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Il piano di sviluppo di un’impresa all’estero
Prof.ssa Vittoria MarinoCattedra di Marketing internazionaleFacoltà di EconomiaUniversità degli Studi di Salerno
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Pianificare il futuro è possibile ?
Obiettivo del piano internazionale di marketing:
Esprimere in modo chiaro e sistematico le scelte effettuate dall’impresa per assicurarsi lo
sviluppo a medio e lungo termine nei mercati
internazionali
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L’importanza di un piano strategico
1. Gli investimenti in capacità produttiva
2. Il programma di produzione
3. La liquidità necessaria
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Il piano esprime il sistema di valori
Il piano è uno strumento di coordinamento
Il piano facilita il proseguimento delle azioni intraprese
Il piano aumenta la velocità di reazione
Il piano permette una gestione più rigorosa
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Le obiezioni alla pianificazione formale
1. Mancanza di informazioni
2. Futilità della previsione
3. Rigidità del piano
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La struttura generale del piano di marketing per l’impresa
internazionale
1. Introduzione2. Obiettivi di internazionalizzazione3. Analisi dello scenario competitivo: analisi di
attrattività generale, analisi di profondità, (stp)
4. Piano di azione5. Budget6. Controllo7. Piani di emergenza
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L’analisi di attrattività dei mercati esteri
200 mercati
Screening globaleSelezione dei paesi col maggiore potenziale
Analisi in profonditàValutazione
dell’attrattività generale e firm-
specific
Scelta dei paesi target
20-30 mercati
3-4 mercati
1° screening
2° screening
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In sede di screening generale verranno isolati i mercati con valori
positivi relativamente a macro-variabili in grado di riprodurre
l’attrattività a livello generale di uno specifico spazio economico.
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Demografici
Tassi di crescita della popolazione
Distribuzione della popolazione (età, densità)
Economici
Pnl
Reddito pro-capite
Geografici
Risorse naturali
Condizioni ambientali
Topografia
Territoriali
Infrastrutture
Sistema dei trasporti
Sistemi di comunicazione
Infrastrutture commerciali (banche, istituzioni finanziarie, canali distributivi)
Indicatori macro dell’attrattività generale del mercato-paese
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A seguito dello screening generale si rende necessaria un’analisi congiunta di più caratteri allo scopo di verificare le capacità firm-specific del mercato, intese come possibilità concrete
per l’impresa entrante di progettare e realizzare programmi di marketing
efficaci.
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Dimensione del mercato (rapporto prodotto-mercato)
Tasso di crescita del mercato
Stagionalità e fluttuazioni di mercato
Distribuzione della domanda
(per area geografica, per categoria di utilizzatore)
Condizioni competitive
(grado di concentrazione, barriere all’entrata)
Barriere all’ingresso (tariffarie, non tariffarie, ecc.)
Stabilità economica e politica
Analisi in profondità dei mercati esteri
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Valutazione dei paesi mercato Punteggio assegnato ai singoli paesi
Paese A Paese B
Fattori di valutazione Peso 1-10 Punteggio 1-5 Punteggio ponderato Punteggio 1-5 Punteggio ponderato
Dimensione del mercato
- domanda in volume
- domanda in valore
6
7
2
5
12
35
5
5
30
35
Tasso di crescita del mercato
- ritmo di sviluppo passato
- prospettive di crescita
5
10
… … … …
Ambiente politico
- normative sugli investimenti
- imposizione fiscale
pratiche legali
5
7
8
Ambiente socio-culturale
- valori dominanti
- stili di vita
7
7
Consumatore
- reazioni nazionalistiche
- particolarità dei bisogni
7
8
Pressione concorrenziale
- situazione della concorrenza
- livello dei prezzi
9
8
Costi
- di distribuzione
- di trasporto
8
8
Punteggio totale
La scheda paese
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Attrattività generale
Scomposizione del mercato in segmenti
di interesse
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Il processo di clusterizzazione internazionale
La segmentazione può essere interpretata come quel processo volto ad individuare segmenti rilevanti, vale a dire gruppi di consumatori
omogenei, da servire con un’offerta modellata sulle loro specifiche esigenze al fine di garantirne
la soddisfazione.
A livello internazionale il processo può essere strutturato in più fasi (macro-segmentazione,
micro-segmentazione e segmentazione orizzontale) ciascuna riferibile all’adozione di
particolari criteri di segmentazione.
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La macro-segmentazione consiste nella suddivisione del mercato mondiale in
raggruppamenti piuttosto ampi (macro-segmenti) composti da uno o più paesi aggregati sulla base di
macro indicatori socio-economici o di affinità culturali e/o religiose.
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Variabili di macro segmentazione (1)
Economico-geografiche
Segmenti Suddivisioni tipiche
Posizione geografica
Asia orientale e pacifico
Europa centrale e Asia centrale
America Latina e Caraibi
Medioriente e Nord Africa
Asia meridionale
Africa Sud-Sahariana
PNL
Economie a reddito basso
Economie a reddito medio-basso
Economie a reddito medio-alto
Economie a reddito alto
Livello di indebitamento
Paesi fortemente indebitati
Paesi moderatamente indebitati
Paesi poco indebitati
Paesi non classificabili
Performances esportative
Indice dei prezzi al consumo
HDI – PQLI
Paesi sviluppati
Paesi emergenti
Paesi in via di sviluppo
Paesi “sottosviluppati”
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Variabili di macro segmentazione (2)
Demografiche
Segmenti Suddivisioni tipiche
Numerosità della popolazione
Crescita esplosiva della popolazione mondiale
Struttura per età della popolazione
Paesi ad elevato incremento demografico
Paesi con medio incremento demografico
Paesi con basso incremento demografico
Paesi con tasso di crescita zero
Livello di istruzione
Paesi con alto livello di scolarizzazione
Paesi con scolarizzazione primaria
Paesi non scolarizzati
Struttura nucleo familiare
Famiglie patriarcali
Famiglie matriarcali
Famiglie democratiche
Globalizzazione e flussi migratori
Paesi con flussi migratori in uscita
Paesi con flussi migratori in entrata
Paesi non scarsi flussi migratori
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Variabili di macro segmentazione (3)
Politiche
Segmenti Suddivisioni tipiche
Sistema politico
Sistema partitico
Paesi a forte stabilità
Paesi stabili
Paesi instabili
Paesi a forte rischio di instabilità
Culturali
Lingua
Tradizioni
Abitudini lavorative
Etc.
Comunità diffuse/specifiche
Comunità universaliste/particolariste
Comunità individualiste/collettiviste
Religione Religione
Mercati etnici
Paesi con forte prevalenza di comunità: cattoliche/protestanti/musulmane/ebraiche
Paesi con prevalenza di comunità:
cattoliche/protestanti/musulmane/ebraiche
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Il secondo stadio del processo è rappresentato dalla micro-segmentazione che consente di circoscrivere “micro-segmenti nazionali”, ossia gruppi di consumatori sostanzialmente simili in
quanto a scelta di prodotto.
A tal fine particolarmente utili possono risultare criteri incentrati su aspetti psicografici o
comportamentali.
La micro-segmentazione
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Variabili di micro segmentazione (1)
Psicografiche
Segmenti Suddivisioni tipiche
Classe sociale Proletariato, piccola borghesia, media borghesia, alta borghesia
Stile di vita Conservatore, progressista, hippie, anarchico, salutista
Personalità Ambiziosa, autoritaria, passionale, passiva
Valori
Senso di appartenenza, eccitazione, rapporto con gli altri, sicurezza, auto realizzazione, divertimento
e piacere di vivere
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Variabili di micro segmentazione (2)
Comportamentali
Segmenti Suddivisioni tipiche
Occasioni d’uso Regolare, saltuario
Benefici ricercati Qualità, servizio, economia, rapidità
Situazione d’uso Non utilizzatore, ex-utilizzatore, potenziale, nuovo, abituale utilizzatore
Frequenza d’uso Bassa, media, elevata
Fedeltà al prodotto
Nessuna, debole, forte, assolutaFedeltà alla marca
Fedeltà al produttore
Fedeltà al retailer
Stato di consapevolezza Non conoscitore del prodotto, conoscitore informato, interessato, attento, intenzionato
all’acquisto
Atteggiamento verso il prodotto
Entusiastico, positivo, indifferente, negativo, ostile
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La segmentazione trasversale
A seguito delle analisi condotte sia a livello macro che micro, l’impresa aggrega i micro-segmenti nei vari
contesti nazionali che caratterizzano classi di affinità culturali.
Si delinea così la terza fase del processo di segmentazione internazionale.
Macrosegmentazione
Microsegmentazione
Segmentazione trasversale
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Il targeting
Il processo di segmentazione rappresenta solo il primo step del processo STP (segmentazione, targeting e posizionamento). Una volta individuati i segmenti di
mercato, occorrerà procedere ad una loro valutazione al fine di scegliere quelli (segmenti target) che presentano
le migliori opportunità di sviluppo.
Fase di targeting
SCELTA DEL SEGMENTO PIU’ ATTRATTIVO
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Definizione del marketing mix
PRODOTTOPRODOTTO
PREZZOPREZZO
COMUNICAZIONECOMUNICAZIONE
DISTRIBUZIONEDISTRIBUZIONE
Definizione degli attributi tangibili/intangibili da offrire nei diversi paesi
Standardizzazione vs. differenziazione dei servizi
Definizione degli attributi tangibili/intangibili da offrire nei diversi paesi
Standardizzazione vs. differenziazione dei servizi
Standardizzazione vs. contestualizzazione (della fascia di prezzo o all’interno della stessa)
Standardizzazione vs. contestualizzazione (della fascia di prezzo o all’interno della stessa)
Contenuto del messaggio
Forme e strumenti di comunicazione
Contenuto del messaggio
Forme e strumenti di comunicazione
Estensiva, selettiva, esclusivaEstensiva, selettiva, esclusiva
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Il prodotto
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Il vettore prodotto
Il vettore prodotto incide sul processo di internazionalizzazione in tre diverse aree decisionali:
1. la scelta della modalità di ingresso
2. la scelta della strategia di prodotto
(imitativa, incrementale, innovativa)
3. la scelta tra standardizzazione e adattamento
La politica internazionale di prodotto concerne la selezione dei prodotti da offrire nei mercati esteri.
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Scelta della strategia di prodotto
1. STRATEGIA DI IMITAZIONE
· Tecnologie di prodotto usate in altri paesi
· Vantaggi comparati nei fattori di produzione
· Obiettivo di market sharing della domanda del paese estero
· Prodotti tecnologicamente standardizzati
· Economie di scala e di esperienza
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2. STRATEGIA DI SVILUPPO INCREMENTALE
· Adattamento e miglioramento fisico e/funzionale del prodotto
· Soddisfacimento delle specificità locali
· Flessibilità e tempestività gestionali
· Obiettivo di market sharing e di market creation
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3. STRATEGIA DI INNOVAZIONE · Ricerca e diffusione di nuove invenzioni· Prodotti radicalmente innovativi· Obiettivo di market creation
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Il prodotto e “l’effetto prisma”
L’effetto prisma esprime la deformazione del giudizio del consumatore estero causata dalle diverse caratteristiche
ambientali che incidono sul posizionamento competitivo del prodotto.
L’attraversamento delle frontiere può offrire al sistema d’offerta una capacità competitiva ulteriore.
Esiste, infatti, una relazione stringente che lega i simboli attinenti la nazionalità alle percezioni generate da specifici
sistemi d’offerta.
Effetto prisma
L’effetto prisma spiega le relazioni esistenti tra posizionamento competitivo dell’offerta e “reputazione” del
paese di origine (IPO, impatto del paese di origine)
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Tipologie di effetto prisma
1) Trasparente estetica
confort
PO PE
praticità
sicurezza
prodotto nel PO
- Posizionamento analogo nei vari paesi;
- Politica di standardizzazione nel marketing-mix.
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Tipologie di effetto prismaestetica
confort
estetica
confort
2) Deformante
riducente
amplificantePO
PE
PO
PEEFFETTO DEFORMANTE
- Il prodotto è vissuto in modo diverso rispetto al mercato di origine;
- Soddisfacimento di bisogni diversi.
EFFETTO AMPLIFICANTE
- Posizionamento più favorevole;
- Soddisfacimento di bisogni di clienti di fascia superiore.
EFFETTO RIDUCENTE
- Posizionamento di livello inferiore rispetto a quello del mercato interno;
- Ricerca di adattamento alle specificità locali.
prodotto nel PO
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SCELTE DI PRODOTTO
• Prodotto universale:prodotto identico in ogni paese, adattamento dell’etichetta e della lingua (Coca Cola, McDonald’s, Perrier)– Prodotti high-tech, utilizzano un linguaggio
specialistico e tecnico condiviso (computer, software, strumenti musicali, ecc.)
– Prodotti high touch, si basano su temi universali (gioco, avventura, amore) uniformemente sentiti (gioielli, profumi, ecc.)
• Prodotto modificato: stesso prodotto di base con modifiche marginali di alcune caratteristiche (voltaggio, confezione, gusto, servizio, ecc.)
• Prodotto su misura: prodotto studiare per rispondere agli specifici bisogni di un determinato paese
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La comunicazione internazionale
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differenza
linguistica - socio-culturale - economica - politica - giuridica - dei mezzi di comunicazione - della politica distributiva –
delle regole di competizione
differenza
linguistica - socio-culturale - economica - politica - giuridica - dei mezzi di comunicazione - della politica distributiva –
delle regole di competizione
codifica
imp
resa
inte
rnazio
nale
con
su
mato
re
inte
rnazio
nale
messaggio
messaggio
decodifica
Il modello di comunicazione cross-culturale
La distanza culturale e interpretativa, interposta tra mercati domestici e stranieri può dipendere da
una serie di fattori.
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Le barriere alla comunicazione interculturale
• Differenze dell’ambiente sociale, culturale, politico, ecc. • Distanza semantica del ricevente dal messaggio di
comunicazione (mancata condivisione del codice comunicativo)
• Distanza cognitiva del ricevente dall’offerta aziendale• Differente penetrazione/efficacia dei canali di comunicazione
Affinché il processo comunicativo risulti efficace ne consegue come elemento indispensabile che emittente e ricevente riescano a condividere il medesimo campo di
esperienza, in senso ampio il contesto (inteso come luogo cognitivo in cui si realizza il confronto e la sovrapposizione
della visione del mondo e dei sistemi di riferimento dei soggetti coinvolti) nel quale l’attività di comunicazione
prende corpo.
Affinché il processo comunicativo risulti efficace ne consegue come elemento indispensabile che emittente e ricevente riescano a condividere il medesimo campo di
esperienza, in senso ampio il contesto (inteso come luogo cognitivo in cui si realizza il confronto e la sovrapposizione
della visione del mondo e dei sistemi di riferimento dei soggetti coinvolti) nel quale l’attività di comunicazione
prende corpo.
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Processo di gestione della comunicazione pubblicitaria
Definizione del problema di
comunicazione
Definizione del problema di
comunicazione
Individuazione del target di
riferimento
Individuazione del target di
riferimento
Specificazione degli obiettivi di comunicazione
Specificazione degli obiettivi di comunicazione
obiettivo: definire l’ambito di intervento dell’azione di comunicazione progettata
obiettivo: definire l’ambito di intervento dell’azione di comunicazione progettata
obiettivo: definire i soggetti ai queli indirizzare il massaggio (caratteri socio-demografici, abitudini di consumo, caratteristiche psicofrafiche, ecc.)
obiettivo: definire i soggetti ai queli indirizzare il massaggio (caratteri socio-demografici, abitudini di consumo, caratteristiche psicofrafiche, ecc.)
obiettivo: indicare i risultati che il piano intende perseguire (modalità attraverso cui riuscire ad influenzare il target)
obiettivo: indicare i risultati che il piano intende perseguire (modalità attraverso cui riuscire ad influenzare il target)
Ideazione della strategia creativa
Ideazione della strategia creativa
Pianificazione dei mezzi
Pianificazione dei mezzi
Realizzazione e monitoraggio
Realizzazione e monitoraggio
obiettivo: selezionare gli elementi che compongono la struttura del massaggio
obiettivo: selezionare gli elementi che compongono la struttura del massaggio
obiettivo: definire tempi e media da utilizzareobiettivo: definire tempi e media da utilizzare
obiettivo: effettuare test prima e dopo il lancio della campagna per valutarne l’efficacia
obiettivo: effettuare test prima e dopo il lancio della campagna per valutarne l’efficacia
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Le manifestazioni fieristiche
Una delle forme più efficienti di promozione delle imprese a livello globale, apprezzabile per iniziare a conoscere i mercati esteri, venire in contatto con il sistema concorrenziale e quello distributivo, nonché
canale preferenziale per stabilire una prima connessione esplicita con potenziali clienti
Vetrina delle competenze e capacità aziendali
Una delle forme più efficienti di promozione delle imprese a livello globale, apprezzabile per iniziare a conoscere i mercati esteri, venire in contatto con il sistema concorrenziale e quello distributivo, nonché
canale preferenziale per stabilire una prima connessione esplicita con potenziali clienti
Vetrina delle competenze e capacità aziendali
Comunicazione specializzata in funzione della diversa provenienza estera dei visitatori
Valutazione in tempo reale delle reazioni del target
Comprensione diretta delle esigenze del mercato
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Ciclo di utilizzo delle manifestazioni fieristiche
Manifestazioni della domanda
nazionale
Manifestazioni della domanda
nazionale
Manifestazioni dell’offerta nazionale
Manifestazioni dell’offerta nazionale
Manifestazioni degli scambi internazionali
Manifestazioni degli scambi internazionali
Partecipazione a manifestazioni che si svolgono sul territorio di origine, in cui avviene un primo contatto con i visitatori esteri
Partecipazione a manifestazioni che si svolgono negli specifici paesi, per conoscere i mercati esteri e migliorare la penetrazione
Partecipazione a manifestazioni hub, che si svolgono in definiti paesi esteri ma attraggono visitatori provenienti da altri pesi
Necessità di adattare/specializzare i codici comunicativi
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La politica dei prezzi per i mercati internazionali
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Le componenti determinanti nella definizione dell’export price
Componenti endogene Componenti esogene
Determinanti strutturali Livello e struttura dei costiLocalizzazioni produttiveObiettivi redditività per prodotto e per area geograficaObiettivi di quota di mercato per area geograficaObiettivi di rientro degli investimenti per area geograficaObiettivi di social responsabilityObiettivi di crescita del mercato per area geografica
Determinanti competitive Andamento della domanda Livello dei prezzi dei concorrenti internazionaliLivello dei prezzi dei prodotti sostitutivi e/ocomplementariStrutture distributive Determinanti ambientali/di contesto Barriere tariffarie non tariffarieVincoli normativiStrutture logisticheEffetto prismaEffetto Made in
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Adozione del
prezzo di mercato
Adozione del
prezzo di mercato
L’impresa, che vende con
esportazione indiretta, ha modeste capacità di
negoziazione nei confronti degli intermediari compratori
L’impresa, che vende con
esportazione indiretta, ha modeste capacità di
negoziazione nei confronti degli intermediari compratori
L’impresa vende in un mercato in cui altre imprese ricoprono posizioni dominanti
L’impresa vende in un mercato in cui altre imprese ricoprono posizioni dominanti
L’impresa non ha margini di
manovra, poiché la concorrenza è molto
forte
L’impresa non ha margini di
manovra, poiché la concorrenza è molto
forte
L’impresa non vuole o non può sostenere i costi di ricerche di
mercato oppure non vuole correre il rischio
di una politica aggressiva
L’impresa non vuole o non può sostenere i costi di ricerche di
mercato oppure non vuole correre il rischio
di una politica aggressiva
Criteri di adozione del prezzo di mercato secondo logiche competitive
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Attraverso una politica di scrematura, l’impresa sfrutta al meglio i diversi segmenti di mercato,
applicando una politica di prezzi inizialmente elevati e decrescenti nel tempo, ottenendo in tal modo la
massimizzazione del profitto unitario.
Condizioni:
· si ha motivo di ritenere che il ciclo di vita del nuovo prodotto sarà breve o che il prodotto sarà repentinamente imitato dalla concorrenza;
· il prodotto è notevolmente innovativo ed il consumatore non dispone di adeguati elementi di confronto;
· la domanda risulta inelastica rispetto al prezzo, almeno per un gruppo sufficientemente consistente di consumatori;
· le previsioni della domanda sono di difficile valutazione.
Strategia di scrematura
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… e di penetrazione
Nel caso di una strategia di penetrazione, l’impresa mira a conquistare il più ampio numero di consumatori
mediante la fissazione di un prezzo minimo che, a scapito di un minor margine unitario, consenta di
acquisire nel breve periodo una vasta fascia di clientela.
Condizioni:
non esistono segmenti da privilegiare, ma è possibile rivolgere la propria offerta alla totalità di un mercato caratterizzato da elevata elasticità;
è possibile sfruttare efficaci economie di scala e si dispone di un adeguato sistema di distribuzione intensiva;
la legislazione vigente nel paese importatore permette all’impresa, in una fase successiva, di aumentare il livello del prezzo;
il nuovo prodotto è minacciato da una forte concorrenza potenziale;
le esigenze della fascia alta dei consumatori sono già soddisfatte.
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Fase del Cvp
Obiettivi di marketing Strategie di prezzo Profitti attesi
Introduzione
Creare la conoscenza del prodotto e la propensione
alla prova dello stesso
Prezzo di scrematura o di penetrazione Negativi
Sviluppo Massimizzare la quota di mercato o i profitti
Prezzo stabile oin lieve diminuzione Crescenti
MaturitàDifendere le posizioni
raggiunte dall’attacco della
concorrenza
Prezzo per pareggiare o
battere la concorrenza
Alti
Declino Ridurre le spese e “mungere” il prodotto
Taglio dei prezziDeclinanti
Obiettivi, strategie di prezzo e profitti nel cvp
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Fattori ambientali particolarmente significativi
1. Tasso di cambio2. Barriere tariffarie – barriere non tariffarie3. Legislazione anti-dumping4. Inflazione5. Controllo pubblico dei prezzi6. Normativa in tema di prezzi di trasferimento7. Restrizioni valutarie8. Sistema distributivo
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Classificazioni di Dumping
• Sporadico: consiste nel collocamento all’estero, ad un prezzo inferiore a quello praticato sul mercato domestico, di partite di merci rimaste invendute sul mercato nazionale.
• Persistente: allorchè si venda in un mercato ad un prezzo sistematicamente inferiore rispetto a quello praticato in altri paesi.
• Differenziato: qualora il prezzo di vendita differisce oltre che tra il mercato domestico e quello estero, anche tra i diversi mercati di esportazione.
• Predatorio: si basa sulla vendita in perdita – ossia sotto costo – con l’obiettivo di ottenere l’accesso ad un mercato, ampliare la propria quota di mercato o eliminare i principali concorrenti.
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Cause ed effetti della price escalation
MERCATO INTERNO
(produttore-grossista-
dettagliante)
MERCATO ESTERO
(produttore-grossista-
dettagliante)
MERCATO ESTERO
(produttore-importatore-grossista-
dettagliante)Prezzo netto del
produttore$5,00 $5,00 $5,00
Trasporto C.I.F. n.a. 1,10 1,10
Prezzo C.I.F. n.a. 6,10 6,10Dazio (20% sul prezzo
C.I.F.)n.a. 1,22 1,22
Costo per l'importatore n.a. n.a. 7,32Margine dell'importatore
(25% sul costo)n.a. n.a. 1,83
Turnover-tax (10% sul costo)
n.a. n.a. 0,73
Costo per il grossista 5,00 7,32 9,15Margine del grossista
(33,3% sul costo)1,67 2,44 3,05
Turnover-tax (10% sul costo)
0,50 0,73 0,92
Costo per il dettagliante 7,17 10,49 13,12Margine del dettagliante
(50%)3,59 5,25 6,56
Turnover-tax (10% sul costo)
0,72 0,10 0,13
Prezzo al dettaglio 11,48 15,84 19,81
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Strategie per fronteggiare la price escalation
• accorciare il canale di distribuzione. Abbreviare i canali distributivi – che rappresentano, sovente, la causa principale del fenomeno di escalation del prezzo – comporta una riduzione dei margini di profitto dei diversi intermediarie e un incremento del livello di controllo sul prezzo finale
• eliminare gli attributi costosi. Ove possibile, si può ridurre l’onerosità del prodotto esportato, offrendo una versione più economica, ad esempio, privandola degli optional più costosi
• ridurre il prezzo all’esportazione. La diminuzione del prezzo del prodotto può essere effettuata computando nel calcolo dei costi solo quelli di diretta imputazione (direct costing)
• assemblare il prodotto all’estero. In tal modo, si riducono gli obblighi doganali, in quanto si esportano solo le componenti del prodotto che, successivamente, verranno montate e rifinite negli stessi mercati di destinazione
• adattare la “classificazione doganale” del prodotto. L’impresa esportatrice, in alcune circostanze, può modificare il proprio prodotto, al fine di consentirne l’inserimento in una differente fascia tariffaria
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La standardizzazione è opportuna qualora:
• non esistano rilevanti differenze nelle caratteristiche della domanda tra i diversi mercati;
• i prodotti siano simili e facilmente sostituibili con quelli dei concorrenti;
• non esistano barriere che ostacolino il commercio tra paesi e le operazioni di arbitraggio;
• la domanda sia consapevole di un “prezzo globale”.
Standardizzazione e adattamento della politica di pricing
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L’adattamento dei prezzi è opportuno qualora:
• Sia possibile sfruttare la differente struttura dei prezzi che caratterizza i diversi mercati;
• I prodotti siano percepiti come differenziati;• Le barriere al commercio internazionale siano
di rilevante entità;• I soggetti di domanda dispongano di scarse
informazioni sui prezzi praticati altrove.
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La differenziazione dei prezzi: il mercato grigio
L’attuazione di una politica di prezzi differenziati, in due o più mercati vicini, può determinare il
verificarsi di “importazioni parallele”…
ovvero di transazioni commerciali non ufficiali fra paesi acquirenti, tese all’approvvigionamento su
mercati in cui vigono prezzi più bassi.
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Gli strumenti per fronteggiare il mercato grigio sono:
1. Modifiche della strategia di marketing mix
2. Modifiche del prodotto country-by-country
3. Rafforzamento dei legami di partnership con gli operatori autorizzati
4. Definizione di una banda di oscillazione dei prezzi