22 marzo 2016 docenti e alunni competenti · È necessario predisporre unità di lavoro /compiti...

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22 marzo 2016 Incontro di formazione collegiale MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO 2015-2016 CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE DOCENTI E ALUNNI COMPETENTI

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22 marzo 2016

Incontro di formazione collegiale

MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO 2015-2016

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

DOCENTI E ALUNNI

COMPETENTI

Primo obiettivo

Analizzare dettagliatamente l’espressione sottostante che

racchiude in sé il significato di COMPETENZA, precisando che non

si tratta di un’ espressione matematica.

Scomporre tale espressione, leggerla in maniera consapevole,

attribuendo a tutte le sue parti il giusto peso e valore,

significa:

IMPARARE A RICONOSCERE inequivocabilmente LE COMPETENZE

dei nostri alunni ed a valutarle/certificarle in modo corretto e

trasparente.

La COMPETENZA (C) è UN SAPER FARE PERSONALE (P) che si basa su CONOSCENZE e ABILITÁ. Si manifesta quando una persona è posta di fronte ad un COMPITO UNITARIO (Cu) in una situazione (s).

Se immaginiamo la competenza come un puzzle, i fattori che la

compongono costituiscono i tasselli, tutti indispensabili per

vederla nella sua totalità

Secondo obiettivo

Realizzare uno STRUMENTO idoneo per ACCERTARE,

CERTIFICARE in maniera ATTENDIBILE, CHIARA E TRASPARENTE

le COMPETENZE dei nostri alunni.

Per raggiungere tali obiettivi, vi proponiamo, in sintesi, quanto ci è stato

presentato dal professor Ermanno Puricelli…

Per parlare di DIDATTICA per COMPETENZE, si rende necessario ripensare/rivalutare il modo di “fare scuola”, integrando la didattica dei contenuti e dei saperi, con modalità interattive e costruttive di apprendimento; significa ACCOGLIERE con spirito positivo i cambiamenti nella didattica, perché diventi una didattica fondata su esperienze significative che mettono in gioco conoscenze, abilità, contenuti e procedure che consentano di “imparare facendo”. È necessario predisporre unità di lavoro/compiti unitari che promuovano competenze.

Il professor Puricelli ha riportato l’esempio della “Didattica di Bottega”. Il confronto tra AULA e BOTTEGA tocca più dimensioni:

1) Metodologico-didattica 2) Spazio ambientale

3)Temporale 4)Socio-relazionale

1) DIMENSIONE METODOLOGICO-DIDATTICA

Non basta essere INSEGNANTI (in-signare: lasciare il segno nell’animo e nella mente del discente), ma bisogna diventare MAESTRI. � Il maestro è colui che “parla, facendo” o “fa,

parlando”; � il maestro segna dentro, non con le parole, ma con le

opere; � è colui che mostra se stesso, mentre opera.

Questa è una didattica che consiste nella dimostrazione/esibizione pratica della competenza esperta da parte del maestro, il quale, mentre lavora, indirizza l’attenzione dell’apprendista su particolari aspetti. Durante questa fase, l’apprendista osserva ed imita il maestro, cercando di “rubare il mestiere” (modelling).

2) DIMENSIONI AMBIENTALE 3) DIMENSIONE TEMPORALE

DIDATTICA D’AULA

Le aule assumono una forma semplificata e geometrizzata, oltre che “neutra” rispetto al tipo di disciplina di studio che vi si impartisce.

DIDATTICA DI BOTTEGA Nella bottega è possibile individuare tanti spazi quanti sono i tipi e i momenti della lavorazione (policentrica). La bottega è dunque uno spazio profondamente connotato, o segnato, dalle competenze che vi si esercitano.

PRIMI PASSI: organizzare, di volta in volta, gli spazi, in funzione del compito o dell’attività (per esempio: formare il cerchio, se il compito richiede la discussione di un tema, …)

4) DIMENSIONE SOCIO-RELAZIONALE

SOCIALITÁ D’AULA La socialità di un’aula appare caratterizzata da una linea di

demarcazione che separa il ruolo dell’insegnante (che commenta, interpreta, spiega e guida), dal ruolo dello studente (che ascolta, comprende e si esercita); vi è una relazione gerarchica tra docente e studente

SOCIALITÁ DI BOTTEGA

La socialità di bottega ha varie figure: il maestro, l’apprendista, l’assistente, i garzoni, ecc. Nella bottega vi è una maggior ricchezza di relazioni professionali e, dunque, di occasioni di crescita. La bottega è un universo in cui si accettano le differenze.

PRIMI PASSI: superare la dicotomia tipica dell’aula insegnante / studente , per passare alla relazione di bottega maestro / apprendista

La COMPETENZA nel CURRICOLO “VERTICALE”

UN CURRICOLO SI DICE VERTICALE perchè:

� si ispira a una logica di “continuità” nella proposta

progressiva degli apprendimenti, dei metodi, ecc.

� è proprio di un istituto verticalizzato: ovvero parte

dall’ordine più basso, per raggiungere quello più alto.

� è capace di riportare i molti apprendimenti che il

mondo oggi offre, entro un unico percorso

strutturante.

La struttura di un curricolo “per competenze”

presenta due versanti distinguibili ed interagenti:

versante delle COMPETENZE:

rappresenta il fine cui tende l’apprendimento

versante dei saperi (CONOSCENZE/ABILITA’):

rappresenta il mezzo per raggiungere

LA CONOSCENZA (il SAPERE) per essere tale deve essere:

� ESPRESSA VERBALMENTE

� VALIDATA SCIENTIFICAMENTE

� CONSERVATA E TRASMESSA perché utile e significativa

TIPI DI CONOSCENZE ESEMPI

DICHIARATIVE o DEFINITORIE Sono le espressioni linguistiche o simboliche che, di una cosa o evento, ci dicono che cos’è ed eventualmente ci danno una possibile “definizione” formale.

1.Il triangolo è una figura formata da tre lati e tre angoli. 2. Due rette si dicono perpendicolari quando formano un angolo retto. 3. Il testo narrativo è quella forma testuale che racconta una storia, ossia una serie di eventi che si svolgono nel tempo e che sono incentrati su uno o più personaggi.

CONDIZIONALI Sono le espressioni linguistiche o simboliche che, di una cosa o evento, ci precisano le condizioni di tempo, spazio, quantità, qualità, relazione, possibilità, forma, ecc.

1. Tutankhamon sale al trono nel 1333 a.C. e muore a 19 anni, nel 1323 a.C. (tempo/relazione); 2. L'area del quadrato si calcola moltiplicando la misura del lato per se stessa. (spazio/forma/relazione)

3. Le valli originate dai ghiacciai sono caratterizzate da una forma ad U a differenza delle valli formatesi per erosione fluviale che hanno forma a V. (forma/relazione)

PROCEDURALI Sono le espressioni linguistiche o simboliche che ci descrivono i passi procedurali per fare bene qualcosa.

1.Per ottenere il colore verde occorre mescolare azzurro, ciano o blu, con il giallo 2. Per scrivere una cronaca tieni conto dei seguenti elementi: chi? che cosa? quando? dove? perché?

f (p)

C = …… Cu (S) c , a

LE ABILITÁ sono sequenze di azioni fisico/concrete o mentali/astratte. Usciamo perciò dai saperi/conoscenze ed entriamo nel SAPER FARE. Le abilità possono essere: � AGITE CONCRETAMENTE, e non solo dette o pensate � PROCEDURALIZZATE, così da essere ripetibili da

chiunque, in modo uniforme, in ogni circostanza � CONSERVATE E TRASMESSE perché importanti, utili e

significative

TIPI DI ABILITÁ ESEMPI SEQUENZIALI RICORSIVE: Sono successioni di azioni memorizzate o routine. Si richiede solo memoria.

1. Compilazione di un modulo di autorizzazione 2. Esecuzione di un’operazione aritmetica seguendo i passaggi previsti

TRASFORMATIVE: Sono attività che, a partire da un dato inizialo lo trasformano, restando entro i confini di uno stesso ordine

1.Trasformare una frase dalla forma attiva alla forma passiva 2. Esecuzione di un’espressione aritmetica

TRASPOSITIVE: Sono attività che trasferiscono un dato di partenza da un codice all’altro.

1.Spostarsi da un punto all’altro in uno spazio sconosciuto, servendosi di una mappa 2.Preparare un dolce, seguendo la ricetta 3.Seguire le istruzioni per svolgere un gioco

La conoscenza si conserva nella memoria (sapere) Le abilità si conservano nella memoria ma anche nel corpo (saper agire) L’abilità è un saper agire PROCEDURALIZZATO.

f (p)

C = …… Cu (S) c , a

La COMPETENZA

� Appartiene al mondo dell’agire. � Non è totalmente PROCEDURALIZZABILE, NON É

RIPETIBILE da chiunque in ogni circostanza � Non è conservata e trasmessa, almeno per quanto

concerne i “FATTORI PERSONALI” e di “SITUAZIONE” � È un sapere non riconducibile né alle conoscenze né

alle abilità ????

La COMPETENZA (C) è

un SAPER FARE (agire – essere) PERSONALE (p) che si basa su CONOSCENZE e ABILITÁ,

(non è innata o spontanea, ma ha bisogno di molte conoscenze e solide abilità)

si manifesta quando una persona è posta di fronte ad un COMPITO UNITARIO (Cu) in una SITUAZIONE(s).

Cu= attività non automatica, ma che abbia un senso compiuto

CONOSCENZE ABILITÁ

NON sono PERSONALI; si INSEGNANO; il docente si aspetta che gli alunni RAGGIUNGANO lo stesso risultato.

UGUAGLIANZA*

COMPETENZE

il docente si aspetta di OTTENERE dagli alunni RISPOSTE,PRODOTTI,RISULTATI diversi.

DIFFERENZA

*sono oggetti socioculturali che si acquisiscono, per cui sono uguali per tutti.

f (p)

C = …… Cu (s) c , a

Perché un alunno possa dimostrare la propria competenza,

è importante assegnargli dei compiti unitari.

Ma cosa sono? Dove ricavarli?

I TRAGUARDI di disciplina (come da Indicazioni Nazionali)

sono MINIERE DI COMPITI UNITARI:

CHE COS’È UN COMPITO UNITARIO?*

� UN IMPEGNO ORGANICO, SENSATO E REALE O UNA SFIDA che il mondo pone al soggetto, e che il soggetto deve affrontare entrando in relazione col mondo

� HA UN INIZIO, UN SENSO ED UNA FINE � NON DEVE ESSERE PER FORZA COMPLESSO

* ESEMPI DI COMPITI:

(ITALIANO): dialogare in modo opportuno e pertinente nelle diverse situazioni (con i

pari nei momenti di svago o di lavoro, con gli adulti, ecc) ;

(LINGUA STRANIERA) : Comunica oralmente in attività che richiedono uno scambio

di informazioni, ecc

QUANDO UN COMPITO UNITARIO è AUTENTICO?

QUANDO SI REALIZZA IN � SITUAZIONE REALE

� SITUAZIONE DIMINUITA/SIMULATA � REALTÁ AUMENTATA/ IPER-AUMENTATA/IPER-REALE

QUANTI TIPI DI COMPETENZE?

QUATTRO MODI DI RAPPORTARSI AL MONDO

COMPETENZE TEORICO-CONOSCITIVE (VALORE DEL CONOSCITIVO) 1. Osservare e descrivere liberamente qualcosa 2. Formulare ipotesi e ideare esperimenti 3. Organizzare i saperi acquisiti 4. Sottoporre a critica un’affermazione 5. Comunicare in forma efficace un sapere (ESEMPIO: esposizione �) 6. Argomentare un’opinione COMPETENZE PRATICO/OPERATIVE (VALORE DELL’UTILITÁ) 1. Sviluppare un metodo di lavoro 2. Progettare e/o programmare qualcosa 3. Organizzare un’attività 4. Soppesare vantaggi e svantaggi di una decisione

COMPETENZE ESTETICO/ESPRESSIVE (VALORE DEL BELLO) 1. Leggere in modo espressivo un brano letterario; raccontare una favola 2. Interagire verbalmente in contesti di vario genere (colloquio, gruppi informali, assemblee) 3. Comporre testi letterari di vari tipo (racconti, poesie, ecc.) 5. Comporre brani o sequenze musicali 6. Recitare, danzare, ecc. 7. Analizzare anche in senso critico forme di espressione e artistiche

COMPETENZE ETICO/COMPORTAMENTALI (VALORE DEL GIUSTO) 1. Valutare il proprio comportamento o modo di essere rispetto a regole di comportamento 2. Valutare una propria decisione rispetto ai valori che si condividono 3. Partecipare ad attività di volontariato 4. Assumere un’iniziativa per proteggere qualcuno o qualcosa

DISPOSITIVO PER VALUTARE LE COMPETENZA

Un dispositivo di verifica e valutazione è

un sistema complesso costituito da principi didattici, criteri epistemologici, procedure e strumenti, una “macchina” progettata per svolgere, verificare, valutare e certificare un determinato tipo di apprendimenti

Per essere valido un dispositivo di valutazione deve essere:

� adeguato al proprio oggetto (le competenze);

� completo, ossia svolgere tutte le operazioni essenziali legate

al compito - il fatto di essere adeguato fa sì che le

operazioni siano congrue;

� sostenibile come impegno richiesto, ovvero non richiedere

troppo tempo per essere appreso e predisposto.

Un dispositivo completo deve:

� raccogliere dati attendibili sulla competenza

� registrare e conservare i dati

� elaborare i dati raccolti secondo le diverse esigenze

conoscitive e valutative

� esprimere un giudizio in merito al fenomeno considerato.

� comunicare il giudizio espresso.

� deve farsi carico di tutte le competenze assegnate: non si

lavora su una sola competenza, ma su più competenze o più

filoni di competenza,

|-> per filone si intende il percorso curricolare verticale

che, a partire dal livello inesperto di una competenza,

conduce sino a livello esperto.

ELENCO FILONI

1. Comunicazione nella madrelingua o lingua di istr uzione.

2. Comunicazione nelle lingue straniere

3. Competenza matematica e competenze di base in sc ienza e tecnologia

4. Competenze digitali

5. Consapevolezza culturale e critica

6. Espressione culturale

7. Imparare a imparare

8. Consapevolezza personale e spirito di iniziativa

9. Competenze sociali e civiche.

Esistono diversi modelli di dispositivo per la verifica e

valutazione delle competenze:

� il portfolio

� le rubriche di valutazione

� il bilancio di competenze

� il modello intuitivo

� l’analisi fattoriale

Il modello fattoriale si propone di muoversi in direzione di

una maggiore trasparenza, completezza e dell’obiettività.

Il dispositivo prende nome dal richiamo a concetti che

trovano la loro collocazione nell’ambito della ricerca

statistica.

Per noi l'analisi fattoriale consisterà semplicemente in

questo:

A) scomporre un FENOMENO di apprendimento

complesso (la competenza), nei fattori che su di esso

incidono;

B) articolare i fattori in un set di variabili ad essi correlate.

FORMULA DELLA COMPETENZA

FENOMENO

(COMPETENZA) →

5 FATTORI

Essere competente

in qualcosa [f]

(p) -> persona

c -> conoscenze

a -> abilità

cu -> compito unitario

(s) -> situazione

f (p)

C = …… Cu (S) c , a

Saper essere fare e agire personale

Compito unitario

Situazione

conoscenze abilità

Ciascuno dei 5 fattori si articola in variabili che vanno

esplicitate:

per esempio il fattore compito unitario si scompone nelle variabili :

• Assunzione del compito

• Svolgimento del compito

• Prodotto/risultato

ad ogni variabile si attribuisce un VALORE:

numerico (da 1 a 4) o nominale

alla variabile ASSUNZIONE DEL COMPITO può essere

attribuito uno dei seguenti VALORI:

rifiuto/abbandono/accettazione/completamento

ANALISI DETTAGLIATA DEI FATTORI:

FATTORE PERSONA

E’ di tutta evidenza che l’insieme delle caratteristiche,

attitudini e predisposizioni personali, costituiscono un

fattore molto importante nel determinare l’“essere

competente in qualcosa”:

es.: la discriminazione dei suoni è basilare per la

competenza musicale; la forza fisica per la competenza

sportiva, ecc.

Dato che il fattore persona è molto complesso, occorre

procedere ad una sua scomposizione in aree della

persona:

• fisico/motoria,

• conativa,

• affettiva,

• cognitiva,

• comunicativa,

• socio/relazionale,

• caratteriale

ecc.

FATTORE CULTURA:

Dato che l’essere competente non è un fenomeno innato o

naturale, si comprende anche l’importanza del fattore

background culturale (fattore cultura) fatto di conoscenze

e abilità:

es.: per parlare è necessario possedere un background

linguistico;

per recitare è necessario possedere un background

teatrale, ecc.

Anche il fattore culturale è molto ampio e articolato,

pertanto anche qui è necessario articolare il sapere in aree

del sapere:

• linguistico,

• storico,

• matematico,

• artistico,

ecc.

FATTORE COMPITO

Un compito unitario può essere definito come un impegno

organico, sensato e reale o una sfida che il mondo pone al

soggetto, che deve affrontarla entrando in relazione col

mondo.

Es.: scalare una vetta; scrivere una lettera ai genitori;

tenere una relazione davanti ad un pubblico, ecc.

FATTORE SITUAZIONE

Ogni compito ha una sua particolare struttura, nel senso

che richiede determinate azioni tipiche per essere risolto:

es.: guidare un auto richiede una serie di azioni tipiche;

così eseguire un brano musicale o nuotare.

Per situazione si intendono le condizioni particolari in cui

un compito si presenta:

es.: veleggiare nella bonaccia, oppure in condizioni

ottimali, oppure nella tempesta sono cose diverse;

cantare una canzone da sola in camera e cantarla davanti a

un pubblico sono due situazioni diverse.

E’ necessario analizzare e valutare le caratteristiche

oggettive di un compito e di una situazione, per deciderne

la proponibilità ad una certa classe o gruppo di alunni;

Tuttavia, la verifica e la valutazione dell’essere competente

vertono anche sul modo di relazionarsi al compito, da

parte di un alunno.

Fattore Set variabili Valori

• Compito

(Cu)

- assunzione:

- svolgimento:

- prodotto/risultato

Rifiuto/ abbandono/ accettazione

/completamento Frammentario / superficiale / ordinato / rigoroso Scadente / sufficiente / articolato / ottimo

Fattore Set variabili Valori

• Situazione

(s)

- adattamento

- controllo

insufficiente / sufficiente /

buono / ottimo

insufficiente / sufficiente /

buono / ottimo

Con il fattore “compito” e “situazione” ci spostiamo dal versante soggettivo (della persona e cultura) al versante oggettivo(della realtà); dal versante delle risorse al versante della sfida.

PERSONA/CULTURA� FATTORE RISORSE quindi SOGGETTIVE

COMPITO/SITUAZIONE� FATTORE della REALTA’ OGGETTIVO

Abbiamo lavorato per predisporre gli strumenti basilari

necessari per valutare le competenze:

- matrice di valutazione fattoriale (ovvero contenente i

fattori cultura e persona)

- griglia per la registrazione e la documentazione dei dati

Per ottenere una matrice di valutazione fattoriale è

necessario:

a) scegliere il filone di competenza

b) scegliere i compiti unitari (i traguardi delle indicazioni

nazionali sono miniere di compiti)

c) decidere il set di variabili per i fattori persona e cultura

d)selezionare quali variabili interessano ogni compito

unitario

e) predisporli in tabella.

a) - Scegliere il filone da analizzare

FILONE 1

Tappa: termine scuola primaria

Comunicazione nella madrelingua o lingua di istruzione.

1. PROFILO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

Ha una padronanza della lingua italiana tale da

consentirgli di comprendere enunciati, di raccontare le

proprie esperienze e di adottare un registro linguistico

appropriato alle diverse situazioni.

2. TRAGUARDI

L’allievo partecipa a scambi comunicativi (conversazione, discussione di classe o di gruppo) con compagni e insegnanti rispettando il turno e formulando messaggi chiari e pertinenti, in un registro il più possibile adeguato alla situazione.

Ascolta e comprende testi orali "diretti" o "trasmessi" dai media cogliendone il senso, le informazioni principali e lo scopo.

Legge e comprende testi di vario tipo, continui e non continui, ne individua il senso globale e le informazioni principali, utilizzando strategie di lettura adeguate agli

scopi. Utilizza abilità funzionali allo studio: individua nei testi

scritti informazioni utili per l’apprendimento di un argomento dato e le mette in relazione; le sintetizza, in funzione anche dell’esposizione orale; acquisisce un primo nucleo di terminologia specifica.

Legge testi di vario genere facenti parte della letteratura per l’infanzia, sia a voce alta sia in lettura silenziosa e autonoma e formula su di essi giudizi personali.

Scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e coerenti, legati all’esperienza e alle diverse occasioni di scrittura che la scuola offre; rielabora testi parafrasandoli, completandoli, trasformandoli.

Capisce e utilizza nell’uso orale e scritto i vocaboli fondamentali e quelli di alto uso; capisce e utilizza i più frequenti termini specifici legati alle discipline di studio.

Riflette sui testi propri e altrui per cogliere regolarità morfosintattiche e caratteristiche del lessico; riconosce che le diverse scelte linguistiche sono correlate alla varietà di situazioni comunicative.

È consapevole che nella comunicazione sono usate varietà diverse di lingua e lingue differenti (plurilinguismo).

Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice, alle parti del discorso (o categorie lessicali) e ai principali connettivi.

b) Individuare i compiti unitari

TIPOLOGIA DI COMPITI e SET OSSERVATIVI

• dialogare in modo opportuno e pertinente nelle

diverse situazioni (con pari nei momenti di svago

o di lavoro, con adulti, ecc…)

• ascoltare e comprendere senso, informazioni

principali e scopo di testi orali

• leggere e comprendere il senso globale e le

informazioni principali di testi di vario tipo

• ricavare informazioni da testi di studio, metterle

in relazione e sintetizzarle in funzione

dell’esposizione orale

• ecc.

c) decidere il set di variabili per i fattori persona ….

MATRICE VALUTAZIONE

(DI FILONE)

Dialogare in modo

opportuno nelle diverse situazione

(con pari, con adulti, ecc)

Ascoltare, analizzare

interpretare testi orali di vario genere

Esporre verbalmente argomenti di

studio

Comporre tipi di testo

narrativo, descrittivo, espositivo, regolativo..

Cu.1 Cu.2 Cu.3 Cu.4 [(p)] Fattore persona Area conativa (agire)

assunzione del compito completamento

tattica / strategia impegno

… Area emotivo - affettiva

motivazione interesse

attenzione sensibilità

… Area socio relazionale

empatia collaborazione

… e cultura

MATRICE VALUTAZIONE

(DI FILONE)

Dialogare in modo

opportuno nelle diverse situazione (

con pari, con adulti, ecc)

Ascoltare, analizzare

interpretare testi orali di vario genere

Esporre verbalmente argomenti di

studio e ricerca

Comporre tipi di testo narrativo,

descrittivo, espositivo, regolativo

Cu.1 Cu.2 Cu.3 Cu.4 [c]) Fattore "conoscenze" Padronanza [c]

lessico / vocabolario grammatica /sintassi

tipologie testuali varietà linguistiche tecniche specifiche

[a]) Fattore "abilità" Utilizzo [a]

tecniche specifiche lessico / vocabolario grammatica /sintassi

tipologie testuali varietà linguistiche

d)selezionare quali variabili interessano ogni compito

unitario

MATRICE VALUTAZIONE

(DI FILONE)

Dialogare in modo

opportuno nelle diverse situazione (con pari, con adulti,

ecc)

Ascoltare, analizzare interpretare testi orali di vario genere

Esporre verbalmente argomenti di

studio e ricerca

Cu.1 Cu.2 Cu.3 [c]) Fattore "conoscenze" Padronanza [c]

lessico / vocabolario x x x grammatica /sintassi x - x

tipologie testuali x x - varietà linguistiche x x x tecniche specifiche x x -

[a]) Fattore "abilità" Utilizzo [a]

tecniche specifiche x - x lessico / vocabolario x - x grammatica /sintassi x x x

tipologie testuali x x x varietà linguistiche x x x

e) predisporli in tabella.

GRIGLIA DI VALUTAZIONE: COMPITO (ESEMPIO)

COMPITO UNITARIO: Dialogare in modo opportuno e pertinente nelle diverse situazioni.

Difficoltà Natura

Modalità

□Complesso □ Semplice

□Cognitivo □ Pratico □ Estetico

□Individuale □Di coppia □ Di gruppo

FATTORI VARIABILI VALORI numerici (1,2,3,4) e nominali 1 2 3 4

COMPITO

Assunzione rifiuto abbandono accettazione completamento

Svolgimento superficiale accettabile ordinato rigoroso

Prodotto/risultato scadente sufficiente articolato ottimo

Adattamento Insufficiente sufficiente buono ottimo

Controllo Insufficiente sufficiente buono ottimo

PERSONA

Area conativa Motivazione

Impegno Precisione

scarsa sufficiente buono ottimo

scarso discontinuo buono ottimo

scarsa sufficiente discreta solida

Area emotivo-affettiva

Disponibilità nel rapporto con gli altri

Empatia Accettazione delle

regole

Scarsa

parziale buona completa

scarsa parziale buona completa

scarsa parziale buona completa

Area cognitiva

Attenzione

scarsa discontinua buona ottima

Comprensione difficoltosa accettabile buona completa

Strategia inadeguata parziale discreta efficace

Autonomia Limitata Parziale Buona Completa

CONOSCENZE

Lessico/vocabolario Grammatica/sintassi

Tipologie testuali Varietà linguistiche Tecniche specifiche

Insufficiente sufficiente buono ottimo Insufficiente sufficiente buono ottimo Insufficiente sufficiente buono ottimo Insufficiente sufficiente buono ottimo Insufficiente sufficiente buono ottimo

ABILITÁ Tecniche specifiche Lessico/vocabolario ??

SCALA DEI LIVELLI

Ai fini del trattamento numerico dei dati raccolti, noi

stabiliamo la seguente corrispondenza:

1= A) Avanzato (le risorse sopravanzano il compito e la

situazione)

2= B) Intermedio (le risorse sono pari al compito e alla

situazione)

3= C) Base (le risorse sono di poco inferiori al compito e

alla situazione)

4= D) Iniziale (le risorse sono sostanzialmente inferiori a

compito e situazione)