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A SCUOLA DI GUGGENHEIM

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A SCUOLADI GUGGENHEIM

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Materiale di consultazione per gli insegnanti aderenti al programma A scuola di Guggenheim a cura del Dipartimento Educazione della Collezione Peggy Guggenheim: Elena Minarelli, Michela Perrotta, Federica Gastaldello

Redazione: Chiara Barbieri, Simone Bottazzin

Grafica: HEADS

Stampato in Italia da: Graficart Arti Grafiche, Resana (TV)

© 2017 The Solomon R. Guggenheim Foundation, New York. Tutti i diritti riservati.Collezione Peggy GuggenheimDorsoduro, 701 30123 Veneziaguggenheim-venice.it ascuoladiguggenheim.it

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LA COLLEZIONEPEGGY GUGGENHEIM

La Collezione Peggy Guggenheim è il museo più importante in Italia dedicato all’arte europea e americana del XX secolo, fondato dalla mecenate Peggy Guggenheim (New York, 1898–Venezia, 1979). ——————Il museo espone capolavori rappresentativi delle principali avanguardie del Novecento e opere d’arte etnica collezionati da Peggy Guggenheim, oltre a opere della Collezione Hannelore B. e Rudolph B. Schulhof e donazioni. ——————Peggy Guggenheim svolse un ruolo fondamentale nella storia dell’arte del XX secolo. La sua carriera cominciò a Londra nel 1938 con l’inaugurazione della galleria Guggenheim Jeune e proseguì a New York con l’apertura, nel 1942, di Art of This Century, galleria-museo in cui espose la sua collezione di arte cubista, astratta e surrealista e organizzò mostre temporanee dedicate a giovani artisti emergenti.

Nel 1949 si trasferì definitivamente a Venezia e qualche tempo dopo decise di aprire la sua residenza al pubblico, due giorni a settimana, durante l’estate. ——————Peggy Guggenheim non fu solo una collezionista convinta che fosse suo dovere proteggere l’arte del suo tempo, ma anche una mecenate che sostenne con passione i grandi artisti del Novecento, le cui opere possiamo ora ammirare in quella che è stata la sua casa. La sede del museo è infatti Palazzo Venier dei Leoni, edificio incompiuto del XVIII secolo con affaccio sul Canal Grande, acquistato nel 1948 da Peggy, che vi abitò per trent’anni fino alla sua morte. Le sue ceneri riposano nel giardino del palazzo, nell’angolo dove era solita seppellire i suoi cagnolini.

La Collezione Peggy Guggenheim

In alto: Palazzo Venier dei Leoni, sede della Collezione Peggy Guggenheim.

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Pochi mesi dopo la sua scomparsa la Collezione Peggy Guggenheim apreufficialmente al pubblico presentando le opere raccolte da Peggy dei grandi maestri del Novecento, tra i quali Alexander Calder,Marc Chagall, Salvador Dalí, Vasily Kandinsky, René Magritte, Pablo Picasso, Jackson Pollock. Una parte molto suggestiva del museo è costituita dal giardino, che ospita sculture di artisti come Jean Arp, Raymond Duchamp-Villon, Max Ernst, Alberto Giacometti, Mario Merz, Henry Moore. La Collezione Peggy Guggenheim organizza anche mostre temporanee dedicate ai grandi maestri dell’arte moderna e contemporanea.

La Collezione Peggy Guggenheim

In basso: Peggy Guggenheim nella biblioteca di Palazzo Venier dei Leoni. Fondazione Solomon R. Guggenheim. Photo Archivio Cameraphoto Epoche. Donazione, Cassa di Risparmio di Venezia, 2005.

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A scuola di Guggenheim è un programma educativo nato nel 2003 rivolto alle scuole del Veneto di ogni ordine e grado, ideato dalla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia e realizzato grazie al sostegno della Regione del Veneto. —————— Tramite un approccio multidisciplinare, A scuola di Guggenheim intende innovare l’offerta didattica favorendo l’inserimento dell’arte nei percorsi scolastici. L’obiettivo del programma è educare bambini e ragazzi all’arte moderna e contemporanea, per stimolare e accrescere il loro senso critico ed estetico rispetto al mondo che li circonda.——————I protagonisti del programma sono gli insegnanti, mediatori fondamentali tra scuola, museo, studenti e famiglie, che vengono coinvolti in diversi momenti di formazione all’arte e alla cultura moderna e contemporanea.

Visite guidate alla collezione e alle mostre temporanee, laboratori e corsi di aggiornamento introducono i docenti ai concetti storico-artistici fondamentali per la conoscenza del museo e delle opere d’arte della collezione permanente.Gli studenti, veri destinatari del programma, sviluppano la capacità di lavorare in maniera collaborativa e interdisciplinare, maturando senso critico ed estetico e accrescendo la loro identità storica e sociale.Il museo si pone come risorsa educativa rivolta alla scuola per lo sviluppo di nuovi progetti e come punto di riferimento per gli insegnanti, i quali possono contattare lo staff del Dipartimento Educazione per consulenze sulle possibili relazioni tra l’arte e le altre discipline.

IL PROGRAMMAA SCUOLA DI GUGGENHEIM

A scuola di Guggenheim

In alto: foto Francesca Bottazzin

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A scuola di Guggenheim propone una metodologia basata su alcuni principi fondamentali: ——————collaborazione tra i docenti delle scuoleaderenti al programma e lo staff delDipartimento Educazione della CollezionePeggy Guggenheim;——————valorizzazione della figura dell’insegnantecome mediatore per la formazione degli studenti e per il coinvolgimento delle loro famiglie;——————multidisciplinarità come metodo di insegnamento e di apprendimento, dove l’arte è un veicolo di conoscenza e di confronto con altre discipline e interfaccia privilegiata verso il contemporaneo;

contatto con l’opera d’arte come esperienza diretta individuale e momento imprescindibile di tutto il progetto;——————condivisione delle metodologie applicate e dei risultati ottenuti.

A scuola di Guggenheim

In basso: foto Francesca Bottazzin

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All’inizio dell’anno scolastico, il Dipartimento Educazione della Collezione Peggy Guggenheim presenta una serie di percorsi multidisciplinari destinati agli insegnanti. ——————Questi spunti tematici, che includono un’accurata selezione di opere del museo e, più in generale, di lavori di artisti moderni e contemporanei, sono concepiti per evidenziare relazioni, analogie, corrispondenze e differenze esistenti tra l’arte e le diverse discipline del sapere. ——————I percorsi multidisciplinari costituiscono le tracce a disposizione degli insegnanti partecipanti ad A scuola di Guggenheim utili a redigere, insieme a colleghi di altri insegnamenti, un progetto didattico da condurre in classe con i propri studenti.

Gli spunti proposti sono ideati, da un lato per incoraggiare i docenti verso modalità di progettazione didattica multidisciplinare e dall’altro, per sollecitare negli studenti riflessioni, collegamenti trasversali e curiosità. ——————La preparazione condotta in classe dai docenti, unitamente al momento della visita guidata strutturata attraverso un insieme di rimandi ai percorsi proposti e al progetto svolto a scuola, favoriscono la formazione di molteplici collegamenti a conoscenze già in possesso degli studenti, facilitando il riconoscimento dell’opera e stimolando l’osservazione ravvicinata, l’apprezzamento e la maturazione di senso critico negli alunni.

I PERCORSIMULTIDISCIPLINARI

I percorsi multidisciplinari

In alto: foto AndreaSarti/CAST1466

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Titolo del progetto:

Nome, indirizzo e telefono della scuola:

Docente referente e docenti coinvolti:

Telefono ed e-mail del docente referente:

Numero classi e studenti coinvolti:

Percorso multidisciplinare scelto:

Breve descrizione del progetto:

Per aderire al programma A scuola di Guggenheim è necessario inviare una sintesi del progetto che si affronterà in classe. L’invio della Bozza di progetto formalizza l’iscrizione della classe al programma e garantisce la visita guidata gratuita alla Collezione Peggy Guggenheim. ——————Questo documento permette inoltre al Dipartimento Educazione del museo di elaborare una visita guidata personalizzata per ciascuna classe e coerente con i temi affrontati a scuola.

L’invio deve avvenire entro il 31 dicembre all’indirizzo di posta [email protected] il documento, in Word, deve essere compilato in tutte le sue voci.

LA BOZZA DI PROGETTO

Opere del museo da analizzare in classe:

Metodologie che saranno adottate:

Discipline che saranno coinvolte:

Nodi tematici che saranno trattati:

Fasi e durata del progetto:

Dinamiche della classe ed eventuali problematiche:

La bozza di progetto

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Intestazione

Nome della scuola:

Docente responsabile:

Altri docenti partecipanti:

Numero deglistudenti coinvolti:

Il progetto

Titolo del progetto:

Premessa:

Metodologie:

Nodi tematici:

Alla fine dell’anno scolastico viene richiesta ai docenti la presentazione di una breve documentazione, che costituisca un riassunto delle attività e una sintesi dei risultati ottenuti. Il documento, in Word, deve essere spedito all’indirizzo di posta [email protected] entro il 30 giugno e compilato in tutti le sue voci.Oltre al documento è necessario spedire quattro fotografie digitali in formato jpeg rappresentative del progetto, accompagnate dalle liberatorie per l’uso delle immagini. ——————È possibile inviare eventuali approfondimenti del lavoro svolto in un documento pdf o in una presentazione Power Point.

I documenti raccolti vengono successivamente caricati sul sito www.ascuoladiguggenheim.it, dove la consultazione dei contenuti e degli esiti del progetto diventa facilmente accessibile a chiunque ne sia interessato. Per scoprire i progetti realizzati dalle scuole nel corso degli anni passati è possibile collegarsi al sito www.ascuoladiguggenheim.italla sezione “Edizioni passate”.

LA DOCUMENTAZIONE FINALE

La documentazione finale

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Chi?Solo le classi che consegnano la Bozza di progetto entro il 31 dicembre possono godere di una visita guidata gratuita alla Collezione Peggy Guggenheim.—————— Come?Si può prenotare la visita telefonando al numero 041 2405 444 entro il 31 gennaio. Le visite sono pensate su misura per ogni classe e possono essere tenute in diverse lingue. Una settimana prima dell’uscita, i docenti vengono contattati dal Dipartimento Educazione per concordare i dettagli del percorso. Si accettano prenotazioni per un massimo di 50 studenti (da dividere in due gruppi guidati da due educatori). Solo alle scuole dell’infanzia, il museo offre la gratuità di accesso a un solo adulto accompagnatore per ciascun bambino. Tutti gli adulti del gruppo, ad esclusione degli insegnanti, sono invitati a visitare il museo autonomamente o possono prenotare una visita guidata al costo di 60 euro ogni 20 persone.

Quando?Le visite possono essere effettuate tutti i giorni della settimana dalle 10 alle 16.30, tranne il martedì. Le visite per le scuole dell’infanzia e per le primarie comprendono un’attività laboratoriale e durano circa due ore e mezza. Le visite per le scuole secondarie di I e II grado durano circa un’ora e mezza.—————— Inoltre…La Collezione Peggy Guggenheim non dispone di un luogo in cui consumare il pranzo al sacco. Alcuni spazi vicini al museo offrono ospitalità alle classi in gita, per maggiori informazioni rivolgersi al Dipartimento Educazione. Per motivi di sicurezza, oggetti ingombranti come borse, zaini e ombrelli devono essere depositati presso il guardaroba del museo. All’interno degli spazi espositivi è possibile scattare foto (senza flash).

LA VISITA GUIDATAAL MUSEO

La visita guidata al museo

In alto: foto AndreaSarti/CAST1466

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A scuola di Guggenheim propone una serie di laboratori condotti da artisti in classe. ——————Bambini e ragazzi sono invitati a vivere un’esperienza diretta della pratica artistica intesa come elaborazione teorica di un’idea, esplorazione delle proprietà dei materiali, sperimentazione di tecniche artistiche e realizzazione di un lavoro creativo. A scuola con l’artista costituisce un momento straordinario che incentiva modalità didattiche differenti da quelle scolastiche. ——————L’attività laboratoriale è strutturata in diversi momenti:Approccio mentaleOsservare, ascoltare e riflettere: gli studenti sono guidati nella formulazione delle proprie idee, che si ordineranno man mano nel corso dell’attività.

Discussione e confrontoGli studenti dialogano e si confrontano con gli altri al fine di elaborare considerazioni individuali nell’ambito di un’esperienza condivisa.Mani in pastaL’apprendimento cognitivo è combinato a quello pratico e manuale: gli studenti esplorano tecniche artistiche nuove e sperimentano procedimenti e materiali diversi.Allestimento Con l’allestimento finale dei lavori realizzati, gli studenti riflettono sulla fruizione dell’opera d’arte in relazione allo spazio in cui viene presentata.——————I laboratori A scuola con l’artista sono a pagamento. Per maggiori informazioni scrivere a [email protected]

A SCUOLACON L’ARTISTA

A scuola con l’artista

In alto: foto AndreaSarti/CAST1466

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SCUOLA DELL’INFANZIAE PRIMARIA

2017/2018

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Calendario*——————18 ottobre 2017Visita guidata alla mostra PICASSO. Sulla spiaggia con il curatore Luca Massimo Barbero——————8 novembre 2017Approfondimento sul restauro dell’opera Alchimia (1947) di Jackson Pollock con il conservatore Luciano Pensabene——————30 novembre 2017Visita guidata alla mostra PICASSO. Sulla spiaggia con il curatore Luca Massimo Barbero ——————13 dicembre 2017Visita guidata alla mostra Simbolismo mistico. Il Salon de la Rose+Croix a Parigi 1892–1897 con Gražina Subelytė, assistente curatoriale——————24 gennaio 2018Approfondimento sulla conservazione delle sculture con il restauratore Stefano Lanuti, e sul restauro di Ragazza con bavaro alla marinara (1916) di Amedeo Modigliani con il conservatore Luciano Pensabene——————14 marzo 2018Visita guidata alla mostra Marino Marini. Passioni Visive——————11 aprile 2017Approfondimento sul restauro di Lo studio (1928) di Pablo Picasso con il conservatore Luciano Pensabene——————19 aprile 2018Visita guidata alla mostra Marino Marini. Passioni Visive

Scadenze**——————31 dicembre 2017Scadenza per la consegna della Bozza di progetto, necessaria per formalizzare l’iscrizione al programma A scuola di Guggenheim——————31 gennaio 2018Scadenza per prenotare la visita guidata al museo——————30 giugno 2018Scadenza per la consegna della Documentazione finale del progetto, con la descrizione delle attività svolte——————*ImportanteLa partecipazione alle visite e agli approfondimenti è gratuita ma è richiesta la prenotazione. All’apertura delle iscrizioni, è possibile prenotare sul sito web www.ascuoladiguggenheim.it nella sezione “News”.——————**ImportanteL’invio della Bozza di progetto e della Documentazione finale va effettuato all’indirizzo di posta [email protected]; per prenotare la visita guidata chiamare al numero 041 24 05 444.

CALENDARIOE SCADENZE

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Nel XX secolo la fruizione dell’arte visiva si trasforma da mera contemplazione dell’opera in un rapporto coinvolgente e articolato in cui, per ricevere le informazioni, l’osservatore è chiamato ad attivare i cinque sensi. Stimolando le capacità sensoriali durante l’osservazione dell’opera, colui che guarda passa da spettatore passivo a partecipante attivo. ——————Il primo contatto con il mondo avviene già nel grembo materno, attraverso l’udito, senso preposto alla percezione del suono; per ogni centimetro di pelle abbiamo 130 recettori che captano sensazioni di freddo, caldo, dolore e piacere; i recettori sulla lingua e sul palato attivano il gusto, il tramite che usiamo per assaporare il cibo, mentre l’olfatto si occupa della percezione di ciò che è presente nell’aria, odori gradevoli e non. Raramente tutti questi sensi agiscono singolarmente. L’osservazione di un’opera d’arte può così suscitare sensazioni collegate a più sensi e non solo alla vista. Davanti a un paesaggio bucolico, ad esempio, si può attivare l’olfatto,

richiamando alla mente l’odore dell’erba appena tagliata, della terra, degli animali, oppure, di fronte a un collage, i diversi materiali potrebbero ricondurre a differenti sensazioni tattili. ——————Già nel 1857, ne I fiori del male Charles Baudelaire scrive: “I suoni rispondono ai colori, i colori ai profumi”. Nella ricerca di molti artisti del Novecento, l’intenzione di stimolare tutti i sensi, richiedendo la rielaborazione e la reinterpretazione di ciò

I CINQUESENSI

“Ascoltare la forma, entrare nell’opera, diventare attivi in essa

e vivere il suo pulsare con tutti i sensiˮ*.

Sotto: Vasily Kandisky, Paesaggio con macchie rosse, n. 2 (Landschaft mit roten Flecken, Nr. 2), 1913. Olio su tela, 117,5 x 140 cm. Collezione Peggy Guggenheim, Venezia. Foto David Heald

I cinque sensi

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che si vede, diventa di primaria importanza. Con le opere polimateriche, i cubisti suscitano sensazioni tattili oltre che visive. Vasily Kandisky analizza, invece, soprattutto i rapporti tra il colore e la musica, e ne Lo spirituale nell’arte (1912) scrive: “Il colore è il tasto, l’occhio il martelletto, l’anima il pianoforte dalle molte corde”. Nel 1965 l’artista greco Takis presenta delle sculture musicali basate sul magnetismo per produrre suoni che si ripetono.——————Si comprende dunque come i cinque sensi possono sovrapporsi al punto che un accostamento di colori può ricondurre a una melodia o un odore può ricordare un gusto, provocando in noi la sinestesia, ovvero un’interferenza di sensazioni sensoriali. Lo stesso termine viene usato per definire una figura retorica generata da scrittori e poeti accostando due parole appartenenti a piani sensoriali diversi. Anche noi, nel linguaggio comune, usiamo delle sinestesie quando definiamo un colore “squillante” o quando ci rilassiamo ascoltando “suoni bianchi” o una “voce calda” alla radio.

Riferimenti e spunti da approfondire in classe con gli studentiCosa sono i cinque sensi? A che organi sono collegati? Possiamo usare due sensi contemporaneamente? Tramite piccoli esercizi alleniamo le nostre capacità sensoriali, mettendo alla prova la nostra percezione.——————La sinestesia è un fenomeno psicologico, in letteratura un tipo di metafora. Approfondiamo il concetto di sinestesia e le sue differenti sfaccettature. ——————Vasily Kandisky docet: molti artisti si lasciano ispirare dalla musica e dalle sue regole. Jackson Pollock dipingeva guidato dai ritmi jazz. Piet Mondrian era affascinato dal dinamismo del boogie-woogie. Scopriamo in classe cosa siamo capaci di fare guidati da differenti melodie. ——————Opere e modalità possibili per la visita in collezioneTakis, Segnale, 1958——————Renè Magritte, La voce dell’aria, 1931——————I collage cubisti, le opere polimateriche, le tecniche surrealiste (frottage, grattage, assemblage).

I cinque sensi

* Vasily Kandisky, Punto, linea, superficie, 1926

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Il termine paesaggio deriva dal francese paysage. In geografia definisce l’insieme delle caratteristiche di una determinata zona, inclusi i suoi elementi naturali, insediativi e culturali, restituiti in una veduta d’insieme. Nelle arti figurative la pittura di paesaggio definisce il genere pittorico che rappresenta la natura e i suoi cambiamenti nel tempo. Per le caratteristiche antropologiche, geografiche e fisiche in esso racchiuse, il paesaggio è portatore di significato e, per le sue potenzialità estetiche, costituisce da sempre un soggetto amato dagli artisti. A partire dal Quattrocento, affiora nella pittura europea la rappresentazione del paesaggio, con descrizioni accurate di luoghi reali, mitici o fantastici. Tra i lavori più celebri si annoverano gli acquerelli di Albrecht Dürer, i paesaggi di Leonardo da Vinci, maestro nella rappresentazione scientifica dei fenomeni atmosferici, o i quadri di Giovanni Bellini e di Giorgione.——————Tra il Settecento e l’Ottocento si consolida il genere della pittura di paesaggio, dedicata alla rappresentazione della natura. Tra i pittori più noti ci sono gli inglesi John Constable e William Turner, impegnati nel rappresentare la natura in maniera naturalistica oppure sublime, con eventi maestosi e spaventosi. La rappresentazione del paesaggio si definisce, in seguito, secondo varie interpretazioni, dai panorami simbolici

e romantici del tedesco Caspar David Friedrich, all’esperienza anti-accademica dei Macchiaioli in Italia, alle scene di vita all’aperto degli impressionisti francesi che escono dall’atelier per catturare le percezioni visive influenzate dalla luce e ottenere una rappresentazione “dal vero”, seppur fugace.——————Il paesaggio è al centro della poetica del Romanticismo letterario inglese, come ben esemplificato nelle Lyrical Ballads di William Wordsworth e Samuel Taylor Coleridge, che nel 1798 interpretano la natura come portatrice di valori morali e spirituali dell’umanità. Proprio a partire da queste

TRA NATURA E CITTÀ, I NUOVI PAESAGGI

Tra natura e città

“L’unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca

di nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhiˮ*.

A lato: Yves Tanguy,Il sole nel suo portagioie (Le Soleil dans son écrin), 1937. Olio su tela, 115,4 x 88,1 cm. Collezione Peggy Guggenheim, Venezia. © Yves Tanguy, by SIAE 2017. Foto David Heald

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premesse romantiche, nel Novecento la rappresentazione del paesaggio diventa più evocativa e spirituale. Se Vasily Kandisky sintetizza i dettagli naturalistici in segni e colori, gli artisti surrealisti, come ad esempio Yves Tanguy, chiudono gli occhi per creare scenari fantastici, luoghi intimi e destinazioni immaginarie. ——————Ciascuna epoca interpreta e restituisce forme e aspetti del paesaggio propri del tempo. Nel XX secolo, con la nascita di grandi agglomerati urbani a causa della progressiva industrializzazione di molte aree, il paesaggio urbano, con la città e le sue periferie, diventa uno dei soggetti privilegiati della rappresentazione pittorica. I futuristi rappresentano nuovi soggetti, come i mezzi di trasporto, i palazzi in costruzione e la tecnologia. Ne La città che sale (1910-11) di Umberto Boccioni, ciminiere fumanti e nuovi edifici sembrano avanzare nello spazio circostante; proprio Boccioni nel 1907 scrive: “Voglio dipingere il nuovo, il frutto del nostro tempo industriale”. In Uomini in città (1919) di Fernand Léger, l’uomo diventa robotizzato e si confonde con il paesaggio meccanico: il processo di industrializzazione sortisce i suoi effetti, l’essere umano è un anello della catena di montaggio, alienato e fuori dal mondo, immerso in un paesaggio artificiale e straniante.

Riferimenti e spunti da approfondire in classe con gli studentiLa Rivoluzione Industriale è stato un evento epocale che ha determinato la nascita del mondo moderno e ha influito sui comportamenti, luoghi, usi e costumi dell’uomo contemporaneo. Come siamo cambiati? ——————Esploriamo i contrasti visivi tra paesaggio naturalistico e paesaggio urbano, per scoprire le differenze tra gli spazi verdi e gli spazi industriali e tutte le peculiarità che li caratterizzano. ——————La bellezza della natura sa sorprenderci ogni volta, così come la perfezione dei prodotti artificiali dimostra l’intelligenza umana. Lasciamoci affascinare dai concetti di bellezza e perfezione, naturale e artificiale.——————Opere e modalità possibili per la visita in collezioneLa rappresentazione della città: Mario Sironi, Paesaggio urbano, 1921; Giorgio de Chirico, La torre rossa, 1913——————La rappresentazione della natura: Jackson Pollock, Foresta incantata, 1947; Max Ernst, La foresta, 1927–28 ——————La rappresentazione dei paesaggi immaginari: Yves Tanguy, Il sole nel suo portagioie, 1937; Max Ernst, La città intera, 1936–37

Tra natura e città

* Marcel Proust, La prigioniera, 1923

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Nel VI secolo a.C. Pitagora, filosofo e matematico greco, definì “amicabili” o “amici” due numeri che sono ciascuno la somma di tutti i divisori dell’altro. Queste due cifre sono pertanto diverse tra loro ma strettamente interconnesse l’una all’altra. Lo stesso si può dire del rapporto tra arte e matematica, due discipline apparentemente opposte ma, in realtà, complementari. ——————Il matematico analizza la realtà avvalendosi di regole che ricerca all’interno della stessa; diversamente, l’artista applica i principi dell’arte e traduce la realtà ricomponendola con sguardo sempre diverso a seconda di molteplici fattori storici, geografici, individuali. La relazione tra le arti e la matematica è sempre stata riconosciuta e praticata: lo scultore greco Policleto, ad esempio, costruì la perfetta figura umana ricorrendo alla sezione aurea; Filippo Brunelleschi, scultore, architetto, ingegnere, per primo introdusse la prospettiva, poi

ARTE E MATEMATICA

“L’amore della precisione e della brevità essenziale mi ha dato

naturalmente il gusto dei numeri. . . . Per esempio, sarebbe stata

necessaria almeno un’intera pagina di descrizione, per dare questo

vastissimo e complicato orizzonte di battaglia, che ho trovato invece

questa equazione lirica definitiva: ‘orizzonte = trivello acutissimo

del sole + 5 ombre triangolari (1 km di lato) + 3 losanghe di luce

rosea +5 frammenti di colline + 30 colonne di fumo + 23 vampe’ˮ*.

A lato: Theo van Doesburg, Contro-composizione XIII (Contra-Compositie XIII), 1925–26. Olio su tela, 49,9 x 50 cm. Collezione Peggy Guggenheim, Venezia. Foto David Heald

Arte e matematica

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disciplinata e divulgata da Leon Battista Alberti; infine, Leonardo da Vinci, nel 1490 circa disegnò l’Uomo vitruviano, celebre rappresentazione delle proporzioni ideali del corpo umano perfettamente inscritto in un cerchio e in un quadrato.Grazie a un contesto culturale di rottura e di grande rinnovamento, nel Novecento questo rapporto di complementarietà tra le due discipline si arricchisce di ulteriori sfumature. In Du Cubisme (1912), Albert Gleizes scrive: “Nel suo tentativo verso l’eterno, il Cubismo spoglia dovunque le forme dalla loro realtà geometrica, le equilibra nella loro verità matematica”. Questo rifiuto dell’oggettività segna l’inizio del processo di astrazione. Dalla matematica, le avanguardie storiche traggono principi differenti: in Punto, linea, superficie (1926), Vasily Kandinsky costruisce una sorta di geometria qualitativa indagando l’essenza degli elementi che compongono la pittura, per ricondurli a rigidi schemi geometrici e astratti. In maniera analoga ma indipendente, Kazimir Malevich, Piet Mondrian, Georges Vantongerloo e Theo van Doesburg coniugano nelle loro composizioni un forte rigore matematico e un rimando spirituale. Per i futuristi, invece, la matematica si traduce nella celebrazione dei numeri interi e in un gesto ribelle, rivoluzionario al punto tale da combinare cifre senza alcuna regola, declinandole in espressioni comiche e senza senso, come si può vedere in Numeri innamorati, opera di Giacomo Balla del 1920 (MART, Rovereto). Nel 1970, inoltre, l’artista Mario Merz interpreta il numero e la sequenza di Fibonacci come emblematica di quell’energia propria della materia e dei processi insitiin natura. Nei secoli, l’arte ha guardato alla matematica per rendere un ideale di bellezza o per regolamentare le norme della rappresentazione ma, al contempo, essa è stata in grado di tradurre visivamente regole e formule altrimenti astratte e mute.

Riferimenti e spunti da approfondire in classe con gli studentiLinee, punti e forme geometriche sono fondamentali per artisti come Vasily Kandinsky. Sperimentiamo questi elementi per avvicinarci alla scrittura e scoprirne le differenti proprietà matematiche. ——————L’Uomo vitruviano di Leonardo da Vinci riporta le proporzioni ideali del corpo umano. Proviamo a misurare il nostro corpo per comprendere come siamo fatti. ——————La prospettiva, le forme geometriche, la sezione aurea, la sequenza di Fibonacci: scopriamo come questi elementi scientifici hanno influenzato l’arte e come sono stati di volta in volta utilizzati dai vari artisti. ——————Opere e modalità possibili per la visita in collezioneVasily Kandinsky, Croce bianca, 1922——————Theo van Doesburg, Contro-composizione XIII, 1925–26——————Piet Mondrian, Composizione n. 1 con grigio e rosso, 1938 /Composizione con rosso, 1939——————Giacomo Balla, Velocità astratta + rumore, 1913–14

Arte e matematica

* Filippo Tommaso Marinetti, Lo splendore geometrico e meccanico e la sensibilità numerica, Direzione del Movimento Futurista, 1914

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Nel linguaggio comune, l’uso degli aggettivi bello e brutto è ampio e diffuso. Tuttavia, quando si tenta di darne una definizione si incorre in grandi difficoltà. In primis, si avverte la non uniformità di attribuzione delle caratteristiche di bellezza e di bruttezza nelle diverse epoche storiche, condizioni culturali e situazioni. ——————Nella civiltà occidentale, la valenza estetica di bello e di brutto si è arricchita di accezioni morali. Già presso gli antichi greci, il termine kalos (genericamente tradotto come “bello”) era fortemente legato al termine agathos (comunemente tradotto come “buono”), nell’espressione kalokagathia, che indicava l’ideale di perfezione fisica e morale. Nella cultura cristiana medievale, la deformità fisica era sovente associata alla malvagità e al demoniaco, oppure legata alla sofferenza e alla morte. In età romantica, il binomio bellezza-bontà si spezza, con la nascita in letteratura di personaggi malvagi e attraenti contrapposti a individui dalle fattezze mostruose ma dall’indole sensibile e generosa.La filosofia moderna affronta e interpreta il tema del bello in maniera soggettiva:

nel suo più importante trattato di filosofia estetica La regola del gusto (1757), il filosofo scozzese David Hume afferma che “il Bello è negli occhi di chi lo contempla”. Anche grazie a questo pensiero, non più centrato sull’oggetto ma sul soggetto, ora libero di determinare ciò che è bello e giusto, si sono venuti a creare nuovi canoni estetici e i fondamenti della produzione artistica contemporanea. —————— Nel Novecento gli artisti delle avanguardie rifiutano la bellezza classica, intesa come

BELLOE BRUTTO

“Vediamo che i pittori e gli altri artisti sanno riconoscere

benissimo ciò che è stato fatto male, ma spesso non sanno rendere

ragione del loro giudizio e, a chi li interroga, dicono a ciò che

loro non piace, manca un so cheˮ*.

A lato: Jean Dubuffet,Brunetta dal volto carnoso (Châtaine aux hautes chairs), agosto 1951. Materiali vari a base di olio su masonite, 64,9 x 54 cm. Collezione Peggy Guggenheim, Venezia. © Jean Dubuffet, by SIAE 2017. Foto David Heald

Bello e brutto

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simmetria, equilibrio e proporzione tra le parti, e ricercano nuove forme di rappresentazione che mettano in risalto caratteristiche considerate ugualmente se non maggiormente significative, quali l’espressività, l’immediatezza, l’interiorità e l’autenticità. Nel 1945, ad esempio, il pittore francese Jean Dubuffet conia il termine Art brut per definire la produzione artistica realizzata da autori non professionisti che operano al di fuori delle accademie, dei circoli intellettuali, lontani dalle norme estetiche convenzionali.——————Quando si accettano unicamente i canoni “classici” imposti dalla società, risulta difficile apprezzare l’arte delle avanguardie, oppure considerare il significato di quanto affermato da Filippo Tommaso Martinetti nel Manifesto tecnico della letteratura futurista (1912): “Ci gridano: ‘La vostra letteratura non sarà bella! Non avremo più la sinfonia verbale, dagli armoniosi dondolii, e dalle cadenze tranquillizzanti!’ Ciò è bene inteso! E che fortuna! Noi utilizziamo invece tutti i suoni brutali, tutti i gridi espressivi della vita violenta che ci circonda. Facciamo coraggiosamente il ‘brutto’ in letteratura, e uccidiamo dovunque la solennità”.Per sua natura l’uomo tende a ciò che provoca piacere e benessere e rifugge da ciò che causa disagio, ribrezzo, orrore. Tuttavia, sovente le imposizioni e i pregiudizi culturali limitano la capacità dell’uomo di comprendere e apprezzare ciò che la vita gli presenta.

Riferimenti e spunti da approfondire in classe con gli studentiCos’è bello? Cos’è brutto? Riflettiamo su quanto possono essere relativi i nostri giudizi, e su come cambia la concezione di bellezza in base alla cultura in cui viviamo e al gusto che ognuno si forma. ——————In molte favole e racconti un personaggio mostruoso alla fine si rivela il più buono, cambiando drasticamente aspetto ai nostri occhi: leggiamo insieme queste storie per imparare a cambiare idea sulle persone e a non fermarci alle apparenze. ——————Alcune forme artistiche dei nostri tempi (arte contemporanea, musica futurista, danza moderna) sono definite brutte solo perché non le conosciamo e comprendiamo abbastanza. Superiamo i pregiudizi, ascoltiamo e osserviamo per capire se queste espressioni artistiche sono per noi belle o brutte, e se ci piacciono o no. ——————Opere e modalità possibili per la visita in collezioneJean Dubuffet, Brunetta dal volto carnoso, 1951—————— Jean Dubuffet, Ritratto del soldato Lucien Geominne, 1950——————Il ritratto nel Novecento:visita guidata alla scoperta della definizione di bello tramite citazioni dei principali artisti della collezione permanente.

* Gottfried Wilhelm von Leibniz, Meditazioni sulla conoscenza, la verità e le idee, 1684

Bello e brutto

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Il senso di meraviglia, ovvero il senso dello stupore, dell’incredibile e dell’inatteso, unito al senso del mistero, cioè l’attrazione verso ciò che è ignoto e inspiegabile, sono tra i primi impulsi che spingono l’uomo ad approfondire le proprie conoscenze e a indagare il mondo, tentando di svelare quanto si presenta come incomprensibile e sconosciuto. ——————Meraviglia e mistero sono anche alla base della definizione di magia, intesa come pratica in grado di controllare le forze della natura, come avvenimento sorprendente e imprevisto, e come capacità di incantare e illudere. Ma la parola illusionismo ha la duplice accezione, da un lato, di abilità nell’eseguire giochi sorprendenti, spettacolari e inverosimili e dall’altro di effetto artistico volto a suscitare nello spettatore l’impressione di trovarsi a contatto con la realtà e non con una sua rappresentazione.——————Proprio l’illusione, l’abbaglio sensoriale che falsa la percezione della realtà, è tra gli elementi fondanti della produzione artistica: basti pensare alla prospettiva, che ci permette di riconoscere la profondità su una superficie piana, o al trompe-l’oeil ( propriamente “inganno dell’occhio”), un artificio in grado di abbattere i limiti di uno spazio chiuso. Nel Novecento diversi artisti ricercano gli effetti illusori della percezione, come René Magritte,

che ne L’impero della luce (1953–54) rappresenta una scena notturna alla quale fa da sfondo un cielo azzurro illuminato a giorno. La combinazione paradossale del buio e della luce contraddice una regola fondamentale della natura, provocando nell’osservatore meraviglia e sorpresa. Diversamente, l’arte Optical, movimento nato intorno agli anni sessanta, ricerca illusioni ottiche e di movimento tramite l’accostamento di soggetti geometrici e astratti o l’alternanza di colori. ——————Le dinamiche della percezione visiva sono affrontate, con approccio scientifico, anche dallo scultore britannico Anish Kapoor. Se nei secoli la magia è stata d’ispirazione

MAGICO!

“Quando si tratta di magia essere chiari vuol dire anzitutto essere

caotici, poiché all’origine le due cose sono una solaˮ*.

Magico!

A lato: Victor Brauner,Il surrealista (Le Surréaliste), gennaio 1947. Olio su tela, 60 x 45 cm. Collezione Peggy Guggenheim, Venezia. © Victor Brauner, by SIAE 2017. Foto David Heald

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per numerosi artisti, che hanno incluso nelle proprie opere contenuti magico-alchemici o simboli cabalistici e misteriosi, nel Novecento il Surrealismo individua nel superamento della realtà l’obiettivo della propria ricerca. Gli artisti appartenenti a questo movimento riconoscono nel sogno, nell’inconscio, nella fantasia e nella magia i mezzi utili al raggiungimento di questa super-realtà, situata oltre il mondo materiale e l’esperienza empirica. I surrealisti abbracciano magia e alchimia come strade che non si conformano al progresso e alla logica e come alternative volte al rinnovamento culturale e spirituale. La magia è perciò intesa come forza trasformatrice per l’immaginazione, in grado di emancipare la mente da ogni limite o confine imposto per liberarne il pieno potenziale. Questo interesse affiora anche negli scritti e nell’opera tarda di Salvador Dalí, nella sperimentazione tecnica di Max Ernst, nei soggetti ritratti da Victor Brauner, Leonora Carrington o Leonor Fini, così come nel testo L’arte magica (1957), nel quale André Breton traccia le origini delle arti magiche e individua nel Surrealismo il punto culminante delle stesse.

Riferimenti e spunti da approfondire in classe con gli studentiMagia vuol dire lasciarsi andare per un attimo allontanandosi dalla realtà. Cerchiamo illusioni ottiche, osserviamole, inganniamo la nostra percezione visiva e ci accorgeremo che nulla è come sembra. ——————I maghi sono da sempre figure ricorrenti nella letteratura: dal mago Merlino al mago di Oz, dagli alchimisti medioevali fino a Harry Potter, hanno incantato generazioni con le loro abilità magiche. Leggiamo le loro storie e immergiamoci nelle loro prodigiose avventure.——————L’alchimia è un insieme di pratiche esoteriche e concetti filosofici che conducono alla magica trasmutazione dei metalli in oro. Con semplici esperimenti da laboratorio, proviamo anche noi a provocare simili reazioni chimiche.——————Opere e modalità possibili per la visita in collezioneRené Magritte, L’impero della luce, 1953–54 ——————Anish Kapoor, Senza titolo, 2007——————Frank Stella, Miscuglio di grigio, 1968–69——————Victor Brauner, Il surrealista, 1947——————Leonora Carrington, Oink (Essi vedranno i tuoi occhi), 1959——————Leonor Fini, La pastorella delle sfingi, 1941——————La sperimentazione tecnica di Max Ernst.

* Andrè Breton, L’arte magica, 1957

Magico!

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SCUOLA

VENEZIA

ART

ART

SCUOLA SECONDARIADI I E II GRADO

2017/2018

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Calendario*——————18 ottobre 2017Visita guidata alla mostra PICASSO. Sulla spiaggia con il curatore Luca Massimo Barbero——————8 novembre 2017Approfondimento sul restauro dell’opera Alchimia (1947) di Jackson Pollock con il conservatore Luciano Pensabene——————30 novembre 2017Visita guidata alla mostra PICASSO. Sulla spiaggia con il curatore Luca Massimo Barbero ——————13 dicembre 2017Visita guidata alla mostra Simbolismo mistico. Il Salon de la Rose+Croix a Parigi 1892–1897 con Gražina Subelytė, assistente curatoriale——————24 gennaio 2018Approfondimento sulla conservazione delle sculture con il restauratore Stefano Lanuti, e sul restauro di Ragazza con bavaro alla marinara (1916) di Amedeo Modigliani con il conservatore Luciano Pensabene——————14 marzo 2018Visita guidata alla mostra Marino Marini. Passioni Visive——————11 aprile 2017Approfondimento sul restauro di Lo studio (1928) di Pablo Picasso con il conservatore Luciano Pensabene——————19 aprile 2018Visita guidata alla mostra Marino Marini. Passioni Visive

Scadenze**——————31 dicembre 2017Scadenza per la consegna della Bozza di progetto, necessaria per formalizzare l’iscrizione al programma A scuola di Guggenheim——————31 gennaio 2018Scadenza per prenotare la visita guidata al museo——————30 giugno 2018Scadenza per la consegna della Documentazione finale del progetto, con la descrizione delle attività svolte——————*ImportanteLa partecipazione alle visite e agli approfondimenti è gratuita ma è richiesta la prenotazione. All’apertura delle iscrizioni, è possibile prenotare sul sito web www.ascuoladiguggenheim.it nella sezione “News”.——————**ImportanteL’invio della Bozza di progetto e della Documentazione finale va effettuato all’indirizzo di posta [email protected]; per prenotare la visita guidata chiamare al numero 041 24 05 444.

CALENDARIOE SCADENZE

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Nel VI secolo a.C. Pitagora, filosofo e matematico greco, definisce “amicabili” o “amici” due numeri che sono ciascuno la somma di tutti i divisori dell’altro. Queste due cifre sono pertanto diverse tra loro ma strettamente interconnesse l’una all’altra. Lo stesso si può dire del rapporto tra arte e matematica, due discipline apparentemente opposte ma, in realtà, complementari. Il matematico analizza la realtà avvalendosi di regole che ricerca all’interno della stessa; diversamente, l’artista applica i principi dell’arte e traduce la realtà ricomponendola con sguardo sempre diverso a fronte di condizioni storiche, geografiche o individuali. ——————La relazione tra le arti e la matematica è sempre stata riconosciuta e praticata: lo scultore greco Policleto, ad esempio, costruì la perfetta figura umana ricorrendo alla sezione aurea; Filippo Brunelleschi, scultore, architetto, ingegnere, per primo introdusse la prospettiva, poi disciplinata e divulgata da Leon Battista Alberti; infine, Leonardo da Vinci, nel 1490 circa disegnò l’Uomo vitruviano, celebre rappresentazione delle proporzioni ideali del corpo umano perfettamente inscritto in un cerchio e in un quadrato. Grazie a un contesto culturale di rottura e di grande rinnovamento,

nel Novecento questo rapporto di complementarietà tra le due discipline si arricchisce di ulteriori sfumature.Nel Manifesto della Matematica futurista del 1940, Filippo Tommaso Marinetti con l’aiuto del matematico Marcello Puma, spiega così il rapporto tra matematica e Futurismo: “Il Futurismo italiano rinnova oggi anche la matematica . . . La nostra [è] matematica antifilosofica antilogica antistatica . . . ”Il movimento futurista introduce una nuova modalità di lettura numerica che, combinata alla fisica contemporanea, alle scienze sociali e alle teorie statistiche, è funzionale alla traduzione del mondo. Per Marinetti, Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Carlo Carrà e Pietro Angelini i numeri diventano strumenti utili alla ricerca di un impossibile

ARTE EMATEMATICA

A lato: Georges Vantorgerloo, Cosrtuzione di rapporti volumetrici derivanti dal quadrato iscritto e dal quadrato circoscritto da un cerchio (Construction des rapports des volumes émanante du carré inscrit et le carré circonscrit d’un cercle), 1924. Fusione di cemento con vernice, 30 x 25,5 cm. Collezione Peggy Guggenheim, Venezia. © Georges Vantorgerloo, by SIAE 2017. Foto David Heald

“Sono interessato alla matematica solo in quanto arte creativaˮ*.

Arte e matematica

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equilibrio tra caso, volontà e progresso, come si può osservare nell’opera di Boccioni, Stati d’animo n. 1. Gli addii, del 1911. Emblematiche in questo senso sono inoltre la ricerca artistica di Alighiero Boetti e quella di Mario Merz, per i quali i numeri diventano elementi chiave per l’interpretazione di una realtà intangibile. Merz, nello specifico, attribuisce alla serie di lavori sulla sequenza di Fibonacci una forte valenza concettuale, che lo porterà a far coincidere la matematica con l’esistenza stessa del mondo. Nella sua opera la dinamicità della sequenza esprime concretamente l’energia della natura e il suo inarrestabile divenire. ——————Diversamente, Sol LeWitt, uno dei principali esponenti del Minimalismo, si avvale di matematica e geometria e, più in particolare, della ripetizione, della modularità e delle varianti, per i processi di progettazione e concettualizzazione delle sue opere plastiche. Facendo proprie le regole assunte dalla geometria o, più in generale, mutuando logica, codici e processi analitici propri delle scienze matematiche, nel Novecento l’arte approda dunque a modalità d’elaborazione concettuale ed estetica rafforzate e rinnovate.

Riferimenti e spunti da approfondire in classe con gli studentiLe regole matematiche determinano la perfezione in natura. Artisti come Mario Merz o Piet Mondrian ne sono particolarmente affascinati, tanto che nei loro lavori se ne ritrova un riferimento. Dalla sequenza di Fibonacci ai frattali, esploriamo queste forme basilari di bellezza in arte, scienza e natura. ——————Dalla matematica alla tecnologia: la teoria dei giochi, il codice binario, il calcolatore elettronico e le successive scoperte tecnologiche hanno rivoluzionato completamente la nostra vita e condizionano la nostra cultura. Scopriamo come.——————Sono tanti gli esempi di applicazione di regole matematiche alla composizione artistica. Le proporzioni anatomiche nell’arte classica, la prospettiva nell’arte rinascimentale, il rigore geometrico nel Minimalismo: studiamo questi e altri esempi.——————Opere e modalità possibili per la visita in collezioneIl Manifesto della Matematica futurista e gli artisti Umberto Boccioni, Giacomo Balla e Gino Severini——————Sol LeWitt, Cubo aperto incompleto 6/8, 1974 e gli esponenti del Minimalismo—————— Mario Merz, Se la forma scompare la sua radice è eterna, 1982–89

* Godfrey Harold Hardy, Apologia di un matematico, Garzanti, Milano, 2002

Arte e matematica

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Che fossero figure storiche o personaggi frutto dell’immaginazione, da sempre le donne sono state fonte d’ispirazione per scrittori e artisti che, nei secoli, le hanno immortalate in memorabili versi o in splendide opere d’arte. Cosa sarebbe l’Iliade senza Elena, la Divina commedia senza Beatrice, I promessi sposi senza Lucia o la storia dell’arte senza capolavori come La Gioconda leonardesca o La nascita di Venere del Botticelli?——————Presso molte antiche civiltà la donna incarna virtù come grazia, bellezza e fertilità. La rappresentazione dell’universo femminile nella storia dell’arte passa principalmente attraverso l’iconologia sacra e religiosa che, con il Cristianesimo, individua in Maria, madre di Gesù, il soggetto privilegiato e la personificazione dei valori salvifici della Chiesa. Le figure femminili, che comparivano già in rappresentazioni laiche, durante il Rinascimento diventano soggetti di committenti, personaggi nobiliari o figure simbolico-mitologiche; se la nascita della borghesia darà un primo impulso, sarà solo nel corso dell’Ottocento, soprattutto con l’avvento dell’Impressionismo, che si avrà finalmente una rappresentazione

più realistica della donna nella propria contemporaneità.—————— A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, importanti cambiamenti sociali trasformano il ruolo della donna, che progressivamente acquisisce una maggiore autonomia e consapevolezza e, soprattutto nelle aree industrializzate e urbane, ha finalmente accesso al mondo del lavoro, allo studio e, dopo lunghe battaglie, al diritto di voto.

LA DONNA E LA SUARAPPRESENTAZIONE

“Le odalische erano i numerosi frutti di una felice nostalgia, di un

sogno bello e vivo, e di un’esperienza vissuta quasi nell’estasi del

giorno e della notte, nel fascino di un climaˮ*.

A lato: Marino Marini, Pomona, 1945. Bronzo, 163,5 x 64,5 x 53,5 cm. Prestito a lungo termine alla Collezione Peggy Guggenheim, Venezia. Per gentile concessione della Fondazione Marino Marini, Pistoia © Marino Marini, by SIAE 2017

La donna

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La produzione artistica delle avanguardie storiche interpreta i molteplici aspetti del complesso processo di emancipazione della donna e, contestualmente, traduce la crisi dell’ideale femminile nell’arte.——————Le ricerche di Amedeo Modigliani, come quelle cubiste, rimandano agli stilemi desunti dall’arte africana e primitiva. La scomposizione dei corpi operata da Pablo Picasso e Georges Braque crea effetti di grande espressività, la cui sintesi formale evidenzia il disfacimento del soggetto e la sua crisi d’identità. Le sculture e i nudi femminili di Marino Marini si ispirano, invece, a Pomona, dea etrusca della fertilità, che per l’artista diviene allegoria di Madre Natura e incarnazione di un mondo agreste e bucolico. Diversamente, nei manifesti futuristi s’inneggia al disprezzo della donna che, secondo un modello maschile, è vista come remissiva, sdolcinata, gelosa e moralista.—————— Gli artisti surrealisti, infine, concepiscono il mondo femminile come il trait d’union tra uomo, natura e inconscio, e come via d’accesso privilegiata alla sfera irrazionale. Alle donne sono attribuiti di volta in volta il ruolo di donna-bambina, musa, vergine, oggetto erotico o emblema della rivoluzione. Nell’onirico immaginario surrealista, la donna esce dal tradizionale ruolo di moglie e madre per tramutarsi in una serie di personaggi fantastici e anticonvenzionali, quali streghe, incantatrici, sirene o sfingi. L’amore dei surrealisti per le figure femminili si accompagna spesso al rifiuto e allo sgomento verso le stesse, come nell’opera di Alberto Giacometti, Joan Miró e Salvador Dalí.

Riferimenti e spunti da approfondire in classe con gli studentiIl ritratto è una delle più antiche forme d’arte, specchio della società e fotografia delle diverse epoche. Tuttavia le modalità di rappresentazione dell’essere umano sono cambiate nel corso dei secoli: vediamo come. ——————Quante sono le artiste donne nella storia dell’arte? Non abbastanza, secondo la critica artistica contemporanea. Da Artemisia Gentileschi a Rosalba Carriera, da Giorgia O’Keeffe a Frida Kahlo, e ancora Leonora Carrington, Carla Accardi, Agnes Martin: scopriamo queste e altre artiste, tanto importanti quanto sottovalutate. ——————Il femminismo rivendica pari diritti e dignità fra uomo e donna. Il suo impatto sulla vita sociale e culturale è ancora forte e i suoi effetti si manifestano oggi nella società contemporanea. Scopriamo la storia di questo movimento e che cambiamenti ha determinato fino ai giorni d’oggi. ——————Opere e modalità possibili per la visita in collezioneMarino Marini, Pomona, 1945——————Joan Miró, Donna seduta II , 1939——————Le donne in Alberto Giacometti——————Le figure femminili nei dipinti dai surrealisti di Salvador Dalí e Max Ernst——————Leonora Carrington, Oink , 1959

* Henry Matisse, Scritti e pensieri sull’arte, Abscondita, Milano 2003

La donna

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Il verbo manifestare annovera tra le sue accezioni sia l’atto di rendere noto un determinato pensiero palesandolo, che l’azione che si compie quando si sostiene pubblicamente un concetto o un ideale; il suo participio presente, manifestante, è utilizzato infatti come sostantivo per indicare una persona impegnata in un corteo o in una protesta. Non è dunque un caso che le avanguardie storiche abbiano scelto il manifesto come principale veicolo di comunicazione dei loro precetti e che le stesse si siano, direttamente o indirettamente, confrontate con i movimenti politici e le diverse ideologie europee della prima metà del Novecento.—————— Le avanguardie che si sviluppano in Italia e in Russia a partire dal 1910 hanno una spiccata caratterizzazione ideologica. Gli artisti futuristi, ad esempio, inneggiano alla rivoluzione mescolando l’ideologia socialista a un marcato patriottismo e alla celebrazione, di stampo fascista, della guerra. Esemplare è, in questo senso, l’opera Manifestazione interventista che Carlo Carrà dipinge nel 1914 e che raffigura il turbinoso volteggiare nell’aria di volantini lasciati cadere da un aereo su Piazza del Duomo e testimonia

il sostegno dell’artista all’intervento italiano contro l’Austria nella Grande guerra.Diversamente, i movimenti Bauhaus e De Stijl hanno un carattere prevalentemente riformistico socialdemocratico e, attraverso la progettazione e produzione di prodotti in serie, promuovono l’uniformazione degli stili di vita e la concezione di una società senza lotta di classe e priva di ceti.—————— Nel 1937 Pablo Picasso realizza le incisioni Sogno e menzogna di Franco e, alcuni mesi dopo, dipinge Guernica, allegoria del massacro attuato dall’aviazione nazista al servizio di Franco nella città basca. Picasso, che aderisce al Partito Comunista e attacca

MANIFESTO! AVANGUARDIE E IDEOLOGIE POLITICHE

“Tutto intorno a voi potete vedere i prodotti di queste pazze

canaglie, i sottoprodotti alterati dell’impudenza, dell’inettitudine,

della degenerazione. E quello che la presente mostra ha da offrire

ci provoca lo stesso disgusto, il più assoluto sconcerto”*.

A lato: Umberto Boccioni, Dinamismo di un cavallo in corsa + case, 1915. Guazzo, olio, legno, cartone, rame e ferro dipinto, 112,9 x 115 cm. Collezione Peggy Guggenheim, Venezia. Foto David Heald.

Avanguardie e ideologie

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duramente il dittatore spagnolo, incarna l’esempio dell’artista politicamente impegnato.—————— L’attivismo politico degli esponenti delle avanguardie determina dure reazioni da parte dei regimi totalitaristici europei. Fascismo e nazismo condannano questi movimenti come “sovversivi e bolscevichi”, mentre lo stalinismo li etichetta come “borghesi”. Nella Russia di Stalin e nella Germania di Hitler viene dapprima diffuso il divieto di ogni attività artistica al di fuori delle direttive stabilite per l’arte di stato e, in seguito, vengono messe in atto pesanti misure persecutorie contro i trasgressori. —————— Il 9 luglio 1937 a Monaco di Baviera apre la mostra Entartete Kunst (Arte degenerata), curata da Adolf Ziegler, pittore incaricato di ritirare dai musei tedeschi i dipinti che contravvengono ai principi nazisti; nell’elenco di Ziegler rientrano opere dei principali esponenti delle avanguardie storiche.In Italia, l’attività di quegli artisti che, come Renato Guttuso e il gruppo milanese Corrente, scelgono di non uniformarsi alle direttive del regime, non celebrandone i fasti e la propaganda e contestandone sempre più esplicitamente la dittatura, assume carattere di opposizione politica. L’impegno degli artisti permane anche dopo la fine delle dittature totalitaristiche: nel dopoguerra, infatti, le correnti informali protesteranno contro la condizione di alienazione in cui il sistema neocapitalista situa l’individuo e la società.

Riferimenti e spunti da approfondire in classe con gli studentiQuando un uomo vive in una collettività, di qualsiasi tipo, sente la necessità di elaborare un’ideologia sociale. Quanti e quali sono i movimenti politici contemporanei? Quali sono i concetti, i fondamenti e i modelli su cui si basano e quali le premesse filosofiche da cui nascono? ——————Durante il nazismo anche l’arte venne usata come strumento di propaganda del potere assoluto, mentre quella che non rispettava i canoni imposti dalla dittatura veniva definita “arte degenerata”. Osserviamo come le dittature del Novecento abbiano determinato la nascita di manifestazioni artistiche e architettoniche in linea con la propaganda e, al contempo, lo sviluppo di movimenti d’avanguardia d’opposizione.——————La diffusione di messaggi politici si basa su una comunicazione concisa, fatta di poche parole ma di forte impatto: lo slogan politico. Ripercorriamo la storia dello slogan dei manifesti e scopriamo i più originali urlati dalle generazioni precedenti, creiamone poi uno che rispecchi i bisogni della società contemporanea. ——————Opere e modalità possibili per la visita in collezionePablo Picasso, Il sogno e la menzogna di Franco, 1937; Sulla spiaggia, 1937——————Marc Chagall, Max Ernst, Paul Klee, El Lissitzky, Jean Metzinger, Piet Mondrian, Kurt Schwitters e gli artisti presenti alla mostra Arte degenerata——————Osservazione delle opere di Umberto Boccioni e Giacomo Balla e dei futuristi alla luce delle ideologie espresse nel Manifesto del Futurismo del 1909* Discorso pronunciato da Adolf Ziegler

all’inaugurazione della mostra Arte degenerata, Monaco di Baviera, 19 luglio 1937

Avanguardie e ideologie

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La storia dell’umanità è segnata dal movimento delle persone e dalla creazione continua di incroci tra culture, costumi e saperi. A causa di fenomeni di migrazione di massa, della diaspora creata, all’interno di numerose comunità, dalle due guerre mondiali, e grazie allo sviluppo tecnologico dei mezzi di trasporto, nel Novecento si assiste a un costante incremento nella mobilità degli individui. ——————Si può ricordare come anche la stessa Peggy Guggenheim trascorra la sua vita in giro per il mondo, vuoi per piacere o per necessità: nata negli Stati Uniti d’America, si trasferisce dapprima in Francia, poi in Gran Bretagna, quindi di nuovo in Francia, da dove deve scappare a causa della guerra per tornare negli Stati Uniti e, infine, stabilirsi definitivamente in Italia. Importanti fenomeni migratori ancora in corso stanno contribuendo alla trasformazione delle nostre società, oggi

sempre più multietniche, e di tutti coloro che entrano in relazione con tradizioni, usanze e costumi diversi. Questa fluidità in ambito culturale, insieme ai fenomeni storici che l’hanno determinata, si ritrova in molte opere della storia dell’arte del Novecento, testimonianze visive degli spostamenti fisici degli artisti

INCROCI DI CIVILTÀ NELL’ARTE

“Aprendo nuove vie alla creazione artistica, la scoperta delle arti

primitive esercitò un’influenza indubbia sul cammino delle idee.

Il fatto stesso che l’arte negra ai nostri giorni rientri, allo

stesso titolo delle arti consacrate, nel dominio universale della

cultura non è forse il segno che l’ideologia moderna, almeno nella

sua avanguardia, è ormai pronta ad accogliere la liberazione dei

popoli neri come una necessità ineluttabile?ˮ*.

A lato: Costantin Brancusi, Maiastra, 1912 (?). Ottone lucidato, altezza 73,1 cm compresa la base. Collezione Peggy Guggenheim, Venezia. © Constantin Brancusi, by SIAE 2017. Foto David Heald

Incroci di civiltà nell’arte

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o, più semplicemente, degli interessi di questi ultimi per le altre culture. Se nelle opere di Pablo Picasso ritroviamo riferimenti al linguaggio espressivo stilizzato delle sculture africane, nel lavoro di Costantin Brancusi sono chiari i rimandi alla cultura della Romania, sua terra d’origine, così come la Russia resterà per sempre un punto fermo nell’opera di Marc Chagall, nonostante il pittore trascorra gran parte della vita in Francia. Analogamente, nelle piazze metafisiche di Giorgio de Chirico si ritrovano paesaggi urbani tipicamente italiani, ma il suo classicismo è certamente influenzato dalla terra che gli ha dato i natali, la Grecia. ——————All’inizio della Seconda guerra mondiale, numerosi esponenti delle principali avanguardie storiche europee emigrano negli Stati Uniti, dando origine a un’importante fusione intellettuale e culturale che, in seguito, determina la nascita dell’Espressionismo astratto americano. ——————Il maggiore esponente di questo movimento, Jackson Pollock, nato nel Wyoming, trascorre la sua giovinezza in Arizona entrando in contatto con gruppi di nativi americani che ispirareranno la realizzazione di alcune delle sue opere. L’artista Joseph Cornell, invece, non si sposta mai da Bayside, quartiere del Queens a New York, ma per la propria produzione artistica si serve di riferimenti culturali, rimandi visivi, elementi e materiali di altri paesi del mondo, compiendo così spostamenti immaginari, viaggi irreali, inventati e fantastici. Tutte queste esperienze sono l’evidenza di un’unica identità che è quella dell’essere umano in quanto soggetto pensante e sociale, che nel corso della propria esistenza è chiamato a relazionarsi con gli altri esseri viventi, con uno spazio, un tempo e una complessità di culture, costumi, forme e riti che lo circondano e inevitabilmente lo influenzano e arricchiscono.

* Tristan Tzara, Scoperta delle arti cosiddette primitive, Abscondita, Milano 2007

Riferimenti e spunti da approfondire in classe con gli studentiTantissimi capolavori della letteratura ci parlano di viaggi straordinari, culture lontane e popoli sconosciuti. Leggiamone alcuni passaggi e lasciamoci incantare dai racconti di altre terre per analizzare civiltà diverse e confrontarle con la nostra. ——————Le grandi migrazioni: da sempre le persone si muovono nel mondo a causa di svariate motivazioni (guerre, crisi economiche, ricongiungimenti familiari, motivi politici, ecc...). Studiamo le cause di questi fenomeni e osserviamone le conseguenze culturali che si determinano.——————Esistono oggetti, opere d’arte comprese, che racchiudono significati importanti per il popolo che li ha prodotti e che sono identificati come emblemi della propria cultura. Scopriamo quali sono e quali storie raccontano. ——————Opere e modalità possibili per la visita in collezioneMarc Chagall, La pioggia, 1911——————Costantin Brancusi, Maiastra, 1912——————Pablo Picasso, Busto di uomo in maglia a righe, 1939——————Jackson Pollock, Alchimia, 1947

Incroci di civiltà nell’arte

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Artisti audaci

La rivoluzione industriale, le due guerre mondiali e i successivi cambiamenti socio-economici hanno segnato il XX secolo e portato l’uomo dapprima a una profonda crisi esistenziale e, in seguito, a una forte spinta rinnovatrice. Rompere col passato è sempre stato anche il desiderio di personalità libere che, con scelte non convenzionali, hanno contribuito alla rivoluzione culturale e sociale del Novecento. —————— In ambito letterario, musicale, scientifico, antropologico, psicologico, sociale e, non ultimo, in campo artistico, personalità audaci, intuitive e alle volte radicali e sovversive hanno saputo interpretare la propria epoca contribuendo alla sua trasformazione. Grazie a questi innovatori, il Novecento è ricordato come un secolo di grandi rivoluzioni e prodigiose scoperte. Nel 1905, Albert Einstein pubblica quattro celebri articoli sul concetto di quanto e l’effetto fotoelettrico, sul moto browniano, sulla relatività ristretta e sull’equivalenza tra massa ed energia, che, dieci anni più tardi, porranno le basi della fisica contemporanea. Se la scoperta di Einstein ha come drammatico esito l’invenzione della bomba atomica,

quella operata nel 1928 da Alexander Fleming, padre della penicillina, è fondamentale per le sue applicazioni in medicina. Isolato per la prima volta già nel 1869, il DNA viene scoperto nel 1943 dai canadesi Oswald Theodore Avery e Colin Munro MacLeod che, assieme all’americano Maclyn McCarty, riescono a dimostrare il trasporto dell’informazione genetica attraverso l’acido nucleico. —————— Esempi di coraggio e audacia, con una forte spinta verso la sperimentazione e la ricerca

ARTISTIAUDACI

“Ritti sulla cima del mondo, noi scagliamo, una volta ancora

la nostra sfida alle stelle!”*.

Sotto: Marcel Duchamp,Scatola in una valigia (Boîte en-valise), 1941. Valigia di pelle contenente copie in miniatura, riproduzioni a colori e una fotografia delle opere dell’artista con aggiunte a matita, acquerello e inchiostro, 40,7 x 37,2 x 10,1 cm. Collezione Peggy Guggenheim, Venezia. © Succession Marcel Duchamp, by SIAE 2017. Foto Sergio Martucci

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Riferimenti e spunti da approfondire in classe con gli studentiIl secolo scorso è segnato da grandi scoperte scientifiche e tecnologiche ideate dal genio di diverse menti, la cui eredità ha migliorato la nostra vita. Chi sono queste menti e come si sono rivelate utili per la società moderna?——————I manifesti dei movimenti artistici e letterari del Novecento contengono dichiarazioni di rottura con la tradizione e rivelano la voglia di un rinnovamento. Leggendoli ci si rende conto di quanto sia stato forte il desiderio di cambiare per migliorare la società. Confrontiamo i manifesti più importanti e scriviamone uno, immaginando un mondo migliore. ——————Che vuol dire essere audaci? Quali sono gli uomini e le donne che, nel Novecento, si sono dedicati alla realizzazione di un ideale e che, andando contro ogni convenzione nei vari campi del sapere, hanno contribuito alla nascita della contemporaneità? ——————Opere e modalità possibili per la visita in collezionePablo Picasso, Il poeta, 1911——————Piet Mondrian, Composizione n. 1 con grigio e rosso 1938 / Composizione con rosso 1939, 1938–39——————Jackson Pollock, Alchimia, 1947——————Marcel Duchamp, Scatola in una valigia, 1941

Artisti audaci

di nuovi linguaggi, si ritrovano in tuttala produzione artistica del secolo scorso, nata all’insegna del rinnovamento e della rottura con il passato. Per citarne alcuni, Pablo Picasso con le visioni multiple della realtà, Marcel Duchamp con il ready-made, Vasily Kandisky con l’astrazione lirica, Piet Mondrian con quella geometrica, Umberto Boccioni con il Futurismo hanno rifiutato i principi estetici, artistici e culturali delle epoche precedenti, determinando la nascita delle avanguardie, movimenti che, rompendo con la tradizione, si aprono alla libertà espressiva, all’irrazionalità e alla soggettività. —————— Le avanguardie guardano alle diverse scoperte del Novecento facendole proprie: gli impressionisti studiano il funzionamento della visione e della percezione dei colori, i futuristi si appassionano alle scoperte tecnologiche, i surrealisti abbracciano la psicoanalisi. Altri hanno saputo interpretare i principali movimenti politici e le diverse teorie filosofiche e sociologiche, assumendo una forte identità critica, a tratti sovversiva e rivoluzionaria. Facendo tabula rasa delle concezioni passatiste dell’arte del secolo precedente, i surrealisti guardano alla teoria freudiana e al marxismo, i dadaisti si definiscono nichilisti, mentre i futuristi mescolano l’ideologia socialista al patriottismo e alla celebrazione della guerra.

* Filippo Tommaso Marinetti, Manifesto del Futurismo, 1909