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___________________________________________________________________________________________________ D:\DATA\File97\Word\Bretagnalegendavideoproiezione.Docx Foto di Adriano Mascherin © 1 di 34 Multivisione con immagini di Adriano Mascherin Questa relazione è stata realizzata per dare delle informazioni in più a chi ha visto la proiezione “BRETAGNA & NORMANDIA tra terra, oceano e cielo sulle ali del vento” in quanto durante la proiezione non è possibile esporre tutte queste informazioni, anche perché , secondo me, disturberebbe la visione delle immagini alle quali dobbiamo lasciare il compito di suscitare nell’osservatore interesse, emozioni indipendentemente dalla specificità dei luoghi e della storia di cui sono stati testimoni. E’ chiaro che la conoscenza della storia aiuta a capire il perché e come si sono trasformati i luoghi ripresi soprattutto le opere dell’uomo, mentre la trasformazione della natura segue il suo corso lento e, sempre più disturbato dall’uomo. Per una documentazione esaustiva non bastano certo queste poche pagine, ci vorrebbero volumi ma, questa non era la mia intenzione, ho voluto solo dare qualche accenno che poi potrà essere approfondito da ognuno secondo la propria curiosità e interesse. Molte informazioni sono state tradotte dal francese, lingua che conosco poco, quindi mi scuserete se trovate delle frasi poco chiare o scritte male. Ora veniamo al viaggio. Mi è sempre piaciuto viaggiare ma, per motivi economici prima, e di lavoro dopo i miei viaggi erano limitati all’Italia e nel periodo di Agosto che ha la maggior densità turistica con i conseguenti disagi. Da alcuni anni sono in pensione e compatibilmente con i problemi familiari mi sto dedicando ai viaggi, che organizzo autonomamente attingendo informazioni dalle guide, da internet, da relazioni di viaggio di altri turisti che le hanno condivise sulla rete, da google earth dove sono anche pubblicate le foto dei luoghi. La scelta delle mete è fatta in base alla situazione contingente, se si fa il viaggio da soli o con altre persone, il periodo di disponibilità. La Bretagna era una delle mete che avevo sempre presente cosicché a fine 2011 l’ho proposta a mia moglie che l’ha condivisa e dal quel momento è iniziata la raccolta di informazioni per organizzare il viaggio. Dapprima ho individuato i punti di interesse che mi sono segnato su una agenda con le coordinate geografiche e su google earth con un segna posto. I punti di interesse sono stati individuati seguendo il percorso costiero, ne avevo raccolto circa 300 che poi sono stati sfoltiti a 200. Averli segnati sulle mappe fotografiche di google earth mi ha aiutato a fissare il percorso. Quindi su una database (foglio elettronico) ho iniziato a scrivere la sequenza dei luoghi da visitare, riportando la località, sintesi delle cose da vedere, coordinate geografiche (per il navigatore) distanze in km dal luogo precedente, tempo di viaggio, tempo di visita ed eventuali orari di apertura (se musei, castelli) con relativi costi. Quando la somma dei tempi di viaggio e di visita arrivavano a 10 ore circa cambiavo giorno. Finita la stesura del percorso erano da definire le strutture per il pernottamento; sempre utilizzando internet con i vari motori di ricerca sono andato ad individuare per ogni luogo 5-6 hotel o b&b scegliendo quello che ritenevo il più comodo ed economico che ho riportato sul piano di viaggio. Naturalmente in un altro database ho inserito tutti i dati degli hotel (denominazione, indirizzo, telefono, prezzo e servizi forniti, indirizzo e-mail e sito) in questo modo se l’hotel scelto non era disponibile si passava al successivo. Nella scelta degli hotel ho tenuto conto di cambiare il meno possibile struttura anche facendo qualche km di strada in più. Risultato preventivo: 43 giorni di viaggio (dei quali 4 tra andata e ritorno per raggiungere la Bretagna), 200 punti di interesse, 24 cambi di hotel, 6500 km, 6000€ di costo. Fatto il riesame del viaggio ho stampato poi la documentazione e l’ho messa su un raccoglitore, aggiungendo mappe topografiche dei luoghi o piantine delle città, tabelle con gli orari delle maree, tabelle con direzione e orari alba e tramonto (per la fotografia). Eravamo pronti per il viaggio e cosi il 26-5-2012 siamo partiti

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Multivisione con immagini di Adriano Mascherin

Questa relazione è stata realizzata per dare delle informazioni in più a chi ha visto la proiezione “BRETAGNA &

NORMANDIA tra terra, oceano e cielo sulle ali del vento” in quanto durante la proiezione non è possibile esporre

tutte queste informazioni, anche perché , secondo me, disturberebbe la visione delle immagini alle quali dobbiamo

lasciare il compito di suscitare nell’osservatore interesse, emozioni indipendentemente dalla specificità dei luoghi e

della storia di cui sono stati testimoni. E’ chiaro che la conoscenza della storia aiuta a capire il perché e come si

sono trasformati i luoghi ripresi soprattutto le opere dell’uomo, mentre la trasformazione della natura segue il suo

corso lento e, sempre più disturbato dall’uomo. Per una documentazione esaustiva non bastano certo queste poche

pagine, ci vorrebbero volumi ma, questa non era la mia intenzione, ho voluto solo dare qualche accenno che poi

potrà essere approfondito da ognuno secondo la propria curiosità e interesse. Molte informazioni sono state tradotte

dal francese, lingua che conosco poco, quindi mi scuserete se trovate delle frasi poco chiare o scritte male.

Ora veniamo al viaggio.

Mi è sempre piaciuto viaggiare ma, per motivi economici prima, e di lavoro dopo i miei viaggi erano limitati

all’Italia e nel periodo di Agosto che ha la maggior densità turistica con i conseguenti disagi. Da alcuni anni sono in

pensione e compatibilmente con i problemi familiari mi sto dedicando ai viaggi, che organizzo autonomamente

attingendo informazioni dalle guide, da internet, da relazioni di viaggio di altri turisti che le hanno condivise sulla

rete, da google earth dove sono anche pubblicate le foto dei luoghi. La scelta delle mete è fatta in base alla

situazione contingente, se si fa il viaggio da soli o con altre persone, il periodo di disponibilità. La Bretagna era una

delle mete che avevo sempre presente cosicché a fine 2011 l’ho proposta a mia moglie che l’ha condivisa e dal quel

momento è iniziata la raccolta di informazioni per organizzare il viaggio. Dapprima ho individuato i punti di

interesse che mi sono segnato su una agenda con le coordinate geografiche e su google earth con un segna posto. I

punti di interesse sono stati individuati seguendo il percorso costiero, ne avevo raccolto circa 300 che poi sono stati

sfoltiti a 200. Averli segnati sulle mappe fotografiche di google earth mi ha aiutato a fissare il percorso. Quindi su

una database (foglio elettronico) ho iniziato a scrivere la sequenza dei luoghi da visitare, riportando la località,

sintesi delle cose da vedere, coordinate geografiche (per il navigatore) distanze in km dal luogo precedente, tempo

di viaggio, tempo di visita ed eventuali orari di apertura (se musei, castelli) con relativi costi. Quando la somma dei

tempi di viaggio e di visita arrivavano a 10 ore circa cambiavo giorno. Finita la stesura del percorso erano da

definire le strutture per il pernottamento; sempre utilizzando internet con i vari motori di ricerca sono andato ad

individuare per ogni luogo 5-6 hotel o b&b scegliendo quello che ritenevo il più comodo ed economico che ho

riportato sul piano di viaggio. Naturalmente in un altro database ho inserito tutti i dati degli hotel (denominazione,

indirizzo, telefono, prezzo e servizi forniti, indirizzo e-mail e sito) in questo modo se l’hotel scelto non era

disponibile si passava al successivo. Nella scelta degli hotel ho tenuto conto di cambiare il meno possibile struttura

anche facendo qualche km di strada in più. Risultato preventivo: 43 giorni di viaggio (dei quali 4 tra andata e

ritorno per raggiungere la Bretagna), 200 punti di interesse, 24 cambi di hotel, 6500 km, 6000€ di costo. Fatto il

riesame del viaggio ho stampato poi la documentazione e l’ho messa su un raccoglitore, aggiungendo mappe

topografiche dei luoghi o piantine delle città, tabelle con gli orari delle maree, tabelle con direzione e orari alba e

tramonto (per la fotografia).

Eravamo pronti per il viaggio e cosi il 26-5-2012 siamo partiti

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data Immagine Luogo Note informative e storiche

28/05/12

Saline di Guerande

Guerande

Questa città fortificata è famosa per il sale marino, raccolto da un millennio nei marais salants (saline) da gruppi di paludiers. Il sale costituisce uno degli ingredienti principali di molti piatti bretoni: i fragili cristalli raccolti a mano, chiamati fleurs de sel (fiori di sale), sono costosissimi. In tutta la cittadina si trovano in vendita sacchetti di sale di Guérande e la storia di questa industria è protagonista del Musée du Pays de Guérande.

28/05/12

Porte St Michel

Guerande

Guérande (Loira Atlantica), al centro dell’omonima penisola 24 km a sud , è un borgo fortificato attorniato da vaste saline: l’imponente Porte St-Michel ospita un museo regionale, la gotica collegiata di St-Aubin , ricostruita fra il XIll e XVI secolo, ha stupende vetrate e un sarcofago del VI secolo; il Musée de la Poupée et des Jouets anciens conserva bambole e giochi del periodo 1830-1920. 4 km a sud c’è la stazione balneare di La Baule Escoublac, la cui spiaggia di sabbia fine è ritenuta tra le più belle d’Europa.

28/05/12 Rochefort en Terre

Eglise N.D.de la Tronchaye

Rochefort en Terre

Senza dubbio una delle più belle tra le “Petites cités de caractère” (piccole città di interesse architettonico) della Bretagna, Rochefort-en-Terre vi invita a intraprendere un viaggio a ritroso nel tempo. Contemplate i bastioni, il castello e le antiche dimore Splendidamente fiorita, la città è animata tutto l’anno con belle boutique, gallerie e botteghe di artigiani. In mezzo alle lande e ai boschi, Rochefort-en-Terre, costruita su uno sperone roccioso, è uno dei più bei paesi di Francia. Ovunque, gerani e edera mettono in evidenza la pietra con i loro fiori colorati. Qui ogni dettaglio è ben curato. Stradine con pavé, insegne stilizzate, la città sembra un piccolo gioiello incastonato nel cuore del Morbihan. Alzate gli occhi verso le case della suggestiva Place du Puits e della Rue Saint-Michel e godetevi il posto. In estate, la città vecchia diventa zona pedonale.

29/05/12

Il mosaico del cervo bianco chiesa diTréhorenteuc

Val sans retour-le miroir aux fées

Val sans retour l’arbre d’or

Fontaine de Barenton

Etang de la Marette

Broceliande.

Tutti possono attraversare la foresta di Paimpont, ma quanti di voi attraverserebbero quella di Brocéliande? Brocéliande non esiste nella cartografia amministrativa: è una foresta immaginaria e interiore, che tutti vorrebbero vedere. “Foresta del sogno e dell’incantesimo” avrebbe detto Albert Samain, il poeta preferito del generale de Gaulle. Eppure una foresta reale, dove ci si può perdere tra le rocce emergenti, le lande deserte, le fustaie di querce ed i corsi d’acqua. Come in uno di quegli arabeschi vertiginosi con i quali i Celti segnarono le loro opere, a Brocéliande si mescolano i fili della natura, della storia e della leggenda. Si uniscono, si rispondono e si interpenetrano per ricomporre senza fine il fascino di un universo foresta le fatto di alberi e armature.

La nostra fantasia e i meccanismi dei nostri sogni nascono in un paesaggio. A Brocéliande la leggenda esiste nella roccia, nell’acqua e negli alberi. Brocéliande dallo zoccolo roccioso, vecchio di seicento milioni di anni: scisto rosso, granito, quarzo. Zoccolo austero forato in vari punti dalla foresta; dorso di drago addormentato sulle creste del Val senza ritorno, artigli giganteschi tesi verso il villaggio di Beauvais, castello in rovina che non fu mai ricostruito, nei meandri del ruscello del Ponte Domean. Laddove la foresta è diventata cava, a la Moutte o a la Marette, le piaghe ancora mal cicatrizzate della roccia narrano la storia del tempo dei ciclopi e del fuoco della terra. Brocéliande dalle acque dolci e pure: sorgenti, ruscelli, stagni soprattutto almeno diciannove - che colorano di blu la cartina della regione. Tra i più grandi, lo stagno del Pas-du-Houx, con i suoi novanta ettari costeggiati ad ovest dai castelli di Brocéliande e del Pas-du-Houx; quello di Paimpont che tocca le mura dell’antica abbazia; quello di Comper che nasconde il palazzo di cristallo della fata Viviane e somiglia, quando soffia forte il vento, ad un mare chiuso. E gli stagni tranquilli delle Forges e del Perray, che furono un tempo industriosi quando il ferro divorava il tappeto vegetale. E infine, la Brocéliande degli alberi: faggi, querce, betulle, castagni, ontani, primi residenti della foresta, che hanno sovente ceduto il posto agli alberi da resina. Più tardi e provenienti da altri luoghi, pini e abeti sono stati piantati verso il 1830 nelle lande per trame qualche ricchezza.

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Orchis Tridentata

Val sans retour

Tomba di Merlino

Quercia Hindes

Abbaye de Paimpot

La landa, vegetazione bassa di ginestroni, ginestre e brughiere, fa parte integrale del massiccio forestale: i romanzi del Medio Evo ne sono una testimonianza e fanno la rima tra “lande” e “Brocéliande”. Qui i paesaggi sono pieni dei sogni degli uomini. Il fascino non è dovuto soltanto all’oscurità della foresta, ma nasce da esseri meravigliosi che furono forse divinità prima di diventare eroi da romanzo, e che popolano le ombre da tempi immemorabili. I cavalieri Ivano, Gauvin o Lancillotto, hanno strani rapporti con il mondo soprannaturale e possiedono doni fuori del comune. Le fate Morgana, Viviana e Laudine, hanno a volte sentimenti molto umani. E Merlino, l’anima della foresta, svolge il ruolo di intercessore tra l’uomo e la natura, tra l’umano e il soprannaturale. Proprietà privata

Brocéliande si suddivide in Foresta Bassa ad est di Paimpont e Foresta Alta ad ovest. Il novanta per cento dei suoi 7000 ettari è proprietà privata. Solo 600 ettari appartengono all’Ufficio nazionale delle Foreste. La silvicoltura è molto praticata su tutto il massiccio forestale. Per questo una parte della foresta è vietata al pubblico tutto l’anno. Alcuni sentieri pedestri sono chiusi da ottobre ad aprile, periodo di caccia (cervi, caprioli, cinghiali, piccola selvaggina). L’Altro Mondo

AI limitare di Brocéliande, soffermiamoci sul concetto di Altro Mondo, nome celtico dato al mondo soprannaturale Questo mondo degli dèi, delle fate, degli spiriti, tra i quali quelli dei defunti, non si trova lontano nel tempo e nello spazio, ma è parallelo al nostro in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento; ne è solidale, a volte dipendente. La sua frontiera, che ha spesso la forma di fiumi o laghi, può essere soppressa. Brocéliande fa parte delle porte dell’Altro Mondo, attraverso le quali l’uomo può accedere al soprannaturale. Selva oscura o valle senza ritorno La leggenda è una delle più straordinarie delle “storie di Bretagna”. La fata Morgana, sorella di re Artù, tradita dal suo amante, decise di lanciare un incantesimo su questa foresta. Il sortilegio aveva lo scopo di trattenere come prigionieri tutti i cavalieri infedeli. Solo Lancillotto, fedele alla regina Ginevra e valoroso cavaliere, riuscì a sfuggire all’incantesimo e liberò i cavalieri imprigionati.

30/05/12

Chapelle N.D. de la Cote

Penvins

Questa cappella, sormontata da una statua della Madonna, ci fa ammirare una vetrata raffigurante la Vergine Maria che tiene una conocchia nella mano sinistra mentre la mano destra sembra respingere l’invasore inglese (la bandiera del regno inglese è riconosciuta con motivi di leoni stampati su uno sfondo rosso con l’arco), e di voler proteggere il luogo e i suoi abitanti

30/05/12

Castello di Suscino

Castello di Suscino (bastioni)

Sarzeau

Castello di Suscino fu eretto dal XIII al XV secolo, residenza dei duchi di Bretagna. Dal 1965 Suscino è proprietà del Dipartimento del Morbihan che ne assicura il restauro con il contributo dello Stato e della Regione. Questo castello ha vissuto il suo periodo più fasto dal XIII al XV secolo. In quell’epoca era una delle residenze favorite dai duchi di Bretagna fino dal 1532, data dell’unione del ducato al regno di Francia. Le prime costruzioni datano dall’inizio del XIII secolo. Era un maniero che poco a poco fu trasformato ed ingrandito e alla fine del XV diventò la roccaforte che possiamo apprezzare oggi. Poi il castello fu trascurato ed abbandonato, molto rovinato finché nel 1840 Prosper Mérimée lo classificò monumento storico. Dopo aver salvato l’edificio dalla rovina. il Dipartimento del Morbihan procedette dal 1994 al 2001 alla ricostruzione del tetto sui due corpi principali.

31/05/12

Giardini e mura

Vannes

Villa d’arte e di storia, Vannes ha avuto una straordinaria metamorfosi e non è più la bella addormentata di circa 30 anni fa. Lo sviluppo del suo porto, con i pontili dove passeggiare, i suoi edifici moderni e le facciate di legno ristrutturate, la città si è rivolta verso il golfo e verso nuovi orizzonti per diventare LA città, IL porto del golfo, ed entrare così nella schiera molto ristretta delle «baie più belle del mondo» ( www.world-bays.com ). Sebbene il cuore della città non si trovi

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data Immagine Luogo Note informative e storiche

Lavatoi

Case a Graticcio

vicino al mare, questo vi arriva ugualmente, come aspirato dal canale. Il mare è dappertutto: alla carta dei ristoranti, nei negozi di arredamento e di souvenir, sul volto degli abitanti affacciati seduti nei caffè all’aperto e in tanti eventi che scandiscono l’anno ... mentre le barche sono ormeggiate in silenzio ai piedi delle mura medievali. VANNES NELLA STORIA La penisola di Men-Gweur («pietra della capra»), che finiva al guado di Saint-Patern, permetteva l’agevole attraversamento delle paludi in fondo al golfo del Morbihan. I gallo-romani vi edificarono la loro capitale, Darioritum, un secolo dopo la sconfitta dei veneti (popolazione di origine celtica insediatasi in Bretagna nel I millennio a.C., da cui deriva il nome Vannes) da parte di Giulio Cesare nel 56 a.C. Così i romani si piazzarono sull’altopiano e vi tracciarono alcune strade. Il vescovado di Vannes fu fondato nel V secolo. Principi e duchi di Bretagna difesero i loro possedimenti, ambiti dai sovrani merovingi. Incendiata nel X secolo dai normanni, Vannes divenne una grande città commerciale, assediata a più riprese durante la guerra di successione della Bretagna. Gli Stati di Bretagna si riunirono a Vannes nel 1532 e firmarono l’atto d’unione del ducato di Bretagna al regno di Francia. La città godette di prosperità nei secoli XVI e XVII, soprattutto quando ospitò temporaneamente il Parlamento di Bretagna e si sviluppo molto nel XIX secolo con l’arrivo della ferrovia.

31/05/12

Port de st Goustan

Case a graticcio.

Ponte di St Goustan

Auray

Un amore di scalo Passando sul ponte della strada a 4 corsie tra Vannes e Lorient, un piccolo porto cattura la vostra attenzione. Immerso nel fondo di una ria, Saint-Goustan attraversa i secoli, conservando le sue stradine in pavé, il ponte di pietra, le sue case a pannelli di legno e le banchine piene di vita. L’atmosfera leggiadra vi invita a rilassarvi con una dolce passeggiata. Meglio evitare i tacchi alti quando si cammina a Saint-Goustan. Per cominciare, le pendici del Loch, costruite sulle rovine di un castello-fortezza, discendono verso il porto. Poi le terrazze ombreggiate della passeggiata, il panorama che si affaccia sulle banchine... La riva più pittoresca si riunisce attraversando il ponte con i quattro archi di pietra del XIII secolo. Place Saint-Sauveur, con il suo pavé bombato, è incorniciata da case a graticcio. Le strade ripide, intercalate da gradini, partono all’attacco del quartiere, contornate da facciate a graticcio. Le dimore del XV e XVI secolo denotano un ritmo rispettabile che la sera viene trasferito al brusio dei locali all’aperto. Le bella strada del castello risale verso il centro della città. Alcuni zig-zag tra le botteghe degli artigiani e le gallerie d’arte rendono il percorso più piacevole.

31/05/12

Menir Brise

Table des Marchand

Locmariaquer

Il Grande Menhir spezzato È il monolito , più grande eretto nella preistoria occidentale: un blocco di granito enorme, alto più di 20 metri, che attualmente giace a terra spezzato in quattro frammenti. Quando venne eretto raggiungeva un’altezza di 18,5 metri. Tagliato in un granito del tutto estraneo alla penisola di Locmariaquer, gli uomini del neolitico trasportarono questo blocco di 280 tonnellate per diversi chilometri utilizzando una tecnica ancora ignota sotto alcuni aspetti. Per erigerlo, i neolitici probabilmente costruirono una rampa a terra, dopo di che ribaltarono il menhir in una buca per poi innalzarlo grazie all’utilizzo di leve e capre di legno, quindi lo puntellarono con pietre e terra. Una volta eretto, venne interamente levigato con l’ausilio di percussori in quarzo. Alle spalle del Grande Menhir “, alcune zone imbrecciate contrassegnano le posizioni originarie di altri 18 menhir “. Risalente al 4500 a.c. circa, questo complesso, che formava un allineamento rettilineo impressionante, venne demolito intorno al 4300-4200 a.c. Rimane da chiarire se tale abbattimento sia stato casuale o volontario. La comunità scientifica si sta ancora interrogando sul motivo reale. Il dolmen della Table des Marchand Costruito intorno al 3900 a.c., questo complesso è stato utilizzato fino all’inizio dell’età del bronzo, cioè il 2000 a.c. circa. Gli scavi archeologi ci hanno rivelato che la lastra inferiore è antecedente al dolmen stesso. Della stessa epoca

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data Immagine Luogo Note informative e storiche

Ingresso Camera

Iscizioni soffitto

dell’allineamento del Grande Menhir; essa è decorata su ambo i lati. Conservò la sua posizione originaria anche quando l’allineamento del Grande Menhir fu distrutto e venne integrata nella costruzione del dolrnen”, che fu quindi adattato alla sua altezza. La forma ogiva le di questa lastra e la cornice costituita da un aggetto della scultura, la inseriscono nella categoria degli idoli a scudo , motivi molto diffusi in questa regione. Il soffitto del corridoio è sempre più alto man mano che ci si avvicina alla camera, il luogo più sacro. Si ritiene che i simboli a forma di mezzaluna volessero rappresentare l’influsso spirituale emanato dalla divinità. Per quanto riguarda gli archetti scolpiti sulla superficie, molto ricorrenti nell’arte neolitica, si pensa che rappresentassero il potere divino e forse anche la funzione ieratica dei sacerdoti. La scritta “gazelle “, al centro della stele, risale sicuramente all’inizio del XX secolo. Anche la lastra di copertura è decorata da incisioni: un’ascia immanicata, un archetto e la parte inferiore di un bovide. L’immagine di un’altra parte dell’animale si trova a 4 chilometri di distanza, sulla lastra di copertura del dolrnen di Gavrinis. Molto probabilmente, l’ultima parte è rappresentata dal blocco che ricopre la tomba del tumulo di Er Grah. Originariamente, le tre parti assemblate potevano formare un menhir” alto 14 metri.

31/05/12

Alignement de Menec

Chapelle de la Madeleine

Fontaine de Hanon

Carnac

La città è composta da 3 siti! Ci sono naturalmente i famosi campi di megaliti, da ammirare con la luce radente del mattino o nel tardo pomeriggio. Vi è il borgo, luogo di incontro per eccellenza nei giorni di mercato. E Carnac-plage, composta da sontuose ville, alberi di pino e sabbia fine. Difficile fare meglio di così! Sono 3.000 erette nella landa che disegnano file di circa 1 km di lunghezza. Una delle più straordinarie concentrazioni di pietre erette del mondo. Gli allineamenti più imponenti sono quelli di Menec Kerlescan e Kermario. Accanto, c’è il tumulo di Saint-Michel e il Géant du Manio, un menhir di 6,50 m di altezza. Non crediate che Obelix c’entri qualcosa! I menhir furono eretti da 5.000 a 3.000 anni a.C. Molto prima dei Galli! Diverse teorie, che vanno fino a quelle più deliranti, cercano di dare una spiegazione all’esistenza di questi monumenti. La loro funzione è spesso associata all’astronomia. Il museo della preistoria vi permette di scoprire qualcosa in più anche sulla vita dei nostri antenati, senza rinunciare al mistero che circonda i siti.

01/06/12

Pointe du Percho-Portivy

Port Bara

Port Blanc

Presq’ile de Quiberon

Penisola Quiberon – Cote Sauvage Una spettacolare costa selvaggia a Ovest, belle spiagge di sabbia fine a Est, la penisola di Quiberon offre 14 chilometri di un’enorme varietà di paesaggi che seduce immediatamente. Stazione balneare bretone tra le più affollate, è anche il punto di partenza per Belle-île, Houat e Hoëdic. Rivolta a Ovest, questa magnifica costa selvaggia si estende lungo 8 km dal castello di Turpault sino alla Pointe du Percho. Le scogliere frastagliate, gli archi scavati dalle onde... anche con il bel tempo, lo spettacolo delle onde che si infrangono sulle rocce è ammaliante. Fermatevi sulla Pointe de Beg-er-Goalennec. Da qui, il panorama sul mare e su Belle-île è splendido. Spiaggia o natura selvaggia? Importante luogo turistico bretone, la penisola di Quiberon offre une trentina di chilometri di costa. Apprezzata per le sue spiagge belle ed estese, presenta numerosi aspetti a chi dedica del tempo alla sua scoperta. Sabbia bianca, mare color smeraldo, rocce brune, ma non solo questo... Così, la sua costa selvaggia offre numerosi siti megalitici e all’interno distese con borghi pittoreschi.

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data Immagine Luogo Note informative e storiche

02/06/12 03/06/12 04/06/12

Le Palais

Pointe des Poulains

Port Coton

Locmaria

Port Goulphare

Spiaggia di Bordadoué

Belle-île en mer

Belle-île en mer Nessun altro luogo porta meglio il suo nome dell’isola di Belle-île. È una meta di vacanze e merita la sosta di qualche giorno. Fra spiagge tranquille e scogliere spettacolari, tra porti variopinti e la campagna verdeggiante, l’isola offre un ricco mosaico di paesaggi. Belle-île, la più grande delle isole bretoni, situata 14 kilometri a largo della Pointe de Quiberon, non vi lascerà indifferenti. Una volta arrivati in barca nell’affascinante porto di Palais potrete avventurarvi alla scoperta dell’isola, noleggiando una macchina o una bicicletta. Superate le vivaci case colorate nei pressi del molo e le stradine del vecchio centro di Palais, potrete andare alla scoperta della cittadina di Vauban, a cui si accede attraverso la porta del mastio. Potrete ammirare questa impressionante costruzione percorrendo il cammino della ronda, incantati dalla bellezza della vista sul porto. Da Sarah Bernhardt Rotta verso Nord-Ovest, destinazione Sauzon. Questo porto pittoresco è una tappa imperdibile dell’isola. Andateci di sera, quando i caffè e i deliziosi ristoranti del molo si animano. Pointe des Poulains è un promontorio distante soltanto tre chilometri. Questo luogo romantico venne reso celebre dall’attrice Sarah Bernhardt, che vi restò sino alla fine del XIX secolo. Dal 2007 la sua dimora è aperta al pubblico. L’isola dai due volti Scogliere frastagliate e mare mosso: verrete conquistati da un paesaggio che rapisce con il suo fascino selvaggio e incontaminato. Tra i punti panoramici più belli spiccano il grande faro, le rocce della grotta dell’Apothicairerie, il panorama di Port-Coton e di Port-Goulphar. Questi paesaggi contrastano con la calma della sublime spiaggia di Bordadoué o quella delle Grands-Sables, ideale per le famiglie. Entrambe le spiagge diventano ancora più godibili a fine stagione.

05/06/12 Saint Cado e Ria d’Etel

Casa pescatore sull’isola

Saint Cado e Ria d’Etel

La Ria d’Etel, golfo marino alimentato da diversi corsi d’acqua, forma, con il pittoresco îlot Saint-Cado uno dei luoghi più belli della regione. Tra Lorient e Vannes, allevamenti di ostriche, paludi e penisole rappresentano, in questo mare interno di 22 km2, una cartolina di rara bellezza. La Ria d’Etel, valle fluviale invasa dal mare, è una baia riparata punteggiata di isolotti. Alla foce, la “barre d’Etel”, banco di sabbia in costante movimento, chiude la baia. Sostate nella regione, resterete incantati dalla varietà dei suoi paesaggi. Paludi, allevamenti di ostriche, dune, spiagge selvagge, cale suggestive con barche variopinte ormeggiate... Qui, la vista cambia continuamente a seconda della luce e delle maree. Uno spettacolo a cui non potrete resistere.

05/06/12

Interno

Danza Macabra

Kernascléden

Iniziata nel 1420, su iniziativa dei Conti di Rohan, fu consacrata il 2 Settembre 1453 da monsignor Yves de PONTSAL, vescovo di Vannes, ma la volta non è stata completata fino al 1464. In riferimento a questo argomento, vedere la preziosa iscrizione gotica sulla parete nord del coro. La chiesa sorgeva nel XV secolo, probabilmente sul sito di un edificio più vecchio, in un luogo lontano da qualsiasi centro importante sul bordo della Foresta Ponte Kallek. La storia di questo capolavoro dell’arte Bretone è legata a una parte importante della storia bretone. Il terreno è stato donato dai Rohan che possedevano grandi proprietà in Vannes. Papa Martino V, il 13 Maggio 1430, ha autorizzato il visconte Alain IX di Rohan stabilirsi qui stabilmente. Possiamo pensare che la costruzione fu iniziata poco prima di questa data, al tempo di Alain VIII e Beatrice de Clisson.

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Danza Macabra

Volta centrale dipinta

Portale di entrata

La navata fu costruita allorché la volta del transetto la cui croce doveva essere completato nel 1433. Una chiave di questa volta, si notano le armi di Jean V, Duca di Bretagna, e di sua moglie Giovanna di Francia, figlia di Carlo VI. La cappella di Kernascleden ha quindi ricevuto i benefici dei Visconti di Rohan e anche del duca e della duchessa di Bretagna. L’architettura del coro sembra più recente. Al centro della prima fila del coro che raffigura le armi di Rohan Navarra sono quelle di Luigi II de Rohan-Guémené successore di suo padre, Luigi I nel 1457. La costruzione doveva essere avviata nel 1420, il transetto completato nel 1433, il coro iniziato nel 1448 e completato nel 1464. La chiesa di Kernascléden ha tutta la ricchezza di architettura gotica fiammeggiante e ci aggiungiamo agli interni, gli affreschi che sono un esempio dell’arte francese del XV secolo: Sotto le volte del transetto nord: Angeli Musicisti e ascensione; Sul coro delle scene della vita di Maria e di Gesù; Sotto il transetto sud, la Danza Macabra e la rappresentazione dell’inferno

06/06/12

Pont Aven

Pont Aven

Pont Aven - biscottificio

Pont Aven

La città dei mulini e dei pittori Questo piccolo borgo, sulle rive dell’Aven, deve la sua fama alla scuola di pittori che ebbe come maestro Gauguin. L’Aven, un fiume irrequieto nella prima parte del suo percorso, attraversando il paesino di Pont-Aven si trasforma in un placido estuario segnato dalle maree e solcato da imbarcazioni turistiche. Il corso d’acqua si districa tra grandi massi arrotondati e fa girare le ruote in legno dei 14 mulini rimasti attivi lungo il suo corso. Nel XIX secolo la colonia artistica che aveva base in questo luogo bucolico donò nuovi colori al borgo. Tutt’oggi le gallerie d’arte abbondano e fanno rivivere quello stesso spirito bohémien. Una scuola molto libera A partire dal 1860 vari pittori si stabilirono a Pont-Aven in cerca di affari e soggetti “esotici”. Gauguin, più intraprendente dei vari Bernard, Sérusier e Maufra, era a capo della Scuola di Pont-Aven, che aveva fondato nel 1886. Dalla pensione Gloanec, dove vivevano, i pittori erano soliti spostarsi verso il Bois d’Amour, dove posizionavano i cavalletti. Un piacevole sentiero permette oggi di ripercorrere i luoghi che li ispiravano, mentre il museo e le gallerie del centro raccolgono il testamento di quell’epoca artistica.

06/06/12 Ville Close - Concarneau

Dentro la Ville Close

Concarneau Ville close

È difficile resistere alla bellezza di questo gioiello che è la ville-close (città-chiusa), circondata dalle sue fortificazioni nel cuore di Concarneau e da una delle baie più belle della Bretagna. Eppure, uscendo dai cammini di ronda e dai vicoli, potrete ammirare altri luoghi affascinanti, nel porto dei pescatori o sulle sue spiagge. La città blu Città d’arte e di storia, Concarneau mostra varie versioni dello spettacolo marino, tutte piacevoli. Il suo passato costiero e di piazzaforte è evidenziato dai grandi bastioni del XIV secolo, completati da Vauban nel XVII secolo. La sua intensa vita portuale è descritta dalle oltre duecento imbarcazioni da pesca che animano i moli e le vendite all’asta. Le spiagge di sabbia fine e il porto turistico sono luoghi ideali per le attività nautiche e balneari.

Chiesa di Kernascléden

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06/06/12

Cathedral de St Corentin

Case a graticcio

Rue Kereon

Interno cattedrale

Quimper

Che piacere passeggiare lungo i vicoli della vecchia Quimper! Case a graticcio e ad aggetto si protendono verso le viuzze dai nomi evocatori, indicate dalle guglie della cattedrale Saint-Corentin. Giocando alla cavallina sulle passerelle dell’Odet, la vostra passeggiata prosegue in una cornice piena di vegetazione. Capitale di arte, storia e leggende Kemper (confluenza) si espande all’incrocio tra i fiumi Steir e Odet. Il re Gradlon, fuggendo dalla città di Ys inghiottita dalle acque, ne avrebbe fatto la capitale della Cornovaglia. I romani svilupparono la vocazione commerciale della città. Nel XIII secolo, le corporazioni si stabilirono ai piedi della cattedrale in costruzione. Ricchi emissari del re di Francia aumentarono lo sviluppo della città ed edificarono dei palazzi signorili. In seguito, la città si estese nobilmente lungo le sue banchine fiorite. Nel cuore del Medioevo Ci sono voluti tre secoli per edificare la cattedrale. Risultato: uno degli esemplari più belli dell’arte gotica. Perfettamente restaurate, due sorprendenti guglie si innalzano a 76 m di altezza. Superando il portale d’ingresso, è possibile veder fiammeggiare le vetrate. Di fronte agli apostoli, strade lastricate vi condurranno nel Medioevo. Case a graticcio costeggiano rue Kereon (dei calzolai), disegnando una bellissima prospettiva su Saint-Corentin. Una delle dimore più belle si scorge all’angolo di rue des Boucheries. In rue du Sallé, cercate la casa al N°10, dalle decorazioni particolari, mentre in rue du Guéodet, la curiosa maison des Cariatides attirerà la vostra attenzione. Anche place au Beurre e rue Elie-Freron fanno a gara per sedurvi. Seguite il vostro intuito a ogni incrocio! La Quimper “del pennello” Costeggiando l’Odet, raggiungerete il quartiere di Locmaria, culla dei ceramisti. La ceramica di Quimper sfoggia tocchi naïf e vivaci. Le ciotole hanno reso famosa la celebre coppia di bretoni in costume tipico. Assistere alle diverse fasi della fabbricazione, soprattutto al delicato lavoro delle “peinteuses” (decoratrici) è un privilegio che potrete ammirare da HB-Henriot.

07/06/12

Pointe de la Torche

Faro d'eckmuhl da la punta de la

Torche

Plomeur

Nel cuore della zona del Pays Bigouden, la Pointe de la Torche è una penisola naturale impressionante. Battuta dal vento, è un luogo noto tra i surfisti e gli escursionisti che vengono a visitare i suoi siti di megaliti. Venite in primavera, la punta è coperta da tulipani multicolore! La Pointe de la Torche o “Beg an Dorhen”, in bretone, significa “la punta della collinetta”. Protesa verso il mare, La Torche è uno sperone roccioso, una terra selvaggia che delimita la Baia d’Audierne a Sud. Un sito ai confini del mondo, ripido ma incredibilmente bello. Da visitare preferibilmente tra marzo e aprile: nella zona vengono coltivati interi campi di tulipani che la rendono addirittura simile all’Olanda! Sicuramente questo è il periodo dell’anno migliore per arrivarci.

07/06/12

Chapelle de la Joie

Penmarch

La Cappella della Gioia risale al XV secolo. Architettura abbastanza semplice ma importante, festa del perdono il 15 agosto (costumi bigoudens). Il lato mare è cieco per impedire ai fedeli di dover venire con pinne e boccaglio. Completamente restaurata, alcune pietre sono state rimosse e scolpite di nuovo , quindi rimontate ad una a una.

Borgo de la Madeleine

Borgo de la Madeleine

Cosa è un Pen-ty? Si tratta della tipica casa con tetto di paglia. Il Pen-ty indica una “casa propria”, una casa bassa di pietra, il cui colore varia da un rosa sorprendente, nei pressi di Ploumanach, a un grigio carico. Accogliente, si rannicchia nel “bocage” (tipico paesaggio rurale della Francia del nord). Le sue caratteristiche sono le pietre arrotondate che formano gli angoli; ci sono spesso solo due stanze e una

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soffitta, illuminate da finestre con pietre tagliate che fanno da cornice. Restaurate con cura, sono piacevoli dimore, talvolta piccole locande. Per un’incursione del XIX secolo, appuntamento alla frazione di Lanvaudan o a Poul-Fetan.

07/06/12

Chapelle de Beuzec – Plomeur

Plomeur

La cappella è aperta tutti i pomeriggi durante i mesi di luglio e agosto. La festa del perdono si svolge la seconda Domenica di Agosto. Beuzec rinasce dopo la creazione del Comitato per la tutela e con il sostegno della comunità. Parrocchia fino alla Rivoluzione, Beuzec era poi una grande chiesa dedicata a San Budoc, maestro di San Guénolé. L’edificio del 12° secolo rimane solo il coro. La grande finestra con quattro lancette (1400) è notevole. la navata fu demolita nel XIX secolo. Dal 1993, il Comitato implementa varie manutenzioni all’interno della cappella e garantisce la visita.

07/06/12

Rovine chiesa di Languidou

Plovan

Questa chiesa fu fondata sotto il patrocinio di San Guidou. E’ stata costruita nel XII secolo dalla scuola di architettura di Pont-Croix. Ricostruita nel secolo XVI con la realizzazione del rosone. E’ stata venduta e in parte demolita nel 1795. L’associazione degli Amici di Languidou ha per missione la salvaguardia e manutenzione di queste rovine

07/06/12 Chapelle de Tronoen

Chapelle de Tronoen Calvario

Saint-Jean-Trolimon

Il Notre-Dame-de-Tronoën, che si trova nel comune di Saint-Jean-Trolimon, a pochi chilometri a nord di Saint-Guénolé in Bretagna, è famosa per il suo calvario scolpito. E ‘un po’ lontano dal paese, in cima ad una collina che digrada verso il mare poco lontano. Si tratta di un edificio rettangolare con una sola navata, risalente al secondo quarto del XV secolo, con una navata nord costruita dopo (il vecchio limite del tetto visibile sulla facciata est, aperture di stile diverso) tendente al gotico fiammeggiante. Il rosone gotico è simile a quello della Chiesa di Pont l’Abbé. Aneddoticamente, il supervisore dei lavori della cappella è rappresentato da una testa scolpita sulla parete esterna, nascosta a sinistra e dietro l’altezza della spalla della porta che conduce alla navata.

07/06/12

Chapelle de St Vio

Chapelle de St Vio

Treguennec

San Vio, un piccolo nome per la più piccola cappelle bigoudènes. Cinquanta metri quadrati appena, un fascino folle per il ‘chapellig’, nascosta in una piega della duna di Tréguennec, così bassa con la sua piccola scala esterna, il suo campanile coperto di licheni giallo brillante, e le sue porte obbligano ad abbassare la testa per entrare. Non troverete la cappella in miniatura di San Vio nelle principali guide turistiche. Per dei buoni motivi non è stata classificata. Una fortuna? Per le sovvenzioni probabilmente no, ma per il gusto della scoperta spontanea diventata così rara, forse. Coloro che la conoscono sono innamorati. Molto fotografata, dipinta, filmata in ‘The Crab Drum’, la sua storia non ha niente di speciale, ma le leggende che la circondano, ci portano dall’Irlanda alla baia Audierne , la fontana per la sua pietra emisferica, testimone della civiltà celtica.

08/06/12

Chapelle de Penhors, arco trionfo

Pouldreuzic

La Cappella Notre-Dame-de-Penhors (XII-XIII secolo), dipende dalla parrocchia di Pouldreuzic, e edificata dalla bottega di Pont-Croix alla fine del XIII secolo e ampliata nel XV, XVI e XVII secolo. (Costruzione dell’arco trionfale al centro della cappella che porta il campanile, e due porte laterali che incorniciano il timpano del transetto sud). L’edificio comprende un coro di quattro campate con navata nord, separati da un diaframma ad arcata. La navata, a pianta rettangolare e senza banchina, possiede delle ali, a ovest dell’arco, due cappelle aggiunte nel XVI secolo, tra cui quella di nord è separata dalla navata da un’arcata e mezza Queste arcate come le quattro che separano il coro dalla navata, sono i residui di un precedente edificio risalente alla fine del XIII secolo. Nella parete nord, si trovano tracce di archi e colonne primitive. Il resto della cappella risale al XV secolo. Notare “l’occhio di bue” sulla facciata occidentale,

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Chapelle de Penhors

Chapelle de Penhors Dettaglio tetto

con le sue curve e contro-curve. Il campanile, che sormontò l’arco-diaframma, è stato ricostruita nel XIX secolo (su progetto di Maury, architetto a Douarnenez) e nel ventesimo secolo (dopo la sua distruzione da un fulmine). L’altare risale al XVIII secolo. Il reliquiario in legno scolpito, sostenuto da due angeli, contiene le reliquie di San Emeurit. La cappella contiene un calice inscritto ‘Per la cappella di Notre Dame Penhors 1622 ‘e la stampigliatura I. L. di Julien Loyseau, argentiere a Quimper. La statua della Madonna di Penhors, a sinistra dell’altare maggiore risale al XVII secolo. Un altra statua della Vergine, la statua di Nostra Signora degli Angeli, di legno policromo, risale al XVI secolo ed è situato sull’altare lato nord (i due angeli dei quali due musicisti fanno dei gesti molto espressivi). Di lato si trova san Maudez noto per curare gonfiori e morsi di serpente a condizione che si prenda un po’ di polvere da un buco del pavimento sotto la finestra. Il pannello dell’Annunciazione, in fondo l’altare, e la Pietà vicino all’altare del Sud risalgono probabilmente al XVI secolo. La cappella ospita ancora altre statue: S. Barbara, Santa Caterina d’Alessandria, S. Anna, Ste Eutrope un vescovo, San Lorenzo. L’ex-voto, che risale al 1926, è stato offerto dalla famiglia Guirriec. All’ingresso del recinto sorgono due monumenti: Una porta trionfale ed un calvario (tutti e due dell’inizio XV secolo). La restaurazione della cappella è iniziata nel 1970

08/06/12

Chapelle St They

Pointe du Van, tramonto

Pointe du Van verso Pointe Raz

Pointe du Van

Tra la baia Des Trepasée e la pointe du Van la cappella di St They è la più vasta di quelle del Cléden, si affaccia sul Raz de Sein sul bordo della scogliera. In origine la cappella di St They è stata costruita nel XVII secolo sul sito di una cappella più antica caduta in rovina, traccia delle civilta che qui si sono succedute. All’esterno si trovano le mura del recinto che circondano la chiesa ed una croce troncata del 1772 delinea due statue gemelle dedicate a St Jacques. All’interno, l’altare in legno scolpito proviene dalla chiesa parrocchiale ed il campanile porta numerose campane delle quali una proveniente da uno scambio con la cappella di Langroas (presso il villaggio de Brézoulous nello stesso comune). Si sostiene inoltre che la campana della cappella suona per avvertire le imbarcazioni del pericolo che si avvicina e di mettersi sotto la protezione del santo. Un verso di un vecchio canto a St They esprime bene la speranza di proteggere la cappella dagli elementi che la minacciano. “Ciò che rimane ancora in piedi a lungo La piccola cappella in riva al mare Alfine che possa St They oltre la sua porta vedere le barche passare... “

08/06/12

Pointe du Raz

Baie de trepasses

Pointe du Raz

Pointe du Raz

Luogo d’eccezione che attira ogni anno un gran numero di visitatori, la Pointe du Raz è la punta più occidentale di Francia. Tra ripide scogliere e mare di smeraldo, la punta offre una meravigliosa vista sull’Île de Sein e, quando il tempo è sereno, sul faro di Ar Men punto panoramico per eccellenza! Bella e selvaggia, classificata come Grand site national (importante sito nazionale) di Francia, la Pointe du Raz si innalza a circa 70 metri di altezza. Scolpita dal mare, battuta dai venti, per la sua magnificenza la Pointe vale da sola una visita alla regione. Di fronte ad essa si staglia il faro quadrato dell’Île de la Vieille. Acceso nel 1887, il faro fu automatizzato nel 1995; fino ad allora, intrepidi guardiani si succedevano in condizioni climatiche spesso difficili. Benvenuti alla fine del mondo Questo sito, un tempo temuto dai marinai, richiama oggi escursionisti e surfisti, invitando sia all’attività sportiva che alla contemplazione. I primi apprezzeranno il sentiero segnato e messo in sicurezza che costeggia il bordo delle falesie. Per i secondi, appuntamento alla Baie des Trépassés (baia dei trapassati) per scivolare sulle onde. I curiosi e i temerari potranno spingersi fino al versante Nord all’Enfer de Plogoff (inferno di Plogoff), dove, secondo la leggenda, la principessa Dahut si sbarazzava dei suoi amanti. Uno stretto sperone di roccia che domina le onde. Attenzione alle emozioni forti!

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09/06/12 10/06/12

Pointe de Beuzec

Pointe de Brezellec

Port Peron

Kergonouy Cao Sizun

Pointe de Penham

Cap Sizun

Un piccolo faro piantato all’estremità di una landa, una casa bianca su uno sperone roccioso, una cappella arroccata come un orologio marino… Le incursioni sulla costa del Cap Sizun permettono di ubriacarsi di una Bretagna ricca di colori, lontano dai sentieri battuti. Un vero colpo di fulmine! Fine o inizio? A Ovest di Douarnenez e d’Audierne, inizia il paese capista. Qui, il Finistère giustifica pienamente il suo nome; la fine delle terre si annuncia in una sfilata di punte e promontori che sfidano il largo con classe. Solo gli uccelli riescono a insediarsi sulle più belle scogliere. Un litorale da ammirare prima di accedere alle mitiche Pointe du Raz e du Van. Orizzonti più piacevoli vi invitano a provare diversi piaceri alla scoperta dell’entroterra e del suo patrimonio culturale. Per il piacere, siamo a Cap’ La Pointe du Millier, la Pointe de Beuzec e la Pointe de Brézellec sono luoghi in cui passeggiare e siti indimenticabili, ancora abbelliti da panorami che si aprono sul Cap de la Chèvre e sulla penisola di Crozon. Per addolcire questo quadro pieno di sorprese, minuscole spiagge di sabbia e porti si annidano tra valli di pietra, nascosti tra le aree costiere più alte di Armorica. Un paesaggio che mette le ali! A proprio agio in questo paesaggio turbolento, migliaia di uccelli si riuniscono nella riserva ornitologica di Cap Sizun, una delle più belle in Bretagna. Su una costa grandiosa e selvaggia, 70 m al di sopra dei flutti, potrete osservare i gabbiani tridattili, le urie di Troïl o le procellarie sui percorsi ben segnalati. Per una veduta migliore, utilizzate i telescopi lungo il percorso o fatevi prestare dei cannocchiali all’entrata.

08/06/12

Eglise N.D.de Roscudon

Case caratteristiche

Via in ciottolato

Pont Croix

Situata sul versante sud delle pendici del Lannéon, la città è bagnata dalle acque della sponda destra del Goyen. Le case e i giardini sono raggruppati armoniosamente intorno alla chiesa romanica dedicata alla Madonna di Roscudon. La città è costruita come un anfiteatro si sviluppa dal secolo XI. Ella ha visto nel corso della sua storia affaccendarsi una popolazione vivace di artigiani, sarti, ricchi mercanti che commerciavano per mare con la Spagna. I mercati sei suini e delle mucche Bretoni, godono ancor oggi di una vecchia reputazione. Pont-Croix resta una città animata i giorni di fiera e mercato. La sua attività è strettamente legata all’agricoltura. Pont-Croix, piccola città storica “cité de caractere”, è la capitale del cantone (Audierne, Beuzec-Cap Sizun, Confort-Meilars, Cléden, Goulien, Esquibien, Ile de Sein, Malon, Primelin, Plogoff e Plouhinec).

10/06/12 Murales

Douarnenez

Rivolta verso il mare, la deliziosa città di Douarnenez annovera almeno quattro porti! Venite a scoprire l’atmosfera particolare delle sue banchine animate oggi da crêperie e da terrazze di caffè, vicoli con botteghe e case di pescatori, la passeggiata di Plomarch, la stupenda baia e le vicinissime spiagge. Prospero porto commerciale dal quale, intorno al XVI secolo, si esportavano le tele della regione, Douarnenez divenne importante luogo di pesca delle sardine nel XIX secolo. Di questi due periodi fondamentali rimangono alcune case antiche e una chiesa a Pouldavid, e sotto il Porto di Le Rosmeur alcune antiche botteghe e piccole case di pescatori. Le banchine dalle facciate colorate, un

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Douarnenez dalla baia

Ile de Tristan

tempo piene di pescatori, sono oggi animate dai caffè e dalle terrazze dei ristoranti. Un’atmosfera che vi sedurrà! Se amate le barche, dovete andare sicuramente al Port-Museo, che è attiguo a Port-Rhu, il porto più antico della città. Nella darsena è possibile visitare cinque barche ormeggiate: una per la pesca delle aragoste, una gabarra, un rimorchiatore inglese, una chiatta e una nave cabotiera norvegese. I bambini si divertiranno a giocare ai capitani!

11/06/12

Eglise Ste Anne la Palud

Nergoz

Costruita su un precedente luogo di culto pagano, l'edificio attuale nel 1858 in stile neogotico e in forma di una croce latina, è la succeditrice di diverse cappelle. Una cappella laterale risale al 1903 è dedicata a Sant'Anna e un altare all'aperto è stato rinnovato nel 1948 per celebrare gli uffici del perdono, che può essere visto in una foto retrospettiva all'interno. E dedicata a S. Anna, madre della Vergine Maria, patrona delle madri che si chiamò la nonna dei Bretoni. Da vedere: imponente statua in granito di Sant'Anna del 1548, che viene portata in processione quando c’è un “perdono”

11/06/12

Centro di Locronan

Piazza davanti Chiesa

Tomba di St Ronan

La discesa dalla Croce

Chapelle Bonne Nouvelle

Chapelle Ar Zonj

Locronan

Ci sono splendidi motivi per cui Locronan è stata ammessa nell’esclusivo club delle “Petites Cités de Caractère” (Piccole città di interesse architettonico) e dei “Più bei paesi di Francia”. Ve ne accorgerete subito scoprendo, a piedi, le magnifiche dimore che circondano la bella piazza centrale e il suo pozzo. Un po’ di storia I Celti scelsero questo sito per creare un nemeton, un percorso sacro scandito da stazioni simboleggianti i 12 mesi dell’anno. Nell’ XI secolo, Saint Ronan cristianizza il luogo e fonda la città. Quella che d’ora in avanti si chiamerà Locronan, prospera a partire dal XIV secolo grazie alla tessitura della tela per vele: i fiorenti rapporti commerciali stabiliti con tutte le grandi flotte del tempo arricchiscono gli abitanti e sorgono così le armoniose case di granito, il cui aspetto è rimasto oggi fedele alle origini. La felicità è nei pavé In estate, la città è tutta vostra nella morbida luce del mattino che tinge d’oro le antiche pietre. Eleganti dimore dagli abbaini scolpiti contornano la piazza. La chiesa di Saint-Ronan e la chapelle du Pénity, affiancate, formano un’unica facciata, senza confondere i loro gargoyles. Nella navata, il pulpito e la vetrata principale ripercorrono numerosi episodi religiosi. Le vie circostanti sono anch’esse orlate da costruzioni affascinanti. Per preservare l’autenticità del centro storico, le automobili non sono ammesse e i negozi sfoggiano insegne tradizionali. Tra questi troviamo alcune panetterie che sfornano squisiti kouign-Amann, dolci tipici della gastronomia bretone Nel 2013 la prossima Grande Troménie Il culto di Saint Ronan dà luogo ogni anno a una Troménie, una processione che segue il percorso delle meditazioni del santo. Molto pittoresca, la suggestiva Grande Troménie si svolge invece ogni 6 anni, nel mese di luglio. Gonfaloni e costumi blu e oro avanzano in processione ripercorrendo i 12 km dell’antico nemeton. Un luogo davvero affascinante La bellezza intatta della città viene messa in luce anche da attività più “pagane”. Numerosi film hanno celebrato questo scenario unico: Tess di Roman Polanski, Chouans! di Philippe de Broca, Una lunga domenica di passioni di Jean-Pierre Jeunet, per citarne alcuni. I cineasti (e gli spettatori) apprezzano questa cornice rimasta inalterata nel tempo, libera da cavi elettrici, da antenne e da semafori..

11/06/12

Nuvole dal Menez Hom

Punto panoramico Menez Hom

Dall’alto dei suoi 330 metri, il monte Menez-Hom è uno dei punti più alti della Bretagna. Si tratta di un antico vulcano che merita sicuramente una visita. Una volta terminata la facile scalata, si può godere di un panorama eccezionale su tutta la regione. Oggi, questo antico monte sacro è molto popolare tra gli appassionati di parapendio. Sito naturale protetto, il Menez Hom domina l’intera regione. Arrivate fino in

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Menez Hom

vetta! Da qui la vista sulla rada di Brest, la baia di Douarnenez, la pointe de Pen-Hir e i Monts d’Arrée è impressionante. Posta alla fine della catena delle Montagnes Noires, sapevate che era una delle montagne sacre d’Armorica? Un punto strategico della penisola di Crozon che permetteva di controllare tutta la regione circostante, ma anche un luogo dove si praticavano vari culti come evidenziato dai cumuli di pietre e dai megaliti.

11/06/12

Anse de Morgat

Anse de St.Nicolas

Baia di Douarnenez

Cap de la Chevre

Cape de la Chevre

Scogliere alte alcune centinaia di metri che cadono a picco sul mare e una vista sulla baia di Douarnenez e l’ansa di Morgat. Il panorama è straordinario. La forza che incontra la bellezza, Cap de la Chèvre è un condensato della Bretagna. All’estremo Ovest del Finistère, sulla penisola di Crozon, il Cap de la Chèvre offre un panorama da togliere il respiro. Dal mare di un blu intenso al bianco scintillante delle scogliere, i paesaggi cambiano continuamente. Per cogliere perfettamente la dimensione di questo luogo fatato, il modo più semplice è di esplorarlo a piedi. La strada lungo la scogliera, poi un sentiero nella campagna, tra brughiera e pini, vi condurranno a un punto in cui la vista è sorprendente. Da scoprire fuori stagione o al mattino presto quando il luogo è ancora allo stato selvaggio. Si parte! Cercate i vostri cestini. Per chi ama le passeggiate, il tour di Cap de la Chèvre è imperdibile in questa regione. Da Morgat al castello di Dinan, mettete in conto una giornata di cammino lungo un sentiero bianco e rosso e il ritorno attraverso la campagna (all’insegna del giallo). Tra i luoghi da non perdere, la Pointe de Saint-Hernot (o Ile Vierge), la cala di Saint-Nicolas lungo la costa Ovest o la magnifica cala di Porz-Creguen e il promontorio che domina la spiaggia della Palue sulla costa Est.

12/06/12

Pointe de lost marc’h

Plage de la Palu

Pointe de Lost marc’h

Il più grande dei megaliti degli allineamenti di Lostmarc'h, sorveglia le spiagge di Lostmarc'h, la Palue e, in fondo Kerdreux. Queste tre spiagge sono rivolte a ovest, ed è per questo che troverete per la maggior parte del tempo le migliori onde della penisola. Ma voi non ne potrete approfittare se non da lontano, a meno che non siate un surfista, surfista, perché il bagno è vietato a causa della presenza di Baines (depressioni scavate nella sabbia), generando forti correnti che trattengono anche i migliori nuotatori.

12/06/12

Pointe du Penhir e Tas de Pois

Tramonto su Pointe St Mathieu

Pointe du Penhir verso Pointe di

Pointe du Penhir

La Pointe de Pen-Hir (trascritto spesso anche come Pointe de Penhir; in bretone: Beg Penn Hir) è un promontorio che si erge per circa 70 m sul Mar d'Iroise, nella costa atlantica della Bretagna (Francia nord-occidentale), situato nella Penisola di Crozon (Presqu'île de Crozon) e nel territorio comunale di Camaret-sur-Mer, nel Finistère meridionale (Bretagna nord-occidentale). Con il suo dirupo di oltre 70 metri e il suo panorama, la Pointe de Penhir è la più spettacolare delle quattro punte della penisola del Crozon. Dalla punta appaiono le tre rocce chiamate Tas de Pois, a destra si scorgono le punte di St. Mathieu e di Le toulinguet mentre a sinistra sorge la Pointe de Dinan. Gli amanti delle arrampicate potranno intraprendere un sentiero in discesa che li porterà nella Chambre verte, un terrapieno ricoperto di zolle erbose dal quale si ha la vista più originale delle Tas de Pois e della punta stessa. Con un cielo limpido è possibile scorgere dalla punta, l'isola di Sein la Pointe du Raz e l'isola di Ouessant. Nel promontorio si trova il Monument aux Bretons de la France Libre, ovvero “Monumento dei Bretoni della Francia libera”, detto anche “Croix de Pen-Hir”,

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le Toulinguet

Pointe de Toulinguet

monumento in onore dei Bretoni che hanno vissuto il periodo della seconda guerra mondiale, creato tra il 1949 e il 1951 dall’architetto Jean-Baptiste Mathon e dallo scultore Victor-François Bazin ed inaugurato nel 1960 da Charles de Gaulle.

12/06/12

Pointe de Dinan

Penisola dell’arco naturale

Pointe Dinan

La bella punta di Dinan scopre un ampio panorama delle falesie della costa di Iroise, i “Tas de pois” de la pointe de Pen-Hir e Cap de la Chevre. Ai sui piedi il “castello” una formazione naturale di roccia forata da un arco naturale. Coperto di brughiera, la punta di Dinan è ideale per passeggiare o camminare lungo il sentiero costiero. E 'anche ampiamente aperto a venti occidentali, che lo rende un luogo popolare per i surfisti.

Plage de Goulien

Plage de Goulien

Situato ai piedi dell’ansa di Dinan, le spiagge di sabbia di Goulien e di Kersiguénou, sono esposti a ovest: onde molto belle arrivano. Surf, windsurf, kitesurf, vela, stand-up-paddle ... questa è la spiaggia la più frequentata durante tutto l’anno. Non c’è risacca quindi si può fare il bagno senza alcun pericolo.

13/06/12

Porto di Camaeret sur mere

Notturna cimitero barche e chapelle

Cimitero di barche

Chapelle N.D. de Rocamadour

Camaret sur Mer

Senza dubbio uno dei porti più deliziosi della regione, Camaret-sur-Mer è un luogo da scoprire per il suo cimitero marino, per il fascino della sua cappella e per la torre Vauban, ma anche per le sue belle spiagge e per le spettacolari scogliere. Sicuramente ne rimarrete incantati! Situata ai bordi della penisola di Crozon, Camaret-sur-Mer merita una visita di uno o due giorni. Le sue banchine animate ricordano che il porto fu un importante luogo per la pesca delle sardine e in seguito delle aragoste. Passeggiate lungo i moli, tra le facciate delle case dai colori vivaci e le barche turistiche. Lungo questo sillon (striscia di terra), vale la pena di visitare il cimitero marino: i profili delle barche testimoniano l'antica attività del porto. Il cimitero delle barche Dall'altro lato, la cappella Notre-Dame-de-Rocamadour è famosa per i suoi numerosi ex-voto. Ammirate i plastici delle barche lasciati come ringraziamento da parte di sopravvissuti a naufragi. Poi proseguite la vostra passeggiata fino alla torre Vauban, detta "torre dorata” per via del suo colore ocra: inserita nel Patrimonio Mondiale dell'Unesco, un tempo proteggeva questa striscia di terra detta “Sillon de Camaret”. Che buffi ciottoli Non lasciate la regione senza aver fatto il giro delle punte! E perché no, lungo il sentiero costiero GR 34? La Pointe du Grand Gouin, la Pointe du Toulinguet... tutte offrono un panorama che da solo vale il viaggio. Impossibile perdere la Pointe de Pen-Hir e i suoi quattro isolotti chiamati i "Tas de pois" (Mucchio di piselli): con un picco a 70 metri, è di gran lunga la più famosa e spettacolare.

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Interno eglise de St Pierre

Pala dei 10.000 martiri

Interno eglise de St Pierre

Crozon

Il Cartulario di Landevennec riporta che il re Gradlon fece dono a S. Guénolé di un terzo del “plebs crauthon” di Crozon e della sua chiesa. I monaci di San Pietro Landevennec avrebbero imposto St Pierre come capo. Dell’edificio del XVI secolo non ci resta che il portico a sud e la porta del battistero. Il portico è sormontato da una Vergine in kersantite affiancata da due animali fantastici di un precedente edificio. La vecchia torre fu detronizzata da un fulmine poco prima della rivoluzione e il direttore del carcere ha ordinato di abbatterla nel 1862. E’ stata ricostruita in kersantite tra il 1866 e il 1868. Una doppia porta, si apre ai piedi della torre. Il resto dell'edificio è stato ricostruito in pietra arenaria e Kersanton dal 1899 al-1901. La chiesa ha una navata di quattro campate, fiancheggiata da due navate, transetto e un’abside poligonale, e nella chiesa sono conservate lapidi del XV secolo. Sopra l'altare maggiore c’è la pala del 10000 martiri, in legno policromo di rovere del XVI secolo, opera di alta qualità, unica nel suo genere in Gran Bretagna, realizzata da artigiani locali. Quattrocento personaggi sono raffigurati in 29 pannelli, raffiguranti il martirio dei soldati cristiani giustiziati sul monte Ararat in Armenia sotto il regno dell'imperatore romano Adriano (117-138), la rappresentazione è modellata sulla passione di Cristo. La Chiesa ha anche una bel reliquiario a forma di cappella, datato agli inizi del XVI secolo.

14/06/12

Pleyben Enclos parossiale

Pleyben Calvario

Pleyben Enclos parossiale

Portico ingresso Pleyben

Chapelle de Lannellec

Pleyben

Attraversando la Valle dell'Elorn la strada degli enclos paroissiaux (recinti parrocchiali) offre una visione molto originale del cattolicesimo. Su un calvario bretone, un jubé o un arco trionfale, la religione e le leggende bretoni si fondono in opere spettacolari. Lasciatevi sorprendere da questi capolavori! Un'arte popolare unica Tra la baia di Morlaix e la rada di Brest, gli enclos paroissiaux sono tutti magnifici. Tipici dei borghi bretoni, riuniscono in uno spazio ristretto un ossario, un calvario bretone decorato con dei personaggi, una cappella e una porta trionfale. Le scene scolpite nella pietra collegano il mondo dei vivi al regno celeste. Questi meravigliosi monumenti costruiti dal XV al XVII secolo, celebrano il fervore religioso regionale e la ricchezza della manifattura tessile e dei porti di un tempo. Rivalità campanilistiche I gioielli del circuito sono Saint-Thégonnec, Guimiliau e Lampaul-Guimiliau, in competizione per essere considerati il miglior enclos: il più esuberante e degno di nota... Saint-Thégonnec accumula le ricchezze ornamentali al limite dell'ostentazione: calvario bretone a tripla croce, piccoli campanili sulla chiesa, pulpito intagliato… Tutta l'opulenza generata dal lavoro del lino si esprime magnificamente, dai gradini di accesso fino alla cima del campanile. Guimiliau si distingue per il suo impressionante calvario bretone. Oltre 200 personaggi recitano in scene leggendarie e religiose, con grande vitalità ed espressività. Vere e proprie storie in 3D! Sul portico della chiesa, una galleria di apostoli accoglie i visitatori. All'esterno, più discreto, l'enclos di Lampaul-Guimiliau è prestigioso per la sua “poutre de gloire”: una trave con un fregio policromo scolpito su 3 lati e 6 pale d'altare che sembrano dei veri e propri libri illustrati. A ciascuno il suo tesoro! Oltre agli enclos più belli, esistono altri luoghi che vale la pena di visitare. La Roche-Maurice impressiona per il suo jubé colorato, con una moltitudine di personaggi e strani animali. La raffinata lavorazione della pietra del campanile arriva ad un'altezza di 60 m. La Martyre è il più antico enclos del Léon. La sua ricca facciata è ricoperta da motivi che evocano la morte. Per orgoglio, Pleyben ha fatto erigere due torri nella sua chiesa.

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14/06/12

Chapelle st.Anne

Plougastel-Daoulas

Grosso borgo commerciale pesantemente bombardato durante la seconda guerra mondiale, a causa della sua vicinanza a Brest. Ricostruita, la cittadina ha purtroppo perso il suo fascino di un tempo, ma è rimasta famosa per il suo calvario di oltre 180 personaggi il cui restauro è stato finanziato dall'aviazione americana, responsabile del bombardamento. Costruito nel 1602, come ringraziamento perché la peste non aveva ucciso tutti gli abitanti della zona, è una kroaziou ar vossen (croce della peste), riconoscibile dai pallini che si vedono sul fusto della croce e che simboleggiano i bubboni della malattia. I personaggi appaiono tuttavia piuttosto inespressivi.

14/06/12

Tramonto a Le Caro

Le Carò Illien an Traon

Vicino a Porz-Meur, le Caro ha un piccolo porto battuto dal venti occidentali, il che non gli impedisce di essere popolare con i navigatori. Lo stagno, che si trova nei pressi della diga di partenza è una zona di nidificazione per molte specie di uccelli migratori.

15/06/12

Rovine abbazia St Mathieu

Pointe St Mathieu

Pointe de St Mathieu

Falesie a strapiombo battute dal vento e dal mare, un faro imponente che veglia sulle rovine di un'antica abbazia... qui, il fascino è di casa! La Pointe Saint-Mathieu sembra un concentrato di Bretagna. A due passi, il porto di Le Conquet permette di raggiungere l'Ile Ouessant e l’Ile Molène. La leggenda narra che, mentre riportavano il corpo di San Matteo apostolo, alcuni mercanti della regione del Léon furono miracolosamente salvati da un naufragio al largo di questa punta. Nel VI secolo, per ospitare le reliquie del santo, Tanguy costruì qui il primo monastero. Dell’abbazia rimangono oggi la facciata romanica, le volte di pietra del coro e le arcate della navata. Andate a visitarla al crepuscolo: è allora, quando viene illuminata dal faro, che raggiunge il suo massimo splendore. Alle spalle di questa costruzione, la cappella di Notre-Dame-de-Grâce ospita un piccolo museo che custodisce alcuni resti dell’antica abbazia.

15/06/12

Porz Grac’h

Porz Grac'h

Porz Grac'h: La vegetazione porta i segni delle condizioni climatiche locali. Su questa bassa costa, con zone esposte, la prima serie di vegetazione è costituita da prato rado, di piante che sopportano il sale portato dagli spruzzi, una terra a ginestre ed erica cresce man mano che diminuisce l’apporto di sale e vento

15/06/12

Phare de Pontusval

Plage de Porspol

Chapelle St Michel

Phare de Pontusval

Costruito in granito e pietra nel 1869. Esso misura 18 metri di altezza, e la sua portata è di circa 10 miglia. D’altronde, sulla punta di Beg Pol, si trovava la postazione di sorveglianza della guardia costiera. Cinquantadue gradini ci permettono di raggiungere la cima del faro. In queste baie adatte alle passeggiata, rocce e scogli abbondano. Da qui la necessità di costruire un faro per segnalare l'ingresso alla baia Brignogan alle numerose imbarcazioni che ci passano. Difficile, però, immaginare che in un certo periodo, gli abitanti di Brignogan erano sospettati di favorire i naufragi in questo settore. Quest'ultimo risale al 1930, quando la nave mercantile lungo 80 metri, la Briere, si è arenata nella baia. Bisogna dire che Brignogan si trova sulla costa delle leggende, nel cuore del paese pagano, famosa per i suoi saccheggiatori di relitti Questi contadini pescatori erano così poveri che gli si attribuivano la capacità di far sparire i carichi delle navi qui arenate. Si dice che i pagani attaccavano alle corna dei tori zoppi torce per imitare con il loro dondolamento le luci destinate a guidare le navi in porto. Dicono che ancora che illuminavano le chiese e le cappelle delle scogliere per attirare le navi .. Ma qual è la verità? E’ nel 1681 che questa pratica chiamata diritto del relitto è stata vietata da Colbert. Si costruirono allora posti di guardia per la sorveglianza costiera, come quello di Menez Ham, casetta in granito costruita tra enormi rocce, nel comune

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di Kerlouan.

15/06/12

Casa tra le rocce

Casa tra le rocce

Casa tra le rocce

Casa tra le rocce

Menez Ham

Il Menez Ham è situato a 6 km a nord-est di Guissény. Il posto è un po' alto, a 20 metri sul livello del mare, da qui il suo ruolo strategico nel guardare il mare. L’autentico villaggio Menez Ham, conservato dal 19° secolo, è situato su un promontorio roccioso, ai piedi di un enorme caos di granito che lo protegge dal mare e venti occidentali. Il posto di guardia è stata costruita nel tardo 17° secolo, durante l'attuazione del sistema di difesa costiera di Vauban . L'edificio deve il suo tetto di pietra a causa dei ripetuti furti di legno della struttura da parte degli abitanti ad ogni cambio della guardia. C’era là un prezioso combustibile. Il villaggio ospita l'esercito nel 18° secolo (da qui il nome dato al lungo edificio caserma con 6 unità), prima di essere occupata dai doganieri dal 1817 al 1835. Successivamente gli alloggi furono dati in locazione ad agricoltori e pescatori “goemonier” fino al 1978. Oltre al posto di guardia e casema, siamo in grado di distinguere le case ad aggetto e la “Casa Boédoc”, la 'Casa Salou' con la sua Lochenn: ricovero a forma di barca a guscio rovesciato, e la famosa “chaumiere” (casa con il tetto di paglia) vecchio bistrot (bar, pub) luogo di incotro Il Villaggio di case con tetto di paglia tradizionali di Menez Ham è in corso di restauri. In effetti, i tetti di paglia, segale o canne (esclusi quelli delle due case, miracolosamente preservati) sono da tempo scomparsi sotto i ripetuti colpi di vento e delle tempeste. Oggi, la città di Kerlouan, assistita dal comitato intercomunale degli estuari, sta cercando di ricostruirli. Un progetto di museo è in corso. Nel 1943 gli occupanti tedeschi avevano costruito un punto di forza Menez Ham: Ci sono due punti di appoggio separati da circa 300 m. In uno (vecchio corpo di guardia), vi è un bunker e una stiva; il secondo, , due posizioni per mitragliatrici e un riparo in calcestruzzo di 50 mm.

16/06/12

Chapelle St Pol

Abitazioni nelle vicinanze

Chapelle St Pol

Chapelle St Pol

A pochi passi dalla punta di Pontusval, su una massa rocciosa, sorge la cappella Pol. Restaurata, cioè ricostruita nel 1870, ha sostituito una cappella più antica, probabilmente del XVI secolo. Questo santuario è stato costruito sul sito di un asilo monastico costruito da San Pol Aurélien, primo vescovo di Leon. La cappella è incorniciato da un bella croce del XVII secolo e di un grande calvario a personaggi del XVI secolo. Su una roccia vicina, è stato costruito per i doganieri una guardiola in pietra curiosa, alla quale si accede da una scala scavata direttamente nella roccia. E’ questo magnifico posto di osservazione, che abbraccia il paese pagano dei greti di Pontusval e quelli Kerlouan, la milizia della guardia costiera sorvegliava il possibile avvicinamento di una nave nemica o localizzavano i naufragi una volta così frequenti. La cappella ha anche la sua leggenda: Una notte, un marinaio di ritorno dal mare, è stato sorpreso in una violenta tempesta. Piuttosto che tornare a casa nella tempesta, decise di rifugiarsi nella cappella Pol e trascorrere la notte. Quando cominciò ad addormentarsi, sentì scoccare la mezzanotte, due candele si sono accese sull'altare e un prete apparve nel coro. Terrorizzato da questa visione, l'uomo si rannicchio in un angolo, osando a malapena respirare. Il sacerdote inizia la Messa: “Introibo ad altare Dei ...”. Nessuna risposta. Ha iniziato una volta, due volte, ancora niente. Allore le candele si spensero e il sacerdote scomparve. Il marinaio ha esitato a lungo prima di raccontare la sua disavventura, temendo che stessero facendo gioco di lui. In ogni caso decise di confidarsi con il prete Plounéour-Trez, che gli consigliò di tornare una notte alla cappella Pol. In questa prospettiva, il sacerdote iniziò a rispondere alla messa. L'anno successivo, alla stessa data, il marinaio tornò alla cappella. A mezzanotte, le candele si accesero, il sacerdote apparve e cominciò: 'Introibo ...' Coraggiosamente, il marinaio si fermò accanto a lui e gli disse: 'Ad Deum laetificat Juventutem meam' e così via. Dopo la cerimonia, il sacerdote lo ringraziò e gli disse che era un'anima del purgatorio, costretto a dire messa nella cappella Pol ad ogni anniversario della sua morte, la sua penitenza termina al

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momento in cui qualcuno gli avrebbe risposto. C'è un'altra tradizione legata alla cappella, quando un marinaio è disperso in mare, si celebra una Messa nella cappella Pol e tre giorni dopo il corpo ritorna alla costa. Questo è quello che è successo al corpo di Henri de Trobriand, annegato 12 settembre 1912, tra Pontusval e Aber Wrac'h.

16/06/12

Il menhir di Men Marz

Il menhir di Men Marz

Brignogan

Il menhir di Men Marz con 8,50 metri di altezza e la massa di circa 80 tonnellate, è uno dei quattro più alti menhir di Francia ed è un monumento storico. E 'uno dei tanti menhir cristianizzato. Uno dei più grandi della Bretagna, è il primo

menhir cristianizzato delle sue dimensioni in Bretagna. Costruito tra anni 4500 e 2500 a.c. a Brignogan-Plages, è semplicemente posato e bilanciato a terra, anziché essere interrato una certa profondità, come la maggior parte degli altri megaliti. Da dove viene il nome Men Marz (pietra miracolo), anche se a Brignogan-Plages c’è un altro 'miracolo di pietra', che è in equilibrio sulla riva del mare un miglio di distanza. Tra le ipotesi e le leggende sul suo nome: quello di San Pol Aureliano, accompagnato da sua sorella, venne qui per contrastare la progressiva invasione dell’acqua del mare. Fisso alle acque un punto che non dovevano mai passare, la giovane donna che segnò questo limite su una pietra bloccata nel terreno: il menhir. Oppure, c’è ne un’altra ancora, le giovani ragazze venivano qui e lanciavano un sasso. Se questo rimaneva incastrato nella fessura situata sulla parte superiore del menhir, significava che si sarebbero sposate entro l'anno.

16/06/12

Ponte abitato di Rohan

Ponte abitato di Rohan

Landerneau

Grossa città commerciale rannicchiata nella valle dell'Élorn, fiume sul quale due volte al giorno risalgono le maree provenienti dall'oceano. Era già un importante nodo di transito in epoca romana, ma nei secoli XVI e XVII divenne uno dei più importanti porti bretoni e fu capoluogo del Finistère durante la Rivoluzione francese. Agli inizi del XX secolo, l'agricoltura e il commercio presero il sopravvento sull'industria tessile e Landerneau è diventato sede della maggiore cooperativa agricola della Francia (Coopagri). Di particolare interesse il ponte di Rohan costruito nel 1510 per attraversare l’Elorn. E’ il più importante sei sette ponti con edifici d’Europa. Vi si trova la maison Gillart del 1639.

16/06/12

Recinto parrocchiale Guimiliau

Recinto parrocchiale Guimiliau

Calvario

Guimiliau

Guimiliau (circa 750 abitanti) deriva dal nome del suo santo patrono e fondatore, San Miliau, buono e pio principe, discendente degli antichi re di Gran Bretagna. Decapitato nel 792 per ordine di suo fratello, è invocato per cicatrizzare le ulcere e reumatismi. Questo bel complesso architettonico, costruito nel XVI-XVII secolo, si chiama recinto parrocchiale (enclos paroissial) perché, raggruppando come uno sciame: arco di trionfo, campanile, ossario, ampio portico, chiesa (con battistero, organo, pulpito, altare), sagrestia, cappella funeraria e cimitero. Prima uno sguardo generale veloce a questo set, dove granito e Kersanton si fondono armoniosamente in una miscela di Gotico e Rinascimento che abbellisce la concezione Bretone dell’architettura del XVI secolo. Arco di trionfo: Modesto senza dubbio, ma di una bellezza ruvida, sormontate da due cavalieri, come guardia. Torre campanile(1530-1550): Stile Beaumanoir. Piramide ottagonale, gotico traforato, in aggetto scolpito, affiancato da una torretta rotonda. Ossario (XVII secolo): appoggiata al lato sinistro del portico, il suo sotto basamento è decorato con acquasantiera e bassorilievi in Kersanton ... Portico (1606-1617) :

Il menhir di Men Marz

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data Immagine Luogo Note informative e storiche

Calvario dettagli

Calvario dettagli

Gotico e rinascimentale. Arco esterno semicircolare con due colonne corinzie e due colonne ioniche. Contrafforti modanati. Fregi decorati con varie teste. Sopra il portico: due fregi e due frontoni triangolari; due garguglie scarse; tre

busti e due teste d'angelo. A metà della secondo frontone la nicchia ionica ospita san Miliau seduto sul suo trono. Copre il tutto, un bel campanile completato da una lanterna. Montanti del portico: Piccolo poema architettonico che esprime la vita :semplice nelle scene dell' Antico Testamento, pieno di finezza nelle figure del Nuovo Testamento.

17/06/12

Eglise Saint Thegonnec

Calvario - dettaglio

Calvario - dettaglio

Calvario - dettaglio

Eglise Saint Thegonnec (interno)

Arbre de Jessé (1610)

Pulpito (1683)

Saint Thegonnec

Dalla tela al recinto (enclos): Il Leone conobbe uno sviluppo significativo e permanente dal XV al XVIII secolo, attraverso la vendita di panno di lino, i “creati”, ai mercati Inglese, spagnolo, olandese e portoghese che rifornivano ugualmente il sud America. Saint-Thégonnec diventa la casa di una vera casta dei contadini, degli “Julots”. Questi commercianti agricoltori hanno costruito la loro fortuna sul commercio e l'allevamento del cavallo bretone. Ansiosi di avere più grandiosi edifici religiosi, hanno favorito in Consiglio di Fabbrica della parrocchia, la sistemazione nella zona di botteghe artigiane e di progettisti e gli incaricarono della realizzazione di un insieme ecclesiale, testimoniando con una monumentalità eccezionale e un ostentato accumulo di ricchezze locali. Un eccellente gestione delle risorse delle vendite (vendita di tele, affitti di terreni e donazioni private) ha permesso l'espansione, vera fiammata di fierezza di tutta la popolazione. Gli abitanti di Saint-Thégonnec collocheranno l’insieme monumentale sotto il patrocinio congiunto della S. Thégonnec e Notre Dame de Vrai Secours. La chiusura del mercato britannico da Colbert nel 1687, ha ridotto la produzione di lino di tre quarti, con un conseguente calo definitivo dell'industria e del commercio della tela in Leon. Saint-Thégonnec non rimane meno oggi, l’insieme più riuscito, il più completo e l’ultimo nel tempo degli “enclos” di León. Chi è santo Thégonnec? Secondo la leggenda, verso il VI secolo, San Thégonnec nativo Galles e discepolo di San Pol Aurelien aveva un cervo addomesticato, imbrigliato alla suo carro per trasportare le pietre utilizzate nella costruzione della sua chiesa. Un giorno, un lupo divora cervo. San Thégonnec fece la predica al lupo che accetta di tirare la slitta del santo. San Thégonnec è sempre rappresentato nelle costruzioni, con un lupo o un cervo, tiranti un carretto ai suoi piedi. Il santo viene invocato per la conservazione delle colture, curare le febbri e morsi di vipera. 'Togoneg' o 'CONEG' si è stabilita dentro quello che divenne “Enclos Parossial”, diventando naturalmente il santo patrono protettore del luogo, insieme con la Madonna di Vrai Secour. Arco di Trionfo o porta Trionfale (1587-1589) In granito di Plounéour-Menez, è dovuto alla bottega del Castello Kerjean. È in Stile rinascimentale. Quattro massicci pilastri, sormontati da lanterne cubiche e dei lanternoni delimitano le tre aperture. Solo la porzione centrale formata da un arco a tutto sesto, incastona la porta e presenta una preghiera in bretone rivolta alla Madonna di Vrai Secour. San Thégonnec è rappresentato dal suo asino e dal suo carretto su ciascun lato della data di costruzione. Agli angoli dell’attico, l'Arcangelo Gabriele e la Vergine, in Kersanton, incorniciano quattro nicchie a conchiglia, separate da pilastri e da trofei rinascimentali, dominata da due pistole. Nella nicchia del frontone triangolare: Dio Padre. I passaggi laterali sono ostruiti da scale per evitare che gli animali entrino nel recinto. La porta centrale è stata chiusa da un cancello, aperto solo per le occasioni speciali. L'ossario (1676-1682) Opera dell’architetto Jean Bescont di stile Rinascimentale. Architettura Esterna: Il triplo abside perforati da finestre fiammeggianti, del tipo Beaumanoir è sormontata da pinnacoli. Colonne con capitelli corinziani in Kersanton

Portale scolpito 1

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Il sepolcro (1699-1702) situato nell’ossario

incorniciano sei finestre e una porta ad arco. Un frontone triangolare contiene una statua di St. Paul Aurelien tiene al guinzaglio il drago che ha catturato nell’isola di Batz, circondato da una cariatide. Vergine in argento in cima al tetto faccia alla piccola campana. Attorno all'ossario, sulla trabeazione, la preghiera delle anime all’ attenzione dei fedeli. Questo monumento, considerato il più bello e il più completo della retagna, non fu mai utilizzato per depositare le ossa ma servi da reliquiario e da cappella funeraria di intercessione per i defunti, un luogo riservato per i fedeli.

18/06/12

Vista Panoramica

Vista dal Viadotto

Morlaix

Morlaix

Piacevole città portuale, incrocio geografico, storico e umano. A est si estende il Trégor e il suo boschetto ancora preservato; a ovest, le zone orticole del Léon; a nord, la Manica; a sud, i monti di Arrée. Morlaix ci è piaciuta particolarmente a causa della sua posizione originale fra tre colli, delle vecchie case sparpagliate su ambo i lati del fiume e dell'immenso viadotto in granito che taglia in due il centro abitato, conferendogli una sorta di terza dimensione. Città borghese, si è arricchita con il commercio marittimo grazie, in particolare, al lino coltivato e tessuto nell'entroterra. Nel XIX secolo, la manifattura dei tabacchi, erede dell'antica manifattura della Compagnia delle Indie, impiegava fino a 1800 persone. Attualmente è chiusa e ci si interroga sulla sua riconversione. Agli albori del terzo millennio, Morlaix è alla ricerca della sua vera vocazione tra le numerose attività che la caratterizzano, anche se i servizi amministrativi e commerciali e l'ospedale contribuiscono a mantenerla al terzo posto delle città del Finistère.

18/06/12

St Michel en Greve Dal Grand Rocher

Spiaggia da Le grand Rocher

St Michel en Greve

Il Gran Rocher accoglie quasi 300 specie di piante, ed è animato dal canto di molti uccelli. Si può raggiungere la cima (84m) dal parcheggio situato sulla D786 strada costiera e prendere il sentiero che vi farà scoprire la vastità della “Greve” a 180°, e l'interno. Passeggiando lungo i sentieri, potrete scoprire una ricchezza di specie vegetali tipiche del litorale “trégorois” e una grande caverna di pipistrelli. 'Il sito è protetto. '

18/06/12

Menhir St Uzec

Menhir St Uzec

Penvern

Il menhir di San Uzec in bretone Kalvar Zant Uek, fu costruito tra il 5000 e 4000 anni a.C. Esso misura poco più di 7,50 mtr. La sua cristianizzazione risale al XVII secolo, dopo una missione effettuata nel Tregor da Padre Maunoir nel 1674. Sul lato sud, “arma Christi” furono scolpite questa iconografie comuni nel XVII secolo, rivestono qui una qualità eccezionale, che hanno fatto diventare celebre il menhir di San Uzec. Tutti gli strumenti della Passione rappresentati sono riportati nei Vangeli. Solo il velo della Veronica è un'eccezione. In alto, a sinistra e a destra, le rappresentazioni della luna e del sole consentono ricche interpretazioni: il passaggio delle Tenebre alla luce, con la morte di Cristo il Venerdì Santo e la sua risurrezione dopo tre giorni. Essi possono anche simboleggiare l'universalità del cristianesimo, nato e diffuso in tutto il mondo romano si estendeva da est a ovest. In fondo, si vede un teschio potrebbe essere quello di Adamo. La leggenda narra che fu sepolto sotto la collina del Golgota, dove ebbe luogo la crocifissione. Sul lato nord del menhir, i solchi verticale risultato di erosione, evocano facilmente l'immagine di una donna in mantello da lutto. La croce che sormonta la cima del menhir è stata aggiunta al momento della Cristianizzazione. Fino all'inizio del XX secolo, le sculture erano colorate e al di sotto è stata dipinto un Cristo sulla croce oggi cancellata dal tempo.

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19/06/12

Pointe de Bihit

Trébeurden

Situata ad un'altitudine di 88 metri, la punta di Bihit , libera su più di 180 gradi, una vista eccezionale sul mare e sulla costa. Una tavola d'orientamento vi aiuta ad apprezzare il paesaggio da est a ovest, potrete scoprire: il faro di Triagoz, l’le Molene, l’Ile Milliau, la spiaggia Tresmeur, le spiagge di Beg-Léguer, la baia di Lannion e all'orizzonte, la costa del Finistère fino a Roscoff e Ile de Batz.

19/06/12

La greve blanche

Ile Renote -Tregastel

Tregastel

Piccola stazione balneare, la costa di granito rosa vicino a Perros-Guirec, questo comune è uno dei più piccoli della Côtes d'Armor. Lasciatevi sedurre dalle rocce, belle e strane. La spiaggia di sabbia di Coz Porz piena di rocce dai nomi divertenti ed evocativi ('Tas de Crepes','Tete de Mort [Teschio] ') delizierà grandi e piccini. Da questa spiaggia si può raggiungere la Greve Blanche e la tavola di orientamento che offre una panorama eccezionale. Attraverso l'istmo di sabbia che separa Trégastel spiaggia e l’Ile Renote, si ha la possibilità di ammirare gli enormi blocchi di granito, e pini marittimi che la rendono accessibile solo ai pedoni.

Casa tra le rocce

Costa sassosa di Castelmeur

Castelmeur

La piccola città di Plougrescant, meno di 1.400 abitanti in Bretagna, deve la propria notorietà ad una casa, costruita tra due enormi rocce di granito in riva al mare. La residenza, nota come Castel Meur, costruita nel 1861, sembra con l’obiettivo specifico di ostacolare i forti e pesanti venti, e le tempeste, che si abbattono su questa parte di costa. Ancor oggi appartiene agli eredi dei primi proprietari. Una cartolina della proprietà, creata per promuovere il turismo locale, di cui i proprietari non ne sapevano niente, ha suscitato così tanto scalpore e notorietà, e tanto curiosità tra i turisti, che la residenza, una proprietà privata, ha subito dei danni. Da allora ai visitatori non è più permesso di avvicinarsi alla casa.

20/06/12

Phare de Men Ruz

Strane rocce

Ploumanac’h

Stazione balneare del dipartimento delle Côtes d’Armor, Ploumanac’h è famosa per le sue scogliere di granito rosa, imponenti formazioni rocciose modellate dal vento e dal mare che offrono al visitatore uno spettacolo quasi surreale. Un sito naturale di una bellezza straordinaria. Situati tra le spiagge di Trestraou e di Saint-Guirec, gli enormi ammassi di granito rosa di Ploumanac’h sono conosciuti in tutto il mondo. La loro origine risale a 300 milioni di anni fa, e oggi si estendono su una superficie di più di 25 ettari formando uno scenario grandioso. Dichiarato patrimonio nazionale e proprietà del Conservatorio del litorale, l’Ente francese deputato alla salvaguardia delle coste, questo sito, che accoglie ogni anno più di un milione di visitatori, è sicuramente una tappa obbligata del vostro soggiorno nella regione.

20/06/12

Tours d’Armateur

Abitazione caratteristica

Case a graticcio

Treguier

«Capitale vescovile» del Trégor, alla confluenza dei fiumi Jaudy e Guindy, è una cittadina di carattere, fra le più belle e più importanti della Bretagna fino alla rivoluzione francese. E’ anche molto borghese, clericale e conservatrice, per cui v'imbatterete in pochissimi alternative! Pur avendo perso tutte le sue prerogative ed essendo ormai solo un piccolo capoluogo di circoscrizione, la sua atmosfera conserva ancora qualcosa del suo passato splendore. In estate, i «mercoledì in festa» (da metà luglio a metà agosto) risvegliano la città che, dalle 20 a mezzanotte, si anima di bancarelle, ristoranti all'aperto e musica. Da vedere la chiesa di Saint- Tugdval Uno dei capolavori dell'architettura religiosa bretone. La cattedrale ha 3 torri e mezza: una torretta rotonda, una torre quadrata romanica (XII secolo), una torre quadrata gotica (XV secolo) e, per concludere, una guglia di 63 m (XVIII secolo). Realizzata con 4 tipi di pietra (scisto, pietra di Caen, granito rosa e granito grigio), è un trionfo di forme, volumi e colori che cambiano a ogni variazione di luce. La sua costruzione, iniziata nel 1339, richiese 150 anni e integrò elementi dell'antica cattedrale romanica. L'esterno ha una splendida facciata meridionale

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Eglise St Tugdval

Chiostro

Chiostro e chiesa

e portali bellissimi, il principale dei quali è coronato da un lungo sporto gotico fiammeggiante. L'interno fa pensare inevitabilmente a Chartres, infatti, fin dall'ingresso, si è letteralmente aspirati verso il cielo dalla volta alta 18 m. Il coro dalle belle arcate a voltine gotiche e dai notevoli stalli (1509), il triforio coronato da una loggia a balaustra, le mensole dei costoloni a ogiva conclusi da figure grottesche contribuiscono all'armonia pressoché perfetta dell'edificio. In mezzo alla chiesa, sorge una copia, di un gusto un po' pesante e molto sovraccarico, del mausoleo di sant'Yves, costruito nel XV secolo e distrutto durante la Rivoluzione francese. Il tesoro della cattedrale è composto da antiche statuine, gioielli, reliquiari, arredi religiosi ecc. Il magnifico chiostro, in stile gotico fiammeggiante, racchiude parecchie tombe ed è il più originale e meglio conservato di tutta la Bretagna. Dall'angolo opposto all'ingresso si ha una bellissima prospettiva su tutto il corpo della cattedrale e sull'abside, in cui si riconoscono facilmente tutte le epoche.

21/06/12

Rovine Abbaye Beauport

Sala del Duca

Chiostro

Vista dell’ingresso

Rovine Abbaye Beauport

Paimpol

Abbaye de Beauport Situata a un paio di km dalla cittadina di Paimpol, l’abbazia vanta una storia quasi millenaria: fondata all’inizio del Trecento da un manipolo di monaci Premostratensi, che ottennero l’appezzamento di terra necessario da Alain I Avaugour, conte di Penthièvre, divenne nei secoli successivi un fiorente centro spirituale ed economico, sottoposto direttamente all’autorità del Papa, che ricordò spesso agli abati che i sacerdoti ivi ordinati dovevano saper parlare soprattutto il bretone, per avvicinare il più possibile la popolazione all’istituzione ecclesiastica. Posta sulla strada che conduceva, da Scozia e Irlanda, sino al santuario di Santiago de Compostela, in Spagna, fu spesso considerata dai pellegrini un ristoro sicuro e tranquillo, e questo non fece che aumentare la sua fama nel corso dei decenni; nel suo periodo di massimo splendore si contavano molti religiosi qui “stanziati”, che si dedicavano alla preghiera e alla contemplazione, oltre che alla coltivazione di frutta e ortaggi, e naturalmente al commercio. Purtroppo, durante la Rivoluzione, fece la fine di molti altri monasteri francesi e, dopo un progressivo abbandono (iniziato peraltro qualche decennio prima), chiuse definitivamente i battenti nel 1790, per poi essere divisa in due settori, di cui una acquistato, nel 1797, da Louis Morand, il fortunato armatore ideatore della pesca bretone in Islanda, residente nella vicina Paimpol, e l’altro dal comune di Kerity, del quale fa ancora attualmente parte. Proposta nel 1862 per entrare della lista dei “Monumenti Storici” per opera del conte Napoleon Poninski (marito della figlia di Morand), dal 1992 è sottoposta alla tutela dell’Ente pubblico “Conservatoire du Littoral”, che si occupa della salvaguardia delle aree naturali di particolare rilevanza paesaggistica e ambientale situate sulle coste (sia di laghi che di mare). Appena entrati avrete già notato i resti della bellissima chiesa, che si ergono solenni alla vostra destra…alcuni gruppi decidono di fermarsi solo qui, già appagati dalla visione di questi resti (dai quali si può comunque “sbirciare” all’interno), ma vi consigliamo caldamente anche una visita interna, perchè gli ambienti sono molti ed ampi, ben conservati e rendono perfettamente l’idea di come fosse la vita in questo luogo qualche secolo addietro, regalandoci uno spaccato dell’esistenza monastica , che tanto ci pare lontana dalla nostra attuale realtà.

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Abbaye Beauport (scala)

Abbaye Beauport (cantine)

Abbaye Beauport (chiostro)

Pointe de Guiben

Dicevamo: entrati nel salone d’accoglienza, un gentile impiegato vi fornirà un quaderno nella vostra lingua preferita sul quale leggere tutto ciò che occorre per una visione esaustiva: nozioni generali, storia, usi e costumi, spiegazioni delle varie stanze…Vi indicherà prontamente la direzione da seguire, e a questo punto non vi resterà da fare altro che procedere! Arriverete immediatamente al chiostro: svoltando a sinistra, il vostro tour privilegerà prima di tutto le vecchie e anguste cantine (incredibilmente buie), alle quali si perviene attraverso delle porte ad arco, successivamente il refettorio (privo di soffitto) e il bellissimo giardino (ora in fase di sistemazione), per il quale si può tranquillamente camminare, in mezzo a fiori, ortaggi e frutti, e intanto godere del paesaggio assolutamente rilassante. Si giungerà infine al cancello che delimita i possedimenti, dal quale si apprezza una bellissima vista sul paesaggio circostante, che contempla anche il mare, qui decisamente poco distante. Successivamente, ci sarà senz’altro da meditare nella Sala Capitolare, ottimamente restaurata, per poi passare alla Maison du Ducs, nella quale vengono allestite mostre temporanee (- agosto 2010 - l’originale “Port di casque obligatoire”, che raccontava le varie fasi dei 17 anni di restauri sino a quel momento effettuati): anche da quest’area si ammira, oltre che una natura rigogliosa e verdeggiante, anche un superbo panorama marittimo impossibile da non fotografare più e più volte. Manca ora solo la splendida chiesa abbaziale: priva delle sue cupole, emana un fascino davvero antico e solenne, che riporta alla mente soprattutto l’epoca medievale, con i suoi monaci, custodi di mille segreti, e uomini valorosi, pronti a donare la propria vita in nome della fede; le tinte di questo quadro saranno rese ancor più vivide da due effigi tombali presenti proprio nella navata centrale, raffiguranti un cavaliere e la sua dama, ossia i signori di Kergozou, benefattori del monastero; completano l’alone di mistero due monumenti funebri, nella navata laterale, appartenenti alla famiglia Poninski.

22/06/12

Plage Bonaparte

Plage Bonaparte

Chapelle de Kemaria an Iskuit

Danza macabra

Plouha

A Nord di Saint-Quay-Portrieux, scoprirete le più alte scogliere della Bretagna. Con un’altezza di 104 metri, la Pointe de Plouha è il punto culminante della costa rocciosa lunga 14 km che ospita cale nascoste, aree di nidificazione per uccelli, un antico porto e una cappella che racchiude straordinari affreschi. Dalla spiaggia del Palus, vi attende un sublime crescendo di sabbia. Proseguite lungo la GR34, antico sentiero dei doganieri, che passa a Nord della Pointe de Plouha. Vi si aprirà allora una veduta straordinaria sulla Baia di Saint-Brieuc. Al crepuscolo, potrete apprezzare i fari in attività. Più lontano, la baia dell’Anse Cochat, ribattezzata Spiaggia Bonaparte, ha giocato un ruolo fondamentale durante la Seconda Guerra Mondiale. È classificata tra i siti più importanti di Francia nell’ambito delle azioni della Resistenza. Nel corso di otto distinte operazioni condotte da gennaio ad agosto del 1944, 135 aviatori e agenti britannici, canadesi e americani sono stati fatti segretamente evacuare, per mezzo di barche, da queste spiaggia verso il Regno Unito. Cappella della morte Verso l’interno, a Ovest del villaggio di Plouha, che ogni mercoledì ospita un vivace mercato, troviamo Kermaria-an-Iskuit. Questa cappella risale al XIII secolo ed è particolarmente celebre per i suoi affreschi che risalgono al XV secolo e rappresentano una danza macabra. 47 quadri, che ritraggono i vescovi fino alla morte stessa, ci ricordano che nessuno può sfuggire alla sua fine fatale.

22/06/12

Erquy

Bienassis vi apre le porte: rimarrete incantati dalla sua storia, dai giardini alla francese, dai fossati, dalle scuderie, dal cortile d'onore, dalla cappella, dagli interni ammobiliati! L'imponente facciata del castello di Bienassis, in arenaria rosa di Erquy, mette soggezione ma al tempo stesso sa essere discreta, fondendosi con l'immenso

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Chateau de Bienassis

Chateau de Bienassis

paesaggio sul quale nel XV secolo vegliavano le sue sentinelle. Nelle giornate limpide, da qui si riesce a distinguere anche le Isole del Canale, eppure a quel tempo un cavaliere in lontananza avrebbe fatto fatica a distinguere il castello dai suoi dintorni! "Bien sis", ovvero ben posizionato e ben protetto dal suo fossato; è questa l'origine del nome Bienassis. Monumento storico tutelato, risalente ai secoli XV e XVII, Bienassis rappresenta un esempio completo di residenza nobiliare. Trasformato in prigione durante la Rivoluzione, dal 1880 è proprietà della famiglia De Kerjegu.

22/06/12

Cap Erquy

Plage de Lortuais – Cap Erquy

Erquy

Sapevate che le lande della zona del Cap d'Erquy sono state classificate tra gli ambienti naturali più importanti del dipartimento? Dune di sabbia, scogliere di arenaria rosa... La landa selvaggia si riveste di colori cangianti. Fate un giro all'inizio della primavera quando i fiori del ginestrone la tingono di un giallo brillante. Nel mese di giugno è l'erica che impone il caratteristico color viola. Il risveglio di tutti i sensi I colori della flora, i profumi della landa, i versi degli uccelli marini... Aprite gli occhi, le narici e le orecchie per apprezzare appieno la zona del Cap d'Erquy. Si scopre a piedi grazie a tre escursioni dal villaggio preistorico di Tu-es-Roc, a Nord del borgo. Qui si trovano le rovine di un corpo di guardia del XVIII secolo e di un antico forno per proietti. Al di là del capo, proseguite la vostra passeggiata verso il Fort la Latte, lungo il Sentiero dei Doganieri. Scoprirete un susseguirsi di spiagge e cale tra le più belle della costa settentrionale.

22/06/12

Fort la Latte

Fort la Latte (interno torre)

Fort la Latte

Plevenon

Fort La Latte è un bellissimo castello del '200 con doppio ponte levatoio situato proprio su una falesia a picco sull'oceano.Venne trasformato in fortezza nel '600 per difendere le coste. Il castello-fortezza permetteva facilmente di dominare l'area circostante ed era dotato di formidabili, quanto inespugnabili, difese quali, ad esempio, una fonderia autonoma per la costruzione di palle di cannone (fabbrica posta sulla torre di guardia). Sullo sfondo, si scorge il faro di Cap Frehel, a pochi km. Il fortino è accessibile percorrendo una strada sterrata tutta in discesa che porta proprio alla falesia sulla quale è stata costruita la rocca. Questi tratti di costa, sono stati per oltre 100 anni dominio assoluto dei più famosi e pericolosi pirati europei. Sono stati i navigatori Bretoni a dominare i mari oceanici del nord, a "scoprire" il Canada ed arrivare fino in Sudamerica ed era proprio Bretone anche il pirata che nel 1700 si impadronì di Rio de Janeiro in Brasile.

22/06/12

Cap Frehel

Pointe du Jas da l’Evette

Plevenon

Con la loro posizione dominante sul mare da un'altezza di oltre 70 metri, le falesie di scisto e di arenaria rosa della zona del Cap Fréhel regalano agli occhi uno dei più bei panorami della Bretagna. In questo sito eccezionale e riserva ornitologica, tra ginestre ed erica, la passeggiata conduce al famoso Fort la Latte. Spalancate gli occhi: siete su uno dei luoghi più suggestivi della regione. A strapiombo sul mare color smeraldo, battuto dal vento, Cap Fréhel incanta per la sua bellezza e per i suoi colori vivaci. Le sue falesie, a picco come muri, ospitano centinaia di uccelli nidificanti. Dalla Pointe du Grouin fino all'île de Bréhat, si estendono 400 ettari di lande, tra le più vaste in Europa e un maestoso faro di 103 metri.

23/06/12

Chateau de la Hunaudaye

Pledeliac

Il castello di Hunaudaye fu costruito intorno al 1220 da Olivier Tournemine. A quel tempo, il castello proteggeva il confine orientale del Penthièvre paesi di Lamballe in conflitto con Poudouvre regione Dinan. Il castello fu distrutto nel 1341 durante la guerra di successione di Bretagna. Questa guerra civile ha devastato il Ducato Gran Bretagna per 20 anni. Alla fine del 14mo secolo, Pierre Tournemine inizia la ricostruzione del castello, tenendo conto delle innovazioni militari. Le tre grandi torri risalgono a questo periodo come la casa. Alla fine del

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Chateau de la Hunaudaye

Chateau de la Hunaudaye

15° secolo, la famiglia Tournemine diventa potente in Bretagna. Nel 1487 ha ricevuto il titolo di barone di Hunaudaye. La Signoria si estende dal 16° secolo, su più di 80 parrocchie. Si deve aggiungere le molte altre terre, tenute e castelli nel Tregor e nei dintorni di Nantes. L'età d'oro della Hunaudaye coincide con la scomparsa dei Tournemine all’inizio del 17° secolo. La scala rinascimentale della loggia ovest è allora l’ultima costruzione realizzata per mettere il castello in linea con lo stile e gusto del momento. Il declino è pertanto annunziato. Il castello è sempre meno mantenuto. Terreni e poderi vengono gradualmente venduti. Durante la Rivoluzione francese, il castello fu saccheggiato e bruciato. Nel 19° secolo, è utilizzato come cava di pietre. Molti edifici scompaiono. La parte settentrionale del castello è crollato nel 1922. Lo stato decide urgentemente di classificarlo e poi di acquistarlo nel 1930.

23/06/12

Case a graticcio nel centro storico

Dinan e il fiume Rance

Dinan notturna

Dinan

Circondata da quasi tre chilometri di bastioni, la città di Dinan e il suo castello del XIV secolo dominano maestosi la Rance. Più in basso, il porticciolo turistico costituisce il punto di partenza per piacevoli gite lungo l’estuario, mentre, in alto, le case a graticcio completano la visita di questa città dall’impronta medievale. Immergetevi nell’atmosfera del Medioevo, percorrendo la ripida Rue de Jerzual. Le case à colombage (a graticcio) e dai frontoni appuntiti testimoniano la ricchezza di questa città nel passato. Dal XIV al XVII secolo, la città brulicava di tessitori, conciatori... Oggi è una tappa obbligata per chiunque passi da Dinan. Troverete assai piacevole passeggiare e sognare davanti agli atelier-boutique dei soffiatori di vetro o dei doratori su legno che si trovano in questo luogo.

24/06/12

Le rocce scolpite

Le rocce scolpite

Rotheneuf St Malò

Abbe Fouré (1839-1910) E’ all'età di 40 anni che l’abate Fouré comincerà a scolpire le rocce sulla riva di una delle più prominenti tratti di costa della Bretagna tra l'estuario della Rance e la baia di Mont-Saint-Michel. Nel 1870, una malattia ha ridotto in effetti il giovane rettore al silenzio: divenne sordomuto. L’abate Fouré si ritirò nella parrocchia di Rotheneuf. Appassionato di scultura ha scelto di parlare adesso con la pietra. Giorno dopo giorno, per 25 anni, racconta la leggendaria storia di una famiglia di pirati che infuriava qui dal 16° secolo alla Rivoluzione: quella di Rotheneuf. Dal suo lavoro quotidiano, instancabile nasce un bassorilievo di circa 500 metri quadrati: 300 personaggi scolpiti nel granito a prezzo di duro lavoro

25/06/12

Vista del Monte dalla strada accesso

La baia vista dal Monte

Inizio Normandia

Mont-Saint-Michel

Come in tutte le storie che si rispettano, Mont-Saint-Michel nasce da un'apparizione: quella dell'arcangelo Michele, venuto a ordinare ad Aubert, vescovo di Avranches, di costruire un oratorio sul monte Tombe, che allora pare si innalzasse nel mezzo di una foresta. L'oratorio fu costruito nel 710. Nel 713, il papa fece dono all'oratorio di molte reliquie. Nel 725, dopo aver compiuto la sua missione, Aubert morì. Nei secoli che seguirono le terre circostanti si abbassarono, lasciando il monte isolato tra le acque. Ciò nonostante, esso continuò a essere meta di pellegrinaggio, e la modesta cappella divenne la magnifica abbazia che si vede ancora oggi. Ogni anno, più di 3 milioni di visitatori fanno di questo piccolo scoglio, tra Normandia e Bretagna, uno dei luoghi più visitati della Francia. La cosa più sorprendente è che al centro di

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Montoni “pre salati”

Mont St Michel dalla baia

questa marea umana rimane ancora una piccola comunità di monaci. Cacciati dal Monte durante la rivoluzione, i benedettini vi fecero ritorno nel 1969. Dal giugno 2001, i benedettini si sono ritirati per far posto a una piccola comunità monastica di Gerusalemme. Alcune cifre Una ventina di monaci, 5 dipendenti comunali, 2 datori di lavoro e 300 impiegati: questa è la popolazione di Mont-Saint-Miche. IL Monte è pubblico all'85%, mentre solo la via commerciale, chiamata «Villaggio» o «Grande Strada.», con i suoi negozi, alberghi e ristoranti, è privata. IL resto delle abitazioni è utilizzato come alloggio. Abbiamo visto di peggio ...

26/06/12

Soiaggia di Breville

Soiaggia di Breville

Soiaggia di Breville

Breville sur mer

Cittadina rurale tra la spiaggia e la campagna, Breville-sur-Mer è stata tra i 21 comuni classificati 'Village Patromoine' dei Pays de la Baie du Mont-Saint-Michel, nel 2006. Questa parrocchia apparteneva alla arcidiacono di Coutances e il decanato di San Pair. Il suo territorio facendo parte del Saint Pair, era di proprietà del Mont Saint-Michel. Al di là della qualità della vita, del verde e della spiaggia e delle dune naturali protette, c'è la storia del tempo e degli uomini di Breville-sur-Mer. I visitatori potranno scoprire attraverso un serie di pannelli espositivi documentati e illustrati un patrimonio diversificato: dell’area costruita, la storia umana, e anche una leggenda ... Delle guide organizzano escursioni durante tutto l'anno. La leggenda narra che Saint Helier viveva in una grotta sulle isole del Canale. Decapitato dai pirati, il suo corpo è stato trovato sulla riva e sepolto in Breville, dove la chiesa sarà costruita tra l'XI e il XIV secolo. A lato della chiesa, vi è una fontana la cosiddetta 'fontana Sainy Helier': si attribuiscono all’acqua della fontana virtù curative. Nel 1886, la fontana fu decorata con una grande statua di St. Helier. Da vedere: la chiesa, il castello di Tertreux Vau, il Vau Fevrier, il suo panorama e la spiaggia.

26/06/12

Abbaye de Hambye

Abbaye de Hambye

Abbaye de Hambye

Percy

L'abbazia di Hambye è un'abbazia fondata nel XII secolo presso il comune di Hambye, nel dipartimento della Manica, nella regione della Bassa Normandia. Si trova in un vallone incassato presso il fiume Sienne. I terreni dell'abbazia sono in parte anche nel comune di Percy. Fu fondata nel 1145 dal signore locale Guglielmo Paynel e da Algare, vescovo di Coutances e affidata ai monaci benedettini provenienti dall'abbazia di Tiron (regione di Perché). La chiesa abbaziale era costruita in uno stile di transizione tra il romanico e il gotico e venne costruita tra la fine del XII e gli inizi del XIII secolo e completata agli inizi del XIV secolo. Gli alloggiamenti dei monaci vennero costruiti nel XVII secolo. Dopo un lungo periodo di decadenza era stata abbandonata dai monaci nel corso del XVIII secolo. Espropriata dallo stato francese nel 1790, fu venduta a privati e utilizzata a partire dal 1810 come cava di pietre. Le rovine della chiesa furono classificate come monumento storico dal 1902. I restauri, effettuati a partire dal 1956, hanno permesso di preservare i resti della chiesa abbaziale e alcuni edifici conventuali (edificio della portineria e edificio dei conversi), acquistati nel 1964 dal dipartimento

27/06/12

Giardini Coutances

Giardini

Coutances

Fu una città celtica e poi capitale del Cotentin sotto il regno dei due normanni, ma solo dopo la Rivoluzione, nel 1796, Coutances fu privata della supremazia regionale, quando Saint-Lò divenne capoluogo de dipartimento. Arrivando in città da lontano, si vedono solo le tre chiese, che eclissano completamente le case che le circondano. Poi s'impone la stupenda cattedràle, una rivelazione spirituale e architettonica. Ma Coutances non è solo la cattedrale; la città è diventata famosa soprattutto per il festival “Jazz sous les pommiers” (Jazz sotto i meli), uno dei più simpatici festival jazzistici d'Europa, insomma una deliziosa cittadina che si dà un gran daffare per riuscire gradita ... Faro di Pointe d’Agon Costruito in pietra e macerie del paese ricoperto di zinco per resistere al vento, assicura un riferimento per i marinai dal 1856. Il faro è legato alla storia del porto

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Faro di Pointe d’agon

di Regneville che una volta ha visto il traffico annuale di oltre trecento navi sia francesi, che inglesi e norvegesi.

27/06/12

Casette- cabina lungo la spiaggia

Gouville sur mer

Località balneare della Normandia

27/06/12

Baie de Veys

Baie de Veys

Carentan

Baia di Veys, nel Cotentin, è un estuario dove si ricongiungono i quattro principali fiumi del parco: Aure, la Vire, la Taute e la Douve. Nei 19° secolo dei canali sono stati realizzati per raccogliere il flusso disordinato dei fiumi. Bacino di coltura delle ostriche di Isigny e Utah Beach (10000 tonnellate all'anno per 30000 tonnellate di ostriche normanne) Baia di Veys è ugualmente un luogo popolare per la pesca a piedi o la caccia alla selvaggina sulla riva o nei nascondigli (botti)

28/06/12 Ste Mere Eglise

Museo di St Mere Eglise

Ste Mere Eglise

Durante la Seconda guerra mondiale fu il primo comune francese ad essere liberato dall'occupazione tedesca dopo lo sbarco in Normandia, nella notte tra il 5 e il 6 giugno del 1944, e i due paracadute nello stemma araldico lo ricordano. Sul campanile della chiesa è stato posto il manichino di un paracadutista, in ricordo di uno dei più celebri episodi dello sbarco, narrato nel libro di Cornelius Ryan Il giorno più lungo, e riportato nel film omonimo del 1962: un paracadutista americano della 82ª Divisione Aviotrasportata finì con il suo paracadute impigliato sul tetto del campanile, rimanendo per molte ore appeso lungo la parete del campanile stesso, ma con ciò salvandosi dallo scontro a fuoco con i tedeschi, seguito ai primi lanci.

28/06/12

Omaha Beach

Omaha Beach

Pointe du Hoc

Port en Bessin Huppain

Le spiagge dello sbarco

LE SPIAGGE DELLO SBARCO Una costa stupenda: per decine di chilometri, intere distese di sabbia chiara, di cui tutti conoscono le immagini, punteggiate qua e là da impressionanti scogliere di calcare. Sono spiagge di sogno che i tedeschi, poco curanti di preoccupazioni ecologiche, tentarono di affondare nel cemento: a questi bellissimi luoghi fanno ormai compagnia centinaia di casematte e altre batterie ritenute idonee a impedire lo sbarco delle forze alleate. Qui si svolsero furibonde battaglie per la liberazione dell'Europa, con momenti di eroismo degni dei poemi medievali, come la famosa conquista della pointe du Hoc, con prodezze tecniche incredibili, come la costruzione del porto artificiale di Arromanches, e con catastrofi militari, come l'ecatombe dei soldati americani a Omaha Beach. Le spiagge immense della Cote de Nacre hanno conservato, dopo più di 50 anni dallo Sbarco, le loro cicatrici: crateri di bombe, blocchi di cemento armato, ripari sotterranei inespugnabili ... Alcuni carri armati alleati, tirati fuori dall'acqua, sono stati trasformati in monumenti gloriosi. Ancora più eloquenti, pur rimanendo mute, sono le tombe di decine di migliaia dei caduti di entrambi i campi. La sabbia, ripulita dai resti delle battaglie, i bunker trasformati in musei e le città ricostruite non hanno più molto a che vedere con quei terribili giorni della nostra storia; ma i cimiteri ci ricordano l'essenziale: esseri umani, non più innocenti o colpevoli di molti altri, hanno perso la vita qui perché un pugno di esaltati aveva deciso di conquistare il mondo. Cimitero americano: a Colleville-sur-Mer, lungo la scogliera. Il più grande, il più famoso e più commovente cimitero dello Sbarco. Questa

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Ste Honorine des Pertes

Cimitero Americano Colleville sur Mer

Cimitero Tedesco – Insigny sur Mer

enorme necropoli, estesa per circa 70 ettari, fu terminata nel 1956 perché vi fossero riuniti i corpi dei soldati inizialmente sepolti nella spiaggia di Vierville e in vari altri campi di battaglia. Da un lato c'è il cimitero vero e proprio, con la maestosa spianata di erba verde, che conduce all'allineamento delle croci bianche (9387, tra cui 307 di soldati sconosciuti). Dall'altro lato, un monumento memoriale, formato da un peristilio neogreco, da una statua di bronzo alta 7 m (che raffigura l'Anima della giovinezza americana), da un «giardino degli Scomparsi» e da una vasca d'acqua. Sulle pareti dei portici, immense carte geografiche in rilievo illustrano le operazioni dello Sbarco. Il luogo ha acquisito lo statuto molto particolare di territorio americano in suolo francese. Sul lato della scogliera, una tavola indica l'ubicazione delle diverse spiagge attaccate il 6 giugno. Una scala permette di scendere fino a quella di Omaha.

29/06/12

L’Aure fiume di Bayeux

Mulino Bayeux

Portale N.D. de Bayeux

Cripta N.D. de Bayeux

Facciata N.D. de Bayeu

Bayeux

Questa è una città fortunata, in primo luogo perché è una delle pochissime della Normandia che non abbia patito distruzioni durante la guerra. La città vecchia è intatta, sembra di essere nel XIX secolo! La capitale del Bessin attira inoltre molti turisti, anche per il suo famoso arazzo e la fastosa cattedrale. Ma non dovete accontentarvi di questi due tesori: il centro racchiude case antiche e splendidi palazzi aristocratici, oltre a un interessante museo dedicato allo sbarco in Normandia. Il più grande fumetto del mondo Da molto tempo la città di Bayeux è associata al famoso arazzo della regina Matilde. Sono necessarie due correzioni: non è un arazzo (perché non è tessuto), ma più esattamente un ricamo, e non è dovuto, secondo gli storici, alla regina Matilde (moglie di Guglielmo il Conquistatore), ma al vescovo Oddone, che lo ordinò nel 1066 a un laboratorio inglese per decorare la sua cattedrale! Lungo 70 m (e alto 50 cm), ricamato con fili di lana su tela di lino, quest' incredibile affresco illustra la conquista dell'Inghilterra da parte di Guglielmo di Normandia. Fu creato dopo la conquista del trono inglese e inaugurato nel 1077, contemporaneamente alla cattedrale di Bayeux. Esponiamo i fatti come sono narrati dalla Telle du Conquest (Tela della Conquista), altro nome dell'arazzo: il vecchio re d'Inghilterra, Edoardo il Confessore, doveva scegliere un successore. Avendo sangue norrnanno, pensava a Guglielmo, il bastardo di Normandia; inviò quindi un emissario a cercarlo. Per questa rischiosa missione fu scelto un certo Harold, "cocco" della Corte. Ma la nave di Harold s'incagliò sulle coste della Piccardia. Un signore locale lo catturò e pretese un riscatto. Guglielmo, venuto a sapere che l'inviato di re Edoardo era prigioniero del suo vicino, riuscì a farlo liberare; quindi ricondusse Harold in Bretagna (nell'arazzo si riconosce il Mont-Saint-Michel), e si dedicò con lui a uno dei piaceri dell'epoca, guerreggiare; i Normanni presero Dinan e Rennes. In omaggio al valore di Harold sul campo di battaglia, Guglielmo lo nominò cavaliere e, per ringraziarlo, Harold giurò di aiutarlo a ottenere la corona d'Inghilterra e rientrò in patria per fare rapporto al vecchio re Edoardo, che poco dopo morì. A questo punto, la situazione si capovolse: la Corte offrì ad Harold di diventare re lui stesso! Il fellone accettò. Tuttavia, dopo la sua incoronazione, il cielo inviò un segnale di malaugurio: la cometa di Halley! (nell'arazzo si vede il passaggio della cometa). Guglielmo, tradito, non accettò il sopruso: fece costruire 450 vascelli di guerra e armò 8000 uomini, con i quali attraversò la Manica. Il campo militare fu stabilito ad Hastings, e qui si svolse la battaglia. I cavalieri normanni sopraffecero rapidamente i fanti inglesi (nell'arazzo si riconoscono per i capelli lunghi) e Harold, il traditore, morì per una

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freccia ricevuta nell'occhio ... Così terminò la conquista.

29/06/12

Spiaggia

Arromanche les Bains

Stele commemorativa (Omaha Beach)

Scultura Commemorativa (Omaha Beach)

Arromanches les Bains

ARROMANCHES Questa piccola località della costa normanna non è una spiaggia dello Sbarco nel vero senso della parola, come spesso a torto si ritiene. Fu liberata via terra, la sera del 6 giugno, ma la guarnigione tedesca di Arromanches continuò a resistere per un po' di tempo: il 7 giugno rimanevano in piedi solo sei case. Arromanches è diventata un luogo importante della battaglia di Normandia, grazie all'inimmaginabile porto galleggiante che vi fu installato e che viene considerato la maggiore prodezza tecnica della guerra. L'INCREDIBILE STORIA DEL PORTO ARTIFICIALE « Chi tiene i porti tiene l'Europa», dicevano i tedeschi. Le Havre, Brest, Cherbourg erano già nelle loro mani, e qualsiasi sbarco in Francia non avrebbe potuto essere conservato a lungo per mancanza di approvigionamenti. Ma gli astuti Churchill e Mountbatten avevano la risposta: non si possono prendere i porti, allora bisogna portarne uno! Nel 1943, nel massimo segreto, fu costruito in Inghilterra il Mulberry, un grande porto galleggiante prefabbricato. Il progetto era a misura della posta in gioco: 115 cassoni di cemento armato (detti Phoenix), pesanti ognuno 7000 tonnellate, fecero da frangiflutti per una lunghezza di 8 km: 22 piattaforme metalliche, sostenute da puntelli ancorati nel fondo del mare, furono utilizzate come banchina di scarico; immense strade galleggianti (una delle quali di 1200 m), collegate alla spiaggia da elementi telescopici, permisero di far circolare il materiale e le truppe. E per finire, 60 navi furono volontariamente affondate allargo di Arromanches, per fornire un riparo contro i marosi. Il 9 giugno arrivarono tutti gli elementi, tirati da 200 rimorchiatori. Una volta montati, incredibile, gli inglesi ebbero un vero porto, che, protetto da 600 pezzi contraerei, permise loro di sbarcare ciò che era necessario alla battaglia di Normandia. In 100 giorni, il porto di Arromanches divenne più produttivo di qualsiasi altro porto contemporaneo. Vide passare 2,5 milioni di uomini, mezzo milione di veicoli e 4 milioni di tonnellate di materiale!

30/06/12

Abbaye aux Dames

Abbaye aux hommes

Eglise St Pierre

Abbaye aux Dames

Caen

Caen, capoluogo della Bassa Normandia, prefettura del Calvado e città ricca di storia è una tappa obbligatoria per chi visita la regione. Città martire della sanguinosa battaglia di Normandia, la città vecchia ha avuto terribili bombardamenti, ma conserva tuttora testimonianze del suo glorioso passato, dei tempi di Guglielmo Conquistatore. Vedrete una piacevole città, non priva di fascino se avrete il tempo di scoprire le vie medievali sfuggite al disastro o di percorrere il lungomare del grazioso porto, che è in pieno centro! La vicinanza delle spiagge e del bocage (paesaggio tipicamente normanno) sembra aver influenzato l'umore della città. La vita è dolce, la popolazione amabile e la cucina spesso squisita. Insomma una città che conquista ... Altro particolare che non ci è dispiaciuto, vi regnano i giovani, grazie alla sua importante università, che richiama circa 30000 studenti ... La città conserva comunque un forte legame con il proprio passato: il Mémorial de Caen ci ricorda che il modo migliore di evitare la guerra è dare basi forti alla pace Un po' di storia Detta Cadomus in epoca romana (nome che significa «campo di battaglia»), Caen sembra sia stata predestinata a essere vittima di sanguinose battaglie. La città iniziò a svilupparsi nell'XI secolo per impulso di Guglielmo il Bastardo, che in seguito assunse il ben più lusinghiero appellativo di Conquistatore». Duca di Normandia, scelse come sua sede il sito di Caen e vi si fece costruire un castello. Il matrimonio con Matilde, una lontana cugina, lo fece incorrere nei fulmini del papa. Per riscattare la loro colpa, gli sposi incestuosi fondarono rispettivamente un'abbazia per uomini (abbaye aux Hommes) e un'abbazia per donne (abbaye aux Dames). Il papa non li disturbò più. Come si vede, non c'è colpa che non si lavi con una pietosa offerta ... Città fiorente nel XIV secolo,

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Eglise de St Sauver

Caen suscitò la cupidigia degli inglesi. Invasa e. saccheggiata nel 1346 dalle schiere del re Edoardo III, poi da quelle di Enrico V nel 1417, tornò francese solo nel 1450. Durante la rivoluzione francese fu rifugio dei girondini. La battaglia di Caen L’indomani dello sbarco alleato in Normandia, Caen bruciava. Violenti scontri opposero gli occupanti e gli Alleati, ben decisi a impadronirsi di quest’importante incrocio strategico. I tedeschi difesero la città con ostinazione, poi dovettero ritirarsi. Il centro della città andò in fiamme; gli abitanti si erano rifugiati nella chiesa di Saint-Étienne, ma soprattutto nelle grotte di Fleury, a pochi chilometri, sulle rive dell'Orne. Vi restarono più di un mese: i canadesi liberarono la città il 9 luglio, ma i combattimenti (e i saccheggi) continuarono ancora dopo la caduta del sobborgo di Vaucelles, il 20 luglio. 10000 dei 55000 abitanti che abitavano a Caen prima della guerra, rimasero sepolti tra le rovine di una città che fu distrutta quasi all'80% ...

01/07/12

Case a graticcio

Case a graticcio (dettagli)

Beuvron en Auge facciata casa

Beuvron en Auge

2 ore da Parigi, a 30 minuti da Deauville e 25 minuti da Caen, tra mare e campagna, essenziali e meravigliosamente conservati Beuvron-en-Auge è classificato dall'associazione 'I Borghi più belli di Francia'. I mercati restaurati con vecchi materiali, le case a graticcio risalenti al XVII secolo, il palazzo del Quattrocento, l'antico albergo de la “Boule d’Or” del XVIII secolo, la Chiesa di San Marin costituiscono un patrimonio architettonico del più puro stile normanno. Tutti gli anni, il villaggio è animato all'inizio di maggio dalla fiera dei Gerani e l'ultimo fine settimana di ottobre da un Festival di sidro e di un grande mercato di prodotti locali. Inoltre al sidro e al calvados, si degusta la “teourgoule”, un dolce normanno a base di riso e latte aromatizzato con cannella, ingredienti esotici importati nel XVII secolo dai pirati normanni.

01/07/12

Honfleur panorama

Viaux BaSSIN

Chapelle N.D. de Gracer

Honfleur

È il più attraente dei porticcioli normanni, per non dire dell'intera Francia ... Fin dal XIX secolo, Honfleur è stata il luogo prediletto di scrittori (Baudelaire, Flaubert ... ), di musicisti (qui nacque Satie) e di pittori (Boudin, Monet, Dufy ecc.), sedotti dalla luce cangiante della foce della Senna e dal verde della campagna dell'Auge. Honfleur è davvero una città dai due volti: durante la settimana è il regno dei pescatori, e nel weekend, o durante le vacanze, viene letteralmente invasa dai turisti. Ma non ci sono solo il mare, il fiume, l'entroterra e le basse colline dei suoi dintorni, ancora libere (per quale miracolo?) da ogni tipo di colonizzazione immobiliare ... Spiccano soprattutto l'atmosfera intensa da paesino, anche se frequentatissimo, e questo stile unico tra i porti normanni, con i suoi bacini, i vecchi armamenti e le grandi barche da pesca, le case antiche dalle tegole di ardesia, il campanile da cartolina, le viuzze e le immancabili coppiette di innamorati.

02/07/12

La Salamandre

Etretat

È diventata quasi una leggenda, tanto l'arco di candida creta che si tuffa nel mare fa ormai parte delle memorie più consolidate dei libri di scuola francesi e delle cartoline illustrate. È anche una stazione- balneare, e la sua spiaggia di sassi è stata cantata o dipinta da molti artisti. E dopo gli artisti ... i turisti! Vengono numerosi da tutte le parti per vedere questa meraviglia naturale. Il lettore, avvertito, eviterà Etretat in estate e durante i fine settimana soleggiati.

Campanile di Ste Catherine

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Falesia di Aval dalla spiaggia di Etretat

Sotto la Falesia di Aval

Falesia di Aval da falesia di Aumont

Falesia di Aumont

N.D.de la Garde Falesia Aumont

Falesia di aval

Un po' di storia Già agli inizi del XIX secolo, negli ambienti mondani, si parlava della cittadina normanna soprattutto dopo che la regina Ortensia e la duchessa di Berry vi avevano lanciato la moda dei bagni di mare. Un po' più tardi i paesaggisti cominciarono a interessarsi alle scogliere. Iniziò Eugène Boudin, lo seguirono a Étretat il giovane amico Claude Monet, Camille Corot, Gustave Courbet e, molto più tardi, Matisse. Monet si stabilì a Étretat dal 1883 al 1886. Preferì sempre l'inverno all'estate, e i paesaggi ai circoli alla moda parigini. Da allora, fino alla morte della sua compagna Camille nel 1879, i personaggi sparirono dai suoi dipinti. Lo ispirava solo il paesaggio, grandioso, e i suoi elementi, spesso tumultuosi. Grazie all'invenzione del tubetto di pittura, ebbe la possibilità di abbandonare il suo atelier e piantare il cavalletto all'aperto,

più vicino alla terra, a contatto con l'aria, l'acqua, il vento. Affascinato dalla porta d'Aval e

dalla Manneporte, realizzerà almeno una sessantina di tele. La spiaggia divenne una delle più famose di Francia durante la seconda metà del XIX secolo. Le ville spuntarono come funghi e vi si installò la borghesia attirando tutta la buona società parigina: Offenbach, Maupassant e André Gide ... Étretat fece il giro della terra sotto forma di cartolina postale e anche, grazie a Maurice Leblanc (il padre di Arsenio Lupin), di romanzo poliziesco!

03/07/12

Falesie a Yport

Falesie a Yport

Yport

Ci sono luoghi che segnano gli spiriti, Yport uno di loro! Come la luce attira le farfalle, la Normandia attira gli artisti. La brillantezza dei suoi campi, la varietà di siti e soprattutto la bellezza selvaggia del suo litorale la rendono una delle zone più ricche di Francia. Yport da questo punto di vista è particolarmente privilegiata ... scriveva Guy de Lourcade nel 'Giornale di Fécamp' datato 5 settembre 1909. Ancora oggi, Yport, questo piccolo villaggio di pescatori, oggi città balneare, è uno dei luoghi della Costa d'Alabastro in cui pittori, scrittori, fotografi, scultori e musicisti, amano posare le loro valige. La luce che colpisce le alte falesie di gesso si ispira gli artisti del cavalletto. Ma Yport è anche una lunga storia di pesca in mare, ai tempi dei “caïques” (imbarcazione), partendo a pescare per parecchi giorni aringhe e altre specialità del mare. Yport è un villaggio di carattere!

03/07/12

Calata Granival

Fecamp

Annidata nella valle del fiume Valmont, che ha scavato il suo corso nella falesia per raggiungere il mare, Fécamp è una piccola città industriale, dotata di un porto in cui attraccano i pescherecci, le navi commerciali e gli yacht. Fécamp vanta un prestigioso passato, in quanto residenza dei duchi di Normandia, prima che si trasferissero oltre Manica. Con il suo ricco passato industriale e marittimo, la città seduce il visitatore attraverso la sua forte personalità e con monumenti e musei di grande interesse, che meritano senza dubbio una visita. Senza considerare il grande progetto di

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Falesia Fecamp

Palazzo Benedettino

Fécamp, vale a dire il trasferimento e l'ampliamento del Museo di Terranova, nel 2011, nel futuro Museo della Pesca ... Questa storia e il patrimonio unici le hanno permesso di ottenere l'etichetta di "Ville d'Art et d'Histoire », Da qualche anno al paesaggio si sono aggiunti cinque mulini a vento, ognuno dei quali porta il nome di un vento.

04/07/12

St Soulpice de Grimbouville

St Soulpice de

Grimbouville

A Saint-Sulpice-de-Grimbouville il comune è ospitato in una casa con tetto di paglia unica in Francia per la sua forma singolare: la sua struttura medievale ha uno sbalzo su tre lati con una galleria nella parte posteriore. Costruito nel 1420 a dieci km. di distanza da falegnami inglesi durante la guerra dei cent'anni, questo edificio in legno con tetto in paglia era la porta di entrata di una grande proprietà scomparsa da sei secoli. Stava andando in rovina, è stato completamente smontato e restaurato per essere installato sul promontorio che domina la palude.

04/07/12

Case a graticcio

Canali a Pont Audemer

Pont Audemer

Questa antica città gallica divenne rapidamente un importante crocevia per il commercio nella regione. Storicamente, Pont-Audemer è rinomata per la qualità delle sue pelli, anche utilizzate nell’esercito di Guglielmo il Conquistatore, che venivano sciacquate nei canali che scorrono fra le case a graticcio. Spesso chiamata la Piccola Venezia della Normandia, Pont Audemer ha mantenuto un fascino molto speciale, una miscela di corsi d’acqua, strade, edifici e case borghesi a graticcio, che possono essere scoperte seguendo il centro storico: un tuffo in pieno medioevo fra ponti in pietra e i riflessi dell’acqua sulle facciate delle case, un vero borgo caratteristico che vi saprà incantare

04/07/12

Abbaye de Jumieges

Giardino

Jumieges Abbaye

Fondata intorno al 654 da Saint Philibert l’abbazia applica dall'inizio la regola di San Benoit e conobbe una rapida crescita. Nel 841, è stata devastata dai Vichinghi, le cui incursioni hanno costretto i monaci ad abbandonare il sito per quasi 10 anni. Dopo la creazione del ducato di Normandia, Guillaume Longue Epée, secondo duca, promuoverà la sua rinascita. Ritroverà la prosperità dalle origini solo all’ 11° secolo in cui vide la ricostruzione della chiesa abbaziale inaugurata da Guglielmo il Conquistatore nel 1067. Carlo VII vi abita nel 1450 e riceve Agnes Sorel, morta a Jumièges nello stesso anno. Carlo IX ci visse nel 1563. I “Mauristes” (benedettini della congregazione di St Maur) inizieranno dei lavoro significativi nei secoli XVII e XVIII. Dopo la partenza degli ultimi monaci nel 1790, gli edifici saranno venduti come bene nazionale e servono come cava di pietre dal 1796 al 1824. I resti saranno poi mantenuti attraverso l'acquisizione nel 1853 dalla famiglia Lepel-Cointet, poi dallo Stato nel 1946. L’abbazia di Jumièges divenne proprietà del Dipartimento di Seine-Maritime nel 2007.

05/07/12

Château Gaillard

Les Andelys

Dominata dalla sagoma imponente dell'emblematico castello di Gaillard, la cittadina di Les Andelys, composta di due quartieri un tempo ben distinti, il Petit Andely e il Grand Andely, si trova in uno dei luoghi più belli di tutta la valle della Senna. Costruita nel 1196 – in un anno solo! – da Riccardo Cuor di Leone, duca di Normandia e re d'Inghilterra, al fine di

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Collegiale de Notre Dame

Collegiale de Notre Dame

La Senna con l’ile du Château

controllare la valle e proteggere la città di Rouen dagli assalti di Filippo Augusto, re di Francia, l'impressionante fortezza medievale offre, dalle sue rovine abbarbicate sulla rocca, un magnifico panorama sui meandri della Senna, fiancheggiati da falesie calcaree, e sulla pittoresca sponda del Petit Andely. La visita dei luoghi permette inoltre di andare alla scoperta della corte bassa (accessibile tutto l'anno) e di quella alta (aperta al pubblico da metà marzo a metà novembre) in cui sorge il grande torrione, oltre che della storia della fortezza, in cui spiccano il celebre assedio e la presa del castello da parte di Filippo Augusto nel 1203-1204, che segnò la successiva annessione della Normandia alla Francia. Ai piedi della fortezza, si consiglia di fare una bella passeggiata sulle sponde del Petit Andely, lungo la strada che costeggia la Senna! Da vedere anche la collegiata di Notre Dame, nel quartiere del Grand Andely, un bellissimo edificio di stile gotico fiammeggiante e rinascimentale che custodisce splendide vetrate del XVI secolo, una Deposizione e una cassa d'organo rinascimentale in legno scolpito.

05/07/12

Vecchio mulino sulla Senna

Vernon

Questa cittadina danneggiata pesantemente dai bombardamenti ha conservato una piccola porzione del suo centro storico con le case a graticcio e i vicoletti che si stringono intorno alla sua imponente chiesa gotica, la Collégiale Notre-Dame con il suo meraviglioso rosone. La maggior parte dei turisti arriva qui in previsione di spostarsi a Giverny per vedere la casa di Monet. Arrivando in città fermatevi lungo fiume ad ammirare le Vieux Moulin, l’ultimo dei 5 mulini posizionati sulla Senna e serviva anche come casa per la riscossione dei pedaggi per attraversare il fiume.

05/07/12 Fontane Chateau de Bizy

Chateau de Bizy

Vernon

Il Castello di Bizy, con le sue bellissime scuderie del XVIII secolo, è circondato da un bellissimo parco è costituito da fontane e alberi secolari. Questa antica residenza reale è stata costruita dal nipote di Nicolas Fouquet, duca di Penthièvre e del re di Francia, Luigi Filippo. I raffinati interni sono ricordi del primo Impero, uniti dai discendenti dei fratelli Bonaparte, i Duchi di Albufera, che sono ancora residenti e proprietari del castello.

05/07/12

Le Ninfee

Stagni con Ninfee

Maison de Claude Monet

Giverny

In questo villaggio affascinante fuori dal mondo «la luce è unica, non si trova uguale in nessun'altra parte del mondo» disse il maestro dell'Impressionismo Claude Monet Situato sulla riva destra della Senna, Giverny è conosciuto nel mondo attraverso i quadri di Claude Monet che visse in questo piccolo centro dal 1883 fino alla morte avvenuta nel 1926. La presenza del pittore attirò à Giverny numerosi artisti di diverse nazionalità che contribuirono anch'essi a fare di questo sito un luogo particolarmente emblematico. Con l'apertura del Museo d'Arte Americana di Giverny Giverny riporta al tempo in cui Claude Monet trovava nel giardino a cui dedicava particolari cure, la sua divina ispirazione. I fiori scandiscono le stagioni sotto l'effetto della luce. La casa del Maestro dell'Impressionismo ha ritrovato i suoi colori, i mobili originali, le ceramiche e le famose stampe giapponesi. Di fronte alla casa e all'atelier, il Clos normand propone una incredibile tavolozza di fiori e di colori. Il giardino d'acqua, con il ponte giapponese, le ninfee i glicini, le azalee ricrea la stessa magia che ispirò Monet nel “Le pont japonais” (1899) et in “Nymphéas” (1914 et 1917), opere ben impresse nella memoria collettiva.

06/07/12 07/07/12

Lago del Moncenisio

ll Lago del Moncenisio (in francese Lac du Mont-Cenis, in franco-provenzale Lèc du Moueini, in piemontese Lagh ëd Monsnis) è un lago artificiale che si trova nei pressi del colle del Moncenisio.

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Fioritura sul Moncenisio

Lago del Moncenisio

La sua collocazione è in territorio francese anche se si trova, sotto chiave geografica, ampiamente in Val di Susa, quindi nel versante italiano del colle; ciò a causa del Trattato di Parigi del 1947 che sanciva la pace tra Italia e Francia al termine della Seconda guerra mondiale e ridisegnava i confini della zona. Sul luogo era presente un lago naturale di dimensioni molto minori. Una prima diga di contenimento fu costruita nel 1921. Quella attuale è del 1968 e non è realizzata in calcestruzzo ma in materiale naturale. Il lago alimenta le centrali idroelettriche di Venaus e di Villarodin. Dal lago prende forma il torrente Cenischia affluente della Dora Riparia.