2015-12-25 natale messa giorno - parrocchia assunzione di...

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4 Domenica 27 Dicembre SANTA FAMIGLIA ore 10.00: S. Messa festiva a Caramagna ore 18.00: S. Messa festiva a Foresto Lunedì 28 Dicembre Ore 8.30: Santa Messa alla Cappella della Beata Martedì 29 Dicembre Ore 9.30: Santa Messa alla Casa di Riposo Mercoledì 30 Dicembre Ore 8.30: Santa Messa alla Cappella della Beata Giovedì 31 Dicembre Ore 18.00: S. Messa festiva in parrocchia a Caramagna con can- to di Ringraziamento “Te Deum” Venerdì 1 Gennaio 2016 MARIA SS. MADRE DI DIO Ore 18.00: S. Messa festiva a Caramagna Ore 20.30: S. Messa festiva a Foresto Sabato 2 Gennaio Ore 18.00: S. Messa festiva in parrocchia Domenica 3 Gennaio II° domenica dopoNatale ore 10.00: S. Messa festiva a Caramagna ore 11.15: S. Messa festiva a Foresto Lunedì 4 Gennaio Ore 8.30: Santa Messa alla Cappella della Beata Martedì 5 Gennaio Ore 18.00: S. Messa festiva in parrocchia a Caramagna Mercoledì 6 Gennaio ore 10.00: S. Messa festiva a Caramagna ore 11.15: S. Messa festiva a Foresto Sabato 26 Dicembre SANTO STEFANO Ore 18.00: S. Messa festiva a Caramagna 4 BATTESIMI 24 gennaio 2016 - Battesimi celebrati durante la S. Messa delle ore 10.00 Preparazione dei Battesimi (valida anche per i Battesimi fino a Pasqua ): 16 gennaio e 23 gennaio alle ore 21.00 Presepe vivente A Caramagna durante la Notte di Natale (dalle ore 20.30) e il 06/01/2016 A Foresto il 27/12 alle ore 17 Dio della pace, Dono di pace per l’intera umanità, Vieni a vivere nel cuore di ogni uomo e di ogni famiglia. Sii tu la nostra pace e la nostra gioia! San Giovanni Paolo II Auguri di un Buon Natale e di un Sereno 2016! LITURGIA DELLA PAROLA PRIMA LETTURA (Is 52,7-10) Tutti i confini della terra vedranno la sal- vezza del nostro Dio. Dal libro del profeta Isaìa C ome sono belli sui monti i piedi del messaggero che an- nuncia la pace, del messaggero di buo- ne notizie che annuncia la salvezza, che dice a Sion: «Regna il tuo Dio». Una voce! Le tue sentinelle alzano la voce, insieme esultano, poiché vedono con gli occhi il ritorno del Signore a Sion. Prorompete insieme in canti di gioia, rovine di Gerusalemme, perché il Signore ha consola- to il suo popolo, ha riscattato Gerusalemme. Il Signore ha snudato il suo santo braccio davanti a tutte le nazioni; tutti i confini della terra vedranno la salvezza del nostro Dio. Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio. SALMO RESPONSORIALE (Sal 97) Rit: Tutta la terra ha veduto la salvezza del nostro Dio. Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie. Gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo. Rit. Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza, agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia. Egli si è ricordato del suo amore, della sua fedeltà alla casa d’Israele. Rit. Tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostro Dio. Acclami il Signore tutta la terra, gridate, esultate, cantate inni! Rit. Cantate inni al Signore con la cetra, con la cetra e al suono di strumenti a corde; con le trombe e al suono del corno acclamate davanti al re, il Signore. Rit. SECONDA LETTURA (Eb 1,1-6) Dio ha parlato a noi per mezzo del Figlio. Dalla lettera agli Ebrei D io, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per 1

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Domenica 27 Dicembre SANTA FAMIGLIA

ore 10.00: S. Messa festiva a Caramagna ore 18.00: S. Messa festiva a Foresto

Lunedì 28 Dicembre Ore 8.30: Santa Messa alla Cappella della Beata

Martedì 29 Dicembre Ore 9.30: Santa Messa alla Casa di Riposo

Mercoledì 30 Dicembre Ore 8.30: Santa Messa alla Cappella della Beata

Giovedì 31 Dicembre Ore 18.00: S. Messa festiva in parrocchia a Caramagna con can-to di Ringraziamento “Te Deum”

Venerdì 1 Gennaio 2016 MARIA SS. MADRE

DI DIO

Ore 18.00: S. Messa festiva a Caramagna Ore 20.30: S. Messa festiva a Foresto

Sabato 2 Gennaio Ore 18.00: S. Messa festiva in parrocchia

Domenica 3 Gennaio II° domenica dopoNatale

ore 10.00: S. Messa festiva a Caramagna ore 11.15: S. Messa festiva a Foresto

Lunedì 4 Gennaio Ore 8.30: Santa Messa alla Cappella della Beata

Martedì 5 Gennaio Ore 18.00: S. Messa festiva in parrocchia a Caramagna

Mercoledì 6 Gennaio ore 10.00: S. Messa festiva a Caramagna ore 11.15: S. Messa festiva a Foresto

Sabato 26 Dicembre SANTO STEFANO

Ore 18.00: S. Messa festiva a Caramagna

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BATTESIMI 24 gennaio 2016 - Battesimi celebrati durante la S. Messa delle ore 10.00 Preparazione dei Battesimi (valida anche per i Battesimi fino a Pasqua): 16 gennaio e 23 gennaio alle ore 21.00

Presepe vivente A Caramagna durante la Notte di

Natale (dalle ore 20.30) e il 06/01/2016

A Foresto il 27/12

alle ore 17

Dio della pace, Dono di pace per l’intera umanità, Vieni a vivere nel cuore di ogni uomo e di ogni famiglia. Sii tu la nostra pace e la nostra gioia!

San Giovanni Paolo II

Auguri di un Buon Natale e di un Sereno 2016!

LITURGIA DELLA PAROLA

PRIMA LETTURA (Is 52,7-10) Tutti i confini della terra vedranno la sal-

vezza del nostro Dio. Dal libro del profeta Isaìa

C ome sono belli sui monti i piedi del messaggero che an-

nuncia la pace, del messaggero di buo-ne notizie che annuncia la salvezza, che dice a Sion: «Regna il tuo Dio». Una voce! Le tue sentinelle alzano la voce, insieme esultano, poiché vedono con gli occhi il ritorno del Signore a Sion. Prorompete insieme in canti di gioia,

rovine di Gerusalemme, perché il Signore ha consola-to il suo popolo, ha riscattato Gerusalemme. Il Signore ha snudato il suo santo braccio davanti a tutte le nazioni; tutti i confini della terra vedranno la salvezza del nostro Dio. Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio. SALMO RESPONSORIALE (Sal 97) Rit: Tutta la terra ha veduto la salvezza del nostro Dio. Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie. Gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo. Rit. Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza, agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia. Egli si è ricordato del suo amore, della sua fedeltà alla casa d’Israele. Rit. Tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostro Dio. Acclami il Signore tutta la terra, gridate, esultate, cantate inni! Rit. Cantate inni al Signore con la cetra, con la cetra e al suono di strumenti a corde; con le trombe e al suono del corno acclamate davanti al re, il Signore. Rit. SECONDA LETTURA (Eb 1,1-6) Dio ha parlato a noi per mezzo del Figlio. Dalla lettera agli Ebrei

D io, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per

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mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo. Egli è irradiazione della sua glo-ria e impronta della sua sostanza, e tutto sostiene con la sua parola potente. Dopo aver compiuto la purificazione dei pec-cati, sedette alla destra della maestà nell’alto dei cieli, divenuto tanto supe-riore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato. Infatti, a quale degli angeli Dio ha mai

detto: «Tu sei mio figlio, oggi ti ho genera-to»? e ancora: «Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio»? Quando invece introduce il primogenito nel mondo, dice: «Lo adorino tutti gli angeli di Dio». Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio. Canto al Vangelo Alleluia, alleluia. Un giorno santo è spuntato per noi: venite tutti ad adorare il Signore; oggi una splendida luce è discesa sulla terra. Alleluia. VANGELO (Gv 1,1-18) Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi Dal Vangelo secondo Giovanni

I n principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio

e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esi-ste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimo-nianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accol-to. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo,

ma da Dio sono stati generati.

E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ri-cevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di

Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato. Parola del Signore. Lode a Te o Cristo.

PROFESSIONE DI FEDE Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e in-visibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Pon-zio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risu-scitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella glo-ria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Fi-glio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorifica-to, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. A-spetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà Amen.

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IMPORTANTE! Sono stati creati dei momenti per la confessione: ♦ Il sabato alle ore 17.15 ♦ La domenica alle ore 9.30 ♦ Il mercoledì alle ore 9.00 dopo la S. Messa ♦ Il giovedì sera dopo la S. Messa E’ possibile confessarsi in altri momenti mettendosi d’accordo con Don Domenico ai seguenti recapiti telefonici: 3391244297 - 3892894950

Dio si fa uomo per noi

«Noi camminiamo a tastoni, ciechi, rasentando un muro: giacciamo come morti nelle tenebre; urliamo come orsi e gemiamo come colombe in attesa della salvezza». Così parlava Isaia. Noi invece annunciamo una gioia grande: ecco il nostro Dio. Oggi è nato il nostro salvatore, Cristo Signore: questa è la nostra gioiosa certezza; anche se molti uomini portano ancora incise nella loro vita le parole di Isaia, nella notte pro-fonda il nostro orecchio ha sentito: la stella del mattino si è levata, per noi è nato un bambino. «Di qui sgorga un messaggio di speranza in questo mondo che rischia di non sperare più; un fascio di luce in questo mondo che sembra sprofondare nelle tenebre; un elemento di novità in una società che talora ci appare decrepita. Un bam-bino che nasce è un destino nuovo che si apre, una speranza che si ridesta» (M. Ma-grassi). Un bambino è nato per noi Per riconquistare gli uomini, per sollevarli verso di sé, per parlare con loro, Dio è venuto quaggiù come un bambino, come un balbettio che è facile soffocare. E molti effettivamente lo soffocano. Lo soffocano facendo del Natale la festa del consumo, dello spreco istituzionalizzato: festa dei regali e dei lustrini, della tredicesima e del panettone, festa di una certa poesia di generale bontà, di un sentimentalismo che si vernicia di generosità e commozione. Altri soffocano Dio-Bambino impedendogli di crescere: Dio rimane bambino per tutta la loro vita: una fragile Statuetta di terracotta, relegata in una scatola, che si depone nella bambagia una volta all’anno:, solo una scusa per dare un certo «colore» religioso alla grande baldoria del natale pagano. Le parole che questo Bambino ha portato agli uomini non sono ascoltate: sono impegna-tive ed inopportune mentre un cristianesimo-caramella è molto più comodo. «Venne fra la sua gente» Gesù non è una tradizione annuale, non è un mito, non è una favola. Gesù è par-te della nostra storia umana. Il senso teologico della venuta di Cristo non distrugge di per sé la cornice festosa e la poesia del Natale, ma la ridimensiona e la colloca nel giusto contesto; Gesù che nasce è la Parola di Dio che si fa come: noi, esseri umani, siamo portati forse a soffermarci di più sul bambino, tenero e fragile, che non sul suo aspetto di Verbo Incarnato. Per questo nella liturgia di oggi il lieto annuncio della nascita di Cristo ci viene dato con le parole di Luca e con quelle di Giovanni. Luca si sofferma su alcuni particolari storici che ci danno una sufficiente garanzia di storicità e credibilità e ci mostrano un Gesù povero, figlio di umili artigiani, un numero sol-tanto in una remota provincia dell’impero romano, un portatore di tutte le promesse dell’Antico Testamento, anche se in un modo un po’ diverso da quello atteso e sospi-rato dal popolo ebraico, tanto che solo i poveri, gli «svuotati», i vigilanti lo ricono-scono. Giovanni inserisce l’Incarnazione nel piano della storia della salvezza. Come attraverso il Verbo eterno era sbocciata la prima creazione, per opera dell’Incarnazione dello Stesso Verbo avviene una nuova creazione: l’uomo accede alla condizione di figlio di Dio: il rapporto uomo-Dio che il peccato aveva interrotto è risaldato in Cristo. Divenuto figlio di Dio l’uomo è in grado di realizzare il suo compito di creatura: egli può rivolgersi a Dio e chiamarlo«padre» ed è libero perché è figlio e non servo, ed ama gli altri uomini perché fratelli. Un uomo come noi? Non è facile neppure tentare di descrivere l’unico grande mistero dell’Incarnazione di Dio. Come scrive Giovanni, «non basterebbero tutti i libri della terra». «In tutte le testimonianze della fede cristiana primitiva è chiara una cosa: nell’ambito della storia si presenta un uomo, un uomo come tutti noi, tale però che in tutta la sua esistenza terrena, dalla nascita fino alla terribile morte in croce, oltrepassa le dimensioni dell’umano e proprio per questo ci apre una porta che fa intravedere la trascendenza dell’esistenza umana. Un uomo che compie segni straordinari e pronuncia parole che non tramontano; mette in pratica l’amore come nessun altro e rivela che cosa è l’amore che salva gli uomini; è immagine e segno di Dio in questo mondo. Un uomo, nel quale l’eterno irrompe nel tempo; attraverso il quale gli uomini vengono a cono-scere le profondità e le altezze della esistenza umana. Egli diventa speranza per gli uomini destinati alla morte, poiché morendo ci meritò la vita e ci aprì un nuovo futu-ro. Tutto ciò si rivela già nella sua nascita: il debole bambino che giace nella mangia-toia è il salvatore del mondo. Questo e l’intramontabile messaggio del Natale — sen-za mito ne leggenda» (R. Schnackenburg).

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