19-04-2018 - sangiovannieruggi.it 19 aprile... · sanità salerno e provincia ... dal dottore...

61
19-04-2018 Media Monitoring per Rassegna stampa del 19-04-2018

Upload: phungkien

Post on 18-Feb-2019

225 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

19-04-2018

Media Monitoring per

Rassegna stampa del 19-04-2018

AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona 1 ................................................................................ Il Governatore rassicura Reale: «Nessun depotenziamento dell’ospedale in Costiera»

1 ................................................................................................................................................ Ospedale Castiglione, De Luca: no riduzione servizi, ma potenziamento 2 ....................... Chirurgia: dalle innovative tecniche della Scuola Medica Salernitana alle recenti

modalità 3 ............................................................................................................................... Dalla Regione due milioni per adeguare l’ospedale 5 ............................................................ Fucito, i lavori del Pronto soccorso al palo 7 ........................................................................... Pazienti difficili con epatite C Glecaprevir-pibrentasvir è ok 8 ............................................. Centrodestra in rosa, pressing sulla radiologa Lenzi 10 ........................................................ Fucito al collasso E i sindaci allertano i medici di base 12 .................................................... Il nuovo Ruggi sfratterà le cooperative 13 ............................................................................... LA CHIRURGIA DALLA SCUOLA MEDICA 15 ................................................................................ Si riparte "In cammino verso la solidarietà della vita" 16 .....................................................

Sanità Salerno e provincia 18 ............................................................................................................ CONSULTI MEDICI E SCREENING GRATUITI PER LE DONNE 18 ............................................... Francese e Tozzi in ospedale «Pochi medici nei reparti» 19 ................................................. L' ospedale «dimenticato» M5s e Fi: assistenza zero 20 ........................................................ Vaccinazioni,record coperture in Campania 21 .......................................................................

Sanità Campania 23 ............................................................................................................................. «De Luca istituisca un tavolo permanente per tutelare i medici» 23 .................................. Assistenza in carcere, proroga per infermieri e terapista 24 ................................................ «Aggressioni: resteremo senza medici» 26 .............................................................................. «Ospedali riuniti, adesso verità sul Sannio» 28 ....................................................................... «Via per motivi personali, il Rummo non va screditato» 30 .................................................. Cardiologia, necessari i centri Hub 32 ....................................................................................... Dottori, sabato la cerimonia annuale 33 ................................................................................... Mancano gli infermieri, ambulanze nel caos 34 ...................................................................... Medici aggrediti la provocazione del presidente dell' Ordine Scotti "Picchiate me"

36 .............................................................................................................................................. Medicina territoriale arrivano otto rinforzi 37 ......................................................................... Più ambulatori sul territorio, l' Asl amplia l' assistenza 39 ................................................... Policlinico sabato visite gratuite 41 .......................................................................................... Primario di Chirurgia vascolare, il pasticcio del concorso 42 ................................................ Tumori, la sfida della prevenzione e della ricerca 44 .............................................................

Sanità nazionale 45 ............................................................................................................................. Aborto, il dramma che inganna le donne 45 ............................................................................ «Solo Dio è padrone della vita» 47 ............................................................................................ «Truffa sul rimborso dei farmaci» Una nuova inchiesta scuote la sanità 49 ...................... «Vincent non è un malato terminale, risparmiatelo» 51 ........................................................ Le cliniche Garofalo verso l' Ipo a Piazza Affari 53 ................................................................. Nelle leggi dell' Europa la libertà di movimento 55 ................................................................ Per curare pazienti del Sud Italia la Lombardia scuce 809 milioni 56 ................................. PREMIAMO CHI È CAPACE 58 ....................................................................................................... Sull' anemia mediterranea successo della terapia genica 59 ...............................................

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

17/04/2018 inpaestum.it

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

EAV: € 109Lettori: 1.300

Link alla pagina web

Il Governatore rassicura Reale: «Nessun depotenziamentodell’ospedale in Costiera»

Al Ruggi ieri un’occasione importanteper parlare con il Governatore dellaRegione Campania anche dellasituazione dell’ospedale di Castiglione diRavello e in generale della reted’emergenza dell’ospedale Costad’Amalfi. Il delegato alla sanità dellaconferenza deisindaci di tutta la costierae primo cittadino di Minori Andrea Reale,ha infatti parlato della questione conVincenzo De Luca, che a quanto pare harassicurato il sindaco sulla situazione in cui versa proprio la rete d’emergenza inCostiera amalfitana. «L’ospedale Costa d’Amalfi non sarà assolutamentedepotenziato di nulla, ma anzi rimarrà anche il servizio 24 ore su 24 di cardiologiacome tutt’ora – ha dichiarato Reale dopo aver incontrato De Luca – ci sarà anzi unpotenziamento e un mantenimento della struttura, verranno aggiunti posti letto ecreato una rete per la realizzazione anche in zona disagiata. Ho avuto ampierassicurazioni come rappresentante della conferenza dei sindaci della costierasia daparte del presidente della Regione che dal direttore generale dell’aziendaospedaliera». Il primo cittadino di Minori ha poi sottolineato: «I sindaci a nome ditutta la Costa d’Amalfi ringraziano il governatore De Luca e il direttore generale,soprattutto per l’impegno e l’interesse ad una questione davvero delicata comequella dei nosocomi della costiera, ci ha rassicurati davvero e ora possiamo esserepiù tranquilli», ha concluso Andrea Reale. Una questione quella degli ospedali inCostiera che teneva banco da tempo soprattutto in estate quando il flusso di turistiaumenta sempre di più.

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

17/04/2018 salernonotizie.it

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

EAV: € 864Lettori: 10.300

Link alla pagina web

Ospedale Castiglione, De Luca: no riduzione servizi, mapotenziamento

“Proseguendo così, senza distrazioni nelnostro lavoro, e se come stiamo facendoliberiamo la sanità campana dal debitopassato, saremo in grado di avviare larichiesta di fuoriuscita dalcommissariamento entro il 2018”.ADVERTISEMENT Il presidente dellaGiunta regionale della Campania,Vincenzo De Luca, commissario digoverno per attuare il piano di rientrodal disavanzo sanitario da otto mesi, ha fatto il punto sul lavoro svolto nel corsodell’iniziativa organizzata dall’Azienda Ospedaliera Ruggi di Salerno che oggi haattivato la rete Stroke Unit. “Per concludere l’iter sono necessarie le verifiche daparte dei ministeri dell’Economia e della Salute, ma – ha spiegato De Luca, – già perfine anno, per il livello dei Lea (livelli essenziali di assistenza) raggiunto, per lasituazione finanziaria, per il superamento delle emergenze più gravi che avevamo,siamo in condizione di chiedere che la Campania esca dal commissariamento.Intanto parte ufficialmente la rete dell’ictus già attiva in via sperimentale, e modelloper l’intero territorio campano. L’equipe medica eseguirà tutti gli esami diagnosticinecessari e deciderà il trattamento terapeutico più indicato già all’arrivo al prontosoccorso. Dopo gli accertamenti, seguirà il ricovero nella “Stroke Unit”, repartospecializzato e dedicato alla gestione dell’attacco ischemico in fase acuta. Nella reteè operativo un team multidisciplinare che segue i pazienti, dalla presa in carico deisanitari del 118, fino alla conclusione del percorso riabilitativo. Sarà così possibileavviare la terapia riabilitativa entro le prime 24/48 ore dopo l’ictus. A marginedell’iniziativa, il presidente De Luca ha incontrato Andrea Reale in rappresentanzadella conferenza dei sindaci della Costiera Amalfitana rassicurandoli ed escludendoogni limitazione dei servizi offerti dal presidio di Castiglione.

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

18/04/2018 asalerno.it

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

EAV: € 366Lettori: 633

Link alla pagina web

Chirurgia: dalle innovative tecniche della Scuola MedicaSalernitana alle recenti modalità

Convegno a Salerno 18 APRILE 2018 75 Chirurgia: dalle innovative tecniche dellaScuola Medica Salernitana alle recenti modalità - aSalerno.it “La Chirurgia… DallaScuola Medica Salernitana agli attuali traguardi”. E’ questo il tema di un’intensagiornata di studio, confronto e dibattito in programma sabato 21 aprile presso laSala conferenze dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia diSalerno, in via Santi Martiri Salernitani 31, su iniziativa dello stesso Ordine, incollaborazione con l’Azienda Ospedaliero Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggid’Aragona, l’Università degli Studi di Salerno, l’Unità Operativa Complessa diChirurgia d’urgenza e delle urgenze differite dell’Azienda ospedaliera. Il programmaprevede una parte introduttiva e due sessioni di lavoro. Nella parte introduttiva,dopo i saluti del presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri dellaprovincia di Salerno, dottor Giovanni D’Angelo, interverranno il dottor GiuseppeLuongo Direttore generale dell’Azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggid’Aragona, il professor Mario Capunzo Direttore del Dipartimento di Medicina,Chirurgia e Odontoiatria dell’Università degli Studi di Salerno, il dottor Bruno RaveraPresidente del Centro Studi Eutopia, il Magnifico Rettore dell’Ateneo salernitano,professore Aurelio Tommasetti. La prima delle due sessioni di discussione, moderatadal dottore Pasquale Ardimento e dal professore Vincenzo Pilone, sarà introdotta dauna lectio magistralis del professore Gennaro Rispoli sul tema “Magistri et Cerusici”.A seguire quattro relazioni: “Le frontiere della Chirurgia salernitana”, svolta daldottore Giuseppe Lauriello; “La chirurgia di emergenza nel Medioevo”, tenuta daldottore Giuseppe De Nicola; “La Scuola Medica Salernitana: i Chirurghi”, del dottoreGiuseppe Ferrantino; “Aspetti della terapia medico – chirurgica attraverso i Maestridel Corpus della Scuola Medica Salernitana”, del dottor Arturo Armone Caruso. Laseconda sessione sarà moderata dai professori Ettore Cassandro e AlessandroPuzziello e sarà articolata su cinque interventi. Tre di essi getteranno un ponte tra letecniche chirurgiche che furono messe a punto dalla Scuola Medica e le modernemodalità di intervento: “Dalla trapanazione del cranio alla NeuroNavigazione”, delprofessor Giorgio Iaconetta; “Dalla circolazione extracorporea al bypass aorto-coronarico mininvasivo”, del dottor Severino Iesu: “Dal Regimen Sanitatis all’attualeOrtopedia”, del dottor Andrea Sinno. Le ultime due relazioni inquadrerannoaltrettanti aspetti fondamentali delle professioni sanitarie, stabilendo importantiparalleli con il passato. Sarà così per “La responsabilità professionale. Dal passato alfuturo”, sulla quale relazionerà il professore Antonello Crisci, ma anche per “Lafarmacologia nella Scuola Medica Salernitana: tradizione e modernità”, temadell’intervento della dottoressa Simona Pisanti. In conclusione della seconda

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

sessione, il dottore Bruno Ravera presenterà il volume “La Scuola MedicaSalernitana e la sua Chirurgia”, scritto dal dottor Giuseppe Lauriello. La ScuolaMedica Salernitana ha avuto l’indiscutibile merito storico di sottrarre la Chirurgia aldegrado di mestiere per stregoni o rozzi praticanti, innalzandola al rango di arte escienza grazie a Maestri come Ruggiero di Frugardo e Rolando di Parma, la cui operafece scuola negli anni bui del Medioevo. Essi trattarono della manualità operatorianell’alveo della medicina supportata da precisi principi dottrinari e dettami tecnici dialta professionalità. Alcuni dei metodi di Ruggiero sono ancora usati dalla chirurgiamoderna: per esempio, nell’intervento di ernia si utilizza quella che è chiamata“posizione di Trendelenburg” o “posizione anti-shock”, in cui si fa sdraiare ilpaziente con i piedi più in alto rispetto alla testa; ma anche il metodo che il grandemedico medievale indica per suturare l’intestino è quello che viene usato nellemoderne sale operatorie. Anche se tecniche e pratiche sono oggi largamentesuperate, la Scuola Medica Salernitana si caratterizzò per uno straordinario spiritod’innovazione, che di fatto anticipava il futuro.

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

18/04/2018 lacittadisalerno.it

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

EAV: € 1.038Lettori: 6.500

Link alla pagina web

Dalla Regione due milioni per adeguare l’ospedale

Il piano finanziario del presidente DeLuca. La Uil: sos carenza di personale Ilmanager dell’Asl rasserena: sono in attoprocedure concorsuali per tamponare 17aprile 2018 Due milioni di euro perl’adeguamento funzionale dell’ospedaleMaria Santissima Addolorata. I fondi, cherientrano nel Patto per lo sviluppo a cuivanno ad aggiungersi altre risorse exarticolo 20, serviranno al restyling di uno dei principali plessi sanitari della Piana delSele. È tutto el piano finanziario del presidente della Regione Campania Vincenzo DeLuca, ieri tornato alla ribalta al Ruggi nel corso della presentazione del centro strokeH24. Una notizia che è stata accolta con favore negli ambienti ospedalieri,ultimamente in sofferenza in particolare per problemi legati alla carenza di organico.Tre medici vanno via per uno che fa il suo ingresso in corsia. È il caso del reparto diOrtopedia che è solo uno dei tanti che confermano le lacune di personale e lanecessità di intervenire in tempi rapidi per garantire all’utenza un servizio di primopiano. Il bubbone potrebbe scoppiare tra settembre ed ottobre, quando altri treprofessionisti lasceranno la struttura per raggiunti limiti di età ed arriverà il primarioAntonio Cappelli. Non si tratta, purtroppo, di un caso isolato: un’ondata dipensionamenti è prevista anche per l’ambulatorio trasfusionale. Le emergenze sononumerose, sottolinea in una nota la Uil, e vanno da un parco autovetture ormaivetusto all’allarme sicurezza, in particolare dopo che il primario del Pronto soccorsosi è dovuto difendere, pochi giorni fa, da un paziente, armato di un bastone. Servealmeno una seconda guardia giurata, questa la richiesta avanzata dal sindacato esostenuta dagli operatori sanitari. «Ad Ortopedia ben venga il nuovo primario macome si intende risolvere la vicenda della carenza di personale?» denuncia ilsegretario Vito Sparano. Sul tema è intervenuto anche il presidente del consiglioFausto Vecchio: «De Luca vuole fare della sanità campana un modello da seguire intutta Italia, ma è necessario tradurre la parole in fatti. Vi è necessità di almeno unanuova ambulanza. Ad ortopedia, andranno in pensione tre unità, quindi non bastaavere un nuovo primario, occorre riorganizzare l’intera struttura. Vi è necessità dipotenziare il servizio di guardiania con una nuova unità e per tutti i reparti ènecessario manodopera in vista anche dell’estate». A rasserenare gli animi ci pensail manager dell’Asl Antonio Giordano, che si dice fiducioso: «Innanzi tutto abbiamobandito un concorso che, prima del pensionamento dei medici di Ortopedia, potràoffrire le prime risposte all’esigenza di sostituire il personale. Per quanto concerne

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

poi il problema sicurezza e la necessità di una seconda guardia giurata, non mi sonopervenute richieste in tal senso. Se ci sono necessità è il direttore sanitario acomunicarci tutte le esigenze. Le richieste vanno fatte a lui, poi verificheremosemmai come intervenire». Antonio Elia

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

18/04/2018 lacittadisalerno.it

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

EAV: € 1.005Lettori: 6.500

Link alla pagina web

Fucito, i lavori del Pronto soccorso al palo

La Cgil a Longo: «Troppi disagi per icittadini». E chiede lumi sui pagamentialla ditta appaltatrice 17 aprile 2018MERCATO SAN SEVERINO. Ilrallentamento dei lavori del Prontosoccorso dell’ospedale “Fucito” diMercato S. Severino ha fatto scendere incampo le rappresentanze sindacali. Idelegati rsu ed rsa della Cgil GerardoLiguori e Gerardo Sessa, hanno inviato una lettera urgente con oggetto “LavoriPronto soccorso plesso Mercato S. Severino” al Direttore generale dell RuggiGiuseppe Longo, al direttore amministrativo Oreste Florenzano e al direttoresanitario del Distretto Cosimo Maiorino, per informali circa il brusco stop che hannosubito i lavori di ristrutturazione del pronto soccorso ospedaliero. «Ad oggi, i lavori dicompletamento del Pronto soccorso sono fermi. Il tutto sta creando disagi aidipendenti e soprattutto disagi ai cittadini. Chiediamo, con cortese urgenza, diintervenire personalmente affinchè i lavori riprendano immediatamente anche perfugare le voci che provengono dagli uffici preposti che il tutto dipende da mancatipagamenti nei confronti della ditta appaltatrice». Dunque, dietro l’improvviso bloccodei lavori al pronto soccorso, aleggia lo spettro di una presunta inadempienza dinatura economica, che avrebbe compromesso gli accordi che i vertici istituzionalidell’Azienda ospedaliera avevano stipulato con la ditta incaricata all’esecuzione deilavori. Il direttore generale Longo, avrebbe dato alcune rassicurazionisull'attivazione immediata di tutte le procedure utili al conseguimento dei requisitistrutturali, tecnologici e organizzativi per consentirne l’autorizzazione all’eserciziodel Pronto soccorso. Dovrebbe anche essere istituita una gara per gli arredi dellastruttura. La questione circa la piena funzionalità del presidio ospedaliero è dasettimane al centro di un dibattito che ha coinvolto anche i vertici istituzionali locali.Il Comune di Baronissi, in una nota, ha sollecitato anche il rilancio del presidioospedaliero Fucito di Mercato San Severino con l'attivazione del servizio diodontostomatologia e del reparto di Otorinolaringoiatria, previsto dall’atto aziendalema non ancora istituito per la mancanza di dirigenti medici. Il consigliere comunaledi Baronissi con delega alla sanità, Antonio Rocco, insieme al collega consiglierecomunale di Mercato S. Severino Carmine Landi (con stessa delega), hanno propostoe ottenuto l’istituzione di un tavolo tecnico che lavorerà sulle criticità e i progetti dirilancio del Fucito. Mario Rinaldi

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

18/04/2018

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

EAV: € 4.278Lettori: 296.667

Link alla pagina web

Pazienti difficili con epatite C Glecaprevir-pibrentasvir è ok

Novità dal congresso dell’Easl: lacombinazione sviluppata da Abbviecontro l’Hcv passa la prova ‘real world’ esi dimostra efficace nei pazienti coninsufficienza renale. Ma attenzione alsommerso… 18 Aprile 2018 aaa Pazientidifficili con epatite CGlecaprevir-pibrentasvir è ok Nuovi datisull'associazione glecaprevir/pibrentasvirgiungono dal congresso dell’Associazione europea per gli studi sul fegato (Easl) -uno degli eventi più importanti per l’epatologia mondiale - che si è concluso negliscorsi giorni a Parigi: sono stati infatti resi pubblici i risultati di due studi real world –uno effettuato in Italia, l’altro in Germania - inteso a indagare l’efficacia e lasicurezza della combinazione di glecaprevir/pibrentasvir - un trattamentopangenotipico privo di ribavirina sviluppato da Abbvie, che prevede una solasomministrazione al giorno - in pazienti affetti da infezioni croniche da virusdell’epatite C (Hcv). I risultati confermano gli alti tassi di soppressione virale e unelevato profilo di sicurezza del trattamento di 8/16 settimane, inoltre, a distanza di4-12 settimane, l’Rna del virus è risultato non rilevabile. Anche pazienti ‘difficili’come quelli in dialisi possono essere trattati con gli antivirali di nuova generazione ele nuove molecole sono efficaci al 100 per cento anche per solo 8 settimane. Ipazienti difficili. A presentare i risultati dello studio Marcello Persico, direttoredell’unità di clinica medica ed epatologia dell’azienda ospedaliera universitaria SanGiovanni di Dio Ruggi d’Aragona di Salerno. “Già da oltre un anno i nuovi antiviralicontro l’epatite C – ha spiegato Persico nel corso di un focus sull’infezione dedicatoalla stampa e organizzato da Abbvie – in particolare due, sono utilizzati nei pazienticon insufficienza renale cronica anche in dialisi. La grande novità è che mentreprima questi farmaci erano usati solo per pazienti con genotipo 1 e 4, oggi con ilnuovo farmaco glecaprevir/pibrentasvir sul mercato, la terapia può essere utilizzatasu tutti i genotipi. Come indica lo studio presentato a questo congresso – haproseguito l’esperto – risulta efficace nei pazienti con insufficienza renale cronica edepatite cronica non cirrotica anche per solo 8 settimane. Grande vantaggio per ipazienti difficili che, con le vecchie terapie, non si potevano trattare per gli effetticollaterali legati all’interferone e alla ribavirina”. Nel corso del focus si è parlatoanche delle scelta di curare l’infezione prima oppure dopo il trapianto di rene. Inuovi farmaci, infatti, grazie alla possibilità di eradicare il virus, rendono possibileanche l’uso di organi positivi all’Hcv, con il vantaggio di ridurre le liste d’attesa.

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

“Esistono pro e contro – ha spiegato Persico – nella possibilità di trattare con antiepatite C i pazienti in attesa di trapianto di reni. Stabilita la straordinaria efficaciadei farmaci, va sottolineato che, sebbene potrebbe essere utile per ridurre le listed’attesa, trattare i pazienti dopo il trapianto utilizzando anche reni Hcv positivi, èpur vero che, dall’altro canto, curarli prima significherebbe evitare i controllisuccessivi. E quindi diminuire la spesa per i pazienti i dialisi. Nel nostro paese – haproseguito – il comportamento non è univoco. La politica del trattamento post,consentendo ai medici di utilizzare anche organi positivi all’Hcv, negli Usa ha ridottodi tre volte il numero dei pazienti in lista d’attesa. E questo è un indubbio vantaggio.Ma il dibattito è aperto. Bisognerebbe sedersi attorno a un tavolo con le istituzioni ecercare di dare indicazioni univoche sul territorio nazionale” ha concluso. Ilsommerso. Ci sono dunque ottimi motivi per dire che l’epatite C non è piùspaventosa come un tempo. Occorre tuttavia lavorare sull’emersione del sommerso:“l’epidemiologia dell’epatite C è la nota dolente del nostro Paese. I numeri veri deicasi italiani purtroppo non li conosciamo. I dati esistenti sono vecchi, riferiti a studiormai superati realizzati in aree limitate e oggi davvero poco affidabili. L’unica cosache noi conosciamo è il numero dei pazienti già diagnosticati, circa 350 mila, deiquali circa 130 mila già trattati con i nuovi farmaci”. Lo ha spiegato Stefano Fagiuoli,direttore dell’unità complessa di gastroenterologia, epatologia e trapiantologia, PapaGiovanni XXIII di Bergamo, sottolineando l’importanza di non ‘adagiarsi sugli allori’.Perché contro l’epatite C non bisogna mai abbassare la guardia. (EUGENIASERMONTI)

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

19/04/2018

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

Pagina 28 EAV: € 8.659Lettori: 133.364

Centrodestra in rosa, pressing sulla radiologa LenziLuigi Basile

Il futuro candidato sindaco di Avellino delcentrodestra potrebbe essere unadonna, di professione medico, che ha alsuo attivo già diverse esperienzeistituzionali. La pista di un nome alfemminile torna, quindi,prepotentemente alla ribalta. Un' ipotesisulla quale si starebbe concentrando lacompagine di Fratelli d' Italia, sotto laguida del portavoce provinciale, PaoloPiciocchi, coadiuvato dal dirigente MarcoDragone, e dal sindaco di Mercogliano,Massimiliano Carullo. Mentre la tensionetra i partiti e i movimenti dell' areaconservatrice irpina rischia di farregistrare una preoccupante impennata,a causa delle divisioni emerse nellastrategia da adottare per le prossimeamministrative, c' è chi sta lavorando,lontano dai riflettori, per individuare unacandidatura apicale per il Comunecapoluogo, che possa rilanciare lacoalizione e attirare i consensi di pezzidella comunità locale politicamente piùdistante. La figura sulla quale si starebbe concentrando l' attenzione è quella diElvira Lenzi, affermato radiologo avellinese, già primario presso l' aziendaospedaliera «Moscati», docente della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell' Università«Federico II» di Napoli ed ex direttore generale dell' azienda ospedaliera «Ruggi d'Aragona» di Salerno. Durante il secondo mandato del sindaco Antonio Di Nunno, harivestito l' incarico di consigliere comunale della Margherita e di presidente dellacommissione Urbanistica. Nel 2006 è tornata nuovamente tra i banchi dell' aula diPiazza del Popolo, durante il Galasso bis. Ma sull' operazione in corso c' è il massimoriserbo, da parte dei rappresentanti di Fratelli d' Italia. La proposta di candidatura,sulla quale sarebbe stata raccolta soltanto una parziale disponibilità della direttainteressata, dovrebbe essere avanzata ufficialmente al Tavolo del centrodestra, nellaprossima riunione, fino ad oggi non ancora fissata. Non è però affatto scontato che ilpartito di Meloni incassi il risultato. L' incandescente clima politico della coalizionepotrebbe determinare una situazione di stallo, dando il via ad una lunga trattativa

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

sui nomi, vanificando gli sforzi sin qui messi in campo. Dentro Fdi, comunque, c' èchi starebbe già pensando a un nome alternativo da giocarsi, nel caso in cui dovessevenire meno la disponibilità di Lenzi o si dovesse puntare su un candidato piùinterno all' area politica. Si tratta di Alessia Castiglione, una delle più giovanicandidate del centrodestra alle ultime elezioni politiche, considerata molto vicina aCarullo. Un' ultima incognita è rappresentata dal riassetto in corso in Fratelli d' Italiasul piano regionale, che potrebbe avere ricadute anche in Irpinia. Intanto, dallaLega, il coordinatore cittadino Aniello Govetosa stempera i toni sugli ultimi giorni:«Debbo, con fermezza, smentire quanto si vuole attribuire circa i contrasti che visarebbero all' interno del centrodestra ed, in particolare, con Forza Italia. Niente ditutto questo. La Lega ritiene e sostiene che il centrodestra debba concorrere unitoalla prossima competizione amministrativa della città di Avellino e ritiene tutte leforze di area assolutamente ed indiscutibilmente affidabili ed indispensabili per unprogramma di sintesi unitario». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

19/04/2018 La Città di Salerno

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

Pagina 11

Fucito al collasso E i sindaci allertano i medici di base

MERCATO SAN SEVERINORiorganizzazione del pronto soccorso conl'attivazione di un'assistenza medicaterritoriale per decongestionarlo;rimodulazione di alcuni aspetti dell'AttoAziendale con strategie che tengonoconto delle esigenze sanitarie, i terminidi salute e la spesa economica. Sonoquesti i tre punti di rilievo emersi nelvertice che si è tenuto ieri nella salaconsiliare di Mercato San Severino, alquale hanno partecipato alcuni sindaci ei delegati dei Comuni della Valle dell'Irnoper discutere delle problematiche legateall'opedale Fucito. Fissato un prossimoincontro con l'associazione dei medici dibase territoriali. I quali, avranno ilcompito di individuare le modalitàattuative per l'istituzione di unapostazione di medicina territoriale ingrado di gestire i codici bianchi, alloscopo di alleggerire il carico di lavoro delpronto soccorso. Altro aspetto prioritario è quello di redigere un documento unitarioper chiedere ai vertici dell'Azienda Ospedaliera Universitaria il potenziamento delpersonale per ovviare alle carenze di medici e infermieri rispetto alle esigenze deipazienti. In ultimo, si tenterà di adottare strategie comuni per la riorganizzazione dialcuni reparti del Fucito.

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

19/04/2018 La Città di Salerno

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

Pagina 5

Il nuovo Ruggi sfratterà le cooperativeBarbara Cangiano

Il nuovo Ruggi sfratta le coop cheavrebbero dovuto realizzare in localitàSan Leonardo- fiume Fuorni - Ferroviacentinaia di alloggi di ediliziaresidenziale pubblica: ora cercano casaaltrove, ma sempre nel perimetro dellacittà compatta. Nel frattempo Palazzo diCittà dice addio alla speranza di farecassa, consegnando ai privati Foce Irno,piazza Mazzini e via Vinciprova per larealizzazione di nuove abitazioni. Chitemeva lo spauracchio del mattone (eper piazza Mazzini il caso era già finitosotto i riflettori della giustiziaamministrativa), può tirare un sospiro disollievo. Parcheggi, un albergo e attivitàproduttive, prenderanno il posto di caseche nessuno è probabilmente piùdisposto a costruire con disinvoltura,essendosi radicalmente contratta larichiesta degli utenti. Dieci anni dopo, ilPiano urbanistico comunale andavanecessariamente rivisto, perché la città e le esigenze dei suoi abitanti sonocambiate. Anche in considerazione di un dato: «La crisi economica e la conseguentemancanza di manifestazioni di interesse pure da parte di legittimi proprietari, cihanno indotto a rivedere alcune cose a partire da un ridimensionamento dell'interopiano, in particolare sotto l'aspetto della residenzialità », sottolinea l'assessoreall'Urbanistica Mimmo De Maio . Il nuovo Ruggi e le coop da sfrattare. Tra gli indirizziforniti agli uffici incaricati per la redazione della variante di revisione decennale alPuc, c'è la necessità di individuare aree compensative di quella dove dovrà sorgere ilnuovo ospedale, da destinare ad edilizia residenziale pubblica. Le nuove aree, silegge nell'apposita delibera di Giunta, dovranno essere reperite all'interno della cittàcompatta, utilizzando le previsioni di riduzione del carico insediativo giàprecedentemente elaborate e dovranno possedere identiche caratteristiche quanto avalore dei suoli: prevista la possibilità di ricorrere a meccanismi non perequativi.Sarà impossibile, invece, trovare altri 200mila metri quadri nello stesso luogo,motivo per cui gli alloggi saranno parcellizzati e distribuiti nelle zone idonee chetoccherà agli uffici individuare. «La vecchia opzione di intervenire sull'attuale

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

ospedale non era praticabile spiega De Maio Ci siamo resi conto che era piùeconomico procedere ex novo, tra l'altro creando meno disagi all'utenza egarantendo adeguati livelli di assistenza, in vista di una struttura sanitaria 4.0».Foce Irno, piazza Mazzini, via Vinciprova. La Giunta taglia pesantemente i carichiinsediativi, a partire dall'area di Foce Irno, dove la quantità di solaio residenzialepassa da 20mila metri quadri a tremila. L'obiettivo è quello di privilegiare ladestinazione turistico-ricettiva a cui sono destinati 15mila metri quadri. Un nuovoalbergo? Sì, conferma l'assessore, «indispensabile per fare sistema e rispondere allacontinua domanda dei turisti. Oggi, infatti, abbiamo strutture ricettive piene tuttol'anno ed è indispensabile riuscire ad aumentare il numero dei posti letto». In piazzaMazzini, ad essere falcidiato, è la quantità di solaio lordo realizzabile (si va da18mila metri quadri a 3mila). L'obiettivo, in questo caso, è costruire parcheggipubblici interrati prevedendo nella piazza delle quinte edilizie destinate a negozi ouffici. Posti auto anche in via Vinciprova, dove i ventimila metri quadri di quantità disolaio residenziale vengono portati a 0 e i 21.500 di solaio totale strizzati a 5mila. Iparcheggi saranno interrati e l'ipotesi su cui l'amministrazione sta lavorando, èquella di creare «un'area di interscambio con la realizzazione di un terminal bus».

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

19/04/2018

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

Pagina 6

LA CHIRURGIA DALLA SCUOLA MEDICA

La Chirurgia Dalla Scuola MedicaSalernitana agli attuali traguardi. E'questo il tema di un'intensa giornata distudio, confronto e dibattito inprogramma sabato 21 aprile presso laSala conferenze dell'Ordine dei MediciChirurghi e degli Odontoiatri dellaprovincia di Salerno, in via Santi MartiriSalernitani 31, su iniziativa dello stessoOrdine, in collaborazione con l'AziendaOspedaliero Universitaria San Giovannidi Dio e Ruggi d'Aragona, l'Universitàdegli Studi di Salerno, l'Unità OperativaComplessa di Chirurgia d'urgenza e delleurgenze differite dell'Aziendaospedaliera. La Scuola MedicaSalernitana ha avuto l'indiscutibilemerito storico di sottrarre la Chirurgia aldegrado di mestiere per stregoni o rozzipraticanti, innalzandola al rango di arte escienza grazie a Maestri come Ruggierodi Frugardo e Rolando di Parma, la cuiopera fece scuola negli anni bui del Medioevo. Essi trattarono della manualitàoperatoria nell'alveo della medicina supportata da precisi principi dottrinari edettami tecnici di alta professionalità.

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

19/04/2018

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

Pagina 15 EAV: € 958Lettori: 29.750

Si riparte "In cammino verso la solidarietà della vita"

SIANO - Riparte domani la marcia dellasolidarietà che, da sette anni con unappuntamento fisso, rinnova lagrandezza del più profondo dono d'amore verso gli altri. "In cammino versola solidarietà della vita" è il tema chepone al centro dei valori umani il donodegli organi, un gesto che va oltre lamorte e accende la speranza di unanuova vita. Grazie all' avanzata frontieradella medicina, sempre in camminoverso il perfezionamento delle tecnichedel trapianto d' organi, per gli uomini si èaperta la via per superare la propriaindividualità, offrendosi agli altri, coldono supremo di parti del proprio corpo,una nuova speranza di vita. " Questasimbolica marcia, che attraversa le viedel paese, rappresenta la condivisionecomunitaria del valore della solidarietà,e la soddisfazione più grande è datadalla partecipazione numerosa deigiovani, consapevoli di essere tutti insieme il corpo di una società che deve ispirarsialla solidarietà ed all' amore per mantenersi sana" ha detto la dinamicacoordinatrice dell' iniziativa Tania Navarra. La settima edizione della marcia"Insieme per il dono della vita" che partirà alle 18,30 da Piazza Borsellino e dopoaver percorso le strade cittadine si concluderà in Piazza San Rocco è stataorganizzata, in collaborazione, dall' Associazione "Magnifica Gente" di Mercato S.Severino e dall' Associazione "Legalità e Futuro" di Siano. A marcare l' attenzione delmondo scientifico, sempre più impegnato ad accorciare la distanza fra il grandegesto di umanità del dono degli organi e i suoi effetti immediati, restituendo l'opportunità di vita a chi è in attesa di ricevere un trapianto, parteciperà alla marciaParide De Rosa, direttore del Reparto di Trapianto dell' Ospedale di Salerno. Per lasocietà locale il tema della responsabilità della vita come dono è indubbiamente unmomento di crescita della coscienza civile, nella consapevolezza che dietro unadonazione ci sono lacrime e dolori che attraverso la meraviglia del trapianto sitramutano nella gioia di tornare a vivere. Sottolinea questa iniziativa che rompe l'inaridimento culturale in cui il territorio tende a scivolare, è anche il modo per

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

dimostrare che a volte anche nel deserto può sbocciare un fiore. Giovanni Navarra.

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

19/04/2018

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Pagina 6

CONSULTI MEDICI E SCREENING GRATUITI PER LE DONNE

Arriva in Campania, a Salerno e Caserta,l'iniziativa Prevenzione Possibile. Lasalute al femminile, che offrirà a tutte ledonne oltre i 35 anni, per due giorni inciascuna città, consulti medici escreening gratuiti per la misurazione delrischio cardiovascolare e della densitàossea, a bordo di un ambulatorio mobile.Il 23 e 24 aprile l'ambulatorio mobilefarà tappa a Salerno, in PiazzaCasalbore, e il 26 e 27 aprile a Caserta,in Piazza Pitesti, dalle ore 9 alle ore 18.L'obiettivo dell'iniziativa è quello disensibilizzare le donne sul tema dellaprevenzione e invitarle a cambiarealcune cattive abitudini, dannose per laloro salute. Le donne campane sono lepiù colpite in Italia dalle malattie delsistema circolatorio, con un tasso dimortalità pari a 36,6 decessi ogni 10.000abitanti. Sono molto più sedentarie deiloro corregionali uomini (45,8% vs.30,5%); in generale in Campania più della metà della popolazione (il 57,2%) nonpratica sport né attività fisica.

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

19/04/2018 La Città di Salerno

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Pagina 19

Francese e Tozzi in ospedale «Pochi medici nei reparti»

«Serve personale in ospedale»: adaffermarlo il vicesindaco Ugo Tozziappellandosi al direttore generaledell'Asl salernitana, Antonio Giordano .Ieri mattina, la sindaca Cecilia Francesee Tozzi hanno visitato la struttura di viaFiorignano: i due medici amministratorihanno colloquiato coi primari di ogniunità ospedaliera. «In un reparto comequello di Cardiologia abbiamo solo 4medici, e nell'unità di Medicina, dove cisono 24 posti letto, lavorano appena 6camici bianchi», tuona il vicesindaco. Èsoddisfatto di aver «salvato Cardiologianell'ultimo atto aziendale», ma «permantenere un reparto serve il personale». E servono gli investimenti: «SuMedicina generale non è stato stanziatoun euro». Vita dura pure lungo i corridoidi Pediatria: «Un reparto di 10 posti, chea seguito dei vari accorpamenti sonodiventati 14, ed in questo caso occorronodegli adeguamenti strutturali ». Si fa quel che si può: «I medici risolvono ricorrendoa nuove dinamiche organizzative interne, ma non basta». Da qui la richiesta aGiordano: «Dimostra grande sensibilità, tant'è che sui macchinari ci accontentaspesso, ma ora bisogna fare lo stesso anche col personale».

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

19/04/2018 Il Mattino (ed. Salerno)

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Pagina 39 EAV: € 4.182Lettori: 133.364

L' ospedale «dimenticato» M5s e Fi: assistenza zeroErnesto Rocco

Agropoli Agropoli. All' indomani dell'inaugurazione del nuovo pronto soccorsodi Roccadaspide, Agropoli insorge. Forzepolitiche e cittadini storcono il naso per ilmancato potenziamento dell' ospedale.Nei mesi scorsi, infatti, il manager dell'Asl, Antonio Giordano, assicurò l'attivazione entro l' estate delle saleoperatorie, l' estensione del servizio diradiologia e laboratorio di analisi enuove strumentazioni. Al momento,però, nessun intervento è stato avviato.Di qui la decisione del consigliere delM5S, Consolato Caccamo, di inviare unanota all' azienda sanitaria per chiederetempi certi per l' attivazione dei servizipromessi. «I cittadini e i tanti turisti cheaffollano la nostra zona non possonocontinuare ad essere considerati figli diun dio minore - accusa l' esponente dellaminoranza - Bisogna puntare almeno ailivelli essenziali di assistenza che ad oggimancano». Dello stesso parere EmilioMalandrino, commissario cittadino diForza Italia: «I nostri politici - evidenzia - rivolgono i propri interessi e impegni suquestioni, a loro dire, più importanti e prioritarie». Da palazzo di città, però,replicano assicurando massima attenzione alla questione e precisando che direcente sono state fornite nuove attrezzature per il laboratorio di analisi. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

19/04/2018 Il Mattino (ed. Salerno)

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Pagina 33 EAV: € 8.812Lettori: 133.364

Vaccinazioni,record coperture in CampaniaSabino Russo

La sanità Salerno si conferma tra leprovince più virtuose nelle vaccinazioniantinfluenzali. Coperte circa 190 milapersone nel corso dell' ultima campagnaavviata dall' Asl, di cui quasi 14 milasono anziane, per una percentuale del63 per cento di over 65enni raggiunti.Prossimi al 98 per cento, invece, ibambini che hanno effettuato il vaccinoesavalente. Proprio i più piccoli, nellafascia di età 0-14 anni, sono stati i piùcolpiti dal virus, con tantissimi casi dibronchiolite, frequente nel primo anno dietà, che hanno affollato i reparti dipediatria e terapia intensiva neonataledella provincia. Lo scorso anno, su unapopolazione di 217 milaultrasessantacinquenni, ne erano stativaccinati 135 mila, per una percentualeche si attestava al 62,1 per cento. Lecampagne di vaccinazione nell' Asl diSalerno, in ogni caso, negli ultimi anni,hanno fatto registrare sempre unalarghissima adesione, nonostante il calonel trend e nelle percentuali di soggetti che hanno fatto ricorso all' immunizzazionea cui si è assistito in Italia di recente. Se si prende in considerazione l' anno 2015, adesempio, si scopre che nel Belpaese le persone con età superiore ai 65 anni che sisono vaccinate sono state il 49 per cento, un numero molto lontano da quelloindicato dall' Organizzazione mondiale della sanità (ossia il 75 per cento). Nel 2016,invece, la percentuale è leggermente salita al 52 per cento. Forbice che si confermaanche se si tiene conto del dato riferito alla regione Campania, dove si è passati dal73,1 di ultrasessantacinquenni vaccinati fino al 2011 al 56,7 per cento del 2016.«Abbiamo vaccinato 189341 persone, di cui 1391148 anziani, per una percentualeche si attesta al 63 per cento spiega Anna Luisa Caiazzo, direttore del servizioepidemiologico dell' Asl Salerno Il nostro obiettivo resta sempre quello di vaccinare il75 per cento delle persone anziane. Il picco dell' influenza è stato a fine gennaio e laclasse di età 0-14 è stata la più colpita anche a Salerno». Sulle vaccinazioni, però,anche la Campania sta recuperando terreno, raggiungendo negli ultimi mesi i target

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

di adempimento ministeriale, superando il 95 per cento di copertura vaccinale per laesavalente, e oltre il 92 per cento per la copertura vaccinale del tetravalente emorbillo, recuperando un gap storico e raggiungendo così l' effetto gregge. Dasettembre a oggi, stando al Rapporto della sorveglianza integrata a cura dell' Istitutosuperiore di Sanità e relativo alla 13/ma settimana del 2018, salgono a 744 i casigravi in Italia dovuti al virus influenzale che hanno reso necessario il ricovero interapia intensiva, tra cui anche 15 donne in gravidanza. Mentre almeno 160 sono lepersone decedute. La 13/ma settimana vede l' influenza in continua discesa ecomincia ormai ad «essere sporadica». Da inizio stagione sono 2 le donne ingravidanza e 11 bambini con meno di 14 anni morti a causa dell' influenza. Per laprima volta dalla stagione 2009/2010, inoltre, quest' anno tutte le regioni, escluso ilMolise, riportano la presenza di casi gravi confermati di influenza ricoverati interapia intensiva. Dei casi gravi segnalati, il 58 per cento era di sesso maschile, conetà media di 60 anni. L' 84 per cento presentava almeno una condizione di rischio,che poteva predisporre il complicarsi delle condizioni cliniche come diabete, tumori,malattie cardiovascolari o respiratorie croniche. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

18/04/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 10 EAV: € 661Lettori: 29.750

«De Luca istituisca un tavolo permanente per tutelare imedici»

BENEDUCE (FORZA ITALIA) NAPOLI. «L'istituzione di un tavolo regionalepermanente per coordinare le azioni diprevenzione e tutela di medici einfermieri in tutto il territorio regionale».A chiederlo Flora Beneduce, consigliereregionale campano di Forza Italiaattraverso una nota indirizzata alpresidente della Regione CampaniaVincenzo De Luca in qualità dicommissario alla Sanità. La responsabiledel dipartimento Sanità di Fi prendespunto dai recenti episodi di aggressioniai danni di medici per ricordare che«medici e personale sanitario nonpossono essere bersaglio di una rabbiaindividuale o collettiva per nessunmotivo. Liste d' attesa, mancanza dipersonale, strutture sovraffollate -prosegue - sono solo alcune dellecondizioni che rendono difficili e in certicasi impossibili i percorsi di cura e chenel corso degli anni hanno finito con l'esasperare i cittadini utenti». PoiBeneduce chiarisce: «I camici bianchi nulla hanno a che vedere con tagli di spesa ecommissariamenti, anzi sono i primi a lavorare in condizioni anche di estremodisagio». La sicurezza degli operatori sanitari «è ad alto rischio dice - L' istituzionedel tavolo regionale permanente è un segnale forte di vicinanza alle professionisanitarie in un momento in cui bisogna recuperare la fiducia dei cittadini».

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

19/04/2018 Il Mattino (ed. Benevento)

Argomento: Sanità Campania

Pagina 29 EAV: € 7.206Lettori: 133.364

Assistenza in carcere, proroga per infermieri e terapista

La vertenza I contratti erano scadutilunedì, il rinnovo sarà l' ultimo: l' Aslpronta a stabilizzarli Prorogati fino all'esito del riscontro da parte delladirezione generale Tutela della salutedella Regione Campania, in ordine alleistanze inoltrate dagli operatori sanitaricon pregresso rapporto di lavoroinstaurato con l' amministrazionepenitenziaria, gli incarichi professionaliper tre infermieri professionali e unterapista della riabilitazione, presso lacasa circondariale di Capodimonte. PerLuigi Baldini, Luigi D' Agostino, MariaCeleste Formato e Luigi Siciliano, ilcontratto di lavoro libero professionaleex articolo 7 del decreto legge n.165/2001, scaduto il 16 aprile, è statodunque rinnovato dall' azienda sanitaria,fino al momento della stabilizzazione,scongiurando così il pericolo che iquattro dipendenti, in servizio da oltreun ventennio, si trovassero nellecondizioni di perdere il lavoro. Sullaquestione, nei giorni scorsi, era intervenuta la segreteria provinciale della Uil Fpl,coordinata da Giovanni De Luca, preoccupata per la mancata stabilizzazione che, inbase al decreto Madia, sarebbe stata effettuabile già dal primo gennaio del 2018.Contestualmente, in seguito alla scadenza dei contratti, l' azienda sanitaria haconfermato la cessazione dei rapporti di lavoro con altre due unità di personaleinfermieristico, relativi a incarichi a tempo determinato, conferiti con delibera n.342/2017 e prorogati fino al 15 aprile 2018. Quindi, per garantire la regolarità dell'assistenza sanitaria alla struttura carceraria, la direzione aziendale, con decorrenzadal 16 aprile, ha provveduto ad assegnare al servizio di sanità penitenziaria altrecinque unità di personale dipendente con qualifica di infermiere professionale. Ilprovvedimento adottato dovrebbe, se non risolvere, quanto meno mantenere inequilibrio le condizioni lavorative degli infermieri del carcere di Capodimonte,impegnati a prendersi cura di 400 detenuti, dislocati in tre strutture separate. Unimpegno notevole, che in più occasioni ha fatto discutere sulle condizioni lavorative

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

del personale, diventato ancor più gravoso dal 2015, anno in cui, per garantire ilservizio di salute mentale nella struttura, in esecuzione del programma disuperamento degli Opg (ospedali psichiatrici giudiziari), fu stabilito che l' Aslreclutasse due dirigenti medici psichiatrici per 19 ore settimanali, cinque infermieriprofessionali e tre operatori sociosanitari per 36 ore, per consentire che l' autoritàgiudiziaria potesse disporre del personale necessario. l.d.c. © RIPRODUZIONERISERVATA.

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

19/04/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 13 EAV: € 1.233Lettori: 29.750

«Aggressioni: resteremo senza medici»

LETTERA APERTA Silvestro Scottiprovocatoriamente invita i violenti apicchiare lui e a capire che alla fine simina la sanità NAPOLI. «A tutti quelli chevogliono picchiare un medico che fa ilsuo lavoro dico: picchiate me». Unaprovocazione ma anche un invito allariflessione e a ritrovare un correttorapporto tra medici e pazienti. SilvestroScotti, segretario nazionale Fimmg(Federazione italiana medici di medicinagenerale) e presidente dell' Ordine deiMedici di Napoli, dopo le numeroseaggressioni a medici e operatori sanitariha deciso di scrivere una lettera apertache si apre proprio con l' hashtag#picchiateMe, e l' invito a capire, ai tantiviolenti, che «se picchiate me, picchiatevoi stessi». «A tutti quelli che pensanoche sia giusto picchiare un medico checerca di fare il proprio dovere nei limitidi un' organizzazione che non dipendeda lui, di una logistica che non dipendelui, di una condizione di malattia la cuievoluzione - nonostante il suo impegno - non potrà cambiare», a queste persone«voglio dare un' occasione: picchiate me», scrive Scotti. «A tutti quelli cherivolgendosi a quella che 8 un' ex guardia medica, e trovando una donna, pensanoper questo di essere "i più forti" e la aggrediscono dico: picchiate me! A tutti quelliche in un pronto soccorso, senza considerare il diritto di assistenza di tutti,penseranno di farsi giustizia da soli, certi delle proprie ragioni figlie solo d' ignoranzae asocialità dico: picchiate me!». E ancora: «A tutti quelli che, solo perché un'autoambulanza, a loro avviso e nella tensione di un' emergenza, appare arrivare inritardo o non si reca nell' ospedale che loro credono più adatto. A quantiaggrediscono medici ed equipaggio e poi sono gli stessi che se sono nel traffico nondanno spazio ai mezzi di emergenza o vanno in ospedale per le ragioni piùinappropriate determinando loro stessi le ragioni dell' attesa in pronto soccorso -dico: picchiate me! A tutti quelli che considerano che un medico debba essereaggredito perché magari ha assistito al meglio il paziente che ha di fronte, ma

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

piuttosto credono che debba dedicarsi prima di tutto a loro, perché sono arrivatiprima o perché hanno deciso che sono loro i più gravi, dico: picchiate me! Perch8così in un atto solo avrete simbolicamente fatto "ingiustizia" verso tutti i medici dellaprovincia di Napoli. Perch8 come tutti i medici aggrediti, non riconosciuti in un ruolodi pubblico ufficiale, non rischierete nulla. Così, fintanto che sarà necessaria unaquerela di parte, in assenza dell' attivazione immediata di un procedimento d'ufficio, nessuno vi imputerà di nulla. Tutto questo in uno Stato che non difende chidifendendo il diritto alla salute si prende cura del senso stesso dello Stato».Perch8pensare solo che qualcuno che ha picchiato un medico ha fatto bene, ricorda Scotto,leva un diritto a tutti: quello di essere curato con serenità. E picchiando picchiando,conclude il presidente, arriverete a non trovare più nessuno da picchiare. «Alloraavrete fatto giustizia, ma di un' unica cosa, del vostro diritto di essere assistiti ecurati. E in fondo solo allora - conclude Scotti - capirete che se Picchiate me,picchiate voi stessi».

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

19/04/2018 Il Mattino (ed. Benevento)

Argomento: Sanità Campania

Pagina 29 EAV: € 9.864Lettori: 133.364

«Ospedali riuniti, adesso verità sul Sannio»Gianni De Blasio

La sanità, gli scenari De Girolamo (Fi):non penalizzare i cittadini, ho chiesto aZinzi di inviare interrogazione a De LucaI numeri non confortano l' ottimismo delgovernatore De Luca. Questa, in sintesi,la posizione di Nunzia De Girolamo inordine al tema sanità, alle prospettivedei due presìdi sanniti, il «Rummo» diBenevento e il «Sant' Alfonso» di Sant'Agata dei Goti accorpati nell' aziendaospedaliera «San Pio». «Tra le tante coselette in questi ultimi giorni dice l' exministro per le Politiche e forestali -, l'analisi tecnica fatta dall' ex direttoregenerale del Rummo, Nicola Boccalonedeve far riflettere. Il passaggio da 562 a544 posti letto, tra il Rummo e il Sant'Alfonso, fa emergere tra le altre coseche l' ambito Benevento/Avelino risultaessere l' unico dell' intera regione condecremento di posti letto. Così comeforti dubbi sorgono rispetto allaquestione di quello che dovrebbe essereil nuovo polo oncologico». A proposito dinumeri, l' ex manager del «Rummo» ha rilevato che, diversamente da tutte leprovince della Campania, quello costituito da Avellino e Benevento è l' unico ambitoin cui si assiste a un decremento di posti letto. La realizzazione del polo oncologicodovrebbe, invece, passare tramite un' equa ridistribuzione di posti letto, magariattingendo in quota parte da tutte le altre aree per le quali se ne prevede uncospicuo incremento (Napoli +950, Caserta +600, Salerno +250). A parere della DeGirolamo, il tema sanità, soprattutto nel Mezzogiorno d' Italia, viene spesso seguitoda grandi polemiche che «spesso non entrano nel merito ma si focalizzano,pressappoco, su una linea di dialettica partigiana e meramente politica. Sono tantele posizioni che, nelle ultime settimane, sono state esternate da esponentiistituzionali di ogni livello ed estrazione». «È bene ricordare - sottolinea - poichétroppo spesso ciò viene dimenticato, che dietro le polemiche, dietro i numeri e lescelte vi sono i cittadini, che soprattutto delle aree interne che per effetto di sceltespesso scellerate, hanno in gran parte perso quel barlume di speranza fondamentale

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

quando si affronta un tema così delicato. Dietro i numeri vi sono le persone, allequali le istituzioni, indistintamente, dovrebbero dare risposte. Cittadini che spessorestano completamente sfiduciati dalle non risposte che gli enti istituzionali, a tutti ilivelli, danno». Per una chiarificazione generale, De Girolamo ha chiesto alconsigliere regionale di Fi, Gianpiero Zinzi, «da sempre molto sensibile alla tematicain questione», di porre un' interrogazione indirizzata al presidente della Regione,Vincenzo De Luca, anche in qualità di commissario regionale per la Sanità, ed aventead oggetto il futuro del «Rummo», nonché del «Sant' Alfonso», nell' ambito delnuovo piano ospedaliero che la Regione intende mettere in campo. Fra le altreiniziative assunte, oltre alla richiesta di un consiglio comunale da parte di alcuniconsiglieri azzurri di Benevento, c' è quella del segretario del Pd Carmine Valentinoche ha scritto al segretario regionale del partito Assunta Tartaglione, chiedendo unincontro urgentissimo con De Luca «per condividere e acquisire quanti più elementiutili e necessari che possano dare certezze ai cittadini della provincia di Benevento eai numerosi iscritti al Partito democratico che, in queste settimane, confidano in unarisposta definitiva della Regione Campania sull' attuale condizione della sanitàprovinciale e sulle prospettive che si intende dare agli Ospedali Riuniti diBenevento». Anche il consigliere regionale del Pd Mino Mortaruolo ha chiesto alpresidente della Commissione Sanità della Regione di convocare con urgenza un'audizione per inquadrare le necessità e individuare le prospettive per la sanità inprovincia di Benevento. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

19/04/2018 Il Mattino (ed. Benevento)

Argomento: Sanità Campania

Pagina 29 EAV: € 7.846Lettori: 133.364

«Via per motivi personali, il Rummo non va screditato»Luella De Ciampis

L' addio Il primario di Neurochirurgiatorna a Napoli ma assicura: «Qui restaun' ottima squadra» «Vado via, ma il miocuore rimane a Benevento, nella città incui sono cresciute le mie figlie e nelreparto di Neurochirurgia che abbiamocostruito e aperto 16 anni fa». Adaffermarlo è il primario di Neurochirurgiadel «Rummo», Giuseppe Catapano, infase di trasferimento all'«Ospedale delMare» da vincitore di concorso. «Inumeri ci hanno dato ragione continuaCatapano perché siamo riusciti a creareun' unità che, nel tempo, è diventata un'attrattiva non solo per il Sannio, maanche per la Campania e per molteregioni d' Italia. La mia decisione dilasciare il Rummo è dettataesclusivamente dal proposito di ritornarea casa, ma quello che abbiamo costruitonel corso degli anni rimarrà in piedi,perché qui resta la mia squadra,costituita da ottimi professionisti. Inoltre,stiamo lavorando per creare ungemellaggio tra i reparti di Neurologia delle due strutture e per garantire la miacollaborazione all' azienda ospedaliera di Benevento». Dunque la decisione diCatapano prescinde da qualsiasi questione relativa all' ospedale. «Sotto il profilomeramente tecnico dice ancora il neurochirurgo vorrei porre l' accento sul clima disfiducia totale che si è creato che, oltre a essere completamente ingiustificato, non èpositivo per chi lavora in ospedale e non giova ai pazienti. Sentir parlare dimalasanità e sentir screditare la struttura presso cui si è ricoverati, per i pazientiche devono entrare in sala operatoria è terribile, perché perdono totalmente lafiducia. Bisogna lottare per migliorare l' ospedale, non per affossarlo. Il Rummo ogginon è poca cosa e forse chi vive la questione dall' interno non si è reso conto dell'evoluzione che ha avuto negli anni. Bisogna essere costruttivi, perché a distruggerenon ci vuole molto». E in effetti, le eccellenze del Rummo rimangono e non sonodestinate a scomparire, fermo restando che 5 primari, per motivi diversi lascerannola struttura. Oltre a Catapano vanno via Cristiano Huscher, primario di Chirurgia

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

Oncologica, che si trasferirà all' ospedale universitario di Padova, Gabriele Falzaranoed Elvio De Blasio, rispettivamente primari di Ortopedia e Anestesia e Rianimazione,giunti all' età pensionabile ed Elio Franco, primario di Chirurgia Vascolare, chedovrebbe trasferirsi in una clinica di Salerno. «A mio avviso conclude Catapano sevogliamo far funzionare il progetto ospedale, abbiamo il dovere di organizzarci e disviluppare la capacità di attrarre, così come, dire che il polo oncologico di Sant'Agata non si farà, non è un contributo. Piuttosto, bisogna impegnarsi alla suarealizzazione e pensare che dovrà diventare un punto di attrazione non solo per ilSannio, ma per chi viene da fuori, come accade per tutti i migliori ospedali d' Italia».© RIPRODUZIONE RISERVATA.

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

19/04/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 7 EAV: € 508Lettori: 29.750

Cardiologia, necessari i centri Hub

Caro direttore, si è fortunatamenteconclusa felicemente la vicenda dellagiovane madre affetta da una gravissima"tempesta" aritmica ventricolare,rianimata più volte con successo all'Ospedale del Mare a Napoli e,successivamente, brillantemente trattataal Policlinico San Donato con proceduradi ablazione del focus responsabile esuccessivo impianto di defibrillatorecardiaco. Fa specie, tuttavia, notarecome in piena era di "rete cardiologica" icardiologi dell' Ospedale del Mareabbiano ritenuto opportuno trasferire lapaziente con un aereo militare a Milano,quando nel centro storico di Napoli laCardiologia del Pellegrini trattaabitualmente pazienti affetti da questogenere di aritmia inviati da vari ospedalidella nostra regione appunto allaCardiologia del Pellegrini. Sottolineopertanto la necessità ancora una volta didifferenziare le varie competenze dellaCardiologia, identificando centri "Hub" (di riferimento) non solo per le sindromicoronariche acute ma anche per il trattamento delle aritmie complesse basandosisulla storia dei reparti, la competenza maturata e sui numeri prodotti, non sulle"etichette".

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

19/04/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 30 EAV: € 3.321Lettori: 133.364

Dottori, sabato la cerimonia annuale

Ordine provinciale, i riconoscimentiSabato si terrà la Cerimonia delGiuramento d' Ippocrate dei giovanimedici che si sono laureati nell' ultimoanno. La cerimonia avverrà presso laSala Congressi del Viva Hotel di Avellinoalle 10. Il presidente dell' OrdineFrancesco Sellitto, consegnerà il Codicedi Deontologia Medica. In prosieguo saràconsegnata la medaglia d' oro ai MediciIrpini che hanno compiuto i 50 diprofessione: Domenico Bizzarro,Massimo Pietro Borrazzo, Vittorio Ciampi,Francesco De Gruttola, Michele DeMaggio, Felice Dell' Armi, VittorioGrasso, Pietro Modestino, DomenicoPolicicchio, Matteo Vasta. «È l' eventoannuale più importante che celebra l'ordine dei medici», dice Sellitto. Sonoinvece 57 i nuovi iscritti all' Ordine chepresteranno giuramento. Nel corso dell'evento, verrà consegnata anche la Borsadi studio del valore di 2mila euro aldottor Massimo Pirone quale migliorelaureato in Medicina e Chirurgia nell' anno 2017 e di 2mila euro al dottor FrancescoBruno, quale migliore laureato in Odontoiatria nell' anno 2017. © RIPRODUZIONERISERVATA.

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

19/04/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 29 EAV: € 10.158Lettori: 133.364

Mancano gli infermieri, ambulanze nel caosOrnella Mincione

I disservizi La centrale del 118 a rischioparalisi nella fase di passaggio allagestione dell' Asl Caserta Caos nel 118.Personale e nuovo piano i nodi principaliche paralizzano l' intero sistemaemergenziale del territorio. Criticitàcausate dal passaggio di completagestione all' Azienda Sanitaria localecasertana (fino ad ora, infatti solo lacentrale operativa è stata di competenzadell' ospedale civile, mentre la reteterritoriale all' Asl) e dai problemidenunciati nelle scorse settimane daidirigenti medici dell' Asl derivanti dall'applicazione delle direttive del nuovoatto aziendale. Di base c' è la gravecarenza di personale del 118 casertano,già al centro dell' attenzione dell' Asl diCaserta e delle organizzazioni sindacalidall' ottobre del 2017. Andando conordine, ciò che in questo momento agitain particolar modo le acque è unadelibera siglata il 13 aprile scorsosecondo cui il primo maggio il personalestrutturato nella Centrale Operativa (quindi i dipendenti assunti a tempoindeterminato) verrà trasferito all' Asl, in ottemperanza alla direttiva regionale 13del 2016 che decreta il passaggio di gestione del 118 a tutte le aziende sanitarielocali della Campania. «Secondo normativa dovremmo essere 18 operatori - spiegaFabio Gentile, rappresentante dell' Unione sindacale di Base -. Invece eravamo 16: diquesti i quattro interinali sono stati mandati via e due sono in malattia. In pratica,ora siamo nove effettivi, ma ci troviamo a dover coprire turni anche con un solooperatore». Cosa alquanto complicata se si considera che «soltanto in un turnocomposto di sei ore (ad esempio quello della mattina) possono arrivare in media 300chiamate da parte degli utenti. A questi - spiega Gentile - bisogna aggiungere quelletelefonate necessarie alle ambulanze che devono muoversi sul territorio». Questagrave carenza di personale che fino ad ora, almeno per la Centrale operativa, nonera stata avvertita grazie anche alla presenza degli interinali. In più, «stiamovivendo una grande confusione riguardo la responsabilità del servizio», aggiunge il

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

sindacalista. L' Asl di Caserta, infatti, sta attuando le direttive dell' atto aziendalesecondo cui vengono abbattute almeno 200 unità operative. Considerando che ora l'Asl vive un momento di rodaggio per la gestione della Centrale operativa, esiste unasorta di vacatio della direzione del 118, che fino ad ora aveva tre responsabili,Roberto Mannella alla Centrale e Ferdinando Ghidelli e Salvatore Petrillo alla reteterritoriale. Le unità nella Centrale sono di vitale importanza per il servizio del 118visto che hanno il compito, tra gli altri, di attribuire il codice del triage al pazienteche richiama l' intervento dell' ambulanza. Ragion per cui si amplifica ancora di più ilproblema atavico delle postazioni dell' intera rete emergenziale del territoriocasertano: la carenza dei medici a bordo delle ambulanze. In tutta la rete del 118dovrebbero essere 132 i medici d' urgenza sulle postazioni: oggi sono operativi 100medici. Una carenza che, tra l' altro, tende ad acuirsi sempre di più, specialmente secontiamo il fatto che il 70% delle unità hanno tra i 50 e i 60 anni. Già a fine ottobrescorso le sigle sindacali, tra cui il Saues che dichiarò anche lo sciopero per questomotivo, trovarono un accordo con la direzione dell' Asl di Caserta la quale siimpegnò allora di reclutare personale medico da enti di volontariato. Così èsuccesso. Ora, però a quanto sembra il problema sta assumendo dimensioni semprepiù importanti visto che oltre alla carenza di personale e alla mancanza di undirettore responsabile (anche se esiste un passaggio nella normativa regionalesecondo cui dovrebbe continuare l' incarico dello stesso direttore dopo iltrasferimento all' Asl), è ancora in corso il trasferimento fisico della CentraleOperativa, che dalle sale dell' edificio F dell' ospedale di Caserta dovrebbe essererealizzata negli ambienti dell' ex consultorio di viale Beneduce. © RIPRODUZIONERISERVATA.

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

19/04/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 4 EAV: € 35.923Lettori: 704.603

Medici aggrediti la provocazione del presidente dell' OrdineScotti "Picchiate me"

Lettera aperta Se la prendono con ilmedico o con l' infermiere. Qualcunopassa dall' ingiuria alle vie di fatto. E giùbotte. È la sintesi di recenti violenzeperpetrate da pazienti e familiari, adanno di medici di pronto soccorso ecorsie. Una situazione drammatica a cuisi oppone il presidente dell' Ordine.Silvestro Scotti che è anche segretarioregionale della Fimmg scrive una letteraaperta. Che inizia così: « A quelli chepensano sia giusto picchiare un medicoche cerca di fare il proprio dovere neilimiti di un' organizzazione che nondipende da lui e di una condizione dimalattia la cui evoluzione - nonostante ilsuo impegno - non potrà cambiare, doun' occasione: picchiate me». Scottiinvita a riflettere sulle difficoltà in cuisono costretti a operare i medici. «Picchiate me - si legge ancora nella nota- Poiché come tutti i medici aggrediti,non riconosciuti in un ruolo di pubblico ufficiale, non rischierete nulla. Perché comemedico, qualunque cosa mi facciate sceglierò sempre di non essere contro di voi conuna denuncia. Picchiate me e in fondo solo allora capirete che picchiate voi stessi » ,conclude il presidente. Ma Scotti scrive un' altra lettera. Stavolta indirizzata agliobiettori di coscienza. Ai quali dice: « Sull' interruzione volontaria di gravidanza ho ildovere di fare chiarezza nell' ambito di zone grigie e di éscamotage. È legittimodichiararsi obiettori, come previsto dalla legge. Allo stesso modo però, un mediconon può tradire il giuramento fatto. Significa che, venuto in contatto con unapaziente che intenda interrompere una gravidanza, il medico obiettore ha l' obbligodi fare in modo che quella paziente venga messa in contatto con il collega che possaoccuparsi del suo caso». - g. d. b. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

19/04/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 30 EAV: € 6.380Lettori: 133.364

Medicina territoriale arrivano otto rinforzi

Il provvedimento In attesa dell'applicazione del progetto per lariorganizzazione dell' assistenza, giàdeliberato dall' Asl, la manager Morgantecorre ai ripari per far fronte all'emergenza territoriale, il 118,disponendo 8 nuovi incarichi, a tempodeterminato della durata di 30 giorni, neipresìdi di Ariano Irpino, Baiano, Bisaccia,Montella (2 unità), Sant' Angelo deiLombardi e Vallata (2 unità). Con unimpegno di spesa di poco superiore ai36mila euro, a supportare l' attività del118 nei 6 comuni interessati saranno idottori Matteo De Luca (Ariano Irpino),Giovanni Gerardi (Baiano), MicheleRoselli (Bisaccia), Vanda Manganiello(Montella), Angela Volpe (Montella),Antonio Nigro (Sant' Angelo deiLombardi), Gaetano Cerreto (Vallata) eRaffaele Grasso (Vallata). Ilprovvedimento s' è reso necessario percoprire i turni in quei presìdi dove c' ècarenza di personale per assicurare lanormale turnazione garantendo un numero minimo di unità in quanto l' emergenzaterritoriale rientra nei Livelli essenziali di assistenza (Lea). Gli incarichi provvisoriconferiti, così come previsto dalla normativa vigente, sono assegnati ai mediciinclusi nella graduatoria aziendale di settore e successivamente ai medici inclusinell' elenco di disponibilità in possesso dell' attestato per l' emergenza territoriale.Nella nostra provincia, sono 51 i sanitari presenti in questa graduatoria di settore, diquesti sono 17 hanno accettato l' incarico pertanto per la copertura del servizio èutilizzato l' elenco di disponibilità costituito dai medici in possesso dell' attestato diidoneità al servizio di emergenza sanitaria non inseriti nella graduatoria aziendale disettore. Il 118 è un servizio di pronto intervento attivo 24 ore su 24, che esplica unaattività rivolta alle sole urgenze ed emergenze in contatto con i mezzi di soccorso,gli ospedali, la polizia, i carabinieri, i vigili del fuoco, la protezione civile e le forzedel volontario. L' emergenza sanitaria comprende situazioni che per l'imprevedibilità e la gravità mettono rapidamente a repentaglio l' integrità fisica e la

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

sopravvivenza dell' individuo. Il Servizio si attiva chiamando il numero 118 , secondole necessità, oltre all' equipaggio medico infermieristico (Saut) è presente anche un'unità mobile di rianimazione (Cmr). an. pl. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

19/04/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 30 EAV: € 8.361Lettori: 133.364

Più ambulatori sul territorio, l' Asl amplia l' assistenzaAntonello Plati

La sanità Varato il piano territoriale:procedure più snelle per prenotazioni etempi d' attesa Approvato il progetto perla riorganizzazione dell' assistenzaterritoriale: l' Asl di Avellino in campoper realizzare una nuova rete di cureprimarie nei 118 comuni dell' Irpinia. Lamanager Maria Morgante ha messo nerosu bianco dando seguito a un decretodirigenziale del commissario regionalealla sanità, nel quale sono indicati gliobiettivi di carattere prioritario e dirilievo nazionale segnalati nel Pianosanitario nazionale di assistenzaprimaria. In sostanza, via Degli Imbimbo,sottolineando «una situazionegeneralmente sfavorevole rispetto alresto d' Italia», attuerà unaprogrammazione attraverso forme estrumenti innovativi necessari asoddisfare le crescenti esigenze dell'utenza. In particolare, saranno costituitele cosiddette «Aggregazioni funzionaliterritoriali» al fine di rendere operativauna rete orizzontale tra i medici ponendo le condizioni per una maggiorecollaborazione con tutte le altre strutture del sistema sanitario provinciale che,perseguendo scopi come l' equità di accesso alle cure e la garanzia dei Livelliessenziali di assistenza (Lea), avranno il compito, oltre che di tutelare i cittadini incarico, di valutarne i bisogni di continuità ospedaliera e di cura. Inoltre, le Unitàcomplesse di cure primarie, ovvero forme organizzative multi-professionali,garantiranno l' assistenza 24 ore al giorno per 7 giorni a settimana cercando diridurre gli accessi impropri al Pronto soccorso, i ricoveri ripetuti e inappropriati einteragendo con l' attività specialistica dei presìdi ospedalieri del «Moscati». Inquest' ambito, il miglioramento della risposta sanitaria prevede l' attivazione di sedidecentrate per estensione degli orari di attività ambulatoriali e l' attivazione diambulatori dedicati per patologie croniche più diffuse. Infine, ma non menoimportante, sarà istituita una Centrale operativa per il servizio di continuitàassistenziale per rendere più efficace ed efficiente il sostegno. In questo processo,

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

rientra anche l' abbattimento dei tempi di attesa per l' accesso alle prestazioni. In talsenso, l' azione mira ad ampliare l' infrastruttura delle prenotazione integrandolacon il Cup Recall (richiamata automatica per confermare la visita), ma anche conuna versione web pubblica dei servizi inclusa una mobile per smartphone e tablet.Ancora, attenzione sarà riservata all' integrazione ospedale-territorio in relazione all'Azienda ospedaliera «Moscati» e alla consegna dei referti che potrà avvenire sia on-line sia in farmacia. Francesco Sellitto, presidente dell' Ordine dei medici di Avellino,che in più occasioni ha sottolineato l' importanza di un simile progetto diriorganizzazione su base territoriale, ricorda: «Ho portato all' attenzione dell' Aslalcune proposte per individuare le zone maggiormente disagiate, così come nell' exAsl Avellino 2, e di conseguenza concentrare gli sforzi senza disperdere utili energia:è questa la migliore strada da percorrere». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

19/04/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 38 EAV: € 2.190Lettori: 133.364

Policlinico sabato visite gratuite

Federico II Sabato fa tappa a Napoli lacampagna nazionale informativa e disensibilizzazione sull' idrosadenitesuppurativa (Hs), denominata «Chenome dai alle tue cisti?», che prevedevisite dermatologiche gratuite suprenotazione. L' appuntamento è persabato presso l' Uoc Dermatologia delPoliclinico Federico II (via Pansini 5,edificio 10, II piano), dove chi soffre di Hspotrà usufruire di una visita gratuita. Perprenotare telefonare al numero3928077216 dalle 9 alle 17. Presso ilPoliclinico federiciano è attivo da seianni l' ambulatorio dedicato all'idrosadenite, diretto da GabriellaFabbrocini.

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

19/04/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 4 EAV: € 68.110Lettori: 704.603

Primario di Chirurgia vascolare, il pasticcio del concorsoGIUSEPPE DEL BELLO

Il caso Ospedale del Mare lacommissione si accorge degli errori eribalta la graduatoria. Un candidato "Prove irregolari, farò ricorso" Acrobaziedi un concorso. E un ricorso dietro l'angolo. Autori di inspiegabili giravolte, laAsl Napoli 1 e la commissioneesaminatrice dei candidati al ruolo didirettore di Chirurgia vascolare dell'Ospedale del Mare. Un singolarepercorso a ostacoli che ha visto CarloRuotolo, uno dei partecipanti in lizza - ilpiù titolato e con una lunga permanenzain prestigiosi ospedali di Parigi -occupare una prima volta il terzo postoin classifica e, successivamente in unaseconda graduatoria, passare al primo.Tutto inizia con il bando pubblicato più diun anno fa. Si presentano in sei:Francesco Pignatelli, Carlo Ruotolo,Gennaro Vigliotti, Giovanni Cioffi,Giuseppe Bianco e Salvatore De Vivo. Lacommissione è formata dai primari Giovanni Credi di Massa Carrara, FerruccioFerrero di Torino e Reinhold Perkmann di Bolzano, dal direttore sanitario PasqualeFaraone Di Girolamo e dalla segretaria Rosanna Cavallo. La prima riunione si tiene il7 febbraio 2017. A disposizione della commissione ci sono 100 punti da assegnare:35 per i titoli di carriera, 10 per quelli di studio, 6 per le pubblicazioni scientifiche, 9per il curriculum e 40 derivanti dal colloquio. Il giorno dopo, c' è invece il faccia afaccia tra commissari e singoli aspiranti. Tra le domande, stabilite in precedenza euguali per tutti, una riguarda la migrazione sanitaria dei pazienti. È un quesito chenulla ha a che fare con tecniche operatorie e casi clinici. Eppure su questo tema lacommissione mette alle corde il candidato Ruotolo. E così, prima esalta le suequalità: "Eccellente competenza tecnico/ clinica... una professionalità costruita suesperienze in campo internazionale", poi decreta il flop del colloquio: " Ciò checolpisce, malgrado l' esperienza quindicinale di direzione (Ruotolo è primario alCardarelli, ndr), è la semplificazione delle capacità gestionali e la scarsa attenzionealla privacy)". È bravo, ma va bocciato. In sintesi perché ha risposto male. E così,Pignatelli acquisisce 80,20 punti; Vigliotti 79,27, Ruotolo 77,525; Bianco 69,45 e

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

Cioffi 62,85. Vince Pignatelli, dunque. Tutto a posto? Neanche per idea. A distanza diun mese la commissione su invito del presidente viene riconvocata. Riparte l' iter.Ancora riunioni e rielaborazione dei punteggi. Ne esce una situazione capovolta. Neiverbali, in cui non si è precisato nemmeno dove si è riunita la commissione, si legge:bisognerà "riformulare le schede di valutazione dei candidati ammessi, avendorilevato alcune inesattezze". Errori che nessuno aveva rilevato. Nella nuovagraduatoria Ruotolo da terzo ( sempre con gli stessi 77,50 punti assegnati nellaprecedente) risulta vincitore, staccando di 12 punti Pignatelli ( che finisce secondo,scendendo da 80,20 a 65,25) e Vigliotti, fermo al terzo posto. Conclusa la procedura,il manager Mario Forlenza dà incarico di preparare il contratto da far sottoscrivere aRuotolo. Colpo di scena. Il vincitore, scoraggiato dal giudizio negativo espresso nellaprima valutazione, rinuncia e rimane al Cardarelli ben motivato dal suo direttoregenerale Verdoliva, intenzionato a conservare una punta di eccellenza del suoospedale. Così Pignatelli, già beneficiato una prima volta, rimonta in cima allaclassifica. Ma come giustificano il dietrofront i commissari? Credi, primario a Massa,prima di riagganciare bruscamente la cornetta, si giustifica: « Nulla da dire. Tutto èstato regolare». Da Bolzano risponde a Repubblica il direttore di Chirurgia vascolareReinhold Perkmann: « Mi sono stupito, e come me i miei colleghi, che Ruotolo si siapresentato, essendo già primario al Cardarelli. Tra l' altro, lo conosciamo bene: èbravissimo, lo sanno tutti, apprezzato in tutta Italia ». Nel frattempo, uno dei seicandidati annuncia: « Farò ricorso al Tar, molte le irregolarità in questo concorso » .E nell' occhio del ciclone starebbero per finire altri bandi. Sempre per posti diprimario e sempre nell' Ospedale del Mare. © RIPRODUZIONE RISERVATA ManagerMario Forlenza direttore generale della Asl Napoli 1 Centro. Il primario saràselezionato dal manager dalla terna dei candidati scelti dalla commissioneesaminatrice.

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

19/04/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 38 EAV: € 4.191Lettori: 133.364

Tumori, la sfida della prevenzione e della ricerca

L' iniziativa La prevenzione dei tumori,sulla quale oggi si punta con grandeimpegno insieme a una ricerca intensivasu come fronteggiare e sconfiggere ilmale di tutti i secoli, si intreccia con glistili di vita e di alimentazione dei singoli,senza trascurare, anzi ponendoli in primopiano, i fattori genetici. Si tratta di unpercorso scientifico multidisciplinare diindagine ad alto livello che ha prodottoimportanti risultati nella conoscenza perla prevenzione e la cura dei tumori, permolti dei quali si è giunti, grazie anche almiglioramento delle strategieterapeutiche a una significativa riduzionedella mortalità, fino al traguardo diguarigioni fino a pochi anni fa addiritturaimpensabili. «Sapere su genetica, stili divita e prevenzione dei tumori» sarà iltema al centro del quarto incontropubblico di «Donne che sanno», il ciclo disei eventi su salute, prevenzione e stili divita promosso da «Fondo Mario e PaolaCondorelli» e da «L' Altra Napoli» e chesi terrà oggi alle 16 presso la Società Napoletana Storia Patria, al Maschio Angioino.Tra i protagonisti il professor Elio Riboli, uno degli epidemiologi più importanti almondo sul tema delle malattie tumorali, direttore della Scuola di Sanità Pubblica edocente di Epidemiologa del Cancro presso l' Imperial College di Londra. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

19/04/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 16 EAV: € 35.359Lettori: 339.084

Aborto, il dramma che inganna le donne

Storie di madri irretite da false promessee di altre che hanno evitato l' abisso: unlibro curato da Andrea Mazzi, dell'associazione «Papa Giovanni XXIII» diLucia Bellaspiga Ricordo Alessandra,attrice romana, la prima volta che micercò ad Avvenire. Aveva due aborti allespalle, poi anni di depressione e untentativo di suicidio: «Ero una ragazzinala prima volta che lo feci e proprio loStato mi aveva educata a vedere miofiglio come una cosa e a ritenere chequello che stavo per fare era un diritto:era legale e questo mi bastava perritenerlo giusto. Il secondo a ingannarmifu il ginecologo di mia madre, che midisse: "Tranquilla, non è ancora unessere umano". Poi venne il padre delbambino: "Decidi tu, è roba tua". Erosola al mondo e scesi nell' abisso».Ricordo Nicoletta, bergamasca, mentrecon occhi di luce guardava Samuele, 6 anni, vivo per il rotto della cuffia. Aveva già42 anni, un primo aborto alle spalle, una prima storia di amore-droga-Aids, poi unanuova relazione con un altro sieropositivo: «Potevo creare un infelice? Non vedevoalternative all' aborto, molti me lo presentavano come inevitabile, persino miamadre. Per tutti comunque la decisione spettava solo a me: ero sola. L' aborto diSamuele era fissato per un mese dopo, ma in quel mese qualcuno le si è messo alfianco: «Al Centro di Aiuto alla Vita ho scoperto che i problemi, innegabili, potevanoessere risolti. E quando un medico mi ha consigliato un' ecografia pre aborto, mi èbastato vedere battere il suo cuore per decidere che quello era mio figlio! ». Ericordo Manuela, veneta, arrabbiata con chi non le ha detto la verità: «Ma di qualediritto mi parlavano? Il diritto di uccidere mio figlio? Perché non si ammette che l'aborto è un dramma esistenziale?». Oggi che è di nuovo madre vuole dare un sensoalla morte del suo primo figlio, per questo va nei Cav a parlare alle ragazze inprocinto di abortire, «che capiscano prima, non dopo». Nessuno quanto lei sa che l'interruzione volontaria di gravidanza è usata come ultimo contraccettivo,drammatico strumento per il controllo delle nascite. Sono alcuni tra i miei volti, cosìsimili alla galleria di storie che ho incontrato tra le pagine di questo libro

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

indispensabile, che non propina opinioni ma racconta i fatti. I fatti, questisconosciuti. È grazie all' ignoranza dei fatti che un Paese civile come il nostro, chemette al bando la pena di morte e la guerra, che propugna la pace e l' uguaglianzatra tutti gli uomini, può serenamente uccidere in silenzio centomila bambini ognianno (280 ogni giorno), in modo legale dunque "lecito". È sempre grazie all'ignoranza dei fatti che la legge 194, intitolata alla "tutela sociale della maternità", èdisattesa e manipolata. Nessuna donna, ovviamente, desidera abortire, per tutte larinuncia al proprio figlio è atto di dolore e strappo contro natura, ma di loro a chiimporta in una società che non fa nulla per rimuovere le cause come prescrive lalegge 194 (povertà, solitudine, paura, stigma, vergogna, abbandono dell' uomo,ricatto), e spiana la strada all' atto fatale irreversibile? Questo fa il libro di AndreaMazzi, informa. Dà gli strumenti per sgomberare la mente da ideologie e preconcetti.Qui si tocca con mano ciò che, se decenni di assuefazione non ci avesseroanestetizzati, sarebbe lampante, e cioè che per ogni donna il primo vero diritto èavere la possibilità di partorire suo figlio e crescerlo, non di perderlo. Dietro ognirichiesta di aborto - ci dimostra Mazzi - c' è una richiesta di aiuto, una mano tesa chechiede solo di essere presa. L' esperienza insegna che basta davvero poco perché la"decisione" di interrompere la gravidanza cambi, purché ci sia qualcuno che dica«non sarai sola, se lo vorrai noi saremo con te». Non è poesia, è la storia di decine dimigliaia di donne: non una si è mai pentita di aver lasciato nascere suo figlio,mentre tutte le madri che hanno abortito convivono per sempre con il lutto. Nessunooggi osa più parlare di "grumo di cellule e sangue", anche i medici che praticanoconvintamente aborti sottolineano l' incontrovertibile umanità dei feti che eliminanodal grembo materno, e non a caso la percentuale di obiettori di coscienza tra imedici è elevatissima. Eppure neanche questa consapevolezza basta a scuotere l'indifferenza con cui alle donne viene di fatto negata la possibilità di scegliere. Beneha fatto l' autore a concludere il libro riportando i principali articoli della legge 194che, letti dopo le testimonianze di tante ragazze, suonano ancor più paradossali,così lontani come sono dalla realtà. Un esempio per tutti, articolo 5: "Il consultorio ela struttura sociosanitaria, oltre a dover garantire i necessari accertamenti medici,hanno il compito in ogni caso, specialmente quando la richiesta di interruzione digravidanza sia motivata da condizioni economiche, o sociali, o familiari, diesaminare le possibili soluzioni dei problemi, di aiutarla a rimuovere le cause, dimetterla in grado di far valere i suoi diritti di lavoratrice e di madre la informa sugliinterventi di carattere sociale cui può fare ricorso". Pura fantascienza. È l' articolo 1a dichiarare che l' aborto normato dalla 194 "non è mezzo per il controllo dellenascite", ma allora come lo vogliamo chiamare? In cuor mio dedico questo libro adAngelo, abortito al quinto mese a Rossano Calabro, dopo che un medico "certificò" la"gravissima anomalia" del feto, tale da determinare un rischio per la madre. Angelosopravvisse all' aborto e restò per tutta la notte in un catino di metallo freddo,coperto da un asciugamano. Il giorno dopo ancora piangeva e sgambettava quandoqualcuno lo udì, e fu subito intubato. Ma era tardi e Angelo alla fine morì. La suagrave anomalia? Il labbro leporino, piccolo difetto operabilissimo che gli è costato lavita. Nessun magistrato ha indagato e quel medico opera ancora. RIPRODUZIONERISERVATA.

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

19/04/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 4 EAV: € 33.939Lettori: 339.084

«Solo Dio è padrone della vita»FRANCESCO OGNIBENE

Francesco riceve il papà di Alfie, che poiva al «Bambino Gesù» Vaticano 20minuti a Santa Marta, un incontro tenutoriservato sino all' ultimo e dal qualeThomas Evans è uscito commosso erincuorato. Poi le vibranti parole del Papaall' udienza generale e la riunione all'ospedale romano, pronto ad accogliere ilpiccolo Si muove il governo italiano Unincontro preparato nella più assolutadiscrezione: venti minuti di dialogo,occhi negli occhi, commozione palpabilepersino dalle poche foto diffuse via socialnetwork. Thomas Evans è stato ricevutoieri mattina a Santa Marta dal Papa pocoprima dell' udienza generale appenaarrivato da Liverpool (via Atene), dov' èricoverato suo figlio Alfie, il bambino dinemmeno due anni che sta sollevandoun' ondata globale di affetto, solidarietàma anche indignazione per la fineprematura causata dal distacco di respirazione e nutrizione assistite alla qualequattro verdetti concordi di tribunali inglesi (più uno europeo) l' hanno condannato,in un giorno e in un luogo che verranno decisi a breve. A meno che quella che sino aieri mattina pareva l' inarrestabile macchina della giustizia britannica si fermi, ancheper effetto dell' incontro tra Francesco e questo papà appena 21enne, volitivo ecoraggioso, che al Papa si è rivolto - da cattolico qual è - come un figlio al padre. IlPapa lo ha ascoltato con grande attenzione, per poi benedirlo impegnandosi a far«chiedere immediatamente asilo per il nostro Alfie - secondo quanto ha poi riferito lostesso Thomas - affinché possa essere portato in Vaticano». Il giovanissimo papà hapoi preso posto in piazza San Pietro per assistere all' udienza del mercoledì, con lasorpresa di sentire il Papa pronunciare ancora parole vibranti sul figlio e su chicondivide la sua condizione di vita 'sospesa': «Attiro l' attenzione di nuovo suVincent Lambert e sul piccolo Alfie Evans - ha detto a braccio Francesco al terminedell' udienza - e vorrei ribadire e fortemente confermare che l' unico padrone dellavita, dall' inizio alla fine naturale, è Dio! E il nostro dovere, il nostro dovere è fare ditutto per custodire la vita. Pensiamo in silenzio e preghiamo perché sia rispettata lavita di tutte le persone e specialmente di questi due fratelli nostri. Preghiamo in

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

silenzio». Solo tre giorni prima, al Regina Coeli di domenica, il Santo Padre avevaspeso parole simili: «Affido alla vostra preghiera le persone, come Vincent Lambert,in Francia, il piccolo Alfie Evans, in Inghilterra, e altre in diversi Paesi, che vivono, avolte da lungo tempo, in stato di grave infermità, assistite medicalmente per ibisogni primari. Sono situazioni delicate, molto dolorose e complesse. Preghiamoperché ogni malato sia sempre rispettato nella sua dignità e curato in modo adattoalla sua condizione, con l' apporto concorde dei familiari, dei medici e degli altrioperatori sanitari, con grande rispetto per la vita». Il Papa - ma non solo lui, aquanto si sa - è sembrato molto colpito dal papà inglese: «'Io la ammiro per ilcoraggio che lei ha - gli ha detto, secondo quanto ha poi riferito a VaticanNews ilvescovo di Carpi monsignor Francesco Cavina, testimone del colloquio, che si eraadoperato per organizzare l' incontro -. È così giovane ma ha il coraggio di difenderela vita di suo figlio'. Addirittura - prosegue il racconto di Cavina - a un certo punto ilPapa ha detto che il coraggio di questo padre è simile all' amore che Dio ha neiconfronti dell' uomo che non si rassegna a perderci». Thomas, riferisce ancoraCavina, «è uscito molto rincuorato. Al termine dell' incontro, quando siamo rimastisoli, era molto commosso e diceva: 'Non ci credo! Non ci credo a quello che il SantoPadre mi ha detto!'». È davvero importante che Thomas - e Kate, la mammaventenne rimasta al capezzale del figlio, piantonato in ospedale dalla polizia neltimore di una fuga della famiglia - sentano moltiplicarsi le forze: perché - sonoancora parole di Cavina - per sottrarre il bambino a una morte per senten- za «èchiaro che ci sono grosse difficoltà da un punto di vista legislativo e giuridico».Lavora a sbrogliare la matassa anche la nostra diplomazia: il ministro degli EsteriAngelino Alfano ha incontrato lunedì a Lussemburgo il suo omologo inglese BorisJohnson chiedendo - si legge in una nota della Farnesina diffusa ieri - che« siaaccolto il desiderio dei genitori di Alfie», ovvero trasferire il figlio all' Ospedalepediatrico Bambino Gesù di Roma. Alfano ha detto a Johnson «di non ritenere che cipossa essere una pregiudiziale per un' iniziativa basata su motivi esclusivamenteumanitari e di auspicare che al piccolo Alfie Evans sia data la possibilità di venire inItalia. Questo nell' interesse primario del bambino e della sua famiglia». Dopo lamattinata in Vaticano papà Thomas ha incontrato riservatamente Mariella Enoc,presidente dell'«ospedale del Papa», che tramite Avvenire sabato scorso avevaconfermato la disponibilità di accogliere il bambino e assisterlo nel decorso della suamalattia progressiva e quasi certamente letale, sebbene enigmatica e ancora nondiagnosticata. Nelle due ore di incontro, definito da fonti del Bambino Gesù «moltoaffettuoso», Thomas ha potuto confrontarsi anche con i medici dell' ospedale cheavevano già visitato Alfie a Liverpool e che sono pronti a farsene carico in ognimomento. Ora la parola passa alla Corte Suprema di Londra, per l' estremo ricorsodella famiglia contro una fine che pareva annunciata e che forse, oggi, sembra unpoco più lontana. RIPRODUZIONE RISERVATA L' incontro di Thomas Evans ierimattina con il Papa, che l' ha ricevuto a Casa Santa Marta prima dell' udienzagenerale in piazza San Pietro.

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

19/04/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 5 EAV: € 67.433Lettori: 796.905

«Truffa sul rimborso dei farmaci» Una nuova inchiestascuote la sanità

GIUSEPPE GUASTELLA E SIMONA RAVIZZA

Le carte Blitz della Finanza in Regione,perquisiti tre ospedali del gruppo SanDonato A pochi giorni dallo scandalo percorruzione che ha coinvolto medici degliospedali ortopedici Pini e Galeazzi, unaraffica di perquisizioni, anche negli ufficidi Regione Lombardia, porta alla luceuna nuova, ennesima inchiestagiudiziaria sul mondo della sanitàlombarda. Stavolta l' ipotesi è di truffasui rimborsi dei farmaci ai danni delservizio sanitario nazionale. Nel mirinodella Procura di Milano ci sono treospedali del gruppo San Donato, cheappartiene alla famiglia Rotelli. Il periodopreso in considerazione va dal 2013 al2017. L' indagine del sostitutoprocuratore Luca Poniz ipotizza il reatodi associazione per delinquere finalizzataalla truffa ai danni dello Stato. Ilmagistrato fa parte del pool coordinato -su volere del procuratore FrancescoGreco - da Ilda Boccassini (chetemporaneamente sostituisce il titolare, Giulia Perrotti, da qualche tempo assenteper malattia). I militari del nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza ierimattina si sono presentati di buon' ora negli Uffici del Pirellone che si occupano delsettore farmaceutico, un braccio dell' assessorato regionale alla Sanità guidato daGiulio Gallera. L' obiettivo: acquisire atti e documenti investigativi che riguardano l'assegnazione dei rimborsi dei medicinali tra cui quelli chiamati «File F», terminetecnico per indicare sia i farmaci ultra-costosi acquistati direttamente dagli ospedaliper curare i tumori, l' Aids, l' emofilia, le malattie rare e i problemi legati ai trapianti,sia medicinali più economici, ma sempre a totale carico del servizio sanitarionazionale. Contemporaneamente, le Fiamme gialle hanno perquisito gli ufficiamministrativi del Policlinico San Donato, a San Donato Milanese, dell' ospedale«San Pietro» di Ponte San Pietro e del Policlinico «San Marco» di Zingonia, entrambiospedali privati convenzionati della provincia di Bergamo, sempre di proprietà della

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

famiglia Rotelli. La mole di documenti acquisita è enorme. Nel decreto diperquisizione firmato dal sostituto procuratore Poniz e consegnato ai rappresentantilegali del Gruppo San Donato compaiono alcuni dei nomi degli indagati. Si tratta dipersone che lavorano nella Farmaceutica e nel settore degli acquisti dei medicinali.Ma nell' inchiesta ci sarebbero altri nomi iscritti nel registro degli indagati cheappartengono a personaggi al di fuori del San Donato. Nel meccanismo di questanuova presunta truffa la Regione Lombardia viene individuata dalla Procura comeparte lesa, cosa che è stata più volte sottolineata negli ambienti investigativi. Maper tutta la giornata di ieri al Pirellone la tensione è stata alle stelle. Le modalità concui si sono svolte le perquisizioni non sono state quelle abituali di quando - esuccede spesso - la Finanza va ad acquisire documenti utili a chiarire ipotetici reaticommessi negli ospedali. A un funzionario è stata perquisita l' automobile ed è statopreso il telefono, cosa che farebbe presupporre un suo possibile coinvolgimentopersonale, per comportamenti precedenti all' arrivo in Regione Lombardia. Ma atarda sera il quadro non era ancora chiaro. L' indagine di Poniz arriva quando sono ènel pieno l' inchiesta che la scorsa settimana ha visto quattro primari e un direttoresanitario ai domiciliari, nonché un imprenditore in cella, tutti accusati di corruzione: iprimari, tramite società schermate producevano gli stessi dispositivi diagnostici chepoi facevano acquistare ai propri ospedali con sperpero di soldi pubblici earricchimento personale. Nel 2009, invece, il Gruppo San Donato era già statocoinvolto in una inchiesta giudiziaria che aveva portato all' iscrizione sul registrodegli indagati di una settantina tra amministratori e medici, tutti accusati di falso etruffa ai danni del servizio sanitario per avere gonfiato, tra il 2004 e il 2007, irimborsi di prestazioni. L' inchiesta, però, finì con l' archiviazione per «infondatezzadella notizia di reato», «completamente sfornita di prova».

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

19/04/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 4 EAV: € 26.220Lettori: 339.084

«Vincent non è un malato terminale, risparmiatelo»DANIELE ZAPPAL?

Francia. PARIGI Si può volontariamentefar morire di fame un pazientegravemente disabile non in fin di vita lacui situazione clinica è stazionaria esenza evidenze chiare di sofferenzeinsopportabili? Di ora in ora scuotesempre più la Francia - e non solo - ildrammatico caso di Vincent Lambert, 41anni, ricoverato dal 2008 presso l'Ospedale universitario di Reims in statodi minima coscienza dopo un incidentestradale. Attorno all' appello di domenicadel Papa, rinnovato ieri all' udienzagenerale, un vasto coro di voci francesi einternazionali chiede di annullare lanuova procedura medica collegiale delnosocomio che potrebbe portare - forsegià oggi - all' arresto dell' idratazione ealimentazione assistite, dopo il consensodato dalla moglie di Vincent, fieramenteavversata dai genitori del marito. Oggi èinfatti atteso l' esito del ricorso presentato martedì dalla famiglia presso il Tribunaleamministrativo di Chalons en Champagne, dopo quelli che avevano già interrotto pertre volte le procedure letali avviate dall' ospedale nel quadro di un' annosa battagliadai risvolti al limite dell' inverosimile. Il ricorso, al quale i legali dei genitoriattribuiscono un valore sospensivo, giunge pure dopo la struggente lettera apertache mamma Viviane ha rivolto al presidente Emmanuel Macron per gridare il suosenso di incomprensione e ingiustizia: «Signor presidente, mio figlio non merita dimorire di fame», recita il titolo della missiva pubblicata da Le Figaro, in cui la donnadenuncia una strumentalizzazione politica reiterata del caso in una Francia dovestanno per chiudersi gli Stati generali della bioetica, con un' inquietante offensiva incorso del fronte pro-eutanasia. Per Viviane Lambert, si vuole trasformare l' odisseaclinica del figlio in «un caso esemplare » per depenalizzare nel Paese la morte arichiesta. Sul sito Internet del comitato di amici e simpatizzanti di Vincent, che erainfermiere, si avvia a esaurimento il conto alla rovescia attivato nel giorno in cui si èappresa la tragica decisione dell' ospedale di Reims con l' indicazione dei 10 giornidi margine per il ricorso. Nel frattempo sono oltre 92 mila i firmatari della petizione«Semplicemente, salvare Vincent » con personalità del mondo medico e della

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

cultura. Il caso divide la Francia e spacca sempre più anche i medici. Il settimanalecattolico Famille chrétienne ha diffuso una lettera del 16 aprile rivolta al medicoresponsabile di Vincent in cui 24 specialisti si oppongono in modo vibrante, perragioni mediche ed etiche, all' interruzione dell' idratazione e alimentazione. AVincent Sanchez, primario di Cure palliative dell' ospedale universitario dov' èricoverato Lambert, 24 colleghi quasi tutti primari hanno voluto dire che il ricorsoalla soluzione letale sarebbe «preoccupante»: «Vincent respira in modo autonomo, ilsuo stato generale è stabile, ha incontestabili capacità relazionali e di deglutizione.Non ricade nel caso del discernimento su un' ostinazione irragionevole», insistendoanche sull' infondatezza deontologica e legale dell' interruzione dei supporti vitali.Per loro quest' ultima «appare, da un punto di vista medico ed etico, incontraddizione con le raccomandazioni della circolare del 3 maggio 2002 cheraccomandava alle unità specializzate d' includere nel loro progetto d' unità 'unprogetto di cure e un progetto di vita' e di 'valorizzare per quanto possibile lepossibilità relazionali della persona in termini di comunicazione e d' interazione conl' ambiente'». Tema che richiama una delle principali accuse rivolte dai familiari diVincent all' ospedale, refrattario all' ipotesi di un suo trasferimento in una strutturaspecializzata per gli handicap di particolare gravità individuata dalla famiglia. Per i24 specialisti nel centro specializzato Vincent potrebbe beneficiare anche di «unarieducazione all' alimentazione per bocca, prendendo il tempo necessario e con l'aiuto dei suoi sostegni familiari verso i quali manifesta relazioni effettive». Laconclusione dei firmatari è diretta: «In coscienza, non possiamo restare in silenzio».RIPRODUZIONE RISERVATA Vincent Lamberto, 41 anni.

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

19/04/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 30 EAV: € 29.046Lettori: 281.841

Le cliniche Garofalo verso l' Ipo a Piazza AffariCarlo Festa

Debutti. Mandato a Lazard e GianniOrigoni Grippo Cappelli Le clinicheGarofalo procedono verso la quotazionea Piazza Affari. Proprio in questesettimane sarebbe allo studio lastruttura finanziaria dell' operazione e lascelta delle banche del consorzio diglobal coordinator: in campo, secondo leindiscrezioni, sarebbero scesi nelleultime ore Lazard, come advisorfinanziario, e gli studi Gianni OrigoniGrippo Cappelli e Shearman Sterlingcome consulenti legali, oltre a E&Y comerevisore. Ora dovranno invece esserescelte le banche del consorzio. Un puntofondamentale del processo di Ipo sarà lascelta del perimetro, ancora in corso didefinizione: verranno quotate comunquele attività più redditizie dell' azienda(150 milioni circa di fatturato e 30milioni di Ebitda). Si parla della GarofaloHealtcare (Ghc) che comprende le strutture sanitare in Italia (20 strutture in seiregioni d' Italia con 1.300 posti letto e un milione di prestazioni ambulatoriali all'anno più 20mila ricoveri). Saranno escluse dal perimetro le strutture del Lazio, chefanno parte di un' altra azienda. La quotazione del gruppo, che fa capo interamentealla famiglia Garofalo, dovrebbe avvenire attraverso un rafforzamento di capitale. LaBorsa dovrebbe essere la strada maestra, malgrado in questi mesi proprio lafamiglia Garofalo sia stato al centro delle attenzioni di alcuni fondi di private equity.Anche alcune Spac si sarebbero fatte avanti. Ghc ha intenzione di crescere e nelsettore della sanità attraverso acquisizioni. Una delle motivazioni è data dal fattoche per le strutture accreditate al servizio sanitario, il budget viene definito dalleregioni che negli ultimi anni hanno diminuito le risorse a disposizione. Da qui lanecessità di crescere tramite acquisizioni per avere dimensioni e sinergie maggiori.Il gruppo sanitario Garofalo, oggi uno dei primi tra i privati nel settore sanitarioitaliano, è stato fondato negli anni 70 dal chirurgo Raffaele Garofalo. Ha iniziato lasua attività a Roma. Se dunque inizialmente operava solamente nel Lazio, oggiGarofalo è presente in sei regioni, dopo l' acquisizione annunciata nei mesi scorsi delgruppo ligure Fides Medica, che da solo detiene 11 cliniche. Proprio questa

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

operazione era stata un passaggio importante verso la quotazione. Garofalo,finanziata da Carige, aveva infatti compiuto un passo decisivo per la sua strategia dicrescita e conquistato una nuova Regione, la Liguria. Dopo l' ultima mossa lestrutture del gruppo sono infatti salite a 24 e sono posizionate in Toscana, EmiliaRomagna, Piemonte, Veneto, oltre che Lazio e, appunto, Liguria. Il gruppo detieneanche alberghi a Roma e nell' area sabina: il core business della società rimane peròquello sanitario. Alcuni mesi fa era stataproprio il il presidente Maria Laura Garofaload annunciare la quotazione in Borsa nel 2018. «È un progetto - ha spiegato - alquale stiamo già lavorando da diversi anni: abbiamo infatti rivisto lariorganizzazione, l' assetto societario e manageriale in vista della quotazione.Insomma direi che abbiamo concluso i vari percorsi, anche se dobbiamo terminare ladefinizione societaria. Ci quotiamo perché siamo convinti che con l' Ipo aiuteremo ilnostro gruppo a crescere in modo esponenziale». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

19/04/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 4 EAV: € 14.228Lettori: 339.084

Nelle leggi dell' Europa la libertà di movimento

Ad Alfie medici e giudici inglesivorrebbero staccare quanto prima isostegni vitali. La polizia continua apiantonarlo nell' ospedale di Liverpoolper evitare che i genitori - fermamentecontrari a questa scelta - possanotrasferirlo altrove. A Roma il «BambinoGesù» desidererebbe accogliere ilpiccolo per assisterlo senza sofferenzefino alla morte naturale. Chiede unasoluzione lo stesso Pontefice che ieri conil papà di Alfie ha invocato una sorta di'diritto d' asilo'. E il nostro ministro degliesteri, Angelino Alfano, ha fatto sapereche sono in corso negoziati con il RegnoUnito perché il piccolo arrivi in Italia conun permesso umanitario. Questi fattirendono evidente che gli interrogativi(anche) giuridici posti da questadelicatissima vicenda travalicano ildiritto del Regno Unito, chiamando incausa - per mezzo della Convenzione europea per i diritti dell' uomo (Cedu) - iprincìpi stessi su cui si fondano i rapporti umani e sociali in Europa. Princìpi cheindicano una direzione opposta rispetto a quella imboccata da Londra. A partire dall'articolo 2, per il quale «la legge» tutela «il diritto alla vita di ogni persona», e dall'articolo 5, dove si legge che «nessuno può essere privato della libertà». Unadisposizione amplificata dall' articolo 8 («Ogni persona ha diritto al rispetto dellapropria vita privata e familiare... Non può esservi ingerenza di una autorità pubblicanell' esercizio di tale diritto»), e resa ancor più intangibile dall' articolo 17: «Nessunadisposizione della presente Convenzione può essere interpretata nel senso dicomportare il diritto di uno Stato... di compiere un atto che miri alla distruzione deidiritti o delle libertà riconosciuti nella presente Convenzione». Chiarissimo anche l'articolo 2 del quarto protocollo aggiuntivo: «Ognuno è libero di lasciare qualsiasiPaese, compreso il proprio», norma che trova anche conferma nel diritto dei cittadiniUe di muoversi (e curarsi) liberamente nel territorio dell' Unione (e l' Inghilterra ne faancora parte). Marcello Palmieri.

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

19/04/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 33 EAV: € 14.966Lettori: 97.132

Per curare pazienti del Sud Italia la Lombardia scuce 809milioni

FABIO RUBINI

I conti della sanità Aumentano i ricoverida fuori regione. E lo Stato non versa lasua parte al Pirellone La sanità lombardaè un' eccellenza mondiale che nemmenoscandali e scandaletti, che ogni tantosaltano fuori, sono riusciti a scalfire. Sitratta di una delicatissima costruzioneche poggia sulla libertà del paziente discegliere dove e da chi essere curato.Logico che un sistema del genere facciagola anche agli abitanti di quelle regioniche hanno principi meno liberali. Di fattisono sempre più i non-lombardi chescelgono la Lombardia come luogo dicura. Nel 2016, per esempio, nellestrutture regionali si sono registrati 136mila ricoveri da fuori Lombardia. Questononostante le continue limitazioni di unoStato centralista che prova in ogni modoa limitare le libertà lombarde. Lo ha fattoper primo Monti con le sue finanziarie elo stesso disegno è stato perseguitoanche dal governo Renzi. Entrambihanno messo dei tetti ai ricoveri extraterritoriali che riguardano le prestazioni a"bassa complessità" (mentre per quelle ad alta complessità, cioè più specialistiche,non esistono limitazioni). Limitazioni contro le quali si batte la stessa Regione:«Questo è un chiaro limite alla libertà di cura - spiega a Libero l' assessore allaSanità Giulio Gallera -. Qui ci sono le strutture migliori ed è logico che i cittadinivogliano venire da noi. E poi questa divisione tra "alta" e "bassa" specificità, è moltospeciosa». Gallera poi snocciola anche qualche numero: «Lo scorso anno abbiamodovuto ridurre le prestazioni extraregionali di un 10%, così come quest' anno e comel' anno prossimo, in attesa che qualche cosa a Roma cambi». Ad usufruire dellestrutture lombarde (ma non solo) sono soprattutto gli abitanti delle regioni del Sud,dove (secondo una ricerca condotta da Demoskopica) l' indice medio della mobilità èdel 14,6% (con punte del 27,2% in Molise, del 23,9% in Basilicata e del 20,9% inCalabria) contro la media nazionale del 10,4%. Ovviamente la regione con meno

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

mobilità di tutte è proprio la Lombardia (4.7%). Sotto media (anche per questionilogistiche) sono le isole: la Sicilia ha una mobilità del 7,3% e la Sardegna del 4,7%.Se la nostra regione è la prima come "turismo sanitario" interno, il rovescio dellamedaglia è da ricercare nel bilancio. Infatti la Lombardia è anche quella che vanta ilmaggior credito rispetto alle altre regioni: ben 809 milioni di euro (contro l' EmiliaRomagna 357 milioni e il Veneto 161). Mentre Campania (302 milioni) e Lazio (289)sono quelle con i maggiori debiti verso le amministrazioni del Nord. Una tendenza alrialzo se si pensa che nel 2014 il credito vantato dal Pirellone era di "appena" 534milioni. Attenzione però a non farsi trarre in inganno. Gli 809 milioni, infatti, nonsono effettivi, ma vanno in compensazione con i debiti dei lombardi che si fannocurare fuori regione. Così il saldo, sempre a favore della Lombardia, per il 2016 èstato di circa 60 milioni (mentre per il 2017 la cifra dovrebbe aggirarsi attorno agli80 milioni). Soldi che in parte (circa il 50%) vengono recuperati attraverso il fondosanitario nazionale. Restano poi quei 30/40 milioni a carico (e a beffa) dellaLombardia. Una tendenza che potrebbe essere invertita solo con l' entrata in vigorecon l' autonomia regionale invocata dai lombardi. riproduzione riservata.

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

19/04/2018 Famiglia Cristiana

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 15 EAV: € 584Lettori: 29.750

PREMIAMO CHI È CAPACEAdriano Sansa

Prendiamo spunto dallo scandalo lombardo per qualche urgente azione, nonlimitandoci a dire che esistono le eccellenze insieme con le indecenze. Le ipotesi dicorruzione saranno vagliate dai giudici. Ma sorprendono l�abbondanza e l�inefficaciadegli organismi anticorruzione, incapaci o dormienti. La sanità pubblica gratuita eaccessibile a tutti è tra le maggiori conquiste della democrazia. Ora è in pericolo.Mancano medici e infermieri per clamorosi errori di programmazione e carenza dirisorse conseguente a sprechi e ruberie. La sanità privata, per sua natura rivolta alprofitto, non ha un ruolo residuale o di nicchia per particolari esigenze, ma avanza aspese della finanza pubblica godendo di un sistema di convenzioni squilibratoquando non distorto. In un contesto simile, è più facile giostrare tra pubblico eprivato, confondendo ruoli e appartenenze, elevando i costi. La migliore prevenzionesta nella ridefinizione della preminenza del diritto alla salute, con una sanitàpubblica ben finanziata e affidata a mani competenti e oneste. Il primo controllo ènella limpida efficienza, nel rispetto di tempi e procedure, nel premio alla capacità.Le autorità anticorruzione siano semplificate, dando invece autorità agli operatoripreparati e onesti. I processi toccano alla magistratura, liberata dai lacci dellapolitica opaca e dalla scarsità di mezzi. Strano: salute e giustizia, beni fondamentali,nel marasma pre e post -elettorale sono scomparse.

Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso

19/04/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 15 EAV: € 12.663Lettori: 339.084

Sull' anemia mediterranea successo della terapia genica

Niente più trasfusioni di sangue per imalati di beta talassemia. Grazie allaterapia genica e a un auto-trapianto dicellule staminali, 22 persone hannopotuto eliminarne o ridurne molto lafrequenza. Il risultato, descritto sul «NewEngland journal of medicine» dairicercatori del Brigham and Women' sHospital di Boston, segna una svoltaperché è la prima volta che la terapiagenica viene provata su un numero cosìvasto di malati, e ora può quindi usciredalla fase sperimentale diventandoclinica. La beta talassemia - o anemiamediterranea - è una malattia geneticache impedisce al corpo di produrre uncomponente chiave dell' emoglobina,proteina fondamentale dei globuli rossidel sangue, e nelle forme più gravicostringe già dall' infanzia a subiretrasfusioni mensili di sangue etrattamenti per rimuovere il ferro che si accumula nell' organismo. In questo studiosono stati coinvolti 6 diversi centri distribuiti tra Stati Uniti, Francia, Thailandia eAustralia. I ricercatori - tra loro l' italiana Marina Cavazzana Calvo, dell' Università diParigi-Descartes - hanno sperimentato la terapia su 22 malati tra i 12 e 35 anni. Diquesti, 15 non hanno più avuto bisogno delle trasfusioni, mentre per gli altri la lorofrequenza si è ridotta del 73%. Sono state usate le cellule staminali degli stessimalati, precedentemente trattate in laboratorio con un lentivirus, un virus'addomesticato' per trasportare e sostituire il gene difettoso responsabile dellamalattia. «In questo modo ha potuto trasportare la betaglobina, che è la proteinache veicola l' ossigeno nei vari tessuti», spiega Cavazzana, che ha lavorato su 4giovani pazienti presso l' ospedale pediatrico Necker di Parigi. RIPRODUZIONERISERVATA.