1€¦  · web view1. i beni di informazione sono diversi dai prodotti industriali tradizionali:...

34
INTRO 1. I beni di informazione sono diversi dai prodotti industriali tradizionali: Alti costi fissi (spesso non recuperabili) e costo marginale quasi zero, quindi economie di scala dal lato dell'offerta esternalità di rete (economie di scala dal lato della domanda) 2. I vantaggi del mercato sono vantaggi della concorrenza. Ma nelle condizioni sopra, non ci sarà concorrenza perfetta! Esiti: impresa dominante e/o discriminazione di prezzo star system nei contenuti: spettacolo, sport, letteratura, professioni (combinandosi con la sostituzione imperfetta al consumo) 3. La regolamentazione svolge un ruolo importante. Per i contenuti (opere dell'ingegno, software) il fattore decisivo sta nel come sono regolati i diritti di proprietà e la loro tutela brevetti (patent system) segreto industriale marchi Ec. dell'informazione - problemi 1

Upload: others

Post on 25-Jul-2020

3 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: 1€¦  · Web view1. I beni di informazione sono diversi dai prodotti industriali tradizionali: Alti costi fissi (spesso non recuperabili) e costo marginale quasi zero, quindi

INTRO

1. I beni di informazione sono diversi dai prodotti industriali tradizionali: Alti costi fissi (spesso non recuperabili) e costo marginale quasi zero, quindi

economie di scala dal lato dell'offerta

esternalità di rete (economie di scala dal lato della domanda)

2. I vantaggi del mercato sono vantaggi della concorrenza. Ma nelle condizioni sopra, non ci sarà concorrenza perfetta! Esiti:

impresa dominante

e/o discriminazione di prezzo

star system nei contenuti: spettacolo, sport, letteratura, professioni (combinandosi con la sostituzione imperfetta al consumo)

3. La regolamentazione svolge un ruolo importante. Per i contenuti (opere dell'ingegno, software) il fattore decisivo sta nel come sono regolati i diritti di proprietà e la loro tutela

brevetti (patent system)

segreto industriale

marchi

copyright

licenze

LA “STRANA” ECONOMIA DEI COSTI DECRESCENTI

Ec. dell'informazione - problemi 1

Page 2: 1€¦  · Web view1. I beni di informazione sono diversi dai prodotti industriali tradizionali: Alti costi fissi (spesso non recuperabili) e costo marginale quasi zero, quindi

Ci sono fortissime economie di scala dal lato dell'offerta. Il Costo medio di lungo periodo è decrescente, il Costo marginale è molto basso (potrebbe essere zero, qui per chiarezza lo si è disegnato positivo).

Spontaneamente il mercato si monopolizzerebbe: un'unica impresa serve l'intero mercato a costi medi più bassi di, per es. due ciascuna con il 50%, che essendo più piccole avrebbero costi medi più alti

Un'impresa concorrenziale eguaglierebbe il Costo marginale al prezzo, producendo l'output qC al prezzo pC

Ma sarebbe in perdita! Infatti all'output scelto si vede che il prezzo non copre il Costo medio

Il monopolio eguaglia il Costo marginale al Ricavo marginale: restringe l'output a qM e rialza il prezzo a pM. Impone costi sociali!

Dilemma della regolamentazione: il first best (imporre prezzi concorrenziali) si scontra con il fatto che l'impresa regolata sarebbe in perdita

Per un bene pubblico (non escludibile, e non rivale dunque CMg =0) il problema è analogo: qui il prezzo efficiente dovrebbe essere zero!

ECONOMIE DI SCALA NEI BENI DI INFORMAZIONE

Ec. dell'informazione - problemi 2

Page 3: 1€¦  · Web view1. I beni di informazione sono diversi dai prodotti industriali tradizionali: Alti costi fissi (spesso non recuperabili) e costo marginale quasi zero, quindi

La perdita sociale esiste ma secondo alcuni studiosi (Varian [2004]) potrebbe essere minore di quanto comunemente si pensi.

Le controtendenze alla monopolizzazione inevitabile sarebbero:

La concorrenza per il monopolio. Per es. i prezzi di penetrazione sono di solito favorevoli per il consumatore

L'evoluzione tecnologica riduce i costi fissi e quindi la soglia minima di entrata (tipografia ed editoria su pc; multimedia ecc.)

"Tecnologie dirompenti": basso costo e inizialmente bassa qualità, scalzano gli incumbents (stampanti a getto d'inchiostro ecc.)

I mercati (venture capital) sono molto aperti ai potenziali profitti e a finanziare progetti promettenti. Posizioni di monopolio, o di nicchia, possono venir meno in un clima di dinamismo tecnologico. (Per es., il drive Iomega zip vs le chiavette.)

La base installata limita le vendite di nuovi prodotti del monopolista

(Win2000 avrebbe tuttora la quota del 48% del mercato.)

La pressione dei produttori di beni complementari. Chi produce hardware vuole che il software sia conveniente, e viceversa.

ESTERNALITA' DI RETE: NOTHING SUCCEEDS LIKE SUCCESS!

Ec. dell'informazione - problemi 3

Page 4: 1€¦  · Web view1. I beni di informazione sono diversi dai prodotti industriali tradizionali: Alti costi fissi (spesso non recuperabili) e costo marginale quasi zero, quindi

Sono economie di scala dal lato della domanda. Si hanno se la domanda dipende da quanti sono gli altri acquirenti. (Una misura della sua forza è la "legge di Metcalfe".)

Quindi è il ricavo medio che cresce con la dimensione.

La linea orizzontale rappresenta la curva di offerta (per semplicità, orizzontale).

La disponibilità a pagare è bassa quando nessuno già adotta il bene. Ma se ci sono abbastanza "pionieri", ci saranno molti imitatori e le adozioni crescono a

valanga. I limiti sono raggiunti nel terzo equilibrio - quello a destra -, là dove la penetrazione del prodotto è comunque in fase decrescente (a qualcuno non interessa proprio).

La massa critica può essere raggiunta da chi "fa la prima mossa". Comunque una volta che un'impresa la abbia raggiunta, la posizione di dominio del mercato è virtualmente assicurata.

Se poi nel tempo i prezzi diminuissero, la massa critica viene raggiunta prima. Produrre di più abbatte i costi e insieme traina le vendite.

Esempi una rete telefonica, fissa o mobile il s.o. di un pc; altre applicazioni di largo uso le complementarietà fra s.o. e applicazioni (nel processo contro

Microsoft, questa era la asserita applications barrier to entry)

Le esternalità di rete generano un forte lock in, o vi contribuiscono.

Potrebbe non piacermi un noto word processor, ma devo averlo perché: i) è richiesto dalle riviste; ii) imparare un'altra applicazione è faticoso (anche l'inerzia entra in gioco); iii) ho scritto/usato macro, modelli, database ecc. (Queste note sono state scritte in Open Office poi convertite.) Esternalità di rete e standard industriali

Ec. dell'informazione - problemi 4

Page 5: 1€¦  · Web view1. I beni di informazione sono diversi dai prodotti industriali tradizionali: Alti costi fissi (spesso non recuperabili) e costo marginale quasi zero, quindi

Con esternalità di rete, gli aspetti decisivi sono

l'interconnessione delle reti (aperta, chiusa o "controllata") la standardizzazione

Quale piattaforma sarà adottata costituisce l'esito di un confronto strategico fra i players, analizzabile in termini di teoria dei giochi, coalizioni minacce (threat points) ecc.

"Guerre", negoziati (anche sotto l'egida di istituzioni), oppure impresa leader che impone uno standard proprietario a cui i rivali si adeguano ricercando la interoperabilità dietro licenza.

Esempio: il videoregistratore a cassette Negli anni '80, pare che il sistema Betamax della Sony fosse migliore tecnicamente della piattaforma rivale VHS (JVC ecc.). Tuttavia non si impose perché l'alleanza rivale aveva avuto cura di acquistare in tempo i diritti su molti contenuti, film documentari ecc. Dunque aveva raggiunto prima la massa critica.

Questo caso è interessante perché coinvolge i beni complementari al prodotto.

I MERCATI DELL'INFORMAZIONE

Ec. dell'informazione - problemi 5

Page 6: 1€¦  · Web view1. I beni di informazione sono diversi dai prodotti industriali tradizionali: Alti costi fissi (spesso non recuperabili) e costo marginale quasi zero, quindi

Il monopolio genera inefficienza in due modi: i) restringe l'output, sicché alcuni scambi che i soggetti volevano effettuare non avvengono (perdita secca di benessere); ii) aumenta i prezzi, trasferendo surplus dai consumatori a se stesso.

La discriminazione di prezzo compare sempre là dove le imprese hanno potere di mercato (curva di domanda decrescente).

Nei mercati dell'informazione queste caratteristiche si ritrovano anche in forma "benigna", ma spesso particolarmente accentuata. La letteratura individua pratiche non specifiche del settore, ma diffuse:

discrim. “perfetta” di 1o grado (prezzi personalizzati.) Qui l'impresa estrae tutto il surplus del consumatore su ciascuna unità, se conosce il profilo personale, il comportamento online ecc.

discrim. di 2o grado (versioning)Segmentazione per linee di prodotto, ossia menù di prezzi per beni correlati, con il relativo marketing. Prodotti di fascia bassa, intermedia e alta. Potrebbero anche risultarne serviti clienti che sarebbero state esclusi dal mercato (le famose stampanti “downgradate” IBM; ma anche le classi su aerei, treni)

discrim. di 3o grado: prezzi diversi a gruppi diversi (per es. sconti quantità; utenti privati e imprese, "studenti e pensionati" per i treni, studenti e biblioteche universitarie per le riviste)

bundling (offerte congiunte, ossia prezzi per pacchetti di prodotti). Esempi: Office. Il bouquet di canali “non spacchettabile” di una tv via cavo. Abbonamento telecom e guida cartacea. Auto e accessori inclusi. Impianti e manutenzioni. Quotidiano e supplementi. Controesempio: automobile e pneumatici.

il “metodo Gillette”, ricerca di lock in nei beni complementari (telefonini gratis a chi si abbona, stampanti e cartucce carissime)

Regolamentazione. Che cosa è permesso? Si applicano le norme generali sulla concorrenza. In generale la discriminazione è considerata nociva solo se riduce la concorrenza. Si possono per es. ridurre i prezzi se questo deriva da costi più bassi, ecc.

DUE CASE HISTORIES: BROADCASTING E TELECOMUNICAZIONI

Ec. dell'informazione - problemi 6

Page 7: 1€¦  · Web view1. I beni di informazione sono diversi dai prodotti industriali tradizionali: Alti costi fissi (spesso non recuperabili) e costo marginale quasi zero, quindi

1. La radio-televisione

Negli anni '60 e '70 non si conoscevano mezzi per criptare i segnali via etere. No esclusione: chiunque poteva ascoltare o vedere i programmi.

In questo senso la situazione era socialmente efficiente. Il programma trasmesso è un bene pubblico: non escludibile e a costo marginale zero. Il prezzo efficiente sarebbe zero!

Come potevano sussistere i broadcasters? Tre modelli.

Monopoli pubblici in Europa, spesso governativi. Recuperavano i costi coercitivamente con il canone o imposte. Ideologia del "servizio universale". Ma problema di accesso non equo ai contenuti informativi, pesantezza burocratica ecc.

Emittenti private commerciali negli Stati Uniti. Non potendo far pagare un prezzo all'audience si erano rivolte alla pubblicità. In effetti, la tv commerciale (prima la radio) non vende programmi all'audience, vende audience agli sponsor. Questa è la conseguenza della non esclusione efficiente.

Proteste, spesso giustificate. Modello di Steiner: gli sponsor badano al volume di ascolti e non all'intensità e varietà delle preferenze. Si appiattisce la qualità dei programmi, la concorrenza qui rischia di replicare quelli di massa. Solo con l'aumento del numero di canali ci sarà spazio per i gusti di minoranza e di nicchia.

Il sistema era regolamentato, soprattutto in due sensi: concessione delle frequenze volte a evitare la monopolizzazione; e limiti alla correttezza dei contenuti informativi.

"National Public Radio". Network privato no profit. Provider di contenuti, podcast ecc. In buona parte finanziata volontariamente con donazioni e vendite alle stations affiliate. Importante esempio di modello alternativo.

Evoluzione del sistema. Differenziandosi e diventando più sofisticati i gusti, la tv generalista viene messa in discussione.

Oggi la tecnologia offre possibilità di criptare i segnali, via cavo o satellite. Emergono nuovi soggetti imprenditoriali che forniscono a pagamento un ventaglio più ampio di contenuti. Le tecniche di vendita sono quelle

Ec. dell'informazione - problemi 7

Page 8: 1€¦  · Web view1. I beni di informazione sono diversi dai prodotti industriali tradizionali: Alti costi fissi (spesso non recuperabili) e costo marginale quasi zero, quindi

"normali" della differenziazione del prodotto (canali tematici) e discriminazione di prezzo. Emerge internet.

2. Le telecomunicazioni

In passato erano considerate monopoli naturali. L'esistenza di più imprese nella stessa area geografica avrebbe comportato duplicazioni inefficienti di infrastrutture (cavi, centrali ecc.).

I costi fissi (infrastrutture di rete) sono altissimi, i costi marginali quasi zero. Esistono esternalità di rete.Vecchia soluzione: monopolio regolamentato. Esempio classico AT&T

Come si risolveva il "dilemma" del regolatore? La teoria offre una soluzione di second best. Nel diagramma, il punto segnato con la freccia individua una coppia prezzo-quantità che lascia l'impresa regolamentata in esatta parità: profitto (economico) zero. Un po' peggio della concorrenza perfetta, un po' meglio del monopolio?

In pratica, si concedevano margini di ricarico sui costi o di rendimento sul capitale intorno al 15-17%.

Dagli anni '80 questo modello va in crisi. Liberalizzazioni Reagan, AT&T viene smembrata, essendosi constatato che in effetti "catturava il regolatore". Ruolo decisivo delle autorità anti-trust e dei giudici.

Impatto delle nuove tecnologie per ridurre le barriere all'entrata. La liberalizzazione induce l'ingresso di nuovi concorrenti nella telefonia fissa. E si affacciano competitors nella telefonia mobile e nei servizi via cavo. Nascono nuovi servizi a valore aggiunto.

Le autorità di sorveglianza si concentrano nell'assicurare una workable competition, sanzionare le intese sulla fissazione dei prezzi ecc.

In Italia, i prezzi della telefonia mobile sono liberi ma aree critiche di regolamentazione rimangono: i) le tariffe di interconnessione amministrate (l'ex monopolista può usarle strategicamente; ii) la liberalizzazione dell'"ultimo miglio" (unbundling of the local loop), insieme alla number portability (per evitare il lock in dell'utente).

Anche qui l'ideologia del servizio universale è superata, in buona parte questo essendo stato raggiunto. Si sono diffuse "normali" pratiche oligopolistiche, e si è imposta internet (nel routing, DSL, Voip ecc.) PROPRIETA' INTELLETTUALE

Ec. dell'informazione - problemi 8

Page 9: 1€¦  · Web view1. I beni di informazione sono diversi dai prodotti industriali tradizionali: Alti costi fissi (spesso non recuperabili) e costo marginale quasi zero, quindi

Discussioni nell'800, pro e anti-patent. Leggi intorno al 1890 1952 - Patent Act 1973 - Convenzione europea sul modello americano 1980 - Bayh-Dole Act, consente alle istituzioni pubbliche di

brevettare i risultati di ricerche, e concedere l'uso mediante licenze 1995 - WTO Accordo "Trade-related intellectual property right"

Legislazione a tutela della concorrenza

Sherman Act, 1890, definisce illegale "la monopolizzazione" Clayton Act, 1914, impedisce le fusioni che possono "ridurre

sostanzialmente la concorrenza" Prassi e norme della Federal Communications Commission sul

"pubblico interesse" (limiti alla proprietà di emittenti ecc.)

Si vuol proteggere la concorrenza come processo. Non è cattiva la posizione dominante in sé, ma il suo abuso. Secondo il giudice Arnold (metà '900) le autorità antitrust dovevano essere come l'arbitro di un incontro di boxe che assicura il fair play, niente colpi sotto la cintura!

Scopo della legislazione è massimizzare la differenza tra i benefici sociali della creazione di informazione e conoscenza, e i costi sociali, dovuti al monopolio temporaneo insieme a quelli di amministrazione di questi diritti.

Le autorità possono

non far niente, stare a vedere, se le economie di scala giustificano la concentrazione

in caso di accuse, stabilire se il monopolio è acquisito o mantenuto con prezzi predatori, rapporti di esclusività o leverage. Multe, ingiunzioni. Vietare fusioni e incorporazioni di imprese. Il monopolio può essere fin smembrato (Standard Oil, A&T), le fusioni bloccate ecc.

regolamentare direttamente (AT&T, frequenze e licenze televisive)

OVERVIEW DELLA PROTEZIONE

Ec. dell'informazione - problemi 9

Page 10: 1€¦  · Web view1. I beni di informazione sono diversi dai prodotti industriali tradizionali: Alti costi fissi (spesso non recuperabili) e costo marginale quasi zero, quindi

Brevetti e categorie particolari:

Gli utility models proteggono le innovazioni – functional design – in qualche modo simili ma "di breve durata", "che contengono un piccolo passo innovativo" ecc (la protezione dovrebbe avere minore durata, per es. 5 anni). Si tratta di "brevettini" concessi senza troppe verifiche.

Gli industrial designs proteggono lo styling – ornamental design - dei prodotti e sono utili soprattutto per le industrie di abbigliamento e automobili (ma diffusi in moltissimi settori). La protezione di solito avviene dopo registrazione e dura circa da 10 a 25 anni.

I trademark, marchi di fabbrica, sono simbolo di identificazione di beni o servizi. non riguardano direttamente la creazione di conoscenza aggiuntiva, ma identificando l’origine di un prodotto, differenziandolo così dagli altri. Indirettamente permettono alle imprese di appropriarsi delle rendite dei loro investimenti in R&D.

Durano in teoria indefinitamente anni ma devono essere utilizzati e rinnovati periodicamente, altrimenti l'esclusiva decade. (Negli USA, il periodo richiesto è sceso da 20 a 10 anni.)

Similmente le geographical indications sono certificazioni, utilizzate specialmente per prodotti alimentari come marchi di qualità. A volte hanno un disciplinare per legge come le D.O.C.

Il copyright protegge i lavori originali letterari e artistici, nonché altre opere dell'ingegno come il software.

Il domain name con il suo sistema di indirizzi è stato sviluppato per facilitare la comunicazione tra i fruitori di internet.

BREVETTO

Protezione molto ampia, ma breve (di solito fino a 20 anni).

Ec. dell'informazione - problemi 10

Page 11: 1€¦  · Web view1. I beni di informazione sono diversi dai prodotti industriali tradizionali: Alti costi fissi (spesso non recuperabili) e costo marginale quasi zero, quindi

Per essere brevettata un’innovazione deve essere originale, non ovvia e utile dal punto di vista industriale.

Le forme giuridiche sono molto complesse, richiesta di brevetto con procedure lunghe e costose, in vari paesi ecc.

Conferisce diritti esclusivi. Potere monopolistico temporaneo, con costi sui consumatori in termini di prezzo. Potrebbero esserci perdite secche per la società nella forma di standard inefficienti; ed anche "attriti" quando si negoziano licenze con altri innovatori.

Aspetti principali:

Si giustifica "quando l'innovazione sarebbe ritardata in assenza di un premio"

inoltre l'inventore deve divulgare il funzionamento dell'invenzione (si rinuncia al segreto industriale)

Rapporto tra brevetti e innovazioni Molto complesso. [Tabella sotto, fonte: Wikipedia]

1. Davis [2004] osserva una particolare relazione tra innovazioni e conoscenza generata pubblicamente.

Ec. dell'informazione - problemi 11

Page 12: 1€¦  · Web view1. I beni di informazione sono diversi dai prodotti industriali tradizionali: Alti costi fissi (spesso non recuperabili) e costo marginale quasi zero, quindi

Tradizionalmente i frutti delle ricerche finanziate con fondi pubblici entravano nel public domain. Molti studiosi mettono in risalto il ruolo del governo in agricoltura, fisica, biomedicina, ingegneria. Si incoraggiava la diffusione globale di queste scoperte e invenzioni. Lo stesso in Inghilterra, tra le due guerre caso famoso della penicillina, mai brevettata da A. Fleming.

Licenze obbligatorie a prezzi bassi mitigavano i costi sociali dei monopoli. Un decreto anti-trust del 1956 imponeva ad AT&T (regolamentata) di dare in licenza brevetti fondamentali a tutti i richiedenti qualificati. Davis afferma che oltre il 70% dei brevetti degli anni '70-'80 si basava su conoscenza generata pubblicamente da Università, enti pubblici ed entità no profit.

Le tecnologie base di internet non sono mai state brevettate, e lo stesso per il WWW.

2. Mazzoleni e Nelson [1998] analizzano criticamente le teorie proproste a difesa dell'uso su larga scala dei brevetti, secondo le quali questi: i) incentiverebbero le innovazioni; ii) ne stimolerebbero lo sviluppo e la commercializzazione; iii) ne indurrebbero la divulgazione; iv) permetterebbero sviluppi sistematici di ampie prospettive.

Si rileva che esistono alternative al brevetto come fonte di vantaggio competitivo per le imprese sono il lead time (la curva di apprendimento dei rivali), il segreto e le innovazioni in prodotti complementari.

Altri ricercatori osservano che le imprese potrebbero investire in R&D non tanto per la appropriabilità, quanto per mantenersi comunque aggiornate e ridurre il tempo di "assorbimento" delle innovazioni.

Uso strategico dei brevetti

Alcune imprese detengono e richiedono centinaia di brevetti ogni anno. Come si spiega?

Assumono importanza le strategie difensive e aggressive. Si detengono portafogli di brevetti per intralciare la concorrenza. E si hanno casi di tentata appropriazione con minimi "miglioramenti" di invenzioni precedenti non brevettate (caso grottesco, la richiesta di brevetto della FAT!). Uno studio citato da Davis afferma che la maggior parte dei brevetti di

Ec. dell'informazione - problemi 12

Page 13: 1€¦  · Web view1. I beni di informazione sono diversi dai prodotti industriali tradizionali: Alti costi fissi (spesso non recuperabili) e costo marginale quasi zero, quindi

software, anziché stimolare l'attività di R&D, spesso la sostituisce. Sembra che negli anni '90 la R&D negli USA sia ristagnata.

Dagli anni '80 in poi si registrano incrementi:

nel numero di brevetti, compresi software e business methods. nella propensione a brevettare rispetto alla spesa in R&D

Il Patent Office ha concesso molti brevetti dubbi.

Gli innovatori potrebbero essere costretti a defatiganti ricerche su grovigli di brevetti (in certi casi, addirittura non rivelati in deroga alla legislazione!), e affrontare il rischio di cause, magari su dettagli di processo o di prodotto protetti artificiosamente.

Esempio. Il formato GIF. Alla fine degli anni '90 vi fu grande sconcerto quando emerse che questo tipo di file di immagini largamente usato su web era proprietario, e che i diritti erano detenuti da Unisys e IBM (entrambe sullo stesso algoritmo di compressione,LZW!). Incertezza giuridica e sulle intenzioni dei detentori. In questo caso la soluzione fu trovata nella creazione del formato alternativo PNG.

I compensi al brevetto insomma possono eccedere di molto il suo contributo, soprattutto se era probabile che qualcun altro avrebbe fatto un'invenzione analoga. Tanto più quando sono modifiche incrementali di tecnologie ampiamente note.

In definitiva, se viene riconosciuto l'uso tradizionale dei brevetti, si individuano anche distorsioni nel periodo più recente.

DIRITTO DI AUTORE

Dà una protezione ristretta ma prolungata nel tempo. E' sulla espressione di una idea. Non impedisce di creare opere simili. Ma la copiatura letterale, la distribuzione senza accordo e così via.

Di solito non dà grande potere di mercato, per ogni libro, brano ecc. ci sono molti sostituti (imperfetti!).

Vita lunga e tendenza all'estensione :

Ec. dell'informazione - problemi 13

Page 14: 1€¦  · Web view1. I beni di informazione sono diversi dai prodotti industriali tradizionali: Alti costi fissi (spesso non recuperabili) e costo marginale quasi zero, quindi

1790: 14 anni, rinnovabili, dopo l'opera diventava di public domain

Copyright Act, 1976, fino a 50 anni dalla morte dell'autore

Copyright Extension Act, 1998, fino a 70 anni dalla morte dell'autore

(per combinazione, stava per scadere il copyright su Topolino). Per opere di corporate authorship, 95 anni. Dichiarato non incostituzionale dalla Corte Suprema, anche se forse dubbio dal punto di vista delle politiche pubbliche. Vivaci polemiche negli USA e in Europa per quella che sembrava una rincorsa verso l'alto nelle due aree. Registrazioni sonore, dibattiti "al rialzo" (da 50 a 95 anni?)

Digital Millennium Copyright Act, 1998, (DGMA)

LICENZE

Concessione di diritti di uso (di solito a pagamento).

Comune è la pratica di licenze incrociate (cross licensing). Nell'industria dei semiconduttori sono accordi molto ampi. In pratica i contraenti entrano in una zona "libera da brevetti", senza gineprai legali. In pratica è come se ritenessero che il regime attuale ha perso funzionalità.

Una corrente di pensiero si oppone al commercialismo esasperato.

"Free as a speech, not as a beer"! (R. Stallman)Il Copyleft. E' da notare che le licenze open source - GPL ecc - non abdicano al criterio della proprietà intellettuale. Tant'è vero che stabiliscono i termini di uso del software, miglioramento, incorporazione in altri programmi di computer ecc. Termini analoghi per la documentazione.

Ma lo "rivoltano". L'obiettivo è di difendere la libertà della ricerca e dell'espressione delle idee, evitando che queste innovazioni siano appropriate.

(Alcuni esempi di uso palesemente abusivo delle licenze più avanti.)

SEGRETI INDUSTRIALI

Ec. dell'informazione - problemi 14

Page 15: 1€¦  · Web view1. I beni di informazione sono diversi dai prodotti industriali tradizionali: Alti costi fissi (spesso non recuperabili) e costo marginale quasi zero, quindi

Non hanno scadenza. (Leggendario il caso di CocaCola che mantiene mantiene il segreto sulla formula "Merchandising 7X" da 120 anni!)

Sono una forma di protezione della proprietà intellettuale, protetta da trafugamenti.

La litigiosità è frequente, visto che oggi la conoscenza risiede molto nelle persone, che possono cambiare l'azienda in cui lavorano.

Però i segreti perdono la protezione de facto quando c'è per es. reverse engineering o divulgazione inavvertita da parte del proprietario

Rapporti strategici complessi con il brevetto. La protezione è debole. Qualcun altro potrebbe arriva per proprio conto alla stessa invenzione, o peggio brevettarla.

D'altra parte, il brevetto richiede la pubblicità dell'invenzione, inducendo altri a sviluppare invenzioni simili. Nei brevetti su tecnologie di processo inoltre può essere difficile scoprire se altre imprese usano i processi brevettati. Infine i brevetti durano solo 20 anni.

SOFTWARE E PROPRIETA' INTELLETTUALE

In questo campo le economie di scala e di rete non hanno virtualmente limiti. La replicabilità e trasmissione istantanea delle informazioni via internet fa sì che i problemi sopra visti si presentano in modo esasperato.

E' in corso una tendenza a riconoscere la brevettabilità del software.In questo modo la protezione viene estesa a un "principio tecnico" una "metodologia" sottostante un programma per computer, laddove il software è già viene protetto automaticamente con il copyright.

Nel software il brevetto vieterebbe di "compiere gli stessi passi" e arrivare allo stesso risultato anche usando comandi diversi!

E' ora possibile brevettare interi business methods. Per es. Dell ha brevettato il modello di costruzione dell'ordine di vendite dirette. Amazon, la propria tecnologia "one-click online shopping cart". Si tratta a volte di versioni digitali di pratiche gestionali comunemente usate. Software e concorrenza. Si sostiene da più parti che già il copyright sul software, se così lungo, conferisce un indebito potere di mercato,

Ec. dell'informazione - problemi 15

Page 16: 1€¦  · Web view1. I beni di informazione sono diversi dai prodotti industriali tradizionali: Alti costi fissi (spesso non recuperabili) e costo marginale quasi zero, quindi

soprattutto quando è esteso a interfacce che consentono agli altri software la compatibilità (formati di file ecc.)

Sia in USA e che in Europa, esistono diritti abbastanza estesi al reverse engineering e a copiatura per assicurare la compatibilità, sia per sostituti che per complementi (DGMA sez. 1201 f; 17 USC 117).

Quattro Pro imitava l'interfaccia utente di 1-2-3 e offriva una compatibilità estesa allemacro. Lotus perse la causa. Conflitto tra autorità e Microsoft proprio su obblighi a questa di rendere note o concedere su licenza le interfacce dei programmi di Windows, e tra desktop e server.

CONCLUSIONI

Si è visto che in tutti i settori "dell'informazione" il problema è il potere di mercato eccessivo.

Quindi l'onere passa alla regolamentazione. Difesa della concorrenza e lotta all'abuso di posizione dominante e alle intese di cartello, pratiche restrittive e predatorie.

In secondo luogo - al di là del fenomeno della ciber-pirateria - le forme aggressive di protezione rischiano di incidere pesantemente in una serie di diritti considerati fondamentali.

Applicazioni, DVD preregistrati con codice di area anti-arbitraggio (il rilascio del fim avviene in momenti diversi), a tempo ecc. Potrebbero costringermi a cambiare il lettore, o a non fare acquisti dove i prezzi sono più favorevoli.

A volte è il mercato stesso a indicare vie d'uscita più ragionevoli: iTunes offre un download legale a $ 1 a brano. Alcuni autori insistono sul tempo che fu necessario perché l'editoria si adattasse a cambiamenti tecnologici e sociali quali la biblioteca. Ricordano anche le resistenze iniziali di Hollywood contro il VCR (offriva invece un'opportunità ora riconosciuta di allargamento del mercato).

In generale, in questo scorcio storico si riconoscono i grossi vantaggi delle tecnologie dell'informazione, ma sono anche alti i timori circa l'estensione indiscriminata di forme di gestione dei media avverse all'utente come consumatore e come cittadino. Concorrenza

Ec. dell'informazione - problemi 16

Page 17: 1€¦  · Web view1. I beni di informazione sono diversi dai prodotti industriali tradizionali: Alti costi fissi (spesso non recuperabili) e costo marginale quasi zero, quindi

Tpicamente le imprese "prese di mira" dalle autorità sostengono che si vuol loro impedire di sviluppare, migliorare i propri prodotti; i giudici replicano che è legittimo impedire a un'impresa monopolistica di agire per rafforzare indebitamente la propria posizione. Comportamenti leciti per un'impresa "normale" non lo sono per un'impresa dominante.

Accuse simili furono rivolte per anni contro IBM che negli anni '70 dominava i mainframes (hard- e software); e contro la stessa negli anni '80, quando con OS-2 cercò di riguadagnare il terreno che stava perdendo.

In casi particolarmente gravi i giudici avevano imposto lo smembramento: 1911, Standard Oil scissa in ben 34 società; 1984, AT&T nelle "Baby Bells" regionali.

Nel software non si à mai giunti a tanto, cosa che forse si spiega anche con la globalizzazione dei mercati e il desiderio di non tarpare le ali a "campioni nazionali".

Aree sensibili:

leveraging, ossia sfruttare il potere monopolistico in un mercato per conquistarlo indebitamente in un altro (s.o. e applicazioni)

fusioni (si pensi a un'impresa che acquista sistematicamente prodotti della concorrenza per inglobarli "migliorati")

incontri con i rivali sugli standard ecc., a fini di cartellizzazione). Vige sempre la famosa osservazione di Adam Smith!

situazioni di lock in, unico fornitore de facto ecc.

Trasparenza del mercato. I beni di informazione sono experience goods, prima di acquistarli ho solo una vaga idea di che cose fanno, come funzionano, se l'assistenza è buona ecc.

I costi di transizione sono in ogni caso elevati.Il costo totale dell'uso di un software è molto più alto del suo prezzo. Cambiare software implica: avere un'idea chiara dei vantaggi del rivale; dell'assistenza; abbandonare probabilmente alcune applicazioni in uso e procurarsene di nuove; imparare a usare il nuovo pacchetto acquistato. L'incertezza costituisce un costo aggiuntivo.

Ec. dell'informazione - problemi 17

Page 18: 1€¦  · Web view1. I beni di informazione sono diversi dai prodotti industriali tradizionali: Alti costi fissi (spesso non recuperabili) e costo marginale quasi zero, quindi

Innovazioni che la mitigano: le public beta, il dual track come Eudora ed Eudora Pro, le versioni limitate, shareware, "nagware" ecc. E naturalmente, il software aperto. (Costo di transizione, il caso di Monaco di Baviera: a che punto?)

D'altra parte, è anche nell'interesse di lungo periodo delle imprese adottare strategie di penetrazione "morbide", sia nel software sia nella diffusione di contenuti. Per agganciare nuovi clienti come i giovani, gli studenti ecc.

La regola aurea della discriminazione di prezzo è che pagherà di più chi ritiene di non avere sostituti al bene o alla versione offerta, di meno il cliente "marginale" o non ancora agganciato.

Diritti alla riservatezza

La trasparenza del mercato può essere anche troppa! Tu guardi internet, ma internet guarda te.

I diritti alla privacy rischiano di essere compromessi con le tecniche digitali di sorveglianza (IP lookup ecc). Storia dei siti consultati, non anonimità della navigazione ecc.

Identificatori unici delle applicazioni e dei dati (documenti Word, di Media Player ecc, di Real player ecc.)

C'è un trade-off sociale fra la comodità di servizi personalizzati, e la massa di informazioni personali raccolta, e cedibile a fini commerciali o di sorveglianza (si pensi alla storia medica in caso di assunzioni e così via). Voglio che il mio medico sia informato, non i produttori di farmaceutici che mi bombarderebbero di pubblicità mirata. La banca, il mio avvocato sanno parecchio su me, ma dovrebbe essere in regime di confidenzialità!

Scarso dibattito su trasformazioni importanti, nelle quali il consumatore rischia di avere poca voce in capitolo.

Nella proprietà intellettuale, il passaggio dal copyright al brevetto implicherebbe restrizioni al fair use. Non si potrebbe guardar dentro per imitare o migliorare in modo diverso, fare copie ecc. Diritti di libera espressione

Ec. dell'informazione - problemi 18

Page 19: 1€¦  · Web view1. I beni di informazione sono diversi dai prodotti industriali tradizionali: Alti costi fissi (spesso non recuperabili) e costo marginale quasi zero, quindi

Estensione del copyright con licenze atipiche."Scartando" la confezione di un software - domani un libro? - potrei impegnarmi a non darne una recensione negativa. Almeno, si accusava di questa, o di equivalenti possibilità di arbitrio, una proposta di legge respinta negli USA nel 2003 (UCITA - Uniform Computer Information Transactions Act).

Forse il sospetto era esagerato. Tuttavia l'iter è tuttora in corso in vari stati. Questa legge darebbe a un vendor facoltà di disattivare da remoto un software in caso di asserita violazione della licenza.

Shrink wrapping contracts. Categoria di accordi di licenza di natura (putativamente) contrattuale che il consumatore può leggere e accettare solo dopo aver aperto il prodotto. Alcune imprese in effetti li considerano come poco più che forme elaborate di dichiarare limitazioni di responsabilità del fabbricante.

Negli USA, se in generale gli eula (end user license agrement) siano validi o meno è incerto e dipende dagli orientamenti dei singoli giudici.

Ec. dell'informazione - problemi 19

Page 20: 1€¦  · Web view1. I beni di informazione sono diversi dai prodotti industriali tradizionali: Alti costi fissi (spesso non recuperabili) e costo marginale quasi zero, quindi

+ Una mini-casistica di attacchi ai diritti consolidati (negli USA, codificati nel Fair Use) può essere la seguente:

Copie di un programmaFino all'approvazione del "17 USC 117" - US Code - rimaneva nel vago la questione se si commettesse infrazione copiando un software... nella memoria del pc usandolo. Questa normativa invece stabilisce dei limiti ai diritti eclusivi, permettendo le copie per backup, per manutenzione e così via.

Molte imprese interpretano: puoi usare il software sulla tua macchina e farne una copia di riserva. Non puoi fare altre copie ecc.

Tuttavia, è stato scoperta una "falla" legale nella distinzione fra "proprietario" e mero "possessore". E' come se si trattasse di una concessione in affitto, nei termini della quale la casa distributrice del software restrebbe proprietaria del medium su cui esso è scritto.

Non potrei quindi copiarlo su un disco fisso o altro supporto!

Garanzie Secondo molte licenze non ve ne sono, il cliente vi rinuncia usando il software.

Segreti commercialiAlcune licenze vietano il reverse engeneering. Il motivo addotto è la protezione del segreto, quello vero è invece rendere difficile la interoperabilità.

Accesso ai servizi di reteLa licenza delle versioni 4.0 o superiore di America On Line Instant Messenger (proprietario) proibisce espressamente al cliente di accedere al servizio usando software di altre Case.

Ec. dell'informazione - problemi 20

Page 21: 1€¦  · Web view1. I beni di informazione sono diversi dai prodotti industriali tradizionali: Alti costi fissi (spesso non recuperabili) e costo marginale quasi zero, quindi

BIBLIO, SITOGRAFIA

L. Davis [2004], Intellectual proprerty rights, strategy and policy, "Economics of innovation and new technology, 13, 399-416

W. Kingston [2001], a cura di, Innovation needs parent reforms, "Research Policy", 30, 403-423

B. Kahin e H.R. Varian [2000], Internet publishing and beyond. The economics of digital information and intellectual property, MIT Press, Cambridge

R. Mazzoleni e R.R. Nelson, R.R. [1998], The benefits and costs of a strong patent protection: a contribution to the current debate, "Research Policy", 27, 273-284. C. Shapiro e H.R. Varian [1999], Information Rules, Etas, Milano

H.R. Varian, J. Farrell e C. Shapiro [2004], Introduzione all'economia dell'informazione, Etas, Milano

http://en.wikipedia.org/wiki/Network_effect

http://en.wikipedia.org/wiki/Metcalfe%27s_law

http://en.wikipedia.org/wiki/Betamax

http://en.wikipedia.org/wiki/National_Public_Radio

http://www.entrepreneur.com/article/0,4621,321263,00.html segreti commerciali

http://www.solarnavigator.net/sponsorship/coca_cola.htm

http://fairuse.stanford.edu codificato negli USA (cosa e come si può riprodurre legalmente)

http://computer.howstuffworks.com/napster.htm

http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_patent_legal_concepts

http://en.wikipedia.org/wiki/Software_patent_debate

http://www.patents.com/patents.htm#compare-copyright

Ec. dell'informazione - problemi 21

Page 22: 1€¦  · Web view1. I beni di informazione sono diversi dai prodotti industriali tradizionali: Alti costi fissi (spesso non recuperabili) e costo marginale quasi zero, quindi

http://www.patents.com/weblaw.htm

http://en.wikipedia.org/wiki/Software_piracy (la rivendita è legale)

http://en.wikipedia.org/wiki/Software_copyright

http://en.wikipedia.org/wiki/Software_patent

http://www.patents.com/copyrigh.htm#software

http://europa.eu.int/scadplus/leg/en/lvb/l26048.htm (utility models)

http://www.uspto.gov/web/offices/pac/dapp/sir/co/examhbk/seven.htmdesign patents

http://66.249.93.104/search?q=cache:LxdPMGgCL6wJ:www.patentroom.com/+%22industrial+design%22+patent&hl=it&gl=it&ct=clnk&cd=1&client=firefox-a (si brevetta l'arte del primo '900)

http://strategis.ic.gc.ca/sc_mrksv/cipo/id/faq_id-e.html industrial design faq, Canada

http://www.uspto.gov/web/offices/tac/tmfaq.htm (trademark)

http://www.dvddemystified.com/dvdfaq.html (dvd faq)

http://www.publishers.org.uk/paweb/paweb.nsf/0/7AE63EE6BFF8906780256AD800540BC9!opendocument (copy right, estensioni e dibattito)

http://en.wikipedia.org/wiki/Sonny_Bono_Copyright_Term_Extension_Act leggi

http://encyclopedia.thefreedictionary.com/software+license eulas

http://www.sciam.com/article.cfm?chanID=sa006&colID=7&articleID=000AFFF8-B887-1F80-B57583414B7F0103(shrink wrapping )

http://www.gnu.org/copyleft/gpl.html (licenza gpl)

Ec. dell'informazione - problemi 22

Page 23: 1€¦  · Web view1. I beni di informazione sono diversi dai prodotti industriali tradizionali: Alti costi fissi (spesso non recuperabili) e costo marginale quasi zero, quindi

http://encyclopedia.thefreedictionary.com/Open-source+license (più di 40 licenze open source approvate Open Source Initiative, ed altre più esoteriche) APPENDICE A

Software patents vs copyright [Da Wikipedia]

Software patents are sometimes confused with software copyright. Under international agreements, such as the WTO's TRIPs Agreement, any software written is automatically covered by copyright. This allows the copyright owner to prevent another entity from directly copying the source code. There is no need to register code in order to get copyright protection. If an author does register source code, however, they may collect punitive damages if their code is copied without a license. Copyrights may be enforceable for up to 90 years.

Copyleft (that include several open source and free software licences) license agreements are examples of how copyrights are used to encourage the public disclosure of improved versions of a particular piece of software. The license agreements prevent third parties from copying a given piece of source code unless said third parties agree to make their improvements to the source code available to the public under similar open source terms when they distribute the program.

Patents, on the other hand, give their owners the right to prevent others from copying a claimed invention. A software patent claim is a one sentence definition of a method or system for performing a given computer implemented invention.

Patents are not granted automatically. Inventors must file patent applications in each and every country (such as Japan, China, US or India) or region (such at the European Patent Office) that they want protection in. These patent applications must disclose how to make and use the invention in sufficient detail so that another person of ordinary skill in the art can reproduce the invention without undue experimentation. If it is not self evident, then a patent application must also disclose what practical utility an invention has. Patent applications also have one or more claims which set out the boundaries of the invention that the inventor asserts is his/her original and non-obvious invention.

Most, but not all, countries or regions then assign one of their patent examiners to the case to determine if the inventor is entitled to the patent claims they are requesting. If so, then the claims are allowed and, upon payment of a fee, a patent issues.

Different countries have different standards for allowing patents. This is particularly true of computer implemented inventions. Thus a particular computer based invention may be patentable in one country, such as the US, but not patentable in another country, such as the member states of the European Union.

Once a patent issues in a given country, the patent owner can prevent others from making, using or selling the claimed invention in that country. Patents are generally enforceable for up to 20 years.

The Unisys US LZW patent U.S. Patent 4,558,302 is an example of a software patent. It covers the GIF method for data compression. This patent expired on June 20, 2003

Ec. dell'informazione - problemi 23

Page 24: 1€¦  · Web view1. I beni di informazione sono diversi dai prodotti industriali tradizionali: Alti costi fissi (spesso non recuperabili) e costo marginale quasi zero, quindi

and thus Unisys can no longer prevent third parties from practicing the claimed invention in the US.

Patents and copyrights form complementary means for protecting software innovations. Patents cover the underlying methodologies embodied in a given piece of software, independent of the particular language or code that the software is written in. Copyrights protect against the direct copying of some or all of a particular version of a given piece of software, but do not prevent other authors from writing their own embodiments of the underlying methodologies. Copyrights can also be used to protect a given proprietary set of data from being copied while still allowing the author to keep the contents of said set of data a trade secret.

Ec. dell'informazione - problemi 24