testimonianze di nuclei librari nell'archivio storico del vicariato di romascritti in memoria...

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SCRITTI IN MEMORIA DI RAOUL GUEZE (1926-2005)

Coordinamento scientifico di Roberto Guarasci, Anna Rovella,

Raffaella Zaccaria

a cura di Cristina Cavallaro

VECCHIARELLI EDITORE

© Vecchiarelli Editore – 2007 Piazza dell’Olmo, 27 00066 Manziana (Roma) Tel. 06.99679170 Fax 06.99674591 vecchiarellieditore@inwind.it www.vecchiarellieditore.com

ISBN 88-8247-197-7

MARIELISA ROSSI*

TESTIMONIANZE DI NUCLEI LIBRARI NELL'ARCHIVIO

STORICO DEL VICARIATO DI ROMA § 1. La Pia casa dei catecumeni e neofiti

Oggetto di questo contributo è l'esame di alcune testimonianze relative alla biblioteca della Pia casa dei catecumeni e neofiti, di cui l'Archivio stori-co del Vicariato di Roma conserva numerose fonti librarie e documentarie, ancora inedite.1 Si tratta di un primo saggio di una ricerca in corso che mira alla ricostruzione delle vicende del patrimonio librario dell'istituto dalla for-te impronta catechetica e conversionistica e ad approfondire la conoscenza delle letture ivi consigliate ed in uso.

L'Istituto dei catecumeni, fondato da papa Paolo III con la bolla Illius qui del 19 febbraio 1543,2 ebbe una vigorosa ripresa nell'attività di educa-

* Desidero ringraziare vivamente Domenico Rocciolo, direttore dell'Archivio storico del Vicariato di Roma, per avermi segnalato la presenza di documenti ed elenchi librari relativi alla Biblioteca della Pia casa dei catecumeni e neofiti e per la generosa disponibilità con cui ha risposto ai miei dubbi nel corso della ricerca; la mia sincera gratitudine va anche a Massimo Ceresa, Reference Librarian della Biblioteca apostolica Vaticana, e al collega Francesco D'Aiuto, alla cui disponibilità ho fatto più volte ricorso per controlli su documenti dell'Ar-chivio della Biblioteca Vaticana.

1 Si citeranno documenti conservati presso l'Archivio della biblioteca della Biblioteca a-postolica Vaticana (da qui in poi indicato BAV, Archivio della Biblioteca), e presso l'Archivio storico del Vicariato di Roma (d'ora in avanti indicato con la sigla ASVR), nonché i libri ap-partenenti al Fondo dei catecumeni e dei neofiti attualmente conservati nell'ASVR. Per l'in-ventario del fondo 'Pia casa dei catecumeni e neofiti' si veda ROCCIOLO, L'Archivio della Pia casa dei catecumeni e neofiti di Roma. Inventario, «Ricerche per la storia religiosa di Roma», 10., 1998, p. 545-582.

2 Paolo III diede facoltà a Giovanni di Torano, rettore della Chiesa di S. Giovanni in Mercato sotto il Campidoglio, di aprire un ospizio per preparare ebrei e musulmani convertiti a ricevere il battesimo. Eresse a questo scopo la confraternita di S. Giuseppe dei neofiti, af-finché, ricevuto il sacramento dell'iniziazione cristiana, i convertiti fossero introdotti nella comunità cattolica locale. Nel 1562, con approvazione di Pio IV, in un casamento a strada Margana, donato nel 1558 dalla principessa Giulia Colonna, fu fondato il monastero dell SS. Annunziata per le neofite che desideravano monacarsi (il monastero fu poi trasferito nel 1566 a S. Basilio ai Pantani), mentre nel 1577, Gregorio XIII fondò in una casa comprata dalla Reverenda Camera Apostolica presso la chiesa di S. Chiara nel rione S. Eustachio, il Collegio dei Neofiti. Sulle diverse fasi della storia della Pia casa si veda CARLO LUIGI MORI-CHINI, Degli istituti di pubblica carità e d'istruzione primaria e delle prigioni in Roma, 1842, vol. II, p. 72; QUIRINO QUIRINI, Della beneficenza romana dagli antichi tempi fino ad oggi, Roma, tip. Tiberina, 1892, p. 260; KARL HOFFMANN, Ursprung und Anfangstätigkeit des ersten päpstlichen Missioninsti-tuts. Ein Beitrag zur Geschichte der katholischen Juden und Mohammedanermission im sechzehnten Ja-hrhundert, Münster, Aschendorff, 1923; ed infine, ROCCIOLO, Conversioni di Ebrei a Roma dopo il 1870, «Rivista di storia della Chiesa in Italia, 57., n. 1, gennaio-giugno 2003, p. 85-132: p. 86,

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zione catechetica dei convertiti israeliti e maomettani3 grazie al papa Grego-rio XIII, il quale, intuendo che i neofiti avrebbero potuto diventare ministri del Vangelo nei loro paesi nativi,4 con la bolla Vices eius (1. Settembre 1577), istituì il 'Collegium Ecclesiasticum Adolescentium Neophytorum',5 ponen-dolo sotto la protezione dei cardinali Guglielmo Sirleto, Giulio Antonio Santoro e Filippo Vastavillano.

Originariamente, il Collegio ospitava per due terzi alunni giudaici e per un terzo alunni di origine islamica; successivamente, quando Urbano VIII, nel 1634 con la bolla Redemptor noster, riunì i diversi rami dell'istituto in un unico organismo con amministrazione centralizzata e con sede a S. Maria ai Monti,6 furono accolti ed ospitati anche giovani dissidenti delle chiese o-rientali.7

Nel 1713 la parrocchia di S. Maria ai Monti e il Collegio dei Neofiti fu-rono affidati alla congregazione dei Pii Operai,8 poi, nel 1798 l'Istituto fu soppresso dai Francesi: ospizio e collegio furono chiusi, ma restarono aper-ti la parrocchia e la chiesa9 ed infine, agli inizi dell'Ottocento, la Pia casa su-bì un'ulteriore riforma. Infatti, quando Leone XII riformò le parrocchie (1. nota 6, con ricca bibliografia; dello stesso autore si veda anche ROCCIOLO, Documenti sui cate-cumeni e neofiti a Roma nel Seicento e Settecento, in «Ricerche per la storia religiosa di Roma» 10, 1998, p. 391-452.

3 Per i rapporti fra Inquisizione e Casa dei catecumeni, in particolare per il compito di sorveglianza dell'azione conversionistica svolto dall'Inquisizione si veda MARINA CAFFIERO, Battesimi forzati, Roma, Viella, 2004.

4 ROCCIOLO, Documenti cit., alle p. 413-416 riporta la trascrizione delle «Regole e statuti del collegio dei neofiti» (ASVR, Pia casa dei catecumeni e neofiti, 172, c. 75-87).

5 Gregorio XIII creò anche nel 1573 la Congregazione greca che si occupò della riforma dei conventi basiliani, fu fondatore del Collegio greco (13 gennaio 1577), del Collegio maro-nita (27 giugno 1584), del Collegio Armeno (13 ottobre 1577) e infine del famoso Collegio Romano e dell'Università Gregoriana.

6 Il monastero della SS.ma Annunziata restò a S. Basilio, l'ospizio nei due rami maschile e femminile e il Collegio dei neofiti passarono a S. Maria ai Monti; all'istituto fu unita la parroc-chia di S. Salvatore ai Monti (le due chiese, ancora esistenti, sono a due passi l'una dall'altra). Il pontefice affidò l'istituto al cardinale Antonio Barberini. Sulla Chiesa di S. Maria ai Monti si veda: Chiesa della Madonna dei Monti, Roma, Tip. sociale, 1899, numero unico in occasione del-la riapertura della chiesa parrocchiale della Madonna dei Monti fatta restaurare dalla Visita apostolica dei luoghi pii e catacombe e neofiti.

7 Non sembra azzardato presumere che nella nuova sistemazione si misero in comune i fondi delle rispettive biblioteche, cfr. ROGER LE DÉAUT, Jalons pour une histoire d'un manuscrit du Targum palestinien (Neofiti 1), in «Biblica» 48/4, 1967, p. 509-533: 516.

8 In seguito, con un rescritto del 21 novembre del 1815 fu affidata nuovamente al clero secolare, cfr. LE DÉAUT, Jalons pour une histoire d'un manuscrit cit., p. 525.

9 A riguardo abbiamo prove indiziali: i registri dei battesimi dei convertiti presentano un vuoto proprio negli anni 1798-1799; e nello stato delle anime di S. Salvatore ai Monti nel 1799 si dice che la casa parrocchiale fu trasformata in magazzino; cfr. anche CLAUDIO CA-NONICI, Condizioni ambientali e battesimo degli ebrei romani nel Seicento e nel Settecento, «Ricerche per la storia religiosa di Roma», 10., 1998, p. 235-271: p. 242, che indica il 1798 come data della prima soppressione dell'istituzione.

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Novembre 1824) e dunque quella di S. Salvatore fu soppressa, il rettorato passò al curato di S. Maria ai Monti. Tale duplice qualifica di parroco e di rettore, afferma Rocciolo, consentì di intrecciare differenti obiettivi pastorali fino al 1842 quando i due ruoli di parroco e rettore furono distinti da Gre-gorio XVI con il breve Plurima inter del 19 novembre; secondo le nuove di-sposizioni, il rettore ebbe giurisdizione entro il perimetro dell'Istituto, la cu-ra della parrocchia passò invece ad un sacerdote di nomina papale, scelto dai cardinali visitatori posti a guida della Pia casa, ovvero sia dalla Commis-sione costituita con il titolo di Visita apostolica dei catecumeni e neofiti, vo-luta dal papa10 e che rimase in funzione fino al 30 giugno 1936, allorquando Pio XI decise di affidare l'Istituto al cardinale vicario pro tempore11, che aveva dunque autorità diretta sulla Pia casa12. § 2. I libri arabi, siriaci e copti: primo versamento alla Biblioteca Vaticana

La formazione di un primo nucleo librario nel Collegio dei neofiti è da vedersi anche in connessione con l'attività d'insegnamento, nell'ambito del-la quale nella seconda metà del 1578 cominciò ad essere impartita la lingua araba, come risulta dal registro intitolato «Libro nel quale se scriuerano tutti li collegianti e conu<itori> Rettori et Maestri et ufitiali Repetitori he [sic] Pre<fetti> nel collegio de Neophiti et trasmarini»;13 tra i docenti si annove-ra il vescovo Mosè, il quale si trattenne nel Collegio per un quinquennio dal 1581 al 1585 e che, all'atto della sua partenza, lasciò colà i manoscritti arabi e siriaci che, venendo in Europa, aveva portati con sé.14 Tali codici, insieme

10 Il compito della commissione Visita apostolica dei catecumeni e neofiti fu rilevante poiché poteva concludere affari di vario genere, alienare beni, gestire rendite, esercitare fun-zioni di patronato, nominare confessori ed esaminare domande di monacazione, v. ROCCIO-LO, Conversioni di Ebrei a Roma dopo il 1870 cit., p. 90-91 passim.

11 ASVR, Pia casa dei catecumeni e neofiti, 5, fasc. 31. 12 ROCCIOLO, Conversioni di Ebrei a Roma dopo il 1870 cit., p. 89 passim. 13 JEANNE BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI, Città del Vatica-

no, Biblioteca Apostolica Vaticana, 1973 (Studi e testi, 272): p. 51 e 241; GIORGIO LEVI DELLA VIDA, Ricerche sulla formazione del più antico fondo dei manoscritti orientali della Biblioteca Vati-cana, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 1939 (Studi e testi, 92), p. 405-436: p. 407; l'A. afferma di aver esaminato il documento nel 1938 presso il Collegio Angelicum di Roma per concessione del p. Vosté che l'aveva ottenuto in prestito dal Rettore dell'Ospizio dei catecumeni e Neofiti. Il documento attualmente è conservato alla Biblioteca apostolica Vaticana ed è il Vat. Lat. 14158; vi è stato trasferito nel 1938 a seguito della proposta presen-tata a mons. Luigi Cavazzi, segretario della Sacra visita apostolica, dal domenicano Giacomo Vostè, consultore della commissione pontificia per gli studi biblici e della Congregazione o-rientale (sull'episodio v. ROCCIOLO, Documenti cit., p. 555-556).

14 LEVI DELLA VIDA, Ricerche cit., p. 435. Per notizie su neofiti illustri si veda anche PAOLO SEBASTIANO MEDICI, Catalogo de' neofiti illustri usciti per misericordia di Dio dall'ebraismo e poi rendutisi gloriosi nel cristianesimo per esemplarità di costumi, e profondità di dottrina, In Firenze, per Vincenzio Vangelisti, 1701, opera dedicata a Cosimo III di Toscana e scritta nel preciso intento di convin-

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ad altri, per un totale di 32 pezzi (fra i quali c'era anche uno stampato) re-canti tutti la nota di proprietà: «Coll. Neophyt. Rom.», il 10 dicembre 1662 furono versati, probabilmente su consiglio di Abramo Ecchellense,15 alla Biblioteca Vaticana, nel cui fondo orientale nel 1657 erano già arrivati sei manoscritti urbinati.

Stando al giudizio espresso da Levi Della Vida, si trattava in massima parte di codici trascritti a Roma dai neofiti, di scarso valore intrinseco e con una qualche importanza soltanto per la storia del Collegio e degli studi ara-bistici, «ma altri e segnatamente quelli che avevano appartenuto al vescovo giacobita Mosè di Sor, [erano] di notevole importanza, sopra tutto quelli che provengono dal famoso convento della Deipara dei monaci siriaci nel deserto di Scete in Egitto».16

Al momento del loro arrivo nella Biblioteca Vaticana, «L'Ecchellense doveva aver condotto la redazione del catalogo siriaco fino al n. 33 e quella araba fino al n. 98, il che lo costrinse a dar loro dei numeri di segnatura sus-seguenti a quelli già assegnati in precedenza e a registrarli nel catalogo, sen-za tener conto della materia, in coda a quelli che già vi erano stati descritti: i numeri susseguenti al 33 per i siriaci (coll'interpolazione di tre codici già esi-stenti in Vaticana, che dovevano essere stati dimenticati nella prima reda-zione del catalogo) e quelli dal 99 al 103 e dal 106 al 122 per gli arabi si rife-riscono appunto a quei codici di recente acquisto» (il catalogo in questione è l'attuale ms Vat. Lat. 13200, interamente di mano dell'Ecchellense).17

Quel versamento fu il primo di una serie di cessioni e/o prelievi che vi-de nel corso dei secoli come protagonisti, ma in un'assunzione di ruolo dif-ferente e contrapposto, da un lato la Biblioteca Vaticana e dall'altro il Col- cere alla conversione, proponendo l'esempio di rabbini e di personaggi famosi. Paolo Sebastia-no Medici si era convertito all'età di sedici anni, era poi diventato sacerdote e fu professore di lingua ebraica e di sacra scrittura all'Università di Firenze; scrisse anche Riti e costumi degli ebrei confutati, 1736 (4. ed.: In Venezia, presso Antonio Bortoni, 1752), redatto per controbattere uno scritto del rabbino di Venezia, LEON DA MODENA, Historia de' riti ebraici, In Venezia, appresso Giovanni Calleoni, 1638; su queste due figure v. CAFFIERO, Battesimi forzati cit., p. 36-39.

15 Abramo Ecchellense, quando già occupava la cattedra di arabo e siriaco all'Università di Roma, il 21 maggio 1660, fu nominato scriptor arabicus et syriacus per volere del cardinale Flavio Chigi, cardinale bibliotecario della Vaticana, il quale, rispondendo a una reale esigenza della biblioteca, istituì tale carica per evitare il casuale ed episodico ricorso a orientali di pas-saggio per la catalogazione dei manoscritti orientali. Successore dell' Ecchellense (morto il 15 luglio 1664) fu il nipote per parte di madre, Giovanni Matteo Naironi, originario del Libano, il quale ottenne il posto con breve del 3 settembre 1664, dopo che il fratello Fausto aveva scritto a Leopoldo di Toscana, suo protettore, chiedendogli di raccomandare il fratello Gio-vanni Matteo all'ufficio di scrittore nella Vaticana, (v. le notizie biografiche in LEVI DELLA VIDA, Ricerche cit., p. 6, nota 3 che cita come sua fonte ANGELO FABRONI, Historia academiae pisanae, Pisa 1795, vol. III, p. 146-151 e per la lettera di 'raccomandazione' a Leopoldo di To-scana, v. FABRONI, Lettere inedite di uomini illustri, Firenze 1775, vol. II, 147-149).

16 LEVI DELLA VIDA, Ricerche cit., p. 442. 17 Ivi, p. 15.

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legio dei neofiti: per la prima si trattò e si sarebbe comunque trattato di un incremento delle proprie raccolte, per il secondo, invece, fu, e lo sarebbe stato anche successivamente, il segno di una rinuncia, grazie alla quale, tut-tavia, un patrimonio d'indubbio valore intellettuale trovò nella trasmissione a un'istituzione prestigiosa, la Biblioteca Vaticana, una sorta di giustifica-zione superiore, ossia un'apertura in senso figurato (apertura su un nuovo avvenire), ma anche in senso proprio: la reale possibilità di fruizione allarga-ta a un pubblico di lettori più ampio, che la singolarità di quella collezione poteva richiamare.

Di tale trasferimento, dunque così diversamente significativo per le due istituzioni, disponiamo di alcune testimonianze, di varia tipologia, conserva-te nell'archivio della Biblioteca Vaticana: la nota autografa di mano di Leo-ne Allacci «Libri manuscritti Syriaci et Arabici consegnati nel Collegio dei Neophiti a Leone Allacci, primo Custode della Biblioteca Vaticana da Monsig.r Antaldi» (v. infra descritto al n. [1]); un elenco anch'esso conserva-to nell'Archivio della Biblioteca, X, c. 88r-v, cfr. infra descritto al n. [2]), ed infine una lista di mano di Leone Allacci (v. infra descritta al n. [3]).18 Esiste, inoltre, anche la lista dei trenta stampati appartenenti in duplicato alla Bi-blioteca Vaticana, i quali, per un valore pari alla stima fatta dall'Ecchellense, il Collegio dei neofiti, per volere di Alessandro VII, ricevette in cambio dei manoscritti ceduti (v. infra, descritto al n. [5]).19

Levi Della Vida testimonia anche un abbozzo di un catalogo separato dei volumi della biblioteca dei neofiti (v. infra il catalogo [n. 4]), che non fu mai ultimato, poiché si preferì inserire la descrizione dei manoscritti nel ca-talogo generale dei codici orientali (arabi, siriaci, turchi, persiani, copti) del-l'antico fondo, ammontanti alla cifra di 490 circa, che Ecchellense e Naironi stavano allestendo; tale catalogo, dopo la morte dell'Ecchellense, fu portato a termine dal Naironi nel 1686 (si tratta dell'attuale Vat. Lat. 13201).20 In quell'occasione, nel 1662, non furono versati alla Biblioteca Vaticana, e dunque rimasero al Collegio dei neofiti, 39 manoscritti ebraici, ai quali si aggiunsero, successivamente a quella data, due codici arabi cristiani e uno

18 BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI cit., p. 140 e LEVI DELLA VIDA, Ricerche cit., p. 410-411: la stima fu tenuta bassa ed ammontava a 39.90 scudi arroton-data a 50 scudi.

19 L'elenco, vergato dalla mano di Leone Allacci, si trova conservato alla BAV, Archivio della Biblioteca, X, c. 82r-89v; in particolare c. 89r-v.

20 BAV, Vat. Lat. 13201: «Catalogus codicum mmss linguarum Orientalium Vaticanae Bibliothecae, nempe Samaritanae, Syriace, Chaldaicae, Arabicae, Cophto Arabicae, Syriacae, Aethiopicae, Armenicae, Turcicae, Persicae, Ruthenicae, Illyricae, S. D.N. Innocentio XI P.M., Emin. et Rev. Laurentio Brancato de Lauraea S.R.E Card. Bibliot., Illustriss. D. Ema-nuele a Schelestrate Ejusdem Bibliothecae Primo Custode, inceptus ab Abrahamo Ecchel-lense et absolutus a Io. Matthaeo Nairono Banesio Maronitis in eadem Bibliothecae Scripto-ribus A.D. M.DC.LXXXVI», c. 1-336; per la descrizione dei codici si veda LEVI DELLA VI-DA, Ricerche cit., p. 405-436.

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dalmatico,21 che nel 1891 passarono in deposito alla Biblioteca Vaticana (dove attualmente si trovano, costituendo un fondo a parte, v. infra le liste di versamento descritte al n. [7] e [8]).22

§ 3. L'Inventario del 1869

Alle testimonianze fin qui citate e già note possiamo aggiungere altri documenti i quali, tuttavia, malgrado la parzialità delle informazioni in essi contenute, riescono a offrirci un'immagine qualitativa e quantitativa della collezione libraria della Pia casa dei catecumeni e neofiti, ripresa a un'altez-za cronologica della sua vita decisamente più tarda rispetto al periodo sin qui esaminato, ma di poco anteriore agli avvenimenti che condussero alla completa spogliazione della biblioteca.23

Mi riferisco in primis all'inventario redatto nel 1869 (qui descritto infra al n. [6]), il quale, stando alla documentazione in nostro possesso, con ogni probabilità attesta uno dei momenti più felici nella storia della biblioteca, almeno sotto il profilo della consistenza e della varietà libraria.

Va detto però, non senza rammarico, che l'inventario – una rubrica al-fabetica divisa in tre finche (scaffale, descrizione, tomi) che elenca ben 1526 unità – riveste interesse da un punto di vista precipuamente letterario, men-tre lascia a desiderare sotto il profilo bibliografico, contenendo esso nella posta 'descrizione' soltanto l'indicazione del nome dell'autore, il titolo del-l'opera, che non sempre è fedele alla formulazione originaria, ma, è 'com-pendiato'. Per maggiore chiarezza espositiva se ne dà qui di seguito un'e-semplificazione tratta dalla c. [33], che contiene citazioni relative alla lettera 'P', con un'avvertenza per la lettura: il primo numero indica lo scaffale, e l'ultimo il numero delle unità fisiche:

30. Porta di mestitia. 1 5. Porteri Francisci, Securis Evangelica. 1 96. –– , Syntagma definitionum. 1 90. S. Potito, Novena. 2 83. Possevini Antonii Iudicium. 1. 30. Possevini, Gio. Batt., Vite dei S. di Todi. 1

21 Ne è stata curata l'edizione, con trascrizione del ms, da CIRO GIANNELLI-SANTE GRA-

CIOTTI, Il messale croato-raguseo (Neofiti 55) della Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 2003 (Studi e testi, 411).

22 HOFFMANN, Ursprung und Anfangstätigkeit des ersten päpstlichen Missioninstituts cit., p. 187 nota 15; vedi GUSTAVO SACERDOTE, I codici ebraici della Pia casa dei Neofiti in Roma, in Atti del-l'Accademia dei Lincei, s. 4., vol. 10, 1, 1892, p. 157-194.

23 Sulle numerose lacune che si riscontrano nella documentazione dell'archivio della Pia Casa dei catecumeni e neofiti, si vedano le ipotesi formulate da ROCCIOLO, Documenti cit., p. 552-556.

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24. Pratilli Francesco, Via Appia. 1 5. Prierate Sylvestri, Summa Summarum. 2 6. Priorii Philippi, De litteris Canonicis. 1 43. Profezie del vero Messia e Vita dei Profeti. 1 71. Prola Giuseppe, Giorno di vera vita. 1 [...]

Malgrado tale sommarietà di descrizione, che non consente di accertare connotati e peculiarità bibliografiche, il ritratto della biblioteca fornito dal-l'inventario è in ogni caso eccezionale; tuttavia, se abbandoniamo questo limite prospettico e ci poniamo in un'ottica più estensiva che tenga conto, al di là dell'indubbio rilievo librario attestato, anche lo specifico dell'attività che si svolgeva all'interno della Pia casa, tale Inventario, nella cronologia propria della vita dell'Istituto, si colloca, invece, in un momento di crisi, connesso con il ripensamento delle scelte operative e segnato da un disagio economico. All'indomani degli avvenimenti storici di porta Pia, infatti, il fenomeno delle conversioni cambiò d'intensità, e pertanto, come ha ben messo in luce Rocciolo nei suoi due contributi dedicati all'argomento:

Gli eventi di Porta Pia indussero la Chiesa diocesana di Roma a rie-saminare i propri programmi pastorali per rafforzare le coscienze religiose, consolidare l'istruzione catechistica, sostenere le pratiche devote e difendere la morale cristiana, che in quel momento sem-bravano fortemente minacciate dall'insediamento dello Stato italiano e dalla costruzione di una società aperta alla modernità e alla secola-rizzazione.24

Disgraziatamente, «nell'archivio non vi è traccia di catechismi, di appunti o lezioni dei maestri, né dei materiali di lavoro dei catecumeni, o di eventuali pagelle di merito ... I maestri portavano con sé sussidi e appunti, dentro e fuori l'istituto, i catecumeni portavano con sé fogli e quaderni, una volta usciti»25 e dunque, in assenza della documentazione in tema di insegnamen-to e uso dei catechismi, risultano ancor più degni d'attenzione l'Inventario del 1869 sopra citato e le liste di cui tra breve diremo, poiché essi c'infor-mano sulla varietà dei sussidi presenti per l'attività di formazione26: una pic-cola e scelta biblioteca di libri per la conversione degli ebrei, una nutrita col-

24 ROCCIOLO, Conversioni di Ebrei a Roma dopo il 1870 cit., p. 85. 25 ROCCIOLO, Documenti cit., p. 549-550. 26 Avremmo bisogno di testimonianze preziose come il foglietto ms rinvenuto all'interno

dell'esemplare 235 conservato nel Fondo dei catecumeni e neofiti dell'ASVR (L'anima innamo-rata di Gesù Bambino da cui riceve ogni giorno brevissimi inviti spirituali, opera del P. Lorenzo Maria di S. Francesco Saverio sacerdote passionista, Roma, Tip. Forense, 1858) che documenta lo scandire della giornata secondo i seguenti tempi: «Oratorio 6 1/2 Levata 7 S. Messa indi puli-zia 8 1/4 Colazione indi istruzione 10 Tempo libero 10 1/2 Istruzione 12 Pranzo indi sollie-vo 2 Visita al SS.mo indi istruzione 4 1/2 Tempo libero 5 S. Rosario indi istruzione 8 Cena indi sollievo 9 Riposo».

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lezione di vite di santi e beati per i discenti catecumeni e neofiti; e per i do-centi, invece, appunti di argomento religioso (mi riferisco al contenuto del quarto volume delle miscellanee), alcuni forse compilati da loro stessi, gli scritti di Benedetto XIV ed anche tanta letteratura profana classica la cui presenza sfaterebbe il luogo comune che gli ospiti della casa in larga misura fossero incapaci di leggere e scrivere e che venisse loro impartita solo un'i-struzione orale.27 A rafforzare la tesi che la biblioteca era in grado di rivol-gersi a un pubblico che, a dispetto delle origini, poteva non essere incolto, voglio qui ricordare l'esplicita sottoscrizione che figura nel catalogo del 1869, la quale indica come autore dell'inventario G. L. Loreti, personaggio che possiamo identificare con il musulmano di Costantinopoli Issack Us-sen, di circa quarant'anni, che venne battezzato il 10 dicembre 1868 nella chiesa del Monastero di S. Cecilia delle monache benedettine con il nome di Giuseppe Maria Luigi Loreti.28

Per quanto imperfetto da un punto di vista bibliografico e catalografico, l'Inventario rimane comunque uno strumento investigativo ed esplorativo insostituibile, poiché è la nostra unica via, se pur indiretta, di analisi e cono-scenza della specificità di quella raccolta, dal momento che non possiamo prendere contatto diretto con i libri, poiché i volumi non sono più nel loro nucleo originario, ma ormai da tempo dispersi.

Infatti, in quello stesso torno di tempo, come ho già anticipato, la Pia ca-sa dei catecumeni e dei neofiti dovette fare i conti con gravi difficoltà eco-nomiche che alla fine del secolo indussero i tre cardinali visitatori della commissione Visita apostolica dei catecumeni e neofiti – i quali avevano af-frontato intricati problemi di gestione che il declino senza precedenti aveva comportato –29 ad alienare la preziosa biblioteca, dalla cui vendita si pensava

27 ROCCIOLO, L'Archivio della Pia casa dei catecumeni e neofiti cit., p. 550. 28 Il documento si conserva in ASVR, Pia casa dei catecumeni e neofiti, 184, p. 125-126. 29 Un momento difficile è costituito dal Regio Decreto del 1875 che sottoponeva la Pia

casa al regime della legge 3 agosto 1862 sulle opere Pie. Il prelato segretario a nome della Visi-ta apostolica ricorse al governo del re che il 26 aprile 1876 con Regio Decreto 30 giugno 1876 revocò il precedente decreto reale dichiarando l'istituto «non soggetto alla predetta legge». L'i-stituto fu dunque sottoposto come ogni altra fondazione conservata di carattere religioso alla conversione dei beni prescritta dalla legge 19 giugno 1873, la quale fu operata e pienamente esaurita a cura della Giunta liquidatrice dell'Asse ecclesiastico. In seguito, tuttavia, il decreto ministeriale 20 settembre 1894, ignorando tutti gli antecedenti, dichiarava applicabile alla Pia Casa dei catecumeni e al Conservatorio delle neofite esistenti in Roma, l'art. 70 della legge 17 luglio 1890 sulle istituzioni pubbliche di beneficenza ed affidava la temporanea gestione del loro patrimonio alla Congregazione di carità di Roma, con l'obbligo di accumularne le rendite sino a che nei modi e nelle forme di legge non fosse diversamente disposto. Testimonianza della battaglia legale con il Ministero dell'Interno e la Congregazione di Carità sono le seguenti pubblicazioni: GUIDO MARUCCHI-FILIPPO PACELLI-CARLO SANTUCCI, Ricorso di S.E. R.ma Monsignor Giovanni Befani ... ed in rappresentanza della Pia casa dei catecumeni e dei neofiti in Roma ... in ordine a speciale mandato di procura, per la revoca e l'annullamento del Decreto si s. E. il Ministro dell'Inter-no, 20 settembre 1894 ..., Roma, s.n., 1894; Consiglio di Stato, Per la Pia Casa dei Catecumeni e neofiti

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TESTIMONIANZE DI NUCLEI LIBRARI NELL'ARCHIVIO STORICO DEL VICARIATO DI ROMA

di ricavare le risorse necessarie per risanare almeno in parte la contabilità di-sastrata.30

La raccolta fu smembrata con modalità differenti e siamo legittimati a parlare di dispersione lineare e di dispersione stellare, come chiariranno gli eventi che qui sotto descrivo. § 4. Manoscritti ebrei: secondo versamento alla Biblioteca Vaticana

Si situa cronologicamente esattamente dodici anni dopo la redazione dell'Inventario un ulteriore versamento alla Biblioteca Vaticana di una parte significativa della raccolta libraria della Pia casa dei catecumeni e neofiti; in-fatti, a seguito anche delle sollecitazioni inviate dal rettore Ludovico Schül-ler,31 preoccupato di non poter soddisfare le richieste di consultazione pre-sentate da studiosi quali Ignazio Guidi e Gustavo Sacerdote, si provvide a mettere in salvo importanti manoscritti ebraici e arabi che erano conservati nell'istituto,32 i quali, il 1. Aprile 1891, furono consegnati in deposito al pre-fetto Isidoro Carini della Biblioteca Vaticana.33 Appena l'anno successivo, Sacerdote provvide al catalogo di quei codici,34 di alcuni dei quali era stata data notizia per la prima volta in opere quali la Bibliotheca Rabbinica di Giulio Bartolucci,35 la Bibliotheca hebraea di Johann Christoph Wolf,36 il Catalogo de' in Roma contro il Ministero dell'Interno e la Congregazione di carita di Roma: sentenza, Roma, Tip. socia-le, 1895; La Pia casa dei Catecumeni e neofiti in Roma e il decr. Minist. 20 settembre 1894 avanti la 4. Se-zione del Consiglio di Stato, Città di castello, Lapi, 1895.

30 ROCCIOLO, Conversioni di Ebrei a Roma dopo il 1870 cit., p. 91. 31 Lettera del 22 Marzo 1891 in ASVR, Pia casa dei catecumeni e neofiti, 23, fasc. 75. Lu-

dovico Schüller fu nominato rettore della Pia Casa dei Catecumeni e Neofiti il 20 maggio 1886. Uomo di notevoli capacità organizzative salvò dalla dispersione e riorganizzò l'Archi-vio della Pia Casa; fu autore del famoso catechismo che a partire dal 1889 sostituì quello del cardinale Bellarmino; infatti, il suo Compendio della dottrina cristiana (Roma, Tip. sociale 1888), pubblicato sotto Leone XIII, fu adottato anche in alcune diocesi estere e tradotto nella lingua francese, tedesca, albanese, portoghese, spagnola, fiamminga, etc.; al Compendio fece seguire la Spegazione della dottrina cristiana (Siena, Tip. Arciv. S. Bernardino, 1890) per gli alunni di S. A-pollinare; mentre, a partire dal 18 settembre 1891, la sua Dottrina cristiana esposta per le classi superiori fu adottata come libro di testo per l'insegnamento religioso nelle scuole di Roma.

32 Si veda l'elenco «Nota dei manoscritti di proprietà della Pia casa dei neofiti ora deposi-tati nella Biblioteca Vaticana» descritto infra al n. [8].

33 Tra le sue opere si menziona: ISIDORO CARINI, Di alcuni lavori ed acquisti compiuti nella Bi-blioteca Vaticana durante il Pontificato di Leone 13., Roma, Tip. Vaticana, 1892; ID., Saggio bibliogra-fico dei lavori compiuti nella Biblioteca Vaticana durante il Pontificato di Leone 13., Roma, Tip. Vatica-na, 1893; ID., La Biblioteca Vaticana proprietà della Santa Sede, 2. ed., Roma, Tip. Vaticana, 1893.

34 BIGNAMI ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI cit., p. 241. 35 GIULIO BARTOLUCCI, Bibliotheca magna rabbinica de scriptoribus & scriptis Hebraicis, 4 voll.,

Roma, Tip. De propaganda fide, 1675-1693. Bartolucci fu anche insegnante di lingua ebraica al Collegio per trentasei anni a partire dal 1651. La sua opera, Bibliotheca magna rabbinica risulta essere presente in due copie nella biblioteca della Pia casa, documentate nell'Inventario redat-to nel 1869.

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mss ebraici di De Rossi37 ed infine la Biblioteca latino hebraea di Carlo Giuseppe Imbonati.38 Significativa è la loro provenienza, che attesta da un lato l'inse-gnamento della lingua ebraica e l'azione conversionistica svolta all'interno dell'Istituto e dall'altro le misure discriminatorie e le attenzioni disciplinari assunte dal papato nei confronti degli ebrei.39 Sacerdote, infatti, ipotizzava che: «I mss segnati n. 32-38 sono autografi dei neofiti Domenico Geroso-limitano e Andrea de Monte,40 maestri di lingua ebraica nella Pia casa; il n. 39 probabilmente è del Cardinale Bellarmini [sic], protettore dei Neofiti, che vi ha lasciato alcune pagine autografe. Gli altri codici sono di ebrei convertiti oppure frutto delle perquisizioni fatte in varie epoche nei ghetti dello Stato Pontificio per confiscare i libri ebraici che dovevano essere trat-tenuti per sempre o restituiti dopo la revisione dei censori».41

§ 5. La vendita al librario S. Bocca e il terzo versamento alla Biblioteca Vaticana

Sebbene l'accordo prevedesse un deposito temporaneo, i manoscritti non furono mai più richiesti indietro, quanto agli stampati, invece, la raccol-ta fu venduta il 25 maggio 1892 al libraio antiquario Silvio Bocca, che con-segnò al rettore Lodovico Schüller la somma di lire 4.50042 «contabilizzata e poi riversata a titolo di fondo privato presso la Congregazione di Propa-ganda Fide».43 Se si presta fede all'annotazione riportata sulla copertina del-

36 JOHANN CHRISTOPH WOLF, Bibliotheca hebraea, Hamburg-Lepzig, Ch. Liebezeit, 4 voll. 1715-1733 (rist. anast.: Bologna, Forni, 1967).

37 GIOVANNI BERNARDO DE' ROSSI, Bibliotheca judaica antichristiana qua editi et inediti judae-roum adversum christianam religionem libri recensentur, Parmae, ex Regio Typographeio, 1800.

38 CARLO GIUSEPPE IMBONATI, Biblioteca Latino-hebraica, Roma, Tip. De Propagande fide, 1694, p. 35, 160, 217. Anche tale opera risulta presente nella biblioteca della Pia casa, come attesta l'Inventario del 1869.

39 Sull'argomento si consiglia la lettura di ARIEL TOAFF, Il ghetto di Roma nel Cinquecento: conflitti etnici e problemi socioeconomici, Jerusalem, Bar-Ilan University Press, 1984; L'Inquisizione e gli ebrei in Italia, a c. di Michele Luzzati, Roma-Bari, Laterza, 1994; si vedano inoltre le rifles-sioni che compiono gli autori dei saggi di Roma capitale '700, '800, seminario a cura dell'École françaises de Rome e Terza università degli studi di Roma-Croma, 16 maggio 1996, in parti-colare ROCCIOLO, Vicariato di Roma nel Settecento; S. NANNI, Missioni a Roma tra Settecento e Otto-cento; CAFFIERO, Gli ebrei di Roma in periodo moderno.

40 Per questa formulazione del nome (e non Del Monte o Dei Monti) e per la provenienza dei codici si vedano le considerazioni di LE DÉAUT, Jalons pour une histoire d'un manuscrit cit., p. 516 e ss.

41 SACERDOTE, I codici ebraici cit., p. 158. 42 Nelle precedenti trattative S. Bocca aveva offerto 4000 lire (lettera dat. 13 maggio

1892) e poi 4200 lire (lettera dat. 14 maggio 1892); per entrambe le lettere si veda ASVR, Pia casa dei catecumeni e neofiti, 23, fasc. 75, ivi anche la ricevuta rilasciata da S. Bocca, su carta intestata della Pia Casa dei Neofiti, comprovante il pagamento di 4.500 lire consegnate a Mons. Giovanni Befani, segretario della Sacra Visita apostolica.

43 ROCCIOLO, Conversioni di Ebrei a Roma dopo il 1870 cit., p. 91-92.

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TESTIMONIANZE DI NUCLEI LIBRARI NELL'ARCHIVIO STORICO DEL VICARIATO DI ROMA

l'inventario del 1869 quei libri furono poi venduti tutti nel 1917, ma la veri-dicità della notizia rimane ancora da appurare e non è certo faccenda sem-plice, ma complessa e laboriosa, riuscire a verificare la dispersione (stellare e/o lineare) attraverso i cataloghi commerciali della Libreria.44

Dopo la vendita a Bocca, furono trattenuti nell'Istituto 33 volumi sulla conversione degli ebrei45 (v. infra l'elenco descritto al n. [11]); 73 libri rari o cosidetti curiosi (v. infra l'elenco descritto al n. [9]); 6 volumi manoscritti; 31 volumi miscellanei; 156 libri ebraici, per un totale di 299 unità che p. Franz Ehrle46 aveva visionato nel luglio 1893 e che fece trasferire alla Biblioteca Vaticana nel 1896, dopo averle stimate nel modo seguente:

Stima dei manoscritti e dei libri della Pia Casa dei neofiti (Via della Madonna dei Monti, 39): 1) Manoscritti

a) 42 depositati il 1 aprile 1891 alla Biblioteca Vaticana, regi-strato nel catalogo pubblicato da Gustavo Sacerdote nei Reali Lincei 1892;

b) 6 rimasti per sbaglio ai Monti: Lire 800-1000 2) Libri 33 intono alla conversione degli ebrei: Lire 70-100 3) Libri 73 rari e curiosi: Lire 500-600 4) Miscellanee voll. 31: Lire 150-200

44 Allo stato attuale, i pochi cataloghi della Libreria antiquaria Bocca rintracciati nelle bi-

blioteche italiane, pubblicati negli anni contigui all'acquisto dei volumi della Pia Casa, sono ri-sultati non avere alcuna attinenza con la ricerca in corso.

45 Il rettore L. Schüller con lettera del 21 Aprile 1896 chiedeva che almeno i 33 volumi per la conversione degli Ebrei non fossero ceduti, cfr. ASVR, Pia casa dei catecumeni e neo-fiti, 23, fasc. 75.

46 Franz Ehrle nel gennaio 1895 dopo l'improvvisa morte di Isidoro Carini, fu incaricato da papa Leone XIII di fare le veci del prefetto e nell'agosto dello stesso anno fu nominato prefetto. Durante la sua permanenza in Biblioteca ne migliorò i vecchi servizi e ne creò dei nuovi, quale quello del restauro dei codici in cattivo stato di conservazione; si fece promotore nel 1898 della conferenza di San Gallo dedicata ai temi della conservazione e del restauro e si dedicò alla crescita del patrimonio librario della Biblioteca Vaticana, procurando l'acquisto della Barberiniana e di vari fondi minori di manoscritti, nonché della collezione numismatica Randi. All'inizio del 1902 accolse l'idea di Leone XIII di creare dentro la Vaticana una biblio-teca speciale di studi biblici, per la quale preparò uno schema; poi Leone XIII progettò un ampliamento di quella prima idea di Biblioteca biblica in un vero Pontificio istituto biblico che fu creato dal suo successore nel 1909. Ehrle fu anche docente di Paleografia al Pontificio isti-tuto biblico e poi dal 1920 di Storia della Scolastica all'Università Gregoriana. Nel 1929 fu nominato Bibliotecario e Archivista della S. Sede, carica in gran parte onorifica che gli permise un accesso illimitato alla biblioteca e agli archivi Vaticani. Sulla figura si veda la voce biografica curata da R. S. Gerlich nel vol. II (p. 1221-1223) del Dicionário histórico de la Companía de Jésus: bio-gráfico-temático, 4 voll., Roma, Institutum Historicum S.J.-Madrid, Universidad Pontificia Comil-las, 2001; Miscellanea Francesco Ehrle, 5 voll., Roma, Biblioteca apostolica vaticana, 1924 (Studi e testi, 38-42): vol. 5: Cenni biografici, p. 12-28. Lo schema della Biblioteca biblica prefigurato da Franz Ehrle è riportato da MIGUEL BATLLORI, El Pare Ehrle, prefecte de la Vaticana, en la seva cor-respondència amb el cardenal Rampolla, in Collectanea vaticana in honorem Anselmi M. card. Albareda, I, Città del Vaticano, Biblioteca apostolica Vaticana, 1962 (Studi e testi 219), p. 75-117, a p. 117.

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5) Libri 156 ebraici: Lire 500-600 Totale c. 2000-2500.47

Nonostante i frequenti prelievi, quel che rimaneva della biblioteca nel 1892 era ancora interessante; mi riferisco in particolare ai 518 opuscoli contenuti in trentun volumi miscellanei,48 alcuni dei quali dedicati esclusivamente al tema della Bolla Unigenitus di Clemente XII del 1713 che condannava le po-sizioni gianseniste, ossia il volume n. 8 contenente 17 opuscoli; il volume n. 10 con opuscoli della Facoltà di arti di Parigi sulla Bolla; il volume n. 29, contenente 9 opuscoli; il volume n. 30 contenente 4 opuscoli di riflessioni e dissertazioni teologiche e una Relazione dell'assemblea della Sorbona sulla Bolla; il volume n. 31, contenente 2 opuscoli dello stesso argomento, ed, in-fine, degno di menzione è il volume miscellaneo n. 6 dalla consistenza di 74 opuscoli, di cui 66 di scritti di Benedetto XIV, la cui presenza non può de-stare meraviglia in considerazione del ruolo svolto da quel papa per incre-mentare la pratica conversionistica.49 Numerosissimi erano poi i processi e le cause documentati, accanto a melodrammi e pastorali e appunti di argo-mento religioso (contenuti nel già citato volume n. 4 delle Miscellanee).

Comunque, in modo molto meno generico e forse più obiettivo di quanto sin qui illustrato e proposto, la fisionomia di quella parte superstite della biblioteca si può ricostruire grazie alla lista descritta infra al n. [13] che elenca in ordine tematico i libri posseduti:

Sacre Bibbie Ebraiche; Bibbie sacre ed Evangeli in Ebraico ed altre lingue; Commenti alla Bibbia, profeti, Talmud ed altri Libri sacri Ebraici; Libri di preghiere Ebraici ed altre lingue; Libri di preghiere in Lingua Ebraica;

47 Si veda ASVR, Pia casa dei catecumeni e neofiti, 23, fasc. 75. A proposito della stima,

Ehrle si espresse in questi termini scrivendo al Segretario di stato, cardinale Rampolla: «[...] Mi permetta alcune osservazioni intorno alla stima acchiusa: 1) Ho fatto la stima sui prezzi di Roma e ho preso per base i prezzi pagati dai librai, non quelli dei privati: scienziati o bibliofili. 2) Anche per questi prezzi dei librai di Roma ho preso per norma le circostanze ordinarie, fa-cendo astrazione dalle estraordinarie; come sa un libraio è sicuro a priori che un tal scienziato o la comunità degli Ebrei di Roma sono pronti di pagare anche un prezzo alto. 3) Fissate le norme in questa maniera, non ho creduto di poter mettere i prezzi possibilmente più favore-voli per il compratore (come si ha potuto fare per la Borghesiana e si potrà fare molto di più per quella di Buoncompagni, essendo l'aggregazione di questa d'utilità molto dubbia per la Vaticana, principalmente in confronto col prezzo domandato), trattandosi d'un istituto pio e d'una compra utile per la Vaticana. Perciò ho messo i prezzi mezzani. 4) Però i prezzi sareb-bero stati sensibilmente più alti, se tutti i libri e codici sarebbero interi, ma disgraziatamente molti e molti sono scompleti o mutilati» (cito il passo traendolo da BATLLORI, El Pare Ehrle cit., p. 86). Per il reale compenso ricevuto dalla Pia Casa vedi infra, nota 52.

48 Ricavo la consistenza dalla lista descritta infra al paragrafo n. 7 al n. [13]. 49 CAFFIERO, Battesimi forzati cit., esamina le novità giuridiche introdotte Benedetto XIV

che resero più facili i 'battesimi forzati'.

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TESTIMONIANZE DI NUCLEI LIBRARI NELL'ARCHIVIO STORICO DEL VICARIATO DI ROMA

Dizionari ebraici ed altre Lingue e Concordanze; Grammatiche ebraiche; Libri vari Arabi e Caldaici; Sacre scritture in Greco e Latino; Commenti alle Sacre scritture in Latino; Libri Ebraici sconosciuti ed incompleti; Libri greci sconosciuti ed incompleti; Libri vari di Argomento religioso in Greco ed in Latino; Libri di Argomento Religioso in Lingua Italiana; Libri di Letteratura Profana in Latino; Libri di letteratura profana in Italiano; Miscellanea (31 volumi).

Diversamente dalla precedente circostanza (mi riferisco al prelievo del 1891), in cui fu lo stesso rettore Schüller a sollecitare l'interesse della Biblioteca Va-ticana per la raccolta della Pia casa, l'ulteriore trasferimento di libri dalla sua sede originaria, operato nel 1896, sembra, invece, essere stato contrassegna-to da una sorta di conflitto di competenza fra le varie istituzioni ecclesiasti-che. Nella fattispecie, il rettore della Pia casa L. Schüller pare leggermente ri-luttante a favorire quel che sembrerebbe considerare un 'prelievo' non ri-chiesto. Si guardi, infatti, al tenore delle lettere scambiate tra Schüller e p. Ehrle; in risposta a una lettera di Ehrle del 16 aprile 1896, il rettore della Pia casa fa notare:

[...] Non si tratta, come mi scrive, di osservare i libri rimasti dalla vendita della nostra Biblioteca, ma si tratta semplicemente di osser-vare i libri ed i codici, in n° 42, che furono da me depositati in code-sta Biblioteca Vaticana, come risulta dalla relativa ricevuta che mi fece il 1° Aprile 1891 il defunto Monsig. Carini, la quale ricevuta fu da me consegnata all'E.mo R.mo Sig. card.le Segretario di Stato la sera del 13 corrente. In quell'epoca, cioè nel 1891, i codici suddetti furono soltanto depositati e si obbligò il Prefetto della Biblioteca Vaticana di restituirli ad ogni richiesta da parte dei LL. PP. catecu-meni e Neofiti. Adesso invece gli E.mi e R.mi Signori cardinali Convisitatori ne hanno fatto definitiva cessione al S. Padre, che be-nignamente ha accordato ai LL. PP. suddetti , quasi in contraccam-bio, il piccolo assegno di lire 15 mensili sulla Cassa dei Brevi. L'esa-me dunque dei libri e dei codici le sarà stato probabilmente com-messo per formulare una lettera-ricevuta dei detti codici, la quale ri-cevuta si dovrà conservare in Archivio al posto della ricevuta fatta pel temporaneo deposito che ora è cessato [...]50

Qualche giorno più tardi, Schüller scrive al cardinale Gaetano Aloisi Masella:

50 Minuta dat. 17 Aprile 1896 conservata in ASVR, Pia casa dei catecumeni e neofiti, 23,

fasc. 75.

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[...] il p. Ehrle insiste, affermando che gli ordini che ha ricevuto, di visitare i libri rimasti dalla vendita, non ammettono alcun equivoco, e che ha trasmesso la mia lettera all'E.mo Segretario di Stato. Ora siccome dalla vendita della Biblioteca restarono, oltre i 42 codici, al-cuni libri classificati come all'unito foglio, credo che si tratti di ac-quistare anche questi libri, che furono stimati dal P. Ehrle per circa Lire 1500. Sarei poi di subordinato parere che, se si dovessero cede-re questi libri, si dovessero almeno conservare all'Istituto nostro i 33 volumi per la conversione degli Ebrei (stimati dal P. Ehrle per lire 100 circa) [...]51

Malgrado le resistenze espresse in varie sedi, il 24 maggio 1896, i libri furo-no presi in consegna dalla Biblioteca Vaticana52 e ivi non furono collocati in un fondo a parte come era avvenuto in passato per i manoscritti ebraici, ma furono accorpati alla raccolta generale, inseriti sotto varie segnature, fra cui, a titolo d'esempio, «R.G. Theol.»,53 venendo a perdere in tal modo la propria identità di appartenenza. § 6. L'attuale Fondo dei libri dei catecumeni e dei neofiti

Nel 1936, come si è detto, Pio XI decise di affidare l'istituto al cardinale vicario pro tempore54 ed in seguito ciò che rimaneva della biblioteca della Pia casa di via della Madonna dei Monti confluì, nel 1962/3, nell'Archivio del Vicariato di Roma, dove si trova tutt'ora.

Si tratta di un fondo di 422 volumi,55 che dunque furono accumulati in

51 Lettera autografa firmata da L. Schüller (dat. 21 aprile 1896) in ASVR, Pia casa dei ca-tecumeni e neofiti, 23, fasc. 75.

52 Sulla consegna si veda il documento alla BAV, Archivio della Biblioteca, 14, cc. 438r–439r citato da BATLLORI, El Pare Ehrle cit., p. 86-87. Nella ricevuta del pagamento di 4.500 lire consegnate a Mons. Giovanni Befani per l'acquisto dei libri della Biblioteca dei neofiti, al di sotto della firma di S. Bocca, è stata aggiunta, da altra mano, la seguente nota: «In seguito i libri che rimanevano ed i codici manoscritti furono trasportati alla Biblioteca Vaticana nel 1896, ri-cevendo in compenso dal S. Padre lire 4 mila» (ASVR, Pia casa dei catecumeni e neofiti, 23, fasc. 75).

53 Nella Guida ai fondi manoscritti, numismatici, a stampa della biblioteca Vaticana, a c. di F. D'Aiuto-P. Vian, Città del Vaticano, Biblioteca apostolica Vaticana, in corso di stampa, alla voce Neofiti, autore Delio Vania Proverbio, le vicende della biblioteca vengono così sintetiz-zate: «[...] l'attuale fondo neofiti si costituì a partire dal 1891, con una prima accessione di 42 manoscritti in data 1. Aprile (elenco in Arch. Bibl. 14, f. 439r-v); in un secondo tempo, il 24 maggio 1896, furono acquistati per la Vaticana, per le cure del prefetto [...] Franz Ehrle [...], altri manoscritti e stampati che erano rimasti al Collegio dopo la vendita della sua biblioteca il 29 maggio 1892, in ragione di "73 libri rari e curiosi", 6 "manoscritti", 31 "miscellanee", 196 "libri ebraici" (Arch. Bibl. 14, f. 438r-v)».

54 ASVR, Pia casa dei catecumeni e neofiti, 5, fasc. 31. 55 Un inventario dei libri rimasti in biblioteca è stato compilato da Federica Mangione

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un relativamente breve arco di tempo, in un cinquantennio durante il quale l'interesse nei confronti della biblioteca e per l'accrescimento del suo patri-monio librario era mutato, poiché era mutata la vita stessa dell'istituzione.56

Infatti, sebbene le operazioni di vendita, di cui sopra si è detto, diedero un po' di respiro alla Pia casa, tuttavia, si era contratto il numero dei con-vertiti, che a partire dal 1870 furono soprattutto ebrei, mentre gli ex islamici ascesero ad appena 8 tra il 1870 e il 1900. Fenomeno questo per il quale Rocciolo offre la seguente interpretazione:

Ciò vuol dire che l'insediamento dello Stato italiano indusse i mu-sulmani a non entrare nell'istituto. Questa contrazione dipese cer-tamente dalla fine dello stato confessionale, ma anche e soprattutto da problemi di lingua e di cultura. La lontananza delle due religioni gravitò, come è noto, intorno a un fondamentale nodo teologico: per il Corano ogni essere umano è responsabile delle proprie opere e Adamo fu perdonato da Dio sin dall'origine della creazione, cosic-ché il peccato originale è inconsistente e ciò esclude il bisogno di un redentore. Questa tesi, duramente avversata già nelle età precedenti da dotti teologi come Tirso Gonzales de Santalla, Ippolito Tonelli o il noto cardinale domenicano Giovanni da Torquemada, diede ori-gine a profonde differenze dottrinali e a forti diffidenze tra popoli vicini del Mediterraneo, più adusi al confronto militare che all'idea dell'incontro o della conciliazione. Nelle aree di confine proprio i reiterati tentativi di espandere le religioni impedirono i contatti tra popoli diversi. I rapporti tra cristiani e musulmani rimasero quasi costantemente tormentati e impostati sulla reciproca ostilità.57

Se dobbiamo prestar credito alla lista infra descritta al n. [14], un piccolo nucleo librario si era già ricostituito agli inizi del Novecento: si tratta di 153 pubblicazioni che all'epoca risulterebbero essere conservate nell'armadio della credenza della Pia casa, come recita una nota manoscritta sulla prima pagina dell'elenco. In tale lista n. [14], che sulla base di elementi interni da-terei di poco posteriormente al 1906, sono presenti tutti i libri utili per la conversione degli ebrei elencati nella lista descritta al n. [11], eccezion fatta come lavoro di tesi, dal titolo Catalogo del Fondo dei catecumeni e dei neofiti presso l'Archivio del Vica-riato di Roma (relatore prof. Massimo Ceresa, correlazione di chi scrive), discussa dalla candi-data nella sessione invernale dell'a.a. 2003/2004 del corso di laurea triennale 'Metodi e tecno-logie per la conservazione e il restauro dei beni librari', Facoltà di Lettere e filosofia, Universi-tà di Roma, Tor Vergata.

56 Su questo tema rinvio alle riflessioni di ROCCIOLO, Conversioni di Ebrei a Roma dopo il 1870 cit., p. 100-107 e alla ricca bibliografia da lui citata.

57 ROCCIOLO, Conversioni di Ebrei a Roma dopo il 1870 cit., p. 95 che fa riferimento ai se-guenti testi: T. GONZALEZ DE SANTALLA, Manuductio ad conversionem mahumetanorum, Matriti 1686; H. TONELLI, Manuductio infidelium ad fidem sive methodus recipiendi instruendique catechumenos Romae, Florentiae, apud V. Vangelst 1679; I. DE TURRECRAMATA, Principales errores perfidi Ma-chometi, Roma, G. Facciotti, 1606.

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per le seguenti opere che nella n. [11] sono registrate ai seguenti numeri:

4. Dissertazione all'ebreo Tranquillo Corcos Vol. 1. 6. Grat. Dei, De messiae adventu (1500) Vol. 1. 32. Altercatio Synagogae et Ecclesiae 33. Vincenti P.D. Giov., Il Messia venuto Vol. 1.58

Gli autori più rappresentati nell'elenco n. [14] sono il domenicano Lorenzo Filippo Virgulti, uno dei più accesi predicatori agli ebrei, presente con tre pubblicazioni; Vincenzo Sardi, cui si devono numerose vite di beati, Joseph Deharbe, con il suo Catechismo cristiano (tre occorrenze) ed, infine, Roberto Bellarmino (tre occorrenze). Il resto è costituito da vite e scritti di santi e beati, testi di meditazione e preghiera, testi teologici, tutte edizioni ampia-mente documentate e note nei cataloghi di biblioteche, ma, paradossalmen-te, quegli scritti e quelle opere sono presenti solo in minima parte nell'attua-le raccolta del Fondo catecumeni e neofiti, ragion per cui sembra plausibile ipotizzare che ci sia stata un'ulteriore dispersione dei libri della Biblioteca.

Le edizioni attualmente presenti nell'ASVR denunciano la loro prove-nienza dalla Pia casa attraverso le note ms di possesso espresse nella forma «Cons.» o «Conservatorio delle neofite», a cui provvedevano le Figlie del Sacro Cuore, delle quali compare talvolta il timbro «Istituto delle figlie del Sacro Cuore»; insieme a tali note sono numerose anche le testimonianze di possesso e/o di lettura di suore dell'istituto.

Quanto all'identità bibliografica, le edizioni si ripartiscono per secoli con tale consistenza: 2 edizioni del '500; 16 edizioni del '600; 114 edizioni del '700; 215 edizioni dell'800;59 14 edizioni del '900.60

58 Tranquillo Vita Corcos, rabbino, intervenne nel 1705 a Viterbo in difesa di cinque e-

brei imputati di tentato infanticidio, riuscendo a confutare con due scritture, stampate a cura della Camera Apostolica, la credibilità dell'accusa del sangue; le due scritture furono oggetto di derisione in una pubblicazione del domenicano Virgulti (v. infra, nota 63). Giovanni Batti-sta Graziadio fu filosofo e teologo domenicano del XIV secolo. L'Altercatio, è da identificarsi con l'opera Altercatio Synagogae et Ecclesiae, il cui autore è Gilbertus Crispinus, (abate di We-stminster, morto nel 1117), conosciuta in due edizioni: Coloniae, apud Melchiorem Novesia-num, 1537; ex officina M. Novesiani [Arnold Birckmann], 1540. Quanto all'opera di Vincen-ti, probabilmente si trattava dell'edizione: GIOVANNI MARIA VINCENTI, Il Messia venuto, Ve-nezia, Stamperia G. Bragadin, 1659.

59 Fra esse ovviamente opere dedicate alla catechesi; si citano a titolo d'esempio: l'esem-plare n. 182: Metodo da seguirsi nell'insegnamento della dottrina cristiana, Roma, Tip. della Rev. Ca-mera Apostolica, 1850 e l'esemplare n. 181: Dottrina cristiana compilata per ordine dell'Emin. Card. Vescovo Cesare Nembrini Pironi Gonzaga ed approvata dall'eminentissimo principe il signor cardinale An-tonio Maria Cadolini per uso della città e diocesi di Ancona, Ancona, per G. Sartori Cherubini, 1851.

60 Tre di tali edizioni contengono opere del rettore Schüller e furono da lui donate alla Pia Casa: l'esemplare n. 238: SCHÜLLER, La fede cattolica nella sua definizione, necessità e proprietà, Torino, Libreria Salesiana, 1904; l'esemplare n. 239: ID., Repertorio per le istruzioni popolari sulla confessione sacramentale opera dedicata a sua santità Pio X utilissima ai predicatori e catechisti, Roma, De-sclée, 1903; l'esemplare n. 244: ID., Nuovo tesoro del catechista e del predicatore: esortazioni morali con

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TESTIMONIANZE DI NUCLEI LIBRARI NELL'ARCHIVIO STORICO DEL VICARIATO DI ROMA

Pur essendo numericamente più elevato l'insieme delle edizioni del XIX secolo, solo 48 edizioni si collocano cronologicamente post 1869 (ossia suc-cessivamente alla data di redazione dell'Inventario); una sola edizione dopo il 1891 (anno della cessione della biblioteca al Libraio Bocca), mentre 14 e-dizioni sono databili all'interno dell'arco temporale 1900-1950; invece, am-montano a 20 unità le opere che figurano nel Fondo e che erano segnalate nell'Inventario del 1869; ovviamente, data la qualità non bibliografica di quell'elenco, non è dato sapere se si tratti anche della medesima edizione:

ASVR, Fondo dei catecumeni e neofiti, 18: Pietro d'Alcantara, Trat-tato dell'orazione e meditazione, In Roma per il Dragoncelli, 1661.

ASVR, Fondo dei catecumeni e neofiti, 20: Benedetto Rogacci, Via sicura al più perfetto amore di Dio fiore prezioso scelto in parte dall'opera intitolata dell'Uno necessario del padre Benedetto Rogacci D.C.D.G. Parte prima, Roma, Stab. Tip. M.L. Aureli, 1859.

ASVR, Fondo dei catecumeni e neofiti, 35: Francesco Rovira Bo-net, Caratteri del Messia, In Roma, per il Giunchi, 1781.61

ASVR, Fondo dei catecumeni e neofiti, 36: Agostino Romagnoli, Morali e devote riflessioni a tutte utilissime e specialmente alle persone clau-strali scritte dalla serva di Dio suor Maria Luisa Maurizi ... per comando del fu don Agostino Romagnoli, Roma, dalla Tip. della Pia Unione al-le Terme, 1833.

ASVR, Fondo dei catecumeni e neofiti, 36: Agostino Romagnoli, Morali e devote riflessioni a tutte utilissime e specialmente alle persone clau-strali scritte dalla serva di Dio suor Maria Luisa Maurizi ... per comando del fu don Agostino Romagnoli, Roma, dalla Tip. della Pia Unione al-le Terme, 1833.

ASVR, Fondo dei catecumeni e neofiti, 49: Lorenzo Filippo Virgul-ti, Risposta alla Lettera di un Rabbino in cui si confutano tutte le Ragioni che egli apporta per non rendersi cristiano, In Roma, nella Stamperia di Gio. Battista de Caporali, 1735.62

ASVR, Fondo dei catecumeni e neofiti, 38: Giovanni Buseo, Medi-tazioni, In Pavia e in Macerata, per Giuseppe Franc. Ferri, 1736.

ASVR, Fondo dei catecumeni e neofiti, 39: Andrea Caviari, Ritira-mento spirituale, Per impiegare il bene dell'Anima otto ovvero dieci giorni nella considerazione delle Verità eterne all'idea de gli esercizi Spirituali di S. Ignazio Lojola, In Venezia, per Nicolò Pezzana, 1728.

ASVR, Fondo dei catecumeni e neofiti, 50: Lorenzo Filippo Virgul-ti, L'ebreo catecumeno istruito ne' principali misterj della Santa Fede Cri-

ricco svolgimento di esempi storici, Volume II, Roma, Desclée, 1911.

61 Francesco Rovira Bonet, rettore della Pia Casa dal 1757 al 1798, fu un acceso polemi-sta antiebraico, autore, nell'anno dell'editto di Pio VI contro gli Ebrei, di una pubblicazione sul mito dell'omicidio rituale (Ristretto della vita e martirio di S. Simone fanciullo di Trento, Roma, Stamp. G. Bartolomicchi, 1775); l'altra sua pubblicazione di polemica antiebraica, l'Armatura de' forti, stando all'Inventario del 1869, risulta presente nella Biblioteca della Pia Casa.

62 Vedi supra, nota 58.

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MARIELISA ROSSI

stiana, In Roma, per Gio. Zempel e Gio. de Meij, 1728.63

ASVR, Fondo dei catecumeni e neofiti, 75: Gio. Eusebio Nierim-berg, Dell'affettione che devono a Maria Madre di Giesù Dio, In Roma, per Nicol'Angelo Tinassi, 1636.

ASVR, Fondo dei catecumeni e neofiti, 95: Alessandro Cenami, Il christiano interiore ovvero La conformità interiore che devono havere li Chri-stiani con Giesù Christo, In Venezia, presso Combi & LaNoù, 1669.

ASVR, Fondo dei catecumeni e neofiti, 105: Urbano Tosetti, Com-pendio storico della vita di S. Giuseppe, Roma, nella Stamperia dell'O-spizio apost. Di S. Michele presso il Petretti, 1797.

ASVR, Fondo dei catecumeni e neofiti, 135: Giovanni Bagatta, Vita della Ven. serva di Dio Orsola Benincasa napoletana dell'ord. de' Chierici regolari, Roma, Per Francesco de' Lazari, 1696.

ASVR, Fondo dei catecumeni e neofiti, 143: Odoardo Machirelli, Vita della Ven. madre Giovanna Francesca Fremiot di Chantal fondatrice dell'ordine della Visitatione, In Roma, a spese di Nicolò Angelo Ti-nassi, 1672.

ASVR, Fondo dei catecumeni e neofiti, 147: Francesco Ramirez, Vita e virtù della venerabile serva di Dio suor Maria Criocifissa della Con-cezzione dell'ordine di San Benedetto del Monastero di Palma, Venezia, presso Marino Rossetti, 1709.

ASVR, Fondo dei catecumeni e neofiti, 194: Gianbernardo De Ros-si, Della vana aspettazione degli ebrei del loro messia dal compimento di tutte le epoche, Roma, Tip. Marini e compagno, 1840.

ASVR, Fondo dei catecumeni e neofiti, senza collocazione: Gio-vanni Antonio Costanzi, La verità della cristiana religione contro le va-ne lusinghe de' moderni Ebrei, Roma, presso Giovanni Maria Sal-vioni, 1749.64

ASVR, Fondo dei catecumeni e neofiti, 31: Alessandro Diotallevi, Trattenimenti spirituali per chi desidera d'avanzarsi nella Servitù e nell'a-more della santissima Vergine dove si ragiona sopra le sue figlie e sopra gli evangeli delle domeniche dell'anno, In Venezia, presso Andrea Poletti, 1738.

63 Il domenicano Virgulti in questa sua opera riprende le accuse di omicidio rituale, che già

in altra circostanza avevano sollecitato la protesta degli Ebrei (v. supra, nota 58), e ripropone le critiche alle cerimonie e ai riti ebraici; a riguardo v. CAFFIERO, Battesimi forzati cit., p. 43-45.

64 Giovanni Antonio Costanzi, fu scrittore sopranumerario di lingua ebraica nella Biblio-teca Vaticana e lettore di lingua ebraica nel Collegio di Propaganda Fide; ex rabbino, converti-to, polemista antiebraico fu autore di opere conversionistiche, nonché di un Indice dei libri ebraici, cfr. CAFFIERO, I libri degli Ebrei. Censura e norme di revisione in una fonte inedita, in Censura ecclesiastica e cultura politica in Italia tra Cinquecento e Seicento. VI giornata Luigi Firpo. Atti del Convegno 5 marzo 1999, a c. di Cristina Stango, Firenze, Olschki, 2001, p. 203-223, su Costanzi, in parti-colare p. 207 e ss.

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TESTIMONIANZE DI NUCLEI LIBRARI NELL'ARCHIVIO STORICO DEL VICARIATO DI ROMA

§ 7. Elenco delle fonti inventariali e delle liste di versamento

Giunti al termine di questo rendiconto, solo parzialmente di natura cronachistica, e prima di passare all'elenco delle fonti inventariali che mi hanno messo «in condizione di stimare l'importanza, il rilievo, il pregio documentario, letterario e intellettuale» della raccolta, credo s'imponga una sorta di consuntivo che accompagni il lettore nella lettura e nell'esercizio interpretativo della descrizione dei testimoni di cui mi sono avvalsa.

La storia della presente biblioteca è improntata, al pari di tante altre, a un farsi e disfarsi, ad alternarsi di momenti di affezione e disaffezione, co-me attestano i documenti rimasti, la cui comune caratteristica è data però da una particolarità non insignificante: la mancanza di dati bibliografici edi-toriali che non consentono di accertare connotati e peculiarità. A questo ri-guardo, la loro singolarità è da ben evidenziare, poiché, in virtù di ciò, di-versamente da altre situazioni bibliotecarie, non si potranno integrare i te-stimoni in un'edizione complessiva. Malgrado la loro natura, che sostan-zialmente è quella di 'liste di versamento', esse, tuttavia, rimangono, al mo-mento, le uniche testimonianze, per quanto inusuali, che rispecchiano la bi-blioteca nei suoi vari stati (resi eloquenti, peraltro, anche dai diversi sistemi di collocazione dei libri adottati),65 attraverso le quali è possibile operare almeno un confronto quantitativo.

Nella lista che segue si è tentato ugualmente di stabilire una diacronia, di individuare, ove possibile, l'autore della lista e se ne è rappresentata la strut-tura di allestimento: altro non è stato possibile dire. Vorrei aggiungere, infi-ne, che non ho potuto visionare personalmente alcuni testimoni a causa di una norma del Regolamento della Biblioteca apostolica Vaticana attualmen-te in vigore66 e dunque per renderli facilmente riconoscibili al lettore sono stati contrassegnati con asterisco i documenti descritti di seconda mano.

L'elenco è disposto in ordine diacronico ed adotta una griglia descritti-va, in uso da tempo,67 che prevede i seguenti sette campi:

01. Data del ms; 02. Intestazione; 03. Luogo di Conservazione, collocazione, descrizione fisica;

65 Si mettano a confronto le liste descritte al n. [6] e al n. [14]. 66 Si tratta di «Lettera apostolica in forma di motu proprio con la quale viene promulgata

la legge sugli archivi della Santa Sede», 21 marzo 2005, Città del Vaticano, art. 41, «Modalità della consultazione», al comma 2: «Prima di essere posti in consultazione gli archivi storici della Santa Sede sono sottoposti a riordinamento e sono corredati con gli strumenti di de-scrizione e di ricerca. I singoli documenti sono numerati e timbrati».

67 Proposta più di un decennio fa da PIERO INNOCENTI, Metodi e criteri di stratigrafia bibliote-caria. L'inventario e il catalogo come strumenti di costruzione della copertura informativa, in UNIVERSITÀ DI NAPOLI FEDERICO II. DIPARTIMENTO DI DISCIPLINE STORICHE, Beni culturali. Ricerca. Didattica. Profili professionali, Napoli, Dipartimento di discipline storiche, 1994, p. 93-134.

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04. Fonte dell'intestazione; 05. Contenuto: descrizione e analisi; 06. Bibliografia del ms; 07. Data dei rilevamenti.

*[1] 01. 1662 02. Libri manuscritti Syriaci et Arabici consegnati nel Collegio dei Neophiti a Leone Allacci, primo Custode della Biblioteca Vaticana da Monsignor Antaldi. 03. Città del Vaticano, BAV, Chigi S. I. 1, c. 61r. 05. Di mano di Leone Allacci. 06. ODIER, La Bibliothèque Vaticane de Sixte IV à Pie XI cit., p. 241, p. 151, nota 53. Per la descrizione dei codici: LEVI DELLA VIDA, Ricerche cit., p. 405–436. *[2] 01. 1662 02. [Elenco dei 31 mss e uno stampato ceduti dal Collegio dei Neofiti alla Biblioteca Vaticana] 03. Città del Vaticano, BAV, Archivio della Biblioteca, X, c. 88r-v. 06. LEVI DELLA VIDA, Ricerche cit., p. 413: riproduce l'elenco. *[3] 01. 1662 02. Prezzo de libri Manuscritti Arabici e Siriaci hauuti dal Collegio dei neofiti di Roma per ri-metterli nella Biblioteca Vaticana, stimati dal Signor Abramo Ecchellense scrittore arabico di det-ta Vaticana. 03.Città del Vaticano, BAV, Archivio della Biblioteca, X, c. 85r. 05. Elenco sommario di mano di Leone Allacci. 06. LEVI DELLA VIDA, Ricerche cit, p. 412. *[4] 01. post 1662 02. [Catalogo di mss Arabici e Siriaci]. 03. Città del Vaticano, BAV, Archivio della Biblioteca, X, c. 82–84. 05. Levi Della Vida ipotizza che si tratti della descrizione di sei codici provenienti dal Collegio dei neofiti, descritti analiticamente da Giovanni Matteo Naironi. 06. LEVI DELLA VIDA, Ricerche cit., p. 412. *[5] 01. 1663, 24 marzo 02. Nota de libri dati dalla libraria Vatic.na al Coll(egio) de Neof(it)i di Roma per altri libri hauti dal d(etto) Collegio di valore di scudi 50. per ord(in)e di N.ro Sig.re. 03. Città del Vaticano, BAV, Archivio della Biblioteca, X, c. 89r–v. 05. Sono trenta numeri relativi a opere a stampa di vario argomento. Sottoscritto a c. 89v: «Jo Infra(scri)tto ho ricevuto da Monsig.re ill.mo Leone Allatio Primo Cu-stode della Libr(re)ria Vaticana lì soprad(ett)i libri in ricompensa di altrettanti Ma-

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noscritti in lingua Arabica, Siriaca, e Caldea leuati dal Coll(egio) de Neofiti e conse-gnati da me a d(ett)o Monsig.re Custode per ordine de N. Sig.re et sottoscritto da Monsig.re Nini sotto li xbre 1662. In fede etc. questo di 24 Marzo 1663. Fran.co m.a Antaldi (?) vic.rio gen.le (?)». 06. LEVI DELLA VIDA, Ricerche cit., p. 411. [6] 01. 1869 02. CATALOGO. / DELLA BIBLIOTECA DE L.L. P.P. / DE CATECUME-NI DI ROMA FATTO / NELL'ANNO / 1869. / da G.L. Loreti, il quale memore de benefici ricevuti / in detta Pia Casa nel tempo che vi fece dimora / volle con questo dare a suoi Benefattori / un piccolo attestato d'affetto e di / gratitudine. 03. Roma, ASVR, Catecumeni e Neofiti 370. Leg. in 1/8 di pergamena e c. mar-morizzata, punte in pergamena (43x 30 cm); 1 c. di guardia ant. e post.; [76] c. Sul recto della prima carta, segue il titolo vergato da altra mano: «vedi descrizione dei manoscritti / allegato dopo la lettera z / Quasi tutti i libri furono venduti / nel 1917 / G.B.». Altro titolo ms su etichetta in cop.: «Catalogo / della Biblioteca / 1869 / + manoscritti ebbraici / 1887». 04. Titolo ms. a c. [1]r. 05. Rubrica alfabetica contenente circa quarantacinque lemmi per pagina, divisa in tre finche: scaffale, descrizione, tomi. I lemmi sono così suddivisi: A: 110; B: 154; C: 152; D: 153; E: 37; F: 41; G: 88; H: 33; I: 30; K: 7; L: 82; M: 117; N: 47; 0: 17; P: 114; Q:2; R: 71; S: 122; T 82; V: 63; Z: 15; per un totale di 1526 unità. Risultano B, C, D le lettere sotto le quali sono elencate il maggior numero di opere. Gli scaffali, da intendersi come palchetti, risultano essere 102, dunque dovevano trovare posto mediamente quattordici volumi a palchetto. Il copista G.L. Loreti è da identificarsi con il musulmano di Costantinopoli Issack Ussen, quarantenne, che viene battezza-to nella chiesa del Monastero di S. Cecilia delle monache benedettine con il nome di Giuseppe Maria Luigi Loreti (10 dicembre 1868). 06. LE DEAUT, Jalons pour une histoire d'un manuscrit cit., p. 525. 07. 6 dicembre, 14 dicembre 2005. [7] 01. 1887 02. Descrizione / dei Manoscritti ebraici / della Biblioteca / P.C. dei Catecumeni / Roma / 1887. 03. Roma, ASVR, Pia casa dei catecumeni e neofiti, 370; 1 fasc. inserito dopo la let-tera Z all'interno del Catalogo sopra descritto al n. [6]. 1 fasc. cartaceo; [6] c (c. [5]v; [6]r-v bianche); 32,5 x 22 cm. A c. [2]r: «Descrizione / dei manoscritti ebraici / esi-stenti nella Biblioteca della P.C. dei Catecumeni». 04. Titolo a c. [1]r. 05. Elenca 27 unità (fornendo solo nome dell'autore e titolo e qualche annotazione sulla datazione e/o sulla provenienza) da c. [2]r a c. [5]r, in successione numerica diversa da quella contenuta nella lista descritta infra al n. [8], che elenca 42 pezzi. Copista: Vittorio Tedeschi (?), cfr. la ricevuta del compenso ricevuto di lire 40, a firma del medesimo, dat. 25 maggio 1887, conservata in ASVR, Pia casa dei cate-cumeni e neofiti 247, n. 109.

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06. LE DEAUT, Jalons pour une histoire d'un manuscrit cit., p. 525. 07. 6 dicembre 2005. [8] 01. 1891, 1. Aprile 02. Nota / dei manoscritti di proprietà della Pia Casa / dei Neofiti ora depositati nella Bibliote-ca / Vaticana. 03. Roma, ASVR, Pia casa dei catecumeni e neofiti, 23, fasc. 75. 1 fasc. cart.; [2] c. (c. [2]v bianca); 27,5x20,5 cm. Si tratta di una copia, come attesta la nota redatta da altra mano, in alto a destra del-la prima carta: «L'originale68 fu consegnato all'E.mo Sig. card. Rampolla segretario di Stato il 13 Aprile 1896». A c. [2]r: «Io qui sottoscritto Prefetto della Bibliote/ ca Vaticana, dichiaro di avere ricevuto in depo= / sito, e da restituirli ad ogni richiesta, per / mani del R.mo Mons. Lodovico Schüller Retto= / re della Pia Casa dei neofi-ti e da parte degli / E.mi Signori Cardinali Dep.i dello Stabilimento / i sopra nume-rati quarantadue codici ebrai= / ci. In fede del vero ho firmato di mia ma= / no la presente ricevuta. / Bibl. Vat. 1 Aprile 1891 / f.to Can. Isidoro Carini / N.B.Ciascun codice è munito della seguente / firma e del timbro della Pia Casa dei neofiti / li 1. Aprile 1891 / Ludovicus Can.cus Schüller / Rector». 04. Titolo a c. [1]r. 05. Nella c. [1]r-v elenca 42 pezzi, testi di filosofia, medicina, astronomia, gramma-tica ebraica, oltre che, ovviamente, testi religiosi, in successione numerica diversa da quella contenuta nella lista descritta supra al n. [7], che elenca 27 unità. Fornisce solo il nome dell'autore e il titolo. 06. LE DEAUT, Jalons pour une histoire d'un manuscrit cit., p. 526. Per il catalogo dei co-dici: SACERDOTE, I codici ebraici cit., p. 157-194. Sul codice Neofiti 1: LE DÉAUT, Jalons pour une histoire d'un manuscrit cit., p. 509-533; M. L. KLEIN, The notation of 'parasot ' in ms Neofiti 1, Jerusalem, The Hebrew Univer-sity, 1973; KLEIN, Notes on the printed of ms Neofiti 1, s.n.t., 1974; KLEIN, «Meturgeman» and Neofiti 1, Rome, Biblical Institute Press, 1978; J. A. LUND, The problem of E-xpressing 'Three Hundred' and the Like in the Language of Codex Neofiti 1, «Sefa-rad» 47, 1987, p. 149-157; A. SOMEK, Targumismi nel testo della 'Ketubbah', «Annali di storia dell'esegesi» 6, 1989, p. 39-50; G. M. VIAN, Interpretazioni giudaiche e cristiane anti-che del sogno di Giacobbe (Genesi 28, 10-22), «Augustinianum» 29, 1989, p. 307-332. Sul codice Neofiti 16: C. RIGO, Egidio Romano nella cultura ebraica: le versioni di Yehudah b. Mosheh Romano, «Documenti e studi sulla tradizione filosofica medievale» 5, 1994, p. 407. Sul codice Neofiti 46: J. P. ROTSCHILD, Quelques listes de livres hébreux dans les manuscrits de la bibliothèque nationale de Paris, «Revue d'histoire des textex» 17., 1987, p. 291-346. Sul codice Neofiti 47: Renseignements concernant les éditions et les travaux en cours, «Bulle-tin de philosophie medievale» 37, 1995, p. 5, p. 94; M. ZONTA, La tradizione ebraica degli scritti economici greci, «Athenaeum» 84., 1996, p. 553. Sul codice Neofiti 51: N. ALLONY-D.S. LOEWINGER, List of photocopies in the Institute [of Hebrew manuscripts], Jerusalem, Rubin Mass, 1968. Sul codice Neofiti 52: ARN. VAN LANTSSCHOOT, Inventaire des manuscripts syriaques

68 Il documento è conservato in BAV, Archivio Biblioteca 14, c. 439r-v.

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TESTIMONIANZE DI NUCLEI LIBRARI NELL'ARCHIVIO STORICO DEL VICARIATO DI ROMA

des fonds Vatican (490–631), Barberini orientali et Neofiti, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica vaticana, 1965 (Studi e testi, 243), p. 175-176. Sul codice Neofiti 54: G. GIANAZZA, Lettre de Makkîhâ († 1109) sur la vérité de la religion chrétienne, «Parola de l'Orient» 25, 2000, p. 494, p. 498; GIANAZZA, Traité de la démos-tration et de la direction, Kitâb al-burhân wa-l-ir›âd de ªalîbâ ibn Yûhannâ al-Mawºilî. Edition critique et traduction, «Parola de l'Orient» 22, 1997, p. 567, p. 569; BO HOLMBERG, A Reconsideration of the Kitâb al-Ma›dal, «Parola de l'Orient» 18, 1993, p. 259-273. Sul codice Neofiti 55: M. JAPUNDZIC', I codici slavi della Biblioteca Vaticana, «Ricerche slavistiche» 16, 1968-69, p. 101-111; A. DZUROVA-K. STANCˇEV-M. JAPUNDZIC', Ca-talogo dei manoscritti slavi della Biblioteca Vaticana, Sofia, Svjat, 1985; GIANNELLI- GRA-CIOTTI, Il messale croato-raguseo (Neofiti 55) della Biblioteca Apostolica Vaticana cit., con trascrizione del ms.; GRACIOTTI, La poesia medioevale croata e gli originali latini, «Ricer-che slavistiche» 36, 1989, p. 5-34; T. MRKONIJC', Alcune osservazioni su edizioni slave in occidente preparate dai Croati, in Christianity among the Slavs. The heritage of Saints Cyril and Methodius. Acts of the International Congress, Rome, Oct. 8-11, 1985, Roma 1988, p. 267-282. 07. 6 dicembre, 14 dicembre, 19 dicembre 2005.

[9] 01. Post Maggio 1892-ante 9 luglio 1893 02. Libri rari o curiosi. 03. Roma, ASVR, Pia casa dei catecumeni e neofiti, 23, fasc. 75. 1 foglio uso protocollo [2] c. (c. [2]v bianca); 27,5x20,5 cm. 04. Titolo a c. [1]r. 05. Elenca 73 unità, di cui fornisce il nome dell'autore e titolo e consistenza dei vo-lumi. 2 copie. 07. 6 dicembre, 14 dicembre, 19 dicembre 2005. [10] 01. Post Maggio 1892-ante 9 luglio 1893 02. Miscellanee. Tomo I-II. 03. Roma, ASVR, Pia casa dei catecumeni e neofiti, 23, fasc. 75. 1 foglio uso proto-collo [2] c. (c. [2]r-v bianca); 27,5x20,5 cm. 04. Titolo a c. [1]r. 05. Fornisce solo il nome dell'autore e titolo. 07. 6 dicembre, 14 dicembre 2005. [11] 01. Post Maggio 1892-ante 9 luglio 1893 02. Libri per la conversione degli Ebrei. 03. Roma, ASVR, Pia casa dei catecumeni e neofiti, 23, fasc. 75. 1 foglio uso proto-collo [2] c. (c. [2]r-v bianca); 27,5x20,5 cm. 04. Titolo a c. [1] r. 05. Elenca 33 unità, di cui fornisce solo il nome dell'autore, titolo e consistenza e-spressa in numero di volumi. Esiste una seconda copia su mezzo foglio uso proto-collo. 07. 6 dicembre, 14 dicembre 2005.

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MARIELISA ROSSI

[12] 01. Post Maggio 1892-ante 9 luglio 1893 02. Elenco dei Volumi esistenti nella / Biblioteca della Pia Casa dei Neo / fiti in Roma, per or-dine di colloca / mento. 03. Roma, ASVR, Pia casa dei catecumeni e neofiti, 23, fasc. 75. 1 fasc. ([14] c.; bianche c. [1]r-v, [12]v, [13]r-v, [14]r-v) 20x13,5 cm. 04. Titolo a c. [2]r. 05. Elenca 309 unità delle quali fornisce solo il nome dell'autore e titolo, disposte sistematicamente su nove scaffali: Scaffale I: 20 unità; Scaffale II: 23 unità; Scaffale III: 28 unità; Scaffale IV: 33 unità; Scaffale V: 45 unità; Scaffale VI: 47 unità; Scaffale VII: 39 unità; Scaffale VIII: 61 unità; Scaffale IX: 15 unità. L'indicazione di collocazione è diversa da quella indicata nell'Inventario del 1869. 07. 6 dicembre, 14 dicembre 2005. [13] 01. Post Maggio 1892-ante 9 luglio 1893 02. Elenco dei Libri esistenti nella / Biblioteca della Pia Casa dei Neofi- / ti in Roma 03. Roma, ASVR, Pia casa dei catecumeni e neofiti, 23, fasc. 75. 3 fasc. con nume-razione continua, per un totale di 106 p. num. a penna: fasc. 1: p. [2], 1-46; fasc. 2: p. 47-74; fasc. 3: p. 75-106; bianche le pp. [2] iniziali, p. 96 e p. 102-106. 20x13,5 cm. 04. Titolo a p. 1. 05. Elenca 311 unità delle quali fornisce il nome dell'autore e il titolo e collocazio-ne. Disposto tematicamente, nell'ordine: p. 1-2: Sacre Bibbie Ebraiche (12 unità); p. 2: Bibbie sacre ed Evangeli in Ebraico ed altre lingue (11 unità); p. 3-7: Commenti alla Bibbia, profeti, Talmud ed altri Libri sacri Ebraici (70 unità); p.7: Libri di pre-ghiere Ebraici ed altre lingue (3 unità); p. 8-9: Libri di preghiere in Lingua Ebraica (19 unità); p. 9-10: Dizionari ebraici ed altre Lingue e Concordanze (11 unità); p. 10: Grammatiche ebraiche (11 unità); p. 11: Libri vari Arabi e Caldaici (3 unità); p. 11: Sacre scritture in Greco e Latino (3 unità); p. 12: Commenti alle Sacre scritture in Latino (11 unità); p. 13: Libri Ebraici sconosciuti ed incompleti (14 unità); p. 14: Libri greci sconosciuti ed incompleti (5 unità); p. 14-16: Libri vari di Argomento re-ligioso in Greco ed in Latino (33 unità); p. 17-18: Libri di Argomento Religioso in Lingua Italiana (29 unità, di cui l'ultima depennata); p. 19-21: Libri di Letteratura Profana in Latino (38 unità); p. 21: Libri di letteratura profana in Italiano (8 unità); p. 22-23: Miscellanea (31 unità); p. 24-42: Elenco dei Volumi per ordine di collo-camento;69 p. 43-95: Elenco delle Materie contenute nei Volumi: Miscellanea (per un totale di 518 opuscoli); p. 97-101: Indice 07. 6 dicembre, 14 dicembre, 19 dicembre, 2005. [14] 01. Post 1906 02. Libri nella Credenza / dei Catecumeni. 03. Roma, ASVR, Pia casa dei catecumeni e neofiti, 23, fasc. 75. 3 fogli uso proto-

69 Vedi anche l'elenco al n. [12].

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TESTIMONIANZE DI NUCLEI LIBRARI NELL'ARCHIVIO STORICO DEL VICARIATO DI ROMA

collo (ultima pagina bianca) (27,5x20,5 cm). La data è ipotizzata sulla base di ele-menti interni. 04. Titolo a c. [1]r, ms a lapis, aggiunto posteriormente. Elenca ai n. 59, 60, 61, ris-pettivamente: Societé des Missions Etrangères, anno 1904, Societé des Missions Etrangères, anno 1905, Societé des Missions Etrangères, anno 1906. 05. Sono elencati ms a penna 153 unità, di cui si fornisce autore e titolo; privi di in-dicazione i numeri: 103, 138, 143-146, 151-152. Sono presenti tutti i libri per la conversione degli ebrei (elencati nella lista descritta al n. [11]), fatta eccezione per le seguenti opere ivi presenti al «n. 4. Dissertazione all'ebreo Tranquillo Corcos Vol. 1; n. 6. Grat. Dei, De messiae adventu (1500) Vol. 1; n. 32. Altercatio Synagogae et Ecclesiae; n. 33. Vincenti P.D. Giov., Il Messia venuto Vol. 1». 07. 6 dicembre, 14 dicembre 2005.

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