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Volume 4.2 - Anno secondo - Maggio 1998 Direttrice: Virginia Mattera - Redattore: Ivan Rigoni Hanno collaborato: Elisabetta Marcato, Fernando Tamani, Raffaele Spangaro, Paolo Chioetto, Marco Tenuti, Federico Bernardi, Chiara Paci, Simone Friso, Alessandro Chini. Website URL: http://www.dei.unipd.it/~ieeesb/ - Newsgroup: dei.stud.ieee Realizzazione versione PDF: Marco Adami In questo numero: 1. Dalla nostra inviata negli States... 2. Seminario di Telecomunicazioni 3. Andamento progetto MicroMouse 4. Cosa succederà a Parigi quest'estate? 5. PDF: il compagno dell'HTML 6. La.Ra.S. (Laboratorio Radio Studentesco) 7. La porta parallela 8. Maildomo: un programmino per la posta 9. Rubrica delle lettere 10. Annunci di lavoro 11. Saluto ai lettori Student Branch Journal - Volume 4.2 - Maggio 1998 1

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Volume 4.2 - Anno secondo - Maggio 1998

Direttrice: Virginia Mattera - Redattore: Ivan RigoniHanno collaborato: Elisabetta Marcato, Fernando Tamani, Raffaele Spangaro, Paolo Chioetto, Marco

Tenuti, Federico Bernardi, Chiara Paci, Simone Friso, Alessandro Chini. Website URL: http://www.dei.unipd.it/~ieeesb/ - Newsgroup: dei.stud.ieee

Realizzazione versione PDF: Marco Adami

In questo numero:

1. Dalla nostra inviata negli States...

2. Seminario di Telecomunicazioni

3. Andamento progetto MicroMouse

4. Cosa succederà a Parigi quest'estate?

5. PDF: il compagno dell'HTML

6. La.Ra.S. (Laboratorio Radio Studentesco)

7. La porta parallela

8. Maildomo: un programmino per la posta

9. Rubrica delle lettere

10. Annunci di lavoro

11. Saluto ai lettori

Student Branch Journal - Volume 4.2 - Maggio 1998

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Con questo numero dello Student Branch Journal concludiamo l'attività "editoriale" per l'a.a. 1997-1998. Le attività del gruppo chiudono, invece, ufficialmente, il 30 maggio 1998.Parlando a nome dello staff intero posso dire che abbiamo fatto quanto di meglio potessimo immaginare, dato il ristretto numero di persone che si sono date da fare per realizzare le numerose attività in cantiere, confrontato con la portata di queste. A cominciare da questo giornale, sul quale, francamente non avremmo scommesso un così grande successo. Un tocco di nostalgia voglio aggiungerlo, ricordandovi alcuni episodi accaduti durante questo intenso anno. Ad esempio, può sembrarvi curioso come i numeri di questo giornalino siano nati tra una pausa caffè e l'altra tra due chiacchiere in Aula R con Virginia, il direttore. E poi, buona parte delle attività del secondo semestre sono state organizzate durante la pausa della lezione di Elaborazione Numerica dei Segnali, dato che ben tre membri dello staff, casualmente, frequentavano quel corso. Uno ero io. Per non parlare dei "pranzi di lavoro" (alle mense Piovego, Forcellini, Marzolo - pubblicità neanche tanto occulta - ).Ringraziamo della collaborazione tutti coloro che ora hanno la laurea in tasca e che hanno visto rinascere lo Student Branch: Paolo Capretta, Andrea Vettori, Marco Tenuti..... Complimenti a costoro e un in bocca al lupo a tutti gli altri.

a cura di Ivan Rigoni ([email protected])Buon divertimento.

1 Dalla nostra inviata negli States...

Avreste mai pensato di sentire uno/a studente/essa pronunciare le parole:"Non mi pesa studiare, anzi è quasi divertente!"? Ebbene ecco il miracolo! ...dovuto ad un semestre alla Boston University! Come ci sono arrivata? Programma di scambio Università di Padova-Boston University: ogni semestre dieci studenti padovani usufruiscono della tuition (=tassa) da $15k di 10 studenti americani desiderosi di immergersi nell'arte e nella storia del Bò.Et voilà... come d'incanto eccoti piombare in un altro mondo! A dieci minuti dal cuore di Boston lungo il fiume Charles. Organizzazione, disponibilità e sorrisi a 32 denti ti fanno subito sentire a tuo agio e l'equivalente locale dell'ufficio rapporti con l'estero ti mitraglia una serie di attività informative e ludiche che, nel giro di una settimana, ti sembra di esserci cresciuta!!!Viene offerta la possibilità di alloggiare fuori campus, ma ritengo che per sei mesi valga la pena di immergersi a pieno nella vita universtaria. In questo modo si può usufruire di innumerevoli strutture: laboratori di informatica aperti 24 ore, impianti sportivi (piscine , palestre, campi...), biblioteche immense aperte fino a notte inoltrata, per non parlare delle attività offerte, come proiezioni di film gratuite, tutoring personalizzato o collettivo, attività extra curriculari di ogni genere (rollerblade, vela, fotografia, prontosoccorso...).

Quello descritto fin ora è ciò che colpisce uno studente proveniente da una struttura universitaria come la nostra, che, in quanto a strutture oltre alle aule, lascia un pograve; a desiderare, ma ciò che è veramente diverso è l'approccio all'apprendimento tutto proteso all'agevolazione dello studente, e non alla sua mortificazione, sotto ogni punto

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di vista. E se vi state chiedendo se i $30k annuali c'entrino in qualche modo... può essere, ma è proprio un'altra mentalità!I corsi sono strutturati in modo tale che oltre alle ore di lezione ci siano anche le discussioni ed esercitazioni dove a tutta la classe è richiesta una partecipazione attiva che rende la materia già digerita al 90% prima di sedersi a tavolino a studiare. Per non parlare dell'aspetto concreto qui definito come "hands on" ovvero mettere le mani su ciò che si sta studiando nella teoria e visualizzarlo in laboratorio, che in un corso di studi di Ingegneria è fondamentale... almeno così, al momento del balzo nel mondo del lavoro, non si viene scioccati dal non saper distinguere una resistenza da un diodo, oppure collegare un transistor in un circuito!Quante volte abbiamo sentito pronunciare le parole il primo giorno di lezione: "Studiate giorno per giorno e non rimanete indietro" e quante volte la nostra buona volontà dopo la quarta settimana di lezione perde il passo? Ebbene qui non te lo dicono: te lo impongono! Infatti ogni settimana ci sono i compiti per casa. Sembra di essere tornati a scuola, ma sono molto utili ed inoltre c'è sempre qualche insegnante od assistente disposto ad aiutarti in qualsiasi momento, anche fuori orario d'ufficio. Il voto finale è quindi definito da varie componenti: compitini, esame finale (mai orale), compiti per casa, laboratori e, se ci sono, quiz settimanali di verifica.

Insomma è un'esperienza che raccomando caldamente a tutti, fermo restando che la preparazione di noi ingegneri padovani sia superiore ad un bachelour con major in engineering della B.U.. L'ideale sarebbe applicare il loro metodo con i nostri programmi ed insegnanti.Per qualsiasi tipo di informazione mi metto a disposizione per essere contattata tramite la redazione di questo giornale, anche perché le notizie che si hanno prima di partire sono molto scarse. Inoltre, invito tutti coloro che vi hanno già preso parte ad organizzare una qualche forma di benvenuto ed orientamento per gli studenti americani nostri ospiti: pur non avendone loro bisogno dal momento che l'ufficio della BU a Padova è molto efficiente, mi sembra quanto meno doveroso dopo l'accoglienza riservata a noi!

a cura di Elisabetta Marcato ([email protected], [email protected])

2 Seminario di Telecomunicazioni

Il giorno 12.III.1998 si è tenuta, presso l'aula A del DEI, un seminario sui sistemi di telecomunicazioni, organizzato dall'AEI (www.aei.it, vedi nota) con l'intervento dell'Ing. Colombo della CSELT di Torino. Lo CSELT (Centro Servizi e Laboratori di Telecomunicazioni di Torino (www.cselt.it) è una delle punte di diamante delle ricerca in Italia: è attiva in molti settori, dalle telefonia mobile allo standard MPEG, per fare solo qualche esempio.Il seminario, centrato sulle comunicazioni con i mezzi mobili, ha in realtà ricoperto uno spazio più ampio, andando ad investigare aspetti non propriamente tecnici e più di "costume". Lungi dal voler anche semplicemente riassumere quanto è stato detto in più di un'ora, riporto alcune brevi note.Il seminario ha seguito queste linee:

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• una breve introduzione

• la commutazione

• la rete di comunicazioni

• il cammino di integrazione

• l'intelligenza nella rete

• i sistemi mobili

• conclusioni

Una rete di telecomunicazione può essere vista come una sovrapposizione di tre strati: trasporto, intelligenza e gestione. Il trasporto si riferisce alla parte fisica, nodi e collegamenti; l'intelligenza alla supervisione della definizione dei servizi (CCITT 7); la gestione alla robustezza della rete, per esempio nei confronti dei guasti.Negli anni '60-'70, all'epoca cioè della prima numerizzazione delle reti, i calcolatori decidevano l'instradamento dell'informazione. Due differenti approcci alla rete sono la concentrazione o la dispersione del controllo: per le reti di calcolatori si ha una intelligenza distribuita agli estremi (computer), mentre per le reti di telecomunicazioni si cerca di rendere più intelligenti i nodi, per una maggior fornitura di servizi.Si è anche parlato della tecnologia ATM, in fase di intenso sviluppo, che mira ad una riduzione di tutti i servizi che una rete riesce a trasportare ad un'unica modalità di connessione interna. Chiaramente, la competizione serrata in questo campo dell'Information Tecnology (IT) non può che portare ad una innovazione continua, di pari passo con gli sviluppi resi possibili dalla tecnologia. La tendenza comunque, e qui parliamo in particolare di Internet, è quella di rendere disponibile una quantità sempre maggiore di informazione (anche se poi la qualità è un altro paio di maniche) ad un pubblico sempre più ampio e differenziato, dando così forma ad un concetto più ampio e forse più realistico di democrazia.

a cura di Fernando Tamani ([email protected])

Note. Il seminario è stato organizzato dalla sezione Veneta della AEI (Associazione Elettrica ed Elettronica Italiana) che raggruppa gli ingegneri elettrici ed elettronici italiani ed offre diversi servizi anche per i giovani laureati: www.aei.it. Si ringraziano il Prof. Rea e l'Ing. Colombo per la disponibilità ed il materiale fornitoci. Per avere i lucidi del seminario (tre dischetti contenenti files in formato .gif) e per ulteriori informazioni rivolgersi allo Student Branch ([email protected]) o direttamente ad Ivan Rigoni ([email protected]) che porta sempre con sé i dischetti.

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3 Andamento progetto MicroMouse

Come avrete già avuto modo di apprendere dai precedenti numeri del journal è partito il progetto MicroMouse in collaborazione con l'ing. Simone Buso. Il gruppo che si dedicherà alla sviluppo del topolino si è costituito in una presentazione-riunione tenutasi il giorno 7 Aprile. In questa riunione sono stati esposti brevemente i regolamenti e le problematiche principali che si dovranno affrontare per la realizzazione del micromouse. Al momento attuale il progetto è ancora nella sua fase iniziale, ovvero non vi è ancora nulla di realizzato materialmente, ma solo idee e proposte da parte dei vari partecipanti.Di seguito sono riportati i partecipanti al Progetto MicroMouse e il loro indirizzo di e-mail.

Raffaele Spangaro............ [email protected] Badanai............. [email protected] Bertamini............ [email protected] Taurian................. [email protected] Bresolin............... [email protected] Liboni.................... [email protected] Fuser............. [email protected] Fanti.................... [email protected] Chini.............. [email protected] Cappelletti.......... [email protected]

Per avere ulteriori informazioni sul micromouse o se volete partecipare anche voi al progetto (sempre senza impegno e compatibilmente con i vostri impegni universitari) mandate un e-mail a [email protected] invece volete documentarvi sul micromouse potete dare un' occhiata a http://www.dei.unipd.it/~keatch/micromouse-link.html dove troverete alcuni link a siti universitari impegnati nello sviluppo del micromouse.Avvertenza. Non sperate di trovare progetti completi e dettagliati perché quasi tutti hanno solo i regolamenti e uno schema di principio (sensori, algoritmo, motori) del micromouse e ovviamente un lunga lista di link ad altri siti che contengono le stesse cose. Attenzione a non andare in loop!!!.

a cura di Raffaele Spangaro ([email protected])

4 Cosa succederà a Parigi quest'estate?

Tutti sanno che quest'estate, a Parigi, ci sarà un'importante manifestazione calcistica che vedrà impegnate importanti squadre di tutto il mondo, ma forse non tutti sanno che a questo avvenimento parteciperà anche una squadra di calcio di Padova: si tratta del PaSo-Team, nato l'anno scorso per partecipare alla prima edizione della RoboCup: The Robot World Cup Initiative.

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Ma andiamo per ordine: a chi poteva venire in mente l'idea di indire dei campionati del mondo di calcio robotico? Ma ai giapponesi, naturalmente!Il pretesto sarebbe quello di promuovere a livello mondiale la ricerca universitaria sulla robotica, invitando tutti a confrontarsi su un problema comune: quello di realizzare dei robot (veri o simulati) in grado di giocare tra di loro a calcio. In realtà, come potete immaginare, i ricercatori di intelligenza artificiale sono dei gran giocherelloni, e non vedono l'ora di confrontare i loro giocattoli con quelli dei bambini degli altri paesi.Le regole per partecipare sono abbastanza semplici: per quanto riguarda i robot veri, si può scegliere tra due categorie: piccoli e medi; per i piccoli si deve formare una squadra di non più di cinque scatolotti motorizzati del diametro di 18 cm, in grado di correre su un tavolo da ping-pong e tirare in porta una pallina da golf arancione; per i medi valgono le stesse regole, solo che tutte le dimensioni vanno moltiplicate per tre, ed inoltre questi robot devono avere un sistema autonomo visione (a differenza dei primi che godono di una veduta dall'alto del campo da gioco).I robot simulati, invece, sono dei programmi che impersonano un giocatore ed interagiscono con un server che fornisce l'ambiente di gioco. Non aspettatevi cose alla Fifa 98: i giocatori sono dei semplici cerchietti, come del resto anche la palla, che non fanno altro che strisciare, ruotare e calciare.A dispetto di questa apparente semplicità, realizzare una squadra di calcio simulata non è affatto semplice: ogni giocatore deve essere gestito da un programma a sè stante, che può interagire solo col server, al quale invia i comandi e dal quale riceve le informazioni visive.Chi era presente al resoconto tenuto lo scorso autunno al DEI dal professor Pagello (direttore del progetto) e collaboratori, avrà sentito come la prima edizione di questi campionati, tenutasi a Nagoya ad agosto, ed allietata dalla presenza di una squadra di robot simulati della nostra Università, abbia fornito un'immagine piuttosto sconsolante dello stato della robotica mondiale: se i giocatori di alcune squadre di calcio simulato sciamavano in frotta verso la palla (gli australiani), o andavano avanti ad autogol, le squadre di robot veri non hanno certamente fatto una figura migliore: tipicamente i giocatori giravano pigramente su se stessi fino a vedere la palla, e a quel punto partivano a razzo schiantandosi il più delle volte contro le pareti del campo.Bisogna dire che il nostro software se l'è cavata egregiamente, superando il primo girone e qualificandosi tra i primi dieci, e questo nonostante sia stato scritto in pochissimi mesi, ma la lotta quest'anno sarà ancora più impegativa: la nostra squadra infatti non sarà la sola in Italia a partecipare, e sarà affiancata da una "nazionale" formata da robot veri, attualmente "in ritiro" a Padova. Inoltre si prevede una risonanza a livello mondiale molto più vasta. Ma veniamo ora alla parte che interesserà i più smanettoni: alcuni dettagli tecnici.Per quanto riguarda i robot veri, sono stati acquistati cinque Pioneer, che sono dislocati presso il laboratorio Ladseb al Consorzio Padova Ricerche: verranno dotati di una piastra madre Pentium e pilotati tramite un particolare software (Saphira), che girerà sotto Linux (wow!); la programmazione verrà fatta congiuntamente ad altre università italiane.La squadra simulata, tutta padovana, si baserà invece sul software portato in Giappone l'anno scorso, al quale verranno apportate numerose migliorie: il programma vecchio aveva un'architettura a "behaviour", ovvero, semplificando molto, erano stati definiti dei comportamenti di base ed una procedura, detta di arbitraggio, che si occupava di decidere sulla base della visione quale comportamento adottare per ottenere un gioco

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di squadra coerente senza nessuna azione di coordinamento centralizzata; il nuovo software manterrà i behaviour, ma avrà una procedura di arbitraggio generata automaticamente sulla base di numerose partite di prova e di algoritmi genetici.Si tratta di un notevole passo in avanti verso l'applicazione di tecniche tipiche dell'intelligenza artificiale, cosa che renderebbe molto felici i giapponesi di cui sopra.A parte gli scherzi, questa iniziativa potrebbe rivelarsi molto importante per il nostro dipartimento e attirare l'attenzione sulle nostre carenze in materia: il fatto che a tutt'ora non ci sia a Padova un corso di intelligenza artificiale dovrebbe far riflettere ...Per ora, chi volesse avere ulteriori notizie, od approfondire gli argomenti che ho citato, non deve far altro che seguire questi riferimenti:

• il primo link che dovete seguire è senz'altro quello alla home page ufficiale della RoboCup: troverete tutte le informazioni sulla manifestazione.

• in biblioteca si dovrebbe trovare un volume che contiene, tra l'altro, l'articolo presentato al WorkShop sulla RoboCup 97 e che parla del programma che ha giocato in Giappone lo scorso agosto: "A Reactive Architecture for RoboCup Competition", E. Pagello et al.

• nella home page dell'ingegner Montesello troverete tutti i riferimenti alla RoboCup in generale e alle tecnologie usate nel nostro software in particolare.

PS: mi dicono dalla redazione che in realtà gli avvenimenti calcistici di quest'anno a Parigi saranno due, ma mi raccomando, voi seguite la Robo-cup!

a cura di Paolo Chioetto ([email protected])

5 PDF: il compagno dell'HTMLdi Bob Alden

da "the Institute" supplemento di IEEE Spectrum - Novembre 1997 -tradotto in italiano da Marco Tenuti I documenti PDF (Portable Document Format) rappresentano un'utile alternativa ai documenti HTML (HyperText Markup Language) per la presentazione di informazioni tecniche e altre situazioni in cui è richiesto un misto tra testo e immagini.Il PDF non è un sostituto dell'HTML, perché i documenti PDF non sono stati pensati per avere una funzionalità di ipertesto: l'abilità di saltare dentro un altro documento (ndt: non è proprio vero con l'ultimo formato del PDF).I documenti PDF contengono lo stesso tipo di informazioni dei file che vengono mandati in stampa ad una stampante. Quando un documento PDF è stato memorizzato e messo a disposizione su un sito Web e collegato a un testo in HTML, esso può essere visualizzato, stampato o copiato. Di solito non può essere modificato.Se volete consultare un file in PDF, è necessario installare un programma come Adobe Acrobat Reader, disponibile da Adobe Systems all'indirizzo www.adobe.com. L'uso di Acrobat Reader è gratuito, ma l'uso del software per creare i file PDF non lo è.L'uso dei documenti PDF si sta sempre più diffondendo, a causa di alcune limitazioni

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intrinseche del formato HTML. L'HTML è stato creato in primo luogo per mostrare documenti contenenti principalmente testo, usando un browser Web e per provvedere a collegamenti verso altri documenti sempre in HTML sul Web. Una caratteristica dei browser Web è la loro abilità di dare all'utente il controllo sulle dimensioni e l'aspetto del testo mostrato nella finestra del browser, nonché la possibilitè di riscalare al volo le dimensioni della finestra stessa.I grafici sono mostrati in un formato definito da alcune specifiche definite nel documento HTML. In molti casi, non c'è alcun problema col trattamento di testi e immagini contemporaneamente.È possibile creare documentazioni tecniche che contengono equazioni, considerando che le equazioni vengono normalmente create usando un apposito editor di equazioni, che definisce un riquadro o un rettangolo del grafico ottenuto e provvede comandi per scegliere e posizionare i vari elementi dell'equazione o la formula secondo opportune convenzioni.Molti autori usano il loro programma di elaborazione di testi con un editor di equazioni per produrre documentazione tecnica. Tradizionalmente questa veniva stampata su carta. Alcune di queste pubblicazioni vengono ora distribuite sul Web. Se convertite il file del word processor in HTML, le equazioni verranno probabilmente trasformate in immagini di tipo GIF. Se volete usare caratteri speciali - simboli dell'alfabeto greco, per esempio - dovete creare dei file grafici di equazione contenenti simboli grafici di un carattere. Voi potete fare ciò e creare un documento piacevole a vedersi posizionando e riscalando appropriatamente ognuno di questi grafici all'interno del testo. Diversamente, la versione Web cambia le dimensioni e le posizioni relative delle equazioni e dei caratteri speciali incapsulati. Questo è originato dal fatto dalla capacità del browser di usare font e dimensioni differenti.

La soluzione più elegante e pulita è quella di creare un documento PDF e assicurarsi che l'aspetto sia soddisfacente, ancora prima di pubblicarlo sul Web. Avrai come garanzia data dal PDF che la renderizzazione che hai ottenuto durante la preparazione del documento sarà mantenuta da tutti i visualizzatori di PDF.Per creare un documento PDF, è necessario seguire questi sei passi principali:

1. creare il documento col tuo programma di scrittura preferito

2. salvare il documento come file PostScript

3. convertire il file PostScript in file PDF

4. collocare il file PDF sul Web

5. collegare questo file a qualche tua pagina Web

6. testare la visualizzazione del file con Acrobat Reader

CreareCrea il tuo documento usando il tuo solito programma di scrittura o di composizione. Se generalmente usi una stampante PostScript, segui il solito schema; altrimenti devi prendere qualche precauzione ulteriore, nell'ordine dei passi che seguono. Quando

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scegli una stampante differente, potresti occasionalmente trovare che le spaziature delle righe e dei caratteri sono leggermente diverse e le tua pagina potrebbe dover essere riformattata.Se il tuo documento è composto da parecchie pagine, lascia una riga vuota in fondo ad ogni pagina. In genere, non provare a stipare ogni riga dove la terminazione della riga può essere critica.

SalvareSalva il tuo documento in un file in formato PostScript, utilizzando l'estensione ".ps". Per salvare un documento in formato PostScript è necessario usare l'opzione Stampa su File del tuo programma di scrittura o composizione. Prima di farlo per la prima volta, soprattutto se non usi una stampante PostScript come dispositivo abituale di stampa, avrai bisogno di istallare e caricare il driver per stampanti PostScript. Segui le normali procedure del tuo computer o sistema operativo per fare ciò, o chiedi aiuto ad un amico esperto, se non sai farlo da solo.Un avvertimento: avrai bisogno di sperimentare più driver di stampanti, prima di trovarne uno che traduce ogni elemento nella maniera corretta.

ConvertireConverti il file PostScript in un file PDF. Il modo con cui eseguo la conversione è tramite Acrobat Distiller che è incluso nel CD-ROM di Adobe PageMaker o di Adobe Illustrator. Questo programma legge i file PostScript, li converte e li salva con l'estensione ".pdf". Le prime volte che procedi con questa operazione, vorrai probabilmente vedere subito come è venuto il file PDF appena creato dentro Acrobat Reader.

CollocareCarica il file PDF nella directory dove tieni le tue pagine Web. Usa qualsiasi metodo con cui trasferisci i file in formato HTML, come il protocollo FTP.

CollegareCollega il tuo file PDF nello stesso modo con cui colleghi una pagina HTML ad un'altra. Ricorda però che il file PDF ha estensione ".pdf" e non ".html" o ".htm".

TestareTesta il funzionamento del tutto cliccando sul collegamento nella pagina Web verso il documento PDF. Se hai già istallato Adobe Acrobat Reader, l'applicazione verrà automaticamente invocata e avrai il tuo documento visualizzato in una finestra di Acrobat Reader.Se il tuo browser non è riuscito a passare il file PDF ad Acrobat Reader, dovrai predisporre il browser in modo che esso riesca ad individuare i file PDF e segnalarli ad Acrobat Reader. E' anche possibile visualizzare i documenti PDF all'interno del browser stesso, se hai provveduto all'istallazione del plug-in di Acrobat Reader: non sarà necessaria l'esecuzione di Acrobat Reader per visionare il documento stesso.Potrai spostarti da una pagina all'altra, ingrandire o rimpicciolire il documento, stampare una o più pagine del documento PDF. Ricorda che il documento PDF non è però modificabile: puoi solo modificare la posizione e la percentuale di ingrandimento. Alcune versioni di Acrobat Reader permettono di copiare negli appunti immagini o testi del documento PDF.

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Robert T.H. (Bob) Alden è membro della IEEE Electronic Communications Steering Committee ed un ex

vicepresidente della IEEE. Nella sua "vita parallela" è direttore del Power Research Laboratory alla McMaster University, Ontario, Canada. Accetta con gradimento ogni messaggio per e-mail a r .a lden@ieee .o rg . La sua home page è invece a http://power.eng.mcmaster.ca/alden.

Marco (Mac) Tenuti è invece uno studente di ingegneria informatica al DEI dell'Università di Padova,

iscritto alla IEEE dal 1997 e allo Student Branch locale. È in simbiosi con un PowerMacintosh e lo contattate a [email protected].

6 La.Ra.S. (Laboratorio Radio Studentesco)

Un gruppo di studenti di Ingegneria sta "lavorando" da qualche mese per mettere in piedi una struttura che permetta a chiunque di toccare con mano i problemi della realizzazione pratica di apparecchiature elettroniche, elettromeccaniche e di software di controllo. In sostanza si tratta di una stazione radio per la ricezione e l'analisi di segnali alle alte frequenze (MHz e GHz) completamente controllabile via Internet. I segnali a cui ci riferiamo sono di doppia natura:

1. artificiali: radio, televisioni e trasmissioni dati satellitari;

2. naturali: sole e luna.

Le apparecchiature necessarie saranno costruite quando possibile, comperate altrimenti, ed il software per il controllo ed il signal processing sarà realizzato in parte ex-novo ed in parte con operazioni di taglia-incolla. A capo di ciascun gruppo tematico di interesse ci sarà un professore. Quelli che hanno già aderito all'iniziativa sono: Bertocco, Cariolaro, Ferrari, Guarnieri, Rinaldo, Rossetto, Zanoni. Gli studenti già iscritti superano ormai la quarantina, ma il numero è in continuo aumento. Tutto ciò permette di distribuire il lavoro in maniera equilibrata, in base alle singole disponibilità. Infatti, a nostro giudizio, la preparazione pratica deve affiancare e non lenire quella teorica (anche perché abbiamo tutti intenzione di laurearci il prima possibile). Per quanto riguarda i requisiti necessari viene chiesto solo un interesse motivato, non servono particolari conoscenze visto che il fine ultimo è quello di far imparare a tutti. Chiunque sia interessato può visitare il nostro sito: http://www.dei.unipd.it/~laras e se si vuole iscrivere senza impegno o solamente mantenersi informato sulle attività può comunicarcelo via posta a [email protected] a tutti.

a cura di Federico Bernardi

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7 La porta parallela

Un articolo tecnico che molti di voi aspettavano, che da tempo avevamo deciso di inserire nel journal e dedicato a tutti gli "smanettoni". Non avete mai desiderato di pilotare dispositivi esterni tramite la porta parallela del vostro PC? Sono convinto che qualcuno con la fantasia fervida ha pensato perfino di collegarvici il forno a microonde, per trovare la colazione fatta al mattino. Anche ai pigri, naufragati al primo tentativo di cacciarsi in questa avventura, consiglio di leggere le prossime righe.La porta parallela a livello hardware è vista e controllata tramite tre registri contigui da 8bit, più precisamente il Data Register, lo Status Register e il Control Register.Il significato dei singoli bit all'interno dei registri è spiegato nella seguente tabella, dove sono inoltre distinti i bit che corrispondono a linee di output (o), linee di input (i) e non collegati (nc). Un altra particolarità è data dal fatto che ad alcuni bit (quelli con il segno -) è associato un segnale hardware invertito.

Data register Status register

98765432

OutputOutputOutputOutputOutputOutputOutputOutput

D7D6D5D4D3D2D1D0

Numero PinI/O PinBit

busy- ack

paper endselect- errore

[non utilizzato][non utilizzato][non utilizzato]

1110121315ncncnc

InputInputInputInputInputInputInputInput

S7S6S5S4S3S2S1S0

DescrizioneNumero PinI/O PinBit

Control Register

- Select In- Init

- Autofd

1716141 - Strobe

OutputOutputOutputOutput

- C3C2- C1- C0

DescrizioneNumero PinI/O PinBit

Solitamente i registri sono accessibili a livello hardware partendo dall'indirizzo base della porta (378h per LPT1 278h per LPT2), ad esempio, per la prima porta parallela i registri si trovano ai seguenti indirizzi: data register 378hstatus register 379hcontrol register 37ah

La porta parallela presenta quindi dei segnali associati ai bit dei registri, tipicamente usati per il controllo di una stampante.Guardandola però da un altro punto di vista, si può dire anche che mette a disposizione cinque linee di ingresso e dodici di uscita.

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Il modo a mio avviso più semplice (e veloce) per utilizzare queste linee prevede la lettura e la scrittura dei registri tramite istruzioni assembly le quali possono essere utilizzate all'interno di un programma C++.Riporto ora due esempi per l'utilizzo di queste istruzioni.

unsigned char str;

asm { mov dx, 0x0379 /* indirizzo status register lpt1 */ in al, dx /* copia in al il contenuto */ mov str, al }

asm { mov dx, 0x0378 /* indirizzo data register lpt1 */ mov al, str /* copia in al il contenuto di str */ out dx, al /* scrivi nel data register */ }

Il convertitore A/D.

Un po’ di tempo fà mi sono posto il problema di acquisire dei dati provenienti da un convertitore A/D tramite la porta parallela. Il discorso che ora voglio fare però non si soffermerà tanto sul convertitore A/D da me utilizzato, ma cercherò piuttosto di fare un discorso più generale possibile. Solitamente un converitore A/D è comandato da dei segnali di SOC (Start of conversion) e EOC (End of conversion) per i quali servirebbero quindi una linea di uscita per l'SOC ed una di ingresso per l'EOC.Ipotizzando di utilizzare un A/D a 8bit servirebbero altre 8 linee di ingresso per i dati, ma a questo punto siamo già oltre i limiti della porta parallela. Per ovviare a questo problema ho utilizzato un integrato TTL 74LS157 per spezzare il byte da trasmettere in due nibble. Cosí facendo restano sempre vincolate la linea di SOC e di EOC ma ora, con un ulteriore linea di controllo per il MUX le quattro linee di ingresso rimanenti sono sufficienti per leggere il dato in uscita dal convertitore A/D. Realizzato il tutto, ho scritto un programmino in C++ per acquisizione di alcuni campioni raccolti in un array. Volevo concludere con delle osservazioni sulla velocità della porta parallela. Con un 486DX33 non sono riuscito a spingermi più in la dei 30-35KHz come frequenza di campionamento. Per aumentare la velocità penso che si debbano tentare altre strade tipo l'utilizzo di una porta bidirezionale (per chi ce l'ha) o ancor meglio andare direttamente sul bus.Buon divertimento ! Per informazioni un pò più approfondite (ma mi raccomando non troppo) potete contattarmi tramite e-mail.

a cura di Alessandro Chini ([email protected])

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8 Maildomo

Quante volte entrati nella vostra sessione di lavoro avete letto il messaggio You have new mail e vi siete domandati: chi mi avrà scritto?.Questo semplice programmino permette di visualizzare in modo breve e sintetico all'istante del collegamento i messaggi nuovi (o vecchi) che vi sono stati recapitati permettendo di associare alla login del mittente un nome mnemonico che viene stabilito da voi. La funzione di questo programma non è quella di mostrarvi la mail intera ma solo il mittente e il soggetto. Mediante questo programma potrete così visualizzare solo i messaggi provenienti da alcune persone e sapere immediatamente il titolo senza bisogno di aprire nessun programma di posta. Rimane inteso che non conoscete ancora il testo del messaggio, ma perlomeno avrete un'idea di massima di quello che ci sarà scritto.Facciamo un esempio: voi siete Topolino e volete sapere se il vostro amico Pippo vi ha scritto una mail. Benissimo: lanciate il programma e se Pippo vi ha scritto vedrete che vi comparirà qualcosa del tipo:

1) Pippo Come stai Topolino?

(Il numero che compare prima di Pippo indica che questo è il primo messaggio che avete nella vostra mailbox) Così saprete che Pippo vuole presumibilmente avere informazioni su come ve la passate in questo momento.

Installazione ed Uso di Maildomo Per installare maildomo sono sufficienti poche righe di comando. Per prima cosa dovete posizionarvi nella directory bin della vostra home: cd ~/bin. A questo punto dovete linkare il programma mediante il comando: ln -s /home/keatch/bin/maildomo maildomo e renderlo eseguibile mediante un chmod u+x maildomo Ora dovrete crearvi il file di associazione login-nome mnemonico.La sua sintassi è molto semplice. Basta che inseriate su di una riga la login separata da un carattere 'pipe' (|).Se volete potete anche inserire dei commenti in tale file. Essi devono cominciare con il carattere cancelletto (#) e devono trovarsi all'inizio della riga. NON sono ammessi commenti a riga già iniziata. Un esempio di file di associazione potrebbe essere:

# Esempio di file per maildomo# Associazione nomi logingoofy|Pippomickey|Topolinopopeye|Braccio di Ferro

Per installarlo in modo che venga eseguito automaticamente quando entrate nella

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vostra sessione dovete aggiungere al file .profile nella vostra home directory la seguente riga: maildomo bin/nomi $MAILdove nomi è il file di associazione nella quale sono specificate le login. Questo file risiede nella directory bin della vostra home. A questo punto il programma è pronto per essere utilizzato. La sua sintassi è molto semplice. Richiede in ingresso il file di associazione che avete creato e il file della posta da processare. Inoltre si possono specificare sulla linea di comando anche altre opzioni il cui significato è riportato in seguito.

Mostra tutti i messaggi non letti

Esegue comando se la ricerca specificata con -s ha dato esito posiivo

Mostra i messaggi che contengono "regexp" nel campo Subject

-u

-e "comando"

-s "regexp"

DescrizioneOpzione

Sono riportati di seguito alcuni esempi di utilizzo del programma. maildomo nomi $MAIL: mostra tutte le mail che sono state spedite dalla persone la cui login è indicata nel file nomi

maildomo nomi $MAIL -u: mostra tutte le mail che non avete ancora letto e che vi sono state spedite dalle persone la cui login è inserita nel file nomi.

maildomo nomi $MAIL -s "Riunione": mostra tutte le mail delle persone che sono presenti nel file nomi che contengano la stringa "Riunione" nel soggetto".

maildomo nomi $MAIL -s "Riunione" -e "rispondi": esegue il programma"rispondi" se è arrivata una mail dalle persone che avete specificato nel file nomi che contiene la stinga riunione all'interno del campo Subject:.

Suggerimenti Se vi interessa sapere come è fatto il programma o avete suggerimenti e commenti da dare all'autore potete contattarlo via e-mail a [email protected]. P.S: Se volete potete dare anche un occhiata al codice sorgente di maildomo. È abbastanza commentato. Il linguaggio utilizzato è il Perl.

a cura di Raffaele Spangaro ([email protected])

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9 Rubrica delle lettere

Botta.....

Pare che non ci sia una rubrica per le lettere dai lettori ma io vi scrivo lo stesso... :-)Allora, volevo fare una precisazione sull'articolo "Curiosità" di Simone Friso apparso nel numero di marzo 1998.Quello che dice l'articolo è vero, tranne per un particolare. In realtà, le speranze dell'uscita di un numero non uscito si fondano su un altro risultato (riportato negli es. 2.46 e 2.47 a pag. 56 del C.M.MONTI, G.PIEROBON, Esercitazioni di Teoria della Probabilità. Q.1 La Probabilità, Ed. Libreria Progetto, Padova 1992).Nell'esercizio 2.46 si calcola la probabilità che il primo successo si verifichi dopo la r-esima prova (evento Ar), che risulta

P[Ar]=(1-p)r

che è poi la probabilità che ci siano solo insuccessi nelle prime r prove.Passando al gioco del lotto (analogamente all'es. 2.47), considerata una successione di estrazioni, si tratta di calcolare la probabilità che un certo numero n esca almeno una volta, cioè 1-P[n non esce mai].Ora, noi abbiamo la probabilità che n non esca mai nelle prime r prove, che è: (1-

1/90)r=(89/90)r

e per fare in modo che non esca in nessuna estrazione di qui all'eternità, basta passare al limite per r che tende ad infinito:

lim (89/90)r = 0 r->∞in quanto 89/90<1, da cui: P[n esce almeno 1 volta]=1-P[n non esce mai]=1-0=1. Dov'è l'inghippo? L'inghippo è che in realtà r è tutt'altro che infinito. Per cui, se è pur vero che per ogni numero n la probabilità di uscire almeno una volta è unitaria, perché il numero delle estrazioni r si possa considerare sufficientemente grande da essere ben approssimato da inf, deve essere qualche ordine di grandezza maggiore di 90: già 9000 (che vuol dire ~ 100 volte ogni numero), stima tutt'altro che buona, dà con 5 estrazioni a settimana 1800 settimane (con 10 come ora sono 900), cioè la bellezza di 34 anni abbondanti. Con 90000 gli anni sono 340!!Per cui in linea di principio i giocatori del lotto hanno ragione, solo che avrebbero bisogno di qualche generazione per vedere i frutti del loro ragionamento.Ciao.

Chiara Paci ([email protected])...e risposta

Sapevo anch'io che il risultato era a partire dalle considerazioni che fai tu, ma a parte che tale tipo di trattazione richiedeva un po' più di conoscenze da parte di un qualsiasi lettore (anzi uno che non abbia fatto TFA), il risultato era giustificabile anche come ho sommariamente indicato io, almeno sul piano intuitivo, visto che in questo senso va la rubrica: dare uno stimolo alla curiosità.Una volta ricevuto lo stimolo sta a ognuno agire secondo la sua inclinazione: la mia è quella di approfondire per saperne di più (ed ecco la citazione delle fonti a cosa serve).

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Detto questo ti ringrazio comunque per l'attenzione, visto che non avrei scommesso un soldo bucato sul fatto che qualcuno avrebbe letto quello che avevo scritto io. :-)Cordialmente.

Simone Friso ([email protected])

10 Annunci di lavoro

La Texas Instruments importa ingegneri.La Texas Instruments, azienda tra i leader al mondo nelle soluzioni Dsp che comprendono i processori a segnale misto digitale e analogico, cerca ingegneri con nozioni di base e di progettazione Asic tramite il supporto del Cad, oltre ad una perfetta conoscenza dell'inglese. Indirizzo: Erc House, 32/33 North Street, Lewes, East Sussex BN7 2PQ, England (citando il riferimento Texas Instruments); tel. 0044-1273-480088; fax. 0044-1273-480808. E-mail [email protected];indirizzo Internet: www.psd.co.uk.

Offerte dal sud.L'Alcatel di Battipaglia (Sa) seleziona per assumere entro l'estate 25 giovani laureati in ingegneria elettronica e informatica. Dopo il percorso di inserimento nella Società con corsi di formazione, tirocini in azienda per un periodo complessivo di due anni, i ricercatori neoassunti lavoreranno su progetti di sviluppo delle reti intelligenti, come software per sistemi di nuova generazione in grado di commutare anche le immagini. Indirizzo:Alcatel Italia, Dir. personale, Via Trento 30, Vimercate (Mi); indirizzo Internet: www.alcatel.it.

Software per telemedicina.Il software prodotto alla Progesi di Roma è quello che serve nei processi di supervisione e controllo (es. impianti di energia elettrica), alla Difesa (Esercito e Marina), nelle telecomunicazioni e anche per la telemedicina. In quest'ultimo caso, l'azienda si è specializzata nel campo delle malattie respiratorie. Grazie al software fornito a una Asl o a una clinica privata e ai sistemi installati a casa di un asmatico grave o presso il suo medico, questi potrà seguire l'andamento della malattia e dare una consulenza tempestivamente in base ai dati che viaggiano su reti telefoniche. La società cerca 10 neolaureati in ingegneria elettronica o informatica, che dovranno impegnarsi nella progettazione sistemistica e di software. Requisiti richiesti: voto di laurea superiore a 105, età massima 28 anni. Indirizzo: Progesi, Ufficio Personale, Via E.Longoni 47, 00155 Roma; fax. 06-2282009.

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Omnitel in linea.Nella "sala comando" di Padova, da cui la Omnitel controlla tutta l'area Nordest e parte dell'Emilia Romagna, i dirigenti hanno deciso di reclutare 60 giovani da inserire nei dipartimenti di progettazione, pianificazione, esercizio e manutenzione rete. Requisiti: laurea in ingegneria delle telecomunicazioni, con esperienza nel settore specifico. Inoltre cercano 215 persone da adibire all'area servizio clienti. L'attività offerta di assistenza telefonica ai clienti Nordest è part-time. Si ricercano diplomati, laureandi oppure neolaureati in materie economiche o tecniche, di età compresa tra i 20 e i 30 anni, anche senza precedente esperienza di lavoro.Indirizzo:Omnitel Pronto Italia, Dir. Risorse Umane Area Nordest, P.zza Zanellato 5, 35129 Padova.

Ericsson ricerca ricercatori.L'anno scorso ha assunto 224 persone. Quest'anno prevede di fare il bis, inserendone parte nel settore ricerca e parte nell'area dei sistemi mobili, che progetta e costruisce le reti di telefonia cellulare per conto della Tim. I neolaureati in ingegneria informatica e delle telecomunicazioni (meglio se militesenti) dovranno saper utilizzare supporti informatici e parlare correntemente la lingua inglese. Indirizzo: Ericsson Telecomunicazioni, Sviluppo Risorse Umane, Via Anagnina 203, 00040 Roma.

Consulenza nell'"informazione".La società di consulenza Enterprise Consulting del gruppo Siemens Nixdorf, costruttore europeo di information technology, ha aperto la campagna assunzioni mirata al potenziamento della struttura nel mercato dell'hardware e delle telecomunicazioni. La società ricerca 20 figure professionali: 15 capiprogetto che si occupano degli ambienti di gestione logistica, pianificazione e adattamento, e 5 consulenti più o meno esperti nella parametrizzazione di Sap R/3 e Erp. È necessario possedere la laurea in economia, ingegneria o informatica, un'esperienza lavorativa, un'età non superiore a 35 anni, una buona conoscenza della lingua inglese, predisposizione alle relazioni e ai trasferiemnti sul territorio nazionale. I neolaureati vengono inizialmete inseriti con un contratto formazione lavoro di 12 mesi, per passare quindi a contratti definitivi. Indirizzo: Siemens Nixdorf Informatica, Dir. personale, Via Roma 108, 20060 Cassina de' Pecchi (Mi); Internet: www.sni.it/lavoro.

Adobe System.Adobe System Inc, azienda informatica per lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di software, ricerca 7 figure da inserire in azienda: un addetto Supporto Presales per collaborazione ai partner operanti nel mercato grafico editoriale, per effetuare training e dimostrazioni; un addetto Supporto Presales ai partner operanti nel mercato enterprise per fornire supporto tecnico e dimostrazioni sui prodotti Adobe; un Sales Promoter presso gli Adobe Point; un Channel Sales Account per sviluppare la rete in sinergia con i partner; un Solutions Sales Account per promuovere soluzioni

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Adobe; un addetto alla Costumer Care per fornire supporto commerciale; un receptionist. Per tutti si richiede la conoscenza dei prodotti Adobe e della lingua inglese. Indirizzo:Adobe System Italia, Daria Lazzari, Centro Dir. Colleoni, V.le Colleoni 5, Palazzo Taurus A3, 20041 Agrate Brianza (Mi); email: [email protected].

(Fonte: "Corriere Lavoro", inserto del "Corriere della Sera")

11 Saluto ai lettori

Come avete visto, questo numero è particolarmente denso di articoli e notizie che speriamo abbiano suscitato il vostro interesse. Data la vicinanza al periodo di esami, in cui nessuno ha il tempo di scrivere o leggere nulla che non sia attinente agli studi, abbiamo deciso di proporvi tutto il materiale in nostro possesso, con il quale forse si sarebbero potuti fare due numeri, fissando la data della prossima uscita verso ottobre.Chi ha seguito l'evoluzione di questo giornale, o chi ne ha letto le pubblicazioni in rete, si sarà accorto che non è un periodico nel senso stretto del termine, dal momento che non esce con un ritmo regolare e predeterminato. Questo è dovuto soprattutto al fatto che non sappiamo quando ci capita di trovare argomenti interessanti da raccontarvi. A questo proposito vi ricordo che chiunque può apportare il proprio contributo con articoli tecnici e non, lettere, richieste e suggerimenti, come hanno fatto i numerosi collaboratori a questo numero. Difatti non esisteva una "Rubrica delle lettere" solo perché nessuno ci scriveva, e abbiamo colto con piacere l'occasione offertaci da Chiara Paci. Lo stesso vale per gli annunci di lavoro, che abbiamo raccolto su richiesta di molti di voi. Per finire, di certo Raffaele Spangaro non è l'unico che si diletta a creare programmi utili e divertenti alla portata di tutti, e speriamo che il suo articolo sia il primo di una serie di questo genere.A "rileggerci" ad ottobre, speriamo con un Journal consistente come questo. Intanto, in bocca al lupo a tutti!

a cura di Virginia Mattera

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