vivere festa 2

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Inizia il primo incontro della festa del Beato Pier Giorgio Frassati 2014, con l'intervento di Padre Marco Buccolini, Guardiano del Convento di San Giacomo della Marca e di Santa Maria delle Grazie. E' l'occasione per conoscere meglio la grande figura di San Giacomo della Marca, un santo che in questi anni abbiamo preso come aiuto e come esempio in tante nostre attività, ce lo siamo ritrovati compagno di strada, inspiratore di iniziative molto concrete (monti di pietà), ma di lui forse conosciamo poco. San Giacomo nasce a Monteprandone nel 1393, e a 22 anni prende il saio francescano dalle mani di San Bernardino, suo amico e maestro. Da allora spenderà tutta la vita nella predicazione. Il suo modo di predicare, molto simile a quello di san Bernardino, era molto semplice, indirizzato a tutto il popolo e toccava i principali problemi del suo tempo. Il 1400 tra l'altro era un periodo con problematiche molto simili a quelle attuali. Infatti uno dei temi da lui maggiormente affrontati era la pace, in quel periodo infatti non erano rari gli omicidi, le faide, non solo tra comuni vicini, ma anche tra famiglie dello stesso paese. Un giorno a Camerino lo andò a trovare un uomo anziano in lacrime, il vicino di casa gli aveva ucciso ben tre figli e devastato la proprietà. San Giacomo lo consolò come meglio poté, ma il giorno successivo, durante la predica, intuendo forse il focolaio di possibili vendette, lo chiamò davanti a tutti e gli chiese di perdonare chi gli aveva ucciso i figli, per amore della Passione di Cristo. L'uomo dopo un momento di resistenza cadde in ginocchio e tra le lacrime disse “per amore della Passione di Cristo io perdono chi ha ucciso i miei figli”, dopo pochi istanti tra la folla si sentirono le lacrime e le identiche parole di sua moglie e sua sorella. Queste erano le prediche di San Giacomo, piene di gesti semplici e parole a tutti comprensibili. A Milano il giorno di Santa Maria Maddalena, chiese al principe di portargli, durante la predica, il maggior numero di prostitute possibili. Dopo la predica sulla vita della Maddalena ben 36 di loro decisero di cambiare vita e San Giacomo fu ben felice di aiutarle nel loro tentativo facendo una colletta tra i più ricchi del luogo. Altra piaga di quel tempo era il gioco d'azzardo e la bestemmia che al tempo, come adesso, erano due vizi molto legati tra loro perché chi gioca d'azzardo normalmente bestemmia con maggior facilità. A loro rivolgeva parole come queste “Ponzio Pilato condannò Gesù a morte perché non lo conosceva, ma non lo chiamò traditore. Maometto non conosceva Gesù, ma non parlò mai male di Gesù, e perché tu che lo conosci ne parli male e lo chiami traditore?”. Molto si adoperò San Giacomo anche per la riforma del clero. A tal proposito aveva pronto un sermone segreto da rivolgere a tutto il clero di ogni paese. Il sermone era segreto perché avveniva normalmente a porte chiuse. Il Santo non era preoccupato per la privacy del clero, ma svolgeva questi sermoni lontani dal popolo, per proteggere il popolo stesso, perché aveva in intuito che non era salutare far “crollare” la figura del sacerdote. Infine come non ricordare i numerosi miracoli da lui compiuti in vita, semplicemente invocando il Nome di Gesù. Una scia di miracoli che è arrivata numerosa fino ai nostri giorni, tuttora infatti avvengono molti miracoli per intercessione di San Giacomo. Miracoli di ogni tipo, compresa la risurrezione di un morto avvenuta ad Aversa circa 40 anni fa (certificata dal medico curante che ne aveva dichiarato il decesso) . A questo punto è sorta spontanea la domanda: perché San Giacomo faceva tanti miracoli e noi no? Padre Marco ha ricordato come sia Dio a decidere di fare un miracolo, e i motivi sono spesso misteriosi e solo a Lui noti. San Giacomo stesso, chiese e non ottenne parecchie cose, eppure, forse, se si vuole prendere esempio da San Giacomo, bisognerebbe ricordare che innanzitutto lui chiedeva con fede, ma non si limitava a chiedere, in cambio offriva sempre qualcosa a Nostro Signore. Si è così conclusa una bella serata, che ci ha permesso di conoscere un po' meglio uno dei più grandi santi della Chiesa, un uomo vero. Marco Nobili

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Festa del beato Pier Giorgio Frassati

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Page 1: Vivere festa 2

Inizia il primo incontro della festa del Beato Pier Giorgio Frassati 2014, con l'intervento di Padre Marco Buccolini, Guardiano del Convento di San Giacomo della Marca e di Santa Maria delle Grazie. E' l'occasione per conoscere meglio la grande figura di San Giacomo della Marca, un santo che in questi anni abbiamo preso come aiuto e come esempio in tante nostre attività, ce lo siamo ritrovati compagno di strada, inspiratore di iniziative molto concrete (monti di pietà), ma di lui forse conosciamo poco. San Giacomo nasce a Monteprandone nel 1393, e a 22 anni prende il saio francescano dalle mani di San Bernardino, suo amico e maestro. Da allora spenderà tutta la vita nella predicazione. Il suo modo di predicare, molto simile a quello di san Bernardino, era molto semplice, indirizzato a tutto il popolo e toccava i principali problemi del suo tempo. Il 1400 tra l'altro era un periodo con problematiche molto simili a quelle attuali. Infatti uno dei temi da lui maggiormente affrontati era la pace, in quel periodo infatti non erano rari gli omicidi, le faide, non solo tra comuni vicini, ma anche tra famiglie dello stesso paese. Un giorno a Camerino lo andò a trovare un uomo anziano in lacrime, il vicino di casa gli aveva ucciso ben tre figli e devastato la proprietà. San Giacomo lo consolò come meglio poté, ma il giorno successivo, durante la predica, intuendo forse il focolaio di possibili vendette, lo chiamò davanti a tutti e gli chiese di perdonare chi gli aveva ucciso i figli, per amore della Passione di Cristo. L'uomo dopo un momento di resistenza cadde in ginocchio e tra le lacrime disse “per amore della Passione di Cristo io perdono chi ha ucciso i miei figli”, dopo pochi istanti tra la folla si sentirono le lacrime e le identiche parole di sua moglie e sua sorella. Queste erano le prediche di San Giacomo, piene di gesti semplici e parole a tutti comprensibili. A Milano il giorno di Santa Maria Maddalena, chiese al principe di portargli, durante la predica, il maggior numero di prostitute possibili. Dopo la predica sulla vita della Maddalena ben 36 di loro decisero di cambiare vita e San Giacomo fu ben felice di aiutarle nel loro tentativo facendo una colletta tra i più ricchi del luogo. Altra piaga di quel tempo era il gioco d'azzardo e la bestemmia che al tempo, come adesso, erano due vizi molto legati tra loro perché chi gioca d'azzardo normalmente bestemmia con maggior facilità. A loro rivolgeva parole come queste “Ponzio Pilato condannò Gesù a morte perché non lo conosceva, ma non lo chiamò traditore. Maometto non conosceva Gesù, ma non parlò mai male di Gesù, e perché tu che lo conosci ne parli male e lo chiami traditore?”.

Molto si adoperò San Giacomo anche per la riforma del clero. A tal proposito aveva pronto un sermone segreto da rivolgere a tutto il clero di ogni paese. Il sermone era segreto perché avveniva normalmente a porte chiuse. Il Santo non era preoccupato per la privacy del clero, ma svolgeva questi sermoni lontani dal popolo, per proteggere il popolo stesso, perché aveva in intuito che non era salutare far “crollare” la figura del sacerdote. Infine come non ricordare i numerosi miracoli da lui compiuti in vita, semplicemente invocando il Nome di Gesù. Una scia di miracoli che è arrivata numerosa fino ai nostri giorni, tuttora infatti avvengono molti miracoli per intercessione di San Giacomo. Miracoli di ogni tipo, compresa la risurrezione di un morto avvenuta ad Aversa circa 40 anni fa (certificata dal medico curante che ne aveva dichiarato il decesso) . A questo punto è sorta spontanea la domanda: perché San Giacomo faceva tanti miracoli e noi no? Padre Marco ha ricordato come sia Dio a decidere di fare un miracolo, e i motivi sono spesso misteriosi e solo a Lui noti. San Giacomo stesso, chiese e non ottenne parecchie cose, eppure, forse, se si vuole prendere esempio da San Giacomo, bisognerebbe ricordare che innanzitutto lui chiedeva con fede, ma non si limitava a chiedere, in cambio offriva sempre qualcosa a Nostro Signore. Si è così conclusa una bella serata, che ci ha permesso di conoscere un po' meglio uno dei più grandi santi della Chiesa, un uomo vero. Marco Nobili

Page 2: Vivere festa 2

Come dice Sermarini, i Santi sono uomini che non sono venuti a patti con il mondo che rifiuta Dio, ma che combattono ogni giorno la dura battaglia della propria vita portando lo stendardo del Signore fieramente, senza dubbi, senza mai tagliare la corda. Tra questi c’è San Giacomo, un grande predicatore: da una parte emergeva il suo lato duro e severo ma giusto, dall’altra aiutava soprattutto nel concreto a mettere in pratica le sue lezioni con grande misericordia e carità. Mi ha colpito il fatto che numerosi problemi di oggi erano presenti anche allora. I suoi sermoni erano lezioni di vita che affascinavano chi li ascoltava, non per la sua grande capacità di parola, ma perché riusciva a trattare molto semplicemente cose complesse al fine di renderle comprensibili a tutti. Molti partecipando ai suoi sermoni cambiavano vita. Mi ha colpito molto la differenza tra questo santo e Martin Lutero: Lutero era sfiduciato di fronte a una Chiesa che per lui era irrecuperabile e infatti alla fine ha buttato via tutto, San Giacomo invece sapeva che la Chiesa andava bene così perché in questo modo Dio l’aveva voluta, quindi ha combattuto per essa senza mai abbandonare la nave. Luca Mozzoni