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L'ARTE DI RACCONTARE: SE STESSI, GLI ALTRI, LE COSE

Curricolo verticale primaria/secondaria di primo grado Bozza

BISOGNI • Conoscere se stessi • Raccontarsi ed essere ascoltati • Riflettere, risignificare • Costruire la propria idea di sè, sperimentare la propria identità • Essere protagonisti a scuola, con un ruolo positivo • Elaborare le trasformazioni e le crisi della vita • Confrontarsi FINALITA’ PROGETTO • Riflettere su se stessi, sulla propria e sull’altrui storia per migliorare lo "star bene" personale e collettivo e costruire più consapevolmente il futuro.

• Acquisire, decifrare, sperimentare linguaggi come risorsa comunicativa, esistenziale, formativa.

OBIETTIVI • Costruire spazi e momenti dedicati all’ ascolto e alla narrazione • Valorizzare le esperienze personali attraverso la narrazione e la risignificazione dei ricordi • Favorire la consapevolezza di sé, dei propri limiti, delle proprie risorse • Favorire relazioni autentiche nel gruppo attraverso la condivisione delle esperienze • Potenziare le capacità espressive • Favorire spazi di espressione scritta senza valutazione che permettano di dare forma ai propri pensieri e di bilocarsi • Stimolare il riconoscimento di una significativa traccia di sé negli elaborati autobiografici • Favorire l’esplorazione e la valorizzazione della propria storia, scoprendone ricchezza, complessità e unicità • Costruire un contesto dove gli allievi possano diventare protagonisti e assumere un ruolo attivo • Proporre la condivisione di esperienze altrui come conoscenza, confronto e

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arricchimento • Favorire la riflessione sulle storie altrui per scoprire similitudini, differenze e

spunti creativi

SCUOLA PRIMARIA

Classi prima e seconda

Per le classi prime si ipotizza, rispetto al lavoro svolto nell'a. s. 2012-13, la possibilità di ridurre il numero di incontri e di calendarizzarli liberamente nel primo e/o nel secondo quadrimestre. Si propongono diverse attività tra cui effettuare una scelta.

ATTIVITA’ PROPOSTE:

1. Sagoma del bambino

Dispositivo I bambini si sono posizionati liberamente su un grande foglio bianco. Un loro compagno, utilizzando un pennarello nero, disegna il contorno di tutto il corpo. I bambini usano la sagoma per rendere “vivi” se stessi attraverso l’uso di colori, disegni e fantasia. Potranno rappresentare cosa provano dentro, i loro sogni, le loro paure, hanno poi aggiunto desideri, cose che piacciono, che li fanno sentire bene, attività che svolgono con mamma e papà…… In classe seconda: si possono far disegnare i vari aspetti su parti diverse del corpo (ad esempio: gli affetti vicino al cuore, i pensieri dentro la testa, i posti dove vorrei andare sui piedi, le cose che sai fare sulle mani, le emozioni sulla pancia…). Il lavoro può essere realizzato anche a tappe, in tempi diversi. Restituzione Scegliere un disegno della sagoma e raccontarlo al gruppo.

2. Quaderno murale

Dispositivo I bambini realizzano un quaderno appeso alla parete che li identifica con il nome e la foto. Verrà via via arricchito con i disegni sui vari argomenti trattati, ad esempio: la mia famiglia, la mia casa, il mio gioco preferito, il mio animale preferito, il mio cibo preferito… questa esperienza favorirà negli alunni: • la conoscenza di sé e degli altri • la condivisione delle informazioni • il coinvolgimento affettivo • la relazione interpersonale Alla fine il foglio arrotolato (come un papiro) diventerà il loro primo libro.

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IO MI CHIAMO ………………………………………………………………………………… CHI HA SCELTO IL TUO NOME? ………………………………………………………………….. PERCHE’? …………………………………………………………………………………………………… COME TI CHIAMANO IN CASA? ……………………………………………………………………………. HAI UN NOMIGNOLO/SOPRANNOME/NOME SEGRETO? ………………………………………….. TI PIACEREBBE UN NOME DIVERSO? ………………………………………………. SE SI’, PERCHE’?

Restituzione Ogni “fine pagina” a turno si può raccontare… A fine attività: scegliere un foglio del libro e raccontarlo al gruppo e/o ripercorrere tutto il percorso attraverso il ricordo. 3. Il nome

Dispositivo Scrivere il proprio nome con diverse tecniche, caratterizzandolo con i colori, con materiali vari e/o di recupero (punte spezzate, trucioli dei pastelli…). Realizzare un acrostico con il proprio nome associando ad ogni lettera una figura o una parola significativa. Compilare una scheda-questionario (vedi esempio). Restituzione Raccontare oralmente “perché mi chiamo così” oppure leggere la scheda compilata. SCHEDA (esempio)

4. L’autoritratto

Presentazione e osservazione di riproduzioni di autoritratti celebri (ad es. Raffaello, Van Gogh, Guttuso, Morandi…) Utilizzo dello specchio per osservarsi e riproduzione dell’immagine riflessa con tecniche e materiali diversi. Restituzione L’insegnante raccoglie i disegni finiti e allestisce una galleria (ad es. disponendoli sul pavimento o appendendoli alla parete…) I bambini osservano i vari autoritratti L’insegnante invita gli alunni a “riconoscere” i diversi soggetti che si sono autorappresentati. L’insegnante chiede a ciascun bambino:

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Disegna l’oggetto che hai portato Che cos’è? ……………………………………………………………………………………………………………… Chi te lo ha dato? ……………………………………………………………………………………………………… Da quanto tempo ce l’hai? ……………………………………………………………………………………………. Dove lo tieni? ………………………………………………………………………………………………………………….. Che cosa ci fai? ………………………………………………………………………………………………………………………….. Perchè hai scelto quest’oggetto? ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

• Come ti sei sentita/o? • È stato facile disegnarti?

Hai avuto difficoltà a far vedere il tuo ritratto agli altri? 5. Un oggetto significativo

Si può valutare il fatto di presentare o meno questa attività visto che potrebbero esserci delle sovrapposizioni con la storia personale. Dispositivo Ogni bambino porta a scuola un oggetto significativo del proprio passato, secondo la richiesta precedentemente fatta dall’insegnante. Ogni bambino presenta il proprio oggetto e compila una scheda predisposta (vedere l’esempio). Restituzione Ogni bambino, a turno, legge la scheda che ha completato o racconta.

SCHEDA

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SCUOLA PRIMARIA

Classe terza

Strumenti

1-Raccolta di storie: o film o immagini, foto, oggetti o libri, autobiografie, racconti, fiabe o poesie, lettere o opere d’arte o narrazioni, testimonianze, interviste o racconti di sè

2-Condivisione o lettura a coppie o in piccolo gruppo o drammatizzazione o esposizione del materiale raccolto o prodotto

3 –Restituzione o con rielaborazioni orali o testi scritti o lettere di risposta o disegni di risposta

Strumenti specifici

Dispositivi autobiografici

Tra i dispositivi sperimentati dagli insegnanti si ritengono adatti:

o il nome o autoritratto o oggetti “parlanti” o fotografie o lo scarabocchio

Azioni

Ipotesi di svolgimento degli incontri. • Rituale iniziale: saluti, disposizione dei partecipanti… • Svolgimento dell’attività in base al dispositivo previsto • Restituzione secondo la modalità programmata • Rituale di conclusione

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Incontro n.1: AUTORITRATTO o Rituale di saluto o Presentazione dello SPECCHIO portato da ogni singolo bambino,mettere il nome dietro al FOGLIO o distribuito dall’ insegnante e disegnare il proprio viso. o Breve scritto sul diario personale: Ho disegnato…., Del mio viso mi piace…, Mi piacerebbe avere … o Restituzione alla classe: l’insegnante mostra il disegno e chi vuole legge ciò che ha scritto sul diario; tutti cercano di indovinare l’autore o Esposizione finale dei lavori e se possibile gioco “Indovina chi è”. Incontro n. 2: IL NOME o Rituale iniziale o Lettura di J.Wilson “Facciamo che ero Lotti” (guida Giunti cl.III pag.28), oppu-re MargheriteYourcenar “Care memorie” , o di altri autori sulla scelta del loro nome o INTERVISTA sul proprio nome da compilare ed eventualmente completare con i genitori o Sul FOGLIO scrivere il proprio nome con un carattere a piacere aggiungendo decorazioni relative alla propria personalità o Acrostico delle mie qualità o delle mie preferenze o Restituzione in gruppo: ognuno spiega a turno agli altri perché ha scelto quelle decorazioni per rappresentarsi. o Esposizione dei lavori. Incontro n. 3: OGGETTI PARLANTI o Rituale di saluto o I bambini espongono l’OGGETTO PERSONALE che hanno portato da casa o L’oggetto viene disegnato sul FOGLIO con alcuni fumetti che spiegano:

Sono un… Vengo da… Ho incontrato questo bambino quando…perché… Oppure: Cosa dice di me questo oggetto… Oppure: Cosa sa di me questo oggetto…

o Restituzione in gruppo: ogni bambino legge/racconta al gruppo quanto scritto, a coppie (sorteggiate?) ognuno riassume quanto ascoltato dal suo “gemellato” compilando in breve: Questa è la storia di un…, che appartiene a…, che un giorno… Incontro n.4: LA FOTO

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o Rituale iniziale o I bambini mostrano la foto (di sé) scelta a casa o Raccontano su un foglio la storia di quella foto, la descrivono e motivano la scel-ta o Oppure.

compilano su FOGLIO: In questa foto vedo…………………………………………….. Quel giorno……………………………………… Questa foto mi piace perché………………………………………….

o Restituzione a coppie: si legge ciò che si è scritto al compagno che a sua volta scriverà su un foglio:

La tua foto mi piace perché……………………………………..

Incontro n. 5 : LO SCARABOCCHIO o Rituale previsto o Mostriamo quadri di Mirò, Klee, Kandinsky…in cui le linee possono essere inter-pretate in figure o Chiediamo di chiudere gli occhi e tracciare una linea continua senza staccare la matita dal FOGLIO(10 secondi circa). o Su un nuovo FOGLIO disegnare ciò che si vede nello scarabocchio (anche solo 1 parte) o Restituzione in gruppo (da 8) ognuno illustra ciò che ha disegnato, poi l’insegnante rimescola gli scarabocchi iniziali e li ridistribuisce. Ognuno sullo scaraboc-chio ricevuto reinventa un nuovo piccolo disegno che regala al compagno. Tempi

Le diverse scuole a fronte della propria organizzazione interna e della disponibilità di personale, spazi e orari, definirà se ricavare momenti specifici all’ interno di alcune discipline o stabilire precisi spazi di laboratorio. Certamente le peculiarità del lavoro richiederebbero uno spazio specifico, isolato dai meccanismi scolastici di produzione e giudizio dell’elaborato. Questo potrebbe essere già rappresentato dal quaderno o diario a parte, appositamente predisposto per ques-to lavoro. Il quaderno-diario può essere personale. Si prevedono 5 incontri durante l’anno a cadenza regolare e ravvicinati (mensili). Valutazione

La valutazione sarà relativa al tipo di attività e alle sensazioni dei partecipanti: o Autovalutaz. con questionario predisposto, rispetto ai tempi, agli spazi, al livello gradimento… o Valutazione dei genitori rispetto alle loro percezioni e alle sensazioni riportate dai bambini in famiglia .

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o Il diario personale di ogni bambino può costituire una verifica sul percorso o La valutazione dell’insegnante può essere costituita da una griglia di osservazio-ne predisposta. o Diario di bordo del laboratorio

SCUOLA PRIMARIA

Classe quarta

Ogni seduta inizierà con il “saluto” in cerchio e la condivisione del “Patto autobiografico” Tutte le attività sanno raccolte in un fascicolo personale. Alcuni dispositivi saranno liberamente esposti in “galleria”. Materiali occorrenti: raccoglitore ad anelli per custodire i lavori; fotocopie dei dispositivi: carta d’identità, spirale esistenziale, cronografia, le persone che mi hanno aiutato a...

Strumenti

1-Raccolta di storie: o film o immagini, foto, oggetti o libri, autobiografie, racconti, fiabe o poesie, lettere o opere d’arte o narrazioni, testimonianze, interviste 2-Condivisione o lettura a coppie o in piccolo gruppo • esposizione del materiale raccolto o prodotto

3 –Restituzione • con rielaborazioni orali • testi scritti • lettere • disegni • gioco “Indovina chi”

Strumenti specifici

Dispositivi autobiografici

Tra i dispositivi sperimentati dagli insegnanti si ritengono adatti:

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o il nome (composizione astratta di Munari) o carta d’identità o spirale esistenziale o cronografia o i mentori Azioni

1. NOME Realizzazione di una composizione insolita con le lettere del nome (vedi allegato) Esposizione dei lavori ed individuazione dell’artista

2. CARTA D’IDENTITÀ Compilazione individuale della carta d’identità predisposta in fotocopia dopo esemplificazioni Restituzione nel gruppo-classe con il gioco “Indovina chi”: l’insegnante raccoglie tutte le carte d’identità, ne sorteggia una e i bambini tramite domande devono indovinare a chi appartiene; chi indovina sostituisce l’insegnante. Galleria libera delle carte d’identità. 3. SPIRALE ESISTENZIALE Completamento della spirale personale in fotocopia; la spirale riporterà tre momenti della vita relativi a scuola elementare, scuola materna e a quando il bambino era molto piccolo; in ogni spazio il bambino dovrà scrivere o disegnare uno o più ricordi. Successivamente ogni alunno sceglierà un ricordo e racconterà per scritto. Restituzione a piccoli gruppi dove il bambino sceglierà se leggere il racconto di un ricordo oppure illustrare la spirale. Galleria libera delle spirali esistenziali. Pittura metafisica con gli oggetti della spirale ispirati dalle opere del pittore Carrà. 4. CRONOGRAFIA Presentazione della tabella; scrittura individuale nelle caselle della cronografia riguardante i tre momenti già evidenziati dalla spirale esistenziale. Scrittura episodica di una casella a scelta. Restituzione a piccoli gruppi formati in base alla scelta della casella. Galleria libera delle cronografie. 5. MENTORI

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Lettura introduttiva di una biografia in cui compaia la figura di un mentore (Omero, Stefania Belmondo…) Conversazione sulla figura del mentore. Compilazione della scheda scrivendo il nome delle persone che hanno aiutato il bambino a camminare, parlare, disegnare, giocare a. Scelta di un nome e racconto di un ricordo. Restituzione a coppie e /o in gruppo

Tempi

Le diverse scuole a fronte della propria organizzazione interna e della disponibilità di personale, spazi e orari, definirà se ricavare momenti specifici all’ interno di alcune discipline o stabilire precisi spazi di laboratorio. Certamente le peculiarità del lavoro richiederebbero uno spazio specifico, isolato dai meccanismi scolastici di produzione e giudizio dell’elaborato. Questo potrebbe essere già rappresentato dal quaderno o diario a parte, appositamente predisposto per questo lavoro. Il quaderno-diario può essere personale. Si prevedono 5 incontri durante l’anno a cadenza regolare e ravvicinati (mensili). Valutazione

La valutazione sarà relativa al tipo di attività e alle sensazioni dei partecipanti: • Autovalutazione finale attraverso una scheda di feed-back (vedere allegato) • Valutazione dei genitori rispetto alle loro percezioni e alle sensazioni riportate dai bambini in famiglia . • Il diario personale di ogni bambino può costituire una verifica sul percorso • La valutazione dell’insegnante può essere costituita da una griglia di osservazione predisposta • Il diario di bordo del laboratorio

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SCUOLA PRIMARIA /SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Classe quinta/prima, seconda, terza media

Bozza di raccordo

IPOTESI DI AZIONI DIDATTICHE – dalla scuola primaria alla media: esperienze di narrazione, accompagnamento gemellaggio (classi quinta/prima media) – laboratorio espressivo grafico-pittorico (ritratto e autoritatto: noi, i narratori, i pittori) – visita a mostra monografica: la vita di un artista attraverso le sue opere – lettura/manipolazione/ scrittura a partire da un classico autobiografico o romanzo di formazione – laboratorio di lettura: da un romanzo alla narrazione di sé – attività sul corpo che cresce e cambia: dall'autobiografia al laboratorio di scienze (affettività e sessualità) – orientamento: storie di vita, di scuola e di lavoro cercate, trovate, narrate – i mentori del passato: storie di chi è stato giovane (la lotta partigiana, l'emigrazione, la contestazione) tra autobiografia e storia locale – raccontare: come cambia con la crescita (dal diario ai social network, dalle confidenze a Facebook, esperienze, rischi, interrogativi) I LINGUAGGI: LA NARRAZIONE (AUTO)BIOGRAFICA E LA SCIENZA Riflessioni La storia della Scienza è storia delle acquisizioni scientifiche: il sapere evolve come la persona, nella storia, fare storia della scienza include la passione per l'esperienza e la crescita delle persone e per la vita degli scienziati: mettere le cose in ordine, sulla linea del tempo, altrimenti si consolidano misconoscenze. Nel passaggio dalla primaria alla secondaria è poi fondamentale non dimenticare la sperimentazione: la scienza è sperimentale, non ha senso studiare le teorie alla lavagna o sui libri, come spesso si fa. IPOTESI DI ATTIVITA' Italiano/Scienze – storia della scienza e biografia: lo scienziato è un uomo e ha (avuto) una vita – storia della scienza: narrazione graduale, altrimenti misconoscenze e misconcetti – metodo sperimentale e linguaggio per fare e per raccontare (linguaggio plastico, sintetico, ognuno però cerca il suo) – "allestimenti" didattici su figure della scienza o della storia preparati con allievi e "proposti" ai compagni – contaminazione letteratura/scienza: narrazioni, rappresentazioni teatrali,

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latture animate Per ogni laboratorio/attività è prevista una forma di restituzione: narrazione, relazione, disegno, testo, mappa, schema... Per i laboratori è utile il coinvolgimento di classi parallele o in verticale STRUMENTI E MATERIALI per tutti i curricoli - Aula di lettura-scrittura, dove ambientare le attività, integrando e contaminando materiali tradizionali, per così dire, e multimediali - fogli, cartelloni, colori, quaderni e libri costruiti dai ragazzi - lavagna interrativa multimediale per rendere il lavoro più coinvolgente, favorire la lettura comune (anche in casi di difficoltà di apprendimento o di fruizione), manipolare il testo comune in caso di scrittura collettiva) - E book per attingere a risorse on line gratuite (nel caso di classici) o comunque avere a disposizioni testi di lettura in modo più economico - Software e dispositivi per realizzare ipertesti, video, documenti multimediali - Registratori per raccogliere interviste e testimonianze

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Direzioni Didattiche I, II, III Circolo, Istituto Comprensivo di Diano, Scuola Media Statale Macrino

INTERVENTO AL FESTIVAL DELL'AUTOBIOGRAFIA ANGHIARI

19-22 settembre 2013 Buongiorno a tutti. Noi siamo i rappresentanti di alcune scuole primarie e secondarie di

primo grado della provincia di Cuneo, in Piemonte, e precisamente nel territorio delle Langhe. Le nostre scuole, infatti, si trovano ad Alba e a Diano d'Alba. Abbiamo realizzato insieme, in rete, un progetto dal titolo "L'arte di raccontare: se stessi, gli altri, le cose". Questo progetto è stato finanziato dalle nostre direzioni e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo. E' durato due anni, ha visto come protagonisti prima le insegnanti, che hanno sperimentato su di sé il metodo autobiografico sotto la guida della dottoressa Lucia Portis. In un secondo tempo, i nostri allievi hanno partecipato alle attività

didattiche da noi progettate. E' stato un percorso lungo, intenso, a tratti faticoso, ma estremamente coinvolgente che ora vi vogliamo proprio raccontare. L'Arte di Raccontare se stessi, gli altri, le cose... non è solo il titolo del Progetto al quale abbiamo lavorato, ma anche una dichiarazione sintetica che contiene riflessioni didattiche e metodologiche.

Raccontare è un'arte, è un'azione creativa, è un momento propulsivo che appassiona, coinvolge, rende protagonisti.

Raccontare è naturale e raccontare se stessi è come vivere... La vita, ogni vita, è un racconto che vale la pena ripercorrere per ritrovare, per rafforzare, per significare il vivere stesso.

Raccontare gli altri, poi, è un modo per conoscerli, per capirli, per prendersene cura, ... Non ci sono solo le "ragioni" della mente: ci sono anche i contesti storici, i vissuti personali, le implicazioni emotive... ci sono anche le "ragioni" del cuore.

Raccontare le cose infine può renderle più interessanti, può farle risultare più comprensibili,

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perché le si possa ritrovare nelle nostre esperienze, nella nostra vita. Così con coraggio, metodo e lavoro i nostri allievi hanno imparato a raccontare meglio il mondo, le cose, se stessi riscoprendo il piacere di parlare, di ascoltare, di scrivere. La narrazione di quello che abbiamo fatto, amato, sofferto ha iniziato a prendere forma e ci ha permesso di cercare luoghi e momenti per scrivere. Raccontare se stessi: alunni ed insegnanti, adulti e ragazzi... Siamo partiti proprio da qui: per un intero anno, abbiamo dedicato due ore della nostra settimana, a scuola, al racconto della nostra vita. Il verbo “raccontare” ci pare significativo:

perché suggerisce l'idea della lentezza, in quelle sillabe fluide,

perchè ha in sé il concetto della successione, del tempo, del ritmo: si “racconta” con le parole così come si “conta” con i numeri

perché “raccontare” significa anche tenere il conto, tenere in conto, rendere importante e “contare” significa considerare e riconoscere, mettendo in fila e toccando con le dita, come fanno i bambini.

perchè raccontare vuol dire, ogni volta che ci si incontra, ristabilire il contatto, “contare di nuovo”

I ragazzi delle nostre classi si sono, allora, raccontati, con il nostro aiuto, seguendo il percorso sperimentato con la dott.ssa Lucia Portis. Di volta in volta, tra entusiasmi, difficoltà, inquietudini, momenti di condivisione e altri di chiusura, abbiamo costruito alcune tappe di un viaggio, dal suo inizio, la nascita, ad un futuro sconosciuto, tanto sconosciuto come può essere quello visto dall'adolescenza. Abbiamo pensato di raccontarvi alcune tappe di questo cammino, che sono diventate, di volta in volta, scrittura, poesia, calligramma, disegno, immagine.

All'interno del laboratorio gli alunni hanno parlato e raccontato di sé e si sono potuti esprimere in totale libertà. I bambini, dalla prima alla quinta, hanno partecipato con entusiasmo, hanno iniziato a "raccontarsi", attingendo ai ricordi di esperienze attinenti alla sfera del loro privato. Allo stesso modo hanno imparato ad ascoltarsi e soprattutto ad ascoltare gli altri.

Una piccolissima parte dei lavori

dei nostri ragazzi in mostra anche

ad Anghiari. (Allestimento

esposizione)

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Ogni bambino è stato partecipe di fatti collettivi: le esperienze svolte nel gruppo familiare, scolastico, degli amici e questo ha favorito i rapporti interpersonali I lavori prodotti, che sono esposti in parte (qui da voi) sono dunque frutto della spontaneità e dell'esperienza personale di ciascun bambino. I temi, per gli alunni delle classi prime e seconde, sono stati quelli trattati nell'ambito di un percorso di ricostruzione della storia personale: IL NOME che caratterizza ciascuno di noi, e quindi la possibilità di prendere consapevolezza della propria identità. Io mi chiamo... L'AUTORITRATTO che dà forma al nome, io sono così...

UN OGGETTO SIGNIFICATIVO che mi riporta ai ricordi della mia infanzia, allo scorrere del tempo... I SUONI , LE MELODIE, I RUMORI che mi hanno accompagnato durante la mia vita di bambino e che fanno parte della mia sfera emotiva... UNA FOTO SIGNIFICATIVA che mi fa comprendere che la mia storia personale è anche parte di una storia collettiva... Questo modo di lavorare ha favorito la cultura della condivisione, dello stare insieme. Le storie sono un potente ponte interculturale,

aiutano a superare le diversità. Attraverso la narrazione rivediamo noi stessi, ci rispecchiamo e abbiamo la possibilità di riconoscerci nell'altro, ma anche di capire che siamo unici. Per le classi terze e quarte, oltre ai temi sopra citati, sono stati sperimentati anche lo scarabocchio, la spirale esistenziale, la cronografia e i mentori.

Le attività sono state svolte scegliendo uno spazio diverso da quello delle attività scolastiche, con regole e rituali prestabiliti con i bambini (patto autobiografico, saluto, disposizione in cerchio, materiali appositi), utilizzando i dispositivi scelti tra quelli sperimentati personalmente, seguendo il metodo appreso nel corso di formazione: riflessione comune sul tema dell'incontro, produzione personale, condivisione a coppie o a piccoli gruppi. Questa attività ha permesso di prendere contatto con il proprio vissuto, creando un momento riflessivo e profondo molto apprezzato dai bambini e in seguito molto richiesto; le proprie esperienze hanno stimolato la ricerca di modi efficaci per narrare fatti ed emozioni; la condivisione dei ricordi ha creato un'atmosfera calda e accogliente, favorendo la capacità di espressione e di ascolto; esercitarsi ad accogliere l'altro ha sviluppato nel gruppo empatia e solidarietà, evidenti anche nell'attività quotidiana; l'ambiente non giudicante, proposto dal metodo autobiografico, ha permesso una riflessione sui propri atteggiamenti. La sperimentazione personale precedente all'attività ha creato una sensibilità particolare negli insegnanti, utile alla gestione del laboratorio. La mancanza di valutazione scolastica ha reso i bambini disponibili e liberi nell'espressione. Anche gli adulti si sono posti in modo diverso e più libero: questo ha

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creato l'opportunità di conoscere meglio i nostri alunni "senza grembiulino", oltre le prestazioni scolastiche abbiamo scoperto aspetti più teneri e poetici legati all'infanzia. Tutti si sono sentiti valorizzati dalle esperienze che portavano, i più timidi hanno osato di più, i più espansivi hanno esercitato l'autocontrollo, tutti hanno sperimentato l'opportunità di essere al centro dell'interesse dei compagni per ciò che avevano da riportare. I bambini con questa esperienza in cui tutti erano egualmente capaci ed interessati, hanno sviluppato maggiore fiducia in se stessi e nei compagni, spezzando gli stretti legami consolidati e scoprendo altre possibilità di amicizia. I percorsi degli alunni delle classi quinte si sono ulteriormente diversificati: attività in piccoli gruppi all'interno di un laboratorio, lettura del romanzo "L'occhio del lupo" di Daniel Pennac e di pagine autobiografiche. C'è stata una crescita nella consapevolezza di sé: ragazzi, che in un contesto ordinario avevano affrontato l'esperienza della scrittura in modo superficiale e faticoso, sono riusciti ad esprimere in modo vivido ed emotivamente intenso i loro vissuti. Il racconto autobiografico é stato un buon canale di sfogo ed un momento liberatorio. Ognuno di loro ha potuto comprendere e sperimentare che raccontare e raccontarsi vuol dire esistere e vuol dire riconoscere negli altri qualità e realtà che ignoravano, giungendo così ad una positiva rottura di preconcetti e stereotipi. Questo lavoro è stato anche un'esperienza umanamente arricchente, che ci ha posti in relazione "vera" con i nostri allievi, smantellando rigidità e cancellando pregiudizi, regalando a loro, forse, anche un'immagine diversa di noi. Ancora una riflessione, buona per noi, ma non di minore rilevanza: questo progetto ha creato un ponte tra i due ordini di scuola: primaria e secondaria di primo grado. Finalmente professori e maestri hanno collaborato attivamente, fianco a fianco, hanno parlato lo stesso linguaggio, confrontandosi e comprendendo meglio il soggetto della loro azione didattica: il bambino-ragazzo, che dai 6 ai 14 anni è sempre la stessa persona che si sviluppa, cresce, si evolve, attraverso un percorso unitario dall'infanzia all'adolescenza.

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Il percorso autobiografico nella scuola media è stato un incontro con l'adolescenza, momento di trasformazione forte e delicato, in cui le contraddizioni sono più che mai vive e “creative” (ritorno all'infanzia/voglia di essere adulti, espressione di sé/chiusura, timidezza/aggressività, solitudine/gruppo...). I ragazzi di prima, seconda e terza media hanno lavorato insieme ai loro docenti di Lettere, ovviamente, ma anche di Musica e di Scienze (questo è meno ovvio) per un intero anno scolastico. Le tappe del loro percorso sono diverse da quelle della scuola primaria solo per due attività:

la ricerca dei suoni dell'infanzia in rapporto ai gusti musicali del loro presente

il laboratorio biografico, che ha coinvolto le classi terze: una raccolta di testimonianze di adulti sulla loro adolescenza, le loro speranze, le loro scelte, le loro professioni.

Il lavoro di ricerca letterario/scientifica sull'universo come mistero, oggetto di ipotesi ed

indagine, fonte di ispirazio

ne poetica.

, Il risultato di questa attività, quanto è stato

scritto, disegnato,

stampato o filmato è, in piccola parte, “esposto” qui nell'ambito del festival. I pensieri e le

riflessioni, invece,

possiamo condividerli con voi, ora:

Scrivere di sé non è sempre immediato, è difficile ed impegnativo, mette in crisi

Spesso ci si rifugia nel gruppo: scrivo come il mio amico, racconto le stesse cose.

A volte si scrivono e disegnano davvero le stesse cose, differenti per genere: “fiori, cuori, amori” per le femmine, “squadre e motori” per i maschi. E' difficile trovare ciò che ci rende unici, inconfondibili, pur nella nostra normalità. A volte non si scrive nulla: “Prof, posso ripassare storia?”

Si scrive se non si è obbligati a leggere: i ricordi e le esperienze sono spesso molto belle o molto brutte, parlarne è difficile, i sentimenti non trovano voce.

Disegnare, fare calligrammi, costruire autoritratti con le parole, invece, piace: mi riconosco nel mio viso, nel mio viso mi nascondo

E' importante leggere e ascoltare storie di altri, rispecchiarsi, riconoscersi per somiglianza o differenza.

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La mia storia si fa e si comprende guardando nella realtà, raccontando gli altri e le cose, costruendo conoscenza, in altre parole scienza.

Si coglie la peculiarità di questo tratto di vita, l'adolescenza, di cui tutti ci ricordiamo e che esiste ancora in noi, bambini/ragazzi divenuti adulti.

Dicevamo........ "raccontare se stessi"..............., ma anche "raccontare gli altri e raccontare le cose",... insomma raccontare la realtà intorno a noi che pur essendo una può essere letta e narrata da molti punti di vista e noi abbiamo scelto quello della scienza. La scienza si può raccontare! Ci sono persone, ci sono scoperte, ci sono invenzioni, c'è un linguaggio, ..., c'è una storia, insomma, certamente interessante..., più interessante se raccontata. Raccontando la scienza, poi, ci si accorgerà che non è così fredda, così austera, così rigida come pare o come si dice, ma al contrario è emozionante, poetica, creativa, plastica nello spazio e nel tempo, ... come tutte le idee dell'uomo, del resto! (A proposito del linguaggio della scienza e dalla natura, già Galileo Galilei scriveva ne "Il Saggiatore" : ...la filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi agli occhi (io dico l'universo), ma non si può intendere se prima non si impara a intendere la lingua e a conoscer i caratteri , ne' quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri sono triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche...

Così ci è piaciuto immaginare che si possa studiare ed usare "la matematica", il linguaggio matematico, in modo anche, concedetemelo, narrativo: forse sarà più divertente, forse risulterà più creativo e il risultato di tale sforzo più comprensibile!) E ..., allora, ... Galileo Galilei... vive tra Pisa, Padova e Roma, dal 1564 al 1642, ...., ma noi abbiamo lavorato con lui!, ... ci siamo posti alcune delle sue domande e abbiamo preso parte ai suoi esperimenti, ... come assistenti e collaboratori.

PRIMA QUESTIONE: E' vero che le piccole oscillazioni di un pendolo hanno tutte le stessa durata?

(filo di cotone + dado prima in sospensione poi in oscillazione per alcuni secondi...) Abbiamo costruito un pendolo con un filo ed una massa fissata al suo estremo. Spostando il dispositivo dalla direzione verticale e lasciandolo libero esso incomincia ad oscillare... Abbiamo misurato la durata di 10, 15, 20 oscillazioni

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(come ha fatto Galileo contando contemporaneamente i battiti cardiaci) e verificato che la singola oscillazione ha sempre la stessa durata. Ovvero abbiamo controllare che, mantenendo fissa la lunghezza del filo, le oscillazioni di un pendolo sono isocrone. SECONDA QUESTIONE: La caduta dei corpi è influenzata o no dalla loro massa? (piano inclinato, sfera lasciata libera di cadere...) Sappiamo, o è facile verificare, che una piuma e un sasso, lasciati liberi di cadere, non arrivano a terra insieme. Abbiamo controllato con un dischetto di carta e una moneta delle stesse dimensioni. Quando però abbiamo appoggiato (per così dire) il dischetto di carta su quello di metallo (la moneta) e abbiamo dato il via... abbiamo osservato che i due oggetti sono caduti insieme! Allora la massa non c'entra: la caduta dei gravi è regolata da un'unica legge che non dipende dalla loro quantità di materia. (Galileo Galilei era arrivato a questa conclusione usando piani inclinati molto lunghi e ben levigati. Aveva capito, infatti, che doveva rallentare il moto per poterlo studiare e doveva ridurre al massimo le interferenze, gli accidenti, ciò che noi oggi chiamiamo "attrito".) TERZA QUESTIONE: Esiste materia perfetta e materia imperfetta o la materia è la stessa in tutto l'universo? (supporto mobile, lenti... ricerca del fuoco puntando a caso in platea...)

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Basterebbe poter guardare, cercare prove dirette, pensava Galileo. E così, saputo che un artigiano olandese era riuscito a fabbricare un occhiale capace di "avvicinare"le cose "visibili", ma lontane, si mette al lavoro (qualcuno si è chiesto se Galileo fosse più un geometra o più un filosofo). Con 2 lenti convergenti mobili, su di un supporto lineare, prova le posizioni in cui l'immagine dell'oggetto osservato risulta ben visibile, più vicina, ingrandita. Punta alla Luna e così, eccola: rugosa, con monti e mari, ... proprio come la Terra!

Abbiamo provato anche noi ad utilizzare un simile strumento e abbiamo controllato che è tutto vero..., ma l'immagine è capovolta! Galileo lo sapeva? Si intendeva di lenti e di ottica? Forse no, ma non ha importanza perché lassù, alto-basso, sinistra-destra... è tutto relativo! Galileo ha poi puntato il suo occhiale su Giove, ha visto 4 puntini luminosi mobili, intermittenti, ora a sinistra, ora a destra, ora un po' di qua e un po' di là...: evidentemente rotanti intorno a Giove! Ma allora: se anche Giove è un centro di rotazione per altri corpi celesti, perché "obbligare" tutto a ruotare intorno alla Terra? Non sarebbe più semplice se il punto di riferimento per la rotazione dei pianeti fosse il Sole!?!

Ci siamo fatti, così, molte domande, abbiamo formulato ipotesi, abbiamo provato - sperimentato, abbiamo ricavato - dedotto conclusioni..., proprio come operava Galileo, con il suo stesso metodo, con i suoi strumenti! La regista di un film, L. Cavani, ci ha poi parlato di lui ricostruendo il tempo in cui è vissuto, mostrandoci alcuni avvenimenti fondamentali per lui ..., perché potessimo, per così dire, incontrare il nostro personaggio e interrogarci ancora sul significato del suo impegno.

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La riflessione si è focalizzata allora su tre parole: SCIENZA, COSCIENZA, AUTORITA':

sulla parola Scienza, perché Galileo è stato certamente un moderno ricercatore, che a partire da iniziali conoscenze ha voluto e saputo andare oltre, cercare e imparare ancora...

sulla parola Coscienza, perché se scopri "fatti" nuovi, se li vedi..., vuoi condividerli, non puoi tenerli per te... Se poi sei convinto, ci credi, li difendi, come si difende la verità...

sulla parola Autorità, perché qualche volta la verità è senza libertà, non può essere detta, non può essere comunicata...

Il lavoro di ricerca, di scoperta, di conoscenza è stato, a tutti gli effetti, un incontro e ci ha suggerito di intrattenere con Galileo Galilei una corrispondenza epistolare, ci ha aiutato a scrivere di lui e a raccontare quel che ha fatto, chi è stato, almeno secondo noi.

Arcetri, Anno Domini 6 maggio 1640

Caro studente, Ti scrivo perché ho deciso di trascorrere questi ultimi anni di vita che mi rimangono scrivendo a voi, ragazzi moderni del 2013. Ho scelto te, Marco, perché mi hanno detto che voi ragazzi della II B avete fatto un lavoro dedicato a me. Di questi sono molto contento e fiero perché vuol dire che la mia vita, dedicata alla verità, è servita a voi ragazzi per conoscere la scienza da un altro punto d vista. Come tu ben sai, sono stato costretto ad abiurare dalla Chiesa che riteneva le mie ricerche delle eresia. A volte penso che ho fatto bene ad abiurare perché, se fossi morto, non avrei più potuto studiare quello che ho sempre amato. Adesso sono anziano e non posso fare più gli esperimenti che facevo da giovane . Se non fosse per mia figlia Virginia, che mi aiuta, non avrei potuto scriverti questa lettera. Spero di aver lasciato un segno nella vita di voi ragazzi. Posso capire le tue difficoltà nel metterti nei miei panni, ma tu, davanti a persone disposte ad ucciderti pur di farti cambiare idea, non avresti abiurato? Secondo me, abiurare non significa rinunciare alle proprie idee! Ti lascio il compito di diffondere e spiegare le mie teorie e sono sicuro che, quando crescerai, migliorerai le mie ricerche e diventerai uno scienziato, proprio come me. Galileo Galilei

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Istituti Comprensivi di Caraglio, Cervasca e Robilante,

Istituto Paritario Andrea Fiore, Direzione Didattica di Dronero

RELAZIONE FINALE DEL PROGETTO “VIAGGI SULLE PAROLE”RELAZIONE FINALE DEL PROGETTO “VIAGGI SULLE PAROLE”RELAZIONE FINALE DEL PROGETTO “VIAGGI SULLE PAROLE”RELAZIONE FINALE DEL PROGETTO “VIAGGI SULLE PAROLE”

1. Attività di progetto svolte e soggetti coinvoltiAttività di progetto svolte e soggetti coinvoltiAttività di progetto svolte e soggetti coinvoltiAttività di progetto svolte e soggetti coinvolti

Nel corso del primo anno (a.s. 2011/2012) sono stati realizzati numerosi

incontri di formazione per i docenti, alcuni dei quali aperti anche a insegnanti

provenienti da altri Istituti. Tutti gli incontri hanno registrato notevole

successo sia sotto il profilo della partecipazione numerica sia sotto quello del

gradimento (quest'ultimo aspetto è stato tabulato mediante la somministrazione

di un questionario proposto a tutti i partecipanti ai diversi corsi e restituito

compilato da un buon numero di docenti).

Ecco, nel dettaglio, tutti gli eventi realizzati:

RelatoreRelatoreRelatoreRelatore datadatadatadata argomentoargomentoargomentoargomento destinataridestinataridestinataridestinatari Iscritti Iscritti Iscritti Iscritti partecipantipartecipantipartecipantipartecipanti

Prof. Gian

Luigi Beccaria

7 ottobre

2011 L'italiano oggi. Viaggio della lingua italiana da Dante ai giorni nostri

Docenti di tutti

gli ordini di

scuola

228 190

Dott.ssa

Barbara Ghezzi

25

ottobre e

3

novembre

2011

Storie da tutto il mondo. Viaggio tra percorsi di lettura e ascolto per coinvolgere e ampliare i confini della lingua italiana nella scuola dell'infanzia

Docenti di

scuola

dell'infanzia

42 40

Prof.ssa

Antonella

Reffieuna

16 e 23

novembre

2011

La literacy emergente. La padronanza della lingua

Docenti di

scuola

dell'infanzia e

primaria

172 156

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RelatoreRelatoreRelatoreRelatore datadatadatadata argomentoargomentoargomentoargomento destinataridestinataridestinataridestinatari Iscritti Iscritti Iscritti Iscritti partecipantipartecipantipartecipantipartecipanti

Ptof.ssa

Patrizia

Faudella

25

novembre

2011

20

gennaio

2012

20 aprile

2012

Saper scrivere: analisi e costruzione di tipologie

testuale

Docenti di

scuola primaria

e secondaria di

primo grado

124 94

Prof.ssa Lucia

Fontanella

24

febbraio

2012

Come parlare della nostra lingua con l'attenzione che merita

Docenti di

scuola primaria

e secondaria di

primo grado

82 44

Prof.

Squartini,

prof.ssa

Onesti,

dott.ssa

Bertolotti

2 e 9

marzo

2012

La linguistica al servizio della didattica dell'italiano L2 (primo incontro) Dalla teoria alla pratica. Il CLIL rovesciato (secondo incontro)

Docenti di

scuola primaria

e secondaria di

primo grado

58 47

Prof.ssa

Patrizia

Vayola

15 e 22

marzo

2012

Laboratorio sull'uso didattico della LIM. Funzionalità e metodologia didattica della lavagna multimediale

Docenti di

scuola primaria

e secondaria di

primo grado

105 78

Prof.ssa

Raffaella

Paggi

13 aprile

2012 Fare per capire in grammatica: le azioni del ragionamento – insegnamento della grammatica e framework INVALSI

Docenti di

scuola primaria

e secondaria di

primo grado

83 60

Prof.ssa

Antonella

Reffieuna,

dott.ssa Silvia

Re ed esperti

dell'ASL 1 CN

20 giugno

2012 Tavola rotonda

sull'apprendimento della lettoscrittura

Docenti di

scuola

dell'infanzia e

primaria

150 61

Prof. Martin

Dodman

5 e 6

settembre

2012

Viaggi orizzontali e verticali nel curricolo - seminario di formazione per i docenti di tutte le discipline

Docenti di tutti

gli ordini di

scuola

210 92

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RelatoreRelatoreRelatoreRelatore datadatadatadata argomentoargomentoargomentoargomento destinataridestinataridestinataridestinatari Iscritti Iscritti Iscritti Iscritti partecipantipartecipantipartecipantipartecipanti

Prof. Martin

Dodman

4 e 8

marzo

2013

Viaggi orizzontali e verticali nel curricolo - seminario di formazione per i docenti dei gruppi di lavoro

Docenti del

gruppo di

progetto

GRUPPO DI PROGETTO

Prof. Mario

Castoldi

15

ottobre

2013

Dalla trasversalità dei curricoli alle Nuove Indicazioni Nazionali

Docenti di tutti

gli ordini di

scuola

147 120

Al termine del primo anno, i gruppi di studio trasversali agli istituti

partecipanti al progetto hanno lavorato alla realizzazione di percorsi

curricolari specifici incentrati sulle tematiche affrontate durante gli incontri

con gli esperti sopracitati; in modo particolare si è riflettuto sui seguenti

argomenti:

• Revisione dell'approccio alla lettoscrittura: Revisione dell'approccio alla lettoscrittura: Revisione dell'approccio alla lettoscrittura: Revisione dell'approccio alla lettoscrittura: gli stimoli portati dai

momenti formativi del corso hanno evidenziato l'importanza di offrire agli

alunni la possibilità di maturare le capacità percettivo - motorie e

linguistiche (prerequisiti per la conquista delle abilità strumentali

della lettoscrittura) e la centralità che la consapevolezza fonologica

riveste in questo ambito di apprendimento; le riflessioni all'interno dei

gruppi di lavoro hanno inoltre evidenziato le rilevanti possibilità di

personalizzare l'insegnamento – apprendimento della lettoscrittura

attraverso l'uso della LIM la quale, intercettando le diverse sensibilità

e intelligenze degli alunni e sfruttando le potenzialità di molteplici

codici semiotici (testo, audio, immagini, video), consente di gestire la

comunicazione e lo spazio in modo innovativo, nonché di andare incontro ai

soggetti più deboli, quali gli stranieri e gli alunni con disturbi

specifici di apprendimento.

Prevedendo pertanto il supporto della LIM, sono state previste attività

specifiche nelle classi riguardanti i seguenti aspetti:

- potenziamento delle attività di tipo metafonologico finalizzate a

sviluppare nel bambino la capacità di scomporre le frasi in parole, le

parole nei costituenti sillabici e questi ultimi in fonemi;

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- arricchimento lessicale attraverso l'accesso a software e giochi

didattici in grado di favorire la dimensione ludica e permettere la

fruizione in tempo reale di risorse integrative del percorso didattico;

- ampliamento delle strategie per la memorizzazione dei grafemi e la

sintesi fonemica e sillabica.

Tali attività, svolte in modo sistematico, rispondono all'esigenza di

raggiungere obiettivi quali la prevenzione dei disturbi specifici di

apprendimento, la personalizzazione dell'apprendimento degli alunni in modo da

tenere conto delle competenze di partenza (soprattutto nel caso di alunni

stranieri), lo stimolo alla comunicazione all'interno della classe mediante il

ricorso a linguaggi e codici diversi dal predominante codice verbale.

• Percorsi di grammatica nelle varie età: Percorsi di grammatica nelle varie età: Percorsi di grammatica nelle varie età: Percorsi di grammatica nelle varie età: se è vero che la lingua è nella nostra

mente in forma di grammatica, ciò significa che la conoscenza della struttura

linguistica, ovvero della grammatica, è da considerarsi necessaria al fine di

permettere all'allievo di scoprire le regole implicite che egli applica quando

parla e scrive. Tale percorso di riflessione non può tuttavia limitarsi a far

riconoscere e catalogare nelle categorie prestabilite gli elementi della lingua:

in breve, i limiti della grammatica formale, approccio dominante nella didattica

attuale, emergono in modo sempre più evidente nell'educazione linguistica

odierna, anche considerando il numero via via crescente di studenti stranieri e

con difficoltà di apprendimento. Alla luce di queste considerazioni emerse più

volte durante gli incontri formativi e i momenti di confronto tra docenti, i

gruppi di lavoro si sono concentrati sull'articolazione di percorsi di

grammatica in grado di tenere conto degli spunti e dei contributi della

grammatica valenziale i cui vantaggi appaiono in straordinaria sintonia con la

necessità di descrivere le strutture linguistiche in modo coerente ed economico,

avvalendosi di una forza e una chiarezza grafica assai più fragili

nell'approccio formale. Tutte queste peculiarità consentono una efficacissima

(tanto più se effettuata in diretta con l'ausilio della LIM) rappresentazione

visiva e animata delle strutture grammaticali e testuali: in particolare, gli

schemi radiali che illustrano il comporsi degli elementi nella frase mettono in

piena evidenza le relazioni strutturali che la linearità dell’enunciazione

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orale e della scrittura non permette di cogliere, con il risultato finale di una

grammatica “vista” e, pertanto, più immediata e concreta.

Ci si è pertanto concentrati sul raggiungimento di obiettivi quali:

- la capacità di esplicitare in modo chiaro i meccanismi linguistici;

- l'abitudine all'analisi semantica della propria lingua;

- l'interiorizzazione di un unico modello valido per confronti

interlinguistici, possibili per il singolo alunno anche sul terreno della

propria lingua di provenienza.

• La strutturazione del testo: La strutturazione del testo: La strutturazione del testo: La strutturazione del testo: come confermato e approfondito in vari momenti

del percorso, nell'attività della produzione scritta è chiaramente presente

un carattere di problem-solving; ciò rende la scrittura un processo ad

elevato costo cognitivo e pertanto molto impegnativo soprattutto per alunni

inesperti e con difficoltà cognitive. La scrittura dell’esperto si

caratterizza invece come attività riflessiva, dove piani ed idee sono

manipolati più volte prima della versione finale; l’allievo, quindi,

impara a scrivere se è aiutato a gestire la complessità del compito da

supporti che lo mettano in grado di funzionare bene dal punto di vista

cognitivo e metacognitivo.

Ad un’idea predominante di scrittura come processo individuale, va inoltre

affiancata (e non opposta) una visione dello scrivere come atto conversazionale

e collaborativo che può ricevere molti rinforzi positivi dall'interazione con i

pari e gli adulti e dai feed – back ricevuti da insegnanti e compagni.

Gli obiettivi delle attività di didattica della scrittura individuati sono

pertanto stati i seguenti:

- lo sviluppo nell’allievo della riflessione sul proprio processo di scrittura;

- la maturazione della consapevolezza dello scrivere come processo ricorsivo e

della revisione in itinere come componente fondamentale del processo di

scrittura;

- il collegamento della scrittura alle altre abilità, quali l’ascolto, il

parlato e soprattutto la lettura .

Per il raggiungimento di tali obiettivi sono state previste attività di analisi

di tipologie testuali e di produzione che partissero da “scoperte” collettive

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(un testo, una canzone, un articolo...) su cui ragionare ed elaborare pensieri;

altro ambito di intervento strategico è stato quello della revisione del testo

a partire da esempi prodotti dai ragazzi contenenti errori emblematici

soprattutto sotto il profilo della coerenza e della coesione.

La maggior parte di queste attività richiedevano, per incrementarne le

possibilità di successo, il supporto della LIM che, in particolar modo nel

lavoro sulla produzione scritta, promuove e agevola una didattica inclusiva: le

possibilità infatti che la LIM offre sul piano della condivisione del testo

proiettato, su cui l'insegnante e gli allievi intervengono con sottolineature,

aggiunte, tagli, note, figure, immagini, sono di gran lunga superiori a quella

della didattica tradizionale e si adattano decisamente meglio alle esigenze

degli alunni con difficoltà di apprendimento; a ciò si deve poi aggiungere il

fatto che la LIM permette di archiviare il lavoro avviato per riprenderlo nelle

lezioni successive (in questo modo ciò che viene prodotto è più facilmente

visibile e comunicabile) e stimola al lavoro cooperativo, più produttivo dal

punto di vista didattico oltreché fondamentale dal punto di vista educativo

perché allena i ragazzi a confrontarsi con gli altri, a difendere le proprie

idee e ad ascoltare quelle altrui.

• Revisione del curricolo sperimentale verticaleRevisione del curricolo sperimentale verticaleRevisione del curricolo sperimentale verticaleRevisione del curricolo sperimentale verticale: utilizzando gli input emersi

dal seminario di inizio anno scolastico (5- 6 settembre 2012) tenuto dal

professor Martin Dodman, i gruppi di lavoro, privilegiando le strategie e le

pratiche del cooperative learning, hanno approfondito i concetti di

curricolo e di assi culturali e analizzato le scelte curricolari in base a

contenuti, obiettivi di apprendimento relativi a competenze, metodologie di

lavoro, criteri e modalità di valutazione. L'obiettivo è stato quello di

definire un sapere linguistico essenziale e trasversale da sviluppare in

continuità durante tutti i cicli del curricolo verticale e in tutti gli assi

culturali; in tal modo è stato ritenuto possibile maturare una riflessione

mirata a produrre una significativa ricaduta sulle varie realtà scolastiche,

in grado di tenere conto delle peculiarità e delle esigenze dei diversi

istituti aderenti alla rete del progetto.

***

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Proprio in relazione a quest'ultimo argomento, su cui era stato incentrato

l'intervento del professor Dodman, si è deciso di condurre un approfondimento

con il tutoring del medesimo docente: ogni gruppo di progetto interno ai singoli

Istituti ha individuato una tematica portante ovvero tale da svilupparsi per

tutto il curricolo e l'ha studiata e analizzata tenendo conto delle categorie

presentate da Dodman; al termine del lavoro di studio dei gruppi, il professor

Dodman è intervenuto con due incontri di tipo seminariale durante i quali ha

esaminato, discusso e integrato quanto elaborato dai docenti coinvolti.

Quest'ultima attività ha rappresentato un momento altamente formativo sia sotto

il profilo dell'approfondimento teorico sia sotto quello della progettazione di

interventi didattici improntati alla coerenza e fondati su una costruzione

attiva e creativa delle proprie competenze.

Il lavoro condotto sotto la supervisione del professor Dodman sul curricolo ha

infine trovato un'opportunità di approfondimento e rielaborazione con l'ultimo

appuntamento di formazione organizzato nell'ambito del progetto, quello con il

professor Mario Castoldi che ha presentato la questione del curricolo alla luce

delle Nuove Indicazioni Nazionali, offrendo così ulteriori spunti di

riflessione a tutti i docenti che hanno lavorato, nel corso del biennio, su

queste tematiche.

Per quanto riguarda i soggetti coinvolti, si conferma quanto previsto dal piano

di applicazione del progetto: tutte le classi degli Istituti della rete sono

state coinvolte direttamente (formazione dei docenti, sperimentazione) o

indirettamente (solo formazione dei docenti); in particolare, divisi per classe

e Istituto, i dati sono i seguenti:

Sez/classe

I.C. Caraglio

I.C.Cervasca I.C.Paritario A.Fiore CN

D.D.Dronero I.C.Robilante

Tot

N. sez./cl.

N. alunni

N. sez./cl.

N. alunni

N. sez./cl.

N. alunni

N. sez./cl.

N. alunni

N. sez./cl.

N. alunni

Sez/cl

alunni

infanzia

7 147 8 200 8 183 7 60 2 45 32 645

1° prim.

4 71 4 75 2 31 5 87 4 64 19 328

2° prim.

5 92 5 82 2 32 5 88 4 49 21 343

3° prim.

4 76 5 70 2 22 5 70 4 71 20 309

4° prim.

4 78 4 50 2 30 6 96 5 62 21 316

5° prim.

5 93 3 55 2 31 6 84 4 60 20 323

1° media

4 90 3 80 2 29 3 60 12 259

2° media

4 89 4 80 2 36 4 55 14 260

3° media

4 82 3 70 2 31 4 60 13 243

totali 41 818 37 762 24 425 34 485 34 526 172 3016

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Vi è inoltre da aggiungere che il numero degli insegnanti coinvolto è superiore

a quello dei docenti della Rete, in quanto numerosi incontri di formazione sono

stati aperti anche ad altre scuole del territorio e la partecipazione è stata

sempre significativa sia sul piano numerico sia su quello dell'interesse

(riscontrabile attraverso la richiesta di altri inviti, materiali...); ad alcune

iniziative hanno aderito anche alcuni assistenti alle autonomie, in servizio

presso le scuole della Rete, e tirocinanti dell'Università degli Studi di

Torino; le famiglie sono state coinvolte mediante la presentazione del progetto

(significato, scopi, iniziative) nel POF, durante i Consigli di Classe e di

Interclasse e all'interno dei Consigli di Istituto.

2. Valutazione dei risultati conseguitiValutazione dei risultati conseguitiValutazione dei risultati conseguitiValutazione dei risultati conseguiti

Le considerazioni che seguono derivano sia dalla rielaborazione dei dati desunti

dalla somministrazione di un questionario di monitoraggio intermedio tra i

docenti partecipanti agli incontri di formazione, sia da “focus group” tra i

docenti del gruppo di progetto, sia ancora dall'analisi degli esiti degli alunni

all'Esame di Stato conclusivo del I ciclo di istruzione e di quelli in italiano

delle classi maggiormente coinvolte nel progetto.

Obiettivi raggiunti:

- rivisitazione metodologica dell'insegnamento – apprendimento dell'educazione

linguistica

- potenziamento dell'aspetto motivazionale e partecipativo del processo di

apprendimento

- progettazione e sperimentazione di percorsi curricolari capaci di fornire

risposte efficaci a domande fondamentali che riguardano le caratteristiche

dell’offerta formativa che si vuole proporre.

Efficacia delle attività svolte: positiva in relazione agli obiettivi conseguiti

Punti di forza:

- partecipazione ampia e attiva agli incontri di formazione (Allegati 1 e 2)(Allegati 1 e 2)(Allegati 1 e 2)(Allegati 1 e 2)

- clima di lavoro collaborativo e motivato da parte dei docenti del gruppo di

progetto (Allegato 3)(Allegato 3)(Allegato 3)(Allegato 3)

- qualità dei materiali didattici prodotti con possibilità di veicolarli ad

altri docenti e classi (si fa riferimento al CD con i materiali prodotti)

- ricaduta positiva sugli apprendimenti degli alunni (Allegati 4, 5, 6, 7, 8)(Allegati 4, 5, 6, 7, 8)(Allegati 4, 5, 6, 7, 8)(Allegati 4, 5, 6, 7, 8)

Gli allegati di cui sopra vengono trasmessi in formato digitale.

Page 45:  · Classe terza Strumenti 1-Raccolta di storie: o film o immagini, foto, oggetti o libri, autobiografie, racconti, fiabe o poesie, lettere o opere d’arte o narrazioni, testimonianze,

3. Descrizi3. Descrizi3. Descrizi3. Descrizione delle iniziative svolte di divulgazione del progetto presso one delle iniziative svolte di divulgazione del progetto presso one delle iniziative svolte di divulgazione del progetto presso one delle iniziative svolte di divulgazione del progetto presso

altri Istituti Scolastici, famiglie, cittadinanzaaltri Istituti Scolastici, famiglie, cittadinanzaaltri Istituti Scolastici, famiglie, cittadinanzaaltri Istituti Scolastici, famiglie, cittadinanza

Tutte le iniziative del progetto hanno avuto ampi spazi di divulgazione nei POF

e nei siti degli Istituti della Rete, sulla stampa locale, nelle assemblee di

classe e di interclasse con i genitori; anche l'apertura di molti incontri ad

altre scuole ha favorito la diffusione di notizie inerenti il percorso formativo

intrapreso.

4. Materiali didattici prodotti e in formato utile per la diffusio4. Materiali didattici prodotti e in formato utile per la diffusio4. Materiali didattici prodotti e in formato utile per la diffusio4. Materiali didattici prodotti e in formato utile per la diffusione alle ne alle ne alle ne alle

altre altre altre altre scuole della provincia scuole della provincia scuole della provincia scuole della provincia I materiali didattici prodotti dagli Istituti della

Rete sono stati archiviati in un CD (supporto con materiali), in modo da

renderli più facilmente duplicabili ed esportabili da altre scuole della

provincia; anche i siti delle scuole hanno offerto la possibilità di caricare e

aprire alla consultazione quanto elaborato all'interno del progetto.

La docente referente La Dirigente Scolastica

Piera CARANTA Luciana ORTU