prof.ssa ernestina giudici1 approccio metodologico
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Prof.ssa Ernestina Giudici 1
Approccio metodologico
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Considerazioni preliminari
Problema preliminare a qualsiasi analisi: scegliere la metodologia di indagine
Non agevole nel “dominio” delle scienze sociali
Esigenza di comprensione e descrizione del fenomeno indagato
Scelta: l’approccio per sistemi quale metodo di studi che si avvale delle categorie concettuali della Teoria generale dei sistemi
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Un metodo scientifico tradizionale: il riduzionismo
Metodo applicato in specie nelle “scienze esatte”
Consiste: nella scomposizione del fenomeno indagato nello studio di ciascuna “parte” che viene
isolata, descritta e misurata per il tramite del linguaggio matematico (se possibile)
successivo processo di additività
Vantaggio: semplificazione dell’attività di ricerca
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Un metodo scientifico tradizionale: il riduzionismo (2)
Possibili errori nella fase di scomposizione: difformità causate dal processo di
isolamento della parte non ricomposizione per semplice somma il fenomeno ricostituito per additività è
diverso rispetto a quello inizialmente indagato
Metodo congruo per fenomeni sempliciNotevoli rischi nei casi di parti interrelate
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Fasi successive verso laTeoria generale dei sistemi
Disputa fra riduzionisti e integristi
Decenni ’40 e ’50: “sgretolamento del sapere” (P. Delattre)
“Il fisico, il biologo, lo psicologo e lo studioso di scienze sociali sono per così dire incapsulati nei loro universi privati e risulta difficile uno scambio di parole da un bozzolo all’altro” (L. Bertalanffy)
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Teoria generale dei sistemi
Scienza che individua le “leggi” di funzionamento dei “sistemi” indipendentemente dalla specifica natura di ognuna delle categorie di appartenenza degli stessi
Inizialmente ha avuto le seguenti funzioni:
a) reazione contro lo “sgretolamento” del sapere;
b) inadeguatezza “dell’additività” connessa con il metodo “di dissezione analitica e di ricostruzione sintetica”.
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Teoria generale dei sistemi (2)
Crescente utilizzazione nel campo delle scienze sociali
Due pericoli:
1) generalizzazioni scorrette
2) “datazione alle origini”
Connotato iniziale della teoria generale dei sistemi: globalistico o olistico, contro il tradizionale riduzionismo
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Prima della proposta della Teoria generale dei sistemi
Lo stato finale di un sistema è precisamente individuato dalle condizioni iniziali e dalle leggi che ne regolano lo sviluppo
Il passaggio dallo stato iniziale allo stato finale deriva da una relazione univoca e ben determinata
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Prima della proposta della Teoria generale dei sistemi
È spiegato scientificamente dal secondo principio della termodinamica: alla condizione finale si giunge tramite la distruzione progressiva dell’ordine fino al conseguimento del massimo disordine, in presenza di entropia positiva
Espressione in termini matematici del determinismo
y = f (x)
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Nei sistemi oggetto dellaTeoria generale dei sistemi
L’influenza di fattori esterni può determinare entropia negativa
Un determinato risultato può derivare da stati iniziali differenti
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Definizione di equifinalitàdi Bertananffy
Un sistema di elementi Qi (x, y, z, t) ha equifinalità rispetto a un qualche sottosistema di elementi Qj, se le condizioni iniziali Qio (x, y, z) possono essere modificate senza modificare il valore di Qj (x, y, z, infinito)
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L’approccio per sistemi: “terza via”
tra riduzionismo e olismo
Non contrapposizione rispetto a riduzionismo e olismo
Fondamentale la considerazione delle relazioni tra le parti
Altra tipica categoria concettuale è la complessità
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L’approccio per sistemi: “terza via”
tra riduzionismo e olismo
Rilevanza dell’approccio per sistemi:
i fenomeni riscontrabili nel reale sono “sistemi” e richiedono un “approccio per sistemi”
le cause da cui derivano i fenomeni indagati sono molteplici talché risulta indispensabile il ricorso al principio di equifinalità proprio dell’approccio per sistemi
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Natura interdisciplinaredell’approccio per sistemi
Vantaggi derivanti dall’utilizzazione dell’interdisciplinarità
Il “clima” intellettuale e scientifico dal quale è scaturita la Teoria generale dei sistemi è marcatamente interdisciplinare
Ciò vale anche per l’approccio per sistemi – non solo perché deriva direttamente dalla citata Teoria – ma anche perché è un approccio utile per “controllare la complessità”
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Il sistema
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Le unità parziali
Numerose accezioni attribuite al vocabolo “sistema”
Entità reale o concettuale
Ogni entità è inserita in uno sfondo indistinto (contesto in cui le singole componenti non sono distinguibili tra loro – in prima approssimazione)
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Atto e criterio di distinzione
Atto di distinzione che richiede l’adozione di un criterio di distinzione
Il criterio di distinzione è il presupposto per separare l’entità dal suo sfondo indistinto e base per evidenziarne le proprietà
Per l’analisi dell’entità individuata deve adottarsi un criterio che ne consenta la scomposizione nel rispetto della sua natura
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Unità globale, unità parziale, insieme di parti
Diversità delle parti componenti ogni insieme di parti (struttura semplice o complessa, stabili o variabili, impenetrabili o sensibili alle forze dell’insieme)
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Le unità parziali e le loro relazioni
Distinzione tra insiemi: numero (quantità) specie (qualità) relazione
Tipi di differenze tra gli elementi
1) a b
2) a b
3) a b
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Le unità parziali e le loro relazioni (2)
La relazione implica comunicazione (rinvio)
Vari tipi di relazioni lineari e circolari unilaterali, bilaterali, plurilaterali e
multilaterali indipendenza, dipendenza,
interdipendenza complementarità e contrasto interdipendenza e interazione
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Concetto di sistema
Insieme di unità parziali aggregate da relazioni
di interdipendenza di tipo multilaterale
L’interdipendenza tra le unità parziali
determina un maggior valore, non riferibile
specificamente a una delle unità parziali, ma è
“incorporato” in ogni parte del sistema
Tale maggior valore si denomina “sinergia”
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Concetto di sistema (2)
Tale approccio implica: che ogni sistema sia costituito da
più elementi (cioè da almeno due unità parziali)
che le unità parziali siano interdi-pendenti
che gli elementi risultino coordinati in relazione alla comune tendenza allo svolgimento di funzioni generali
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Schema astratto di sistema
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Concetto di sottosistema
Le unità parziali sono i sottosistemi e
si identificano in relazione all’identità
di natura che hanno rispetto al
sistema (per esempio: le cellule, le
molecole, gli organi e il corpo umano
hanno tutti la stessa natura biologica)
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Il sistema e i sottosistemi
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Tassonomia dei sistemi
Otto livelli proposti da Kennet Boulding: Sistemi statici Sistemi a dinamica semplice Sistemi cibernetici semplici Sistemi che si automantengono (per l’Autore
“aperti”) Sistemi vegetali Sistemi animali Livello proprio dell’essere umano Sistemi organizzativi sociali
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Classificazioni dei sistemi
Stafford Beer si basa su due criterila complessità Sistemi semplici ma dinamici Sistemi divenuti complicati Sistemi eccessivamente complessi
e la prevedibilità Sistemi deterministici Sistemi probabilistici
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Classificazioni dei sistemi
Ludwig von Bertalanffy distingue, in base alla tipologia di relazione con l’ambiente, tra:
Sistemi chiusi
Sistemi aperti
Nei più recenti sviluppi:
Sistemi isolati: si tratta dei “sistemi chiusi” definiti da Bertalanffy
Sistemi chiusi: le interdipendenze con il contesto si esprimono in senso circolare all’interno e in senso lineare nei confronti dell’esterno (chiusura operazionale o integrazione interna)
Sistemi aperti: relazioni con l’esterno di tipo lineare “non affievolite”
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Il confine
L’esame delle relazioni tra il sistema e
il contesto cui appartiene richiede
l’assunzione preliminare del concetto
di interno e del concetto di esterno
Esame “semplice” per le unità globali
e per gli insiemi di parti non costituite
in sistema
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Il confine (2)
Per i sistemi – anche se la distinzione tra
interno ed esterno è meno “semplice” - il
Delattre osserva: “Questa distinzione tra
l’interno e l’esterno è assolutamente
fondamentale. Poiché condiziona la nozione di
oggetto e poiché è facile constatare che senza
questa nozione diventa impossibile ogni
descrizione del mondo e dei fenomeni che si
svolgono, quindi ogni scienza e ogni
conoscenza”
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Il confine (3)
Il confine può svolgere tre distinte funzioni:
demarcazione (o distinzione dell’esterno dall’interno)
comunicazione dell’esterno con l’interno e viceversa
filtro di ciò che proviene dall’esterno per consentire il passaggio delle influenze positive e impedire il passaggio di quelle negative
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L’ambiente
Il contesto nel quale il sistema è “inserito” si denomina “ambiente”
L’ambiente è rilevante anche per i sistemi con chiusura operazionale (o integrazione interna)
Esso è non solo “ciò che si trova fuori del sistema” Churchman), ma anche “il limite del sistema” (Gori)
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Ordine gerarchico, distorsioni
Ogni entità si sviluppa dalle parti più elementari fino a quelle più complesse
È norma che ogni sistema sia sotto-ordinato rispetto ad altri sistemi dei quali è un sottosistema e sovra-ordinato rispetto ai propri sottosistemi
Si verifica distorsione nel caso in cui non si rispetti l’ordine gerarchico tra sistema e sottosistema
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Subottimizzazione
La subottimizzazione si manifesta nel caso in cui l’obiettivo del sotto-sistema viene perseguito indipenden-temente da quello del sistema o, peggio, con impedimento del conse-guimento dell’obiettivo del sistema
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Relazioni tra “osservante” e “osservato”
L’essere (caratteristiche effettive del sistema)
L’apparire (caratteristiche che il sistema riesce ad esprimere)
Il percepire (caratteristiche che si percepiscono all’esterno dl sistema)
L’enunciare (caratteristiche del sistema che vengono enunciate al suo esterno)
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Complessità
Categoria concettuale di notevole rilievo che si discosta dal significato di “complicato” che gli viene attribuito nel linguaggio comune
La complessità sistemica non è semplice “difficoltà” ma è una circostanza caratterizzata dall’esistenza di molteplici componenti reciprocamente sensibili e, quindi, ad effetti imprevedibili
Nella realtà sono molto diffuse le situazioni di complessità sistemica e non è sufficiente supporre che non esistano con l’individuazione della “causa efficiente”
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Organizzazione e struttura L’organizzazione del sistema scaturisce dall’insieme di relazioni che si instaurano tra i sottosistemi, mentre le componenti senza le relazioni costituiscono la struttura
Secondo Maturana e Varela
Per organizzazione si intende l’insieme dei rapporti che devono esistere fra i componenti di un qualcosa perché questo possa essere considerato come appartenente a una classe particolare
Per struttura di un qualcosa si intende l’insieme dei componenti e dei rapporti che, concretamente, costituiscono un’unità particolare nella realizzazione della sua organizzazione
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