2015 - tramedorotramedoro.eu/wp-content/uploads/2017/05/chi-sono-i-padroni-del... · riassunto i...
TRANSCRIPT
Politica
Noam Chomsky
Chi sono i padroni del mondo
2015
PERCHÈ LEGGERE QUESTO LIBRO
Chi sono i padroni del mondo è il libro più importante scritto da Noam Chomsky nell’ultimo
decennio, perché rappresenta la summa più completa e aggiornata del suo pensiero
politico. Il celebre linguista e analista politico americano affronta, da una prospettiva di
sinistra radicale, i principali temi dell’attualità politica come l’imperialismo statunitense,
l’espansionismo della Nato, il terrorismo islamico, la questione israelo-palestinese, le
repressioni in America latina, il pericolo nucleare, la crisi ambientale, i diritti dei lavoratori.
La critica serrata di Chomsky al governo americano mette sotto accusa, senza distinzioni, le
amministrazioni repubblicane e democratiche perché, al di là della retorica ufficiale, a
prevalere nel gioco della politica sono sempre gli interessi dei poteri statali, militari,
industriali e finanziari, a scapito di quelli della gente comune.
2
CHOMSKY – Chi sono i padroni del mondo
www.tramedoro.eu
PUNTI CHIAVE
I padroni del mondo sono i paesi del G7, le istituzioni finanziarie, le multinazionali
Gli intellettuali hanno il dovere morale di denunciare i misfatti commessi dai propri Stati
La crisi missilistica di Cuba si risolse grazie alla ragionevolezza di Kruscev, non di
Kennedy
Negli anni Ottanta si è sfiorata nuovamente l’apocalisse nucleare
Dopo la fine della guerra fredda gli Usa non hanno ridimensionato l’esercito ma hanno
puntato all’egemonia in un Nuovo Ordine Mondiale
Gli interventi umanitari sono una riedizione del vecchio imperialismo
Agli occhi del mondo gli Stati Uniti sono diventati una minacciosa potenza fuorilegge
Dopo l’11 settembre gli Stati Uniti sono caduti nella trappola di Osama bin Laden
La Guerra al Terrore ha fatto solo aumentare il terrorismo islamico
L’invasione dell’Iraq è stata il peggior crimine del ventunesimo secolo
L’Arabia Saudita alleata dell’Occidente è uno Stato molto più pericoloso dell’Iran
La “sicurezza nazionale” ha come fine la sicurezza del potere statale e dei centri di
potere privati, non della popolazione
Il segreto di Stato serve a proteggere i funzionari pubblici dal giudizio della popolazione
I trattati di libero scambio hanno poco a che fare con il libero commercio, ma servono
a tutelare gli interessi delle multinazionali
In America gli industriali hanno condotto contro i movimenti dei lavoratori una guerra
di classe con l’appoggio del potere statale
Nei ultimi decenni entrambi i maggiori partiti si sono spostati a destra
Il Partito repubblicano è diventato un movimento estremista, pericoloso per il suo
negazionismo sul riscaldamento globale
Oggi la disuguaglianza sociale è tornata ai livelli record
3
CHOMSKY – Chi sono i padroni del mondo
www.tramedoro.eu
RIASSUNTO
I padroni dell’universo
Chi sono i padroni del mondo? Tra gli Stati la bilancia pende in modo spropositato dalla
parte degli Stati Uniti, sin dalla fine della seconda guerra mondiale. Tuttavia, una volta
raggiunto il suo apice nel 1945, il potere statunitense è andato diminuendo. Questo
inevitabile declino ha fatto sì che il potere di Washington fosse condiviso con il governo
mondiale di fatto dei “padroni dell’universo”, ossia i paesi del G7, oltre che con le istituzioni
da loro controllate in questa nuova era imperiale: il Fondo Monetario Internazionale e le
varie organizzazioni mondiali del commercio.
Questi padroni dell’universo però non rappresentano le popolazioni delle potenze
dominanti. Persino negli Stati più democratici i cittadini hanno poca voce in capitolo sulle
scelte politiche, che vengono determinate in larga misura dalle élite economiche.
Conseguenza di questa situazione è l’apatia, cioè la rinuncia del diritto di voto. Non meno
eclatante è il declino della democrazia in Europa, dove il processo decisionale sui temi di
maggior rilevanza si è spostato nelle mani delle burocrazie di Bruxelles e dei poteri
finanziari che esse in larga misura rappresentano.
Questa situazione non deve sorprendere. Già Adam Smith, all’alba della moderna era
statal-capitalistica, denunciava l’eccessiva influenza politica dei padroni dell’umanità del
suo tempo, i mercanti e gli industriali. Oggi bisogna aggiungere i vertici dei sistemi
economici sempre più monopolistici, le pachidermiche e spesso predatorie istituzioni
finanziarie, le multinazionali protette dal potere statale, i rappresentanti politici perlopiù al
servizio dei loro interessi.
4
CHOMSKY – Chi sono i padroni del mondo
www.tramedoro.eu
La responsabilità degli intellettuali
Fin dall’antichità ci sono sempre stati due tipi di intellettuali: quelli legati al potere e quelli
che lo sfidavano con coraggio e onestà. Durante la prima guerra mondiale la stragrande
maggioranza degli intellettuali, in entrambi i cambi, si schierarono con entusiasmo a
sostegno dei propri Stati, mentre i pochi che non sposarono la linea ufficiale vennero
delegittimati e talvolta puniti con il carcere. Questa divisione dura ancora oggi. Gli
intellettuali vicini al potere sono considerati “responsabili” mentre i secondi sono
emarginati o dileggiati.
Questo ovviamente avviene in patria, perché gli intellettuali stranieri che criticano gli Stati
nemici vengono omaggiati con la definizione di “dissidenti”. Così venivano chiamati coloro
che reclamavano la libertà nei paesi comunisti, ma non i loro colleghi in America Latina.
Eppure dal 1960 al 1990 i governi dell’America Latina furono molto più repressivi di quelli
comunisti. Il numero dei prigionieri politici, delle persone torturate e dei dissidenti politici
non violenti condannati a morte in America latina superò di gran lunga quello dell’Urss e
dei suoi satelliti esteuropei.
Molte di queste vittime, spesso appartenenti alla Teologia della Liberazione, non soltanto
sono ignorate e dimenticate ma cinicamente vilipese. Perché questi distinguo? La ragione
è che queste vittime si trovano all’interno della nostra sfera di potere. Infatti, a partire dalla
presidenza Kennedy, gli Stati Uniti sono stati complici in gran parte delle guerre e dei golpe
militari in Sudamerica: in Brasile, in Cile, nell’America centrale, in Colombia o ad Haiti.
Gli intellettuali però hanno una particolare responsabilità morale perché possono usare il
loro status privilegiato per far progredire la libertà, la giustizia, la solidarietà e la pace e per
denunciare non soltanto i misfatti dei nemici ma, ancor più importante, i crimini che ci
vedono coinvolti e che noi stessi, se vogliamo, possiamo ridurre o fermare.
5
CHOMSKY – Chi sono i padroni del mondo
www.tramedoro.eu
La guerra fredda e il rischio di un’apocalisse nucleare
Per fare un esempio, molti intellettuali, come lo storico di corte Arthur Schlesinger,
osannano con toni trionfalistici la gestione della crisi di Cuba dell’ottobre 1962 come il
punto più alto della carriera di Kennedy, per il coraggioso sangue freddo e la levatura da
statista dimostrati. In verità la crisi missilistica cominciò con la minaccia d’invasione di
Kennedy contro Cuba e finì con il no del presidente americano alle ragionevoli offerte russe.
Kennedy espose a un rischio enorme la popolazione esclusivamente per ragioni di Stato e
di immagine personale. La guerra nucleare nel 1962 fu evitata solo perché Kruscev decise
di accogliere le richieste egemoniche del presidente americano, ma non possiamo
confidare per sempre su tale avvedutezza. È quasi un miracolo che fino ad ora si sia evitata
la guerra atomica.
Gli Stati Uniti hanno continuato tuttavia, nei decenni successivi, a mettere il mondo a
repentaglio. Nel 1973, negli ultimi giorni della guerra arabo-israeliana, il consigliere per la
Sicurezza nazionale del presidente Nixon, Henry Kissinger, lanciò con leggerezza un’allerta
nucleare solo per intimare ai russi di non interferire nelle sue manovre diplomatiche volte
a assicurare la vittoria ad Israele.
Dieci anni dopo l’amministrazione Reagan condusse delle operazioni per testare le difese
aeree russe simulando degli attacchi. Queste azioni furono intraprese in un momento
carico di tensione, dato che Washington stava dispiegando in Europa i missili Pershing II in
grado di colpire Mosca in dieci minuti. Reagan aveva inoltre annunciato la realizzazione di
uno “Scudo spaziale”, che i russi temevano fosse un’arma che consentiva di lanciare un
attacco missilistico senza temere ritorsioni.
Le iniziative statunitensi procurarono grande allarme in Russia, che a differenza degli Stati
Uniti era alquanto vulnerabile ed era stata più volte invasa e quasi distrutta. Tutto questo
fece soffiare venti di guerra nel 1983. Stando a quanto si legge in alcuni documenti ora resi
6
CHOMSKY – Chi sono i padroni del mondo
www.tramedoro.eu
pubblici, il rischio era ancora più grave di quel che pensavano gli storici perché i
servizi informativi americani avevano sottovalutato le preoccupazioni dei russi di un attacco
preventivo nucleare nei loro confronti.
In realtà il pericolo era ancor più grave. Si è scoperto che in quel periodo ad altissimo rischio
per il mondo intero i sistemi di allarme della Russia rilevarono un imminente attacco
missilistico statunitense, che portò il loro sistema nucleare al livello di massima allerta. Il
protocollo delle forze armate russe prevedeva un contrattacco atomico. Fortunatamente
l’ufficiale di servizio, Stanislav Petrov, decise di disobbedire agli ordini e non riferì l’allarme
ai suoi superiori. Per questo ricevette una reprimenda ufficiale, ma grazie alla sua
insubordinazione noi siamo ancora qui a parlarne.
Il Nuovo Ordine Mondiale
Al crollo dell’Urss l’Occidente ebbe una reazione trionfalistica. Qualcuno vi ravvisò
addirittura il segnale della “fine della storia”, la vittoria definitiva della democrazia
capitalistica occidentale. In questa euforia nulla si opponeva ormai all’obiettivo di costruire
un “Nuovo Ordine Mondiale”. Bush padre mise subito in chiaro che le sue politiche
sarebbero rimaste sostanzialmente invariate: l’enorme apparato militare sarebbe stato
mantenuto non per scopi difensivi contro i russi, ma per fronteggiare le nuove potenze
emergenti. Gli Stati Uniti dovevano conservare la “base industriale della difesa”: un
eufemismo per indicare l’industria avanzata fortemente dipendente dai finanziamenti e
dalle iniziative del governo. Questa sarebbe la presunta “economia di mercato”
statunitense, come si ostinano a chiamarla gli economisti.
Bill Clinton inaugurò una nuova fase della politica estera caratterizzata da un’aura di
altruismo, mettendo in pratica quella che andava configurandosi come la norma in campo
internazionale, ossia l’intervento umanitario. Non tutti però erano così entusiasti. Le
vittime di sempre, ossia il Sud del mondo, criticarono duramente il cosiddetto diritto
7
CHOMSKY – Chi sono i padroni del mondo
www.tramedoro.eu
all’intervento umanitario, riconoscendo in esso il vecchio diritto della dominazione
imperiale sotto nuove spoglie.
Agli occhi del mondo gli Stati Uniti stavano diventando una potenza fuorilegge, l’unica vera
grande minaccia esterna alle loro società. Quando George W. Bush arrivò alla presidenza,
l’ostilità dell’opinione pubblica mondiale era cresciuta a tal punto da non poter essere più
ignorata; nel mondo arabo, in particolare, il tasso di popolarità di Bush affondava. Obama
è riuscito nella memorabile impresa di precipitare ancora più in basso, sotto il 5% in Egitto
e non molto sopra begli altri paesi della regione.
La strategia politica rimane più o meno stabile, ma con Obama sono state apportate delle
modifiche tattiche sostanziali. Mentre la politica di Bush consisteva nel catturare e
torturare i sospettati, Obama si limita ad ammazzarli. Infatti ha incrementato il ricorso ad
armi terroristiche, i droni, e agli uomini delle forze speciali, molti dei quali appartenenti a
squadre di sicari. Ormai numerosi come l’esercito canadese, questi soldati sono a tutti gli
effetti un esercito privato del presidente.
Dopo l’11 settembre
Non c’è dubbio che l’11 settembre abbia cambiato il mondo. Ha determinato l’invasione
dell’Afghanistan, dell’Iraq e più di recente gli interventi militari in altri paesi del Medio
Oriente. I costi di tutto questo sono stati esorbitanti, ma esisteva un’alternativa? Con una
ben ponderata azione di polizia, oppure con autentici negoziati diplomatici con i talebani,
gli americani si sarebbero visti consegnare gli indiziati dei reati dell’11 settembre e
avrebbero potuto processarli e condannarli.
La reazione istintiva fu invece il ricorso a una violenza di portata inaudita. In questo modo
gli Stati Uniti sono caduti nella trappola di Osama Bin Laden. Gli esborsi militari astronomici
(il conto finale sarà tra i 3200 e i 4000 miliardi), la dipendenza dal debito e la
8
CHOMSKY – Chi sono i padroni del mondo
www.tramedoro.eu
radicalizzazione del mondo islamico costituiscono infatti una grande vittoria per Bin
Laden. A tanti anni di distanza sono sotto gli occhi di tutti le conseguenze che il povero
Afghanistan deve subire ancora oggi.
Il bersaglio successivo fu l’Iraq. L’ostilità all’aggressione statunitense-britannica era
fortissima in tutto il mondo. Il sostegno ai pani bellici di Washington raggiungeva a
malapena il 10% quasi ovunque, stando ai sondaggi internazionali. Enormi proteste
scoppiarono nel mondo, anche negli Stati Uniti. Era forse la prima volta nella storia che
un’aggressione imperialista veniva così fortemente avversata prima di essere ufficialmente
avviata. L’invasione dell’Iraq, priva di qualsiasi giustificazione credibile, è il peggior crimine
del ventunesimo secolo. Quell’invasione ha provocato la morte di centinaia di migliaia di
persone, generato milioni di profughi, distrutto il paese e fomentato un conflitto settario.
La strategia dello schiacciasassi della Guerra globale al terrore ha fatto espandere il
terrorismo jihadista da una piccola area dell’Afghanistan al mondo intero o quasi,
dall’Africa occidentale al Sudest asiatico, portando gli attentati anche in Europa e negli Stati
Uniti. Solo l’invasione dell’Iraq ha fatto incrementare di sette volte gli attacchi terroristici
nel primo anno.
Anche la “minaccia” iraniana è una fissazione tutta occidentale, mentre la gran parte del
mondo difende con fermezza il diritto dell’Iran, che è stato angariato senza tregua
dall’Occidente fin dal 1953, di arricchire l’uranio. L’Iran non è certo una minaccia militare,
dato che il suo bilancio militare è inferiore a quello degli Emirati Arabi Uniti e rappresenta
una piccola percentuale rispetto a quello dell’Arabia Saudita, lo Stato islamico più
fondamentalista che spende cifre astronomiche per diffondere le sue dottrine wahabite e
salafite oltreconfine. Gli Stati Uniti e l’Inghilterra, tuttavia, hanno sempre preferito
sostenere l’Islam fondamentalista contro il nazionalismo secolare, che è percepito come
una minaccia perché trasmette il contagio dell’indipendenza.
9
CHOMSKY – Chi sono i padroni del mondo
www.tramedoro.eu
Segretezza e sicurezza nazionale
Stando alla teoria universalmente accettata nel discorso accademico e intellettuale,
l’obiettivo primario della politica statale è la “sicurezza nazionale”. Tutto dimostra, tuttavia,
che la sicurezza nazionale non contempla affatto la sicurezza della popolazione, quanto la
sicurezza del potere statale. Come sa chi è abituato a scartabellare negli archivi, di rado
dietro il segreto di Stato si cela una reale esigenza si sicurezza; il suo scopo è piuttosto di
tenere la popolazione all’oscuro dei fatti.
Il potere statale va tutelato dal nemico interno; per converso, la popolazione non è al sicuro
dal potere dello Stato. Lo dimostra l’attacco frontale alla Costituzione mosso dal
programma di sorveglianza dell’amministrazione Obama, il quale - ovviamente per
esigenze di “sicurezza nazionale” - ha punito più gole profonde lui di tutti i presidenti
precedenti messi insieme: un grande traguardo per un’amministrazione arrivata al potere
promettendo la trasparenza.
Quando le rivelazioni di Edward Snowden fecero scoppiare lo scandalo del sistema di
sorveglianza nazionale, alcuni alti funzionari dichiararono che grazie a quel programma era
stati sventati ben 54 atti terroristici. A un esame più attento si ridussero a una decina, e poi
a un solo caso: qualcuno aveva mandato 8500 dollari in Somalia. A questo era servito
l’attacco alla Costituzione americana, e a quelle di altre parti del mondo! In realtà la
segretazione serve in larga misura a proteggere i funzionari pubblici dal giudizio della
popolazione.
Un’altra priorità è la sicurezza del potere privato. Basta vedere quel che accade con i
colossali accordi di libero scambio oggi in via di negoziazione. I negoziati avvengono “in
segreto”, ma segreti non sono per le centinaia di legali delle multinazionali che ne stanno
elaborando nel dettaglio le disposizioni. Come per il Nafta e altri patti analoghi, il libero
scambio c’entra poco. Contengono elementi fortemente protezionistici e non riguardano
10
CHOMSKY – Chi sono i padroni del mondo
www.tramedoro.eu
se non marginalmente il commercio; sono piuttosto delle intese sui diritti degli
investitori che indeboliscono i sindacati e i lavoratori dei paesi membri. Anche in questo
caso la segretezza è di cruciale importanza per salvaguardare le grandi aziende.
La lotta di classe contro i lavoratori
Il motore primario nella formulazione delle politiche è dunque la salvaguardia del potere
dello Stato e dei centri di potere privato. Lo conferma anche la storia delle lotte operaie,
che in America è stata straordinariamente violenta. Alla fine del XIX secolo il forte e
influente movimento dei lavoratori americano fu infatti oggetto di brutali aggressioni da
parte delle forze di sicurezza statali e private, come in nessun altro paese al mondo ad
esclusione della Russia zarista. Con il governo ampiamente nelle mani delle industrie, quelle
violenze continuarono fino alla fine degli anni Trenta.
L’attacco del mondo imprenditoriale s’interruppe durante la seconda guerra mondiale, ma
riprese subito dopo con un’imponente campagna propagandistica anti-socialista. Negli anni
Ottanta l’attacco riprese con una forza inusitata. Reagan rassicurò il mondo imprenditoriale
che le leggi a tutela dei lavoratori, invero non troppo rigorose, non sarebbero state
applicate. I licenziamenti illegali di leader sindacali ebbero un’impennata e ritornarono in
auge i crumiri, fuori legge in quasi tutti i paesi sviluppati.
Negli anni neoliberisti della passata generazione, entrambi i partiti si sono spostati a destra.
I democratici somigliano molto a quelli che un tempo erano i cosiddetti “repubblicani
moderati”, mentre i repubblicani sono praticamente usciti dall’arco politico classico per
diventare un “movimento insurrezionale” che, con la sua ostinata politica negazionista sul
riscaldamento globale, costituisce un pericolo concreto per la dignitosa sopravvivenza della
specie umana.
11
CHOMSKY – Chi sono i padroni del mondo
www.tramedoro.eu
Oggi la disuguaglianza ha raggiunto così gli stessi livelli sconcertanti della fine degli anni
venti. Un’esigua minoranza della popolazione ha accumulato ricchezze oltre ogni limite di
avidità. Nell’ultimo decennio il 95 % della crescita è confluito nelle tasche dell’1% della
popolazione. Il reddito reale medio è agli stessi livelli di 25 anni fa. Per gli uomini è inferiore
a quello del 1968. Ciò non è il risultato di misteriosi meccanismi di mercato o leggi
economiche ma, anche in questo caso, dell’indispensabile supporto e intervento del
governo, che tutela gli interessi delle grandi corporation e delle multinazionali.
CITAZIONI RILEVANTI
L’attacco alla scuola pubblica
«la propaganda deve trovare qualcun altro da incolpare, come i lavoratori del settore
pubblico, con i loro grassi stipendi e le loro pensioni esorbitanti: sono tutte sciocchezze …
Gli insegnanti sono un ottimo bersaglio, anche perché coerente con la deliberata azione di
smantellamento dell’istruzione pubblica, dalla scuola materna fino all’università, mediante
la privatizzazione; anche questa è una politica vantaggiosa per i facoltosi ma disastrosa per
la gente normale, come pure per la salute dell’economia nel lungo periodo. Ma è una di
quelle esternalità che vengono del tutto trascurate finché prevalgono i principi di mercato»
(p. 69-70).
La devastante guerra d’aggressione al Vietnam
«Alcuni importanti eventi storici sono debitamente commemorati, come ad esempio
l’attacco giapponese alla base navale di Pearl Harbor. Altri cadono nel dimenticatoio … Non
v’è stata alcuna commemorazione, per esempio, in occasione dell’avvio, per volere del
presidente John F. Kennedy, della più devastante e sanguinosa aggressione del secondo
dopoguerra: l’invasione del Vietnam del Sud e poi di tutta l’Indocina, che provocò la morte
di milioni di persone e la rovina di quattro paesi … Quando cinquant’anni fa fu avviata
quell’offensiva non ci si preoccupò nemmeno di trovare una giustificazione» (p. 86-87).
12
CHOMSKY – Chi sono i padroni del mondo
www.tramedoro.eu
Denunciare la strategia sionista
«Per un secolo la colonizzazione sionista della Palestina si è ispirata al pragmatismo: agire
senza troppo clamore sul campo per poi far accettare al mondo la situazione di fatto.
Questa strategia ha pagato, dunque non v’è ragione di credere che non prosegua, finché
gli Stati Uniti continueranno a fornire assistenza militare, economica, diplomatica e
ideologica. Per quelli che hanno a cuore i diritti dei palestinesi non può esserci altra priorità
se non impegnarsi per modificare le politiche statunitensi. Un sogno per nulla
irrealizzabile» (p. 236).
Le tendenze imperiali della Nato
«Quando nel 1989 venne meno il pretesto ufficiale per l’esistenza della Nato, l’alleanza fu
estesa verso est, con buona pace delle promesse verbali fatte al leader sovietico Michail
Gorbacev. Da quel momento la Nato è diventata una forza d’intervento a trazione
statunitense con un raggio d’azione amplissimo … L’allargamento alla Germania Est fu
immediato. Negli anni successivi l’Alleanza atlantica si estese fino ai confini con la Russia, e
oggi vi è il rischio concreto che sia inglobata persino l’Ucraina, nel cuore geostrategico della
Russia. Immaginate come reagirebbero gli Stati Uniti se fosse ancora in piedi il Patto di
Varsavia e venisse assorbita buona parte dell’America latina, e poi anche il Messico e il
Canada facessero richiesta di adesione» (p. 59, 281).
13
CHOMSKY – Chi sono i padroni del mondo
www.tramedoro.eu
L’AUTORE
Noam Chomsky nasce a Philadelphia il 7 dicembre 1928. Studia linguistica all’università
della Pennsylvania, e nel 1955 inizia a lavorare al MIT, istituto dove rimarrà per oltre 50
anni. É il fondatore della grammatica generativo-trasformazionale, considerata come uno
dei più rilevanti contributo alla teoria linguistica del XX secolo. Alla metà degli anni ’60 si
schiera contro la guerra del Vietnam, e da quel momento comincia ad affiancare all’attività
accademica un intenso impegno politico e sociale. Nel corso degli anni pubblica centinaia
di libri e migliaia di saggi e articoli sulla politica interna e internazionale. Le sue feroci
critiche agli Stati Uniti e le sue analisi del ruolo dei mass media nelle democrazie occidentali
fanno di Chomsky uno degli intellettuali della sinistra radicale più famosi e seguiti. Tra i
tanti riconoscimenti ricevuti durante la sua carriera vi è anche una laurea ad honorem
italiana, ricevuta nel 2005 dalla facoltà di Psicologia dell’Università di Bologna.
NOTA BIBLIOGRAFICA
Noam Chomsky, Chi sono i padroni del mondo, Ponte alle Grazie, Milano, 2016, pp. 350,
traduzione di Valentina Nicoli.
Titolo originale: Who rules the World?
14
CHOMSKY – Chi sono i padroni del mondo
www.tramedoro.eu
INDICE DEL LIBRO
Introduzione
1. La responsabilità degli intellettuali
2. I terroristi volevano la fine del mondo
3. I memorandum sulle pratiche di tortura e l’amnesia storica
4. La mano invisibile del potere
5. Il declino americano: cause e conseguenze
6. L’America è finita?
7. La Magna Charta, il suo destino e il nostro
8. La settimana in cui il mondo si fermò
9. Gli accordi di Oslo: contesto e conseguenze
10. La vigilia della catastrofe
11. Israele-Palestina: le alternative concrete
12. “Niente per gli altri”: la guerra di classe negli Stati Uniti
13. La sicurezza di chi? Come Washington protegge se stessa e il settore privato
14. Indignazione
15. Quanto manca a mezzanotte?
16. I “cessate il fuoco” e le loro continue violazioni
17. Gli Stati Uniti: uno dei principali Stati terroristici
18. La svolta storica di Obama
19. “Un altro modo di vedere le cose”
20. Un giorno da lettore del New York Times
21. La “minaccia iraniana”. Chi mette davvero a rischio la pace mondiale?
22. L’orologio dell’Apocalisse
23. I padroni dell’umanità