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209. Allegato B ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO INDICE ATTI DI INDIRIZZO: Mozioni: Molinari ...................................... 1-00226 7565 Gelmini ....................................... 1-00227 7568 Marrocco .................................... 1-00228 7572 Risoluzioni in Commissione: III Commissione: Cappellacci ................................. 7-00282 7575 XIII Commissione: Spena .......................................... 7-00280 7577 Cenni ........................................... 7-00281 7580 ATTI DI CONTROLLO: Presidenza del Consiglio dei ministri. Interpellanze urgenti (ex articolo 138-bis del regolamento): Cannizzaro ................................. 2-00458 7583 D’Ippolito .................................... 2-00461 7585 Interpellanza: Mollicone .................................... 2-00460 7586 Interrogazione a risposta orale: Savino Sandra ........................... 3-00876 7587 Interrogazione a risposta in Commissione: Morani ........................................ 5-02525 7588 Affari esteri e cooperazione internazionale. Interrogazione a risposta scritta: Formentini ................................. 4-03339 7589 Ambiente e tutela del territorio e del mare. Interrogazioni a risposta scritta: Bordo .......................................... 4-03333 7590 Muroni ........................................ 4-03336 7591 Difesa. Interrogazione a risposta in Commissione: Foti .............................................. 5-02515 7591 Economia e finanze. Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento): Cattaneo ..................................... 2-00462 7592 Giustizia. Interrogazione a risposta scritta: Raciti .......................................... 4-03338 7594 Infrastrutture e trasporti. Interrogazioni a risposta immediata: Paita ............................................ 3-00878 7595 Atti Parlamentari 7563 Camera dei Deputati XVIII LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019 N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza. PAG. PAG.

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209. Allegato B

ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO

I N D I C E

ATTI DI INDIRIZZO:

Mozioni:

Molinari ...................................... 1-00226 7565

Gelmini ....................................... 1-00227 7568

Marrocco .................................... 1-00228 7572

Risoluzioni in Commissione:

III Commissione:

Cappellacci ................................. 7-00282 7575

XIII Commissione:

Spena .......................................... 7-00280 7577

Cenni ........................................... 7-00281 7580

ATTI DI CONTROLLO:

Presidenza del Consiglio dei ministri.

Interpellanze urgenti

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Cannizzaro ................................. 2-00458 7583

D’Ippolito .................................... 2-00461 7585

Interpellanza:

Mollicone .................................... 2-00460 7586

Interrogazione a risposta orale:

Savino Sandra ........................... 3-00876 7587

Interrogazione a risposta in Commissione:

Morani ........................................ 5-02525 7588

Affari esteri e cooperazione internazionale.

Interrogazione a risposta scritta:

Formentini ................................. 4-03339 7589

Ambiente e tutela del territorio e del mare.

Interrogazioni a risposta scritta:

Bordo .......................................... 4-03333 7590

Muroni ........................................ 4-03336 7591

Difesa.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Foti .............................................. 5-02515 7591

Economia e finanze.

Interpellanza urgente

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Cattaneo ..................................... 2-00462 7592

Giustizia.

Interrogazione a risposta scritta:

Raciti .......................................... 4-03338 7594

Infrastrutture e trasporti.

Interrogazioni a risposta immediata:

Paita ............................................ 3-00878 7595

Atti Parlamentari — 7563 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

PAG.PAG.

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Lollobrigida ................................ 3-00879 7596

Tondo .......................................... 3-00880 7596

Interno.

Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:

I Commissione:

Calabria ...................................... 5-02521 7597

Fiano ........................................... 5-02522 7597

Macina ........................................ 5-02523 7598

Prisco .......................................... 5-02524 7598

Interrogazione a risposta scritta:

Caretta ........................................ 4-03332 7599

Lavoro e politiche sociali.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Mugnai ........................................ 5-02516 7600

Interrogazioni a risposta scritta:

Muroni ........................................ 4-03335 7601

Tiramani ..................................... 4-03340 7602

Politiche agricole alimentari, forestali e turismo.

Interpellanza urgente

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Del Sesto .................................... 2-00459 7603

Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:

XIII Commissione:

Cenni ........................................... 5-02517 7604

Pignatone .................................... 5-02518 7605

Viviani ......................................... 5-02519 7605

Nevi ............................................. 5-02520 7606

Interrogazione a risposta scritta:

Muroni ........................................ 4-03334 7607

Salute.

Interpellanza urgente

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Ianaro ......................................... 2-00463 7608

Interrogazioni a risposta scritta:

Giannone .................................... 4-03331 7609

Scalfarotto .................................. 4-03337 7610

Sud.

Interrogazioni a risposta immediata:

Molinari ...................................... 3-00881 7611

Rizzone ....................................... 3-00882 7612

Vietina ......................................... 3-00883 7612

Sviluppo economico.

Interrogazione a risposta immediata:

Fassina ........................................ 3-00877 7613

Apposizione di una firma ad unainterpellanza ............................................. 7614

Apposizione di una firma ad unainterrogazione ........................................... 7614

Ritiro di documenti del sindacato ispettivo . 7614

Atti Parlamentari — 7564 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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ATTI DI INDIRIZZO

Mozioni:

La Camera,

premesso che:

le moderne periferie urbane sonodefinibili come una condizione trasversaleche riguarda l’espansione fisica delle città,particolarmente pronunciata negli ultimidue decenni, e che comprende tutte quellezone più densamente popolate, dove sonoriscontrabili fenomeni di degrado, di mar-ginalità, di disagio sociale, di insicurezza edi povertà;

ogni iniziativa avente l’obiettivo dielevare le condizioni delle periferie deveincludere tipologie di azioni diverse atti-nenti alla riqualificazione territoriale, allepolitiche abitative, alle politiche sociali eper la sicurezza;

una delle strategie di fondo dellepolitiche urbane è la rigenerazione urbana,ovvero l’insieme di programmi articolatiche favoriscano interventi in aree già esi-stenti al fine di rendere vivibile e sosteni-bile lo spazio urbano, di rispondere alladomanda abitativa e di servizi, di incre-mentare l’occupazione e migliorare la strut-tura produttiva metropolitana, nonché diaccrescere la percezione di fiducia e sicu-rezza della popolazione che risiede nellemedesime aree periferiche;

a tale riguardo, con particolare ri-ferimento al verde pubblico urbano, la re-stituzione di parchi e aree verdi alle peri-ferie che presentano una elevata densitàedilizia, consente di ridurre fenomeni diinquinamento e congestione, migliorandola qualità sociale e ambientale del contestourbano;

in Europa, le linee di azione incorso nelle principali città metropolitane sisviluppano su indirizzi comuni che fannoriferimento alle strategie di Agenda urbanaeuropea 2030, attraverso programmi e fi-nanziamenti nazionali ed europei all’in-terno dei quali è possibile distinguere l’or-

mai strettissima relazione tra politiche ur-bane in senso generale e politiche per lariqualificazione delle periferie;

in Italia, dove gli squilibri territo-riali tra diverse aree del Paese e tra diversearee urbane del Nord, del Centro e del Sudsono caratterizzanti e si sommano a vec-chie e nuove contraddizioni dello sviluppourbano, è ancora più evidente la necessitàdi porre in essere strategie trasversali checoinvolgano i diversi livelli di governo;

la legge di stabilità per il 2015 (legge23 dicembre 2014, n. 190), all’articolo 1,comma 431, ha istituito il piano nazionaleper la riqualificazione sociale e culturaledelle aree urbane degradate;

il piano promuove progetti di riqua-lificazione costituiti da un insieme coordi-nato di interventi diretti alla riduzione difenomeni di marginalizzazione e degradosociale, nonché al miglioramento della qua-lità del decoro urbano e del tessuto socialeed ambientale;

le risorse originariamente disponi-bili per il finanziamento dei progetti sele-zionati ammontanti a 200 milioni di euro eallocate nel « Fondo per l’attuazione delpiano nazionale per la riqualificazione so-ciale e culturale delle aree urbane degra-date » presso la Presidenza del Consigliodei ministri, sono state prima ridotte e poinuovamente integrate con successivi prov-vedimenti (delibera Cipe n. 73 del 7 agosto2017 e decreto del Presidente del Consigliodei ministri 7 dicembre 2017), nonché inattuazione della legge di bilancio per il2018 (legge 27 dicembre 2017, n. 205);

a seguito di procedura di selezioneindetta con apposito bando, con decreto delPresidente del Consiglio dei ministri 6 giu-gno 2017, è stata approvata la graduatoriadei progetti ammessi, per un numero paria 451, e sono stati inseriti nel piano, nel-l’ordine di punteggio decrescente e tenutoconto delle risorse disponibili, i progetti dalnumero 1 al numero 46 della graduatoria;

il citato decreto del Presidente delConsiglio dei ministri 6 giugno 2017 pre-vede lo scorrimento della graduatoria e la

Atti Parlamentari — 7565 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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sua apertura per un periodo di tre annidalla data di approvazione, pertanto, risul-terebbero finanziabili, grazie alle ulterioririsorse assegnate, ulteriori progetti secondol’ordine della graduatoria;

il « Programma straordinario di in-tervento per la riqualificazione urbana e lasicurezza delle periferie delle città metro-politane e dei comuni capoluogo di provin-cia » è stato istituito con l’articolo 1, commida 974 a 978, della legge di bilancio per il2016 (legge 28 dicembre 2015, n. 208) e daultimo oggetto di disciplina contenuta nellalegge di bilancio per il 2019;

il programma ha consentito alle cittàe ai comuni capoluogo di provincia di pre-sentare progetti finalizzati:

alla realizzazione di interventi ur-genti per la rigenerazione delle aree urbanedegradate attraverso la promozione di pro-getti di miglioramento della qualità deldecoro urbano, di manutenzione, riuso erifunzionalizzazione delle aree pubbliche edelle strutture edilizie esistenti, rivolti al-l’accrescimento della sicurezza territorialee della capacità di resilienza urbana;

al potenziamento delle presta-zioni urbane anche con riferimento allamobilità sostenibile;

allo sviluppo di pratiche, comequelle del terzo settore e del servizio civile,per l’inclusione sociale e per la realizza-zione di nuovi modelli di welfare metropo-litano, anche con riferimento all’adegua-mento delle infrastrutture destinate ai ser-vizi sociali e culturali, educativi e didattici,nonché alle attività culturali ed educativepromosse da soggetti pubblici e privati;

nel programma sono stati inclusi120 progetti, presentati da altrettanti enti eapprovati con il decreto del Presidente delConsiglio dei ministri del 6 dicembre 2016a seguito della partecipazione di tali enti albando di gara, per un finanziamento pari a2.061,3 milioni di euro, di cui 501,9 milionirelativi ai primi 24 progetti della gradua-toria e 1 miliardo e 559,4 milioni, necessariper la realizzazione degli altri 96 progetti;

le risorse economiche per i primi 24progetti erano state già stanziate nella legge

di bilancio per il 2016, mentre le altrerisorse finanziarie sono state stanziate conl’articolo 1, commi 140 e 141 della legge dibilancio per il 2017, per effetto dei qualisono intervenute 2 delibere del Cipe nel2017, a valere sul fondo sviluppo e coesionedella programmazione 2014-2020 e il de-creto del Presidente del Consiglio dei mi-nistri del 29 maggio 2017 a valere sulFondo per il finanziamento degli investi-menti e lo sviluppo infrastrutturale delPaese;

nel 2018 è intervenuto l’articolo 13del decreto-legge 25 luglio 2018, n. 91, con-vertito, con modificazioni, dalla legge 21settembre 2017, n. 108, cosiddetto « Mille-proroghe ». Tale norma ha tra l’altro dif-ferito al 2020 l’efficacia delle convenzioniconcluse con i 96 comuni. Successiva-mente, in Conferenza unificata, è stato san-cito accordo il 18 ottobre 2018 a cui è statodato seguito con l’approvazione della legge30 dicembre 2018, n. 145 (legge di bilancio2019); quest’ultima, all’articolo 1, commida 913 a 916, ha introdotto elementi dimaggiore rigore nell’attuazione del pro-gramma, stabilendo che:

le convenzioni dei 96 enti succes-sivi ai primi 24, dopo il differimento al2020 della efficacia in base al decreto-legge« milleproroghe », producono effetti nel corsodell’anno 2019 con riguardo al rimborsodelle spese sostenute e certificate dagli entibeneficiari in base al cronoprogramma; èstato introdotto il requisito della necessariarendicontazione delle spese sostenute perl’attribuzione del finanziamento;

le risorse finanziarie derivanti dalleeventuali economie di gestione o comunquerealizzate in fase di appalto, o in corsod’opera, nonché quelle costituite dagli even-tuali ulteriori residui relativi ai finanzia-menti assegnati per la realizzazione deiprogetti inseriti nel Programma rimangonoacquisite ai Fondi a tale scopo istituiti peressere destinate, nel rispetto dei vincoli difinanza pubblica, al finanziamento di spesedi investimento dei comuni e delle cittàmetropolitane;

la Presidenza del Consiglio dei mi-nistri, nel corso di quest’anno, ha proce-

Atti Parlamentari — 7566 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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duto al conseguente adeguamento delle con-venzioni dei 96 enti;

il decreto-legge cosiddetto « sicu-rezza » n. 113 del 2018 ha disposto, al finedi contenere i diversi fenomeni di degradourbano e di garantire maggiore sicurezzanelle aree urbane, attraverso la sottoscri-zione di accordi tra prefetto ed organizza-zioni maggiormente rappresentativi dei pub-blici esercenti per prevenire illegalità opericoli per l’ordine e la sicurezza pubblici,la creazione del fondo per la sicurezzaurbana, con una dotazione di 2 milioni dieuro per il 2018 e di 5 milioni per ciascunanno 2019 e 2020, destinato a concorrere alfinanziamento di iniziative urgenti da partedei comuni in materia di sicurezza urbana,nonché l’aumento delle risorse per l’instal-lazione di sistemi di videosorveglianza daparte dei comuni;

una delle linee principali di azionecontro il degrado sociale è senz’altro darinvenirsi nel contrasto alle disuguaglianzenelle periferie che passa attraverso il ruoloche possono rivestire lo sport e la scuola, inmodo da attivare un percorso virtuoso che« agganci » i giovani e ne riduca, fino adimpedirle, le deviazioni verso la criminalitàe la violenza;

« sport e periferie » è il fondo isti-tuito nel 2015 dal Governo pro tempore cheindividua come finalità il potenziamentodella pratica sportiva, attraverso il finan-ziamento: a) della ricognizione di impiantisportivi esistenti sul territorio nazionale; b)della realizzazione e della rigenerazione diimpianti sportivi destinati all’attività ago-nistica nazionale e localizzati nelle areesvantaggiate del Paese e nelle periferie ur-bane; c) della diffusione di attrezzaturesportive nelle stesse aree; d) del completa-mento e dell’adeguamento di impianti spor-tivi esistenti, destinati all’attività agonisticanazionale e internazionale;

a ottobre 2018 la Presidenza delConsiglio dei ministri ha approvato il se-condo piano pluriennale degli interventi,predisposto dal Coni sulla base di un’inda-gine condotta su tutto il territorio nazio-nale, per un valore complessivo di 100

milioni di euro con il quale saranno finan-ziati 452 interventi localizzati nelle areesvantaggiate del Paese e nelle periferie ur-bane;

nel novembre 2018, ha inoltre pub-blicato il bando per la selezione di inter-venti da finanziare nell’ambito di sport eperiferie per un valore complessivo di euro72.055.094 milioni, con il quale sarannofinanziati 245 interventi;

nel mese di aprile 2019, il Ministroper il sud ha stanziato 21 milioni di euro –a valere sulle risorse del Fondo per losviluppo e la coesione, area tematica « Oc-cupazione, inclusione sociale e lotta allapovertà, istruzione e formazione » – per un« Piano straordinario asili nido », destinatoalle 7 città metropolitane del Sud e fina-lizzato alla costruzione di nuovi asili; gliasili nido sono uno di quei casi che mag-giormente evidenzia la distanza che separail Sud dal Centro-Nord: nel Mezzogiornosolo la Sardegna si avvicina al traguardofissato dall’Europa di garantire asili nidoper almeno il 33 per cento dei bambinisotto i 3 anni, tutte le altre regioni sono benlontane;

la scuola è da intendersi quale polodi aggregazione per la comunità sociale chesi estende nel quartiere di riferimento, alfine di puntare al ridimensionamento deifenomeni di abbandono, rappresentandoallo stesso tempo un luogo di utilità socialeal servizio della comunità, in grado di fa-vorire l’integrazione dei gruppi più deboli ela promozione dell’economia sociale. Talescopo può essere raggiunto, inoltre, attra-verso l’importante contributo dei gruppigià attivi sul territorio, come enti pubblici,soggetti del terzo settore e privati,

impegna il Governo:

1) a promuovere ulteriormente la realiz-zazione di politiche integrate per lasicurezza urbana, i cosiddetti patti perla sicurezza, in cui tutti i soggetti isti-tuzionali coinvolti (comuni, province,città metropolitane, regioni, anche astatuto speciale in conformità con glistatuti, e Stato) concorrono alla realiz-

Atti Parlamentari — 7567 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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zazione di tale politica, ciascuno nel-l’ambito delle rispettive competenze esulla base di specifici accordi regolatidalla legge;

2) a proseguire nell’attuazione del pro-gramma straordinario di intervento perla riqualificazione urbana e la sicu-rezza delle periferie delle città metro-politane e dei comuni capoluogo diprovincia, curando la verifica dell’at-tuazione del medesimo programma eassicurando, come da disposizioni dilegge, la tempestiva riassegnazione dellerisorse finanziarie derivanti dalle even-tuali economie realizzate, per il finan-ziamento di spese di investimento deicomuni e delle città metropolitane;

3) a promuovere interventi finalizzati allosviluppo del verde pubblico come par-chi, giardini e aree boschive, garan-tendo la loro manutenzione, contestual-mente monitorando l’applicazione delledisposizioni della legge 29 gennaio 1992,n. 113, della legge 14 gennaio 2013,n. 10, nonché di tutte le vigenti dispo-sizioni di legge con finalità di incre-mento del verde pubblico e privato;

4) a proseguire nell’attuazione del pianonazionale per la riqualificazione so-ciale e culturale delle aree urbanedegradate.

(1-00226) « Molinari, D’Uva ».

La Camera,

premesso che:

all’interno di uno spazio urbano, leperiferie, che comprendono aree della cittàpiù o meno densamente popolate, rappre-sentano la situazione urbanistica e socialepiù complessa e talvolta di maggiore criti-cità;

oggigiorno le periferie urbane nonsono più definibili come luoghi circoscrittiai margini delle aree centrali, ma rappre-sentano a tutti gli effetti una espansionefisica della stessa città, particolarmente pro-nunciata negli ultimi due decenni, dovesotto gli occhi di tutti sono riscontrabili

fenomeni di degrado, di marginalità, didisagio sociale, di insicurezza e di povertà;

in tutte le grandi città italiane lescelte architettoniche di pianificazione delleperiferie compiute tra gli anni ’70 e ’80 peraffrontare l’emergenza abitativa hanno ac-centuato le problematiche dovute alla fra-gilità economiche e sociali che si caratte-rizzano per la presenza di clandestini e perla diffusione di occupazioni abusive e dieconomia illecita;

l’edificazione residenziale, spessopriva dei necessari servizi, è la componenteprincipale delle periferie che ha reso par-ticolarmente dinamico il mercato immobi-liare residenziale, senza però garantire lapresenza di funzioni multiple (innanzituttoi servizi di quartiere) e di quella varietàsociale indispensabile per creare equili-brate comunità urbane;

la monofunzione residenziale co-stringe gran parte dei residenti a un pen-dolarismo lavorativo non sempre suppor-tato da adeguate infrastrutture per la mo-bilità e l’insediamento periferico non ade-guatamente presidiato con servizi pubblicifunzionali o istituzionali ha lasciato peri-colosi vuoti soggetti al degrado ambientale,all’insediamento criminale, all’abusivismo eai ricorrenti fenomeni di illegalità;

le periferie rappresentano, dunque,l’effettiva natura delle grandi città, soggettea fenomeni dirompenti come la longevità,la crisi del ceto medio urbano, il multicul-turalismo, il disagio giovanile oltre, natu-ralmente, agli impatti negativi conseguential lungo periodo recessivo che ha determi-nato un notevole impoverimento soprat-tutto dei ceti a medio e basso reddito;

le periferie pur essendo caratteriz-zate da forti problemi di degrado ed insi-curezza, allo stesso tempo, sono i luoghidove vive e lavora gran parte degli abitantidel nostro Paese: secondo le valutazioniEurostat riguardanti i livelli di urbanizza-zione delle aree vaste, l’83 per cento deicittadini metropolitani vive in periferia doveè comunque presente una parte importantedell’apparato produttivo e persino circa il15 per cento delle attrazioni culturali. Nei

Atti Parlamentari — 7568 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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territori densamente urbanizzati del nostroPaese, infatti, vivono, al di fuori dei centristorici e delle aree centrali oltre 17,4 mi-lioni di residenti;

le più recenti ricerche sull’evolu-zione delle città europee dimostrano che èin atto una nuova stagione di espansionedemografica, tanto che, l’Onu calcola chein un orizzonte molto ravvicinato (2025) lapopolazione mondiale residente nelle cittàaumenterà di 65 milioni di abitanti e che,entro il 2030, il 96 per cento della popo-lazione delle città europee con oltre 300mila abitanti crescerà demograficamente;

il dato appena riportato rafforza laconvinzione che il tema delle « periferie »tenda a coincidere sempre più con una« questione urbana » complessiva e accre-sce la necessità di adottare azioni e stra-tegie a medio e lungo termine, oltre amisure immediate, per pianificare strategi-camente lo sviluppo urbano nella direzionedella qualità, della crescita, della coesionesociale e della sostenibilità;

a caratterizzare le periferie dellegrandi città italiane è la presenza di fami-glie disagiate e vulnerabili, di giovani ge-nerazioni fuori dai circuiti attivi e occupa-zionali: secondo dati Istat, il 33,8 per centodei residenti nei capoluoghi metropolitanivive in quartieri dove c’è una significativapresenza di famiglie con potenziale altodisagio economico. L’incidenza di tali fa-miglie è variabile fra l’1-3 per cento nelNord, fino al 4-14 per cento nel Mezzo-giorno con punte massime a Napoli, Pa-lermo e Catania;

il disagio nelle periferie è riscontra-bile, soprattutto, nell’accesso al mercatodel lavoro che vede forti differenze fra ivari quartieri metropolitani, anche in si-tuazioni tipiche del Centro-nord del Paesedove comunque i tassi di occupazione sonopiù elevati;

nello specifico, in più di un terzodei territori metropolitani è elevata l’inci-denza di giovani fra 15 e 29 anni fuori dalmercato del lavoro e fuori dalla formazione(i Neet) con quote più rilevanti nel Centro-Nord che si attestano fra 10-12 per cento,

mentre nelle grandi città meridionali ilrange varia fra 15 e 25 per cento. Situa-zione analoga si rileva esaminando la di-stribuzione territoriale del tasso di disoc-cupazione: il 41,2 per cento della popola-zione metropolitana vive nelle aree perife-riche dove la disoccupazione è più alta;

oltre al disagio sociale e abitativo,l’intervento nelle periferie attiene anchealla sicurezza e al decoro degli edifici.Secondo Casa Italia, e sulla base dei datidell’Istat, il patrimonio edilizio in condi-zioni mediocri o pessime costituisce unaquota significativa di quello esistente nellecittà italiane (si passa dal 40 per cento diNapoli e 39,9 per cento di Reggio Calabria,al 35,3 per cento di Messina, al 34,8 percento di Catania, al 26,6 per cento di Pa-lermo, fra il 10 e il 20 per cento in cittàcome Cagliari, Bari, Genova, Firenze, Ve-nezia e Roma e di poco inferiore al 10 percento a Milano e Bologna);

la condizione delle periferie desta,altresì, particolare allarme sociale perquanto attiene alla sicurezza, all’ordine pub-blico e all’integrazione della popolazionestraniera. Nelle aree periferiche, infatti,sono riscontrabili diversi fenomeni di ille-galità, a partire dall’insediamento di clandella criminalità organizzata sino ad arri-vare all’occupazione di immobili – di persé atto penalmente rilevante – che rendeincerto il controllo del territorio in quantopuò servire da copertura ad attività crimi-nali come lo spaccio di stupefacenti o laricettazione;

a ciò si aggiungono elementi di pe-ricolosità generati da comportamenti a fortiimpatti negativi sull’ambiente, che vannodalla realizzazione di edifici abusivi, allediscariche e ai roghi di materiali tossicifino allo smaltimento illegale di rifiuti. Leperiferie rischiano inoltre di alimentare ilconflitto sociale tra ceti deboli, fra italianiimpoveriti e migranti senza certa colloca-zione;

gli insediamenti Rom, che sono dif-fusi soprattutto (si tratta di alcune decinein ogni città) a Roma, Milano, Napoli eTorino a ridosso di zone periferiche già

Atti Parlamentari — 7569 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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segnate da forti criticità generano un climasociale esplosivo, tanto che, da alcuni annil’attività principale che si svolge nei campiè il traffico e lo smaltimento illecito deirifiuti, che avviene attraverso « roghi » tos-sici che creano gravissimo pregiudizio allasalute della popolazione residente nelle areelimitrofe;

particolare rilievo ha il ruolo dellascuola nelle periferie, non ancora piena-mente inclusiva a causa degli elevati tassi didispersione e abbandono con servizi edu-cativi per l’infanzia non equamente distri-buiti territorialmente con evidenti spere-quazioni esistenti nel territorio nazionale;

se nel Nord del Paese, minimarket,negozi etnici, phone center, money transfer,hanno sostituito progressivamente le atti-vità tradizionali in un processo che ha viavia degradato molti quartieri, rendendoliinsicuri nella percezione dei residenti, alSud permangono, invece, situazioni in cui igrandi agglomerati urbani, soprattutto quellilegati alla residenza popolare, sono privi diservizi essenziali e di una vera e propriaeconomia urbana legata ad attività com-merciali e artigianali;

l’assenza di economia vitale, capacedi rendere un quartiere abitato, insiemealla carenza di opportunità di lavoro, co-stituisce un fattore rilevante di degradourbano che non è più riscontrabile soltantonelle periferie ma anche nei grandi agglo-merati urbani, primo tra tutti nella città diRoma Capitale che, soprattutto negli ultimianni, sta registrando un vero e propriotracollo socioeconomico in cui i cittadinisono costretti a vivere sommersi tra i ri-fiuti, ormai fuori controllo anche nel cen-tro, tra erbe infestanti sui marciapiedi,animali di ogni specie e alberi caduti;

alla situazione appena descritta siaggiunge l’incuria che sta travolgendo laCapitale d’Italia con danni ingenti sul mantostradale, stazioni della metropolitana chiuseda mesi e le innumerevoli opere di valoreche sono completamente abbandonate aldegrado;

negli ultimi anni la situazione diforte degrado nelle periferie si è ulterior-

mente aggravata sia a causa della gravecrisi economica che ha aumentato il disa-gio, la sofferenza sociale ed il senso diabbandono ma in particolar modo a causadella mancanza di interventi organici estrategici da parte degli ultimi Governi cheal contrario avrebbero dovuto definire nuovistrumenti di azione per il governo dellearee urbane metropolitane;

si rileva infatti che con il decreto-legge 25 luglio 2018, n. 91, convertito, conmodificazioni, dalla legge 21 settembre 2017,n. 108, è stata differita al 2020 l’efficaciadelle convenzioni dei 96 comuni conclusesulla base di quanto disposto ai sensi delDecreto del Presidente del Consiglio deiministri 29 maggio 2017, nonché della de-libera del Cipe n. 2 del 3 marzo 2017,adottata ai sensi dell’articolo 1, comma141, della legge n. 232 del 2016 perdendofondi importanti per interventi strutturaliin molti quartieri periferici;

solo successivamente in Conferenzaunificata, è stato sancito l’accordo del 18ottobre 2018 a cui è stato dato seguito conl’approvazione della legge 30 dicembre 2018,n. 145 (legge di bilancio 2019) che all’arti-colo 1, commi da 913 a 916, stabilisce chele convenzioni dei 96 comuni successivi aiprimi 24, producono effetti nel corso del-l’anno 2019 relativamente al rimborso dellespese sostenute e certificate dagli enti be-neficiari in base al cronoprogramma, at-traverso l’utilizzo dei residui iscritti sulfondo di sviluppo e coesione e che le eco-nomie realizzate dagli enti territoriali ri-mangono acquisite al bilancio statale peressere destinate al finanziamento di spesedi investimento dei comuni e delle cittàmetropolitane;

a ciò si aggiunge che nella presentelegislatura non è stata confermata l’istitu-zione della « Commissione parlamentare diinchiesta sulle condizioni di sicurezza esullo stato di degrado delle città e delle loroperiferie » che negli scorsi anni ha svoltoun ruolo fondamentale di studio e di mo-nitoraggio delle nostre città avviando unpercorso che sarebbe stato, non solo ne-cessario, ma soprattutto doveroso prose-guire e che invece è stato bruscamenteinterrotto per volere della maggioranza;

Atti Parlamentari — 7570 — Camera dei Deputati

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la relazione della Commissione par-lamentare di inchiesta sulle condizioni disicurezza e sullo stato di degrado delle cittàe delle loro periferie, approvata nella se-duta del 14 dicembre 2017, aveva altresìespresso la necessità di rafforzare gli stru-menti parlamentari e governativi per pro-muovere e gestire le politiche urbane;

nell’immaginario collettivo la peri-feria « tipo » è dunque caratterizzata, inmodo più o meno accentuato, da fenomenidi degrado, di marginalità, di disagio so-ciale, di criminalità, di insicurezza e dipovertà anche se nella realtà dei fatti rap-presenta una situazione ben più complessae articolata, come dimostra la presenza ditante associazioni di cittadini volte a pro-muovere un miglioramento delle condi-zioni di vita in queste aree;

le periferie non possono e non de-vono più essere descritte unicamente comeluoghi di stazionamento dell’immigrazioneirregolare, di campi di rom e di personesenza fissa dimora che si dedicano allacriminalità predatoria, quali furti in abita-zione, furti di autoveicoli e su veicoli insosta, scippi e borseggi o come luoghi dioccupazione abusiva di immobili, pubblicie privati, da parte prevalentemente di stra-nieri e dove sono presenti baracche abusiveoccupate da soggetti di etnia varia chesenza alcuna igiene accumulano e vivonotra i rifiuti;

la riqualificazione di queste areeappare dunque essenziale per migliorare laqualità di vita dei residenti offrendo loroservizi, un efficace controllo da parte delleforze dell’ordine, scuole, aree verdi e pa-lazzi condominiali che non rappresentino,nella loro forma e ampiezza, il segnale piùevidente che si è in un’area di minor be-nessere sociale e di maggior emargina-zione;

il contesto generale di riferimento,sia per l’interpretazione dei fenomeni ditrasformazione delle città e delle periferie,sia per l’individuazione delle migliori con-dotte per gli interventi, non può che ispi-rarsi ai principi dell’Agenda urbana euro-pea sottoscritti anche dal nostro Paese con

il patto di Amsterdam del 30 maggio 2016.In particolare, sono obiettivi generali perl’intervento nelle periferie: la tutela dellaqualità della vita, della salute e della sicu-rezza dei cittadini; l’inclusione sociale, illavoro e la valorizzazione delle compe-tenze; la promozione dell’economia circo-lare e il supporto alla transizione digitale;l’attenzione alle problematiche legate aicambiamenti climatici, alle energie rinno-vabili e alla qualità dell’aria; l’uso sosteni-bile del territorio e il mantenimento dellearee naturali; il sostegno all’accesso allacasa e all’abitare dignitoso e sicuro; losviluppo di reti per la mobilità sostenibile;l’innovazione della pubblica amministra-zione per promuoverne l’efficienza al ser-vizio dei cittadini;

la strategia di fondo, peraltro ormaipraticata in tutta Europa, è quella dellarigenerazione urbana, ovvero di programmicomplessi che privilegiano l’intervento incomprensori già costruiti al fine di renderevivibile e sostenibile lo spazio urbano, disoddisfare la domanda abitativa e di ser-vizi, di accrescere l’occupazione e miglio-rare la struttura produttiva metropolitana,di rassicurare la maggior parte della popo-lazione che risiede proprio nelle aree pe-riferiche;

per intervenire efficacemente sulleperiferie e sulle città non ci si può limitaread azioni frammentarie o episodiche, ma ènecessario mettere in cantiere un grandeprogetto nazionale i cui risvolti non silimitano al miglioramento delle condizionisociali e ambientali, ma possono costituire,come avviene negli altri Paesi europei, an-che un meccanismo di sviluppo economicoe occupazionale sostenibile,

impegna il Governo:

1) a predisporre politiche per la riquali-ficazione delle periferie con un pro-gramma pluriennale di durata quin-quennale, al fine di porre in essereinterventi con continuità di finanzia-menti e obiettivi per la rigenerazioneurbana, il rilancio economico e socialedelle periferie con forme di sostegno e

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incentivo per le attività economichecommerciali e artigianali;

2) a promuovere presso la Conferenza Sta-to-regioni un tavolo tecnico di coordi-namento sull’abusivismo per una de-cisa azione finalizzata allo sgomberodelle occupazioni abusive e per la con-divisione delle buone pratiche, al finedi uniformare le procedure per le oc-cupazioni abusive ed illegali del patri-monio abitativo pubblico e privato;

3) a rafforzare il controllo del territoriotramite un’azione coordinata delle po-lizie locali con i corpi nazionali;

4) a promuovere campagne di sensibiliz-zazione per una diffusione del senso diresponsabilità civica nella denuncia direati e della cultura del bene comune,anche attraverso programmi mirati nellescuole di ogni ordine e grado;

5) a prevedere le opportune iniziative alfine di effettuare un monitoraggio delrischio e delle connessioni che possonoemergere tra il disagio delle aree ur-bane e i fenomeni della radicalizza-zione e dell’adesione al terrorismo dimatrice religiosa fondamentalista daparte dei cittadini europei figli degliimmigrati di prima generazione;

6) a predisporre una task force presso ilMinistero dell’interno, in coordina-mento con le altre amministrazioni com-petenti, per individuare le aree del ter-ritorio nazionale nelle quali ancora per-siste il fenomeno dell’abusivismo edili-zio, al fine di elaborare le misure piùopportune per contrastarlo, avviandopiani di recupero dei territori;

7) ad adottare iniziative per una ricogni-zione dei campi di rom regolari e ir-regolari situati prevalentemente nellearee periferiche delle città metropoli-tane, anche ai fini dell’elaborazione dimisure di contrasto dello smaltimentoillegale di rifiuti mediante l’innesco diroghi e dell’attuazione della Strategianazionale 2012-2020 d’inclusione deiRom, dei Sinti e dei Caminanti in at-tuazione della comunicazione

COM(2011)173 della Commissione eu-ropea, del 5 aprile 2011, approvata dalConsiglio dei ministri il 24 febbraio2012;

8) a favorire un’offerta formativa com-plessiva al fine di elaborare, fatta salval’autonomia scolastica, proposte per ilrafforzamento della formazione e dellafunzione centrale della scuola nel rap-porto con il territorio nonché di mi-gliorare i livelli di istruzione e di con-trastare l’abbandono scolastico;

9) ad avviare iniziative di competenza alfine di potenziare la partecipazione delleForze armate nell’operazione « Stradesicure » per il controllo del territorio;

10) a promuovere ogni iniziativa di com-petenza per sostenere e incentivare larete delle associazioni e del volonta-riato che in campo sociale, ambien-tale, sociale, rappresentano una ri-sorsa fondamentale per il contrasto aldegrado urbano e alla manutenzionedello spazio pubblico;

11) ad adottare le iniziative di compe-tenza per potenziare l’attività di poli-zia locale attraverso l’istituzione delpoliziotto, carabiniere o vigile di quar-tiere nelle città al fine di garantireuna maggiore sicurezza anche nelleperiferie;

12) a promuovere le opportune iniziativevolte ad individuare immediate solu-zioni finalizzate a contrastare il fortedegrado di Roma Capitale e della suaperiferia nonché ad avviare, tempesti-vamente, un’azione istituzionale voltaa scongiurare il perpetrarsi dell’emer-genza rifiuti e il conseguente disagioche sono costretti a subire i cittadinidella Capitale.

(1-00227) « Gelmini, Battilocchio, Calabria,Spena, Marrocco, Occhiuto, Si-sto, Milanato, Ravetto, San-telli, Tartaglione ».

La Camera,

premesso che:

la normativa relativa alle cosiddetteadozioni nazionali, ovvero la legge 4 mag-

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gio 1983, n. 184, e successive modifica-zioni, regola l’affidamento preadottivo eadottivo dei minori;

attualmente l’intero procedimento èa carico dei tribunali dei minori distrettualie dei servizi sociali dei comuni, i quali sioccupano rispettivamente di decidere e divalutare l’accesso alla lista delle famiglieidonee e, esclusivamente per il giudice deltribunale dei minori, di decretare l’affida-mento preadottivo e di adozione;

l’intero procedimento giuridico èestremamente lungo e difficilmente si con-clude prima di tre anni dalla presentazionedella domanda con il decreto d’adozione daparte della magistratura, con il quale sistabilisce che il minore diventa figlio legit-timo della coppia adottante (effetto legitti-mante) e che cessino i rapporti giuridici trail minore e la famiglia di origine (effettorisolutivo);

la prolungata tempistica descritta èdovuta alle modalità con cui l’intero iter èstrutturato; iter che si compone di unaprima fase in cui i genitori vengono dichia-rati idonei ad essere inseriti nel registrodelle famiglie disponibili all’adozione, diuna seconda con la quale il tribunale pro-cede all’individuazione della famiglia ido-nea al minore in questione e di una terzadove il tribunale dapprima procede all’af-fidamento preadottivo di almeno un annoe, successivamente, al decreto di adozionedello stesso minore;

ognuna di queste fasi descritte pre-senta tempi variabili a seconda della col-locazione stessa del tribunale e dell’effi-cienza degli stessi servizi sociali comunali.Il nostro Paese è l’unico dove tutto il pro-cedimento per ottenere l’adozione segue undoppio binario: quello del tribunale e quelloamministrativo. Peraltro, l’intero procedi-mento non è uniforme nello stesso territo-rio nazionale. Ad esempio, i moduli perpresentare istanza d’adozione sono dif-formi su tutto il territorio nazionale e,ulteriormente, alcuni tribunali dei minori,alle tre fasi prima descritte, aggiungonouna quarta fase opzionale preliminare, du-rante la quale chiedono che la domanda sia

sottoposta preventivamente ai servizi socio-assistenziali locali;

il procedimento burocratico è scar-samente affrontabile in autonomia dallefamiglie richiedenti l’adozione nazionale espesso il compito di supplenza e di sup-porto ai richiedenti viene svolto dal terzosettore e, in particolare, da diverse asso-ciazioni, presenti a livello territoriale onazionale;

se le adozioni nazionali sono gra-tuite per i richiedenti, spesso i coniugi sonocostretti a rivolgersi ad un’apposita consu-lenza legale per conoscere i propri diritti eper apprendere cosa fare nel caso in cui itempi non vengano rispettati. Un disservi-zio che mostra una disattenzione dello Statoverso le future famiglie. Peraltro tutti iservizi sociali dei comuni dovrebbero do-tarsi di appositi sportelli per offrire lanecessaria assistenza legale;

se alla radice di queste problemati-che vi è anche lo scarso funzionamento deiservizi sociali dei comuni o dei tribunali deiminori, una prima risposta può essere rap-presentata dal rendere più omogenea pos-sibile a livello nazionale l’intera praticaaffidatoria;

è necessario il completamento dellabanca dati nazionale delle adozioni, isti-tuita con il decreto-legge n. 47 del 2013,ma altri interventi propedeutici a miglio-rare l’iter delle adozioni potrebbero esserel’eliminazione della preistruttoria facolta-tiva presso i servizi sociali e la creazione diun’unica modulistica nazionale per presen-tare istanza;

quest’ultima modulistica dovrebbepoter essere compilata per via telematicasul sito del dipartimento per la giustiziaminorile;

la seconda problematica relativa alleadozioni nazionali è rappresentata dal ri-schio giuridico in cui incorrono le famiglierichiedenti un’adozione nazionale. Infatti,seppure i dati mostrano che avvenga unaadozione per ogni sei famiglie presentantiistanza, ad oggi, anche le famiglie che ot-tengono il decreto di affidamento preadot-

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tivo possono vedere concludersi negativa-mente la procedura adottiva laddove unparente fino al quarto grado del minorepresenti ricorso per avocare a sé il bam-bino;

questi genitori, nonostante abbianoconosciuto, convissuto e legato affettiva-mente con l’affidato, si trovano pertanto adover fronteggiare problematiche non pre-vedibili e nuovi ed inediti costi legali per lespese giudiziarie, non prevedibili e stima-bili al momento della presentazione delladomanda. Per di più, non sono invece sti-mabili i costi prodotti dalla sfida giudizia-ria sulla pelle dei minori;

tale situazione, nota come rischiogiuridico, coinvolge famiglie che già hannoatteso almeno un anno per ottenere l’affi-damento preadottivo, causando ulteriorenocumento alle medesime;

sarebbe opportuno giungere all’e-manazione di nuove norme tese ad elimi-nare o ridurre questo rischio, confinando itempi per i ricorsi dei familiari fino alquarto grado solo nel periodo che inter-corre dall’accoppiamento dell’affidato al de-creto di adozione preadottivo, dandone nelfrattempo tempestiva comunicazione aglistessi parenti del minore;

nell’ambito della tutela del minore,nel caso limite in cui la famiglia non sia ingrado di provvedere alla crescita e all’edu-cazione del medesimo, oltre all’istituto del-l’affidamento vi è quello dell’adozione; en-trambi disciplinati dalla legge 4 maggio1983, n. 184;

in particolare, in materia di affido,si prevede che il minore temporaneamenteprivo di un ambiente familiare idoneo siaaffidato ad una famiglia, preferibilmentecon figli minori, o ad una persona singola,in grado di assicurargli il mantenimento,l’educazione, l’istruzione e le relazioni af-fettive di cui egli ha bisogno. Ove non siapossibile, è consentito l’inserimento del mi-nore in una comunità di tipo familiare o, inmancanza, in un istituto di assistenza pub-blico o privato, che abbia sede preferibil-mente nel luogo più vicino a quello in cuistabilmente risiede il nucleo familiare di

provenienza. Per i minori di età inferiore asei anni l’inserimento può avvenire solopresso una comunità di tipo familiare;

in genere, sono individuate tre ma-cro-tipologie di comunità di accoglienzaresidenziale per minori: le comunità fami-liari/case famiglia, caratterizzate dalla pre-senza stabile di adulti residenti, tra cuirientrano anche le comunità multiutenza;le comunità educative/socioeducative, ca-ratterizzate da operatori/educatori che nonabitano stabilmente in comunità ma sonopresenti con modalità « a rotazione »; lecomunità socio-sanitarie, che possono es-sere comunità familiari, case famiglia ocomunità educative, caratterizzate dallacompresenza di funzioni socio-educative eterapeutiche;

purtroppo da tempo le cronache,segnalano problemi e criticità nella ge-stione delle attività di affidamento di mi-nori a comunità, centri e istituti, criticitàche troppo spesso finiscono per sfociare inveri e propri abusi a danno dei soggettiminori in affido;

tutto questo rende evidenti le criti-cità relative alla stessa normativa vigente inmateria di minori fuori famiglia e di tuteladei loro diritti;

è purtroppo di queste settimane l’ag-ghiacciante inchiesta giudiziaria, denomi-nata « Angeli e Demoni », e il conseguentearresto di 18 persone (tra cui politici, me-dici, assistenti sociali, liberi professionisti,psicologi e psicoterapeuti di una Onlus),che vede coinvolti i servizi sociali della Vald’Enza nel reggiano accusati, tra l’altro, diredigere false relazioni per allontanare bam-bini dalle famiglie e collocarli in affidoretribuito presso comunità, amici, cono-scenti, o a soggetti anche con problemati-che psichiche;

al di là delle responsabilità penaliche spetterà alla magistratura accertare,ciò che è emerso è un quadro inquietantee sconcertante, e che impone una rifles-sione e un ripensamento profondo dellepolitiche di tutela dei minori, del ruolodelle comunità e degli istituti di affido deiminori e dei rapporti di queste comunità e

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istituti con le istituzioni locali e la rete deiservizi sociali,

impegna il Governo:

1) ad adottare iniziative per completare erendere pienamente operativa la bancadati dei minori adottabili e delle fami-glie disponibili all’adozione, anche at-traverso la nomina di commissari adacta;

2) ad adottare iniziative per uniformarela modulistica usata dai tribunali mi-norili nelle pratiche preadottive, predi-sponendo modelli standard da adottarea livello ministeriale;

3) ad adottare le iniziative di competenzaper eliminare la pratica della preistrut-toria facoltativa presso i servizi socialioggi disposta solo da alcuni tribunali;

4) ad assumere iniziative per dettare nuovedisposizioni che limitino temporalmentela possibilità dei familiari fino al quartogrado di avocare a sé la tutela deiminori;

5) a rafforzare il sistema dei controlli, conparticolare riguardo al controllo degliistituti e delle comunità riguardo all’af-fidamento di minori;

6) ad adottare iniziative per rivedere icriteri utilizzati per il collocamento deiminori presso le diverse realtà di ac-coglienza e, più in generale, la norma-tiva in materia di affidamento dei sog-getti minori;

7) a monitorare lo stato degli istituti edelle comunità che accolgono minorinel nostro Paese.

(1-00228) « Marrocco, Spena, Gelmini, Car-fagna, Prestigiacomo, Versace,Siracusano, Battilocchio, Ba-relli, Bartolozzi, Santelli, Po-lidori, Palmieri, Occhiuto, Can-nizzaro, D’Ettore ».

Risoluzioni in Commissione:

La III Commissione,

premesso che:

dal 5 giugno 2017 il Qatar è sotto-posto a misure coercitive politiche ed eco-

nomiche e ha richiesto il sostegno dell’Ita-lia per fermare le violazioni dei dirittiumani contro i propri cittadini compiute acausa del blocco imposto da Arabia Sau-dita, Egitto, Bahrein ed Emirati arabi Uniti;

nel 2017 il presidente della Com-missione nazionale per i diritti umani delQatar, Ali bin Samikh Al Marri, insiemeall’ambasciatore del Qatar in Italia, Abdu-laziz bin Ahmed Al Malki Al Jehani, haincontrato il presidente della Commissioneaffari costituzionali della Camera dei de-putati dell’Italia per denunciare le viola-zioni dei diritti umani avvenute in conse-guenza del blocco imposto al Qatar dagiugno 2017: 3.970 denunce di violazionidei diritti umani, tra cui 504 violazioni deldiritto all’istruzione, 1.174 violazioni deldiritto alla proprietà privata, 629 violazionidel diritto al ricongiungimento familiare,1.261 violazioni della libertà di circola-zione, 37 violazioni del diritto alla salute,163 violazioni del diritto alla pratica reli-giosa, 109 violazioni dei diritti dei lavora-tori e 93 violazioni del diritto di soggiorno;

più recentemente la Corte interna-zionale di giustizia si è pronunciata sullacausa intentata dal Qatar contro gli Emi-rati Arabi Uniti, uno dei Paesi (insieme adArabia Saudita, Bahrein ed Egitto) che haimposto il blocco via terra, aria e mare. Inbase alla Convenzione internazionale perl’eliminazione di tutte le forme di discri-minazione razziale del 1965, la Corte in-ternazionale di giustizia ha stabilito che iprovvedimenti introdotti dai Paesi del bloccosono discriminatori e rappresentano unaviolazione dei diritti dei cittadini del Qatar.Nell’ordine del 23 luglio del 2018, la Corteinternazionale di giustizia ha richiesto chegli Emirati Arabi Uniti garantiscano che:

(i) vengano riunite le famiglie conmembri qatarini divise dalle misure adot-tate dagli Emirati Arabi Uniti il 5 giugno2017;

(ii) gli studenti qatarini, colpitidalle misure introdotte dagli Emirati ArabiUniti il 5 giugno 2017, abbiano la possibi-lità di completare gli studi negli EmiratiArabi Uniti o possano ottenere la loro

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documentazione accademica nel caso vo-gliano proseguire i loro studi altrove;

(iii) i qatarini, colpiti dalle misureadottate dagli Emirati Arabi uniti il 5 giu-gno 2017, abbiano accesso alla giustizia, aitribunali e agli organi giudiziari degli Emi-rati Arabi Uniti;

il Qatar ha inoltre deciso di sotto-porre la questione del blocco illegale adaltre istituzioni come l’Organizzazione mon-diale del commercio (Omc), dal momentoche gravi violazioni in ambito commercialesono state commesse da Emirati Arabi Uniti,Arabia Saudita e Bahrein. Il Qatar ha pre-sentato una denuncia contro gli EmiratiArabi Uniti su questioni riguardanti il di-ritto del commercio di prodotti, servizi eproprietà intellettuale. In un’altra disputa,il Qatar ha aperto un procedimento control’Arabia Saudita sul quale è stato stabilitoun panel che si pronuncerà sulle graviviolazioni commesse dall’Arabia Saudita deidiritti intellettuali dei cittadini e delle im-prese del Qatar. In particolare, la disputariguarda il furto, su ampia scala e pro-mosso da uno Stato, di trasmissioni spor-tive di proprietà di beln Media Group daparte del sofisticato pirata di diritti diproprietà « beoutQ »;

l’atto di pirateria commesso dabeoutQ, un pirata saudita di media e sport,è di un’entità senza precedenti, violando idiritti di enti del Qatar e di altri Statimembri dell’Omc, inclusi molti diritti tele-visivi e sportivi italiani come la serie A;

queste denunce all’Omc sono in fasedi analisi attraverso il procedimento dirisoluzione delle controversie dove un pa-nel si pronuncerà sulle misure illegali adot-tate dai Paesi del blocco. Considerandoquesti fatti come questioni fondamentaliper promuovere un tentativo di media-zione, lo Stato del Qatar ha presentato lasua posizione dall’inizio della crisi e con-tinua a sostenere la mediazione del Ku-wait;

è nell’interesse dell’Italia non rag-giungere un punto di non ritorno, nel casonon vi fossimo già. L’interesse dell’Italia èdi fermare il protrarsi di quotidiane viola-zioni dei diritti umani;

inoltre, durante l’incontro avvenutoa novembre del 2018 a Montecitorio conl’associazione inter-parlamentare di amici-zia Italia-Qatar, l’ambasciatore del Qatar aRoma Al Malki ha presentato il percorsoverso la democrazia intrapreso dall’Emirodel Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani: unpercorso che prevede anche l’istituzione diun consiglio legislativo. Come spiegato dal-l’Ambasciatore Al Malki, questo processoverso la democrazia rischia di essere ral-lentato a causa della crisi del Golfo e delperdurare del blocco;

le relazioni internazionali di amici-zia tra i nostri Paesi richiedono all’Italia diassumere un nuovo ruolo da protagonistanello scenario internazionale e, in nomedella sua tradizione diplomatica, di adope-rarsi per attenuare le forti e preoccupantitensioni tra i Paesi del blocco e il Qatar, conlo scopo di ristabilire rapporti diplomaticitra le parti,

impegna il Governo:

1) a supportare il ruolo di mediazionesvolto dal Kuwait;

2) a porre in essere tutte le iniziativenecessarie per promuovere a livello inter-nazionale la fine del blocco di cui in pre-messa; in base alla Carta delle NazioniUnite, al diritto internazionale e alla nor-mativa internazionale a tutela dei dirittiumani;

3) a rimarcare in tutte le sedi inter-nazionali il rispetto dei princìpi di sovra-nità degli Stati e di non ingerenza, richia-mando al dovere degli Stati medesimi diastenersi, nelle relazioni internazionali, dal-l’uso della forza militare, politica, econo-mica o qualsiasi altra forma di coercizionecontro l’indipendenza politica o l’integritàterritoriale di qualsiasi Stato e conside-rando essenziale che tutti gli Stati si asten-gano nelle relazioni internazionali dallaminaccia o dall’uso della forza contro l’in-tegrità territoriale o l’indipendenza politicadi qualsiasi Stato o in qualsiasi altra ma-niera che vada contro gli scopi delle Na-zioni Unite.

(7-00282) « Cappellacci ».

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La XIII Commissione,

premesso che:

l’Osservatorio per l’imprenditoria edil lavoro femminile in agricoltura (Onilfa)nacque da un’idea delle rappresentanti fem-minili delle organizzazioni professionali agri-cole, stimolate dai lavori della giornataeuropea dell’agricoltrice del 1996, tenutasia Bruxelles;

in una « Lettera aperta delle donneagricoltrici », presentata in quella circo-stanza, venne avanzata ufficialmente dalledonne delle principali associazioni agricole(Cia-Coldiretti-Confagricoltura) la propo-sta al Ministero per le politiche agricole dicostituire uno specifico organismo sul ruolodella donna in questo settore;

l’Osservatorio venne costituito condecreto del Ministro delle politiche agricoledel 13 ottobre 1997, utilizzando come basegiuridica per la sua creazione una normache prevedeva l’istituzione presso i Mini-steri di appositi comitati per le pari oppor-tunità (articolo 41 del decreto del Presi-dente della Repubblica n. 266 del 1987) ela legge n. 215 del 1992, in materia diazioni positive per l’imprenditoria femmi-nile. Era composto da 30 membri in rap-presentanza dei principali organi istituzio-nali (centrali e regionali) ed enti del mondoagricolo e rurale nazionale;

le finalità principali dell’Osservato-rio erano quelle di approfondire la cono-scenza della realtà imprenditoriale e dellavoro femminile in agricoltura e avanzareproposte e soluzioni, collaborando con lepubbliche amministrazioni, raccogliendo datie promuovendo iniziative pilota nel settoredell’imprenditoria agricola al femminile;

purtroppo la vita dell’Osservatorio èdurata soli 15 anni, in quanto il decreto-legge n. 95 del 2012 del Governo Monti haprevisto che le attività svolte dagli organi-smi collegiali fossero trasferite agli ufficidelle amministrazioni dove operavano. Vadato merito al Ministero di non aver chiusoil sito dell’Osservatorio (www.onilfa.gov.it),che è ancora oggi visibile, anche se non piùadeguatamente implementato;

l’Onilfa è uscito ben presto dalla suafunzione di mero Osservatorio, per rivol-gersi direttamente alle donne che opera-vano in agricoltura. Queste preveggenti pa-role, sono state scritte oltre 10 anni fa eancora si possono leggere sul sito: « Saràper il tocco tipico femminile che le donnesanno dare a queste imprese, ma la mag-gior parte di esse operano in agricolturaall’insegna della tanto d’attualità multifun-zionalità agricola. .... Molte agende agricolecondotte da donne integrano nella loroattività multifunzionale soprattutto colturebiologiche e votate al “no Ogm” e imitativelegate alle fattorie didattiche per insegnareanche ai più piccoli i valori di tradizionimessi un po’ da parte negli ultimi tempi....Ed è a queste che noi ci rivolgiamo »;

a livello imprenditoriale, in agricol-tura, la rappresentanza femminile è cospi-cua: il 31 per cento delle imprese è guidatada una donna. Quanto ai lavoratori agricolidipendenti, che in Italia sono circa unmilione, il 34 per cento sono donne. Alivello europeo su 26,7 milioni di personeregolarmente occupate nell’agricoltura nel-l’Unione, circa il 42 per cento è costituitoda donne e almeno un’azienda agricola sucinque (intorno al 29 per cento) è direttada una donna;

ma, al di là del mero dato statistico,merita di essere posta in evidenza la capa-cità dimostrata dalle donne imprenditricein agricoltura nel saper leggere i cambia-menti economici e sociali che stanno ca-ratterizzando il contesto rurale. Tale capa-cità ha dato loro la possibilità di adattarel’attività dell’impresa alle nuove necessitàdel territorio, contribuendo fortemente asostenere un « nuovo » ruolo dell’agricol-tura, oltre a quello meramente produttivo.Grazie proprio alla diversificazione delleattività, è stata rilevata una maggiore ca-pacità di sopravvivenza delle aziende fem-minili in agricoltura rispetto a quelle ma-schili;

l’analisi delle informazioni disponi-bili nei vari report pone in evidenza l’o-rientamento delle imprese agricole femmi-nili verso una maggiore diversificazione dellecolture, la fornitura di servizi utili alla

Atti Parlamentari — 7577 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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popolazione (fattorie sociali e didattiche,attività culturali e ricreative, accoglienzadisabili e altro), la maggiore attenzionesalvaguardia del territorio e la tutela dellacultura e delle tradizioni locali, che con-sentono, al tempo stesso, la crescita dellearee rurali e la loro sostenibilità;

per quel che riguarda l’orienta-mento dell’Unione europea, la risoluzionedel Parlamento europeo del 5 aprile 2011sul ruolo delle donne nell’agricoltura e nellezone rurali, ha dato impulso ad un signi-ficativo cambiamento di impostazione neiconfronti del lavoro femminile in agricol-tura;

l’Unione ha adottato i progetti Fse/Equal intesi a valorizzare e migliorare laposizione delle donne nell’agricoltura e nellezone rurali. Il regolamento Feasr (Fondoeuropeo agricolo per lo sviluppo rurale,disciplinato dal Regolamento (UE) n. 1305/2013), finanzia lo sviluppo rurale sosteni-bile in via complementare agli altri stru-menti previsti dalla politica agricola co-mune, quali il Fondo europeo di orienta-mento e garanzia agricola (Feoga), e prevedesottoprogrammi in favore delle donne nellearee rurali;

nell’applicazione di queste misure,in particolare per il Feasr, l’Unione ri-chiede l’utilizzo del cosiddetto « approccioLeader+ » che prevede azioni dal bassoverso l’alto, realizzazione di progetti dicooperazione, sperimentazione di approcciinnovativi e collegamento in rete. Si trattadi misure dirette a migliorare il benesseredella collettività rurale nel suo complesso,volte a consentire l’accesso alle strutture eai servizi legati alla vita quotidiana (strut-ture prescolari, servizi sanitari, educative edi assistenza e cura per anziani, punti divendita e altro). L’approccio Leader+ è unvalido strumento per promuovere strategieche valorizzano contributo femminile allosviluppo delle aree rurali perché va adincidere sugli aspetti socioculturali che con-dizionano la loro partecipazione attiva aiprocessi di sviluppo locale;

i regolamenti agricoli europei vi-genti (2014-2020), che prestano così grande

attenzione all’ambiente, all’uso efficientedelle acque, delle risorse agricole e deisuoli, alla diversificazione delle attività agri-cole, alla promozione di azioni di sviluppolocale, all’utilizzo di energie rinnovabili,alla riduzione delle emissioni, costituisconouna grande occasione per l’imprenditoriaagricola femminile: c’è un nesso forte tra ilmodo con cui sono concepite e operano iprogrammi dell’Unione europea per lo svi-luppo dell’agricoltura e il modello mentalecon cui le donne si avvicinano all’attivitàagricola;

è legittimo affermare che le donneimprenditrici agricole sono le migliori ese-cutrici del nuovo modello di politica agri-cola ambientale dell’Unione europea;

a livello regionale sono diverse leesperienze e i sostegni in favore dello svi-luppo del ruolo della donne in agricoltura,in parte derivanti dall’applicazione degliobiettivi dell’Unione. Tra le iniziative pro-prie delle regioni sono di rilievo:

le norme sugli agro-asili, desti-nate ad offrire a tutte le donne che operanonei campi, un valido sostegno in ambitofamiliare;

le misure per l’ampliamento deiservizi offerti dall’agriturismo, grazie allequali si incrementa il grado di utilizzo ditali strutture mediante fornitura di servizidi accoglienza alle famiglie del territoriosia in favore dei minori che degli anziani;

le esperienze di rifunzionalizza-zione degli immobili rurali, sia abbando-nati che resi disponibili dalle pubblicheamministrazioni, da destinare ad attivitàmultifunzionali;

il codice delle pari opportunità trauomo e donna, di cui al decreto legislativon. 198 del 2006, ha assorbito i contenutidella legge n. 215 del 1992, in materia diazioni positive per l’imprenditoria femmi-nile. Il codice prevede attualmente la co-stituzione di un Comitato nazionale perl’attuazione dei princìpi di parità di trat-tamento ed uguaglianza di opportunità tralavoratori e lavoratrici, istituito presso ilMinistero del lavoro e delle politiche so-

Atti Parlamentari — 7578 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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ciali, quindi maggiormente orientato versoquesto aspetto. L’articolo 48 del codice pre-vede la realizzazione di azioni positive nellepubbliche amministrazioni, in favore dellaparità uomo donna. Tale norma può costi-tuire la base giuridica per la ricostituzionedell’Onilfa;

quanto alle sue competenze si ri-tiene opportuno confermare quelle prece-dentemente previste, raccolta ed elabora-zione dei dati, analisi della normativa inmateria di pari opportunità, analisi degliinterventi attivati dalle amministrazioni edalla Unione europea, promozione di ini-ziative nel campo dell’imprenditoria fem-minile, funzioni di sensibilizzazione, non-ché consultive e di supporto alle varie pub-bliche amministrazioni, attivazione di po-litiche formative in grado di sostenere lacrescita imprenditoriale delle donne in agri-coltura, nonché di politiche infrastrutturalie dei servizi;

a tali competenze si ritiene oppor-tuno aggiungere lo svolgimento di attivitàcoordinamento, propositive e di indirizzonei confronti delle donne che intendanoavviare un’attività in ambito agricolo o ditrasformazione dei prodotti agricoli, non-ché negli ambiti multifunzionali individuatidalle normative dell’Unione e delle regionisopra descritte, svolgendo, in tale ambitoun ruolo di stimolo anche per quel cheriguarda la programmazione del bilanciodell’Unione 2021-2027 in corso di defini-zione;

a tal fine si ritiene opportuno che,nell’ambito del sito internet dell’Osservato-rio, sia attivato un portale che, in temporeale, metta a disposizione delle aspirantiimprenditrici normative, percorsi guidatiper accedere ai finanziamenti, alert relativialla pubblicazione di bandi, soluzioni per iproblemi di procedimento e un punto dicontatto con i competenti uffici delle re-gioni e delle province autonome,

impegna il Governo:

ad adottare iniziative per ricostituirepresso il Ministero delle politiche agricolealimentari, forestali e del turismo l’Osser-

vatorio per l’imprenditoria ed il lavoro fem-minile in agricoltura (Onilfa), utilizzando lepossibilità offerte dalle norme vigenti inmateria di pari opportunità e nell’ambitodella dotazione organica e delle risorsedisponibili, con le funzioni previste daldecreto del Ministro delle politiche agricolee forestali 13 ottobre 1997, pubblicato nellaGazzetta Ufficiale 8 aprile 1998, n. 82;

ad assegnare all’Osservatorio i se-guenti ulteriori compiti:

a) sensibilizzare le pubbliche ammi-nistrazioni ad avviare politiche attive voltea sostenere la crescita dell’imprenditoriafemminile in agricoltura, ivi comprese leattività formative, fornendo indicazioni inrelazione a specifiche problematiche;

b) sensibilizzare le pubbliche am-ministrazioni ad attuare ed implementarele politiche delle infrastrutture e dei servizinel territorio rurale, rivolte alle impresefemminili e alle donne, previste dalla nor-mativa dell’Unione;

c) svolgere un ruolo di stimolo e disupporto all’azione di Governo, con riferi-mento all’obiettivo di implementare le azionidell’Unione europea in favore dell’impren-ditoria e del lavoro femminile in agricol-tura nell’ambito della programmazione dibilancio 2021-2027;

d) redigere un rapporto annuale peril Ministro delle politiche agricole alimen-tari, forestali e del turismo sullo stato diattuazione delle politiche in favore dellosviluppo del lavoro e dell’attività impren-ditoriale delle donne in agricoltura;

e) creare ed implementare, nell’am-bito del sito internet dell’Osservatorio, unportale telematico, costantemente aggior-nato, che metta a disposizione delle aspi-ranti imprenditrici agricole normative, per-corsi guidati per accedere ai finanziamenti,alert relativi alla pubblicazione di bandi,soluzioni per i problemi di procedimento eun punto di contatto con i competenti ufficidelle regioni e delle province autonome,provvedendo altresì alla richiesta e alloscambio di informazioni disponibili in ma-teria di donne in agricoltura con gli orga-nismi europei e regionali preposti;

Atti Parlamentari — 7579 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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f) creare ed implementare una« banca della solidarietà » nell’ambito dellaquale sia possibile far dialogare e metterea frutto le esperienze e le conoscenze delleagricoltrici italiane con quelle europee equelle dei Paesi in via di sviluppo.

(7-00280) « Spena, Gelmini ».

La XIII Commissione,

premesso che:

il ruolo delle donne ed il loro con-tributo in ogni campo e, più in generale,allo sviluppo economico e sociale del Paeserappresenta in modo riconosciuto uno snodofondamentale per una corretta program-mazione delle politiche pubbliche;

più di un quarto della popolazionemondiale è oggi costituito dalle donne cheabitano e lavorano in aree rurali, le qualiContribuiscono quotidianamente allo svi-luppo dell’economia familiare;

lo spopolamento e la scarsa manu-tenzione del territorio hanno reso le areerurali più fragili e accentuato nel corsodegli anni, processi di depauperamento dirisorse umane e naturali;

le donne svolgono un ruolo fonda-mentale e da lunga data nelle aziende agri-cole senza che questo, in molti casi, siariconoscibile in termini di titolarità deidiritti, di responsabilità gestionali e garan-zie giuslavoristiche loro accordate;

i dati Eurostat sulla forza lavoro del2016, riferiti all’Unione europea a 28 Stati(UE-28) certificano che le donne rappre-sentano il 35,1 per cento della forza lavoroagricola; tale percentuale risulta di 10 puntipercentuali inferiore alla quota di donnesul totale della popolazione lavorativa, chesi attesta a circa il 45,9 per cento;

la Fao fa presente che in 15 Paesidell’Unione europea le donne possiedono il20 per cento dei terreni agricoli, rispetto al77 per cento dei terreni posseduti dagliuomini e il 3 per cento dai Governi, ren-dendo, così, tra l’altro, più difficile per ilgenere femminile l’accesso al credito;

in Italia, i dati dell’Istat sulle forzelavoro del 2016 contano il 27 per centodelle donne occupate in agricoltura; la pre-senza femminile pesa per il 3 per cento deltotale delle donne occupate, contro il 14per cento nell’industria e l’83 per cento neiservizi;

dal confronto fra gli ultimi due cen-simenti agricoltura, il peso percentuale delleconduttrici nel settore agricolo è progres-sivamente aumentato, passando dal 26 del1990 al 31 per cento del 2010;

l’imprenditoria femminile agricola èancora prevalentemente concentrata sulleaziende più piccole (78 per cento), con unadimensione media attorno ai 5 ettari (con-tro i circa 8 ettari della media nazionale);

quanto alle imprese condotte da gio-vani agricoltori, le aziende agricole guidateda giovani donne sono aumentate del 6,6per cento dal 2016 al 2017, raggiungendoun totale di quasi 14 mila unità;

negli ultimi anni si è assistito ad unaumento costante della manodopera fem-minile nel settore agricolo: non si trattasolo di straniere, ma anche di lavoratriciitaliane, costrette spesso a impieghi sotto-pagati, orari di lavoro massacranti, svariateforme di vessazioni, che in alcuni casi sfo-ciano in violenza;

le informazioni statistiche, comun-que, sembrano risentire di una discrasiatra quanto rilevato dai dati ufficiali e larealtà effettiva, dove il lavoro agricolo svoltodalla donna è sovente considerato, soprat-tutto laddove è svolto a favore di aziendeagricole a carattere familiare, al pari dellavoro domestico e, in quanto tale, inca-pace di assurgere una sua propria rile-vanza;

le imprenditrici agricole esprimonoassolute eccellenze in molti campi, a par-tire dal settore vitivinicolo, che si caratte-rizzano per una forte propensione alle pra-tiche biologiche ed ecosostenibili, all’agri-coltura sociale, all’innovazione; sta cre-scendo a livello nazionale ed internazionalela creazione di reti ed associazioni di donnedel settore attorno alla valorizzazione della

Atti Parlamentari — 7580 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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biodiversità agricola, lo scambio di espe-rienze, la cooperazione; tale vivacità edeccellenza non è sempre supportata e rap-presentata a sufficienza nei vertici delleorganizzazioni di settore così come neiservizi pubblici e privati al comparto agri-colo;

la Fao ha stimato che se le donneavessero lo stesso accesso alle risorse degliuomini, la produzione agricola potrebbeaumentare fino al 30 per cento. E poiché inmolti Paesi poveri l’agricoltura è la princi-pale occupazione delle donne, questo po-trebbe far sì che 150 milioni di personepotrebbero nel prossimo futuro uscire dallaloro condizione di insicurezza alimentare.È per questo che uno dei Global Goals dellaFao individua nell’uguaglianza di genere enell’emancipazione femminile uno dei prin-cipali, e, peraltro, tra i più difficili obiettivida raggiungere;

è stato ampiamente dimostrato chevalorizzando le capacità produttive delledonne a favore di un’agricoltura sosteni-bile, non solo si lavorerebbe per il futuroambientale della Terra, ma si andrebbeverso la piena fruizione dei loro dirittiindividuali. Inoltre, quando coinvolte neiprocessi decisionali sulle questioni climati-che, le donne hanno dimostrato di poterfare la differenza; grazie alla loro cono-scenza ed esperienza nella gestione dellerisorse naturali, sono in grado di struttu-rare una valida risposta ai disastri ambien-tali sia nella messa in sicurezza della po-polazione che nella ricostruzione succes-siva nonché nel reperimento di nuove ri-sorse di immediata necessità;

valutato che:

l’Onu ha messo in campo da anniuna serie di azioni, dal coinvolgimento delledonne nei processi decisionali che possonoinfluire sul clima a livello locale e globale,alla promozione finanziaria e tecnologicadi iniziative imprenditoriali femminili;

numerosi studi ed indagini da annihanno approfondito gli aspetti organizza-tivi, sociali ed economici dell’agricoltura alfemminile, rimarcando strette connessionitra la presenza di donne attive in agricol-

tura e l’attenzione per la diversificazioneeconomica aziendale (agriturismo, attivitàdidattiche, vendita diretta, agricoltura so-ciale e altro) e gli aspetti ambientali (inparticolar modo per ciò che concerne losviluppo di modelli produttivi sostenibilicome l’agricoltura biologica e l’agricolturafamiliare), sempre coniugati con un’altaredditività dell’impresa;

per quanto riguarda l’agricoltura bio-logica, come confermato anche dai datiIstat, le aziende guidate da donne in Italiasono aumentate del 20 per cento nel pe-riodo compreso tra i due censimenti sulmondo agricolo;

per ciò che concerne l’agricolturafamiliare è stato evidenziato, da più parti,come le donne siano il perno delle aziendea conduzione familiare ed abbiano un ruolochiave nella sostenibilità economica e so-ciale della stessa impresa;

risulta custodito nella memoria enella sapiente tradizione artigianale delledonne il patrimonio enogastronomico deinostri territori ed è fondamentale darevisibilità e riconoscimento a tale cultura,anche in ragione del valore economico chela stessa possiede per l’identificazione deiprodotti agroalimentari made in Italy, in-dividuabili non solo in base alla compo-nente organolettica del prodotto, ma anchein relazione alla specificità delle tecniche dilavorazione;

il contributo femminile all’agricol-tura è, quindi, fondamentale per lo svi-luppo sostenibile dell’agroalimentare ita-liano, un settore strategico per l’Italia, cheha un giro d’affari di 190 miliardi di euro,pari al 17 per cento del prodotto internolordo italiano;

sono riscontrabili tuttora situazionispecifiche che ostacolano la crescita dellapresenza femminile nel settore, sia sul ver-sante più propriamente imprenditoriale, siain termini di riconoscimento a livello lavo-rativo delle prestazioni fornite, sia con ri-guardo al contesto di riferimento nel qualesono chiamate a svolgere l’attività lavora-tiva;

dal lato imprenditoriale, occorre so-stenere la formazione manageriale e pro-

Atti Parlamentari — 7581 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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fessionale delle donne, anche attraversospecifici percorsi di empowering il generefemminile nel settore agricolo, di specializ-zazione nei processi di direzione dell’a-zienda, di sostegno alle azioni di commer-cializzazione e di accesso al credito;

dal lato del lavoro dipendente, ènecessaria una maggiore sensibilizzazioneverso questa componente lavorativa, po-nendo in essere strumenti correttivi — ser-vizi di tutela – volti a superare le discri-minazioni di genere (nelle paghe salariali,nelle attribuzioni di mansioni, nella tuteladella maternità, nelle molestie sessuali ealtro), e a sostenere percorsi di crescitaprofessionale;

nell’ambito dell’impresa familiare oc-corre prevedere, come del resto già prefi-gurato la scorsa legislatura nell’ambito del-l’esame delle proposte di legge per il settoreittico, una specifica disposizione che rico-nosca a livello civilistico la figura del fa-miliare che svolge la propria attività nel-l’ambito dell’impresa agricola e alla qualericonoscere ogni diritto lavorativo previ-denziale ed assistenziale di cui godono glialtri lavoratori;

in ordine al contesto, risulta, quantomai necessario, incentivare la creazione diservizi di assistenza nelle aree rurali, legatealla cura dei bambini in età scolare, all’as-sistenza degli anziani, ai trasporti, all’assi-stenza sanitaria in ambito rurale, al soste-gno al lavoro di cura per chi e impegnatain azienda agricola, e alla realizzazionedella banda larga per la copertura di tuttoil territorio rurale;

risulta, altresì, necessario che, an-che nell’ambito degli enti pubblici chiamatiad operare per il settore agricolo, vengaprevista un’adeguata rappresentanza di ge-nere nell’ambito delle cariche direttive, alpari di quanto è stato fatto con la cosid-detta legge Golfo-Mosca che ha posto unariserva dei posti disponibili al genere fem-minile negli organi di amministrazione econtrollo delle società quotate (consigli diamministrazione e collegi sindacali); oc-corre, infine, prevedere che ogni rileva-zione statistica per il settore, ivi comprese

le attività di monitoraggio e di valutazionedelle politiche agricole e rurali, includa unadifferenziazione per genere così da avereun quadro reale e costantemente aggior-nato al fine di meglio programmare e con-figurare ogni intervento necessario;

l’attuale Governo, ad avviso dei fir-matari del presente atto, non ha, ad oggi,messo in campo iniziative efficaci a soste-gno della presenza delle donne in agricol-tura;

nella scorsa legge di bilancio sonostate respinte proposte emendative che pro-muovevano, tra l’altro, l’accesso al creditoper le imprenditrici agricole, in particolarmodo, per l’innovazione tecnologica delleimprese e strumenti di conciliazione conriferimento alle zone rurali e marginali;

le politiche dell’attuale Governo sem-brano invece valorizzare una figura arcaicae anacronistica di agricoltura, come adesempio la norma che prevede l’assegna-zione a titolo gratuito di terreni a famiglienumerose, legata a modelli patriarcali econ una connotazione maschile che deni-gra e scredita il ruolo delle donne;

anche per quanto riguarda la rap-presentatività in agricoltura l’ultimo prov-vedimento risale alla scorsa legislatura, epiù precisamente alla legge 28 luglio 2016,n. 154, che ha sancito una quota minima dipresenza di donne di almeno il 20 percento nei consigli di amministrazione deiconsorzi agroalimentari;

risulterebbe fondamentale istituirepresso il Ministero delle politiche agricolealimentari, forestali e del turismo e neglienti controllati, servizi di sostegno all’im-prenditoria ed al lavoro femminile in agri-coltura, a partire da una lettura di generedei dati di settore;

anche gli incarichi apicali e dirigen-ziali nel Ministero delle politiche agricolealimentari, forestali e del turismo e deglienti controllati non presentano una ade-guata rappresentanza di genere;

negli anni scorsi il Ministero dellepolitiche agricole alimentari, forestali e delturismo aveva costituito l’Osservatorio per

Atti Parlamentari — 7582 — Camera dei Deputati

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l’imprenditoria ed il lavoro femminile inagricoltura (Onilfa). Successivamente il de-creto-legge n. 95 del 2012 convertito dallalegge n. 135 del 2012 ha trasferito ai di-partimenti del dicastero le attività svolte datale Osservatorio, ma ad oggi non è pre-sente presso il Ministero una sezione ope-rativa dedicata appositamente a tali fina-lità,

impegna il Governo:

a istituire un tavolo di confronto pressoil Ministero delle politiche agricole alimen-tari, forestali e del turismo, al quale pos-sano partecipare i principali attori del com-parto, le rappresentanze femminili delmondo agricolo, i rappresentanti degli entipubblici del settore, compresi gli enti diricerca, e delle strutture ministeriali com-petenti al fine di:

a) individuare linee adeguate di in-tervento, anche in vista della prossima pro-grammazione dei fondi legati all’attuazionedella politica agricola comune, che permet-tano una convergenza di azioni ed inter-venti finalizzati a rendere maggiormenteincisiva la partecipazione delle donne allosviluppo dell’agroalimentare europeo e ita-liano, nonché delle aree rurali nel lorocomplesso;

b) intervenire con apposite inizia-tive normative per meglio delineare, anchea livello civilistico, il sostegno alla crescitadell’imprenditoria femminile in agricol-tura, la tutela del lavoro agricolo femminilee la partecipazione delle donne nell’ambitodell’impresa agricola familiare, in modo dariconoscere un’autonoma soggettività e di-stintività al lavoro ivi svolto;

c) sostenere, nelle future politichedi sviluppo rurale e strutturali, le linee diintervento dedicate ai servizi nelle areerurali e volti a favorire la conciliazione frala sfera familiare e lavorativa delle donneche vivono e/o operano in dette aree (ser-vizi di assistenza e di cura, di mobilità ealtro);

d) adottare iniziative normative perprevedere una quota di rappresentanza di

genere nell’ambito degli enti pubblici cheoperano nel settore dell’agricoltura;

e) promuovere studi ed indagini voltiad approfondire potenzialità e limiti dellapresenza e dell’agire delle donne in agri-coltura e nell’ambito rurale, al fine di me-glio programmare le scelte politiche;

f) adottare iniziative per l’istituireun apposito ufficio presso il Ministero dellepolitiche agricole alimentari, forestali e delturismo con il compito di accompagnare,monitorare e valutare trasversalmente lepolitiche e gli interventi che impattano,direttamente o indirettamente, sulle condi-zioni di vita e di lavoro dell’universo fem-minile presente nel settore agricolo;

g) istituire una sede partecipata darappresentanti delle organizzazioni dato-riali, sindacali ed associative delle donneimpegnate a vario titolo nel mondo agricoloed agroalimentare al fine di valutare l’im-patto di genere delle principali azioni edelle politiche pubbliche del Ministero dellepolitiche agricole alimentari, forestali e delturismo.

(7-00281) « Cenni, Gadda, Incerti, Cardi-nale, Critelli, Dal Moro, D’A-lessandro, Portas ».

* * *

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZADEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interpellanze urgenti(ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri, il Mi-nistro della salute, per sapere – premessoche:

la Fondazione « Hospice Via delleStelle » è un ente del terzo settore, unastruttura socio-sanitaria per malati termi-nali; si tratta di un luogo d’accoglienza ericovero temporaneo ad alta specializza-

Atti Parlamentari — 7583 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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zione, dove il paziente è considerato pri-mariamente come una persona, all’internodi un ambiente confortevole, con stanzesingole e personalizzate, e spazi per ospitie familiari, che permettono il rispetto dellaprivacy e l’attenzione necessaria ai bisogniprimari, e consentono di trascorrere leultime fasi della vita con dignità e nel modomeno traumatici e doloroso possibile, conun appropriato sostegno medico e psicolo-gico e con la presenza e l’aiuto delle per-sone care;

l’hospice si distingue dall’ospedale siaper la composizione e le metodologie ope-rative dell’équipe sanitaria, che per le ca-ratteristiche organizzative e logistiche dellastruttura, essendo un luogo ad alta specia-lizzazione per quanto attiene alla gestionedei sintomi fisici e psicologici e dove situtelano i bisogni psicologici di sicurezza edi appartenenza al proprio nucleo fami-liare, in maniera amicale e garantendo l’e-levata qualità dell’assistenza e delle rela-zioni umane autentiche, indispensabili perfavorire il mantenimento di una dignitosaqualità della vita in soggetti affetti da ma-lattie in stato terminale;

la valenza sociale dell’operato dellastruttura Hospice per l’intero tessuto me-tropolitano è altissima, ed il servizio offertoin sede e presso i rispettivi domicili risultaessere indispensabile per i pazienti e per iloro nuclei familiari;

l’unico committente economico per lastruttura hospice risulta essere l’aziendasanitaria provinciale di Reggio Calabria,donazioni a parte, che, a causa del com-missariamento della stessa per infiltrazionimafiose, dal 1° gennaio 2019 ha interrottoi pagamenti all’ente;

ad oggi la criticità strutturale dell’Aspè drammatica, al punto da essere statadeliberata la richiesta della triade commis-sariale del dissesto finanziario per un nonbene precisato disordine amministrativo;

l’attività dell’hospice è stata garantitasolo grazie all’impegno personale ed eco-nomico di molta gente che ha cercato diovviare a questo stato di necessità impor-tante, ma, contestualmente, le spese sono

cresciute – come i debiti – e la situazioneè ormai insostenibile; la struttura conta inorganico 50 dipendenti che in 12 anni hannoacquisito una formazione tale da sopperirealle esigenze della struttura;

il presidente della « Fondazione Viadelle Stelle » ha cercato interlocutori riso-lutivi a livello locale, regionale e ministe-riale, ma inutilmente, e l’entrata in vigoredel recente decreto-legge 30 aprile 2019,n. 35 (convertito dalla legge 25 giugno 2019,n. 60), recante « Misure emergenziali per ilservizio sanitario della Regione Calabria ealtre misure urgenti in materia sanitaria »,appare essere un ulteriore e definitivo osta-colo al proseguimento della straordinariaattività della struttura terapeutica –:

se il Governo intenda adottare le ini-ziative di competenza, anche al fine dievitare maggiori oneri allo Stato derivantidagli interessi di legge, affinché con lamassima urgenza, siano pagate tutte le spet-tanze arretrate e dovute da parte dell’a-zienda sanitaria provinciale (Asp) di ReggioCalabria che inspiegabilmente le ha sospesedal 1° gennaio 2019 ad oggi, a tutte lestrutture accreditate come l’« Hospice Viadelle Stelle »;

se si intenda effettuare la contrattua-lizzazione delle prestazioni sanitarie ero-gate per l’anno 2019, adeguando il budgetalle prestazioni richieste ed imposte dal-l’Asp stessa;

se si intenda adottare ogni iniziativadi competenza volta al riconoscimento delruolo indispensabile che riveste l’Hospiceall’interno della sanità moderna, al pari deidipartimenti d’interventistica ospedaliera diprima necessità, affinché la dignità del-l’uomo possa trovare sempre, anche du-rante le fasi di criticità finanziarie locali eregionali, la sua assoluta tutela;

considerato lo stato di criticità di partedette strutture sanitarie pubbliche dellaregione, anche conseguenti ai limiti impostidall’attuazione del piano di rientro, se siintenda adottare ogni opportuna iniziativaanche normativa, volta a prevedere, per laregione Calabria, la programmazione del-l’acquisto di prestazioni sanitarie in deroga

Atti Parlamentari — 7584 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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ai limiti previsti a legislazione vigente, pergarantire il raggiungimento dei livelli mi-nimi di assistenza ai cittadini calabresi.

(2-00458) « Cannizzaro, Occhiuto, Santelli,Maria Tripodi, Bartolozzi, Ben-dinelli, Calabria, Cannatelli,Carfagna, Carrara, Casciello,Cattaneo, Dall’Osso, D’Attis,Fasano, Fascina, Germanà,Martino, Mugnai, Nevi, Pedraz-zini, Perego Di Cremnago, Po-lidori, Polverini, Porchietto, Ri-pani, Ruggieri, Paolo Russo,Siracusano, Sorte, Versace, Za-nella, Zangrillo ».

I sottoscritti chiedono di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri, il Mi-nistro dell’ambiente e della tutela del ter-ritorio e del mare, per sapere – premessoche:

con deliberazione n. 156/2016 del con-siglio regionale della Calabria è stato ap-provato il piano regionale di gestione deirifiuti (Prgr), strumento operativo indispen-sabile in regime di amministrazione ordi-naria, nello specifico disposta con Ocpcn. 57 del 27 marzo 2013;

ciononostante, il Governatore regio-nale pro tempore, Gerardo Mario Oliverio,ha in continuità temporale sottoscritto 12ordinanze, a cadenza semestrale, deroga-torie dello stesso piano regionale di ge-stione dei rifiuti, argomentando come silegge nella successiva, recente, ultima etredicesima ordinanza presidenziale n. 93del 2019, che il decreto legislativo 3 aprile2006, n. 152, e successive modificazioni eintegrazioni, all’articolo 191, comma 1, pre-vede che « qualora si verifichino situazionidi eccezionale ed urgente necessità di tu-tela della salute pubblica e dell’ambiente, enon si possa altrimenti provvedere, il Pre-sidente della Giunta regionale o il Presi-dente della provincia ovvero il Sindacopossono emettere, nell’ambito delle rispet-tive competenze, ordinanze contingibili edurgenti per consentire il ricorso tempora-neo a speciali forme di gestione dei rifiuti,anche in deroga alle disposizioni vigenti

(...), garantendo un elevato livello di tuteladella salute e dell’ambiente »;

il Sottosegretario per l’ambiente e latutela del territorio e del mare delegato, inrisposta all’interrogazione in Commissionen. 5-00882 del deputato del Movimento 5Stelle Giuseppe d’Ippolito, il 6 novembre2018 rappresentava che « al fine di indivi-duare strumenti utili per il corretto eser-cizio del potere d’ordinanza ed evitare l’a-dozione di provvedimenti che contravven-gano la normativa vigente, il Ministero del-l’ambiente ha adottato, ad aprile 2016,apposita circolare nella quale viene riba-dito, tra l’altro, che i provvedimenti inquestione hanno un contenuto normativa-mente vincolato, consentendo soltanto il“ricorso temporaneo a speciali forme digestione dei rifiuti” »;

nella suddetta risposta, il riferito Sot-tosegretario precisava pure che « in quantostrumenti extra ordinem aventi carattereresiduale, è stato ricordato che la capacitàderogatoria di tali ordinanze ha un limitenormativo generale »;

« in tale contesto, il Ministero ha ri-volto – proseguiva la menzionata risposta– dei richiami anche nei confronti dellaregione Calabria, rispetto alla quale nonrisulta che sia stato dichiarato lo statod’emergenza, nonostante sussistano talunedifficoltà nella gestione dei rifiuti e si siafatto ricorso alle ordinanze contingibili edurgenti »;

« il Ministero ha sollecitato, in piùoccasioni, la Regione – continuava la citatarisposta – a ricondurre alla normalità, en-tro tempi certi e celeri, la gestione deirifiuti, nonché a porre in essere tutte leiniziative volte a superare le criticità esi-stenti sul territorio » –:

se e come intenda verificare, perquanto premesso, se la regione Calabria sitrovi di fatto in una situazione di emer-genza, dato l’ennesimo, recente ricorso auna nuova ordinanza contingibile e ur-gente, che in continuità con le precedenticonnota una gestione emergenziale da partedella regione Calabria in assenza di unadichiarazione di emergenza e dunque a

Atti Parlamentari — 7585 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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giudizio degli interpellanti travalicando ipoteri e le competenze specifici della Pre-sidenza del Consiglio dei ministri;

se, sulla base di quanto riportato inpremessa, esistano gli estremi per la deli-berazione, con riferimento alla regione Ca-labria, dello stato di emergenza nel settoredei rifiuti, prevedendo la nomina di uncommissario straordinario;

quali iniziative di competenza intendaassumere in merito alla riferita ordinanzacontingibile e urgente adottata dalla re-gione anche al fine di impedire che nesiano adottate ulteriori.

(2-00461) « D’Ippolito, Ilaria Fontana, Daga,Deiana, Federico, Licatini, Al-berto Manca, Maraia, Ric-ciardi, Rospi, Terzoni, Tra-versi, Varrica, Vianello, Vigna-roli, Zolezzi, Liuzzi, Lombardo,Lorefice, Gabriele Lorenzoni,Lovecchio, Mammì, Marino,Martinciglio, Menga, Miglio-rino, Misiti, Nesci, Pallini, Pal-misano, Parentela, Parisse, Pa-xia, Perantoni, Perconti, Pi-gnatone, Raduzzi ».

Interpellanza:

I sottoscritti chiedono di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri, il Mi-nistro della giustizia, per sapere – pre-messo che:

la nuova perizia esplosivistica richie-sta nell’ambito del processo a carico diGilberto Cavallini per concorso nell’atten-tato alla stazione di Bologna del 2 agosto1980, effettuata da Danilo Coppe, esplosi-vista geominerario, e il colonnello dei ca-rabinieri Adolfo Gregori, comandante dellaboratorio di chimica esplosivi del Ris diRoma, ha smentito le precedenti sia perquanto attiene all’esplosivo utilizzato siacon riferimento alla quantità;

nella nuova perizia, inoltre, si leggeche « non si esclude però, in via ipotetica,che l’interruttore di trasporto fosse difet-toso o danneggiato tanto da determinareun’esplosione prematura-accidentale del-

l’ordigno », e si dà conto del fatto chel’ordigno sembrerebbe somigliare a quellisequestrati durante l’arresto a Fiumicinonel 1982 a Margot Christa Frohlich, terro-rista della rete Carlos legata a ThomasKram, avvalorando quindi la tesi del ter-rorismo palestinese;

il 23 febbraio 2006, i consulenti dellaCommissione Mitrokhin Gian Paolo Peliz-zaro e Lorenzo Matassa depositarono la« Relazione sul gruppo Separat e il contestodell’attentato del 2 agosto 1980 », studiofondamentale di quella che nel linguaggiogiornalistico verrà poi denominata la « pi-sta palestinese » o « tedesco-palestinese », o« teutonico-palestinese » ;

nel saggio « I segreti di Bologna » l’exgiudice Rosario Priore e l’avvocato ValerioCutonilli ipotizzano che la strage sarebbestata un attentato organizzato dal Frontepopolare per la liberazione della Palestina,ed eseguito materialmente dal gruppo Car-los, come ritorsione per la violazione degliaccordi mai ufficializzati tra l’Organizza-zione per la liberazione della Palestina (Olp)e Governo italiano, il cosiddetto « LodoMoro », tesi proposta anche dal giornalistaSilvio Leoni;

il saggio di Cutonilli e Priore confer-merebbe l’ipotesi già emersa dai lavori dellaCommissione Mitrokhin circa i collega-menti tra la rete « Separat » del terroristaIlich Ramírez Sànchez, detto Carlos « loSciacallo », e il terrorismo interno brigati-sta, grazie agli atti e ai riscontri di Giam-paolo Pellizzaro e degli altri consulenti;

le rivelazioni contenute nel libro« Bomba o non bomba » di Enzo Raisi, giàdeputato componente della CommissioneMitrokhin, indicano che l’esplosione sia stataun errore materiale nel trasporto dell’or-digno da parte di appartenenti alla reteSeparat;

i documenti trasmessi dai servizi disicurezza degli Stati del Patto di Varsavia,ora conservati presso gli archivi della Com-missione Mitrokhin, confermerebbero la pi-sta del terrorismo internazionale palesti-nese già emersa, appunto, nell’ambito deilavori della medesima Commissione;

Atti Parlamentari — 7586 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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tra gli aspetti mai chiariti in relazionealla strage del 2 agosto figura anche quellodella presenza a Bologna in quel giorno diFrancesco Marra, nato a Milano il 1° di-cembre 1937, e indicato ai tempi dallaquestura di Milano come vicino alle BrigateRosse, appurata nel corso della prima in-chiesta sulla strage e ribadita da un arti-colo pubblicato su Il Giornale del 6 set-tembre 2012, a firma del giornalista Gian-marco Chiocci, sulla base di una clamorosascoperta effettuata dall’ex deputato EnzoRaisi, che confermava la presenza di Marraa Bologna il 2 agosto 1980;

quando il 5 gennaio 1981 Marra fuascoltato dalla Digos di Milano sui motividella sua presenza a Bologna il giorno dellastrage, ma solo in qualità di sommarioinformatore, lo stesso confermò di esserearrivato nel capoluogo emiliano la seraprecedente la strage e di essersi registratopresso l’Hotel Europa assieme a una donnanubile e incensurata chiamata Loretta Vi-dali;

non è noto se Loretta Vidali sia stataascoltata dai magistrati o dalla polizia giu-diziaria per verifica della testimonianza edell’identità;

dalla documentazione giudiziale nonè dato conoscere se vennero condotte atti-vità investigative finalizzate a verificare lasincerità delle dichiarazioni rese da Fran-cesco Marra alla Digos di Milano, al fine dimotivare la sua presenza a Bologna il giornodella strage;

a oggi non sono note inoltre ulterioriattività investigative finalizzate ad accer-tare un eventuale coinvolgimento di Marranella strage di Bologna –:

se non ritengano urgente per il rag-giungimento della verità storica e giudizia-ria a favore dei parenti delle vittime darelibero accesso a tutti i documenti relativialla strage di Bologna e alle vicende con-nesse – lodo Moro, la rete Separat diCarlos, i report trasmessi dal colonnelloGiovannone dal Libano tra il novembre1979 e il 31 dicembre 1981 – conservatipresso gli archivi dei sistemi informativi edi sicurezza, al fine di permettere anche

agli inquirenti maggiore solidità probatoriain relazione alla riapertura dell’inchiesta.

(2-00460) « Mollicone, Frassinetti ».

Interrogazione a risposta orale:

SANDRA SAVINO. — Al Presidente delConsiglio dei ministri, al Ministro dell’istru-zione, dell’università e della ricerca, al Mi-nistro degli affari esteri e della cooperazioneinternazionale. — Per sapere – premessoche:

l’edificio sito in Trieste in via Filzin. 14 è sede dell’Università di Trieste ed inparticolare ospita la scuola per interpreti.Questa scuola è rinominata a livello nazio-nale ed internazionale ospitando studentiprovenienti dalle più svariate parti d’Eu-ropa e non solo, essendo luogo di alteprofessionalità;

di recente, ricollegandosi a vicendestoriche ormai datate che hanno riguar-dato tale immobile denominato « NarodniDom » perché già sede di organizzazionislovene nonché sede di un albergo deno-minato « Hotel Balkan » incendiato il 13luglio 1920, è emersa la notizia di unatrattativa tra il Governo italiano e la Re-pubblica di Slovenia finalizzata alla ces-sione alla comunità slovena in Italia delpredetto edificio;

tale operazione si collocherebbe nel-l’ottica di un risarcimento ulteriore per levicende intercorse nel 1920 e, per tale ra-gione, il Governo italiano si appresterebbea stanziare 14 milioni di euro per la ri-strutturazione di altro immobile sito inTrieste al fine di ospitare la scuola inter-preti traduttori:

tuttavia la legge n. 38 del 2001 « Normea tutela della minoranza linguistica slovenadella Regione Friuli – Venezia Giulia »,all’articolo 19, rubricato « Restituzione dibeni immobili » dispone che:

« 1. La casa di cultura “Narodnidom” di Trieste-rione San Giovanni, costi-tuito da edificio e accessori, è trasferita allaRegione Friuli-Venezia Giulia per essereutilizzata, a titolo gratuito, per le attività di

Atti Parlamentari — 7587 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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istituzioni culturali e scientifiche di linguaslovena. Nell’edificio di Via Filzi 9 a Trieste,già “Narodni dom”, e nell’edificio di CorsoVerdi, già “Trgovski dom”, di Gorizia tro-vano sede istituzioni culturali e scientifichesia di lingua slovena (a partire dalla Na-rodna in studijska Knijznica – Bibliotecadegli Studi di Trieste) sia di lingua italiana,compatibilmente con le funzioni attual-mente ospitate nei medesimi edifici, previaintesa tra regione e università degli studi diTrieste per l’edificio di Via Filzi di Trieste,e tra regione e Ministero delle finanze perl’edificio di Corso Verdi di Gorizia.

2. In caso di mancata intesa entrocinque anni, si provvede, entro i successivisei mesi, con decreto del Presidente delConsiglio dei ministri.

3. Le modalità di uso e gestionesono stabilite dell’amministrazione regio-nale sentito il Comitato »;

la regione autonoma Friuli-VeneziaGiulia ha stanziato, nel piano dei lavoripubblici sulle proprietà 2019-2021, euro3.989.036,32 per il restauro, risanamentoconservativo ed ampliamento del citato « Na-rodni Dom » di Trieste-San Giovanni;

tra il 1957 ed il 1964 a titolo dirisarcimento per l’incendio dell’edificio divia Filzi lo Stato italiano ha corrisposto lire500 milioni con cui è stato costruito ilTeatro Sloveno di Via Petronio a Trieste,considerando così la posta compensativa;

pertanto, va salvaguardata la destina-zione d’uso dell’immobile a favore dell’U-niversità degli studi di Trieste, stante anchel’importanza del dipartimento ivi ospi-tato –:

se non si ritenga opportuno, vistoquanto sopra, considerare integralmentesaldato il risarcimento verso le comunitàslovene di Trieste;

se il Governo non ritenga opportuno,anche in forza della legge n. 38 del 2001,mantenere in capo all’Università degli studidi Trieste, che già ospita anche spazi dedi-cati alla comunità slovena, l’immobile ga-rantendo la continuità d’uso e didattica già

in essere e particolarmente rilevante a li-vello nazionale e internazionale.

(3-00876)

Interrogazione a risposta in Commissione:

MORANI, MICELI, PAITA, FIANO, MI-GLIORE, QUARTAPELLE PROCOPIO,RIZZO NERVO, NAVARRA, NOBILI eBRUNO BOSSIO. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri, al Ministro dell’interno.— Per sapere – premesso che:

nell’organigramma degli uffici di di-retta collaborazione del Vice Presidente delConsiglio e Ministro dell’interno MatteoSalvini pubblicato sul sito della Presidenzadel Consiglio figura, in qualità di consi-gliere per le attività strategiche di rilievointernazionale, Claudio D’Amico, ex parla-mentare della Lega, titolo di studio geome-tra, marito di Svetlana Konovalova, bielo-russa interprete di Umberto Bossi, ex capodi gabinetto del Ministro Calderoli, « Re-sponsabile sviluppo progetti » dell’Associa-zione Lombardia-Russia, la stessa Associa-zione presieduta da Gianluca Savoini, alcentro di un grave scandalo per presuntifinanziamenti illeciti provenienti dalla Rus-sia per il partito della Lega Nord e sulquale la magistratura italiana ha apertoun’inchiesta per il reato di corruzione in-ternazionale;

nonostante il Ministro dell’interno, aproposito della presenza di Savoini al ta-volo dei vertici con Mosca e al summit diottobre 2018, proprio nei giorni della trat-tativa al Metropol rilevata dal sito BuzzFeed,abbia dichiarato « Non l’ho invitato, non socosa facesse », è stato lo stesso sito BuzzFeeda pubblicare una mail, che il giornalistaAlberto Nardelli spiega di aver ricevuto daSavoini il 17 luglio 2018, in cui lo stessoSavoini afferma che faceva parte della de-legazione di Salvini « in veste di membrodello staff » e che « Non ho ufficio al mi-nistero ma collaboro direttamente con Mat-teo Salvini a seconda delle sue richieste.Conoscendoci da sempre ». In una secondamail, senza data ma che si riferisce ancoraagli incontri di Salvini a Mosca, qualcuno,parlando in terza persona, scrive: « Savoini

Atti Parlamentari — 7588 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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ha quindi incontrato insieme a Salvini nonsoltanto il presidente Putin, ma anche ilministro degli Esteri Sergey Lavrov, il re-sponsabile per le relazioni internazionali diRussia Unita Sergey Zheleznyak, il presi-dente della Duma (anno 2014) Sergey Na-rishkin e ha attivamente lavorato per or-ganizzare le conferenze stampa di Salviniin Russia »;

dal Corriere della sera, inoltre, si ap-prende che D’Amico si sarebbe « sempremosso spalla a spalla con Savoini nellemanovre lobbistiche sull’asse Italia-Russia.Per esempio accompagnò nel 2017 a MoscaSalvini, allora solo segretario della Lega,insieme a Savoini, per un accordo di coo-perazione fra la Lega Nord e il partitoRussia Unita »;

da la Stampa poi, arrivano nuove ri-velazioni: una mail, inviata il 1° luglio alle17,32, firmata da tale « Barbara », reche-rebbe il seguente testo « Buon pomeriggioAndrea, come d’accordo ti chiedo se gen-tilmente può essere inserito, per il pros-simo Foro di dialogo italo-russo, in pro-gramma giovedì 4 luglio al Maeci, anche ildottor Gianluca Savoini, presidente dell’As-sociazione culturale Lombardia-Russia,come richiestomi dall’onorevole Claudio D’A-mico, consigliere per le attività strategichedi rilievo internazionale »;

in un’altra mail, inoltre, inviata a tale« Serena » dell’ISPI, Istituto di politica in-ternazionale che in questo caso svolgeva ilruolo organizzativo di segretariato per ilForo, sarebbe stata Raffaella di Carlo, del-l’ufficio diplomatico di palazzo Chigi « surichiesta dell’On. D’Amico » a chiedere diinserire Savoini tra i partecipanti;

se quanto riportato corrispondesse alvero, emergerebbero a parere degli inter-roganti inquietanti legami tra il Ministrointerrogato, Claudio D’Amico e GianlucaSavoini;

il Gruppo del Partito democratico avevagià presentato il 18 luglio 2018 un’interro-gazione a risposta in Commissione, la n. 5-00199, in merito ai rapporti tra il Vice

Presidente del Consiglio Salvini e Savoinicui il Governo non ha mai dato risposta –:

se il Governo non ritenga assoluta-mente necessario fare immediata chiarezzain merito ai reali rapporti intercorrenti trail Vice Presidente del Consiglio e Ministrodell’interno Salvini e Gianluca Savoini non-ché con l’attuale consigliere per le attivitàstrategiche di rilievo internazionale, Clau-dio D’Amico;

se, alla luce di quanto esposto, non siritenga quantomeno opportuno che la col-laborazione istituzionale con Claudio D’A-mico venga interrotta. (5-02525)

* * *

AFFARI ESTERIE COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Interrogazione a risposta scritta:

FORMENTINI e ZOFFILI. — Al Ministrodegli affari esteri e della cooperazione inter-nazionale. — Per sapere – premesso che:

nel gennaio 2016 è entrato in vigoreraccordo sul nucleare (Jcpoa, Joint Com-prehensive Plan of Action), siglato nel luglio2015 da Iran, da una parte, e Stati Uniti,Russia, Cina, Francia, Germania, RegnoUnito, dall’altra parte. Un accordo che im-poneva limitazioni al programma nucleareiraniano dopo un negoziato durato dodicianni e che prevedeva in cambio l’elimina-zione delle sanzioni imposte all’Iran daUnione europea, Nazioni Unite e Stati Uniti(limitatamente alle sanzioni relative al pro-gramma nucleare);

nel mese di maggio 2018, l’ammini-strazione Trump ha deciso di ritirare gliStati Uniti dall’accordo portando alla rein-troduzione delle sanzioni statunitensi sul-l’Iran, sanzioni « extraterritoriali » che hannoimpedito anche ad altre parti dell’accordodi farsi carico degli impegni assunti conl’accordo sul nucleare;

l’8 maggio 2019 Teheran ha annun-ciato di aver intenzione di riprendere partedel proprio programma nucleare, nello spe-

Atti Parlamentari — 7589 — Camera dei Deputati

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cifico non rispettando più i limiti di stoc-caggio di uranio arricchito e acqua pesanteprevisti dall’accordo;

vi è il rischio concreto che se la di-sputa interna alle parti non venga risoltadalla Commissione congiunta del Jcpoa, sivada verso lo « stop » all’implementazionedell’accordo;

al momento in cui è stato siglato l’ac-cordo Jcpoa, l’Iran era ritenuto essere asoli pochi mesi dall’implementazione diun’arma nucleare. Con l’accordo in vigore,questo lasso di tempo è stato esteso ad unanno;

il 7 luglio 2019 l’Iran ha annunciato diaver oltrepassato la soglia per l’arricchi-mento dell’uranio prevista dall’accordo sulnucleare (Jcpoa) – passando dal 3,67 percento al 5 per cento. Si tratterebbe dellaseconda violazione del Jcpoa ad opera diTeheran dopo quella del 26 giugno 2019;

diversi Stati hanno inoltre sollevatopreoccupazioni rispetto alla possibilità cheTeheran violi la risoluzione n. 1929 delConsiglio di sicurezza delle Nazioni Uniteadottata nel 2010 che ha vietato all’Iran dipartecipare ad ogni attività legata all’im-plementazione di missili balistici –:

quali iniziative diplomatiche il Go-verno abbia intenzione di porre in essereper evitare che i fatti riportati in premessadestabilizzino il fragile equilibrio geopoli-tico in Medioriente. (4-03339)

* * *

AMBIENTE E TUTELADEL TERRITORIO E DEL MARE

Interrogazioni a risposta scritta:

BORDO. — Al Ministro dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare. — Persapere – premesso che:

dai dati pubblicati sul portale Gaudì(Gestione anagrafica unica degli impianti eunità) di Terna, al 30 novembre 2018 lapotenza eolica installata sul territorio na-zionale e pari a 10.094,25 megawatt;

le condizioni climatiche e morfologi-che favorevoli hanno concorso ad attrarreinvestimenti sulle fonti energetiche rinno-vabili soprattutto nelle regioni del sud enelle isole, tant’è che il 90,70 per centodella potenza eolica installata (pari a9.156,00 megawatt è concentrata in Puglia(24,80 per cento), Sicilia (18,12 per cento),Campania (14,40 per cento), Basilicata (12,31per cento), Calabria (10,76 per cento) eSardegna (10,32 per cento);

le pressioni generate, soprattutto dallasmisurata concentrazione di impianti eolicidi grande taglia, stanno compromettendozone a spiccata vocazione turistica di ele-vato valore paesaggistico e naturalistico.Tra queste i monti Dauni, destinatari di unprogetto di eccellenza turistica che nel pas-sato ha coinvolto sinergicamente la regionePuglia e il Ministro del turismo con lasottoscrizione di un protocollo d’intesa;

la società wpd Monte Cigliano S.r.l. hainoltrato al Ministero dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare un’istanzaper l’avvio della procedura di valutazionedi impatto ambientale del progetto deno-minato « parco eolico Troia Montaratro »per la realizzazione di un impianto di pro-duzione di energia elettrica da fonte eolicacostituito da 23 aerogeneratori, ciascuno dipotenza pari a 5,3 megawatt, per una po-tenza complessiva di 121,90 megawatt. L’im-pianto, costituito da torri alte 121 metri)(misurata dal piano campagna al centro delrotore) e aerogeneratori con rotore da 158metri, è localizzato proprio sui Monti Dauninei comuni di Troia, Biccari e Lucera conrelative opere di connessione nel comunedi Troia;

dagli elaborati progettuali presentatial Ministero emerge che la realizzazionedell’intero progetto produrrà scavi per circa650.000 metri cubi, colate di cemento percirca 19.000 metri cubi, armature in ac-ciaio per circa 950.000 chilogrammi, viabi-lità di accesso in misto per 18.000 metricubi e terreno stabilizzato a calce con oltre15.000 qli di Ossido o idrossido di calcio,oltre 210.000 metri di cavi elettrici e oltre88.000 metri di fibra;

Atti Parlamentari — 7590 — Camera dei Deputati

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il comune di Troia risulta tra i comunipugliesi maggiormente interessati dalla con-centrazione di impianti eolici, tant’è che laconcentrazione espressa in megawatt suchilometro quadrato di territorio (Mw/kmq) è superiore di oltre 10 volte la con-centrazione regionale;

allo stato attuale la normativa nazio-nale non stabilisce dei limiti sulla concen-trazione degli impianti eolici utili alla di-chiarazione di un territorio « saturo »;

la regione Puglia in passato ha tentatodi supplire alla mancanza di una norma-tiva statale tentando prima con una mora-toria, poi con una legge di regolamenta-zione e poi con un regolamento. Tutti e trei provvedimenti regionali sono stati re-spinti, ovvero sono stati dichiarati illegit-timi, perché la competenza in materia, nonè regionale –:

quali iniziative intenda adottare alfine di colmare l’assenza di una normativastatale in merito alla definizione di areenon idonee alla installazione di fonti ener-getiche rinnovabili per elevata concentra-zione territoriale;

se nelle more, al fine di salvaguardaregli equilibri di quei territori sottoposti oltremisura alla installazione di parchi eolici digrande dimensione, non ritenga utile so-spendere la valutazione relativamente alprocedimento in corso promosso dalla so-cietà wpd Monte Cigliano s.r.l. per la rea-lizzazione di un campo eolico di 121,90megawatt sui Monti Dauni. (4-03333)

MURONI. — Al Ministro dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare, alMinistro per i beni e le attività culturali. —Per sapere – premesso che:

si apprende da organi di stampa online(www.lecodellitorale.it) che l’amministra-zione comunale di Anzio ha pubblicato unbando avente per oggetto l’affidamento inconvenzione dell’area demaniale marittimaa libera fruizione ubicata in località Lidodei Pini – interclusa dal confine sud del-l’area in convenzione allo stabilimento bal-neare Galapagos a sud dell’area destinataagli animali di compagnia;

l’area individuata nel bando è sotto-posta sin dal 1939 ad oggi a numerosenormative di tutela paesaggistica e salva-guardia ambientale, sia nazionali che re-gionali ed in particolare: legge 29 giugno1939, n. 1497 – « Protezione delle bellezzenaturali »; legge 8 agosto 1985 n. 431 –« Zone di interesse ambientale » (Galasso);decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42« Codice dei beni culturali e del paesaggio »;delibera di giunta regionale n. 2146 del 19marzo 1996 che lo individua il sito diinteresse comunitario IT6030045; legge re-gionale del Lazio n. 24 del 1998 di appro-vazione del « piano territoriale paesisticoregionale »; delibera giunta regionale n. 556del 25 luglio 2007 di adozione del « pianoterritoriale paesistico regionale »; nel bandoè prevista e consentita la realizzazione di« strutture e servizi compresi eventuali ser-vizi aggiuntivi » « anche se di tipo prefab-bricato » per la balneazione; si prevede chedeve essere assicurato « il servizio di puli-zia e rastrellamento giornaliero dell’arenileanche con l’ausilio di mezzi meccanici » –:

se il Governo non intenda promuo-vere, per quanto di competenza, una ulte-riore riflessione tecnica al fine di garantireche non vi siano eventuali danni ambientalie paesaggistici su un’area ricca dibiodiversità. (4-03336)

* * *

DIFESA

Interrogazione a risposta in Commissione:

FOTI. — Al Ministro della difesa. — Persapere – premesso che:

con la precedente interrogazione n. 4-00010 si segnalavano forme di possibileinquinamento dell’area ex Pertite, posta nelcomune di Piacenza; nella risposta resa dalMinistro interrogato si evidenziava: « neiprimi giorni di ottobre, è stata condotta laseconda fase dell’attività che ha previsto laraccolta – e successiva analisi da parte delCetli Nbc – di ulteriori 40 campioni »;

Atti Parlamentari — 7591 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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nel parere reso da Arpae (10 giugno2019, prot. 65713) al comune di Piacenza,in particolare, testualmente si legge:

a) « la documentazione disponibilenon consente compiute valutazioni poichécarente di alcuni dati essenziali quali, adesempio, la distribuzione spaziale dei pre-lievi eseguiti per le analisi del suolo e laprofondità alla quale sono stati eseguiti icarotaggi »;

b) « la dizione “topo soil” utilizzatanella relazione lascia, però supporre chesiano stati eseguiti prelievi molto superfi-ciali e che, pertanto, non siano disponibiliinformazioni circa gli strati inferiori »;

c) « ad ogni buon fine, si segnala chel’esame dei dati prodotti ha evidenziatoalcuni superamenti dei limiti di tabella 1Colonna A (siti ad uso verde pubblico/residenziale) del decreto legislativo n. 152del 2006 e smi: in n. 1 campione per ilparametro Mercurio ed in n. 12 campioniper il parametro Cadmio »;

d) « in ogni caso, si ritiene che l’in-dagine sul suolo superficiale non risultisufficiente » –:

se, alla luce di quanto indicato nellarisposta alla citata interrogazione, gli esitianalitici delle dette analisi siano stati resinoti e quali essi siano;

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza del suddetto parere dell’Arpae e see quali iniziative di competenza intendaassumere al fine di definitivamente chiarirelo stato dell’area in questione, in relazionealle norme in materia ambientale.

(5-02515)

* * *

ECONOMIA E FINANZE

Interpellanza urgente(ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dell’economia e delle finanze, il

Ministro dell’interno, per sapere – pre-messo che:

al fine di favorire la fusione dei co-muni, il decreto legislativo n. 267 del 2000prevede che lo Stato eroghi contributi stra-ordinari per i dieci anni decorrenti dallafusione stessa, commisurati ad una quotadei trasferimenti spettanti ai singoli co-muni che si fondono. A tal fine si prevedeche ogni anno, con decreto del Ministrodell’interno, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, siano disciplinatele modalità di riparto del contributo:

dal 2013, con l’articolo 20 del decreto-legge n. 95 del 2012, tale contributo è com-misurato al 20 per cento dei trasferimentierariali attribuiti per l’anno 2010 nel limitedegli stanziamenti finanziari allora previ-sti, con l’esclusione degli enti locali delFriuli-Venezia Giulia, della Valle d’Aosta edette province autonome di Trento e Bol-zano ove vige una speciale disciplina perl’attribuzione dei trasferimenti agli enti lo-cali;

la commisurazione di tale contributoè stata successivamente innalzata al 40 percento dei trasferimenti attribuiti per l’anno2010 nel 2016, al 50 per cento nel 2017 e,da ultimo, al 60 per cento dei trasferimentierariali attribuiti per l’anno 2010 a decor-rere dal 2018;

è stato, inoltre, previsto un limite mas-simo al contributo medesimo per ciascunbeneficiario che, dapprima fissato nella mi-sura non superiore a 1,5 milioni di europer le fusioni realizzate dal 2012, è stato,dal 2016, rideterminato nella misura nonsuperiore a 2 milioni di euro per ciascunbeneficiario;

a decorrere dal 2018, dunque, ai co-muni risultanti da fusione o da fusione perincorporazione spetta un contributo pari al60 per cento dei trasferimenti erariali at-tribuiti per l’anno 2010, nel limite massimodi 2 milioni del contributo per ciascunbeneficiario;

le risorse stanziate per la concessionedel contributo straordinario alle fusioninonché per le unioni di comuni – iscritte

Atti Parlamentari — 7592 — Camera dei Deputati

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sul capitolo 1316 dello stato di previsionedel Ministero dell’interno – sono quelleautorizzate:

1) dalla legge finanziaria per il 1997con un importo pari a 1,5 milioni di euroannui per la fusione e l’unione di comunianche se la gran parte di tali risorse è stata,di fatto, assegnata alle unioni di comuni;

2) dalla legge di stabilità 2014 cheha stabilito la destinazione, nell’ambito delFondo di solidarietà comunale, di comples-sivi 60 milioni annui in favore del finan-ziamento delle unioni e delle fusioni dicomuni, di cui 30 milioni in favore dellefusioni e 30 milioni ad incremento delcontributo spettante alle unioni. Tali con-tributi sono stati consolidati con la legge distabilità 2016;

3) dal decreto del Presidente delConsiglio dei ministri 10 marzo 2017 cheha assegnato 5 milioni annui ad incre-mento del contributo straordinario in sededi ripartizione;

4) dal decreto-legge n. 50 del 2017che ha incrementato le risorse destinatealla concessione del contributo di 1 milionedi euro per ciascuno degli anni 2017 e 2018e disposto nell’ambito del fondo di solida-rietà comunale la costituzione di un accan-tonamento di 25 milioni di euro che adecorrere dal 2022 sarà destinato ad in-cremento delle risorse destinate all’eroga-zione del contributo previsto per i comuniche danno luogo alla fusione o alla fusioneper incorporazione;

5) dalla legge di bilancio 2018 cheha disposto un ulteriore incremento dellerisorse per la concessione dei contributiper le fusioni di comuni, di un importo paria 10 milioni annui a decorrere dal 2018 eprevisto che siano destinate ad incrementodegli stanziamenti finalizzati all’erogazionedei contributi a favore delle fusioni le sommeaccantonate sul fondo di solidarietà comu-nale, e non utilizzate per i conguagli aicomuni. Tale previsione è stata confermataper il 2019 dalla legge di bilancio per il2019 con un accantonamento costituito nel-l’importo massimo di 15 milioni di euroannui;

il 21 giugno 2018 il Ministero dell’in-terno ha predisposto una tabella riepiloga-tiva con la quale ha ripartito le risorsemesse a disposizione dei comuni che sonostati oggetto di fusione e/o fusione perincorporazione;

con il comunicato n. 2 del 27 giugno2019, la direzione centrale della finanzalocale del Ministero dell’interno ha pubbli-cato sul proprio sito istituzionale, dopo ilparere condizionato all’integrazione dellerisorse ottenuto durante la Conferenza Stato,città ed autonomie locali nella seduta del 6giugno 2019, la tabella contenente le voci diriparto del contributo erariale per l’anno2019 agli enti costituiti a seguito di fusionie incorporazioni;

ai 67 enti, istituiti a seguito della fu-sione di 166 amministrazioni, sono statedestinate risorse, per il 2019, per un im-porto complessivo di 46.549.370 euro, con-tributi statali che risultano insufficienti ri-spetto al fabbisogno dei comuni;

secondo l’Anci sono circa 30 i milionidi euro mancanti ai comuni che hannoscelto la fusione e che servirebbero a ga-rantire lo stesso coefficiente di maggiora-zione previsto per ogni anno di anzianitànella fusione già utilizzato per la riparti-zione delle risorse nel 2018;

in Lombardia ad esempio, al Comunedi Colli Verdi derivante da fusione nel 2019(anno della sua costituzione) è stato attri-buito un contributo straordinario pari adeuro 162.000,00 quando l’ammontare effet-tivo avrebbe dovuto essere di euro385.000,00. A tale comune sono state attri-buite risorse con la legge di bilancio 2019per euro 40.000,00 e con la legge n. 58 del2019 per euro 50.000,00. Se i comuni nonsi fossero fusi e fossero stati tre lo Statoavrebbe pagato euro 120.000,00 e euro150.000,00. In buona sostanza dalla fusionedel suddetto comune lo Stato sembra avergià risparmiato euro 180.000,00;

tale situazione crea enormi criticitàper i comuni nati da fusione per garantirea tante piccole realtà locali servizi pubblici

Atti Parlamentari — 7593 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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di qualità e concrete prospettive di svi-luppo –:

se e quali iniziative di competenza ilGoverno intenda assumete al fine di supe-rate le criticità descritte in premessa, ga-rantendo il pieno adeguamento del fondodi solidarietà comunale in merito al con-tributo erariale destinato agli enti costituitia seguito di fusione e incorporazione, nelrispetto del patto delle comunità locali chehanno compiuto tale scelta ed evitando chesi disincentivino i processi di fusione giàavviati.

(2-00462) « Cattaneo, Mugnai, Pella, Corte-lazzo, Angelucci, Baratto, Ba-relli, Anna Lisa Baroni, Bat-tilocchio, Bergamini, Bianco-fiore, Bond, Caon, Cassinelli,Costa, Cristina, Della Frera,Giacomoni, Mandelli, Marin,Mazzetti, Milanato, Musella,Napoli, Orsini, Palmieri, Pre-stigiacomo, Elvira Savino, San-dra Savino, Sisto, Sozzani, Za-nettin ».

* * *

GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta scritta:

RACITI. — Al Ministro della giustizia, alMinistro degli affari esteri e della coopera-zione internazionale. — Per sapere – pre-messo che:

in base al servizio dei giornalisti Ema-nuele Lauria e Giorgio Ruta di Repubbli-ca.it, si apprende che l’ex militare italo-argentino Carlos Luis Malatto soggiornanel resort di Portorosa-Furnari, località tu-ristica della provincia di Messina già metadelle latitanze di boss di Cosa nostra delcalibro di Bernardo Provenzano e Bene-detto « Nitto » Santapaola;

Malatto è accusato degli omicidi diJuan Carlos Càmpora, fratello dell’ex pre-sidente della Repubblica Argentina HéctorJosé Càmpora, e rettore dell’Universidad

Nacional de San Juan, della modella franco-argentina Marie Anne Erize Tisseau, di-Jorge Alberto Bonil, un ragazzo che facevail militare nel reggimento comandato daMalatto, di José Alberto Carbajal, vicino aimontoneros ed ai peronisti;

Malatto risulta essersi rifugiato primain Cile e poi, in virtù del possesso delpassaporto italiano, in Liguria, per poi spo-starsi a Calascibetta, in provincia di Enna,dove ha abitato fino al maggio 2018;

le sentenze delle Corti argentine apartire da quella del 3 settembre 2013indicano come Malatto abbia « partecipatoattivamente a diverse procedure di deten-zione ed è uno dei più indicati dalle vittimeper la partecipazione a interrogatori sottotortura »;

con sentenza della corte d’appello diMendoza, datata 16 febbraio 2011, vienechiamato in causa da 16 testimoni;

quest’ultima sentenza che non è statamai trasmessa in Italia dall’Argentina, chene ha chiesto l’estradizione;

nell’aprile 2013, la corte d’appello deL’Aquila aveva qualificato come crimini con-tro l’umanità, pertanto imprescrittibili, ireati a lui ascritti, confermando la sussi-stenza delle condizioni per l’estradizione;

la Corte di cassazione (sezione VI pe-nale), con sentenza del 17 luglio 2014,n. 43170) pur ammettendo che Malatto « hafatto parte di un gruppo di lavoro dedito atorture e violenze », non ha ravvisato indizisufficienti a carico dell’ex tenente e ribaltòla decisione della corte d’appello dichia-rando non sussistenti le condizioni perl’accoglimento della domanda di estradi-zione avanzata dalla Repubblica Argentina;

il Ministro della giustizia pro temporeAndrea Orlando, in base all’articolo 8 delcodice penale, ha firmato l’autorizzazionea processarlo in Italia;

la presenza di Malatto nel nostro Pa-ese mette in evidenza i limiti, stante lalegislazione attualmente in vigore, nel ri-spettare gli obblighi internazionali relativi

Atti Parlamentari — 7594 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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alla punizione di un crimine di rilevanzainternazionale;

appare all’interrogante non certo privodi fondamento il pericolo di fuga di Ma-latto, il quale gode del diritto di cittadi-nanza italiana e può esercitare il suo dirittodi libera circolazione negli Stati europei, invirtù della conseguente cittadinanza euro-pea, ben potendo sottrarsi alla giurisdi-zione italiana, soprattutto dopo l’inchiestagiornalistica che ne ha svelato l’attuale re-sidenza –:

in considerazione della gravità dei fattirichiamati in premessa, se il Governo nonritenga urgente porre in essere ogni inizia-tiva di competenza al riguardo;

se il Governo intenda mettere a di-sposizione della procura della Repubblicacompetente le risorse necessarie a soste-nerne l’attività. (4-03338)

* * *

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazioni a risposta immediata:

PAITA, BRUNO BOSSIO, CANTINI, GA-RIGLIO, GIACOMELLI, NOBILI, PIZZETTI,ANDREA ROMANO, GRIBAUDO, ENRICOBORGHI e FIANO. — Al Ministro delleinfrastrutture e dei trasporti. — Per sapere– premesso che:

domenica 14 luglio 2019, alle ore 18,sono giunte a Mediobanca, advisor di Fer-rovie dello Stato italiane nel « Progetto Az »,le comunicazioni di interesse del gruppoToto, di Gregor Efromovich, azionista dellacompagnia sudamericana Avianca, del pro-prietario della S.S. Lazio Claudio Lotito edel gruppo Atlantia della famiglia Benetton;

i suddetti soggetti si erano candidatiper far parte della newco per il salvataggiodi Alitalia;

Ferrovie dello Stato italiane, in data 15luglio 2019, ha individuato proprio in At-lantia il partner da affiancare a Ferroviedello Stato italiane, Ministero dell’economiae delle finanze e Delta;

da settimane Atlantia, concessionariadi Autostrade, era stata individuata e sol-lecitata quale soggetto per completare lacordata della nuova società per il salvatag-gio e rilancio di Alitalia, nonostante smen-tite e dichiarazioni molto forti da parte dialcuni esponenti del Governo;

il Ministro dello sviluppo economico,titolare del tavolo di trattative, in data 27giugno 2019 aveva dichiarato « Atlantia èdecotta », « faranno precipitare gli aerei »;lo stesso Ministro il giorno dopo, riferen-dosi sempre al gruppo Atlantia e in rela-zione al crollo del Ponte Morandi, ha af-fermato che quelle persone sono morteperché Autostrade per l’Italia non ha fattomanutenzione;

il Ministro interrogato, in data 3 luglio2019, ha dichiarato, « non c’è alternativaalla revoca, totale, della concessione adAutostrade »;

in questo tourbillon di dichiarazioni,che meriterebbero di essere « attenzio-nate » dagli organi di vigilanza e dalle au-torità indipendenti, vi è una verità e cioèche il Governo ha avuto un anno per istruireuna possibile soluzione e individuare unpiano industriale credibile, impegnando an-che risorse pubbliche, senza produrre ri-sultati effettivi, con lo Stato che ogni giornosarà costretto a pagare un milione di europer ripagare i debiti e con le Ferrovie delloStato italiane costrette a penalizzare i pen-dolari;

i contorni della vertenza rimangonofragili e oscuri con la necessità di fareadeguata chiarezza, prima del mese di set-tembre 2019, perché nel frattempo si sus-seguono voci di possibili esuberi, ridimen-sionamento di personale e di rotte chealimentano una legittima preoccupazioneda parte di sindacati e lavoratori –:

se il Ministro interrogato condivida ilgiudizio su Atlantia quale azienda « de-cotta », come ritenga, con queste premesse,che tale ingresso possa essere utile al ri-lancio di Alitalia e, in questo ambito, qualisiano il piano industriale e le prospettiveoccupazionali e relative a slot e scali per ilavoratori della compagnia aerea.

(3-00878)

Atti Parlamentari — 7595 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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LOLLOBRIGIDA, MELONI, ACQUA-ROLI, BALDINI, BELLUCCI, BUCALO,BUTTI, CAIATA, CARETTA, CIABURRO,CIRIELLI, LUCA DE CARLO, DEIDDA,DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI,FERRO, FOTI, FRASSINETTI, GEMMATO,LUCASELLI, MANTOVANI, MASCHIO,MOLLICONE, MONTARULI, OSNATO, PRI-SCO, RAMPELLI, RIZZETTO, ROTELLI,SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI eZUCCONI. — Al Ministro delle infrastrut-ture e dei trasporti. — Per sapere – pre-messo che:

la società Atlantia, holding di parteci-pazioni nel settore delle infrastrutture, dellereti dei trasporti e delle comunicazioni,controlla interamente Autostrade per l’Ita-lia, concessionaria, tra le altre, della trattaautostradale Genova-Ventimiglia dove quasiesattamente un anno fa il crollo del PonteMorandi ha causato 43 vittime, centinaia disfollati e milioni di euro di danni;

subito dopo il crollo del Viadotto Pol-cevera numerosi esponenti del Governo an-nunciarono a gran voce la revoca dellaconcessione alla società e che nei confrontidella stessa sarebbe stata avanzata unarichiesta di risarcimento per tutti i danniconseguenti al crollo;

in particolare, il Presidente del Con-siglio dei ministri, il giorno dopo il crollo,disse « avvieremo la procedura per la re-voca della concessione a società Auto-strade », perché « non c’è dubbio che adAutostrade toccassero onere e vincolo dimanutenzione del viadotto », come anche ilVice Presidente del Consiglio dei ministriDi Maio che dichiarò alla stampa, riferen-dosi ad Atlantia, « si dimettano, non hannofatto manutenzione », mentre il Ministrointerrogato affermò che « chi fa cadere unponte con 43 morti non sa gestire un benepubblico »;

appena pochi giorni fa la commis-sione indipendente istituita presso il Mini-stero delle infrastrutture e dei trasporti perpronunciarsi sull’eventuale revoca delle con-cessioni ad Atlantia, nelle sue conclusioniha rilevato che « il crollo lascia presup-porre gravi lacune del sistema di manuten-

zione che si possono ritenere sussistenti sututta la rete autostradale »;

è notizia delle ultime ore che Atlantiasarà la terza società, oltre a Delta airlinese Ferrovie dello Stato italiane, ad affiancareil Ministero dell’economia e delle finanzenell’operazione di salvataggio di Alitalia,per la quale serve circa un altro miliardo dieuro;

suscita perplessità negli interroganti ilfatto che la stessa società – Atlantia –ritenuta dal Governo incapace di gestire ilbene pubblico e responsabile di un disastrogravissimo in termini di vite e anche intermini economici, sia all’improvviso rite-nuta adatta per gestire la ex compagniaaerea di bandiera –:

quali siano i contenuti della trattativache ha sostenuto l’ingresso di Atlantia nelsalvataggio di Alitalia e sulla base di qualimotivazioni il Governo abbia cambiato cosìrepentinamente opinione sulla società inquestione. (3-00879)

TONDO, COLUCCI, LUPI e SANGRE-GORIO. — Al Ministro delle infrastrutture edei trasporti. — Per sapere – premesso che:

in data 21 dicembre 2018 l’assembleadegli azionisti di Anas ha nominato il nuovoconsiglio di amministrazione della società econtestualmente il nuovo amministratoredelegato nella persona dell’ingegner Mas-simo Simonini;

l’ingegner Massimo Simonini, diri-gente di terza fascia, ha assunto il ruolo diamministratore delegato;

con l’insediamento dell’amministra-tore delegato, Anas, a quanto consta agliinterroganti, in questi sei mesi ha proce-duto al licenziamento di molti dirigenti ealla loro sostituzione;

per quanto consta agli interrogantisembra che in questi sei mesi si sianodrasticamente ridotti i lavori appaltati –:

quali siano stati i criteri che hannoportato alla nomina dell’amministratore de-legato e alla sostituzione dei dirigenti diprima fascia e se tutto questo, a parere del

Atti Parlamentari — 7596 — Camera dei Deputati

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Ministro interrogato, non sia causa di unsignificativo rallentamento nell’attività diAnas e della diminuzione dei lavori appal-tati in questo delicato periodo economicodell’Italia, visto che Anas è la più impor-tante stazione appaltante del nostro Paese.

(3-00880)

* * *

INTERNO

Interrogazioni a risposta immediata inCommissione:

I Commissione:

CALABRIA e SISTO. — Al Ministro del-l’interno. — Per sapere – premesso che:

negli ultimi sei mesi nel nord delLazio, nella zona che dalla costa, intorno aLadispoli, raggiunge il lago di Bracciano,sono stati rubati circa 80 cavalli; secondoquanto hanno riferito alcuni testimoni, aentrare in azione sarebbe una banda com-posta da almeno cinque persone più unautista;

il timore dei numerosi allevatori col-piti dai furti è che gli animali siano desti-nati a un giro di macelli clandestini;

molti dei cavalli rubati sono da sella edi razza, utilizzati soprattutto per attivitàcon principianti, bambini e disabili, svol-gono quindi un’importante funzione so-ciale; i cavalli rubati sono tutti « non Dpa »(non destinabili all’alimentazione umana);

molti dei cavalli rubati sono stati trat-tati con medicinali veterinari estrema-mente pericolosi e qualora gli animali fos-sero destinati clandestinamente alla macel-lazione e, quindi, all’alimentazione umanacauserebbero gravi danni alla salute pub-blica;

il furto di cavalli e di bestiame, untempo regolamentato dalla legge sull’abige-ato, è stato depenalizzato –:

se e quali iniziative il Governo intendaintraprendere per arginare questa ondata

di furti, ripristinando in particolare condi-zioni di sicurezza nell’area. (5-02521)

FIANO, GIORGIS, MIGLIORE, BENA-MATI, CANTINI, MARCO DI MAIO, SCAL-FAROTTO, CARNEVALI, DEL BARBA eQUARTAPELLE PROCOPIO. — Al Ministrodell’interno. — Per sapere – premesso che:

da notizie a mezzo stampa si è ap-preso che nella mattina di lunedì 15 luglio2019, in una delle abitazioni di esponenti diestrema destra colpiti da un provvedimentodi perquisizione, sarebbe stato sequestratodalla Digos di Torino un vero e proprioarsenale con armi da guerra, fucili d’as-salto automatici e addirittura un missileterra aria che sarebbe stato usato dalleforze armate del Qatar;

sono tre le persone che sarebberostate arrestate tra le quali figurerebbe an-che Fabio Del Bergiolo, 50 anni, ex ispet-tore delle dogane specializzato nell’anti-frode, militante di Forza Nuova per laquale è stato candidato al Senato nel col-legio di Gallarate nel 2001, e finito nei guainel 2003 per una truffa messa in attomentre era in servizio a Malpensa;

negli ultimi mesi la Digos di Torino –che all’alba del 15 luglio ha condotto un’o-perazione vasta, in molte città del NordItalia che ha coinvolto anche i colleghi diMilano, Varese, Pavia, Novara e Forlì – haconcentrato la propria attività investigativaproprio sui gruppi oltranzisti di estremadestra che orbitano su Torino, una galassianera che spazia dai messaggi politici e dipropaganda alle infiltrazioni nelle tifoseriecalcistiche;

durante le perquisizioni della scorsasettimana, infatti, gli investigatori coordi-nati dal dirigente Carlo Ambra, avevanosequestrato uno striscione storico dei Dru-ghi Giovinezza, gruppo ultras della Juven-tus all’interno della sede Legio Subalpina,in corso Allamano e nelle abitazioni per-quisite hanno rinvenuto anche alcuni stri-scioni appartenenti al gruppo Tradizione,sempre della tifoseria bianconera;

il gruppo ultras dei Drughi ha ancheespresso con uno striscione la propria so-

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XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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lidarietà all’arresto di Carlo Fabio D’Allio,28 anni, considerato il leader del grupposkin Legio Subalpina, accusato di apologiadi fascismo e detenzione e muniziona-mento di armi da guerra, e scarcerato lascorsa settimana dopo l’udienza di conva-lida con l’obbligo di firma;

le notizie riportate in merito al cre-scente attivismo da parte di soggetti orbi-tanti nei gruppi dell’estrema destra oltran-zista destano sempre più allarme e preoc-cupazione, anche per la chiara escalationdal punto di vista della violenza, confer-mata dai sequestri compiuti dalla Digosnella mattina del 15 luglio 2019 –:

se il Governo intenda costituirsi partecivile e quali iniziative urgenti intenda adot-tare per contrastare in ogni modo il pro-liferare di gruppi oltranzisti dell’estremadestra, nonché per contrastare il diffon-dersi di armi da guerra e fucili d’assaltoautomatici. (5-02522)

MACINA, CASO, DIENI, ALAIMO, BAL-DINO, BERTI, BILOTTI, MAURIZIO CAT-TOI, CORNELI, DADONE, D’AMBROSIO,FORCINITI, PARISSE, FRANCESCO SIL-VESTRI, SURIANO e ELISA TRIPODI. —Al Ministro dell’interno. — Per sapere –premesso che:

nel comune di Casavatore, in provin-cia di Napoli, è stato eletto il nuovo sin-daco, nella persona di Luigi Maglione, dopoche il precedente il consiglio comunale èstato sciolto per infiltrazioni mafiose condecreto del Presidente della Repubblica del24 gennaio 2017;

negli atti che hanno portato allo scio-glimento del comune, compare il nome diFerdinando Vozzella, che, nella notte tra il9 e 10 giugno 2019, dopo essere stato elettoconsigliere comunale a sostegno di LuigiMaglione, trasmettendo un video in direttafacebook e rivolgendosi agli avversari poli-tici, ha testualmente affermato: « da qui visalutiamo: tutti i delinquenti che stavanocon Maglione », per poi rivolgersi diretta-mente al candidato sindaco avversario, innapoletano: « ti ho fatto i buchi in testa, telo avevo promesso e l’ho fatto, adesso prendila corda e impiccati »;

come riferito da diversi organi distampa, la scena è stata ripresa e trasmessavia Facebook da Nadia Sarnataro, mogliedi Mauro Ramaglia « il cui nome comparvescritto su un pizzino trovato nelle taschedel boss Ciro Cortese ucciso in un agguatoal parco delle Acacie nel 2015. Ramaglia èimputato per voto di scambio politico-mafioso »;

nel video compare anche DomenicoFiore « citato negli atti dello scioglimentoquale nipote del braccio destro del bossAniello La Monica ucciso in un agguato »;

il clima in cui si è svolta la campagnaelettorale ha visto un preoccupante prota-gonismo degli elementi criminali locali;

nella comunicazione del Ministro del-l’interno allegata al decreto del Presidentedella Repubblica di scioglimento, si legge,tra l’altro, che motivo di grave preoccupa-zione è la vicinanza e familiarità di diversiconsiglieri e attivisti politici con i principaliesponenti della locale famiglia camorri-stica;

i fatti esposti autorizzano a ritenereche nel comune di Casavatore possano es-servi ancora relazioni tra eletti e ambientimafiosi capaci di condizionare l’attività del-l’amministrazione; il 19 giugno 2019 il pre-sidente dell’ufficio elettorale centrale delcomune, Daniele Gruneri, ha proclamatopresso la sala consiliare del municipio, ineo consiglieri comunali di Casavatore –:

se non intenda adottare iniziative, perquanto di competenza, a salvaguardia del-l’integrità della nuova amministrazione e sei fatti esposti in premessa non siano daconsiderarsi indicativi e sufficienti in or-dine alla necessità di un costante ed attentomonitoraggio dell’attività dell’amministra-zione, anche attraverso l’invio di una com-missione di accesso. (5-02523)

PRISCO, BUTTI, OSNATO e DONZELLI.— Al Ministro dell’interno. — Per sapere –premesso che:

negli ultimi anni le fusioni tra co-muni, in questo caso della provincia diComo, sono state numerose, a partire da

Atti Parlamentari — 7598 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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Gravedona e Uniti – nuovo comune costi-tuitosi nel 2011 – fino a Solbiate con Ca-gno, ultimo comune costituitosi all’iniziodel 2019;

le fusioni tra comuni sono progressi-vamente aumentate negli anni, sia perchéincentivate da « premi », sotto forma ditrasferimenti statali previsti per legge, siaper elevare la qualità, in termini di effi-cienza ed efficacia dei servizi da erogare aicittadini;

con decreto del Ministro dell’interno,emanato il 25 giugno 2019, sono state stan-ziate somme assolutamente insufficienti asalvaguardare i bilanci dei comuni coin-volti, i quali hanno provveduto da tempoall’approvazione dei bilanci di previsioneche riportavano, ovviamente, le cifre pat-tuite;

di fatto, quindi, con un decreto ema-nato tre mesi dopo il termine previsto perl’adozione dei bilanci di previsione deglistessi comuni, sono stati improvvisamenteridotti i « premi » previsti per le fusioni;

ai comuni della provincia di Comomanca circa 1 milione e 500 mila euro,fatto che genera incertezza e che, in qual-che caso, va a sommarsi a quella relativaalla vicenda tuttora irrisolta dei ristorni deifondi frontalieri –:

quali iniziative intenda assumere percorrispondere ai comuni le risorse man-canti, garantendone la sopravvivenza, e perrisolvere la vicenda dei ristorni dei fondifrontalieri. (5-02524)

Interrogazione a risposta scritta:

CARETTA. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

il comune di Bibione (Venezia), fra-zione del comune di San Michele al Taglia-mento, occupa una parte del litorale venetoche è il secondo lido in Italia per numerodi presenze. Come tutta la costa adriaticadel Veneto, Bibione è meta di turismo ita-liano e internazionale, e in estate la suapopolazione esplode. La spiaggia bandierablu di circa 9 chilometri fornita di zone per

animali, le piste ciclabili, le attrazioni, glieventi sportivi e il paradiso naturale dellaPineda seducono ogni tipologia di turistariuscendo a coinvolgere tutta la famiglia,dagli adolescenti ai nonni, dai freschi spo-sini ai gruppi di studenti in vacanza, pernon parlare del flusso di visitatori prove-nienti dai Paesi tedescofoni, austriaci, sviz-zeri, tedeschi, che rendono la spiaggia diBibione la seconda più frequentata in Ita-lia;

come suddetto, durante i mesi estivi,gli abitanti di Bibione subiscono una sen-sibile impennata. Le rilevazioni Istat, cheparlano di circa 5 milioni 500 mila pre-senze turistiche nel 2018, certificano am-piamente questo fenomeno;

si fa presente però che, nonostantenei mesi estivi i residenti di Bibione siaccrescano sensibilmente, sul territorio nonè presente alcun distaccamento dei vigilidel fuoco che possa garantire la sicurezzadi abitanti e turisti. Il comando più vicinoinfatti è quello di Portogruaro, il qualeperò dista circa 30 chilometri da Bibione edeve coprire ampie zone di territorio fracui Caorle. Nei mesi estivi in cui il trafficoaumenta, il comando di Portogruaro nonriesce ad assicurare il servizio su Bibionein tempi rapidi, come certificano le lungheattese registrate durante l’incendio del 13giugno 2019 in via Ariete, in una piccolaporzione di pineta non lontana dalle terme,e durante un più recente incendio dell’11luglio quando i vigili del fuoco sono giuntiin loco dopo oltre un’ora;

la situazione sopra esposta è partico-larmente grave e richiede un interventoimmediato poiché c’è in gioco la sicurezzadi abitanti e turisti che devono essere ob-bligatoriamente tutelati –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza dei fatti esposti in premessa e seintenda, per quanto di competenza, assu-mere iniziative volte ad istituire un distac-camento dei vigili del fuoco sul territoriodel comune di Bibione, anche provvisorio,che possa garantire la sicurezza, l’incolu-

Atti Parlamentari — 7599 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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mità delle persone e la tutela dei beni edell’ambiente. (4-03332)

* * *

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta in Commissione:

MUGNAI e D’ETTORE. — Al Ministrodel lavoro e delle politiche sociali, al Mini-stro dello sviluppo economico. — Per sapere– premesso che:

alcuni quotidiani nazionali e localihanno dato notizia della decisione dellamultinazionale svizzera Abb con sito pro-duttivo della divisione electrification busi-ness in Terranuova Bracciolini (Arezzo) dicedere il comparto solare all’azienda lom-barda Firmer spa;

il settore degli inverter solari di Abbconta circa 800 dipendenti in oltre 30 Pa-esi, con siti produttivi e di ricerca e svi-luppo situati in Italia, India e Finlandia.Quella degli inverter solari è stata acquisitanel 2013 dalla divisione discrete automationdi Abb e oggi offre, come dichiarato dallastessa azienda, un portfolio completo diprodotti, sistemi e servizi per diverse tipo-logie di installazioni solari, e ha realizzatoun fatturato di circa 290 milioni di dollarinel 2018;

il 15 luglio 2019 si è aperto il tavolo diconfronto tra parti sociali e regione To-scana; nel corso della riunione le rappre-sentanze sindacali hanno confermato chedai vertici aziendali è giunto l’annunciodella cessione alla società Firmer del ri-chiamato settore che impiega 400 addetti,scegliendo invece di mantenere solo il com-parto « carica batteria » con 150 addetti;

oltre a dirsi preoccupate per la sceltadi cedere il comparto solare, i lavoratorihanno sottolineato come tale decisione siaarrivata dopo una serie di smentite daparte dei vertici Abb, per poi giungere inmaniera improvvisa senza che alcuna pro-cedura ufficiale risulta oggi intrapresa;

la cessione del comparto cosiddettosolare che, come già illustrato, nel solo

2018 ha fatturato circa 290 milioni di europotrebbe rischiare di indebolire l’intero sta-bilimento della Valdarno, trascinando consé anche il comparto « mobilità sostenibilee carica batterie » e mettere quindi ancordi più a rischio il futuro dei lavoratori,delle famiglie e dell’indotto connesso;

secondo la Firmer spa il passaggiopotrà migliorare le prospettive di crescita e« consentirà di rafforzare il business delsolare in Italia e nel mondo », fermo re-stando che, a quanto risulta agli interro-ganti, la Abb non riterrebbe più strategicoil business legato al settore solare;

gli analisti sostengono che l’impattoeconomico dell’operazione, al netto delleimposte, varrebbe circa 430 milioni di dol-lari che impatteranno come oneri non ope-rativi nel secondo trimestre del 2019. A ciòla stessa Abb prevede costi connessi allacessione per un valore fino a 40 milioni didollari nella sola seconda metà del 2019. Lastessa azienda peraltro in via cautelativachiosa nella comunicazione ufficiale del 9luglio 2019 che « tali dichiarazioni previ-sionali sono basate sulle attuali aspettativee implicano rischi e incertezze » e che quindi« nessuna dichiarazione previsionale puòessere garantita »;

si è appreso che lunedì 15 luglio 2019è stato convocato un tavolo di crisi pressola presidenza della regione Toscana in-sieme ai rappresentanti delle istituzioni lo-cali e delle categorie economiche e sinda-cali per valutare gli scenari relativi allacessione e all’impatto sull’occupazione;

la Valdarno rischia di diventare il te-atro di una nuova crisi aziendale e occu-pazionale dopo quella della Bekaert di Fi-gline Valdarno per la quale gli interrogantihanno già ampiamente sollecitato il Mini-stro interrogato, purtroppo invano –:

se il Governo sia a conoscenza diquanto illustrato in premessa e quali ini-ziative urgenti e concrete intenda assumereper evitare che la cessione aziendale com-porti una nuova contrazione dei livelli oc-cupazionali per il territorio toscano;

se non si ritenga necessario avviaretempestivamente un tavolo di confronto

Atti Parlamentari — 7600 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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con la Abb, la Firmer, le istituzioni locali eregionale aperto alla più ampia partecipa-zione da parte dei rappresentanti parla-mentari del territorio. (5-02516)

Interrogazioni a risposta scritta:

MURONI. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali, al Ministro dello svi-luppo economico, al Ministro della salute. —Per sapere – premesso che:

Gsk Vaccines è la società del gruppoGsk in Italia interamente dedicata ai vac-cini. A Siena e nella vicina Rosia, dove sonoimpegnati circa 2.000 collaboratori di 55nazionalità diverse, si trovano un centro diricerca e sviluppo globale – uno dei trecentri mondiali dell’azienda insieme a Ri-xensart in Belgio e a Rockville negli StatiUniti – e uno stabilimento produttivo, cheoperano nel rispetto dei più alti standardqualitativi;

le collaborazioni con i principali entiinternazionali impegnati nelle campagneper la sensibilizzazione e il potenziamentodell’accesso alle vaccinazioni, e con impor-tanti università italiane per favorire l’inte-grazione tra mondo accademico e ricercaprivata, fanno del sito Gsk di Siena e Rosiaun solido punto di riferimento a livellomondiale nella lotta alle malattie infettive.Questo è quanto si legge sul sito internetdella Gsk;

era solo del dicembre 2018 la notiziache la Gsk avrebbe assunto 40 nuovi di-pendenti nel settore farmaceutico. A di-stanza di pochi mesi, si sente parlare dichiusura di linea di produzione e, salvocasistiche marginali di mantenimento deisoli dipendenti a tempo indeterminato, comesi legge in un articolo del 10 aprile 2019pubblicato da « Il Cittadinoonline.it »;

in questi giorni si apprende invece chetra il 2016 e il 2018 gli occupati nella Gsksono calati di 325 unità – ha ribadito aimicrofoni di Siena Tv Duccio Romagnoli,Rsu Gsk vaccini Filctem Cgil – Un calo chenon si arresta, nei primi 6 mesi del 2019 iltrend va avanti, è una lenta emorragia.L’azienda in maniera subdola sta inoltre

contattando personale diretto per cercaredi proporre uscite incentivate con microincentivi all’esodo, spingendo per far accet-tare proposte incentivate al fine di ridurrel’organico, e oltre a ciò non si rinnovano isomministrati;

l’ultimo caso riguarda cinque opera-tori, tre dello stesso reparto, agenzia emanager, assunti da agenzia interinale atempo indeterminato, e licenziati perchénon avrebbero soddisfatto gli obiettivi. Al-cuni di loro in forza all’azienda da 10 anni;

gli accordi di staff leasing non dovreb-bero prevedere questa ragione per allonta-nare i lavoratori. Questi lamentano di nonaver mai ricevuto degli obiettivi da perse-guire né di aver mai potuto discutere irisultati ottenuti con il manager. Nelle let-tere di licenziamento – denunciano ancorai dipendenti – non sarebbero stati specifi-cati i motivi dell’allontanamento. Sul fattosono stati interpellati gli uffici per le ri-sorse umane, ma il risultato non è cam-biato;

« Noi non contestiamo la sostanza,bene o male l’azienda è libera di utilizzareil lavoratore a proprio piacimento se sod-disfatta della prestazione, contestiamo ilmetodo – ha aggiunto Maurizio Cesari, RsuUiltec Uil Gsk – in quanto nell’accordosiglato con Confindustria era previsto unosservatorio per monitorare e risolvere taliproblematiche. Siamo preoccupati perchéoltre al calo generale c’è un azione comequesta che non ha precedenti, vorremmoseguire con attenzione queste cinque per-sone che vengono allontanate dall’aziendacon tale metodo, in modo repentino »;

dopo quest’ultimo licenziamento sonostate annunciate due ore di sciopero perciascun turno da effettuare il 16 luglio2019. L’agitazione dei dipendenti è statauna conseguenza quasi automatica per con-trastare la decisione presa da Gsk Vaccinesdi ridurre il personale, anche attraverso lacessazione di 5 contratti di staff leasing –:

se siano a conoscenza di quanto ri-portato in premessa, quali siano gli orien-tamenti al riguardo e quali iniziative dicompetenza intendano adottare affinché

Atti Parlamentari — 7601 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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venga assicurata la salvaguardia degli at-tuali posti di lavoro e di un sito strategiconella produzione di vaccini per meningiti.

(4-03335)

TIRAMANI. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali. — Per sapere – pre-messo che:

ai sensi dell’articolo 54 del decreto delPresidente della Repubblica n. 1092 del1973 « la pensione spettante al militare, cheabbia maturato almeno 15 anni e non piùdi 20 anni di servizio, utile è pari al 44 percento della base pensionabile, salvo quantodisposto nel penultimo comma del presentearticolo. La percentuale di cui sopra èaumentata di 1,80 per cento ogni anno diservizio utile oltre il ventesimo »;

tale riconoscimento trovava confermaper l’Inpdap che, con circolare n. 22 del 18settembre 2009, chiariva che « Il computodell’aliquota di pensione spettante al per-sonale militare è disciplinato dall’articolo54 del T.U. secondo cui la pensione spet-tante al militare che abbia maturato, al 31dicembre 1995, almeno 15 anni e non piùdi 20 anni di servizio utile è pari al 44 percento della base pensionabile, aumentata di1,80 per cento per ogni anno di servizioutile oltre il ventesimo »;

il decreto-legge n. 201 del 2010 haprevisto la soppressione dell’Inpdap, conconseguente trasferimento delle relative fun-zioni all’Inps;

l’Inps, tuttavia, applica la disposizionemeno favorevole di cui all’articolo 44 delpredetto decreto del Presidente della Re-pubblica n. 1092 del 1973, che prevede peri dipendenti civili l’aliquota del 35 percento;

in questi anni, da centinaia di militaridell’Arma, sono stati presentati diversi ri-corsi alle Corte dei conti delle regioni overisiedono gran parte dei quali conclusi conl’Inps soccombente;

l’Inps ha impugnato in appello le sen-tenze, favorevoli ai carabinieri andati inpensione, innanzi alla Corte dei conti la

quale (sezione prima giurisdizionale cen-trale d’appello) nel novembre 2018, con lasentenza n. 422 del 2018, ha ribadito ildiritto di un militare a vedersi computato iltrattamento pensionistico, per la parte cal-colata secondo il sistema retributivo, conl’applicazione dell’aliquota del 44 per centodi cui all’articolo 54 del decreto del Presi-dente della Repubblica n. 1092 del 1973prevista per il personale arruolato tra il 1°gennaio 1981 e il 30 giugno 1983, in luogodella meno favorevole aliquota del 35 percento, di cui all’articolo 44 del medesimodecreto del Presidente della Repubblica,prevista per i dipendenti civili;

nello specifico, il collegio giudicantenel riconoscere il « diritto del ricorrentealla riliquidazione della pensione, sin dallaoriginaria decorrenza, dando applicazione,per la parte di trattamento pensionisticocalcolato con il sistema retributivo, all’ar-ticolo 54 del decreto del Presidente dellaRepubblica n. 1092 del 1973 », ha ricono-sciuto al ricorrente sia il « diritto a conse-guire gli arretrati costituiti dalla differenzatra i ratei pensionistici spettanti in basealla suddetta riliquidazione e quelli perce-piti », sia « gli interessi legali e nei limitidell’eventuale maggior importo differen-ziale, la rivalutazione monetaria calcolata,anno per anno, secondo gli indici ISTAT »;

l’Inps, invece che adeguarsi a tale sen-tenza per tutti i carabinieri in congedo, aquanto consta all’interrogante ha ricalco-lato la pensione soltanto al militare ricor-rente, continuando ad impugnare le sen-tenze di primo grado;

il 14 giugno 2019 anche la sezioneseconda giurisdizionale centrale d’Appellodella Corte dei conti, con la sentenza n. 208del 2019, ha dato ragione ad altro ricor-rente, sempre appartenente all’Arma deicarabinieri ora in congedo, con le mede-sime motivazioni, condannando l’Inps an-che alle spese di giudizio –:

se e quali iniziative di competenzaintenda celermente adottare affinché l’Inps,prendendo atto che già 2 su 3 sezionicentrali d’appello della Corte dei conti hannosentenziato in modo conforme a favore

Atti Parlamentari — 7602 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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degli appartenenti dell’Arma in congedo,l’impugnazione delle sentenze di primogrado in favore dei ricorrenti e proceda neiconfronti di questi al riconoscimento deldiritto spettante, anche al fine di evitare airicorrenti inutili esborsi per le spese legalie all’Inps ulteriore aggravio dovuto al pa-gamento delle spese di giudizio. (4-03340)

* * *

POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI,FORESTALI E TURISMO

Interpellanza urgente(ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro delle politiche agricole alimentari,forestali e del turismo, il Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare, per sapere – premesso che:

la cimice marmorata asiatica (Halyo-morpha halys), originaria dell’Asia orien-tale, è stata segnalata per la prima volta inEuropa nel 2004 e nel 2012 è comparsa inItalia, prima in Emilia-Romagna e, l’annosuccessivo, in Piemonte, Lombardia, Venetoe Friuli arrecando consistenti danni allafrutticoltura e all’orticoltura, senza rispar-miare piante ornamentali e forestali;

il suddetto insetto, particolarmente in-festante e altamente polifago riuscendo adattaccare oltre 300 specie di piante nontrovando antagonisti naturali, si moltiplicavelocemente con 300-400 esemplari pervolta, deponendo le uova anche due voltel’anno a causa dell’innalzamento delle tem-perature, soprattutto nel periodo invernale;

nella regione Campania la cimice asia-tica è stata segnalata in alcune localitàdell’agro acerrano-nolano e dell’alto caser-tano solo nell’estate del 2018, a seguitodelle attività di monitoraggio condotte dal-l’unità regionale di coordinamento fitosa-nitario;

recenti articoli giornalistici, relativi adun tavolo tematico tenutosi a San Paolo BelSito (Napoli) il 30 maggio 2019, hanno

evidenziato che, nel territorio altocaser-tano (areali di Pastorano, Carinola e Te-ano), Halyomorpha halys ha già attaccatopeschi, meli, peri, noccioli, kaki e actinidie;

in particolare, nel territorio di Teano(Caserta), primo comune campano per su-perficie corilicola, ove si concentra unagrossa percentuale della produzione nazio-nale, la cimice avrebbe già infestato i noc-cioleti, con un’alta probabilità di riduzionedel raccolto per il 2019;

gli interventi di lotta su scala globalesono, ad oggi, incentrati essenzialmente sul-l’utilizzo di prodotti chimici, composti daprincìpi attivi a largo spettro;

relativamente alla difesa fitosanitariadel nocciolo, l’assessorato all’agricolturadella regione Campania, con D.D. n. 27 del19 marzo 2019, ha previsto l’utilizzo deiprodotti Etofenprox e Deltametrina solonei casi di effettiva presenza dell’insetto;

è noto che tali trattamenti produconoun effetto limitato, tanto che la ricerca si èindirizzata verso metodi di lotta biologica,mediante l’utilizzo di insetti antagonisti na-turali, già individuati all’estero, poiché quelliautoctoni non hanno prodotto livelli diparassitizzazione apprezzabili;

l’introduzione in Italia degli antago-nisti naturali non autoctoni è espressa-mente vietata dall’articolo 12 del decretodel Presidente della Repubblica n. 357 del1997;

a tal proposito, il 4 aprile 2019 ilConsiglio dei ministri ha approvato, in esamedefinitivo, un regolamento, da adottarsi me-diante decreto del Presidente della Repub-blica che dispone che, in presenza di mo-tivate ragioni di interesse pubblico, il Mi-nistero dell’ambiente e della tutela del ter-ritorio e del mare possa derogare al divietoimposto dall’articolo 12 del decreto delPresidente della Repubblica n. 357 del 1997,sulla base di studi che evidenzino l’assenzadi effetti negativi sull’ambiente e di appositicriteri da adottare entro il termine di seimesi dalla data di entrata in vigore delprovvedimento;

da ultimo, il 12 giugno 2019, il Senatodella Repubblica ha approvato la risolu-

Atti Parlamentari — 7603 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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zione doc. XXIV, n. 5, che impegna il Go-verno a dare la massima priorità all’ado-zione del decreto ministeriale previsto dalmenzionato regolamento, accelerando le al-tre fasi dell’iter autorizzatorio al fine diconsentire l’introduzione dell’imenotteroTrissolcus japonicus per contrastare la dif-fusione della cimice asiatica già durante lacampagna agricola 2019 –:

di quali ulteriori elementi disponganoi Ministri interpellati in relazione ai fattiesposti in premessa e quali iniziative in-tendano adottare al fine di limitare, contempestività, il rischio di ulteriore diffu-sione della Halyomorpha halys con gravedanno alla produzione corilicola nazionale.

(2-00459) « Del Sesto, Cadeddu, Cassese, Cil-lis, Cimino, Gagnarli, Galli-nella, L’Abbate, Lombardo,Maglione, Alberto Manca, Mar-zana, Parentela, Pignatone,Bella, D’Uva ».

Interrogazioni a risposta immediata inCommissione:

XIII Commissione:

CENNI, GADDA, CARDINALE, CRI-TELLI, DAL MORO, D’ALESSANDRO, IN-CERTI e PORTAS. — Al Ministro delle po-litiche agricole alimentari, forestali e delturismo. — Per sapere – premesso che:

il Consiglio oleicolo internazionale (Coi)è l’unica organizzazione al mondo dedicataall’olio di oliva e alle olive da tavola;

il Coi, con sede a Madrid, è impegnatoa promuovere lo sviluppo integrato e so-stenibile dell’olivicoltura mondiale. L’e-lenco dei membri del Coi comprende imaggiori produttori ed esportatori di oliodi oliva e olive da tavola: sono Paesi delMediterraneo da cui proviene il 98 percento della produzione mondiale di olio dioliva;

i due ruoli di primo piano del Coisono attualmente rivestiti dal direttore ese-cutivo, il tunisino Abdellatif Ghedira (di-rettore esecutivo), e dal direttore esecutivoaggiunto, lo spagnolo Jaime Lillo;

nei mesi scorsi la delegazione italianaha rappresentato l’opportunità di un cam-bio dei vertici, rilevando la legittima aspi-razione a ricoprire un incarico ma nonrisulta che non sia mai stata formalizzatauna candidatura da parte del Governo ita-liano;

numerosi articoli dei media nei mesiscorsi hanno però riportato che, in vista delrinnovo delle cariche del Coi, si sia conso-lidato un asse tra Spagna e Tunisia per unaproroga dell’attuale assetto dirigenziale;

il ricambio della governance del Coi èstato oggetto di interrogazioni discusse il 21marzo 2019 in Commissione agricolturadella Camera dei deputati. In quell’occa-sione il Governo ha manifestato la volontàdi intervenire per sostenere un avvicenda-mento dei vertici del Coi;

negli scorsi mesi è stata presentatauna risoluzione assegnata alle CommissioniIII e XIII della Camera dei deputati (n. 7-00239) che impegnava il Governo per « at-tuare un legittimo ed auspicabile ricambiodella governance del Coi nel rispetto degliaccordi internazionali sanciti da tempo,promuovendo la designazione di un rap-presentante italiano »;

nel corso delle audizioni svolte nellematerie oggetto della risoluzione n. 7-00239, il direttore del Ministero delle po-litiche agricole alimentari, forestali e delturismo Felice Assenza, ha dato atto del-l’impegno profuso dal Governo, nelle op-portune sedi, per promuovere un cambio digovernance del Coi;

nel corso della riunione del Coi del 21giugno 2019 è stata però approvata la ri-soluzione che proroga gli attuali vertici delConsiglio oleicolo internazionale fino al 2023,con l’astensione dell’Unione europea –:

per quali motivi, nonostante quantoespresso in premessa, il vertice del Coi siastato riconfermato anche grazie all’asten-sione dell’Unione europea e se il Governoabbia realmente sostenuto nominativi al-ternativi, proponendo candidature ufficiali.

(5-02517)

Atti Parlamentari — 7604 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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PIGNATONE, BELLA, CADEDDU, CAS-SESE, CILLIS, CIMINO, DEL SESTO, GA-GNARLI, GALLINELLA, L’ABBATE, LOM-BARDO, MAGLIONE, ALBERTO MANCA,MARZANA e PARENTELA. — Al Ministrodelle politiche agricole alimentari, forestali edel turismo. — Per sapere – premesso che:

in Sicilia il comparto dell’uva da ta-vola è in grave sofferenza a causa del« cracking », una condizione che provoca lalacerazione della buccia degli acini conconseguente deterioramento del prodotto.Questo fenomeno si è verificato principal-mente tra il mese di giugno e settembre2018 nella provincia di Agrigento, Caltanis-setta, Catania e Ragusa. Risultano, inoltre,particolarmente danneggiati i produttoririentranti nell’Igp Canicattì e Igp Mazzar-rone;

a seguito di specifica richiesta da partedel consorzio per la tutela e la promozionedell’uva da tavola di Canicattì è stata evi-denziata l’assenza di specifica assicura-zione agricola che preveda per l’uva datavola l’estensione della garanzia anche aidanni da cracking. La regione siciliana haemanato specifica delibera con la quale sirichiedeva al Governo lo stato di calamitàe l’accesso al fondo di solidarietà nazionaleper le imprese agricole colpite dal cracking.Tali delibere sono state trasmesse al Mini-stero delle politiche agricole alimentari,forestali e del turismo con nota prot. 59539del 25 ottobre 2018 e n. 64468, n. 64469,n. 64471 del 22 novembre 2018;

ad oggi, tuttavia, non e pervenuta al-cuna risposta. Inoltre, il Co.di.pa. consor-zio di difesa delle produzioni agricole, conuna nota al consorzio per la tutela e lapromozione dell’uva da tavola di CanicattìI.G.P., ha evidenziato che, vista l’ecceziona-lità dell’evento, non vi è di fatto nessunacampagna di assicurazione per il fenomenodel cracking. Tra le aziende del settore vi èincertezza per l’annata agraria in corso pervia della impossibilità di assicurare il pro-dotto con il rischio di compromettere laproduzione dell’anno –:

in relazione a quanto espresso in pre-messa, quali siano le motivazioni per le

quali il Ministero non ha ancora dato ri-scontro alle delibere della regione siciliana,posto che senza dubbio si è verificato unevento di eccezionale entità, che ha causatola distruzione di oltre il 30 per cento dellaproduzione di uva e che pertanto sussi-stono gli elementi per il riconoscimentoformale di calamità naturale, anche al finedi consentire alle aziende danneggiate diaccedere agli indennizzi a valere sul fondodi solidarietà nazionale di cui al decretolegislativo n. 102 del 2004. (5-02518)

VIVIANI, LOSS, MAURIZIO CATTOI,BUBISUTTI, BINELLI, COIN, SUTTO, GA-STALDI, GOLINELLI, LIUNI, LOLINI e LOMONTE. — Al Ministro delle politiche agri-cole alimentari, forestali e del turismo. —Per sapere – premesso che:

le api sono considerate le vere senti-nelle dello stato di salute del territorio, efondamentali per l’agricoltura per il servi-zio di impollinazione degli alberi da frutto;

l’instabilità meteorologica dell’iniziodella primavera, con fenomeni come bombed’acqua, grandinate e piogge, hanno creatoproblemi alle api, che sono state costrette arallentare la loro preziosa opera, con con-seguente rischio del crollo della produzionedi miele;

le api escono ai primi raggi di sole etornano indietro non appena inizia a pio-vere. A causa della pioggia, del vento e deglisbalzi termici le api non sono state in gradodi « bottinare », vale a dire di succhiare daifiori il nettare da portare all’alveare. I fioribagnati dalle frequenti piogge hanno sca-ricato il nettare, innescando una situazionecritica all’interno dell’alveare;

se le scorte di miele dovessero finire siandrebbe incontro ad una vera e propriaemergenza, perché il poco miele che le apiriescono a produrre lo utilizzano per nu-trirsi, per sopravvivere. Per nutrire le api alfine di evitare che queste utilizzino il mieleprodotto, gli apicoltori sono ricorsi all’ali-mentazione artificiale, con uno sciroppo diacqua e zucchero. Di solito a questa solu-zione estrema si ricorre nel periodo autun-nale;

Atti Parlamentari — 7605 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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secondo i dati aggiornati al 1° marzo2019, emerge che sono 55.877 gli apicoltoriin Italia di cui 36.206 produce per auto-consumo (65 per cento) e 19.671 sono api-coltori con partita iva che producono per ilmercato (35 per cento), con un valore sti-mato in più di 2 miliardi di euro. Gliapicoltori italiani detengono in totale1.273.663 alveari e 216.996 sciami;

una crisi di produzione potrebbe pro-durre come conseguenza una vera e pro-pria invasione di miele « straniero ». Ri-levanti, infatti, sono le importazioni dal-l’estero che nel 2018 sono risultate pari a27.800 tonnellate in aumento del 18 percento rispetto all’anno precedente. A farconcorrenza al miele made in Italy, adoggi, non c’è solo la Cina, con 2.500tonnellate, ma anche Paesi dell’Est Eu-ropa, come l’Ungheria, con oltre 11.300tonnellate, a basso costo e che non ri-spetta i nostri standard qualitativi –:

quali iniziative intenda mettere incampo al fine di salvaguardare l’apicolturanazionale e la produzione di miele made inItaly, in quanto preziosa risorsa per l’agri-coltura italiana. (5-02519)

NEVI e BRUNETTA. — Al Ministro dellepolitiche agricole alimentari, forestali e delturismo. — Per sapere – premesso che:

il Consiglio oleicolo internazionale(Coi), creato dall’Onu nel 1959, con sede aMadrid, rappresenta i Paesi produttori egestisce le politiche mondiali sull’olio d’o-liva. Si compone di 17 membri, tra i qualiUnione europea;

nella riunione Coi del 21 giugno 2019è stata approvata la proroga degli attualivertici fino al 2023, nonostante l’accordoistitutivo dell’organismo preveda la rota-zione delle cariche. La Tunisia quindiguiderà l’organismo per altri 4 anni, men-tre alla Spagna, che da 17 anni ininter-rotti, a Bruxelles, ricopre la carica di capounità o vice capo unità dell’olio d’oliva, èattribuito il direttore esecutivo aggiunto;

sul rinnovo delle cariche l’Unione eu-ropea si è astenuta, nonostante l’Italia avesse

rappresentato l’opportunità di un cambiodei vertici, rilevando la legittima aspira-zione a ricoprire un incarico di vertice;

nel 2018 la Tunisia ha prodotto 240mila tonnellate e ne ha esportate senzadazio in Europa 120 mila; secondo Coldi-retti dall’inizio del 2018 l’importazione inItalia di olio d’oliva tunisino sarebbe au-mentata del 260 per cento;

su impulso della Tunisia, la Legaaraba sta pensando di arrivare alla lea-dership del settore olivicolo-oleario, giun-gendo in pochi anni a una produzione di1,2-1,4 milioni di tonnellate, riuscendocosì a condizionare i mercati e la quo-tazione mondiale dell’olio d’oliva. La pro-duzione media cumulata di Tunisia, Ma-rocco, Algeria, Turchia, Siria, Giordania,Libano ed Egitto supera già le 800 milatonnellate;

il costo di produzione dell’olio in Tu-nisia risulta pari a circa due euro al litro,contro il corrispondente costo di produ-zione italiano pari a circa sette euro al litro(fonte Coldiretti);

nonostante l’accordo istitutivo del Coilo impegni al miglioramento della qualitàdei prodotti, sembra sia in corso un ten-tativo di depotenziamento del « panel test »,metodo di classificazione e analisi dellecaratteristiche dell’olio, riconosciuto a li-vello internazionale, in modo da favorirela quantità della produzione e non laqualità del prodotto. Da tempo la Spagnastarebbe spingendo per allentare i con-trolli sull’olio, visto che la maggior partedella sua abnorme produzione non è dibuona qualità;

la sentenza del Consiglio di Staton. 1546 del 2019 ha riconosciuto il dirittodelle associazioni agricole di conoscere idati relativi ai prodotti agroalimentari im-portati –:

quali urgenti iniziative si intendanoadottare in merito alla questioni esposte inpremessa e per rafforzare sia i controllisull’olio in ingresso sul territorio nazionalesia quelli sulla filiera, prevedendo altresì di

Atti Parlamentari — 7606 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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rendere maggiormente trasparenti le eti-chette dell’olio di oliva. (5-02520)

Interrogazione a risposta scritta:

MURONI. — Al Ministro delle politicheagricole alimentari, forestali e del turismo,al Ministro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare, al Ministro della sa-lute. — Per sapere – premesso che:

il piano di azione per l’uso sostenibiledei fitofarmaci (Pan) del nostro Paese, cheattua la direttiva europea sui pesticidi, èscaduto dal 12 febbraio 2019 e il nuovopiano dovrebbe essere da mesi reso pub-blico dai tre Ministeri competenti – poli-tiche agricole alimentari, forestali e delturismo, ambiente e della tutela del terri-torio e del mare e salute – per esseresottoposto a una consultazione pubblica;

tuttavia del nuovo Pan da settimanenon ci sono più notizie, dopo i parerifavorevoli dei Ministeri dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare e dellasalute al testo proposto dal Comitato tecnico-scientifico appositamente costituito; il nuovopiano che detta le regole per l’uso deipesticidi non solo in agricoltura ma ancheper la gestione del verde pubblico in città ela manutenzione di strade e ferrovie, restaad oggi bloccato nelle stanze del Ministerodelle politiche agricole alimentari, forestalie del turismo;

il Wwf Italia denuncia un vero eproprio insabbiamento in un comunicatostampa del 9 luglio 2019, motivato pro-babilmente dai contenuti del nuovo Panche dovrebbe prevedere regole più severeper l’uso sostenibile dei pesticidi, in par-ticolare fissando distanze di sicurezza dalleabitazioni, dalle scuole e dalle altre areepubbliche, ma anche limitazioni all’usodelle sostanze chimiche tossiche e nociveper piante e animali selvatici all’internodelle aree naturali protette, come i sitidella rete Natura 2000. Limitazioni cheprobabilmente non sono gradite all’indu-stria dell’agrochimica e alle associazioniagricole;

mentre il Ministero delle politiche agri-cole alimentari, forestali e del turismo difatto blocca la definizione del nuovo Panpesticidi, il Parlamento della vicina Austriaha approvato un divieto totale di utilizzodei pesticidi a base di glifosato sul proprioterritorio. Vietare il glifosato, come da tempochiede il Wwf insieme alla Coalizione#StopGlifosato, è quindi possibile, senzadover attendere il termine dell’autorizza-zione concessa dall’Unione europea al con-testato diserbante reso legale fino a dicem-bre del 2022;

il Parlamento austriaco ha assunto ladecisione invocando il « principio di pre-cauzione »; dal momento che la comunitàscientifica non è concorde sugli effetti no-civi del glifosato sulla salute pubblica, neldubbio i decisori politici dell’Austria hannodeciso di proteggere i propri cittadini vie-tando l’uso del diserbante –:

quando sarà reso pubblico il nuovopiano di azione per l’uso sostenibile deifitofarmaci (Pan) e quali siano le causeche stanno comportando un incompren-sibile ritardo della sua pubblicazione, checome prima conseguenza ha quella diritardare la consultazione pubblica, te-nendo conto che, ritardando la sua ado-zione, si determinano gravi conseguenzesulla salute e sull’ambiente, in particolarea danno della biodiversità nelle aree na-turali protette e nei siti della rete Natura2000 del nostro Paese;

se l’impostazione del nuovo Pan pe-sticidi segua lo stesso « principio di precau-zione » cui si è uniformata l’Austria cheassicura la massima tutela delle persone edella natura, ad iniziare dagli stessi agri-coltori che sono i più esposti ai rischi legatiall’uso delle sostanze chimiche di sintesi.

(4-03334)

* * *

Atti Parlamentari — 7607 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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SALUTE

Interpellanza urgente(ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro della salute, per sapere – pre-messo che:

in Italia è consentito l’uso, a fini com-merciali, di una sostanza denominata E171;

si tratta del biossido di titanio, unosbiancante chimico utilizzato per la pro-duzione di molti prodotti di largo impiegocome, solo per riportare alcuni esempi,alimenti, creme solari, dentifrici, plastica,vernici;

nel 2006 la Iarc, l’Agenda internazio-nale per la ricerca sul cancro dell’Oms,l’Organizzazione mondiale della sanità, hadichiarato che il prodotto è un « possibilecancerogeno per l’uomo », giungendo a taleconclusione dopo aver effettuato test suanimali;

le evidenze scientifiche hanno dimo-strato che, se inalato, l’E171 può essere lacausa dell’insorgenza di tumori polmonaried il rischio aumenta se è utilizzato nellaforma nanometrica, poiché i nanomaterialiveicolano con maggiore facilità, nel corpoumano, prodotti chimici i quali, accumu-landosi, riescano a penetrare nelle mem-brane delle cellule alterando il normalefunzionamento del dna. Il problema è rap-presentato dal fatto che nelle etichette cheindicano la composizione dei prodotti, sel’E171 è presente solo in forma nanome-trica, non viene menzionato;

la preoccupazione per l’omissione del-l’indicazione della presenza nei prodotti diquesta sostanza in forma nanometrica nonè condivisa dall’Efsa, l’Autorità per la si-curezza alimentare europea, la quale nonritiene l’additivo pericoloso, giungendo, po-chi mesi fa, a negare la possibilità di sot-toporre la sostanza a una nuova valuta-zione di sicurezza;

nonostante le certezze dell’Efsa, circaun mese fa la Francia ha autonomamente

deciso di vietare la commercializzazione, apartire dal 2020, di prodotti che conten-gono biossido di titanio;

il 23 maggio 2019, una rivista specia-lizzata nei diritti dei consumatori, ha pub-blicato uno speciale in seguito ai test fattisu 12 prodotti alimentari;

ha verificato in laboratorio la formadella eventuale presenza di questo additivo,poiché, come detto, è dichiarato nelle eti-chette solo se presente in forma non na-nometrica;

infatti, nei prodotti ove non è statadichiarata la presenza nelle etichette, sonostate trovati cristalli di E171 in forma nanoe micro di anatasio, la più pericolosa tra lemorfologie che può assumere il biossido dititanio, il risultato delle analisi solleva dubbisulla sua non tossicità per i consumatoridei prodotti, spesso bambini;

come detto, la pericolosità del bios-sido di titanio, se respirato, è certa, ma nonsono stati ancora verificati i rischi perl’uomo se l’additivo è ingerito. Nel 2017,una ricerca dell’Istituto nazionale franceseper la ricerca agronomica (Inra), ha mo-strato che l’esposizione cronica al biossidodi titanio, tramite la sua ingestione, « pro-voca stadi precoci di cancerogenesi ». Perquesto motivo la Francia ha messo al bandoil biossido di titanio a partire dal 2020. inEuropa, invece, non c’è necessità di verifi-care i potenziali pericoli esistenti, ad avvisodall’Inra;

si consideri che l’articolo 18 del rego-lamento (Ue) 1169/2011 prevede che tuttigli ingredienti presenti sotto forma di na-nomateriali devono essere indicati in eti-chetta;

di converso, il regolamento (Ue) 1363/2013 esclude l’obbligo di indicazione per inanoingredienti degli additivi autorizzati.L’E171 è un additivo autorizzato;

ciò che appare certo è che il biossidodi titanio in nanoparticelle è presente inmolti prodotti, e non si distribuisce in essiin maniera uniforme, con la conseguenzache in uno stesso lotto di prodotti, o addi-rittura in una stessa confezione, ci possono

Atti Parlamentari — 7608 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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essere casi di prodotti dove esso è piùconcentrato, altri dove la concentrazione èpresente ma minore, infine casi dove non èin alcun modo presente. Ad avviso degliinterpellanti, la sua tossicità andrebbe ac-certata, anche in virtù del fatto che è uti-lizzato anche nei prodotti alimentari solo afini estetici, non ha alcun valore nutrizio-nale e non svolge alcuna funzione tecnolo-gica benefica;

si segnala che la Commissione euro-pea ha più volte rimandato la decisionefinale sulla tossicità della sostanza, l’ultimavolta l’11 aprile 2019, nonostante le richie-ste fatte dall’Echa, l’Agenzia europea dellesostanze chimiche, la quale ha chiesto chela presenza di questa sostanza sia chiara-mente indicata sulle etichette di tutti iprodotti che lo contengono, in qualsiasiforma;

il biossido di titanio segue l’iter diclassificazione ed etichettatura armoniz-zata a norma del regolamento (CE) n. 1272/2008 (regolamento CLP), il quale prevedeche le sostanze chimiche siano classificatein base ai pericoli per la salute e che ilavoratori e i consumatori debbano essereallertati dei pericoli chimici che hanno unaevidenza scientifica;

a livello comunitario, il principio diprecauzione, contenuto nell’articolo 191 delTrattato sul funzionamento dell’Unione eu-ropea, garantisce un alto livello di prote-zione dell’ambiente grazie a delle prese diposizione preventive in caso di rischio. Tut-tavia, nella pratica, il campo di applica-zione del principio risulta molto più vastoe si estende anche alla politica dei consu-matori, alla legislazione europea sugli ali-menti, alla salute umana, animale e vege-tale –:

se i fatti esposti in premessa corri-spondano al vero e, in caso affermativo, see quali iniziative di competenza intendaassumere, a partire dalla valutazione delrischio effettuata dalle istituzioni nazionalipreposte, per adottare eventuali misure pre-cauzionali, analoghe a quelle assunte inFrancia, nel caso in cui venisse confermatala pericolosità di prodotti che contengonobiossido di titanio per la salute umana;

se intenda attivarsi presso le compe-tenti istituzioni dell’Unione europea, per-ché un’adeguata valutazione venga final-mente posta in essere dall’Efsa, l’Autoritàeuropea per la sicurezza alimentare, al finedi tutelare al meglio la salute di consuma-tori e lavoratori rimuovendo l’E171, in casodi risultato positivo, dall’elenco dei nanoin-gredienti autorizzati dall’Unione europeaper l’uso alimentare.

(2-00463) « Ianaro, Massimo Enrico Ba-roni, Bologna, D’Arrando, La-pia, Lorefice, Mammì, Menga,Nappi, Nesci, Provenza, Sa-pia, Sarli, Sportiello, Trizzino,Troiano, Leda Volpi, Raffa, Ro-maniello, Paolo Nicolò Ro-mano, Roberto Rossini, Rug-giero, Saitta, Salafia, Sarti,Scagliusi, Scutellà, Segneri,Serritella, Francesco Silvestri,Siragusa, Sodano, Spessotto,Suriano, Sut, Termini, Trano,Tripiedi, Elisa Tripodi, Tucci,Vallascas, Zanichelli, Zen-naro ».

Interrogazioni a risposta scritta:

GIANNONE. — Al Ministro della salute.— Per sapere – premesso che:

nella legge di bilancio 2019 sono statistanziati 350 milioni di euro per il triennio2019-2021 per la riduzione delle liste diattesa nella sanità pubblica; successiva-mente, nel febbraio 2019 è stato approvatoil piano nazionale di governo delle liste diattesa (Pngla) 2019-2021;

il piano nazionale, che doveva essererecepito entro due mesi da ogni singolaregione, prevede una serie di obblighi per ilrispetto dei tempi massimi di attesa e hacome obiettivo prioritario quello di garan-tire più efficienza, trasparenza, facilità esemplicità per tutti i cittadini;

il diritto alla salute (articolo 32 dellaCostituzione) è un fondamentale diritto del-l’individuo e interesse della collettività eracchiude in sé anche il diritto all’assi-stenza sanitaria. Con la riforma sanitaria

Atti Parlamentari — 7609 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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del 1978 e l’istituzione del servizio sanita-rio nazionale, l’obbligo dello Stato di assi-curare le prestazioni sanitarie e farmaceu-tiche è stato esteso a tutta la popolazione.La protezione della salute, intesa comediritto di accedere alla prevenzione sanita-ria e di ottenere cure mediche, è statainserita anche nella Carta dei diritti fon-damentali dell’Unione europea;

purtroppo, però, non tutti i territoridel nostro Paese sono uguali: le rispostearrivate dalle diverse regioni a un questio-nario inviato dal Ministero della salutedisegnano un quadro con forti differenze edisparità. Alcune aree della penisola sonovirtuose, altre, soprattutto al Sud, presen-tano situazioni molto difficili: nella provin-cia di Reggio Calabria, ad esempio, solo il50 per cento degli esami e delle visiterispetta i limiti temporali previsti, lo stessovale anche in Sardegna;

in Puglia, in particolare, non solo itempi sono eccessivamente lunghi ancheper gli esami urgenti, ma capita a volte chesia impossibile ottenere la prestazione ri-chiesta;

risulta emblematica, a questo propo-sito, la denuncia di un paziente anziano,cardiopatico e diabetico, arrivata nei giorniscorsi allo Sportello dei diritti: nonostantela prenotazione di una scintigrafia cardiacafatta 9 mesi prima presso l’Ospedale civile« Vito Fazzi » di Lecce, il paziente vienerimandato a casa per ben due volte perchéil macchinario è guasto. Tra l’altro, in pre-visione dell’esame, il paziente aveva so-speso le terapie mediche salvavita che glierano state prescritte;

è fisiologico che un macchinario possaessere fuori uso, ma è intollerabile che ilpaziente non venga avvertito e che nonvenga prevista o una sostituzione dell’ap-parecchio nella stessa struttura o l’indivi-duazione simultanea di una struttura al-ternativa, almeno per le terapie salvavita;

nonostante i costi elevati, la sanitàpugliese non sembra attualmente in gradodi prevedere nuovi investimenti per stru-mentazioni e assunzioni per rendere più

efficiente e più facilmente fruibile dai cit-tadini il sistema sanitario regionale –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza di quanto esposto in premessa equali iniziative di competenza intenda adot-tare per far sì che il diritto all’assistenzasanitaria sia effettivamente garantito a tuttii cittadini e per scongiurare che episodigravi come quello verificatosi all’ospedaledi Lecce accadano ancora. (4-03331)

SCALFAROTTO. — Al Ministro della sa-lute. — Per sapere – premesso che:

si apprende da organi di stampa chenei giorni scorsi presso l’ospedale SantiAntonio e Biagio di Alessandria sia statodimesso un paziente il cui referto recava laseguente dicitura: « Fuma circa 15 sigaretteal dì, beve saltuariamente alcolici. Negaallergie. Omosessuale, compagno stabile »;

il paziente si era recato in ospedalepoiché accusava un forte mal di testa e,successivamente alle prime cure, era statopoi ricoverato nel reparto malattie infet-tive;

durante il ricovero in tale reparto, ilpaziente rileva svariati comportamenti in-consueti da parte del medico a lui asse-gnato. In particolare, il medico dopo averallontanato il compagno del paziente, chiedeconferma al paziente stesso se l’uomo erarealmente il suo compagno, rilevando cosìun comportamento discriminatorio rispettoalla coppia;

dalla stampa si apprende, inoltre, chevi siano state altre domande che il pazienteha rilevato come improprie in quanto in-tese ad accertare il suo orientamento ses-suale;

in aggiunta a quanto sopraesposto, ilpaziente sarebbe stato sottoposto al testHiv, a quanto risulta all’interrogante, sola-mente in quanto persona omosessuale, ri-tenendo quindi l’orientamento sessuale qualestigma rispetto a tale virus;

successivamente, al momento delle di-missioni, viene consegnato al paziente ilreferto con il testo, come descritto in pre-

Atti Parlamentari — 7610 — Camera dei Deputati

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cedenza, con la formula: « Fuma circa 15sigarette al dì, beve saltuariamente alcolici.Nega allergie. Omosessuale, compagno sta-bile » –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza dei fatti descritti nella premessa equali siano i suoi orientamenti, per quantodi competenza, in merito al caso sopraci-tato;

quali iniziative di competenza intendaadottare, considerato che tale referto rap-presenta, a giudizio dell’interrogante, unalesione della privacy del paziente e apparediscriminatorio in quanto l’orientamentosessuale viene inserito come fattore predit-tivo, e quindi discriminante, di possibilipatologie posto che dal 1990 l’omosessua-lità non viene più considerata come unapatologia;

quali iniziative di competenza intendaintraprendere al fine di evitare futuri com-portamenti ritenuti discriminatori da partedel personale medico e infermieristico sullabase dell’orientamento sessuale e identitàdi genere;

se non ritenga doveroso segnalare al-l’Ordine dei medici la condotta del medicodi cui in premessa per gli eventuali profilidi competenza. (4-03337)

* * *

SUD

Interrogazioni a risposta immediata:

MOLINARI, ANDREUZZA, BADOLE,BASINI, BAZZARO, BELLACHIOMA, BE-LOTTI, BENVENUTO, BIANCHI, BILLI, BI-NELLI, BISA, BOLDI, BONIARDI, BORDO-NALI, CLAUDIO BORGHI, BUBISUTTI,CAFFARATTO, CANTALAMESSA, CAPARVI,CAPITANIO, VANESSA CATTOI, CAVAN-DOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, CE-STARI, COIN, COLLA, COLMELLERE, CO-MAROLI, COMENCINI, COVOLO, ANDREACRIPPA, DARA, DE ANGELIS, DE MAR-TINI, D’ERAMO, DI MURO, DI SAN MAR-TINO LORENZATO DI IVREA, DONINA,

FANTUZ, FERRARI, FOGLIANI, FORMEN-TINI, FOSCOLO, FRASSINI, FURGIUELE,GASTALDI, GERARDI, GIACCONE, GIA-COMETTI, GIGLIO VIGNA, GOBBATO, GO-LINELLI, GRIMOLDI, GUSMEROLI, IEZZI,INVERNIZZI, LATINI, LAZZARINI, LE-GNAIOLI, LIUNI, LO MONTE, LOLINI, EVALORENZONI, LOSS, LUCCHINI, MAC-CANTI, MAGGIONI, MARCHETTI, MA-TURI, MORELLI, MOSCHIONI, MURELLI,ALESSANDRO PAGANO, PANIZZUT, PA-OLINI, PAROLO, PATASSINI, PATELLI, PA-TERNOSTER, PETTAZZI, PIASTRA, PIC-COLO, POTENTI, PRETTO, RACCHELLA,RAFFAELLI, RIBOLLA, RIXI, SALTAMAR-TINI, SASSO, SUTTO, STEFANI, TARAN-TINO, TATEO, TIRAMANI, TOCCALINI, TO-MASI, TOMBOLATO, TONELLI, TURRI,VALBUSA, VALLOTTO, VINCI, VIVIANI,ZICCHIERI, ZIELLO, ZOFFILI e ZORDAN.— Al Ministro per il sud. — Per sapere –premesso che:

l’11 luglio 2019 si è tenuto il Consigliodei ministri nel corso del quale si sareb-bero dovute esaminare anche le ultimestesure delle bozze delle intese che il Pre-sidente del Consiglio dei ministri avrebbedovuto sottoscrivere con i presidenti delleregioni Lombardia, Veneto ed Emilia-Ro-magna in materia di autonomia differen-ziata ai sensi dell’articolo 116, terzo comma,della Costituzione;

come noto, la questione dell’autono-mia differenziata è stata inserita tra i puntida attuare nel « contratto di governo » sot-toscritto all’inizio della legislatura tra ilMoVimento 5 Stelle e la Lega Salvini Pre-mier, proprio impegnandosi a portare « arapida conclusione le trattative tra Go-verno e regioni attualmente aperte »;

gli aspetti finanziari sono stati ampia-mente superati nelle ultime bozze a seguitodell’intervento del Ministero dell’economiae delle finanze;

ciò nonostante, l’iter è stato di fattonuovamente bloccato dal Ministro interro-gato a causa dell’articolo 5 relativo proprioalle risorse finanziarie, utilizzando a pa-rere degli interroganti strumentali attacchia mezzo stampa, come, ad esempio, « nes-

Atti Parlamentari — 7611 — Camera dei Deputati

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sun bambino sceglie di nascere in unaregione invece che altrove »;

le materie oggetto di una più ampiaforma di autonomia, peraltro, sono quellepreviste dalla Costituzione all’articolo 117,terzo comma, nonché quelle del secondocomma, lettere l), limitatamente alla giu-stizia di pace, n) ed s);

la Corte costituzionale, con la sen-tenza n. 13 del 2004, ha sostanzialmenteprecisato che il compito di organizzare lascuola può essere demandato alle regioni,così come succede per la sanità –:

quale posizione intenda assumere sullaquestione di cui in premessa, appurato cheil nodo economico è stato ampiamente su-perato e, a parere degli interroganti, nonsussistono ulteriori criticità per non por-tare a conclusione il progetto. (3-00881)

RIZZONE, RADUZZI, CARABETTA,VALLASCAS, DE TOMA, RACHELE SIL-VESTRI, SUT e PERCONTI. — Al Ministroper il sud. — Per sapere – premesso che:

le zone economiche speciali sono stateistituite dal decreto-legge cosiddetto « Mez-zogiorno » n. 91 del 2017, con lo scopo dicreare condizioni favorevoli, in termini dibenefici economici, finanziari e ammini-strativi, allo sviluppo di imprese già ope-ranti nelle suddette aree o all’insediamentodi nuove imprese che possano avviare at-tività economiche imprenditoriali o di in-vestimenti nelle zone economiche speciali;

lo sviluppo, quindi, di una zona eco-nomica speciale in un territorio circoscrittopuò, senza dubbio, rappresentare un’occa-sione di crescita e di sviluppo per aumen-tare la capacità competitiva e l’attrattivitànon solo delle regioni del Mezzogiorno, maanche di tutto il territorio nazionale;

nelle scorse settimane, nel corso del-l’esame del « decreto crescita », sono statipresentati e discussi diversi emendamenticoncernenti l’allargamento, anche alle re-gioni del Nord, della normativa relativa allezone economiche speciali;

la richiesta avanzata dai territori delCentro-Nord, su uno strumento, peraltro,

già diffuso all’estero, vuole andare incontroal graduale calo dell’occupazione in alcuniterritori, a seguito di dismissioni di impor-tanti impianti industriali delle zone sud-dette –:

quali iniziative – anche normative – ilMinistro interrogato intenda intraprendereal fine di predisporre un piano complessivoper tutte le zone economiche speciali, com-prese quelle del Centro-Nord, da finanziarenell’ambito della legge di bilancio per il2020. (3-00882)

VIETINA. — Al Ministro per il sud. —Per sapere – premesso che:

la Strategia nazionale per le aree in-terne (Snai) è una politica nazionale direttaal sostegno della competitività territorialesostenibile, al fine di contrastare, nel medioperiodo, il declino demografico che carat-terizza talune aree del Paese;

tali aree sono definite come quelle piùlontane dai servizi di base, che interessanooltre il 60 per cento del territorio nazionalee il 22 per cento della popolazione italiana;

la Strategia è sostenuta sia dai fondieuropei (Fesr, Fse e Feasr), per il cofinan-ziamento di progetti di sviluppo locale, siada risorse nazionali (281,18 milioni di euromessi a disposizione dalle ultime leggi dibilancio);

in coerenza con quanto previsto dal-l’accordo di partenariato 2014-2020, sonostate selezionate 72 aree interne di inter-vento, che comprendono 1.077 comuni, per2.072.718 abitanti e un territorio di 51.366chilometri quadrati, poco meno di un sestodel territorio nazionale;

al 31 dicembre 2018, risultano appro-vate le strategie definitive di 34 aree, per untotale di investimenti di euro 565,8 milioni;

nella costituzione degli ambiti territo-riali e nelle successive unioni di comuni, amolti territori più piccoli, in particolarequelli montani, che si stanno spopolandovelocemente per le numerose difficoltà, èstato di fatto impedito il riconoscimento diarea interna;

Atti Parlamentari — 7612 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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in particolare, la regione Emilia-Ro-magna, preso atto dei criteri e dei parame-tri nazionali per definire quali sono le areeinterne ed i comuni eligibili secondo lapolitica nazionale, ha definito alcuni criteriaggiuntivi, considerando tutte le unioni incui oltre la metà dei comuni appartiene allecategorie « intermedio », « periferico » o « ul-traperiferico », ma che al tempo stesso noncontengano comuni classificati in fascia A(« Polo »);

tale criterio ha di fatto escluso i co-muni montani dell’Appennino cesenate eforlivese, ovvero quei comuni ad altissimorischio spopolamento, che hanno aderitoad un modello « virtuoso » di unione, mache ora si ritrovano penalizzati in quantoprivati della possibilità di concorrere per ilfinanziamento di progetti –:

come siano state utilizzate le risorsedestinate alle aree interne riconosciute efinanziate e con quale distribuzione terri-toriale (Nord-Centro-Sud), se siano statiadottati criteri penalizzanti per alcune re-altà e quali iniziative intenda intrapren-dere per tenere in considerazione tutte leeffettive esigenze (anche in termini di co-finanziamento), in particolare dei comunimontani più piccoli ad alto rischio spopo-lamento, per consentire a questi ultimi diconcorrere all’assegnazione di risorse voltead adeguare la quantità e qualità dei servizie promuovere sviluppo per valorizzare ilproprio patrimonio naturale e culturale.

(3-00883)

* * *

SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazione a risposta immediata:

FASSINA e FORNARO. — Al Ministrodello sviluppo economico. — Per sapere –premesso che:

l’accordo economico e commercialeglobale (Ceta) tra Unione europea e Canadasancisce il libero scambio tra le due entità;

il trattato Ceta è in vigore, in formaprovvisoria, dal 21 settembre 2017, ma per

entrare pienamente in vigore necessita dellaratifica di tutti i Paesi dell’Unione europea;

attualmente il trattato è stato ratifi-cato da Spagna, Portogallo, Estonia, Litua-nia, Lettonia, Malta, Danimarca, Repub-blica Ceca e Croazia;

in Italia è aperta da tempo una di-scussione tra i diversi soggetti economici esociali che verrebbero toccati dall’entratain vigore del trattato; sono stati sollevati deidubbi, in particolare, su due aspetti: l’im-patto del libero scambio tra Unione euro-pea e Canada in Italia nel settore agricolo,con la necessità di avere tutte le garanzieper la tutela della qualità e della certifica-zione dei prodotti italiani di eccellenza cheverrebbero esportati, e sulle altrettanto ne-cessarie garanzie sui prodotti che verreb-bero importati dal Canada, sia sul pianodella tutela delle aziende italiane che dellatutela dei consumatori; l’altro aspetto chedesta attenzione è l’istituzione dell’Investi-ment Court cystem (ICs), un sistema dirisoluzione delle controversie sugli investi-menti che permetterebbe alle imprese dicitare in giudizio gli Stati dell’Unione eu-ropea dinanzi a un tribunale speciale;

per quanto riguarda il sistema dell’In-vestiment Court cystem restano aperti di-versi ordini di problemi, quali un’imposta-zione sostanzialmente favorevole agli inte-ressi delle imprese, la composizione deitribunali formata da giudici non togati e lascarsa protezione della giurisdizione degliStati dell’Unione europea;

il 22 novembre 2018 il Ministro inter-rogato si è espresso, nel corso di un’inter-rogazione al Senato della Repubblica, inmodo critico verso il trattato, segnalando,anche alla luce del lavoro della task forcedel libero scambio, istituita presso il Mini-stero dello sviluppo economico, che il trat-tato « così come ci è stato proposto non èratificabile »;

il Ministro delle politiche agricole ali-mentari, forestali e del turismo, Gian MarcoCentinaio, nel corso di un convegno dellaColdiretti a Pavia il 28 giugno 2019, ha

Atti Parlamentari — 7613 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 16 LUGLIO 2019

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ribadito che l’accordo va rivisto perché nontutela adeguatamente i marchi italiani –:

a fronte delle tante preoccupazioni econtrarietà sollevate dagli operatori del set-tore e a fronte delle richiamate prese diposizione di diversi autorevoli membri delGoverno, quale sia l’effettiva posizione delGoverno sulla questione del Ceta e se co-munque non intenda favorire un reale con-fronto con il Parlamento sugli orientamentida assumere. (3-00877)

Apposizione di una firma ad unainterpellanza.

L’interpellanza Martinciglio e altri n. 2-00453, pubblicata nell’allegato B ai reso-conti della seduta del 10 luglio 2019, deveintendersi sottoscritta anche dal deputatoCancelleri.

Apposizione di una firma ad unainterrogazione.

L’interrogazione a risposta in Commis-sione De Filippo n. 5-02425, pubblicata nel-l’allegato B ai resoconti della seduta del 3luglio 2019, deve intendersi sottoscritta an-che dal deputato Carnevali.

Ritiro di documenti del sindacatoispettivo.

I seguenti documenti sono stati ritiratidai presentatori:

interrogazione a risposta scritta Pi-gnatone n. 4-02786 del 29 aprile 2019;

interpellanza urgente Tondo n. 2-00400del 30 maggio 2019;

interrogazione a risposta scritta DelSesto n. 4-03190 del 27 giugno 2019;

interrogazione a risposta in Commis-sione Cenni n. 5-02464 del 9 luglio 2019;

interrogazione a risposta in Commis-sione Fiano n. 5-02514 del 15 luglio 2019.

Stabilimenti TipograficiCarlo Colombo S. p. A.

*18ALB0069660**18ALB0069660*

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