web 2.0, social media e beni archeologici

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LA COMUNICAZIONE ATTRAVERSO I SOCIAL E IL WEB 2.0 COSTITUISCE UN PONTE TRA CHI SI OCCUPA DI BENI ARCHEOLOGICI E CHI DI QUEI BENI NE FRUISCE

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Page 1: Web 2.0, social media e beni archeologici

LA COMUNICAZIONE ATTRAVERSO I SOCIAL E IL WEB 2.0 COSTITUISCE UN PONTE TRA CHI SI OCCUPA DI

BENI ARCHEOLOGICI E CHI DI QUEI BENI NE FRUISCE

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È cominciata a livello mondiale unaconversazione vigorosa. AttraversoInternet, le persone stannoscoprendo e inventando nuovi modidi condividere le conoscenzepertinenti con incredibile rapidità.Come diretta conseguenza, i mercatistanno diventando più intelligenti epiù velocemente della maggior partedelle aziende.

Cluetrain Manifesto

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Comunicare l’archeologia vuol dire cercare di combattere i falsi miti che aleggiano intorno alla figura dell’archeologo e al ruolo dell’archeologia nella società.

È necessario che siano gli archeologi stessi a

comunicare la propria disciplina, senza

demandare ad altri. Abbiamo le

competenze scientifiche, dobbiamo

costruirci quelle comunicative.

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ATTIVITA’ DI RICERCA

MUSEI E SITI ARCHEOLOGICI

VALORIZZAZIONE

EVENTI

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Target di pubblico Temi e contenuti Storytelling Linguaggi Strumenti

Audience development Costruzione dell’identità

digitale tempo dedicato Staff dedicato

STRATEGIA PROGETTAZIONE

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Nella categoria rientrano:Musei archeologiciCollezioni archeologiche all’interno di musei più ampiSiti, parchi e aree archeologicheMusei di competenza statale, pubblica e privata

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(da Il Museo e la rete. Nuovi modi di comunicare, Fondazione Fitzcarraldo, 2014)

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Comunicazione efficace e completa

Blog

Pinterest

FacebookTwitter

Instagram

Informa, approfondisce

Mostra fotograficaDiario per immagini

Ricorda, consiglia Annuncia, promuove, guida

Il fine è la totalità della comunicazione. Ogni strumento 2.0 è scelto in base alle finalità che il museo si prefigge. Cosa vuole comunicare? Come? Attraverso quali strumenti? Chi lo fa?

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«L’archeologia ha una finalità sociale»D. Manacorda

La realtà però è diversa. I cantieri di archeologiaurbana spesso chiudono la vista ai curiosi, tra cui sicela anche chi sarebbe veramente interessato asapere cosa si nasconde nel proprio sottosuolo.Da questo non-dialogo nascono tutti i falsi miti e lefalse credenze sul mestiere dell’archeologo, sulla suainutilità e sui tesori incredibili che nascondiamoperché non vogliamo rivelarli al pubblico.

La situazione deve cambiare. Il web 2.0 fornisce una chiave comunicativa efficace. Ma va saputa utilizzare

Page 10: Web 2.0, social media e beni archeologici

Scavi archeologici

Public Archaeology

Tematiche relative agli open data in archeologiaBlog facebook twitter

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La COMUNICAZIONE DELL’ARCHEOLOGIA stessa costituisceattività di ricerca, i cui risultati e il cui stato di avanzamentovanno messi in rete per essere discussi, lodati o criticati, masoprattutto resi noti e condivisi.

La comunicazione è un settore in continuaevoluzione, come dimostra ampiamente il web2.0. Il mondo archeologico è da sempre indietroper quanto riguarda la comunicazione dellericerche. L’Università non fa formazione inmerito pertanto allo stato attuale quello dellacomunicazione è per noi archeologi un campo diSPERIMENTAZIONE. Per questo il web 2.0 è illuogo dove meglio si parla di come farecomunicazione dell’archeologia, non solo nelweb.

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Ricerche archeologiche/scavi didattici-universitariEs. Uomini e cose a Vignale

Tematiche relative agli opendata in archeologia

Comunicazione dell’archeologia

Day of Archaeology

Comunicazione e condivisione

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creazione di community

Condivisione/conversazioni

Fare rete, creare reti

Comunicazione dell’archeologia

Scambio di idee e progetti

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StorytellingUtilizzo di media e di

social media differenti

Viralità del messaggioCoinvolgimento di altre voci oltre alla

nostra

Evento da promuovere

(mostre; cicli di incontri; inaugurazione di musei o aree archeologiche; presentazione dei risultati di nuove ricerche )

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Un esempio: la promozione della mostra Potere e Pathos +

Piccoli Grandi BronziEnti interessati Palazzo Strozzi

Museo Archeologico Nazionale di Firenze (Soprintendenza Archeologia Toscana)

Chi ha svolto il lavoro di comunicazione: Il social media team di entrambi gli enti, parte in collaborazione, parte indipendentemente

Cos’ha fatto Palazzo Strozzi Su fb: promozione da mesi prima dell’inaugurazione (inserzioni a pagamento); durante la mostra post programmati con focus sui reperti alternati a promozione delle attività collaterali.Su twitter: lieve livetwitting dell’inaugurazione e durante il blogtour

Cos’ha fatto Museo Archeologico Nazionale di Firenze

Sul blog: presentazione della mostra più approfondimento in vista della mostra di Palazzo Strozzi, più post a seguito del blogtour. Seguiranno altri post per la durata estiva della mostraSu fb: lieve promozione (no inserzioni a pagamento)Su twitter: livetwitting delle inaugurazioni e durante il blogtour; storify del blogtour

Attività svolte in collaborazione Livetwitting delle inaugurazioni; creazione e utilizzo di ashtag condiviso (#bronzifirenze)Organizzazione e svolgimento del blogtour

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Promozione eventi

Presentazione musei e aree archeologiche

Nuove ricerche

Problematiche legate all’archeologia in Italia

Chi la fa:

Musei ed enti archeologici Enti sovramuseali Associazioni culturali Siti di informazione culturale Enti in collaborazione con altre figure Archeologi a vario titolo impegnati

Esempi virtuosi:

MiBACT social La Civetta di Atena Invasioni Digitali #museonazionale su instagram Instameet #viaetruscadelferro2015

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I progetti migliori di valorizzazione sui social sono quelli che coinvolgono attivamente gli utenti.

Invito a condividere la propria esperienza quando si visita il museo/area archeologica

Ashtag dedicati e creati apposta per la condivisione

Ad es. Musei In Comune Roma(retweet e repost su twitter e su instagram)

«Oggi i visitatori vogliono essere anche loro

"creatori" di conoscenza, per questo usano i social

e necessitano interazione.»

(N. Mandarano a #opustory, MAME, 24.06.2015)

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Fondamentale in Italia l’esperienza delle Invasioni Digitali. Nate su FB, dal basso,esprimono la volontà della gente di «impossessarsi» del proprio PatrimonioCulturale.

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Gli Instameet organizzati da associazionidi Igers in varie parti d’Italia possonoessere un buon strumento divalorizzazione. L’iniziativa in genere partedal basso, cioè dagli Igers, e coinvolge leamministrazioni pubbliche e gli entiinteressati. Sono gli utenti stessi diinstagram che partecipano a farsiportatori del messaggio dicomunicazione, attraverso la condivisionedelle proprie immagini

Il blogtour organizzato dall’ente interessatopermette di lanciare nel web una serie dicontenuti che promuovono e comunicanola struttura che si intende presentare. Èuno strumento da tenere inconsiderazione. Il blogtour coinvolgeblogger i quali però utilizzano anche ipropri canali social: comunicazione adampio raggio

Instameet #viaetruscadeferro2015 - @igersprato

Foto di gruppo durante l’archeoblogtour a Palazzo Strozzi #bronziFirenze

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#museumselfie sì o #museumselfie no?

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Si chiama Let’s Dig Again, è la prima web radioitaliana dedicata all’archeologia. Realizzata dastudenti di Archeologia dell’Università di Siena,trasmette puntate radiofoniche, solitamenteinterviste o reportages, da eventi diarcheologia sparsi in Italia. Faapprofondimento, promozione, è un esempiointeressante delle potenzialità che si possonosfruttare in rete per comunicare l’archeologia

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Marina Lo Blundo@maraina81

[email protected]

La pratica del web 2.0 nellacomunicazione archeologica non èancora accettata o compresa da tutti gliambienti dell’archeologia italiana, siaaccademici che istituzionali. Nonostantesi siano fatti grandi passi avanti nelcampo dei social media ancora tantastrada resta da fare. Alla base dellaresistenza una certa diffidenza neiconfronti dei social network, visti comeluoghi virtuali “frivoli” e del linguaggioche essi comportano, totalmentediverso dai toni scientifici oburocrateschi cui molti sono abituati.

Pescara, 2 luglio 2015