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Pubblicazione non in vendita ——Reg. Trib. Milano n. 1813 del 3/12/1949 N° 404 / 2013 Periodico di informazione per il personale del Gruppo Pirelli in Italia F&N È un nuovo piano industriale, presentato lo scorso mese a Londra, quello che accompa- gnerà Pirelli, proiettandola ver- so il futuro, da qui al 2017. Ed è il concetto di Premium a rimanere al centro della nostra strategia, ma declinato non solo attraverso i prodotti a maggiore margi- nalità, ma anche attraverso l’ottimizzazio- ne dei processi e di tutti gli elementi capa- ci di apportare valore, cosa che fa di Pirelli – come sottolineato dal presidente Marco Tronchetti Provera - un’azienda Premium nel ‘Dna’: “Premium non è soltanto prodotto, è nel Dna di Pirelli, è un’attitudine a creare valore. Negli ultimi anni abbiamo abbandonato la logica che puntava principalmente ai volumi per foca- lizzarci sul valore”. Con l’obiettivo di massi- mizzare la redditività su un fatturato previ- sto in crescita a 7,5 miliardi di euro al 2016. Finora Pirelli si è impegnata nell’e- spansione geografica concentrandosi sul Premium, che ha tassi di crescita tre volte superiori al mercato. Quest’ultimo piano punta a renderci ancora più profittevoli, coinvolgendo anche il segmento Medium e raorzando le strutture commerciali per avvicinarci maggiormente al cliente fina- le. Riguardo ai mercati, invece, Pirelli sarà sempre più competitiva, con cuore e testa in Europa e radici nei Paesi la cui economia si sta sviluppando rapidamente: in Cina, che sarà il motore della crescita futura Una strategia di valore PIANO INDUSTRIALE 2013-2017 “Premium non è soltanto prodotto, è nel dna di Pirelli, è un’attitudine a creare valore. Negli ultimi anni abbiamo abbandonato la logica che puntava principalmente ai volumi per focalizzarci sul valore” Marco Tronchetti Provera. continua a pagina 2 Intervista GUIDA SU NEVE I consigli del pilota Ken Block per viaggiare sicuri p.5 THE CAL TM 2014 Pirelli presenta l'inedito di Helmut Newton p. 6 SIGLATO UN ACCORDO CON PRINCETON A Gianni Riotta la cattedra per lo studio della storia d'Italia dal dopoguerra p. 8 Prodotto Calendario Cultura WINTER La forza degli invernali Pirelli p. 4

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Reg.

Trib.

Mila

no n.

1813

del 3

/12/19

49

N° 404 / 2013

Periodico di informazione per il personale del Gruppo Pirelli in ItaliaF&N

È un nuovo piano industriale, presentato lo scorso mese a Londra, quello che accompa-gnerà Pirelli, proiettandola ver-so il futuro, da qui al 2017. Ed è il

concetto di Premium a rimanere al centro della nostra strategia, ma declinato non solo attraverso i prodotti a maggiore margi-nalità, ma anche attraverso l’ottimizzazio-ne dei processi e di tutti gli elementi capa-ci di apportare valore, cosa che fa di Pirelli – come sottolineato dal presidente Marco Tronchetti Provera - un’azienda Premium nel ‘Dna’: “Premium non è soltanto prodotto, è nel Dna di Pirelli, è un’attitudine a creare valore. Negli ultimi anni abbiamo abbandonato la logica che puntava principalmente ai volumi per foca-

lizzarci sul valore”. Con l’obiettivo di massi-mizzare la redditività su un fatturato previ-sto in crescita a 7,5 miliardi di euro al 2016.

Finora Pirelli si è impegnata nell’e-spansione geografica concentrandosi sul Premium, che ha tassi di crescita tre volte superiori al mercato. Quest’ultimo piano punta a renderci ancora più profittevoli, coinvolgendo anche il segmento Medium e rafforzando le strutture commerciali per avvicinarci maggiormente al cliente fina-le. Riguardo ai mercati, invece, Pirelli sarà sempre più competitiva, con cuore e testa in Europa e radici nei Paesi la cui economia si sta sviluppando rapidamente: in Cina, che sarà il motore della crescita futura

Una strategia di valorePIANO INDUSTRIALE 2013-2017

“Premium non è soltanto prodotto, è nel dna di Pirelli, è un’attitudine a creare valore. Negli ultimi anni abbiamo abbandonato la logica che puntava principalmente ai volumi per focalizzarci sul valore” Marco Tronchetti Provera.

continua a pagina 2

Intervista

GUIDA SU NEVE

I consigli del pilota Ken Block per viaggiare sicuri p.5

THE CALTM 2014

Pirelli presenta l'inedito di Helmut Newton p. 6

SIGLATO UN ACCORDO CON PRINCETON

A Gianni Riotta la cattedra per lo studio della storia d'Italia dal dopoguerra p. 8

Prodotto Calendario Cultura

WINTER

La forza degli invernali Pirelli p. 4

2 3F&N 404 — dicembre 2013 F&N 404 — dicembre 2013

1,6mld

38%

26%

14%

10%

6%

6%

EUROPA

LATAM

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NAFTA

RUSSIA

MEAI

82% SEGMENTO CONSUMER

18% SEGMENTO INDUSTRIAL

4% A

LTRO

3% A

GRO

11% TR

UCK

2% ALTRO

6% MOTO

74% CAR

Strategia e mercati

I nuovi investimenti

R&D: Sviluppo tecnologico e nuovi prodotti

“ L’Europa resterà centrale e la sfida sarà aumentarne la produttività

“ In Cina si punta ad aumentare la capacità produttiva degli stabilimenti e a trovare nuovi partner nella divisione Truck

“ Nel moto consolidamento della leadership tecnologica

Così come abbiamo illustrato nel Piano, ancora puntiamo sul Premium e sul super Premium (pneumatici con dimensione uguale o superiore

ai 17 e ai 18 pollici), sia nel primo equipaggiamento sia nel ricambio. E prevediamo che l’incidenza del Premium sui volumi crescerà dal 38%, stimato nel 2013, al 44% nel 2016, con un contributo ai ricavi che si valuta in aumento dal 56% del 2013 al 60% del 2016. Da questo segmento, date le sue dinamiche commerciali e di mercato, Pirelli punta a estrarre ulteriore valore per la sua strategia di crescita, tenuto conto anche dell’elevata marginalità di alcuni prodotti che vi appartengono. I prodotti del seg-mento Medium completano l’offerta, una richiesta che ci arriva anche dalle case auto Premium, che ci consente di offrire una gamma di prodotti completa e che risponde alla domanda che proviene dalla rete distributiva, per-mettendoci di coprire le esigenze di mercato in quelle aree geografiche, come il Brasile, dove il segmento Me-dium è ancora preponderante. Nel business industrial occupiamo a una posizione strategica di leadership in Sud America e in Nord Africa; siamo tra i principali pro-tagonisti in Oriente nel segmento Truck, mentre siamo ancora una volta leader di mercato nel segmento Agro in Sud America. Cosa ci attendiamo per il futuro? Gli obiet-

tivi sono impegnativi ma molto chiari: Pirelli punta a consolidare la posizione di leadership nell’area Latam e nei mercati chiave (Arabia Saudita, Marocco e Sud Africa) dell’area MEA, a rafforzarsi nell’area Apac e a migliorare la profittabilità in Europa.

E in Europa, la Russia si conferma un mercato stra-tegico per la tipologia della sua domanda, concentrata sugli pneumatici Winter. Pirelli è già presente con due stabilimenti locali che ha acquisito e che ad oggi si stan-no sviluppando e adeguando agli standard aziendali. La fabbrica di Voronezh, concentrata totalmente sul seg-mento Premium, avrà una produzione di 2 milioni di pezzi annui, mentre Kirov, focalizzata su pneumatici non Premium, avrà una capacita' produttiva al 2017 pari a 6,9 milioni di pezzi . Entrambi gli impianti hanno le certi-ficazioni dei produttori auto e sono quindi pronti per il mercato delle case aumobilistiche europee.

L'Importanza strategica del mercato russo è confer-mata dal recente accordo - siglato a Trieste lo scorso 26 novembre - con i partner russi di Rosneft e Rostec per condurre attività congiunte di ricerca e sviluppo sui ma-teriali: la gomma sintetica, i filler come il carbon black e i materiali di rinforzo.

non solo nel “Premium”. In Russia dove Pirelli ha

già fatto un importante lavoro sulla parte industriale; in Sud America, a cominciare dal Brasile sul quale ci sono grandi aspet-tative anche in vista dei mondiali di calcio del 2014 e delle Olimpiadi del 2016. Tutto questo mantendendo una forte attenzione su Usa, Europa, Medio Oriente e Africa. E poi l’Italia, dove realizziamo il 7% del tota-le della nostra produzione e dove Settimo Torinese è stato trasformato in un centro di eccellenza tecnologica. Ci sono stati cer-tamente dei momenti difficili, ma Pirelli, forte di una storia di oltre 140 anni, del-la passione e della professionalità dei pro-pri dipendenti e della tecnologia che ogni anno riesce a mettere in campo, è riuscita a fronteggiare i momenti più critici. Oggi, come un tempo, il nostro futuro è frutto dell’attenzione alle persone, della fermez-za dei propri valori, di uno sguardo attento alla cultura e allo sviluppo economico, po-litico e sociale delle regioni del mondo in cui operiamo. La leadership tecnologica di Pirelli si porta dentro questo suo dna. Dal 2010 l’azienda ha fatto una lunga serie di

cambiamenti. Il modello di business si è evoluto e oggi Pirelli è più vicina ai suoi clienti. Come ha ricordato il Presidente, “La nostra cultura manageriale si è evoluta da un esercizio tecnologico a un orientamento di creazione di valore. Ho voluto supervisionare personalmente questa fase di transizione. Ora la Pirelli ha due funzioni importanti: lo sviluppo dei nuovi progetti, affidati a Maurizio Boiocchi e la gestione delle operations, con Gregorio Borgo responsabile. Oggi c’è una bella squadra: rinno-vata, semplificata e con l’entusiasmo di far parte di un team competitivo. Se questo team lavora bene garantisce un futuro all’azienda”. Si trat-ta di un piano ambizioso per proiettare un’azienda sempre più forte verso il futuro, come indicato dallo stesso Presidente– “qui c’è un progetto interessante. Cercherò di portare a termine questo periodo nel miglior modo pos-sibile”.

— Gregorio Borgo, direttore generale operations — Maurizio Boiocchi, Chief Technical Officer

Piano Industriale 160 22 37 7%Paesi Stabilimenti Mila persone Della produzione realizzata in italia

Se guardiamo agli obiettivi del nuovo piano 2013-2017, se puntiamo in particolare al segmento Premium, allora dobbiamo rafforzare ulteriormente l’impe-

gno nella ricerca e sviluppo in tutti i segmenti di business, potendo contare su un centro principale a Milano e su 10 centri regionali con il contributo e il know-how di 1400 ingegneri. Con questo “esercito” di specialisti puntiamo a sviluppare per il Car 14 nuove linee di prodotto (di cui 6 invernali): 6 destinate al primo equipaggiamento e 8 al ri-cambio. I nuovi prodotti saranno in parte indirizzati a tut-ti i mercati, in parte ai mercati locali. Sei linee, inoltre, in-cluderanno prodotti di nicchia come i pneumatici Runflat, Seal Inside e Noise Reduction. Oltre ad ampliare in manie-ra significativa il portafoglio prodotti, introdurremo ulte-riori innovazioni tecnologiche. Tra queste, il sistema PNCS (Pirelli Noise Cancelling System) per la riduzione dell’in-quinamento acustico, e nuovi materiali e geometrie che puntano a ridurre, entro il 2017, fino al 20% di resistenza al rotolamento di alcuni prodotti. Nel Moto, ci impegneremo a consolidare la leadership tecnologica con pneumatici sempre più performanti, nel periodo 2014-2017 è previsto il lancio di 10 nuovi prodotti Pirelli e 11 Metzeler. In parti-colare, sarà sviluppata per il mercato Latam una nuova li-nea radiale per le moto di cilindrata 250-350cc, mentre in Nord Ame-rica sarà lanciata la li-nea Metzeler Custom Touring.

Nel Truck Pirelli lan-cerà 11 nuovi pneuma-tici nel periodo 2014-2017. Tra questi, una versione di Regional dotata di un maggiore chilometraggio e della tecnologia di ricostru-zione del battistrada, i pneumatici Highway e City, dotati di una resistenza al ro-tolamento in linea con l’offerta dei principali competitor, e completeremo anche la gamma per condizioni invernali particolarmente rigide. Infine, ci focalizzeremo sullo svi-luppo della tecnologia di ricostruzione e sul customer ser-vice attraverso il Cyber Fleet.

Per il business Agro, al quale trasferiremo il processo di radializzazione degli pneumatici nel ricambio, si inve-stirà nella capacità produttiva locale e nel rinnovamento della gamma di prodotto, mentre stabiliremo partnership nel primo equipaggiamento con i principali marchi - John Deer, CNH e AGCO - anche al fine di sviluppare prodotti mi-rati e destinati alle esigenze locali.

“ Riguardo ai mercati Pirelli sarà sempre più competitiva, con cuore e testa in Europa e radici nei Paesi la cui economia si sta sviluppando rapidamente

segue dalla prima

Obiettivi di sostenibilità al 2020

48%

Tasso di recupero degli scarti produttivi al 2020

Dei ricavi da prodotto premium è il mantenimento dell'investimento in ricerca e sviluppo

Indice frequenza infortuni entro il 2020 rispetto al 2009

Ricavi da prodotti “green performance” al 2017 -90%

95%

7%

Emissioni di CO2 al 2020-15%

Consumo specifico di energia al 2020-18%

Prelievo specifico di acqua entro il 2020-58%

Dedicati allo sviluppo di prodotti sempre più sicuri e a basso impatto ambientale

4 5F&N 404 — dicembre 2013 F&N 404 — dicembre 2013

Winter

UN RACCONTO DI CINZIA STORTI

INTERVISTA Ken Block in esclusiva

INTERVISTE I colleghi

Su una strada, è inverno, e un viaggiatore...

I consigli per non Block…arsi sulla neve

Quattro domande a Jaap Leenderste, Winter Platform

Quattro domande ad Andrea Casaluci, Product Marketing

Pirelli e gli invernali

A voler guardar bene, per i nostri automobilisti, la stagione del freddo inizia ad-dirittura prima, quando sul calendario di casa (lo stesso dove l’inverno inizia il 21 dicembre), nel bel mezzo della pagina di ottobre, campeggia una scritta – frettolosa e interrotta se di pugno maschile, accurata e rotonda, se di mano femminile: “Telefonare gommista”.

Per i viaggiatori con le gomme, l’appuntamento con il gommista di fiducia (chi non ne ha uno?) è un rito. Invernale, appunto. E propiziatorio eccome. Perché come tutti i riti che salutano le stagioni della natura, dà a chi lo compie la sicurezza di iniziare un nuovo viaggio con il piede giusto.

Così inizia l’inverno:un sabato matti-na dal gommista, a recuperare il piede giusto. “Guidobene, vero?”. I minuti che pre-cedono il cambio gomme sono sempre interrotti da una strana inquietudine. Un po’ meno che dal medico, un po’ più che a un distributore self service. La causa è un dubbio: riuscirà il gommista di fiducia nel recupero istantaneo delle gomme giuste, che da mesi giacciono in chissà quale scaffale fra le centinaia di scaffali e gomme, laggiù, oltre le doppie porte del magazzino?

Poi dai due battenti si fa strada il gom-mista, gambe a doppio arco da cow boy, braccia - anche quelle a doppio arco - da tiratore con l’arco, appunto. Trotta ver-so l’auto con tutte e quattro le gomme come se portasse fasci di biada e non venti chili e più di scarpe giuste per l’inverno.“Ecco le tue Pirelli, dieci minuti e te le metto su.” La tensione cala, anche per quest’anno il gommista può rimanere ‘di fiducia’. E così il viaggiatore si gusta il suo cambio gomme, soddisfatto come chi si è portato avanti con il cambio armadi e già si sente addosso tutto il comfort del cap-potto di lana preferito, e si immagina camminare sicuro per le vie dell’inverno, padrone del freddo, e non teme pioggia, vento, nemmeno la neve...

“Fatto Guidobene! Da oggi puoi andare dove vuoi, anche al Polo Nord con que-ste gomme! Il tuo bel Cinturato adesso te lo mando in letargo, ci vediamo que-sta primavera.” Una stretta di mano e poi dentro, in sella all’auto, alla conqui-sta dell’inverno. Non ci sarà nessuna spedizione artica, forse il Capodanno in montagna, qual-che gita nel week end, per il resto tanta città, a tutto grip, sulle rotaie dei tram, sul pavé del centro, sulla circonvallazio-

ne quando l’asfalto trasuda pozzanghere e umidità e pioggia e spuntano spuntano ciclisti, motociclisti, automobilisti, e incauti pedoni...Mette in moto il viaggiatore con le gomme e già pensa al calendario che lo attende, spalan-cato sulla pagina di marzo, pronto ad accogliere un nuovo memo: “Telefonare gommista”.

Pilota da rally, stuntman, snowboarder, ska-ter, ma soprattutto noto per le sue Gymka-ne, Ken Block è un pilota esigente che non

risparmia nè il mezzo nè tanto meno gli pneuma-tici.  I suoi video virali della serie Gymkhana ne hanno fatto una star di You Tube, superando i 200 milioni di visualizzazioni. Questa volta il funam-bolo di Long Beach ci racconta come è nata la sua passione per la guida estrema e ci da qualche consiglio per viaggiare su neve e ghiaccio.

Ken, come e quando è nata la tua passione per la guida in condizioni estreme?Sono appassionato di guida da quando sono gio-vane. Sono stato nei guai da teenager per avere messo in moto l’auto station wagon di mia madre senza chiavi ma unendo i fili elettrici sotto il cruscotto. Quindi puoi dire che utilizzo le auto in modo estremo da molto tempo.

Una delle condizioni più difficili, in assoluto, per chi guida un’ auto, è districarsi, senza particola-ri problemi, sulla neve e sul ghiaccio. Puoi dare ai nostri lettori qualche consiglio?È fondamentale montare gli pneumatici giusti per guidare su neve e ghiaccio. Gli pneumatici da neve sono l’unico mezzo per avere il massimo controllo della macchina in condizioni invernali. Sono il tuo punto di aderenza con il suolo, è la parte più importante di un corretta preparazione invernale del veicolo.

Quali sono gli errori da evitare?Il più grande errore che le persone fanno sulla neve è andare troppo veloci e frenare troppo tardi. Una delle armi migliori contro la neve e il ghiac-cio è moderare la velocità e iniziare a frenare prima. Ricordatevi poi di mantenere le distanze di sicurezza. Bene. Grazie dell'intervista e grandissimi complimenti per le tue capacità di pilota e per la tua simpatia.Grazie a te e un saluto a tutti i lettori di Fatti&Notizie.

F&N: Quale invernale Pirelli consiglieresti ai colleghi che trascorreranno il Capodanno ad Amsterdam partendo in auto da Milano?J.L.: Vanno tutti bene i nostri invernali, ma per evitare proble-mi con le autorità, non viaggerei con i nostri chiodati IceZero™. Consiglierei di provare i nuovi Winter SottoZero™ 3. F&N: E ai colleghi in partenza per la settimana bianca?J.L.: Per chi non vuole allontanar-si troppo, vale lo stesso consiglio per il viaggio in Olanda. Per chi è molto sportivo: perché non pro-vare un IceZero™ in Finlandia?F&N: È più impegnativo proget-tare un pneumatico estivo o un invernale?

J.L.: Sono due campi di proget-tazione diversi, che richiedono concentrazione su prestazioni differenti. Il requisito imprescin-dibile della gomma invernale è la tenuta su strada, in tutte le condizioni. Non poter scendere a compromessi rende il lavoro interessante.F&N: Su cosa sta puntando la Ri-cerca di Pirelli nello sviluppo dei nuovi invernali?J.L.: Continuiamo a lavorare sul primo equipaggiamento per offrire - anche per la stagione fredda - una guida un po’, dicia-mo così, divertente. Inoltre stia-mo puntando al mercato degli invernali estremi. Dopo il grande sforzo nello sviluppo del nuovo chiodato su misura (IceZero™), ci siamo concentrati sullo pneu-matico che va bene sul ghiaccio anche senza chiodi. Insomma, come R&S stiamo lavorando per avere una risposta adatta a ogni clima.

F&N: Qual è l’invernale Pirelli più venduto in Italia? E in Europa?A.C.: In Italia, come in Europa, il pneumatico più venduto è lo SnowControl 3, dedicato a city car e auto compatte, i modelli più diffusi sul mercato. Stiamo però raccogliendo ottimi risultati an-che con il nuovissimo SottoZero 3, sviluppato grazie alla continua collaborazione con le più presti-giose case auto.F&N: Qual è la regione italiana più attenta all’uso degli inverna-li? E il paese europeo?A.C.: La regione italiana con le maggiori vendite di pneumatici invernali è la Lombardia, ma vi sono delle zone d'Italia, quali il triveneto, in cui l’attenzione al pneumatico invernale è così dif-fusa che la percentuale di vendite rispetto al totale di mercato si av-vicina a quelle del centro Europa.In Europa indubbiamente il pae-se di riferimento è la Germania, ma il prodotto è ormai diffuso in tutti i mercati. Ciascuno in base alle proprie caratteristiche climatiche. Dai rigidi inverni Scandinavi, dove si utilizzano prevalentemente pneumatici chiodati, ai paesi con inverni più miti, come la Spagna o la Turchia, dove la diffusione degli invernali è recente, ma in forte crescita.F&N: Come è cambiato negli ulti-mi anni il mercato degli inverna-li in Italia? A.C.: Completamente. Diciamo che è eslposo. Questo grazie a consumatori sempre più atten-ti alla sicurezza e al confort di guida in tutte le stagioni, ma anche per effetto delle ordinanze che regolamentano la circola-zione, rendendo obbligatori gli pneumatici invernali (o catene ) su strade e autostrade a rischio neve.F&N: Per Pirelli quanto è impor-tante il mercato degli invernali?A.C.: Importantissimo, direi strategico. Prima di tutto perché questo tipo di prodotto aiuta a diffondere la sicurezza sulle no-stre strade durante tutto l’anno, senza rinunciare alle prestazio-ne della nostra auto. Poi perché permette a Pirelli di confermare la sua leadership tecnologica in un segmento in cui la ricerca e lo sviluppo sono di fondamentale importanza. Ultimo, perché è un mercato in crescita e ad alta profittabilità!

— Simona Gelpi

“ […] stiamo puntando al mercato degli invernali estremi

SOTTOZERO ™ 3 SNOWCONTROL™ Serie III

SOTTOZERO™Serie II

WINTER ICEZEROICE CONTROLICE & SNOW

In ogni condizione atmosferica, quando la temperatura scende sotto i 7°C gradi, gli pneumatici invernali garan-tiscono condizioni di guida migliori rispetto agli estivi. Perché? Qual è la loro forza e contro quale nemico?Il battistrada degli invernali ha un disegno molto speci-fico. I tasselli sono infatti caratterizzati da intagli piccoli, fatti apposta per trattenere l’acqua che altrimenti rimar-

rebbe sulla superficie creando attrito e dunque riducendo l’aderenza. Ma non è tutto qui. Anche la mescola con cui sono costru-iti fa la sua parte. Negli invernali, infatti, rimane morbida anche a temperature rigide, rendendo più efficace la frenata. L’alleanza intagli-mescola mantiene l’aderenza alta e l’auto bilanciata.

Aderenza, la forza degli invernali

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6 7F&N 404 — dicembre 2013 F&N 404 — dicembre 2013

Calendario Pirelli

Il Calendario Pirelli compie 50 anni

Il Calendario Pirelli compie cin-quant’anni e per festeggiare regala ai cultori un vero pezzo da colle-zione: non una nuova edizione con nuove modelle, ma il calendario del

1986, realizzato in Italia dal fotografo te-desco Helmut Newton mai pubblicato e da ventotto anni conservato nel nostro Archivio Storico forse in attesa di un’oc-casione speciale, che proprio quest’anno è arrivata.

Il Calendario 2014, reso possibile anche grazie al lungo lavoro di ricostruzione svolto dalla Fondazione Pirelli, propone 12 foto d'autore in bianco e nero, correda-te da 29 immagini di backstage che resti-tuiscono agli appassionati quella stori-ca produzione realizzata tra il Chianti e Montecarlo.

"Nel 1986 - ha spiegato il Presidente Marco Tronchetti Provera - ci furono due shooting, uno fatto a Londra da Pirelli Uk, ideatrice del calendario nel 1964, e uno in Italia. Alla fine fu scelto il lavoro di Londra con gli scatti dell' americano Bert Stern. Queste di Newton però sono foto speciali e ci sembrava che il 50mo

calendario meritasse una scelta speciale. Abbiamo lo sguardo avanti e la memoria al passato".

Molti gli eventi organizzati per cele-brare l'occasione dei 50 anni. Lo scor-so giugno a New York è stato allestito un set con due protagonisti della foto-grafia come Peter Lindbergh e Patrick Demarchelier (gia' autori delle edizioni 1996 e 2002 il primo e 2005 e 2008 il se-condo) per fotografare un cast di modelle rappresentative dell' identita' visiva della storia piu' recente del Calendario. In coin-cidenza con la consueta serata di gala cui hanno partecipato circa 800 invitati, ha preso il via una rassegna storica, allestita presso HangarBicocca che ha offerto sia agli ospiti della serata sia al pubblico - nei giorni del 23 e 24 novembre 2013 - un per-corso nei 50 anni di The CalTM attraverso gli oltre 160 scatti degli oltre 30 fotografi che nel corso del tempo sono stati chia-mati a interpretare il Calendario.

È impossibile dimenticarseli, certi protagonisti dell’indu-stria italiana. Soprattutto quel-li della Pirelli. Alberto Pirelli che vedevo tornare nella sua

casa fuori Varese, la villa detta “La Biblio-teca”, lui che fu il delegato economico al trattato di Versailles che chiudeva nel 1919 la Prima Guerra Mondiale e fu poi l’inven-tore dell’Istituto per il Commercio Estero. Era stato il primo italiano a volare, nel 1908 a Le Mans con Wright. I suoi figli, Leopoldo capo d’impresa e Giovanni a lui maggiore d’età, comandante partigiano e scrittore, marito di una straordinaria artista visiva, Marinella, che si occupava di video quan-do neppure esisteva ancora la parola per definire questa nuova forma d’arte. Capi d’impresa che sognavano la modernità e diedero a Gio Ponti e a Pier Luigi Nervi l’incarico nell’immediato dopoguerra di costruire uno dei più alti grattacieli d’Eu-ropa, dove allora si pensava di porre all’ultimo piano un museo aziendale. Non da meno erano le personalità della dirigenza. I milanesi non possono dimenticare Guido Venosta, sposato con Carla la protagonista del de-sign italiano, lui che dirige-va la Pirelli londinese negli

anni del dopoguerra. Noto per la sua sottile quanto ec-centrica eleganza, formato fra Oxford e Cambridge, tor-nò in Italia a presiedere l’As-sociazione Italiana per la ri-cerca sul cancro, portandosi a casa l’esperienza del fund raising anglosassone. È nel-la fantasia apparentemente sommessa e nell’understa-tement milanese che sorge-vano esperimenti inattesi, anche nel turbinoso mondo della comunicazione. Espe-rimenti proseguiti nel tem-po e che ancora oggi sono un tratto carat-teristico della Pirelli.

Il Calendario, a suo modo, ne è un esem-pio: nacque sul Tamigi negli anni magici della Swinging London, quando i capelli dei ragazzi si sta-vano allungando e le gon-ne delle ragazze si stavano accorciando. L’Inghilterra usciva dall’austerità post-bellica della ricostruzio-ne e lo faceva scoprendo libertà e gioia di vivere. Il costume britannico si libe-rava dai rigori della upper class e si faceva giovanile e

spregiudicato. La sanzione linguistica dello swinging venne allora dall’intra-montabile Diana Vreeland, nata parigina ma anglo americana da jet set e di-ventata guru newyorchese di Vogue e Harper’s Bazaar. All’opposto suo della bar-riera sociale, Mary Quant, figlia di due insegnanti cresciuti nell’ambiente dei minatori del Galles, aveva nella sua bottega di King’s Road sancito il succes-so della minigonna come

simbolo trasversale delle classi sociali. Oggi si dibatte sulla genesi dell’accorcia-mento che fece girare la testa ai ragazzi e l’orientamento agli orologi della storia. André Courrèges già s’era mosso prima in quella augusta direzione, ma lo fece fra i lussi delle sfilate parigine, e la signora Marit Allen lo aveva ripreso nei suoi ve-stiti di scena per il cinema americano, ma l’esplosione popolare d’una mutazione ra-dicale del gusto fu sancita dai giovani di Londra, non dagli eleganti parigini. Lo stes-so concetto di pop che divenne in seguito Pop Art ed ebbe la sua consacrazione ame-ricana nella Biennale di Venezia del 1964, aveva invero germogliato in quella Londra lì sin dalla fine degli anni ’40 con le antici-pazioni di Eduardo Paolozzi, edimburghe-

In occasione dei 50 anni di The CalTM la sorpresa degli scatti realizzati dal grande fotografo tedesco per l’edizione del 1986 mai pubblicati

La storia del calendario più famoso del mondo.

Per il 2014 un inedito di Helmut Newton

Le tre vite di “The Cal”™

— Simona Gelpi

Il nuovo Calendario Pirelli

Peter Beard - 2009Barry Lategan - 1988 Francis Giacobetti - 1971

Il primo decennio, dal 1964 al ’74, seguito da una lunga interruzione delle pubblicazioni (nove anni) a cau-sa della recessione economica seguita all’austerity.

Il secondo decennio, dall’84 al ’94 inizia con la rinascita del Calendario e il pro-gressivo ritorno alla ribalta.

Dal 1994 a oggi, a ca-vallo di due secoli, vede “The Cal”™ affermarsi come un oggetto cult, capace di fare tendenza.

che sanciva l’illusione d’una rivoluzione avvenuta, se non nella società, almeno nei costumi, il Calendario come per magia ne sente l’immediata conseguenza.

Sicché in realtà, a riguardarlo oggi nel-la sua peregrinazione di mezzo secolo, il Calendario diventa un documento formi-dabile di antropologia culturale attraver-so il gioco delle estetiche e degli sguardi, laddove narra la mutazione degli umori, l’evoluzione della percezione non solo del soggetto ma del mondo intero dove opera il fotografo. Intimità, glamour, sogno eso-tico, scoperta delle geografie della natura, riflessione talvolta quasi romantiche ac-compagnano il mutare inarrestabile del-la società occidentale. Il tutto grazie alla rappresentazione delle modelle e dei loro modi, non solo delle loro mode. E gli anni ’60 sono quelli d’una nuova aria di libertà, la decade successiva è quella delle riflessio-ni; gli anni ’80 sono ruggenti, gli anni ’90 sono quelli nei quali la globalità si afferma. Il secolo nuovo, che sembra non decidersi ad affrontare una sua rinnovata missio-ne, inizia carico di nostalgie e sogni… il Calendario riassunto aiuta a pensarci, in un caleidoscopio dove passato e presente, lontano e vicino convivono.

Philippe Daverio

Philippe Daverio è nato il 17 ottobre 1949 a Mul-house, in Alsazia, e vive a Milano dove ha avuto inizio la sua attività di mercante d’arte. Quattro le gallerie d’arte moderna da lui inaugurate, di cui due a New York. Assessore alla Cultura a Milano dal 1993 al 1997, si è occupato del restauro e del rilancio di Palazzo Reale a Milano. Opinionista per “Panorama”, “Liberal”, “Vogue”, “Gente”, con-sulente per la casa editrice Skira, Philippe Daverio si è sempre definito uno storico dell’arte. Così in-fatti lo ha scoperto il pubblico televisivo di Raitre: nel 1999 in qualità di “inviato speciale” della trasmissione Art’è, nel 2000 come conduttore di Art.tù, poi autore e conduttore di Passepartout, programma d’arte e cultura che ha avuto grande successo e ha notevole riconoscimento di critica e di pubblico.

Si occupa inoltre di strategia ed organizzazione nei sistemi culturali pubblici e privati, e svolge attività di docente: è stato incaricato di un corso di Storia dell’arte presso lo IULM di Milano, e mantiene corsi di Storia del design presso il Politecnico di Milano. Dal 2006 Philippe Daverio è Professore Ordinario di "Sociologia dei processi artistici", presso l'Università degli Studi di Palermo, facoltà di Architettura - dipartimento Design.

Da marzo 2008 è il nuovo direttore della presti-giosa rivista d’arte Art e Dossier, della casa editrice fiorentina Giunti.

Da dicembre 2010 è anche autore e conduttore di Emporio Daverio su RaiCinque, una proposta di invito al viaggio attraverso le città d’Italia e le unità minori del Belpaese, una introduzione al museo diffuso e uno stimolo a risvegliare le coscienze sulla necessità d’un vasto piano di salvaguardia. Da gennaio 2012 il programma d’arte e cultura Passepartout è stato sostituito dal programma Il Capitale, sempre in onda su Raitre (la domenica alle 13.20) .

Tra le ultime pubblicazioni, nel 2011 è uscito il volume “Il Museo Immaginato”, edito da Rizzoli, e nel 2012 il volume “Il Secolo lungo della Modernità”, sempre edito dalla stessa casa editrice, con cui nel 2013 ha pubblicato “Guardar lontano veder vicino. Esercizi di curiosità e storia dell’arte”.

se figlio di immigrati italiani e compagno d’impresa di Richard Hamilton nella fon-dazione dell’Indipendent Group. La vitali-tà del sovvertimento sociale della vecchia Britannia trascinava l’Occidente in una di-rezione di rinnovamento.

Furono riassunti genialmente quegli anni da Blow Up di Michelangelo Antonioni, quella pellicola magica e metafisica del 1966 con la supermodella Verushka che tra-sformò come in un incendio che divampa-va il mestiere di fotografo di moda in mito dell’Occidente: la modella e la moda erano diventati sinonimi. E la moda non era più appannaggio di pochi ma identità d’una generazione che credeva di forgiare un suo avvenire tutto da sperimentare.

Era la Swinging London anche la Singing London, quella che dai Beatles evolse verso i Rolling Stones fino ai Pink Floyd, musiche dolci o psichedeliche, ironiche o travol-genti, trasmesse spesso dalle prime radio pirata, fra le quali la più nota divenne la Swinging Radio England.

E la prima edizione del Pirelli Calendar fu proprio affidata a Robert Freeman, il fo-tografo che aveva esaltato l’immagine dei Beatles.

L’abilità del Calendario Pirelli fu quella di assorbire L’esprit du Temps seguendo-ne le mutazioni, anche nelle onde suc-cessive. Quando le gonne corte tornarono ad allungarsi per diventare le vesti hippy della Woodstock del 1969, il grande rave

Il racconto di Philippe Daverio

8 F&N 404 — dicembre 2013

Nell’ambito del proprio impegno nel pro-muovere, sponsorizzare e supportare progetti culturali in Italia e nel mondo,

Pirelli - che già collabora con 14 università - ha co-stituto la “Pirelli Visiting Professorship in Italian Studies” presso il Dipartimento di Studi Italiani e Francesi dell’Università di Princeton. L’accordo di durata quinquennale ha l’obiettivo di contribuire alla diffusione dello studio della cultura e della storia italiana con l’utilizzo di nuovi media e tecnologie.

Per ciascun anno accade-mico, l’università inviterà un eminente studioso o docente a tenere un corso presso il pro-prio Campus e ad avviare atti-vità capaci di arricchire l’espe-rienza educativa di Princeton ed espandere la portata dei suoi programmi interdisciplinari. La visiting position 2014 è stata affidata al giornalista, editoria-lista e scrittore Gianni Riotta, che terrà il suo corso a partire da gennaio in team con la pro-fessoressa Gaetana Marrone–Puglia. Riotta in vi-sita alla Fondazione Pirelli si è detto emozionato per questa nuova avventura che lo vede tornare fra i banchi di una università americana – lui che per anni ha studiato in America. “Visitare l’Archi-

vio Storico della Fondazione Pirelli è stata per me una grande emozione, ho rivisto oggetti che ap-partengono alla mia storia e di cui conservo un ri-cordo molto felice – attraverso questo progetto la più prestigiosa Università americana e una delle più importanti industrie italiane si incontrano”.

Le lezioni si focalizzeranno sullo studio della storia d'Italia dal Dopoguerra a oggi mediante l'analisi di alcuni dei film italiani che meglio ne

hanno saputo cogliere le carat-teristiche e le dinamiche poli-tiche, culturali e di costume.

Gli studenti, chiamati ad analizzare il periodo attraver-so la realizzazione di progetti multimediali, potranno attin-gere ai contenuti e materiali conservati nell'archivio della Fondazione Pirelli. Con oltre 140 anni di attività industria-le Pirelli ha attraversato tutte le principali fasi di sviluppo del Paese contribuendone alla crescita, non solo economica, ma anche sociale e culturale.

L’archivio della Fondazione Pirelli offre testimo-nianze, manoscritti, fotografie, filmati e pubblici-tà d’epoca che potranno costituire originali mate-riali di ricerca.

“Il pneumatico più veloce del mondo”, “Se comprate degli pneumatici Pirelli andrete a tutto gas”, “È sicuro e veloce,

scala ogni montagna!”, “La vera adrenalina”: sono divertenti e coloratissime le pubblicità dei nuovi pneumatici Pirelli “Razzo”, “Su-per Greta”, “Turbo” , “Fulmine” create dalla fantasia dei figli dei colleghi che, sabato 26 ottobre presso la Fondazione Pirelli, si sono calati per un giorno nei panni di provetti grafici e pubblicitari. Dopo aver salutato i genitori e aver fatto un po’ di conoscenza, i bambini - accompagnati da una mascotte d’eccezione, il Gatto Meo Romeo creato da Bruno Munari per Pirelli nel 1949 - hanno cominciato il loro viaggio attraverso la sto-ria della nostra azienda: da piccola fabbrica per la produzione della gomma nel centro di Milano a grande azienda presente in tutto il mondo. Ma che cosa si fa esattamente in Pirelli e come si realizza uno pneumatico? I bambini hanno appreso i segreti per rea-lizzarlo: dalla mescola alla formatura, dalla vulcanizzazione alla finitura e controllo, perché fare un pneumatico... è un po’ come fare una torta! Una volta realizzato però, e su questo i bambini hanno le idee molto chia-re, bisogna saperlo  pubblicizzare. Armati di

guantini bianchi per la consultazione dei documenti, hanno potuto curiosare nell’ar-chivio e osservare alcune delle più belle e iconiche pubblicità create da Pirelli nel cor-so dei suoi oltre 140 anni di storia. Dopo aver appreso gli elementi essenziali della comu-nicazione visiva si sono cimentati in prima persona nell’ideazione di una pubblicità di pneumatici. I risultati, a fine giornata, sono pubblicità piene di creatività ed estrema-mente efficaci. Un altro successo per il ric-co programma formativo Fondazione Pirelli Educational rivolto non soltanto ai figli dei dipendenti, ma a tutte le scuo-le primarie e secondarie di pri-mo e secondo grado che spazia dalla storia alla tecnologia del pneumatico, dalla grafica e dalla pubblicità alla trasfor-mazione del quartiere Bicocca sede storica di Pirelli.

“Grandissima iniziativa, i bambini si sono divertiti tan-tissimo” commenta mamma Sabrina Bedini; “bellissima iniziativa, bambini entusiasti” dice mamma Laura Chiesa. Un’occasione unica per far co-

noscere ai bambini dove lavorano i propri genitori perché, come dice Stefania Paterna, “il lavoro dei genitori spesso per i bambini rimane una cosa molto astratta”; e ancora il papà di Samuele, Alberto Adami “l’iniziativa è molto interessante per avvicinare i figli dei dipendenti al mondo dei papà o delle mam-me che lavorano in Pirelli. Da riproporre per far sì che con iniziative diverse i bambini apprendano sempre di più cosa significa vi-vere la Pirelli e vivere il mondo del lavoro dei genitori!”

F&NFatti&Notizie

Cultura

PRINCETON

LABORATORI PER I FIGLI DEI DIPENDENTI

Direttore responsabile Barbara LightwoodCoordinamento editoriale Maurizio AbetResponsabile di redazione Simona GelpiE-mail [email protected] Viale P. e A. Pirelli, 25 — Milano Stampa Graphicscalve SpAProgetto Grafico Leftloft — www.leftloft.com

Periodico di informazione per il personale del Gruppo Pirelli in Italia

Reg. Trib. Milano n. 1813 del 3/12/1949Periodico Associato all’ASCAI

F&NFatti&Notizie404 — dicembre 2013

Flash NewsNasce a Princeton la Pirelli Visiting Professorship in Italian Studies

A scuola in Fondazione

INSIEME PER LA SARDEGNAAncora una volta i dipendenti Pirelli hanno dato un aiuto concreto alla popolazione duramente colpita dalla recente alluvione in Sardegna, attraverso una raccolta fondi in favore della Croce Rossa Italiana, sin dal primo giorno attiva sul campo nell’assistenza delle persone sfollate.Questo è stato possibile partecipando alla campagna di solidarietà di Pirelli e dei suoi dipendenti donando una o più ore del nostro lavoro. L’importo corrispondente verrà detratto dalla busta paga. A campagna conclusa, l’azienda aggiungerà una somma equivalente, raddoppiando il nostro contributo.I fondi raccolti saranno destinati a progetti della Croce Rossa Italiana.

TUTTI I NOSTRI PNEUMATICI IN UN TROLLEY È il nuovo kit a supporto dei formatori di prodotto Pirelli. Il trolley della formazione tecnica è pronto a partire per tutte le sessioni di training del mondo. È leggero, capiente e ben organizzato. E porta la firma di un noto industrial designer per rafforzare il suo look premium. Nato come progetto marketing a supporto della strategia Pirelli per rafforzare la conoscenza del nostro prodotto a partire dalla sua ‘anatomia’ tecnologica, il trolley contiene tutto quello che c’è da conoscere sui nostri pneumatici: campioni di materie prime, componentistica, tipi di battistrada...proprio così: una volta aperto, il trolley dispiega chimica e fisica dei nostri pneumatici, pronte per essere sperimentate. C’è l’apparato delle materie prime. C’è quello dei materiali di rinforzo scrutabili nel dettaglio con una speciale lente in dotazione. C’è lo scomparto frontale, che raccoglie tutte le tipologie di battistrada. Infine un paio di vani aggiuntivi, per il proprio pc portatile e materiale promozionale.

QUARANTENNI. E NON SOLO...

Anche 35, 30 e 25enni: ecco i colleghi premiati in Bicocca a inizio dicembre. Appuntamento al castello degli Arcimboldi con il tradizionale premio dedicato ai colleghi che sono in Pirelli da 25 anni e oltre. Alla cerimonia è intervenuto il presidente di Pirelli, Marco Tronchetti Provera. Quest’anno sono 37 i venticinquenni – tutti della Bicocca, mentre in 27 compiono i trentacinque. Il quarantennio è tutto al femminile: congratulazioni a Gianna Gabbieri, Rossana Comin e Mercedes Angela Simonini e a Maria Santa Poggioli per la loro lunga vita in Pirelli.

— Martina De Petris

— Fiorella Poppi

A Gianni Riotta affidata la cattedra sullo studio della storia d’Italia dal Dopoguerra a oggi

L'ultimo libro di Gianni Riotta

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49 F&N Speciale

Come si costruisce un’azienda di qualità? Cosa ha portato Pi-relli a posizionarsi tra i princi-pali produttori di pneumatici di alta gamma nel mondo?

Cosa c’è dietro al nostro brand? Cosa distin-gue i nostri prodotti e cosa i nostri dipen-denti?

La storia della nostra scalata al successo, come ci racconta il ricco archivio conserva-to presso la nostra Fondazione, è lunga e articolata e non è fatta solo dei 140 anni di vita di Pirelli, per quanto già questi siano testimonianza della nostra crescita, della nostra internazionalizzazione, della con-tinua apertura di fabbriche in nuovi Paesi e di produzione di pneumatici sempre più all’avanguardia. Ci sono le persone con la loro competenza, la passione, la capacità di cogliere nuove sfide e prodotti, oltre che servizi, sempre più sofisticati e performan-ti. Ci sono parole chiave per il nostro busi-ness quali ricerca, tecnologia, sicurezza e qualità; c’è un catalogo di centinaia di pro-dotti capaci di soddisfare le esigenze delle case automobilistiche e motociclistiche, delle flotte di camion e dei produttori di macchinari agricoli e di movimentazione della terra. E ci sono ore e ore di formazione e aggiornamento del personale.

Dietro ai successi della Formula 1TM, alle vittorie in SBK e nei rally, persino die-tro al nostro famosissimo e ambitissimo Calendario e al glamour del progetto di industrial design Pzero, c’è un brand di successo che, secondo le ultime stime di Interbrand, ha un valore di oltre 2 miliardi di euro e ci siamo tutti noi, ci sono le no-stre 22 fabbriche in ben quattro continenti, consistenti e costanti investimenti in ri-cerca e sviluppo, area in cui Pirelli investe annualmente circa il 3% del proprio fattu-rato (uno dei livelli più elevati del settore). Uno sviluppo del prodotto che conta sulla genialità di 1400 ingegneri, un portafoglio di circa 600 famiglie di brevetto, corrispon-denti a circa 5000 brevetti nazionali e oltre 1600 omologazioni per pneumatici estivi, invernali e all season.

Valori tangibili e intangibili danno forza al brand Pirelli e ci accompagnano verso il successo

Periodico di informazione per il personale del Gruppo Pirelli in Italia

Dietro le quinte del nostro business

Qualità e altro ancora

2 3F&N 404 — dicembre 2013 F&N 404 — dicembre 2013

“Caratteristica distintiva di una persona o di una cosa, suscettibile di giudizio o di va-lutazione, specialmente riguardo al grado di perfezione, di capacità, di utilità”. Così – grosso modo - definiscono la qualità i dizio-

nari della lingua italiana. Nulla di diverso rispetto a quello che rappresenta in Pirelli; in ultima analisi anche noi lavo-riamo e realizziamo prodotti e servizi con il preciso obiet-tivo di soddisfare le esigenze dei nostri clienti e in questo senso la qualità è ingrediente indispensabile. Questo il motivo per cui dobbiamo porre la massima cura in quello che facciamo, qualunque sia la nostra mansione, in ufficio o in fabbrica. Tale è l’importanza della qualità che ad essa è stata dedicata un’intera settimana – dall’11 al 15 novembre - in tutto il mondo Pirelli. Molti sono stati gli eventi, gli incontri negli stabilimenti e negli uffici, oltre che le visite organizzate presso i clienti e i fornitori, per farci conoscere più da vicino i luoghi e i protagonsiti della qualità, dentro e fuori Pirelli.

Come ci ha spiegato Ian Coke, responsabile Pirelli Quality “La qualità è un valore ed è fatta da tutti noi. L’obiettivo principale di queste giornate è accrescere l’attenzione e la consapevolezza verso la qualità intesa come parte inte-grante della vita quotidiana dell’azienda. Deve essere pre-sente in tutta la filiera, dal design al manufacturing, al ser-vizio, affinchè sia percepita anche dal consumatore finale”.

La qualità si costruisce insieme

Il punto di vista dei colleghi

“ La visita alla Ducati a Borgo Panigale è stata istrut-tiva e divertente. Essendomi occupata in passato di primo equipaggiamento moto per i clienti stranieri (BMW/KTM e Triumph), conoscevo abbastanza la realtà delle case costrut-trici, ma è stato bello vedere le nostre gomme montate sui loro cerchi. Non sono un’esperta – e quindi non conosco la differenza tra un motore desmodromico (!) rispetto ad altri motori - ma la visita guidata mi ha permesso di cogliere in Ducati una passione per i motori e le due ruote, che si coniu-ga perfettamente con la nostra storia e la nostra passione per le due ruote e per le corse. In particolare (essendo io di Monza) mi è rimasto impresso “il Siluro”, mezzo avvenieri-stico con cui Ducati è riuscita a stabilire il record di velocità sulla pista dell’autodromo monzese. ”Chiara Lo Cicero, Italia

“ Nella mia esperienza le due ruote hanno sempre risve-gliato qualcosa nell’animo di coloro che vengono in contatto con la loro creazione da vicino; anche questa volta in occasio-ne della visita in Ducati i grandi appassionati - anche profes-sionali - solo di auto, non hanno potuto fare a meno di farsi emozionare. ” Silvio Frare, Italia

“ Ho partecipato a “tartaruga”, Blind Test e alla sessione plenaria in auditorium. In generale direi che si è ben capito che in azienda ci sono processi molto articolati e complessi per l’esecuzione dei quali serve elevata professionalità. Mi ha colpito come un operaio possa in 30 secondi capire se uno pneumatico ha un difetto (per me quasi impercettibile anche dopo che mi è stato indicato). Infine il video della plenaria ha reso il senso della multinazionalità del nostro gruppo, con tante persone unite dallo stesso obiettivo: premium high quality! ”Monica Lamacchia, Italia

F&N Speciale WE ALL MAKE QUALITY – 11/15 NOVEMBRE

Una settimana pensata per concentrare l’attenzione di tutti noi su un aspetto strategico per l’azienda e per condividere i modelli organizzativi, le procedure, i programmi di formazione oltre che le idee e i contributi personali

I commenti di alcuni colleghi che hanno partecipato alle visite della settimana della qualità

E poi da Settimo Torinese ci raccontano

“ L’obiettivo è assicurare la qualità realizzata, ovvero

le performance tecniche e qualitative del prodotto

durante tutte le fasi del processo produttivo, a partire dal controllo dei materiali in

ingresso nei siti produttivi, fino al rilascio del prodotto

per la consegna. ”Giuliano Menassi

Manufacture for quality

“ L’obiettivo è garantire al cliente l’eccellenza del

servizio di vendita, del feedback dal mercato, del

processo di comunicazione, assicurando sia il servizio,

sia risposte competenti, qualificate e rapide, sia

particolare attenzione alle sue esigenze.

”Gregorio Borgo

Service for Quality

“ Durante la settimana, ho molto apprezzato lo spirito di squadra. Le idee presentate nella formazione mi hanno spin-to a riflettere sulla “quality parameter optimization”, nuovi azioni per ridurre il livello di spreco, strumenti di ricerca che ci danno un nuovo approccio alla gestione dei rifiuti.” Emre Goker, Cina

“ I simulatori di rally e Formula 1TM sono stati molto di-vertenti oltre a creare team e un clima di sana competizione tra colleghi. ”Sophie Higson, Inghilterra

“ Sono stato assunto in Pirelli nel mese di aprile di quest'anno e, a novembre 2012, ho avuto il piacere di cono-scere la Pirelli partecipando alla settimana della Qualità. Come visitatore di un cliente importante, ho avuto modo di conoscere il processo di produzione partendo delle mescole fino al prodotto finito e le principali innovazioni di prodotto. Quest'anno come dipendente, ho frequentato le lezioni (pre-parazione per Six Sigma e uniformità), ho visitato altre linee di produzione (Uniformità Moto), ho partecipato alla prepa-razione dello stand per team Rodalimpo. Insomma ho impa-rato molto in questa settimana sul nostro prodotto e quello che stiamo facendo per continuare a migliorare. ” Pedro Paulo, Brasile

“ Ho partecipato a numerose conferenze e all’organizza-zione di una gimkana oltre che visitare lo stand di qualità. Lavoro in Pirelli da quasi 15 anni e questa è stata una delle Quality Week nella quale sono stato maggiormente coinvol-to e che mi ha divertito; c’è stato un grande coinvolgimento delle persone. ”Anderson Lima, Brasile

“ La Quality week è stata un’esperienza altamente for-mativa in quanto tutti gli operatori hanno potuto seguire diverse attività finalizzate a promuovere la Qualità in tutti i reparti dello stabilimento. Tra i diversi interventi, il Qua-lity Tour è stato particolarmente apprezzato dagli operatori perchè ha stimolato il loro diretto coinvolgimento. E’ stata un’occasione per discutere e affrontare insieme alcuni proble-mi tecnici e cercare di proporre possibili soluzioni soprattut-to tra i reparti fornitore-cliente. La reciproca collaborazione tra i reparti ha permesso di capire come ottimizzarre i pro-cessi produttivi, informando i colleghi sulle potenziali conse-guenze di un’operazione eseguita scorrettamente. In seguito al riscontro di forte interesse ottenuto, ci auguriamo che que-sta esperienza si possa ripetere in futuro.”Giuseppe Comparetto, Francesco Nicoletti, Michela Collaveri, Giorgio Rosace, Michele Castronovo, Paolo Agrosi, Ciro Sasso, Trainers PMS del Polo Industriale di Settimo, Italia

Quality Week Totale It Gb De Ro Eg Tr Ru Cn Ar Ve Br Mx Usa

Eventi 257 12 45 48 6 30 5 7 8 10 15 52 15 4

Giochi 147 43 5 15 1 0 2 11 14 5 3 37 5 6

Visite 551 14 87 7 2 278 100 4 3 1 4 32 15 4

Partecipazioni 19112 1942 530 2239 2171 578 1100 451 634 415 667 7175 942 268

Il progetto ha coinvolto migliaia di persone, dal Sud America alla Cina, dall’Italia all’Egitto, dal nord Europa fino agli Stati Uniti e si è parlato anche di efficienza, di trasparenza, di sicurezza e rispetto per l’ambiente. Ogni Paese ha messo a punto un fitto calendario di iniziative rivolte ai dipendenti. In Italia sono state organizzate visi-te ai nostri stabilimenti di Settimo Torinese e di Bollate, all’indoor testing in Bicocca, ai laboratori di verifica delle materie prime; e poi ancora visite per la forza di vendita alla Fondazione Pirelli, oltre che presso fabbriche di clien-ti e fornitori tra cui quella al museo e alla linea produttiva Ducati a Borgo Panigale (BO) e alle officine Maserati di Modena.

Giornata clou dell’intera settimana, è stata giovedì 14 novembre quando si è tenuta, presso il nostro headquarter in Bicocca, la tavola rotonda ‘La qualità nel value stream del prodotto e del servizio’, moderata da Ian Coke e anima-ta da Maurizio Boiocchi, Chief Technical Officer, Gregorio Borgo, General Manager Operations, Giuliano Menassi, Manufacturing, Marco Marioni, Supply Chain, che hanno spiegato rispettivamente in cosa si sintetizzi per cia-scuno di loro il contetto di qualità , quindi nel Design, nel Manufacturing, nella Delivery e nel Service.

Molto varia anche l’attivi-tà in aula; si poteva, ad esem-pio, assistere ai “Blind Test” per imparare a identificare gli pneumatici difettosi ed evidenziarne le cause oppu-re individuare e capire quali difetti il cliente più frequen-temente reclama; esercitarsi con il “Turtle Game” per ap-prende come nasce un processo aziendale o partecipare a sessioni di “Quality Games”, per capire la process capabili-ty. Il risultato? Tanta partecipazione e un grande entusia-smo, come testimoniano alcune dichiarazioni raccolte tra i colleghi nei vari paesi.

“ L’obiettivo è garantire al cliente l’eccellenza dei

prodotti e del servizio offerti ovvero raggiungere, alla consegna del prodotto,

il top nella qualità percepita, coerentemente

con le sue aspettative. ”Marco Marioni

delivery for quality

“ L’obiettivo è la leadership nel mercato per una Qualità Premium.

”Maurizio Boiocchi Design for Quality

“ Ho notato un grande entusiasmo per tutte le iniziative proposte. Io in particolare ho avuto l’opportunità di parteci-pare alla visita alla fabbrica. Quando ero nel reparto ho toc-cato le gomme calde come se fossero appena uscite dal forno di una cucina! Ora mi è più chiaro il processo di produzione degli pneumatici. ” Hamit Sentürk, Turchia

“ Dopo la settimana della qualità molti operatori sono ve-nuti da me con idee su come possiamo migliore gli pneumati-ci. Direi che abbiamo centrato l’obiettivo. ” Ghica Valentin, Romania

4 F&N 404 — dicembre 2013

In aula o in streaming, online sul pro-prio pc o attraverso prove pratiche, che si tratti di qualità o di sicurezza, di ag-

giornamento sui prodotti o di strategie di mercato e di vendita, rivolta ai neoassunti o ai “veterani” d’azienda, fatto sta che la gamma degli ambiti di aggiornamento e di studio offerta da Pirelli ai propri di-pendenti è ampia e diversificata. E tutti, prima o poi torniamo sui banchi di scuo-la per imparare, dai colleghi più esperti o da professionisti delle diverse discipline, nuove strategie, nuovi processi organizza-tivi, nuove teorie e tecniche di marketing, tradizionale o digitale.

Un’offerta di corsi che riempie le qua-rantotto pagine del nostro catalogo di for-mazione, per un apprendimento continuo, dedicato a tutti i dipendenti Pirelli nel mondo.

In questo ampio panorama, spicca-no – dallo scorso anno – le Professional Academy che approfondiscono le compe-tenze tecniche di specifiche funzioni, an-che per creare occasioni di condivisione, nei diversi paesi del mondo, delle nostre metodologie di successo. Una condivisio-ne aperta a tutti, non solo agli apparte-nenti delle famiglie professionali via via coinvolte nelle sessioni di formazione.

Le aree delle Academy sono per ora nove: Commercial, Finance, HR, Operations, Planning&Control, Product, Purchasing, Quality, Supply Chain e coprono quindi tutto il processo produttivo e distributivo della nostra azienda. L’ultima ancora in via di definizione è l’IT Academy, dedica-ta allo sviluppo di competenze tecniche e tecnologiche. Solo nel corso di un anno sono state organizzate più di 400 sessio-ni di training, coinvolgendo più di 3.000 persone nel mondo, con il contributo dei

nostri colleghi che hanno coperto circa il 75% dei corsi erogati, una scelta che con-sente lo sviluppo e la tutela del nostro know how.

Si passa da un approfondimento sui prodotti e del loro ciclo di vita (dalla pro-duzione alla vendita), alle strategie rela-tive all’Original Equipment, ai metodi del Pirelli Manufactoring System (PMS) e del-la lean production applicata nelle nostre fabbriche.

In estrema sintesi se dovessimo descri-vere le Academy con tre concetti chiave, sceglieremmo: Eccellenza globale, valoriz-zazione del know how interno, apprendi-mento continuo.

Come ha recentemente sottolineato Giuliano Menassi – Manufacturing Director – “ il primo dovere della

nostra azienda verso i propri dipenden-ti, oltre a quello dello sviluppo professio-nale, è di tutelare la salute e la sicurezza nell’ambiente di lavoro”. Quando si parla di sicurezza si parla di ciascuno noi; è un traguardo che si può raggiungere solo con il contributo di tutti e con una costante attenzione ai comportamenti sul luogo di lavoro.

La formazione in tema di sicurezza dura in Pirelli da oltre un decennio, con elevati investimenti per un numero sempre mag-giore di ore dedicate, dove i nostri esperti e consulenti esterni hanno approfondito e diffuso le best practise allo scopo di ac-crescere la professionalità e la cultura di tutti.

A fine 2013, si concluderà l’attività che prevede il coinvolgimento nella formazio-ne HSE, in conformità all’accordo forma-tivo Stato/Regione, di tutti i dipendenti degli stabilimenti e degli uffici Pirelli in Italia, oltre 3.850 i colleghi.

A questa attività, già consistente sia in termini economici sia di organizzazione, si aggiunge una serie di corsi ad hoc per le attività con rischi specifici, con nume-

ri (di persone coinvolte e di ore dedicate) che cambiano ovviamente anche in re-lazione al tipo di esposizione al rischio stesso. Più in dettaglio, ad esempio nell’a-

rea di Milano Bicocca, saranno circa 500 gli operai e i tecnici coinvolti in attività formative o di addestramento sulle P.L.S. (Procedure Lavoro in Sicurezza) dei propri reparti operativi; e ancora, formazione per gli addetti alla gestione delle emergenze, per coloro che fanno uso di carrelli eleva-tori e del carroponte, come anche per chi è abilitato all’uso di macchine/impianti e sostanze chimiche.

In sostanza, proprio perchè la sicurezza è alla base del nostro modo di fare impre-sa, HSE non è più un obiettivo ma un valo-re, valore che ciascuno di noi è chiamato a condividere.

Le Academies: eccellenza, know how, apprendimento continuo

Oltre 10 anni di formazione per la sicurezza

Imparare lavorando…

…lavorare imparando

We (ek:) Care Always16 September 2011

F&N Speciale FORMAZIONE E SICUREZZA

Traguardo Zero al C.M.P.

Non si tratta di un risultato mancato, tutt’altro. E’ l’obiettivo, molto importate, di zero infortuni quello raggiunto negli utlimi cinque anni dai colleghi dello stabilimento C.M.P. della Bicocca. Un traguardo che sarà giustamente ricordato e “festeggiato” nei prossimi giorni, anche alla presenza di Giuliano Menassi.C.M.P., vale a dire Costruzione Macchine Pirelli, è la fabbrica dove 40 nostri colleghi assemblano macchinari che poi utilizziamo nei nostri impianti, destinati, invece, alla produzione di pneumatici. Non un semplice assemblaggio, ma anche tutte le verifiche tecniche utili a stabilire che quanto prodotto sia conforme alle specifiche richieste dai nostri esperti che quelle macchine progettano.Questo è il risultato raggiunto dall’ottobre 2008 sino ad oggi: zero infortuni grazie alla professionalità di tutti e alla costante attenzione nei comportamenti, il risultato di un percorso iniziato circa 10 anni fa con investimenti sulle persone, ma anche strutturali e tecnico-impiantistici.