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ERID Lab - Educational Research & Interaction Design • University of Foggia, Department of Humanities
Pedagogia Sperimentale I metodi della Ricerca Empirica
Anna Dipace
Le domande della ricerca in educazione
Chi è il ricercatore in ambito educativo?
Come si fa ricerca in ambito educativo?
Quando si fa ricerca in ambito educativo?
Dove si fa ricerca in ambito educativo?
Perché si fa ricerca in ambito educativo?
In che modo possiamo verificare le possibili soluzioni dei problemi educativi?
Cosa significa fare ricerca?
Ricerca
Forma di costruzione del sapere realizzata attraverso il
METODO SCIENTIFICO
- Pianificazione razionale e rigorosa.
- Formalizzazione dei passaggi di costruzione delle conoscenze.
Cosa significa fare ricerca in educazione?
Riflettere sul fatto educativo
Sul piano descrittivo sperimentale
Sul piano teorico
Sul piano storico e comparativo
Pedagogia sperimentale,
pedagogia scientifica, metodologia della
ricerca pedagogica, metodologia della ricerca educativa
1. Perchè
Perché si fa ricerca in ambito educativo?
Ogni vera ricerca scientifica scaturisce dalla necessità di
RISOLVERE UN PROBLEMA
Per valutare gli esiti dell’azione educativa
Perché la realtà è multiforme ed in continua trasformazione
La ricerca ha il compito di contribuire a
SCEGLIERE TRA LE DIVERSE SOLUZIONI POSSIBILI DI
PROBLEMI EDUCATIVI.
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Ogni attività di ricerca è semplicemente la verifica di soluzioni possibili.
Queste soluzioni possibili rappresentano le nostre
IPOTESI DI RICERCA
I metodi della ricerca educativa
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Talvolta i nostri fini sono così difficili da raggiungere che si rischia di trattarli come argomenti da salotto o da parlamento.
Tuttavia esiste una connessione forte tra: • Il modo in cui abbiamo affrontato il problema dell’interrogazione; • Il modo con cui dobbiamo affrontare il disagio generale sul senso della scuola.
Questa connessione è nel METODO
La mancanza del metodo
La mancanza di metodo ci impedisce di trarre profitto dallʼesperienza"
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L’accumulazione del sapere nell’ambito delle scienze
NON ha dato luogo ad un progresso
lineare.
Perché?
Spesso non si riesce a fare tesoro delle esperienze acquisite.
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L’unicità dell’esperienza è un discorso più complesso
TUTTAVIA anch’esso contiene:
• elementi poco sensati; • il rifiuto implicito di una considerazione critica dell’esperienza; • la mancanza di un atteggiamento scientifico.
Atteggiamento scientifico
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“Se lo definiamo per negazione, è libertà dalla schiavitù, dall’abitudine, dal pregiudizio, dal dogma, dalla tradizione accettata in modo acritico, dal puro egoismo. In termini positivi è il desiderio di ricercare, esaminare, discriminare, tracciare conclusioni solo sulla base dell’evidenza, dopo essersi presi la pena di raccogliere tutti i dati possibili”. (Dewey, 1939, trad. it. p. 35).
Le scelte si fanno considerando la possibilità di successo
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Leggi scientifiche carattere ipotetico e probabilistico
Si limitano ad affermare che le esperienze consolidate consentono di sostenere che esiste un’altissima probabilità che ad un evento o una serie di eventi conseguano un altro evento o un’altra serie di eventi.
Le scelte si fanno considerando la possibilità di successo
Passare cinque ore in una situazione di apprendimento, quale quella oggi presente nella scuola, comporti una certa stanchezza tanto che è molto probabile che alla quinta ora la percentuale di ragazzi in grado di seguire una nuova spiegazione è minore rispetto alla seconda ora.
Le conoscenze che acquisiamo direttamente, diventano la guida per le successive conoscenze.
È dunque, l’esperienza che ci consente di prefigurare obiettivi e/o soluzioni, di anticiparne i vantaggi e gli svantaggi, di valutarne l’appropriatezza dei mezzi necessari e il loro costo.
Lucisano P., Salerni A. (2009). Metodologia della ricerca in educazione e formazione. Roma: Carocci.
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Ricerca pura e ricerca applicata
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RICERCA APPLICATA PROBLEMI DELL’EDUCAZIONE
Tende a verificare soluzioni di problemi concreti.
RICERCA PURA si muove sul piano dell’elaborazione e della verifica critica di teorie che non sono di immediata attuazione, ma che tuttavia possono essere utilizzate come RIFERIMENTO generale per il settore d’indagine. La Ricerca PURA cerca di cogliere, al di là del contingente, le finalità ultime che dovrebbero dar senso all’azione educativa e di costruire e verificare ipotesi di lavoro.
Cosa s’intende per educazione?
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Per educazione intendiamo i processi di trasmissione di conoscenze, atteggiamenti, comportamenti che vengono messi in atto in modo intenzionale più o meno formalizzato, ma che comunque comportano una progettualità da parte di chi interviene.
Sono, dunque, comprese nell’ambito dell’educazione tutte le componenti del sistema formativo scuola, università, formazione professionale, formazione continua ed educazione degli adulti.
Cosa s’intende per educazione?
Tale definizione di educazione finisce per comprendere l’intera gamma delle interazioni umane nelle quali si opera per ottenere cambiamenti. È comune alla maggior parte delle situazioni educative l’individuazione di: • figure che svolgono ruoli di stimolo (docenti, formatori, progettisti, etc.); • figure che siano destinatarie di questi stimoli e dalle quali ci si attende il cambiamento (scolari, lavoratori, etc.); • un progetto educativo che identifichi obiettivi di apprendimento; • un metodo scelto per realizzare questi obiettivi; • un sistema di valutazione in grado di verificare il raggiungimento dei risultati attesi; • un contesto sociale e ambientale che ne condiziona l’origine, lo svolgimento e i risultati.
Lucisano P., Salerni A. (2009). Metodologia della ricerca in educazione e formazione. Roma: Carocci.
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Gli elementi in una ricerca educativa
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Lucisano P., Salerni A. (2009). Metodologia della ricerca in educazione e formazione. Roma: Carocci, p. 40
Le fasi della ricerca
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Lucisano P., Salerni A. (2009). Metodologia della ricerca in educazione e formazione. Roma: Carocci, p. 47
Serendipidità
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Trovare una cosa non cercata e imprevista mentre se ne sta cercando un’altra, soprattutto nel campo scientifico e delle esplorazioni geografiche, indica la casualità di una scoperta inattesa che non sia stata programmata perché se ne stava cercando un’altra
Il film
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Sarah e Jonathan si incontrano a New York poco prima di Natale, si guardano negli occhi e scocca il classico colpo di fulmine. Ma né lui né lei sono liberi: i due, dopo aver passato la serata insieme, decidono allora di affidare al destino il loro prossimo incontro. Lei scrive il proprio recapito su un vecchio libro che andrà a rivendere sulle bancarelle il giorno dopo, lui su una banconota: si guardano un’ultima volta e si separano. Passano dieci anni, entrambi stanno per sposarsi, ma Jonathan riceve in regalo dalla promessa sposa proprio quel libro che riporta un numero di telefono... Serendipity in inglese significa “trovare una cosa senza cercarla”: il fatto che i due si ritrovino dopo dieci anni senza apparentemente essersi cercati ci fa arrivare alla conclusione che probabilmente gli Stati Uniti in realtà sono come Cinisello Balsamo. Ironia a parte, il film in realtà non vuole vendersi per niente di più e ciò che è, e quindi una commedia romantica e scherzosa sul potere del destino dell’amore.
Genesi del termine
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Horace Walpole, 4° Conte di Oxford utilizzò per la prima volta il temrine in una lettera da lui indirizzata all’amico Horace Mann il 28 gennaio 1975. a ispirare Walpole fu la lettura della fiaba persiana dei Tre principi di Serendippo tradotta in italiano da Cristoforo Armeno. Nel racconto i tre protagonisti trovano sul loro cammino per caso o per capacità di osservazione tutte cose che non stavano cercando.
As a learning strategy, Marchionini (1997) likens serendipitous browsing to something “like an intellectual lottery...low probability but high payoff”.
Scoperte e innovazioni serendipiche
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• L’America d aparte di Cristoforo Colombo che carcava le Indie. • La dinamite da parte di Alfred Nobel. • La penicillina da parte di Alexander. • Il ruolo del pancreas nel diabete mellito da parte di Joseph von
Mering e Oscar Minkowsky che in realtà cercavano di individuare il compito dell'organo sulla digestione.
• I riflessi condizionati dei cani di Pavlov che stava conducendo ricerche sulla salivazione di questi animali.
• Il primo colorante sintetico, la mauveina (color Malva), da parte del giovane chimico W.H. Perkin nel 1856, mentre cercava di sintetizzare la chinina, un rimedio antimalarico.
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Fare ricerca in educazione
Studio approfondito di una data
situazione educativa.
RICERCA IDEOGRAFICA
Astrazione di leggi e regole di portata più
generale, applicabili anche a contesti e
situazioni diverse da quelle in cui sono state
prodotte.
RICERCA NOMOTETICA
Le cinque questioni della ricerca educativa
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La questione ontologica La “realtà” sotto esame esiste veramente o è una nostra costruzione?
La questione epistemologica La realtà sotto esame è veramente conoscibile? Qual è il rapporto tra il ricercatore e la realtà studiata?
La questione metodologica Come possiamo conoscere la realtà? Quando possiamo essere sicuri che i nostri approcci a tale “realtà” ci aiutino effettivamente a soddisfare gli obiettivi conoscitivi che ci proponiamo?
La questione assiologica Come è giusto intervenire su una data realtà educativa? In che misura l’educazione deve guidare ed orientare atteggiamenti, scelte, comportamenti dei cittadini?
La questione tecnico-operativa Quali tecniche e strumenti di rilevazione di conoscenze sono adeguati per la “realtà” sulla quale dobbiamo indagare? Come dobbiamo applicarle per ottenere un sapere valido e attendibile?
Modi diversi di concepire la realtà e le scelte del ricercatore
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Realtà
Oggettiva
Non conoscibile Conoscibile educativa
Individuare i fattori che spiegano determinate regolarità empiriche
Realismo ingenuo
Individuare i fattori che determinano regolarità empiriche, interpretando tali regolarità alla luce di un quadro teorico
Realismo critico
Approccio nomotetico
Tecniche quantitative di raccolta ed analisi dei dati
Interpretare i fenomeni, per comprendere le scelte dei soggetti che sono alla base di determinate regolarità empiriche che
Approccio ideografico
Interpretativismo
Tecniche qualitative di raccolta e di analisi dei dati
Costruzione sociale
Operazioni concettuali della ricerca
Qualsiasi operazione di ricerca richiede da parte del ricercatore una curiosità attiva, una
voglia di non fermarsi all’apparenza delle cose, una voglia di indagare, concettualizzare.
Strategie differenti di ricerca, discendenti da visioni ontologiche, epistemologiche e
metodologiche, pongono enfasi su operazioni differenti:
La descrizione;
L’interpretazione;
La spiegazione;
La comprensione.
Rigorosità – Pianificazione - Formalizzazione
1. Tema della ricerca
2. Problema conoscitivo che ha impostato la ricerca
3. Obiettivo dei ricercatori
4. Concetti oggetto di analisi
5. Ipotesi che hanno guidato il lavoro dei ricercatori
6. Metodi e tecniche utilizzate
7. Operazioni concettuali messe in atto dai ricercatori: descrizione, interpretazione, spiegazione, comprensione, previsione, comparazione.
Esempio di griglia di lettura di una ricerca empirica (Trinchero, 2002, p. 51)
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Bibliografia
• Camaioni L., Simion F. (1990). Metodi di ricerca in psicologia dello sviluppo. Bologna:Il Mulino. "
• Lucisano P., Salerni A. (2009). Metodologia della ricerca in educazione e formazione. Roma: Carocci."
• Trinchero R. (2002). Manuale di ricerca educativa. Roma: Franco Angeli."• ID (2009). I metodi della ricerca educativa. Roma-Bari: Laterza"