· web vieweffettuare il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità...

148
DIREZIONE DIDATTICA STATALE VI CIRCOLO DI AVELLINO (Scuola Infanzia e Primaria) PIANO OFFERTA FORMATIVA “LA SCUOLA IN CAMMINO” A.S. 2011/2012 Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 1 IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA come esercizio di professionalità come testimonianza d’impegno come atto di cura e amore per tutti i bambini

Upload: dothuy

Post on 14-Feb-2019

216 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

DIREZIONE DIDATTICA STATALEVI CIRCOLO DI AVELLINO

(Scuola Infanzia e Primaria)

PIANO OFFERTA FORMATIVA

“LA SCUOLA IN CAMMINO”A.S. 2011/2012

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 1

IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

come esercizio di professionalità

come testimonianza d’impegno

come atto di cura e amoreper tutti i bambini

Page 2:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

PARTE IAMBITO EDUCATIVO DIDATTICO GENERALE

PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

LA SCUOLA LABORATORIO DI VITA

La " SCUOLA " è la grande "CASA" dove l'alunno vive l'esperienza di crescita, educazione, istruzione, avvolto da "CLIMA POSITIVO", dove ogni azione é finalizzata a costruire processi formativi promozionali e orientanti.

Queste le dinamiche essenziali per connotare la nuova scuola:

LA SCUOLA È

SISTEMATICITÁ' e INTENZIONALTTÁ sono le categorie che caratterizzano e qualificano l'azione della scuola, negli obiettivi di qualità ed efficacia posti a guida del discorso educativo.

Tutto l'impianto del PIANO dell'OFFERTA FORMATIVA si va a collocare nella normativa vigente D.L.vo n. 297/94 - D.P.R. n. 275/ 99 - CCLN 2006, seguendo le innovazioni nel campo delle scienze pedagogiche e le piste aperte dalla RIFORMA del sistema scolastico, ancora in evoluzione di percorso.

LA SCUOLA PER I DIRITTI DEL BAMBINO

LA CONTINUITÁ È diritto dei soggetti, è crescita, sviluppo, formazione graduale, progressiva.È percorso aperto, da sostenere con "azioni positive", da strutturare su due piani:

- verticale - rapporti tra i vari gradi di scuola- orizzontale - rapporti scuola / famiglie / territorio.

L'ORIENTAMENTO È operare per "aiutare una persona a prendersi carico della propria vita". La scuola procede, in tale prospettiva, sulle categorie " unitarietà, articolazione, progressività", poste a fari del cammino.

L'INTEGRAZIONE È riconoscimento del diritto alla "diversità", dando ad ogni soggetto i sostegni per esprimersi, comunicare, operare e realizzarsi.In tal senso la scuola favorisce e propone :

valorizzazione di tutti i linguaggi (verbali e non verbali); elaborazione di piani personalizzati operatività a gruppi, lavoro cooperativo, aiuto reciproco;

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 2

ACCOGLIENZA - MOTIVAZIONE - CREATIVITÁ OPERATIVITÁ A LABORATORI - LAVORO COOPERATIVO.

LABORATORIO DELLE CONOSCENZELABORATORIO DELLE RELAZIONI

Page 3:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

attività a laboratori

LA MULTICULTURALITÁ / L’ INTERCULTURALITÁ La SCUOLA è di tutti. Il bambino straniero entra legittimamente nella sua scuola. Per questo si struttura l'ambiente educativo d'apprendimento, aperto all'accoglienza, caldo, sereno, ricco di sollecitazioni e stimoli, capace di favorire la relazionalità, l'impegno personale, la ricercaPer tutto si adopera la strategia della "PROGETTUALITÁ e ORGANIZZAZIONE", sì da realizzare veramente e produttivamente il compito di educazione dei bambini e delle bambine – dei fanciulli e delle fanciulle.

SITUAZIONE SCOLASTICA

Il CIRCOLO comprende un bacino raccolto di “scuole”, in collocazione entro un contesto a “campus”, dove è facilitata l'organizzazione, la comunicazione e la collaborazione.

L'assetto di SCUOLA PRIMARIA è costruito in n. 21 CLASSI strutturate in assetti a tipologia prevalente, definiti secondo l'organico assegnato.

Il funzionamento è organizzato come segue: N. 18 classi a 30 ore settimanali (n. 27 ore obbligatorie e n. 3 ore opzionali)

organizzate in curricolo armonico e integrato N. 03 classi a TEMPO PIENO (n. 40 ore settimanali)

L'AUTONOMIA

È il quadro giuridico entro cui la scuola oggi si colloca finalizzato a dare forza alle categorie della PROGETTUALITÁ e dell’ 'ORGANIZZAZIONE per l'educazione. È il cammino aperto per l' innovazione di tutto il sistema scolastico, finalizzato a costruire un percorso graduale e progressivo, dove ogni istituzione trova collocazione con le sue specificità e caratteristiche in quadri via via da stabilizzare in chiara definizione e applicazione.

SCUOLA e INNOVAZIONE

La SCUOLA vive oggi un'altra fase d'innovazione collegata al percorso di RIFORMA, che propone il nuovo quadro delle INDICAZIONI NAZIONALI, oggi INDICAZIONI per il curricolo, maturato dopo l'azione di revisione/riscrittura dello scorso anno. Ora la diffusione del D.L. 137 del 1 settembre 2008 pone le scuole di fronte ad un’altra spinta riformatrice da approfondire con molta attenzione per i suoi effetti sul sistema scolastico.

L'operatività attuale mira a partecipare attivamente al processo aperto, perché possano maturare di stabilità e

qualità; sperimentare le vie d'innovazione, assumendo le INDICAZIONI come terreno di

ricerca/studio /sviluppo; rendere il sistema scuola forte dentro e in continua, produttiva interazione con il

territorio.

LA SCUOLA OGGI

La SCUOLA oggi si colloca in uno scenario nuovo, dove le norme diventano risorse per valorizzare i fattori di qualità :

capacità progettuale /intenzionalità operativa responsabilità e decisionalità / creatività e forza propositiva.

Il lavoro della scuola si apre su due prospettive coniugare capacità e responsabilità per rispondere alle norme e strutturare il

servizio; assumere il territorio non solo come destinatario dell'azione, ma anche come

bacino di forze e risorse.

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 3

Page 4:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

LA SCUOLA E IL SUO " POF” La SCUOLA

opera nel quadro disegnato dalle norme; realizza il principio della collegialità enunciato nel D.L . n. 297/94; elabora il piano dell'offerta formativa secondo il DPR n.275 / 99 – L.n. 53/2003 – D.L.vo n.

59/2004; svolge le opere di progettualità lungo i canali aperti dalla normativa di RIFORMA e dalle

INDICAZIONI per il curricolo nel processo graduale di evoluzione / sperimentazione / assestamento delle innovazioni maturate negli ultimi anni.

LA SCUOLA AMBIENTE EDUCATIVO DI APPRENDIMENTO

Tutta la costruzione del P.O.F. mira a creare un sistema educativo di qualità, affinché il bambino trovi un vero posto di centralità e viva un fecondo processo di crescita, formativo ed orientante.

La scuola, quindi, organizza gli interventi necessari alla realizzazione dell'ambiente educativo dove ogni alunno venga a collocarsi armonicamente per vivere la propria esperienza formativa attraverso accoglienza, progettazione, motivazione, creatività, operatività a laboratori, lavoro cooperativo. IL "POF”

Il PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA è il documento che disvela l’identikit culturale e professionale della scuola; esplicita l'originalità e la tipicità della scuola in stretta relazione con il contesto operativo; esprime intenzionalità educativa con le connotazioni di realtà, scientificità, controllabilità; adotta ed integra le linee ministeriali, dando ad esse la linfa dell'incontro con il territorio.

Si compone di grandi ambiti : educativo generale / ampliamento offerta formativa / organizzativo.In questa realtà il POF si pone come

- testimonianza d'impegno verso il sociale;- punto di partenza per promuovere innovazione;- elemento di qualificazione per la crescita del servizio e del sistema.

Nell'anno scolastico aperto la progettualità si dispiega su- tenuta del POF esistente a proiezione pluriennale;- composizione di piano mobile a calibratura degli ambiti di operatività;- avanzamento sul campo in posizione di sviluppo / ricerca come impegno costante per

l'educazione. Progettualità, organizzazione, verifica, valutazione sono le chiavi del processo, che vede insieme intenzionalità e sistematicità, creatività e ricerca pedagogica, responsabilità e operatività.

OBIETTIVI FORMATIVI

La COSTITUZIONE richiede alla SCUOLA di porsi "...come garanzia per tutti di sviluppo personale e di crescita civile". La SCUOLA è il luogo della formazione dell'UOMO e del CITTADINO, palestra di esperienze e relazioni, laboratorio di saperi e valori.

Gli obiettivi formativi a cui guardare si dispiegano in modo ampio e graduale a partire dalla scuola dell'infanzia e via via in avanzamento

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 4

promuovere i processi di costruzione d'identità, autonomia, competenza;realizzare l' alfabetizzazione culturale, per rendere il sapere elaborazione, esperienza, ricerca; promuovere l'acquisizione di tutti i tipi di linguaggi e la padronanza dei quadri concettuali, delle abilità, delle modalità d'indagine essenziali alla comprensione del mondo umano, naturale e artificiale;

educare alla relazionalità, alla responsabilità, alla cooperazione, alla solidarietà... come impegno di partecipazione e operatività per il progresso umano, sociale e civile.

Page 5:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Si strutturano in modo flessibile negli obiettivi specifici di apprendimento come processo di conquista della "CULTURA", non trasmissiva e di cumulo, ma di elaborazione e ricerca.

SCUOLA DELL'INFANZIAIl campo della formazione si distende nei "CAMPI DI ESPERIENZA", che si collocano come

macro- aree , entro cui si vanno a sistemare i percorsi di insegnamento / apprendimento.

SCUOLA PRIMARIAIl campo della formazione si distende negli "AMBITI DISCIPLINARI", secondo il disegno di

base delle INDICAZIONI NAZIONALI, attraverso la cultura della progettualità, che rappresenta la sistematizzazione di saperi, linguaggi, abilità, competenze, ponendo a sfondo l'area della CIVILE CONVIVENZA, che è conquista per la vita.

Tutto:

AMPLIAMENTO DELL' OFFERTA FORMATIVA

L'ampliamento dell'offerta formativa non è una sovrastruttura : è il campo delle "idee" e delle "azioni", per elevare globalmente la "qualità" dell' insegnamento e allargare l'ambito delle opportunità formative a favore degli alunni.Nella scuola sono attivati

PROGETTI come grandi aree di azione, ricerca, stimolo; LABORATORI - come modi di accedere al sapere, luoghi dell'operatività e del fare.

In tale dimensione, diventa possibile costruire un ambiente educativo coinvolgente e motivante, un sistema sicuro di guida e sollecitazione alla ricerca, all’iniziativa, alla creatività, all'operatività.

Tutto attraverso l'elaborazione di "PERCORSI OPERATIVI", mirati e funzionali nel principio " La scuola non opera su sommatoria di PIANI / PROGETTI, bensì su aree educative di respiro aperto, secondo

Il CIRCOLO si pone in operatività secondo le linee CONSIDERARE i lavori realizzati contributi concreti per la formazione degli alunni; EFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in

rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti aderenti al contesto operativo;

PORRE gli sviluppi in linea di continuità per conseguire avanzamento e/o aprire ulteriori spazi di percorrenza;

PROCEDERE secondo gradualità e fattibilità per l'ampia opportunità operativa realizzabile sia a livello curricolare che a livello d'insegnamento aggiuntivo;

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 5

nel principio : "L'EDUCAZIONE È , COME LA CULTURA, UNITÁ / SINTESI"nell’obiettivo: " QUALITÁ NON QUANTITÁ "nell’idea forte di : " SCUOLA EQUILIBRATA —ARMONICA — COMPLETA"

QUALITÁ - ESSENZIALITÁ - EFFICACIA

Page 6:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

TRARRE FORZA da risorse finanziarie appositamente destinate, nonché da aiuti e sostegni di possibile attingimento nel territorio.

STRATEGIE DIDATTICHE E ORGANIZZATIVE

Sono formulate, in generale, soluzioni di approccio e dominio dei percorsi: LAVORO CURRICOLARE come ordinario svolgimento negli assetti costitutivi del piano

dell'offerta formativa; LAVORO INTERDISCIPLINARE come azione d'interazione delle discipline nei principi di

pervasività e trasversalità; STRUTTURE DI LAVORO come gestione dei sistemi costituiti nella forma del lavoro

d'interclasse - classi aperte e nella flessibilità dell'organizzazione del lavoro di base – a laboratori;

SPAZI TEMPI / ORARI come sistemazione a respiro esteso su tutto l'anno scolastico con collocazione sull'ordinario assetto di funzionamento e in ampliamento come attuazione di rientri pomeridiani;

PERCORSI DI GESTIONE come itinerari scanditi ordinariamente in programmazione / verifica / valutazione a cura équipe pedagogica / strutture di supporto / gruppi di lavoro;

RISORSE DI SUPPORTO come elementi di necessità per supportare i processi formativi ( fondo ordinari di gestione, fondi specifici per l'ampliamento dell'offerta formativa, fondo d'istituto, possibili finanziamenti enti, genitori...)

LA PROGETTAZIONE

È azione di costruzione dei piani educativi, fondata su analisi della situazione di partenza definizione degli obiettivi specifici di apprendimento sviluppo delle unità di apprendimento_individuazione di metodi, strategie di percorso; determinazione di ambiti / scansioni di verifica – valutazione documentazione dei percorsi formativi.

È curata dai DOCENTI, costituti in équipe pedagogiche, considerando il piano dell'offerta formativa, gli sviluppi di ampliamento, i percorsi progettuali da portare a realizzazione.

È aperta, dinamica, flessibile, finalizzata a promuovere processi di apprendimento di qualità, calibrata sui bisogni, ritmi, stili di ogni soggetto.

ORGANI COLLEGIALI

Costituiscono le strutture della gestione democratica, introdotte nella scuola dalla normativa delegata, oggi in evoluzione entro i quadri dell'autonomia.

- COLLEGIO DEI DOCENTI - struttura professionale di servizi - forza progettuale / operativa- CONSIGLIO DI CIRCOLO - organo di gestione / amministrazione- CONSIGLIO DI INTERSEZIONE/INTERCLASSE - organo di programmazione,verifica,

organizzazione.

Tutto il sistema "SCUOLA" si propone come ambiente di vivificazione di SAPERI / VALORI - percorrendo i canali -- INFORMAZIONE E TRASPARENZA - PRODUTTIVITÁ E QUALITÁ - EFFICACIA ED EFFICIENZA.

RAPPORTO SCUOLA / TERRITORIO

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 6

LA COLLEGIALITÁ È CULTURA - PROGRESSO - CRESCITA

Page 7:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Si esplicita essenzialmente nel quadro della "CONTINUITA" , che è anche guida per la costruzione della "COMUNITA' EDUCANTE", secondo i principi della sussidiarità e della cooperazione. Questi gli ambiti:

INTERAZIONE SCUOLA/ FAMIGLIE come promozione di partecipazione e collaborazione

INTERAZIONE SCUOLA / CONTESTOcome valorizzazione di tutte le forze e risorse presenti nella realtà operativa

INTERAZIONE TRA I VARI GRADI DI SCUOLAcome costruzione di un percorso formativo unico, continuo, graduale.

In tale ottica la SCUOLA si propone nei canali più sicuri e percorribili

L'obiettivo è operare per costruire con la saggezza pedagogica giusta

UN CAMMINO aperto

IL POF è un' ipotesi di lavoro : è aperto e flessibile, dinamico e in evoluzione. Nasce da passi già fatti, si evolve nell'intesa e nella cooperazione, si sviluppa nell'impegno e nell'operatività. E, poi, va avanti, avanti sempre, perché un progetto positivo non scrive mai la fine, trova sempre altri stimoli e altre strade : come la vita è ricerca, incessante, tesa a fiorire, esplodere in forza e creatività, nel bene, oltre gli ostacoli, oltre la fatica.Gli alunni ne sono i fruitori, ma non solo : sono i protagonisti, gli attori, i ricercatori...È questa la base per proporre agli alunni tutti

SCUOLA E INNOVAZIONEIMPIANTO SVILUPPO PIANO OFFERTA FORMATIVA

Il lavoro d'inizio anno scolastico si snoda su due ambiti di operatività, strettamente collegati: progettualità / organizzazione.

Si tratta di competenza già espressa negli anni passati, via via ampliata sui vari passi

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 7

INFORMAZIONE E TRASPARENZA - PRODUTTIVITÁ E QUALITÁEFFICIENZA ED EFFICACIA

"LA SCUOLA DI TUTTI E DI CIASCUNO".

LA SCUOLA DEL PROGETTARE , FARE, PRODURRELA SCUOLA DELL'ESPRESSIVITÁ E DELLA CREATIVITÁLA SCUOLA DEL BENESSERE.

Page 8:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

d'innovazione / cambiamento vissuti, tesi a fare una SCUOLA di QUALITÁ, negli obiettivi di efficienza ed efficacia.

Ora si attiva il lavoro in clima di grande attenzione, a fronte del cammino già da tempo aperto per la RIFORMA complessiva del sistema scolastico, oggi ancora in percorso fluido di definizione e sistemazione.

LA RIFORMA

Dall' anno scolastico 2004 / 2005 è aperto il processo di Riforma, condotto all'insegna della RICERCA, centrato sulle disposizioni normative / indicazioni di applicazione, processo allo stato ancora in evoluzione.

LA SCUOLA all'operatività di avvio ha assunto linee essenziali, utili per portare ad attuazione il percorso d'innovazione e conseguire positività sia per la progettazione che per l'organizzazione da elaborare e gestire:

Il lavoro oggi si pone in continuità con le riflessioni atte a facilitare il proseguimento di cammino:

il processo d'innovazione è giunto ad attuazione nelle specifiche assunzioni normative, ancora in sviluppo, con cambiamenti di sistema certamente non marginali e ancora in fluidità di sistemazione;

i percorsi già svolti hanno dato consapevolezza di complessità, da gestire con attenzione e graduale procedere;

la normativa di riforma è, allo stato, sfondo di operatività, stante la situazione di quadri ancora tesi a trovare l'assestamento di certezze e qualità.

Ne consegue che la LEGGE di RIFORMA è vista come norma di evoluzione, in necessità di stabilizzazione : in quanto tale è tenuta come pista aperta, contando su una dinamica di continua messa a punto, capace di facilitare il lavoro, con gli sviluppi adeguati e gli adeguati correttivi.

Da tali consapevolezze scaturiscono le coordinate: senso della professionalità come attuazione della normativa in modo concreto e

partecipativo; volontà di procedere in tensione di studio / ricerca per governare le azioni; posizione di attenzione per fare evolvere i sistemi già attuati, denotati da sicurezza e

positività, e per realizzare azioni di innovazione funzionali, gestibili; operatività attraverso percorsi di formazioni mirati, accompagnati da riflessione sul campo.

QUADRO NORMATIVO

Sulla premessa fatta, si pone a quadro di riferimento l'ambito normativo, sì da costruire il disegno complessivo dei lavoro da effettuare in rapporto agli impegni di programmazione / organizzazione.

Tutta la normativa posta in evidenza ha il marchio della complessità, poiché la scuola ha vissuto, negli ultimi tempi, incessanti svolte di cambiamento / innovazione.

Ciò che ha costruito il sistema scolastico fino alla RIFORMA si rappresenta in PROGRAMMI SCUOLA ELEMENTARE `85 ORIENTAMENTI SCUOLA MATERNA `91

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 8

REALTÁ come requisito per operare concretamente, in rapporto al contesto di lavoro, senza incorrere in azioni vaghe e d'incerto esito;

FATTIBILITÁ come requisito importante per procedere con senso di dominio e padronanza delle situazioni, senza effettuare forzature;

GRADUALITÁ come requisito per governare gli impegni e porli in sistema di continuità e progressione, senza fare salti, accelerazioni non funzionali.

Page 9:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

ORDINAMENTI SCUOLA ELEMENTARE L. n. 148/90 LEGGE AUTONOMIA n. 59 / 97 / REGOLAMENTO AUTONOMIA D.P.R. n. 275 / 99.

Il panorama "SCUOLA" ha visto le norme essenziali dell'innovazione – riforma si sono snodate nel tempo, con gli effetti di grande impegno e operatività, ma anche di incertezza e faticosità: L. n. 53 / 2003 - D. 1g. n. 59 / 2004 - CIRC. MIUR n. 29 / 2004.

La LEGGE n. 53 / 2003 ha disegnato il progetto RIFORMA: costituisce il quadro complessivo di innovazione del sistema scolastico, portato a definizione nei vari decreti attuativi emanati / previsti.

IL DECRETO n. 59 / 2004 rappresenta l'atto di veicolo della normativa di RIFORMA e, in quanto tale, è entrato in circuito di attuazione nelle fasce del sistema scolastico di riferimento.

La C. M. n. 29 / 2004 ha recato indicazioni e istruzioni relative al decreto detto, portando:- chiarificazioni di sostegno al processo di riforma / valorizzazione dell'autonomia scolastica;- riconoscimento della capacità organizzativa e didattica della scuola per il raggiungimento degli obiettivi in quadri di professionalità e responsabilità.Gli avanzamenti – sequenza art. 43 del CCNL 2003 e le note direttive / indirizzi del M. P. I. del

31/8/2006 hanno aperto nuove analisi ed attenzioni, necessarie per trovare le sicurezze di buon cammino.

Dalla suddetta normativa si dispiega il lavoro della SCUOLA, già aperto al debutto della RIFORMA, che è ancora oggi: - operatività in progressività, in modo da avere solidi punti di riferimento e segnare i passi di avanzamento; - apertura a studio / formazione in percorso per acquisire sicurezza e padronanza.

Il quadro si completa con il documento " INDICAZIONI NAZIONALI PER I PIANI PERSONALIZZATI – SCUOLA INFANZIA / PRIMARIA", introdotto ad applicazione dal D.lg. n. 59 / 2004 nella dicitura "... in attesa del definitivo assetto pedagogico, didattico e organizzativo, da disciplinare con regolamento governativo previsto dal decreto legislativo, si adottano in via transitoria le Indicazioni Nazionali ...".

All'inizio dell'A.S. 2006/2007 la SCUOLA ha seguito le indicazioni delle note del M. P. I. del 31/8/2006, che davano rilievo sostanziale all'AUTONOMIA, forza che pone le istituzioni scolastiche ai centro del sistema educativo di istruzione e di formazione, rimettendo alla loro capacità organizzativa e didattica il raggiungimento degli obietti generali del processo formativo e degli obiettivi specifici di apprendimento attraverso la personalizzazione dei piani di studio. Quanto detto " Il passaggio dalla prescrittività dei programmi ministeriali alla consapevole e partecipata adozione delle Indicazioni Nazionali, i cui caratteri di inderogabilità attengono soltanto alla configurazione degli obiettivi di apprendimento, esalta il ruolo dell'autonomia delle istituzioni scolastiche e riconosce ai docenti una responsabilità di scelte che ne valorizza il profilo professionale" è oggi a maggiore attenzione per l'evolversi dell' innovazione.

In corso anno scolastico 2006/2007 sono entrati in attenzione i documenti relativi alla revisione delle INDICAZIONI Commissione Ceruti, significativi per dare senso ai percorsi innovativi aperti:- Cultura scuola persona;- Il curricolo nella scuola dell'autonomia.

Nell’A.S. 2007/08 si registra nuovo avanzamento, segnato dalla nuove INDICAZIONI NAZIONALI, proposte con Decreto MPI del 31/7/2007 e Direttiva n. 68 del 3/8/2007 come percorso biennale di sperimentazione, necessario per portarle a maturazione di definitività.

L’A.S. 2008/09 si apre con l’emanazione del D.L. 137 del 1 settembre 2008 che introduce nuove disposizioni che vanno ad incidere sui processi di evoluzione della scuola italiana (restaurazione del voto in decimi, introduzione del maestro unico…).

Il quadro su esposto si completa con la pubblicazione in data 15-07-09 sulla Gazzetta Ufficiale del DPR n. 89 del 20.03.2009  relativo alla “Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione ai sensi dell’articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133”.Con esso nella scuola dell’infanzia sono reintegrati gli anticipi, che erano stati abrogati sotto il ministero Fioroni (legge finanziaria 2007). L’articolo 2 prevede infatti che possano iscriversi anche i bambini che compiono i tre anni entro il 30 aprile dell’anno successivo. Viene demandata al collegio dei docenti la responsabilità di definire le modalità di inserimento.

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 9

Page 10:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Per la scuola primaria il Regolamento ribadisce che il modello organizzativo di riferimento è quello del’insegnante unico, ma rimangono confermati, nei limiti delle risorse a disposizione, anche gli altri modelli di orario a 27, a 30 o a 40 ore (art.4 “Il tempo scuola della primaria è svolto (…..), secondo il modello dell’insegnante unico che supera il precedente assetto del modulo e delle compresenze, e secondo le differenti articolazioni dell’orario scolastico settimanale a 24, 27, e sino a 30 ore, nei limiti delle risorse dell’organico assegnato; è previsto altresì il modello delle 40 ore, corrispondente al tempo pieno). Per l’anno scolastico 2009-2010, sono interessate al cambiamento solo le classi prime, mentre le classi successive alla prima continuano a funzionare, dall’anno scolastico 2009-2010 e fino alla graduale messa a regime del nuovo modello, secondo i modelli orario in atto.Alla luce della deliberazione della Corte dei Conti la questione del docente unico si attenua, in quanto il testo della Corte specifica che secondo la stessa Amministrazione “i criteri indicati dal comma 4 dell’art. 64 non avrebbero carattere prescrittivo e tassativo. Detti criteri, per la loro valenza generale, hanno invece ambiti di applicazione estesi e flessibili”. E’ chiaro in ogni caso che scomparirà il modulo costituito da tre docenti ogni due classi, e si avrà un insegnante  prevalente con l’assegnazione di alcuni insegnamenti ad altri docenti.Tutto questo nell’ambito delle risorse assegnate e in ogni caso senza compresenze, nemmeno nel Tempo Pieno rispetto al quale il Regolamento chiarisce che “le maggiori disponibilità di orario derivanti dalla presenza di due docenti per classe, rispetto alle 40 ore del modello di tempo pieno, rientrano nell’organico d’istituto”.Per quanto concerne le iscrizioni si confermano gli anticipi (“Sono iscritti alla scuola primaria le bambine e i bambini che compiono sei anni di età entro il 31 dicembre dell’anno scolastico di riferimento. Possono, altresì, essere iscritti alla scuola primaria, su richiesta delle famiglie, le bambine e i bambini che compiono sei anni di età entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento”).L’avvio dell’A.S. 2011/2012 è caratterizzato sicuramente da complessità, evidenzia esigenza di grande attenzione, ponendo a forte luce la normativa dell' AUTONOMIA, che è venuta a valorizzare la funzione della scuola di progettualità ed organizzazione, nell'espressione di cultura, professionalità, assunzione di responsabilità.Di qui parte l'impianto a seguire che viene a dare indicazioni per l'anno da gestire:- mettere a frutto l'esperienza maturata nei decorsi anni scolastici;- operare su ambiti di sicura applicazione, onde dominare le difficoltà e risolverle;- tenere aperti gli ambiti d'incertezza, onde fruire di tempi più estesi per le specifiche determinazione da conseguire.Si assume perciò analisi della tematica e si apre discorso di base – progettazione/ organizzazione – per dare impianto al lavoro del nuovo anno scolastico, facendo percorso parallelo al cammino di rinnovamento. A tal fine

si prende atto che la sperimentazione Indicazioni Nazionali per il curricolo delle scuole dell'infanzia e del primo ciclo entra nel quarto anno di attuazione con obbligo di adempimento da parte delle scuole

si considera il percorso svolto lo scorso anno che evidenziava o il carattere sperimentale non é da intendersi come istituto normativo con

vincoli procedurali, ma assunzione di materiale su cui operare in progress per dare contributo al processo aperto;

o l'operatività di avvio per gli anni scolastici 2007/2008 e 2008/2009 nella specificazione di "... utilizzazione delle parti compatibili e coerenti con il piano dell'offerta formativa adottato, le esperienze maturate nell'ambito del contesto scolastico, le esigenze del territorio e le condizioni di fattibilità...".

in rapporto ad ambiti di ampia operatività per l’A.S. 2011/12, si fa condivisione di - considerare l' operatività sulle Indicazioni come da impegno già avviato lo scorso

anno;- porre attenzione al processo complessivo di innovazione / riforma;

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 10

Page 11:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

- valorizzare l'esistente negli ambiti di sicurezza operativa maturata in cammino e in valorizzazione delle esperienze raggiunte;

- portare a definizione il processo di sperimentazione / sistemazione in percorso e di stabilizzazione definitiva.

IL POF - SFONDO DI OPERATIVITÁ

Come azione diffusa , comune per tutto il CIRCOLO, si opera sul disposto D.P.R. n. 275 / 99 nei richiami riportati alle INDICAZIONI 2004:

SCUOLA DELL'INFANZIA - "IL POF - L'ispirazione culturale – pedagogica, i collegamenti con gli enti territoriali e l'unità anche didattico – organizzativa dei Piani Personalizzati delle Attività Educative elaborati dai gruppi docenti si evincono dal Piano dell' Offerta Formativa d'Istituto'

SCUOLA PRIMARIA - " IL POF - L'ispirazione culturale – pedagogica, i collegamenti con gli enti territoriali e l'unità anche didattico – organizzativa dei Piani Personalizzati elaborati dai gruppi docenti si evincono dal Piano dell' Offerta Formativa d'Istituto"".

Qui la collocazione è di continuità rispetto ai lavori già attuati e di ricerca aperta rispetto a sviluppi / innovazioni. L'operatività si apre su linee di possibile percorrenza:- partenza dal documento esistente, messo a punto negli anni, per rispondenza generale nei

principi espressi e nei quadri formulati all'impianto pedagogico disegnato dalla normativa di riforma;

- considerazione del documento non come materia statica, ma come oggetto di ricerca / sviluppo, da ritenere aperta a calibrature ed avanzamenti;

- prosecuzione di azione su piano mobile come ambito del lavoro calibrato sull'anno scolastico; - collocazione in itinere dei quadri di adeguamento / aggiornamento via via maturati.

NORMATIVA di riforma – evoluzione

La tematica viene inquadrata nei riferimenti di essenzialità maturati, richiamando il percorso della normativa di RIFORMA dalla matrice di base al decorso anno:

- L. n. 53/2003 – D.Lvo n. 59/2004 – C.M. n. 29/2004;- sequenza contrattuale A,rt. 43 CCNL 2003, relativo alla disapplicazione di alcuni disposti del

D.Lvo n. 59/2004;- circolare del M. P. I. dei 31/8/2006 con allegate la nota Prot. n. 7265 del 31/8/2006 Ufficio

Gabinetto e la nota d'indirizzo del Ministro P.I., relative ad impianto e sviluppo dell'anno scolastico.

L'anno scolastico 2006/2007 ha visto l' evoluzione del processo innovativo nei quadri:- attuazione di sistema "anno ponte" con valorizzazione dell'autonomia e della progettazione

in fase di studio – ricerca;- revisione a livello ministeriale delle Indicazioni Nazionali per i piani personalizzati a cura di

commissione tecnica;- emanazione di documenti lungo il percorso circa la revisione delle Indicazioni ( Cultura,

scuola, persona - Il curricolo nella scuola dell'autonomia).All'apertura del nuovo anno scolastico la situazione si presenta in chiaro scenario di evoluzione

con i passaggi di snodo:- Atto d'indirizzo MPI per l'anno 2008;- Parere CNPI bozza Indicazioni Nazionali – Commissione Ceruti;- Decreto ministeriale del 31/7/2007 Indicazioni Nazionali per il curricolo delle scuole

dell'infanzia del primo ciclo / Testo nuove Indicazioni Nazionali;- Direttiva MPI n. 68 del 3/8/2007- DPR n. 89 del 20.03.2009

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 11

Page 12:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Il Collegio docenti già da alcuni anni ha assunto analisi della tematica e aperto discorso di base progettazione / organizzazione – per dare impianto al lavoro del nuovo anno scolastico, facendo percorso parallelo al cammino di rinnovamento.

Prioritariamente si evidenzia la faticosità del cammino attuato lungo gli anni di debutto e snodo in itinere della RIFORMA, vissuti in intesa ricerca di chiarezza e certezza operativa, con auspicio che l'avanzamento aperto approdi a quadri di stabilità e di qualità. Il Collegio ha positivamente accolto:

la disponibilità del MPI per l'impegno assunto, di grande importanza per la SCUOLA, con la prospettiva di intervento su tutto lo scenario, onde consentire a docenti, alunni, famiglie di costruire produttive conquiste; la progressività delle azioni in considerazione di Riforma come "cantiere aperto" per la

maturazione di quadri di qualità e sicurezza; positività del superamento di rigidi vincoli preesistenti e valorizzazione dell'autonomia

scolastica sul piano dell'organizzazione educativa e didattica; positività di prospettive in rapporto alla problematica della valutazione.

Tutta la materia, negli sviluppi ultimi, si porge come:o valorizzazione dell'autonomia scolastica e della collegialità;o promozione di continuità con le esperienze già realizzate e di apertura a sviluppo /

innovazione. Allo stato si prende atto di:

o avvenuta revisione delle Indicazioni Nazionali, approdate a formulazione secondo requisiti di essenzialità e chiarezza;

o diffusione delle Indicazioni come documento aperto a nuovo percorso, proposto alle scuole come base operativa e come ambito di ricerca sul campo fino alla definitiva assunzione di formalità, da conseguire attraverso le prove in situazione e gli aggiustamenti eventualmente necessari.

Le INDICAZIONI, così, vengono a porsi come documento a carattere processuale per l'applicazione in percorsi di gradualità su due anni scolastico, propedeutici alla definizione formale,considerando il tempo ad andare avanti come tempo di sperimentazione e di messa in campo per i riferimenti di supporto al processo di progettualità / autonomia. In tal senso si specificano i punti fondanti del documento:- il carattere sperimentale non è da intendersi come istituto normativo con vincoli procedurali,

ma assunzione di materiale su cui operare in progress per dare contributo al processo aperto;- l'operatività di avvio per l'anno scolastico 2007/2008 nella specificazione di "...utilizzazione

delle parti compatibili e coerenti con il piano dell'offerta formativa adottato, le esperienze maturate nell'ambito del contesto scolastico, le esigenze del territorio e le condizioni di fattibilità...".

In rapporto ad ambiti di ampia operatività, si fa condivisione di ispirare il lavoro, a livello generale, ai due documenti di medio termine:

- "Cultura, scuola, persona" come cornice importante per affrontare la complessità degli scenari attuali, per aprire orizzonti di senso e dare significato, pregnanza alle missioni della scuola nell'indirizzo del "nuovo umanesimo";

- "Il curricolo nella scuola dell'autonomia" come strategia progettuale per valorizzazione della responsabilità diretta della scuola nell'azione di costruire i percorsi di educazione / istruzione e accompagnare il processo formativo degli alunni non in astratto, ma in nella concretezza del contesto culturale e sociale.

I documenti recepiti alle nuove INDICAZIONI offrono piste di percorrenza in direzione di- tenere in valorizzazione l'ambito della civile convivenza in modo aperto – trasversale /

pervasivo, per contribuire alla costruzione di valori di promozione umana, sociale e culturale, non come carico aggiuntivo, frammentato in plurime educazioni;

- sviluppare percorsi curricolari di qualità nella costruzione di saperi, che abbiano significatività e forza per "costruire cultura", stimolare alla ricerca, alla sperimentazione, alla scoperta, alla creatività, alla comunicazione...

In tal senso il "curricolo" promuove l'unitarietà di saperi e valori, affermando la cultura della

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 12

Page 13:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

legalità, della cittadinanza attiva, dell'accoglienza... in funzione di accompagnamento e orientamento degli alunni in tutto l'arco del processo formativo, tessuto dalle INDICAZIONI in percorso unico - SCUOLA dell'INFANZIA / PRIMARIA / SECONDARIA di I^ grado.

In sostanza si afferma la centralità dell'alunno e l'importanza della funzione della scuola di base per una formazione incisiva e di qualità.

L'anno scolastico si prospetta in superamento dell’ "anno ponte", ancora come cantiere aperto, non come stasi e attesa, ma come impegno generale per passare alla concezione di "anno laboratorio" secondo le linee:- considerare, nel cammino di progettazione, riferimento utile il documento delle INDICAZIONI

NAZIONALI, portato a revisione e offerto a ricerca / sviluppo lungo il cammino, in raccordo con le esperienze già effettuate e di positività;

- operare nella cultura progettuale secondo l'autonomia didattica ed organizzativa in rapporto al D.P.R. n. 275/99;

- valorizzare la cultura della valutazione / documentazione dei processi formativi in cammino di attenzione e cura - ricerca / sviluppo.

In tal senso si condivide:- considerare l’operatività sulle Indicazioni come impegno in progress, sì da procedere con

ampia libertà di progettualità in forma di sperimentazione, che si fa processo di riferimento, assimilazione, calibratura, nonché di verifica / validazione in situazione;

- trarre dal testo ogni utile supporto per dare energia all'azione di progettualità, valorizzando il patrimonio di pratiche / esperienze maturate nel cammino fin qui condotto, trovando gli aiuti utili per gestire i percorsi educativi nell'indirizzo di essenzialità, miglioramento, qualità;

- accompagnare il processo aperto nell'arco biennale con la formazione e la partecipazione, sì da contribuire alla costruzione definitiva di quadri altamente qualificanti per tutto il sistema scolastico.

La variabile "tempo" posta in biennio di approdo a sistemazione formale delle INDICAZIONI èaccolta come requisito di qualità per la valorizzazione e il coinvolgimento della base, poiché dà fiducia che la distensione adottata sia guidata, supportata dalla necessaria assistenza, a fronte delle accelerazioni e dei cambiamenti vissuti.

Il cammino intrapreso deve, altresì, comporre in modo armonico INDICAZIONI e dispositivi legislativi di RIFORMA, per un sistema che garantisca la qualità dell'educazione / istruzione ( orari, attività, laboratori...) e per gli opportuni finanziamenti.

Su tutto si opera in attenzione e cura, con i dispositivi annunciati ai vari livelli – centrali e periferici e con le forze / risorse interne disponibili ( funzioni strumentali, gruppi di lavoro...).

La posizione si attesta allo stato in- attenzione al processo complessivo di innovazione / riforma;- valorizzazione dell'esistente negli ambiti di sicurezza operativa maturata in cammino e in

valorizzazione delle esperienze raggiunte;- avvicinamento progressivo al nuovo quadro delle indicazioni con attingimento di elementi utili

come apertura al nuovo e contributo al processo di sperimentazione / sistemazione in percorso e di stabilizzazione di definitività.

- attuazione di formazione / aggiornamento in forma valida ed efficace.

Il presente quadro è prima raccolta di riflessioni: si evolve in conoscenza, approfondimento, padronanza.

LA SCUOLA DELLA PROGETTAZIONELa SCUOLA apre la "PROGETTAZIONE" per l'anno scolastico, ponendo fari d'attenzione su

D.P.R. n. 275/99 Regolamento Autonomia; INDICAZIONI Nazionali. Oggi la "PROGETTAZIONE" è illuminata a giorno per la condizione che la scuola vive, assumendo le nuove INDICAZIONI come materiale di lavoro, in attesa della formulazione di definitività dopo il percorso di revisione. Non si opera, oggi, in condizione di rinvio, ma in nuova situazione che vede la SCUOLA pienamente attiva e responsabile, poiché l'anno ponte diventa anno laboratorio, sì da pervenire a maturazione di quadri innovativi non astratti e gestiti dall'alto, Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 13

Page 14:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

ma calati nella realtà, posti ad analisi critica e ad applicazione di riscontro / prova / validazione. L'ascolto attivato dal MPI lo scorso anno ha prodotto i primi esiti, visibili nella modalità di considerare le INDICAZIONI, non documento formale, ma materiale vivo per lo studio e la sperimentazione sul campo. Ecco, ora il discorso aperto è della "partecipazione": la scuola e i suoi operatori sono in attività di "progettazione" perché le "INDICAZIONI' vengano messe alla prova d'aula, vengano, cioè, assunte ad approfondimento, dibattito, ricerca professionale, non viste non come punto fermo, immodificabile. Il documento, così, si caratterizza come testo aperto, da completare e migliorare, in un dialogo

costante nella scuola, con la scuola e il centro e tra le scuole. Il nuovo testo, in effetti, non si propone con effetti speciali - istituti / termini e sigle, che rendono pesante e difficoltosa l'immersione dentro e, più ancora, limitano la forza progettuale e creativa della scuola. Ciò valorizza l'autonomia, che non è assunto di principio, ma stimolo della vitalità organizzativa e gestionale, nonché della responsabilità ed dell'impegno. In tutto la SCUOLA, dopo i vissuti d'incertezza e attesa degli ultimi anni, non cerca il facile e il

semplice in mera posizione di stallo: cerca punti di riferimento sicuri e orizzonti di senso, sì da proporsi operosa e collaborativi nell'innovazione, con la fiducia di essere attiva nel "cantiere aperto" e soggetto promotore di progresso. I riferimenti attuali sono da cercare nei documenti di medio termini posti in circolazione

I documenti hanno sicuramente ampio respiro, poiché vanno ad incorniciare le INDICAZIONI in un disegno di SCUOLA pensosa, critica e operosa in funzione della società e delle giovani generazioni. Ciò che emerge è la consapevolezza che c'è un cuore pulsante nella funzione della scuola, che si fa carico di educazione e istruzione, ma soprattutto s'interroga sui grandi temi della vita, sui grandi problemi del mondo oggi, sulle prospettive future di ogni singolo individuo e dell'umanità tutta. Ecco, qui si conferma la professione di fede nell'opera della SCUOLA, non azienda fredda, servizio formale a compito tecnico, ma centro di formazione e vita, a responsabilità estesa e di sicuro peso per tutta la società.

IL CURRICOLO

Le INDICAZIONI costituiscono il riferimento per la progettazione curricolare affidata alle scuole. Le coordinate di base sono:

o ogni scuola predispone il curricolo all'interno del piano dell'offerta formativa , nel rispetto delle finalità, dei traguardi per lo sviluppo delle competenze, degli obiettivi di apprendimento;

o il curricolo si articola attraverso i campi di esperienza nella scuola dell'infanzia e attraverso le discipline nella scuola primaria.

I traguardi per lo sviluppo delle competenze sono individuati ai grandi snodi- Scuola dell'infanzia / Scuola Primaria / Scuola secondaria I^ grado.

Rappresentano riferimenti per gli insegnanti, indicano piste di percorrenza e aiutano a finalizzare l'azione educativa allo sviluppo integrale dell'alunno. Gli obiettivi di apprendimento sono definiti su grandi fasce e aperti alla progettazione curricolare di declinazione progressiva.

Punti forti delle INDICAZIONI:

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 14

la centralità dell'educazione civile convivenza / cittadinanza attiva per dare significato all' apprendimento; l'idea di un sapere integrato per evitare la frammentazione e la trasmissività;l'impostazione del lavoro curricolare in aree disciplinari per dare sostanza all'unitarietà;l'invito a trasformare la scuola in un "ambiente – laboratorio" per favorire la ricchezza dell'esperienza e la pluralità di approcci, linguaggi, saperi;l'attenzione alla dimensione interculturale, alle nuove tecnologie e ai linguaggi new media.

- Cultura società persona - Il curricolo della scuola.

Page 15:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

I punti forti sono chiavi di lettura degli scenari attuali: sono i nodi strategici per un curricolo di qualità, non architettura pedagogica, ma progettazione di saperi e valori. Si pongono ad illuminazione del cammino, già da tempo aperto e ora in indirizzo di valorizzazione della libertà d'insegnamento, ma soprattutto di collegialità e responsabilità.

INDICAZIONI PER IL CURRICULO

Il documento specifico della COMMISSIONE Ceruti dice:" Il curricolo organizza e descrive l'intero percorso formativo che lo studente compie...costituisce un mosaico dal disegno unitario eppure articolato, risultato dell'integrazione delle esigenze che ogni scuola ha saputo far emergere... e le richieste che, attraverso le indicazioni, la comunità nazionale esprime". " La progettazione curricolare è un'operazione complessa che coinvolge tutti fattori connessi con il processo educativo, dai contenuti agli esiti formativi, dalle modalità di realizzazione ai condizionamenti socioambientali. Il processo di costruzione del curricolo non può prescindere da una riconsiderazione critica degli elementi essenziali del rapporto educativo”.

In conclusione:

a) il curricolo va costruito nella scuola, non viene emanato dal centro per essere applicato;b) tale costruzione deve permettere l'accordo tra istanza centrale, normativa e unitaria, ed

istanza locale, pragmatica e flessibile;c) la costruzione del curricolo implica una riconsiderazione della scuola come luogo di

ricerca, in rapporto dialettico con le istanze provenienti dalla comunità scientifica, le istanze provenienti dalla comunità locale e quelle etiche che caratterizzano l'orizzonte dei valori condivisi rappresentati sia a livello centrale sia a livello locale;

d) la problematica curricolare è il terreno su cui si muove l'innovazione educativa".

Nelle espressioni riportate è chiaramente riconosciuta la forza vitale della SCUOLA, centro di ricerca permanente per riflettere sui percorsi formativi, progettarli, gestirli.Ogni scuola opera in tal senso: il curricolo è terreno per fare ricerca, per progettare e valutare gli apprendimenti, in chiave di essenzialità e qualità, dinamico a articolato, capace di far raggiungere i migliori risultati a tutti gli alunni.Un curricolo è un percorso reale di viaggio; posto nell'ampio disegno del piano dell'offerta formativa, consegna alle scuole la responsabilità di elaborare le attività , gli approcci metodologici, l'organizzazione dei docenti e di tutte le variabili che concorrono a comporlo.Emerge, nelle nuove Indicazioni, a differenza di quelle precedenti, la valorizzazione piena del "curricolo", che viene proposto come fondamentale strumento di progettazione, arricchito dalle possibilità offerte dall'autonomia.

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 15

Page 16:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

L'impostazione curricolare implica le operazioni di studio / scelta / sviluppo su contenuti essenziali; aspetti organizzativi; predisposizione delle risorse umane e materiali; strategie didattiche; snodi di verifica / valutazione / documentazione.

Il lavoro effettua, altresì, la mediazione tra la dimensione nazionale e quella locale, dando sostanza a un discorso educativo di ampio respiro, che, mentre rispetta i traguardi di sviluppo delle competenze e degli obiettivi di apprendimento posti dalle Indicazioni Nazionali, va a calibrare l'offerta formativa sulle esigenze formative degli alunni nei principi di personalizzazione, valorizzazione della diversità, diversificazione degli interventi.

PRINCIPI DI BASE

Sono essenziali

UNITÁcome organicità / essenzialità / congruenza / adeguatezza per il superamento di conoscenze frammentate, di enciclopedismo, nozionistico;

INTERDISCIPLINARITÁcome costruzione di sapere unitario, capace di attivare le interazioni reciproche che le discipline hanno e il valore dell'integrazione didiversi apporti scientifici;

FLESSIBILITÁcome costruzione regolabile e modificabile, progettati in base alle esigenze del singolo alunno e alla realizzazione concreta di sapere, saper fare, saper essere.

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 16

Page 17:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

PARTE IISETTORE ORGANIZZAZIONE

ORGANIZZAZIONE PER L'EDUCAZIONE

PREMESSA Il quadro presente si collega a realizzazione quadri di RIFORMA / POF generale di CIRCOLO.

È composto come sezione mobile del POF, perché riflette la calibratura all'anno scolastico,traendo a operatività tutto quanto espresso dalle norme e facendo azione di sistemazione progressiva lungo l'anno.

È aperto ad evoluzione nell'indicazione di QUALITÁ / ESSENZIALITÁ / CONTINUITÁ come fattori di guida per ogni avanzamento.

È ispirato ai principi di GRADUALITÀ – PROCESSUALITÀ - FLESSIBILITÀ, che necessariamente accompagnano i percorsi d'innovazione. È , altresì, lavoro che porta l'evidenziazione di grande complessità, in collegamento al processo di RIFORMA ancora in evoluzione.

In tale ottica la SCUOLA si muove con attenzione e cura, per affrontare l'innovazione in passaggi di progressiva padronanza, da sostenere anche con la necessaria formazione.

LE INDICAZIONI NAZIONALI

Il disegno di RIFORMA si va a realizzare sul piano didattico nei quadri- INDICAZIONI NAZIONALI per i PIANI PERSONALIZZATI SCUOLA dell'INFANZIA/

SCUOLA PRIMARIA D.Lvo n. 59/2004;- NUOVE INDICAZIONI NAZIONALI - luglio 2007.

La situazione attuale si presenta in chiaro scenario di evoluzione:- Atto d'indirizzo MPI per l'anno 2008;- Parere CNPI bozza Indicazioni Nazionali – Commissione Ceruti;- Decreto ministeriale del 31/7/2007 Indicazioni Nazionali per il curricolo delle scuole

dell'infanzia del primo ciclo / Testo nuove Indicazioni Nazionali;- Direttiva MPI n. 68 del 3/8/2007.- il DPR n. 89 del 20.03.2009

La condizione attuale è analisi/approfondimento della tematica: l'operatività attuale s'impianta, perciò, nella cultura della "progettazione / organizzazione", per dare sostanza al lavoro del nuovo anno scolastico, facendo percorso parallelo al cammino di rinnovamento.Si va, così, a collocare il discorso educativo sul principio della PROGETTUALITÁ e nella valorizzazione dell'AUTONOMIA organizzativa e didattica e, nella fluidità dei percorsi aperti, a valorizzare tutte le positive conquiste della ricerca pedagogica e didattica degli aurei decorsi.

PROCESSO FORMATIVO

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 17

Page 18:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

La partenza della progettualità per la costruzione dei PIANI DIDATTICI deve muovere dalla visione d'insieme del processo formativo, considerando i quadri disegnati nelle nuove INDICAZIONI che offrono elementi di attingimento;

- SCUOLA INFANZIA - traguardi per lo sviluppo della competenza ai vari campi di esperienza;

- SCUOLA PRIMARIA - traguardi per lo sviluppo delle competenza ai vari ambiti disciplinari.

I traguardi pongono, nel modo espresso, il filo di continuità, disegnando tutta la formazione di base come cammino scuola infanzia / primaria / secondaria di primo grado.

Il lavoro mira a porre a valorizzare l' ALUNNO come protagonista del processo formativo, soggetto die, lungo un percorso di vita e di scuola, gradualmente approda alla conquista di saperi, conquista, peraltro, sempre aperta nell'istanza dell'imparare ad imparare, fondamentale oggi

La SCUOLA, così, guarda al futuro e intanto Io costruisce con passi cadenzati assicurandosi che oggi soggetto svolga il suo percorso formativo, secondo tempi e ritmi congeniali, stimolato da proposte educative adeguate, progettate, verificate, documentate, sì da conseguire progressivamente gli esiti di conoscenze, abilità, competenze, corredo di vita.

La progettualità, in tale ottica, va a costituire il "faro" del processo di personalizzazione dell'insegnamento, a promozione piena di saperi e valori.

L'AMBIENTE DI APPRENDIMENTO

SCUOLA DELL’INFANZIA

La Scuola dell'infanzia si propone come contesto di relazione, di cura e di apprendimento. L'apprendimento avviene attraverso l'esperienza, l'esplorazione, i rapporti tra i bambini, con

la natura, gli oggetti, l'arte, il territorio e le sue tradizioniII gioco è vita per i bambini; nella varie forme di attuazione è risorsa per esprimersi,

raccontare, interpretare e combinare in modo creativo le esperienze soggettive e sociali.L'incontro e il contatto con gli adulti è per il bambino un importante fattore protettivo e di

promozione dello sviluppo.La vita di relazione tra pari è, altresì, esperienza di crescita con gli altri, non isolati e chiusi, ma

in ricerca di dialogo, confronto, cooperazione.Tutto quanto trova realizzazione nella strategia dell'organizzazione per l'educazione, che è

progettazione armonica e funzionale delle variabili di concorso: spazi, tempi, materiali….

SCUOLA PRIMARIALa scuola primaria si costituisce per tutti gli alunni come contesto idoneo a promuovere

apprendimenti significativi e a garantire il successo formativo.A tal fine, il discorso educativo deve trovare valide impostazioni metodologiche, entro cui

collocarsi ed evolversi:- valorizzare la soggettività di ognuno;- attuare interventi adeguati nei confronti della diversità;- favorire l'esplorazione e la scoperta;- incoraggiare l'apprendimento collaborativo;- promuovere la tensione giusta per "imparare ad apprendere";- realizzare percorsi in forma di laboratori.

Tutto trova forza nella strategia di organizzazione per l'educazione, che è progettazione armonica e funzionale delle variabili di concorso ( spazi, tempi, materiali, sussidi, laboratori.. ), mettendo in gioco ogni risorsa per dare benessere, per costruire saperi, per veicolare valori.

OBIETTIVI GENERALI DEL PROCESSO FORMATIVO

Costituiscono l'impianto culturale e pedagogico della RIFORMA e orientano le scelte educative e didattiche della scuola, declinate nel POF.- SCUOLA DELL'INFANZIA

La composizione si trova alle INDICAZIONI.

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 18

Page 19:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

- Obiettivi generali del processo formativo definiti nelle mandi aree o di maturazione dell' identità personale;o conquista dell'autonomia;o sviluppo delle competenze.

- SCUOLA PRIMARIALa composizione si trova alle INDICAZIONI

- Obiettivi generali dei processo formativo definiti nelle grandi aree dio valorizzare l'esperienza e le conoscenze dell'alunno; o la corporeità come valore;o esplicitare le idee e i valori presenti nell'esperienza;o dal mondo delle categorie empiriche al mondo delle categorie formali;o dalle idee alla vita – il confronto interpersonale; o la diversità delle persone e delle culture come ricchezza;o praticare l'impegno personale e la solidarietà sociale….

OBIETTIVI FORMATIVI

Gli obiettivi formativi costituiscono la sostanza del discorso educativo, sono il connettivo delle discipline.

Orientati alla formazione personale degli allievi, devono essereo dotati di senso, motivanti e stimolanti;o centrati sui bisogni formativi dei soggetti;o curvati in termini di significatività rispetto a bisogni, esperienze, contesti di vita;o individuati come traguardi importanti per la maturazione degli alunni.

Gli obiettivi formativi dovranno mirare ad armonizzare il curricolo in una progettazione collegiale condivisa che miri alla personalizzazione, a cui si fa apertura sui principi di gradualità e flessibilità.

Essi: - obbediscono alla logica dell'unitarietà; - non possono essere formulati in maniera eccessivamente analitica e strettamente

disciplinare; - devono fate riferimento a problema e situazioni che mobilitino suggestioni e prospettive afferenti a pii discipline.

La pista risulta di praticabilità complessivamente unica a carattere pervasivo - su tutti i campi di esperienza per la scuola dell'infanzia.

Per la scuola primaria si aprono quadri di- formulazione generale con valorizzazione delle esperienze degli alunni nei primi tre anni ponendo le discipline in connessione di “integralità educativa"- formulazione con riferimento mirato alle discipline nelle classi dell'ultimo biennio, coniugando senso globale dell'esperienza personale con organicità pluri - inter-transdisciplinare, sistematicità / integralità .

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Gli obiettivo di apprendimento, già definiti "specifici", costituiscono la declinazione del curricolo entro i vari ambiti del sapere - campi di esperienza / discipline. I docenti operano per garantire a tutti i cittadini la giusta formazione di base, al fine di mantenere l'unità del sistema educativo nazionale ed evitarne la frammentazione.

Essi non obbediscono a particolare teoria pedagogica e didattica, né costituiscono una fredda tabella di marcia da seguire.

È compito esclusivo della scuola, entro i principi dell'autonomia, di mediarli, interpretarli, ordinarli, distribuirli ed organizzarli negli obiettivi formativi delle diverse unità di apprendimento, considerando

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 19

Page 20:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

o la contestualizzazione nel territorio / le esigenze formative degli alunniDalle INDICAZIONI vecchie e nuove si deduce la forza della “progettazione", che non deve

cadere in costruzioni di ingegneria pedagogica, non scadere a formulazioni elencatorie, artificiose e di maniera.

Gli obiettivi obbediscono essenzialmente ai principi dell'unitarietà e della sintesi: l'uno rimanda sempre funzionalmente all'altro e non sono mai, per quanto possano essere minuti e parziali, rinchiusi in se stessi, bensì aperti ad un complesso, continuo e unitario rimando reciproco.

SCUOLA DELL'INFANZIAGli obiettivi di apprendimento sono definiti entro le conoscenze e abilita compresi nei campi di

esperienza : il sé e l'altro - il corpo in movimento – linguaggi, creatività, espressività - i discorsi e le parole - la conoscenza del mondo.

SCUOLA PRIMARIAGli obiettivi di apprendimento sono definiti in quadri di conoscenze e abilità organizzati in

ambiti disciplinari:- area linguistico - artistico - espressiva: italiano - inglese - musica - arte e immagine - corpo

movimento e sport;- area storico - geografia storia - geografia

- area matematico - scientifico - tecnologia: matematica - scienze naturali e sperimentali tecnologiaI quadri ad ampia esplicitazione nelle precedenti INDICAZIONI circa l' educazione alla

convivenza civile, articolati negli ambiti di educazione alla cittadinanza, stradale, ambientale, alla salate; alimentare e all'affettività, compaiono ora in modo pervasivo e trasversale a tutto l'impianto educativo, risolvendo il problema di progettare più aree a pericolo di carico e aggiunte di appesantimento del curricolo.

I quadri delle discipline vanno formulati per le fasce costitutive del sistema

Essi sono organizzati, per l'elaborazione dei PIANI di studio, in discorso unico di "sapere" e "saper fare" nel collante forte dei "valori", non confinati in area riservata, ma richiamati nella pregnanza del curricolo - essenziale / unitario / di qualità.

L'insegnamento della RELIGIONE CATTOLICA è inquadrato nell'apposito decreto, arrivato a documento di applicazione in connessione a tutti i percorsi innovativi aperti.

Sulle INDICAZIONI l'operatività dei docenti si esplicita in- azione di progettualità per la traduzione in azione educativa e organizzazione coerente ed efficace;- perseguimento di unitarietà nell'apertura pluri – inter - trasdisciplinare;- assunzione di responsabilità per la realizzazione e il rendere conto ad allievi, famiglie. territorio.

IL PIANO DIDATTICO DELLE ATTIVITÁ

Rappresenta l'azione della scuola di progettazione sul piano educativo – didattico.In tale campo, la SCUOLA opera nel cammino di sperimentazione delle nuove INDICAZIONI

come piste aperte di strutturazione di percorsi formativi che risultino idonei ad agevolare il diritto allo studio per tutti gli alunni, promozionali di conoscenze ed abilità nel segno della competenza e padronanza.

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 20

CLASSE 1 ^I BIENNIO CLASSI 2^ 3"

II BIENNIO CLASSI 4^ e 5^.

Page 21:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Tutto attraverso l'azione di progettazione che si configura come - carico professionale di qualificazione per l' èquipe pedagogica strutturata secondo

unitarietà;- ipotesi di lavoro aperta a regolazione nelle azioni scandite di verifica/valutazione; - calibratura alle esigenze di tutti gli alunni, agli stili e modi di apprendimento.

In tal senso l'azione si colloca nel principio della progettualità “-una e plurima”, che la scuola ha già portato in evoluzione, riconoscendo la "centralità" dell'alunno nel processo educativo e si sviluppa in dinamica di nuova attenzione, supportata dall'obiettivo di realizzare l'educazione integrale e lo sviluppo di tutte le potenzialità degli alunni, con valorizzazione delle loro esigenze formative e in interazione con il territorio. UNITÁ DI APPRENDIMENTO

L'UNITÁ di apprendimento ha trovato grandi spazi di studio negli ultimi anni come strategia di progettazione con le prove di declinazione in curricolo integrate, valorizzato per ESSENZIALITÁ / GRADUALITÁ / QUALITÁ.

Oggi con le nuove INDICAZIONI il curricolo è posto a operatività sperimentale, al di là delle forme codificate, come esercizio di cultura progettuale, viva, mirata, nel segno dell'intenzionalità e sistematicità facendo tesoro dell'esperienza maturata, che non si può racchiudere in formule calate dall'alto, ma esplicitarsi in ricerca / sviluppo.

Nel quadro fluido dell'innovazione si sceglie la via della continuità, che parte dalle UNITÁ di APPRENDIMENTO per evolversi nelle forme più chiare e produttive di sviluppo dei percorsi formativi, ponendo la linfa della creatività pedagogica a circolo in ogni costruzione.

L'attenzione va, perciò, al REGOLAMENTO AUTONOMIA che nutre la progettualità educativa didattica e organizzativa, valorizzandola entro la strategia curricolare.

L'UNITÁ di apprendimento/di lavoro è, così, non una formula, ma un sistema di progettazione, dove si propone come l'insieme dei contenuti, delle attività, dei metodi, delle soluzioni organizzative, dei tempi e delle modalità di verifica e di valutazione, necessari per trasformare gli obiettivi formativi in competenze.

Le UNITÁ che vanno a costituire i PIANI non considerano gli "obiettivi specifici” come archivi astratti ma come occasioni per sviluppare in maniera armonica e unitaria le capacità ( intellettuali, estetico-espressive, motorie, operative, sociali, morali, religiose) di ciascun alunno, ponendolo in condizione di capire il mondo e trasformarlo, mentre conosce e trasforma se stesso.L'UNITÁ

considera la soggettualità di ogni alunno e le dinamiche dell'interazione con i docenti, con il contesto...;

è l'elemento che mette in atto percorsi formativi secondo il principio della personalizzazione;

mira a contestualizzare e favorire il compito unitario di apprendimento; dà spazio e valore all'esperienza; è una struttura dinamica, che realizza l'integralità del sapere, collegando la parte al

tutto, secondo la strategia di rete / mappa.I docenti, nel progettare l'unità didattica, sia per un alunno che per l'intera sezione/ classe,

devono immaginare di costruire un ponte che porti ogni soggetto da un punto di partenza ad un punto di arrivo, che rappresenta una conquista. Le fasi della progettazione si pongono in

- ideazione - per dare corpo al lavoro da svolgere;- operatività - per mettere in atto interventi e strategie;- accertamento - per la verifica degli esiti/la documentazione.

Tutto trova avvio dalla conoscenza dell'alunno in relazione a conoscenze, abilità e competenze già possedute/stili e ritmi di apprendimento / modalità relazionali nei vari ambienti di vita.

All'inizio del lavoro sulle nuove INDICAZIONI , la cultura della PROGETTUALITÁ, maturata nella SCUOLA attraverso l'azione di programmazione e pianificazione sviluppata negli anni vissuti, viene vivificata da semplici linee - guida, già a largo attingimento nel cammino di innovazione:

tematizzare il sapere da insegnare, su ambiti non frammentati, né troppo ampi e confusi; suddividere la conoscenza in "porzioni - blocchi testuali”, collegati in percorsi di gradualità.;

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 21

Page 22:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

individuare o produrre il materiale più utile I funzionale; curare la documentazione di accesso / percorso / esito.

PROGETTAZIONE PIANI

Si traggono linee sia dalle INDICAZIONI che dal REGOLAMENTO AUTONOMIA, dando il senso di stabilità nell'attuale panorama di sperimentazione, che è sì ricerca, ma non destabilizzazione, né incertezza.

Si considera la PROGETTAZIONE come composizione di organizzazione generale dell'azione educativa e didattica a livello di sezione/classe/gruppi sezioni/classi/alunni, capace di contenere in sé i criteri di sviluppo diffuso del discorso educativo / personalizzazione / calibratura.

In tal senso il principio già espresso di ''una e plurima" è fonte della “personalizzazione", che non è formula tecnica, ma progettazione calibrata sulle esigenze formative di tutti gli alunni e di ciascuno.

SCUOLA INFANZIA

La scuola organizza i PIANI secondo le composizioni su esposte, considerando: l'esperienza degli alunni, le esigenze di gioco, esplorazione, ricerca; la dinamica delle relazioni / scambi - comunicazione: i tempi / i materiali / gli spazi.

L'età dei bambini impone l'adozione di modelli organizzativi basati sui criteri di flessibilità, continuità, apertura, secondo la pedagogia dell'organizzazione per l'educazione, che costituisce il punto di forza degli ORIENTAMENTI assunti in valorizzazione dalle INDICAZIONI.

SCUOLA PRIMARIA

Nella prima fase di scuola – classe 1^ - I biennio - i fanciulli sono accompagnati, senza far riferimentoallo statuto delle discipline, nel passaggio da una visione del mondo legata alla loro esperienza ad una prima consapevolezza delle categorie della conoscenza.

Per questo bisogna considerare che l'ordine psicologico e didattico delle conoscenze e delle abilità è altra cosa rispetto all'ordine epistemologico delle discipline.

La via è del passaggio progressivo dal grande campo delle esperienze al quadro dei concetti, che vanno a dare sistemazione alle conoscenze.

Giova, per questo, l'individuazione delle aree di esperienze – psicologicamente e culturalmente aggreganti – su cui sviluppare i percorsi di formazione (l'autobiografia, il mondo, la scuola, l'ambiente...)

Nel biennio – classi 4^ / 5^ l'iter si evolve.L'alunno comincia ad usare i diversi linguaggi delle discipline, comincia a coniugare senso

globale dell'esperienza e rigore disciplinare.In tal senso può essere utile non insegnare per discipline slegate e frantumate, ma per

problemi e progetti, che richiedono l'operatività pluri - inter- transdisciplinare, consentono di realizzare l'unitarietà del sapere, coinvolgendo l'alunno sul piano dell'interesse, dall'operatività, della ricerca.

Le piste di sviluppo dei PIANI educativi si snodano negli adempimenti dell'anno scolastico:

i piani si costruiscono in progettualità flessibile, ponendo a riferimento le Indicazioni Nazionali aperte, procedendo su linee di sviluppo curricolari utili per valorizzare la continuità e promuovere potenziamento, nella costruzione a partire dalle unità di apprendimento;

i criteri ispiratori sono da ricercare nell'unitarietà e armonizzazione di percorsi e interventi, nonché nella personalizzazione per il successo formativo degli alunni

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 22

Page 23:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

i piani posti come impalcatura generale si sviluppano in itinere nell'azione di progettazione/verifica periodica a cura dell'équipe pedagogica;

la costruzione si pone in tempi funzionali all'analisi delle situazioni di partenza con definizione nei primi due mesi di attività;

i piano vanno redatti in chiara esposizione con declinazione sulle varie situazioni e condotti in ampia flessibilità organizzativa sezione / intersezione - assetti modulari I intermodulari;

una copia va presentata in direzione e una va inserita al registro di sezione /classe.

CURRICOLO I DISCIPLINE

SCUOLA PRIMARIA

Si considera, di base, la composizione dei lavori sui versanti di attuazione dei disposti innovativi con attenzione a

costruzione di assetti organizzativi funzionali;. tenuta e rispondenza situazioni operative di continuità; aperture di sviluppo e ricerca

Il lavoro è collocato nella normativa vigente in raccordo di quadri preesistenti - Legge n. 148/90 - CM n. 271 / 91- CM n. 116 / 96 – C M n. 335 /98; quadri innovativi - REG. AUTONOMIA - D.P.R. n. 275/99; quadri di applicazione RIFORMA L. n. 53/2003 -D.Lvo. n. 59 / 2004 -CM n. 29/2004 -

Indicazioni Nazionali per i Piani Personalizzati; sequenza contrattuale – Art 43 – di disapplicazione delle norne di cui all'art. 7 – commi

5,6,7 del D. Lvo n. 59/2004; circolari ministeriali / note d'indirizzo 31/8/2006. nuove Indicazioni Nazionali luglio 2007 in percorso sperimentale – Decreto MPI del

31/7/2007 – Dir. MPI n. 68 del 3/8/2007.Il discorso si struttura nell'evoluzione delle norme, considerando l'applicazione di RIFORMA nei

principi / vincoli dì base e nella situazione di nuova sistemazione secondo le ultime definizioni raggiunte.

In tal senso si assumono le condizioni di operatività necessarie a dare costituzione ai sistemi organizzativi:

- superamento dei vincoli delle preesistenti condizioni circa la fiera del tutor con la piena valorizzazione di funzione docente unica, operante in collegialità e condivisione;

- disponibilità di organico di mantenimento precedente anno;- possibilità di operare in modo aperto e flessibile sia in rapporto alla costituzione degli ambiti

operativi che dei tempi in funzione educativo.Nel panorama normativo di continua fluidità, si disegnano le assunzioni di fondo, sì da

costruire, per l'anno da gestire, un'organizzazione per l'educazione funzionale, senza destabilizzare, ma portando a miglioramento, nell'innovazione e nella continuità, le modulazioni di qualità ed efficacia.

Il D.P.R. n. 275/90 fa da ponte tra i quadri prima detti: dà supporto all'organizzazione e consente le aperture di attenzione ai percorsi ancora aperti d'innovazione, nei risvolti di armonica composizione, dando sicurezza nelle azioni già praticate e proiezione verso gli ulteriori sviluppi..Si pongono le evidenziazioni normative essenziali da considerate in armonica evoluzione.

1) C. M. n. 116 / 96a) La configurazione, dell'ambito deve tener conto :

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 23

Page 24:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

- dell'affinità delle discipline- delle reali competenze dei docenti- dell'efficacia didattica.

b) La delibera del COLLEGIO DOCENTI definisce i criteri generali di tipo regolativo per la costituzione degli ambiti entro i quali i gruppi I docenti possono compiere scelte motivate per rispondenza alle specifiche esigenze.

2) C.M.n.335/98a) Il gruppo d'insegnamento definisce gli obiettivi e le modalità della propria azione, in modo

da realizzare percorsi idonei per il raggruppamento degli obiettivi prefissati in reazione alle specifiche situazioni ambientali e alle esigenze degli alunni.

b) Il gruppo d'insegnamento definisce gli obiettivi e le modalità della propria azione, in modo da realizzare percorsi garantisce la modularità e l’unitarietà degli interventi..3) D.P.R. n. 275/99 - REGOLAMENTO AUTONOMIA

“Nell'esercizio dell'autonomia didattica le istituzioni scolastiche regolano i tempi dell'insegnamento e dello svolgimento delle singole discipline e attività nel modo più adeguato al tipo di studi e ai ritmi di apprendimento degli alunni. A tal fine le istituzioni scolastiche possono adottare tutte le forme di flessibilità che ritengono opportuno e tra l'altro

- l'articolazione modulare del monte ore annuale di ciascuna disciplina e attività- la definizione di unità d'insegnamento non coincidenti con l'unità oraria della lezione- l'aggregazione delle discipline in aree e ambiti disciplinari.

4) LEGGE n. 53 / 2003 nelle indicazioni recate dal D. 1g. n. 59 / 2004 nell'art. 7- Comma 8 - Le istituzioni scolastiche definiscono le modalità di svolgimento dell'orario delle

attività didattiche sulla base del piano dell'offerta formativa, delle disponibilità strutturali e dei servizi funzionanti, fatta salva comunque la qualità dell'insegnamento apprendimento.

- Comma 9 - Nell'organizzazione dell'orario settimanale i criteri della programmazione delle attività educative devono rispettare un equilibrata ripartizione dell'orario quotidiano tra le attività obbligatorie e quelle opzionali facoltative.

5) NOTE INDIRIZZO M.P.I. A.S.2006/2007Le note, collegate a percorso di sequenza contrattuale circa la RIFORMA, hanno posto in chiara evidenza la funzione di progettualità delle scuola, nell'autonomia educativa e didattica dando centralità al soggetto che apprende.6) SVILUPPI A.S. 2007/2008 – 2008/2009 Per completare il quadro dei riferimenti fin qui costruito, si fa aggancio alle ultime disposizioni normative relative alle INDICAZIONI NAZIONALI, già poste in attuazione dall'Art. 13 del D.lg. n. 59/2004 – ALL. B in via transitoria, e passate attraverso revisione con nuova proposizione a luglio 2007 in via sperimentali su arco biennale.

Le piste da seguire si trovano al Decreto 31/7/2007 e Dir. MPI n. 68 del 3/8/2007, che disegnano l'impianto formativo per sviluppare percorsi funzionali di ricerca/ prova/messa a punto fino alla sistemazione finale, attraverso l'azione diretta e partecipata delle scuole. Su quanto esposto si apre il lavoro di ulteriore avanzamento, dopo le tante azioni compiute per seguire e attuare la RIFORMA, nell'obiettivo di pervenire a certezze e definizioni di stabilizzazione.

Le INDICAZIONI di nuova formulazione vanno a innestarsi sulle precedenti, si da stabilire le continuità necessarie e trovare validi punti di riferimento per la progettualità.

Si disegna, così, un quadro di ampia composizione tra esperienze realizzate e da realizzare, ponendo a frutto le positività raggiunte.

Gli assunti a tenuta si esplicitano in- nell'arco – CL. 1^ - primo biennio - il sapere muove dall'esperienza, nella

dinamicità degli obiettivi formativi che si dispiegano in chiave pluri- inter- trasdisciplinari;

- nell'arco - ultimo biennio - si attua, sulla base precedentemente creata, Il passaggio allo svolgimento sistematico delle singole discipline, senza voler mai abbandonare l'aggancio sistematico all'esperienza e all'integrità di ogni processo formativo;

- nel corso totale le attività di laboratorio si collocano in curricolo unitario senza frammentare il processo e l'integrità del curricolo.

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 24

Page 25:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

7) SVILUPPI A.S. 2009/2010Con la pubblicazione del DPR n. 89 del 20.03.2009  relativo alla “Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione ai sensi dell’articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133”, si arriva ad una una ulteriore fase del cammino della riforma.Nella scuola dell’infanzia sono reintegrati gli anticipi, che erano stati abrogati sotto il ministero Fioroni (legge finanziaria 2007). L’articolo 2 prevede infatti che possano iscriversi anche i bambini che compiono i tre anni entro il 30 aprile dell’anno successivo. Viene demandata al collegio dei docenti la responsabilità di definire le modalità di inserimento.Per la scuola primaria il Regolamento ribadisce che il modello organizzativo di riferimento è quello dell’insegnante unico, ma rimangono confermati, nei limiti delle risorse a disposizione, anche gli altri modelli di orario a 27, a 30 o a 40 ore (art.4 “Il tempo scuola della primaria è svolto (…..), secondo il modello dell’insegnante unico che supera il precedente assetto del modulo e delle compresenze, e secondo le differenti articolazioni dell’orario scolastico settimanale a 24, 27, e sino a 30 ore, nei limiti delle risorse dell’organico assegnato; è previsto altresì il modello delle 40 ore, corrispondente al tempo pieno). Per l’anno scolastico 2009-2010, sono interessate al cambiamento solo le classi prime, mentre le classi successive alla prima continuano a funzionare, dall’anno scolastico 2009-2010 e fino alla graduale messa a regime del nuovo modello, secondo i modelli orario in atto.Alla luce della deliberazione della Corte dei Conti la questione del docente unico si attenua, in quanto il testo della Corte specifica che secondo la stessa Amministrazione “i criteri indicati dal comma 4 dell’art. 64 non avrebbero carattere prescrittivo e tassativo. Detti criteri, per la loro valenza generale, hanno invece ambiti di applicazione estesi e flessibili”. E’ chiaro in ogni caso che scomparirà il modulo costituito da tre docenti ogni due classi, e si avrà un insegnante  prevalente con l’assegnazione di alcuni insegnamenti ad altri docenti.Tutto questo nell’ambito delle risorse assegnate e in ogni caso senza compresenze, nemmeno nel Tempo Pieno rispetto al quale il Regolamento chiarisce che “le maggiori disponibilità di orario derivanti dalla presenza di due docenti per classe, rispetto alle 40 ore del modello di tempo pieno, rientrano nell’organico d’istituto”.Per quanto concerne le iscrizioni si confermano gli anticipi (“Sono iscritti alla scuola primaria le bambine e i bambini che compiono sei anni di età entro il 31 dicembre dell’anno scolastico di riferimento. Possono, altresì, essere iscritti alla scuola primaria, su richiesta delle famiglie, le bambine e i bambini che compiono sei anni di età entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento”).A ulteriore completamento del cammino della riforma viene emanato il regolamento di coordinamento delle norme sulla valutazione degli alunni, con la pubblicazione avvenuta sulla Gazzetta Ufficiale n. 191 del 19-8-2009, come D.P.R. n. 122 del 22 giugno 2009.La pubblicazione in pieno periodo feriale del documento, unita alla serie di incertezze , rendono necessaria una breve riflessione sulle norme in esso contenute, le quali dispiegano tutta la loro efficacia e richiedono un’attenta applicazione e anche l’adozione di interventi tempestivi da parte delle scuole. Il regolamento è stato emanato in seguito a quanto prescritto dalla legge n. 169/2008, che con gli articoli 2 e 3 ha introdotto alcuni cambiamenti di rilievo - entrati in vigore fin dall’anno scolastico passato - alla valutazione del comportamento e degli apprendimenti degli studenti, e che all’art. 3, comma 5, prevedeva l’emanazione di un testo che coordinasse le norme vigenti nel settore della valutazione, stabilendo eventuali ulteriori modalità applicative dello stesso articolo 3. Il regolamento, dunque, non modifica sostanzialmente la prassi valutativa seguita dagli operatori scolastici l’anno scorso, caratterizzata macroscopicamente soprattutto dall’introduzione dell’uso del voto in decimi nelle valutazioni periodiche e finali anche nel primo ciclo; tuttavia, ne chiarisce e puntualizza alcuni aspetti, introducendo anche alcune novità, che occorre tenere ben presenti, e dà luogo a un nuovo quadro di riferimento normativo. Nel primo articolo del regolamento si affermano, o meglio, vengono riaffermati, alcuni princìpi, non nuovi, che costituiscono il fondamento dell’attività valutativa della scuola.

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 25

Page 26:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Si fa riferimento all’autonomia individuale e collegiale dei docenti e all’autonomia didattica delle scuole come base e condizione dell’attività valutativa, la quale ha per oggetto “il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni”. Si ribadisce la valenza formativa della valutazione, che deve sollecitare e favorire negli alunni l’autovalutazione, l’acquisizione di conoscenze e il successo formativo.In due passaggi, ai commi 4 e 5, si richiama la necessità che nel piano dell’offerta formativa vengano esplicitati sia le modalità e i criteri adottati per la valutazione sia gli obiettivi di apprendimento ai quali si riferiscono le verifiche e la conseguente valutazione, in modo che vengano garantite coerenza, omogeneità, equità e trasparenza del processo valutativo. Come si può capire, i princìpi presenti nel regolamento chiamano in causa la parte forse più cruciale dell’attività della scuola, la cui azione didattica trova costante riscontro nel processo di verifica-valutazione dei percorsi di apprendimento; processo che deve essere il più possibile omogeneo all’interno dell’istituzione scolastica, trasparente per l’utenza e del quale deve essere fornita costante e tempestiva informazione alle famiglie degli alunni.

 Per l’alunno disabile seguito da più insegnanti di sostegno, questi esprimeranno un unico voto o giudizio valutativo; per l’insegnamento della religione cattolica la valutazione continua ad essere effettuata con la “speciale nota” redatta dal relativo docente, senza attribuzione di voto numerico. Il personale non titolare della classe, che abbia svolto “attività o insegnamenti per l’ampliamento e il potenziamento dell’offerta formativa”, e i docenti dell’attività alternativa all’insegnamento della religione cattolica “forniscono preventivamente ai docenti della classe elementi conoscitivi sull’interesse manifestato e il profitto raggiunto da ciascun alunno” (art. 2, c. 5 e art. 4, c. 1).Per la scuola primaria la valutazione degli apprendimenti, periodica e finale, espressa con voti in decimi, riportati anche in lettere, viene effettuata “dal docente ovvero collegialmente dai docenti contitolari della classe” (art. 2, c. 1); nel caso di più docenti, le delibere vengono assunte a maggioranza, se necessario. “Nella scuola primaria i docenti, con decisione assunta all’unanimità, possono non ammettere l’alunno alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione”; così si esprime al comma 1 bis l’art. 3 della legge n. 169/2008, richiamato dall’art. 2, c. 6 del regolamento. Questo comporta che non costituiscono impedimento per l’ammissione alla classe successiva eventuali votazioni inferiori a sei decimi; interpretazione confermata dall’art. 3, c. 3, della stessa legge, nella quale viene riservato esplicitamente alla sola scuola secondaria, ai fini della promozione, l’obbligo di voti non inferiori al sei in tutte le discipline.Il Regolamento stabilisce che il comportamento debba essere valutato “attraverso un giudizio, formulato secondo le modalità deliberate dal collegio dei docenti, riportato nel documento di valutazione”. Dunque, contrariamente a quanto si sosteneva l’anno scorso in base all’art. 2 della legge n. 169/2008, che sembrava riferirsi soltanto alla scuola secondaria, il comportamento è oggetto di valutazione separata anche nella primaria; e il Collegio dei docenti deve stabilire le modalità della sua formulazione. A conclusione della scuola primaria, “le competenze acquisite dagli alunni sono descritte e certificate” (art. 8, c. 1); il regolamento non prevede più per nessuna classe della primaria la valutazione in decimi delle competenze e nemmeno il “giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall’alunno”; l’una e l’altro erano rientrati, invece, fra gli adempimenti dell’anno scolastico passato a causa della formulazione non del tutto lineare dell’art. 3, c. 1 della legge n. 169/2008 ( “nella scuola primaria la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite sono effettuate mediante l’attribuzione di voti numerici espressi in decimi e illustrate con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall’alunno”). La valutazione delle competenze resta confermata, invece, come vedremo, per l’esame finale del ciclo.

8) A.S. 2011/2012 La normativa di riforma per la scuola primaria non ha introdotto altre novità. Infatti l’anno scolastico non è caratterizzato da particolare complessità per cui si evidenzia soltanto l’esigenza di grande attenzione, ponendo a forte luce la normativa dell' AUTONOMIA, che è venuta a valorizzare la funzione della scuola di progettualità ed organizzazione, nell'espressione di cultura, professionalità, assunzione di responsabilità.

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 26

Page 27:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Sui tracciati detti si annotano considerazioni di fondo, importanti per la realizzazione da conseguire.

a) Il gruppo dei docenti rappresenta un'unità funzionale che realizza l'unitarietà dell'insegnamento.

b) L'assetto, su esistenza di copertura organica, è dato in strutture di riferimento modulare, come sistemazione di “unità di progetto" a configurazione di tipo dinamico e funzionale (abbinamento classi in parallelo - verticale).

c) La composizione del quadro "aree saperi / discipline" deve portare ad organizzare obiettivi generali e specifici di apprendimento entro obiettivi formativi e comporli nei piani di personalizzazione / percorsi didattici calibrati per ogni classe / alunno/i.

d) L'organizzazione delle discipline non può essere intesa come sommativa di interventi separati e giustapposti.

e) L' aggregazione delle discipline deve evitare la costruzione di recinti chiusi, ma consentire l'espansione della professionalità dei docenti nella pluralità delle competenze e degli apporti.

f) Ogni disciplina si pone come campo dei "SAPERI", che scaturiscono dall'esperienza degli allievi, la sollecitano e veicolano verso la progressiva conquista di concettualizzazione: è caratterizzata, per questo, da vera efficacia formativa, per lo sviluppo di quadri di conoscenze, alfabeti, linguaggi, competenze...

g) L'unitarietà si allaccia ai principi di essenzialità e trasversalità, per evitare la frammentarietà e per operare nella reticolarità dei concetti

h) Il curricolo complessivo si pone come modello unitario di attività obbligatorio e opzionali realizzando l'integralità di discipline e laboratori.

i) Su tutto il discorso a monte si strutturano sistemi operativi aperti, capaci di dare collocazione ai vari assetti l'indirizzo necessario. Tutto viene posto in chiave di sviluppo e ricerca in rapporto alla strutturazione dei curricoli e secondo le linee dell'autonomia organizzativa e didattica.

In tal senso si delineano quadri – guida capaci di dare concreto apporto alle operatività, nell'integrazione delle norme via via definite:

l'aggregazione delle discipline segue il disegno di unitarietà nella valorizzazioni, di competenze dei docenti, partendo dall'orizzonte di esperienza e interessi degli alunni;

I' ambito non é un recinto chiuso, ma spazio operativo e metodologico, ambiente educativo: non é un mero raggruppamento di materie, ma un disegno di progettualità a respiro disteso, oltre ogni rigidità di composizione delle discipline e ogni inutile pratica tecnicistica;

la ripartizione degli insegnamenti non deve disarticolare Il curricolo e comprometterne l'unitarietà;

la prevalenza, già praticata con le norme di prima riforma, si consegue con la composizione di discipline su estensione dei tempi e su abbinamento di ambiti – linguistico/antropologico – linguistico / matematico, in modo da ampliare l'intervento di un docente;

i sistemi, nella fluidità delle norme, si pongono in apertura di sistemi calibrati, anche differenziati, si da consentire lo sviluppo dei percorsi armonicamente con le esigenze formative degli alunni e l'impiego delle risorse / competenza professionali.

Nel definire operativamente gli ambiti occorre, ancora, adottare la flessibilità per

ricercare l'affinità tra le discipline aggregate in composizione di tutti gli interventi didattici, diversi, ma armonicamente collegati;

prestare attenzione alle condizioni effettive di spendibilità didattica; cercare soluzioni organizzative non rigide, alla necessità diversificate, considerando le

effettive competenze dei docenti; adattare la struttura degli ambiti ai vari assetti di formazione / moduli con soluzioni

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 27

Page 28:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

organizzative calibrate ad ognuno, anche diversificate in ragione di variabili educative di produttiva incidenza.

AMBITI ORGANIZZATIVIGli obiettivi di apprendimento sono definiti in quadri di conoscenze e abilità organizzati in

grandi ambiti disciplinari, secondo le nuove Indicazioni

AI quadro tracciato si aggiungono note di arricchimento. Per le educazioni " ARTE E IMMAGINE" - "MUSICA" - “CORPO MOVIMENTO SPORT” si

fa collocazione sui quadri detti , contemperando affinità matrice di base delle discipline e distribuzione funzionale sugli assetti modulari competenze particolari dei docenti.

L'area dell'Educazione Cittadinanza e Costituzione è abbinato alla Storia. Per l'insegnamento della RELIGIONE CATTOLICA si considerano le striare di base

attuazione da parte di docenti di base e specialisti sviluppo dei piani per gli alunni avvalentisi entro i principi della progettualità e

personalizzazione per i non avvalentisi attuazione di attività specifiche/alternative.

Per l'insegnamento LINGUA STRANIERA si considera inserimento flessibile e funzionale nella realizzazione specialisti/specializzati; modularità e unitarietà nel gruppo di insegnamento e nella strutturazione d'ambito; attuazione in forma di attività curriculare e laboratoriale attraverso l’unitarietà della

proposta educativa.

SCUOLA DELL'INFANZIA

Gli obiettivi dì apprendimento sono definiti entro le conoscenze e abilità compresi nei campi di esperienza, disegnati dalle nuove Indicazioni:

il sé e l'altro il corpo in movimento linguaggi, creatività, espressività i discorsi e le parole la conoscenza del mondo.Il sistema di scuola muove su impianto educativo di ampio respiro, dando a tutti i bambini e le

bambine opportunità dì formazione valide, allargato su tutte le dimensioni di sviluppo e funzionalmente declinato nei curricoli. I campi di esperienza sono gli ambiti di operatività, trovando attuazione in unitarietà e integrazione, composte nella progettualità aperta, dinamica e flessibile a favore degli alunni, soggetti posti al centro dei processo formativo.

La contitolarità dei docenti cammina con collegialità, condivisione, corresponsabilità e si realizza nell'unitarietà degli interventi educativi, secondo un curricolo integrato e di qualità.

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 28

area linguistico - artistica espressivaItaliano – inglese – musica – arte e immagine – corpo movimento e sportarea storico – geografiastoria – geografia;area matematico - scientifico tecnologiamatematica– scienze naturali e sperimentali - tecnologia

Page 29:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

II SISTEMA organizzativo coniuga esigenze di costituzione di assetti normativi funzionali e risorse professionali in discorso piano e produttivo. È percorso di PROGRAMMAZIONE / VERIFICA / VALUT.A7IONE di ogni équipe pedagogica, aperto a studio, ricerca....

OPERATIVITÁ EQUIPE PEDAGOGICA

L'équipe pedagogica è una struttura di progettualità ed organizzazione: ha la forza di più risorse, tutte orientate a operare in intesa e armonia a favore degli alunni affidati.

La progettazione opera su costituzione di équipe pedagogica di ogni stuttura organizzativa; utilizzazione dei docenti nell'équipe di base ed apertura ad operatività diffusa su più classi

in organizzazione di insegnamenti concertati e mirati; rispetto della contitolarità dei docenti come garanzia di collegialità e corresponsabilità; collegamento alle strutture modulari dei plessi; concezione di interventi e compiti in funzione dell'unitarietà d'insegnamento.

TEMPI

SCUOLA DELL'INFANZIAL'organizzazione rientra nell'unitarietà del progetto educativo secondo l'articolazione funzionale dei tempi educativi, nella modulazione dei curricoli e dei percorsi formativi

SCUOLA PRIMARIA

Si struttura lo studio in rapporto allo stato di evoluzione della RIFORMA, partendo dal lavoro già attuato nel decorso anno, per tracciare linee essenziali, atte a dare impianto a modelli funzionali.

Si considera il sistema generale aperto ad organizzazione negli elementi: composizione organico; funzionamento dei modelli in solo orario antimeridiano; attuazione generalizzata del modello a 30 ore come continuità operativaFin qui la SCUOLA ha operato su norme di progressiva composizione

o L. n. 148 /90 - C. M. n. 271 / 91 - C. M. n. 116 /96 - C. M. n. 335 / 98o D. P. R n. 275 / 99 - REGOLAMENTO AUTONOMIA - CCNL 2007o LEGGE n. 53 / 2003 - D.Ig. n. 59 / 2004- C. M. n. 29 / 2004.

In aggancio all'evoluzione di normativa di riforma, si attua messa a punto in rapporto alle ulteriori innovazioni

o A.S. 2006/2007: sequenza contrattuale luglio 2006 - Art 43 del CCNL e note chiarificazioni/ indirizzi del M.P.I. del 31/8/2006;

o AS. 2007/2008: nuove Indicazioni Nazionali di percorso sperimentale - Decreto MPI dei 31/7/2007 -Direttiva MPI n. 68 del 31/8/2007.

o AS. 2008/2009: D.L. 137/2008o A.S. 2009/2010: DPR n. 89 del 20.03.2009

All’art. 4 – commi 3-4-5 - del DPR n.89/2009 si legge:3. Il tempo scuola della primaria è svolto ai sensi dell'articolo 4 del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, secondo il modello dell'insegnante unico che supera il precedente assetto del modulo e delle compresenze, e secondo le differenti articolazioni dell'orario scolastico settimanale a 24, 27, e sino a 30 ore, nei limiti delle risorse dell'organico assegnato; è previsto altresì il modello delle 40 ore, corrispondente al tempo pieno. Tali articolazioni riguardano a regime l'intero percorso della scuola primaria e, per l'anno scolastico 2009-2010, solo le classi prime, tenendo conto delle specifiche richieste delle famiglie. Qualora il docente non sia in possesso degli specifici titoli previsti per l'insegnamento della lingua inglese e dei requisiti

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 29

Page 30:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

per l'insegnamento della religione cattolica, tali insegnamenti sono svolti da altri docenti che ne abbiano i titoli o i requisiti.4. Le classi successive alla prima continuano a funzionare, dall'anno scolastico 2009-2010 e fino alla graduale messa a regime del modello previsto dal precedente comma 3, secondo i modelli orario in atto: a) 27 ore, corrispondenti all'orario di insegnamento di cui all'articolo 7, comma 1, del decreto legislativo n. 59 del 2004, con esclusione delle attività opzionali facoltative di cui al comma 2 del medesimo articolo, senza compresenze; b) 30 ore comprensive delle attività opzionali facoltative, corrispondente all'orario delle attività di cui all'articolo 7, comma 2, del decreto legislativo n. 59 del 2004, 2008/2009; c) 40 ore corrispondenti al modello di tempo pieno, nei limiti dell'organico assegnato per l'anno scolastico 2008/2009 senza compresenze. 5. Le istituzioni scolastiche, nella loro autonomia e sulla base delle richieste delle famiglie e fermo quanto disposto ai commi precedenti, adeguano i diversi modelli orario agli obiettivi formativi e ai piani di studio allegati al decreto legislativo n. 59 del 2004, come aggiornati dal decreto del Ministro della pubblica istruzione in data 31 luglio 2007.

o A.S. 2011/2012: nessuna novità rilevante rispetto all’anno precedente

Su tale impianto il lavoro per il nuovo anno scolastico, visto il percorso ancora aperto di stabilizzazione dei dispositivi di Riforma, va a trovare collocazione in

o aggancio di continuità con le esperienze già attuate nei decorsi anni come azione di ricerca e sicurezza nella gestione della materia e avanzamento per ottimizzazione;

o attenzione all'evoluzione delle norme per conseguire le necessarie certezze operative. Si fa, in premessa, evidenziazione delle condizioni su cui basare la progettualità

o l'organico messo in atto per il nuovo anno scolastico è di conferma di quello precedente;

o il modello di funzionamento è generalizzato su 18 classi in n. 30 ore settimanali con costruzione di cunicolo unitario tra attività obbligatorie e opzionali

o il modello di funzionamento a 40 ore è operante su n. 03 classi

Per lo sviluppo del lavoro si colgono i riferimenti di più diretta fruizione dal D.P. R. n. 275 / 99 -REGOLAMENTO AUTONOMIA - nel passaggio

" Nell'esercizio dell'autonomia didattica le istituzioni scolastiche regolano i tempi dell'insegnamento dello svolgimento delle singole discipline e attività nel modo più adeguato al tipo di studi e ai ritmi di apprendimento degli alunni. A tal fine le istituzioni scolastiche possono adottare tutte le forme di flessibilità che ritengono opportuno e tra l'altro

o l'articolazione modulare del monte ore annuale di ciascuna disciplina e attivitào la definizione di unità d'insegnamento non coincidenti con l'unità oraria della lezione......“

Si considerano, altresì, le implicazioni generali aperte con la normativa di RIFORMA - LEGGE n. 53 / 2003 nelle indicazioni recate dal D.lg. n. 59 / 2004 nell'art. 7

- Comma 8 - Le istituzioni scolastiche definiscono le modalità di svolgimento dell'orario delle attività didattiche sulla base del piano dell'offerta formativa, delle disponibilità strutturati e dei servizi funzionanti, fatta salva comunque la qualità dell'insegnamento apprendimento

- Comma. 9 - Nell'organizzazione dell'orario settimanale i criteri della programmazione delle attività educative devono rispettare un equilibrata ripartizione dell'orario quotidiano tra le attività obbligatorie e quelle opzionali facoltative.

Per completare il quadro dei riferimenti si va alle INDICAZIONI NAZIONALI per i PIANI PERSONALIZZATI, poste in attuazione dall'Art. 13 del D.lg. n. 59/2004 - ALL. B- che disegnano l'impianto formativo, evidenziando l'importanza di

sviluppare percorsi funzionali di metodo e di contenuto; realizzare l'integralità educativa; considerare l'unitarietà del sapere in ogni operatività.

Si trae a base del lavoro il quadro di organizzazione complessivo del monte ore annuale di sistema per la scuola primaria:

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 30

Page 31:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

attività curricolari n.891 + n. 99 attività. opzionali; lingua inglese n. 396 ore in arco quinquennio, suddivise in n. 33 classi 1^ (n. 1

settimanale) – n. 165 classi 2^ 3^ (n. 2,30 settimanali) – n. 198 classi 4^5^ (n. 3 settimanali)

Da tutto il quadro normativo, si fissano i principi di fondo per una gestione equilibrata del tempo scuola

mirare ad una fluida ed articolata gestione del tempo scuola; superare l'attenzione meramente quantitativa ai tempi e ritmi di lavoro; evitare rischi di rigidità nelle scansioni temporali e il frazionamento dí interventi; valorizzare tutte le discipline e muovere nel rispetto dei ritmi di apprendimento degli alunni

e dei loro bisogni formativi.In tale ottica si disegnano ambiti dì composizione:

A) QUADRO attività opzionali

Le attività, nella totalità di copertura delle classi, a favore di tutti alunni, tende a un assetto complessivamente funzionale:

1) LABORATORIO MULTIMEDIALITÁ su tutte le classi – n. 1 ora2) LABORATORIO INGLESE sulle classi prime – n. 1 ora 3) LABORATORIO a scelta nella gamma

delle formulazioni su progettualità varia su tutte le classi – a copertura delle 3 previste

B) QUADRO attività generali

Si sostanzia un quadro di fondo, su cui si va a dare impianto alle varie strutture organizzative, facendo evidenziazione di ore base — minimi :

ITALIANO n. 04 ARTE e IMMAGINE n. 01 MUSICA n. 01 MATEMATICA n. 03 SCIENZE naturali e sperimentali n. 01 TECNOLOGIA n. 01 STORIA n. 01 GEOGRAFIA n. 01 CORPO movimento sport n. 01 RELIGIONE CATTOLICA n. 02 LINGUA INGLESE n. 01 classe 1^

n.02 classe 2^ n. 03 classi 3^ - 4^ - 5^

Si determina fascia di azione – massimi in n. 10 ore classe 1^ - n. 08 altre classi, da collocare flessibilmente nei quadri della varia organizzazione.

Nel combinato A) e B) si fissano le linee operative: il monte ore va visto su base annuale e, come tale, consente, articolazione flessibile

e distesa su tempi lunghi; ogni nucleo organizzativo stabilisce i tempi effettivi da dedicare alle singole

discipline sulla base della programmazione didattica e alla regolazione in itinere; la ripartizione dei tempi ha carattere di flessibilità per l'adeguamento in rapporto allo

sviluppo della progettualità nel rispetto della sostanza concettuale di ciascuna disciplina e dell'interazione delle stesse;

l'utilizzazione dei quadri orari settimanali / plurisettimanali offre parametri medi di riferimento su base annua per consentire una gestione più flessibile delle attività didattiche;

la previsione di unita temporali più distese nella conduzione della classe , da parte di ciascun docete, garantisce, in linea di massima sequenze di attività funzionali;

l'organizzazione segue il progetto educativo e va, dove necessario, sottoposto a

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 31

Page 32:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

periodiche verifiche per gli opportuni adeguamenti.

C) PROGRAMMAZIONE

Si effettua organizzazione su considerazione di elementi di efficacia nel rispetto dei carichi di lavoro e della produttività degli stessi in

attuazione a cadenza settimanale – rotazione sulle giornate dal lunedì al venerdì effettuazione operatività a livello modulo / intermoduli per la qualità delle operazioni di

programmazione / verifica di livello équipe pedagogica / compartimenti disciplinari; adattamento in necessità di percorso.

SCUOLA DELL'INFANZIA

Si pongono, per la specificità della scuola, solo punti essenziali, di considerazione. MONTE ORARIO

Come da D.L.vo n. 59/2004 si struttura su n. 875 ore sezioni a turno unico — fino a 1700 ore sezioni a doppio turno.

ORGANIZZAZIONE per l'educazione

Il tempo è variabile fondamentale per lo snodo delle attività educative e didattiche, portando con sé le categorie della flessibilità, adattabilità, armonizzazione, sì da conseguire per tutti gli alunni il positivo ambiente di vita, funzionale alle esigenze di gioco, di apprendimento, di relazione……

In rapporto a tutto l'impianto si organizzano strutture di riferimento al problema "tempo scuola":

1) QUOTA NAZIONALE/ LOCALEIn riferimento all'art. 8 del D.P.R. m 275 / 99, si considera, secondo le nuove evoluzioni

normative, la disponibilità del 20% di quota locale, posta in linea generale per utilizzazione in funzione di

confermare l'attuale assetto ordinamentale; realizzare compensazioni tra le discipline e attività d'insegnamento previste dagli attuali

programmi; introdurre nuove discipline.

Su tali piste, poste a indirizzo di gestione aperte e calibrate alle configurazioni operative, si pongono linee d'inquadramento essenziali a livello sia di SCUOLA DELL’ INFANZIA che PRIMARIA nella linee:

le quote si declinano in modo integrato come curricolo unitario di scuola di base; la programmazione fa da integrazione tra le quote come discorso educativo unico,

partendo dalla necessità di muovere dal concreto, in stretto riferimento al contesto territoriale e alle esperienze degli allievi in modo trasversale e pervasivo con i curricoli di base;

i percorsi educativi sviluppano tematiche di tipo curricolare e progetti di ampliamento del’offerta formativa in chiave interdisciplinare;

le attività di laboratorio consentono armonicamente di realizzare i percorsi di cui sopra; la flessibilità consente la regolazione in itinere con incremento degli interventi per la

realizzazione dei percorsi stessi.In particolare per la SCUOLA PRIMARIA si attua incremento di insegnamento della LINGUA INGLESE — CLASSI 1^

2) ATTIVITÁ AGGIUNTIVEIn aggancio alla C. M. n. 335 / 98 si ritiene aperta la possibilità di attività aggiuntive per

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 32

Page 33:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

l'arricchimento dell'offerta formativa, sia di recupero che di ampliamento generale dell'offerta formativa.

Ciò previa specifica programmazione ad accertamento di fondi e risorse, con particolare riferimento ai finanziamenti per l'autonomia e fondo d'istituto.

ORGANIZZAZIONE SCUOLA PRIMARIA - AMBITO ORARI

1 ) LINGUA INGLESE Nel monte orario in arco quinquennale di n. 396 ore, suddivise in n. 33 nel primo anno, in n.

165 nel primo biennio, n. 198 nel secondo biennio (n. 1 in 1^ - n, 2,30 in 2^3^ - n. 3 in 4^5^), si segue la definizione in rapporto alle risorse professionali disponibili e a continuità di percorso

CLASSE 1^ - n. 1 base + n. 1 laboratorio CLASSI 2^ - n. 2 base CLASSI 3^4^5^ - n. 3 base

2) QUADRO attività opzionali Il quadro, nella totalità di adesione degli alunni, tende a un assetto complessivamente

funzionale in n. 3 ore per ogni classe si pone inA) LABORATORIO MULTIMEDIALITÁ - su tutte le classi - n. 1 oraB) LABORATORIO INGLESE - su classi 1^ - n. 1 oraC) LABORATORI a scelta nella gamma delle scelte a copertura quote con

Creatività / espressività e Progettualità di tipo mirato / potenziamento

3) QUADRO attività generali Si parte dal quadro minimi già osservato nel decorso anno, evidenziando, sulla normativa

innovata, un quadro di fondo, su cui si va a dare impianto alle varie strutture organizzative:

CLASSI 1^

ITALIANO n. 04 ARTE e IMMAGINE n. 01 MUSICA n. 01 MATEMATICA n. 03 SCIENZE naturali e sperimentali n. 01 TECNOLOGIA n. 01 STORIA n. 01 GEOGRAFIA n. 01 CORPO movimento sport n. 01 RELIGIONE CATTOLICA n. 02 LINGUA INGLESE n. 01 LABORATORI n. 03 TOTALE n. 20

Fascia di azione – massimi in n. 10 ore da collocare flessibilmente nei quadri della varia organizzazione.

CLASSI 2^ 3^ 4^ 5^

ITALIANO n. 04 ARTE e IMMAGINE n. 01 MUSICA n. 01 MATEMATICA n. 03 SCIENZE naturali e sperimentali n. 01 TECNOLOGIA n. 01 STORIA n. 01 GEOGRAFIA n. 01 CORPO movimento sport n. 01 RELIGIONE CATTOLICA n. 02 LINGUA INGLESE n. 03 LABORATORI n. 03 TOTALE n. 22

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 33

Page 34:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Fascia di azione – massimi in n. 08 ore da collocare flessibilmente nei quadri della varia organizzazione.

II tempo è variabile fondamentale per lo snodo delle attività educative e didattiche, portando con sè le categorie della flessibilità, adattabilità, armonizzazione, si da conseguire per tutti gli alunni il positivo ambiente di vita, funzionale alle esigenze di gioco, di apprendimento, di relazione..

AMBITI DI FUNZIONAMENTO

Si traggono ad evidenziazione ambiti di attenzione che si collocano nella progettualità e vanno a sostanziare i campi dell'organizzazione.

SCUOLA INFANZIA

Si assumono i punti di attenzione: l'impianto si disegna in quadro di orario funzionamento minimo I macro indicato dal

D.lg. n. 59/2004, già definito per l'organico di questo circolo alla fase delle iscrizioni; si evidenzia il rapporto con le famiglie in continuità con il contesto primario affettivo

e di vita dei bambini e delle bambine; si evidenzia come punto di forza il raccordo con la scuola primaria

Su tali basi si vanno a collocare i sistemi di funzionamento portati a realizzazione.L'assetto definito in organico porta in evoluzione i dispositivi dei decorsi anni:- N. 12 sezioni a doppio turno / N. 2 sezioni a funzionamento solo turno antimeridiano.

L'organizzazione oraria segue ambito tetto fissato dal Dig n_ 59/2004; rilevazione richiesta famiglie entro i quadri posti al piano dell'offerta formativa.

SCUOLA PRIMARIA

Il modello di funzionamento prescelto, ai sensi della C.M. n° 38 del 2/4/2009 e del comma comma 8 dell'art. 5 del relativo Schema di Decreto Interministeriale , è quello che valorizza le richieste delle famiglie e la positiva esperienza della nostra scuola.Pertanto gli OO.CC., nell’esercizio dell’autonomia didattica ed organizzativa di cui al DPR 275/99, intende utilizzare, le risorse professionali disponibili per ampliare l'offerta formativa della Scuola come di seguito indicato:

Classi prime :o n° 1 classe prima a 40 h per n° 30 alunni (35 ore insegnamento + 5 mensa)o n° 3 classi prime a 30 h per n° 72 alunni (n. 27 ore obbligatorie / n. 3 ore

facoltative opzionali) Classi 2^

o n° 1 classe seconda a 40 h per n° 25 alunni (35 ore insegnamento + 5 mensa)

o n° 4 classi seconde a 30 h per n° 95 alunni (n. 27 ore obbligatorie / n. 3 ore facoltative opzionali)

Classi 3^ o n° 1 classe terza a 40 h per n° 24 alunni (35 ore insegnamento + 5 mensa)o n° 3 classi terze a 30 h per n° 77 alunni (n. 27 ore obbligatorie / n. 3 ore

facoltative opzionali) Classi 4^

o n° 4 classi quarte a 30 h per n° 93 alunni (n. 27 ore obbligatorie / n. 3 ore facoltative opzionali)

Classi 5^ o n° 4 classi quinte a 30 h per n° 89 alunni (n. 27 ore obbligatorie / n. 3 ore

facoltative opzionali)

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 34

Page 35:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

la composizione dell'orario – n. 27 ore obbligatorie / n. 3 ore opzionali, si pone in integrazione unitaria nel curricolo didattico già definito nei decorsi anni.

L'organico consente per lo più il mantenimento di assetti a tipologia modulare in abbinamento classi parallele. Bisogna, però, operare adeguamenti con spezzoni di ore con docenti provenienti da altre strutture organizzative (moduli). L'organizzazione per l'educazione, ispirata a superamento di vincoli di rigidità, cammina con l'apertura ad operatività di tenuta / continuità e di messa a punto di modulazione, per dare agli assetti funzionalità e concertare competenze / interventi in piena produttività didattica.Si assumono i punti fondanti del funzionamento, che vengono declinati in chiave di efficacia e qualità. in tale ottica si traggono in evidenza le assunzioni funzionali al buon andamento generale:

Si considera stato di operatività in sistema di evoluzione della normativa di RIFORMA, ponendo al centro di ogni azione la valorizzazione dei sistemi già posti in atto con la scelta di campo di "ricerca/sviluppo", per seguire il cammino innovativo aperto e indirizzare al meglio i percorsi formativi.

Si opera entro il principio di unitarietà del modello formativo, considerato senza frammentazioni e differenziazioni.

Si considera superato il vincolo rigido di orario d'insegnamento con aggancio di tenuta del sistema precedente a garanzia di continuità e apertura a messa a punto/calibratura in rispondenza ad efficienza ed efficacia del servizio scolastico.

Si evidenzia il principio della contitolarità didattica dei docenti nella definizione unica di funzione e valorizzazione piena della stessa.

Il sistema complessivo va a collocarsi nell'impianto normativo classe 1^ - 1° biennio - classi 2^ e 3^ - 2° biennio - classi 4^ e 5^.

L'assetto delle specificità, partendo dai mantenimento dell' organico, si va a sistemare nei quadri:

o composizione delle strutture di funzionamento con la definizione a modello organizzativo con abbinamento / articolazione di classi - parallele verticali;

o continuità ove possibile dei quadri organizzativi portati ad attuazione nel decorso anno, aperti a validità/tenuta;

o attuazione dei principi di flessibilità / sviluppo, ai fine di supportare e sistemi già messi in atto, di portare a miglioramento, potenziamento;

o sviluppo del sistema già definito a prevalenza e posto in atto; su tutto l'arco formativo di base si opera in organizzazione flessibile, ponendo ogni equipe pedagogica in posizione di esercitare collegialità e corresponsabilità, onde facilitare la composizione degli interventi educativi – mirati/diffusi - in quadri di unitarietà.

DISCIPLINEIl quadro generale si compone ponendo in rapporto Indicazioni Nazionali già seguite e nuove, in continuità con le esperienze realizzate e in apertura di messa a punto / ricerca — studio. - SCUOLA dell'INFANZIALa composizione del curricolo si pone secondo i "campi d'esperienza", nelle declinazioni di ampie aree: Il sé e l'altro / Il corpo e il movimento / Linguaggi creatività espressione / I discorsi e le parole / La conoscenza del mondo.- SCUOLA PRIMARIALa composizione del curricolo si pone nello sviluppo degli obiettivi di apprendimento, dove possibile, sulle aree:

o linguistico- artistico- espressiva ( italiano / inglese/ musica / arte e immagine / corpo movimento sport;

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 35

Page 36:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

o storico- geografico- sociale ( storia / geografia);o matematico- scientifico- tecnologica ( matematica, scienze naturali e sperimentali,

tecnologia).L’aggregazione delle discipline in rapporto alle strutture a tipologia di tipo modulare/prevalenza si basa sulla funzionalità delle soluzioni, dosate alle varie esigenze, per conferire qualità all'offerta formativa. Il modello "prevalenza" si pone, stante il percorso effettuato lungo la riforma, come modello organizzativo di tenuta / continuità e di declinazione calibrata negli abbinamenti su ambito linguistico / antropologico - ambito linguistico / matematico, in rapporto alla specificità delle situazioni.La definizione della strutturazione delle aree deve essere calibrata alle singole situazioni ed alla composizione delle equipe pedagogiche. Le piste sono:CLASSI I^ - organizzazione con prevalenza a 22 ore (se possibile) + copertura ore rimanenti con altri docenti;CLASSI - sviluppo di continuità con messa a punto / calibratura delle modulazioni.CLASSI II^- III^ - IV^ - V^ - sviluppo in continuità decorso anno con messa punto/ calibratura di necessità.

Si determina, in rapporto all'evoluzione della RIFORMA, un terreno dí operatività a tenuta di modulazione / ad adattamento di necessità in considerazione delle specificità e delle esigenze per composizione in parallelo I in verticale.Il sistema si evolve in continuità I adattamento modelli precedenti e in declinazione funzionale delle discipline sui vari assetti.La chiave di volta è là “flessibilità", che consente di operare su principi di base e di fare modulazione funzionale su ogni situazione, ponendo ogni équipe nella condizione di attingere a quadro sicuri e di calibrare gli interventi in modo articolato / dosato, anche diversificata, sempre rispondente alle esigenze da gestire.Le coordinate in tal senso sono:

promuovere il successo formativo di tutti gli alunni; coniugare positivamente tutte le competenze professionali, organizzare curricoli integrati e di qualità.

LABORATORI

La SCUOLA mette in atto quanto maturato nei percorsi svolti nel tempo, approdati nel grande impianto dato al settore nel POF, dove si vanno a ricercare i principi forti, rapportati alle INDICAZIONI per effettiva rispondenza. Valgono per questo le competenze acquisite sulle "buone pratiche" e la volontà di qualificazione del sistema. In tal senso si pongono le linee di composizione / indirizzo, nell'assunzione che i

LABORATORI non rappresentano solo luoghi fisici per l'espletamento di attività / insegnamenti; realizzano metodologie di apprendimento significativo – per scoperta / ricerca / operatività

sia a livello di insegnamenti disciplinari che in ambiti di specificità di progettazione; vanno immessi, sugli assetti costituiti, in curricoli unitari secondo modelli integrati e di

effettiva rispondenza agli obiettivi formativi generali / specifici.Nel processo aperto di RIFORMA si opera in apertura e flessibilità, considerando

continuità di esperienze positive già realizzate, poste a promozione del fare e dalla partecipazione attiva della classe;

valorizzazione di tutti gli ambiti di insegnamento ( esperienze, linguaggi...); effettuazione entro l'ordinario orario curricolare e come ampliamento dell'offerta

formativa nei progetti compresi nel piano dell'offerta formativa; attuazione diffusa tra i docenti come metodologia didattica comune e specifica per

settori d'intervento competenza.

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 36

Page 37:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

A livello organizzativo si considera la fattibilità in rapporto a composizione delle équipes pedagogiche nei vari assetti ; disponibilità di risorse materiali e di competenze professionali; costituzione sezioni / classi – strutture di funzionamento; attuazione di base con riferimento al gruppo / ai gruppi di sezione / classe con apertura

alle realizzazioni possibili per intersezione / interclasse.Si determina un quadro operativo funzionale, reso ancor più flessibile in base alla

composizione interna delle varie strutture professionali e dal gioco delle competenze disponibili nelle essenzialità di riferimento.

Per la SCUOLA dell'INFANZIA la strategia del lavoro a laboratori si pone a livello trasversale / pervasivo su tutte le attività, secondo le piste già seguite e strutturate nel POF, nelle specifiche linee disegnate dalle INDICAZIONI.

Per la SCUOLA PRIMARIA si operao a livello generale si opera nella metodologia laboratoriale come strategia educativo –

didattica di sviluppo degli interventi / attività;o a livello specifico di sviluppo "Riforma" si opera entro la quota opzionale rientrata in

curricolo unitario. Nell'organizzazione dei "LABORATORI" entro il curricolo unitario, si individuano due fasce: PRIMA FASCIA

Si collocano laboratori di tipo esteso sulle classi, considerando, di base, il principio che il curricolo è unico, non frammentato e le esigenze formative di alunni / famiglie1) LABORATORIO "MULTIMEDIALITÀ" come opportunità formativa rivolta a tutti gli alunni nella specificità di attuazioni calibrate sulle varie fasce d'età;2) LABORATORIO "INGLESE" come espansione d'insegnamento di livello

curricolare, sulle classi 1^, posto come mantenimento di linee già attuate e scelta di qualità per la composizione dei percorsi formativi.

SECONDA FASCIASi collocano le piste di attività di varia realizzazione entro l'area "Progettualità " a struttura aperta ( arte/immagine – teatro/musica – educazione alimentare – sicurezza/ambiente), nei criteri di

rispondenza al percorso da attivare nelle realtà operative; collocazione integrata con le discipline curricolari; collocazione di adattamento funzionale ( quadri discipline, competenze).

La seconda fascia si va a strutturare secondo criteri aperti di operatività diretta dei vari assetti modulari, in linea di continuità con le esperienze già realizzate e messa a punto di aggiornamento / sviluppo.

La collocazione generale – di prima / seconda fascia – si struttura in rapporto specificità di competenza ( lingua inglese); collocazione di base distribuita sui docenti sulla specificità di ambito; effettuazione mirata / diffusa di classe - assetto modulare in rapporto a quadri

discipline, competenze tempi...

INSEGNAMENTO LINGUA INGLESE

La SCUOLA mette in atto quanto maturato nei percorsi svolti nel tempo, approdati nel grande impianto dato al settore nel POF, dove si vanno a ricercare i principi forti, rapportati alle INDICAZIONI per effettiva rispondenza. Valgono per questo le competenze acquisite sulle "buone pratiche" e la volontà di qualificazione del sistema.

In tal senso si pongono le linee di composizione / indirizzo, nell'assunzione che i LABORATORI non rappresentano solo luoghi fisici per l'espletamento di attività / insegnamenti; realizzano metodologie di apprendimento significativo – per scoperta / ricerca /

operatività sia a livello di insegnamenti disciplinari che in ambiti di specificità di progettazione;

vanno immessi, sugli assetti costituiti, in curricoli unitari secondo modelli integrati e di Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 37

Page 38:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

effettiva rispondenza agli obiettivi formativi generali / specifici.Nel processo aperto di RIFORMA si opera in apertura e flessibilità, considerando continuità di esperienze positive già realizzate, poste a promozione del fare e dalla

partecipazione attiva degli alunni; valorizzazione di tutti i linguaggi...; effettuazione entro l'ordinario orario curricolare come ampliamento dell'offerta formativa; attuazione diffusa tra i docenti come metodologia didattica comune e specifica per settori

d'intervento / competenza.A livello organizzativo si considera la fattibilità in rapporto a composizione dell' équipe pedagogiche nei vari assetti disponibilità di risorse materiali , di competenze professionali costituzione sezioni / classi – strutture di funzionamento attuazione di base con riferimento al gruppo / ai gruppi di classe / interclasse.Si determina un quadro operativo funzionale, reso ancor più flessibile in base alla

composizione interna delle varie strutture professionali e dal gioco delle competenze disponibili nelle essenzialità di riferimento. Nello sviluppo delle INDICAZIONI la SCUOLA PRIMARIA opera

a livello generale la metodologia laboratoriale è strategia educativo – didattica di sviluppo di interventi / attività;

a livello specifico il laboratorio diventa il canale di potenziamento della lingua inglese per tutte le classi.

Il LABORATORIO "INGLESE" si configura come espansione d'insegnamento di livello curricolare e scelta di qualità per la composizione dei percorsi formativi, nei criteri di rispondenza al percorso da attivare nelle realtà operative; collocazione integrata con le discipline curricolari; specificità di competenza ( lingua inglese); collocazione di adattamento funzionale entri i quadri discipline.

LA VALUTAZIONE

Si analizza l'argomento nell'impostazione generale e nelle implicazioni collegate Al D.L. 137/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169. D.P.R. n. 122 del 22.06.2009 (GU n. 191 del 19-8-2009 ).

Per lo sviluppo del discorso generale si traggono a studio le aree di attenzione: la moderna ricerca delle scienze pedagogiche; il quadro POF di CIRCOLO per la pedagogia di base, i principi, i valori; la programmazione annuale di circolo.

L’ esperienza effettuata i decorsi anno pone la scuola in condizione di procedere con tranquillità sulla tematica valutazione

Allo stato l'impegno di valutazione si pone- come percorso da svolgere in armonia con la progettualità, sì da valorizzare il

versante formativo, a promozione del successo scolastico di tutti gli alunni;- nella cura dei processi di verifica / programmazione periodici, ponendo l'ambito

valutazione come cultura pedagogica e come approdo a forme documentali di chiara composizione;

- nella cura dei documenti di base – registri / agende / giornali in rapporto alle opere - rilevazione / osservazione di valutazione;

- nella considerazione della documentazione in adozione di scansione quadrimestrale in parametri di qualità , essenzialità, efficacia nei percorsi tecnici e nei rapporti scuola / famiglie.

Circa il documento di valutazione – SCUOLA PRIMARIA, si pone attenzione e studio per la composizione di aggancio al decorso anno e di sviluppo in connessione al D.P.R. del 22 giugno 2009, n. 122.

In rapporto a ciò si apre progressiva operatività di studio / ricerca con l'attivazione

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 38

Page 39:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

delle funzioni strumentali / strutture di supporto. In rapporto alle valutazioni INVALSI, si conferma la disponibilità della scuola, considerando il sistema in evoluzione con le attenzioni di percorso.

PERCORSI DIDATTICI

LA STRATEGIA DEL LABORATORIO

Nel quadro disegnato dall'autonomia si va a collocare in maniera forte la strategia del LABORATORIO come vera opportunità di crescita e formazione per gli alunni.

L'attivazione sistematica assume un significato rilevante nei confronti sia dei bambini, perché consente di:

realizzare percorsi didattici mirati, organizzati per conseguire esperienza, conoscenza, competenza;

procedere secondo ritmi, stili, tempi propri di apprendimento; sperimentare forme di socializzazione/ operatività a gruppi / cooperazione più larghe

e stimolanti.

Il LABORATORIO è in sostanza:

Il LABORATORIO è da vedere nella duplice significatività:

Il bambino, nella SCUOLA " QUALITÀ " , deve poter trovare gli spazi idonei a rispondere ai suoi bisogni ( fare, giocare, esplorare, ricercare ...) , per costruire esperienze e conoscenze e formare le strutture logiche di base. Ma non solo. II LABORATORIO è la STRATEGIA organizzativa della SCUOLA, ma non rimane " luogo " a sé, spazio chiuso.

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 39

un centro di attività ludica coinvolgente e stimolante;uno spazio vivo di espressione e creatività;un campo di rapporti / relazioni aperto al dialogo, al confronto, alla cooperazione;un ambito sollecitante all'iniziativa, alla scelta, alla decisione, all'operatività.

come ambiente attrezzato / specializzato, dove effettuare determinate esperienze, attività ( musica / immagine / pittura ...)come metodo di approccio alla conoscenza, capacità di interrogarsi sulle cose, problematizzare, fare ricerca.

Page 40:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Anche l'ambiente esterno va assunto come LABORATORIO, nell'idea di " aula decentrata ", ricca di stimoli, sollecitazioni, risorse.È, in questo senso, forte l'operatività per aprire la SCUOLA e fare del TERRITORIO il bacino di attingimento e interazione per un' EDUCAZIONE intesa come impegno non solo dall'istituzione, ma di tutta la COMUNITÁ.

In questa direzione la SCUOLA vuole operare, costruendo progressivamente condizioni di positiva evoluzione, mettendo i soggetti nella situazione migliore per progredire, acquisire esperienze, competenze.

Il LABORATORIO "INGLESE" fa leva sugli obiettivi specifici della disciplina e promuove una molteplicità di attività nei settori:

MATERIALI

AMBITO GRAFICO — PITTORICOMateriali vari di base ( carta, colori, gessi ... )Materiale specifico ( cavalletti, episcopio, lavagna magnetica, carrello portacolori..)

AMBITO MUSICAMateriali vari di base ( nastri, musicassette, CD, piccoli strumenti ... )Materiali / sussidi (apparecchio stereo, radioregistratore ...)

AMBITO MULTIMEDIALITÁAttrezzature specifiche - materiali specifici di supporto

Tutto si realizza attraversoo conoscenza dei bisogni educativi di ogni soggettoo adeguamento delle proposte educative alle varie situazionio elaborazione di itinerari / percorsi calibratio organizzazione di tempi / spazi / materiali / sussidio osservazione, documentazioneo verifica / valutazione.

SCUOLA INFANZIA

La SCUOLA dell'INFANZIA del CIRCOLO ha attuato esperienze importanti nel settore,

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 40

GRAFICO- PITTORICO È il canale per valorizzare l'espressività e la creatività. Va attrezzato con materiali poveri, di recupero e con materiali strutturati, organizzati in modo da fornire una pluralità di stimoli e di occasioni formative.

TEATRO / MUSICALa musica entra nel discorso di ordinaria didattica, ma entra anche nel discorso specifico, perché ha valore di sostegno per tutto l'impianto del progetto educativo. Anche qui occorrono materiali poveri, facilmente reperibili, e materiali specifici, sussidi e apparecchiature apposite.

MULTIMEDIALITÁSi propone di favorire l'acquisizione e/o il potenziamento delle abilità espressive, comunicative, logiche ed operative degli alunni. È lo spazio dell'operatività, di valorizzazione dell'espressività e della relazionalità, che stimola il contatto con il mondo dell'informatica, e utilizza il computer come strumento e mediatore didattico.

Page 41:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

promuovendo, di anno in anno, percorsi d'insegnamento della LINGUA INGLESE in tutte le sezioni.Il discorso si ritiene aperto a nuove realizzazioni, considerando

interesse dei bambini, palese nell'apertura all'apprendimento e nell'operatività messa in atto;

attenzione delle famiglie, aperte a nuove esperienze e conquiste; disponibilità di risorse professionali.

L'attuazione si colloca come ampliamento dell'offerta formativa e si concretizza in percorsi operativi di corso anno.

INSEGNAMENTO RELIGIONE CATTOLICA

L'insegnamento della RELIGIONE CATTOLICA si pone nel quadro normativo vigente sia in rapporto ai disposti di tipo strutturale che in rapporto alla cultura della progettualità. In particolare

trova collocazione armonica entro i percorsi formativi collegialmente elaborati; sviluppa obiettivi di formazione in gradualità e continuità.

INDICAZIONI PROGRAMMATICHE

Si attingono, in generale, alle INDICAZIONI NAZIONALI e si sviluppano nella progettualità richiesta dal Decreto di riferimento:

obiettivi formativi/specifici di apprendimento/U.A collegamento di intercampo/inter-pluridisciplinare sistematicità/processualità.

SCUOLA PRIMARIA

Sull'impianto generale si traggono linee organizzative: l'insegnamento della RC. è effettuato da insegnanti interni disponibili e specialisti a ciò

assegnati; gli interventi si effettuano in 2 ore settimanali –1/2 interventi, articolati funzionalmente alle

classi e ai relativi organigrammi; gli insegnanti specialisti seguono la dinamica generale di progettazione/verifica/valutazione; sono assicurate le attività alternative per gli alunni che non si avvalgono della Religione

Cattolica.Lo STATO è obbligato ad assicurare l'I.R.C. agli alunni che se ne avvalgono; per gli alunni che

non danno adesione vengono, altresì, assicurate forme alternative d'insegnamento atte a garantire le opportunità formative di parità. Nella Scuola di tutti si progetta tenendo conto dei bisogni individuali, ponendo alla base delle attività formative – alternative/integrative – gli ambiti dell'educazione alla Civile Convivenza, le unità fondanti dei progetti generali, la ricerca, l'approfondimento...

Le attività sono programmate sulle linee di Legge nella cura degli organigrammi e degli interventi modulari.

I docenti, non disponibili all'I.R.C., operano nel complessivo disegno organizzativo della SCUOLA su varie aree:

effettuazione attività alternative/di studio per gli alunni che non si avvalgono dell'insegnamento specifico;

supporto organizzazione generale di funzionamento; utilizzazione, dopo i punti precedenti, in contemporaneità di classe/interclasse per le attività

di supporto/trasversalità/laboratorio.

SCUOLA DELL’INFANZIA

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 41

Page 42:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Le attività si pongono in linea generale entro i quadri precedentemente espressi, nella specifica calibratura alla fascia d'età. Seguono criteri di gradualità e concretezza, nelle metodologie calibrate a bambini/e di osservazione, gioco, cooperazione, lavoro di gruppo.

Trovano aggancio ai percorsi formativi generali, si collegano ai campi d'esperienza con valorizzazione dell'esplorazione e della ricerca, delle esperienze e delle relazioni tra adulti e pari.

L'insegnamento è effettuato da docente specialista in ore settimanali 1,30 effettuabili in 1/2 interventi.

Per i bambini non avvalentisi si seguono attività alternative/di ampliamento offerta formativa con particolare riferimento al campo di esperienza "II sé e l'altro”, promozionale di esperienze/attività di relazione, educazione all'affettività, alla cooperazione...

I docenti in contemporaneità, non impegnati nelle attività alternative, svolgono attività educative di supporto organizzazione generale e di lavoro gruppi/laboratori attività a sezioni aperte.

INTEGRAZIONE SCOLASTICA

La materia si colloca nei quadri- D.Lvo n. 297/ 94 - D.P.R. n. 275/ 99 - CCNL 2007 - normativa generale di RIFORMA;

- disposizioni specifiche in materia d'integrazione.L'ambito progettuale si costruisce sugli elementi: numero di alunni in situazione d'integrazione / stato di handicap certificato; assetti di organico di base / di sostegno; progettazione generale dei modelli organizzativi.Prioritariamente si fissano linee guida per l'impianto e l'organizzazione di tipo generale:

l'integrazione è compito, responsabilità della scuola tutta; l'insegnante di sostegno è contitolare della sezione / classe di assegnazione; ogni struttura di coinvolgimento è interamente responsabile del compito nell'operatività

dell'équipe pedagogica; l'attività educativa e didattica va organizzata secondo fattori di qualità, già

specificamente previsti dalla L. 517/77, nell'elaborazione di piani personalizzati e nell'articolazione degli interventi – di sezione / classe / intersezione / interclasse – e di varia operatività a gruppi;

va considerata e stimolata la collaborazione delle famiglie, elemento importante per lo sviluppo dei piani d'integrazione;

l'integrazione va sostenuta con materiali, sussidi, attrezzature idonee, anche nell'impiago di strumenti multimediali.

L'operatività del settore richiede interventi plurimi, calibrati sulle esigenze di ogni alunno: intervento dell'UNITÁ MULTIDISCIPLINARE per la certificazione – D. F. / P. D. F. – e per i

supporti di consulenza / progettazione / verifica; impianto di piani a sviluppo équipe pedagogica – insegnanti di base / sostegno;

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 42

Page 43:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

approntamento di assistenza materiale a carico del personale collaboratori scolastici; supporto di servizi di assistenza qualificata di tipo specialistico / interventi educativi

integrativi a carico dell'E. L. ed istituzioni a ciò preposte.Nell'impianto e nella gestione dei PIANI educativi personalizzati le insegnanti: operano su quadri di concertazione interventi, specifici per le esigenze di handicap e

interconnessi nel sistema organizzativo di "sostegni plurimi" per la distribuzione allargata / integrata;

svolgono attività di progettazione / verifica / valutazione / documentazione secondo i percorsi generali e le necessità particolari di settore;

attuano unitamente alla struttura d'insegnamento azioni, percorsi, itinerari capaci di guidare, sostenere, motivare gli alunni;

redigono i documenti di riferimento con compilazione delle verifiche bimestrali a scansione del piano annuale.

L'orario di servizio è determinato in armonia con gli organigrammi generali per assicurare ogni copertura possibile e funzionale ai casi, anche in sistema flessibile e di calibratura di percorso.

Il GRUPPO H è costituito, a livello di circolo, dai docenti di sostegno e da un docente di sezione / modulo d'inserimento degli alunni.Il lavoro si articola in

Il sistema progettuale trova agganci di tipo generale al POF – dossier PROGETTI / LABORATORI; agganci particolari al progetto specifico"Progetto Integrazione – La Scuola per i diritti

dei bambini" Tutto il processo d'integrazione vede attivi gli obiettivi di

valorizzare ogni soggetto e guidarlo in progressive conquiste su tutti i versanti di apprendimento, di socializzazione / cooperazione / relazionalità, di operatività individuale e di gruppo;

sviluppare piani mirati, di specificità / personalizzazione e d'interazione ai piani curricolari generali;

potenziare le aree di ampliamento dell'offerta formativa per estendere le opportunità di crescita / formazione secondo modelli / percorsi a ciò funzionali.

QUADRO ORGANIZZAZIONE SOSTITUZIONEDOCENTI ASSENTI

Nell'impianto del lavoro si considerano due livelli di organizzazione rispetto del quadro normativo, posta l'esigenza di prioritaria collocazione in parametri di

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 43

GRUPPO ristretto - solo docenti - per la gestione dei percorsi educativi; GRUPPO allargato - con i genitori - per la progettazione generale;GRUPPO istituzionale con gli apporti di norma -USP –UNITÁ MULTIDISCIPLINARE - E. L.

Page 44:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

economicità ed efficienza; articolazione dei quadri di disponibilità entro le coperture di organico

Si procede, su tale base, a organizzare l'impianto complessivo di funzionamento, con la sistemazione degli assetti previsti all'organico. Ciò considerato, si determina la disponibilità totale derivante dalla fascia di contemporaneità / compresenza nelle strutture modulari quale quota / risorsa da utilizzare per la copertura delle assenze brevi. Allo stesso modo sono disponibili contemporaneità a diversa provenienza ( Lingua straniera , R. C. ). In generale si considerano le linee della normativa finanziaria di operatività

utilizzare spazi di flessibilità nell'organizzazione dell'orario didattico utilizzare per le sostituzioni del personale assente docenti già in servizio nella

stessa scuola. Si procede su quadri essenziali:

CRITERI

1) Il monte ore di contemporaneità destinato a supplenze non superiori a cinque giorni viene gestito sui principi di base;

o le disponibilità devono emergere da tutti i quadri modulari, secondo la composizione specifica;

o le sostituzioni si effettuano su tutta la struttura del plesso, prioritariamente sul modulo;o le sostituzioni vengono effettuate in base a principi di equa distribuzione dei carichi;o il calcolo è effettuato su base annuale fino a copertura delle disponibilità.

2) Il quadro organizzativo deve dare rispondenza al punto 1) con le contemporaneità, negli assetti esistenti, vanno distribuite su tutta la settimana in

modo da garantire la copertura dei bisogni su tutti i giorni e su tutto l'arco della giornata, in rapporto alle possibilità / risorse;

il giorno libero dei docenti va strutturato in rapporto al punto precedente, con distribuzione diffusa / equilibrata;

i quadri orari devono contemperare le esigenze su tutte le coperture di necessità, assicurando il più possibile funzionalità del servizio.

3) Il sistema di gestione a grandi linee è di seguito definitoo nelle situazioni di più contemporaneità si effettua la suddivisione del carico tra gli

insegnanti con partenza progressiva e con cumulo in successione per ogni soggetto;o la contemporaneità risultante su I.L.S e R. C. concorrono a dare disponibilità con il

disegno globale delle sostituzioni , con calibrature specifiche / articolate tra i moduli;o nell'eventualità di assenza degli alunni portatori di handicap l'insegnante di sostegno

opera prioritariamente sulla classe / moduli nel plesso.

CONCORSO SUPPORTI

Va considerata risorsa la fruizione di permessi brevi per la copertura prioritariamente sui frazionamenti, sia ad anticipo che a recupero, anche nella cumulabilità nei tempi oltre la settimana.

La flessibilità organizzativa e didattica è formula di ulteriore supporto. I criteri generali vanno considerati nella stesura dei quadri orari, richiedenti non il condizionamento degli interventi, ma solo organizzazione flessibile e funzionale, anche in adattamenti contingenti. GUIDA elaborazione : - modelli già seguiti con analisi per potenziamento punti di forza / Superamento punti di debolezza sperimentati in cammino;SUPPORTO : - gruppo operativo di analisi e inquadramento / figure di operatività in Situazione per gestione disponibilità, documentazione, adattamenti...TEMPISTICA: - azione di composizione modulare / elaborazione organigramma

- applicazione di provvisorietà / definizione di tenuta / verifica di percorso. Operando sul quadro generale già esistente, aperto a tenuta, si fa messa a punto di

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 44

Page 45:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

armonizzazione degli organigrammi su tutti gli assetti modulari; distribuzione equilibrata del giorno libero dei docenti nell'arco della settimana e delle

contemporaneità nell'arco della giornata; superamento di difficoltà di composizione esigenze dei docenti e di servizio con i criteri

di rotazione / sorteggio; rispetto, sui quadri di disponibilità, di pari carico di lavoro in sviluppo di progressività e in

calcolo su base annuale; rispetto quadro orari contrattuale / contemporaneità – codocenza.

IL GRUPPO DOCENTE

La SCUOLA negli ultimi anni ha registrato l'innovazione del “GRUPPO DOCENTE”, variamente denominato nel tempo, come variabile importante di miglioramento di sistema. Il passaggio storico dall'unicità di funzione alla "pluralità" ha fatto registrare i benefici della contitolarità, collegialità, corresponsabilità, dando alla SCUOLA INFANZIA e alla SCUOLA PRIMARIA l'importante conquista di professionalità e solidarietà dei soggetti istituzionalmente titolari di mandato. Il GRUPPO, già TEAM, ora EQUIPE PEDAGOGICA ha fatto registrare anche nel processo aperto di RIFORMA la consapevolezza che tutti i docenti operano in unità di status, esprimendo la molteplicità degli interventi nella rete fitta della progettazione e organizzazione.Ciò ha portato le tante aperture che contraddistinguono la SCUOLA di BASE

concertazione funzionale agli assetti da mettere in atto; condivisione del discorso educativo sui grandi impegni del ruolo " progettazione,

gestione, verifica, valutazione, documentazione... "; armonizzazione degli interventi educativi nel disegno del curricolo unitario rivolto agli

alunni.

Diventare "gruppo" é una conquista, non un paradigma di maniera: i docenti che assumono il compito di insegnare sanno che va valorizzata l'alterità, la dialogicità, la cooperazione, il confronto e l'interazione.I campi dell'esercizio di funzione si allargano ed incrociano in varie dimensioni fondamentali:

professionalità come possesso di competenze mirate relazionalità come esperienza di vita con gli altri collegialità come forza di progettazione e organizzazione formazione ed aggiornamento come supporto al cammino innovativo flessibilità come risorsa per lavorare insieme, concertare le azioni, operare su spazi di

interazione e diversificazione.

Naturalmente non si tratta di percorsi facili, poiché l'équipe pedagogica non vive di intenzioni e propositi vuoti, vive di continue prove e conquiste, ponendo nel compito d'insegnare l'esigenza sempre accesa di scegliere, condividere, decidere, adattare verificare, valutare.

INDICATORI DI QUALITÁ

È il campo di attenzione che la SCUOLA oggi si pone, camminando nell'innovazione, che non propone scenari semplici, ma situazioni di organizzazione complessa e problematica. L’equipe pedagogica è una struttura di funzionamento a varia composizione, cellula del

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 45

Page 46:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

corpo"COLLEGIO" e parte vitale dei sistema, compatta e articolata per la finalizzazione di qualificazione e redditività.In tal senso- gli operatori si collocano nel disegno di operatività allargala e collaborazione, a cui devono guardare con la tensione di "costruire', non di dare per scontato tutto. Diventare “gruppo” non é un accadimento automatico: é una conquista da volere, sostenere, alimentare.Gli indicatori di qualità dell'équipe sono, in sostanza, gli indicatori di un buon modo di fare scuola. In tal senso si fa esposizione di massima, tenendo aperto lo studio alle declinazioni necessarie, poiché le buone collocazioni sono conferma di positivo avanzamento e spunto per ancora nuove evidenziazioni ed analisi:

RAPPORTO SCUOLA / FAMIGLIE

PREMESSA

È un grande ambito di operatività, già valorizzato lungo il cammino d'innovazione aperto dall'istituzione degli organi collegiali, portato via via a sviluppo nei principi della partecipazione, collaborazione, coinvolgimento. Oggi si propone in modo nuovo e in risvolti di grande importanza, in collegamento con la normativa dell'autonomia e di riforma del sistema scolastico.

Si pone, quindi, un impegno di estesa portata, non formale, profondo e vivificante: la SCUOLA non si propone come istituto di compito, chiuso ed isolato, ma come organismo attivo ed aperto, pronto ad interagire con il territorio e con le famiglie degli alunni.

Ciò che oggi va evidenziato è il principio di sussidiarietà, poiché SCUOLA e FAMIGLIE si pongono come soggetti protagonisti del percorso di formazione e crescita degli alunni, coinvolti in un unico discorso, che si evolve gradualmente in passi scanditi da comune tensione ed impegno.

C'è l'idea forte, alla base, di centralità dei bambini e delle bambine e conseguentemente della responsabilità dei soggetti deputati alla loro guida.

Il percorso storico ha fatto registrare avanzamenti sicuri entro i principi dell'accoglienza e della collaborazione: i genitori sono stati chiamati come soggetti di diritto ad operare con la scuola e per la scuola. Ora il cammino avanza su norme di più vasta apertura e portata, non si ferma alle acquisizioni conseguite: va avanti e progredisce sotto la spinta dell'evoluzione sociale, che vede maggiormente coinvolti i genitori quali protagonisti di grande rilievo, non marginalmente coinvolti, ma profondamente resi consapevoli del compito direttamente gestito e dell'impegno collaterale all'opera della scuola.

Così, nelle linee d'innovazione, si va costruire un RAPPORTO, che trae a forza nuova le conquiste conseguite negli anni decorsi e le fa evolvere in ulteriori, più efficaci forme di partecipazione consapevole e condivisa, attraverso il continuo snodo deIl'esperienza scolastica,

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 46

il lavoro collegiale degli insegnanti;la suddivisione delle competenze disciplinari tra i docenti come strumento di garanzia per l’unitarietà dell'insegnamento;il rapporto costante fra insegnanti e famiglie;la disponibilità degli insegnanti a intendere la valutazione come operazione finalizzata alla correzione dell'intervento didattico più che all'espressione di giudizi nei confronti degli alunni;La disponibilità degli insegnanti alla sperimentazione, alla innovazione didattica e all'aggiornamento professionale;L’esistenza di traguardi irrinunciabili comuni e definiti collegialmente.

.

Page 47:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

che nasce dall'accoglienza di base e accompagna gli alunni per tutto l'arco di crescita e formazione.

RAGIONI

La validità del RAPPORTO " SCUOLA / GENITORI" è sicuramente principio acquisito nel sistema: su di esso è stato impiantato tutto il discorso, costitutivo degli organi collegiali. Pure, negli anni si sono colti segni di malessere e disaffezione, visibili nel formalismo partecipativo, nella scarsa significatività delle azioni ed interventi.

Negli ultimi anni, sui percorsi dell'AUTONOMIA, si è aperto anche il processo di revisione degli organi collegiali, giunti ormai a necessità di diversa impostazione, da rendere proficua e funzionale al sistema. Allora si fa opera, nel panorama di ricerca e innovazione oggi aperto, per trovare le RAGIONI profonde, del RAPPORTO, essenzialmente espresse di seguito:

La partecipazione dei genitori alla vita della scuola è necessaria per garantire coerenza educativa all'azione di famiglia e scuola.

La collaborazione tra scuola e famiglie è indispensabile, se si vuole rendere armonici i processi formativi portati avanti dalle due istituzioni.

Emerge, da esse, che la presenza dei GENITORI all'interno della SCUOLA va vista in termini concreti, non già formali, da porre su più piani

o organizzativo / gestionaleo pedagogico / educativoo metodologico / didattico.

Ciò che anima l'azione su detti piani è la consapevole idea di "cooperazione" e "corresponsabilità": ciò significa che genitori e insegnanti possono e devono agire all'insegna dello scambio dei contributi, alternativo alla delega e all'autosufficienza.La "cooperazione" indica il "ruolo attivo" del genitori, il loro concorso in termini di "utenti competenti", nel quadro di costituzione, nelle prospettive aperte, del SISTEMA EDUCATIVO INTEGRATO, in collegamento con il territorio..Alla base di tutto c'è la consapevolezza che il discorso educativo per le nuove generazioni non è discorso facile, ma complesso e, in quanto tale, non gestibile in esclusiva da una sola istituzione.

LO SCENARIO INNOVATIVO

Per segnare il nuovo cammino si va a trarre evidenziazione dai nuovi disposti normativi, di tipo generale e di livello mirato – AUTONOMIA / RIFORMA, che segnano la lunga stagione di innovazione, anche nella fluidità – evoluzione degli stessi, per valorizzare le risorse forti della SCUOLA, tutte poste nell'obiettivo di conferire efficacia e qualità al sistema.Nell'evoluzione delle norme si considerano i riferimenti, trasportabili sull'esistente, posti come germi per la crescita e l'ottimizzazione del servizio scolastico.Si disegna, cosi, sull'esperienza acquisita, un percorso nuovo di costruzione dal RAPPORTO SCUOLA / FAMIGLIE ispirato a più ampi principi d'interazione e coinvolgimento, che ponga in piena luce tutti ambiti di operatività, facendo emergere quanto già esistente e via via raccogliere nuovi sviluppi.

AZIONI E PROSPETTIVE

Il RAPPORTO SCUOLA / FAMIGLIE attiva AZIONI e PROSPETTIVE, nella dinamica espressa che si compone di iniziative già seguite e nuove metodiche, si da valorizzare l'esistente e aprire a innovazioni di qualità.

RELAZIONE

La SCUOLA ha compito di educazione / istruzione di BAMBINI / FANCIULLI, ma l'opera non si

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 47

Page 48:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

esaurisce nell'azione formale: passa attraverso il coinvolgimento e la corresponsabilità dei genitori.In tal senso è positivo pensare ad un rapporto aperto e attivo con le famiglie. La relazione tra docenti e genitori è il canale per comunicare, informare, condividere, progettare, costruire... È per questo importante fondare il RAPPORTO, fin dal primo momento, sull'accoglienza, come incontro volto al positivo, fondato su capacità di ascolto reciproco e comprensione.Una relazione positiva postula disponibilità e apertura di entrambe le componenti. Non è , però, scontata: si costruisce in cammino attraverso l'attenzione, la reciprocità, la sussidiarietà, sul principio importante dei rispetto di ruoli e funzioni e, quindi, sull'interazione.A monte occorre fiducia, che è canale per I' adempimento dei ruoli, unita a stima, disponibilità al dialogo e al confronto.In tal senso fanno da guida : chiarezza, lealtà, trasparenza, senso dell'aiuto reciproco e dellacooperazione.

FORMAZIONE

È un ambito da non tralasciare : la partecipazione dei genitori non può rimanere chiusa in aree di burocrazia e di formale relazione.È esigenza diffusa, oggi, nelle famiglie, capire, studiare, aggiornarsi..., a fronte delle grandi problematiche che la società vive, nell'obiettivo di sostenere i figli nella crescita e via via nella realizzazione di uomini e cittadini : la salute, la sicurezza, la legalità, il disagio, la tutela dell'ambiente...C'è, peraltro, la necessità, se si vuole conseguire corresponsabilità e partecipazione, di curare l'informazione su quanto la scuola progetta, organizza, oltre che sui percorsi d'innovazione che si vanno a realizzare, deboli senza il concorso aperto e concreto delle famiglie.In tale direzione la SCUOLA si muove

curare un'informazione continua, chiara e coinvolgente, perché i genitori si sentano non marginalmente chiamati, ma effettivamente protagonisti; curare spazi di formazione mirata su tematiche d'interesse particolare, perché i genitori

possano partecipare ai processi di ricerca, innovazione.Le strategie sono varie, percorribili in visione oltre l'anno scolastico, come formazione permanente:

iniziative d'intesa con il territorio e istituzioni (EE. LL. - ASL - SERVIZI SOCIALI- AGENZIE CULTURALI...);

iniziative comuni docenti / genitori; collaborazione in ambito sicurezza / educazione alla civile convivenza; iniziative a scelta diretta con spazi di autonoma gestione.

COLLABORAZIONE

Si colloca su più piani : è espressione della volontà della scuola di aprirsi e costruire supporti, già posta in atto, ora proiettata a nuove conquiste.

Le forme di coinvolgimento sono molteplici, vanno attivate sulla disponibilità e competenza, poiché ogni soggetto è portatore di esperienze, abilità, capacità, sicuramente utili per le iniziative promosse dalla scuola. I LABORATORI sono gli spazi di più produttivo apporto, dove l'aiuto può ampiamente dispiegarsi e dare esiti : progettare, costruire, operare con i bambini è campo stimolante e di sicura valorizzazione per chi vuole diventare risorsa attiva.

Così è utile il supporto per le visite guidate, i viaggi d'istruzione, l'allestimento di mostre…..

COMUNICAZIONE

La SCUOLA attiva gli ambiti di comunicazione nelle varie forme di rapporto — assemblee, colloqui, ricevimento, una comunicazione improntata all'ascolto, al dialogo, allo scambio. Tutto si pone come opportunità per conoscersi, comprendersi, aiutarsi: anche in situazione di difficoltà si può operare con fiducia e collaborazione.

Si iscrivono nella grande area della "comunicazione" anche le iniziative allargate sul territorio,

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 48

Page 49:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

che vedono coinvolte le scuole e le famiglie ( feste, ricorrenze, esposizione dei progetti, manifestazioni a tema - sport, salute..).

L'importanza non è nell'apparire, ma nel comunicare, obiettivo che la scuola attua con l'apertura e l'informazione, con la promozione di iniziative valide per instaurare, cementare rapporti.

ACCOGLIENZA

È oggi tema di grande attualità, poiché la SCUOLA non è vista come istituto di compito semplicemente, ma di servizio.

Chi ad essa si rivolge ha bisogno di trovare un luogo di sicuro riferimento, capace di rispondere alle esigenze differenziate di ascolto e interazione.

Per la scuola di base – dell'infanzia e primaria – è un fattore di qualità : non si celebra come semplice apertura, ma come valore, considerando che l'accesso è diritto di tutti, così come è diritto la diversità, l'integrazione, la multiculturalità.

In tal senso l'ACCOGLIENZA si pone ordinariamente come valore / azione nell'apertura della scuola a tutti gli aventi diritto e nella capacità di incontro, di relazione.

In forma straordinaria si pone come promozione d'iniziative particolari, ad organizzazione specifica, variamente programmate

accesso dei bambini nuovi iscritti alla prima frequenza della scuola passaggio dei bambini dalla scuola dell'infanzia alla scuola primaria momenti di presentazione / accesso alla scuola media.

AUTOANALISI

È un ambito che esalta e valorizza la capacità della SCUOLA di interagire con il territorio e stabilire con i GENITORI rapporti che vanno oltre la burocrazia per raccogliere esigenze, pareri, proposte, indicazioni.

L'AUTONOMIA attiva la forza della scuola di PROGETTARE – VERIFICARE – VALUTARE : tutto non come opera di autoreferenzialità, riferita solo ad "addetti ai lavori".

L'AUTOANALISI è strategia per comunicare e per fare analisi, ricerca. In tale opera la SCUOLA si pone in modo aperto: impianta il lavoro, lo controlla, ne verifica i risultati, effettua regolazione, introduce adeguamenti...

L'ambito è all'attenzione: i tempi daranno indicazioni per maturare quadri di operatività e di efficacia. Ciò che ora occorre è la collaborazione dei genitori, che chiamati ad essere protagonisti, possano condividere lo sforzo di ricerca , innovazione e crescere con la scuola stessa.

IL PRESENTE / IL FUTURO

Il cammino nel tempo ha fatto registrare avanzamenti di significato: le "buone pratiche" sono le piste aperte per progredire nella direzione della "comunità educante", fulcro della ricerca pedagogica e tensione aperta a snodo dal presente al futuro.

Le opere realizzate in collaborazione SCUOLA / FAMIGLIE sono testimonianze di valore, a cui dare sempre seguito, sostanza, significato.

I solchi aperti indicano sicure strade: indicano che "insieme" si può lavorare, "insieme" si possono fare cose importanti, piccole e grandi, sempre medaglie di valore per chi vive l'esperienza scolastica. Ecco... tutto è rappresentato come ricerca : il RAPPORTO SCUOLA / FAMIGLIE è assunto in prospettiva operativa, come sostegno alla PROFESSIONALITA' e alla GENITORIALITÁ.

Al centro del nostro agire c'è e deve esserci sempre volontà di assicurare BENESSERE ai BAMBINI e alle BAMBINE, nel loro meraviglioso cammino di crescita che è studio, ricerca, scoperta, impegno, creatività relazionalità...

CONTRATTO FORMATIVO

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 49

Page 50:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

La "CARTA DEI SERVIZI" è un documento che ha segnato un nesso importante tra PROGRAMMAZIONE e ORGANIZZAZIONE, ponendo a viva luce il ruolo della SCUOLA in collegamento attivo e sinergico con il TERRITORIO.

È da essa che si fa attingimento per disegnare l'ambito di trattazione, ben rapportato anche agli orientamenti aperti dall'AUTONOMIA e dalla normativa di RIFORMA.

II CONTRATTO FORMATIVO è la dichiarazione esplicita e partecipata dell'operato della scuola. È la forma di costruzione del rapporto " DOCENTI / ALUNNI" , ma anche l'organizzazione complessiva per l'EDUCAZIONE, capace di coinvolgere tutta la comunità scolastica.

Per il CIRCOLO è contrattato tutto l'impianto programmatico, che nasce e si sviluppa nei principi: realtà, flessibilità, dinamicità, socialità.

In particolare struttura impegni sui soggetti protagonisti dei processi nelle linee di seguito espressi.

GLI INSEGNANTI SI IMPEGNANO A :

a) far acquisire conoscenze, abilità, competenze nei quadri dei valori e dei saperi programmati

b) progettare l'attività formativa - didattica in modo da: operare in collegialità e corresponsabilità nell'ambito dell'équipe pedagogica individuare i bisogni degli allievi / definire gli obiettivi da conseguire fornire indicazioni ed aiuti metodologici adeguati rispettare stili / tempi e ritmi di apprendimento nella personalizzazione degli

interventi educativi attivare l'interesse e l'impegno per l’apprendimento, la scoperta, la ricerca coltivare i valori della civile convivenza nella promozione di esperienza e

relazionalità verificare / valutare i percorsi nella piena promozione umana, sociale e culturale dei

soggetti.

GLI ALUNNI SI IMPEGNANO A: o Area della socializzazione

Collaborare con i compagni /Lavorare in gruppo; Rispettare le idee altrui e le regole di convivenza civile

o Area della partecipazione Prestare attenzione durante le lezioni ed intervenire in

modo pertinente, corretto e costruttivo; Assolvere ai propri doveri scolastici; Dare il proprio contribuito all'interno della classe.

o Area della metodologia di Lavoro applicarsi nei compiti individuali e nei lavori di gruppo assumere un compito e portarlo a termine organizzare il proprio tempo ed il proprio lavoro

sviluppando capacità logiche e critiche e acquisendo il metodo della ricerca

o Area dell’autonomia avere fiducia in sé assumere incarichi, responsabilità saper prendere iniziative autonome saper leggere, ascoltare, comunicare, analizzare,

sintetizzare, valutare... saper operare in gruppo esercitando cooperazione e

solidarietà GENITORI SI I MPEGNANO A:

conoscere l'offerta formativa della scuola esprimere pareri e proposte collaborare con la scuola in partecipazione attiva e dinamica

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 50

Page 51:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

sostenere il percorso formativo degli alunni nella cura e nel coinvolgimento diretto

percorrere esperienze di laboratorio formazione , comunicazione pubblica, secondo le aperture offerte dall'autonomia

Sul telaio di base ogni tipologia di scuola "INFANZIA" e "PRIMARIA" elabora propri quadri, esplicita proprie linee attuative , aperture di realizzazione, di operatività.

CONTRATTO FORMATIVO come

ASSUNZIONE D'IMPEGNI IN SOCIALITÁ COLLEGIALITÁ CORRESPONSABILITÁ

CONTRATTO FORMATIVO come

LAVORO INSIEME fondato su - CONOSCENZA COMPRENSIONE PROGETTAZIONE COMUNICAZIONE

CONTRATTO FORMATIVO come ASSUNZIONE DI RUOLI E FUNZIONI attraverso:

REGOLAZIONE D'INTERVENTI PARTECIPAZIONE AIUTO RECIPROCO

Nel quadro composto appare il senso profondo, non formale e di parvenza, di un dispositivo che vuole rendere chiara l'opera della SCUOLA, vista come struttura di servizio, forte nel suo interno, capace di collocarsi in modo attivo e dinamico nel territorio. Ecco allora il CONTRATTO FORMATIVO da vedere come

STRUMENTO di aggregazione di forze dentro la scuola e proiezione verso l'esterno PROGETTO di formazione nutrito di socialità e pubblicità, capace di aprire valide piste

di relazione e comunicazione.Il senso del CONTRATTO FORMATIVO è nella partecipazione , ordinariamente chiesta ai

genitori, oggi vista come conquista allargata nel rapporto SCUOLA / TERRITORIO , paradigma forte dell'AUTONOMIA.

COMPITI A CASA

È un ambito che trova attenzione e interesse da parte dei genitori, spesso marginalmente compreso, da porre come tematica di "comunicazione" ed "intesa", nell'interno di un RAPPORTO SCUOLA / FAMIGLIE validamente vissuto.

Dalla "CARTA DEI SERVIZI" :

" La Scuola pone l'alunno in funzione di protagonista del proprio sapere, stimolandolo all'impegno personale e alla ricerca. In tale ottica si pone sia il lavoro nel tempo – scuola che il lavoro aggiuntivo realizzabile con compiti a casa, i quali devono

rispondere all'interesse dell'alunno produrre effettivo avanzamento del sapere abituare al gusto e al piacere dello studio personale evitare sovraccarico e preclusione di spazi di tempo libero, formativo, pur necessario alla

crescita culturale, sociale..".Su tale sfondo i docenti propongono i "compiti a casa", che non devono rappresentare "peso",

ma contributo alla formazione degli alunni.Le linee guida sono:

connessione ai temi di studio

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 51

Page 52:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

possesso di metodi di svolgimento / redazione apertura all'avanzamento / alla ricerca personale assegnazione per essenzialità e pertinenza distribuzione in base a criteri di funzionalità e di produttività.

I "COMPITI" hanno significato se accrescono autodisciplina / autonomia promuovono il piacere dello studio individuale sollecitano lo spirito d'iniziativa fanno sviluppare competenza sia sul piano cognitivo che procedurale.

In tale settore torna positivo un RAPPORTO SCUOLA / FAMIGLIE, impostato su principi di chiara collaborazione, si da sostenere e positivamente orientare il bambino, desumibili dai quadri di sintesi a seguire:FARE I COMPITI

il bambino deve sentire l'impegno, comprendere il lavoro assegnato occorre individuare il tempo utile disponibile, senza sacrificare quello del

riposo, del gioco, dello sport... va sistemato uno spazio / ambiente attrezzato, ben illuminato, lontano

dalle distrazioni possibili in casa.TEMPI NECESSARI ALLA CRESCITA

evitare esposizione alla televisione per ore curare un riposo pomeridiano dosato per ritemprare e un riposo notturno

funzionalmente positivo per dare salute, energia avere cura dell'alimentazione in ogni fase della giornata ( colazione,

merenda, pranzo...) CONSIGLI PER I GENITORI

colloquiare con i bambini sul lavoro fatto a scuola e quello da eseguire a casa

ascoltare una lettura, un'esposizione partecipare ad un lavoro programmato con la scuola per promuovere la

relazione d'aiuto adulto / bambino controllare il materiale / l'ordine / il modo di prendere nota , appunti.

SCUOLA E SALUTE …… ZAINO A SCUOLA

È anche questo un ambito di attenzione per i genitori, spesso marginalmente inteso e gestito. Dalla "CARTA DEI SERVIZI" :" I libri di testo e la strumentazione didattica saranno scelti tenendo presente la validità culturale, Ia funzionalità didattica in relazione agli obiettivi programmati. La scuola s'impegna ad organizzare l'orario in modo da consentire un'equa distribuzione dei libri nell'arco della settimana. Pone, altresì, cura per dotare la scuola (libri, materiali...), onde eliminare, ridurre il problema del carico/zaini, trovando spazi d’intesa/accordo con le famiglie”.

Lo ZAINO è il compagno di viaggio del bambino; deve, perciò, essere pratico, leggero, funzionale, rispondere a condizioni di facile trasportabilità e sostegno al lavoro del bambino, non a dettami della moda, né ad efficientismo formale.

Per tutto questo occorre attivare più attenzioni: da parte dei genitori per collaborare e seguire sicure piste di comportamento dei docenti per organizzare il lavoro scolastico in modo funzionale degli alunni per coinvolgerli e renderli partecipi, consapevoli.

QUADRO DI RIFERIMENTOÈ semplice, essenziale, da usare come comune impegno da parte di docenti e genitori:

o Gli alunni devono portare a scuola solo il materiale di necessità, non oggetti superflui, giochi, doppioni...

o Libri e quaderni devono corrispondere agli ambiti d'uso, anche sulla base dell'organizzazione settimanale degli interventi...

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 52

Page 53:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

o In ogni gruppo classe / modulo si può curare la tenuta / disponibilità di materiale ad uso comune ( vocabolari, atlanti, cartine, schede...) , sì da facilitare la consultazione a scuola senza il trasporto personale

o Non vanno trasportati libri / quadernoni / albi / eserciziari non previsti, non necessari, aggiuntivi oltre il materiale di ordinario corredo e uso.

STRATEGIE / SOLUZIONISono linee a portata aperta per non perdere l'attenzione sul tema e porre lo stesso a progressiva sistemazione:

o potenziare l'arredamento scolastico con arredi / scaffali / contenitori nelle aule per dare agli alunni spazi / modi di sistemare il materiale individuale ( colori, quaderni...)

o gestire / potenziare la biblioteca scolastica per offrire più opportunità di accesso, uso, consultazione...

o favorire il lavoro cooperativo tra gli alunni per facilitare nel gruppo la distribuzione, lo scambio di libri, cancelleria...

CONTINUITÁIl tema interessa in modo specifico la SCUOLA PRIMARIA, ma non esaurisce in essa gli effetti.

Se l'obiettivo è la SALUTE del bambino, chiaramente occorre farsi carico dello stesso in via preventiva:

A CASA Il bambino deve avere l'opportunità di gestire propri "spazi" e propri

"materiali", sì da trarre e rafforzare abitudini all'ordine, all'organizzazione diretta e personale

ALLA SCUOLA DELL'INFANZIA II bambino deve esplicitare nelle "routines" di vita quotidiana la capacità di

orientarsi e muoversi con le azioni di scelta, autonomia, nella dimensione del possibile e gestibile.

LA PARTECIPAZIONE

S'inquadra entro :A) costituzione formale degli organi collegiali (Consigli di Intersezione /

Interclasse – Consiglio di Circolo)B) partecipazione diffusa.

Il punto A) trova impianto e gestione nella normativa specifica.Per il punto B) si effettua organizzazione generale ad inizio anno scolastico, a valorizzazione del RAPPORTO SCUOLA / FAMIGLIE, in collegamento agli impegni dei docenti ( attività funzionali). Le linee guida sono:

Il piano dell'offerta formativa è reso a conoscenza dalla scuola / albo progettualità.

I genitori effettuano partecipazione secondo calendario, non possono accedere a colloqui durante l'orario delle attività didattiche.

Eventuali necessità di colloquio per eventi / problemi particolari vanno segnalati alla direzione per l'opportuna organizzazione.

Durante lo svolgimento degli incontri / riunioni — colloqui con i docenti non è consentito portare nella struttura bambini, familiari, estranei ad evitare disordine, disturbo ai lavori e, ancora, situazioni di pericolo in mancanza di vigilanza estesa. Per l'informazione generale è organizzato in sede uno spazio "ALBO" , sì da rendere aperto e aggiornato il rapporto d' informazione / comunicazione.Per la formazione si pone in atto ogni possibilità di organizzazione e realizzazione, in apertura sul territorio, onde curare la riflessione, lo scambio, il confronto su tematiche d'interesse.

LA RELAZIONE EDUCATIVA

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 53

Page 54:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

VADEMECUM PER GLI EDUCATORIGENITORI ED INSEGNANTI

ORGANIZZAZIONE SCUOLA / STRUTTURE DI SERVIZIO

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 54

ACCOSTIAMO i bambini con simpatia e rispetto

ACCOLTIAMOLI con disponibilità ed interesse

PARLIAMO loro con fiducia e corresponsabilità

CERCHIAMO di dire più sì e meno no

NON PREDICHIAMO il bene, ma facciamolo sperimentare e vivere

NON TRATTIAMOLI da oggetti, ma da persone

NON METTIAMOLI in mostra, ma salvaguardiamo la loro dignità

NON AVVILIAMILI con la presa in giro o con lo scherno

FACCIAMO loro respirare un'atmosfera di serenità e di ottimismo

DI TUTTO QUESTO I BAMBINI HANNO BISOGNO

COME DELLA LUCE E

DEL SOLE

Page 55:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

COLLABORATORI/COORDINATORI

Il D. P. R. n. 416/74 ha avuto, all'emanazione, grande significato per la scuola : rompeva schemi rigidi e burocratici, promuoveva la partecipazione alla vita della scuola, non solo "fuori" per realizzare la "comunità civile e democratica", ma anche "dentro" per attuare la collegialità e la collaborazione.

Oggi la SCUOLA, nel cammino ancora aperto di riforma, ha caratteri nuovi, che la rendono sistema complesso e chiedono nuovi moduli/assetti di organizzazione, più incisive e valide configurazioni, operatività, strutture di servizio / funzionamento.

L'AUTONOMIA va vista come potenziamento dei quadri positivi già esistenti e come impulso a nuove, più ampie e efficaci forme della gestione e organizzazione.Così, l'istituto dei "COLLABORATORI" si evolve, va oltre i meccanismi, i rituali, per diventare nuovo spazio di dispiegamento delle risorse professionali, poste come apporto fondamentale al buon funzionamento del servizio, secondo l'art. 34 CCNL. 2007 e art. 25 D.L.vo. n.165/2001. Accanto a tale istituto si collocano ancora nuove istanze conseguenti alle innovazioni entrate nel sistema, che richiedono sempre più specializzate e mirate forme di organizzazione e gestione.

Il PIANO dell'OFFERTA FORMATIVA è il PROGETTO complessivo della SCUOLA, che disegna in generale lo sfondo entro cui rendere attive e operose le forze professionali interne all'istituzione.

Per tutto i riferimenti si vanno a trovare su più piste:- D.lg. a 297/94 / CCNL 2007 / D.Lvo a 165/2001;- REGOLAMENTO AUTONOMIA D.P.R. n. 275/99;- CONTRATTAZIONE integrativa d'istituto.

Per le indicazioni relative all'istituto "COLLABORATORI" si fa registrazione del passaggio di art. 34 del CCNL del 2007 : “…. il dirigente scolastico può avvalersi, nello svolgimento delle proprie funzioni organizzative ed amministrative, di docenti da lui individuati ai quali possono essere delegati specifici compiti .

Per le figure di COORDINAMENTO si fa iniziativa d'investimento per un supporto di ulteriore aiuto, sempre nei criteri di efficienza ed efficacia dei servizio scolastico.

Su tale impianto, si strutturano le piste di lavoro e le modalità di definizione degli incarichi Il DIRIGENTE SCOLASTICO, per la funzione di competenza, sceglie le figure a cui

assegnare gli incarichi di COLLABORATORI in numero due unità – scuola primaria/ infanzia

II COLLEGIO DEI DOCENTI designa le figure di COORDINAMENTO.Per l'A. S. 2011 / 2012, sulle azioni già svolte , si compone il quadro delle

coperture.

La composizione del QUADRO COLLABORATORI è

A tale struttura, che costituisce attuazione di normativa, si affianca l'organizzazione di copertura del ruolo di COORDINAMENTO nelle figure

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 55

INS. DE FELICE ANNA MARIA con funzioni di tipo vicariale –sostituzione figura del D. S. nelle coperture di norma.

Ins. BALESTRA ANTONIETTA – Scuola Primaria “LUIGI PERNA”

Ins. ARCHIDIACONO RITA – Scuola Infanzia “LUIGI PERNA”

Ins. PICARIELLO RITA - Scuola Infanzia “MORELLI E SILVATI”

Page 56:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Tutte le figure suddette – COLLABORATORI/COORDINATORI costituiscono lo STAFF di DIREZIONE per il versante gestione / organizzazione.

Lo STAFF di DIREZIONE opera

Le connotazione dello STAFF sono fondamentalmente negli enunciati

Le figure di COLLABORAZIONE svolgono compiti di SEGRETARI dei COLLEGI docenti diappartenenza - sedute congiunte..

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 56

nella struttura di base costituita dai COLLABORATORI essenzialmente come équipe investita di compiti di guida indirizzo;

in allargamento con la STRUTTURA COORDINATORI per lavori a varia articolazione sui versanti dell'organizzazione e gestione.

Non è un semplice appoggio / struttura burocratica ma l'interfaccia tra funzione docente e responsabilità dirigenziale

Non è un meccanismo vuoto, ma strumento di scambio e coordinamento della rappresentata e delle scelte gestionali

Non è un dispositivo tecnico, ma un'occasione preziosa per la conduzione unitaria dei processi di progettazione e organizzazione.

Page 57:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Si delineano, di seguito, i grandi campi di operatività, tutti assunti nella finalità di dare rapidità, scioltezza, incisività alla gestione e, globalmente, efficienza ed efficacia al servizio scolastico.

Rapporti con l'UFFICIO di DIREZIONE – informazione/gestione esigenze organizzative.

Ritiro, diffusione e custodia delle circolari interne / posta / comunicazioni. Tenuta e aggiornamento dell'albo scolastico - docenti / informazioni varie in sede Composizione, sviluppo, regolazione quadri orari docenti. Vigilanza generale entro i quadri di funzionamento adottati ( orari, turnazioni,

programmazione... ) Regolazione / attuazione sostituzioni dei docenti assenti entro i sistemi generali di

coperture interne con le relative azioni di comunicazione/registrazione di funzionalità al servizio in concorso operatività uffici.

Gestione dei permessi brevi/relativi recuperi in collaborazione con l'ufficio di direzione / segreteria

Supporto per il versante educativo - didattico in caso di coordinamenti allargati (progetti, organizzazione attività di ampliamento dell'offerta formativa... ) in collaborazione con le figure funzioni strumentali / gruppi / referenti.

Supporto organizzativo situazioni di sciopero assemblee sindacali. Supporto a livello generale e mirato per l'ambito della "sicurezza”. Organizzazione entro il piano delle attività funzionali ( riunioni in sede, colloqui -

ricevimento genitori, consigli di interclasse/intersezione...). Presidenza Consigli di Interclasse / Intersezione nelle strutture organizzative

specifiche. Tenuta documentazione generale del plesso (registro firme presenze, progetti,

verbali... ). Vigilanza generale alunni (casi assenza, organizzazione entrate/uscite,

problematiche frequenza). Comunicazione di ogni problema di funzionamento, di situazioni d'infortunio, di

emergenza, di furto, di atti vandalici ... Segnalazione di problematiche connesse al funzionamento dei servizi (vigilanza,

trasporto, mensa...) di rapporto con l'Ente Locale.

I compiti si pongono in

incontri ufficiali di lavoro a livello preparatorio/istruttorio di materie d'interesse particolare e di coordinamento generale

partecipazione di necessità coordinamento / integrazione a riunioni funzioni/gruppi - lavoro di tipo diffuso in situazione operativa

si dispiegano come funzioni di delega affidata nelle norme.

Entro le linee raccolte si colloca l'azione pronta e sicura di contatto, intesa, collaborazione tra UFFICIO e figure, sì da coprire ogni bisogno e, in sinergia di forze, favorire il buon andamento e l'efficacia del servizio scolastico.

FUNZIONI STRUMENTALI

L'attribuzione delle FUNZIONI STRUMENTALI per l'A.S. 2011/2012 , operata dal Collegio dei docenti, si pone nel quadro

FUNZIONE STRUMENTALE Docente

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 57

Page 58:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

1) GESTIONE E VERIFICA DEL PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA SCUOLA INFANZIA E PRIMARIA Sorangelo Lucia

3) SOSTEGNO AL LAVORO DEI DOCENTI – RETE E-LEARNING SCUOLA INFANZIA E PRIMARIA Manfra Carmela

4) INTERVENTI E SERVIZI PER GLI ALUNNI SCUOLA INFANZIA E PRIMARIA D’Ercole Maria5) AUTOVALUTAZIONE D’ISTITUTO

6) SCUOLA INFANZIA E PRIMARIAPedicini Amalia

GRUPPI / COMMISSIONI

Scuola dell’infanzia Scuola elementareGRUPPO SICUREZZA

Viene considerato nella base decorso anno con le operazioni dirette all’aggiornamento quadri/dispositivi già esistenti.

GRUPPO H di CIRCOLOScuola primaria n.6 figure ins. sostegno + 6 docenti di classeScuola infanzia n. 5 figure ins. Sostegno + 5 docenti di sezione

1. DELLO RUSSO FAUSTA - sez. A Perna 1. PEDICINI AMALIA - 1^ B2. DE LUCA GIOVANNA - sez. A Morelli 2. BUCCIO MICHELINA - 2^ D3. PICARIELLO RITA - sez. B Morelli 3. LEPORE FILOMENA - 3^ B4. IANDOLO ANNA - sez. C Perna 4. MUSTONE ISABELLA - 3^ D5. FIORITO ROSARIA ANG. - sez. D Perna 5. PIANTEDOSI CLEMENTINA - 4^ B6.IANNACCONE FRANCA - sez. G Perna 6. MAIETTA ANGELA - 5^ B7. CURCIO ROSITA - sostegno 7. DE GENNARIO MARIA -sostegno 1^ B8. PELOSO CRISTINA - sostegno 8. LA BRUSCO MARIA LUISA -sostegno 2^ D9. LISI GERARDA - sostegno 9. PAGLIARULO AGNESE -sostegno 3^ B10. RUSSO LAURA - sostegno 10. MAGLIO PIA -sostegno 3^ D11. ZACCARIA MARCELLA - sostegno 11. PERLINGIERI VALERIA - sostegno 4^ B

12. DE BERNARDO ADELAIDE -sostegno 5^ B

GRUPPO H OPERATIVOI docenti équipe pedagogica

GRUPPO PROGETTAZIONE / VERICA / AUTOVALUTAZIONE DI CIRCOLO I collaboratori del D.S. + Funzioni Strumentali + Coordinatori plesso

Il lavoro attuale si pone in proiezione di sistemazione generale per le necessarie operazioni di avvio; offre, altresì, aperture di ulteriore intervento per i possibili ampliamenti utili ( commissioni straordinarie...).

L'attività delle figure - gruppi / commissioni andrà inquadrato al fondo istituto.

PIANO ANNUALE – ATTIVITÁ FUNZIONALI - A. S. 2011/12

Il COLLEGIO analizza il tema in rapporto

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 58

Page 59:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

formulazione generale al POF a proiezione pluriennale; normativa vigente art. 29 del CCNL 2006/09; esigenze di funzionamento e di organizzazione per l'educazione.

Si analizzano le varie voci del piano con rilevazione dei punti di tenuta e di quelli di revisione. Il discorso si sviluppa a lungo con evidenziazione di miglior calibratura, rispettando i canali d'impiego. In relazione a ciò, dopo ampio dibattimento, si perviene a sistemazione, seguendo la strutturazione di voci di mantenimento / adattamento.Per i carichi non quantificati si osserva attuazione di riferimento.

SCUOLA DELL'INFANZIA

Per i Consigli INTERSEZIONE si mantiene di base la scansione bimestrale – 1 ora a livello tecnico - 1 ora a livello completo, lasciando ambito aperto per bisogni aggiuntivi nelle due aree. Per i rapporti "scuola / famiglie" si evidenzia l'importanza dell'area per l'impianto di necessità.

Si conviene di operare sullo schema - quadro generale: attività programmazione / verifica – sedute collegio - inizio / fine anno – informazione

quadrimestrali famiglie – fino a 40 ore; assemblee genitori inizio anno / elezioni consigli intersezione / esigenze di percorso; consigli di intersezione – livello tecnico / completo genitori - tetto 40 ore ad

organizzazione scandita per programmazione / verifica / coordinamento; colloqui bimestrali famiglie; colloqui individuali famiglie secondo necessità; aggiornamento a quantificazione sulle esigenze.

Le esplicitazioni di quadro si pongono in

ASSEMBLEE SEZIONE Incontro inizio anno scolastico n. 2 ore Elezioni Consigli Intersezione n. 3 ore In itinere in base a necessità n. 2 ore

CONSIGLI INTERSEZIONE Consigli Intersezione genitori – livello plesso – bimestrali n. 1 ora solo docenti + 1 ora con i genitori Consigli Intersezione/sezione solo docenti secondo il piano annuale delle attività funzionali

all’insegnamentoCOLLOQUI GENITORI

1° Quadrimestre – 2 ore 2° Quadrimestre – 2 ore Incontri da concordare con l’équipe pedagogica in caso di necessità

L’attività di vigilanza generale – entrata/uscita – si attua secondo l’art. 29 – comma 5 – del CCNL 2006/09. Tutto l’impianto entra nel piano annuale ed è sottoposto a verifica/adattamento di percorso.

SCUOLA PRIMARIA

Per i "rapporti scuola / famiglie" – si evidenzia l'importanza dell'area, evidenziando necessità di rivedere l'impianto già seguito per i maggiori bisogni presenti in connessione ai percorsi di riforma e di organizzazione più mirata.Si conviene di operare sullo schema - quadro generale: attività programmazione / verifica – sedute collegio - inizio / fine anno

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 59

Page 60:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

informazione quadrimestrali famiglie – fino 40 ore; assemblee genitori inizio anno / elezioni consigli interclasse / esigenze di percorso; consigli di interclasse - livello tecnico / completo genitori - tetto 40 ore ad organizzazione scandita per programmazione / verifica / coordinamento; colloqui bimestrali famiglie inizio dicembre / inizio aprile; colloqui individuali famiglie secondo necessità; aggiornamento a quantificazione sulle esigenze.Per i rapporti aperti scuola / famiglie si collocano: incontro inizio anno scolastico n. 2 ore - elezioni Consigli Interclasse n. 3 ore.Per i Consigli INTERCLASSE si mantiene di base la scansione bimestrale – 1 ora a livello tecnico – 1 ora a livello completo, lasciando ambito aperto per bisogni aggiuntivi.Sulle modalità di svolgimento si fa messa a punto con mantenimento colloqui nella procedura seguita ad organizzazione calibrata nella composizione degli assetti:- colloqui quadrimestrali n. 3 ore / colloqui intermedi bimestrali n. 3 ore.

Gli scrutini si collocano in 2 ore fine gennaio / giugno / esigenze di calibratura. La voce di vigilanza entrata / uscita alunni si pone nell'art. 29 – comma 5 – CCNL 2006/09 secondo gli enunciati generali. Tutto l'impianto entra nel piano annuale ed è sottoposto a verifica / adattamento di

percorso.

AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Il COLLEGIO opera sulla normativa generale e in diretto riferimento al 5° comma dell’art. 7 del Decreto L.vo n. 59/2004 e all’art. 6 del DPR n. 275/99 e in particolare la norma che prevede che l’Istituzione scolastica possa esercitare autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo curando tra l'altro la formazione e l'aggiornamento culturale e professionale del personale scolastico;

I riferimenti per l’attività di formazione/aggiornamento più aperti si trovano in- quadro tematica inserito al POF e tenuto in messa a punto al piano mobile;- programma annuale per la disponibilità finanziaria- contrattazione d'istituto a composizione generale.

Su queste premesse si fonda lo studio introduttivo – preparazione nuovo anno scolastico, finalizzato a trovare forme valide di supporto di qualifica professionale e di sistema.

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 60

Page 61:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Si ritiene, inoltre, necessario che a tutti i docenti del circolo siano date le opportunità di formazione in merito alle funzioni. Pertanto successivamente verrà definito il piano di formazione per la scuola dell’infanzia / primaria.

AMBITO PROGETTUALITÁ/ORGANIZZAZIONE

SCUOLA PRIMARIA

Partendo dal lavoro svolto nelle giornate di avvio anno scolastico si sistemano alcuni ambiti di attenzione:A) DISCIPLINEL'impostazione già data si sviluppa in

organizzazione del curricolo nella scuola primaria; progettualità di sviluppo discipline.

La definizione dei tempi discipline si pone in continuità decorsi anni - minimi / massimi - con aperture a declinazioni funzionali per l’utilizzazione della banda di flessibilità nel coordinamento degli interventi dell'équipe pedagogica e nel!' articolazione armonica dei quadri orari. I quadri vanno a confluenza nel piano mobile.

B) AMPLIAMENTO offerta formativaPer l'ampliamento si opera a seguire in relazione a

considerazione dossier PROGETTI e LABORATORI a livello pluriennale e la sintesi al POF generale;

composizione di PERCORSI operativi, che consentano di tracciare itinerari calibrati e produttivi;

organizzazione entro le risorse finanziarie disponibili – fondo istituto / progetti.

C) SOSTITUZIONI interne scuola primariaSì opera sul quadro generale già esistente, nelle aperture di studio / messa a punto:

armonizzazione degli organigrammi su tutti gli assetti modulari; distribuzione equilibrata del giorno libero dei docenti nell'arco della settimana e delle

contemporaneità nell'arco della giornata; superamento di difficoltà di composizione esigenze dei docenti e di servizio con i criteri

di rotazione/sorteggio rispetto, sui quadri di disponibilità, di pari carico di lavoro in sviluppo di progressività e

in calcolo su base annuale; rispetto dei quadri orario contrattuale – contemporaneità/codocenza

D) PROGRAMMAZIONESi effettua organizzazione su considerazione di elementi di efficacia nel rispetto dei carichi di lavoro e della produttività degli stessi in

attuazione a cadenza settimanale – rotazione mensile sulle giornate dal lunedì al venerdì

effettuazione operatività a livello modulo / intermoduli per la qualità delle operazioni di programmazione / verifica di livello équipe pedagogica / compartimenti disciplinari;

adattamento in necessità di percorso.

E) OPERATIVITÁ generaleSi osservano regole generali di funzionamento / vigilanza secondo la normativa di base,

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 61

Page 62:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

attivando il coinvolgimento di tutto il personale docente / ATA per il rispetto di vincoli e procedure, onde sostenere il percorso di formazione degli alunni, i quadri di organizzazione generale, le attività di sicurezza...

SCUOLA PRIMARIA

SISTEMAZIONE ASSETTI

Si effettua analisi sui temi già affrontati nelle precedenti sedute e sugli incontri tecnici propedeutici all’apertura dell’anno scolastico.

Si porta a sistemazione tutto l’impianto organizzativo, tenendo come principi:- definizione dei quadri entro l’organico sottoposto agli organi superiori e

debitamente approvato;- composizione entro lo stato scuola già praticato nello scorso anno, come

continuità e sviluppo, con l’adeguamento organico a ciò intervenuto.Si pone a fondamento del sistema la funzionale copertura dei posti, sì che si configuri per tutti collocazione armonica. A tal fine si considera la parità di status dei docenti, in rapporto alle varie strutture di modulazione, rendendo efficaci le definizioni degli ambiti operativi, da assumere a pari dignità nel piano dell’offerta formativa. Si procede con ampio studio, mettendo a frutto la normativa vigente e le esperienze già attuate, nelle applicazioni volute dalla riforma, gradualmente sviluppatasi negli ultimi anni.Il quadro generale è o composizione delle classi 1^ - nel modello con prevalenza

Sez. A/B – due docenti prevalenti 19 ore + intervento altro docente al completamento del monte ore (30 ore funzionamento)

1° insegnante - ambito linguistico – antropologico (prevalente) – sez. A 2° insegnante - ambito linguistico – antropologico (prevalente) – sez. B 3° insegnante - ambito matematico/scientifico – sez. A; ambito matematico

– sez. B 4° insegnante – ambito scientifico + inglese – sez. B; inglese sez. A

Sez. D - un docente prevalente a 22 ore + intervento altro docente al completamento del monte ore

1° insegnante - ambito linguistico – matematico – antropologico (prevalente)

2° insegnante – ambito scientifico – sez. D Sez. C - docente prevalente 22 ore + intervento altro docente al completamento del

monte ore (40 ore funzionamento) 1° insegnante - ambito linguistico – matematico/scientifico (prevalente 22

ore) 2° insegnante – ambito antropologico + inglese (16 ore)

o composizione delle CLASSI 2^ nel modello – con prevalenza Sez. A/B/C/D – docenti prevalenti 22 ore + intervento altri docenti al completamento

del monte ore (30 ore funzionamento) 1° insegnante - ambito linguistico – matematico – antropologico (prevalente)

– sez.A 2° insegnante - ambito linguistico – matematico – antropologico (prevalente)

– sez.B 3° insegnante - ambito linguistico – matematico – antropologico (Prevalente)

– sez.C 4° insegnante - ambito linguistico – matematico – antropologico (Prevalente)

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 62

Page 63:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

– sez.D 5° insegnante – ambito scientifico – sez. A 6° insegnante – ambito scientifico – sez. B 7° insegnante – ambito scientifico – sez. C e D

Sez. E (40 ore funzionamento) 1° insegnante - ambito linguistico + inglese (20 ore) 2° insegnante - ambito matematico/scientifico - antropologico (18 ore)

o composizione delle CLASSI 3^ nel modello – con prevalenza Sez. A/B/C - docenti prevalenti 22 ore + intervento altri docenti al completamento

del monte ore (30 ore funzionamento) 1° insegnante - ambito linguistico – matematico – antropologico (prevalente)

– sez.A 2° insegnante - ambito linguistico – matematico/scientifico – antropologico

parziale (prevalente) – sez.B 3° insegnante - ambito linguistico – matematico/scientifico + inglese

(prevalente) – sez.C 4° insegnante – ambito scientifico – Sez. A 5° insegnante – ambito antropologico parziale – Sez. B 6° insegnante – ambito antropologico – Sez. C

Sez. D - docente prevalente 22 ore + intervento altro docente al completamento del monte ore (40 ore funzionamento)

1° insegnante - ambito linguistico – matematico/scientifico + inglese (prevalente)

2° insegnante – ambito antropologico o composizione delle CLASSI 4^ nel modello – con prevalenza minima

Sez. A – (30 ore funzionamento) 1° insegnante (titolare anche su sezione B – 11 ore su ciascuna classe) -

ambito linguistico + inglese 2° insegnante (titolare anche su sezione B – 11 ore su ciascuna classe) –

ambito matematico – antropologico 3° insegnante – ambito scientifico - sez.A

Sez. B – (30 ore funzionamento) 1° insegnante (titolare anche su sezione A – 11 ore su ciascuna classe) -

ambito linguistico - antropologico parziale 2° insegnante (titolare anche su sezione A – 11 ore su ciascuna classe) –

ambito matematico – antropologico parziale + inglese 3° insegnante – ambito scientifico - sez. B

- Sez. C/D – (30 ore funzionamento) 1° insegnante – ambito linguistico (11 ore su ciascuna classe) 2° insegnante – ambito matematico/scientifico + inglese (11 ore su ciascuna

classe) 3° insegnante – ambito antropologico ( 6 ore su ciascuna classe)

o composizione delle CLASSI 5^ nel modello – con prevalenza Sez. A/B/D/E – docenti prevalenti 22 ore + intervento altri docenti al

completamento del monte ore (30 ore funzionamento) 1° insegnante - ambito linguistico – matematico/scientifico – antropologico

parziale (prevalente) – sez.A 2° insegnante - ambito linguistico – matematico/scientifico – antropologico

parziale (prevalente) – sez.B 3° insegnante - ambito linguistico – matematico/scientifico – antropologico

parziale (prevalente) – sez.D 4° insegnante - ambito linguistico – matematico – antropologico parziale +

inglese (prevalente) – sez.E

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 63

Page 64:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

5° insegnante – ambito antropologico parziale in sez. A/B/D + ambito antropologico parziale – ambito scientifico in Sez. E

COPERTURA ASSETTI

Si parte dal sistema organizzativo sopra definito per procedere alla copertura degli assetti in rapporto all'organico a disposizione ed alle esigenze specifiche in atto. Il Dirigente scolastico presenta il quadro di riferimento: DL.vo n. 297/ 94 - DPR. N. 275/99 - CCNL 2006/09 - D.P.R. n.81/2009

L’operatività complessiva si esplicita nella dinamica collegiale di procedura fin qui seguita (criteri consiglio di circolo, lavori collegio dei docenti) tenendo conto dei quadri generali di progettualità / organizzazione. Il lavoro preparatorio porta a facilitazione di percorso, ponendo ogni risorsa professionale in funzionale collocazione rispetto agli assunti del piano dell’offerta formativa.Tutto viene finalizzato al buon funzionamento del servizio scolastico, già portato nei quadri di riforma nei lavori gradualmente realizzati di anno in anno.Si delinea, così, il quadro di copertura degli assetti che si riporta di seguito:

Str. Org. Classi Docenti Ambiti

Prime

1^ A o De Maio Angelao Napolitano Sabatina

Ambito prevalente (19 ore) Completamento ambiti (7 ore)

1^ B o Pedicini Amaliao Napolitano Sabatinao Napodano Maria

Ambito prevalente (19 ore) Completamento ambiti (5 ore) Completamento ambiti + inglese (4 ore)

1^ CT.P.

o De Felice Anna Mariao Napodano Maria

Ambito prevalente (22 ore) Completamento ambiti (16 ore)

1^ D o Cataldo Emiliao Napolitano Sabatina

Ambito prevalente (22 ore) Completamento ambiti (4 ore)

Seconde

2^A o Manzo Maria Rosao D’Auria Anna Gerardina

Ambito prevalente (22 ore) Completamento ambiti (04 ore)

2^B o Balestra Antonietta o Galasso Ersilia

Ambito prevalente (22 ore) Completamento ambiti (04 ore)

2^C o Bruno Fiorella o Soriano Francesco

Salvatore

Ambito prevalente (22 ore) Completamento ambiti (4 ore)

2^D o Buccio Michelinao Soriano Francesco

Salvatore

Ambito prevalente (22 ore) Completamento ambiti (04 ore)

2^ET.P.

o Petrillo Cinziao Venezia Tommasina

Ambito prevalente (20 ore) Completamento ambiti (18 ore)

Terze

3^A Chiocchi Mariantonietta De Maio Angela

Ambito prevalente (22 ore) Completamento ambiti (03 ore)

3^B Lepore Filomena Pedicini Amalia

Ambito prevalente (22 ore) Completamento ambiti (03 ore)

3^C Molettieri Rosanna Napolitano Sabatina

Ambito prevalente (22 ore) Completamento ambiti (06 ore)

3^DT.P.

Mustone Isabella Ragazzo Maura

Ambito prevalente (22 ore) Completamento ambiti (16 ore)

Piantedosi Clementina Bevilacqua Luciamaria

Ambito linguistico + inglese (11 ore) Ambito matematico/antropologico (11 ore)

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 64

Page 65:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Quarte

4^A Ragazzo Maura Ambito scientifico (06 ore)

4^B

Piantedosi Clementina Bevilacqua Luciamaria Galasso Ersilia

Ambito linguistico – antrop. parz. (11 ore) Ambito matematico/antrop. parz. + inglese (11 ore) Ambito scientifico (06 ore)

4^C

Spadea Mirella Moschella Ornella Galasso Ersilia

Ambito linguistico (11 ore) Ambito matematico/scientifico + inglese (11 ore) Ambito antropologico (06 ore)

4^D

Spadea Mirella Moschella Ornella Galasso Ersilia

Ambito linguistico (11 ore) Ambito matematico/scientifico + inglese (11 ore) Ambito antropologico (06 ore)

Quinte

5^A Stornaiuolo Rosanna D’Auria Anna Gerardina

Ambito prevalente (22 ore) Completamento ambiti (03 ore)

5^B Maietta Angela D’Auria Anna Gerardina

Ambito prevalente (22 ore) Completamento ambiti (03 ore)

5^D Nigro Marilena D’Auria Anna Gerardina

Ambito prevalente (22 ore) Completamento ambiti (03 ore)

5^E Colacicco Lucia D’Auria Anna Gerardina

Ambito prevalente (22 ore) Completamento ambiti (06 ore)

LINGUA INGLESERiferimenti utili, da attingere alle Indicazioni Nazionali – al POF di circolo - normativa di base e di sviluppo.

Si considera complessivamente il quadro delle risorse professionali disponibili - docenti specialisti e docenti specializzati in assegnazione sul Circolo.Si opera in composizione integrata, poiché la realtà di plesso unico rende facilitato il lavoro, sì da coprire le esigenze esistenti con soluzioni funzionali e redditive. In tal senso emerge

operatività nei criteri di continuità / calibratura; precedenza dì utilizzazione delle docenti specialiste nei parametri di base da

tenere; utilizzazione di docenti specializzate su classi copribili nella complessiva

sistemazione di modulazione; utilizzazione di ore residue di specialisti in ordinaria modulazione di discipline

di completamento strutture modulari. Si discute in modo aperto e collaborativo per sistemare i moduli organizzati, anche con gli adattamenti possibili, utilizzando al meglio le risorse disponibili sia per gli ambiti di base che per quello specifico.

A fine esame si compone l'organizzazione: insegnanti specialiste

- PENNA MIRELLA – 1^D –2^A – 2^B – 2^C – 2^ D – 3^ B – 5^ A – 5^ B – 5^ D (22 ore)

- VENEZIA TOMMASINA - 3^ A (03 ore) insegnanti specializzate su struttura sulla disponibilità delle stesse di concertare

continuità/adattamento/impegno delle figure

o NAPODANO MARIA – 1^ A – 1^ B – 1^ Co PETRILLO CINZIA 2^Eo MOLETTIERI ROSANNA– 3^C^

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 65

Page 66:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

o MUSTONE ISABELLA – 3^Do PIANTEDOSI CLEMENTINA - 4^A o BEVILACQUA LUCIAMARIA –4^Bo MOSCHELLA ORNELLA – 4^C/4^D o COLACICCO LUCIA – 5^E

SOSTEGNO DIDATTICO

La materia trova ampia attenzione, con riferimento alle norme vigenti e al POF di Circolo.Si analizza il quadro – personale docente assegnato e situazioni alunni – per l'organizzazione di funzionalità. I posti in organico sono - n. 5 EH - n. 1 DH.Posta la disponibilità di base, si confermano le linee di composizione valide nello scorso anno

sì da approdare a sistema di piena rispondenza ai principi dell'integrazione. In tal senso si pongono a frutto le esperienze maturate nel tempo, in calibratura sulle esigenze da coprire.La composizione si attua in:

DE GENNARO MARIA – EH – CLASSE 1^ B (nuova assegnazione) LA BRUSCO MARIA LUISA – EH – CLASSE 2^ D (nuova assegnazione) PAGLIARULO AGNESE – EH – CLASSE 3^ B (continuità) MAGLIO PIA – EH – CLASSE 3^ D (continuità) PERLINGIERI VALERIA – EH – CLASSE 4^ B (continuità) DE BERNARDO ADELAIDE - DH - CLASSE 5^ B (continuità)

Si condividono i principi ispiratori di ogni azione: valorizzazione delle risorse professionali, generali e di settore, armonicamente declinate in

situazione; le insegnanti di sostegno operano in contitolarità e sviluppano percorsi formativi

d'interazione piano didattico di classi / mirato e di collaborazione I corresponsabilità équipe pedagogica;

i percorsi progettualità e organizzativi camminano in calibratura, si da consentite la positività dell'integrazione;

la costituzione del GRUPPO H OPERATIVO si compone con le insegnanti di sostegno e docenti di classe / di modulo.

RELIGIONE CATTOLICA

L'impianto segue le linee della composizione di norma per l' effettuazione di - n. 4 insegnanti specialisti T. I. Manfra Carmela n. 22 ore – Scotto D'Apollonio T. n. 4 ore + Pantaleo V. n. 12 ore + Ragazzo Loredana n. 04 ore;L'insegnamento si pone a livello progettuale per gli alunni avvalentisi nel quadro specifico di strutturazione degli obiettivi di apprendimento, secondo il POF.Per gli alunni non avvalentisi si seguono le opzioni specifiche con attività alternative poste nei quadri approfondimento/sviluppo.L'assegnazione si definisce in

MANFRA CARMELA - CL. 1^A – 1^B -– 2^A – 2^B – 2^C – 2^D – 2^E – 3^A – 3^B – 3^C - 5^D ( 22 ore)

SCOTTO D'APOLLONIO TERESAMARIA – CL. 1^C – 1^D (04 ore) PANTALEO VINCENZA – CL. 3^D - 4^A – 4^B - 5^A – 5^B – 5^E (12 ore) RAGAZZO LOREDANA – 4^C – 4^D (04 ore)

SCUOLA INFANZIA

Posto l'argomento come sfondo a tutto il lavoro di preparazione al nuovo anno scolastico, si

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 66

Page 67:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

procede ad avanzamento. In tale ottica si assume a studio prioritario la materia:- organizzazione del curricolo nella scuola dell'infanzia;- progettualità di sviluppo campi di esperienza.Per l'ampliamento si opera a seguire in relazione ao dossier PROGETTI e LABORATORI a livello pluriennale e la sintesi al POF generale.o composizione di PERCORSI operativi, che consentano di valorizzare il campo di

esperienza "il sé e l'altro"e tracciare itinerari calibrati a livello di sezione / intersezione in ampliamento dell'offerta formativa.

Per l'organizzazione si osservano regole generali di funzionamento / vigilanza secondo la normativa di base, attivando il coinvolgimento di tutto il personale docente / ATA per il rispetto di vincoli e procedure, onde sostenere il percorso di formazione degli alunni, i quadri d organizzazione generale, le attività di sicurezza...Per l'attuazione del quadro organico si attua organizzazione di flessibilità di avvio nel rispetto delle regole di frequenza alunni / permessi / snodo di giornata scolastica, rendendo le famigli sensibili e partecipi.

SISTEMAZIONE ASSETTI

Si riprende studio sui temi già affrontati nelle precedenti sedute, per dare sostanza alla composizione degli assetti sulle linee già delineati, in collegamento agli sviluppi di riforma e ottimizzazione dei percorsi formati.

Si effettua lavoro attraverso ampia discussione – studio.Si dà sistemazione alle unità scolastiche secondo l'impianto ORGANICO negli assetti: SCUOLA PERNA - N. 7 sezioni a doppio turno - N. 2 sezioni a solo turno antimeridiano SCUOLA MORELLI E SILVATI - N. 5 sezioni a doppio turno.La composizione delle sezioni di nuova costituzione è stata costruita sulle iscrizioni

effettuate, considerando i bambini di età ordinaria e quelli con anticipo, secondo l'organico – posti delle due scuole.

La composizione sulle sezioni già esistenti è stata realizzata con l'integrazione di età contigue in complessiva armonizzazione dei sistemi.

Il funzionamento segue la formulazione di base- sezioni a doppio turno - dal lunedì al venerdì 8,00 / 16,00 / sabato 8,00 / 13,00- sezioni turno unico - dal lunedì al venerdì con sabato sospensione orario di base 8,00 / 13,00 con definizione aperta 8,30 / 13,30.

Le tre sezioni – doppio turno a costituzione differenziata osserva orario: dal lunedì al venerdì 8,00 / 16,00 - sabato sospensione.

L'organizzazione dei docenti sulle sezioni a doppio turno con sabato si struttura su - contitolarità binaria - orario di rispondenza a quello di funzionamento.- i turni si pongono a giorni alterni / sabato libero a scansione quindicinale come

decorso anno con verifica di rispondenza / adattamento.

COPERTURA ASSETTI

SCUOLA MORELLI E SILVATISezione Docenti Tempo scuola

A4 anni

DE LUCA GIOVANNA – CIPRIANO CARMELA(prosecuzione)

T.P. 8,00-16,00 - 6 gg (con sabato) *

B3 anni

PARENTELA MARIA – PICARIELLO RITA(nuova assegnazione)

T.P. 8,00-16,00 - 6 gg (con sabato) *

C5 anni

IPPOLITO EMILIA – LANZANO EUGENIA(prosecuzione)

T.P. 8,00-16,00 - 6 gg (con sabato) *

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 67

Page 68:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

D4 anni

NOBILIONE GIULIA – CECE MARIA(prosecuzione)

T.P. 8,00-16,00 - 6 gg (con sabato) *

E5 anni

TESTA MARIA - SORANGELO LUCIA(prosecuzione )

T.P. 8,00-16,00 - 6 gg (con sabato) *

* Sabato 8,00-13,00

SCUOLA LUIGI PERNASezione Docenti Tempo scuola

A5 anni

ARCHIDIACONO RITA – DELLO RUSSO FAUSTA(prosecuzione)

T.P. 8,00-16,00 - 5 gg (senza sabato)

B4 anni

GUERRIERO ANGELINA – SARNO VINCENZA(prosecuzione)

T.P. 8,00-16,00 - 5 gg (senza sabato)

C3/4/5 anni

IANDOLO ANNA(prosecuzione)

ANT. 8,00-13,00 - 5 gg (senza sabato)

D5 anni

FIORITO ROSARIA A.- PELLECCHIA LIDIA(prosecuzione)

T.P. 8,00-16,00 - 6 gg (con sabato) *

E5 anni

DEL MASTRO ROSA – PREZIOSI ROSSANA(prosecuzione)

T.P. 8,00-16,00 - 6 gg (con sabato) *

F3 anni

ANDREOTTI ESTER – DURA LUCIA(nuova assegnazione)

T.P. 8,00-16,00 - 5 gg (senza sabato)

G4 anni

IANNACCONE FRANCA – ROMANO RINA (nuova assegnazione)

T.P. 8,00-16,00 - 6 gg (con sabato) *

H3 anni

DELLO RUSSO FIORENTINA – MONETTI GIOVANNA(nuova assegnazione)

T.P. 8,00-16,00 - 6 gg (con sabato) *

I3 anni

D’ERCOLE MARIA(nuova assegnazione)

ANT. 8,00-13,00 - 5 gg (senza sabato)* Sabato 8,00-13,00

SOSTEGNO DIDATTICO

La materia trova collocazione nelle norme vigenti e nell'impianto del POF a livello mobile,considerando l'organico assegnato.Il quadro si presenta in maniera semplice per situazioni ampiamente studiate a livello di organico di diritto / di fatto.

I posti sono n. 1 posto di tipologia EH - ins. Peloso Cristina - figura già titolare n. 1 posto di tipologia CH – ins. Curcio Rosita – figura già titolare n. 12 ore posto di tipologia EH – ins. Russo Laura – figura assegnata AS

2011/2012 n. 1 posto di tipologia EH – ins. Lisi Gerarda – figura assegnata AS 2011/2012 n. 1 posto di tipologia EH – ins. Zaccaria Marcella – figura assegnata AS 2011/2012

Si opera per la copertura delle situazioni d'integrazione, ponendo ad analisi un sistema di copertura funzionale in rapporto ai casi, ai percorsi già svolti e di nuova organizzazione.

Nel sistema di ottimizzazione interventi, si opera in integrazione delle figure professionali in sistema "supporti multipli", in modo da seguire percorsi di sezione / intersezione strutturati in massima resa.Per l’assegnazione si parte dall’organizzazione dello scorso da mettere a punto dopo l’avvio delle attività.

In apertura di messa a punto per necessità di adattamento, verrà fatta calibratura degli insegnanti sulle quattro sezioni in rapporto alla tipologia di frequenza, agli orari dei piani terapeutici e alla gravità delle situazioni nel sistema dei “supporti multipli”.Per l'organizzazione generale si attua il principio generale di responsabilità collegiale

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 68

Page 69:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

nelle linee: l'insegnante di sezione opera in contitolarità con le altre insegnati; l'organigramma delle attività segue calibrature sulle esigenze dell'alunno, sostenendo la frequenza a livello ottimale per l'integrazione; le attività si compongono in modo armonico nel curricolo generale di sezione secondo il

piano generale e specificità degli interventi con le modalità organizzative di flessibilità – gruppi sezione / intersezione;

la documentazione deve rappresentare i percorsi a livello generale e nelle scansioni bimestrali;

i percorsi vanno sviluppati con il supporto équipe multidisciplinare ASL AV / famiglie.

.

RELIGIONE CATTOLICA

L'impianto organizzativo trova composizione con effettuazione insegnante di continuità ruolo T. I. Scotto D'Apollonio Teresamaria secondo le ore assegnate

- N. 21 ore - SCUOLA DELL'INFANZIA - N. 04 ore – SCUOLA PRIMARIA.L'insegnamento si pone a livello progettuale nel quadro definito dal decreto di strutturazione degli obiettivi specifici di apprendimento per gli alunni avvalentisi.Per gli alunni non avvalentisi si seguono le opzioni specifiche con attività alternative poste

nei quadri di progettualità in modulazione intersezione.L'organigramma si definisce in

di base n. 1,30 ore a sezione con effettuazione in due interventi settimanali; flessibilità di livello plurisettimanale su particolari esigenze di intensificazione /

compensazioni; articolazione di funzionalità in rapporto ad incrocio orari con organigrammi di scuola

primaria; distribuzione su orario giornaliero di rispondenza esigenze particolari della scuola

dell'infanzia; composizione di entrata alunni / accoglienza – orario mensa; apertura su strutturazione antimeridiana / pomeridiana; possibile giorno libero in connessione ad articolazione orari – struttura scuola infanzia.

L'insegnante di sezione libero opera in disponibilità aperta sulle esigenze di funzionamento organizzazione, per le attività alternative e le attività di intersezione/gruppi a vari livelli.

LINGUA INGLESE

Facendo riferimento a quanto previsto nel POF ed in particolare al progetto “Il mondo…una grande casa”, il collegio intende rinnovare l’impegno all’approccio con la lingua inglese nella scuola dell'infanzia con l’obiettivo di offrire un'esperienza di apprendimento linguistico, nella convinzione che il bambino vada posto al centro e sia protagonista di qualunque intervento di tipo educativo. Proprio per questo motivo l'elaborazione del piano didattico di lingua straniera prederà le mosse e dovrà innestarsi sul tessuto più ampio rappresentato dai presupposti pedagogici, educativi, metodologici e didattici previsti dalla scuola dell'infanzia. Il sillabo della L2 inglese si definirà e svilupperà trasversalmente ai campi di esperienza, e terrà

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 69

Page 70:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

conto della necessità di proporre una sensibilizzazione ad un contatto con la lingua che non esuli dal percorso che i bambini stanno già compiendo, che non diventi "disciplina", ma sia , appunto, "esperienza".

L’intervento didattico relativo alle esperienze linguistiche in inglese dei bambini della scuola dell'infanzia si svolgerà

o in ambito curriculare per le sezioni con docente esperto nell’equipe pedagogicao in ambito di progetto ampliamento offerta formativa nelle sezioni sprovviste di esperto. Il

supporto esperto verrà dato raccogliendo la disponibilità dei docenti esperti delle altre sezioni facendo rientrare l’impegno nel Piano Fondo Istituto 2011/12.

PARTE IIIAMPLIAMENTO OFFERTA FORMATIVA

PROGETTI / LABORATORI

Le elaborazioni sono inserite al DOSSIER – POF, come impegno di continuità ed orientamento, in sviluppo progressivo ai livelli di scuola – INFANZIA / PRIMARIA. PROGETTI e LABORATORI rappresentano, nella veste completa, costruzioni a proiezione pluriennale, ponendosi come tracce di continuità negli anni trascorsi e come piste di allacciamento alla normativa di RIFORMA e all'innovazione.

PERCORSI OPERATIVI

PROGETTI e LABORATORI trovano realizzazione, di anno in anno, in PERCORSI INTEGRATI, che compongono e armonizzano tutti i quadri in unico itinerario a diversa realizzazione.

Ogni scuola muove su realizzazione a livello trasversale di PROGETTI / LABORATORI; sviluppo percorsi operativi calibrati su una traccia comune a declinazione al

contempo differenziata e articolata in discorso educativo unico. Ogni percorso apre spazi di operatività in connessione ai piani curricolari e in ambiti di allargamento dell'offerta formativa

VISITE GUIDATE / VIAGGI D'ISTRUZIONE

Si colloca la materia entro il quadro dell'offerta formativa, che riveste carattere di ordinario cammino didattico e di ambito a forte attenzione per la SCUOLA di oggi.

L'impianto di PROGETTUALUTÁ / ORGANIZZAZIONE è finalizzato a sostenere il piano generale dell'offerta formativa, favorire l'incontro scuola / territorio, coinvolgere gli alunni in esperienze motivanti e formative.

VISITE GUIDATE Rappresentano il primo modo di conoscere la realtà circostante, consentendo agli alunni di

esplorare, in esperienze organizzabili in orario scolastico, il contesto di vita, effettuare osservazione, indagine, ricerca.

L'alunno dilata lo spazio scuola : l'ambiente diventa "aula decentrata", libro aperto che rende possibile un apprendimento di significato. Il contesto territoriale, in tal senso, offre una grande opportunità di visite, uscite, escursioni: il patrimonio naturale / artistico / beni

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 70

Page 71:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

culturali, la storia / i monumenti / i reperti, la configurazione urbanistica / stradale / le istituzioni, le attività lavorative / imprese / catene di produzione / distribuzione...Le visite vanno gestite in calibratura ai piani / progetti in svolgimento, gradualità / distribuzione nel tempo, organizzazione funzionale ( percorsi / trasporti / prenotazioni...).

VIAGGI D'ISTRUZIONE Si pongono come iniziative mirate, organizzate entro percorsi / tempi più allargati rispetto alle visite, finalizzate ad allargare ed estendere le opportunità formative degli alunni.I percorsi si pongono entro itinerari di massima, definiti in ambiti agevoli e praticabili, secondo le possibilità / risorse spendibili: i tempi si pongono oltre il tempo - scuola con arricchimento della conoscenza, e della socializzazione per gli alunni. La collocazione deve essere di rispondenza ai piani didattici e di sviluppo funzionale sul piano progettuale / educativo / didattico e sul piano formale / gestionale di sicurezza.

In rapporto a VISITE / VIAGGI si assume percorso di progettazione secondo d POF / il REGOLAMENTO interno con le linee di attuazione: tutte le iniziative devono rapportarsi alle attività programmate secondo organizzazione

didattica e gestionale funzionale di preparazione / conduzione; le scuole progettano ai livelli rispondenti alle fasce di età / classi; tutte le iniziative devono avere autorizzazione formale dalla direzione con le relative

comunicazioni alle famiglie; per le uscite brevi – a piedi – si può chiedere consenso alle famiglie in formula di copertura

sull'intero anno scolastico; le iniziative - uscite sul territorio di breve termine si pongono a realizzazione con

SCUOLABUS con attuazione secondo le disponibilità dello stesso, in organizzazione distribuita su tutte le scuole;

le iniziative – visite sul territorio si attuano con SERVIZIO linee urbane / pubbliche con spesa a carico degli alunni;

le iniziative – viaggi d'istruzione si realizzano in continuità con le esperienze già realizzate con contributo finanziario del CIRCOLO e a carico dei genitori, servizio trasporto a cura di agenzie specializzate;

composizione di piani annuali in collegamento ai Consigli di Intersezione / Interclasse in apertura ad eventuali necessità di percorso, in collegamento a progetti, concorsi, inviti…;

attrazione secondo principi di redditività didattica, economicità, sicurezza.

SCHEDA PROGRAMMA ANNUALE

La SCHEDA PROGETTI / LABORATORI trova collocazione al PROGRAMMA ANNUALE nella composizione di sintesi, secondo semplificazione ed essenzialità. La strutturazione rispetta la costruzione del piano dell'offerta formativa secondo le vie di attualizzazione / calibratura tra anno scolastico ed esercizio finanziario, consente di raggruppare progetti / laboratori in ambiti più aperti e gestibili, senza disperdere le risorse in canali ridotti.

PROGETTO N.1

o EDUC. CIVILE CONVIVENZA "UN MONDO DI PACE”

o EDUC. ALIMENTARE "IL GUSTO D'IMPARARE IL GUSTO"

SCUOLA INFANZIA/PRIMARIA

PROGETTO N. 2o EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA /

AMBIENTE " IO VIVO QUI'SCUOLA INFANZIA/PRIMARIA

PROGETTO N. 3o CONTLNUITA' / ORIENTAMENTO "IL

FILO ROSSO DELLA VITA"SCUOLA INFANZIA/PRIMARIA

PROGETTO N. 4o INTEGRAZIONE "LA SCUOLA PER I

DIRITTI DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE"

SCUOLA INFANZIA/PRIMARIA

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 71

Page 72:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

PROGETTO N. 5o PROGETTO - SCUOLA LUDOTECA "

GIOCA CON ME” SCUOLA INFANZIA

PROGETTO N. 6o LINGUA INGLESE " IL MONDO... UNA

GRANDE CASA'SCUOLA INFANZIA/PRIMARIA

PROGETTO N. 7o LABORATORIO MULTIMEDIALITÁ

" IL FUTURO NEL PRESENTE” SCUOLA PRIMARIA

PROGETTO N. 8 o LABORATORIO TEATRO / MUSICA

" LA BOTTEGA DELL'ARTE – SPAZIO MAGICO"

SCUOLA INFANZIA/PRIMARIA

PROGETTO N. 9o LABORATORIO ARTE I IMMAGINE

"CAVALCANDO L'ARCOBALENO"SCUOLA INFANZIA/PRIMARIA

PROGETTO N.10o LAB. ATTIVITÁ MOTORIE

" CRESCERE SANI"SCUOLA INFANZIA/PRIMARIA

PROGETTO N.11o INTEGRAZIONE CULTURALE/VIAGGI

D'ISTRUZIONESCUOLA INFANZIA/PRIMARIA

PROGETTO N.12o PROGETTO - FORMAZIONE /

AGGIORNAMENTO INFANZIA/PRIMARIA/ATA

PROGETTO N.13 o QUALIFICAZIONE ATA PERSONALE ATA PROGETTO N.14 o PON ALUNNI/DOCENTI/LABORATORI

PROGETTO N.15 o PROGETTO GIORNALINO INFANZIA/PRIMARIA

QUADRO SINTESI PIANO GENERALE / PROGETTI /PERCORSI/INIZIATIVE

La sintesi si compone in:

1) AMBITO GENERALE

STRUTTURAZIONE POF - PIANO ANNUALE secondo impianto generale POF nei vari quadri composti a livello pluriennale; impianto POF mobile di tenuta I evoluzione di anno scolastico; quadri di sintesi SCUOLA PRIMARIA / SCUOLA INFANZIA

SUPPORTO dei percorsi nei dispositivi già inseriti al POF e portati a nuova attivazione per

valorizzazione dei rapporti scuola / famiglie nelle varie forme di partecipazione già seguite e attivate per promuovere collaborazione, conseguire coinvolgimento e sussidiarietà;

effettuazione partecipazione concorsi I gare in libera iniziativa I adesione sezioni

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 72

Page 73:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

I classi e in rispetto piano offerta formativa; partecipazione a spettacoli teatrali / vari - manifestazioni... in libera iniziativa

/adesione sezioni/ classi e in rispetto piano offerta formativa; collaborazione figure esperte - genitori / enti culturali / comune .. - a titolo

gratuito come supporto ordinario di rapporto SCUOLA / TERRITORIO.

2) AMBITO MIRATO

PROGETTO ATTIVITÁ MOTORIE Elaborato nel decorso anno è sostenuto da finanziamento MPI per la Scuola Primaria, da realizzare nell'anno in corso. CONTINUITÁ SCUOLA

Si pone in circuito di attuazione il PROGETTO "CONTINUTTÁ / ORIENTAMENTO con attività aperta nel settore SCUOLA INFANZIA/PRLMARIA e nel settore SCUOLA PRIMARIA/SCUOLA SECONDARIA di I° GRADO. GIOCHI STUDENTESCHI

È iniziativa sviluppata dalle CLASSI 4^ / 5" relativamente ad attività di base, considerando anche attivo il progetto presentato nel decorso anno nell'ambito ATTIVITÁ MOTORIE, in eventuale reiterazione di accesso a fondi speciali.

PROGETTO INTEGRAZIONE Si considera aperto il PROGETTO "E- Inclusion" dei decorsi anni, secondo il lavoro già incluso nel POF "La SCUOLA per i diritti dei bambini" per l"intenzione per eventuale assegnazione di finanziamenti mirati con i percorsi di sviluppo relativi all'area. PROGETTO EDUCAZIONE CITTADINANZA ATTIVA

Si considera attivo l'ambito di "Educazione alla cittadinanza attiva /diritti umani-, nell'iniziativa "CONSIGLIO DEI BAMBINI". PROGETTO “GIORNALINO SCOLASTICO” SCUOLA IN RETE

Si considerano operativi i canali già individuati:- iniziativa - progetto SCUOLA / SERVIZI promossa dal M.P.I.

PON 2007/2013 OBIETTIVO SPECIFICO C – Migliorare i livelli di conoscenza e le competenza dei giovani - Azione C1 – Interventi per lo sviluppo delle competenze chiave

Comunicazione nelle lingue straniere (inglese) – n. 4 gruppi delle classi 4^ - 30 ore di attività formativa

Competenza di base in scienza e tecnologia - n. 4 gruppi delle classi 5^ - 30 ore di attività formativa

L’ AREA AMPLIAMENTO OFFERTA FORMATIVASI COMPLETA CON IL DOSSIER PROGETTI/LABORATORI

PARTE IVINDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE DIDATTICA

INDICAZIONI PER IL CURRICULODirezione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 73

Page 74:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

SCUOLA INFANZIA

IL SÉ E L’ALTRO Le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme

Traguardi di sviluppo della competenza.

Il bambino ha sviluppato il senso dell’identità personale, è consapevole delle proprie esigenze e dei propri sentimenti , sa controllarli ed esprimerli in modo adeguato.

È cosciente della propria storia, della storia familiare, delle tradizioni della famiglia, della comunità e della scuola e ha sviluppato un senso di appartenenza.

Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e dei diritti degli altri ,dei valori, delle ragioni e dei doveri che determinano il suo comportamento.

Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini, si rende conto che esistono punti di vista diversi e sa tenerne conto.

È divenuto consapevole delle differenze e sa averne rispetto. Ascolta gli altri e dà spiegazioni del proprio comportamento e del proprio punto di vista. Dialoga, discute e progetta confrontando ipotesi e procedure, gioca e lavora in modo costruttivo e creativo con

gli altri bambini. Comprende chi è fonte di autorità e di responsabilità nei diversi contesti, sa seguire regole di comportamento e

assumersi responsabilità.

IL CORPO E IL MOVIMENTOIdentità, autonomia,salute

Traguardi di sviluppo della competenza.

Il bambino ha raggiunto una buona autonomia personale, riconosce i segnali del corpo, sa che cosa fa bene e che cosa fa male, conosce il proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e ha sviluppato pratiche corrette di cura di sé , di igiene e di sana alimentazione.

Prova piacere nel movimento e in diverse forme di attività e di destrezza quali correre, stare in equilibrio, coordinarsi in altri giochi individuali e di gruppo che richiedono l’uso di attrezzi e il rispetto di regole , all’interno della scuola e all’aperto.

Controlla la forza del corpo, valuta il rischio, si coordina con gli altri. Esercita le potenzialità sensoriali, conoscitive, relazionali,ritmiche ed espressive del corpo. Conosce le diverse parti del corpo e rappresenta il corpo statico e in movimento.

LINGUAGGI, CREATIVITA’, ESPRESSIONEGestualità, arte, musica, multimedialità

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 74

Page 75:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Traguardi di sviluppo della competenza

Il bambino segue con attenzione e con piacere spettacoli teatrali, musicali e cinematografici, sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione e l’analisi di opere d’arte.

Comunica, esprime emozioni, racconta sfruttando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. Inventa storie e si esprime attraverso diverse forme di rappresentazione e drammatizzazioni. Si esprime attraverso il disegno, la pittura e altre attività manipolative e sa utilizzare diverse tecniche espressive.

Esplora i materiali che ha a disposizione e li utilizza con creatività. Formula piani di azione, individualmente e in gruppo e sceglie con cura materiali e strumenti in relazione al

progetto da realizzare. È preciso, sa rimanere concentrato, si appassiona e sa portare a termine il proprio lavoro. Sa ricostruire le fasi più significative per comunicare quanto realizzato.Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo e

oggetti. Sperimenta e combina elementi musicali di base producendo semplici sequenze sonoro-musicali. Esplora i primi alfabeti musicali utilizzando i simboli di una notazione informale per codificare i suoni

percepiti e riprodurli. Esplora le possibilità offerte dalle tecnologie per fruire delle diverse forme artistiche, per comunicare e per

esprimersi attraverso di esse.

I DISCORSI E LE PAROLEComunicazione, lingua, cultura.

Traguardi di sviluppo della competenza.

Il bambino ha sviluppato la conoscenza della lingua italiana dal punto di vista lessicale, grammaticale, conversazionale.

Ha acquisito fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare agli altri le proprie emozioni, le proprie domande, i propri ragionamenti e i propri pensieri attraverso il linguaggio verbale e lo utilizza in modo differenziato e appropriato nelle diverse attività.

Racconta, inventa, ascolta e comprende le narrazioni e la lettura di storie, dialoga, discute, chiede spiegazioni e spiega, usa il linguaggio per progettare le attività e per definirne le regole.

Ha acquisito un repertorio linguistico adeguato alle esperienze e agli apprendimenti compiuti nei diversi campi di esperienza.

Riflette sulla lingua, confronta lingue diverse, riconosce, apprezza e sperimenta la pluralità linguistica e il linguaggio poetico.

È consapevole e orgoglioso della propria lingua materna. Formula ipotesi sulla lingua scritta e sperimenta le prime forme di comunicazione attraverso la scrittura anche

utilizzandole tecnologie

LA CONOSCENZA DEL MONDOOrdine, Spazio, Tempo, Natura

Traguardi di sviluppo della competenza

Il bambino sa raggruppare e ordinare secondo criteri diversi, confrontare e valutare quantità; utilizza semplici simboli per registrare; compie misurazioni utilizzando semplici strumenti.

Sa collocare correttamente se stesso, oggetti, persone nello spazio. Segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali. Dimostra di sapersi orientare nella organizzazione cronologica della giornata scolastica.

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 75

Page 76:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Riferisce eventi del passato recente dimostrando consapevolezza della loro collocazione temporale e sa formulare correttamente riflessioni e considerazioni relative al futuro immediato e prossimo.

Conosce i giorni della settimana, le ore della giornata e sa orientarsi nel tempo della vita quotidiana e cogliere le trasformazioni naturali.

Il bambino ha imparato a osservare sulla base di criteri o ipotesi, con attenzione e sistematicità. Si dimostra curioso, esplorativo, pone domande, discute, confronta ipotesi, spiegazioni, soluzioni e azioni. È in grado di prendersi cura di piante e piccoli animali. Utilizza un linguaggio appropriato per descrivere le osservazioni o le esperienze.

SCUOLA PRIMARIA

AREA LINGUISTICO – ARTISTICO – ESPRESSIVA

ITALIANO

Traguardi di sviluppo della competenza al termine della scuola primaria

L’alunno partecipa a scambi comunicativi con compagni e docenti (conversazione, discussione, scambi epistolari…) attraverso messaggi semplici, chiari e pertinenti, formulati in un registro il più possibile adeguato alla situazione.

Comprende testi di tipo diverso in vista di scopi funzionali, di intrattenimento e/o svago, di studio, ne individua il senso globale e/o le informazioni principali, utilizza strategie di lettura funzionali agli scopi.

Legge testi letterari di vario genere appartenenti alla letteratura dell’infanzia, sia a voce alta, con tono di voce espressivo, sia con lettura silenziosa e autonoma, riuscendo a formulare su di essi semplici pareri personali.

Produce testi (di invenzione, per lo studio, per comunicare) legati alle diverse occasioni di scrittura che la scuola offre, rielabora testi manipolandoli, parafrasandoli, completandoli, trasformandoli (parafrasi e riscrittura).

Sviluppa gradualmente abilità funzionali allo studio estrapolando dai testi scritti informazioni su un dato argomento utili per l'esposizione orale e la memorizzazione, acquisendo un primo nucleo di terminologia specifica, raccogliendo impressioni personali e/o collettive, registrando opinioni proprie o altrui.

Svolge attività esplicite di riflessione linguistica su ciò che si dice o si scrive, si ascolta o si legge, mostra di cogliere le operazioni che si fanno quando si comunica e le diverse scelte determinate dalla varietà di situazioni in cui la lingua si usa

LINGUE COMUNITARIE

Traguardi di sviluppo della competenza al termine della scuola primaria per la lingua straniera

Al termine della scuola primaria l’alunno sa riconoscere se ha o meno capito messaggi verbali orali e semplici testi scritti, sa chiedere spiegazioni, sa svolgere i compiti secondo le indicazioni date in lingua straniera dall’insegnante, sa stabilire relazioni tra elementi linguistico-comunicativi e culturali appartenenti alla lingua materna e alla lingua straniera.

Collabora attivamente con i compagni nella realizzazione delle attività collettive o di gruppo dimostrando

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 76

Page 77:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

interesse e fiducia verso l’altro e individua differenze culturali veicolate dalla lingua materna e dalla lingua straniera senza avere atteggiamenti di rifiuto.

Riesce a comprendere frasi ed espressioni di uso frequente relative ad ambiti familiari (ad es. informazioni di base sulla persona e sulla famiglia, acquisti, geografia locale, lavoro).

Riesce a interagire nel gioco e a comunicare in modo comprensibile e con espressioni e frasi memorizzate in scambi di informazioni semplici e di routine.

Riesce a descrivere in termini semplici aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si riferiscono a bisogni immediati.

MUSICA

Traguardi di sviluppo della competenza al termine della scuola primaria

L’alunno sa esplorare, discriminare ed elaborare eventi sonori dal punto di vista qualitativo, spaziale e in riferimento alla loro fonte.

Gestisce diverse possibilità espressive della voce, di oggetti sonori e strumenti musicali, imparando ad ascoltare sé stessi e gli altri; fa uso di forme di notazione analogiche o codificate.

Sa articolare combinazioni timbriche, ritmiche e melodiche applicando schemi elementari; le esegue con la voce, il corpo e gli strumenti, ivi compresi quelli della tecnologia informatica; le trasforma in brevi forme rappresentative.

Sa eseguire, da solo e in gruppo, semplici brani strumentali e vocali appartenenti a generi e culture differenti.Riconosce gli elementi linguistici costitutivi di un semplice brano musicale, sapendoli poi utilizzare anche

nelle proprie prassi esecutive; sa apprezzare la valenza estetica e riconoscere il valore funzionale di ciò che si fruisce; applica varie strategie interattive e descrittive (orali, scritte, grafiche) all’ascolto di brani musicali, al fine di pervenire ad una comprensione essenziale delle strutture e delle loro funzioni, e di rapportarle al contesto di cui sono espressione, mediante percorsi interdisciplinari.

ARTE E IMMAGINE

Traguardi di sviluppo della competenza al termine della scuola primaria

L’alunno utilizza gli elementi grammaticali di base del linguaggio visuale per osservare, descrivere e leggere immagini statiche quali fotografie, manifesti, opere d’arte e messaggi in movimento quali spot, brevi filmati, video clip ecc.

Utilizza le conoscenze sul linguaggio visuale per produrre e rielaborare in modo creativo le immagini attraverso molteplici tecniche, di materiali e di strumenti (grafico-espressivi, pittorici e plastici, ma anche audiovisivi e multimediali).

Legge gli aspetti formali di alcune opere; apprezza opere d’arte e oggetti di artigianato provenienti da altri paesi diversi dal proprio.

Conosce i principali beni artistico-culturali presenti nel proprio territorio mettendo in atto pratiche di rispetto e salvaguardia.

CORPO MOVIMENTO E SPORT

Traguardi di sviluppo della competenza al termine della scuola primaria

L’alunno acquisisce consapevolezza di sé attraverso l’ascolto e l’osservazione del proprio corpo, la padronanza degli schemi motori e posturali, sapendosi adattare alle variabili spaziali e temporali.

Utilizza il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere i propri stati d’animo anche attraverso la drammatizzazione e le esperienze ritmico-musicali.

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 77

Page 78:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Sperimenta una pluralità di esperienze che permettono di conoscere ed apprezzare molteplici discipline sportive. Sperimenta, in forma semplificata e progressivamente sempre più complessa, diverse gestualità tecniche.

Sa muoversi nell’ambiente di vita e di lavoro rispettando alcuni criteri di sicurezza per sé e per gli altri.Sa riconoscere alcuni essenziali principi relativi al proprio benessere psico-fisico legati alla cura del proprio

corpo e ad un corretto regime alimentare. Comprende all’interno delle varie occasioni di gioco e di sport il valore delle regole e l’importanza di

rispettarle, nella consapevolezza che la correttezza e il rispetto reciproco sono aspetti irrinunciabili nel vissuto di ogni esperienza ludico-sportiva.

AREA STORICO – GEOGRAFICA

STORIA

Traguardi di sviluppo della competenza al termine della scuola primaria

L'alunno conosce elementi significativi del passato del suo ambiente di vita.Conosce gli aspetti fondamentali della preistoria, della protostoria e della storia antica.Usa la linea del tempo, per collocare un fatto o un periodo storico.Conosce le società studiate, come quella greca e romana, e individua le relazioni tra gruppi umani e contesti

spaziali. Organizza la conoscenza, tematizzando e usando semplici categorie (alimentazione, difesa, cultura).Produce semplici testi storici, comprende i testi storici proposti; sa usare carte geo-storiche e inizia a usare gli

strumenti informatici con la guida dell’insegnante. Sa raccontare i fatti studiati.Riconosce le tracce storiche, presenti sul territorio, e comprende l'importanza del patrimonio artistico e

culturale.

GEOGRAFIA

Traguardi di sviluppo della competenza al termine della scuola primaria

L'alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti topologici, punti cardinali e coordinate geografiche.

Si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale, costituito da elementi fisici e antropici legati da rapporti di connessione e/o di interdipendenza.

Individua, conosce e descrive gli elementi caratterizzanti dei paesaggi (di montagna, collina, pianura, costieri, vulcanici ecc.) con particolare attenzione a quelli italiani.

È in grado di conoscere e localizzare i principali “oggetti” geografici fisici (monti, fiumi, laghi,…) e antropici (città, porti e aeroporti, infrastrutture…) dell’Italia.

Utilizza il linguaggio della geo-graficità per interpretare carte geografiche e per realizzare semplici schizzi cartografici e carte tematiche.

Ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti (cartografiche e satellitari, fotografiche, artistico-letterarie).

AREA MATEMATICO – SCIENTIFICO – TECNOLOGICA

MATEMATICA

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 78

Page 79:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Traguardi di sviluppo della competenza al termine della scuola primaria

L’alunno ha sviluppato un atteggiamento positivo rispetto alla matematica, anche grazie a molte esperienze in contesti significativi, che gli hanno fatto intuire come gli strumenti matematici che ha imparato siano utili per operare nella realtà.

Si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali e sa valutare l’opportunità di ricorrere ad una calcolatrice.

Ha imparato a percepire e a rappresentare forme, relazioni e strutture che si trovano in natura o che sono state create dall’uomo, utilizzando in particolare strumenti per il disegno geometrico (riga, compasso, squadra) ed i più comuni strumenti di misura.

È in grado di utilizzare rappresentazioni di dati adeguate e le sa utilizzare in situazioni significative per ricavare informazioni.

Riconosce che gli oggetti possono apparire diversi a seconda dei punti vista. Riesce a descrivere e classificare figure in base a caratteristiche geometriche e utilizza modelli concreti di vario

tipo anche costruiti o progettati con i suoi compagni. Riesce a risolvere facili problemi mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati e

spiegando a parole il procedimento seguito. Si è reso conto che in molti casi i problemi possono essere affrontati con strategie diverse e possono ammettere

più soluzioni. Riesce a risolvere facili problemi (non necessariamente ristretti ad un unico ambito) mantenendo il controllo

sia sul processo risolutivo, sia sui risultati e spiegando a parole il procedimento seguito. Si è reso conto che in molti casi i problemi possono essere affrontati con strumenti e strategie diverse e

possono ammettere più soluzioni. Grazie ad attività laboratoriali, alla discussione tra pari e alla manipolazione di modelli costruiti con i

compagni ha imparato a costruire ragionamenti (se pure non formalizzati) e a sostenere le proprie tesi. Ha imparato a riconoscere situazioni di incertezza e ne parla con i compagni iniziando ad usare le espressioni

"è più probabile", “è meno probabile” e, nei casi più semplici, dando una prima quantificazione.

SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI

Traguardi di sviluppo della competenza al termine della scuola primaria

L’alunno ha acquisito capacità operative, progettuali e manuali, che utilizza in contesti di esperienza-conoscenza per un approccio scientifico ai fenomeni.

Fa riferimento in modo pertinente alla realtà, e in particolare all’esperienza che fa in classe, in laboratorio, sul campo, nel gioco, in famiglia, per dare supporto alle sue considerazioni e motivazione alle proprie esigenze di chiarimenti.

Essendo stato abituato a non banalizzare la complessità dei fatti e dei fenomeni, sta imparando a identificarne anche da solo gli elementi, gli eventi e le relazioni in gioco.

A partire dalla propria esperienza, dai discorsi degli altri, dai mezzi di comunicazione e dai testi letti, si pone domande esplicite e individua problemi significativi da indagare.

Con la guida dell’insegnante e in collaborazione con i compagni, ma anche da solo, formula ipotesi e previsioni, osserva, registra, classifica, schematizza, identifica relazioni spazio/temporali, misura, utilizza concetti basati su semplici relazioni con altri concetti, argomenta, deduce, prospetta soluzioni e interpretazioni, ne produce rappresentazioni grafiche e schemi di livello adeguato.

Sa analizzare e raccontare in forma chiara ciò che ha fatto e imparato.Ha atteggiamenti di cura, che condivide con gli altri, verso l’ambiente scolastico in quanto ambiente di lavoro

cooperativo e finalizzato, e di rispetto verso l’ambiente sociale e naturale. Ha cura del proprio corpo con scelte adeguate di comportamenti e di abitudini alimentari.

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 79

Page 80:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

TECNOLOGIA

Traguardi di sviluppo della competenza al termine della scuola primaria

L’alunno esplora ed interpreta il mondo fatto dall’uomo, individua le funzioni di un artefatto e di una semplice macchina, usa oggetti e strumenti coerentemente con le loro funzioni ed ha acquisito i fondamentali principi di sicurezza.

Realizza oggetti seguendo una definita metodologia progettuale cooperando con i compagni e valutando il tipo di materiali in funzione dell’impiego.

Esamina oggetti e processi in relazione all’impatto con l’ambiente e rileva segni e simboli comunicativi indagando nei prodotti commerciali.

Osservando oggetti del passato, rileva le trasformazioni di utensili e processi produttivi e li inquadra nelle tappe più significative della storia della umanità.

È in grado di usare le nuove tecnologie e i linguaggi multimediali per sviluppare il proprio lavoro in più discipline, per presentarne i risultati e anche per potenziare le proprie capacità comunicative.

Utilizza strumenti informatici e di comunicazione in situazioni significative di gioco e di relazione con gli altri .

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

SCUOLA PRIMARIA

CLASSE PRIMA

AREA LINGUISTICO-ARTISTICO-ESPRESSIVA

ITALIANO

Ascoltare e parlare Mantenere l’attenzione sul messaggio orale, avvalendosi del contesto e dei diversi linguaggi verbali

e non verbali (gestualità, mimica, immagine, grafica). Narrare brevi esperienze personali e racconti fantastici, seguendo un ordine temporale. Comprendere, ricordare e riferire i contenuti essenziali dei testi ascoltati.

Leggere Leggere globalmente parole e brevi frasi in un contesto iconografico. Utilizzare tecniche di lettura. Leggere, comprendere e memorizzare brevi testi di uso quotidiano e semplici poesie tratte dalla

letteratura per l’infanzia.

Scrivere Riprodurre e scrivere autonomamente parole e frasi nei diversi caratteri, utilizzando correttamente lo

spazio grafico. Scrivere semplici testi relativi al proprio vissuto.

Riflettere sulla lingua Scrivere parole e/o brevi frasi, rispettando le convenzioni di scrittura.

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 80

Page 81:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Attivare semplici ricerche su parole ed espressioni presenti nei testi.

LINGUE COMUNITARIE : INGLESERicezione orale (ascolto)

Ascoltare con attenzione l’insegnante e i compagni Comprendere semplici istruzioni correlate alla vita di classe ed eseguirle Comprendere il significato di parole e frasi Riconoscere informazioni molto semplici in un contesto orale

Interazione orale (parlare) Essere in grado di ripetere un modello orale dato Formulare e rispondere a domande

Ricezione scritta Comprendere parole e brevi messaggi scritti

Produzione scritta Copiare parole e semplici frasi in un contesto iconografico.

MUSICA Utilizzare la voce per riprodurre suoni e rumori del paesaggio sonoro. Utilizzare le possibilità foniche ed espressive per eseguire ritmi, filastrocche e canti. Effettuare giochi vocali individuali e di gruppo.

ARTE E IMMAGINEPercettivo visivi

Saper esplorare un’immagine, utilizzando le capacità visive e uditive.Leggere

Leggere un’immagine cogliendone gli elementi essenziali.Produrre

Esprimere sensazioni e emozioni in produzioni di vario tipo. Usare il colore in rapporto al suo contenuto di sensazioni ed emozioni

CORPO MOVIMENTO SPORTIl corpo e le funzioni senso-percettive

Riconoscere e denominare le varie parti del corpoIl movimento del corpo e la sua relazione con lo spazio e il tempo

Coordinare e utilizzare in modo fluido molteplici schemi motori naturali (camminare, saltare, correre, lanciare, ecc.).

Padroneggiare e gestire in forma consapevole e personaleil proprio corpo.

Riconoscere e riprodurre semplici sequenze ritmicheIl linguaggio del corpo come modalità comunicativo-espressiva

Attivare atteggiamenti di ascolto/conoscenza di sé e di relazione positiva nei confronti degli altri. Esercitare modalità socialmente efficaci di espressione delle proprie emozioni.

Il gioco, lo sport, le regole, il fair play Partecipare al gioco collettivo, rispettando indicazioni e regole. Mettere in atto comportamenti di autonomia, autocontrollo, fiducia in sé. Suddividere incarichi e svolgere compiti per lavorare insieme con un obiettivo comune.

Sicurezza e prevenzione, salute e benessere Elaborare tecniche di osservazione e di “ascolto” del proprio corpo per distinguere i momenti di

benessere-malessere.

AREA STORICO-GEOGRAFICA

STORIAOrganizzazione delle informazioni

Ordinare sequenze di azioni, situazioni, attività. Collocare nel tempo fatti ed esperienze vissute e riconoscere rapporti di successione esistenti fra

loroUso dei documenti

Utilizzare fonti per ricavare conoscenze sul passato personale.Strumenti concettuali e conoscenze

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 81

Page 82:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Avviare la costruzione di alcuni concetti fondamentali della storia: il tempo vissuto, la famiglia.Produzione

Rappresentare conoscenze e concetti appresi mediante disegni Raccontare le proprie esperienze utilizzando correttamente la terminologia temporale.

GEOGRAFIAOrientamento

Sapersi orientare nello spazio vissuto. Distinguere i diversi significati della parola spazio.

Carte mentali Descrivere verbalmente, utilizzando gli indicatori spaziali, i propri spostamenti nello spazio

vissuto. Linguaggio della geo-graficità

Localizzare se stessi in uno spazio in relazione a persone e oggetti. Scoprire elementi costitutivi di uno spazio vissuto.

Paesaggio Osservare uno spazio conosciuto, riconoscerne gli elementi che lo compongono individuandone

le funzioni e le caratteristiche. Rappresentare spazi vissuti attraverso semplici mappe e uso di simboli.

Territorio e regione Acquisire la consapevolezza che il territorio è costituito da elementi fisici e antropici. Esplorare gli elementi tipici di un ambiente distinguendo quelli naturali da quelli umani.

AREA MATEMATICO-SCIENTIFICO-TECNOLOGICA

MATEMATICANumeri

Confrontare e mettere in relazione gruppi di oggetti. Classificare oggetti in base a un determinato attributo. Confrontare, ordinare i numeri e collocarli sulla linea numerica. Usare il numero per contare, confrontare, ordinare. Eseguire semplici addizioni e sottrazioni con metodi e strumenti diversi. Acquisire il concetto di decina. Usare il numero naturale per eseguire confronti e operare fra grandezze. Individuare e interpretare situazioni problematiche. Usare i numeri naturali per inventare e risolvere problemi.

Spazio e figure Rappresentare gli spazi vissuti. Localizzare oggetti nello spazio prendendo come riferimento sia se stessi che altre persone. Trovare e nominare posizioni di oggetti con l’uso di coordinate. Riconoscere e denominare le principali figure geometriche piane, riflettendo su alcune loro

caratteristiche. Individuare, realizzare e disegnare simmetrie.

Relazioni, misure, dati e previsioni Individuare e osservare grandezze misurabili. Confrontare e misurare lunghezze usando unità di misura arbitrarie. Riconoscere l’utilizzo di strumenti diversi per le misurazioni. Raccogliere dati e organizzarli mediante semplici rappresentazioni grafiche. Raccogliere informazioni e rappresentarle in schemi, grafici e diagrammi. Fare previsioni intuitive riguardo alla probabilità di eventi. Riconoscere e usare i principali connettivi logici (e,o,non).

SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALIOggetti, materiali e trasformazioni

Riconoscere qualità e proprietà in oggetti di uso comune. Riconoscere alcune caratteristiche fisiche dei materiali per differenziarli. Analizzare oggetti in base alla loro funzione. Confrontare per raggruppare in base a un criterio dato o concordato.

Osservare e sperimentare sul campo Osservare in più momenti per cogliere trasformazioni (in sé, nel mondo, nella storia personale).

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 82

Page 83:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Assumere un atteggiamento osservativo per denominare e rappresentare gli elementi di un ambiente.

Osservare, descrivere, confrontare, correlare elementi della realtà circostante cogliendone somiglianze e differenze e operando classificazioni secondo criteri diversi.

Osservare trasformazioni nel tempo e nell’ambiente circostante.L’uomo, i viventi e l’ambiente

Esplorare e conoscere con i sensi per descrivere e narrare con termini appropriati. Conoscere i sensi esterni e gli organi ad essi deputati. Acquisire conoscenze essenziali per iniziare a distinguere viventi da non viventi. Cogliere uguaglianze, somiglianze, differenze e peculiarità tra organismi animali e tra organismi

vegetali. Leggere relazioni tra più fenomeni (stimolo-risposta-adattamento) in chiave temporale o causale. Acquisire atteggiamenti di tutela e di rispetto nei confronti dell’ambiente e dei viventi.

TECNOLOGIAInterpretare il mondo fatto dall’uomo

Comprendere la necessità di conservare igienicamente gli alimenti. Comprendere relazioni tra materiale e uso. Comprendere l’utilità di alcuni strumenti tecnologici che amplificano la portata conoscitiva dei cinque

sensi nella conoscenza del mondo. Avviarsi a una prima forma di conoscenza e di uso del computer. Utilizzare semplici procedure per usare uno strumento. Affinare la coordinazione oculo-manuale. Utilizzare semplici programmi di videoscrittura e di disegno.

CLASSE SECONDA

AREA LINGUISTICO-ARTISTICO- ESPRESSIVA

ITALIANOAscoltare e parlare

Interagire nello scambio comunicativo in modo adeguato alla situazione. Ascoltare e comprendere le informazioni principali. Stabilire scambi comunicativi per affrontare argomenti di esperienza diretta, in modo adeguato alla

situazione e rispettando le regole stabilite. Comprendere il significato di racconti orali.

Leggere Leggere e comprendere vari tipi di testi. Leggere, comprendere e memorizzare filastrocche e poesie. Leggere e comprendere brevi testi letterari di tipo narrativo e coglierne il senso globale.

Scrivere Produrre testi narrativi, descrittivi, regolativi, personali legati a scopi diversi o a scopi concreti. Comunicare per iscritto con frasi semplici e compiute in cui siano rispettate le principali convenzioni

ortografiche.Riflettere sulla lingua

Stabilire relazioni lessicali tra parole. Identificare e usare le parti variabili del discorso. Comprendere il rapporto tra l’ordine delle parole di una frase e il suo significato.

LINGUE COMUNITARIE: INGLESERicezione orale (ascolto)

Comprendere istruzioni, espressioni e frasi di uso quotidiano pronunciate chiaramente e lentamente.Ricezione scritta (lettura)

Comprendere il senso globale di parole e semplici frasi apprese oralmente.Interazione orale

Impostare scambi verbali sulla presentazione personale. Interagire con un compagno per soddisfare bisogni di tipo concreto utilizzando frasi memorizzate

adatte alla situazione. Impostare scambi comunicativi per individuare gli oggetti e la loro posizione.

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 83

Page 84:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Produzione scritta Copiare e scrivere parole e semplici frasi attinenti le attività svolte in classe.

MUSICA Usare il corpo, la voce, gli strumenti, gli oggetti sonori per produrre,riprodurre, creare, improvvisare

fatti sonori ed eventi musicali di vario genere. Ascoltare un brano musicale e coglierne gli aspetti espressivi e strutturali traducendoli con parola,

azione motoria e segno grafico. Eseguire in gruppo semplici brani vocali e strumentali curando l’espressività e l’accuratezza

esecutiva in relazione ai diversi parametri sonori. Riconoscere, analizzare e classificare eventi sonori con particolare riferimento ai suoni

dell’ambiente. Riconoscere e discriminare gli elementi di base all’interno di un brano musicale.

ARTE E IMMAGINEPercettivo visivi

Conoscere e utilizzare gli elementi del linguaggio visivo. Esplorare immagini, forme e oggetti per individuare diversi punti di vista in una medesima cosa.

Leggere Osservare e leggere immagini. Individuare nel linguaggio del fumetto le diverse tipologie di codici. Riconoscere i diversi piani in un paesaggio. Riconoscere nella realtà e nella rappresentazione le differenze di forma. Associare un segno grafico alle caratteristiche di una musica ascoltata.

Produrre Utilizzare materiali ai fini espressivi. Usare creativamente il colore. Riconoscere e utilizzare i colori primari e secondari.

CORPO MOVIMENTO E SPORTIl corpo e le funzioni senso- percettive

Percepire e conoscere il proprio corpo per mostrarsi all’altro. Avviare ad una consapevolezza corporea.

Il movimento del corpo e la sua relazione con lo spazio e il tempo Muoversi con scioltezza e disinvoltura. Mettere in gioco gli schemi posturali di base. Coordinare e utilizzare diversi schemi motori combinati tra loro : correre, saltare, afferrare,

lanciare.Il linguaggio del corpo come modalità comunicativo-espressiva

Utilizzare il linguaggio gestuale e motorio per comunicare, individualmente e collettivamente, stati d’animo, idee, situazioni.

Utilizzare consapevolmente le proprie abilità motorie.Il gioco, lo sport, le regole e il fair play

Conoscere e applicare modalità esecutive di giochi di squadra. Cooperare all’interno di un gruppo. Conoscere e rispettare le regole.

Sicurezza e prevenzione, salute e benessere Conoscere e utilizzare alcuni attrezzi della palestra. Percepire e riconoscere “sensazioni di benessere” legate all’attività ludico-motoria

AREA STORICO – GEOGRAFICO – SOCIALE

STORIAOrganizzazione delle informazioni

Raggruppare informazioni tematicamente coerenti. Classificare le informazioni in relazione a un tema. Riconoscere relazioni di successione e contemporaneità, cicli temporali, mutamenti ed esperienze

vissute e narrate.Uso dei documenti

Raccogliere testimonianze su eventi e momenti particolari caratteristici del proprio territorio.

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 84

Page 85:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Confrontare le esperienze di genitori e nonni con quelle attuali. Osservare le trasformazioni di oggetti, situazioni e processi lavorativi, connesse col trascorrere del

tempoStrumenti concettuali e conoscenze

Utilizzare correttamente gli indicatori temporali. Ordinare i fatti secondo un rapporto basato sulla datazione. Organizzare le conoscenze e sintetizzarle con descrizioni e narrazioni.

Produzione Rappresentare avvenimenti del passato recente con la linea del tempo. Ordinare fatti e sequenze utilizzando l’ordine cronologico e rappresentarli graficamente.

GEOGRAFIAOrientamento

Individuare le caratteristiche e le funzioni di uno spazio, al fine di classificarlo e descriverlo. Rappresentare uno spazio vissuto con elaborazione di una semplice piante.

Carte mentali Descrivere un percorso utilizzando gli indicatori topologici appropriati.

Linguaggio della geo-graficità Osservare, descrivere e rappresentare oggetti negli spazi conosciuti. Comprendere il significato della simbologia convenzionale. Leggere e interpretare una pianta basandosi sul significato dei simboli e sulla legenda.

Paesaggio Esplorare e rappresentare il territorio vissuto. Individuare gli elementi fisici e antropici che caratterizzano paesaggi conosciuti.

AREA MATEMATICO- SCIENTIFICO- TECNOLOGICA

MATEMATICANumeri

Leggere e scrivere i numeri naturali in notazione decimale entro il 100. Confrontare e ordinare i numeri; rappresentarli sulla retta numerica. Conoscere il valore posizionale delle cifre e comprendere il valore dello zero. Conoscere gli algoritmi delle quattro operazioni e saperle eseguire correttamente sia per iscritto che

mentalmente. Costruire e memorizzare le tabelline.

Spazio e figure Localizzare oggetti nello spazio e usare correttamente gli indicatori topologici. Classificare figure piane e solide in base ad alcune proprietà. Individuare le caratteristiche delle principali figure geometriche piane. Individuare simmetrie in oggetti e figure date. Riconoscere linee aperte, chiuse, semplici, intrecciate. Descrivere percorsi con parole e simboli.

Relazioni, misure, dati e previsioni Rappresentare graficamente e risolvere problemi con le quattro operazioni. Classificare animali, oggetti, immagini in base a uno o più attributi. Usare diagrammi per rappresentare e risolvere problemi. Misurare grandezze con unità di misura arbitrarie. Riconoscere monete e banconote e intuirne il valore. Rappresentare con istogrammi semplici rilevazioni statistiche. Usare in modo coerente le espressioni: certo, incerto, possibili, impossibile.

SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALISperimentare con oggetti e materiali

Conoscere i materiali e alcune loro caratteristiche. Analizzare le proprietà di alcuni materiali caratteristici degli oggetti. Illustrare alcuni processi di trasformazione di materiali e di vegetali. Individuare i solidi, i liquidi, i gas e le polveri nell’esperienza di ogni giorno.

Osservare e sperimentare sul campo Esplorare il mondo attraverso i cinque sensi. Distinguere esseri viventi e non viventi. Conoscere e osservare gli animali caratteristici di un determinato ambiente.

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 85

Page 86:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Conoscere e osservare le piante caratteristiche di un determinato ambiente. Individuare e descrivere le relazioni alimentari tra gli esseri viventi. Descrivere semplici cicli di vita degli animali. Conoscere e comprendere alcune caratteristiche e proprietà dell’aria.

L’uomo, i viventi e l’ambiente Descrivere alcune forme di adattamento degli animali all’ambiente e alle variazioni climatiche. Conoscere l’acqua come elemento prezioso ed essenziale per la vita. Mettere in relazione la temperatura ambientale e i cicli stagionali. Conoscere le cause dell’inquinamento dell’aria e dell’acqua e saper usare le risorse per evitarli.

TECNOLOGIAEsplorare il mondo fatto dall’uomo

Osservare e usare oggetti per distinguere parti, materiali e funzioni. Capire che il tempo è soggetto a misurazione. Utilizzare materiali diversi per ottenere produzioni finalizzate. Osservare oggetti e strumenti di uso comune utilizzati nell’ambiente vissuto classificandoli in

base alla loro funzione. Conoscere gli elementi del computer e le loro funzioni; saper utilizzare alcuni programmi del

sistema operativo (word, paint, wordpad).

CLASSE TERZA

AREA LINGUISTICO – ARTISTICO – ESPRESSIVA

ITALIANOAscoltare e parlare

Interagire in una conversazione formulando domande e dando risposte pertinenti su argomenti di esperienza diretta.

Comprendere l’argomento e le informazioni principali di discorsi affrontati in classe. Seguire la narrazione di testi ascoltati o letti mostrando di saperne cogliere il senso globale. Raccontare oralmente una storia personale o fantastica rispettando l’ordine cronologico e/o logico. Comprendere e dare semplici istruzioni su un gioco o un'attività che conosce bene.

Leggere Leggere testi (narrativi, descrittivi, informativi) cogliendo l'argomento centrale, le informazioni

essenziali, le intenzioni comunicative di chi scrive. Comprendere testi di tipo diverso in vista di scopi funzionali, pratici, di intrattenimento e/o di svago. Leggere semplici e brevi testi letterari sia poetici sia narrativi mostrando di saperne cogliere il senso

globale.

Scrivere Produrre semplici testi di vario tipo legati a scopi concreti (per utilità personale, per stabilire rapporti

interpersonali) e connessi con situazioni quotidiane (contesto scolastico e/o familiare). Produrre testi legati a scopi diversi (narrare, descrivere, informare). Comunicare per iscritto con frasi semplici e compiute, strutturate in un breve testo che rispetti le

fondamentali convenzioni ortografiche.

Riflettere sulla lingua Compiere semplici osservazioni su testi e discorsi per rilevarne alcune regolarità . Attivare semplici ricerche su parole ed espressioni presenti nei testi. Conoscere le parti variabili del discorso e gli elementi principali della frase semplice.

LINGUE COMUNITARIE: INGLESERicezione orale (ascolto)

Comprendere istruzioni, espressioni e frasi di uso quotidiano pronunciate chiaramente e lentamente.

Ricezione scritta (lettura)

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 86

Page 87:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Comprendere cartoline, biglietti di auguri, brevi messaggi, accompagnati preferibilmente da supporti visivi, cogliendo parole e frasi con cui si è familiarizzato oralmente.

Interazione orale Interagire con un compagno per presentarsi, giocare e soddisfare bisogni di tipo concreto utilizzando

espressioni e frasi memorizzate adatte alla situazione, anche se formalmente difettose.

Produzione scritta Copiare e scrivere parole e semplici frasi attinenti alle attività svolte in classe.

MUSICA Usare la voce, gli strumenti, gli oggetti sonori per produrre, riprodurre, creare e improvvisare fatti

sonori ed eventi musicali di vario genere. Eseguire in gruppo semplici brani vocali e strumentali curando l’espressività e l’accuratezza

esecutiva in relazione ai diversi parametri sonori. Riconoscere e discriminare gli elementi di base all’interno di un brano musicale. Cogliere all’ascolto gli aspetti espressivi e strutturali di un brano musicale, traducendoli con parola,

azione motoria e segno grafico.

ARTE E IMMAGINEPercettivo visivi

Esplorare immagini, forme e oggetti presenti nell’ambiente utilizzando le capacità visive, uditive, olfattive, gestuali, tattili e cinestetiche.

Guardare intenzionalmente immagini statiche e in movimento descrivendo verbalmente le emozioni e le impressioni prodotte dai suoni, dai gesti e dalle espressioni dei personaggi, dalle forme, dalle luci e dai colori e altro.

Leggere Riconoscere attraverso un approccio operativo linee, colori, forme, volume e la struttura compositiva

presente nel linguaggio delle immagini e nelle opere d’arte. Individuare nel linguaggio del fumetto, filmico e audiovisivo le diverse tipologie di codici, le sequenze

narrative e decodificare in forma elementare i diversi significati. Esprimere le proprie sensazioni descrivendo tutto ciò che vede in un’opera d’arte sia antica che

moderna. Riconoscere nel proprio ambiente i principali monumenti e beni artistico-culturali.

Produrre Esprimere sensazioni, emozioni, pensieri in produzioni di vario tipo (grafiche, plastiche,

multimediali…) utilizzando materiali e tecniche adeguate e integrando diversi linguaggi.

CORPO MOVIMENTO E SPORTIl corpo e le funzioni senso-percettive

Riconoscere e denominare le varie parti del corpo su di sé e sugli altri e saperle rappresentare graficamente; riconoscere, classificare, memorizzare e rielaborare le informazioni provenienti dagli organi di senso (sensazioni visive, uditive, tattili, cinestetiche).

Il movimento del corpo e la sua relazione con lo spazio e il tempo Coordinare e utilizzare diversi schemi motori combinati tra loro (correre / saltare, afferrare / lanciare,

ecc). Sapere controllare e gestire le condizioni di equilibrio statico-dinamico del proprio corpo. Organizzare e gestire l’orientamento del proprio corpo in riferimento alle principali coordinate spaziali

e temporali (contemporaneità, successione e reversibilità) e a strutture ritmiche. Riconoscere e riprodurre semplici sequenze ritmiche con il proprio corpo e con attrezzi.

Il linguaggio del corpo come modalità comunicativo-espressiva Utilizzare in modo personale il corpo ed il movimento per esprimersi, comunicare stati d’animo,

emozioni e sentimenti, anche nelle forme della drammatizzazione e della danza. Essere in grado di assumere e controllare in forma consapevole diversificate posture del corpo con

finalità espressive.

Il gioco, lo sport, le regole e il fair play Conoscere e applicare correttamente modalità esecutive di numerosi giochi di movimento e

presportivi individuali e di squadra e nel contempo assumere un atteggiamento positivo di fiducia

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 87

Page 88:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

verso il proprio corpo, accettando i propri limiti, cooperando ed interagendo positivamente con gli altri, consapevoli del “valore” delle regole e l’importanza di rispettarle.

Sicurezza e prevenzione, salute e benessere Conoscere ed utilizzare in modo corretto e appropriato gli attrezzi e gli spazi di attività.

Percepire e riconoscere “sensazioni di benessere” legate all’attività ludico-motoria.

AREA STORICO – GEOGRAFICA

STORIAOrganizzazione delle informazioni

Rappresentare graficamente e verbalmente le attività, i fatti vissuti e narrati, definire durate temporali e conoscere la funzione e l'uso degli strumenti convenzionali per la misurazione del tempo.

Riconoscere relazioni di successione e di contemporaneità, cicli temporali, mutamenti, permanenze in fenomeni ed esperienze vissute e narrate.

Uso dei documenti Individuare le tracce e usarle come fonti per ricavare conoscenze sul passato personale, familiare, e

della comunità di appartenenza. Ricavare da fonti di tipo diverso conoscenze semplici su momenti del passato, locali e no.

Strumenti concettuali e conoscenze Avviare la costruzione dei concetti fondamentali della storia: famiglia, gruppo, regole, agricoltura,

ambiente, produzione, ecc. Organizzare le conoscenze acquisite in quadri sociali significativi (aspetti della vita sociale, politico-

istituzionale, economica, artistica, religiosa,…). Individuare analogie e differenze fra quadri storico-sociali diversi, lontani nello spazio e nel tempo (i

gruppi umani preistorici, o le società di cacciatori/raccoglitori oggi esistenti).

Produzione Rappresentare conoscenze e concetti appresi mediante grafismi, racconti orali, disegni.

GEOGRAFIAOrientamento

Muoversi consapevolmente nello spazio circostante, sapendosi orientare attraverso punti di riferimento e utilizzando gli organizzatori topologici (sopra, sotto, avanti, dietro, sinistra, destra, ecc.).

Carte mentali Acquisire la consapevolezza di muoversi e orientarsi nello spazio grazie alle proprie carte mentali,

che si strutturano e si ampliano man mano che si esplora lo spazio circostante.

Linguaggio della geo-graficità Rappresentare in prospettiva verticale oggetti e ambienti noti (pianta dell'aula, di una stanza della

propria casa, del cortile della scuola, ecc.) e rappresentare percorsi esperiti nello spazio circostante. Leggere e interpretare la pianta dello spazio vicino, basandosi su punti di riferimento fissi.

Paesaggio Esplorare il territorio circostante attraverso l'approccio senso-percettivo e l'osservazione diretta. Individuare gli elementi fisici e antropici che caratterizzano i vari tipi di paesaggio. Conoscere e descrivere gli elementi fisici ed antropici che caratterizzano l’ambiente di residenza e la

propria regione.

AREA MATEMATICO- SCIENTIFICO – TECNOLOGIA

MATEMATICANumeri

Contare oggetti o eventi, con la voce e mentalmente, in senso progressivo e regressivo e per salti di due, tre.

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 88

Page 89:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Leggere e scrivere i numeri naturali in notazione decimale, con la consapevolezza del valore che le cifre hanno a seconda della loro posizione; confrontarli e ordinarli, anche rappresentandoli sulla retta.

Eseguire mentalmente semplici operazioni con i numeri naturali e verbalizzare le procedure di calcolo.

Conoscere con sicurezza le tabelline della moltiplicazione dei numeri fino a 10. Eseguire le operazioni con i numeri naturali con gli algoritmi scritti usuali.

Leggere, scrivere, confrontare numeri decimali, rappresentarli sulla retta ed eseguire semplici addizioni e sottrazioni, anche con riferimento alle monete o ai risultati di semplici misure.

Spazio e figure Comunicare la posizione di oggetti nello spazio fisico, sia rispetto al soggetto, sia rispetto ad altre

persone o oggetti, usando termini adeguati (sopra/sotto, davanti/dietro, destra/sinistra, dentro/fuori). Eseguire un semplice percorso partendo dalla descrizione verbale o dal disegno, descrivere un

percorso che si sta facendo e dare le istruzioni a qualcuno perché compia un percorso desiderato. Riconoscere, denominare e descrivere figure geometriche. Disegnare figure geometriche e costruire modelli materiali anche nello spazio, utilizzando strumenti

appropriati.

Relazioni, misure, dati e previsioni Classificare numeri, figure, oggetti in base a una o più proprietà, utilizzando rappresentazioni

opportune, a seconda dei contesti e dei fini. Argomentare sui criteri che sono stati usati per realizzare classificazioni e ordinamenti assegnati. Rappresentare relazioni e dati con diagrammi, schemi e tabelle. Misurare segmenti utilizzando sia il metro, sia unità arbitrarie e collegando le pratiche di misura alle

conoscenze sui numeri e sulle operazioni.

SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALISperimentare con oggetti e materiali

Attraverso interazioni e manipolazioni individuare qualità e proprietà di oggetti e materiali e caratterizzarne le trasformazioni, riconoscendovi sia grandezze da misurare sia relazioni qualitative tra loro (all’aumentare di …, ….aumenta o diminuisce); provocare trasformazioni variandone le modalità, e costruire storie per darne conto: “che cosa succede se…”, “che cosa succede quando…”; leggere analogie nei fatti al variare delle forme e degli oggetti, riconoscendo “famiglie” di accadimenti e regolarità (“è successo come…”) all’interno di campi di esperienza.

Osservare e sperimentare sul campo Osservare, descrivere, confrontare, correlare elementi della realtà circostante: per esempio

imparando a distinguere piante e animali, terreni e acque, cogliendone somiglianze e differenze e operando classificazioni secondo criteri diversi; acquisire familiarità con la variabilità dei fenomeni atmosferici (venti, nuvole, pioggia,…) e con la periodicità su diverse scale temporali dei fenomeni celesti (dì/notte, percorsi del sole, fasi della luna, stagioni …. ).

Riconoscere i diversi elementi di un ecosistema naturale o controllato, e coglierne le prime relazioni (uscite esplorative; allevamento di piccoli animali in classe, orticelli, costruzione di reti alimentari).

Riconoscere la diversità dei viventi (intraspecifica e interspecifica), differenze/somiglianze tra piante, animali, altri organismi.

L’uomo i viventi e l’ambiente Condurre osservazioni sull’anatomia funzionale del corpo umano, valendosi anche dell’uso di

modelli, dando particolare risalto alle caratteristiche peculiari dell’uomo (stazione eretta, mano, attività percettive).

Individuare il rapporto tra strutture e funzioni negli organismi osservati/osservabili, in quanto caratteristica peculiare degli organismi viventi in stretta relazioni con il loro ambiente.

Osservare e interpretare le trasformazioni ambientali sia di tipo stagionale, sia in seguito all’azione modificatrice dell’uomo.

TECNOLOGIAEsplorare il mondo fatto dall’uomo

Distinguere, descrivere con le parole e rappresentare con disegni e schemi elementi del mondo artificiale, cogliendone le differenze per forma, materiali, funzioni e saperli collocare nel contesto d’uso riflettendo sui vantaggi che ne trae la persona che li utilizza.

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 89

Page 90:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Usare oggetti, strumenti e materiali coerentemente con le funzioni ed i principi di sicurezza che gli vengono dati.

Prevedere lo svolgimento ed il risultato di semplici processi o procedure in contesti conosciuti e relativamente ad oggetti e strumenti esplorati.

Seguire istruzioni d’uso e saperle dare ai compagni. Conoscere e raccontare storie di oggetti e processi inseriti in contesti di storia personale. Utilizzare semplici materiali digitali per l’apprendimento e conoscere a livello generale le

caratteristiche dei nuovi media e degli strumenti di comunicazione.

CLASSE QUARTA

AREA LINGUISTICO-ARTISTICO-ESPRESSIVA

ITALIANOAscoltare e parlare

Raccontare esperienze rispettando l’ordine temporale e causale e inserendo elementi descrittivi. Riferire su un’esperienza personale dopo aver pianificato il racconto. Interagire in una conversazione formulando domande e dando risposte pertinenti sugli argomenti

trattati. Realizzare brevi esposizioni per dare informazioni. Seguire semplici istruzioni per l’esecuzione di un prodotto. Applicare tecniche di supporto alla comprensione. Riferire su un argomento di studio.

Leggere Leggere testi di vario tipo (narrativi, descrittivi, informativi, regolativi) cogliendo l’argomento centrale,

le informazioni essenziali, le intenzioni comunicative di chi scrive. Leggere scalette che pianificano il racconto dell’esperienza. Usare la componente sonora dei testi (timbro, intonazione, intensità, accentazione, pause) e le

figure di suono (rime, assonanze, ritmo). Leggere e memorizzare filastrocche e poesie. Leggere e confrontare informazioni provenienti da testi diversi. Applicare tecniche di supporto alla comprensione.

Scrivere Produrre testi di vario tipo legati all’esperienza diretta. Produrre testi legati a scopi diversi (narrare, descrivere, informare). Realizzare testi collettivi in cui si registrano opinioni rispetto a un argomento trattato. Produrre testi sempre più corretti dal punto di vista ortografico, morfosintattico, lessicale.

Riflettere sulla lingua Riconoscere e raccogliere per categorie le parole ricorrenti. Individuare e usare in modo consapevole i modi e i tempi del verbo. Riconoscere i tipi di discorso e intervenire su di essi. Utilizzare la punteggiatura in funzione espressiva. Riflettere sul lessico, sui significati, sulle relazioni fra parole. Utilizzare il dizionario come strumento di consultazione per trovare una risposta ai propri dubbi

linguistici. Analizzare la frase nelle sue funzioni (soggetto, predicato, espansioni). Riconoscere in un testo alcuni fondamentali connettivi (temporali, spaziali, logici).

LINGUA COMUNITARIA: INGLESERicezione orale

Comprendere semplici istruzioni per collaborare con compagni, per utilizzare sussidi didattici. Comprendere messaggi di ringraziamento. Comprendere una descrizione fisica.

Ricezione scritta (lettura) Comprendere ed estrarre le informazioni essenziali da un testo scritto. Ritrovare in un semplice testo scritto le informazioni pertinenti rispetto a uno scopo.

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 90

Page 91:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Leggere e comprendere brevi frasi descrittive e abbinarle ad immagini.Interazione orale

Rispondere a domande semplici e dirette su aspetti personali espressi lentamente e chiaramente. Interagire con i compagni per chiedere, riferire e ringraziare. Porre domande e rispondere a domande di vario tipo. Conversare per chiedere e dare informazioni.

Produzione scritta Copiare parole familiari e brevi frasi. Raccontare un evento situando persona e fatti nel tempo. Scrivere semplici messaggi, biglietti di ringraziamento, cifre e date. Produrre semplici descrizioni di persone e di animali. Fornire indicazioni per ritrovare un oggetto.

MUSICA Distinguere e usare in forma creativa le modalità d’uso della voce: parlare, gridare, cantare,

sussurrare… Usare le potenzialità espressive della vocalità per intonare un semplice canto singolarmente e in

gruppo. Esplorare gli elementi di base del codice musicale (ritmo, melodia,…). Realizzare delle successioni ritmiche a una velocità di base costante. Riconoscere all’ascolto brani musicali estratti da repertori di diversa provenienza stilistica e di

diverse epoche storiche. Distinguere, individuare e riconoscere il timbro degli strumenti musicali.

ARTE E IMMAGINEPercettivo visivi

Guardare e osservare un ambiente naturale e/o un’immagine, descrivendo gli elementi formali e utilizzando le regole della percezione visiva e l’orientamento nello spazio.

Osservare giochi ed effetti della luce e delle ombre.Leggere

Leggere e scomporre un’immagine. Leggere gli elementi compositivi, i significati simbolici, espressivi e comunicativi di un’opera d’arte. Individuare le molteplici funzioni che svolge un’immagine, da un punto di vista sia informativo che

emotivo.Produrre

Utilizzare tecniche di composizione, su supporti di vario tipo. Utilizzare tecniche artistiche bidimensionali e tridimensionali. Rielaborare, ricombinare creativamente materiali d’uso per produrre immagini. Manipolare e rielaborare utilizzando codici e materiali diversi, disegni, immagini.

CORPO MOVIMENTO E SPORTIl corpo e le funzioni senso percettive

Associare la portata delle modificazioni corporee alla qualità e alla quantità di movimento svolto. Scoprire le modificazioni corporee associate allo sforzo, individuando la velocità di resistenza

ottimale. Cogliere le informazioni che provengono da tutti i sensi.Il movimento del corpo e la sua relazione con lo spazio e il tempo

Percepire la propria dimensione corporea in rapporto allo spazio. Eseguire dei movimenti di lancio coordinando la mira, individuando il momento corretto. Adattarsi prontamente a situazioni che mutano in modo repentino. Associare la portata delle modificazioni corporee alla qualità e alla quantità di movimento svolto.

Il linguaggio del corpo come modalità comunicativo-espressiva. Esprimere informazioni e stati d’animo attraverso la comunicazione non verbale. Adattarsi ai movimenti e ai ritmi dei compagni. Individuare possibili movimenti nuovi in forma creativa. Collaborare per ideare una storia da animare.

Il gioco, lo sport, le regole, il fair play Ascoltare le consegne del gioco e metterle in pratica a seconda del ruolo assegnato. Svolgere giochi cooperando con i compagni e rispettandone le regole. Spostarsi nello spazio facendo attenzione a oggetti e persone.

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 91

Page 92:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Partecipare a giochi sportivi, organizzati anche in forma di gara, collaborando con gli altri, accettando la sconfitta, rispettando le regole, accettando le diversità.

Sicurezza e prevenzione, salute e benessere Assumere comportamenti adeguati per la prevenzione degli infortuni e la sicurezza negli

ambienti di vita. Assumere atteggiamenti alimentari consapevoli e responsabili per la salute e il benessere del

proprio corpo.

AREA STORICO- GEOGRAFICO

STORIAUso di documenti

Ricostruire il passato utilizzando semplici fonti documentarie. Usare semplici testi e fonti documentarie per caratterizzare un quadro di civiltà. Leggere e ricavare informazioni da fonti scritte e da immagini.

Organizzazione delle informazioni Ordinare e collocare fatti ed eventi sulla linea del tempo. Mettere in relazione, attraverso la lettura di carte storico/geografiche, le conoscenze storiche e

geografiche e stabilire connessioni,Strumenti concettuali e conoscenze

Rielaborare semplici informazioni da testi e immagini per organizzare conoscenze. Confrontare documenti diversi per trarre conclusioni. Stabilire rapporti di causa ed effetto tra fatti ed eventi storici.

Produzione Leggere un testo storico e ricavarvi le informazioni principali. Usare le conoscenze per formulare ipotesi e trarre conclusioni. Operare confronti per individuare mutamenti e permanenze. Conoscere e usare termini specifici del linguaggio disciplinare.

GEOGRAFIAOrientamento

Orientarsi nello spazio e sulle carte geografiche utilizzando i punti cardinali.Carte mentali

Estendere le proprie carte mentali al territorio italiano attraverso gli strumenti dell’osservazione indiretta (filmati, fotografie, documenti).

Linguaggio della geo-graficità Analizzare fatti e fenomeni locali e globali interpretando carte geografiche a diversa scala, carte

tematiche e grafici. Localizzare sulla carta geografica dell’Italia gli elementi fisici del territorio.

Paesaggio Conoscere e descrivere gli elementi caratterizzanti i principali paesaggi italiani.

Regione Conoscere e applicare il concetto polisemico di regione geografica (la regione climatica).

Territorio e regione Comprendere che il territorio è costituito da elementi fisici e antropici connessi e interdipendenti e

che l’intervento dell’uomo su uno solo di questi elementi si ripercuote a catena su tutti gli altri.

AREA MATEMATICO – SCIENTIFICO – TECNOLOGICA

MATEMATICANumeri

Riconoscere il valore posizionale delle cifre in numeri naturali e decimali. Rappresentare i numeri e le frazioni sulla retta numerica. Eseguire le quattro operazioni con sicurezza , valutando l’opportunità di ricorrere al calcolo mentale

o scritto. Conoscere la divisione con resto fra numeri naturali. Conoscere strategie risolutive della divisione con due cifre al divisore. Conoscere le proprietà delle quattro operazioni e la loro applicazione. Leggere, scrivere e confrontare numeri decimali. Utilizzare numeri decimali e frazioni per descrivere situazioni quotidiane. Eseguire le operazioni con numeri naturali e decimali in contesti vari.

Spazio e figure

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 92

Page 93:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Individuare, denominare e costruire figure geometriche piane. Riprodurre una figura in base ad una descrizione, utilizzando gli strumenti opportuni (carta a

quadretti,riga, compasso, squadre). Conoscere e realizzare isometrie: simmetrie, traslazioni, rotazioni. Determinare il perimetro e l’area di figure geometriche piane. Riconoscere e costruire figure isoperimetriche o equiestese.

Relazioni, misure, dati e previsioni Compiere semplici rilevamenti statistici, rappresentarli con diagrammi e calcolare la media. Analizzare il testo di un problema, organizzare un percorso di soluzione e realizzarlo. Conoscere e usare le misure di valore, di lunghezza, di massa e di capacità. Leggere e costruire diagrammi di flusso per esprimere la struttura di un problema.. Ricavare da un’indagine i dati e trasformarli in percentuale. Usare le misure lineari e quadrate nel momento opportuno.

SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALIOggetti, materiali e trasformazioni

Riconoscere, osservare e descrivere interazioni di materiali con l’acqua. Riconoscere caratteristiche di materiali. Individuare gli elementi di una soluzione. Indagare i comportamenti di materiali comuni in molteplici situazioni sperimentabili per individuarne

le proprietà: consistenza, durezza, trasparenza, elasticità, densità.Osservare e sperimentare sul campo

Osservare un ambiente nel tempo per rilevarne elementi e trasformazioni. Indagare strutture del suolo, relazione tra suoli e viventi. Individuare la diversità delle piante. Accedere alla classificazione come strumento interpretativo statico e dinamico delle somiglianze e

delle diversità.L’uomo, i viventi e l’ambiente

Studiare le percezioni umane e le loro basi biologiche. Indagare le relazioni tra organi di senso, fisiologia complessiva e ambienti di vita. Comparare la riproduzione dell’uomo, degli animali e delle piante. Comprendere l’interazione tra organi di senso e ambiente circostante. Assumere atteggiamenti consapevoli di cura del proprio corpo e dell’ambiente.

TECNOLOGIA

Interpretare il mondo fatto dall’uomo Individuare il rapporto fra caratteristiche dei materiali, funzione e funzionamento degli oggetti. Cogliere strategie messe in atto dall’uomo per migliorare la sua vita. Riconoscere lo “sfruttamento” che l’uomo ha fatto della forza dell’acqua. Individuare le parti di un oggetto e le sue modalità d’uso. Realizzare oggetti seguendo una definita metodologia progettuale. Comprendere che con molti dispositivi di uso comune occorre interagire attraverso segnali e

istruzioni ed essere in grado di farlo. Utilizzare le TIC nel proprio lavoro

CLASSE QUINTA

AREA LINGUISTICO – ARTISTICO- ESPRESSIVA

ITALIANO

Ascoltare e parlare

Cogliere l'argomento principale dei discorsi altrui. Prendere la parola negli scambi comunicativi (dialogo, conversazione, discussione) rispettando i turni di parola, ponendo domande pertinenti e chiedendo chiarimenti.

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 93

Page 94:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Riferire su esperienze personali organizzando il racconto in modo essenziale e chiaro, rispettando l'ordine cronologico e/o logico e inserendo elementi descrittivi funzionali al racconto.

Cogliere in una discussione le posizioni espresse dai compagni ed esprimere la propria opinione su un argomento con un breve intervento preparato in precedenza.

Comprendere le informazioni essenziali di un’esposizione, di istruzioni per l’esecuzione di compiti, di messaggi trasmessi dai media (annunci, bollettini...).

Organizzare un breve discorso orale su un tema affrontato in classe o una breve esposizione su un argomento di studio utilizzando una scaletta.

Leggere Leggere testi narrativi e descrittivi, sia realistici sia fantastici, distinguendo l'invenzione letteraria

dalla realtà. Sfruttare le informazioni della titolazione, delle immagini e delle didascalie per farsi un’idea del

testo che si intende leggere. Leggere e confrontare informazioni provenienti da testi diversi per farsi un’idea di un argomento,

per trovare spunti a partire dai quali parlare o scrivere. Ricercare informazioni in testi di diversa natura e provenienza per scopi pratici e/o conoscitivi

applicando semplici tecniche di supporto alla comprensione (come, ad esempio, sottolineare, annotare informazioni, costruire mappe e schemi ecc.).

Seguire istruzioni scritte per realizzare prodotti, per regolare comportamenti, per svolgere un'attività, per realizzare un procedimento.

Leggere semplici e brevi testi letterari sia poetici sia narrativi mostrando di riconoscere le caratteristiche essenziali che li contraddistinguono (versi, strofe, rime, ripetizione di suoni, uso delle parole e dei significati) e di esprimere semplici pareri personali su di essi.

Leggere ad alta voce un testo noto e, nel caso di testi dialogati letti a più voci, inserirsi opportunamente con la propria battuta, rispettando le pause e variando il tono della voce.

Scrivere Raccogliere le idee, organizzarle per punti, pianificare la traccia di un racconto o di un’esperienza. Produrre racconti scritti di esperienze personali o vissute da altri e che contengano le informazioni

essenziali relative a persone, luoghi, tempi, situazioni, azioni. Produrre testi creativi sulla base di modelli dati (filastrocche, racconti brevi, poesie). Scrivere una lettera indirizzata a destinatari noti, adeguando le forme espressive al destinatario e

alla situazione di comunicazione; esprimere per iscritto esperienze, emozioni, stati d'animo sotto forma di diario.

Realizzare testi collettivi in cui si fanno resoconti di esperienze scolastiche, si illustrano procedimenti per fare qualcosa, si registrano opinioni su un argomento trattato in classe.

Compiere operazioni di rielaborazione sui testi (parafrasare un racconto, riscrivere apportando cambiamenti di caratteristiche, sostituzioni di personaggi, punti di vista, riscrivere in funzione di uno scopo dato…).

Produrre testi corretti dal punto di vista ortografico, morfosintattico, lessicale, in cui siano rispettate le funzioni sintattiche e semantiche dei principali segni interpuntivi.

Riflettere sulla lingua Riconoscere e denominare le parti principali del discorso e gli elementi basilari di una frase;

individuare e usare in modo consapevole modi e tempi del verbo; riconoscere in un testo i principali connettivi (temporali, spaziali, logici); analizzare la frase nelle sue funzioni (predicato e principali complementi diretti e indiretti).

Conoscere i principali meccanismi di formazione e derivazione delle parole (parole semplici, derivate, composte, prefissi e suffissi). Comprendere le principali relazioni tra le parole (somiglianze, differenze) sul piano dei significati.

Comprendere e utilizzare il significato di parole e termini specifici legati alle discipline di studio. Utilizzare il dizionario come strumento di consultazione per trovare una risposta ai propri dubbi

linguistici. Riconoscere la funzione dei principali segni interpuntivi.

LINGUE COMUNITARIE: INGLESERicezione orale (ascolto)

Comprendere istruzioni, espressioni e frasi di uso quotidiano se pronunciate chiaramente e lentamente. (es.: consegne brevi e semplici) e identificare il tema generale di un discorso in cui si parla di argomenti conosciuti (es.: la scuola, le vacanze, i passatempi, i propri gusti…).

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 94

Page 95:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Ricezione scritta (lettura) Comprendere testi brevi e semplici (es.: cartoline, messaggi di posta elettronica, lettere personali,

storie per bambini…) accompagnati preferibilmente da supporti visivi, cogliendo nomi familiari, parole e frasi basilari.

Interazione orale Esprimersi linguisticamente in modo comprensibile utilizzando espressioni e frasi adatte alla

situazione e all’interlocutore, anche se a volte non connesse e formalmente difettose, per interagire con un compagno o un adulto con cui si ha familiarità; scambiare semplici.

MUSICA Utilizzare voce, strumenti e nuove tecnologie sonore in modo creativo e consapevole, ampliando

le proprie capacità di invenzione sonoro-musicale. Eseguire collettivamente e individualmente brani vocali/strumentali anche polifonici, curando

l’intonazione, l’espressività e l’interpretazione. Valutare aspetti funzionali ed estetici in brani musicali di vario genere e stile, in relazione al

riconoscimento di culture di tempi e luoghi diversi. Riconoscere e classificare gli elementi costitutivi basilari del linguaggio musicale all’interno di brani

esteticamente rilevanti, di vario genere e provenienza. Rappresentare gli elementi sintattici basilari di eventi sonori e musicali attraverso sistemi simbolici

convenzionali e non convenzionali.

ARTE E IMMAGINEPercettivo visivi

Guardare e osservare intenzionalmente un’immagine e gli oggetti presenti nell’ambiente descrivendo gli elementi formali e utilizzando le regole della percezione visiva e l’orientamento nello spazio.

Leggere Riconoscere in un testo iconico-visivo gli elementi grammaticali e tecnici del linguaggio visuale

(linee, colori, forme, volume, spazio) e del linguaggio audiovisivo ( piani, campi, sequenze, struttura narrativa, movimento ecc.) attribuendone un significato espressivo.

Leggere in alcune opere d’arte di diverse epoche storiche e provenienti da diversi Paesi, i principali elementi compositivi, i significati simbolici, espressivi e comunicativi.

Riconoscere e apprezzare i principali beni culturali, ambientali e artigianali presenti nel proprio territorio operando una prima analisi e classificazione.

Produrre Utilizzare strumenti e regole per produrre immagini grafiche, pittoriche, plastiche tridimensionali,

attraverso processi di manipolazione, rielaborazione e associazione di codici, di tecniche e materiali diversi tra loro.

Sperimentare l’uso delle tecnologie della comunicazione audiovisiva per esprimere, con codici visivi, sonori e verbali, sensazioni, emozioni e produzioni di vario tipo.

CORPO MOVIMENTO E SPORTIl corpo e le funzioni senso-percettive

Acquisire consapevolezza delle funzioni fisiologiche (cardio-respiratorie e muscolari) e dei loro cambiamenti in relazione e conseguenti all’esercizio fisico, sapendo anche modulare e controllare l’impiego delle capacità condizionali (forza, resistenza, velocità) adeguandole all’intensità e alla durata del compito motorio.

Il movimento del corpo e la sua relazione con lo spazio e il tempo. Organizzare condotte motorie sempre più complesse, coordinando vari schemi di movimento in

simultaneità e successione. Riconoscere e valutare traiettorie, distanze, ritmi esecutivi e successioni temporali delle azioni

motorie, sapendo organizzare il proprio movimento nello spazio in relazione a sé, agli oggetti, agli altri.

Il linguaggio del corpo come modalità comunicativo-espressiva

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 95

Page 96:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Utilizzare in forma originale e creativa modalità espressive e corporee anche attraverso forme di drammatizzazione sapendo trasmettere nel contempo contenuti emozionali.

Elaborare semplici coreografie o sequenze di movimento utilizzando band musicali o strutture ritmiche.

Il gioco, lo sport, le regole e il fair play Conoscere e applicare i principali elementi tecnici semplificati di molteplici discipline sportive. Saper scegliere azioni e soluzioni efficaci per risolvere problemi motori, accogliendo suggerimenti

e correzioni. Saper utilizzare numerosi giochi derivanti dalla tradizione popolare applicandone indicazioni e

regole. Partecipare attivamente ai giochi sportive e non, organizzati anche in forma di gara, collaborando

con gli altri, accettando la sconfitta, rispettando le regole, accettando le diversità, manifestando senso di responsabilità.

Sicurezza e prevenzione, salute e benessere. Assumere comportamenti adeguati per la prevenzione degli infortuni e la sicurezza nei vari

ambienti di vita. Riconoscere il rapporto tra alimentazione, esercizio fisico e salute, assumendo adeguati

comportamenti e stili di vita salutistici.

AREA STORICO – GEOGRAFICA

STORIAUso di documenti

Ricavare informazioni da documenti di diversa natura utili alla comprensione di un fenomeno storico.

Rappresentare in un quadro storico-sociale il sistema di relazioni tra i segni e le testimonianze del passato presenti sul territorio vissuto.

Organizzazione delle informazioni Confrontare i quadri storici delle civiltà studiate. Usare cronologie e carte storico/geografiche per rappresentare le conoscenze studiate.

Strumenti concettuali e conoscenze Usare la cronologia storica secondo la periodizzazione occidentale (prima e dopo Cristo) e

conoscere altri sistemi cronologici. Elaborare rappresentazioni sintetiche delle società studiate, mettendo in rilievo le relazioni fra gli

elementi caratterizzanti.

Produzione Confrontare aspetti caratterizzanti le diverse società studiate anche in rapporto al presente. Ricavare e produrre informazioni da grafici, tabelle, carte storiche, reperti iconografici e consultare

testi di genere diverso, manualistici e non. Leggere e confrontare informazioni provenienti da testi diversi per farsi un’idea di un argomento,

per trovare spunti a partire dai quali parlare o scrivere. Ricercare informazioni in testi di diversa natura e provenienza per scopi pratici e/o conoscitivi

applicando semplici tecniche di supporto alla comprensione (come, ad esempio, sottolineare, annotare informazioni, costruire mappe e schemi ecc.).

Seguire istruzioni scritte per realizzare prodotti, per regolare comportamenti, per svolgere un'attività, per realizzare un procedimento.

Leggere semplici e brevi testi letterari sia poetici sia narrativi mostrando di riconoscere le caratteristiche essenziali che li contraddistinguono (versi, strofe, rime, ripetizione di suoni, uso delle parole e dei significati) e di esprimere semplici pareri personali su di essi.

Leggere ad alta voce un testo noto e, nel caso di testi dialogati letti a più voci, inserirsi opportunamente con la propria battuta, rispettando le pause e variando il tono della voce. Elaborare in forma di racconto - orale e scritto - gli argomenti studiati.

GEOGRAFIAOrientamento

Orientarsi nello spazio e sulle carte geografiche, utilizzando la bussola e i punti cardinali.

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 96

Page 97:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Carte mentali Estendere la proprie carte mentali al territorio italiano e a spazi più lontani, attraverso gli strumenti

dell'osservazione indiretta (filmati e fotografie, documenti cartografici e immagini da satellite, ecc.).

Linguaggio della geo-graficità Analizzare fatti e fenomeni locali e globali, interpretando carte geografiche a diversa scala, carte

tematiche, grafici, immagini da satellite. Localizzare sulla carta geografica dell'Italia la posizione delle regioni fisiche e amministrative.

Paesaggio Conoscere e descrivere gli elementi caratterizzanti i principali paesaggi italiani, europei e mondiali,

individuando le analogie e le differenze (anche in relazione ai quadri socio-storici del passato) e gli elementi di particolare valore ambientale e culturale.

Regione Conoscere e applicare il concetto polisemico di regione geografica (fisica, climatica, storico-

culturale, amministrativa), in particolar modo, allo studio del contesto italiano.

Territorio e regione Comprendere che il territorio è costituito da elementi fisici e antropici connessi e interdipendenti e

che l'intervento dell'uomo su uno solo di questi elementi si ripercuote a catena su tutti gli altri. Individuare problemi relativi alla tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale,

analizzando le soluzioni adottate e proponendo soluzioni idonee nel contesto vicino.

AREA MATEMATICO – SCIENTIFICO – TECNOLOGIA

MATEMATICANumeri

Conoscere la divisione con resto fra numeri naturali; individuare multipli e divisori di un numero. Leggere, scrivere, confrontare numeri decimali ed eseguire le quattro operazioni con sicurezza,

valutando l’opportunità di ricorrere al calcolo mentale, scritto o con la calcolatrice a seconda delle situazioni.

Dare stime per il risultato di una operazione. Conoscere il concetto di frazione e di frazioni equivalenti. Utilizzare numeri decimali, frazioni e percentuali per descrivere situazioni quotidiane. Interpretare i numeri interi negativi in contesti concreti. Rappresentare i numeri conosciuti sulla retta e utilizzare scale graduate in contesti significativi per

le scienze e per la tecnica. Conoscere sistemi di notazioni dei numeri che sono o sono stati in uso in luoghi, tempi e culture

diverse dalla nostra.

Spazio e figure Descrivere e classificare figure geometriche, identificando elementi significativi e simmetrie, anche

al fine di farle riprodurre da altri. Riprodurre una figura in base ad una descrizione, utilizzando gli strumenti opportuni (carta a

quadretti, riga e compasso, squadre, software di geometria. Utilizzare il piano cartesiano per localizzare punti. Costruire e utilizzare modelli materiali nello spazio e nel piano come supporto ad una prima

capacità di visualizzazione. Riconoscere figure ruotate, traslate e riflesse. Riprodurre in scala una figura assegnata (utilizzando ad esempio la carta a quadretti). Determinare il perimetro di una figura. Determinare l’area di rettangoli e triangoli, e di altre figure per scomposizione.

Relazioni, misure, dati e previsioni Rappresentare relazioni e dati e, in situazioni significative, utilizzare le rappresentazioni per

ricavare informazioni, formulare giudizi e prendere decisioni. Usare le nozioni di media aritmetica e di frequenza. Rappresentare problemi con tabelle e grafici che ne esprimono la struttura. Conoscere le principali unità di misura per lunghezze, angoli, aree, volumi/capacità, intervalli

temporali, masse/pesi e usarle per effettuare misure e stime.

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 97

Page 98:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Passare da un’unità di misura ad un'altra, limitatamente alle unità di uso più comune, anche nel contesto del sistema monetario.

In situazioni concrete, di una coppia di eventi intuire e cominciare ad argomentare qual è il più probabile, dando una prima quantificazione, oppure riconoscere se si tratta di eventi ugualmente probabili.

Riconoscere e descrivere regolarità in una sequenza di numeri o di figure.

SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALIOggetti, materiali e trasformazioni

Costruire operativamente in connessione a contesti concreti di esperienza quotidiana i concetti geometrici e fisici fondamentali, in particolare: lunghezze, angoli, superfici, capacità/volume, peso, temperatura, forza, luce etc.

Passare gradualmente dalla seriazione in base ad una proprietà (ad esempio ordinare oggetti per peso crescente in base ad allungamenti crescenti di una molla), alla costruzione, taratura e utilizzo di strumenti anche di uso comune (ad esempio molle per misure di peso, recipienti della vita quotidiana per misure di volumi/capacità), passando dalle prime misure in unità arbitrarie (spanne, piedi, …) alle unità convenzionali.

Indagare i comportamenti di materiali comuni in molteplici situazioni sperimentabili per individuarne proprietà (consistenza, durezza, trasparenza, elasticità, densità, …); produrre miscele eterogenee e soluzioni, passaggi di stato e combustioni; interpretare i fenomeni osservati in termini di variabili e di relazioni tra esse, espresse in forma grafica e aritmetica.

Riconoscere invarianze e conservazioni, in termini proto-fisici e proto-chimici, nelle trasformazioni che caratterizzano l’esperienza quotidiana.

Riconoscere la plausibilità di primi modelli qualitativi, macroscopici e microscopici, di trasformazioni fisiche e chimiche. Avvio esperienziale alle idee di irreversibilità e di energia.

Osservare e sperimentare sul campo Proseguire con osservazioni frequenti e regolari ad occhio nudo, con la lente di ingrandimento e

con lo stereomicroscopio, con i compagni e da solo di una porzione dell’ambiente nel tempo: un albero, una siepe, una parte di giardino, per individuare elementi, connessioni e trasformazioni.

Indagare strutture del suolo, relazione tra suoli e viventi; acque come fenomeno e come risorsa. Distinguere e ricomporre le componenti ambientali, anche grazie all’esplorazione dell’ambiente

naturale ed urbano circostante. Cogliere la diversità tra ecosistemi (naturali e antropizzati, locali e di altre aree geografiche) Individuare la diversità dei viventi (intraspecifica e interspecifica) e dei loro comportamenti

(differenze / somiglianze tra piante, animali, funghi e batteri). Accedere alla classificazione come strumento interpretativo statico e dinamico delle somiglianze e

delle diversità. Proseguire le osservazioni del cielo diurno e notturno su scala mensile e annuale avviando,

attraverso giochi col corpo e costruzione di modelli tridimensionali, all’ interpretazione dei moti osservati, da diversi punti di vista, anche in connessione con l’evoluzione storica dell’astronomia.

L’uomo i viventi e l’ambiente Studiare percezioni umane (luminose, sonore, tattili, di equilibrio, …) e le loro basi biologiche. Indagare le relazioni tra organi di senso, fisiologia complessiva e ambienti di vita (anche

confrontando diversi animali appartenenti a gruppi diversi, quali vermi, insetti, anfibi , ecc). Confrontare con i sensori artificiali e il loro utilizzo nella vita quotidiana. Proseguire lo studio del funzionamento degli organismi: comparare la riproduzione dell’uomo, degli

animali e delle piante. Rispettare il proprio corpo in quanto entità irripetibile (educazione alla salute, alimentazione, rischi

per la salute).

TECNOLOGIAInterpretare il mondo fatto dall’uomo

Individuare le funzioni di un artefatto e di una semplice macchina, rilevare le caratteristiche e distinguere la funzione dal funzionamento.

Esaminare oggetti e processi rispetto all’impatto con l’ambiente. Comporre e scomporre oggetti nei loro elementi. Riconoscere il rapporto fra il tutto e una parte e la funzione di una certa parte in un oggetto. Rappresentare oggetti e processi con disegni e modelli. Riconoscere le caratteristiche di dispositivi automatici.

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 98

Page 99:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Elaborare semplici progetti individualmente o con i compagni valutando il tipo di materiali in funzione dell’impiego, realizzare oggetti seguendo una definita metodologia progettuale.

Osservando oggetti del passato, rilevare le trasformazioni di utensili e processi produttivi e inquadrarli nelle tappe evolutive della storia della umanità.

Comprendere che con molti dispositivi di uso comune occorre interagire attraverso segnali e istruzioni ed essere in grado di farlo.

Utilizzare le TIC nel proprio lavoro.

RELIGIONE CATTOLICA

Obiettivi specifici di apprendimentoSCUOLA DELL'INFANZIA

Osservare il mondo che viene riconosciuto dai cristiani e da tanti uomini religiosi dono di Dio Creatore.Scoprire la persona di Gesù di Nazareth come viene presentata dai Vangeli e come viene celebrata nelle feste cristiane.Individuare i luoghi di incontro della comunità cristiana e le espressioni del comandamentc evangelico dell'amore testimoniato dalla Chiesa.

SCUOLA PRIMARIA

CLASSE 1^

o Dio Creatore e Padre di tutti gli uomini.o Gesù di Nazareth, l'Emmanuele "Dio con noi".o La Chiesa, comunità dei cristiani aperta a

tutti i popoli.

o Scoprire nell'ambiente i segni che richiamano ai cristiani e a tanti credenti la presenza di Dio Creatore Padre.

o Cogliere i segai cristiani del Natale E della Pasqua.

o Descrivere l'ambiente di vita di Gesinei suoi aspetti quotidiani, familiari,sociali e religiosi.

o Riconoscere la Chiesa come famiglia di Dio che fa memoria di Gesù e del suo messaggio.

CLASSE 2 ̂e 3^o L'origine del mondo e dell'uomo nel

cristianesimo e nelle altre religioni. o Gesù, il Messia, compimento delle promesse

di Dio.o La preghiera, espressione di

religiosità.o La festa della Pasqua.o Incontro alle attese di perdono

o Comprendere, attraverso i tacco] biblici delle origini, che il mondo opera di Dio, affidato a responsabilità dell'uomo.

o Rilevare la continuità e la nov. della Pasqua cristiana rispetto a Pasqua ebraica.

o Cogliere, attraverso alcune pagine degli "Atti degli Apostoli", la vita della Chiesa delle orini.

o Riconoscere nella fede e i sacramenti diiniziazione (battesimo-confermazione-

eucarestia) gli elementi che costituiscono la comunità cristiana o incontro alle attese di perdono e d pace, di

giustizia e di vita eterna.o Identificare tra le espressioni delle religioni la

preghiera e , nel "Padri Nostro", la specificità della preghiera cristiana.

CLASSE 4^ e 5^

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 99

Page 100:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

o Il cristianesimo e le grandi religioni: origine e sviluppo.

o La Bibbia e i testi sacri delle grandi religioni.o Gesù, il Signore, che rivela il Regno di Dio

con parole ed azionio I segni e i simboli del cristianesimo anche

nell'arte.o La Chiesa popolo di Dio nel mondo:

avvenimenti, persone e strutture.

o Leggere e interpretare i principali segni religiosi espressi dai diversi popoli.

o Evidenziare la risposta della Bibbia alle domande di senso dell'uomo e confrontarla con quella delle principali religioni.

o C o g l i e r e n e l l a v i t a e n e g l i insegnamenti di Gesù proposte di scelte responsabili per un personale progetto di vita.

o Riconoscere nei Santi e nei Martiri, di ieri e di oggi, progetti riusciti di vita cristiana.

o Evidenziare l 'apporto che, con la diffusione del Vangelo, la Chiesa ha dato alla società e alla vita di ogni persona

o Identificare nei segni espressi dalla Chiesa l'azione dello Spirito di Dio, che la costruisce una e inviata a tutta l'umanità.

o Individuare significative espressioni d'arte cristiana, per rilevare come la fede è stata interpretata dagli artisti nel corso dei secoli.

o Rendersi conto che nella comunità ecclesiale c'è una varietà di doni, che si manifesta in diverse vocazioni e ministeri.

o Riconoscere in alcuni testi biblici la figura di Maria, presente nella vita del Figlio Gesù e in quella della Chiesa.

INDICEPARTE I

AMBITO EDUCATIVO E DIDATTICO GENERALEIL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA Pag. 2

La scuola laboratorio di vita Pag. 2 La scuola per i diritti del bambino Pag. 3 Situazione scolastica Pag. 3 L’autonomia Pag. 3 Scuola e innovazione Pag. 3 La scuola oggi Pag. 3 La scuola e il suo POF Pag. 3 La scuola ambiente educativo di apprendimento Pag. 4 Il POF Pag. 4 Obiettivi formativi Pag. 4 Ampliamento dell’Offerta Formativa Pag. 5 Strategie Didattiche ed organizzative Pag. 5 La Progettazione Pag. 6 Organi collegiali Pag. 6 Rapporto scuola / territorio Pag. 6 Un cammino aperto Pag. 7

SCUOLA E INNOVAZIONE - IMPIANTO/SVILUPPO PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

Pag. 7

La Riforma Pag. 7 Quadro normativo Pag. 8 Il POF – Sfondo di operatività Pag. 10

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 100

Page 101:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

NORMATIVA DI RIFORMA - EVOLUZIONE Pag. 11 La scuola della progettazione Pag. 13 Il Curriculo Pag. 14 Indicazioni per il curriculo Pag. 15 Principi di base Pag. 16

PARTE IISETTORE ORGANIZZAZIONE

ORGANIZZAZIONE PER L’EDUCAZIONE Pag. 17 Le indicazioni Nazionali Pag. 17 Processo formativo Pag. 17 L’ambiente di apprendimento Pag. 18

o Scuola infanzia Pag. 18o Scuola primaria Pag. 18

Obiettivi generali del processo formativo Pag. 18 Obiettivi formativi Pag. 19 Obiettivi di apprendimento Pag. 19 Il Piano Didattico delle attività Pag. 20 Unità di apprendimento Pag. 21 Progettazione Piani Pag. 21 Curriculo/discipline Pag. 23

o Scuola Primaria Pag. 23 Ambiti Organizzativi Pag. 27

o Scuola Infanzia Pag. 27o Operatività equipe pedagogica Pag. 28

Tempi Pag. 29o Scuola Primaria Pag. 29

Quadro attività opzionali Pag. 31 Quadro attività generali Pag. 31 Programmazione Pag. 31

o Scuola infanzia Pag. 32o Quota nazionale/locale Pag. 32o Attività aggiuntive Pag. 32

Organizzazione scuola primaria – ambiti orari Pag. 32 Ambiti di funzionamento Pag. 32

o Scuola Infanzia Pag. 32o Scuola Primaria Pag. 32

Discipline Pag. 35 Laboratori Pag. 36 Insegnamento lingua inglese Pag. 37 La valutazione Pag. 38

PERCORSI DIDATTICI Pag. 38o La strategia del laboratorio Pag. 38o Insegnamento Religione Cattolica Pag. 40o Scuola Primaria Pag. 40o Scuola Infanzia Pag. 41

INTEGRAZIONE SCOLASTICA Pag. 41QUADRO ORGANIZZAZIONE SOSTITUZIONE DOCENTI ASSENTI Pag. 43IL GRUPPO DOCENTE Pag. 44INDICATORI DI QUALITÁ Pag. 45RAPPORTI SCUOLA/FAMIGLIE Pag. 45LE RELAZIONI EDUCATIVE Pag. 53ORGANIZZAZIONE SCUOLA/STRUTTURE DI SERVIZIO Pag. 54

o Collaboratori/Coordinatori Pag. 54o Funzioni strumentali Pag. 56o Gruppi/Commissioni Pag. 57

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 101

Page 102:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

o Comitato di valutazione Pag. 57PIANO ANNUALE ATTIVITÁ FUNZIONALI Pag. 58AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Pag. 60AMBITO PROGETTUALITÁ/ORGANIZZAZIONE Pag. 61

Scuola primaria Pag. 62o Sistemazione assetti Pag. 62o Copertura assetti Pag. 63o Lingua inglese Pag. 64o Sostegno Pag. 65o Religione cattolica Pag. 66

Scuola infanzia Pag. 66o Sistemazione assetti Pag. 66o Copertura assetti Pag. 67o Sostegno Pag. 67o Religione cattolica Pag. 68o Lingua inglese Pag. 69

PARTE IIIAMPLIAMENTO OFFERTA FORMATIVA

PROGETTI E LABORATORI Pag. 70VISITE GUIDATE E VIAGGI ISTRUZIONE Pag. 70SCHEDA PROGRAMMA ANNUALE Pag. 71QUADRO SINTESI – PIANO GENERALE/PROGETTI/PERCORSI/INIZIATIVE Pag. 72

PARTE IVINDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE DIDATTICA

INDICAZIONI PER IL CURRICULO Pag. 74OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Pag. 80

PARTE IVPIANO ANNUALE DI CIRCOLO

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 102

IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVADI CIRCOLO SI COMPONE

Fascicolo Piano generale di Circolo : “La scuola e il suo POF – Un progetto per crescere” (a carattere permanente) - vedere allegato

Fascicolo POF a revisione annuale : “La scuola in cammino”

Fascicolo PROGETTI/LABORATORI : “Un progetto per crescere” (a carattere permanente) - vedere allegato

IL POF A REVISIONE ANNUALEè stato integrato dalle delibere dei collegi dei docenti nelle sedute del 1 e 7 settembre 2011

Page 103:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 103

Page 104:  · Web viewEFFETTUARE il lavoro di realizzazione nell'azione di scelta di ogni unità organizzativa, in rapporto all'ambito specifico progettuale e alla definizione dei contenuti

Direzione Didattica Statale VI Circolo di Avellino – POF mobile A.S. 2011/2012 | 104