voltana on line n.20-2012

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20 2012 Voltana On Line www.voltanaonline.it ILVA: l'Italia deve sapere Alessandro Marescotti, figlio di un voltane- se ora a Taranto, tramite www.peacelink.it ci informa che … Agosto è un momento classico dove l'attenzione agli eventi declina inevi- tabilmente. Ma non è il caldo torrido di questo agosto che ci preoccupa. Ci preoccupa che la vicenda di Ta- ranto venga compresa in tutti i suoi aspetti e che i cittadini italiani siano informati su quello che sta succeden- do. In questo senso chiediamo a noi stessi come persone implicate nell'in- formazione e nella società civile, e a tutti i media, il cui dovere è dare gli elementi di giudizio ai loro lettori: la più ampia informazione sull'azio- ne della magistratura il resoconto delle Don Gregorio ed Elisir d’Amore di Donizetti a Bergamo e la tournée in Giappone sono una tappa importan- te. La scoperta della direzione è in linea con la sua “attitudine da leader”, come ammette. [Nel sito www.famigliacristiana.it è attivo un collegamento che rende possibile ascoltare dalla sua viva voce che co- sa ha detto della nuova esperienza]. È di questo biennio la consacra- zione all’Opera de Lyon, uno dei grandi teatri francesi, che lo chiama per la trilogia Mozart-Da Ponte (Nozze di Figaro, Don Giovanni e Così fan tutte). Poi il sovrintendente e direttore artistico Serge Dorny (un uomo di teatro che sa quanto l’opera lirica si debba inventare con alchimie anche azzardate) gli fa una proposta che modifica i suoi oriz- zonti: una Carmen di Bizet. Montana- ri accetta la sfida ed il risultato è un grande successo che gli schiude ulteriori scenari futuri: in un allesti- mento del quale si sono occupati in Musica, l'Italia giovane che "dirige" La scuola italiana di direzione d'orchestra è rappresentata da giovani che il mondo ci invidia e chiama alla testa delle più prestigiose formazioni. Ecco il "nuovo" che avanza. Stefano Montanari nasce come violinista, anzi, come grande violini- sta. Specialista del repertorio ba- rocco, e primo violino alla Accade- mia Bizantina di Ravenna, uno dei complessi più titolati e apprezzati nel mondo, ha ottenuto un Diapason D’Or (una sorta di Oscar della musi- ca) e numerosi riconoscimenti inter- nazionali. Come solista è stato ed è ospite delle grandi sale da con- certo: e la sua passione per la musi- ca barocca è testimoniata da tante esecuzioni. Poi, la svolta. Sale sul podio e comincia a essere apprez- zato e richiesto in tutto il mondo: molti in Italia, anche in virtù della regia di Olivier Py (studi di filoso- fia e teologia, drammaturgo, lette- rato e futuro direttore del Festival di Avignone), con protagonista Jo- sé Maria Lo Monaco e un cast più che mai spinto a recitare, oltreché cantare. E la sua popolarità ha tra- valicato la sala del teatro, visto che lo scorso 7 di luglio la sua Carmen è stata trasmessa sulle piazze di tutta la regione. Sentiamo [ nel sito www.famigliacristiana.it è attivo un collegamento che rende possibile ascoltare un brano della La Carmen diretta da Montanari] un passaggio di questa Carmen, vibrante, asciut- ta, drammatica, come è nel tempe- ramento musicale di Montanari che, a fronte di una nuova partitura, dice semplicemente: «la apro e la sco- pro pagina per pagina». Pubblicato sul Famiglia Cristiana del 21/07/2012 e disponibile nel sito www.famigliacristiana.it Stefano Montanari, la svolta dopo il repertorio barocco di Voltana STEFANO MONTANARI Festa al Santuario Madonna dell’Arginino La grande risorsa del territorio Voltanese: i volontari. Nell’immagine di Massimo Zannoni un gruppo di volontarie all’opera, il giorno di Ferragosto. ( Segue a pag. 2 )

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Page 1: Voltana On Line n.20-2012

20

2012 Voltana On Line www.voltanaonline.it

ILVA: l'Italia deve sapere

Alessandro Marescotti, figlio di un voltane-

se ora a Taranto, tramite www.peacelink.it

ci informa che …

Agosto è un momento classico dove

l'attenzione agli eventi declina inevi-

tabilmente. Ma non è il caldo torrido

di questo agosto che ci preoccupa.

Ci preoccupa che la vicenda di Ta-

ranto venga compresa in tutti i suoi

aspetti e che i cittadini italiani siano

informati su quello che sta succeden-

do.

In questo senso chiediamo a noi

stessi come persone implicate nell'in-

formazione e nella società civile, e a

tutti i media, il cui dovere è dare gli

elementi di giudizio ai loro lettori:

la più ampia informazione sull'azio-ne della magistratura

il resoconto delle

Don Gregorio ed Elisir d’Amore di

Donizetti a Bergamo e la tournée in

Giappone sono una tappa importan-

te. La scoperta della direzione è in

linea con la sua “attitudine da

leader”, come ammette. [Nel sito

www.famigliacristiana.it è attivo un

collegamento che rende possibile

ascoltare dalla sua viva voce che co-

sa ha detto della nuova esperienza].

È di questo biennio la consacra-

zione all’Opera de Lyon, uno dei grandi teatri francesi, che lo chiama

per la trilogia Mozart-Da Ponte (Nozze di Figaro, Don Giovanni e

Così fan tutte). Poi il sovrintendente

e direttore artistico Serge Dorny (un

uomo di teatro che sa quanto

l’opera lirica si debba inventare con

alchimie anche azzardate) gli fa una

proposta che modifica i suoi oriz-

zonti: una Carmen di Bizet. Montana-

ri accetta la sfida ed il risultato è un

grande successo che gli schiude

ulteriori scenari futuri: in un allesti-

mento del quale si sono occupati in

Musica, l'Italia giovane che "dirige" La scuola italiana di direzione d'orchestra è rappresentata da giovani che il mondo ci invidia e chiama alla testa delle più prestigiose formazioni. Ecco il "nuovo" che avanza.

Stefano Montanari nasce come violinista, anzi, come grande violini-

sta. Specialista del repertorio ba-

rocco, e primo violino alla Accade-

mia Bizantina di Ravenna, uno dei

complessi più titolati e apprezzati

nel mondo, ha ottenuto un Diapason

D’Or (una sorta di Oscar della musi-

ca) e numerosi riconoscimenti inter-

nazionali. Come solista è stato ed

è ospite delle grandi sale da con-

certo: e la sua passione per la musi-ca barocca è testimoniata da tante

esecuzioni. Poi, la svolta. Sale sul

podio e comincia a essere apprez-

zato e richiesto in tutto il mondo:

molti in Italia, anche in virtù della

regia di Olivier Py (studi di filoso-fia e teologia, drammaturgo, lette-

rato e futuro direttore del Festival

di Avignone), con protagonista Jo-

sé Maria Lo Monaco e un cast più che mai spinto a recitare, oltreché

cantare. E la sua popolarità ha tra-

valicato la sala del teatro, visto che

lo scorso 7 di luglio la sua Carmen è

stata trasmessa sulle piazze di tutta

la regione.

S e n t i a m o [ n e l s i t o

www.famigliacristiana.it è attivo un

collegamento che rende possibile

ascoltare un brano della La Carmen

diretta da Montanari] un passaggio

di questa Carmen, vibrante, asciut-

ta, drammatica, come è nel tempe-

ramento musicale di Montanari che,

a fronte di una nuova partitura, dice

semplicemente: «la apro e la sco-

pro pagina per pagina».

Pubblicato sul Famiglia Cristiana del

21/07/2012 e disponibile nel sito

www.famigliacristiana.it

Stefano Montanari, la svolta dopo il repertorio barocco

di Voltana

STEFANO MONTANARI

Festa al Santuario Madonna dell’Arginino

La grande risorsa del territorio Voltanese: i volontari. Nell’immagine di

Massimo Zannoni un gruppo di volontarie all’opera, il giorno di Ferragosto. ( Segue a pag. 2 )

Page 2: Voltana On Line n.20-2012

posizioni in campo sui

problemi della salute, dell'occupa-

zione e della qualità della vita di

quella martoriata città

la massima informazione sugli ele-menti tecnici della questione dell'IL-

VA e sulle sue possibili soluzioni.

Dobbiamo purtroppo sottolineare

che questi elementi essenziali sono

stati spesso disattesi in questi giorni

da molti mezzi di informazione e,

sopratutto, dagli stessi attori della

questione che hanno rilasciato di-

chiarazioni e diffuso notizie inesatte o

evidentemente errate.

Vorremmo anche denunciare una

campagna di discredito dell'azione

della Magistratura; alla Magistratura

di Taranto, al suo attento e scrupolo-

so operato vanno la nostra solidarie-

tà e il nostro rispetto; vorremmo ma-

nifestare, come persone, la nostra

vicinanza alla gente di Taranto, in

particolare a chi ha perso una perso-

na cara, a chi è malato, a chi teme

per il suo posto di lavoro come per la

vita dei suoi figli

Chiediamo al Governo di riflettere

sugli eventi in corso e di lavorare, nel

più breve tempo possibile, per una

soluzione che abbia come priorità la

difesa della salute, il diritto a un la-

voro degno e non pericoloso, la qua-

lità della vita urbana, il rispetto e la

cura dell'ambiente.

ILVA: l'Italia deve sapere

Pagina 2 www.voltanaonline.it n. 20 - 2012

La società con la moneta di plastica di Mario Paganini Gran Bretagna hanno stipulato del-

le convenzioni che prevedono la

tassazione di parte degli interessi,

corrisposti ai depositi in istituzioni

finanziarie svizzere, facenti capo a

cittadini tedeschi o inglesi.

Tutti gli abitanti di eurolandia,

con dei conti in Svizzera (od altro

Paese), dovrebbero essere sogget-

ti alle medesime regole. Oppure

assisteremo impotenti a dei trasfe-

rimenti di ricchezza.

All’estero l’uso delle carte di cre-

dito, per tutti i pagamenti, è diffu-

sissimo.

Se i corrispettivi sono versati in

banca, tutti i pagamenti lasciano

una traccia.

Inoltre quando fai un prelievo di

contanti, può accadere che il costo

dell’operatore allo sportello sia

direttamente ed immediatamente a

tuo carico. Persone anziane sono diventate abilissime nell’eseguire,

a casa propria, operazioni con il

computer, stando in rete. Evidente-

mente pagare, anche se poco, per

un prelievo, ossia per rientrare in

possesso di una somma di denaro

in precedenza depositata, sprona la

volontà e risveglia capacità sopite.

Intuibili i vantaggi: certezza degli

“Privacy ?” “Ma quale privacy ?!”

Sì, esiste la privacy, ma non per te.

Tu, che hai bisogno di tante cose e

tanti servizi, sei sempre lì a firmare

… in deroga alla privacy. Insomma

hai realizzato, oppure no, che la

privacy è per altre persone, non

per i lavoratori, gli impiegati, i pen-

sionati e le categorie socialmente deboli ? Dunque: se la privacy è un

rito inutile ed una perdita di tempo,

qual é il tuo vantaggio ? Allora per-

ché partecipare o subire una messa

in scena che tutela altri soggetti

sociali, con ben altre caratteristi-

che?

Si parla con insistenza di controlli

delle disponibilità presso le ban-

che e le istituzioni simili ...

Difficile raggiungere un obiettivo

se si commettendo degli errori ! Se

quello che vuoi mettere in atto è un

provvedimento “decisamente anti-

patico”, devi parlare poco ed agire

in fretta. Senza aspettare che i “soliti furbi” fuggano o trovino

l’escamotage per aggirare la nor-

ma. Non solo, ma prima di agire,

metti in atto le necessarie cautele e,

nello specifico, stipula le opportune

convenzioni.

Ad esempio: la Germania e la

In Sud Africa il Ministro del Commercio ha dato il suo assenso alla misura per consentire ai consumatori di sa-

pere che l'origine dei prodotto non è Israele, ha spiegato alla stampa il portavoce Jimmy Manyi: "Questo è in li-

nea con la posizione del Sudafrica che riconosce i confini del 1948 definiti dalle Nazioni Unite e non riconosce i ter-

ritori occupati oltre quei confini come parte dello stato di Israele". Il Governo Sudafricano, che in passato ha tenu-

to una posizione di stretta neutralità nel conflitto israelo-palestinese, si è basato, sostiene ufficialmente, su una

Legge del 2008 a tutela dei consumatori.

Dunque: niente più provenienza israeliana. Il Sudafrica ha bandito l'etichetta “made in Israel” dalle confezioni

dei prodotti provenienti dagli insediamenti dei coloni ebrei nei Territori palestinesi occupati: insediamenti con-

siderati illegali dalla comunità internazionale. Al suo posto, sui prodotti importati ci sarà la scritta: “prodotto nei

Territori palestinesi occupati”.

Il Governo del Sudafrica farà modificare la scritta sulle etichette con la frase "Prodotto nei Territori

palestinesi occupati". La scelta in base a una legge sulla trasparenza a tutela dei consumatori.

incassi e dei pagamenti.

Ogni reddito può essere depurato

di tutti i costi sostenuti.

Le spese degli uni diventano le

entrate degli altri. Forse qualche

cosa potrebbe ancora sfuggire, ma

sarebbe poca cosa.

“E la privacy ?” Beh, hai già di-

menticato che, per te, non esiste e

non è mai esistita ?!

Immagine trovata su

Internet e segnalata da

Rita

( Segue da pag. 1 )

Page 3: Voltana On Line n.20-2012

Pagina 3 www.voltanaonline.it n. 20 - 2012

Per favore: premete quel bottone di Mario Paganini mobilistici esistono e da molto tem-

po. Così come esiste un registro

navale e quello aereo. E così via ...

Dunque, sarebbe sufficiente coor-

dinare tutti questi dati. Occorre la

volontà e … premere un bottone!

Mi chiedo che senso ha mobilitare

uomini e mezzi per controllare gli

scontrini fiscali. Una volta quelli e-messi nella rinomata località sciisti-

ca. Un’altra volta quelli della nota

località balneare. Poi quelli degli

esercizi nell’isola dei V.I.P. Ed ora

anche nel mercato delle pulci di

fuori porta. Di per sé: poco.

Probabilmente è … pubblicità de-

terrente. Lo voglio credere.

Chi “faceva il furbo” ora percepi-

sce chiaramente che le cose stanno

cambiando.

In nessun Paese si pagano volen-

tieri le tasse. Ma in molti Paesi il senso civico è assai più forte. Lo

Stato eroga servizi di qualità.

L’amministrazione pubblica funzio-

na. E allora le imposte sono pagate.

Non è possibile stare in Europa

senza possedere standard europei !

L’Unione monetaria esige il rispet-

to di impegni onerosi.

Il piedino di Cenerentola calzava

la scarpetta di cristallo, ma non sap-

piamo se avesse la gamba buona,

capace di seguire il passo.

In Italia la favola dell’Euro sta di-

ventando un incubo. Se non voglia-

mo diventi un dramma occorrono

cambiamenti profondi. Molte rifor-

me e … adeguarsi in modo spedito.

È risaputo: non riuscivano a pro-

vare che fosse un criminale, ma Al

Capone finì in galera perché … e-

vasore fiscale. Già più di mezzo se-

colo fa, negli States, il Fisco (I.R.S.)

funzionava e le leggi contro gli eva-

sori erano severe.

Non così nel nostro Paese. Per-

ché? Perché non c’è mai stata la vo-

lontà politica di fare questa scelta !

Una Italia parallela ha deciso. E,

accanto ai politici e agli amministra-tori, anche le strutture dello Stato

(ossia: pagate con le tasse di alcuni)

preposte allo scopo, non riceveva-

no gli input necessari. “Se pagano

tutti, tutti pagano meno tasse”, uno

slogan suggestivo che però non ha

avuto seguito.

Quante barzellette sono state fatte

sui Carabinieri ? Tante ! Non ne ho

mai sentita una su di un Finanziere.

Non è un caso … Però mi è capitato

di sentire storie gustose di persone

che casualmente indossavano pan-

taloni grigi e camicie con decori

tipo spalline. Divertenti le reazioni

ed i comportamenti di coloro con i

quali venivano a contatto ...

Eppure gli strumenti esistono. E

da molto tempo.

Su Google un qualsiasi utente può

vedere molte caratteristiche di un edificio. L’aerofotogrammetria fa

miracoli !

Qualsiasi abitazione, poi, necessi-

ta di utenze: acqua, luce, gas, tele-

fono. E dalla quantità dei consumi si

può capire molto.

Gli albi dei registri pubblici auto-

Nel sito The pirate bay era possi-

bile trovare molto materiale (film,

canzoni, ecc.) protetto dal cosiddetto

Copy Right. Si sono mosse Procure,

magistrati, avvocati ecc. Ora la baia,

un sito da anni online e visitato da

milioni di persone da tutto il mondo,

è diventata irraggiungibile. C’è una

sorta di censura che impedisce ai più

di accedervi dall’Italia e non solo.

Stessa sorte per altri siti, come ad

esempio: linkstreaming.com. In

questo caso, anzi, notiamo che era

online da nove mesi ... tuttavia è di-

ventato irraggiungibili mentre era-no ancora in corso due procedi-

menti giudiziari, quindi senza at-

tendere la sentenza.

Il sito italia-programmi attua delle

pratiche commerciali a dire poco

discutibili. Per i neofiti della rete so-

no vere e proprie trappole. Migliaia

di segnalazioni alle associazioni dei

consumatori e tantissime le denunce

alle autorità, ma nessuno fa niente e

le truffe continuano.

Domanda: perché ?

Due pesi, due misure

Nell’immagine di Massimo

Zannoni un momento della

Festa al Santuario Madonna

dell’Arginino. 15/08/2012 .

Neil Armstrong se

ne è andato, di nuo-

vo. Simbolo di una

terra e di un'epoca

in cui era ancora

permesso sognare

(e realizzare i so-

gni).

Serena Fagnocchi

That's one small step for [a] man, one

giant leap for mankind.

Questo è un piccolo passo per un uomo,

ma un balzo da gigante per l'umanità.

Page 4: Voltana On Line n.20-2012

Pagina 4 www.voltanaonline.it n. 20 - 2012

Per saperne di più visita il sito:

http://www.giampa.it/GCLugo/G

CLugo.asp

“Oltre l’austerità”, un ebook gratuito per capire la crisi blici siano causa ultima della crisi, e

di mostrare come questi sacrifici a

nulla porteranno tranne che a un

avvitamento verso il basso della

crisi, in una spirale di cui non si ve-

de la fine. Interessi nazionali, voglia

di farla finita con Sindacati e Stato

Sociale, una totale assenza di lungi-

miranza politica e anche tanta igno-

ranza, spiegano tutto questo.

Non il processo d’integrazione

politica ed economica europeo vie-

ne messo sotto accusa nel libro –

anzi riteniamo che il volume sia pro-

fondamente europeista – bensì il

processo di unificazione monetaria.

Quest'ultimo è stato progettato e si è

dispiegato male. Ma non casual-

mente. Da parte dei Governi italiani

esso è stato interpretato come stru-

mento di disciplina sindacale e so-

ciale. In questo gioco i tedeschi han-

no vinto, e noi abbiamo perso. Ora

la crisi costituisce una nuova e più

ghiotta occasione per perseguire il

medesimo obiettivo.

Il volume nasce da un anno

d’incontri, ma il gruppo non ha mai

ritenuto che esso dovesse avere una

tesi precostituita. Al di là di alcune

differenziazioni, tuttavia, la pura di-

sanima degli scenari che il Paese ha

davanti ha fatto prevalere in molti

contributi l’idea che in questa unio-

ne monetaria non c’è spazio per il

nostro Paese, pena il suo rapido e

drammatico degrado. Non è peral-

tro affatto escluso che l’euro non

crolli da solo. Gli autori disegnano e

auspicano altre soluzioni, del tutto

possibili, che potrebbero garantire

crescita, occupazione e sviluppo

e c o l o g i c a m e n t e s o s t e n i b i l e

all’Europa, contribuendo alla stabi-

lità dell’economia globale. Ci pare

tuttavia inutile accarezzare disegni

che non hanno alcuna possibilità di

prevalere. Serve più coraggio per

guardare le cose come stanno. Que-

sta è la nostra denuncia. Domandia-

mo alle forze politiche della sinistra

quali altri sacrifici ritengono il Paese

debba inutilmente affrontare prima

di assumersi le proprie responsabi-

lità davanti alla realtà.

Il grosso degli autori gode di soli-

da notorietà nella comunità interna-

zionale degli economisti eterodossi.

La sintesi dei loro contributi è

n e l l ’ i n t r o d u z i o n e . È s t a t a

un’esperienza per noi importante,

in un Paese in cui non solo la sini-

stra è disinteressata a un lavoro

intellettuale di lunga lena, ma nel

quale anche il dibattito accademico

si è impoverito con la progressiva

formazione strettamente neoclassi-

ca delle giovani generazioni di eco-

nomisti e la scomparsa di scena di

grandi studiosi come Paolo Sylos

Labini o Federico Caffè.

Il nostro lavoro continuerà in au-

tunno perché tante sono le questio-

ni su cui, riteniamo, vi sia da far

luce con riguardo sia al recente

passato che, in questa luce, alle

prospettive. Al grande maestro di

molti di noi, scomparso lo scorso

novembre, Pierangelo Garegnani –

l’allievo prediletto di Piero Sraffa –

abbiamo dedicato il volume pro-

prio per ricordare come solo

dall’associazione, che egli suggeri-

va, di una solida ricerca teorica con

un’attenta analisi empirica, econo-

mica e storico-politica, entrambe

motivate da un forte senso

d’impegno civile, possano scaturire

risultati solidi e duraturi. Speriamo

che questo volume e il nostro lavo-

ro futuro, possa costituire strumen-

to di studio e di agitazione politica

per un popolo di sinistra desidero-

so di opporsi al preoccupante cor-

so degli eventi. Esso è anche dedi-

cato ai nostri figli e a tutti i giovani.

Scaricabile in formato PDF

- dal sito http://temi.repubblica.it/

micromega-online

- dal sito www.mariopaganini.it

Disponibile nel sito di MicroMega

tornato ad essere regolarmente ag-

giornato, dopo la pausa estiva, da

lunedì 27 agosto.

Oltre l’austerità" è in primo luogo

un libro di denuncia delle politiche

folli che in Europa e in Italia porte-

ranno inevitabilmente – e in pro-

porzioni sconosciute da generazio-

ni – ad alti livelli di disoccupazione,

crollo degli standard di consumo e

dei servizi sociali e degrado delle

nostre comunità. È un passato che

tristemente ritorna. Chi porti la re-

sponsabilità politica di questo, se la

Merkel o Monti (e con lui le forze

che lo sostengono), oppure ancora

i gruppi dirigenti della sinistra ra-

dicale europea, in gran parte su-

perficiali e disinteressati ai temi

reali, non è nostro compito dire.

Così come non vogliamo giudicare

quante responsabilità, per essere

giunti a questo punto, vadano attri-

buite agli ignominiosi governi Ber-

lusconi, oppure ai governi ulivisti

di centrosinistra, che della unifica-

zione monetaria europea hanno

fatto la propria bandiera subordi-

nando a essa gli obiettivi della pie-

na occupazione, di una più equa

distribuzione del reddito e aprendo

così la strada al ciclico ritorno del

Cavaliere.

Il nostro proposito è stato di

smentire le sciocchezze in nome

delle quali si chiedono sacrifici, in

particolare che spesa e debiti pub-

Un calendario, aggiornato, degli

eventi pubblici a Voltana ?

Lo trovi nel sito facendo click in

AGENDA !

Page 5: Voltana On Line n.20-2012

Pagina 5 www.voltanaonline.it n. 20 - 2012

Il modo più sicuro per corrompere

un giovane è quello di insegnargli

che vanno stimati di più coloro che

la pensano allo stesso modo, che

quelli che la pensano diversamen-

te. Friedrich Nietzsche

Una tassa sul contante per combattere l'evasione.

stato così bravo da pagare tutto in

modo tracciabile."

La giornalista conclude il proprio

intervento "ricordano" ai lettori che

"solo tre categorie umane non pos-

sono fare a meno del contante: lo

spacciatore, il delinquente, l'eva-

sore".

L'idea lanciata della curatrice di

Report fa discutere e c'è chi (come

Tosti su Italia Oggi, Famularo su

Linkiesta.it, Borghi su Il Giornale),

definendo “talebana”, “antipatica”,

“illusoria” la proposta, aggiunge a

coloro che non possono fare a me-

no del contante la categoria umana

della gente onesta.

La tracciabilità evoca scenari da

Grande Fratello; l'acquisto di un

chilo di pane col bancomat in Italia

sembra fantascienza; tassare versa-

Massima tracciabilità e riduzione

ai minimi termini dell'uso del con-

tante rendendo "obbligatoria per

chi svolge attività commerciale la

postazione Pos per accettare ban-

comat e carte di credito". È la pro-

posta di Milena Gabanelli per com-

battere l'evasione fiscale, avanza-ta sul Corriere.it.

Ma come fare a rendere preferi-

bile un pagamento tracciabile? "Applicando a tutti i prelievi e de-

positi di contante una tassa del

33%, che però viene contempora-neamente restituita, sotto forma di

sgravio fiscale, per i primi 150 euro

al mese a testa, quello che serve

cash per le piccole spese quotidia-

ne, come l’autobus, il giornale o il

parcheggio. Sono 50 euro che ogni

cittadino, ogni mese, ha in più se è

menti e prelievi in banca non ha

effetti contro gli evasori perché i

soldi in nero non transitano dalle

banche, ma costituiscono un circui-to parallelo che si autoalimenta.

Sono solo alcune delle obiezioni

sollevate.

Eppure buona parte del

"sommerso" in Italia è costituito

dalle piccoli transazioni quotidiane

e il tetto dei 1000 euro per i paga-

menti in contante introdotto dal Governo Monti per combattere l'e-

vasione è facilmente aggirabile.

Il sommerso vive di contante, è

possibile farlo emergere cambian-

do le abitudini degli italiani?

Tassare il contante per combat-

tere l'evasione fiscale può essere

una soluzione ?

dal sito http://economia.virgilio.it

Proposta “talebana” o provvedimento risolutivo ?

Segreto bancario, il lungo addio

"Lo Stato totalitario fa di tutto per

controllare i pensieri e le emozioni

dei propri sudditi in modo persino

più completo di come ne controlla

le azioni".

George Orwell

Due pesi, due misure

"Per colpa degli studi di settore ho

dovuto chiudere la mia attività e

vendere gli strumenti per pagare

quanto richiestomi dall' Agenzia

delle Entrate. Ora a 50 anni sono

disoccupato, senza soldi per inizia-

re una nuova attività e a questa età

chi mi assume? Notate che in tutti

gli anni di attività non ho mai man-cato ad una scadenza INPS, INAIL,

IRPEF e così via con notevoli sacrifi-

ci dovuti a ritardi nei pagamenti.

Poi un giorno leggo sul giornale

che agli evasori VERI era stato con-

cesso il cosiddetto scudo fiscale

pagando un misero 5%. Fate voi."

Vincent V., Novara

dal sito www.beppegrillo.it

esclusi i pagamenti con bollettini

postali inferiori ai 1.500 euro.

In questo modo l’amministrazione

tributaria avrà accesso diretto ai

dati contenuti in circa 40 milioni di

conti correnti. Ad accogliere que-sta valanga di informazioni ci sarà

Serpico, il super computer della Sogei, la società informatica del

Ministero dell'Economia. Con i suoi

2.000 server e una potenza com-

plessiva di 1 milione di giga, Ser-pico (acronimo di "Servizi per i

contribuenti") è in grado di elabo-

rare le 22.200 informazioni al se-

condo che transitano sui suoi pro-

cessori e di segnalare le posizioni

"a rischio", cioè che richiedono un controllo più mirato.

L'obiettivo è recuperare una parte

dei 120 miliardi di euro che - se-

condo le dichiarazioni del ministro

Passera - vengono sottratti al fisco ogni anno (in media 3mila per ogni

contribuente italiano). Una cifra che

da sola basterebbe a pagare gli

interessi su tutto il nostro debito

La misura che ha deciso la traspa-

renza dei conti correnti era stata

scritta alla fine dell'anno scorso dal-

la manovra “salva Italia”.

Nell'ambito della lotta all'evasione

fiscale, l'art. 11 del decreto ha reso

automatico il controllo delle movi-mentazioni finanziarie. Banche, Po-

ste, Sim, ecc. devono comunicare

regolarmente al fisco le operazioni

relative ai rapporti di tutti i clienti.

Il Garante per la privacy, aveva espresso fin dall'inizio forti preoc-

cupazioni per l'attuazione di questa

misura. "Mi piacerebbe - aveva di-

chiarato all'indomani del varo - che

il Paese fosse consapevole del costo

altissimo, ma necessario, che questa

misura rappresenta. Per la lotta

all’evasione stiamo rinunciando

allo stato di diritto".

Malgrado questo, l'Agenzia riba-

disce che devono essere trasmessi

gli importi delle movimentazioni

nei conti e di tutte le operazioni

fuori conto (es. cambi di valuta estera o incasso di assegni). Sono

pubblico.

Ma si tratta a tutti gli effetti di una

rivoluzione nei rapporti tra il Fisco

e il correntista-contribuente. D'ora

in poi l'Agenzia delle Entrate userà

i dati bancari non solo per avere

conferma nell'ambito di accerta-

menti già in corso su specifici con-

tribuenti, ma come fonte diretta per

selezionare i potenziali evasori. Fa una bella differenza. […]

dal sito http://economia.virgilio.it

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dall’Euro. Il ritorno alle monete nazionali renderebbe nuovamente

disponibile ai singoli Paesi lo stru-

mento della politica monetaria per garantire il debito pubblico

mediante l’intervento della propria

Banca Centrale. Questa strategia

può presentare una serie di critici-

tà. La principale è che colpirebbe

pesantemente il ceto medio, lo stesso che ora sta pagando i sacrifi-

ci richiesti dalla strategia di austeri-

tà. Questo gruppo di persone ver-

rebbe colpito sia direttamente che

indirettamente. Direttamente, dato

che i titoli di Stato sono la forma di

risparmio principale dei piccoli risparmiatori (l’incidenza dei titoli

di Stato italiani nel portafoglio di un

grande imprenditore, che può per-

mettersi di investire all’estero o

portare le proprie attività in Lus-

semburgo o alle Isole Cayman, è

minima rispetto all’incidenza sul

portafoglio di un piccolo risparmia-

tore). Il default dovrebbe quindi

essere “selettivo”, per colpire solo i

titoli posseduti da alcuni soggetti

(ad esempio: le istituzioni finanzia-

rie estere) e ripagarli invece se

posseduti da altri (ad esempio: la-

voratori e pensionati). Al danno

diretto si aggiungerebbero una

serie di danni indiretti. L’uscita

dall’Euro, propedeutica ad una

svalutazione della moneta (una

nuova lira o un euro dei PIGS?) che

faccia recuperare competitività al

Paese, porterebbe nell’immediato

ad una probabile impennata

dell’inflazione (le materie prime quali petrolio e gas, sarebbero

molto più care) e ad un peggiora-

mento del potere d’acquisto e degli

standard di vita. Inoltre, anche

l’effetto benefico sulle esportazioni

nel medio periodo potrebbe non

avere la stessa ampiezza ottenuta

dalla svalutazione del 1992, quando

la competizione di prezzo dei Paesi

Emergenti non aveva raggiunto i

livelli degli anni 2000, dopo

l’ingresso della Cina nel WTO. Un

default implicherebbe una perdita

di credibilità sui mercati interna-zionali che, per un certo periodo,

eviterebbero di finanziarci (se non

a tassi elevatissimi). La mancanza di

credito e di investimenti potrebbe

acuire la recessione. Infine, l’uscita

dall’Euro dell’Italia sarebbe proba-

bilmente causa dell’archiviazione

"Cosa accadrà in caso di default

ed abbandono dell’euro? Come uscire dalla crisi sfruttando

l’opportunità del cambiamento?

Non proponiamo nuove strategie di

crescita, ma un diverso modo di

vivere e produrre. A tal fine, indivi-

duiamo una strategia dal basso (da

noi tutti, abitanti questo Pianeta) ed

una dall’alto.

La diminuzione del tasso di profit-

to del settore reale nei Paesi avan-

zati ha generato un'espansione del

settore finanziario che ha garantito

la tenuta del sistema fino allo scop-

pio della bolla immobiliare nel

2007. La crescita del profitto ha portato alla necessità di reinvestire

i risparmi accumulati. Il rallenta-

mento dell’economia reale nei Paesi avanzati ha implicato una fuo-

riuscita di risorse da questo settore

non più remunerativo, incentivando

la delocalizzazione produttiva e

l’investimento finanziario in attività

sempre più rischiose e complesse.

L’iniezione di liquidità effettuata a

più riprese dalle Banche Centrali,

americana ed europea, non ha sor-

tito rilevanti effetti positivi

sull’economia reale dei Paesi Occi-

dentali, mentre le banche hanno

ripreso a speculare grazie alla maggiore liquidità a disposizione,

accrescendo i propri profitti. Il sal-

vataggio delle banche, con la con-

seguente socializzazione di per-

dite private, è importante per la salvaguardia del risparmio del ceto

medio. Però non è da escludere

un’azione di indirizzo pubblico da

parte dello Stato che ha investito

risorse per salvare il sistema. Inol-

tre, il salvataggio bancario non è in

grado di risolvere da solo l’attuale

crisi. Infatti, non influisce sul pro-

blema di fondo, cioè una divergen-

za tra una produttività crescente

e una capacità di acquisto sta-

gnante o calante. In aggiunta, il salvataggio delle banche da parte

degli Stati ha fatto lievitare il debi-

to pubblico, già elevato in alcuni Paesi come l’Italia. Quindi un pro-

blema è diventato ridurre il peso

del debito pubblico rispetto al pro-

dotto interno.

La strada che i governanti europei

stanno seguendo è quella

dell’austerità, alcuni hanno propo-

sto il ripudio del debito e l’uscita

dell’esperienza della moneta u-

nica, il che potrebbe implicare la fine del processo di integrazione

europea, poggiato principalmente

su basi economiche.

L’attuale modello di sviluppo, ba-

sato sull'utopica credenza di una

crescita senza fine, che non distin-gue beni da merci, genera insoste-

nibili disuguaglianze e provoca

sempre più forti criticità ambienta-

l i . B i s o g n e r e b b e p u n t a r e

all’innovazione, alla cultura ed

ai servizi, beni prevalentemente immateriali, ma che spesso hanno

un forte legame con i territori. Ciò

che proponiamo come un abbozzo

per un nuovo modo di vivere si può

riassumere nella frase: "Lavorino le

macchine, noi godiamoci la vita". A

tal fine occorre ripensare e ridise-

gnare in modo integrale la vita u-

mana dominata dall’imperativo

dell’accumulo di denaro, della pro-

duzione e dell’acquisto di merci.

Ma in tutti i continenti, in tutte le

nazioni, oltre al malessere dovuto

ad un tale modello di vita, stanno

emergendo fermenti creativi che spingono in altre direzioni: i movi-

menti delle popolazioni di Centro e

Sud America contro lo sfruttamento

dei suoli e delle acque, il microcre-

dito nato in Asia e affermatosi an-

che nel mondo occidentale, i Grup-

pi di Acquisto Solidale che mettono

al centro i principi di eticità e soste-

nibilità, ricostruendo la relazione

tra il consumatore, spesso urbaniz-

zato, e i produttori, i Movimenti

per la decrescita che propongono cambiamenti dal basso, azioni pra-

tiche per stili di vita sobri e sosteni-

bili, a chi sperimenta una vita senza

petrolio nelle "transition town".

Ci sono comportamenti di

cittadini/consumatori/produttori,

che potrebbero innescare, soprat-

tutto in questa situazione di crisi, il

virus del cambiamento, ma anche

nuovi punti di vista di Governi che

stanno ricercando indicatori più

adatti del PIL per misurare il be-nessere di una nazione. Nel Bhutan

il "Gross National Happiness",

L’Ecuador e la Bolivia che mettono

il "buen vivir" nelle loro Costituzio-

ni, l’Australia con "Measures of

Australia’s progress", il "Canadian

Index of Wellbeing". Misure che

dovrebbero esser

Cosa accadrà in caso di default ed abbandono dell’euro? Intervento di Joe Stiglitz e Mauro Gallegati

( Segue a pag. 7 )

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differenti da Paese a

Paese. Ricordava Fuà [1]: "Un sin-

golo modello di sviluppo e di vita

(oggi quello concentrato sulla cre-

scita delle merci) viene proposto ed

accettato come l’unico valido; biso-

gnerebbe invece apprezzare che

ogni popolazione cerchi la via corri-

spondente alla sua storia ai suoi ca-

ratteri, alle sue circostanze e non si

senta inferiore ad un’altra per il solo

fatto che quella produce più merci."

Poiché viviamo un momento di

transizione, tra un’economia delle merci ed un’economia dei servizi,

occorrerà inventare nuovi lavori,

magari a ritmi più umani, demate-rializzando le nostre produzioni.

Per il nostro Paese, un’indicazione

ci può venire dal recentissimo Rap-

porto 2012 sull’Industria culturale

in Italia: "L’Italia che verrà", di U-

nioncamere, Fondazione Symbola e

Regione Marche. I settori coinvolti

da questa indagine, sono quelli

classici dei Beni culturali: architet-tura, design, industrie creative e

culturali che, in contro tendenza,

mostrano il livello dell’occupazione

(il 5,6% del totale degli occupati)

salito dello 0,8%, a fronte di un arretramento medio dello 0,4%

(periodo 2008-2011). Allargando il

campo ad altri settori dell’unicità

italiana, produzioni agricole tipiche,

il turismo legato alla capacità attrat-

tiva della cultura, le attività legate al

recupero del patrimonio storico,

attività di formazione collegate, gli

occupati salgono al 18,1% degli

occupati a livello nazionale. Ritor-

nando alla frase di Fuà, non sarebbe

il caso di individuare nel valore ag-

giunto del settore cultura, alla sua

unicità, in quello del suo indotto e

dei comparti meno formali che ad

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mons o non coperto da copyright.

esso possono essere legati, la nostra

vera fonte di ricchezza? I tempi del

cambiamento sono lunghi. Un'acce-

lerazione può venire solo dall’alto.

In questa prospettiva, ci si dovrà

attrezzare per utilizzare gli incre-

menti di produttività per lavorare di

meno, redistribuire il reddito via

fiscalità (vedi J.E.Stiglitz, The price

of inequality Norton, 2012), promuo-

vere la progressiva introduzione del

reddito di cittadinanza e della par-

tecipazione agli utili di impresa. Solo se riusciremo a cambiare il mo-

do di vivere di oggi avremo un do-

mani. Ma per far ciò abbiamo tutti

bisogno di un movimento che aiuti a

renderci consapevoli e che cambi il modo di far politica. Come prova-

no a fare gli Indignados, gli Occupy

Wall Street e il M5S".

Joe Stiglitz e Mauro Gallegati

[1] Crescita economica. Le insidie delle cifre,

Giorgio Fuà, Il Mulino, 1993

Pubblicato nel sito

www.beppegrillo.it

( Segue da pag. 6 )

Cosa accadrà in caso di default ed abbandono dell’euro? Intervento di Joe Stiglitz e Mauro Gallegati

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