aggiornamento delle norme tecniche delle...
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Aggiornamento delle Norme Tecniche delle
Costruzioni
Prof. Ing. Enrico Spacone
Direttore, Dipartimento di Ingegneria e Geologia
Università di Chieti – Pescara
Seminario Annuale GLIS, 18/10/2013, Aeroporto Pescara
in collaborazione con i Proff. Franco Braga e Ivo Vanzi
NUOVI ORIENTAMENTI NORMATIVI 18/10/2013 prof. E. SPACONE 2
PREMESSA
LE RECENTI NORMATIVE ANTISISMICHE Italia
-O.P.C.M. 3274-3431 (2003) -O.P.C.M. 3431 (2005) Norme per edifici -Decreto Ministeriale 14/01/08 Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC-08) Europa -Eurocodice 8, versione 2005 -Eurocodice 8, Strutture Esistenti (2014?) Stati Uniti -NEHRP Recommended Seismic Provisions for New Buildings and Other Structures. 2009 Edition (FEMA P/750) -Minimum Design Loads for Buildings and Other Structures (ASCE/SEI 7-10) -IBC – International Building Code (2012)
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Osservazioni alle NTC-2008 a seguito della loro entrata in vigore (01/07/2009 – Legge 24 giugno 2009, n. 77) - Ordini degli Ingegneri - Consiglio Nazionale degli Ingegneri: gruppo di Lavoro di esperti strutturisti con il compito di raccogliere e coordinare le osservazioni provenienti dagli Ordini Provinciali (Circolare CNI n.424 30/05/2011) - Regioni - Imprese - Studi di progettazione
NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI D.M.14/01/08 (NTC-2008)
PREMESSA
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NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI D.M.14/01/08 (NTC-2008) Capitolo 1 – Oggetto Capitolo 2 – Sicurezza e prestazioni attese Capitolo 3 – Azioni sulle costruzioni Capitolo 4 – Costruzioni civili e industriali Capitolo 5 – Ponti Capitolo 6 – Progettazione geotecnica Capitolo 7 – Progettazione per azioni sismiche Capitolo 8 – Costruzioni esistenti Capitolo 9 – Collaudo Statico Capitolo 10 – Redazione dei progetti strutturali esecutivi e delle relazioni di calcolo Capitolo 11 – Materiali e prodotti per uso strutturale Capitolo 12 – Riferimenti tecnici
In corsivo le parti revisionate In rosso le parti revisionate e
d’interesse per la presentazione
PREMESSA
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LA REVISIONE DELLE NTC 2008
L’ATTIVITÀ DI REVISIONE Decreto del Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici
n. 6403 del 18.05.2011
CABINA di REGIA (CdR) + 11 GRUPPI dI LAVORO (GdL)
Aspetti Comuni • Uniformazione alle Norme europee di prodotto ed agli Eurocodici
• Correzione degli errori rilevati
• Uniformazione della terminologia
• Introduzione di aspetti mancanti
• Chiarimento del testo
• Miglioramento della struttura della forma espositiva del testo
• Progressi tecnici scientifici del settore
• Ascolto delle parti interessate (GdL “servizi” ed “imprese”)
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LE PRINCIPALI MODIFICHE
• Chiarimento sull’oggetto e campo di applicazione delle NTC
Ai fini della presente norma si intendono per “costruzioni civili” tutte quelle stabilmente collocate
sul territorio o che intervengano con modifiche sostanziali sulle costruzioni esistenti, le quali, per
dimensioni, forma e materiali impiegati possono costituire un pericolo per la pubblica incolumità.
Tutte le costruzioni così intese debbono rispondere alle leggi ed alle norme vigenti, sia per
quanto attiene le disposizioni tecniche di seguito indicate, che per gli adempimenti amministrativi
• Coordinamento con la proposta di revisione del DPR 380/2001 (Testo unico delle
disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia)
• Citazione esplicita delle opere geotecniche degli interventi sugli edifici esistenti
• Coordinamento con gli adempimenti tecnico-amministrativi del collaudo (Cap.9)
Cap.1 – Oggetto
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LE PRINCIPALI MODIFICHE
2.1 Principi fondamentali e 2.2.3 Verifiche
•Inserimento di prescrizioni specifiche sulla sicurezza ANTINCENDIO
2.2.4 e 2.2.5 (nuovi paragrafi)
•Sintesi delle prescrizioni sulla DURABILITÀ in un unico paragrafo
•Precisazioni sul concetto di ROBUSTEZZA
2.3 Valutazione della sicurezza
•Migliore esposizione dei principi sulla SICUREZZA (Pt. 2.3)
Cap.2 – Sicurezza e Prestazioni attese
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LE PRINCIPALI MODIFICHE
2.4 Vita nominale, classi d’uso e periodo di riferimento
•Revisione di fondo delle prescrizioni sulla vita nominale
•Vita nominale
•Estensione del concetto di classe d’uso alle azioni non solo sismiche
•Estensione del concetto di periodo di riferimento al sisma e al vento
Cap.2 – Sicurezza e Prestazioni attese (strutture nuove)
Per un’opera di nuova realizzazione la cui fase di costruzione abbia una durata PN, la vita
nominale relativa a tale fase di costruzione dovrà essere assunta non inferiore a PN e comunque
non inferiore a 5 anni.
Le verifiche sismiche di opere di tipo 1 e in fase di costruzione possono omettersi quando il
progetto preveda che tale condizione permanga per meno di 2 anni.
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LE PRINCIPALI MODIFICHE
Cap.2 – Sicurezza e Prestazioni attese (str. Esistenti) La vita nominale delle opere esistenti che siano sottoposte a verifiche di sicurezza o a interventi
strutturali e/o geotecnici di adeguamento (§ 8.4.1) o di miglioramento (§ 8.4.2), deve rispettare
i limiti riportati nella Tab. 2.4.Ib; diversamente si dovrà intervenire nei modi indicati nel cap. 8.
Le verifiche sismiche di opere di tipo 1 e in fase di intervento possono omettersi quando il
progetto preveda che tale condizione permanga per meno di 1 anno.
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LE PRINCIPALI MODIFICHE
2.7 Verifiche alle tensioni ammissibili (PROPOSTA DI ELIMINAZIONE; PROBABILE)
Condizione su ag·S, anziché alle classi di sismicità presenti nel DM96
Cap.2 – Sicurezza e Prestazioni attese
ZONE SISMICHE SOSTITUITE DA VALORE DI
PGA*S
ZONA 4 E’ ELIMINATA ED E’ STATA DI FATTO
RIDEFINITA COME ag·S ≤ 0,07g
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LE PRINCIPALI MODIFICHE
3.2.2 Categorie di sottosuolo e condizioni topografiche
• Riscrittura delle prescrizioni riguardanti le categorie del sottosuolo
Cap.3 – Azioni sulle Costruzioni
Ai fini della definizione dell’azione sismica di progetto, si deve valutare l’effetto della
risposta sismica locale mediante specifiche analisi, da eseguire con le modalità indicate nel
§ 7.11.3.
In alternativa si può fare riferimento a un approccio semplificato che si basa sulla
classificazione del sottosuolo, qualora le condizioni stratigrafiche e le proprietà dei terreni
siano chiaramente riconducibili alle categorie definite in Tab. 3.2.II.
Fatta salva la necessità della caratterizzazione geotecnica dei terreni nel volume
significativo, intesa come la parte di sottosuolo influenzata, direttamente o indirettamente,
dalla costruzione del manufatto e che influenza il manufatto stesso, la misura diretta della
velocità di propagazione delle onde di taglio, VS, è fortemente raccomandata ai fini della
classificazione del sottosuolo
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LE PRINCIPALI MODIFICHE
Cap.3 – Azioni sulle Costruzioni (SOTTOSUOLI)
Per queste cinque categorie di sottosuolo, le azioni sismiche sono definibili come descritto al §
3.2.3 delle presenti norme.
Per qualsiasi condizione di sottosuolo non classificabile nelle categorie precedenti, è necessario
predisporre specifiche analisi di risposta locale per la definizione delle azioni sismiche.
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LE PRINCIPALI MODIFICHE
3.2.3.4 Spettri di progetto per gli SLE, 3.2.3.5 Spettri di progetto per gli SLU e
3.2.3.6 Impiego di accelerogrammi
•Definizione più precisa degli stati limite per l’azione sismica; SL SOSTANZIALMENTE
INVARIATI
Cap.3 – Azioni sulle Costruzioni
3.2.3.4 SPETTRI DI PROGETTO PER LO STATO LIMITE DI OPERATIVITÀ (SLO)
Per lo stato limite di operatività lo spettro di progetto Sd(T) da utilizzare, sia per le componenti
orizzontali che per la componente verticale, è lo spettro elastico corrispondente, riferito alla
probabilità di superamento nel periodo di riferimento PVR considerata (v. §§ 2.4 e 3.2.1).
3.2.3.5 SPETTRI DI PROGETTO PER GLI STATI LIMITE DI DANNO (SLD), DI
SALVAGUARDIA DELLA VITA (SLV) E DI PREVENZIONE DEL COLLASSO (SLC)
Qualora le verifiche agli stati limite di danno e di salvaguardia della vita non vengano effettuate
tramite l’uso di opportuni accelerogrammi ed analisi dinamiche al passo, ai fini del progetto o
della verifica delle costruzioni le capacità dissipative delle strutture possono essere considerate
attraverso una riduzione delle forze elastiche, che tenga conto in modo semplificato della
capacità dissipativa anelastica della struttura, della sua sovraresistenza, dell’incremento del suo
periodo proprio di vibrazione a seguito delle plasticizzazioni.
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LE PRINCIPALI MODIFICHE
3.2.3.4 Spettri di progetto per gli SLE, 3.2.3.5 Spettri di progetto per gli SLU e
3.2.3.6 Impiego di accelerogrammi
•Definizione più precisa degli stati limite per l’azione sismica
Cap.3 – Azioni sulle Costruzioni (CALCOLO SPOSTAMENTI)
Le verifiche allo stato limite di prevenzione del collasso (SLC), a meno di specifiche
indicazioni, si svolgeranno soltanto in termini di duttilità e solo qualora le verifiche in
duttilità siano richieste (v.§7.3.6.1), accertando che la capacità in duttilità locale e globale
della costruzione sia almeno pari:
· a 1,5 volte la domanda in duttilità valutata in corrispondenza dello SLV, nel caso si
utilizzino modelli lineari,
· alla domanda in duttilità allo SLC, nel caso si utilizzino modelli non lineari.
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Le principali novità del capitolo 7 delle Norme tecniche per le costruzioni riguardano:
Eliminazione delle zone sismiche e conseguente sistematico riferimento ad ag∙S;
Chiarimento su comportamento dissipativo e non dissipativo e relativi fattori di comportamento (i vecchi fattori di struttura);
Chiarimento del concetto di progettazione in capacità (capacity design, vecchia gerarchia delle resistenze);
Riorganizzazione delle verifiche per elementi strutturali, non strutturali ed impianti e per tipologia di verifica (rigidezza, resistenza e duttilità);
NTC 2013 – Capitolo 7 Novità principali rispetto a NTC 2008
NTC 2013: LE PRINCIPALI NOVITA' RISPETTO A NTC 2008
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NTC 2013: LE PRINCIPALI NOVITA' RISPETTO A NTC 2008
NTC 2013 – Capitolo 7 Novità principali rispetto a NTC 2008
Le principali novità del capitolo 7 delle Norme tecniche per le costruzioni riguardano:
C.A.
integrazioni sui dettagli costruttivi per la duttilità e possibilità di eseguire le verifiche in maniera esplicita nelle zone dissipative dei pilastri di base;
Possibilità di impiego del confinamento del calcestruzzo nell’analisi strutturale, in coerenza con quanto introdotto al cap. 4;
Riorganizzazione e allineamento all’EC8 delle regole di progetto delle pareti in c.a.;
ACCIAIO
Riorganizzazione e allineamento all’EC8 delle regole di progetto delle strutture d’acciaio secondo la progettazione in capacità;
Ridefinizione dei coefficienti di sovraresistenza del materiale e delle struttura per le costruzioni d’acciaio;
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NTC 2013: LE PRINCIPALI NOVITA' RISPETTO A NTC 2008
NTC 2013 – Capitolo 7 Novità principali rispetto a NTC 2008
Nel cap. 7 scompare qualsiasi riferimento alle zone, inclusa la zona 4. Si definiscono, in premessa, le modalità di progetto delle costruzioni ricadenti in siti a bassa sismicità.
Le costruzioni caratterizzate, nei confronti dello SLV, da agS ≤ 0,07 g devono essere progettate e verificate come segue:
si considera la combinazione di azioni definita nel § 3.2.4, applicando, in due direzioni ortogonali, il sistema di forze orizzontali definito dall’espressione [7.3.6] e assumendo Fh = 0,10 W l per tutte le tipologie;
si richiede la sola verifica nei confronti dello SLV;
si utilizza in generale una “progettazione non dissipativa”, quale definita nel § 7.2.2; qualora si scelga una “progettazione dissipativa”, quale definita nel § 7.2.2, si possono impiegare, in classe di duttilità CD“B”, valori unitari per i coefficienti gRd di cui alla Tab. 7.2.I;
nel caso di edifici fino a due piani, ……, non è richiesto il rispetto dei requisiti di rigidezza e resistenza degli orizzontamenti di cui al § 7.2.2.
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NTC 2013: LE PRINCIPALI NOVITA' RISPETTO A NTC 2008
NTC 2013 – Capitolo 7 Novità principali rispetto a NTC 2008
Nel par. 7.2.2 si introducono i concetti di elemento strutturale primario ed elemento strutturale secondario.
§ 7.2.2 - Criteri generali di progettazione dei sistemi strutturali
Le costruzioni devono essere dotate di sistemi strutturali che garantiscano rigidezza, resistenza e duttilità nei confronti delle due componenti orizzontali delle azioni sismiche, tra loro ortogonali.
I sistemi strutturali sono composti di elementi strutturali primari ed eventuali elementi strutturali secondari. Agli elementi strutturali primari è affidata l’intera capacità antisismica del sistema; gli elementi strutturali secondari sono progettati per resistere ai soli carichi verticali (v. § 7.2.3).
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NTC 2013 – Capitolo 7
Il par. 7.2.2 fornisce la definizione di progettazione in capacità e specifica le modalità operative per il conseguimento degli obiettivi di base.
§ 7.2.2 - Criteri generali di progettazione dei sistemi strutturali
PROGETTAZIONE IN CAPACITÀ E FATTORI DI COMPORTAMENTO
Sia per LA CD”A” SIA PER LA CD”B”, s’impiegano i procedimenti tipici della PROGETTAZIONE IN CAPACITÀ. Nelle sole costruzioni di muratura, essi s’impiegano dove esplicitamente specificato.
Questa progettazione HA LO SCOPO DI ASSICURARE ALLA STRUTTURA DISSIPATIVA UN COMPORTAMENTO DUTTILE ed opera come segue:
distingue gli elementi e i meccanismi, sia locali sia globali, in duttili e fragili;
mira ad evitare le rotture fragili locali e l’attivazione di meccanismi globali fragili o instabili;
mira a localizzare le dissipazioni di energia per isteresi in zone degli elementi duttili a tal fine individuate e progettate, dette “dissipative” o “duttili”, coerenti con lo schema strutturale adottato.
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NTC 2013 – Capitolo 7
I fattori di sovraresistenza sono riportati nella tab. 7.2.I, suddivisi per tipologia strutturale, elementi strutturali, tipo di progettazione in capacità e classi duttilità.
Tipologia strutturale Elementi strutturali Progettazione in capacità γRd
CD”A” CD”B”
C.a. gettata in opera
Travi (§ 7.4.4.1.1) Taglio 1,20 1,00
Pilastri (§ 7.4.4.2.1) Pressoflessione [7.4.4] 1,30 1,30
Taglio [7.4.5] 1,30 1,10
Nodi trave-pilastro (§ 7.4.4.3.1)
Taglio [7.4.6-7, 7.4.11-12] 1,20 1,00
Pareti (§ 7.4.4.5.1) Taglio [7.4.13-14] 1,20 -
Prefabbricata a struttura intelaiata
Collegamenti di tipo a) (§ 7.4.5.2.1)
Flessione e taglio 1,20 1,10
Collegamenti di tipo b) (§ 7.4.5.2.1)
Flessione e taglio 1,35 1,20
Prefabbricata a pilastri isostatici
Collegamenti di tipo fisso (§ 7.4.5.2.1)
Taglio 1,35 1,20
Acciaio Si impiega il fattore di sovraresistenza γov definito al § 7.5.1
Colonne (§ 7.5.4.2) Pressoflessione [7.5.10] 1,30 1,30
Composta acciaio-calcestruzzo
Si impiega il fattore di sovraresistenza γov definito al § 7.5.1
Colonne (§ 7.6.6.2) Pressoflessione [7.6.7] 1,30 1,30
Legno Collegamenti 1,30-1,60 1,10-1,30
Muratura armata con progettazione in capacità
Pannelli murari (§ 7.8.1.7)
Taglio - 1,50
Ponti Si impiegano i fattori di sovraresistenza definiti al § 7.9.5
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NTC 2013: LE PRINCIPALI NOVITA' RISPETTO A NTC 2008
NTC 2013 – Capitolo 7 Novità principali rispetto a NTC 2008
Il par. 7.2.4 fornisce indicazioni per la progettazione e l’installazione antisismica degli impianti, chiarendo le specifiche responsabilità di produttore, installatore e progettista strutturale.
§ 7.2.4 - Criteri di progettazione degli impianti
Il presente paragrafo fornisce indicazioni utili per la progettazione e l’installazione antisismica degli impianti, intesi come insieme di: impianto vero e proprio, dispositivi di alimentazione dell’impianto, collegamenti tra gli impianti e la struttura principale.
[…]
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NTC 2013: LE PRINCIPALI NOVITA' RISPETTO A NTC 2008
NTC 2013 – Capitolo 7 Novità principali rispetto a NTC 2008
§ 7.2.4 - Criteri di progettazione degli impianti
[…]
A meno di contrarie indicazioni delle norme nazionali di riferimento, della progettazione antisismica degli impianti è responsabile il produttore, della progettazione antisismica degli elementi di alimentazione e collegamento è responsabile l’installatore, della progettazione antisismica degli orizzontamenti, delle tamponature e dei tramezzi a cui si ancorano gli impianti è responsabile il progettista strutturale.
Il par. 7.2.4 fornisce indicazioni per la progettazione e l’installazione antisismica degli impianti, chiarendo le specifiche responsabilità di produttore, installatore e progettista strutturale.
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NTC 2013: LE PRINCIPALI NOVITA' RISPETTO A NTC 2008
NTC 2013 – Capitolo 7 Novità principali rispetto a NTC 2008
§ 7.2.4 - Criteri di progettazione degli impianti
[…]
La capacità dei diversi elementi funzionali costituenti l’impianto, compresi gli elementi strutturali che li sostengono e collegano, tra loro e alla struttura principale, deve essere maggiore della domanda sismica corrispondente a ciascuno degli stati limite da considerare (v. § 7.3.6). È compito del progettista della struttura individuare la domanda, mentre è compito del fornitore e/o dell’installatore fornire impianti e sistemi di collegamento di capacità adeguata.
Il par. 7.2.4 fornisce indicazioni per la progettazione e l’installazione antisismica degli impianti, chiarendo le specifiche responsabilità di produttore, installatore e progettista strutturale.
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NTC 2013: LE PRINCIPALI NOVITA' RISPETTO A NTC 2008
NTC 2013 – Capitolo 7 Novità principali rispetto a NTC 2008
Tabelle 7.3.I e 7.3.II
Nella nuova versione della norma, il fattore di struttura delle NTC 2008 viene rinominato “fattore di comportamento”.
Per ciascuno degli stati limite e dei metodi di analisi considerati, nella tabella 7.3.I sono riportati:
• per l’analisi lineare, i valori da attribuire al fattore di comportamento q;
• per l’analisi non lineare, le modalità di modellazione dell’azione sismica.
La tabella 7.3.II fornisce i valori massimi del valore di base q0 del fattore di comportamento per diverse tecniche costruttive ed in funzione della tipologia strutturale e della classe di duttilità.
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NTC 2013: LE PRINCIPALI NOVITA' RISPETTO A NTC 2008
NTC 2013 – Capitolo 7 Novità principali rispetto a NTC 2008
Tabella 7.3.I – Valori di q e modalità di modellazione dell’azione
sismica
STATI LIMITE
Lineare (Dinamica e Statica) Non Lineare (Dissipativo)
Dissipativo Non Dissipativo Dinamica Statica
SLE SLO (*) (*)
§ 7.3.4.1 § 7.3.4.2 SLD q ≤ 1,5 (**) q ≤ 1,5 (**)
SLU SLV q ≥ 1,0 (**) q ≤ 1,5 (***)
SLC --- ---
(*) (v. § 3.2.3.4), (**) (v. § 3.2.3.5), (***) (v. § 3.2.3.5 e la tabella 7.3.II)
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NTC 2013: LE PRINCIPALI NOVITA' RISPETTO A NTC 2008
NTC 2013 – Capitolo 7 Novità principali rispetto a NTC 2008
Tabella 7.3.II – Valori massimi del valore di base q0 del fattore di comportamento per diverse tecniche costruttive ed in funzione della tipologia strutturale e della classe di duttilità CD
q0
Tipologia strutturale CD”A” CD”B”
Costruzioni di calcestruzzo (§ 7.4.3.2)
Strutture a telaio, a pareti accoppiate, miste (v. § 7.4.3.1) 4,5 au/ a1 3,0 au/ a1
Strutture a pareti non accoppiate (v. § 7.4.3.1) 4,0 au/ a1 3,0
Strutture deformabili torsionalmente (v. § 7.4.3.1) 3,0 2,0
Strutture a pendolo inverso (v. § 7.4.3.1) 2,0 1,5
Strutture a pendolo inverso intelaiate monopiano (v. § 7.4.3.1)
3,5 2,5
Costruzioni con struttura prefabbricata (§ 7.4.5.1)
Strutture a pannelli 4,0 αu/α1 3,0
Strutture monolitiche a cella 3,0 2,0
Strutture a pilastri isostatici 2,5 (luglio) 1,5 (luglio)
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NTC 2013: LE PRINCIPALI NOVITA' RISPETTO A NTC 2008
NTC 2013 – Capitolo 7 Novità principali rispetto a NTC 2008
Tabella 7.3.II – Valori massimi del valore di base q0 del fattore di comportamento per diverse tecniche costruttive ed in funzione della tipologia strutturale e della classe di duttilità CD
q0
Tipologia strutturale CD”A” CD”B”
Costruzioni d’acciaio (§ 7.5.2.2) e composte di acciaio-calcestruzzo (§ 7.6.2.2)
Strutture intelaiate
Strutture con controventi eccentrici 5,0 αu/α1 4,0
Strutture con controventi concentrici a diagonale tesa attiva
Strutture con controventi concentrici a V
4,0 2,5
4,0 2,0
Strutture a mensola o a pendolo inverso 2,0 αu/α1 2,0
Strutture intelaiate con controventi concentrici 4,0 αu/α1 4,0
Strutture intelaiate con tamponature in murature 2,0 2,0
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NTC 2013: LE PRINCIPALI NOVITA' RISPETTO A NTC 2008
NTC 2013 – Capitolo 7 Novità principali rispetto a NTC 2008
Tabella 7.3.II – Valori massimi del valore di base q0 del fattore di comportamento per diverse tecniche costruttive ed in funzione della tipologia strutturale e della classe di duttilità CD
q0
Tipologia strutturale CD”A” CD”B” Costruzioni di legno (§ 7.7.3)
Pannelli di parete a telaio leggero chiodati con diaframmi incollati, collegati mediante chiodi, viti e bulloni Strutture reticolari iperstatiche con giunti chiodati
2,0÷3,0 -
Portali iperstatici con mezzi di unione a gambo cilindrico (se sono rispettate le prescrizioni contenute nel § 7.7.3.1)
2,0÷4,0 -
Pannelli di parete a telaio leggero chiodati con diaframmi chiodati, collegati mediante chiodi, viti e bulloni.
2,0÷5,0 -
Pannelli di parete incollati a strati incrociati, collegati mediante chiodi, viti, bulloni Strutture reticolari con collegamenti a mezzo di chiodi, viti, bulloni o spinotti Strutture cosiddette miste, ovvero con intelaiatura (sismo-resistente) in legno e tamponature non portanti
- 2,0÷2,5
Portali iperstatici con mezzi di unione a gambo cilindrico (valori ridotti se sono rispettate le prescrizioni minime contenute nel § 7.7.3.1)
- 2,0÷2,5
Strutture isostatiche in genere, compresi portali isostatici con mezzi di unione a gambo cilindrico, e altre tipologie strutturali
- 1,5÷2,5
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NTC 2013: LE PRINCIPALI NOVITA' RISPETTO A NTC 2008
NTC 2013 – Capitolo 7 Novità principali rispetto a NTC 2008
Tabella 7.3.II – Valori massimi del valore di base q0 del fattore di
comportamento per diverse tecniche costruttive ed in funzione della tipologia strutturale e della classe di duttilità CD
q0
Tipologia strutturale CD”A” CD”B”
Costruzioni di muratura (§ 7.8.1.3)
Costruzioni di muratura ordinaria - 1,75 αu/α1
Costruzioni di muratura armata - 2,5 αu/α1
Costruzioni di muratura armata con progettazione in capacità
- 3,0 αu/α1
Costruzioni di muratura confinata - 2,0 αu/α1
Costruzioni di muratura confinata con progettazione in capacità
- 3,0 αu/α1
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NTC 2013: LE PRINCIPALI NOVITA' RISPETTO A NTC 2008
NTC 2013 – Capitolo 7 Novità principali rispetto a NTC 2008
Il par. 7.3.6 definisce le verifiche degli elementi strutturali, degli elementi non strutturali e degli impianti, in funzione dello stato limite considerato e della classe d’uso. Le verifiche da eseguire, in termini di rigidezza (RIG), resistenza (RES), duttilità (DUT), (impianti) stabilità (STA) e funzionamento (FUN) sono riassunte nella tabella 7.3.III, distinte per comportamento strutturale non dissipativo e comportamento strutturale dissipativo.
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NTC 2012: LE PRINCIPALI NOVITA' RISPETTO A NTC 2008
NTC 2012 – Capitolo 7 Novità principali rispetto a NTC 2008
STATI LIMITE
CU I CU II CU III e IV
ST ST NS IM ST NS IM(*)
SLE
SLO RIG FUN
SLD RIG RIG
SLU
SLV RES RES STA STA RES STA STA
SLC DUT DUT
Tab. 7.3.III – Stati limite di elementi strutturali primari, elementi non strutturali e impianti
(*) Per le sole CU III e IV, nella categoria Impianti ricadono anche gli arredi.
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NTC 2012 – Capitolo 7 Novità principali rispetto a NTC 2008
§ 7.3.6 - RISPETTO DEI REQUISITI NEI CONFRONTI DEGLI STATI LIMITE
Per tutti gli elementi strutturali primari e secondari, gli elementi non strutturali e gli impianti si deve verificare che il valore di ciascuna domanda di progetto, definito dalla tabella 7.3.III per ciascuno degli stati limite richiesti, sia inferiore al corrispondente valore della capacità di progetto.
Le verifiche degli elementi strutturali primari (ST) si eseguono, come sintetizzato nella tabella 7.3.III, in dipendenza della Classe d’Uso (CU):
nel caso di COMPORTAMENTO STRUTTURALE NON DISSIPATIVO, in termini di RIGIDEZZA (RIG) E DI RESISTENZA (RES), senza applicare le regole specifiche dei dettagli costruttivi e della progettazione in capacità;
nel caso di comportamento strutturale dissipativo, in termini di rigidezza (RIG), di resistenza (RES) e di duttilità (DUT), applicando le regole specifiche dei dettagli costruttivi e della progettazione in capacità.
Le verifiche degli elementi strutturali secondari (NS) si effettuano solo in termini di duttilità, tenendo conto delle non linearità geometriche.
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Costruzioni di calcestruzzo con struttura prefabbricata
Per le costruzioni prefabbricate sono (generalmente) stati allineati i fattori di comportamento all’EC8, dedicando particolare attenzione ai dettagli costruttivi per la duttilità ed ai collegamenti.
§ 7.4.5.1 - Tipologie strutturali e fattori di comportamento
[…] Nelle strutture a pilastri isostatici, la dissipazione di energia avviene unicamente nelle sezioni dei pilastri allo spiccato dalle fondazioni o dalla struttura scatolare rigida di base di cui al § 7.2.1. Per assicurare l’efficacia di tale dissipazione, è richiesta la verifica di duttilità in tali zone, indipendentemente dai particolari costruttivi adottati. A tal fine, non è consentito il ricorso alla [7.4.28] di cui al § 7.4.6.2.2.
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Costruzioni di calcestruzzo con struttura prefabbricata
§ 7.4.5.2 - Collegamenti
I collegamenti tra gli elementi prefabbricati - e tra questi e le fondazioni - condizionano in modo sostanziale il comportamento statico dell’organismo strutturale e la sua risposta sotto azioni sismiche.
I collegamenti tra gli elementi prefabbricati, strutturali e non, devono essere appositamente progettati per garantire le condizioni di vincolo previste dallo schema strutturale adottato e per possedere capacità di spostamento e di resistenza maggiori delle corrispondenti domande.
I DISPOSITIVI MECCANICI CHE REALIZZANO TALI COLLEGAMENTI DEVONO ESSERE QUALIFICATI SECONDO LE PROCEDURE DI CUI AL § 11.8.
(in ordine gerarchico: CE=norma armonizzata OR cap. 11 OR BTE OR CIT OR DEPOSIT.STC)
BTE=benestare tecnico europeo CIT=certif.idon. Tecn. STC=serv.tecn.centr.
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Strutture Esistenti
• Viene meglio specificato quando devono essere fatte le verifiche di sicurezza su strutture esistenti
• Considerazioni esplicite sulle verifiche in fondazione
• Discussione in corso sulla definizione dei livelli conoscenza
• Discussione sul numero di prove richieste
• Discussione sul valore di resistenza del materiale da assumere
• Dovrebbero scomparire i livelli di confidenza
• Possibile diminuzione dell’azione sismica sulla base della conoscenza della struttura
• Concetti definiti nelle NTC2013, valori dei coeff. Definiti nella Circolare attuativa