7.0 chirurgia · la geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. le...

44
7.0 3.5 Manuale chirurgico Chirurgia

Upload: others

Post on 02-Nov-2019

2 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

7.0

3.5

Manuale chirurgico

Chirurgia

0000

1-IT

-121

2 ©

DEN

TSPL

Y IH

Page 2: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

Scoprite la nuova generazione ANKYLOS®:NUOVO ANKYLOS® C/X un unico impianto ...con e senza indice.

SDa oltre 20 anni ANKYLOS®, con l’esclusiva connessione conicaTissueCare Connection, garantisce la stabilità dei tessuti durie molli nel tempo ed è sinonimo di estetica eccellente a lungotermine.

Il nuovo ANKYLOS® C/X (Cone/indeX)offre nuovi rilevanti vantaggi:

■ Possibilità di scegliere tra componentiprotesici senza indice o con indice, per un più facileposizionamento delle sovrastrutture. ■ Nuovo sistema di trasporto dell’impianto.■ Sicurezza totale: nuova confezione ergonomicacon doppia sterilizzazione.

Page 3: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

3

INDICE

LA SISTEMATICA ANKYLOS®

Design dell’impianto Diametri e lunghezze degli impianti ANKYLOS® C/X 5Design della filettatura ANKYLOS® con mantenimento della struttura 5Superficie implantare FRIADENT® plus 6TissueCare Connection ANKYLOS® 7

Le possibilità protesicheTissueCare Concept ANKYLOS® 8Esposizione mini invasiva degli impianti 8Libertà di combinazione delle sovrastrutture protesiche 9Componenti protesici ANKYLOS® C/X 9

PIANO DI TRATTAMENTO

Aspetti del piano di trattamento 11Piano di trattamento convenzionale 12Piano di trattamento assistito da computer 13

PREPARAZIONE DEL SITO IMPLANTARE

Cassette chirurgiche ANKYLOS® 15Strumentario chirurgico ANKYLOS® 16Step-by-step: Preparazione del sito implantare 20 INSERIMENTO E SUCCESSIVO TRATTAMENTO

Confezione degli impianti ANKYLOS® C/X 25Step-by-step: Inserimento degli impianti ANKYLOS® C/X 28Step-by-step: Guarigione transmucosa 33Step-by-step: Guarigione sommersa 34Step-by-step: Ricostruzione immediata con protesi provvisoria a breve termine 35Step-by-step: Esposizione mini invasiva 36

OPZIONI PER LA CHIRURGIA

BoneExpander e BoneCondenser ANKYLOS® 39Strumenti per rialzo del seno ANKYLOS® 40Viti per membrana ANKYLOS® 42

Il manuale chirurgico inizia con una breve introduzione al concetto della sistematica ANKYLOS®. Seguono le istruzioni dettagliate sull’uso dello strumentario chirurgico e le istruzioni step-by-step sull’applicazione chirurgica del sistema. Si prega di leggere con attenzione il presente manuale prima di utilizzare il sistema ANKYLOS® per la prima volta e di osservare sempre le indicazioni e le note riportate nelle istruzioni d’uso relative ai componenti del sistema e agli strumenti.Consigliamo anche a tutti gli utilizzatori di frequentare un corso di aggiornamento specifico prima di utilizzare una nuova sistematica implantare.

Page 4: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

Indicazioni� Selle limitate da denti.� Selle libere.� Arcate edentule.

Concetto protesico� Sostituzione di dente singolo.� Fissaggio di ponti e protesi rimovibili.

Modalità di guarigione� Sommersa con vite di chiusura.� Transmucosa con vite di guarigione. � Ricostruzione post-estrattiva/carico immediato con sovrastrutture protesiche (SynCone®, almeno quattro impianti intraforaminali nella mandibola).

Tempo di inserimento degli impianti� Impianto immediato differito.� Impianto tardivo.

La sistematica

Page 5: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

Indicazioni� Selle limitate da denti.� Selle libere.� Arcate edentule.

Concetto protesico� Sostituzione di dente singolo.� Fissaggio di ponti e protesi rimovibili.

Modalità di guarigione� Sommersa con vite di chiusura.� Transmucosa con vite di guarigione. � Ricostruzione post-estrattiva/carico immediato con sovrastrutture protesiche (SynCone®, almeno quattro impianti intraforaminali nella mandibola).

Tempo di inserimento degli impianti� Impianto immediato differito.� Impianto tardivo.

La sistematica

5

C 5,5 D 7,0

B 4,5A 3,5

Ø 8 mm 9,5 mm 11 mm 14 mm 17 mm

3,5 mm

4,5 mm

5,5 mm

7,0 mm

A 8

B 8

C 8

D 8

A 9,5

B 9,5

C 9,5

D 9,5

A 11

B 11

C 11

D 11

A 14

B 14

C 14

D 14

A 17

B 17

C 17

L

Ø

L

Diametri e lunghezze degli impianti ANKYLOS® C/X

Grazie all‘assortimento razionale delle misure, le dimensioni disponibili sono adatte per tutte le indicazioni dell’implantologia con un numero limitato di impianti singoli.

Il codice colore sulla confezione identifica il diametro dell’impianto. Gli strumenti utilizzati per la prepara-zione del sito implantare riportano la medesima codifica colore.

La filettatura brevettata è specifica-mente concepita per adattarsi alla struttura dell’osso.

� La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale.� Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico all‘osso spongioso.� Massimo contatto osso-impianto nella posizione finale.� Estrema stabilità dei tessuti grazie al mantenimento dell’osso crestale.

Il design della filettatura assicura una distri-buzione omogenea della pressione all’interno della cresta alveolare con mantenimento della struttura dell’osso.

Design della filettatura ANKYLOS® con manteni-mento della struttura

La sistematica DESIGN DELL’IMPIANTO

La filettatura progressiva degli impianti ANKYLOS® è più facile da avvitare in posizione e inoltre preserva i tessuti.

I singoli impianti sono identificati per mezzo di una lettera maiuscola che indica il diametro, e da un nume-ro. Il numero indica la lunghezza dell’impianto in millimetri.

verde

giallo

blu

rosso

3,5 mm

4,5 mm

5,5 mm

7,0 mm

8 mm

A 8

B 8

C 8

D 8

6,6 mm

A 6,6

B 6,6

C 6,6

9,5 mm

A 9,5

B 9,5

C 9,5

D 9,5

11 mm

A 11

B 11

C 11

D 11

14 mm

A 14

B 14

C 14

D 14

17 mm

A 17

B 17

C 17

Page 6: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

6

1 2 3 4

Superficie implantare FRIADENT® plus

Superficie FRIADENT® plus � Eccellenti caratteristiche di bagnabilità per l’attivazione dell’apposizione primaria di cellule.� Microdesign unico, tridimensionale che favorisce l’apposizione di cellule osteogeniche sull‘impianto e di conseguenza un‘ottima integrazione con l‘osso adiacente.� Formazione intensiva di nuovo osso con aumentata maturazione dell’osso in fase iniziale per una maggiore stabilità all’interfaccia.� Migliore qualità dell’osso per un successo predicibile a lungo termine.

Superficie frontale microstrutturata

L‘eslusivo microdesign tridimensio-nale favorisce l‘apposizione di cellule osteogeniche sull‘impianto e di conseguenza un‘ottima integra-zione con l‘osso adiacente.Inserendo l’impianto in posizione subcrestale, l’osso può formarsi addirittura nella zona della spalla orizzontale. Ciò assicura un ulteriore supporto per i tessuti molli sovra-stanti.

La sistematica DESIGN DELL’IMPIANTO

Tutti gli impianti ANKYLOS® C/X presentano l’innovativa microstruttura FRIADENT® plus attivatrice della crescita. Le proprietà di questa superficie implantare, concepita spe-cificamente per promuovere i processi naturali di guarigione

dell’osso, favoriscono l‘apposizione di cellule osteogeniche immediatamente dopo l’inserimento degli impianti, assicurano una rapida guarigione dei tessuti perimplantari e un’osteointegrazione omogenea nel minor tempo possibile.

1 | SEM (3000x) della struttura di superficie FRIADENT® plus. Morfologia bimodulare con micropori (0,5–1 µm) in macro-struttura.

2 | Contatto iniziale e ancoraggio di un osteoblasta mediante estensioni filiformi (filopodia) sulla superficie FRIADENT® plus.

3 | Matrice extracellulare sulla superficie FRIADENT® plus (Figg. 1–3: R. Sammons et al.).

4 | Istologia (10 X): contatto osso-impianto sulla superficie FRIADENT® plus fra le spire della filettatura (Fig. 4: M. Weinländer et al.).

Page 7: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

6

1 2 3 4

Superficie implantare FRIADENT® plus

Superficie FRIADENT® plus � Eccellenti caratteristiche di bagnabilità per l’attivazione dell’apposizione primaria di cellule.� Microdesign unico, tridimensionale che favorisce l’apposizione di cellule osteogeniche sull‘impianto e di conseguenza un‘ottima integrazione con l‘osso adiacente.� Formazione intensiva di nuovo osso con aumentata maturazione dell’osso in fase iniziale per una maggiore stabilità all’interfaccia.� Migliore qualità dell’osso per un successo predicibile a lungo termine.

Superficie frontale microstrutturata

L‘eslusivo microdesign tridimensio-nale favorisce l‘apposizione di cellule osteogeniche sull‘impianto e di conseguenza un‘ottima integra-zione con l‘osso adiacente.Inserendo l’impianto in posizione subcrestale, l’osso può formarsi addirittura nella zona della spalla orizzontale. Ciò assicura un ulteriore supporto per i tessuti molli sovra-stanti.

La sistematica DESIGN DELL’IMPIANTO

Tutti gli impianti ANKYLOS® C/X presentano l’innovativa microstruttura FRIADENT® plus attivatrice della crescita. Le proprietà di questa superficie implantare, concepita spe-cificamente per promuovere i processi naturali di guarigione

dell’osso, favoriscono l‘apposizione di cellule osteogeniche immediatamente dopo l’inserimento degli impianti, assicurano una rapida guarigione dei tessuti perimplantari e un’osteointegrazione omogenea nel minor tempo possibile.

1 | SEM (3000x) della struttura di superficie FRIADENT® plus. Morfologia bimodulare con micropori (0,5–1 µm) in macro-struttura.

2 | Contatto iniziale e ancoraggio di un osteoblasta mediante estensioni filiformi (filopodia) sulla superficie FRIADENT® plus.

3 | Matrice extracellulare sulla superficie FRIADENT® plus (Figg. 1–3: R. Sammons et al.).

4 | Istologia (10 X): contatto osso-impianto sulla superficie FRIADENT® plus fra le spire della filettatura (Fig. 4: M. Weinländer et al.).

7

I vantaggi sono evidenti:

� Assenza di micromovimenti fra impianto e sovrastruttura. Il design virtualmente monoblocco dell’im-pianto evita l’irritazione meccanica a carico dell’osso e mantiene l’osso periimplantare. � Connessione a tenuta batterica, e quindi rischio di infezioni notevol- mente ridotto. La connessione, concepita per un sigillo assoluto, evita il riassorbimento dell’osso e garantisce tessuti sani e privi di irritazioni.

� Il concetto di Platform-Switching trasferisce la connessione tra impianto e sovrastruttura dalla spalla dell‘impianto verso una posizione centrale. Ciò elimina l’irritazione meccanica e microbica a carico dei tessuti periimplantari e assicura un’ampia base orizzontale per l’apposizione stabile dei tessuti duri e molli.

In combinazione con:� posizione dell’impianto subcrestale e� microruvidità degli impianti fino all’interfaccia la TissueCare Connection di ANKYLOS® offre le prospettive ideali per un‘estetica a lungo termine dei tessuti duri e molli.

TissueCare Connection ANKYLOS®

La connessione TissueCare Connection conica e antirotazionale di ANKYLOS® garantisce un’eccellente stabilità fra impianto e sovrastruttura protesica.

Apposizione di tessuto osseo sulla superficie frontale dell’impianto mediante il posiziona-mento subcrestale. Vite di guarigione all’interno dell’impianto ANKYLOS®, situazione a tre mesi dal rientro chirurgico (Istologia: Dr. Dietmar Weng, Starnberg/G).

Page 8: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

8

1 2 3 4

I cinque fattori di successo del TissueCare Concept:1. Nessun micromovimento fra impianto e sovrastruttura protesica2. Connessione a tenuta batterica3. Platform-Switching4. Posizionamento subcrestale dell’impianto5. Microruvidità dell’impianto fino all’interfaccia

TissueCare Concept ANKYLOS®

Il TissueCare Concept ANKYLOS® crea le condizioni per tessuti molli compatti e sani, e per protesi su impianti dall‘aspetto naturale.

La sistematica LE POSSIBILITA’ PROTESICHE

1 | Tessuti duri e molli periimplantari stabili dopo il rientro chirurgico.

La gengiva richiede solo una minima esposizione senza scollamento di lembi estesi. I tessuti duri e molli sul margine dell’impianto vengono mantenuti.

Ciò implica per il paziente:� intervento chirurgico ridotto.� minor tempo di trattamento.� riduzione del trauma post-operatorio.

In molti casi l’opzione della guarigione transmucosa permette di ovviare alla seconda fase chirurgica.

All’inizio della fase protesica si evidenzia un altro vantaggio dell’esclusiva connessione conica per i tessuti molli circostanti.

2 | Situazione 24 mesi dopo la ricostruzione protesica.

4 | Situazione clinica (Dr. Nigel Saynor, Stockport/UK).

Per la riabilitazione protesica del paziente ciò significa:

� Trasferimento sicuro dei carichi funzionali elevati, per esempio nella regione dei molari.� Elevata sicurezza contro l’allentamento di viti di ritenzione e pilastri. � Sovrastruttura cementata senza rischi.� Estetica a lungo termine come risultato del design funzionale.

3 | Situazione 48 mesi dopo la ricostruzione protesica.

Esposizione mini invasiva degli impianti

1 32 4

Page 9: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

9

ANKYLOS® Regular C/ o Regular /X

ANKYLOS® Balance Anterior C/

ANKYLOS® CERCON® Balance C/

ANKYLOS® Balance C/

ANKYLOS® Standard C/

ANKYLOS® SynCone® C/

ANKYLOS® Ancoraggio a sfera C/

x

x

x1

-

x

-

-

x

x

-

x

x

-

-

-

-

-

-

x

x2

xCo

rone

sing

ole

Pont

i fiss

i

Prot

esi

rim

ovib

ili

/XC/

Sono disponibili varie opzioni per la ricostruzione protesica di impianti ANKYLOS® C/X con componenti prefabbricati. I pilastri protesici con indice possono essere utilizzati come ausilio per l’orientamento. Se l’indice dovesse interferire, è possibile utilizzare monconi con la sola connessione conica. Il cono garantisce stabilità ottimale e sicurezza antirotazio-nale per tutti i componenti con o senza indice.

Libertà di combinazione delle sovrastrutture protesiche

I componenti protesici per ANKYLOS® C/X sono disponibili in diverse forme e misure, con e senza indice. In tal modo è possibile gestire una vasta gamma di situazioni protesiche ottenendo risultati funzionali ed estetici ottimali.

La geometria della connessione conica è identica per tutti i diametri implatari e tutti i pilastri.

Ciò significa che: � Ciascun pilastro è liberamente combinabile con qualunque impianto.� Il numero di componenti protesici risulta notevolmente ridotto.� Le opzioni per la riabilitazione implanto-protesica vengono notevolmente ampliate. � Il diametro e la lunghezza degli impianti vengono scelti esclusivamente in base all’osso disponibile.� La scelta della sovrastruttura avviene solo in base a requisiti protesici.

Tutti i componenti protesici riportano la marcatura laser che indica la possibilità di utilizzo:� I componenti con il simbolo «C/» utilizzano per la con-nessione solo il cono e non hanno indice.� I componenti con il simbolo «/X» hanno l’indice. L’indice viene usato per posizionare le sovrastrutture in sei diverse posizioni. � I componenti con il simbolo «C/X» si possono utilizzare sia per componenti protesici con indice che senza indice.

Componenti protesici ANKYLOS® C/X

1 | Restauro di dente singolo nei soli settori anteriori (regione 13-23 e 33-43)2 | Carico immediato solo nella mandibola edentula su almeno 4 impianti intraforaminali

8

1 2 3 4

I cinque fattori di successo del TissueCare Concept:1. Nessun micromovimento fra impianto e sovrastruttura protesica2. Connessione a tenuta batterica3. Platform-Switching4. Posizionamento subcrestale dell’impianto5. Microruvidità dell’impianto fino all’interfaccia

TissueCare Concept ANKYLOS®

Il TissueCare Concept ANKYLOS® crea le condizioni per tessuti molli compatti e sani, e per protesi su impianti dall‘aspetto naturale.

La sistematica LE POSSIBILITA’ PROTESICHE

1 | Tessuti duri e molli periimplantari stabili dopo il rientro chirurgico.

La gengiva richiede solo una minima esposizione senza scollamento di lembi estesi. I tessuti duri e molli sul margine dell’impianto vengono mantenuti.

Ciò implica per il paziente:� intervento chirurgico ridotto.� minor tempo di trattamento.� riduzione del trauma post-operatorio.

In molti casi l’opzione della guarigione transmucosa permette di ovviare alla seconda fase chirurgica.

All’inizio della fase protesica si evidenzia un altro vantaggio dell’esclusiva connessione conica per i tessuti molli circostanti.

2 | Situazione 24 mesi dopo la ricostruzione protesica.

4 | Situazione clinica (Dr. Nigel Saynor, Stockport/UK).

Per la riabilitazione protesica del paziente ciò significa:

� Trasferimento sicuro dei carichi funzionali elevati, per esempio nella regione dei molari.� Elevata sicurezza contro l’allentamento di viti di ritenzione e pilastri. � Sovrastruttura cementata senza rischi.� Estetica a lungo termine come risultato del design funzionale.

3 | Situazione 48 mesi dopo la ricostruzione protesica.

Esposizione mini invasiva degli impianti

Page 10: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

Piano di trattamento

Page 11: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

Piano di trattamento

11

Controindicazioni

Le controindicazioni generali per i trat- tamenti dentali e le operazioni chirur- giche devono essere prese in con-siderazione all’atto della selezione dei pazienti. Tali controindicazioni includono: � Ridotta coagulazione sanguigna, dovuta a terapie a base di anticoa-gulanti, disturbi congeniti o acquisiti della coagulazione� Problemi di cicatrizzazione o di rigenerazione ossea, causati da diabete mellito non curato, abuso di tabacco, alcool o droghe, malattie del metabolismo che potrebbero influire negativamente sulla guarigione delle ferite e sulla rigenerazione ossea� Terapie immunodepressive, come chemioterapia e radioterapia� Infezioni e infiammazioni del cavo orale come parodontiti e gengiviti � Disturbi parafunzionali non curati, come il bruxismo� Igiene orale carente� Occlusione e/o articolazione non conforme e distanza interocclusale inadeguata� Volume osseo o copertura dei tessuti molli insufficienti� Mancanza di motivazione da parte del paziente circa una riabilitazione completa del cavo orale

Effetti collaterali

Il piano includerà i seguenti effetti secondari:� Gonfiore locale, edema, ematoma temporaneo� Temporanea limitazione della sensi-bilità e della funzione masticatoria

Il piano di trattamento si fonda su un colloquio approfon-dito con il paziente, volto a determinare esattamente i suoi desideri, le sue aspettative, ad escludere eventuali contro-indicazioni e a spiegare dettagliatamente il trattamento. Segue un’anamnesi medica completa generale e specifica, come pure una diagnosi intraorale con l’analisi della situa-zione anatomica iniziale.

E’ necessario considerare i seguenti punti: � Anamnesi medica.� Diagnosi generale: esclusione di controindicazioni.� Consulto specialistico per fattori di rischio.� Diagnosi intraorale dettagliata (diagnosi PAR, esame funzionale, motivi per la perdita di elementi dentari, valu-tazione della vecchia protesi, esame radiologico generale).

Il piano di trattamento può essere preparato in seguito all’esame e alla valutazione di tutta la documentazione diagnostica.

Il piano includerà le seguenti fasi: � Pianificazione preprotesica.� Pianificazione chirurgica.� Tempi di trattamento.� Preventivo dei costi.

Aspetti del piano di trattamento

Affinchè il successo terapeutico duri nel tempo, per ciascun intervento implantologico è essenziale un accurato piano di trattamento. La fase di pianificazione intende definire tutte le azioni ed elencare le alternative in grado di soddi- sfare le aspettative del paziente in merito agli aspetti funzio-nali ed estetici della riabilitazione implanto-protesica.

Piano di trattamento

Page 12: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

12

Piano di trattamento convenzionale

Piano di trattamento

La posizione e la direzione di importanti strutture anatomiche, come il foro mentoniero o il seno mascellare, devono essere determi-nate radiograficamente. Le regioni in cui è stato praticato un innesto devono mostrare conferma della completa rigenerazione e di una condizione meccanicamente stabile prima della preparazione della sede implantare.

I trattamenti protesici pianificati de-vono essere verificati accuratamente, per garantire che possano essere effettivamente eseguiti mediante congrui interventi chirurgici. Tutti gli aspetti della pianificazione preprotesica e chirurgica interagiscono direttamente tra loro. Qualunque cambiamento nella pianificazione preprotesica influirà sulla pianifica-zione chirurgica e viceversa. Ciò comprenderà anche numero, diametro, lunghezza, posizione e allineamento degli impianti.

Il volume di osso disponibile e le strutture anatomiche importanti vengono esaminati mediante una radiografia, che viene effettuata con la mascherina radiografica dotata di reperi, fabbricata in laboratorio, in situ nel cavo orale. Le dimensioni delle strutture intraorali possono essere calcolate partendo dal diametro definito dei reperi radiografici, pren- dendo in considerazione i fattori di ingrandimento che risultano dai processi radiologici.

Le lunghezze degli impianti vengono selezionate posizionando la masche-rina radiografica trasparente sulla pa-noramica. Se lo si desidera, l’analisiradiografica deve considerare una posizione subcrestale dell’impianto (si noti la scala d’ingrandimento).

Pianificazione preprotesicaLa pianificazione prepotesica insieme all’odontotecnico è la premessa più importante per il successo estetico e funzionale dell’intervento implantare.

Pianificazione chirurgicaDurante la pianficazione prechirurgica è molto importante verificare che l’altezza e la larghezza della cresta ossea siano sufficienti per l’inserimento degli impianti.

L’obiettivo è il miglior posizionamento possibile degli impianti, in analogia con i denti naturali. Durante la prima seduta di consulto con il paziente vengono realizzate impronte di studio da utilizzare come base per le mascherine diagnostiche fabbricate in laboratorio.

Viene eseguita una ceratura diagno- stica della ricostruzione protesica progettata.

Viene quindi preparata una masche-rina termostampata con sferette radiografiche che può essere accura-tamente riposizionata nel cavo orale. Essa può venire successivamente modificata e trasformata in una dima chirurgica convenzionale.

La larghezza delle lamine vestibolari e linguali dovrebbe essere di almeno1,5 mm dopo l’inserimento degli impianti.

Page 13: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

12

Piano di trattamento convenzionale

Piano di trattamento

La posizione e la direzione di importanti strutture anatomiche, come il foro mentoniero o il seno mascellare, devono essere determi-nate radiograficamente. Le regioni in cui è stato praticato un innesto devono mostrare conferma della completa rigenerazione e di una condizione meccanicamente stabile prima della preparazione della sede implantare.

I trattamenti protesici pianificati de-vono essere verificati accuratamente, per garantire che possano essere effettivamente eseguiti mediante congrui interventi chirurgici. Tutti gli aspetti della pianificazione preprotesica e chirurgica interagiscono direttamente tra loro. Qualunque cambiamento nella pianificazione preprotesica influirà sulla pianifica-zione chirurgica e viceversa. Ciò comprenderà anche numero, diametro, lunghezza, posizione e allineamento degli impianti.

Il volume di osso disponibile e le strutture anatomiche importanti vengono esaminati mediante una radiografia, che viene effettuata con la mascherina radiografica dotata di reperi, fabbricata in laboratorio, in situ nel cavo orale. Le dimensioni delle strutture intraorali possono essere calcolate partendo dal diametro definito dei reperi radiografici, pren- dendo in considerazione i fattori di ingrandimento che risultano dai processi radiologici.

Le lunghezze degli impianti vengono selezionate posizionando la masche-rina radiografica trasparente sulla pa-noramica. Se lo si desidera, l’analisiradiografica deve considerare una posizione subcrestale dell’impianto (si noti la scala d’ingrandimento).

Pianificazione preprotesicaLa pianificazione prepotesica insieme all’odontotecnico è la premessa più importante per il successo estetico e funzionale dell’intervento implantare.

Pianificazione chirurgicaDurante la pianficazione prechirurgica è molto importante verificare che l’altezza e la larghezza della cresta ossea siano sufficienti per l’inserimento degli impianti.

L’obiettivo è il miglior posizionamento possibile degli impianti, in analogia con i denti naturali. Durante la prima seduta di consulto con il paziente vengono realizzate impronte di studio da utilizzare come base per le mascherine diagnostiche fabbricate in laboratorio.

Viene eseguita una ceratura diagno- stica della ricostruzione protesica progettata.

Viene quindi preparata una masche-rina termostampata con sferette radiografiche che può essere accura-tamente riposizionata nel cavo orale. Essa può venire successivamente modificata e trasformata in una dima chirurgica convenzionale.

La larghezza delle lamine vestibolari e linguali dovrebbe essere di almeno1,5 mm dopo l’inserimento degli impianti.

13

Piano di trattamento guidato dal computer

Un piano di trattamento digitale sulla base di tecniche d’immagine tridimensionali consente l’elaborazione di un piano terapeutico estremamente preciso e rende l’esito del trattamento esattamente prevedibile.

Con ExpertEaseTM DENTSPLY Implants offre una soluzionecompleta per il piano di trattamento digitale e per l’inseri-mento degli impianti guidato da una dima chirurgica, sulla base del software Simplant® di Materialise, diffuso in tutto il mondo.

I vantaggi rispetto al piano di tratta-mento convenzionale comprendono:

� Pianificazione tridimensionale sicura nel range inferiore al millimetro e con riferimento alla ricostruzione desiderata.� Controllo automatico della colli- sione, che indica distanze inadeguate fra gli impianti o rispetto al nervo.� Informazione sulla qualità. dell’osso periimplantare per poter trarre conclusioni accurate sulla probabile stabilità primaria.

Una dima chirurgica ExpertEaseTM individuale viene fabbricata con la tecnica della stereolitografia utiliz-zando i dati della pianificazione digitale. Ciò garantisce che la pianifi-cazione venga trasferita in maniera accurata e completa al cavo orale. Grazie a un sistema appositamente sviluppato, costituito da boccole pre-montate sulle frese (sleeve-on-drill), è possibile guidare perfettamente la fresa nel suo utilizzo attraverso la dima chirurgica ExpertEaseTM. Le frese trasferiscono la posizione prevista dell‘impianto in modo preciso e consentono un posiziona-mento semplice e sicuro degli impianti.

Piano di trattamento digitale con ExpertEaseTM Dima chirurgica ExpertEaseTM specifica per il paziente

Sistema di frese con cilindro sleeve-on ExpertEaseTM

Page 14: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

Il manuale chirurgico ANKYLOS® descrive il protocollo convenzionale per la preparazione del sito implan-tare.

Preparazione del sito implantare

Page 15: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

Il manuale chirurgico ANKYLOS® descrive il protocollo convenzionale per la preparazione del sito implan-tare.

Preparazione del sito implantare

15

Cassette chirurgiche ANKYLOS®

Tutti gli strumenti per l’uso chirurgico della sistematica ANKYLOS® sono conservati all’interno delle cassette chirur- giche ANKYLOS®, progettate per rendere tutti gli strumenti facilmente accessibili e semplici da pulire e sterilizzare. I componenti modulari delle cassette contengono il numero minimo di strumenti necessari e possono essere individual-

mente ampliati con moduli aggiuntivi per diametri specifici. Le cassette in plastica sono leggere, hanno un organizer integrato nel coperchio per riporre gli strumenti usati, e definiscono una specifica sequenza da seguire durante la fase chirurgica. Tutti gli strumenti sono saldamente fissati all’interno mediante inserti in silicone.

Preparazione del sito implantare

Gli strumenti per la preparazione finale con micromotore sono disponi-bili solo per impianti A e B. E‘ possibile aggiungere alla cassetta chirurgica il modulo vuoto per frese manuali per impianti C e D, come tutti gli altri moduli per frese.

Pratico Organizer per strumenti usati

Coperchio della cassetta rimovibile per una semplice lavorazione durante la fase chirurgica

Conservazione di frese in moduli a incastro specifici per i diversi diametri

Chiara disposizione del cricchetto chirurgico, di inserti e di cacciaviti

Base per il fissaggio stabile dei moduli

Sono disponibili le seguenti cassette chirurgiche ANKYLOS®:

Cassetta chirurgica ANKYLOS® per l’inserimento con micromotore chirurgico, per impianti di tipo AB Contiene tutti gli strumenti necessari per l’inserimento con micromotore chirurgico di impianti ANKYLOS® di tipo A e B (diametro 3,5 e 4,5 mm).

Cassetta chirurgica ANKYLOS® per l’inserimento manuale, per impianti di tipo AB oppure ABCContiene tutti gli strumenti necessari per l’inserimento di impianti ANKYLOS® di tipo A e B oppure impianti A, B e C con preparazione finale manuale.

Le cassette possono essere facil-mente pulite a fondo in conformità alla normativa ISO 17664.

Page 16: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

16

* *

* *

8 9,5 11 14 17

8 9,5 11 14 17

8 9,5 11 14 17

8 9,5 11 14

A8 A9,5 A11 A14 A17

B8 B9,5 B11 B14 B17

C8 C9,5 C11 C14 C17

D8 D9,5 D11 D14

Ø 7,0 mm

Ø 5,5 mm

Ø 4,5 mm

Ø 3,5 mm

Strumentario chirurgico ANKYLOS®

Una componente essenziale per inserire con successo gli impianti è la preparazione accurata e atraumatica dell’osso in corrispondenza del sito implantare. Lo strumentario per la sistematica ANKYLOS®, è specificamente progettato per soddisfare tale requisito.

Preparazione del sito implantare Fr

ese

Tri-S

pade

pe

r im

pian

ti A

Fres

e Tr

i-Spa

de

per

impi

anti

B

Fres

e Tr

i-Spa

de

per

impi

anti

C

Fres

e pe

r cav

ope

r im

pian

to D

Mas

chia

tore

Alesatoriconici=Misuratori per l’impianto(lunghezza in mm)

* solo preparazione manuale

Fres

a a

rose

tta

Ale

sato

re

(for

o pi

lota

)

Ale

sato

ri

coni

ci

* *

* *

8 9,5 11 14 17

8 9,5 11 14 17

8 9,5 11 14 17

8 9,5 11 14

A8 A9,5 A11 A14 A17

B8 B9,5 B11 B14 B17

C8 C9,5 C11 C14 C17

D8 D9,5 D11 D14

Ø 7,0 mm

Ø 5,5 mm

Ø 4,5 mm

Ø 3,5 mm

Fres

e Tr

i-Spa

de

per

impi

anti

A

Fres

e Tr

i-Spa

de

per

impi

anti

B

Fres

e Tr

i-Spa

de

per

impi

anti

C

Fres

e pe

r cav

ope

r im

pian

to D

Mas

chia

tore

Alesatoriconici=Misuratori per l’impianto(lunghezza in mm)

* solo preparazione manuale

Fres

a a

rose

tta

Ale

sato

re

(for

o pi

lota

)

Ale

sato

ri

coni

ci

Spira

lboh

rer

für A

-Impl

anta

te

Spira

lboh

rer

für B

-Impl

anta

te

Spira

lboh

rer

für C

-Impl

anta

te

Spira

lboh

rer

für D

-Impl

anta

te

Gew

inde

schn

eide

r * nur manuelle Präparation

Ø 7,0 mm

Ø 5,5 mm

Ø 4,5 mm

Ø 3,5 mm

Rose

nboh

rer

Spira

lboh

rer

(Pilo

tboh

rung

)

Koni

sche

Aus

reib

er

* *

* *

6,6/8 9,5 11 14 17

8 9,5 11 14

A8A6,6 A9,5 A11 A14 A17

B8 B9,5B6,6 B11 B14 B17

C8 C9,5C6,6 C11C14 C17

D8 D9,5 D11 D14

6,6/8 9,5 11 14 17

6,6/8 9,5 11 14 17

Page 17: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

16

* *

* *

8 9,5 11 14 17

8 9,5 11 14 17

8 9,5 11 14 17

8 9,5 11 14

A8 A9,5 A11 A14 A17

B8 B9,5 B11 B14 B17

C8 C9,5 C11 C14 C17

D8 D9,5 D11 D14

Ø 7,0 mm

Ø 5,5 mm

Ø 4,5 mm

Ø 3,5 mm

Strumentario chirurgico ANKYLOS®

Una componente essenziale per inserire con successo gli impianti è la preparazione accurata e atraumatica dell’osso in corrispondenza del sito implantare. Lo strumentario per la sistematica ANKYLOS®, è specificamente progettato per soddisfare tale requisito.

Preparazione del sito implantare

Fres

e Tr

i-Spa

de

per

impi

anti

A

Fres

e Tr

i-Spa

de

per

impi

anti

B

Fres

e Tr

i-Spa

de

per

impi

anti

C

Fres

e pe

r cav

ope

r im

pian

to D

Mas

chia

tore

Alesatoriconici=Misuratori per l’impianto(lunghezza in mm)

* solo preparazione manuale

Fres

a a

rose

tta

Ale

sato

re

(for

o pi

lota

)

Ale

sato

ri

coni

ci

17

0

9,5 mm8 mm

11 mm

14 mm

17 mm

Rosen-bohrer

Spiralbohrer(Pilotbohrung)

Tri-Spade-Bohrermit Tiefen-markierung

ImplantatAusreiber Gewinde-schneider

0

9,5 mm8 mm

11 mm

14 mm

17 mm

Rosen-bohrer

Spiralbohrer(Pilotbohrung)

Tri-Spade-Bohrermit Tiefen-markierung

ImplantatAusreiber Gewinde-schneider

Preparazione fino al raggiungimento del diametro specifico dell’impianto

La direzione e la profondità dell’im-pianto vengono stabiliti e, con stru-menti a irrigazione interna, montati sul micro- motore. Le frese hanno marcature ad anello che indicano la profondità. Durante questa fase della preparazione non si deve superare la velocità massima di 800 giri/min., altrimenti potrebbe verificarsi il surriscaldamento locale dell’osso. La risultante necrosi dell’osso

comprometterebbe la correttaintegrazione dell’impianto. La perforazione non deve essere eseguita in un’unica fase, bensì a intermittenza esercitando una pres- sione moderata. Eliminare i frammenti di osso dalla punta della fresa prima di ciascuna fase di fresatura. Controllare frequentemente l’afflusso del refrigerante sulla punta dello strumento.

Il sito implantare viene preparato in due fasi:

� Preparazione fino al raggiungimento del diametro specifico dell’impianto (con micromotore).� Preparazione finale del sito implantare (con micromotore o manuale).

fresa a rosetta

alesatori conici

maschia-tore

impiantoalesatore pilota

fresa Tri-Spade con tacche di profondità

8 mm9,5 mm11 mm

14 mm

17 mm

0

6,6 mm

ImpiantoMaschiatoreAlesatori conici

Fresa Tri-Spade con tacche di profondità

Alesatore pilota D 2,0

Fresa a rosetta

Page 18: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

18

A0,4 mm

B0,5 mm

C0,6 mm

D0,8 mm

A B

A

C

B

A

Fresa Tri-Spade ANKYLOS®

Per ogni diametro dell’impianto sono disponibili frese Tri-Spade in varie lunghezze per usi molteplici. Il bordo superio-re dell’anello indica le lunghezze dell’impianto. Le aree fra le tacche 8/9,5 mm e 11/14 mm sono colorate per migliorare l’orientamento.

Preparazione del sito implantare

L’effettiva profondità di fresatura du-rante la preparazione è leggermente superiore rispetto alla lunghezza dell’impianto specificata.

Le frese parallele, con taglienti a pareti parallele, sono disponibili per impianti D al posto delle frese Tri-Spade.

In alternativa alle frese Tri-Spade mo-nouso riutilizzabili sono disponibili frese monouso con lunghezze S ed M, in confezione sterile. Ciò assicura che sia sempre disponibile una nuo-va fresa affilata per l‘importante fase di fresatura. Queste frese vengono usate allo stesso modo delle frese TriSpade.

Le frese monouso vengono fornite in un blister sterile, con la lunghezza e il diametro indicati sull’etichetta e-sterna. La copertura del blister viene tolta in area semi-sterile e passata per l’uso nell’area sterile.

La fresa monouso è destinata ad un uso singolo su un unico paziente.

Non devono essere utilizzate frese già usate o non sterili. Le frese monouso non devono essere usate dopo la data di scadenza. Non interrompere in nessun modo la catena sterile.

Opzionale: Fresatura di profondità con frese monouso

effettiva profondità di fresatura – lunghezza dell’impianto + A, B, C, D

tacche di lunghezzafresa Tri-Spade

+ 0,5 mm – 1,5 mm

17 mm

14 mm

11mm9,5 mm

8 mm

0,5 – 1,5 mm

A0,4 mm

B0,5 mm

C0,6 mm

D0,8 mm

A B

A

C

B

A

effettiva profondità di fresatura – lunghezza dell’impianto + A, B, C, D

tacche di lunghezzafresa Tri-Spade

+ 0,5 mm – 1,5 mm+ 0,5 mm – 1,5 mm

17 mm

14 mm

11mm9,5 mm

8 mm

0,5 – 1,5 mm0,5 – 1,5 mm

tacche di lunghezzafresa Tri-Spade

+ 0,5 mm – 1,5 mm

17 mm

14 mm11 mm

9,5 mm8 mm

6,6 mm

0,5 – 1,5 mm

A0,4 mm

B0,5 mm

C0,6 mm

D0,8 mm

A B

A

C

B

A

effettiva profondità di fresatura –lunghezza dell’impianto A, B, C, D

Page 19: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

18

A0,4 mm

B0,5 mm

C0,6 mm

D0,8 mm

A B

A

C

B

A

Fresa Tri-Spade ANKYLOS®

Per ogni diametro dell’impianto sono disponibili frese Tri-Spade in varie lunghezze per usi molteplici. Il bordo superio-re dell’anello indica le lunghezze dell’impianto. Le aree fra le tacche 8/9,5 mm e 11/14 mm sono colorate per migliorare l’orientamento.

Preparazione del sito implantare

L’effettiva profondità di fresatura du-rante la preparazione è leggermente superiore rispetto alla lunghezza dell’impianto specificata.

Le frese parallele, con taglienti a pareti parallele, sono disponibili per impianti D al posto delle frese Tri-Spade.

In alternativa alle frese Tri-Spade mo-nouso riutilizzabili sono disponibili frese monouso con lunghezze S ed M, in confezione sterile. Ciò assicura che sia sempre disponibile una nuo-va fresa affilata per l‘importante fase di fresatura. Queste frese vengono usate allo stesso modo delle frese TriSpade.

Le frese monouso vengono fornite in un blister sterile, con la lunghezza e il diametro indicati sull’etichetta e-sterna. La copertura del blister viene tolta in area semi-sterile e passata per l’uso nell’area sterile.

La fresa monouso è destinata ad un uso singolo su un unico paziente.

Non devono essere utilizzate frese già usate o non sterili. Le frese monouso non devono essere usate dopo la data di scadenza. Non interrompere in nessun modo la catena sterile.

Opzionale: Fresatura di profondità con frese monouso

effettiva profondità di fresatura – lunghezza dell’impianto + A, B, C, D

tacche di lunghezzafresa Tri-Spade

+ 0,5 mm – 1,5 mm

17 mm

14 mm

11mm9,5 mm

8 mm

0,5 – 1,5 mm

19

Nota:Per gli impianti C e D sono disponibili solo le frese coniche e i maschiatori manuali, al fine di evitare un torque eccessivo all’impianto.

Preparazione finale del sito implantareIl sito implantare finale viene preparato con l‘alesatore conico e con il maschiatore. Possono essere azionati dal micromotore – inseriti nel contrangolo – oppure manual-

mente, mediante il cricchetto regolabile e gli appositi inserti. Per gli impianti C e D sono disponibili solo le frese coniche e i maschiatori manuali, per evitare un torque eccessivo.

Alesatore conico ANKYLOS®

� Una fresa per ogni diametro e lunghezza dell’impianto.� Utilizzato per l’espansione conica della fresatura di profondità in regione crestale.� Può essere usato anche in senso antiorario per la condensazione dell’osso nelle zone dove la densità ossea è bassa (alesatori conici manuali).

Maschiatore ANKYLOS®

� Un maschiatore per ciascun diametro dell’impianto, può essere utilizzato per tutte le lunghezze degli impianti.� Per maschiare la filettatura dell’impianto.� Non è necessario maschiare la filettatura nelle zone dove la densità dell’osso è sensibilmente ridotta.

Page 20: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

20

Direzione dell’incisione

L’osso viene esposto tramite incisione. La mucosa e il periostio vengono mobilizzati e scollati. La direzione dell’incisione dipende dal singolo caso e deve inoltre tenere conto della modalità di guarigione (transmucosa oppure sommersa).

Levigatura dell’osso

In seguito alla mobilizzazione del lembo mucoperiostale, le creste ossee affilate vengono leggermente levigate servendosi della fresa a rosetta a raffreddamento interno.

Le frese a rosetta e gli alesatori ANKYLOS® sono azionati ad un massimo di 800 giri/min.

Marcatura della posizione dell’impianto Posizionata la dima chirurgica, la fresa a spirale (opzione: fresa Lindemann) viene utilizzata per trasferire la posizione dell’impianto all’osso. La dima di fresaggio in titanio (Cod. prod. 31045490) può essere usata solo in combinazione con la fresa a spirale.

Step-by-step: preparazione del sito implantare

La preparazione del sito implantare fino al diametro specifico dell’impianto viene eseguita con una serie di strumenti montati sul micromotore e dotati di irrigazione interna.

Preparazione del sito implantare

Nota: Tutte le frese sono azionate con rotazione in senso orario, se non diversamente specificato. Gli strumenti taglienti dovrebbero generalmente essere sostituiti dopo 20 cicli di utilizzo. Gli strumenti non più affilati o danneggiati vanno sostituiti immediatamente. Accertarsi che le frese e gli strumenti di taglio siano adeguatamente raffreddati all’interno e all’esterno in fase di preparazione. Un afflusso sufficiente del refrigerante è garantito se le fonti di raffreddamento interna ed esterna sono separate.

Page 21: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

20

Direzione dell’incisione

L’osso viene esposto tramite incisione. La mucosa e il periostio vengono mobilizzati e scollati. La direzione dell’incisione dipende dal singolo caso e deve inoltre tenere conto della modalità di guarigione (transmucosa oppure sommersa).

Levigatura dell’osso

In seguito alla mobilizzazione del lembo mucoperiostale, le creste ossee affilate vengono leggermente levigate servendosi della fresa a rosetta a raffreddamento interno.

Le frese a rosetta e gli alesatori ANKYLOS® sono azionati ad un massimo di 800 giri/min.

Marcatura della posizione dell’impianto Posizionata la dima chirurgica, la fresa a spirale (opzione: fresa Lindemann) viene utilizzata per trasferire la posizione dell’impianto all’osso. La dima di fresaggio in titanio (Cod. prod. 31045490) può essere usata solo in combinazione con la fresa a spirale.

Step-by-step: preparazione del sito implantare

La preparazione del sito implantare fino al diametro specifico dell’impianto viene eseguita con una serie di strumenti montati sul micromotore e dotati di irrigazione interna.

Preparazione del sito implantare

Nota: Tutte le frese sono azionate con rotazione in senso orario, se non diversamente specificato. Gli strumenti taglienti dovrebbero generalmente essere sostituiti dopo 20 cicli di utilizzo. Gli strumenti non più affilati o danneggiati vanno sostituiti immediatamente. Accertarsi che le frese e gli strumenti di taglio siano adeguatamente raffreddati all’interno e all’esterno in fase di preparazione. Un afflusso sufficiente del refrigerante è garantito se le fonti di raffreddamento interna ed esterna sono separate.

21

Fresatura del foro pilota con la fresa a spirale

Dopo avere rimosso la dima chirur-gica, la direzione dell’impianto viene definita con la fresa a spirale. L’allinea-mento assiale può deviare, entro certi limiti, da quello della dima chirurgica, a seconda del profi-lo della cresta ossea. La divergenza assiale può venire compensata in seguito con l‘utilizzo di pilastri angolati.

Nelle zone in cui la densità dell’osso è molto bassa (ridotta resistenza alla fresa), si può condensare l‘osso anzichè perforarlo (vedi opzionale, pagina 22).

Fresatura di profondità

La fresatura di profondità viene eseguita con frese Tri-Spade. Il bordo superiore delle tacche ad anello indica le lunghezze degli impianti. La fresa Tri-Spade A viene sempre usata per prima. Quando si inseri- scono impianti B, C oppure D il foro viene allargato in ordine crescente di larghezza con frese Tri-Spade B e C oppure con la fresa parallela D.

Una procedura atraumatica e l’appli-cazione di una pressione ridotta èmolto importante nelle aree di mag-giore densità dell’osso.

Nota: In fase di preparazione, i frammenti di osso possono bloccare le aperture per l’irrigazione interna. In particolare, durante la preparazione di cavità multiple in successione si consiglia di controllare di tanto in tanto la fresa al di fuori del cavo orale, al fine di verificare l’afflusso continuo del refrigerante. Disinfezione e pulizia delle frese delicate e approfondite garantiranno il miglior funzionamento.

Come risultato della connessione conica interna (Concetto di Tissue Care) con sufficiente volume verticale dell’osso, l’impianto può essere po-sizionato fino a 1 mm sotto cresta per migliorare la stabilizzazione dell’osso peri-implantare. Questa procedura consente la guarigione senza caricare la protesi a supporto mucoso e può migliorare il risultato protesico in aree ad alto interesse estetico.

Se si progetta di inserire l’impianto in posizione subcrestale, occorre considerare questa opzione durante la pianificazione prechirurgica e quando si osservano le marcature ad anello sulla fresa di profondità.

Posizionamento subcrestale dell’impianto

1 mm

Page 22: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

22

Azionamento dell‘alesatore conico mediante micromotore

La fresa conica viene inserita in un manipolo o in un contrangolo, se necessario utilizzando una prolunga. La velocità massima è di 15 giri/min., il torque massimo è di 60 Ncm.

La fresa conica viene inserita all’in-terno del foro fresato e si procede alla preparazione con una rotazione in senso orario senza pressione ele-vata. La punta non tagliente assicura che il foro praticato non venga ulteriormente approfondito. La fresa viene rimossa dalla cavità mentre è ancora in fase di rotazione.

Step-by-step: preparazione del sito implantare

Espansione con alesatore conicoLa fresatura di profondità viene espansa conicamente affinchè si adatti al disegno dell‘impianto. E‘ disponibile una fresa conica per ciascun tipo di impianto. Le frese coniche possono essere azionate con il micromotore mediante contrangolo (solo impianti A e B) oppure manualmente mediante il cricchetto.

Preparazione del sito implantare

Opzionale: condensazione dell’osso In presenza di una densità ridotta dell’osso la fresa conica può essere ruotata in senso antiorario per migliorare il sito implantare osseo. Questa procedura condensa la struttura dell’osso nella parete della cavità (con conseguente migliora-mento della stabilità primaria).

Azionamento manuale dell‘alesatore conico

La fresa conica e l‘inserto per cricchetto per strumentario della lunghezza desiderata vengono assemblati e inseriti nel cricchetto. La freccia sul pulsante di inversione del cricchetto mostra la direzione di rotazione. I perni sulla chiave a brugola aiutano a guidare lo strumento per evitare che si inclini. La fresa conica viene inserita nella cavità e si procede alla prepara- zione senza pressione. E’ opportuno applicare una leggera pressione solo per l’ultimo quarto della fase di preparazione. La punta non tagliente assicura che il foro praticato non venga ulteriormente approfondito. Prima di estrarre la fresa, effettuare una rota- zione in senso antiorario.

Page 23: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

22

Azionamento dell‘alesatore conico mediante micromotore

La fresa conica viene inserita in un manipolo o in un contrangolo, se necessario utilizzando una prolunga. La velocità massima è di 15 giri/min., il torque massimo è di 60 Ncm.

La fresa conica viene inserita all’in-terno del foro fresato e si procede alla preparazione con una rotazione in senso orario senza pressione ele-vata. La punta non tagliente assicura che il foro praticato non venga ulteriormente approfondito. La fresa viene rimossa dalla cavità mentre è ancora in fase di rotazione.

Step-by-step: preparazione del sito implantare

Espansione con alesatore conicoLa fresatura di profondità viene espansa conicamente affinchè si adatti al disegno dell‘impianto. E‘ disponibile una fresa conica per ciascun tipo di impianto. Le frese coniche possono essere azionate con il micromotore mediante contrangolo (solo impianti A e B) oppure manualmente mediante il cricchetto.

Preparazione del sito implantare

Opzionale: condensazione dell’osso In presenza di una densità ridotta dell’osso la fresa conica può essere ruotata in senso antiorario per migliorare il sito implantare osseo. Questa procedura condensa la struttura dell’osso nella parete della cavità (con conseguente migliora-mento della stabilità primaria).

Azionamento manuale dell‘alesatore conico

La fresa conica e l‘inserto per cricchetto per strumentario della lunghezza desiderata vengono assemblati e inseriti nel cricchetto. La freccia sul pulsante di inversione del cricchetto mostra la direzione di rotazione. I perni sulla chiave a brugola aiutano a guidare lo strumento per evitare che si inclini. La fresa conica viene inserita nella cavità e si procede alla prepara- zione senza pressione. E’ opportuno applicare una leggera pressione solo per l’ultimo quarto della fase di preparazione. La punta non tagliente assicura che il foro praticato non venga ulteriormente approfondito. Prima di estrarre la fresa, effettuare una rota- zione in senso antiorario.

23

Misurazione

La fresa conica viene anche usata come misuratore. Dopo avere allar-gato la cavità, il margine superiore della fresa conica, a seconda della posizione prevista dell’impianto (vedi nota p. 21: posizionamento subcrestale dell‘impianto) deve fer-marsi leggermente al di sotto della superficie ossea. In caso contrario, il sito implantare deve essere appro-fondito fino alla profondità richiesta con l’ultima fresa Tri-Spade utilizza-ta. La cavità viene sciacquata con soluzio-ne fisiologica salina dopo avere estratto la fresa conica.

Maschiatura della filettaturaI maschiatori vengono selezionati in base al diametro dell’impianto; essi possono essere azionati con il micro-motore, inseriti nel contrangolo (solo impianti A e B), oppure manualmente con il cricchetto.

Densità ossea ridottaSe la densità dell‘osso risulta notevolmente ridotta (classe D IV), non è necessario maschiare. La filettatura progressiva dell‘impianto ANKYLOS® consente in questo caso un inserimen-to autofilettante.

Se l’unità chirurgica in uso non possiede un torque adeguato, procedere con la preparazione manuale.

Azionamento manuale del maschiatore

E‘ disponibile una versione del maschiatore da azionare manual-mente. Il maschiatore corrispondente al diametro dell’impianto viene fissato sull’inserto per strumentario della lunghezza desiderata e inserito nel cricchetto.Il maschiatore viene usato come descritto in precedenza.

Azionamento del maschiatore con il micromotore

Il maschiatore viene inserito in un manipolo o in un contrangolo, se necessario utilizzando una prolunga. La velocità massima è di 15 giri/min., il torque massimo è di 60 Ncm. La filettatura ANKYLOS® viene preparata in senso orario. La profondità viene controllata mediante le tacche di pro- fondità e la preparazione viene inter- rotta alla profondità corretta, altrimenti si rischia di danneggiare la filettatura e di compromettere la stabilità primaria. Una volta completata la preparazione della filettatura, il maschiatore viene svitato in senso antiorario per estrarlo dal sito implantare e la cavità viene nuovamente sciacquata con soluzione fisiologica salina.

Page 24: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

Imballaggio esterno in cartone � Facile identificazione del prodotto grazie all‘indicazione del marchio, alla finestra trasparente e al codice colore relativo al diametro dell‘impianto.� Grande etichetta adesiva per l’identificazione dettagliata dei prodotti.� Tutte le informazioni importanti restano ben visibili quando impilato� Contiene istruzioni per l’uso in più lingue.

Tutti gli altri prodotti ANKYLOS®

per la chirurgia e la protesi sono confezionati in blister sigillati e inseriti in imballaggi di cartone con il marchio dell‘azienda.

Inserimento e successivo trattamento

Page 25: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

Imballaggio esterno in cartone � Facile identificazione del prodotto grazie all‘indicazione del marchio, alla finestra trasparente e al codice colore relativo al diametro dell‘impianto.� Grande etichetta adesiva per l’identificazione dettagliata dei prodotti.� Tutte le informazioni importanti restano ben visibili quando impilato� Contiene istruzioni per l’uso in più lingue.

Tutti gli altri prodotti ANKYLOS®

per la chirurgia e la protesi sono confezionati in blister sigillati e inseriti in imballaggi di cartone con il marchio dell‘azienda.

Inserimento e successivo trattamento

25

Inserimento e successivo trattamento

Confezione degli impianti ANKYLOS® C/X

Gli impianti ANKYLOS® C/X vengono forniti in una doppia confezione (blister) sterile con imballo esterno in cartone. In conformità agli standard sempre più severi delle norma-tive sui dispositivi medici, questo tipo di confezione offre

il più alto grado di sicurezza del prodotto. Nello stesso tempo consente una conservazione semplice e ordinata di tutti i prodotti e un facile utilizzo durante la fase chirurgica.

Blister esterno trasparente� Barriera esterna sterile della confezione dell’impianto.

Blister interno trasparente � Confezione interna sterile.� Contiene Implant-Shuttle con impianto e vite di chiusura.� Etichetta rimovibile con numero di lotto per facilitare la compilazio-ne del passaporto implantare del paziente.

Implant-Shuttle in resina� Fissa l’impianto in modo sicuro all’interno della confezione e lo protegge da eventuali danni.� Facilita il trasferimento dell’impianto al clinico senza con-tatto e l’alloggiamento dello stesso durante la fase chirurgica.� Massima facilità d’uso grazie al disegno con tre alette dalle superfici di presa irruvidite.

0123

Simboli sulle etichette della confezione

Sterilizzazione mediante irradiazione Produttore

Codice lotto

Non riutilizzare

Codice prodotto

Data di scadenza

Vedere istruzioni per l’uso

Dispositivi medici di classe I conformi alla direttiva 93/42 CEE

Dispositivi medici di classe IIa, IIb, III conformi alla direttiva 93/42 CEE

Nota per la RussiaMarcatura della certifica-zione russa conforme allo standard Gos

Nota per gli USA

Simboli inerenti al prodotto: vedi etichetta

Page 26: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

26

Essenziale: la stabilità primaria

Durante l’inserimento manuale con il cricchetto, il chirurgo è in grado di percepire l’aumento di resistenza all’avvitamento dell’impianto in sede e può farsi un’idea della stabilità primaria finale dell‘impianto. Tuttavia, con questo metodo, non è possibile una misurazione accurata del torque, essenziale per la funzione immediata degli impianti.

Se si intende effettuare il carico precoce degli impianti, è preferibile inserirli meccanicamente usando un’unità chirurgica dotata della funzione di misurazione del torque. Questo metodo riduce anche il rischio dell’eccessiva velocità di avvitamento degli impianti e quindi la possibilità di surriscaldare l’osso, in quanto la velocità di rotazione è regolabile.

Inserimento e successivo trattamento

Inserimento degli impianti

Sono disponibili strumenti per l‘utilizzo con il micromotore da inserire nel contrangolo e strumenti manuali da montare sul cricchetto.

Inserti per impianti ANKYLOS®

� Sono disponibili due inserti per impianti (corto e lungo) per con-trangolo con sistema esagonale di serraggio (HXSS) e tre inserti (corto, medio e lungo) per uso manuale con la chiave manuale o con il cricchetto.� Punti di indicazione fresati per l’allineamento accurato degli impianti quando si usano componenti protesici indicizzati.

Page 27: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

26

Essenziale: la stabilità primaria

Durante l’inserimento manuale con il cricchetto, il chirurgo è in grado di percepire l’aumento di resistenza all’avvitamento dell’impianto in sede e può farsi un’idea della stabilità primaria finale dell‘impianto. Tuttavia, con questo metodo, non è possibile una misurazione accurata del torque, essenziale per la funzione immediata degli impianti.

Se si intende effettuare il carico precoce degli impianti, è preferibile inserirli meccanicamente usando un’unità chirurgica dotata della funzione di misurazione del torque. Questo metodo riduce anche il rischio dell’eccessiva velocità di avvitamento degli impianti e quindi la possibilità di surriscaldare l’osso, in quanto la velocità di rotazione è regolabile.

Inserimento e successivo trattamento

Inserimento degli impianti

Sono disponibili strumenti per l‘utilizzo con il micromotore da inserire nel contrangolo e strumenti manuali da montare sul cricchetto.

Inserti per impianti ANKYLOS®

� Sono disponibili due inserti per impianti (corto e lungo) per con-trangolo con sistema esagonale di serraggio (HXSS) e tre inserti (corto, medio e lungo) per uso manuale con la chiave manuale o con il cricchetto.� Punti di indicazione fresati per l’allineamento accurato degli impianti quando si usano componenti protesici indicizzati.

27

Trasportatore

1 mm

3 mm

Impianto

Un gradino tra l‘impianto e il trasportatore indica la posizione della spalla dell’impianto.

Il trasportatore ha un diametro di 3,4 mm per tutti gli impianti. Non neces-sita di essere montato su un diverso strumento, neppure per spazi ristretti. Il trasportatore non ha uno stop durante l’inserimento.

Nota:In caso di utilizzo di componenti protesici con indice in fase di ricostruzione, i punti fresati in circolo sull‘inserto per impianto indicano la direzione vestibolare. Se non si tiene conto di ciò, si possono incontrare problemi nell’allineamento dei pilastri angolati quando si usa l’ausilio per l’orientamento (indice). Se non si prevede di utilizzare l’indice occorre solamente monitorare la profondità dell’impianto.

Page 28: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

28

Step-by-step: inserimento degli impianti ANKYLOS® C/X

Gli impianti ANKYLOS® sono monouso. Un impianto precedentemente inserito o non sterile non deve essere utilizzato. Non utilizzare gli impianti dopo la data di scadenza. Non interrompere in nessun modo la catena sterile.

Estrarre l’impianto dalla confezione

Dopo la preparazione del sito im-plantare, la confezione dell’impianto viene aperta al di fuori dell’area ste-rile e viene tolta la pellicola sigillante del blister esterno.

Blister interno

Il blister esterno viene estratto in condizioni sterili e la pellicola sigil-lante viene tolta all’interno dell’area sterile. Le etichette adesive rimovibili con il numero di lotto che si trovano sulla pellicola sigillante del blister interno servono per la documenta- zione successiva sulla cartella clinica o sul passaporto implantare.

Inserimento e successivo trattamento

Page 29: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

28

Step-by-step: inserimento degli impianti ANKYLOS® C/X

Gli impianti ANKYLOS® sono monouso. Un impianto precedentemente inserito o non sterile non deve essere utilizzato. Non utilizzare gli impianti dopo la data di scadenza. Non interrompere in nessun modo la catena sterile.

Estrarre l’impianto dalla confezione

Dopo la preparazione del sito im-plantare, la confezione dell’impianto viene aperta al di fuori dell’area ste-rile e viene tolta la pellicola sigillante del blister esterno.

Blister interno

Il blister esterno viene estratto in condizioni sterili e la pellicola sigil-lante viene tolta all’interno dell’area sterile. Le etichette adesive rimovibili con il numero di lotto che si trovano sulla pellicola sigillante del blister interno servono per la documenta- zione successiva sulla cartella clinica o sul passaporto implantare.

Inserimento e successivo trattamento

29

Nota:Durante l’apertura, mantenere il blisterinterno in posizione orizzontale con la pellicola sigillante verso l’alto e conservarlo dopo avere estratto il portaimpianto; il blister contiene la vite di chiusura che, in caso di guarigione sommersa, viene montata dopo l’inserimento dell’impianto.

Implant Shuttle

Si procede poi ad estrarre l‘Implant Shuttle, che trattiene l’impianto ANKYLOS® C/X insieme al trasportatore. L‘Implant Shuttle può essere trasferito in modo sicuro graziealle tre alette che facilitano la presa.

Fissaggio dell’inserto per impianto Per estrarre l’impianto si inserisce l’inserto per contrangolo o per stru-mento manuale nell’esagono interno del trasportatore. Stringere leggermente l‘Implant Shuttle facendo pressione sulle alette opposte per evitare che l’impianto ruoti. Controllare che lo strumento sia saldamente alloggiato.

Estrazione dell’impianto

L’impianto può essere estratto medi- ante l’inserto per impianto in modo controllato piegando leggermente le alette parallele dell‘Implant Shuttle.

Page 30: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

30

Step-by-step: inserimento degli impianti ANKYLOS® C/X

Inserimento e successivo trattamento

Inserimento degli impianti con micromotore

Dopo avere estratto l’impianto dall‘Implant Shuttle con l’inserto per impianto fissato all’interno del contrangolo, si procede all‘inserimento nell‘osso. La velocità massima è di 15 giri/min., il torque massimo è di 50 Ncm. Accertarsi che nella sede implantare non venga inglobato tessuto fibroso o epiteliale.

Posizionamento finale

Per utilizzare i componenti protesici con indice in fase di ricostruzione si noti che i punti fresati in circolo sull‘inserto per impianto indicano la direzione vestibolare.

Inserimento manuale degli impianti

Per estrarre l‘impianto dall‘Implant Shuttle, fissare la chiave manuale sull‘inserto per impianti della lunghezza desiderata. L’impianto viene avvitato nell’osso per circa i due terzi della lunghezza. Accertarsi che non venga inglobato tessuto fibroso o epiteliale nella sede implantare.

Se l’impianto diventa difficile da avvitare prima che abbia raggiunto la posizione finale, svitarlo e risciacquarlo oppure maschiare nuovamente la filettatura.

Nota: Al fine di evitare la necrosi da calore, la velocità di rotazione durante l’inserimento degli impianti non deve superare i 15 giri/min.

Page 31: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

30

Step-by-step: inserimento degli impianti ANKYLOS® C/X

Inserimento e successivo trattamento

Inserimento degli impianti con micromotore

Dopo avere estratto l’impianto dall‘Implant Shuttle con l’inserto per impianto fissato all’interno del contrangolo, si procede all‘inserimento nell‘osso. La velocità massima è di 15 giri/min., il torque massimo è di 50 Ncm. Accertarsi che nella sede implantare non venga inglobato tessuto fibroso o epiteliale.

Posizionamento finale

Per utilizzare i componenti protesici con indice in fase di ricostruzione si noti che i punti fresati in circolo sull‘inserto per impianto indicano la direzione vestibolare.

Inserimento manuale degli impianti

Per estrarre l‘impianto dall‘Implant Shuttle, fissare la chiave manuale sull‘inserto per impianti della lunghezza desiderata. L’impianto viene avvitato nell’osso per circa i due terzi della lunghezza. Accertarsi che non venga inglobato tessuto fibroso o epiteliale nella sede implantare.

Se l’impianto diventa difficile da avvitare prima che abbia raggiunto la posizione finale, svitarlo e risciacquarlo oppure maschiare nuovamente la filettatura.

Nota: Al fine di evitare la necrosi da calore, la velocità di rotazione durante l’inserimento degli impianti non deve superare i 15 giri/min.

31

Posizionamento finale con il cricchetto

In caso di utilizzo di componenti protesici con indice in fase di ricostruzione, i punti fresati in circolo sull‘inserto indicano la direzione vestibolare. Se non si tiene conto di ciò, si possono incontrare problemi nell’allineamento dei pilastri angolati quando si usa l’indice. Se non si prevede di utilizzare l’indice occorre solamente monitorare la profondità dell’impianto.

Smontaggio dell’inserto per impianto e del trasportatore

Quando l’impianto ha raggiunto la posizione finale, controllare che sia

saldamente alloggiato ed estrarre poi l’inserto per impianto dal trasportatore (fig. 1). Trattenere poi il trasportatore con una chiave a brugola, allentare la vite di serraggio del trasportatore con un giro mediante il cacciavite esagonale 1 mm (fig. 2). Con un secondo giro del cacciavite la vite di serraggio spinge il trasportatore fuori dall’impianto (fig. 3). Estrarre il trasportatore dal cavo orale. Durante questa operazione accertarsi che il trasportatore non possa essere inalato o ingerito. Nell‘osso morbido, per impedire la rotazione, durante l‘estrazione il trasportatore deve essere bloccato con la chiave a brugola.

1 | Trasportatore premontato nell’impianto, vite serrata.

2 | Vite di serraggio allentata dall’impianto.

3 | La vite di serraggio spinge il trasportatore fuori dall’impianto.

1

2

3

Page 32: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

32

C/ /X

Tutti i componenti protesici per impianti ANKYLOS® C/X riportano la marcatura laser secondo la possibili-tà di utilizzo:

� I componenti con il simbolo “C/” utilizzano per la connessione solo il “cono” e non hanno indice. Ciò significa che si possono posizionare liberamente le sovrastrutture con assoluta sicurezza antirotazionale grazie al cono.

� I componenti con il simbolo “/X” hanno l’indice. L’operatore utilizza

l’indice per posizionare le sovrastrut-ture in sei diverse posizioni. Il cono garantisce anche in questo caso una stabilità ottimale e la sicurezza antirotazionale.

� I componenti con il simbolo “C/X” si possono utilizzare sia per componenti protesici con indice che senza indice.

Inserimento e successivo trattamento

Successivo trattamento degli impianti ANKYLOS® C/X

Gli impianti ANKYLOS® C/X consentono l’uso di componenti protesici con e senza indice. Un impianto ANKYLOS® C/X si distingue dal precedente impianto ANKYLOS® plus per l’assenza dei quattro solchi sulla superficie superiore.

Correzione della posizione dell’impianto

Nel caso in cui sia necessario correggere la posizione verticale dell’impianto dopo avere smontato il trasportatore, il trasportatore deve essere montato nuovamente. Bisognerà quindi riposizionare il trasportatore nell’impianto, trovare l’orientamento dell’indice, farlo scattare in posizione e poi serrare manualmente la vite nel trasporta-tore (torque massimo 15 Ncm). Riposizionare quindi l’inserto per impianto (manuale o per micromotore chirurgico) e correggere la posizione verticale dell’impianto.

In caso di utilizzo di componenti protesici con indice in fase di ricostruzione, si noti che uno dei punti fresati sull‘inserto indica la direzione vestibolare

Nota: Gli impianti ANKYLOS® C/X possono essere combinati solo con componenti con mar-catura al laser “C/X”, “C/” oppure “/X”, o componenti appartenenti ai seguenti grup-pi di prodotti: pilastri protesici e pilastri di trasferimento ANKYLOS® Balance Anterior e Posterior, ANKYLOS® CERCON® Balance, pilastri provvisori Balance, vite di guarigione Balance Anterior e pilastri SynCone.

Page 33: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

32

C/ /X

Tutti i componenti protesici per impianti ANKYLOS® C/X riportano la marcatura laser secondo la possibili-tà di utilizzo:

� I componenti con il simbolo “C/” utilizzano per la connessione solo il “cono” e non hanno indice. Ciò significa che si possono posizionare liberamente le sovrastrutture con assoluta sicurezza antirotazionale grazie al cono.

� I componenti con il simbolo “/X” hanno l’indice. L’operatore utilizza

l’indice per posizionare le sovrastrut-ture in sei diverse posizioni. Il cono garantisce anche in questo caso una stabilità ottimale e la sicurezza antirotazionale.

� I componenti con il simbolo “C/X” si possono utilizzare sia per componenti protesici con indice che senza indice.

Inserimento e successivo trattamento

Successivo trattamento degli impianti ANKYLOS® C/X

Gli impianti ANKYLOS® C/X consentono l’uso di componenti protesici con e senza indice. Un impianto ANKYLOS® C/X si distingue dal precedente impianto ANKYLOS® plus per l’assenza dei quattro solchi sulla superficie superiore.

Correzione della posizione dell’impianto

Nel caso in cui sia necessario correggere la posizione verticale dell’impianto dopo avere smontato il trasportatore, il trasportatore deve essere montato nuovamente. Bisognerà quindi riposizionare il trasportatore nell’impianto, trovare l’orientamento dell’indice, farlo scattare in posizione e poi serrare manualmente la vite nel trasporta-tore (torque massimo 15 Ncm). Riposizionare quindi l’inserto per impianto (manuale o per micromotore chirurgico) e correggere la posizione verticale dell’impianto.

In caso di utilizzo di componenti protesici con indice in fase di ricostruzione, si noti che uno dei punti fresati sull‘inserto indica la direzione vestibolare

Nota: Gli impianti ANKYLOS® C/X possono essere combinati solo con componenti con mar-catura al laser “C/X”, “C/” oppure “/X”, o componenti appartenenti ai seguenti grup-pi di prodotti: pilastri protesici e pilastri di trasferimento ANKYLOS® Balance Anterior e Posterior, ANKYLOS® CERCON® Balance, pilastri provvisori Balance, vite di guarigione Balance Anterior e pilastri SynCone.

33

Step-by-step: guarigione transmucosa

Con la guarigione transmucosa degli impianti è possibile ovviare alla seconda fase chirurgica. Nello stesso tempo si può sfruttare al meglio il potenziale rigenerativo dei tessuti molli per creare un perfetto profilo d’emergenza. L’impianto viene chiuso con una vite di guarigione (gingiva former) per la guarigione transmucosa. Al momento della scelta del

diametro, deve tener conto della geometria della successiva ricostruzione protesica. Poiché la vite di guarigione è un componente separato dall’impianto, è possibile, ai fini del mantenimento dell‘estetica, selezionare un pilastro con un diverso profilo d’emergenza qualora il margine gengivale dovesse cambiare nel corso della fase di guarigione.

Avvitamento della vite di guarigione

Nel caso in cui sia prevista una guarigione transmucosa dell‘impianto, dopo avere tolto il trasportatore occorre inserire una vite di guarigione dello stesso spessore dei tessuti molli.

Serrare manualmente la vite di guari-gione con il cacciavite esagonale da 1,0 mm.

Sutura

I margini della ferita vengono adattati alla vite di guarigione e fissati con sutura.

Nota:Le viti di guarigione sono fornite non sterili e devono essere sterilizzate prima dell’uso. Per una ricostruzione provvisoria con una protesi parziale o totale accertarsi che non ci sia contatto tra la vite di guarigione e la protesi provvisoria.

Page 34: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

34

Posizionamento della vite di chiusura

Se è prevista la guarigione sommer-sa, la vite di chiusura deve essere inserita dopo avere tolto il trasporta-tore. Estrarre la vite di chiusura dal blister interno con il cacciavite esagonale da 1 mm e serrarla manual- mente nell’impianto a circa 6 Ncm.

Sutura

La cresta alveolare viene chiusa con punti di sutura per evitare l’ingresso della saliva. Le suture devono essere il più possibile prive di tensioni.Segue la documentazione radiografica postoperatoria del sito implantare. L’impianto non deve essere caricato durante la fase di guarigione.

Inserimento e successivo trattamento

La fase di guarigione dell’impianto dura generalmente da tre a quattro mesi, indipendentemente dalla localizzazione nel mascellare superiore e nella mandibola.

Un’eccezione è rappresentata dalle procedure rigenerative condotte parallelamente; la fase di guarigione deve essere estesa per il protocollo chirurgico a un’unica fase.

Step-by-step: guarigione sommersa

Page 35: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

34

Posizionamento della vite di chiusura

Se è prevista la guarigione sommer-sa, la vite di chiusura deve essere inserita dopo avere tolto il trasporta-tore. Estrarre la vite di chiusura dal blister interno con il cacciavite esagonale da 1 mm e serrarla manual- mente nell’impianto a circa 6 Ncm.

Sutura

La cresta alveolare viene chiusa con punti di sutura per evitare l’ingresso della saliva. Le suture devono essere il più possibile prive di tensioni.Segue la documentazione radiografica postoperatoria del sito implantare. L’impianto non deve essere caricato durante la fase di guarigione.

Inserimento e successivo trattamento

La fase di guarigione dell’impianto dura generalmente da tre a quattro mesi, indipendentemente dalla localizzazione nel mascellare superiore e nella mandibola.

Un’eccezione è rappresentata dalle procedure rigenerative condotte parallelamente; la fase di guarigione deve essere estesa per il protocollo chirurgico a un’unica fase.

Step-by-step: guarigione sommersa

35

Nel caso in cui le condizioni cliniche siano favorevoli alla ricostruzione immediata con provvisori a breve termine, il paziente può trarre vantaggio dall’integrazione di una ricostruzione a supporto implantare appena dopo

l’inserimento degli impianti. In questo caso, il rientro chi-rurgico non è necessario: il paziente vede immediatamente il risultato e il clinico può sfruttare il potenziale rigenerativo dei tessuti molli per creare un perfetto profilo d’emergenza.

Provvisori a breve termine

Il provvisorio viene realizzato sul pilastro provvisorio ANKYLOS® Balance. Il pilastro provvisorio ANKYLOS® Balance può essere fresato al massimo fino alle dimensioni del pilastro provvisorio ANKYLOS® Balance small. Il pilastro provvisorio ANKYLOS® Balance small non deve essere individualizzato mediante fresatura. Per la preparazione vengono usate frese al tungsteno a denti incrociati con velocità fino a 25000 giri/min. La preparazione dovrebbe essere eseguita fuori dal cavo orale.

Integrazione dei provvisori a breve termine

Pulire e asciugare la connessione conica dell’impianto con spray ad aria/acqua prima di collegare il pilastro.Il pilastro viene serrato mediante il cacciavite esagonale 1 mm con il cricchetto protesico o con l’inserto dinamometrico per cacciavite 15 Ncm.La sovrastruttura provvisoria viene cementata con cemento provvisorio. Rimuovere tutti gli eccessi di cemento lungo il margine della corona. Accertarsi di suturare la ferita ermeti- camente per evitare l’ingresso della saliva.

Nota:I provvisori a breve termine devono essere sostituiti al massi-mo dopo 6 mesi.

In caso di protesi provvisoria, bisognerebbe eliminare i carichi eccessivi; non devono esserci contatti occlusali o contatti di articolazione. E’anche auspicabile un’elevata stabilità primaria. Un torque di inserimento di almeno 35 Ncm riduce il rischio di macromovimenti in corrispondenza dell’interfaccia ossoimpianto (per esempio causati dalla pressione della lingua o della guancia) durante la fase di guarigione iniziale.

Gli studi1,2 dimostrano che, in presen-za di un’ottima stabilità primaria, durante l’osseointegrazione possono essere tollerati micromovimenti e macromovimenti all’interfaccia osso-impianto fino a un valore soglia di circa 150 µm. A condizione che tale valore non venga superato e che vengano soddisfatti tutti gli altri requisiti, può verificarsi un’osteointegrazione di successo anche in presenza di un «carico immediato non funzionale».

1 Brunski JB: Biomechanical factors affecting thebone-dental implant interface. Clin Mater 1992; 10(3):153–2012 Brunski JB: Avoid pitfalls overloading andmicromotions of intraosseous implants. DentImplantol Update 1993; 4(10): 77–81

Step-by-step: ricostruzione immediata con protesi provvisoria a breve termine

Page 36: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

36

1

2

3

L‘individuazione degli impianti può essere facilitata dall‘utilizzo della dima chirurgica.

Step-by-step: esposizione mini invasiva

Generalmente, in caso di guarigione sommersa, gli impianti vengono esposti tre o quattro mesi dopo. Il grande vantaggio della connessione conica diventa evidente in questa fase. La connessione impianto pilastro dislocato verso il centro consente di aprire la gengiva con una procedura

mini invasiva senza scollamento di lembi estesi. La fase chirurgica dovrebbe essere il più possibile atraumatica per assicurare che vada persa una quantità ridotta di tessuti duri e molli intorno all’impianto.

Inserimento e successivo trattamento

Incisione

Dopo avere individuato l’impianto e praticato l’anestesia locale diretta-mente sopra l’impianto stesso (es. sistema intralegamentario), effettuare un’incisione crestale limitata sulla superficie dell’impianto.

Esposizione

I margini della lesione vengono poi leggermente divaricati con un divaricatore periostale angolato (1) senza esporre la superficie completa dell’impianto. La filettatura centrale della vite di chiusura viene trovata con la sonda (2). Rimuovere tessuto connettivo od osso al di sopra della vite di chiusura con la curette affilata (3).

Page 37: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

36

1

2

3

L‘individuazione degli impianti può essere facilitata dall‘utilizzo della dima chirurgica.

Step-by-step: esposizione mini invasiva

Generalmente, in caso di guarigione sommersa, gli impianti vengono esposti tre o quattro mesi dopo. Il grande vantaggio della connessione conica diventa evidente in questa fase. La connessione impianto pilastro dislocato verso il centro consente di aprire la gengiva con una procedura

mini invasiva senza scollamento di lembi estesi. La fase chirurgica dovrebbe essere il più possibile atraumatica per assicurare che vada persa una quantità ridotta di tessuti duri e molli intorno all’impianto.

Inserimento e successivo trattamento

Incisione

Dopo avere individuato l’impianto e praticato l’anestesia locale diretta-mente sopra l’impianto stesso (es. sistema intralegamentario), effettuare un’incisione crestale limitata sulla superficie dell’impianto.

Esposizione

I margini della lesione vengono poi leggermente divaricati con un divaricatore periostale angolato (1) senza esporre la superficie completa dell’impianto. La filettatura centrale della vite di chiusura viene trovata con la sonda (2). Rimuovere tessuto connettivo od osso al di sopra della vite di chiusura con la curette affilata (3).

37

Nota:Le viti di guarigione devono essere sterilizzate prima dell’uso.

Rimozione della vite di chiusura

La sonda viene sostituita dal caccia-vite per viti di chiusura. Inserire lo strumento nel manico per cacciavite standard, diametro 12 mm, e avvitarlo in senso antiorario nella filettatura interna della vite di chiusura con una leggera pressione. Il cacciavite per viti di chiusura si inserisce nella filettatura interna della vite di chiusura e la rimuove. Questa fase prepara l’impianto alla connessione delle viti di guarigione.

Per estrarre la vite di chiusura dal cacciavite, stringere la vite al di fuori del cavo orale nella parte posteriore con una pinza. Poi il cacciavite viene ruotato in senso orario finché non si stacca dalla vite.

Avvitamento della vite di guarigione

Viene selezionata la vite di guarigione correta per la modellazione dei dei tessuti molli a seconda della ricostru- zione protesica finale. Tutte le viti di guarigione sono disponibili con diverse geometrie per adattarsi al meglio alle condizioni anatomiche. Dopo avere selezionato il componente corretto, questo viene inserito nell’impianto e avvitato nella filettatura interna dell‘impianto con l‘inserto esagonale 1.0 mm fissato nel manico. La vite di guarigione deve rimanere in situ per circa due settimane.

Page 38: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

w

IndicazioniLa ricostruzione della parete ossea è raccomandata per sedi implantari nel mascellare superiore con sufficiente volume verticale dell’osso e conserva-zione di una zona spongiosa inter-media fra la lamina corticale labiale e palatina. Con questa tecnica, il clinico con esperienza in chirurgia è in grado di ottenere risultati predicibili eccellenti. E’ importante notare che la procedura descritta non è adatta per aumentare il volume verticale dell’osso.

Direzione dell’incisione e disegno del lembo.La direzione dell’incisione è palatale. In direzione labiale il periostio non viene scollato per mantenere la vascolarizzazione della lamina ossea corticale.

Marcatura della cresta alveolareIl centro della cresta alveolare viene marcato con la lamina stabile di un bisturi al fine di definire il piano sul quale verranno separate tra loro le due lamine corticali. L’esatta posizione per l’osteotomia viene selezionata con il marcatore di posizione.

Opzioni per la chirurgia

Page 39: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

w

IndicazioniLa ricostruzione della parete ossea è raccomandata per sedi implantari nel mascellare superiore con sufficiente volume verticale dell’osso e conserva-zione di una zona spongiosa inter-media fra la lamina corticale labiale e palatina. Con questa tecnica, il clinico con esperienza in chirurgia è in grado di ottenere risultati predicibili eccellenti. E’ importante notare che la procedura descritta non è adatta per aumentare il volume verticale dell’osso.

Direzione dell’incisione e disegno del lembo.La direzione dell’incisione è palatale. In direzione labiale il periostio non viene scollato per mantenere la vascolarizzazione della lamina ossea corticale.

Marcatura della cresta alveolareIl centro della cresta alveolare viene marcato con la lamina stabile di un bisturi al fine di definire il piano sul quale verranno separate tra loro le due lamine corticali. L’esatta posizione per l’osteotomia viene selezionata con il marcatore di posizione.

Opzioni per la chirurgia

w

39

Opzioni per la chirurgia

BoneExpander ANKYLOS®

Il taglio della lama a “D” dello stru-mento è ideale per la separazione della lamina ossea labiale e palatina e per inserire gli impianti in un’unica seduta. Le lamine corticali labiale epalatina vengono separate con iBoneExpander utilizzando un mar-tello chirurgico con applicazione controllata della forza. Gli strumenti vengono usati in quattro larghezze in ordine crescente per separare le lamine ossee corticali in modo uniforme e con cautela. La superficie convessa del profilo a “D” dello stru-mento è rivolta verso il lato labiale, mentre il lato piatto dello strumento supporta la lamina ossea palatina, al fine di evitare un‘eccessiva tensione nella regione della lamina ossea corticale labiale.

BoneCondenser ANKYLOS®

La sezione della lama circolare è specifica per le lunghezze e i diametri degli impianti ANKYLOS®. La model- lazione dell’osso inizia utilizzando il marcatore di posizione con una forza moderata, con l‘eventuale ausilio di un martello chirurgico, cui segue l‘uso del condensatore pilota. Poi, a seconda del diametro dell’impianto desiderato, i tre BoneCondenser vengono utilizzati in ordine crescente e i profili arrotondati formano la cavità ossea per il diametro finale dell’impianto. In osso molto morbido possono essere inseriti impianti di diametro 3,5, 4,5 e 5,5 senza richiedere la maschiatura. I Bone-Condenser sono utilizzabili anche per il rialzo interno del seno.

Fase di guarigione

Il provvisorio del paziente viene adattato all’aumentato volume della cresta alveolare espansa.

Se il volume orizzontale dell’osso è ridotto, il sito implantare può essere incre-mentato dilatando e condensando l’osso, così da evitare ulteriori procedure rigenerative. Attraverso la ricostruzione della parete ossea labiale riassorbita si raggiungono anche risultati estetici permanenti.

Nota:Non deve essere in alcun modo presente irritazione meccanica o pressione sui tessuti molli. La fase di guarigione dovrebbe essere prolungata a sei mesi.

BoneExpander e BoneCondenser ANKYLOS®

Page 40: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

40

Strumenti per rialzo del seno ANKYLOS®

Gli strumenti per il rialzo del seno ANKYLOS® ideati dal Professor Dr. G.-H. Nentwig (Francoforte) e dal Dr. A. Sethi (Londra), si basano sulla lunga esperienza pratica di questi due clinici con la tecnica del rialzo del seno. Una serie di sette strumenti a doppia estremità semplifica la scelta e la procedura di lavoro per il chirurgo. Le impugnature cave

rendono gli strumenti molto leggeri e dal design ergonomico. Sono confortevoli da tenere in mano e consentono una buona sensibilità. Con le punte affilate è possibile sollevare accuratamente la membrana del seno. Tutti gli strumenti riportano un numero sul manico e sono disposti nella cassetta chirurgica secondo una sequenza logica.

Opzioni per la chirurgia

Procedura chirurgicaUna corretta istruzione e un training con esercizi pratici costituiscono la premessa essenziale per maneggiare gli strumenti in sicurezza. Le seguenti note sull’uso degli strumenti rappresentano solo delle linee guida.

Gli strumenti vengono scelti in modo che la punta dello strumento segua il pavimento del seno mascellare. Ciò rende facile scollare la membrana del seno in modo netto senza perforarla.

Page 41: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

40

Strumenti per rialzo del seno ANKYLOS®

Gli strumenti per il rialzo del seno ANKYLOS® ideati dal Professor Dr. G.-H. Nentwig (Francoforte) e dal Dr. A. Sethi (Londra), si basano sulla lunga esperienza pratica di questi due clinici con la tecnica del rialzo del seno. Una serie di sette strumenti a doppia estremità semplifica la scelta e la procedura di lavoro per il chirurgo. Le impugnature cave

rendono gli strumenti molto leggeri e dal design ergonomico. Sono confortevoli da tenere in mano e consentono una buona sensibilità. Con le punte affilate è possibile sollevare accuratamente la membrana del seno. Tutti gli strumenti riportano un numero sul manico e sono disposti nella cassetta chirurgica secondo una sequenza logica.

Opzioni per la chirurgia

Procedura chirurgicaUna corretta istruzione e un training con esercizi pratici costituiscono la premessa essenziale per maneggiare gli strumenti in sicurezza. Le seguenti note sull’uso degli strumenti rappresentano solo delle linee guida.

Gli strumenti vengono scelti in modo che la punta dello strumento segua il pavimento del seno mascellare. Ciò rende facile scollare la membrana del seno in modo netto senza perforarla.

41

Strumento 1 � Strumento utilizzato per la formazione del lembo.� Estremità a punta per la mobilizza-zione della papilla interdentale.� Lato piatto per il sollevamento preciso del periostio.

Strumento 2 � Strumento utilizzato per la creazione del lembo.� Curette curva (180 gradi) per lo scollamento del lembo in aree pala-tali poco accessibili, per la prepara-zione dei setti ossei e per iniziare la preparazione della membrana del seno mascellare.� Curette a cucchiaio per uso uni-versale e per sollevare la membrana periostale.

Strumento 3� Lato curvo a 180 gradi per la mo-bilizzazione della mucosa del seno mascellare nella regione anteriore della finestra e sul pavimento del seno mascellare.� Lato curvo a 45 gradi per la mobi-lizzazione della mucosa del seno mascellare dalla parete distale del seno e dalla parete laterale del naso. Anche per la rimozione di materiale granulare.

Strumento 4 � Punte sottili per un accesso illimi-tato anche in aree strette.� Punta a curva singola (90 gradi) per l’accesso lungo il pavimento del seno mascellare durante la prepara-zione distale.� Punta a doppia curva (180 gradi) per la mobilizzazione della mucosa del seno mascellare mesialmente alla finestra e sul pavimento del seno mascellare.

Strumento 5� Come lo strumento 4 ma con pun-te più larghe.� Può essere usato anche per pro-teggere la mucosa durante il posizio-namento simultaneo di impianti.

Strumento 6� Un’estremità curva a destra e l’altra estremità curva a sinistra.� Strumento utilizzato per l‘accesso alle regioni mesiali, distali, superiori e inferiori al margine della finestra ossea.� Usato altresì per continuare la preparazione della mucosa del seno mascellare e per la preparazione dei setti ossei.

Strumento 7� Estremità zigrinate di diverso diametro per rifinire la finestra ossea precedentemente preparata con una fresa a rosetta.� Punta più sottile per l’uso pun-tiforme al margine della finestra, punta più larga per il centro.� Si consiglia l’uso con un martello da 300 grammi; in alternativa, è disponibile un martello con una superficie di lavoro zigrinata.

Trattamento postoperatorioSono indicate le stesse misure tera-peutiche che vengono raccomandate dopo la chiusura chirurgica di una connessione oro-antrale (COA). Si raccomanda di evitare di soffiare il naso fino alla rimozione dei punti. Sono consigliate gocce nasali per ridurre il gonfiore. L’igiene orale può essere mantenuta nei primi 7–10 giorni dopo l’intervento effettuandorisciacqui con una soluzione antisettica. Evitare carichi meccanici nella regione dell’impianto dopo l’operazione.

Page 42: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

42

Opzioni per la chirurgia

Sono disponibili quattro viti per membrana:

Ø 3,5 mm: Per fissare le membrane su tutti i diametri degli impianti:

� Usare con l’inserto per maschia-tore a lama 1,6 mm.

Ø 6,0 mm: Per fissare le membrane con un miglior effetto schermo:

� Anche dopo il rialzo del seno in una sola seduta per assicurare ulteri-ormente gli impianti A.� Usare con l’inserto per cacciavite a lama 1,6 mm.

Ø 6,0 mm: Due viti per membrana Sinuslift:

� Cilindro di 1 o 2 mm tra filettatura e piatto della vite per l’avvitamento di impianti alle placche per osteo-sintesi dopo il rialzo del seno in una sessione.� Usare con cacciavite esagonale 1 mm.

Viti per membrana ANKYLOS®

Quando si fa uso della tecnica GBR, per fissare la membrana si possono usare viti per membrana extra-piatte. Esse vengono avvitate nella filettatura della vite di chiusura dell’impianto. In questo caso l’impianto non dovrebbe essere inserito in posizione subcrestale.

Page 43: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

42

Opzioni per la chirurgia

Sono disponibili quattro viti per membrana:

Ø 3,5 mm: Per fissare le membrane su tutti i diametri degli impianti:

� Usare con l’inserto per maschia-tore a lama 1,6 mm.

Ø 6,0 mm: Per fissare le membrane con un miglior effetto schermo:

� Anche dopo il rialzo del seno in una sola seduta per assicurare ulteri-ormente gli impianti A.� Usare con l’inserto per cacciavite a lama 1,6 mm.

Ø 6,0 mm: Due viti per membrana Sinuslift:

� Cilindro di 1 o 2 mm tra filettatura e piatto della vite per l’avvitamento di impianti alle placche per osteo-sintesi dopo il rialzo del seno in una sessione.� Usare con cacciavite esagonale 1 mm.

Viti per membrana ANKYLOS®

Quando si fa uso della tecnica GBR, per fissare la membrana si possono usare viti per membrana extra-piatte. Esse vengono avvitate nella filettatura della vite di chiusura dell’impianto. In questo caso l’impianto non dovrebbe essere inserito in posizione subcrestale.

43

Appunti

Page 44: 7.0 Chirurgia · La geometria cervicale riduce il trasferimento del carico all‘osso corticale. Le profondità della filettatura, che cresce progressivamente, trasferisce il carico

Mate

riale

dest

inato

un

icam

en

te a

med

ici e/o

pro

fess

ion

isti

san

itari

D

EN

TS

PL

Y Im

pla

nts

no

n r

inu

ncia

ad

alc

un

dir

itto

su

i p

rop

ri m

arc

hi n

on

uti

lizzan

do

i s

imb

oli

® o

™.

625

105

4-I

T-1

60

6 ©

20

16 D

EN

TS

PL

Y. T

utt

i i d

irit

ti r

iserv

ati

.DENTSPLY ImplantsDENTSPLY Implants offre una gamma completa di soluzioni per tutte le fasi della terapia implantare, tra cui le linee implantari ANKYLOS®, ASTRA TECH Implant System™ e XiVE®, tecnologie digitali CAD/CAM personalizzate ATLANTIS™, chirurgia guidata SIMPLANT®, soluzioni per la rigenerazione ossea SYMBIOS® e programmi di sviluppo e supporto del business e della professione , come STEPPS™. DENTSPLY Implants crea valore per i professionisti del settore dentale e garantisce risultati predicibili a lungo termine, con conseguente miglioramento della qualità di vita dei pazienti.

DENTSPLY InternationalDENTSPLY International Inc. è leader nel settore dei prodotti dentali e per la salute. Per oltre 115 anni, l'impegno di DENTSPLY per l'innovazione e la collaborazione a livello professionale ha ampliato il suo portafoglio di beni di consumo. Con sede negli Stati Uniti, l'azienda porta avanti operazioni globali in più di 120 paesi.

www.dentsply.com

Follow DENTSPLY Implants