vivere - 8° numero

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Se proviamo a guardare la realtà lombarda e più in generale italiana come si presenta oggi, ci rendiamo conto che c’è una richiesta cre- scente di benessere psico-fisico dentro una società che vede allungarsi l’aspettativa di vita media, ma che deve anche fare i conti con un progressivo invecchiamento. Una moderna concezione della salute ci fa dire che non è possibile ritenere che l’unica tutela sia quella offerta dall’assistenza sanitaria tradizionale. È necessario elaborare una politica che coinvolga - in maniera siner- gica - i vari settori che incidono sullo stato di benessere della popo- lazione: penso all’ambiente in cui si vive, si lavora, si trascorre il pro- prio tempo libero, a una mobilità che sia compatibile con la qualità dell’aria che respiriamo, ma anche al ruolo decisivo di tanti volonta- ri e volontarie che accompagnano chi soffre, che realizzano modelli innovativi di assistenza all’interno delle mura domestiche, alle asso- ciazioni che intervengono per migliorare le condizioni di chi rimane solo. Il soggetto centrale del welfare non può essere il cittadino iso- lato, ma la famiglia, che oggi sopporta tutto il peso dell’educazione e della cura. La famiglia che si ritrova ad essere più piccola, fragile e appesantita. Auspico pertanto che la famiglia sia il fattore originale d’appartenenza, luogo del benessere, fonte riconosciuta di quel capi- tale umano che rappresenta il punto di partenza per una società che vuole pensare al proprio futuro. Non la famiglia come generico luogo di convivenza, ma come ambito privilegiato per l’educazione dei gio- vani, la cura dei malati e degli anziani. In Lombardia, dal 1997, abbia- mo avviato una poderosa riforma del sistema sanitario introducendo come principio fondamentale la libertà di scelta: dare al cittadino, ricco o povero, giovane o anziano, la possibilità di scegliere da sé l’o- spedale in cui farsi curare e il medico da cui farsi assistere. Non solo. Abbiamo allargato il sistema sanitario regionale anche ad alcune grandi opere private di altissima qualità e note in tutto il mondo, dando la possibilità al cittadino di farsi curare gratuitamente anche in queste grandi strutture - si pensi al San Raffaele, all’Istituto Oncologi- co Europeo, all’Humanitas, ecc. - che prima erano accessibili solo a pagamento. Insomma abbiamo realizzato a detta di tutti la migliore sanità italiana, mettendo il paziente al centro. Ne è una prova il numero crescente di persone che vengono qui da altre regioni per farsi curare. Molti di questi cambiamenti hanno un denominatore comune: la sussidiarietà. Ovvero la decisione di investire sulla fiducia nella persona, ridimensionando sensibilmente il potere politico a favore dei cittadini, singoli e associati, e degli enti locali, comuni e comunità montane. L’ente di governo principale - nel nostro caso quello regionale - sceglie di intervenire solo “sussidiariamente”, sostenendo queste realtà e, in modo diretto, solo là dove esse non sono in grado di muoversi in autonomia. Abbiamo applicato la sus- sidiarietà alla sanità, al diritto allo studio, all’assistenza familiare, verso l’impresa e crediamo che proprio grazie ad essa abbiamo otte- nuto in Lombardia tre risultati che altri modelli hanno dimostrato di non saper coniugare: più efficienza nei servizi, minor indebitamento pubblico e più libertà di scelta, di iniziativa, di azione. È questa la qualità nuova che ha consentito alla Lombardia di crescere ed essere più accogliente. Un metodo, quello della sussidiarietà, che può ridare a tutta l’Italia una marcia in più, anche là dove le speranze della gente perbene sembrano arenarsi fra i mucchi di spazzatura. Roberto Formigoni, Presidente Regione Lombardia. Nuovo CDA Cancro Primo Aiuto: cariche 2008-2011 p.2 Il ruolo dello psicologo nella malattia p.2 Diagnosi precoci grazie al nuovo ecografo p.2 Hospice di Sondalo e Morbegno: l’impegno Valtellinese di Cancro Primo Aiuto p.3 Una pennellata di colore per il reparto di Oncologia e Radioterapia p.3 Reparto di Oncologia Medica del Presidio Ospedaliero di Desio: ristrutturazione dimensionale e qualitativa p.4 Un’auto per il Presidio Ospedaliero di Giussano p.4 In Villa Reale, Concerto per la solidarietà p.5 Un calcio alla malattia p.6 La White Challenge corre per la solidarietà p.6 Cancro Primo Aiuto organizza i mondiali juniores di Snowboard p.6 Memorial Walter Fontana: XIV Edizione p.7 Direttore Responsabile: Flavio Ferrari Registrazione: Tribunale di Monza n. 1764 del 9/11/2004 Stampa: Ingraph srl, Seregno Anno III - N.4 - Ottobre 2008 Distribuito in 120.000 copie INDICE L’Editoriale L’assistenza al malato oncologico terminale è un rilevante tema sociale ed umano. Il cancro infatti rappresenta la terza causa di morte in Italia e per molti pazienti le ultime settimane di vita sono caratterizzate da una ridotta auto- sufficienza e da una sempre maggiore richie- sta di assistenza. Per questo negli ultimi anni è stata posta grande attenzione verso un modello di cura che privilegi la permanenza al domicilio del paziente. Studi clinici hanno documentato come anche con la permanenza al domicilio possa essere garantito un livello di assistenza medica pari a quello offerto dall’hospice o dal ricovero ospedaliero, caratterizzato altresì da una maggior soddisfazione per l’accresciuta umanità. In questo contesto, Regione Lombardia aveva avviato uno specifico progetto di lavoro, a cui hanno partecipato ben 2000 pazienti (malati oncologici terminali) ai quali è stata assicurata la continuità dell’assistenza a domicilio integrando le prestazioni con la rete dei Servizi Sanitari già presenti nel territorio e concordando modalità comuni di assistenza domiciliare. Per non disperdere e non far concludere la positiva esperienza svolta relativamente al Percorso di Ospedalizzazione Domiciliare Cure Palliative oncologiche, la Regio- ne nel dicembre 2007 ne ha autorizzato l’estensione a livello regiona- le. Nell’aprile 2008 la Regione ha infine deliberato di prolungare tale esperienza per tutto l’anno 2008, ampliando l’attuale gamma di servi- zi offerti. La persona al centro del sistema: questo è l’obbiettivo da noi perseguito, promuovendo ed incoraggiando esperienze d’eccellenza che portino, dove possibile, sollievo ed aiuto ai nostri cittadini. Luciano Bresciani Assessore alla Sanità Regione Lombardia “Siamo solo uomini che aiutano altri uomini”. Questo il motto di Cancro Primo Aiuto che abbiamo voluto fare anche nostro, avviando una collaborazione con un’associa- zione che da oltre dieci anni lascia un segno importante sul territorio della Brianza e non solo. Un segno che è fatto di iniziative che vengono portate avanti in silenzio, giorno dopo giorno, dal Consiglio Direttivo dell’associazione e dai tanti volontari che la compongono. In mezzo a tanti osta- coli e difficoltà, ma con la soddisfazione di aiutare spesso persone che si trovano ad affrontare un momento difficile, per molti drammatico. Con il Giornale di Monza e con gli altri settimanali che fanno riferimento a questa testata nella nuova Provincia di Monza e Brianza – da Desio a Seregno, da Carate a Vimer- cate – seguiremo con attenzione l’impegno di un’associa- zione della quale condividiamo gli obiettivi e, laddove potremo, daremo una mano per far passare un messaggio, per sensibilizzare il territorio su una tematica tanto impor- tante. Con umiltà, ma anche con l’orgoglio di camminare al fianco di persone che fanno tanto per il prossimo. Maurizio Colombo Direttore Area Monza e Brianza Circuito Netweek Ospedalizzazione Domiciliare Cure Palliative Radio Lombardia ha deciso di diventare la radio ufficiale della Onlus Cancro Primo Aiuto condividendo i valori por- tanti l’Associazione. Il motto dell’associazione sarà il baluardo con il quale ver- ranno sostenute le attività della Onlus che opera dal terri- torio della Valtellina fino all’area milanese, passando per la provincia di Lecco e della Brianza. Radio Lombardia accompagnerà e sosterrà attraverso la comunicazione le iniziativa di Cancro Primo Aiuto aiutan- do la Onlus a produrre eco mediatico e a diffondere le informazioni. “Siamo solo uomini che aiutano altri uomini”: Radio Lom- bardia fa suo il progetto di Cancro Primo Aiuto e scende in campo accanto alla Onlus. Marco Mariani Presidente Radio Lombardia Dove c'è Brianza e soprattutto dove c'è il grande cuore della Brianza, il Giorno non può mancare. "Cancro Primo Aiuto" è in tutto figlio modello di questa terra: tanta organizzazione, molto lavoro, poche parole e ottimi risultati. Doveroso quindi l'interesse giornalistico da parte nostra ma inevitabile anche il feeling umano e culturale con il Consiglio e con i volontari dell'associazio- ne. Per questo siamo onorati di essere a fianco di "Cancro Primo Aiuto" nella sua battaglia quotidiana contro la malattia, in favore di chi soffre, di chi vive un dramma spesso senza lieto fine, della educazione alla salute e della buona sanità. E lo siamo nell'unica maniera possibile per noi: dare voce all'associazione e portarla ogni giorno tra i nostri tanti lettori. Gianluca Bosia Responsabile dell'edizione di Monza e Brianza de Il Giorno

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Vivere, il periodico della ONLUS Cancro Primo Aiuto

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Page 1: Vivere - 8° numero

Se proviamo a guardare la realtà lombarda epiù in generale italiana come si presenta oggi,ci rendiamo conto che c’è una richiesta cre-scente di benessere psico-fisico dentro unasocietà che vede allungarsi l’aspettativa di vitamedia, ma che deve anche fare i conti con unprogressivo invecchiamento. Una modernaconcezione della salute ci fa dire che non èpossibile ritenere che l’unica tutela sia quellaofferta dall’assistenza sanitaria tradizionale.

È necessario elaborare una politica che coinvolga - in maniera siner-gica - i vari settori che incidono sullo stato di benessere della popo-lazione: penso all’ambiente in cui si vive, si lavora, si trascorre il pro-prio tempo libero, a una mobilità che sia compatibile con la qualitàdell’aria che respiriamo, ma anche al ruolo decisivo di tanti volonta-ri e volontarie che accompagnano chi soffre, che realizzano modelliinnovativi di assistenza all’interno delle mura domestiche, alle asso-ciazioni che intervengono per migliorare le condizioni di chi rimanesolo. Il soggetto centrale del welfare non può essere il cittadino iso-lato, ma la famiglia, che oggi sopporta tutto il peso dell’educazionee della cura. La famiglia che si ritrova ad essere più piccola, fragile eappesantita. Auspico pertanto che la famiglia sia il fattore originaled’appartenenza, luogo del benessere, fonte riconosciuta di quel capi-tale umano che rappresenta il punto di partenza per una società chevuole pensare al proprio futuro. Non la famiglia come generico luogodi convivenza, ma come ambito privilegiato per l’educazione dei gio-vani, la cura dei malati e degli anziani. In Lombardia, dal 1997, abbia-mo avviato una poderosa riforma del sistema sanitario introducendocome principio fondamentale la libertà di scelta: dare al cittadino,

ricco o povero, giovane o anziano, la possibilità di scegliere da sé l’o-spedale in cui farsi curare e il medico da cui farsi assistere. Non solo.Abbiamo allargato il sistema sanitario regionale anche ad alcunegrandi opere private di altissima qualità e note in tutto il mondo,dando la possibilità al cittadino di farsi curare gratuitamente anche inqueste grandi strutture - si pensi al San Raffaele, all’Istituto Oncologi-co Europeo, all’Humanitas, ecc. - che prima erano accessibili solo apagamento. Insomma abbiamo realizzato a detta di tutti la miglioresanità italiana, mettendo il paziente al centro. Ne è una prova ilnumero crescente di persone che vengono qui da altre regioni perfarsi curare. Molti di questi cambiamenti hanno un denominatorecomune: la sussidiarietà. Ovvero la decisione di investire sulla fiducianella persona, ridimensionando sensibilmente il potere politico afavore dei cittadini, singoli e associati, e degli enti locali, comuni ecomunità montane. L’ente di governo principale - nel nostro casoquello regionale - sceglie di intervenire solo “sussidiariamente”,sostenendo queste realtà e, in modo diretto, solo là dove esse nonsono in grado di muoversi in autonomia. Abbiamo applicato la sus-sidiarietà alla sanità, al diritto allo studio, all’assistenza familiare,verso l’impresa e crediamo che proprio grazie ad essa abbiamo otte-nuto in Lombardia tre risultati che altri modelli hanno dimostrato dinon saper coniugare: più efficienza nei servizi, minor indebitamentopubblico e più libertà di scelta, di iniziativa, di azione. È questa laqualità nuova che ha consentito alla Lombardia di crescere ed esserepiù accogliente. Un metodo, quello della sussidiarietà, che può ridarea tutta l’Italia una marcia in più, anche là dove le speranze della genteperbene sembrano arenarsi fra i mucchi di spazzatura.

Roberto Formigoni, Presidente Regione Lombardia.

Nuovo CDA Cancro Primo Aiuto:cariche 2008-2011 p.2

Il ruolo dello psicologo nella malattia p.2

Diagnosi precoci grazie al nuovo ecografo p.2

Hospice di Sondalo eMorbegno:l’impegno Valtellinese di Cancro Primo Aiuto p.3

Una pennellata di colore per il reparto di Oncologia eRadioterapia p.3

Reparto di Oncologia Medicadel Presidio Ospedaliero diDesio: ristrutturazionedimensionale e qualitativa p.4

Un’auto per il PresidioOspedaliero di Giussano p.4In Villa Reale,Concerto per la solidarietà p.5

Un calcio alla malattia p.6

La White Challenge corre per la solidarietà p.6

Cancro Primo Aiuto organizza i mondiali juniores di Snowboard p.6

Memorial Walter Fontana:XIV Edizione p.7

Direttore Responsabile:Flavio Ferrari

Registrazione:Tribunale di Monza n. 1764 del 9/11/2004

Stampa:Ingraph srl, Seregno

Anno III - N.4 - Ottobre 2008

Distribuito in 120.000 copie

INDICEL’Editoriale

L’assistenza al malato oncologico terminale èun rilevante tema sociale ed umano. Il cancroinfatti rappresenta la terza causa di morte inItalia e per molti pazienti le ultime settimanedi vita sono caratterizzate da una ridotta auto-sufficienza e da una sempre maggiore richie-sta di assistenza. Per questo negli ultimi anni èstata posta grande attenzione verso unmodello di cura che privilegi la permanenza aldomicilio del paziente. Studi clinici hannodocumentato come anche con la permanenzaal domicilio possa essere garantito un livello

di assistenza medica pari a quello offerto dall’hospice o dal ricoveroospedaliero, caratterizzato altresì da una maggior soddisfazione perl’accresciuta umanità. In questo contesto, Regione Lombardia aveva

avviato uno specifico progetto di lavoro, a cui hanno partecipato ben2000 pazienti (malati oncologici terminali) ai quali è stata assicurata lacontinuità dell’assistenza a domicilio integrando le prestazioni con larete dei Servizi Sanitari già presenti nel territorio e concordandomodalità comuni di assistenza domiciliare. Per non disperdere e nonfar concludere la positiva esperienza svolta relativamente al Percorsodi Ospedalizzazione Domiciliare Cure Palliative oncologiche, la Regio-ne nel dicembre 2007 ne ha autorizzato l’estensione a livello regiona-le. Nell’aprile 2008 la Regione ha infine deliberato di prolungare taleesperienza per tutto l’anno 2008, ampliando l’attuale gamma di servi-zi offerti. La persona al centro del sistema: questo è l’obbiettivo da noiperseguito, promuovendo ed incoraggiando esperienze d’eccellenzache portino, dove possibile, sollievo ed aiuto ai nostri cittadini.

Luciano Bresciani Assessore alla Sanità Regione Lombardia

“Siamo solo uomini che aiutano altri uomini”. Questo ilmotto di Cancro Primo Aiuto che abbiamo voluto fareanche nostro, avviando una collaborazione con un’associa-zione che da oltre dieci anni lascia un segno importante sulterritorio della Brianza e non solo. Un segno che è fatto diiniziative che vengono portate avanti in silenzio, giornodopo giorno, dal Consiglio Direttivo dell’associazione e daitanti volontari che la compongono. In mezzo a tanti osta-coli e difficoltà, ma con la soddisfazione di aiutare spessopersone che si trovano ad affrontare un momento difficile,per molti drammatico.Con il Giornale di Monza e con gli altri settimanali chefanno riferimento a questa testata nella nuova Provincia diMonza e Brianza – da Desio a Seregno, da Carate a Vimer-cate – seguiremo con attenzione l’impegno di un’associa-zione della quale condividiamo gli obiettivi e, laddovepotremo, daremo una mano per far passare un messaggio,per sensibilizzare il territorio su una tematica tanto impor-tante. Con umiltà, ma anche con l’orgoglio di camminare alfianco di persone che fanno tanto per il prossimo.

Maurizio ColomboDirettore Area Monza e Brianza Circuito Netweek

Ospedalizzazione Domiciliare Cure Palliative

Radio Lombardia ha deciso di diventare la radio ufficialedella Onlus Cancro Primo Aiuto condividendo i valori por-tanti l’Associazione. Il motto dell’associazione sarà il baluardo con il quale ver-ranno sostenute le attività della Onlus che opera dal terri-torio della Valtellina fino all’area milanese, passando perla provincia di Lecco e della Brianza.Radio Lombardia accompagnerà e sosterrà attraverso lacomunicazione le iniziativa di Cancro Primo Aiuto aiutan-do la Onlus a produrre eco mediatico e a diffondere leinformazioni.“Siamo solo uomini che aiutano altri uomini”: Radio Lom-bardia fa suo il progetto di Cancro Primo Aiuto e scendein campo accanto alla Onlus.

Marco MarianiPresidente Radio Lombardia

Dove c'è Brianza e soprattutto dove c'è il grande cuoredella Brianza, il Giorno non può mancare. "Cancro Primo Aiuto" è in tutto figlio modello di questaterra: tanta organizzazione, molto lavoro, poche parole eottimi risultati. Doveroso quindi l'interesse giornalisticoda parte nostra ma inevitabile anche il feeling umano eculturale con il Consiglio e con i volontari dell'associazio-ne. Per questo siamo onorati di essere a fianco di "CancroPrimo Aiuto" nella sua battaglia quotidiana contro lamalattia, in favore di chi soffre, di chi vive un drammaspesso senza lieto fine, della educazione alla salute e dellabuona sanità. E lo siamo nell'unica maniera possibile pernoi: dare voce all'associazione e portarla ogni giorno tra inostri tanti lettori.

Gianluca BosiaResponsabile dell'edizione di Monza e Brianza

de Il Giorno

Vivere_n4 29x41 8pagg 6-11-2008 10:47 Pagina 1

Page 2: Vivere - 8° numero

«La vicinanza della morte ed ilpercepire delle condizioni fisicheindicano un progressivo modifi-carsi di ogni connotazione perso-nale: l'identità corporea, il ruolosociale, lo status economico, l'e-quilibrio psicofisico, la sfera spiri-tuale, il soddisfacimento dei biso-gni primari» (Toscani, in Di Mola).La realtà della malattia in faseavanzata e terminale si presentacomplessa e multidimensionale; idiversi aspetti, sia organici chepsicologici, sono strettamenteintrecciati tra loro e vengono vis-suti con molta intensità dal mala-to, dai familiari, dal personalesanitario. Il ruolo psicologico omeglio la competenza psicologi-ca è fondamentale per potercogliere le dinamiche operanti indiverse situazioni e contesti; alfine di favorire la «formazione diatteggiamenti e stili di interven-to più adatti a prevenire la con-fusione che può far seguito adeventuali interferenze non rile-vate tra le esperienze dei curantie quelle degli utenti». Inoltre il lavoro dello psicologo èorientato a sviluppare negli ope-ratori e nelle famiglie la capacitàdi saper contenere ed elaboraretensioni e sofferenze nel modomigliore possibile. L'intervento psicologico può esse-re realizzato, con modalità distin-te, in due direzioni: da un lato neiconfronti degli operatori sanitari,dall'altro direttamente con ipazienti e con le loro famiglie. Il Sostegno diretto al malatoterminale Assistere il malato vuole direprendere in considerazione idiritti inalienabili di ogni essereumano, riconoscendo nelpaziente terminale la suadignità di persona ed i problemirelativi al suo stato e i bisognipsicologici ed emotivi che loinvestono: la certezza di non

essere abbandonato, la sicurez-za di ricevere le necessarie curemediche, l'essere considerato unsoggetto in grado di ricevereinformazioni regolari, compren-sibili e credibili, la certezza dipoter ottenere accanto ad unaassistenza sanitaria la necessariaattenzione sia in termini diascolto che di presenza.Il rispetto di questi bisogni vaconsiderato come parte inte-grante dell'intervento dell'équi-pe, ma indubbiamente lo psico-logo può, in modo più specifico,accogliere e contenere l'espres-sione di queste esigenze. L'inter-vento dello psicologo deve tenerpresente due aspetti fondamen-tali: evitare qualsiasi impostazio-ne di un sostegno non gradito,nel riconoscimento della fonda-mentale libertà da parte delsistema familiare, nelle sue diver-se componenti, di poter farrichiesta o meno di un aiuto psi-cologico; non debba sostituirsialle figure più significative delpaziente, può eventualmenteporsi come mediatore o facilita-tore della relazione talvoltainterrotta, a causa della "congiu-ra del silenzio" che spesso avvol-ge il malato, talvolta carente pervia delle difficoltà, sia del malatoche dei familiari, nell'affrontarele questioni sospese.Il Sostegno diretto allafamigliaI membri di una famiglia diven-gono parte integrante del conte-sto in cui il paziente affronta lamalattia. Anche la famiglia,come il malato, sperimenta, nelcorso della malattia, tutta unaserie di emozioni. Sentimento dipaura, rabbia, impotenza,depressione, ansia sono del tuttonormali e comprensibili, sia nelpaziente che nei suoi familiari. La malattia rappresenta un even-to stressante per tutti, in funzio-

ne dei forti legami tra i membri epuò avere un impatto devastantesul sistema di relazioni: solita-mente crea una profonda rivalu-tazione della priorità e rafforza ilegami; altre volte la ristruttura-zione che ne consegue puòdeterminare difficoltà tali dacreare modelli relazionali disfun-zionali. Il familiare si ritrova nelladifficile condizione di gestire lapropria sofferenza, ridistribuireruoli e funzioni familiari e, nellostesso tempo, sostenere il pro-prio congiunto, garantirgli un'as-sistenza continua e cominciare apreparasi al lutto. In conclusionel'intervento dello psicologo puòconcretizzarsi nel dare:- sostegno e valorizzazione delle

risorse familiari; - contenimento della sofferenza

e dello stress intrapersonale einterpersonale;

- creazione di uno spazio dicomunicazione tra i familiari el'èquipe, e tra i familiari ed ilmalato;

- ascolto ed informazione rispet-to alle decisioni da prendere inordine ai diversi problemi che sipresentano durante tutto l'iterdella malattia; aiuto nella fasedell'elaborazione del lutto.

È questo ultimo un aspetto sotto-valutato, nonostante diversericerche abbiano dimostrato lasostanziale vulnerabilità dellapersona in lutto, per ciò cheriguarda la salute psichica e fisica(Smith 1982). In tal senso, appare ragionevoleprevedere che l'aiuto fornitodurante una malattia terminalenon sarà di beneficio soltantonella situazione immediata delmorente e dei parenti stretti, maavrà anche dei benefici nel lungoperiodo, creando le condizioniper una successiva reazione dilutto meno gravosa.

Il ruolo dello psicologo nella malattia

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Si è tenuta il 22 maggio a Monzal’elezione del nuovo Consiglio diAmministrazione della OnlusCancro Primo Aiuto per il prossi-mo triennio.L’On.le Roberto Formigoni, giàPresidente Onorario nel prece-dente mandato, che accettò talenomina con delibera regionaledel 4 luglio 2003 è stato nuova-mente riconfermato all’unani-mità con un voto plebiscitario. A Tiziano Mariani, Presidenteanch’egli riconfermato, è stataassociata la figura del Vice Presi-dente Vicario Pierantonio Agra-ti, già Vice Presidente nel prece-dente mandato. I consiglieri eletti sono ben 39suddivisi rispettivamente nelleseguenti province.

Tra i Vice Presidenti e responsa-bili provinciali ricordiamo:Oriano Mostacchi (Vice Presidente e ResponsabileValtellinese)Luigi Colombo (Vice Presidente e ResponsabileLecchese)Alessandro Ciceri (Vice Presidente per MonzaBrianza)Franco Orlini (Vice Presidente e responsabileProvincia di Brescia)Colombo Michele (Consigliere responsabile Provin-cia di Bergamo)Vito Cardinali (Consigliere responsabile Provin-cia di Milano)

Gli altri consiglieri sono: Flavio Ferrari, Corrado Fabi,Antonio Bartesaghi, Marco Bel-luschi, Marco Campanari, Dome-nico Ceppi, Achille Colombo,Giulio Colombo, Sergio Colom-bo, Andrea Dell’Orto, MariaGrazia De Martino, Edoardo DeiCas, Marilisa Franchini, AndreaGalbiati, Giancarlo Galimberti,Edgardo Grappeggia, Paolo Gri-moldi, Luigi Landra, LuigiLapsus, Carlo Meroni, Laura Pari-gi, Matteo Parravicini, FrancoPolotti, Emilio Rigamonti, MarcoRocca, Martina Sassoli, SergioSchena, Lorenzo Tagni, MarcoVeggetti, Franco Vismara.I Revisori sono:Oreste De Fabris, Maria ClotildeFumagalli, Eugenio Mascheroni.

Nuovo CDA Cancro Primo Aiuto: cariche 2008-2011

Il 22 maggio scorso è stata eletta la nuova squadra di CancroPrimo Aiuto per il triennio 2008-2011: dalla Valtellina alla Brianzae non solo, ecco i nomi del nuovo Consiglio di Amministrazione

IL MEDICO DICE

A Sondrio è stata ufficializ-zata la donazione dell’eco-grafo all’AOVV.

Il 16 ottobre si è svolta presso laDirezione Generale dell’AOVVdi Sondrio la cerimonia di dona-zione da parte di Cancro PrimoAiuto all’Ospedale di Sondrio diun ecografo di ultima genera-zione. Nel dettaglio si tratta diun macchinario, il modello H21Hi Vision, altamente sofisticatoin grado di utilizzare i mezzi dicontrasto.

L’ ecografo, oltre a migliorarela qualità degli interventi,rende possibile una diagnosiprecoce grazie alla capacità diindividuare formazioni tumo-rali della grandezza di tre mil-limetri.

In particolare è in grado di svol-gere una funzione fondamen-tale nella distinzione di lesionibenigne da tumori primitivi osecondari del fegato. Ciò permette ai medici di indivi-duare anche le forme miglioridi cura: dall’alcolizzazione, allatermoablazione, fino all’inter-vento chirurgico vero e proprio.

La moderna apparecchiatura,costata ben 150.000 euro, èstata testata per due mesiall’ospedale di Sondrio primadi essere ufficializzata la dona-zione.

«L’apparecchiatura permetteràdi diagnosticare lesioni al fega-to e studiare la tiroide e i vasisanguigni - ha spiegato il Dott.Luigi Roffi, Primario di medici-na generale - Per ciò che riguar-da il fegato - prosegue il Prima-rio - il 5% dei pazienti cirroticisviluppa poi un tumore: se

monitoriamo costantemente lasituazione con l’ecografo, gra-zie anche al mezzo di contrasto,possiamo non solo localizzare ilnodulo o la lesione, ma ancheintervenire attraverso l’alcoliz-zazione e la termoablazione,pratiche in cui utilizziamo unago e una sonda guidati pro-prio attraverso l’ecografo, peruccidere le cellule malate senzaper questo pregiudicare il fun-zionamento del fegato».

Il Prefetto di Sondrio, laDott.ssa Chiara Marolla, ha pre-senziato all’inaugurazione cosìcome Tiziano Mariani e OrianoMostacchi, la Dott.ssa AdeliaCarini dell’associazione Ail, cheha contribuito alla donazione, evari esponenti del panoramaindustriale valtellinese, comeCorrado Fabi, presidente diConfindustria Sondrio.

Diagnosi precoci grazie al nuovo ecografo

Vivere_n4 29x41 8pagg 4-11-2008 8:55 Pagina 2

Page 3: Vivere - 8° numero

Il 2008 Valtellinese si è apertocon una importante novità fir-mata Cancro Primo Aiuto. Il 18febbraio, presso l’OspedaleMorelli, è stato presentato ilnuovo reparto di Ematologia pertrattamenti di chemioterapia. Gli attuali posti letto di DayHospital della Struttura Orga-nizzativa Semplice di Ematolo-gia dell’Azienda Ospedalieradella Valtellina e Valchiavennasono stati aumentati da 4 a 6.L’esigenza di implementare ilservizio è nata dall’incrementodei trattamenti chemioterapicie delle terapie di supporto chesempre più spesso vengono

svolti in regime di degenzaordinaria. Nella stessa giornata sono statiinaugurati gli ampliamenti degliHospice di Sondalo e Morbegno.L’ampliamento degli Hospice havisto il passaggio da 5 a 7 cameredi degenza. Grazie all’interventodi Cancro Primo Aiuto, si è passa-ti così, tra l’Hospice di Sondalo el’Hospice di Morbegno, da 10 a14 posti letto, usufruibili nelledue strutture dell’Azienda Ospe-daliera della Valtellina e dellaValchiavenna. L’aumento dei posti letto in cia-scuno dei due Hospice incremen-terà così a 14 la dotazione di letti

per pazienti in fase avanzata dimalattia in Provincia di Sondrio a14 e consentirà di ridurre alminimo - o forse di eliminare -le liste di attesa, evento di dif-ficile gestione in queste circo-stanze, visto l’aumento dellepatologie in questione.

Cancro Primo Aiuto ha forte-mente voluto, insieme all’Azien-da Ospedaliera della Valtellina edella Valchiavenna, la creazionedi queste due strutture, il cuiampliamento è finalizzato adospitare i pazienti per i qualirisultava difficoltosa l’assistenzaal domicilio.

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La rete delle cure palliative sulterritorio della provincia di Son-drio, Sondalo e Bormio è com-pletata dal servizio di AssistenzaDomiciliare Integrata erogatodalle Cooperative Sociali Arde-sia (Tirano), Il Granello (Morbe-gno) e Arca (Chiavenna) e soste-nuto da Cancro Primo Aiuto edall’ASL provinciale attraverso il

sostegno economico dei medicipreposti al servizio e dei mezziutilizzati dagli stessi e dagliinfermieri per recarsi al domici-lio dei malati, sotto la regia del-l’ASL provinciale e dei suoi diri-genti.Cancro Primo Aiuto, nel mese difebbraio, ha ufficialmentedonato 3 autovetture preposte

all’assistenza dei malati al pro-prio domicilio alle tre cooperati-ve sociali che svolgono il serviziosul territorio della Provincia diSondrio nei distretti di compe-tenza. Verrà completato così un iter dicollaborazione e sinergia tra laOnlus e chi sta sul territorio perla cura dei malati.

Hospice di Sondalo e Morbegno: l’impegno Valtellinese di Cancro Primo Aiuto

Lo scorso 18 febbraio si è tenuta all’Ospedale Morelli l’inaugurazione del nuovo reparto di Ematologiae l’ampliamento degli Hospice di Morbegno e Sondalo

Cure palliative: Cancro Primo Aiuto dà una mano alle cooperative territoriali

Caldi e vivi, ecco come appaionoora i reparti di Oncologia e diRadioterapia al “Manzoni”,dopo la sistemazione avvenutatra giugno e luglio 2007, grazieal sostegno economico dell’as-sociazione Onlus “Cancro PrimoAiuto”. È stato inaugurato il nuovoreparto di Oncologia e Radiote-rapia all’Ospedale Manzoni,progetto che ha visto l’avvio nelfebbraio 2008.I miglioramenti e l’umanizzazio-

ne dei reparti sono stati resi pos-sibili ridipingendo le pareti concolori caldi, tranquillizzanti eaggiungendo numerosi elementidecorativi. Sono stati ridisegnatigli spazi al fine di aumentare lafunzionalità del reparto. Perprovvedere alla sistemazionedella struttura, Cancro PrimoAiuto ha stanziato 100.000 euroe ha potuto portare a compi-mento il progetto grazie al profi-cuo impegno dei sostenitori del-l’associazione.

L’inaugurazione ha visto la pre-senza del Direttore SanitarioAlberto Zoli, il Direttore delDipartimento Oncologico Provin-ciale Giovanni Ucci, il Direttoredel Dipartimento di RadioterapiaAlessandro Colombo, oltre alPresidente di Cancro Primo AiutoTiziano Mariani.L’opera portata a realizzazionerappresenta un importante tas-sello per consolidare il rapportotra Ospedale Manzoni e CancroPrimo Aiuto.

L’associazione Onlus è impegna-ta da anni nel garantire pienoappoggio agli enti ospedalieri ealle realtà che operano su tutto ilterritorio lombardo nei settoridella cura e dell’assistenza aipazienti oncologici. «Umanizzare e migliorare ireparti, questi sono gli obiettivi»- ha spiegato il direttore dell’On-cologia, il Dott. Giovanni Ucci.«In questa unità operativa ipazienti seguono un percorsoterapeutico non semplice, cheimplica anche un grosso stressemotivo e psicologico - haaggiunto il Dott. Ucci -. L’Oncolo-gia, che ha 13 camere e 16 posti

letto, può contare adesso su unastanza in più, ricavata nel corsodei lavori, all’interno nellasezione del day hospital, dovequotidianamente vengono visi-tati e sottoposti alle cure che-mioterapiche circa 25 pazienti:nel day hospital si sono dun-que aggiunti sei posti letto,per un totale di 15».Nel reparto del Dott. Alessan-dro Colombo, primario di radio-terapia, il colore dominante èl’azzurro. «L’unità di radiotera-pia è sotterranea, priva di fine-stre, da qui la necessità di ridur-re il senso di oppressione grazieai colori».

Una pennellata di colore per ilreparto di Oncologia e Radioterapia

Inaugurato il nuovo reparto di Oncologia e di Radioterapia all’Ospedale Manzoni di Lecco

La cena organizzata presso ilJolly Hotel di Lecco ha rinsalda-to i rapporti di collaborazione eamicizia tra Cancro Primo Aiutoe le associazioni territorialiAcmt e Aicit.L’Associazione Onlus ha donatoun mezzo di trasporto per ipazienti in trattamento all’O-

spedale Manzoni all’Associazio-ne Intervento contro i Tumori(AiCiT), mentre all’Associazioneper la Cura dei Malati in Tratta-mento palliativo (ACMT) è statagarantita la presenza fissa diuno psicologo nell’ambito delprogetto relativo alle dimissio-ni protette.

Lecco: al Jolly Hotel Cancro Primo Aiuto sostiene le cure palliative

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Il reparto di Oncologia Medicadel Presidio Ospedaliero diDesio, con l’arrivo nel corso del2007 del nuovo Direttore, Dott.Daniele Fagnani, è stato com-pletamente ristrutturato edinaugurato il 5 aprile: “infor-matizzazione” e “umanizzazio-ne” sono le due parole chiaveseguite nel percorso di ristrut-turazione, al fine di garantire iquattro canoni dell’assistenzaoncologica, ovvero sicurezza,efficienza, efficacia e qualitàdell’assistenza.

La Direzione Generale e la Dire-zione Sanitaria hanno predispo-sto e attuato l’ampliamento e laristrutturazione della UnitàOperativa Complessa, dispo-nendola su un’intera ala dell’8°piano; ciò ha dato ai sanitari lapossibilità di riorganizzare epianificare l’assistenza oncolo-gica, e ai pazienti di usufruire dispazi adeguati per la perma-nenza in Ospedale. La ristrutturazione del repartonon riguarda solo l’aspettodimensionale ma anche quelloqualitativo; grazie ad ambienticonfortevoli, adeguata e com-pleta informazione, poltrone ebiblioteca, piante, quadri, musi-ca, libri e anche aromi, si cercadi ridurre lo stress e il carico diemotività legato alla patologianeoplastica e di garantire unvalido supporto a pazienti eparenti. A tal proposito si vuole sottoli-neare l’aiuto fornito dalle asso-ciazioni no-profit e ringraziarele Onlus “Cancro Primo Aiuto”e “Claudio Colombo per l’Onco-

logia” per i loro sforzi nel sup-portare l’umanizzazione el’informatizzazione del reparto.Informatizzare un repartooncologico significa promuove-re sicurezza e tracciabilità neivari processi decisionali, rag-giungere efficienza garantendonel contempo efficacia e qua-lità della prestazione: il sistemaoperativo adottato permette dilavorare in tempo reale con l’U-nità di preparazione degli anti-blastici (UFA) in Farmacia: que-sto garantisce sicurezza e trac-ciabilità da una parte, ma ancheefficienza ed efficacia della pre-stazione che risulta più rapida evalida.

Il paziente che afferisce all’UOCOncologia di Desio può usufrui-re di una prestazione globalenell’arco di un unico accesso inDay-Hospital (prelievo, esami,visita e terapia); viene subito inpossesso della documentazioneclinica di ciò che ha effettuatodurante la giornata; gli infer-mieri ricevono ordini certi echiari e possono, più liberi datrascrizioni e preparazioni,dedicarsi alla cura diretta delpaziente; i medici hannocostantemente a disposizionel’intera documentazione clinicasul loro PC; viene garantito ilpassaggio di informazioni atutto il personale medico per-mettendo un valido lavoro digruppo; il risultato è la riduzio-ne del rischio di errori e l’incre-mento dell’efficienza della pre-stazione con la velocizzazionedei processi di reporting e diricettazione.

Sono stati inoltre potenziati irapporti con l’UO di Cure Pallia-tive, creando uno spazio appo-sito in reparto per permetterela visita e il progressivo passag-gio in cura ai Colleghi di Terapiadel Dolore e Cure Palliative; ciòal fine di mantenere la conti-nuità delle cure oncologiche epermettere al malato di essereal centro delle cure fornite.Parallelamente è stato datonuovo impulso al DipartimentoOncologico Aziendale e alD.I.P.O. (Dipartimento Intera-ziendale Provinciale Oncologi-co): le due strutture, la cuiresponsabilità è stata affidataal Dott. Fagnani, hanno compitisimili ma con diversi target: ilprimo all’interno dell’AziendaOspedaliera, il secondo rivolto atutte le componenti sanitarie enon del territorio coperto dal-l’ASL Mi 3 - Monza, che si occu-pano del malato neoplastico.Entrambe hanno come fine distimolare la multidisciplinarietàdell’approccio alla malattianeoplastica, favorendo la conti-nuità di cura (sia all’interno del-l’Azienda Ospedaliera, che sulterritorio) e mantenendo eleva-to lo standard qualitativo delleprestazioni effettuate: in que-sto risultano essenziali l’unifor-mità delle procedure diagnosti-co-terapeutiche, lo stretto econtinuo rapporto con i medicidi medicina generale, la colla-borazione con le associazioni divolontariato e le onlus, nonchéi progetti della Regione Lom-bardia in ambito oncologico,come la Rete Oncologica Lom-barda (ROL).

A tale proposito si sottolineacome il DIPO X - Vimercate sia laprima struttura in Lombardiaad aver collegato direttamenteil sistema operativo di repartocon la ROL, permettendo unlegame diretto con i fruitoridella rete, e come stia speri-mentando un lavoro comunecon i MMG sul follow-up delpaziente neoplastico utilizzan-do proprio i mezzi informaticimessi a disposizione dallaRegione (SISS e ROL).

In conclusione sono state postele basi per una nuova Oncolo-gia della Brianza: - reparto ospedaliero moderno

ma contemporaneamente“umano” e vicino all’ammala-to oncologico

- uno stretto collegamento“dipartimentale” con le altrestrutture sanitarie che dannoassistenza al malato oncologi-co al fine di garantirne in tuttii suoi aspetti la continuità e laqualità della cura.

Reparto di Oncologia Medica delPresidio Ospedaliero di Desio:ristrutturazione dimensionale e qualitativa

Il 5 aprile è stato inaugurato il nuovo reparto di Oncologia Medica: informatizzazione e umanizzazionele parole chiave

La Rete Oncologica Lombarda(ROL) è un sistema che permettela condivisione di informazionicliniche e la comunicazione tra imedici e le strutture sanitarie cheattuano prevenzione, assistono ecurano in Lombardia personeaffette da tumore.Obiettivo della ROL è integraregli sforzi e le competenze dei ser-vizi sanitari per migliorare lacura del paziente.Grazie alla ROL, ogni pazientericeve la migliore assistenzasenza doversi spostare dallastruttura sanitaria nella quale hascelto di farsi curare. Grazie allaROL, le strutture sanitarie posso-no collaborare tra loro e avvaler-si della consulenza di centri spe-cialistici situati anche in luoghidistanti dalla struttura alla qualeil paziente si è rivolto.

La ROL utilizza a questo fine unsistema di comunicazione in retemolto avanzato, che permette,attraverso l’utilizzo del SISS e laformazione di una cartella clinicadenominata Fascicolo SanitarioElettronico (FSE), la condivisionedi informazione fra tutti i mediciche verranno a contatto con ilpaziente oncologico (sia speciali-sti che medici di medicina gene-rale), nel rispetto della privacydel cittadino.La ROL, quindi, fa circolare leinformazioni e non il paziente,mettendo in rete i dati clinici, aiquali i sanitari che vengono acontatto con il paziente possonoaccedere, e anche interagire fradi loro; il tutto al fine di indivi-duare le soluzioni di diagnosi ecura più appropriate per ilpaziente oncologico.

La rete oncologica lombarda

Il 21 maggio si è compiuto unaltro passo avanti nella realiz-zazione della nuova culturadelle cure palliative oncologi-che. Presso l’Hospice del Presi-dio Ospedaliero di Giussano, laOnlus Cancro Primo Aiuto hadonato una «Fiat Seicento»,autovettura che servirà aglioperatori sanitari che assistonoa domicilio i malati terminali dicancro.A consegnare le chiavi il presi-dente della Onlus, TizianoMariani. A riceverle il direttoregenerale dell'azienda ospeda-liera di Vimercate, MaurizioAmigoni, e il Dott. AlbertoMapelli, responsabile dell'Unitàdi cure palliative dell'Hospice

giussanese.Alla cerimonia hanno presen-ziato il Dott. Giovanni Materiae la Dott.ssa Patrizia Pedrotti,rispettivamente il direttoresanitario generale ed il diretto-re amministrativo generale del-l'azienda ospedaliera e l'equipemedica dell'Hospice e dell'unitàoncologica.Gli onori di casa sono stati dattidal Dott. Bruno Molteni, diret-tore sanitario dei presidi diCarate e Giussano.«Questo dono è un gestoimportante - ha detto -. Pubbli-co e privato condividono datempo il percorso verso l'atte-stazione delle cure palliativedei pazienti oncologici termina-

li nelle strutture sanitarie delnostro paese. Si tratta di veico-lare una nuova cultura e in que-sto senso, qui a Giussano, grazieall'Hospice e all'equipe delDott. Mapelli che funge davve-ro da volano, siamo riusciti adindurre una forte accelerazio-ne. La popolazione ormai fariferimento alla nostra strutturae le riconosce una funzioneinsostituibile».Il Dott. Amigoni ha sottolinea-to, invece, l'importante sinergiatra il pubblico e il privato. Tiziano Mariani, PresidenteCancro Primo Aiuto, ha ricorda-to la presenza fattiva sul terri-torio di Cancro Primo Aiuto, laOnlus fondata in memoria del

senatore Walter Fontana all'in-segna del motto «Siamo solo

uomini che aiutano altri uomi-ni».

Un’auto per il PresidioOspedaliero di Giussano

Cancro Primo Aiuto ha donato un’autovettura all’AOV di Vimercate per l’unità di Cure Palliative desti-nata al servizio di Assistenza domiciliare in 26 Comuni nei distretti di Carate, Desio, Seregno e Sesto SanGiovanni

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Il 20 giugno la Villa Reale diMonza ha ospitato il Concertodella Banda dei Carabinieri,evento di carattere musicale eistituzionale a sfondo benefico-umanitario organizzato da Can-cro Primo Aiuto e dalla Sezionedi Monza dell’AssociazioneNazionale Carabinieri, in colla-borazione con il ComitatoMaria Letizia Verga e l’AziendaOspedaliera S. Gerardo. L’iniziativa, oltre a celebrarel’Arma dei Carabinieri ed il 111°anniversario di fondazionedella Sezione monzese dellaA.N.C., è stata l’occasione pro-pizia per un’attività di supportoe raccolta fondi, promossa da

Cancro Primo Aiuto, per la rea-lizzazione da parte del Comita-to Maria Letizia Verga e dell’A-zienda Ospedaliera San Gerar-do della struttura che si concre-tizza con il progetto della Fon-dazione Monza e Brianza per ilbambino e la sua mamma.

A seguito del concerto dellaBanda Musicale dell’Arma deiCarabinieri, che torna a Monzadopo 10 anni, si è tenuto unmomento conviviale all’internodella Villa stessa, evento riser-vato esclusivamente alle perso-nalità politiche, amministrativee religiose intervenute, ai piùalti vertici dell’Arma ed alle per-

sone che hanno sostenuto inmodo tangibile e concreto lamanifestazione.

Oltre allo scopo della raccoltafondi, interamente devoluti allacostruzione dell’Ospedale delbambino e della mamma, èintenzione di Cancro PrimoAiuto sostenere il progettoaffinché possa essere realizzatoil più velocemente possibile e sipossa, attraverso media e stam-pa, puntare l’attenzione su unprogetto di così grande impor-tanza da essere annoveratoquale miglior centro di acco-glienza europeo per dettapatologia.

In Villa Reale, concerto per lasolidarietà

Canco Primo Aiuto e Comitato Maria Letizia Verga: insieme per l’Ospedale del bambino e la sua mamma

La storia della fondazioneLa Fondazione Monza e Brianzaper il Bambino e la sua Mamma(MBBM) e l’Istituto Maria LetiziaVerga (IMLV) affondano le lororadici negli anni ’70 quando ilProfessor Giuseppe Masera e l’e-quipe della Clinica Pediatricadella clinica De Marchi di Milano,insieme a un piccolo gruppo digenitori di bambini affetti dagravi malattie del sangue, intui-rono il valore della Alleanzaterapeutica per l’eccellenza, inte-sa come l’importanza di unastretta collaborazione tra opera-tori sanitari, amministratori,genitori, volontari e società civileper affrontare al miglior livellopossibile i problemi medici, psi-cologici e sociali di alcune gravimalattie del sangue del bambi-no, in primis la leucemia.

La fondazione, oggiLa Fondazione Monza e Brianzaper il Bambino e la sua Mamma èuna fondazione di partecipazio-ne elaborata con l’aiuto delnotaio Enrico Bellezza, promoto-

re in Italia delle fondazioni dipartecipazione intese come rea-lizzazione di una iniziativa pub-blica con la partecipazione attivadella società civile, di un volonta-riato attivo e solidale, attraversoun modello gestionale di grandeflessibilità, efficienza ed econo-micità.L’obiettivo principale della Fon-dazione è la costruzione di unanuova struttura, la “Casa dellaMadre e del Bambino” che si rea-lizzerà all’interno dell’OspedaleS. Gerardo e che riunirà la ClinicaPediatrica con il Centro di Ema-tologia, il centro Trapianto diMidollo Osseo e il Centro Malat-tie Metaboliche, la Clinica Oste-trica e la Neonatologia con laPatologia Neonatale. La riunione in una unica struttu-ra, ben integrata, dei tre diparti-menti avrà il significato di pro-muovere una stretta integrazio-ne culturale e di progetti con l’o-biettivo esplicito di promuoverel’eccellenza nell’assistenza glo-bale, nella prevenzione, nellaricerca e nella didattica.

I componenti del Consiglio diIndirizzo sono:

- l’Università Milano-Bicocca,nella figura del Rettore;

- il Comune di Monza rappresen-tato dal Sindaco.

Di fatto si tratta di una iniziati-va nella quale si realizza unastretta sinergia tra enti pubblici(Ospedale, Università, Comune)ed un privato a forte connota-zione sociale per le sue peculiaricaratteristiche (Comitato, Fon-dazione di ricerca) e per unastoria di oltre venti anni diimpegno improntato a sussidia-rietà, caratterizzato da un con-cetto etico di servizio pubblico.

L’Istituto Maria Letizia Verga èstato pensato e sarà realizzatoper offrire ai bambini e alle loromamme un’assistenza integrata,globale, di tipo olistico con l’ap-plicazione delle terapie più avan-zate, in un Istituto che si occupidi ricerca, clinica, di terapia tra-slazionale (dal laboratorio almalato) e che offra una didatticaintegrata tra universitari edospedalieri e soluzioni organiz-zative basate sulla qualità e sul-l’uso razionale delle risorse. Nello specifico l’Istituto si propo-ne di:

- promuovere progetti innovati-vi di assistenza alla gravidanzae al parto;

- incentivare l’applicazione diterapie innovative in epocaprenatale (terapie in utero)per la correzione di sindromimalformative e malattie con-genite;

- favorire un’assistenza integra-ta e globale al neonato pato-logico e critico, nonché consindromi malformative emalattie genetiche;

- proseguire lo sviluppo dell’”emergenza-urgenza”;

- prestare forte attenzione al“care” del piccolo paziente;

- promuovere l’eccellenza del-l’assistenza e della ricercanelle leucemie, linfomi emalattie del sangue del bam-bino;

- promuovere l’applicazione diterapie cellulari e geneticheper la correzione pre e post-natale di malattie del bambi-no;

- realizzare un’area pediatricaallargata tale da poter acco-gliere bambini ricoverati inospedale per altre patologie,in particolare chirurgiche;

- sviluppare e promuoverenuove eccellenze in ambitopediatrico.

La Fondazione Monza e Brianzaper il Bambino e la sua Mamma

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Gli artisti del piccolo schermohanno sfidato i giovani impren-ditori brianzoli.La pioggia e il freddo non hannofermato la grande sfida dellasolidarietà. La città di Seregno harisposto all'invito lanciato dal-l'amministrazione comunale persostenere alcune associazioni cheoperano nel mondo della solida-rietà.Circa mille persone hanno assisti-to all'incontro benefico «Dai uncalcio alla malattia» fra la Nazio-nale Calcio Tv e una rappresenta-tiva dei Giovani Imprenditori del-l'Associazione Industriali diMonza e Brianza. Sugli spalti dello stadio Ferruccioera presente anche il Gabibboche, con entusiasmo, ha dato la

carica ai protagonisti della sfidasportiva. Il sindaco Giacinto Mariani, l'as-sessore Marco Cajani e i presi-denti di moltissime società eassociazioni che operano sul ter-ritorio hanno assistito all’iniziati-va e si sono detti molto soddi-sfatti dei risultati della manife-stazione benefica che vuole esse-re un piccolo contributo a favoredi chi opera nel sociale. L'incasso della serata è statodevoluto a Cancro Primo Aiuto,all'Arca Onlus e alla SezioneDisabili del Nuoto Seregno, asso-ciazioni che si occupano dell'assi-stenza ai malati e ai portatori dihandicap. Vittorio Fagioli, allenatore dellaNazionale Calcio TV, ha schierato

in campo diverse star della Tvcome Alessandro Sacco, Bove,Roberto da Crema, Carlo Sac-chetti, il Capitan Ventosa LucaCassol, Max Laudadio, Giampao-lo Fabrizio, Daniele Battaglia,Francesco Oppini e MorenoMorello.

La partita è stata vinta dai giova-ni imprenditori brianzoli chehanno prevalso con un 5-1schiacciante. Matteo Parravicini,presidente dei Giovani Imprendi-tori Brianzoli, ricorda la partita dibeneficenza del 2007 a Biassono,il cui ricavato ha contribuitoall'acquisto di una ambulanzaofferta all'associazione Perigeoche opera presso il Policlinico diMonza.

Un calcio alla malattiaGrande vittoria per i Giovani Imprenditori Brianzoli che hanno sfidato la Nazionale Calcio TV

La White Challenge è una disce-sa a tempo con gli sci che parteda Bormio 3000 (mt. 3000) earriva a Bormio (mt. 1.225) conun dislivello di 1.775 mt e unalunghezza di 9 chilometri. Lo spirito della manifestazioneè quello di un puro e sanodivertimento e della solidarietà.E’ in questa ottica che si è inse-rita la presenza di Cancro PrimoAiuto Onlus. La White Challenge “ha corso alfianco” dell’Onlus, sostenendoil nuovo centro Hospice di Mor-begno, secondo reparto di cure

palliative della provincia di Son-drio, che offre ai malati termi-nali di cancro un servizio di assi-stenza tecnologicamente avan-zato e qualitativamente inecce-pibile. La White Challenge, alla suaterza edizione, si è disputatasabato 19.01.08 richiamandoben 800 partecipanti prove-nienti da tutta Italia. La competizione è stata resaancora più elettrizzante da unpodio finale maschile sul filodei centesimi che ha visto Fran-co Colturi, ex azzurro di discesa

libera, conquistare la primapostazione davanti a MarcoAntonioli, vincitore della prece-dente edizione, e StefanoMenotti.L’8 maggio 2008, presso la sedeoperativa della Onlus, il Presi-dente dello Sci Club White Chal-lenge Cesare Anzi ha consegna-to ufficialmente una Fiat Pandaal Dott. Rose, medico palliativi-sta che collabora con l’Associa-zione Ardesia e il Granello. L’auto è stata acquistata graziealla donazione da parte delloSci Club White Challenge che hadevoluto circa il 20% del monteiscrizioni della manifestazionesportiva.

L’associazione Onlus Cancro PrimoAiuto e lo Sci Club First A.D., in col-laborazione con la F.A.B., non sisono fermati solo alle Finali diCoppa del Mondo ma si sono residisponibili a recuperare i Campio-nati Mondiali Junior di Snow-board che avrebbero dovuto esse-re svolti in Russia. Gli atleti si sono sfidati in ben 5discipline differenti:- Half pipe, disciplina olimpioni-

ca di snowboard in cui i concor-renti, percorrendo il canale("mezzo tubo") realizzato nellaneve, eseguono salti, rotazionie acrobazie.

- Bigair, in cui i concorrentigareggiano eseguendo salti erotazioni su rampa per salticostruita in neve o strutturaartificiale con piano di 7/8 mt.

- Snowboardcross, competizionein cui sei concorrenti gareggia-no simultaneamente su di unpercorso costituito da struttureed ostacoli artificiali.

- PGS gare parallele di 4 atleti- PSL. Gare parallele di 2 atleti

Alla manifestazione sportivahanno preso parte più di 25nazioni con la presenza di circaun migliaio di persone.La FIS ha visto nella Valmalencoun’ottima occasione per realiz-zare un evento di così grandeimportanza a livello internazio-nale e soprattutto in funzionedella crescita di uno sport emer-gente con un’età media dei pra-ticanti molto giovane. Grazie a Cancro Primo Aiuto,alla prontezza organizzativa

dello Sci Club First, braccio spor-tivo della Onlus, e alla fattivacollaborazione con F.A.B. si èavuta la possibilità di recuperareun evento così importante alivello internazionale. Grande sostegno organizzativo èstato fornito, inoltre, dalle Forzedell’ordine, Medici, volontari,dall’Azienda sanitaria di Sondrioe tutte le altre parti coinvolteche hanno la volontà di favorirequeste tipologia di attività spor-tiva e di solidarietà.

Cancro Primo Aiuto organizza i Mondiali Juniores di Snowboard

Chiesa Valmalenco è stata lo scenario di un nuovo evento sportivo internazionale, i Campionati MondialiJuniores di Snowboard che si sono disputati dal 16 marzo a venerdì 22 marzo

La White Challenge corre per la solidarietà

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Il Memorial è un circuito inter-nazionale di gare di sci alpino edè organizzato dallo Sci Club Firstdi Seregno presieduto dall’Arch.Pozzoli, con lo scopo di racco-gliere fondi per l’AssociazioneCancro Primo Aiuto, Onlus fon-data in memoria dello scompar-so senatore Walter Fontana. Il Memorial Walter Fontanadella stagione 2007/2008 è statofitto di appuntamenti. Si sono contate più di 30 gareinternazionali, si sono sfidaticomplessivamente più di 2000atleti provenienti da oltre 40nazioni. Il Memorial è stato rea-lizzato grazie all’impegno ditutte le forze dell’ordine tra cuila Polizia di Stato, la Guardia diFinanza, il Corpo dei Carabinieri,la Guardia Forestale, il SoccorsoAlpino, Medici e infermieri del118 di Sondrio, la ProtezioneCivile, le Scuole Sci, la Cooperati-va del soccorso di Sondrio, ilisciatori, il Controllo Porte etutti gli inservienti delle variestazioni. Il Memorial Walter Fontana per-mette da quattordici anni diunire lo spirito sportivo alla soli-darietà. Cancro Primo Aiuto,Onlus che beneficerà della rac-colta fondi del Memorial Walter

Fontana, è una realtà che daoltre 10 anni opera su tutto ilterritorio lombardo. La missione dell’associazione siriassume in un motto: “Siamosolo uomini che aiutano altriuomini”. L’obiettivo di Cancro PrimoAiuto è di affiancarsi all’attivitàsvolta dagli operatori sanitari,raccogliendo fondi da destinarea varie attività complementari disupporto alla cura oncologicaquali, ad esempio, convegni spe-cialistici, servizi di assistenzadomiciliare gratuita, di orienta-mento nel panorama delle strut-ture mediche presenti sul terri-torio e di supporto psicologico al

malato e alla sua famiglia, l’ac-quisto di strumenti medicaliall’avanguardia, il finanziamen-to di personale medico speciali-stico laddove se ne riscontri lanecessità. Il Memorial Fontana,attraverso i suoi sponsor, per-mette di raccogliere oltre il 50%dei finanziamenti necessari agarantire tutta l’attività filantro-pica che la Onlus svolge a bene-ficio dei malati e delle loro fami-glie. Quest’anno con l’imminen-te inizio della 15° edizione delMemorial Walter Fontana èstato raggiunto di fatto, anche esoprattutto grazie ai sostenitori,un importante traguardo plu-riennale.

A tal proposito, nel riproporrenuovamente questa iniziativabenefico-sportiva si è pensato diattribuire a tale manifestazioneuna valenza più ampia e presti-giosa coinvolgendo tutta la pro-vincia di Sondrio con le stazioniinvernali. Lo sforzo organizzati-vo della Onlus, che si concretizzadi fatto attraverso lo Sci Club adessa collegato quale lo Sci ClubFirst, è finalizzato, come da sem-pre, solo ed esclusivamente afavore dei malati.

Il tutto consentirà di beneficiaredi altre tre manifestazioni colla-terali che indirettamente sup-porteranno la Onlus CancroPrimo Aiuto: la “Coppa EuropaFemminile Fis”, la “White Chal-lenge” e lo “Snow Festival”.Il ricavato delle manifestazionipotrà aggiungersi a ciò che laOnlus riuscirà a fare con il suoimpegno, permettendo inter-venti nelle attività filantropicheche restano l’unico e vero moti-vo di tanto sforzo.

Memorial Walter Fontana: XIV Edizione

Il Memorial Walter Fontana è giunto alla quattordicesima edizione

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Cancro Primo Aiuto ha donatoal Pio Albergo Trivulzio di Mila-no un gazebo con una duplicefunzione.

Venendo posizionato in prossi-mità delle camere di degenzadiventerà un luogo di incontroper i malati ei loro famigliari.Il gazebo ha anche lo scopo didivenire un luogo adibito allaterapia occupazionale per imalati degenti: giardinaggio,lettura, musica.

La terapia occupazionaleal Pio Albergo Trivulzio

Ringraziamo

La collaborazione tra l’HospiceSanta Maria delle Grazie dellaFondazione Don Carlo Gnocchidi Monza e la Onlus CancroPrimo Aiuto prosegue ormai daanni.

Sulla falsariga degli ultimi inter-venti finalizzati all’umanizza-zione dei reparti la Onlus hadonato degli arredi per il Gaze-bo esterno della struttura.

L’Hospice Santa Maria delleGrazie è nato nel 2000 - affer-ma Don Sergio Didonè - e daallora si occupa di cure palliati-ve per pazienti oncologici instato avanzato di malattia.

Cancro Primo Aiuto supporta datempo la struttura nella gestio-ne dell’accoglienza dei pazienti.

Monza: l’Hospice SantaMaria delle Grazie

Se vuoi aiutarci nella nostra opera ecco le coordinate:- Conto corrente postale: 32176273- Conto corrente bancario: Credito Artigiano Seregno - IBAN: IT19K0351233841000000002100- Conto corrente bancario: Credito Valtellinese Mariano - IBAN: IT93J0521651500000000090797- Conto corrente bancario: Credito Valtellinese Sondrio - IBAN: IT43S0521611010000000013982

Intestati alla Cancro Primo Aiuto Onlus

CANCRO PRIMO AIUTOSede Operativa: Via Lambro 19 – 20038 Seregno Telef. 0362/239494 – 0362/265505 Fax 0362/265558Sede Legale: Via Ramazzotti 22 – 20052 Monza – P.I. 03724650969 – C.F. 02822170961www. cancroprimoaiuto.it – [email protected]

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