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il Nuovo Giornale - 15/04/2016 Pagina : 06 Copyright (c)2016 il Nuovo Giornale, Edition 15/04/2016 Aprile 22, 2016 11:50 am (GMT -2:00) Powered by TECNAVIA & era la politica dopo la nascita della Repubblica” - commenta Spezia -. Sempre in quella giornata il Comune intitolerà una piazzetta – tra via Coper- chini e l’angolo di via Colla - ai fratelli Cuminetti (l’onorevole Sergio e Giovanni, fondatore di Unicef a Piacenza)”. La pro- posta è stata suggerita all’Am- ministrazione proprio dall’as- sociazione dei partigiani cri- stiani del Piacentino. “25 apri- le 1945 e 2 giugno ’46 - conti- nua Spezia - sono due eventi legati tra loro: senza la vittoria della Repubblica la lotta parti- giana sarebbe stata monca e la Liberazione non completa. L e celebrazioni del 25 apri- le e del 2 giugno come momento per riflettere sulle responsabilità dei singoli nella storia - di ieri e di oggi- della società e della poli- tica italiana. È l’obiettivo dell’Anpc, l’Associazione na- zionale partigiani cristiani, guidata a Piacenza da Mario Spezia, che si appresta a vivere la ricorrenza del 25 aprile. Come preambolo dei nume- rosi eventi di quel giorno, mar- tedì 19 aprile alle 17 verrà pre- sentato il libretto dedicato a Felice Fortunato Ziliani nella basilica di san Francesco edito dal nostro settimanale: a se- guire, dalle ore 18, verrà cele- brata da don Ezio Molinari la messa a suffragio di Francesco Daveri, di don Giuseppe Beot- ti, di Giuseppe Berti, di Fortu- nato Ziliani e di tutti coloro che hanno dato un contributo determinante alla conquista della libertà e della democra- zia nel nostro Paese. La pub- blicazione verrà inviata con il nostro settimanale il 22 aprile a tutti gli abbonati. Verso il 2 giugno Il 2 giugno sarà un’altra giornata speciale. Quest’anno, dopo aver celebrato il 70esimo del primo voto delle donne, ri- corre anche il 70esimo del refe- rendum tra Repubblica e Mo- narchia. Nel pomeriggio del 2 giugno verrà presentato a Pia- cenza un nuovo libro. Il prof. Ersilio Fausto Fiorentini ha in- fatti in cantiere per l’occasione una pubblicazione dedicata ai “cattolici piacentini al servizio della Repubblica”, ovvero un approfondimento sulla storia degli 11 onorevoli del nostro territorio eletti nelle fila della Democrazia Cristiana. “Il libro - commenta Mario Spezia - vuole rappresentare ciò che 25 aprile, con la Resistenza verso il 70° della Repubblica Il 19 aprile si ricorda il contributo fondamentale dei cattolici nella conquista della libertà Sopra, da sinistra il giovane comandante “Nato” Ziliani, don Giu- seppe Beotti, ucciso a Sidolo nel 1944, e il prof. Giuseppe Berti; a la- to, Mario Spezia, presidente dell’Apc. Quella vittoria nelle urne fu fondamentale. A mio giudizio la Resistenza è il secondo mo- mento più importante del no- stro Paese dopo l’Unità d’Ita- lia: è giusto riaffermare questi valori e il senso della politica, avendo sempre come riferi- mento la Costituzione”. Il comandante “Nato” La pubblicazione su Felice Fortunato Ziliani - comandan- te partigiano e amministratore pubblico, scomparso nel 2008 - è stata affidata a Lucia Romiti. “Ziliani - lo ricorda Spezia - fu un chiaro esempio di cattolico fervente che s’impegnò. Dall’Azione cattolica entrò in politica e divenne anche presi- dente nazionale dell’Anpc per un decennio alla fine del seco- lo. Ziliani era un uomo di En- rico Mattei, capo dell’Eni, che volle nella società molti espo- nenti dell’Azione cattolica. Il piacentino era una figura di spicco, molto intransigente, prima di tutto verso se stesso”. “Nato” - così era chiamato - e Giovanni Spezia, padre di Ma- rio, erano amici. “Fu proprio Ziliani a dirmi nel 2005 «ora fai te, porta avanti l’associazio- ne», e così l’ho sostituito a li- vello provinciale”. Non semplici ricorrenze Per qualcuno il 25 aprile e il 2 giugno possono sembrare semplici ricorrenze. “È pro- prio per questo - fa notare il presidente - che ha ancora sen- so un’associazione come la no- stra: non sono solo momenti storici da celebrare, ma modi di vivere il nostro Paese. È im- portante assumere responsabi- lità personali, soprattutto in questo momento in cui nessu- no sembra più volerlo fare. Zi- liani e gli altri andarono in montagna e lottarono perché si sentirono in dovere di fare qualcosa. Abbiamo bisogno di ricordare il valore dell’impe- gno civile dei singoli, in un momento storico in cui la so- cietà italiana vede un disimpe- gno nei comportamenti”. Filippo Mulazzi

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Page 1: & vale la pena studiare - ANPC Nazionale · 2016. 4. 23. · di Piacenza. Martedì 19 aprile ore 17 - Il comandante Na-to : presentazione del volumetto, edito da Il Nuovo Giornale,

il Nuovo Giornale - 15/04/2016 Pagina : 06

Copyright (c)2016 il Nuovo Giornale, Edition 15/04/2016Aprile 22, 2016 11:50 am (GMT -2:00) Powered by TECNAVIA

6 Venerdì 15 aprile 2016 ilnuovogiornale

Punto incontro: i cristianie il “dio denaro”Le mostre in programmaa Piacenza

Il 17 referendum sulle trivelleL’atleta Papi ai giovani: “vale la pena studiare” &C

ultura Società

LE INIZIATIVE PER IL 25 APRILE

Una pubblicazione dedicata a “Nato” ZilianiDomenica 17 aprile

ore 10 - Monticello diGazzola. Manifestazionea ricordo dell’ultima bat-taglia partigiana che aprìla strada alla liberazionedi Piacenza.

Martedì 19 aprile ore17 - “Il comandante Na-to”: presentazione delvolumetto, edito da IlNuovo Giornale, a ricor-do di Felice Fortunato Zi-liani in San Francesco. In-terviene l’autrice, LuciaRomiti. Alle 18, la messaa ricordo di Daveri, Beot-ti, Berti e Ziliani.

Sabato 23 aprile ore17 - Biblioteca Passerini-Landi, via Carducci 14.“Nascita della Resisten-za nel Piacentino”: pre-sentazione dei libro diErmanno Mariani, Edi-zioni Pontegobbo.

Lunedì 25 aprile ore 10 -12 Corteo da p.le Genova: so-sta al monumento alla Resistenza (Dolmen); in p.zzaCavalli consegna delle Medaglie della Liberazione aipartigiani. Messa in ricordo dei Caduti in S. Francesco.

ore 16 - Coop. Sant’Antonio, via Emilia Pavese 238Marcia della Liberazione, da Sant’Antonio a BarrieraGenova e ritorno (percorso di 8 km, passando per i cippie i monumenti commemorativi della città).

ore 16.30 - Duomo “Nelson Messe” di Franz JosephHaydn dedicata ai Caduti piacentini della lotta di Libe-razione, eseguita dal Coro degli allievi del Conservato-rio Nicolini con la direzione del M° Giorgio Ubaldi.

dalle ore 18 Festa in piazza Cavalli: aperitivi, standgastronomici e concerti a ingresso gratuito dei gruppimusicali Shandon, Bad frog, Bravi tutti.

Martedì 26 aprile ore 21.15 - Cinema Corso (PC): “Vil-la Triste”: docufilm (patrocinio di ISREC di Piacenza)

Giovedì 28 aprile ore 9.30 - Monumento alla Resisten-za Stradone Farnese: omaggio ai cippi dei Caduti. Par-tenza dal Dolmen (itinerario: Lungo Po, Cementirossi eCimitero urbano). Sarà garantito il servizio bus.

era la politica dopo la nascitadella Repubblica” - commentaSpezia -. Sempre in quellagiornata il Comune intitoleràuna piazzetta – tra via Coper-chini e l’angolo di via Colla - aifratelli Cuminetti (l’onorevoleSergio e Giovanni, fondatoredi Unicef a Piacenza)”. La pro-posta è stata suggerita all’Am-ministrazione proprio dall’as-sociazione dei partigiani cri-stiani del Piacentino. “25 apri-le 1945 e 2 giugno ’46 - conti-nua Spezia - sono due eventilegati tra loro: senza la vittoriadella Repubblica la lotta parti-giana sarebbe stata monca e laLiberazione non completa.

L e celebrazioni del 25 apri-le e del 2 giugno comemomento per rifletteresulle responsabilità dei

singoli nella storia - di ieri e dioggi- della società e della poli-tica italiana. È l’obiettivodell’Anpc, l’Associazione na-zionale partigiani cristiani,guidata a Piacenza da MarioSpezia, che si appresta a viverela ricorrenza del 25 aprile.

Come preambolo dei nume-rosi eventi di quel giorno, mar-tedì 19 aprile alle 17 verrà pre-sentato il libretto dedicato aFelice Fortunato Ziliani nellabasilica di san Francesco editodal nostro settimanale: a se-guire, dalle ore 18, verrà cele-brata da don Ezio Molinari lamessa a suffragio di FrancescoDaveri, di don Giuseppe Beot-ti, di Giuseppe Berti, di Fortu-nato Ziliani e di tutti coloroche hanno dato un contributodeterminante alla conquistadella libertà e della democra-zia nel nostro Paese. La pub-blicazione verrà inviata con ilnostro settimanale il 22 aprilea tutti gli abbonati.

Verso il 2 giugnoIl 2 giugno sarà un’altra

giornata speciale. Quest’anno,dopo aver celebrato il 70esimodel primo voto delle donne, ri-corre anche il 70esimo del refe-rendum tra Repubblica e Mo-narchia. Nel pomeriggio del 2giugno verrà presentato a Pia-cenza un nuovo libro. Il prof.Ersilio Fausto Fiorentini ha in-fatti in cantiere per l’occasioneuna pubblicazione dedicata ai“cattolici piacentini al serviziodella Repubblica”, ovvero unapprofondimento sulla storiadegli 11 onorevoli del nostroterritorio eletti nelle fila dellaDemocrazia Cristiana. “Il libro- commenta Mario Spezia -vuole rappresentare ciò che

L’avvocato piacentino, uomo chiave della Resistenza, morì nei campi di sterminio nell’aprile ‘45

DAVERI NEL ’43 DAL MUNICIPIO DI BETTOLALANCIÒ LA FOTO DI MUSSOLINI

(F. M.) Un impegno civilefatto con il rosario sempre intasca. Francesco Daveri nac-que nel 1903 a Piacenza: fre-quentò il Collegio Alberoni e silaureò in Giurisprudenza a Pa-via. Unitosi in matrimonio conMargherita Castagna, iniziò aesercitare la professione di av-vocato nel suo studio di viaPavone. In seguito, proprio lavia sede della sua attività, ven-ne rinominata via Daveri, peronorare la sua memoria. Il suostudio divenne una sorta dicomitato promotore del Parti-to Popolare Italiano di donSturzo.

“Mio padre fu dal principioantifascista - ricorda la figliaMaria Pia - e si rese protago-nista di alcuni episodi parti-colari, come nel ’43, quandodal balcone del Municipio diBettola buttò la foto di Mus-solini”. Proprio per questogesto, venne incriminato econdannato a 3 anni di pri-gione dal Tribunale di Piacen-za. “Scappò - continua il rac-conto la figlia - in Svizzera einiziò a collaborare con i ser-

vamente nell’ottobre del ’44 aMilano per dare una mano alCln: tutto questo sempre pen-sando alla sua Piacenza. Riuscìaddirittura a organizzare delledistribuzioni di viveri - lancia-ti da alcuni aerei - ai partigianipiacentini nascosti sulle mon-tagne delle nostre vallate”.

IL TRADIMENTO DI UNCONOSCENTE. Ma dietrol’angolo c’è il tradimento di unconoscente. “Probabilmenteproprio qualcuno del Cln -spiega Maria Pia - gli ha tesouna trappola. Nel dicembre’44 è andato a un appunta-mento con un ingegnere cheappoggiava il Comitato, maappena entrato nel palazzodell’uomo, la Gestapo l’ha ar-restato. Insieme a lui vennerocatturate altre 20 persone. Suc-cessivamente vennero liberatitutti, tranne mio padre”. Dave-ri finisce così nel carcere di SanVittore per un mese: la fami-glia non sa nulla del suo fer-mo. “Mia madre si sarebbe im-pegnata se l’avesse saputo,avrebbe chiesto aiuto alla Cu-

25 aprile, con la Resistenza verso il 70° della RepubblicaIl 19 aprile si ricorda il contributo fondamentale dei cattolici nella conquista della libertà

Francesco Daveri con i figli Giuseppe, Maria Pia e Carla.

Sopra, da sinistra il giovane comandante “Nato” Ziliani, don Giu-seppe Beotti, ucciso a Sidolo nel 1944, e il prof. Giuseppe Berti; a la-to, Mario Spezia, presidente dell’Apc.

Il libretto scritto da Lucia Ro-miti dedicato a Felice “Nato”Ziliani; il 22 aprile verrà in-viato gratuitamente a tutti gliabbonati del nostro settima-nale e de “Il Risveglio” di Fi-denza.

Quella vittoria nelle urne fufondamentale. A mio giudiziola Resistenza è il secondo mo-mento più importante del no-stro Paese dopo l’Unità d’Ita-lia: è giusto riaffermare questivalori e il senso della politica,avendo sempre come riferi-mento la Costituzione”.

Il comandante “Nato”La pubblicazione su Felice

Fortunato Ziliani - comandan-te partigiano e amministratorepubblico, scomparso nel 2008 -è stata affidata a Lucia Romiti.“Ziliani - lo ricorda Spezia - fuun chiaro esempio di cattolicofervente che s’impegnò.Dall’Azione cattolica entrò inpolitica e divenne anche presi-dente nazionale dell’Anpc perun decennio alla fine del seco-lo. Ziliani era un uomo di En-rico Mattei, capo dell’Eni, chevolle nella società molti espo-nenti dell’Azione cattolica. Ilpiacentino era una figura dispicco, molto intransigente,prima di tutto verso se stesso”.“Nato” - così era chiamato - e

Giovanni Spezia, padre di Ma-rio, erano amici. “Fu proprioZiliani a dirmi nel 2005 «orafai te, porta avanti l’associazio-ne», e così l’ho sostituito a li-vello provinciale”.

Non semplici ricorrenzePer qualcuno il 25 aprile e il

2 giugno possono sembraresemplici ricorrenze. “È pro-prio per questo - fa notare ilpresidente - che ha ancora sen-so un’associazione come la no-stra: non sono solo momentistorici da celebrare, ma modidi vivere il nostro Paese. È im-portante assumere responsabi-lità personali, soprattutto inquesto momento in cui nessu-no sembra più volerlo fare. Zi-liani e gli altri andarono inmontagna e lottarono perché sisentirono in dovere di farequalcosa. Abbiamo bisogno diricordare il valore dell’impe-gno civile dei singoli, in unmomento storico in cui la so-cietà italiana vede un disimpe-gno nei comportamenti”.

Filippo Mulazzi

ria piacentina, magari si sareb-be potuto fare uno scambio diprigionieri. In quel momentola mia famiglia era sfollata aBobbio dal nonno. Mentre era-vamo là, mio padre venne tra-sferito a Bolzano per 15 gior-ni”. “Purtroppo - raccontacommossa Maria Pia - lo cari-carono sull’ultimo treno chepartì per Mathausen (Austria)nel gennaio ’45. Da lì vennespostato a Gusen, distante duechilometri”.

“MIO PADRE MORì. AVE-VO 9 ANNI...”. Da quel mo-mento in poi le notizie sonopoche ed affidate solamente airicordi di un milanese, compa-gno di prigionia, che alla finedella guerra ha cercato la fami-glia dell’avvocato piacentino.

“Mio padre è morto il 13aprile 1945. L’uomo spiegò chevenne ricoverato più volte enon ce la fece più a sostenerefisicamente quelle condizionidi vita. Morì nel campo e lasua salma venne buttata su uncarretto, diretta al forno cre-matorio. Avevo 9 anni quandosuccesse e lo venni a sapere so-lo in settembre. Però ho capitofino in fondo cosa ha passatosolamente quando sono anda-ta a visitare di persona quelcampo di concentramento. Cisono andata diverse volte, pu-re con gli studenti e con l’Anpie l’Istituto storico della Resi-

stenza: è rimasto solo il fornocrematorio, tutto il resto nonesiste più. Per primi andarononegli anni ’50 mia madre e unmio fratello”.

Daveri era molto stimato.“Gli inglesi apprezzarono tal-mente tanto mio padre che,dopo la sua morte, un maggio-re venne fino a Bobbio a offriredei soldi a mia madre comegesto di riconoscenza. Per loroera una persona di grande va-lore: purtroppo neanche lororiuscirono a salvarlo”. La ma-dre di Maria Pia rimase vedo-va a 39 anni con 6 figli da cre-scere e l’ultima - essendo natanell’agosto del ’44 - non riuscìnemmeno a vederla una volta.¨Per mio padre fu molto im-portante dedicarsi a questa lot-ta, tanto da decidersi di allon-tanarsi dalla famiglia, a cui te-neva. Ha messo davanti a tuttoquesto ed è giusto riconoscer-gli questo valore. È uno diquelli che ha dato la vita perun’ideale”. Era anche un uo-mo di grande fede. “Quandofu accompagnato in stazione aPiacenza – ricorda Maria Pia -per partire con il treno in dire-zione Milano, fu accompagna-to da un sacerdote: «Non haiuna pistola in tasca se ti doves-se succedere qualcosa?» - glichiese -. «No, ho questo in ta-sca». E Francesco Daveri tiròfuori un rosario e lo strinse trale mani”.

vizi segreti inglesi. Già da di-versi mesi frequentava il Co-mitato di Liberazione Nazio-nale di Milano e aveva allac-ciato dei contatti con tantagente”. Daveri avrebbe prefe-rito fare la Resistenza nel Pia-

centino, dove era ricercato. “Era molto dispiaciuto di

questo, voleva partecipare inmodo più attivo, ma si trovavain Svizzera con altri piacentinicome l’avvocato Donati e Gra-nelli”. Poi Daveri rientrò nuo-