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Estate-Autunno 2016 conNina, Django, Segovia eGaber: i libri musicali piùbelli.Edizioni Curci propone unricco ventaglio di titoli perappassionati di tutte le età:racconti, biografie, albi illu-strati, giochi di strategia mu-sicale, audio-libri e libri-gio-co accattivanti che vi faran-no entrare nel mondo di al-cuni mostri sacri della musi-ca di tutti i tempi. Leggerlisarà un po’ come essere incompagnia di Mozart o Bee-thoven, Nina Simone, Djan-go Reinhardt, Andrés Sego-via e Giorgio Gaber.Bambini e ragazzi.L’audio-libro Django - La leggenda delplettro d’oro di Paolo Sassa-nelli, Luca Pirozzi e Musicada Ripostiglio (con le splen-dide illustrazioni di ChiaraDi Vivona, in coedizione conFingerpicking.net) ha perprotagonista Django Rein-hardt. Dopo l’incidente chegli rovinò le mani, il chitar-rista belga elaborò una tec-nica strumentale rivoluzio-naria, trasformando la disa-bilità in una chiave per il suc-cesso: la sua storia è un in-segnamento per i giovani,ma non solo per loro, e quiviene raccontata in mododavvero coinvolgente.Nina (Premio Millepages Jeu-nesse 2015 in Francia) è de-dicato a Nina Simone: reginadel jazz, è stata anche unaprotagonista della battagliaper i diritti civili degli afroa-mericani. Attraverso le poe-tiche illustrazioni in bianco enero di Bruno Liance e il te-sto di Alice Brière-Haquet, lasua storia diventa un mera-viglioso racconto per l’in-fanzia: per imparare a so-gnare, a lottare, e a crescere.Tra le proposte della colla-na “Curci Young” (0-12) sisegnalano la divertente seriedi libri-gioco con cd Magiadell’opera alla scoperta del me-lodrammadi Cecilia Gobbi; ilclassico per ragazzi LuiGino,Un’estate con zio Sandro, Ma-riù e Giorgio Gaber: un rac-

conto originale di ClaudioComini (illustrazioni di FabioMagnasciutti, con cd); gliesilaranti best-seller mon-diali Perché Beethoven lanciò lostufato e Perché Ciajkovsky sinascose sotto il divanodel vio-loncellista Steven Isserlis.Per gli adulti. “Lezioni pri-vate”: una collana divulga-tiva di guide all’ascolto allaportata di tutti, ricche di il-lustrazioni, notizie biografi-che, aneddoti e curiosità. Trei volumi disponibili: Il Pia-noforte di Roberto Prosseda,La Chitarra di Angelo Gilar-dino e L’Operadi Piero Mio-

li. Una buona occasione perun’infarinatura su autori eopere del grande repertorio.Avvincente come un ro-manzo Andrés Segovia/L’uo-mo, l’artista di Angelo Gilar-dino è la prima e unica bio-grafia in italiano del leggen-dario chitarrista. Per chi amale sei corde c’è poi Narciso Ye-pes/Una chitarra tra passato efuturodi Yepes-Pérez Castil-

lo-Neri de Caso dedicato alvirtuoso protagonista dellamusica spagnola del Nove-cento. Infine Alirio Díaz/Ilchitarrista dei due mondi diAlejandro Bruzual ripercor-re la straordinaria parabolaumana e artistica del maestrovenezuelano scomparso a92 anni lo scorso 5 luglio.Da non perdere: Donatori dimusica di Luca Fumagalliche racconta la toccante sto-ria e l’ammirevole progettodell’omonima associazione:una rete di volontari – mu-sicisti, medici, infermieri –che organizza in totale gra-tuità stagioni concertistiche indiversi ospedali italiani (le ro-yalties del libro sono intera-mente devolute in benefi-cenza a loro favore).

Dal 24 al 26 settembre, inGalilea il Nuovo Festivaldi Musica Barocca.Prima ad AkkoLa splendida città crociata diSan Giovanni di Acri (Akko)ospiterà prossimamente ilfestival Meet in Galilee de-dicato alla musica lirica aseguire di quello dell’OperaFestival dedicato a Mozart edorganizzato dalla Israeli Ope-ra Festival in corso di svol-gimento in questi giorni.Meet in Galilee opera festivalè focalizzato sull’ Opera ba-rocca, con Christophe Rous-set e Les Talens Lyriques cheeseguiranno: Il Tamerlanodi Händel, Didone ed Eneadi Purcell, Alcina ancora diHändel e Actéon di Marc-Antoine Charpentier. Il fe-stival “ Meet in Galilee” hacome obiettivo quello di pro-porre una musica che possaoltrepassare i confini di cul-tura, razza o religione e chepossa contribuire a portarenuovi visitatori ad Akko,dove diverse comunità vi-vono in armonia.L’iniziativa è stata portata

avanti da Muriel Haim. Pa-rigina, ha fondato Un Coeurpour la Paix per dare ai bam-bini palestinesi di Gaza del-la Cisgiordania l’accesso allecure cardiovascolari salva-vita negli ospedali israelianidi Gerusalemme. In caso diemergenza le ambulanze chelavorano con la sua associa-zione possono attraversare iconfini con una rapidità noncomune per salvare viteumane. L’associazione be-nefica ha finora fornito trat-tamenti a 651 bambini e conun tasso di successo del 98%.Muriel Haim ha propostodi stabilire il nuovo festivalall’aperto al Castello Crocia-to di Akko, patrimonio mon-diale dell’UNESCO e ha chie-sto a Christophe Rousset e aLes Talens Lyriques di pre-sentare una serie di opere le-gate alla storia levantina.Rousset ha riunito un castimpressionante per questaserie di opere tra cui i can-tanti Cyril Auvity (Actéon),Vivica Genaux (Didone),Christopher Lowrey (Ta-merlano), John Mark Ainsley(Bajazet), Karin Gauvin (Al-cina).

Arlecchino a Venezia, Ro-meo e Giulietta a VeronaArlecchino, il servitore didue padroni, in scena al Tea-tro Goldoni di Venezia finoal 9 ottobre.Un classico della storia delTeatro, impreziosito con le ul-time maschere realizzate dalMaestro Donato Sartori, main una versione inedita: Ar-lecchino è una figura nega-tiva e luciferina, la sua ma-schera in cuoio completa-mente rossa e terrificantesvela un lato demoniaco delpersonaggio goldoniano.Fino al 29 settembre, Romeoe Giulietta, spettacolo itine-

82 FDS 249 ▼ Notizie dal mondo della musica • a cura della Redazione

Libri, notizie, appuntamenti e curiosità dal mondo della musica

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83Notizie dal mondo della musica ▼ FDS 249

rante: la Città di Verona di-venta palcoscenico della piùfamosa storia d’amore, che si

svolgerà nei luoghi origina-li in cui è stata ambientata daShakespeare: dal famosoCortile di Giulietta alla ma-gica Terrazza di Giulietta delTeatro Nuovo, fino alle piùbelle piazze della città. Glispettatori seguiranno gli in-namorati più famosi delmondo per una notte, vi-vendo in prima persona laloro tragica storia d’amore.

The Rolling Stones in Cuba.Il concerto che ha cambiatola storia del rock arriva al ci-nema: solo per una notteCi sono date che scrivono lastoria del Rock ‘n’ Roll. Il 25Marzo 2016 è una di quelle.Quel giorno i Rolling Stonessono diventati il primo grup-po rock ad esibirsi in un gi-gantesco concerto gratuitodavanti a centinaia di mi-gliaia di persone all’Avana,Cuba. Lo storico concerto èstato firmato dal pluripre-miato regista Paul Dugdale:il risultato è un film imper-dibile che verrà propostosolo per una notte nei cinemadel mondo il prossimo 23 set-tembre: The Rolling Stones.Havana Moon in Cuba (elen-co delle sale a breve suwww.nexodigital.it). In Eu-ropa, Australia, Russia, Giap-pone e America Latina, tuttii fan dei Rolling Stones sa-ranno riuniti davanti al gran-de schermo per gustarsi incontemporanea un concertostraordinario. Mick Jaggerha dichiarato: “Lo spettaco-lo di Cuba è stato semplice-mente formidabile. Un mo-mento incredibile: una mareadi persone riunite a perdita

d’occhio. Sentivi l’entusia-smo della folla: è stato unmomento pazzesco”. Ha ag-giunto Keith Richards:“C’erano il sole, la luna, lestelle e i Rolling Stones. Ve-dere finalmente Cuba cheaccoglieva il rock è stato spe-ciale: una notte da ricordareall’Avana”. L’attesissimo con-certo gratuito dei rockersbritannici ha attirato un mi-lione di persone nella capitaledel paese, proprio nella set-timana in cui Barak Obamadiventava il primo Presi-dente degli Stati Uniti a visi-tare Cuba in 88 anni. Le TVhanno riferito che Obamaha reso omaggio agli Stonesnel suo primo discorso aimedia di tutto il mondo aL’Avana. Come gli Stones èsalito sul palco in una per-fetta “Havana Moon” perun evento che ha cambiato lastoria del paese. Non c’eranulla che potesse dividere laband i e suoi fan, nemmenoil Vaticano a Roma, che si eraopposto a un concerto rocknel giorno del Venerdì Santo.Mick Jagger ha accolto lafolla accorsa allo storico con-certo spiegando: “Finalmentei tempi stanno cambiando.Cuba, noi siamo felicissimi diessere qui” e scherzando congli altri membri della banddurante la performance liha chiamati “Il Rivoluzio-nario Ronnie Wood… Char-lie “Che” Watts… PadrinoKeith Richards”. La band hasuonato tutte le sue hit, in-cluse ‘Jumpin’ Jack Flash’, ‘It’sOnly Rock ‘n’ Roll’, ‘Paint ItBlack’, ‘Honky Tonk Women’,‘Start Me Up’, ‘Brown Sugar’,You Can’t Always Get WhatYou Want’, ‘(I Can’t Get No)Satisfaction’. Ora la magia el’emozione di quella nottestorica arrivano al cinemasolo per un giorno in unevento esclusivo in contem-poranea mondiale il 23 set-tembre. Il film trasporterà ifan di fronte e sopra al gi-gantesco palco dei RollingStones facendoli immergerenella concitazione di quellanotte all’Avana. Il titolo pro-viene da una vecchia canzo-ne di Chuck Berry.

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FDS 249 ▼ CLASSICA DISCHI • a cura della Redazione84

Oltre alle opere, i lavori orchestrali e le canzoni, per cui èmolto ben noto in tutto il mondo, Jules Émile FrédéricMassenet (1842-1912), ha anche scritto un concerto e varipezzi per pianoforte. Questi includono un ciclo di im-provvisazioni, dieci pezzi “de genre” (Op. 10), due Valzer,due Impressioni, e alcuni altri pezzi separati. Il CD com-prende anche la registrazione di due trascrizioni deri-vate da celebri melodie di Massenet: la Meditazione dalThais, e la Aragonaise da Le Cid. Il carattere della musica diMassenet qui è per lo più cantabile, con alcuni pezzi vir-tuosistici e veloci che danno una grande varietà alla serie.Maurizio Zaccaria è un giovane talento di Bari, dotato diuna grande facilità tecnica e di capacità interpretativa.Aldo Ciccolini,il grande pianista italo-francese scomparsonel 2015, disse di lui: “Questa sera ho avuto la grandegioia di suonare con il giovane Maurizio Zaccaria il TerzoConcerto per pianoforte di Rachmaninoff, che è davveromolto difficile. Credo che Maurizio Zaccaria sia un pia-nista dotato di mezzi tecnici e musicali rari. La sua inter-pretazione è stata toccante! Gli auguro una brillante car-riera.” Le registrazioni sono state effettuate nelmeraviglioso Teatro di Atri, Teramo, con sei microfoni

Neumann (e Sennheiser) e attrezzature top-class PrismSound.

Maurizio ZaccariaJ. Massenet: Integrale piano music1 CD AEVEA Classics Æ16003

Kent Nagano e l’Orchestra Sinfonica di Goteborg si co-nobbero nel 1993, quando lavorarono insieme alla TerzaSinfonia di Mahler. Fu amore a prima vista e Kent Naganodiresse la Göteborgs Symfoniker regolarmente per moltianni. Quando è stato nominato Direttore Ospite Principalenell’autunno del 2013, trasformò in progetto una delle sueidee: l’esecuzione e la registrazione di importanti lavoriorchestrali di Richard Strauss, in coincidenza del 150°anniversario del compositore, nel 2014. Avendo lavoratoper un lungo periodo come direttore musicale della Ba-yerische Staatsoper, Kent Nagano ha intuizioni unichesulla musica di Strauss e la tradizione straussiana, e puòcontare su informazioni provenienti da fonti autentiche al-l’interno della famiglia Strauss. Quello che forse è meno

noto è che la Göteborgs Symfoniker ha anche una solidatradizione basata su Richard Strauss. L’orchestra eseguì ilDon Giovanni nella sua stagione inaugurale 1905-1906;da allora, è stato eseguito più di cinquanta volte. Sotto ladirezione di Wilhelm Stenhammar, la Göteborgs Symfo-niker eseguì il Macbeth (1908) e Tod und Verklärung (1913),così come l’ouverture di Guntram e Till Eulenspiegel (1913).Dopo il periodo di Stenhammar come Direttore Principaledella Göteborgs Symfoniker, molti dei suoi successori fu-rono grandi sostenitori della musica di Richard Strauss:Sergiu Comissiona (Don Chisciotte), Sixten Ehrling (EinHeldenleben) e Charles Dutoit (Don Giovanni). Neeme Järvie Gustavo Dudamel, soprattutto, ebbero una particolareaffinità con Don Giovanni, e Dudamel diresse anche EinHeldenleben. Eine Alpensinfonie, l’ultimo dei grandi pezziorchestrali di Strauss, è entrato nel repertorio dell’orche-stra con Otmar Suitner nel 1975, e da allora è stato uno deipezzi più popolari e amati sia dall’orchestra stessa sia dalsuo pubblico: Neeme Järvi lo portò nel Regno Unito e inEstonia (1999) e Gustavo Dudamel lo diresse cinque voltein Svezia (2007). L’orchestra aveva già grande familiarità,sia tecnicamente sia musicalmente, con questa splendidapartitura quando Kent Nagano iniziò la programmazionedelle performance, tra cui questa registrazione, nel 2014.L’approccio di Nagano è completamente nuovo:direttoree orchestra esprimono non tanto gli aspetti roboanti,quanto i sottili cambiamenti emotivi, i colori e le sfuma-ture del vasto e suggestivo paesaggio e le reazioni emo-tive del Vagabondo, che si esprimono anche nell’enormeapparato orchestrale. Tutto ciò si è concretizzato solo gra-zie al lungo lavoro di ricerca sinergica di orchestra e di-rettore, che ha reso possibile esprimere nuove sfumaturee profondità nella ri-creazione di questo magnifico capo-lavoro.

R. Strauss: Eine Alpensinfonie - Vinyl EditionGöteborgs Symfoniker, Kent Nagano1 Vinile Faro V107302

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85CLASSICA DISCHI ▼ FDS 249

Pochi compositori hanno avuto la loro musica orchestratacon una tale varietà e un così alto grado di apprezzamentouniversale come Johann Sebastian Bach. Mozart, Elgar eWebern, Mendelssohn, Brahms e Vaughan Williams e in-numerevoli altri, per non parlare di jazzisti come JacquesLoussier, Dave Brubeck, i Swingle Singers e anche la rockband Procol Harum, hanno tutti riarrangiato la musica diBach. Questo disco è un vero gioiello; originariamente pubbli-cato su ASV, presenta più di una dozzina di pezzi di Bachriadattati per pianoforte, da quello di carattere “fami-liare” (l’arrangiamento di Myra Hess di Jesu) a quello“eccentrico” (l’arrangiamento di Berners di In dulci Jubilo),dall’imponente (la famosa Ciaccona dalla seconda Partitanell’arrangiamento di Busoni) al vertiginoso (Busoni dinuovo, con Nun freut euch, lieben Christen). La maggiorparte dei compositori-arrangiatori presenti in questa re-gistrazione erano loro stessi pianisti concertisti profes-sionisti e, nella maggior parte dei casi, credevano che laloro funzione non fosse quella di affermare la propriapersonalità musicale al di sopra, o accanto, a quella diBach, quanto, piuttosto, di cercare di ricreare ciò che Bach

avrebbe voluto scrivere se fosse stato in vita nel momentoin cui sono state effettuate le trascrizioni.

Bach TranscriptionsGordon Fergus-Thompson, pianoforte1 CD Eloquence ELQ4824899

Franco Fagioli debutta su Deutsche Grammophon conquesta magistrale registrazione di Arie di Rossini. Fa-gioli ha portato la voce controtenore ad un livello nuovo,con un suono e una tecnica che nessuno pensava fossepossibile. Egli non è solo il controtenore più unico e vir-tuoso ma ha una delle voci più straordinarie del pano-rama lirico dei nostri giorni.Franco Fagioli è un vero e proprio pioniere, poiché è statoil primo controtenore a completare la sua formazionenella sua nativa Argentina, presso il prestigioso InstitutoSuperior de Arte al Teatro Colon di Buenos Aires nel2003, con insigni maestri di tecnica del belcanto. La suavoce non conosce limiti tecnici e va con grande facilitàdalla voce di petto molto bassa fino al più alto registro so-

prano.Per il suo album di debutto su Deutsche Grammophon,Franco Fagioli ha registrato un album tutto dedicato aRossini. Ha scelto i cosiddetti “ruoli dei pantaloni”(lette-ralmente trousers role, in cui è una donna che interpretaruoli maschili), che si avvicinano alla deliziosa confu-sione tra voce e genere, in particolare nelle raramenteeseguite opere serie di Rossini, in cui sono presenti moltipersonaggi maschili i cui ruoli sostanziali sono stati scrittiper le donne e non per i castrati. Ma la voce del castratoha sempre affascinato Rossini, per la sua “purezza e me-ravigliosa flessibilità; il loro accento è profondamente pe-netrante”. Per Franco Fagioli c’è una particolare fascina-zione nel ripristinare questi ruoli, quindi questo album èfinora quanto di più vicino al suono che Rossini aveva inmente e che avrebbe voluto per questo repertorio.La sua eccezionale tecnica di belcanto, rende Franco Fa-gioli la scelta ideale per questo repertorio. In questo discotroviamo un Rossini virtuosistico, profondo e riflessivo,con arie le cui sonorità rimandano al Classicismo, nonchéa quelle colorate e moderne che anticipano le opere ver-diane. Con la sua grande voce mezzosoprano calda e allostesso tempo incredibilmente agile, Fagioli dipinge unaserie di ritratti di personaggi affascinanti, come Siveno daDemetrio e Polibio, e Arsace da Semiramide.Franco Fagioli ha già interpretato ruoli principali su pal-coscenici prestigiosi tra cui la Royal Opera House e Co-vent Garden di Londra, Théâtre des Champs-Élysées a Pa-rigi, la Semperoper di Dresda e il Teatro dell’Opera diZurigo. Nelle prossime stagioni sarà in teatri d’operacome Aix en Provence (Grand Théâtre de Provence), Pa-rigi (Opéra National), Madrid (Teatro Real) e Lille (Opérade Lille), tra gli altri, con l’esecuzione di un programmadi concerti selezionati di Rossini.

Rossini: Franco FagioliArmonia Atenea, George PetrouCD Deutsche Grammophon DG4795681

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FDS 249 ▼ IL DISCO DEL MESE • di Mauro Bragagna86

C’è una canzone di The Band intitolata Stage Fright,scritta da Robbie Robertson e cantata da RickDanko. La miglior cosa mai ascoltata sulla paura

del palcoscenico, un nemico subdolo che ti assale anchese sei un grande. I britannici Xtc, ad esempio, nonl’hanno mai superata, così come il genio del pop califor-niano Brian Wilson. Non tutti sono animali da concertocome James Brown o Bruce Springsteen, capaci di assor-bire l’energia della platea toccando altezze irraggiungibilinella quiete di uno studio di registrazione. Il palco comeun doping legale. Van Morrison non ha mai avuto parti-colari problemi a dare il massimo negli spazi limitati di unellepì, come è scontato per chi hascritto una hit come Gloria, dueminuti e trentotto secondi con-segnati alla storia. Dal vivo peròla sua musica diventa una cele-brazione, si dilata, rallenta perpoi ripartire come non tiaspetti… Con un’intensità cheappartiene solo al miglior Go-spel. Con un grande se: se è nellaserata giusta. La sua fama di ar-tista irascibile è proverbiale. Per-ché non recita, si offre completa-mente in un viaggio che per lui èsempre interiore. E se il pubbliconon lo segue come vorrebbe siblocca, diventa scontroso. An-nusa l’aria in cerca di empatia,non gli interessa se hai compratoil biglietto e vuoi solo goderti lospettacolo. Troppo complicato?Forse. Tanto che aveva rinun-ciato ai concerti. Pare incredibile pensando al tour del1973 immortalato in It’s Too Late to Stop Now, ricono-sciuto all’unanimità come uno dei live album più riuscitidi sempre. Con un Van che ha sconfitto i suoi fantasmi,grazie a qualche ghostbuster e al supporto della CaledoniaSoul Orchestra, composta da sei musicisti rock e un quin-tetto d’archi. Una live band eccellente - impossibile non ci-tare almeno il pianista Jeff Labes - che ha la capacità tec-nica e la sensibilità di seguirlo come un’ombra. Le sueesibizioni non sono monoliti rock’n’roll come i concertidei Rolling Stones, ma si muovono fra Irlanda e Harlemsenza soluzione di continuità. Basta ascoltare CyprusAvenue per capire come mai Astral Weeks sia conside-rato uno dei dischi più poetici di sempre. Caravan èun’esplosione di fiati che piacerebbe a Otis Redding, e rie-sce a convincerci che la vita dei nomadi sia davvero fia-besca. Almeno finché dura la canzone. Moondance è cosìbella che non c’è cover che riesca a farne una canzone sba-gliata, ma l’originale è di Van Morrison che, come di-rebbe Guido Meda, rispetto agli altri interpreti sembrafare un altro sport. Un irlandese che canta con il soul dei

neri, e quando interpreta i suoi Maestri arriva al loro li-vello, da Sonny Boy Williamson (Help Me) a Ray Char-les (I Believe to my Soul), da Willie Dixon (I Just Wantto Make Love to You) a Sam Cooke (Bring It on Home tome). It’s Too Late to stop Now…Volumes II, III, IV &DVD ci propone un cd a testa per ognuno dei concerti cheerano stati riassunti nell’album originale, al Troubador diLos Angeles, al Santa Monica Civic Auditorium, al Rain-bow di Londra. Alcuni titoli si ripetono ma niente paura,la sua musica cambia in continuazione, non è mai scon-tata. Ecco perché tre cd possono sembrare tanti, ma allafine ti viene voglia di ascoltare il quarto. Che non c’è, al

suo posto troviamo il DVD delconcerto al Rainbow, 50 minutidi immagini lontanissime dallostereotipo della rockstar sciupa-femmine, e anche dagli standarddell’alta definizione. Ma è unarara occasione “vedere” la Cale-donia Soul Orchestra all’opera.Jazz, blues, soul, folk e rock. Chemeraviglia. Dopo il Tour del 1973non l’ha più utilizzata a ranghicompleti, forse perché sapevache non poteva riproporre duevolte la stessa magia.

Le 45 tracce, tutte inedite, erano state raccolte da un regi-stratore analogico 16 tracce, su nastro da due pollici. Sonostate remixate da Guy Massey, mentre il mastering è di VicAnesini dei Battery Studios di New York. Non è un livetrattato con il Botox, non sono state apportate correzionidi sorta per coprire eventuali imperfezioni dei musicisti.La qualità dei nastri era molto buona, siamo lontani dacerti live “importanti” come valore storico ma faticosi daascoltare. Il suono è molto presente, pare di essere vicinial palco, e purtroppo è stato un po’ compresso. Tuttosommato niente di grave, rispetto a quello che ci toccaascoltare troppo spesso. DISCRETO/BUONO

3 cd + DVD Exile/Sony Legacy 88875134742

IL DISCO DEL MESEVan Morrison

“…it’s too Late to stop now…VoLuMes ii, iii, iV & DVD”

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88 FDS 249 ▼ ROCK E I SUOI FRATELLI AUDIOFILI • di Mauro Bragagna

Brian Eno “The Ship” 2LP + downloadOpal/Warp WARPLP272

Da solista ha inciso alcuni album pop deli-ziosamente devianti e ha praticamente in-ventato la musica “ambient” con Music forAirports. Ma è come produttore che è di-ventato una star. La sua griffe pareva indi-spensabile, per fare di un disco rock undisco di tendenza. Pensate alla “trilogiaberlinese” di David Bowie, ai TalkingHeads che tanto hanno influenzato il gio-vane Paolo Sorrentino, all’esordio dei Devoe degli Ultravox... Senza dimenticare i suoilavori per artisti mainstream come U2 e Col-dplay. È stato un genio. Oppure, come sug-geriscono i maligni, un Forrest Gumpsempre al posto giusto nel momento giu-sto. Ama definirsi un “non musicista”, pro-vocando la rabbia e la frustrazione di chipensa che la musica sia anche sangue, su-dore e lacrime. Ecco perché i tanti detrat-tori hanno goduto vedendo la sua parabolaartistica precipitare vistosamente, in questianni. The Ship è però una decisa inver-sione di tendenza, il suo miglior album datempo immemorabile. Ispirato dall’arro-ganza dell’uomo, e in particolare dalla tra-gedia dell’inaffondabile Titanic e dallamattanza della Prima Guerra Mondiale,The Ship propone le musiche di Eno (vo-lutamente) astratte e (volutamente) lente,con qualche parte vocale ed un tocco dicreatività che allontanano la noia. Rivisitaanche i Velvet Underground de I’m SetFree, un omaggio a Lou Reed e indiretta-mente all’amico fraterno David Bowie, cheattualmente si trovano nella dimensione ac-carezzata da questi suoni metafisici. Per co-struire i testi delle canzoni è stato utilizzatoun algoritmo, per la frustrazione di chi leeno-logie non le sopporta proprio.

È disponibile sia in vinile nero che grigiotrasparente. La musica è molto pacata, ognipiccolo difetto di stampa farebbe la figuradi una patacca di sugo su un abito nuziale.La qualità per fortuna è impeccabile, il vi-nile è silenziosissimo, così sembra di ascol-tare un cd ma con il sapore di un ellepì.Anche il cd, comunque, non è stato com-presso. Tutto bene, dunque, se siete in sin-tonia con un “non musicista” come Eno.BUONO/OTTIMO

Rischiava di perdersi come tutti gli artistiche hanno realizzato un’opera primatroppo importante. James Blake(2011) èstato accolto in modo trionfale, consideratoun passo avanti rispetto alla musica sinte-tica dei Radiohead. Non male per un esor-diente. Ma Blake è riuscito a sopravvivereagli elogi senza montarsi la testa. Non hasventolato soltanto la bandiera del dubstepe dell’elettronica più sperimentale, ma hamantenuto solidi agganci con il mondoreale. Rinforzandoli, anzi, partecipando daprotagonista ad un disco fisico ed emotivocome Beyoncé (2016). The Colour in Any-thing non ha lo stesso impatto ma continuala mission impossible di coniugare umane-simo e tecnologia, andando a campionareuna leggenda del soul tragica come DonnieHathaway. Fra gli ospiti ci sono Bon Iver eFrank Ocean, mentre la produzione in piùtracce è affidata a Rick Rubin, che dopo ildivorzio dai Red Hot Chili Peppers ha unpo’ di tempo da dedicare ad artisti appa-rentemente lontani dal suo mondo. Il belloè che questi musicisti così importanti noncercano di fargli ombra come i primi dellaclasse, ma si accontentano di partecipare adun album malinconicamente etereo in su-perficie e molto concreto nella sostanza.Peccato che abbia voluto appesantire iltutto con addirittura 19 canzoni, davverotroppe, portando inevitabilmente a qualchecalo di tensione e di interesse, se si ascoltaThe Colour in Anything dall’inizio allafine, come si faceva una volta. Un’ansia diprestazione che non ha ragione di esistere:cosa deve dimostrare, oggi, James Blake?

Il vinile è previsto in uscita per la fine diagosto, quando questo numero di FDS saràgià chiuso, ma il cd non si rivela una sceltadi ripiego. I suoni sono molto curati, cura-tissimi, la sua musica malinconica è essen-zialmente un’esperienza sonora in forma dicanzone, e non sono eccessivamente com-pressi: un DR 10 non si butta via, in questitempi grami. DISCRETO/BUONO

James Blake “The Colour in Anything”CD Polydor Records 00602547932983

Neil Young + Promise of the Real“Earth” 2CD Reprise Records 9362 49206

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Quanto lo amiamo, Neil Young? Tanto, tan-tissimo. Così tanto che gli abbiamo perdo-nato il vocoder di Trans (1982) ol’analogico da tempi delle caverne di ALet-ter Home (2014), realizzato in un “Voice-o-graph” del 1947, una specie di cabinatelefonica nella quale si potevano registraredei messaggi direttamente su vinile, conuna qualità da rullo fonografico. Un dino-sauro sonoro nell’epoca della musica li-quida, cui Young intende contribuire con lasua piccola creatura, il lettore digitale Pono,che almeno in Italia è ancora un oggettoesotico. L’ultimo album in studio, TheMonsanto Years, è stato un atto di corag-gio che quasi nessuno può ancora permet-tersi, un attacco frontale allamultinazionale degli OGM. Ma lo ha fattocon tale sincerità che la Monsanto ha rispo-sto al suo j’accuse quasi con garbo. Era ac-compagnato dai Promise of the Real, laband di Lukas e Micah Nelson, i figli delleggendario Willie, che sono anche prota-gonisti di questo Earth. 98 minuti di musicaper sole 13 canzoni, scelte nel suo reperto-rio più ecologista (Human Highway, Afterthe Gold Rush). Il risultato è un disco in-credibile, nel senso che non si è mai sentitonulla di simile. Le canzoni sono live, sceltefra le più sempreverdi del suo repertorio, esono mixate con dei suoni prodotti in stu-dio. No, non si tratta dei soliti overdub coni quali si cerca di far suonare i live come di-schi in studio, ma dei versi di animali comemucche, cavalli, upupe, calabroni, orsi...Come a dire: stiamo mettendo la Terra inpericolo, con i nostri comportamenti im-prudenti e le politiche alimentari folli, masiamo tutti nella stessa barca. Neil Young èancora un hippie. L’ultimo rimasto.

Vorrebbe che la sua musica venisse ascol-tata con il suo lettore Pono, ma in man-canza del vinile, che usciràsuccessivamente, lo abbiamo ascoltato nel-l’ormai negletto formato Red Book. Ilsuono è piuttosto grezzo e apparentementepoco definito, ma in realtà suona come do-vrebbe suonare un live. Avremmo apprez-zato qualche armonica in più, ma è“organico” e dinamico quanto basta. Il ma-stering è dell’acclamato Chris Bellman.BUONO

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ROCK E I SUOI FRATELLI AUDIOFILI ▼ FDS 249 89

David Bowie “Changesonebowie” LPParlophone 0190295994082

Altrimenti ci arrabbiamo, come Bud Spen-cer. E i vostri dischi li lasciamo sugli scaf-fali, se ci prendete per polli da spennare. AReality Tour è un Dvd pubblicato nel 2004,registrato a Dublino. Qualche anno dopo èstato pubblicato anche in cd, che cercandobene si trova anche per una decina di euro.Il Fato ha voluto che fosse l’ultimo tour del-l’immenso Duca Bianco, così si è pensato dipubblicarlo anche in vinile. È appenauscito. Blu traslucente, forse per giustificarealmeno in apparenza il prezzo richiesto: daicentocinquanta euro in su. Se siete appas-sionati di David Bowie ma non volete es-sere vittime di queste discutibili operazionipost-mortem, vi proponiamo un’alterna-tiva efficace come la fionda di David. La ri-stampa del quarantennale della sua primaraccolta ufficiale, Changesonebowie, checopre il Bowie fra il 1969 ed il 1976, par-tendo dalla science fiction di Space Odditye chiudendo con il soul di Golden Years. Ein mezzo ci troviamo un singolo che al-l’epoca fece scandalo per il suo approccioorgogliosamente gay come John I’m OnlyDancing, il Manifesto delle molte mascherebowiane per eccellenza, Changes, il rockessenziale fra Glam e Stones di Ziggy Star-dust, Suffragette City, Jean Genie, Dia-mond Dogs, Rebel Rebel, la musicaamericana nera suonata da un bianco pal-lido e elegante (Young Americans, Fame).Insomma, difficile pensare ad un altro el-lepì che riesca a raccogliere nello spazio didue facciate tanta musica senza un attimodi noia. Quando è stato pubblicato la svoltaBerlinese era ormai imminente, ma un belpezzo del cuore di Bowie lo trovate inChangesonebowie. Senza bisogno di spen-dere il decuplo per il vinile di Reality Tour.

Il prezzo è incredibilmente basso, visti glistandard odierni, una quindicina di euro inrete e una ventina in negozio, ma questo180 grammi è di qualità: stampa silenziosa,dinamica adeguata, remastering che è digi-tale ma praticamente non si sente. E’ statostampato sia su vinile nero che trasparente,ma per scelta non si è voluto informare ilcliente di questa distribuzione random. Lanostra copia è trasparente, ma non ci sa-remmo stracciati le vesti se lo avessimo tro-vato color Calimero. DISCRETO/BUONO

Tempus fugit. Sono passati vent’anni daquando Dj Shadow ha dato alle stampe ilcapolavoro Endtroducing, irripetibileesempio di hip-hop strumentale. Vale adire: il rap senza parlato. La Formula Unosenza motori. La politica senza furbetti delquartierino. Eppure funzionava, eccome.DJ Shadow non suonava uno strumentoche fosse uno e si limitava a campionare lasua gigantesca collezione di dischi (60.000vinili circa) alla ricerca dell’effetto insolito einaspettato. La musica di un “non musici-sta” molto diverso da Brian Eno, che neglianni successivi ha prodotto cose interes-santi (pensiamo agli Unkle) ma non ha piùritrovato la magia del suo album Manife-sto. Neppure The Mountain Will Fall vi siavvicina, ma è un nuovo inizio e ha unabrillantezza che non lo sfiorava da tempo.Ha messo in naftalina il caro, vecchio cam-pionatore analogico Akai, sostituendolocon un notebook e una drum-machine. En-trando nella modernità. Senza la sua mon-tagna di vinili alle spalle rischiava di caderecome la montagna citata nel titolo, ed in-vece è ancora qui con la sua musica astrattama non troppo. Chiaramente siamo lonta-nissimi dalla forma della canzone classicae dall’epica del rock, ma tutto sommatonon sarebbe giusto liquidarlo come “robada Dj”. C’è chi lo ha salutato come un ca-polavoro, e chi dice che un disco simile nonvale niente, perché ce lo possiamo costruireanche da soli smanettando su un Laptop.In questo caso la ragione sta nel mezzo. Pergli amanti del “made in Italy” segnaliamoche l’album si apre con un campionamentode Prima Alba di Dario Baldan Bembo.

La ricerca del suono è maniacale, ma certa-mente non nel senso che piace agli audio-fili. È un album di DJ Shadow, non diAudiophile Shadow. Ciò premesso,l’ascolto di questa musica costruita in labo-ratorio al 100% non offende neppure leorecchie più delicate, e lascia perplessi piùper il prezzo esagerato del vinile, siamoverso i 40 euro, che non per il suono. Con-fezione molto curata, corredata di adesivi edi uno “stencil” per immortalare l’imma-gine di copertina sui muri, con la racco-mandazione di rispettare la proprietàprivata. DISCRETO

DJ Shadow “The Mountain will Fall” 2LP + Download MSAP0034LP

Rob Zombie “The Electric Warlock AcidWitch Satanic Orgy Celebration Dispen-ser” LP+ Download Zodiac Swan/Uni-

versal 00602547824363

DJ Shadow, Brian Eno, James Blake. Sonofra i dischi più interessanti usciti negli ul-timi mesi, soprattutto se si ama la musicaastratta e concettuale, che non teme di an-noiare o di sembrare eccessivamente ma-linconica. Per una coincidenza questi titolisi sono trovati ad occupare le pagine diquesta rubrica nello stesso mese, e ascoltatil’uno dopo l’altro possono far sembrarenebbiose anche queste giornate di sole im-placabile. Dopo aver ascoltato Medicationfor the Melancholy abbiamo quindi decisodi presentarvi l’album da cui è tratta. Unpetardo sonoro di Rob Zombie, l’ecletticoregista Horror che come secondo lavoro fala rockstar, rendendo omaggio al suo men-tore Alice Cooper e al suono industriale piùpesante. The Electric Warlock Acid WitchSatanic Orgy Celebration Dispenser, ti-tolo che appassionerebbe qualsiasi antro-pologo, accompagnato da una copertinapsichedelica che all’interno abbandonal’erotismo per abbracciare il fumetto pornovisionario. Piace proprio per la sua man-canza di pretese, il suo approccio da rockadolescenziale. Con i suoi titoli eccessivi enecessariamente auto-ironici, fra demoni,killer, Dei del rock giovanile e Ufo nel qualefare sesso, Rob Zombie cura omeopatica-mente i nostri dubbi e le nostre ossessioni,tranquillizzandoci con una musica aggres-siva come un mamba nero disturbato da ungruppo di turisti che lo hanno scambiatoper una biscia innocua. Un disco dirock’n’roll urlato che entra nelle nostre casesenza disturbare troppo: dura in tutto unamezz‘oretta, come gli EP delle band chehanno qualche seria ambizione. L’unica diRob Zombie è fare un grande casino, inpuro spirito rock’n’roll.

Grande casino, ma è pur sempre una pro-duzione internazionale. Anche i suoi filmhorror sono curatissimi come definizione ecolori: spirito underground e confezione dilusso. The Electric Warlock Acid WitchSatanic Orgy Celebration Dispensersuona molto meglio del previsto, curatoanche nella confezione. Una bella copertinaapribile, kitsch da collezione. L’ambizionedi Rob Zombie è di saturare una cantinapiena zeppa di adepti al rock più delirante.La compressione c’è ed è evidente, nono-stante i quindici minuti per facciata, ma c’èda giurare che l’avrebbe voluta così anchevent’anni fa, la Loudness War non c’entra.SUFFICIENTE/DISCRETO.

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Dal 16 al 23 settembre,Roma Auditorium Parcodella MusicaSaint Louis College of Mu-sic di Roma in collabora-zione Fondazione Musicaper Roma presentaJammin’ 2016Come un’invasione aliena,torna a Roma Jammin’ 2016,quattordicesima edizionedi un’antologia musicalecurata dal Saint Louis, spec-chio delle tendenze artisti-che nate in Italia, paginesfogliate dalla brezza set-tembrina romana. Una ras-segna straordinaria chemira altrove, questo rumo-re che rompe il silenzio eproietta sul palco duecentoartisti. Jazz, Soul, Pop, suo-nano come ingranaggi ar-rugginiti del secolo scorso;la musica è altresì impre-vedibile come l’animo uma-no, sgorga dalla vita quoti-diana che tutto è fuorché li-neare, è caos, riflessione,visione, interazione, soli-tudine, conservazione eavanguardia, perché nonvi è libertà senza confini cer-ti. La cornice è il limite allalibertà del pittore, così comeil marmo vivo potrà esseresolo ridotto e plasmato dal-lo scalpello, l’illusione del-la realtà aumentata è soloun algoritmo quantistico dibit. É’ invero la nostra co-scienza individuale e col-lettiva a esplodere mondisconfinati nell’infinitamen-te piccolo, una musica eter-na nella durata di un con-certo. E poi il pubblico, per-ché è la gente che fa la sto-ria del concerto, da que-st’anno  in Sala Petrassi,dove il Maestro Goffredoascolterà compiaciuto arti-

sti poco più che ventennicon ancora l’ardire sfronta-to di fare musica con ledita, il respiro e il sudore.

17 settembre Bologna, Are-na PucciniAfterhours

Dopo quattro anni di attesa,Afterhours tornano final-mente con un nuovo al-bum di inediti e un nuovotour che partirà in estate. Ilprimo dopo il grande suc-cesso della tournee dedica-ta al seminale Hai PauraDel Buio” del 2014.Manuel Agnelli, leader evoce del gruppo, è consi-derato una delle personali-tà di punta di questo gene-re musicale (ideatore, tral’altro, del festival itineran-te Tora! Tora! che dal 2001 al2005 ha proposto molti deigruppi più interessanti delcircuito underground ita-liano, produttore dei primialbum di Cristina Donà,degli Scisma, dei Pitch, diSolo un grande sasso dei Ver-dena, di Club privè dei Mas-simo Volume, collaboratorein svariati progetti musica-li italici e non). Il gruppoesordisce con l’album All theGood Children Go to Hell nel1988. L’attuale lineup ècomposta da ManuelAgnelli, leader e voce delgruppo, Giorgio Prette (bat-teria), Giorgio Ciccarelli(chitarra e tastiere), Rober-to Dell’Era (basso), Rodrigo

D’Erasmo (violino) e Xa-bier Iriondo (chitarra).

17 settembre Ostia (RM),Teatro RomanoPink Floyd Legend

Nati nel 2005, i Pink FloydLegend hanno raggiunto lanotorietà grazie a una seriedi spettacoli tematici sul-l’universo ‘floydiano’ chehanno riscosso ovunque ungrandissimo successo. Dal-l’esecuzione integrale conorchestra dell’album TheFinal Cut (prima assolutamondiale) in occasione del-le celebrazioni per il 70nna-le dello sbarco di Anzio,alle quali è stato presente lostesso Roger Waters, fino almonumentale spettacolodedicato alla suite AtomHeart Mother, ripropostacon l’ausilio di coro e or-chestra, con la quale tra il2012 e il 2015 hanno otte-nuto cinque sold - out alTeatro Olimpico e all’Au-ditorium della Conciliazio-ne di Roma. Ed ancora, ilLive at Pompei, con il sus-sidio dei strumenti del-l’epoca, eseguito nell’Anfi-teatro Romano di Bleso a Ti-voli. Nel 2015 si sono av-valsi della partecipazione diDurga McBroom, vocalistoriginale dei Pink Floyd,per realizzare in aprile loSpring Tour 2015 conqui-stando con il “tutto esauri-to” Roma (AuditoriumConciliazione), Napoli (Tea-tro Palapartenope) e Milano

(Teatro Linear4Ciak). Laband e la cantante califor-niana hanno riproposto ilcapolavoro assoluto deiPink Floyd, Dark Side of theMoon. The Real Pink Floyd

Sound, la musica dei PinkFloyd Legend, viene ripro-posta nella maniera più fe-dele. Gli spettacoli, infatti,sono il frutto di uno studioapprofondito sulle partitu-re e dei concerti live che laband inglese ha propostonel corso degli anni. La pro-duzione, come nei veri con-certi dei Pink Floyd, oltre aivideo dell’epoca proiettatisu schermo circolare di cin-que metri, si avvale di unspettacolare disegno luci edi sorprendenti effetti spe-ciali. Un enorme maialegonfiabile apparirà duran-te le canzoni dell’albumAnimals, un aereo da guer-ra terminerà il suo volo sulpalco mentre viene esegui-ta In The Flesh e ancora co-stumi, laser e tanto altro.Nei loro concerti la perizianell’esecuzione dei brani, lafedeltà degli arrangiamen-ti, l’utilizzo di strumenta-zione vintage e la cura perl’aspetto visivo e spettaco-lare permettono al pubblicodi vivere realmente una in-dimenticabile “Floyd Ex-perience”.

21 settembre Milano, BlueNoteRaphael GualazziLove Life Peace, tre parole, at-

90 FDS 249 ▼ APPUNTAMENTI D’ASCOLTO • a cura della Redazione

Rassegna di concerti ed eventi di tutti i generi musicali per lasciare, una volta tanto, l’impianto spento. O, quantomeno, in stand-by...

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91APPUNTAMENTI D’ASCOLTO ▼ FDS 249

tuali e di speranza: saràquesto il titolo del nuovo al-bum di inediti di RaphaelGualazzi, in uscita il 23 set-tembre che da anche ilnome al successivo travol-gente tour. Anticipato dalsingolo L’estate di John Way-ne, un brano versatile edoriginale che si tuffa in so-norità R’n’B ed echi vintage,Love Life Peace ripercorrerà,con estro nuovo, i generimusicali più cari all’arti-sta, rivestendoli con grandecreatività. Preceduto da unaserata speciale al Blue Notedi Milano, il 21 settembre, ilLove Life Peace Tour partiràufficialmente a novembre.In tour Gualazzi sarà ac-compagnato da una ecce-zionale band: sei musicisti(alcuni anche coristi) tuttipolistrumentisti con unasezione fiati composta datromba, sax e trombone eduna sezione ritmica con chi-tarra, contrabbasso (o bas-so elettrico), batteria, e Ra-phael che si alternerà trapiano e tastiera. La setlistspazierà dai nuovi brani diLove Life Peace fino ai gran-di successi contenuti neglialbum Reality and Fantasy eHappy Mistake. Il repertoriosarà riarrangiato da Gua-lazzi nella sua usuale di-mensione di divertissementmusicale, sfiorando l’unici-tà dei colori del jazz, la dol-cezza di alcune pop bal-lad, il ritmo incalzante del-le sonorità latine tradizio-nali, l’intensità della musi-ca soul e R’n’B. Alcuni bra-ni saranno da ballare sullasedia e altri da sentire den-tro il cuore.

22 settembre, Roma, Au-ditorium Parco della Mu-sicaDalla Parte di GianmariaGiancarlo Bianchetti, Ste-fano Bollani, Mario Bru-

nello, Giuseppe Cederna,Roberto Cipelli, Lella Co-sta, Claudio Dadone, Ema-nuele Dell’aquila, PaoloFresu, Philippe Garcia,Maurizio Geri, Rita Mar-cotulli, Fausto Mesolella,Gabriele Mirabassi, Nada,Nicola Negrini, Mauro Pa-gani Omar Pedrini, EnzoPietropaoli, Enrico Rava,Paolo Rossi, Piero Sidoti,Riccardo Tesi.

Tanti amici, tanti grandimusicisti e grandi voci del-la canzone per ricordareGianmaria Testa, che ci halasciati troppo presto, conuna festa più che un omag-gio. Il 22 settembre, all’Au-ditorium, luogo di tanticoncerti di Gianmaria e an-che sfondo di uno dei suoidischi live più emozionan-ti, “SOLO dal vivo”, non cisarà spazio per la retorica,e neppure per le lacrime.Sarà di nuovo un suonareinsieme, un’avventura del-le parole e della musica,ancora con Gianmaria, isuoi versi, le sue note. L’Au-ditorium e le persone che loanimano, è sempre statoun suo luogo amico e con-tinuerà ad esserlo. Ci sa-ranno il mondo del grandejazz italiano, quello del tea-tro e quello della canzone,tutti gli universi che Gian-maria ha attraversato in ol-tre 20 anni di carriera congenerosità, disponibilità,passione, ma anche sem-pre rimanendo se stessofino in fondo, senza tradir-si mai e senza rinunciarealla sua poetica. Universiche ancora una volta, e peruna sera, si mescoleranno,nel nome di Gianmaria e diun’amicizia che va al di làdella professionalità e af-fonda le radici nell’uma-no. Tutti gli ospiti della se-

rata hanno accettato di esi-birsi a titolo completamen-te gratuito e gli incassi, unavolta coperte le spese vive,saranno dati in beneficien-za.

23 settembre, , Roma, Au-ditorium Parco della Mu-sicaSaint Louis College of Mu-sic di Roma in collabora-zione Fondazione Musicaper Roma presentaEuropean Jazz on the road

Leonardo Pruneti, pianosoloNo Trio for Cats (AndreaSaffirio piano, Andrea Co-lella contrabbasso, MatteoBultrini batteria) FlorianFavre Trio (vincitori del B-Jazz International Contest2016: Florian Favre piano,Manu Hagmann contrab-basso, Paul Amereller bat-teria)Leonardo Pruneti, piani-sta e compositore, si collo-ca nel mondo della musicacontemporanea in una vi-sione del tutto personale,dove trova spazio l’im-provvisazione in un con-nubio tra musica classica ejazz, due linguaggi fusi erielaborati in modo origi-nale. È in fase di realizza-zione il suo primo disco,Stories, raccolta di idee e

pensieri sviluppati in mu-sica. Un progetto dalle so-norità scure e riflessive,dove ogni brano è un luogoma anche un percorso, unavisione, una storia. Lo stileintimistico di Pruneti mo-stra i suoi sentimenti piùprofondi e radicati: spe-ranza, devozione verso lavita e ricerca della propriastrada. Il No Trio For Catsnasce nel 2012 dall’incontrodi tre giovani musicisti conla stessa passione per il

jazz, il groove e l’interplayche sono gli elementi ca-ratterizzanti dei loro live. Iltrio, composto da MatteoBultrini alla batteria, An-drea Colella al contrabbas-so e Andrea Saffirio al pia-noforte, presenterà anchealcuni brani dal loro primodisco The Chicken In Love. IlFlorian Favre Trio, natonel 2010 sotto la guida delpianista svizzero FlorianFavre, conquista rapida-mente una notevole atten-zione grazie all’intensitàemanata dalle sue perfor-mance. “Raramente abbia-mo visto tanto piacere etanti atti comunicativi ab-bondare sul palco” (F. B.).Dopo un primo album T’in-quiète pas, ca va aller, accol-to calorosamente dallastampa internazionale, ad

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92 FDS 249 ▼ APPUNTAMENTI D’ASCOLTO

Aprile è stato pubblicato ilsecondo album, Ur per laprestigiosa etichetta berli-nese Traumont. Le compo-sizioni, scritte dal leader,non solo sono intense, raf-finate e radicate in un ro-dato minimalismo, ma di-mostrano la volontà di tra-valicare le barriere stilisti-che. La musicalità e l’agili-tà dei suoi talentuosi com-plici, Manu Hagman  (con-trabbasso) e Paul Amereller(batteria), consente al trio disfruttare una ricca palette dinuance che offre l’opportu-nità di una notevole intera-zione. Il trio ha vinto tutti ipremi del B-Jazz Interna-tional Competition e si èclassificato per il Jazz head2015. Si sono esibiti in mol-ti festival quali Cully JazzFestival, Cosmo Jazz festi-val (FR) Jazz Festival Frei-burg, Bern Winter Jazz Fe-stival, Langnau Jazz Nightsand the International Weekin Graz.

24 settembre, Trezzo sul-l’Adda (Mi), Live ClubSpazioRock.it FestivalLa prima edizione del fe-stival, organizzata in colla-borazione con l’agenziaTruck Me Hard, sarà inte-ramente dedicata al powermetal, con la presenza sulpalco di band rinomate

quali Stratovarius, Power-wolf, Luca Turilli’s Rhap-sody, Elvenking.Stratovarius: autori dellosplendido album Eternal,pubblicato lo scorso anno,la band finlandese si pre-para a deliziare i propri fanitaliani con uno spettacoloenergico, a cavallo tra leproduzioni più recenti ed iclassici ormai intramonta-bili. Con oltre 20 annid’esperienza alle spalle, etour di successo in tutti icinque continenti, il combodi Helsinki è pronto a por-tare allo SpazioRock Festi-val il proprio stile musica-le per infiammare il palcodel Live Club.Powerwolf: il combo tede-sco ha bisogno di ben pocheparole di presentazione. Dal2003, anno di formazionedella band, i cinque tedeschihanno costantemente sca-lato le classifiche di vendi-ta del Vecchio Continente,dando alle stampe ottimi al-bum di un personalissimopower metal imbevuto dileggende e folklore prove-niente dalla Romania. I fanadorano le loro canzoni,impazziscono per le loroesibizioni dal vivo, dove lamusica si fonde con la par-te scenografica fatta di co-stumi, effetti pirotecnici escenografie suggestive.

Quello dello SpazioRock.itFestival sarà l’unico con-certo italiano del 2016 deiPowerwolf.Luca Turilli’s Rhapsody: ri-nato a nuova vita dopo lapartenza dai Rhapsody OfFire, il visionario chitarristatriestino ha dato alle stam-pe due ottimi album, per-fetto connubio tra il metalsinfonico e la sua persona-lissima visione di partituremusicali perfette per unacolonna sonora. Se la pos-sibilità di ascoltare estrattidall’ultimo nato in casaRhapsody, Prometheus, Sym-phonia Ignis Divinus (2015),è già un ottimo motivo pernon perdersi l’esibizionedella band, la presenza dibrani storici provenienti dalpassato di Turilli è l’ag-giunta perfetta per renderel’esperienza (cinematica)indimenticabile.Elvenking: la musica dellaformazione friulana è tuttofuorché facilmente inqua-drabile, con sperimenta-zioni lungo tutta la lorocarriera che hanno portatoagli ultimi due full-length instudio, Era (2012) e The Pa-gan Manifesto (2014), per-fetto mix tra power, folked elementi più mainstre-am. Che la band friulana siatra i migliori esponenti inambito power metal su suo-

lo italico ce lo mostranoampiamente sia ilDVD/CD dal vivo TheNight of Nights, pubblicatolo scorso anno, che la par-tecipazione alla prossimaedizione del Wacken OpenAir. Gli Elvenking stannopreparando uno show spe-ciale ed esclusivo per loSpazioRock.it Festival.

24 settembre Catania, Pa-lazzo Platamone o Palazzodella CulturaHJO Jazz e Swing Orche-stra

Un nuovo esclusivo ap-puntamento con la musicaswing dell’Hjo Jazz Orche-stra, diretta dalla bacchettadel Maestro Sebastiano Ben-venuto Ramaci con la dire-zione artistica della profes-soressa Liliana Nigro. Nel-la maestosa cornice del cor-tile di Palazzo Platamone diCatania, dopo il successo in-vernale della rassegna jazzal Centro ZO, la partecipa-zione come ospiti d’onoreall’Infiorata di Noto e alFestival Internazionale delJazz a Siracusa, la big bandsiciliana ritorna in concertoa Catania per la rassegna“Class Club solo musica diGran Classe”, organizzata ediretta da Giuseppe Co-stantino Lentini per InsideEventi. Anche questa voltai diciotto elementi dell’Hjojazz Orchestra, tra fiati e rit-mica, regaleranno ai pre-senti, per oltre due ore dimusica, un superbo viaggiomusicale tra le note diGlenn Miller, Duke Ellin-gton, Louis Prima e dei piùgrandi artisti degli annitrenta e quaranta per oltredue ore di musica. Un ele-gante e completo percorsoartistico che ha saputo rias-sumere la magica atmosfe-ra di un’epoca diventatapatrimonio culturale deljazz. Sarà presente al con-certo anche il vibrafonista

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Alberto Asero

29 settembre Milano, Tea-tro degli ArcimboldiRon

Ron sarà protagonista alTeatro degli Arcimboldi diMilano con La forza di dire sì,uno speciale evento benefi-co a sostegno di AISLA,l’Associazione Italiana Scle-rosi Laterale Amiotrofica. Alsuo fianco sul palco amici ecolleghi del mondo dellospettacolo per una serataunica all’insegna della gran-de musica per sostenere laricerca sulla SLA. Questi iprimi nomi confermati: Lo-redana Bertè, Emma, GiusyFerreri, Nek, Max Pezzalie Francesco Renga. Il dop-pio album La forza di dire sìè composto da ventiquattroduetti di Ron con grandi ar-tisti della musica italiana suisuoi brani più conosciutipiù due brani inediti: Aqui-

lone e Ascoltami. Tra i duet-ti contenuti nel disco, spic-cano quello con Lucio Dal-la sulle note di Chissà se losai e quello con Pino Da-

niele in Non abbiam bisognodi parole, un omaggio a duegrandi e indimenticabili ar-tisti. AISLA (www.aisla.it) è

impegnata da oltre tren-t’anni nella tutela, nell’as-sistenza e nella cura deimalati di SLA, sostenendoanche lo sviluppo della ri-

cerca scientifica su questamalattia neurodegenerativa.AISLA, infatti, ha co-fon-dato e sostiene AriSLA,Fondazione Italiana di ri-cerca per la SLA, che pro-muove, finanzia e coordinala ricerca scientifica d’ec-cellenza sulla SLA.

30 settembre Milano, Tea-tro degli ArcimboldiThe Legend of Zelda: Sym-phony of the GoddessesIn questo tour 2016 il con-certo si presenta con un’edi-zione rinnovata e arricchi-ta di nuove musiche e im-magini tratte dall’ultimogioco della saga “The Le-gend of Zelda: Tri ForceHeroes”, creato da Ninten-do per la famiglia 3DS, e dairecenti “Twilight PrincessHD” e “Skyward Sword”.Queste novità si uniranno alrepertorio classico dello

show che, grazie a un’im-ponente orchestra di 90 ele-menti diretta dall’america-na Amy Anderson, porta inscena le colonne sonore ori-

ginali del celebre videogio-co insieme alla proiezionedelle suggestive immaginidella saga. Il pubblico avràancora una volta la possi-bilità di rivivere la storiadell’incredibile serie di vi-deogiochi attraverso le in-dimenticabili composizionidel Maestro Koji Kondo,autore, tra le altre, dellemusiche di Super MarioBros e Star Fox. La tappaitaliana del 30 settembre alTeatro degli Arcimboldi diMilano fa parte di un lungotour mondiale che solo dagiugno a dicembre 2016 hain progetto di toccare più disessanta città tra NordAmerica e Europa. Il tour,prodotto da Jason MichaelPaul per Nintendo, è orga-nizzato dal producer ita-liano Massimo Gallotta che,per la data italiana, colla-bora con l’agenzia ShowBees come promoter locale.“The Legend of Zelda”,creata da Shigeru Miyamo-to, ha venduto 68 milioni dicopie in tutto il mondo ri-cevendo riconoscimentiquale migliore serie video-ludica di sempre. La saga èil fiore all’occhiello dellacasa di produzione Nin-tendo che dal 1983 è leadermondiale nella creazione enello sviluppo di intratte-nimento interattivo. Con4,3 miliardi di videogiochie più di 680 milioni di uni-tà hardware in tutto il mon-do ha creato icone comeMario™, Donkey Kong™,

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94 FDS 249 ▼ APPUNTAMENTI D’ASCOLTO

Metroid™, Zelda™ e Po-kémon™.

5, 6 e 7 ottobre, Roma Au-ditorium Parco della Mu-sicaEnnio MorriconeOrchestra e Coro dell’Ac-cademia Nazionale diSanta CeciliaEnnio Morricone, diret-toreCiro Visco, maestro delCoro

Un appuntamento sempremolto seguito è quello chevede l’esecuzione dellemusiche da film di EnnioMorricone, Oscar alla car-riera (2007) e per The Ha-tetful Eight (2016), da luistesso dirette. Nel medleydi musiche per il cinemapossiamo ascoltare alcunedelle più celebri e amatecolonne sonore del com-positore romano oramaidivenute un classico ecomponenti strutturalifondamentali di moltissi-

me indimenticabili pelli-cole firmate dai registi piùnoti del cinema del no-stro tempo.

ProgrammaLa migliore offerta (dal filmomonimo di GiuseppeTornatore)La leggenda del pianista sul-l’Oceano (dal film omoni-mo di Giuseppe Tornatore)Fogli sparsi: Chi mai (dalfilm Maddalena); H2S;Metti una sera a cena; Cro-ce d’amore (dal film Mettiuna sera a cena).Omaggio a Mauro Bolo-gnini: Per le antiche scale;L’eredità Ferramonti.Modernità del mito nel ci-nema di Sergio Leone: IlBuono, il Brutto, il Cattivo;C’era una volta il West (so-prano Susanna Rigacci);Giù la testa; L’estasi del-l’oro (dal film Il Buono, ilBrutto, il Cattivo).The Hateful Eight: Dili-genza per Red Rock; Bestia-litàTre Adagi: Tema di Deborah(dal film C’era una volta inAmerica); Addio Monti (dalfilm I promessi sposi); Va-tel; La Tenda Rossa (Par-tenza - SOS - Ritorno)Mission (Gabriel’s Oboe -Falls - Come in Cielo così inTerra)

8 ottobre Varese, UCCTeatro9 ottobre Genova, Poli-teama Genovese10 ottobre Sanremo, Tea-tro Ariston14, 15 e 16 ottobre Torino,Teatro Alfieridal 18 al 23 ottobre Mila-no, Teatro NuovoMassimo Ranieri, Sognoe Son Desto… in viaggio

Come in una carovana del-l’avanspettacolo, cara allatradizione teatrale cui at-tinge, con Sogno e Son De-sto… in viaggio MassimoRanieri riporta in scena lesuggestioni della sua ca-valcata tra generi musica-li, spaziando con la sua or-mai proverbiale disinvol-tura dai classici della tra-dizione napoletana ai ca-pisaldi del cantautoratoitaliano, tra la poesia con-temporanea e la prosa po-

polare. Un viaggio appas-sionato e spettacolare cheha conquistato anche ilpubblico tv nelle due edi-zioni di “Sogno e son de-sto” trasmesse da Rai 1nel gennaio 2014 e nel set-tembre 2014, con un suc-cesso di ascolti che gli hagarantito una terza edi-zione in tv, al via sabato 16gennaio 2016 per quattro

nuove puntate (una in piùdelle scorse edizioni) contanti nuovi ospiti italiani einternazionali. L’orche-stra In teatro Ranieri saràaccompagnato da un’or-chestra formata da MaxRosati (chitarra), AndreaPistilli (chitarra), FlavioMazzocchi (pianoforte),Pierpaolo Ranieri (basso),Luca Trolli (batteria), Do-nato Sensini (fiati), StefanoIndino (fisarmonica), Ales-sandro Golini (violino).

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95di Francesco Peluso • JAZZ DISCHI ▼ FDS 249

CARLA BLEY, ANDY SHEP-PARD, STEVE SWALLOW“Andando el Tiempo”

ECM 2487

Dopo oltre venti anni di serrata col-laborazione fra Carla Bley, AndySheppard e Steve Swallow, la pub-blicazione di “Andando el Tiempo”apre un ulteriore squarcio sulla sen-sibilità compositiva della pianistastatunitense che, negli anni, continuaa stupire per l’originalità della suamusica connotata da un ampio spet-tro emotivo. Assecondata dal tenoree dal soprano di Andy Sheppard edall’inconfondibile groove del bassoelettrico di Steve Swallow, a distanzadi quattro anni dal precedente “Trios”,ancora una volta per l’etichetta diManfred Eicher “Andando el Tiempo”mostra i perfetti equilibri dinamico-timbrici di una collaudata formazio-ne, attraverso un itinerario fatto dicomposizioni dal forte senso evoca-tivo. Sei strutture a firma della vul-canica artista d’oltreoceano che, gra-zie all’invidiabile empatia raggiuntacon questo trio, esalta la propria cifrapianistica e la personalissima scritturain una sequenza di colte notazioni eatmosferici déjà-vu. Se la title trackd’apertura si distende con una coin-volgente estetica attraverso una tri-plice dimensione, mostrando alcunetipiche sfumature del dolore, dellasperanza e della gioia, “Saints Alive!”si fonda sul dualismo fra il basso diSteve Swallow e il soprano di AndySheppard. In chiusura d’album, le dueperle “Naked Bridges/Diving Brides” siispirano alla musica di Mendelssohne alla poesia di Paul Haines. In tal sen-so, il sontuoso interplay sfoggiatodai tre “maestri” facilita il fluire deicontenuti proposti, ponendo in granspolvero le peculiarità di Sheppard eSwallow, ma soprattutto la longevapersonalità di Carla Bley.

Qualità artistica 8,5 Qualità tecnica 9

Rosa Brunello, contrabbassista di ori-gine veneta che vive attualmente inFrancia, propone in questo secondo la-voro a suo nome dal titolo “UprightTales”, un approccio di stampo mo-deratamente avant-garde. Il contrab-basso, nel personale ed originale farejazz della leader, assume un ruolo daprotagonista che si circonda di crea-tivi comprimari in grado di dare vitaad un imprevedibile levitare di formeestetiche. David Boato alla tromba eflicorno, Filippo Vignato al trombonee Luca Colussi alla batteria sono iprincipali attori di questo intrigantequartetto che annovera in alcuni bra-ni anche la presenza di Dan Kinzel-man al sassofono tenore, Enzo Carnielal piano e Francesca Viaro alla voce.A due anni dal precedente “Camaro-nes A La Plancha” Rosa Brunello tor-na alla guida di un non comunequartetto, formato dallo scarno bi-nomio sezione ritmica ed ottoni. Lamusica della contrabbassista si am-manta di una dimensione sonora le-vigata, danzante, mediterranea, che simostra scevra da cerebrali virtuosismi.I compagni d’avventura assecondanoin modo egregio Rosa Brunello ad-dentrandosi, con slanci solistici, nel-le pieghe del suo verbo ricolmo di de-licati temi e lampi visionari che do-nano al disco una chimica ben bilan-ciata fra gli stessi Boato, Vignato,Colussi e la Brunello, proiettando lamusica verso un continuo divenire.Pertanto, “Upright Tales” si può de-finire un racconto a più voci che sisnoda in undici composizioni origi-nali, in cui tromba, trombone e bat-teria ruotano intorno al rotondo tim-bro del contrabbasso con un gioco disquadra che non conosce sterili vir-tuosismi.

Qualità artistica 8 Qualità tecnica 9

ROSA BRUNELLO Y LOS FER-MENTOS

“Upright Tales”CAM JAZZ CAMJ 7901-5

LORENZO TUCCI“Sparkle”

VIA VENETO JAZZ VVJ 108

Il pianista Luca Mannutza ed il con-trabbassista Luca Fattorini sono, inquesto interessante lavoro edito dal-la Via Veneto Jazz, gli affidabili com-pagni d’avventura del batterista ecompositore Lorenzo Tucci. “Spar-kle”, ottavo lavoro del talentuosodrummer abruzzese, offre uno spac-cato di jazz contemporaneo in ottostrutture originali e due note com-posizioni, rispettivamente a firma diSting e Pino Daniele. L’album, chepropone anche la partecipazione diFlavio Boltro alla tromba ( vedi nellapoetica bossa “L & L” di A. Sorgini) oaccanto alla voce di Karima nellastruggente “E po’ che fa’”, si snoda inun percorso imperniato su di un ap-proccio prevalentemente melodico. Itemi rifuggono la forma “Standard”,tessendo piccole suite articolate su diuna misurata imprevedibilità ritmico-formale. La cifra stilistica del proget-to, come in altre produzioni di Tucci,mostra il susseguirsi di trame armo-niche collettive dal tratto tanto ele-gante, quanto vivace, in cui il piani-smo di Mannutza e il groove di Fat-torini si trovano a proprio agio con ildrumming del band leader. La titletrack d’apertura, struttura dall’intri-gante e complesso dipanarsi, precede“So One” brano in 5/4, decisamentecoerente ad un lavoro che predilige so-luzioni estetiche mai banali e mai finia se stesse. Infine “Tarì”, che si svelafra l’originale rivisitazione di “SevenDays” di Sting e il citato omaggio aPino Daniele, è rivolto ad un luogoideale, che offre lo spunto allo stessoLorenzo Tucci di proporre il suosound, intriso di molteplici stati d’ani-mo che da sempre ne caratterizzanole forme progettuali.

Qualità artistica 8 Qualità tecnica 8

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98 FDS 249 ▼ ANNUNCI COMPRO/VENDO

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