4° rapporto annuale - srm · 4 positivo il trend delle esportazioni verso l’area med export...
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4° Rapporto Annuale
LE RELAZIONI ECONOMICHE TRA L’ITALIA E IL MEDITERRANEO
Napoli, 14 Novembre 2014
Massimo DEANDREISDirettore Generale - SRM
1
PARTE PRIMA - L’ECONOMIA, IL COMMERCIO E LE IMPRESE
PARTE SECONDA - LA FINANZA E I FLUSSI FINANZIARI
PARTE TERZA - LE INFRASTRUTTURE LOGISTICHE ED ENERGIE RINNOVABILI
2
La finanza e i flussi finanziari
AGENDA
L’economia, il commercio e le imprese
Le infrastrutture logistiche e le energie rinnovabili
3
Export Italia: il Mediterraneo ‘’allargato’’ vale quasi l’11%
Export dell’Italia, 2014
Export Italiano: 403,8 mld di € la stima al 2014, di cui il Mediterraneo esprime il 7,2% el’intera Area MENA (compresa Turchia) il 10,7%.
Bilancia commerciale (Italia): sempre in attivo. Con l’Area Med pari a 6,0% in rapportoall’interscambio.
Fonte: SRM su dati Istat
Saldo della bilancia commerciale dell’Italia, 2013(% dell’interscambio)
Med Area; €28,9 bn;
7,2% Gulf countries; €14,1bn;
3,5%
Europe; 67,2%
USA; 7,4%
China; 2,6%
Russia; 2,4%
Rest of the world; 9,7%
MENA + TURKEY: 10,7%
ITALY:Total exports in 2014 (Estimate): €403,8 bn
In attivo del 4% a livello globale
In attivo del 6% con riferimento all’AreaMed
In attivo del 10,4% con riferimento aipaesi del Golfo (GCC countries)
4
Positivo il trend delle esportazioni verso l’Area Med Export Italiano verso Area Med: 29,1 mld di € al 2013 (+2,5% sul 2012 e +107% sul
2001). Stimato stabile per il 2014 (28,9 miliardi di €).
Fonte: SRM su dati Eurostat, Istat UNCTAD
Export verso l’Area Med: Italia e principali competitor
14.0
29.1 28.9
16.3
25.024.2
4.2
40.5 41.7
19.0
30.1 29.8
14.7
35.132.0
3.8
24.026.0
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014*
ITALY FRANCE CHINA UNITED STATES GERMANY GCC
€ bn * Expected values
Economic crisis
5
Interscambio dell’Italia con l’Area Med: in crescita del 64,4% tra il 2001 e il 2013…
L’interscambio commerciale (import + export) tra l’Italia e l’Area Med nel 2013 è stato paria 54,8 miliardi di euro (+64,4% sul 2001).
Tre flessioni nell’intero periodo: nel 2009 (crisi economica), 2011 (Primavera Araba), 2013e 2014 (crisi in Libia). Proiezioni al 2016: ripresa degli scambi a 56,6 mld di €.
Fonte: elaborazione SRM su dati Eurostat, Istat e Unctad * Stima SRM
Interscambio Totale con l’Area Med: Italia e principali competitor internazionali (mld €)
33.3
54.856.6
0
10
20
30
40
50
60
70
80
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014*2015*2016*
Expected values€ bn
Italy
Economic crisisArab Spring
Libyan crisis
2008: Trade pick2012: Recovery
6
Interscambio con l’Area Med: il posizionamento dei competitor…
USA ancora primi nell’interscambio, ma la Cina emerge come il secondo partner.
In Europa, la Germania cresce più dell’Italia e la supera.
Fonte: elaborazione SRM su dati Eurostat, Istat e Unctad * Stima SRM
Interscambio Totale con l’Area Med: Italia e principali competitor internazionali (mld €)
33.3
54.8 56.6
29.8
46.450.3
5.3
52.6
62.6
41.7
62.064.6
57.3 59.7
7.4
40.149.3
0
10
20
30
40
50
60
70
80
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014*2015*2016*
ITALY FRANCE CHINA UNITED STATES GERMANY GCC
Expected values€ bn
USA
GermanyChina
Italy
FranceGCC
7
Italia: prima per incidenza dell’Area Med sul proprio commercio estero
Italia: cresce la quota dell’Area Med nell’interscambio totale tra il 2001 (6,2%) e il2013 (7,3%). Segue la Francia: 4,9%.
Quota (%) dell’Area Med sul commercio estero totale
Fonte: elaborazione SRM su dati Eurostat, Istat e Unctad
2.0
2.62.1
0.9 1.61.7
2.6
3.43.3
6.2
7.27.3
2.62.9
4.1
4.4 4.9
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
UNITED STATES CHINA GCC ITALY GERMANY FRANCE
Italy
France
GCCGermany
ChinaUSA
8
Il 40% dell’interscambio Italia/Area Med è fatto di prodotti energetici
Italia: circa il 40% dell’interscambio con l’Area Med è rappresentato da prodottienergetici; competitor: la componente energetica non va oltre il 20,3% del totale(Francia).
Quota (%) dell’interscambio energetico sul totale dell’interscambio con l’Area Med
Fonte: elaborazione SRM su dati Eurostat, Istat e Unctad
46.7
11.8
20.0
25.3
12.6
18.2
38.1
11.7
19.523.9
9.5
22.3
49.2
15.6
22.8 21.717.1
19.6
40.3
13.820.3
16.3
9.4
16.6
0
10
20
30
40
50
60
Italy Germany France USA China GCC
2010 2011 2012 2013
201020132011
2012
9
Geografia delle ‘’forniture energetiche’’
L’Area Med pesa per oltre il 22,4% sull’import italiano di prodotti energetici. Per laGermania il peso è dell’8,1% e per la Francia del 9,7%.
Incidenza (%) dell’Area Med nell’import energetico di Italia, Francia e Germania
Fonte: elaborazione SRM su dati Eurostat
22.4%
9.7%8.1%
0%
5%
10%
15%
20%
25%
ITALY FRANCE GERMANY
10
Dedotto l’interscambio energetico, l’Italia è il 5° partner dell’Area Med
Interscambio con l’Area Med, esclusi i prodotti energetici
L’interscambio di prodotti non energetici tra Italia e Area Med è cresciuto del67,6% tra il 2001 e il 2013, a 32,7 mld di €. Stima al 2016: 36,4 mld di €.
Fonte: elaborazione SRM su dati Eurostat, Istat e Unctad * Stima SRM
19.5
32.736.4
24.7
36.641.2
4.8
45.0
55.4
37.0
49.754.5
24.1
48.754.0
28.4
34.7
0
10
20
30
40
50
60
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014* 2015* 2016*
€ bn
ITALY FRANCE CHINA UNITED STATES GERMANY GCC
Expected values
USAGermany
China
ItalyFrance
GCC
11
Nel 2013 il Mezzogiorno ha registrato un’incidenza dell’interscambio con l’Area Med parial 14,6%, quasi il triplo delle altre macroregioni italiane (dove l’Area Med pesa tra il5,1% e il 5,9% sul proprio interscambio).
Peso dell’interscambio commerciale con l’Area Med(Macroregioni italiane, dati in %)
Mezzogiorno: prima macro-regione per incidenza dell’Area Med
Fonte: elaborazione SRM su dati Istat
5.1 5.7 5.94.3 4.5 5.14.3
5.3 5.4
17.1 15.414.6
3579
111315171921
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013North Western Italy North Eastern Italy Central Italy Southern Italy
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La vocazione mediterranea del Mezzogiorno: alcuni numeri L’incidenza dell’Area Mediterranea sul totale dell’interscambio nel 2013 è pari al
14,6% (quasi tre volte rispetto alle altre macro-regioni); per il 2014 si stima un valorepari al 13,1%.
Guardando all’export del Mezzogiorno, il tasso di specializzazione verso l’areadel Sud Mediterraneo è elevatissimo.
Il Mezzogiorno pertanto contribuisce alla competitività internazionale dell’Italianel Mediterraneo in diversi settori (al netto del Oil). Hanno un peso significativol’Agroindustria (il 29% del totale export), il Metallurgico (22%), la Gomma ePlastica (21%) e l’Automotive (17%)
Nell’export meridionale verso il Mediterraneo è inoltre rilevante la componenteenergetica.
75% dell’interscambio totale del nostro Paese verso l’area MED è realizzato conmodalità marittima. I porti del Mezzogiorno rappresentano il 50% del traffico italianovia mare e rappresentano il 55% del traffico Ro-Ro Italiano nel Mediterraneo.
I porti del Mezzogiorno movimentano circa 5 milioni di TEUS ed hanno una quota dimercato dell’11% sul totale dei porti del Mediterraneo.
Fonte: SRM su dati Istat
13
La vocazione mediterranea del MezzogiornoTrasformare la vocazione in opportunità reali
PUNTI DI FORZA
• Specializzazione nell’interscambio commerciale
• Diversificazione settoriale e qualità del nostro export (non‐oil)
• Posizionamento geo‐economico e potenzialità logistiche
• Alta incidenza della componente energetica nell’interscambio
• Porti competitor del Mediterraneo (Nord‐Africa, Grecia, Spagna) sempre più agguerriti
• Carenza di investimenti infrastrutturali di carattere strategico (inter‐modalità, energia)
• Scarsa consapevolezza del «valore» del Mediterraneo come leva della ripresa economica
PUNTI DI DEBOLEZZA
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L’Osservatorio Mediterraneo e il «Progetto Business»
Il «progetto business» mira a quantificare il «valore» della presenza imprenditoriale italiana nei 10 Paesi del Mediterraneo monitorati da SRM
E’ stato inaugurato 2 anni fa con la realizzazione del Report «Il business italiano in Turchia – Novembre 2012»
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Andamento economico nel Sud Mediterraneo
Crescita (%) del Pil reale
Sud Mediterraneo: dopo il rallentamento degli ultimi anni, l’economia tornerà a crescerea ritmi elevati nei prossimi anni.
Egitto, Tunisia e Marocco: in ripresa nel 2015 e nel 2016 (superiore al 4,5%).
Fonte: Servizio Studi Intesa sanpaolo, FMI (*) I dati prima del 2009 si riferiscono all’anno fiscale
1999-03 2004-08 2010 2011 2012 2013 2014E 2015E 2016E
Algeria 3,9 3,5 3,6 2,8 3,3 2,8 3,8 4 4Libya 3 5,9 4,3 -62,1 104,5 -13,6 -19,8 15 4,2Egypt (*) 4 5,9 5,1 1,8 2,2 2,1 2,2 3,5 4,8Morocco 3,8 4,8 3,6 5 2,7 4,4 2,5 4 4,7Tunisia 4,5 5,2 3,6 -1,9 3,9 2,3 2,5 3,7 4,5Jordan 4,9 8 2,3 2,6 2,7 2,8 3,5 4,3 4,4Lebanon 2,3 5,7 8 2 2,5 1,5 1,8 2,5 4Syria (**) 1,9 5,7 3,2 -3,4 -18,9 -18,7 n.d. n.d. n.d.Israel 1,7 4,9 5,7 4,2 3 3,2 2,5 2,8 3,2Turkey 2,8 6 9,2 8,8 2,1 4 3 3 3,5
Euro Area 2,1 2,1 2,0 1,5 -0,6 -0,4 1,0 1,3 1,7Italy 1,5 1,1 1,7 0,4 -2,4 -1,8 0,7 0,9 1,3
(**) I dati sono fonte EIU.
16
Scambi con l’estero e investimenti in Egitto, Tunisia e Marocco
Fonte: elaborazioni SRM su dati UNCTAD (Ottobre 2014)
BILANCIA COMMERCIALEIncidenza sul PIL (anno 2013)
Hanno aumentato la loro presenza sui mercati internazionali e puntano sugliIDE per l’equilibrio dei conti con l’estero.
In Tunisia conti con l’estero più equilibrati e IDE pro-capite più elevati.
STOCK IDEValore assoluto e pro capite (in $, anno 2013)
-34.8%
-18.4%
-35.9%
-40.0% -30.0% -20.0% -10.0% 0.0%
Morocco
Tunisia
Egypt
$85,0 bn
$33,6 bn
$50,3 bn
$1.036
$3.052
$1.523
-
500
1,000
1,500
2,000
2,500
3,000
3,500
-
10
20
30
40
50
60
70
80
90
Egypt Tunisia Morocco
17
La dinamica di competitività e attrattività internazionale
Fonte: elaborazioni SRM su dati UNCTAD (Ottobre 2014)
Export 2003-2013 (Crescita media): Egitto +28,9%, Tunisia +11,3%,Marocco +14,8%.
IDE 2003-2013 (Crescita media): Egitto +29,8%, Tunisia +10,7%, Marocco+19,4%.
TREND IDE (2003-2013, $m)TREND EXPORT (2003-2013, $m)
- 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000 60,000 70,000 80,000 90,000
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Egypt Tunisia Morocco
+29,8%
+19,4%
+10,7%
averageannual increase:
-
5,000
10,000
15,000
20,000
25,000
30,000
35,000
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Egypt Tunisia Morocco
+28,9%
+14,8%
+11,3%
averageannual increase:
18
Il business dell’Italia
€ 2.967 m
€ 3.220 m
€ 2.299 m
€ 3.523 m
€ 2.835 m
€ 1.872 m
€ 957 m
€ 1.530 m
€ 657 m
€ 3.144 m
€ 8.486 m € 8.230
import ITexport ITturnovercompanies
19
UK 1280
Germany 911
Italy 878France
635
Nederlands436
Switzerland346
Spain 177
Belgium 165
Rest of Europe
962
Imprese Italiane in Egitto
Fonte: elaborazioni SRM su dati GAFI (2014)
Italia 3° Paese europeo dietro Gran Bretagna e Germania per presenza diimprese in Egitto: 878.
Le imprese manifatturiere italiane (273) sono il doppio rispetto alla Francia(138).
278 273
185
97
2613 6
233
138
106
63
3147
17
Italy France
20
Imprese italiane in Egitto: Buona redditività ed efficienza
Fonte: elaborazioni SRM su dati di bilancio e BVDEP (ORBIS)
Nel 2012 il fatturato delle imprese italiane in Egitto è calato (-1,2%).Tuttavia, esse conservano elevati livelli di redditività (RoE pari a 10,9%) e diefficienza (RoS pari a 10,6%).
Migliori le performance delle altre imprese straniere in Egitto.
‐1,2%1,1%
10,9%4,8%
10,6%
13,5%
5,9%
15,1%11,9%
14,3%
‐10
0
10
20Operating revenue growth (%)
Assets growth (%)
RoE (%)RoA (%)
RoS (%)
Italian companies in Egypt Foreign companies in EgyptPROFITABILITY
EFFICIEN
CY
21
La finanza e i flussi finanziari
AGENDA
L’economia, il commercio e le imprese
Le infrastrutture logistiche e le energie rinnovabili
22
I sistemi bancari MENA: maggiore efficienza e redditività; migliore qualità del credito
Efficienza, redditività e qualità del credito: area MENA vs UE (anno 2012)
Fonte: elaborazione SRM su dati ORBIS (aggiornamento a Luglio 2014)
Efficienza: Cost-Income ratio: MENA (59,5%); UE (72,8%)
Redditività: Margine di Interesse Netto: MENA (3,2%); UE (2,1%)
Qualità del credito: Incidenza dei Crediti Problematici: MENA (3,5%); UE (3,7%)
59.5%
3,2% 3,5%
72.8%
2,1%
3,7%
Cost-Income ratio (%) Net Interest Margin (%) non-performing loans (%)MENA EU
23
Il mercato dei capitali nell’area MENA: resta un gap da colmare con l’UE
Fonte: elaborazioni su dati BV-DEP (ORBIS) – aggiornamento a Luglio 2014
Il Mercato dei capitali nell’area MENA, (2012)
Il numero di società quotate nelle borse dell’area MENA (2.163) è pari a 1/5 delnumero di società quotate nelle borse europee (10.391).
Il valore di mercato (1.153 mld di $) è pari a 1/9 di quello delle società quotate nelleborse europee (10.400 mld di $).
2,163$1.153 bn
10.391 $10.400 bn
0
2,000
4,000
6,000
8,000
10,000
12,000
Number of listed companies Market capitalization
MENA EU
1/5 1/9
24
3.34.1 3.9 4.2
4.8 5.1
6.0
4.1
2.7
0
1
2
3
4
5
6
7
Sep - 07 Sep - 08 Sep - 09 Sep - 10 Sep - 11 Sep - 12 Sep-13 Sep-14
MENA SWF:(40%)
$ thousandsof billions
$6,8 k-bn
Fondi Sovrani: veicolo di investimenti di crescente importanza 6.830 miliardi di dollari: il valore degli asset gestiti dai fondi sovrani (dati riferiti a
Settembre 2014). Rispetto al 2007 il valore è più che raddoppiato. I FoS MENA esprimonoil 40% degli asset totali (2.700 miliardi).
Fonte: Step ricerche su dati SWF Institute
Capitale gestito dai principali Fondi Sovrani mondiali(Valori in migliaia di miliardi di dollari e crescita % )
+108%
25
Fondi Sovrani: Europa meta preferita d’investimento 31%: la quota di investimenti dei FoS MENA destinata in Europa (30 mld di $ di qui al 2020).
Di questi, tra il 5 e l’8% andranno in Italia per una cifra compresa tra 1,5 e 2,5 miliardi di $.
Fonte: Monitor - FEEM SWF Transaction Database
Investimenti FoS MENA: destinazione geografica (anno 2013)
MENA , 42.0%
Europe , 31.0%
Russia and C. Asia, 11.4%
Asia - Pacific , 6.6%
N. America, 7.2%
S. America , 1.5%
Sub-saharan Afr., 0.1%
Italy: 5‐8%
26
Fondi Sovrani: Cambiano i target settoriali e le scelte di investimento
Fonte: Monitor - FEEM SWF Transaction Database
Con il calo della rendita petrolifera, i target di investimento si sono spostati.Investono per far crescere le loro economie.
2 anni fa investivano il 90% fuori e il 10% in casa. Adesso investono il 42% incasa, e cercano co-investitori «industriali» perché vogliono far crescere le proprieeconomie; hanno accelerato l’uscita dal paradigma petrolifero.
Dopo anni di esperienza di investimento indiretto, i FoS Mena sono maturaticome investitori:
• più private equity e meno azioni quotate;• più investimenti diretti e meno investimenti gestiti (quindi meno Londra e più
Spagna, Francia, ... Italia)• non solo più quote di minoranza ma anche di maggioranza• non più disimpegno totale dalla gestione, ma indirizzo da azionista ai
manager;• non solo investimenti «full equity» ma anche investimenti a leva (moderata),
come dimostrano le emissioni di obbligazioni addirittura sul mercatoeuropeo;
• non più ricerca di un semplice rendimento finanziario, ma ricerca di unadiversificazione strategica.
27
La finanza e i flussi finanziari
AGENDA
L’economia, il commercio e le imprese
Le infrastrutture logistiche e le energie rinnovabili
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Il trasporto marittimo: l’Area MedNel Mediterraneo transita il 19% (1,4 Mld di tonnellate di merci)
dell’intero traffico marittimo mondiale *Perché:
• Circa 1/3 (30%) dell’interscambio totale italiano è realizzato via mare**
• Il 76% dell’interscambio italiano verso i Paesi dell’area Med è realizzato con
modalità marittima **
* Stime Confitarma
** Elaborazioni SRM su dati Coeweb. Dati al I semestre 2014
le navi giganti passano per il canale di Suez.
la performance economica del Far East, dei Paesi emergenti del Nord Africa edella Sponda Est accelera gli scambi tra queste aree e i Paesi costieri UE.
l’impulso dato dall’Unione Europea allo Short Sea Shipping.
29
Il progetto del raddoppio di Suez
Le cifre del progetto Suez Canal Corridor Project (SCCP):
─ 72 Km: la lunghezza lungo la quale verranno effettuati i lavori di scavo per ampliare il canale (lungo 193 Km) ed eliminare i punti che prevedono il senso unico alternato delle navi
─ Traffico giornaliero: passerà da 49 a 97 navi (RADDOPPIO)
─ Tempi di percorrenza totali del canale: da 18 a 11 ore
─ Costo dell’opera: 8,2 miliardi $
5,3 mld$: il guadagno della Suez Canal Authority nel 2013: aumento stimato a completamento dell’opera 13,5 mld.
30
Il Mediterraneo può rappresentare una grande opportunità per la nostra logistica…Tra il2005 e il 2013 i porti hub della sponda Sud del Mediterraneo hanno incrementato lapropria quota di mercato dal 18% al 27%.
I nuovi competitor: Tanger Med (da 0 a 10% tra il 2005 e il 2013) e Port Said (da 10 a14%); il rilancio de Il Pireo (dal 9% al 12%)
Il nuovo ranking portuale nel bacino del Mediterraneo
Fonte: Elaborazione SRM su dati Autorità Portuali, 2014
0%20%
10%
20%4%
8%
16%
8%
4%9%
Tanger Med10%
Gioia Tauro12%
Port Said14%
Algeciras17%Taranto
1%
Damietta3%
Valencia17%
Malta11%
Cagliari3%
Pireo12%
20052013
31
Infrastruttura energetica nei paesi MENA +40%: aumento della domanda di energia previsto entro il 2030 nel Mediterraneo.
93%: la quota di energia generata da fonti tradizionali nell’Area MENA.
Tra le rinnovabili, prevale l’idroelettrico.
Fonte: Res4Med, 2014
Generazione elettrica nei paesi dell’Area MENA
Hydro6%
Other1%
Coal4%
Oil21%
Gas68%
Renewables: 7%
Country TOTAL (GWh) HYDRO (%)
SOUTH MEDMorocco 2.544 71,4%
Algeria 622 100,0%Tunisia 311 35,4%
Egypt 14.855 89,9%
EAST MEDIsrael 519 6,4%
Lebanon 1.007 100,0%Syrian Arab Republic 3.237 100,0%
Turkey 65.345 88,6%
Total 88.440 88,2%Fonte: IEA, 2014
Produzione di elettricità da fonti rinnovabili
32
40%
20%
12%
30%
42%
30%
25%
Algeria
Egypt
Lebanon
Libya
Morocco
Syria
Tunisia
by 2020
by 2020
by 2030
by 2020
by 2030
by 2030
Quali target per le rinnovabili? Egitto: 20% la produzione di energia da fonti rinnovabili entro il 2020. (7.200 MW dall’eolico).
Marocco: 42% da fonti rinnovabili entro il 2020.
Tunisia: 25% da fonti rinnovabili entro il 2030.
Fonte: Res4Med, 2014
Target 2020-2030: % di energia prodotta tramite fonti rinnovabili
by 2030
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Cosa è successo in questi 4 anni:
Fonte: elaborazioni SRM su dati di Eurostat e Unctad
E’ cresciuto l’export italiano (+11%); solo la Cina fa meglio. E’ calato l’interscambio italiano (-11,7%); Italia superata da Germania e Cina.
58.5
47.2
63.7
38.8
51.6 55.1
61.4 54.2
0
10
20
30
40
50
60
70
Italy Germany USA China
2010 2014
-11,7% -3,6%+16,8%
+39,7%
26.0 29.6 27.6 28.8 28.9
32.0 29.8
41.7
05
1015202530354045
Italy Germany USA China
2010 2014
+11,0% +8,1% +7,9%
+44,6%
IMPORT + EXPORT: confronto 2010-2014€ bn e var %
EXPORT: confronto 2010-2014€ bn e var %
RAPPORTO SRM
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RAPPORTO 2014
Ci siamo mossi nella direzione giusta: è aumentato l’export; minore l’importenergetico (ma a causa della crisi) ma altri hanno fatto meglio di noi.
Nel 2014 il peso dell’export italiano in tutta l’area allargata al Golfo (MENA)vale quasi l’11% del totale, più di quanto esportiamo negli Stati Uniti e ilquadruplo di quanto esportiamo in Cina o in Russia.
Eppure manca ancora una vera consapevolezza dell’importanza di questerelazioni e non abbiamo una vera strategia geo-economica per valorizzare lanostra collocazione di piattaforma logistica del Mediterraneo.
Quanto tempo ancora dobbiamo perdere per comprendere che lo sviluppofuturo passa da qui?
Emerge inoltre con chiarezza che il Mediterraneo è un’area di forte interesseeconomico oltre che per gli Stati Uniti (tradizionalmente presenti qui) anche perCina e Germania che dimostrano di avere performance di commercio esteromolto consistenti e costantemente in crescita; Stanno scalando tutte legraduatorie.
Alcuni spunti per la discussione
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RAPPORTO 2014
La competitività logistico-portuale è la chiave di volta di tutte le strategieverso quest’area. Che senso ha parlare di performance di export se non siricorda che 1/3 di tutte le merci italiane partono via mare, valore che sale a2/3 per l’export del Mezzogiorno?
E’ chiaro allora che porti e logistica sono fondamentali per giocare un ruolocentrale nel mediterraneo
Il sistema bancario e finanziario si sta sviluppando velocemente ed è prontoad accompagnare questo processo. I fondi sovrani di alcuni di questi paesipossono giocare un ruolo importante.
Il problema non sono le risorse ma comprendere che il futuro dell’Italia sta inun Europa forte ma aperta al Mediterraneo che è la culla della sua origine edelle sue culture.
Così saremo al centro! Altrimenti periferia.
Alcuni spunti per la discussione
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