Rete NUVV

Soggetti eesperienzea livelloregionale

Datistatistici eamministr.

Datistatistici eamministr.

DG Impresa DG Ricerca

Eurostat

Istituti nazionali di statistica

DOMANDA

OFFERTA

DG Regio

Regioni

Networks

Decisione Parlamento e Consiglio UE n.1608/2003

Regolamento CE n.753/2004

Regolamento CE n.1450/2004

Sistemastatistico europeo

Benchmarking evalutazione

Livelloeuropeo

Livellonazionale

Livelloregionale

Fonti Benchmarking Valutazione Policies

Sistemastatisticoeuropeo

Regionalinnovationscoreboard

Innovatingregions inEurope

Coesione eobiettiviLisbona -MLP

SISTAN Uval Industria2015 -PICO

Scoreboardregionali

Esperienzeregionali -Rete NUVV

Soggetti eesperienzea livelloregionale

Datistatistici eamministr.

Datistatistici eamministr.

Datistatistici eamministrativi

Dati amministrativi regionaliDati statistici regionali

Dati statistici nazionali Dati amministrativi nazionali

SISTAN (Regioni)

Attività statistica di interesseregionale (Università, centri diricerca)

SISTAN (Enti pubblici)

ISTAT (Imprese, amministrazionipubbliche, famiglie)

Interventi pubblici (incubatori,parchi tecnologici, incentivi,risorse umane)

Attività amministrativa(localizzazione, logistica,infrastrutture)

Interventi pubblici (MUR/Cilea,MSE/IPI)

Attività amministrativa (brevetti,export, dati fiscali)

Indicatori inseriti nel database dell'Osservatorio,marzo 2007 (totale 40)

282

5

4 1 Eurostat

IPI

Istat

Pol.Milano

Ueb-Cespri

Benchmarking evalutazione

Livelloeuropeo

Livellonazionale

Livelloregionale

Fonti Benchmarking Valutazione Policies

Sistemastatisticoeuropeo

Regionalinnovationscoreboard

Innovatingregions inEurope

Coesione eobiettiviLisbona -MLP

SISTAN Uval Industria2015 -PICO

Scoreboardregionali

Esperienzeregionali -Rete NUVV

Soggetti eesperienzea livelloregionale

Datistatistici eamministr.

Datistatistici eamministr.

Regional Innovation ScoreboardIniziativa della DG Impresa, realizzata dalMERIT di MaastrichtDati NUTS2 per Austria, Finlandia, Francia,Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Paesi Bassi,Portogallo, Spagna e Svezia. Dati NUTS1 perBelgio e Gran Bretagna.13 indicatori sintetizzati nel Revealed RegionalSummary Innovation Index (RRSII).Utilizzo di dati CIS nonostante che nessunPaese avesse prodotto stime a livello regionale.

Benchmarking evalutazione

Livelloeuropeo

Livellonazionale

Livelloregionale

Fonti Benchmarking Valutazione Policies

Sistemastatisticoeuropeo

Regionalinnovationscoreboard

Innovatingregions inEurope

Coesione eobiettiviLisbona -MLP

Uval Industria2015 -PICO

Scoreboardregionali

Esperienzeregionali -Rete NUVV

Soggetti eesperienzea livelloregionale

Datistatistici eamministr.

Datistatistici eamministr.

SISTAN

SistemaStatistico Nazionale

Rete di oltre diecimila soggetti cheproducono statistica ufficiale.

Programma statistico nazionale.

La collaborazione con CISIS, Cuspi e Usci. Qualità statistica e sistemi informativi.

Benchmarking evalutazione

Livelloeuropeo

Livellonazionale

Livelloregionale

Fonti Benchmarking Valutazione Policies

Sistemastatisticoeuropeo

Regionalinnovationscoreboard

Innovatingregions inEurope

Coesione eobiettiviLisbona -MLP

Uval Industria2015 -PICO

Esperienzeregionali -Rete NUVV

Soggetti eesperienzea livelloregionale

Datistatistici eamministr.

Datistatistici eamministr.

SISTAN

Scoreboardregionali

Gli scoreboard della Prognos AG,anno2007 (NUTS3)

Capacitàdinamica

Robustezzainfrastrutturale

Dueosservazioni I processi di valutazione e di sviluppo di

politiche territoriali di ricerca e innovazionesono attualmente basati prevalentemente sudati quantitativi, prodotti a livello nazionale osovranazionale e organizzati secondo schemisemplificati di confronto e di sintesi.

Esistono ampie prospettive per lo sviluppo ditecniche di monitoraggio più qualitative,mirate alle specificità territoriali,maggiormente dettagliate e prodotte conmaggiore tempestività ed efficacia. I networkpotranno svolgere un ruolo cruciale didiffusione delle tecniche avanzate di raccolta,presentazione e confronto dei dati.

Elementidi valutazionedellaricercae dell’innovazionealivelloregionale

LaStruttura (1)

Il contesto macroeconomico diriferimento

Pil procapite

Trend Nord - Sud

28.000-32.360

26.000– 27.999

20.000– 25.999

16.000-19.999

14.728– 15.999

Prodottointernolordo(Pil)pro-capiteinEuro.Anno2003.Fonte: Eurostat

Capacità di esportare

28,0% - 33,2%

20,0% – 27,9%

12,0% – 19,9%

8,5% – 11,9%

1,1% – 8,4%

Quota % del valore delleesportazioni sulProdotto interno lordoregionale. Anno 2004.Fonte : ISTAT

Trend Nord-Sud…con qualchemaggiorespecificità locale

LaStruttura (2)

Specializzazione e infrastrutturatecnologica

Specializzazione industrialein settori medium high tech

Emerge

40% - 46,4%

33% – 39,9%

28,4% – 32,9%

25% – 28,3%

0% – 24,9%

Percentuale diaddetti in settoria media e altatecnologia sultotale degliaddettidell’industriamanifatturiera.Anno 2005.Fonte : Eurostat

Una realtà assai piùcomposita con una maggiorpreminenza della

singola realtàregionale

33,5% - 41,2%

28,0% – 33,4%

25,0% – 27,9%

20,0% – 24,9%

13,3% – 20,0%

Percentuale deglioperatori che sidedicano ad attivitàdi trasferimentotecnologico sul totaledegli operatoripresenti nel sistemadi innovazioneregionaleFonte : IPI/MISE

…analogamente ma inmisuradiversamentespecifica

Operatori dedicati altrasferimento tecnologico sultotale degli operatori del sistemainnovativo regionale

IlSistema diaccumulodellaconoscenza

La massa critica, la suaarticolazione

Incidenza della spesa in R&S sul Pil

1,19% - 1,87%

1,13% - 1,18%

0,70% - 1,12%

0,69% - 0,70%

0,35% - 0,55%

Percentuale dispesa per R&Ssul Prodottointerno lordo(Pil).Anno 2004.Fonte : ISTAT

La massacritica

La quota di R&S relativa alle imprese

55% - 77,9%

43,6% - 54,9%

30% - 43,5%

20% - 29,9%

5% - 19,9%

Percentuale dellaspesa per R&Sdelle impresesulla spesa totaleper R&S.Anno 2004.Fonte : ISTAT

Il ruolo delsistema produttivo

Lacompetitivit àtecnologicadel sistemaproduttivo

Esportazioni ad alta tecnologiasu esportazioni totali

12,5% - 32,2%

9% – 12,4%

7% – 8,9%

2,5% – 6,9%

0,4% – 2,4%

Percentuale delleesportazioni diprodottimanifatturieri ad altatecnologia (in valore )sul totale dell eesportazionimanifatturiere.Anno 2004.Fonte : Enea/ISTAT

…la “chiusura” diun circuitocomplesso

1

MET

Il sostegno alla ricerca e all’innovazione nelle regioni italiane

Raffaele Brancati

2

MET

Oggetto dell’analisi

• Gli interventi che prevedono un intervento diretto a favore delle imprese

(no incubatori high-tech, centri di competenza…)

• Il punto di partenza dell’indagine è rappresentato dalle grandezze

finanziarie e, in modo particolare, dalle erogazioni

• Interventi delle diverse amministrazioni attivi nel periodo 2003-2005

• Esame del peso delle politiche RTDI e del loro andamento nel tempo

• Dettaglio per sub-obiettivo prevalente, per tipologia di destinatari e strumentazione tecnica ( tipologia delle spese ammesse, modalità di erogazione

• Comparabilità tra strumenti attraverso trasformazioni finanziarie

3

MET

Il sostegno alle imprese nelle regioni

(dati Rapporto MET 2006 e dati provvisori 2007)

•Calo accelerato, preoccupazioni per 2007

•Oltre 240 strumenti attivi con una larga prevalenza di misure regionali

•Calo progressivo e fortissimo (RTDI da 1039 a 640 ultimo anno)

•Instabilità dei flussi accentuata. Nel 2004-05 il FAR ha subito prima una riduzione del 30% circa e successivamente un aumento del 20% (forte crescita nel 2006). Negli stessi due anni il FIT registrava prima un incremento del 48% e successivamente un calo del 9% (crollo 2006)

•Le Regioni aumentano il loro impegno: gli interventi regionali in crescita continua; nel 2006 crescita assoluta per RTDI (da 113 a 143 M)

3500

4000

4500

5000

5500

6000

6500

7000

2001 2002 2003 2004 2005 2006

4

MET

L’orientamento per obiettivi della politica di sostegno alle

imprese (2005)

2,3%

58,9%

20,5%

0,8% 1,0%6,6%

1,5%5,1% 3,3%

0

0,1

0,2

0,3

0,4

0,5

0,6

Crisi a

zGen

eral

ista

RTD

I

Acc

esso

Cre

dito

Cre

scita di

men

sion

ale

Svilup

po lo

cale

Serv

izi e

am

bien

teEar

ly Sta

geIn

tern

az.

5

MET

La quota di spesa rivolta a RTDI nelle regioni

Spesa totale

Piemonte 34,5 52,8 38,6 42,0 +Valle d'Aosta 48,7 61,9 44,7 51,2 -Lombardia 26,4 45,3 36,0 34,6 --Trentino Alto Adige 6,5 7,3 7,0 7,0 +Veneto 53,4 32,2 54,3 46,2 -Friuli Venezia Giulia 19,4 14,3 41,3 20,3 vLiguria 12,0 28,5 54,1 25,2 --Emilia Romagna 55,0 51,1 66,7 57,2 -Toscana 51,7 50,6 61,0 53,4 --Umbria 19,3 22,8 30,2 23,2 --Marche 31,1 30,4 31,8 31,2 +Lazio 20,0 20,1 29,0 23,4 vAbruzzo 12,5 13,3 12,9 12,9 =Molise 2,8 2,9 3,8 3,2 vCampania 6,4 12,3 9,8 9,5 +Puglia 3,2 9,2 11,2 7,7 vBasilicata 1,1 11,2 14,4 8,1 --Calabria 2,7 10,9 8,6 7,3 -Sicilia 4,5 9,9 11,5 8,6 =Sardegna 0,0 8,0 7,6 5,0 --Italia 16,7 22,0 22,1 20,1 -

*Legenda: + aumento; ++ forte aumento; - calo; - - forte calo; = stabile; v altalenante

andamento 2003-2005*200520042003

RTDI

media

6

MET

La quota di spesa rivolta a RTDI nelle regioni

•L’Emilia Romagna e la Toscana con percentuali superiori al 50% (in

media rispettivamente il 57 e il 53%), e il Veneto e il Piemonte con valori

superiori al 40% registrano la quota maggiore di risorse rivolta a RTDI

•Percentuali significativamente superiori al dato nazionale (20,1%) si

registrano inoltre in Lombardia (35%) e nelle Marche (31%)

•Se si esclude l’Abruzzo tutte le regioni meridionali presentano quote

inferiori al 10% delle risorse rivolte al sostegno delle attività produttive

•Tendenza all’aumento più o meno marcata

7

MET

L’orientamento della politica in funzione della domanda

delle imprese

0

0,5

1

1 ,5

2

0 0,5 1 1 ,5 2 2 ,5 3

Politiche per RTDI

Indice d'intensità di ricerca del

V.A.

LIG

TOS

FVGABRCAM

VdA

LOM

LAZ

ER

BAS

TAASIC

UMB

MAR VEN

MO

SAR

CAL

PUG

ITA

PIE

8

MET

Le strategie e le scelte operate nelle regioni

•In generale si registra una media di 4-6 interventi per regione

•Oltre il 70% delle misure (85 unità) sono interventi che originano

dall’attività legislativa regionale, 25 sono gli strumenti conferiti alla

regioni (si tratta della L. 140/97 e della 598/94 nelle loro diverse

articolazioni), mentre le misure nazionali sono 7

•Le amministrazioni del centro-nord, ad esclusione di Marche e Lazio,

sostengono le attività di RTDI attraverso proprie linee di intervento.

Nelle regioni centro-meridionali tende a prevalere al contrario il ricorso

agli strumenti regionalizzati (la 598/94 art.11 con le diverse modalità)

accanto all’utilizzo degli interventi ad hoc cofinanziati dall’UE.

9

MET

RTDI per obiettivi intermedi

• Investimenti in ricerca; si tratta del sostegno all’attività di ricerca delle imprese con il sussidio, prevalentemente finanziario, di alcune tipologie di spese documentate dando ampio spazio al sostegno delle spese per il personale di ricerca, per il deposito di brevetti e per l’acquisto di servizi qualificati

• Investimenti in innovazione; si tratta dello sviluppo e dell’introduzione di innovazioni con un rilievo maggiore degli acquisti, degli investimenti anche per macchinari; sono interventi per molti versi simili a quelli delle agevolazioni ordinarie, la differenziazione avviene spesso sulle procedure

10

MET

RTDI per obiettivi intermedi 2

• Rapporti con università e centri di ricerca; in questo caso

l’intervento tende a favorire i rapporti tra imprese e centri regionali, sia agevolando direttamente l’acquisto di servizi, sia favorendo il trasferimento tecnologico con progetti comuni e con il sostegno all’introduzione di personale di ricerca dedicato

• Brevetti ed altri servizi; si tratta del sostegno esplicito

all’acquisizione di brevetti e marchi, nonché di alcune tipologie di servizio qualificanti

• Capitale di rischio; si tratta del sostegno alla capitalizzazione delle imprese finalizzata a progetti di ricerca o di innovazione

11

MET

RTDI per obiettivi intermedi 3

• Spin-off da ricerca; in genere interventi di dimensione non elevata dedicati a favorire la creazione di nuove imprese con potenzialità di crescita elevate costituite da ricercatori e docenti

• Sostegno alla partecipazione a programmi nazionali e internazionali; privilegiare interventi che non siano dotati di una finalizzazione autonoma, ma che servano a facilitare l’accesso di soggetti relativamente deboli

12

MET

Strumenti regionali per sub-obiettivo prevalente

•Forte concentrazione nelle finalità delle politiche di

intervento: prevalenza di 2 obiettivi generali. Oltre il 40% delle misure

censite è rivolto a sostenere l’innovazione attraverso l’utilizzo o

l’introduzione di nuove tecnologie applicate. Le misure rivolte alle

attività di ricerca sono 34 (29%); risultano inoltre diffusi gli interventi

rivolti a favorire il rapporto tra le imprese e i centri di ricerca.

•Altri sub-obiettivi risultano sostanzialmente residuali: gli

interventi attivi volti al sostegno di spin-off accademici sono soltanto 3,

così come sono state censite solo 2 misure rivolte al sostegno di imprese

innovative attraverso interventi sul capitale di rischio.

13

MET

Le preferenze dei policy makers

•Oltre il 60% degli importi spesi per il supporto alle attività di RTDI è stata indirizzata al

sostegno degli investimenti in innovazione

•La distribuzione delle risorse per obiettivo non appare sufficientemente articolata: al

sostegno agli investimenti in innovazione, e al supporto alle attività di ricerca (36,8%)

confluisce oltre il 98% delle risorse dedicate alla RTDI

•Nonostante la presenza di strumenti dedicati agli altri sub-obiettivi (in termini di

numerosità il 30% delle misure censite), gli importi erogati ad essi attribuibili risultano

esigui

•Forte frammentazione degli strumenti e scarse risorse effettivamente erogate: solo 30 dei 112 interventi governati dalle regioni presentano nei tre anni considerati un flusso di erogazioni superiore ai 3 milioni di euro

•Spesa media annuale per intervento di 1,3 Meuro (se si escludono gli interventi regionalizzati il valore scende a 0,6)

14

MET

La strumentazione: modalità di erogazione

• Il 26% circa degli strumenti censiti prevedono una doppia modalità di erogazione; nel 72% dei casi l’agevolazione è erogata in conto capitale (preponderante al Sud), nel 21% in conto interessi, mentre nel 16% si tratta di finanziamenti diretti a tasso agevolato

• Mentre tra gli interventi dedicati alla Ricerca la quasi totalità utilizza contributi in conto capitale (43 su 47), in ragione dei maggiori rischi e della presumibile redditività differita dei progetti coinvolti; nel caso dell’innovazione la preferenza è molto meno marcata

• Scarsa presenza di interventi di sostegno al capitale di rischio (4 misure - importi erogati di poco superiori al milione di euro nel periodo considerato)

15

MET

Considerazioni sintetiche

• La politica per favorire l’attività di RTDI pare costretta tra due estremi: quello che si limita ad assecondare una domanda esistente con gli strumenti più graditi dalle imprese e quello – per molti versi opposto- di concentrarsi sulle eccellenze, anche con strumenti finanziari sofisticati

• Lo sforzo del policy maker non può che essere quello di costruire un sistema di strumenti e procedure diffuse che aiutino il maggior numero possibile di imprese ad accentuare i propri sforzi RTDI

• Si tratta di disegnare un sistema adeguato e coerente di obiettivi e di strumenti, ma anche di trovare organismi e dimensioni che siano ragionevolmente efficienti nelle diverse funzioni

16

MET

Considerazioni sintetiche 2

• La quantità di risorse dedicata alla RTDI in Italia non è elevatissima in valore assoluto e neppure in termini relativi rispetto agli altri interventi a favore delle imprese

• Le scelte regionali non sono molto diverse da quelle nazionali, sia pure con significative differenze tra le regioni

• La domanda da parte del sistema produttivo incide molto sulle scelte e i governi tendono a seguire e assecondare tale domanda. Non sempre la politica per le imprese sembra creare particolari incentivi al cambiamento della produzione verso sistemi a più alta intensità di ricerca

• La diversificazione tra gli interventi regionali e quelli nazionali avviene prevalentemente sugli obiettivi intermedi ai quali, tuttavia, sono dedicate poche risorse: in particolare il favorire i rapporti con i centri di ricerca regionali, il sostegno agli spin-off e il sostegno al capitale di rischio sembrano obiettivi che suscitano interesse, sia pure con un rilievo finanziario molto modesto

• Il sostegno alle imprese per la partecipazione ai programmi nazionali ed europei risulta, molto poco considerato dalle amministrazioni competenti

17

MET

Considerazioni sintetiche 3

• Relativa omogeneità tra i provvedimenti censiti, omogeneità legata molto alla presenza delle regole UE.

• Il numero di interventi pare non coerente con la quantità di risorse disponibili, con un numero consistente di azioni che gestiscono cifre trascurabili

• Connesso a tale aspetto non può che esservi quello dell’efficienza (amministrativa e di risultati ottenibili) che richiede accorpamenti e flessibilità nell’uso delle risorse

• L’instabilità finanziaria che si legge da valori fortemente oscillanti degli impegni e delle erogazioni, non solo rallenta molti interventi, ma tende a distorcere anche le procedure di allocazione dei fondi

18

MET

Considerazioni sintetiche 4

• Le prospettive future degli strumenti utilizzabili non sono chiare: da un lato lo scenario tarda ad essere compiutamente definito, dall’altro i vincoli nazionali e la disponibilità di risorse rischiano di penalizzare molto proprio le politiche in oggetto.

• Pare opportuno che le modifiche tecniche siano disegnate in funzione degli obiettivi da raggiungere e non penalizzino i progetti più rischiosi e a redditività differita

• Al di là delle azioni di valutazione in senso stretto, non si può rinunciare ad azioni di monitoraggio sugli effetti in grado anche di offrire informazioni e segnali per correggere il processo attuativo

19

MET

Lettura del questionario: governance

20

MET

B1.1 specificare se gli strumenti regionali a sostegno dell’innovazione e della ricerca sono automatici a valutazione o negoziali

Distribuzione percentuale delle procedure per tipologia (automatico, a valutazione o negoziale) per gli strumenti a sostegno dell’innovazione

8,72%

86,05%

5,23%

% a utom a tico

% va luta zione

% ne gozia le

Distribuzione % delle attività coperte da strumenti a sostegno di innovazione

21

MET

Distribuzione percentuale delle procedure per tipologia (automatico, a valutazione o negoziale) per gli strumenti a sostegno dell’innovazione

B1.1 specificare se gli strumenti regionali a sostegno dell’innovazione e della ricerca sono automatici a valutazione o negoziali

8,7 2%

86,05%

5,23%

% automatico

% v alutazione

% negoziale

22

MET

21%

37%

21%

21%

1 Legge

2-5 Leggi

Più di 5 Leggi

In corso di de finizione

Domanda A.2.2 – indicare, come livello di articolazione normativa delle

politiche in materia di Ricerca e Innovazione, il numero di leggi esistenti

23

MET

35%

36%

29%

1 Assessorato

2-3 Assessorati

Più di 3 Assessorati

Domanda A.1.3 – indicare il livello di ripartizione istituzionale nella

governace cioè il numero di assesorati competenti in materia di Ricerca e Innovazione (n.b. se esiste un assessorato con competenze specifiche occorreva indicare 1)

24

MET

Distribuzione percentuale degli strumenti in base all’impiego di risorse regionali, fondo unico, cofinanziamento nazionale e comunitario

1 8,66%10,88%

37 ,50%

32,96%

% Risor se

r eg iona li

% fondo un ico

%

cofinanziam en

to na ziona le

%

cofinanziam en

to com unita r io

B1.2 Specificare se vengono impiegate risorse regionali, del fondo unico, cofinanziamento nazionale, cofinanziamento comunitario.

25

MET

Distribuzione percentuale degli strumenti che presentano collaborazioni tra imprese e ricerca

B 1.3 Indicare le eventuali collaborazioni con la ricerca e università.

27 ,50%

12,50%

60,00%

%

Collaborazion i

tra im prese e

r icer ca fa ttore

prem ian te

%

Collaborazion i

tra im prese e

r icer ca fa ttore

non prev isto

%

Collaborazion i

tra im prese e

r icer ca fa ttore

obbliga tor io

26

MET

Distribuzione % delle attività coperte da strumenti a sostegno di innovazione

B 1.4 indicare tipo di attività per le misure attivate

1 4,86%

19,10%

9,7 2%3,62%3,56%

44,36%

1 ,89%

2,89%

r icer ca indu str ia le

sv iluppo pr ecom pet it iv o

brev ettazione

form azione

in ser im ento nuov i r icerca tor i

m obilità persona le a ltam ente

qu a lifica to v er so il sistem a della

r icer ca pubblicastages t ir ov cin i e dottora t i di

r icer ca

inv est im ento innov a tiv o

27

MET

Percentuale per tipologia di finanziamento previsto dagli strumenti a sostegno di start up di impresa

B 1.5 indicare tipo di finanziamento a sostegno di imprese start up

1 0,4 2%

0,00%

2 ,08%

1 6 ,6 7 %

3 ,1 3%

2 ,08%0,00%

5 3 ,1 3%

8,3 3%2 ,08%

2 ,08%

finanziam ento in c/capita le

finanziam ento in c/in ter essi

finanziam ento in c/esercizio

finanziam ento credito di

im postafinanziam ento in sg rav io

oner i socia li

finanziam ento par tecipazione

a l capfinanziam ento in ter v en ti a

garanziafinanziam ento dir et to

finanziam ento a iu t i

a ll'occupazionefinanziam ento bor se di studio

a ltr o

28

MET

Distribuzione percentuale delle procedure per tipologia (automatico, a valutazione o negoziale) per gli strumenti a sostegno dell’innovazione

27 ,50%

12,50%

60,00%

%

Collaborazio

n i tra

im prese e

r icer ca

fa ttor e%

Collaborazio

n i tra

im prese e

r icer ca

fa ttor e non%

Collaborazio

n i tra

im prese e

r icer ca

B 1.5 indicare tipo di investimento ammesso a sostegno di imprese start up

29

MET

Per gli strumenti destinati al finanziamento di imprese start up, percentuale del tipo di investimento ammesso

B 1.5 indicare tipo di investimento ammesso a sostegno di imprese start up.

33,33%

16,67%

3,33%

6,67%

3,33%

0,00%

0,00%

36,67%

impianti

macchinari

stabilimenti / uffici

acquisto scorte

integrazione di mezzi

finanziari

inserimento nuov i

ricercatori

inv estim immateriali

altro

Risultano non classificabili/mancanti i dati relativi a: Abruzzo, Liguria, Marche,Val d’Aosta

30

MET

Distribuzione percentuale di strumenti complementari con quelli nazionali

B 1.6 indicare se la misura è complementare con quelle nazionali

56,41%

43,59%

misura complementare a quella

nazionale

misura non complementare a quella

nazionale

Risultano non classificabili/mancanti i dati relativi a: Abruzzo, Liguria, Prov. Trento, Val d’Aosta

31

MET

Percentuale dei progetti ammessi e finanziati sul totale progetti presentati

B 1.7 indicare i risultati ottenuti in termini di: domande presentate progetti ammessi, progetti finanziati, nuova occupazione, nuovi prodotti e nuovi processi.

76,05%

60,93%

0,00%

1 0,00%

20,00%

30,00%

40,00%

5 0,00%

60,00%

7 0,00%

80,00%

%progetti ammessi %progetti finanziati

Risultano non classificabili/mancanti i dati relativi a: Abruzzo, Liguria, Molise

32

MET

Distribuzione percentuale degli strumenti gestiti direttamente, attraverso agenzie, soggetti esterni o altri soggetti

B 1.8 indicare se le misure sono gestite direttamente dalle strutture regionali, attraverso soggetti esterni o agenzie.

gestione strumenti

21 ,05%

3,95%36,84% 42,1 1%

%Gestione diretta

regionale

%Agenzie

%Soggetti gestori

esterni

%altro

Risultano non classificabili/mancanti i dati relativi a: Abruzzo

33

MET

Distribuzione percentuale delle strutture dedicate all’erogazione di servizi reali all’innovazione

B 1.10 indicare se esistono strumenti che destinano risorse regionali per il finanziamento di agenzie ed enti per l’erogazioni di servizi reali alle imprese in materia di innovazione e ricerca.

strutture per l'innovazione

1 4,42%

60,58%25,00%

%Priv ate

%Pubbliche

%Miste

34

MET

Distribuzione percentuale del tipo di regime di aiuti delle misure indicate

B 2.4 indicare il regime di aiuti previsto per ciascuno strumento

28,08%

15,61%

9,67%

46,64%

0,49%

12%

0,00%

5,00%

10,00%

15,00%

20,00%

25,00%

30,00%

35,00%

40,00%

45,00%

50,00%

%De

minimis

%Regol

7 0/2001

%Regol

364/2004

%Regime

notificato

altro %Non aiuto

di stato

Risultano non classificabili/mancanti i dati relativi a: Abruzzo

35

MET

Il 30,77 % dei casi presenta un osservatorio per l’innovazione

B 2.6 indicare se esiste un osservatorio regionale per le politiche regionali di ricerca ed innovazione

36

MET

Distribuzione percentuale dei soggetti destinatari delle politiche a favore di creazione di imprese high tech

D 2.1 indicare i soggetti la cui attività a favore della creazione di imprese hi tech èoggetto di politiche regionali di sostegno finalizzato alla creazione di imprese innovative.

9% 4%

33%

1 4%

24%

1 1 % 5%

%univ er sità

%cen tr i di r icer ca

%incuba tore

%im presa

% par co tecnolog ico

%inv est itore

ist itu ziona le

%a ltro

Risultano non classificabili/mancanti i dati relativi a: Abruzzo

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Osservatorio Regioni

1Cilea

Unsistema informativoperle politichein

Ricercae Innovazione

2

Osservatorio Regioni

Cilea

10/07/2007

Obiettivo

Un sistema informativo che, attraverso lacooperazione fra le amministrazioni nazionali e locali,sia in grado di superare le “difficoltà” di reperimentodelle informazioni e costituisca uno strumento delsistema di “governance” delle politiche di R&Ifinalizzato, tra l’altro, a sostenere l’integrazione e lacomplementarietà degli interventi tra i diversi livelliistituzionali: regionale, nazionale, europeo.

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Osservatorio Regioni

Cilea

10/07/2007

Esigenze (desiderata)

conoscere lo stato della ricerca nel territorio; individuare le criticità e i punti di forza del territorio;collegare il sistema dell’università e della ricerca al

territorio nell’ottica di utilizzare pienamente il“sapere” prodotto;

permettere il confronto dei dati e delle esperienzetra le Regioni

comunicare la capacità del “saper fare”;…………

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Osservatorio Regioni

Cilea

10/07/2007

Situazione

Le difficoltà di reperimento dei dati sono dovuteessenzialmente a:

Dati non completi;Dati non accessibili.

Particolare attenzione deve essere posta, inoltre, allaraffrontabilità dei dati e alle eventuali duplicazioni.

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Osservatorio Regioni

Cilea

10/07/2007

Dati non completi

L’utilizzo di servizi informatici per la gestioneautomatica e il monitoraggio dell’intero iter deiprocessi di selezione di domande, dallapredisposizione del bando alla valutazione deirisultati al termine della pratica favorirebbe:

l’efficienza del soggetto erogatore interessato (es.riduzione e controllo dei tempi istruttori,pianificazione tempestiva delle risorse e degliinterventi),

la disponibilità di dati per la governance del sistema.

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Osservatorio Regioni

Cilea

10/07/2007

Dati non accessibili

La consultabilità di informazioni presenti sui database gestiti da diverse Amministrazioni potrà essererealizzata, in un’ottica di interoperabilità, con unimpegno modesto.

Nell’architettura tecnologica dei web servicesl’impegno si riduce a concordare il protocollo dicomunicazione e a sviluppare le interfacce diinterrogazione dei singoli data base.

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Osservatorio Regioni

Cilea

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Architettura Tecnologica

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Osservatorio Regioni

Cilea

10/07/2007

Architettura tecnologica

Il sistema Informativo, per la parte relativa all’accesso delle informazionidistribuite e disponibili presso varie organizzazioni, può essere costituitoda due componenti:• SDB: componente “data base”• STR: componente che “traduce”

SDB provvede all’accesso ai diversi data base sorgenti. A tale scopoutilizza un protocollo di comunicazione per comunicare con le interfaccedi interrogazione dei singoli database, esposti come Web Services.

STR consente all’utente di selezionare le informazioni di interesseattraverso numerosi criteri (geografici, normativi, classificazioni, parolechiavi, tipologia ed entità finanziamenti, ecc.) e provvede alla“traduzione” delle richieste dell’utente in un “modello unificato richiesta”che viene presentata alla componente “data base”

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Osservatorio Regioni

Cilea

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Un sistema informativo per le politiche in Ricerca e Innovazione

Sarà compito dell’Osservatorio definire le esigenze e i requisitidel sistema informativo e individuare gli interventi perl’armonizzazione dei dati e delle classificazioni.

Il sistema informativo potrà essere sviluppato in modo iterativoal fine di:

soddisfare nel breve periodo alcune esigenze; Verifica ed ampliare le fonti di dati; adeguare le funzionalità del sistema.

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