vita nostra sommario · 2016. 3. 2. · vita nostra bollettino parrocchiale di corna camuna in...

32

Upload: others

Post on 02-Feb-2021

2 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

  • VITA NOSTRABOLLETTINO PARROCCHIALE

    di CORNA CAMUNAin DARFO BOARIO TERME

    Numero 39PASQUA 2016

    Supplemento a:«La Voce del Popolo»

    Direttore responsabile:Adriano Bianchi

    Autorizzazione Tribunale di BresciaN. 184 - 1 dicembre 1961

    Telefoni della Parrocchia:

    Casa canonica:0364.531007333.3340628

    Centro Giovanile:320.0243939

    www.bessimoecorna.it

    Grafica e stampa:

    sommario L’AUGURIO PASQUALE DI DON ANGELO 3

    DIARIO 4- Ricordando don Natale Richini 8

    MAGISTERO- Preghiera di Papa Francesco per il Giubileo 9- Quattro genitori ed un bebè 10- Il Consultorio Familiare G. Tovini a sostegno della maternità: corsi di massaggio infantile da 0 a 12 mesi 11- Il Consultorio Familiare Tovini e la mediazione familiare: diario di un biennio di attività 12- Percorso verso il sacramento del Matrimonio 13- Un Sacerdote risponde... 14- L’Unità Pastorale di Darfo sta compiendo i primi passi 18

    ATTIVITÀ- Campomare 2016 16

    AVVENIMENTI - Il centro spirituale del mondo 17- Francesco e Kirill. Un passo verso l’unione 18 CULTURA - Gender, i cinque punti per fare chiarezza 20- Matrimonio «fabbrica naturale» di speranza 21- Premio Teva Farmaceutica di scrittura e saggistica 22- Dal benedetto colle ai miei cari di Corna 23

    AMMINISTRAZIONE- Suoni o strasuoni? A noi la scelta 24- La santella di Via S. Francesco necessita di restauro 25- Aggiornamento sul restauro dell’organo a Corna 25- Rendiconto economico Parrocchia di Corna 26- Rendiconto economico Parrocchia di Bessimo 27

    ANAGRAFE - Defunti 28- Anniversari di matrimonio 30- Battesimi - Matrimoni 31035.4346350 - 3369.7600435

    In copertina:Il disegno in copertina ha per titolo«MISERICORDIA». Il disegno è la rappresentazione di Dio, luce che sovrasta il dono di un pane che passa da una mano all’altra, il gesto e la luce sono Dio stesso che è Misericordia, come detto da Papa Francesco.È opera dell’artista LUCA GOBBETTI.Laureato al Politecnico di Milano è titolare di uno studio di architettura in Breno, Via Cappellini. Per la sua attività artistica ha ricevuto vari premi a livello nazionale.

  • 3

    L’augurio pasqualedi Don Angelo

    Sorelle e fratelli carissimi, fra pochi giorni cele-breremo la santa Pasqua.Alle nostre spalle sta ormai il cammino della Quare-sima, itinerario interiore - personale e comunitario - di preghiera, penitenza e carità. Ora vogliamo ri-vivere con Gesù gli eventi culminanti della sua vita: sono suoi, perché Egli li ha vissuti in prima persona, ma sono anche nostri, sono “per noi”; tutta l’uma-nità era presente nel cuore di Cristo mentre egli vi-veva “quella” Pasqua. La festa di Pasqua sta al centro di due lunghi perio-di liturgici: la Quaresima di quaranta giorni come tempo di preparazione e il Tempo pasquale di cin-quanta giorni (fino a Pentecoste) in cui approfondi-re l’immenso mistero della Pasqua di Gesù e farne esperienza nella Chiesa; questo dovrebbe aiutarci a capirne l’importanza e la centralità. Quando si incontra una persona che vive una gio-ia particolare, unica e intensa si dice: «Felice come una Pasqua». La Pasqua di Cristo è la radice della nostra felicità: rinnova tutto, riempie tutto, trascina tutto; il nuovo volto di Dio che si rivela pienamente come Amore nella Pasqua di Cristo a tutto dà spe-ranza.Penso che la gioia sia una testimonianza fonda-mentale che noi cristiani dobbiamo dare al mondo di oggi; una gioia ovviamente radicata in Cristo e nella sua Pasqua, non nel piacere, nel possedere, nell’apparire, nel divertirsi, dove cioè ormai troppa gente si illude di trovarla.Si dice anche: «Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi». Le due feste principali della nostra fede sono molto diverse tra loro, anche nel loro risvolto fa-miliare: il Natale senza l’intimità della famiglia è monco e Pasqua è il tempo in cui «uscire». Molti, complice la bella stagione, escono per la gita fuori porta, per qualche attività sportiva, per condivide-re con gli amici la grigliata… “Uscire” potrebbe anche rappresentare la rispo-sta all’appello di Papa Francesco che suona così: «Quando la Chiesa è chiusa, si ammala. La Chiesa deve uscire verso le periferie esistenziali».Certamente è importante “uscire” di casa per vive-

    re le celebrazioni del Triduo Pasquale e per parte-cipare all’Eucarestia nella Pasqua settimanale che è la Domenica, “uscire” per ricevere il perdono di Dio che rinnova la nostra vita e ci fa passare dall’egoi-smo e dal peccato alla vittoria di Cristo sul male che alberga nel nostro cuore.L’anno giubilare, indetto da papa Francesco, è un potente invito ad essere a nostra volta segno di perdono e di grazia. Il periodo quaresimale è stato il tempo favorevo-le per riprendere un contatto vivificante e lasciarci abbracciare dalla benevolenza del Padre Buono, che va in cerca di tutti i suoi figli. Il tempo della Pasqua sarà invece il kairós decisivo in cui dall’accoglienza del Risorto passeremo con ancor maggior determinazione alla testimonianza del suo Vangelo. Faremo nostra l’esperienza dei di-scepoli di Emmaus: «Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo rico-nobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dis-sero l’un l’altro: “Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?”» (Lc 24, 30-32).Il “cuore ardente” li spinge a correre, ad uscire di casa, a tornare nella comunità dei discepoli, ad ab-bandonare la tristezza, per ricominciare a vivere secondo Cristo, uomo nuovo, e coinvolgere nella stessa avventura tutta l’umanità.La benedizione del Padre misericordioso accompa-gni il nostro cammino di conversione e la luce dello Spirito Santo illumini i nostri cuori, perché possia-mo ascoltare la voce di Gesù, Maestro e Salvatore che ci trasfigura in figli della Nuova Alleanza.

    Buona Pasqua a tutti.Don Angelo

    EDITORIALE

  • SETTEMBRE 2015

    Sabato 26 - Tarcisio Bonomi e Angioletta han-no festeggiato il loro 50° anniversario di Ma-trimonio nella chiesa parrocchiale di Bessimo.

    OTTOBRE 2015

    Nel mese di ottobre cinque coppie di sposi hanno festeggiato un importante traguardo di vita insieme: Ferrari Domenico e Fontana Augusta (50 anni di matrimonio, Domenica 4); Torri Angelo e Giuliana (50 anni di matrimonio, 4 ottobre); Resta Benito e Alberton Angelina (50 anni di matrimonio, Venerdì 9); Gatti Ange-lo e Amanzio Adriana (50 anni di matrimonio, Domenica 25); Cominelli Fausto e di Maccan Maria (60 anni di matrimonio, Domenica 25).

    Domenica 4 – È iniziato l’anno Catechistico a Corna - L’AVIS intercomunale ha festeggiato i 60 anni di fondazione. Gli aderenti e i simpatizzanti si sono ritrovati presso l’Oratorio di Corna e hanno partecipa-to alla Santa Messa presieduta dal cappellano don Giuseppe Maffi. La giornata è continuata con il corteo, la de-posizione della corona presso il monumento AVIS e, prima del pranzo, la consegna delle benemerenze.

    Sabato 10 - È iniziato l’anno Catechistico a Bessimo.

    Domenica 18 – I nostri volontari hanno orga-nizzato la Mondolata a Corna. Ottime castagne e tanta musica per grandi e piccoli.

    Sabato 31 - Cena dei Volontari all’Oratorio di Corna.

    4 DIARIO

    NOVEMBRE 2015

    Domenica 8 - Giornata delle Forze Armate. In questo giorno è stata celebrata l’Eucarestia con un particolare ricordo dei Caduti di tutte le guerre.

    Lunedì 16 - È iniziato il Cammino di fede per i fidanzati presso l’Oratorio di Darfo. Rappre-senta un piccolo ma prezioso contributo della Chiesa alla formazione di famiglie cristiane, testimoni dell’amore di Gesù. Esso si conclu-derà Domenica 7 febbraio 2016 con il ritiro spirituale. Le coppie iscritte sono venti.

    Giovedì 19 e 26 - In Oratorio a Corna si è tenu-to il corso “Mamma & Figlia”. Abondio Ivana, esperta INER e collaboratrice del Consultorio Familiare “Giueppe Tovini” di Breno, ha ripro-posto un itinerario semplice ma efficace per aiutare le bambine, con la complicità delle loro mamme, ad accogliere i primi segni della maturità.

    Sabato 21 - I sostenitori dell’Associazione Bambini con Malattie Metaboliche (ABM) han-no preparato e servito una cena in Oratorio.

    Domenica 22 - Giornata del Seminario e di sen-sibilizzazione per il Sostentamento del Clero.

    Giovedì 26 - Sono iniziati i Centri di Ascolto della Parola a Bessimo, ospitati dai coniugi An-drea e Maria e condotti da Ivano e Fernando.

    DICEMBRE 2015

    Domenica 6 - Ilian ha organizzato la Tombola presso l’Oratorio di Corna che ha visto una nu-merosa partecipazione.

    Domenica 6 - Gli adolescenti hanno vissuto il Camposcuola in Presolana. Giornate belle sia per il messaggio che per il clima.

    Lunedì 7 - I volontari dell’Oratorio di Bessimo si sono ritrovati per rinsaldare l’amicizia e la volontà di continuare a sostenere le numerose attività dell’Oratorio.

  • 5DIARIO

    Martedì 8 - È iniziato l’anno giubilare per tut-ta la Chiesa. A Bangui (Centrafrica) la porta santa era stata aperta dal Papa Domenica 29 novembre.

    Domenica 13 - Nell’anno in cui ricorre il 35° di fondazione il Centro Anziani di Corna ha or-ganizzato una giornata di festa con la Santa Messa alle ore 10:30 e con il pranzo. A numero-se Associazioni e alla Parrocchia è stato devo-luto, da parte del Centro Anziani, un generoso contributo.

    Giovedì 17 - Il Coro del Conservatorio di Darfo, il Coro Antiche armonie di Bergamo e l’Ensem-ble “Luca Marenzio” hanno offerto il Concerto di Avvento promosso dall’Amministrazione Co-munale di Darfo nella chiesa parrocchiale di Corna.

    GENNAIO 2016

    Martedì 5 – Agnese Arrigoni ha diretto i due Cori parrocchiali per il Concerto “Aspettando la Befana”. I numerosi presenti sono stati in-trattenuti da brani che hanno saputo trasmet-tere messaggi di pace e di accoglienza. Gran-de musica rigorosamente dal vivo.

    Sabato 9 e Domenica 10 – I ragazzi del Cate-chismo hanno selezionato e messo in sacchetti le arance che i volontari del Mato Grosso han-no raccolto in Calabria. La vendita ha fruttato € 435,00 destinati al progetto di Lissy e Dario a Jangas in Perù. – Sabato si è tenuta in Oratorio a Corna l’Assemblea dei Soci de “Il Culturan-te” durante la aule sono stati presentate le numerose iniziative culturali svoltesi nel 2015.

    Domenica 10 – Presentazione alla Comunità parrocchiale dei ragazzi del Gruppo Emmaus (Quinta Elementare) che riceveranno il sacra-mento della Confermazione della Prima Euca-restia il prossimo 15 maggio, alle ore 11. Essi sono: Abbiati Lorenzo, Baiguini Matteo, Ca-mossi Filippo, Cannarozzi Lorenzo, Cecchini Davide, Cemmi Lorenzo, Danesi Matteo, Du-coli Anna, Magri Beatrice, Mariolini Andrea,

    Mariolini Giorgio, Meli Sara, Picciocchi Luca, Reghenzani Aurora, Rolandi Barbara, Tomasoni Andrea.In questo stesso giorno hanno celebrato il rito del Rinnovo delle promesse battesimali i ra-gazzi del Gruppo Cafarnao (Terza Elementa-re): Amici Michael, Alessi Pietro, Alessi Vasco, Bagzai Federica, Bellini Francesco, Bettoni Silvia, Bolis Sara, Francetich Giulia, Garattini Giacomo, Ghiroldi Sara, Gibelli Simone, Lus-sana Sonia, Lepre Sofia, Mattei Filippo, Minini Marco, Montano Giorgia, Pasinelli Nicole, Pe-dersoli Sofia, Pendoli Lorenzo, Pierno Matteo, Poiatti Daniele, Rolandi Letizia, Tagliaferri Pa-mela, Tagliaferri Silea, Torri Giorgia.

    Sabato 23 – Dal benedetto colle delle beatitu-dini ai miei cari di Corna Camuna è il libro cu-rato da Francesco Zeziola, di Chiari, e che rac-coglie La corrispondenza inedita di Antonietta Zeziola (Madre Maria Scolastica) dal Monastero di Santa Maria degli Angeli di Capriolo ai fami-liari, a 70 anni dalla morte. Alla presentazio-ne del libro, a Capriolo, erano presenti anche Suor Maria Andreassi (Superiora), don Livio Rota, don Giovanni Donni.

    Martedì 26 – Si riunisce per la prima volta il CUP (sta per Commissione dell’Unità Pastora-le) con lo scopo di considerare la situazione delle nostre Parrocchie (mappatura) e di pro-grammare i passi che porteranno alla costitu-zione ufficiale dell’Unità Pastorale di Darfo B.T. Per il prossimo incontro abbiamo chiesto la presenza di mons. Cesare Polvara (pro-vica-rio generale e incaricato per le Unità Pastora-li) e di un sacerdote della UP di Lumezzane, costituita il 29 novembre 2015.

    Sabato 30 – Complimenti per la serata. In Ora-torio a Corna i volontari hanno preparato lo spiedo accogliendo 140 ospiti. Tutto è andato benissimo, con tanta allegria e serenità. Nella serata abbiamo vissuto l’iniziativa di solidarie-tà grazie ai responsabili del Centro Aiuti per l’Etiopia Onlus (http://www.centroaiutietio-pia.it/it/) che ci hanno raccontato le loro atti-vità ed hanno raccolto adozioni a distanza. Dal contributo per la cena sono venuti € 1.358,00.

  • FEBBRAIO 2016

    Giovedì 4 e Venerdì 5 – Sono ripresi gli incon-tri per i genitori. I prossimo sono 3 e 4 mar-zo, 7 e 8 aprile, 6 maggio (preghiera per tutti presso la Cappella di Bessimo).

    Venerdì 5 – Con un giorno di anticipo, per motivi scolastici, ci siamo stretti attorno alle nostre Suore per festeggiare la loro Patrona Santa Dorotea. In Scuola Materna abbiamo ce-lebrato l’Eucarestia e abbiamo benedetto le mele distribuite ai bambini e agli adulti pre-senti e anche in Parrocchia. Il segno dei fiori e delle rose risale al racconto del martirio: “Du-rante il percorso al luogo del martirio, Dorotea incontra il giovane Teofilo che prendendola in giro dice: “Sposa di Cristo, mandami delle mele e delle rose dal giardino del tuo sposo”, Dorotea sfidandolo promette. Mentre prega, prima di essere uccisa, le appare un bambino che reca tre belle rose e tre mele e lei gli dice di portarle a Teofilo; questi stava raccontando agli amici la sua bravata, quando gli si pre-senta il bambino, era il mese di febbraio e le rose certamente non fiorivano; Teofilo rimane confuso, per opera della Grazia di Dio, improv-visamente crede e quindi afferma che il Dio dei cristiani è vero ed unico”.

    Sabato 6 – A Bessimo i volontari dell’Oratorio hanno organizzato la festa di Carnevale a cui hanno aderito una cinquantina di bambini con i loro genitori. La serata è stata allietata dal duo di animazione “Il gatto e la volpe” e tutti hanno mangiato insieme la pizza.

    Martedì 9 – Anche quest’anno abbiamo festeg-giato la Patrona di Capodilago. Nonostante la pioggia tante persone hanno partecipato all’Eucarestia e hanno pranzato presso la casa parrocchiale. – A sera si è tenuto il CPAE di Corna che ha preso in esame il bilancio della Parrocchia e considerato alcuni interventi di restauro. Era presente come consulente l’ar-chitetto Cinzia Domenighini.

    Mercoledì 10, Giovedì 11 – È iniziata la Qua-resima con la celebrazione delle Ceneri. Per

    6 DIARIO

    vivere questo momento di grazia abbiamo proposto i seguenti appuntamenti: Via Crucis settimanale (a Bessimo il Giovedì alle 16:30 e il Venerdì alle 17:30 a Corna); il Buongiorno Gesù (il Mercoledì a Corna, ore 7:15); i Centri di Ascolto della Parola (a Bessimo il Giovedì, ore 20:30).Domenica 14 – In occasione della festa di San Valentino il Gruppo di Pastorale Familiare ha proposto ai fidanzati della zona la partecipa-zione alla Santa Messa delle 18 a cui è seguita la cena in Oratorio.

    Lunedì 15 – Abbiamo festeggiato i santi mar-tiri Faustino e Giovita, patroni della Diocesi e di Darfo, con la Santa Messa solenne delle ore 10:30 in San Faustino.

    Domenica 21 – Il carnevale cittadino, previsto per Domenica 6 e poi rinviato a causa della pioggia, ha visto la partecipazione di numerosi carri tra cui quello dell’Oratorio di Corna. Il carro vincitore è stato quello di Erbanno inti-tolato “Il giro del mondo in 80 giorni”.

  • 7DIARIO

    Sabato 27 – A Bessimo sette bambini del Grup-po Nazareth (Seconda Elementare) rinnovano le promesse battesimali.

    MARZO 2016

    Venerdì 4 - il Pontificio Consiglio per la Pro-mozione della Nuova Evangelizzazione propo-ne anche per la Quaresima 2016 le 24 ore per il Signore, nei giorni 4 e 5 marzo, offrendo la possibilità delle Confessioni e dell’Adorazione eucaristica. Per questa ragione la chiesa di Fu-cine rimane aperta per la preghiera personale e comunitaria a partire dalle ore 20.

    Sabato 5 – In ricordo di Padre Natale Richini è stato organizzato un concerto con la parte-cipazione della Banda cittadina di Darfo Boa-rio Terme (diretta da Vittorio Alberti), il Coro parrocchiale San Gregorio di Corna (diretto da Agnese Arrigoni), il Coro Parrocchiale di Darfo

    (diretto da Fiorenzo Franzini) e il Coro Polifo-nico Luca Marenzio (diretto da Juri Lanzini). Durante la serata sono state proiettate imma-gini di Padre Natale, nativo di Corna e che ha vissuto per circa 70 anni in America Latina.

    Domenica 6 – I bambini del Gruppo Nazareth (II Elementare) hanno vissuto il rito della con-segna del Vangelo mentre i bambini del Grup-po Cafarnao (III Elementare) hanno ricevuto la Preghiera del Padre Nostro in occasione della Santa Messa delle 10:30.

    Venerdì 18 – La Via Crucis cittadina, che quest’anno ha per titolo “Gesù, misericordia del Padre” si snoda tra Corna e Darfo. Ad ogni comunità parrocchiale è stato affidato il com-pito di animare una stazione.

    Lunedì 21 – A Bessimo si svolge la Via Crucis per le vie del paese, partendo dalla parroc-chiale alle ore 20:30.

    Giocando in Oratorio – La TombolaSacra è la tombola durante le festività di fine anno e perché non rispettare tale tradizione rendendo partecipe l’intera comunità?L’idea è stata dell’ormai noto Ilian France-schinelli, il quale analizzando ciò che non era andato bene nell’evento passato, è relativa-mente riuscito a migliorare molti fattori per quest’altra occasione, tenutasi Domenica 6 dicembre. -cartelle a 1 euro!- , -affrettatevi!- , -acco-modatevi-.Un piccolo spazio a oggetti e gesti scaraman-tici per allontanare la iella e dopo qualche in-certezza e qualche piccolo errore organizzati-vo, il gioco può avere inizio.Erano stati promessi numerosi e ricchissimi premi e così è stato, grazie agli abbondanti sponsor coinvolti: molti sono stati i parteci-panti che non sono di certo tornati a casa a mani vuote!Si ringrazia chi ha permesso la buona riuscita dell’evento… Alla prossima tombolata!

    Luca P.

  • 8 DIARIO

    Si era spento serenamente all’età di 100 anni Padre Natale Richini, sacerdote salesiano ori-ginario di Corna di Darfo Boario Terme, dove era nato il 23 dicembre 1914.Ordinato sacerdote il 27 novembre 1949, Don Na-tale era stato inviato come missionario in Ameri-ca Latina dove operò per tutta la sua lunga vita: era insegnante di musica nei collegi e nelle scuo-le salesiane dove operava come educatore nello spirito di Don Bosco e proprio nella sua missione era riuscito a costruire tante bande musicali per dare ai ragazzi l’opportunità di suonare uno stru-mento e dare così sfogo alla loro esuberanza gio-vanile. Don Natale era anche musicista nel senso più ampio del termine: non solo amava la musica, ma aiutava ad amarla e a studiarla ed inoltre era lui stesso compositore di brani per la liturgia, ma anche per le feste della sua gente e anche per banda. Missionario per 64 anni in Cile e per 6 anni in Ar-gentina nel 2010 si era ritirato ad Arese in provin-

    cia di Milano nell’Istituto “San Domenico Savio”.Quando rientrava in Italia dal sud America tra-scorreva anche alcuni periodi di vacanza con i parenti a Pellalepre di Darfo. Subito si metteva a disposizione della Parrocchia per aiutare il parro-co nella celebrazione delle Messe e nelle confes-sioni. Padre Natale aveva un rapporto speciale di affetto e amicizia con la Banda Cittadina di Darfo Boario Terme ed in suo onore la Banda Cittadina aveva studiato ed eseguito alcune sue composi-zioni riproponendole proprio nei grandi appun-tamenti concertistici di fine anno. Uno dei brani eseguiti in suo onore è “El Ovejero de mi tierra” (Il Pastore della mia terra).Il 7 dicembre 2014 i parenti con gli amici ed i Cooperatori Salesiani di Darfo avevano raggiun-to in pullman Arese per partecipare ad una festa celebrata per l’approssimarsi dei 100 anni; festa che anche i Salesiani di Arese hanno replicato il 23 dicembre. Era sereno e non aveva particolari malanni se non quello di un’età lunga e di una vita trascorsa tutta per gli altri, anche tra mille viaggi, trasferimenti e difficoltà. Come il vecchio Simeone, di cui narrano i Vangeli, anche Padre Natale ha chiuso serenamente gli occhi al mondo per volare alto versi i cieli delle sue missioni dove ha aiutato generazioni di ragazzi a diventare don-ne e uomini con la dignità di persone ed il segno del cristiano. Il funerale è stato celebrato nella Chiesa di S. Ma-ria in Darfo giovedì 5 marzo 2015.In suo ricordo, il 5 marzo 2016 alle ore 20:30, ad un anno dalla morte, si è svolto nella nostra chiesa di Corna un grande concerto. Hanno preso parte tre Cori e la Banda Cittadina. Nell’occasio-ne sono state proposte fotografie di don Natale che hanno fatto rivivere momenti importanti del-la sua vita missionaria.

    Ricordandodon Natale Richini

    Città di Darfo Boario Terme(Provincia di Brescia)

    LA PARROCCHIA DEI SANTI GIUSEPPE E GREGORIO MAGNO IN CORNA

    Ricorda

    PADRE NATALE RICHINISalesiano nato a Corna il 23 dicembre 1914 e morto ad Arese il 3 marzo 2015 dopo una vita passata in Cile dedicata all’insegnamento e alla condivisione musicale con i ragazzi.

    SABATO 5 MARZO 2016 - ORE 20.30Chiesa Parrocchiale di Corna di Darfo

    insieme a

    GRANDE SERATA DI MUSICA

    BANDA CITTADINA DI DARFO BOARIO TERMEDiretta da Vittorio Alberti

    CORO PARROCCHIALEDI DARFODiretto da Fiorenzo Franzini

    CORO PARROCCHIALESAN GREGORIO DI CORNADiretto da Agnese Arrigoni

    CORO POLIFONICOLUCA MARENZIODiretto da Juri Lanzini

    Ingresso libero

  • 9MAGISTERO

    Preghiera di Papa Francescoper il GiubileoSignore Gesù Cristo,tu ci hai insegnato a essere misericordiosi come il Padre celeste,e ci hai detto che chi vede te vede Lui.Mostraci il tuo volto e saremo salvi.Il tuo sguardo pieno di amore liberò Zaccheo e Matteo dalla schiavitù del denaro;l’adultera e la Maddalena dal porre la felicità solo in una creatura;fece piangere Pietro dopo il tradimento,e assicurò il Paradiso al ladrone pentito.Fa’ che ognuno di noi ascolti come rivolta a sé la parola che dicesti alla samaritana: Se tu conoscessi il dono di Dio!Tu sei il volto visibile del Padre invisibile,del Dio che manifesta la sua onnipotenza soprattutto con il perdono e la misericordia:fa’ che la Chiesa sia nel mondo il volto visibile di Te, suo Signore, risorto e nella gloria.Hai voluto che i tuoi ministri fossero anch’essi rivestiti di debolezzaper sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranzae nell’errore; fa’ che chiunque si accosti a uno di loro si senta atteso, amato e perdonato da Dio.Manda il tuo Spirito e consacraci tutti con la sua unzioneperché il Giubileo della Misericordia sia un anno di grazia del Signoree la sua Chiesa con rinnovato entusiasmo possa portare ai poveri il lieto messaggio, proclamare ai prigionieri e agli oppressi la libertà eai ciechi restituire la vista.Lo chiediamo per intercessione di Maria Madre della Misericordia a te che vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.

  • 10 MAGISTERO

    Quattro genitori ed un bebèMettiamo in fila i fatti, così com’è dato conoscerli, limitandosi ai dati della realtà, e dunque facen-do lo sforzo di andare oltre il consueto fumo delle ri-vendicazioni e delle polemiche strumentali. Sabato è nato in California un bambino che all’anagrafe dello Stato è stato registrato col nome di Tobia Antonio. Di lui si sa che il padre è Ed Testa, 38enne italo-cana-dese, e la madre una donna statunitense di cui non si conosce l’identità e che gli ha ceduto i propri ovociti prelevati con un intervento in anestesia totale. Sì, perché Tobia – al quale va tutto il più affettuoso ben-venuto – è stato concepito in provetta con i gameti di Ed e della donna che li ha messi a disposizione. La procedura è stata effettuata da una delle nume-rosissime strutture californiane specializzate non solo in procreazione artificiale ma anche in materni-tà surrogata, e che dunque ha messo a disposizione anche un’altra donna – di passaporto americano ma di origini indonesiane, a quanto è dato di apprendere – che in cambio di una somma di denaro (consisten-te, secondo gli standard del mercato americano) ha firmato un contratto col quale si è impegnata a farsi impiantare nell’utero l’embrione e a condurre tutta la gravidanza rispettando stringenti clausole: è pras-si, ad esempio, che la madre in affitto garantisca di abortire se il feto rivela qualche anomalia. L’impegno principale, ovviamente, è di cedere al momento del parto il bambino a chi glielo ha com-missionato e che per questo ha pagato la clinica, la fornitrice di gameti e la madre surrogata, oltre all’avvocato che ha steso il contratto tra le parti. Ma in tutto questo cosa c’entra Vendola? Il presidente nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà, fino al 2015 e per dieci anni governatore della Puglia, è compagno di Testa e convive con lui da tempo a Terlizzi. Sebbe-ne i resoconti mediatici lo descrivano come “padre” di Tobia, dal punto di vista genetico col bambino non ha nulla a che fare. Certo, col compagno Vendola ha voluto l’intera operazione e ha pagato quel che è stato pattuito con le sue varie controparti america-ne, ma per farlo è andato dove la pratica dell’utero in affitto – perché, al di là di definizioni edulcoranti ed elusive come “gestazione per altri” (si dice GPA), di questo si tratta – è considerata lecita ed è regola-mentata dalla legge. In Italia invece vige una norma – la 40/2004, la stessa che detta regole sulla fecondazione assistita – che vieta la maternità surrogata e, anzi, la sottopone a pene severe. Dunque un uomo delle istituzioni, non-ché leader di un partito presente in Parlamento e per sua missione è schierato a difesa della legalità e delle voci più deboli della società, ha violato una legge dello Stato. Non corrisponde al vero quel che si è sentito dire, cioè che, “in assenza di una legge” in Italia, Vendola e Testa hanno dovuto andare all’estero per soddisfa-

    re il loro desiderio di duplice paternità. La legge c’è, e al comma 6 dell’articolo 12 dice testualmente che «chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600mila a un milione di euro». Il problema è che non viene fatta rispettare dai tri-bunali, che in modo ormai sistematico legalizzano la maternità surrogata assolvendo le coppie che torna-no in Italia col bimbo in braccio, a condizione che venga praticata all’estero, nei Paesi dov’è lecita. Va ricordato che, pur tartassata dai ricorsi e dagli inter-venti della Corte Costituzionale, la legittimità della legge 40 su questo punto è stata appena confermata dai giudici costituzionali nella sentenza con la quale nell’aprile 2015 aprirono alla fecondazione eterolo-ga. Ricapitolando, nel caso del bambino venuto al mondo in California ci sono una mamma biologica (quella che ha venduto gli ovociti), una mamma ge-stazionale (quella che ha condotto la gravidanza), un padre genetico e infine un altro uomo che per la leg-ge di qualche Stato (ad esempio il Canada, al quale si dice che la coppia italiana si potrebbe rivolgere per-ché Vendola possa adottare il figlio del compagno, per poi aprire la partita con lo stato civile italiano) potrebbe diventare padre legale. Quattro “genitori” per un bambino. L’anomalia di una pratica che ren-de possibili situazioni come queste – e altre ancora più estreme – non viene notata solo in Italia. È di un mese fa il forum al Parlamento di Parigi per il bando internazionale della maternità surrogata, da consi-derare al pari della schiavitù e da perseguire con strumenti giuridici adeguati. I proponenti di quella che è stata ribattezzata «Carta di Parigi»? Collettivi femministi e l’associazione delle lesbiche francesi.

    LA CARTA DI PARIGIPerché il figlio di madre surrogata sa chi chiamare “mamma”, a prescindere da leggi, contratti e bo-nifici bancari. Ed esserle strappato appena dopo la nascita resta una violazione del suo diritto naturale ad avere una mamma e un papà. A meno che solo per il fatto che appartiene alla parte più fragile della partita non lo si consideri un diritto meno degno di altri, veri o presunti che siano.

  • Stimolazione - Il massaggio facilita nel bambino la conoscenza del suo schema corporeo, lo aiuta a correggere la sua posizione distendendo i muscoli ed aiutandolo a coordinare i movimenti, miglio-ra la capacità di apprendimento, l’integrazione sensoriale e, attraverso la stimolazione tattile, promuove ed accelera le connessioni neuronali, favorendo la crescita della guaina mielinica. Ne ricevono beneficio il sistema circolatorio, digeren-te, ormonale, immunitario e respiratorio.Rilassamento - Oltre all’evidente effetto del ri-lassamento muscolare, i movimenti ritmici delle mani, il susseguirsi della frequenza, la ritualità

    dei gesti, sono tutti elementi che posso-no facilitare l’acquisizione del ritmo

    sonno-veglia ed aiutare il bambino a scaricare le tensioni accumu-

    late per l’eccessiva stimolazio-ne.Sollievo - La pratica costante del massaggio può avere ef-fetti benefici sui dolori della crescita, sulla tensione mu-scolare, su fastidi dovuti alla dentizione. Alcune sequenze,

    inoltre, sono state studiate specificatamente per arreca-

    re sollievo al disagio delle coliche gassose, della stipsi e del meteorismo

    che tanto frequentemente si riscontrano nei neonati.Interazione - Il massaggio secondo il programma A.I.M.I. (Associazione Italiana Massaggio Infan-tile) utilizza i canali sensoriali e le modalità di comunicazione che caratterizzano e sostengono il processo di attaccamento. Facilita lo scambio di messaggi affettivi sia attraverso il linguaggio ver-bale che quello non verbale e fa sentire il bam-bino sostenuto, amato ed ascoltato. In situazioni particolari (es. adozione, affido…) può offrire al bimbo la possibilità di un’esperienza di contatto positiva e rassicurante. L’esperienza riportata da molti genitori in tutto il mondo e l’evidenza scien-tifica confermano tutti questi benefici. Per info: Consultorio Familiare Tovini. Tel 0364/ 327990

    Per il Consultorio Familiare G. ToviniIl Direttore

    Dr.ssa Guglielmina Ducoli

    11MAGISTERO

    Nell’ambito delle tante attività del Consultorio che sono state sostenute dal Progetto Arcipe-lago Famiglia finanziato dal 2012 dalla Regione Lombardia hanno avuto un riscontro molto posi-tivo i vari corsi gratuiti di massaggio infantile per neonati gestiti dalla ostetrica e insegnante spe-cializzata, la sig.ra Giuseppina Rebuffoni, con la presenza delle mamme e con la preziosa collabo-razione degli Asilo nido del territorio camuno che accolgono i lattanti e che hanno messo a disposi-zione i loro ambienti (Nido Valverti Breno - Nido di Borno - Nido Burlotti Corna - Nido Interaziendale di Pisogne - Nido Darfo).L’attività è stata promossa e valorizza-ta perché siamo convinti che il mas-saggio sia un efficace strumento attraverso cui rafforzare la re-lazione con i bambini; non si tratta quindi di imparare una tecnica ma di affinare un’at-titudine, un modo di comuni-care profondo con il proprio bimbo.L’evidenza clinica e le recen-ti ricerche hanno confermato l’effetto positivo del massaggio sullo sviluppo e sulla maturazione del bambino a livello fisico, psicolo-gico ed emotivo.Il massaggio del bambino è semplice e ogni genitore può apprenderlo facilmente; il program-ma è flessibile e si può adattare alle esigenze del bambino dalla nascita, accompagnandolo poi nel-le diverse fasi della sua crescita. Ogni corso è sta-to strutturato in 4-5 incontri della durata di circa due ore.Con il massaggio è possibile sostenere, proteggere e stimolare la crescita e la salute del bambino, è un mezzo privilegiato per comunicare ed essere in contatto con lui, aumentando così le capacità genitoriali, la fiducia, la sicurezza sentendosi più competenti nell’occuparsi del proprio bambino.Vimala McClure, americana del Colorado, ha ope-rato per la diffusione del massaggio infantile e in base alla sua esperienza, suddivide i benefici del massaggio per il bambino in quattro grandi aree: stimolazione, sollievo, rilassamento, intera-zione.

    Il Consultorio Familiare G. Tovini a sostegno dellamaternità: corsi di massaggio infantile da 0 a 12 mesi

  • 12 MAGISTERO

    Il Consultorio Familiare Tovini e la mediazione familiare:diario di un biennio di attività“Quando sono stata contattata come esper-ta di Mediazione familiare dalla Direzio-ne del Consultorio Familiare G.Tovini, ho accet-tato con entusiasmo, tanta curiosità, ma senza l’aspettativa di avere grandi richieste. La mia attività è rientrata in modo naturale nel grande progetto “Arcipelago Famiglia”, ciò mi ha per-messo di diversificare gli interventi attraverso due sportelli: uno in consultorio ed uno itine-rante muovendomi là dove vi era il bisogno”

    Dott.ssa Daniela SavioriMediatrice Familiare

    A due anni di avvio della mediazione familiare crediamo sia doveroso e interessante fare un bi-lancio dell’attività che si è svolta presso la sede del Consultorio G. Tovini a Breno ma anche pres-so alcuni oratori. La mediazione familiare è un intervento professionale rivolto alle coppie e finalizzato a riorganizzare le relazioni familiari in presenza di una volontà di separazione. La coppia è incoraggiata dal mediatore familiare a strutturare gli accordi che meglio rispondono alle esigenze di tutti i componenti del nucleo familiare. Si rivolge principalmente a coppie con figli in quanto uno dei suoi obiettivi è la tutela della continuità genitoriale con partico-lare riguardo all’interesse della prole. Rispetto alla consulenza legale, la mediazione familiare non ha come obiettivo la cura degli interessi dei propri clienti ma il raggiungere accordi con-divisi, rinegoziare le relazioni familiari e ri-comporre un nuovo progetto genitoriale.

    Nel biennio di attività alcuni percorsi di media-zione familiare si sono conclusi positivamente, altri si sono interrotti, altri ancora non sono de-collati in quanto le coppie di ex-coniugi hanno raggiunto nuove consapevolezze e in modi di-versi compresa quella che non era possibile rag-giungere alcun accordo.Le coppie che si sono avvicinate alla mediazione familiare presentavano diversi bisogni e storie familiari delle più diversificate; alcune coppie erano in forte conflitto e avendo maturato l’i-dea di separarsi, altre avevano intrapreso il per-corso della separazione anche sul piano legale, altre ancora stavano vivendo una fase difficile della loro vita coniugale ed altre invece avevano già concluso l’iter della separazione ma neces-sitavano di rivedere con l’aiuto di un mediatore familiare alcuni accordi nell’interesse dei figli.Coppie comunque tutte alle prese con i mean-dri più complessi, dolorosi e impegnativi della vita a due. Stare insieme richiede un confronto continuo con l’altro, cercando di non perdere se stessi. I padri, tendenzialmente preoccupati per la relazione con i propri figli ed alle prese con una relazione tesa e conflittuale con la ex-moglie; le donne, ex-mogli, prevalentemente piegate da un matrimonio svuotato del suo si-gnificato iniziale, confuse e fragili rispetto al fare delle scelte responsabili. Sono stati sostenuti anche i figli delle coppie divise; giovani adulti disorientati, arrabbiati e con sofferenze a volte inascoltate dai genitori e che hanno bisogno di certezze e di sentire che la mamma ed il papà continuano ad esserci, che ci saranno sempre e che continuano entrambi ad amarli, anche se non vivono più insieme.Alcuni figli sono stati accompagnati in un per-corso di mediazione con la solo madre in merito al prendere degli accordi su alcuni aspetti della vita quotidiana: stabilire l’orario di rientro se-rale, stabilire alcune regole di convivenza fami-liare che andavano rinegoziate.Si accede al servizio di mediazione familiare chiamando in Consultorio al 0364.327990

    Il Direttore del Consultorio G. Tovini Dr.ssa Guglielmina Ducoli

  • 13MAGISTERO

    Percorso verso il sacramento del MatrimonioLa foto ritrae una ventina di coppie di fidanzati. Forse dall’intensità dello sguardo si può presume-re che nei prossimi mesi si prometteranno reciproca-mente amore eterno. Qualcuno recentemente fidan-zato, qualcuno fidanzato storico, altri conviventi, una cosa li accomunava, l’apprestarsi al matrimonio! La foto è stata scattata nella Chiesa di Corna di Dar-fo, domenica 7 febbraio, al termine del corso prema-trimoniale che ha visto le coppie impegnate in dieci incontri tenuti da Don Angelo unitamente ad altre coppie di coniugi che hanno portato la loro “espe-rienza positiva” della vita di coppia. Queste coppie di sposi sono Ivana e Alex, Ebe e Luca, Antonella e Severino, Angela e Paolo. “La finalità era avvici-narci di più alla vita Cri-stiana e al Sacramento del Matrimonio”, dichia-ra una coppia intervista-ta, “ ma oltre a questo è servito anche a legare con altre coppie e a farci sentire parte integrante della Comunità”. “L’in-terazione all’interno del gruppo è stata ottima”, continua la coppia inter-vistata, “e i relatori sono stati eccezionali nel ge-

    stire argomenti così delicati con molto tatto senza tuttavia far sembrare gli incontri noiosi lasciando sempre spazi a domande e riflessioni personali”. Gli incontri hanno spaziato toccando vari argo-menti, dalla sessualità al comportamento nella vita di coppia (incontro tenuto da uno psicologo locale), comprendendo anche un paio di lezioni in-centrate sul tema della Sacralità dei Sacramenti. Infine l’articolo vuol essere, oltre che un breve reso-conto di quanto avvenuto, anche un invito ad altre coppie che magari, leggendolo, hanno modo di ri-pensare a un sogno nel cassetto ormai dimenticato…

    Nicola e Moira

    PERMESSO…“Il rispetto e la cortesia a pre-scindere dal livello di confiden-za che si ha con la persona ama-ta.”

    “Nel cuore di chi si ama bisogna entrare in punta di piedi”.

    “Richiesta di permesso come estremo rispetto dell’altro, è la base per una relazione serena. Chiedere permesso per entrare nel cuore dell’altro è una cosa da imparare quotidianamente, insieme”.

    SCUSA…“Chiedere scusa è la parte più difficile in ogni relazione, ma quando ci si riesce si cresce.Chiedere scusa è sintomo di grande umiltà, capacità di auto-critica e rispetto verso l’altro”.

    “Non lasciamo che l’orgoglio ci impedisca di chiedere scusa,Il perdono è facile da dare, ma difficile da chiedere”.

    GRAZIE…“Dire grazie non è solo segno di gentilezza e gratitudine, ma anche un modo per dire che ap-prezziamo ciò che fa per noi. Grazie è un po’ come dire TI AMO”.

    “Mai dare nulla per scontato! Dobbiamo essere grati perché avere accanto la persona che amiamo è un DONO”.

    “Troppo spesso si giudicano comportamenti che sembrano sbagliati e molto più raramen-te ci si ferma a pensare al bello dell’altro e dire GRAZIE”.

    PENSIERI DELLE COPPIE...

  • 14 MAGISTERO

    QUESITOGentilissimo Padre Bellon,Le sarei grata se potesse spiegarmi il sen-so delle messe per i defunti o anche per i vivi. Se si chiede una grazia o comunque si chiede a Dio un buon trattamento per le anime, possibile che Dio si basi sulle richieste delle persone? Non si regola da solo? Si basa sui consigli/preghiere? O le ascolta solo se sono giuste? Ma se sono giuste, Dio lo sa comun-que come comportarsi senza necessità di messe. Inoltre se per una persona non si fanno messe, que-sta è più svantaggiata rispetto ad una per le quali se ne fanno? La messa per i defunti è poi una messa che si farebbe comunque con l’aggiunta dei nomi delle persone. È dunque lecito prendere soldi per questo? Un conto possono essere benedizioni, ecc. (e anche qui c’è da discutere) in cui il prete fa un ser-vizio apposta e viene pagato. Ma qui non è troppo? E quanto è diverso dalla vendita delle indulgenze? Le sarei riconoscente per le risposte poiché in genere spiegazioni varie che sento in giro ma su tanti argomenti religiosi, non sono risposte per quanta sensatezza sembrano vederci chi le dà. La ringrazio.Cordialmente,

    Elisabeth

    RISPOSTA DEL SACERDOTECara Elisabeth,1. Ci sono molte inesattezze nelle tue considera-zioni. A cominciare dal fatto che Dio non ha biso-gno di consigli e tuttavia ha chiesto di pregare e di pregare molto. A che cosa serve dunque a preghie-ra? Rispondono sant’Agostino e San Tommaso: non serve a istruire Dio, ma a cambiare noi, perché scopriamo che è necessario cambiare tante cose nella nostra vita per poter diventare degni di rice-vere e di usare santamente i doni che Dio ha già determinato di accordarci.

    2. La Messa. Che cos’è la Messa? È la perpetuazione sui nostri altari del sacrificio che Gesù ha compiuto sulla croce. Gesù ha conferito ai sacerdoti i suoi stessi poteri divini: mutare il pane e il vino nel suo Corpo e nel suo Sangue. Insieme con questo potere, ha dato ai sacerdoti anche il potere di de-stinare per qualche intenzione particolare il sa-

    crificio che celebrano. Così la Chiesa ha fatto fin dall’inizio, ad esempio per suffragare le anime dei defunti oppure in onore dei martiri.

    3. L’offerta che si dà al sacerdote non serve per pagare la Messa e neanche il tempo che vi im-piega. Questa sarebbe simonia. Ma è un’offer-ta con la quale coloro che chiedono al sacer-dote di applicare il sacrificio di Gesù Cristo per un’intenzione particolare intendono unirsi al sa-crificio di Cristo in maniera più forte e in modo particolare, e cioè con un sacrifico personale. L’offerta data dai fedeli ha primariamente que-sto significato: di volersi unire più intensamente al sacrificio di Cristo con un sacrificio personale. Come vedi, la Messa per i defunti non ha valore perché il sacerdote aggiunge il nome, ma perché dà al sacrificio una destinazione particolare e per-ché i fedeli si congiungono più intimamente col sacrificio di Cristo con un sacrificio personale.

    4. L’offerta viene indicata dalla Conferenza epi-scopale per evitare che qualche sacerdote faccia di testa sua. Ed è così esigua che non si può dire che il sacrificio personale non sia poi così grosso. Ma è un fatto: chi fa celebrare una Messa, sente che quella Messa è “sua”. Lo sa, certo, che il sa-crificio di Cristo ha un valore generale e infinito. Ma sa anche che il sacerdote quella volta lo offre a Dio dandogli anche una destinazione particola-re, quella indicatagli da lui. Penso allora di avere risposto alla tua domanda.

    5. Mi chiedi: “Inoltre se per una persona non si fanno messe, questa è più svantaggiata rispetto ad una per le quali se ne fanno?”. Bisogna dire che le nostre preghiere, comprese la celebrazione di Messe, sono offerte a Dio e vengono messe nelle sue mani. Hanno un valore di impetrazione, non di comando. Inoltre può darsi che la persona per la quale facciamo celebrare la Messa non ne abbia bisogno perché si trova già in Cielo oppure si tro-va irrimediabilmente dalla parte opposta. In ogni caso la Messa non perde il suo valore e il Signore, mentre dà a offre la giusta ricompensa per il gesto di generosità compiuto, la mette a profitto delle cause generali per cui Cristo ha offerto il sacrificio di Sé. Allora sotto questo proposito certamente

    Messe per defunti e per vivi; Dio, per esaudirci, non si regola da solo?Ha forse bisogno dei nostri consigli e delle nostre preghiere?

    Un Sacerdote risponde...

  • 15MAGISTERO

    alcuni sono più avvantaggiati rispetto ad altri per-ché c’è chi si prende cura di loro. Tuttavia la Chie-sa non dimentica nessuno. Molti infatti celebrano Messe e pregano per le anime più abbandonate del Purgatorio.

    6. Scrivi ancora: “È dunque lecito prendere soldi per questo? Un conto possono essere benedizioni, ecc. (e anche qui c›è da discutere) in cui il prete fa un ser-vizio apposta e viene pagato. Ma qui non è troppo? E quanto è diverso dalla vendita delle indulgenze?” San Paolo ha detto: “Non sapete che coloro che ce-lebrano il culto traggono il vitto dal culto, e coloro che attendono all›altare hanno parte dell›altare?” (1 Cor 9,13). Allora l’offerta che viene data, men-tre testimonia che ci si congiunge col sacrificio di Cristo in maniera più stretta, vuole essere anche un contributo che si dà al sacerdote per il suo so-stentamento.

    In fondo, per quanto grande sia l’offerta che si dà al sacerdote, è sempre infinitamente inferio-re al beneficio spirituale ed eterno che si riceve. Non si tratta di pagare la sua prestazione, sarebbe simonia. Ma si sente il bisogno di fare qualcosa per lui, che ha pur bisogno di vivere.

    7. Dio non ha bisogno dei nostri consigli, ma ci porta con Sé in Paradiso solo se abbiamo un cuore conforme al Suo. Il Signore dunque vuole che sia-mo pieni carità e che ci aiutiamo gli uni gli altri tanto nell’ordine materiale quanto in quello spi-rituale e soprannaturale. Dio sa tutto, conosce sa anche la nostra miseria. Ma ci stimola a diventare più umili e più santi facendoci ricorrere all’affetto e all’intercessione vicendevole.Ti saluto, ti ricorderò al Signore in modo par-ticolare nella prossima S. Messa e ti benedico.

    Padre Angelo, OP.

    L’Unità Pastorale di Darfo sta compiendo i primi passiIl 26 gennaio ad Erbanno si è riunito per la prima volta il Consiglio Interparrocchiale che dovrà gui-dare i lavori per giungere alla creazione dell’Unità Pastorale di Darfo. Il consiglio è composto dai Parroci delle parrocchie della U.P., cioè quelle site nel territorio comunale di Darfo. Inoltre sono rappresentati gli ordini re-ligiosi presenti sul territorio, i diaconi permanen-ti ed alcuni laici in rappresentanza delle singole parrocchie. Il coordinatore della U.P. è don Ennio Galelli, parroco di Erbanno.Nella seduta si è provveduto ad eleggere un se-gretario e per tale servizio è stato scelto Fabrizio Gobbetti, rappresentante di Corna. Il lavoro pre-paratorio di ogni parrocchia è stato la c.d. ‘mappa-tura’, cioè un elenco di tutte le attività pastorali e degli enti religiosi presenti in essa. Il coordinatore della Unità Pastorale, don Ennio Galelli, ha provve-duto ad una sintesi globale delle attività, in modo da evidenziare sia i punti di forza che quelli da sviluppare in concerto fra le parrocchie. E’ bene spiegare subito cosa si intende per Unità Pastorale. Innanzi tutto una precisazione: le singo-le parrocchie non spariranno (come qualcuno te-meva…), rimarranno in vita con le loro associazio-ni, le loro attività e le loro opere pastorali. Inoltre non esiste uno schema fisso di preparazione ‘cala-

    to dall’alto’, la U.P. va vista come un cammino da percorrere insieme dalle varie parrocchie che la compongono. L’ Unità Pastorale è un istituto che prevede che le singole parrocchie si uniscano e si coordinino fra loro per meglio svolgere l’attività pastorale e di evangelizzazione. Come spiegato nello strumento di lavoro redatto dal Sinodo diocesano la chiesa deve svolgere ope-ra di aggiornamento, conversione e di missione. Come più volte detto da Papa Francesco la chiesa deve essere rivolta all’esterno, deve essere ‘un ospedale da campo’ pronto a curare i feriti, gli esclusi, gli emarginati, gli invisibili. Questa mis-sione sarà svolta con più forza se le parrocchie saranno capaci di unire le loro forze per migliora-re quelle azioni pastorali che oggi sono più com-plesse. Dal punto di vista pratico la U.P. ha assunto il com-pito di preparare la Via Crucis cittadina che si ter-rà il 18 marzo dal tema: Cristo, la misericordia del Padre. Inoltre verrà preparata insieme la proces-sione del Corpus Domini. I lavori per giungere alla definitiva celebrazione e istituzione da parte del Vescovo dovrebbero concludersi nell’autunno del 2017. Sarà comunque cura delle parrocchie tenere aggiornati tutti dello ‘stato dell’arte’!!

    Fabrizio Gobbetti

  • 16 ATTIVITÀ

    Per bambini e ragazzi fino agli 11 anni la Parrocchia di Corna organizza una vacanza presso il Villaggio Marzotto di Jesolo Lido dal 20 al 27 agosto 2016

    La quota di partecipazione giornaliera, escluso il viaggio, è di € 25,00 per i nati dal 2010 al 30.06.2014, di € 30,00 per i nati dal 2004 al 2009 e di € 43,00 per tutti gli altri. La tariffa comprende parcheggio, posto spiaggia, servizio infermieristico e medico, animazione, utilizzo piscine, sola-rium, campi sportivi ecc...Possono partecipare i genitori o i nonni disposti a prendere parte anche ai momenti comunitari quali la preghiera, la ri-flessione tematica e i giochi organizzati. Le famiglie potran-no avere, in accordo con l’organizzazione, tempi propri.Il trasporto a/r in pullman gran turismo costa € 40 a perso-na.Chi è interessato si rivolga a don Angelo o a Cristina Ga-bossi. L’iscrizione avviene compilando il modulo che si trova in Oratorio o sul sito www.bessimoecorna.it e con il versamento della caparra di € 100,00. Le iscrizioni si chiudono il 30 aprile 2016.

    GRESTQuest’anno il Grest si svolgerà da Lunedì 27 giugno a Domenica 17 luglio. Tra poco inizie-ranno preparativi per accogliere bambini e ragazzi presso l’Oratorio di Corna.

  • 17AVVENIMENTI

    Il centro spirituale del mondo

    Fuori dalla cattedrale di Bangui, ad una suora missionaria è stato chiesto da un giornalista del quotidiano ‘La Stampa’ cosa desiderasse da Papa Francesco per l’Africa. La risposta è stata ‘una benedizione’. In queste due parole e nel loro significato si racchiude, meglio che in tan-te analisi geopolitiche e sociali, la situazione di una parte dell’immenso continente africano. La parte a sud del deserto del Sahara, composta da vari Stati, ha una storia di povertà, lotte, dittature, sfruttamento che sono senza pari nel mondo. In Uganda gli anni ’70 e ’80 sono sta-ti caratterizzati dalla dittatura del generale Idi Amin Dada, ex ufficiale dell’esercito coloniale inglese che prese il potere con un colpo di sta-to ribaltando il governo del presidente Obote. Fu anch’esso vittima di una ribellione e dovette cedere il potere fuggendo all’estero. Sorte si-mile tocca al Mali, uno degli stati più poveri del mondo. Nel 2012 un colpo di stato rovesciò il go-verno legittimo del presidente Amadou Toumani Touré. Si scatenò una guerra civile fin quando alcune zone del nord furono occupate da gruppi jihadisti legati ad al Quaeda. Nel 2013 la Fran-cia, su iniziativa del presidente Hollande, intra-prese una operazione per liberare il Paese, nel 2015 alcuni frange dei ribelli hanno firmato un accordo di pace con il governo di Bamako ma le violenze nel Mali non sono finite. Poche settima-ne fa i ribelli dell’organizzazione detta Al Mora-bitum ha portato a temine un attentato all’Ho-tel Radisson di Bamako, costato decine di morti e feriti. Questa organizzazione pare legata più alla vecchia Al Quaeda che all’Isis, attore degli attentati di Parigi. Lo scopo? Catturare l’atten-zione del mondo occidentale e fare un sempre maggior numero di proseliti. Per la Repubblica Centrafricana la storia non è molto differente. Negli anni ’80 fu dominato dalla dittatura del generale Bokassa, famoso per essersi proclamato imperatore e protagonista di atti di genocidio della popolazione, alcuni dei quali addirittura sfociati in atti di cannibalismo. Fu costretto a fuggire dopo avere depredato per anni le risorse del Paese. Attualmente il Cen-trafrica è praticamente diviso in due parti, una con una componente maggioritaria cristiana e una di religione musulmana. Analizzando però la

    situazione emerge che la vera ragione del con-flitto è ben diversa, dietro la milizia musulmana chiamata ‘Seleka’, che in lingua sango significa alleanza ci sarebbe la longa manus della Fran-cia, mentre in appoggio alla fazione opposta detta ‘Anti Balaka’ ci sarebbero Cina e Sudafri-ca. Poiché tutto questo tragico imbroglio viene fatto passare come guerra di religione osservia-mo che a Bangui, la capitale, l’imam Layama e l’arcivescovo Nzapalainga vivono nel medesimo palazzo per motivi di sicurezza comune. Dob-biamo però dire che in Mali e Centrafrica sono presenti varie iniziative internazionali di pace e per migliorare la vita della popolazione: in Mali, nella diocesi di Mopti-Sevarè e in altre Diocesi del Paese, il gruppo volontari ‘Mali-Gavardo’ ha costruito vari ospedali e centri medici. Il 4 dicembre la Juventus F.C. ha sottoscritto con l’Unesco un piano per la costruzione di scuole e centri educativi per i bambini soldato in Mali e Centrafrica. In questo coacervo di lotte e guerre si è recato Papa Francesco e proprio a Bangui ha voluto aprire la Prima Porta Santa del Giubileo per la Misericordia. Chi necessita di Misericordia più di quelle terre? Nella bolla di indizione del Giubileo Francesco ha ricordato che la Misericordia non è un sem-plice attributo di Dio, essa è Dio stesso. ‘Dio è tutto misericordia’. Sono le opere di miseri-cordia corporale ed la loro messa in atto a di-mostrare se noi siamo veri discepoli. Ricordan-do inoltre che ‘Dio perdona non con un decreto ma con una carezza’. Le parole di san Tommaso d’Aquino “è proprio di Dio usare misericordia e specialmente in questo si manifesta la sua

  • 18 AVVENIMENTI

    onnipotenza” ci mettono di fronte al compito essenziale di questo Giubileo: aprire gli occhi per guardare le miserie del mondo, le ferite di tanti uomini privati della loro dignità. Ecco per-ché proprio nel cuore di queste miserie, France-sco ha voluto dire che per un giorno Bangui era il centro spirituale del mondo. Il centro fatto da una Chiesa che deve essere un ospedale da campo, uscire e incontrare i poveri, gli ultimi, i malati, gli invisibili. Quelli per cui duemila anni fa Cristo è sceso in una grotta di Betlemme ad

    indicare una via nuova per la vita di tutti.Come per altri articoli indichiamo alcuni film che hanno illustrato la situazione sociale e po-litica in Africa. ‘Hotel Rwanda’ (2004) di Terry George. Narra alcuni episodi della guerra civile fra le tribù Hutu e Tootsie. Con Don Cheadle.‘L’ultimo re di Scozia’ (2007) di Kevin Mac Do-nald. Narra episodi della dittatura di Idi Amin in Uganda, in particolare dell’attentato all’aero-porto di Entebbe. Con Forrest Whitaker (premio Oscar come miglior attore protagonista).

    Fabrizio GobbettI

    Francesco e Kirill. Un passo verso l’unione.Il 12 febbraio il Sommo Pontefice della chiesa cattolica, Papa Francesco, ha incontrato per la prima volta nella storia il patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill. Dopo oltre mille anni ortodossi e cattolici si sono incontrati per ten-tare di porre fine ad una divisione che appare sempre più anacronistica. Ma come nasce questa diatriba?

    La storia.Nel IX secolo nasce la controversia derivante da una interpretazione diversa nella recita del Cre-do. Secondo la parte cattolica lo Spirito Santo

  • 19AVVENIMENTI

    procede dal Padre e dal figlio (filioque appunto). Secondo invece la versione ortodossa, più sempli-cistica, dal Padre procedono sia il Figlio che lo Spirito Santo. La questione di fatto è puramente letterale ma in quel tempo dominato da regni e imperatori poco avvezzi agli accordi e molto alle contese si arriva al 1054, anno in cui entrambe le Chiese procedono a rispettive scomuniche sulla questione. Vi è poi un ulteriore aspetto: secondo la Chiesa cattolica il Papa è Vescovo di Roma e Sommo Pontefice, in pratica la massima autorità della Chiesa. La parte ortodossa sostiene che i Patriarchi delle singole regioni, Russia, Antiochia ecc. hanno un pari potere e nessuno sovrasta gli altri. Le scomuniche durano fino al 1967, quando Papa Paolo VI incontra il patriarca di Costanti-nopoli Atenagora. L’incontro non provoca grandi ravvicinamenti. Saranno gli ultimi Pontefici a ten-tare un approccio amichevole alla questione.

    L’incontroIl 12 febbraio 2016 all’aeroporto dell’Avana Francesco e Kirill si incontrano per la prima vol-ta. Gli incontri avuti con i pontefici Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, avevano lasciato, come quello di Paolo VI, la chie-sa ortodossa russa sotto il controllo del sistema di potere sovietico che, fin dalla rivoluzione d’Otto-bre, aveva tenuto sotto il suo stretto dominio la ge-rarchia della Chiesa russa. Al momento attuale, vista la situazione mondiale nel quale la Russia appare iso-lata e indebolita economi-camente, acconsentire ad un incontro fra i due mag-giori esponenti religiosi si-

    gnifica riaprire le porte verso l’occidente. Al ter-mine dell’incontro è stato firmato un documento con il quale si specifica che il termine filioque e le sue interpretazioni possono variare nei secoli e nelle lingue di traduzione; inoltre per quan-to riguarda il primato petrino Francesco ha più volte dichiarato di presentarsi come ‘Vescovo di Roma’, quindi ogni porta viene lasciata spalan-cata per una riunione, nella speranza che i futuri arbitri decidano per il meglio.

    Perché proprio all’Avana?Che due esponenti religiosi scelgano di incon-trarsi in un Paese che fino a ieri è stato un ferreo nemico delle religioni sorprende… ma fino ad un certo punto. È recente la visita di Papa Francesco che ha portato dopo poco tempo alla riapertura dei rapporti diplomatici fra USA e Cuba. Inoltre il pragmatico presidente Raul Castro necessita di appoggio costante dalla Russia per mantenere e migliorare il livello di vita della popolazione. Quale miglior occasione di far atterrare il volo di Francesco all’Avana, proprio mentre arriva in visita ufficiale il patriarca Kirill, mostrando il nuovo e pacifico volto di Cuba al mondo e al pre-sidente Putin?

    ConclusioneInsomma dopo circa mille anni per far incontra-re cattolici ed ortodossi ci sono voluti un papa argentino, un patriarca russo e due rivoluzionari cubani, Raul e Fidel, appoggiati da un presiden-te russo ex ufficiale del KGB. La provvidenza di-vina ha sede ovunque…

    Fabrizio Gobbetti

  • Cosa dice la scienza? Cosa dice l’antropologia cristiana? Cosa dicono le associazioni Lgbtq? Il nostro contributo alla verità su una questione che rischia di deflagrare in una battaglia ide-ologica e rendere la conviven-za sociale peggiore per tutti. A cominciare dall’impegno edu-cativo delle famiglie. (articolo tratto da “Noi Genitori & Figli” di febbraio 2015). 1) GENDER, COS’È?Un insieme di teorie fatte proprie dall’attivismo gay e femminista radicale per cui il sesso sa-rebbe solo una costruzione sociale. Vivere “da maschio” o “da femmina” non corrispondereb-be più a un dato biologico ma ad usa costrizione culturale. L’identità sessuata, cioè essere uomini e donne, viene sostituita dall’identità di genere (“sentir-si” tali, a prescindere dal dato biologico). E si può variare a piacimento, anche mantenendo immutato il dato biologico. 2) GENERI SECONDO IL GENDER? 7, O FORSE 56…Non più solo maschile e femminile. Ai generi (non corrispondenti ai sessi) esistenti in natura, andrebbero aggiunti quelli previsti dall’acroni-mo LGBTQ (lesbiche, gay, bisessuali, transes-suali e queer, cioè chi rifiuta un orientamento sessuale definito e si ritiene libero di variare a suo piacimento o di rimanere “indefinibile”). Ma il governo austra-liano ne ha riconosciuti ufficialmente 23. E Fa-cebook USA permette di scegliere il proprio “genere” tra 56 diverse opzioni. Sembra comi-co ma è tragico. 3) COSA DICE LA SCIENZA?La scienza ci dice che la differenza tra ma-

    schile e il femminile caratterizzano ogni singola cellula, fin dal conce-

    pimento con i cromosomi XX per le femmine e XY per i maschi. Queste differenze si esprimono in differenze peculiari fisiche, cerebrali, ormonali e relazio-nali prima di qualsiasi influenza sociale o ambientale. La “va-

    rietà” pretesa dalle associazioni LGBTQ non ha alcun fondamento

    scientifico e anzi confonde patologie (i cosiddetti stati intersessuali) con la fi-

    siologia (normalità). 4) COS’È L’OMOFOBIA?Un neologismo inventato dai media per defini-re gli atti di violenza, fisica o verbale, contro gli omosessuali – che vanno sempre e comunque condannati, come ogni altra violenza - e contro chi, come le associazioni LGBTQ, promuove la teoria del gender. Oggi l’accusa di omofobia è diventata però un vero e proprio strumento di repressione nei confronti di chi sostiene un’an-tropologia diversa rispetto a quella del gender. 5) PERCHÈ IL GENDER È PERICOLOSO?Perché pretende non solo di influire sul modo di pensare, di educare, mediante scelte politiche ma anche di vincolare sotto il profilo penale chi non si adegua (decreto legge Scalfarotto); im-pone atti amministrativi (alcuni Comuni e alcuni enti hanno sostituito i termini “padre” e “ma-dre” con “genitore 1” e “genitore 2”); educativi (la cosiddetta “strategia nazionale” per intro-

    durre nelle scuole testi e programmi “aperti” alla ricezione della te-oria del gender e cioè l’eliminazione del ma-schile e del femminile, quindi dei modelli fami-liari normali): è un vero e proprio attentato alla libertà di pensiero e di educazione da parte di una minoranza (gen-dercrazia).

    Gender, i cinque punti per fare chiarezza

    CULTURA20

  • 21CULTURA

    Tema caldo nell’agenda politica di inizio 2016 in Italia è il disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili (cognome di Monica Cirinnà, nata a Roma il 15 febbraio del 1963). Per il premier Ren-zi è “una ferita che va sanata, l’Italia è fanalino di coda in Europa”. La maggioranza è spaccata soprattutto sul nodo della «stepchild adoption», ovvero l’adozione da parte di uno dei due com-ponenti di una coppia, anche omosessuale, del figlio naturale o adottivo del partner.

    Mons. Pietro Maria Fragnelli, vescovo di Trapani e presidente della Commissione Cei per la fami-glia risponde ad alcune domande di Paolo Ondar-za (Radio Vaticana).

    D. – Secondo i più critici il provvedimento equi-para unioni gay e matrimonio e rischia di aprire alla pratica dell’utero in affitto. Quale l’atteg-giamento da assumere?

    R. – Certamente la materia che si appresta a pas-sare dalla Commissione al Parlamento sollecita la coscienza civile di tutti gli italiani, quindi an-che dei cattolici. Si tratta, da un lato, di arrivare a definire un quadro sia giuridico che psicologico adeguato alla necessità reale di ogni persona e dall’altro - anche al di là delle possibili strumen-talizzazioni ideologiche - di mettersi veramente dalla parte dei più deboli.

    D. – In particolare, il dibattito si sta concentran-do sulla questione della “step child adoption” che, secondo alcuni, aprirebbe di fatto all’ado-zione più in generale per le coppie omosessuali e quindi andrebbe contro il diritto dei minori ad un papà ed una mamma…

    R. – La sensibilità nei confronti del minore, del bambino, non solo dei cattolici ma di ogni sano esperto di psicologia, dice che il bambino ha di-ritto alla rappresentanza maschile e femminile, alla presenza del padre e della madre. Quindi su questa materia bisognerà ancora confrontarsi, non rimanere in situazioni grigie che si servono del bambino per questioni – se vogliamo – più di potere da affermare, piuttosto che di servizio da offrire.

    D. – Pensando al valore fondante che ha il matri-monio tra un uomo ed una donna per la società,

    quali considerazioni si possono fare nel momen-to in cui si affronta il nodo, la questione, delle unioni civili?

    R. – Forse Papa Francesco ha dato, fin da quando è stato a Filadelfia, un’indicazione: ci ha voluto dire che c’è una “fabbrica naturale” di speranza, la famiglia, oltre la quale non è lecito - come dire - ”passare oltre” semplicemente perché magari ci sono altre urgenze che impongono attenzioni immediate, dirette a qualcos’altro. Perciò, noi cattolici abbiamo il dovere di riscoprire che cosa vuol dire che la famiglia è una fabbrica di spe-ranza non solo nel nostro Paese, ma forse anche negli altri Paesi. Gli altri Paesi, quelli europei, a cui a volte si pensa di conformarsi, hanno bisogno di riattingere a questa fabbrica di speranza che invece la Chiesa porta avanti nel mondo intero.

    D. – Altrimenti, cosa si rischia?

    R. – Si rischia di complicare il rapporto tra noi e si rischia di definire sempre meno chiaramen-te una società dove abbiamo la gioia di vivere insieme. Rischiamo di fare un Paese legale che invece di aiutare il Paese reale non lo comprende più, va per conto suo e noi non abbiamo nessun interesse a costruire un Paese legale che sia in contrapposizione o comunque indifferente al Pa-ese reale.

    D. – Qual è il ruolo del laicato cattolico?

    R. – Il laicato cattolico ha una responsabilità grande: quella, da un lato, di continuare a nu-trirsi delle sue radici, delle sue fonti di ispira-zione - la Parola di Dio, il confronto con il Ma-gistero - e, dall’altro, quello di leggere i segni dei tempi, di aprirsi al dialogo serrato e serio con qualunque persona su cose che sono diven-tate di emergenza, urgenti, nel dibattito interno dell’Europa e del mondo. Se il tema, il percorso delle unioni civili porterà avanti insieme una vi-sione personalistica e comunitaria, questa sicu-ramente potrà essere un’occasione, un segno dei tempi all’interno dei quali noi vogliamo essere presenti senza paura, con grande fiducia nel Si-gnore da un lato, ma anche nella ragione umana, nel buonsenso, nella capacità di dialogo.

    (Da Radio Vaticana 04.01.2016)

    Matrimonio «fabbrica naturale» di speranza

  • CULTURA22

    Ogni anno questa industria farmaceutica indice un concorso letterario a livello nazionale che ha come argomento le varie patologie e come gli utenti le sopportano e le affrontano.Quest’anno il premio è stato vinto dalla brenese Cristiana Gelfi che ha scritto un racconto-verità sulla propria situazione. In virtù della nostra amicizia ci ha permesso la pubblicazione del te-sto vincitore del premio. In tempi così difficili e umanamente complessi riteniamo che la lettura di questo testo, pure a volte drammatica, possa indurre alla riflessione sullo stato di persone in difficoltà e malate, persone sole e dimenticate, spesso nascoste o invisibili a cui Papa Francesco ha dedicato un Giubileo Straordinario per la Mi-sericordia.Se volessimo approfondire i temi del disagio psi-chico e mentale vi sono alcuni film molto belli di cui suggeriamo la visione.‘Ragazze interrotte’ (1999) di James Mangold. Con Winona Ryder e Angelina Jolie che per questo film vinse l’Oscar quale miglior attrice non pro-tagonista.‘Il lato positivo’ (2012) di David Russel. Attori principali Bradley Cooper, Robert de Niro e Jen-nifer Lawrence (Oscar come miglior attrice non protagonista).

    F.G.

    PRENDIAMOCI CURA(in psichiatria)

    Nel reparto di psichiatra, trovi i “pazzi”, ma ci sono quelli che sono fuori di e quelli che, con la testa, ci sono. Io, da più di trent’anni, bazzico questo luogo tutt’altro che ameno, trovando più vita in SPDC (Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura) che in un mercato rionale (manifestazione che in-vece, non frequento).La voglia di vivere non ha mai permesso che io morissi, nonostante l’anoressia, l’autolesionismo, le psicosi, la depressione. Mi direte che sono vera-mente folle; non mi sento pazza, anzi, la gente so-stiene che sono intelligente, che non ho i problemi degli altri ricoverati, perché, nonostante tutto, apprezzo la musica, leggo, scrivo a differenza di ciò che altri, in questo reparto, non riescono a fare.Nell’ultimo ricovero (come anche nei precedenti)

    ho trovato gente contenuta a letto per incapacità di controllarsi, gente che non mangia, gente che mangia e vomita, gente che si distacca dalla real-tà, che piange, che urla; alcoolisti, tossicodipen-denti, depressi, ecc. Ma sono esseri umani.E, spesso, nella società, vengono considerati al pari delle bestie (con tutto il rispetto per gli ani-mali).I ritmi sono scanditi dai pasti, dal sonno e dall’as-sunzione della terapia; qualcuno guarda la TV (senza capirci un’acca), molti fumano; le porte sono chiuse e blindate, per uscire a bere un caffè alle macchinette si deve ricorrere agli operatori. Dalle 13 alle 14 e dalle 19 alle 20 c’è l’orario visi-te. Molti ricoverati non hanno nessuno che li viene a trovare, tanti ti chiedono qualche spicciolo, la maggior parte sono soli.Personalmente ho trovato tanta umanità, ma spesso anche rimproveri e biasimi per certi miei comportamenti considerati irrazionali. Ma se si fosse “razionali” non si starebbe in questo posto, no???!!!!Le persone dall’esterno spronano all’impegno, alla buona volontà, allo sforzo emotivo per uscire da una situazione di MALATTIA vera e propria.Non c’è niente di più sbagliato che incitare all’a-zione, al cambiamento, una persona che ha perso i motivi per aggrapparsi alla vita. Spesso la situa-zione precipita per un evento scatenante, ma il malessere psichico non è solo una reazione ad un lutto, ad una delusione affettiva, ad un’offesa. È un vero e proprio “male dell’anima” che si cura sì con farmaci e terapie, ma, soprattutto, con l’a-more, con l’affetto, con la comprensione e la con-siderazione.Inizialmente non partecipavo attivamente alle cure che mi venivano rivolte per l’anoressia: sa-botavo le sacche del sondino e usavo mille trucchi per non ingrassare.Poi, però, il gioco si è fatto duro, la corda troppo tesa e ho iniziato a collaborare sebbene, sempre restìa all’aumento di peso (che poi è avvenuto con gli interessi), cosciente che avevo bisogno di aiu-to. Dalla ‘compliance’ del paziente all’aderenza terapeutica il passo è breve: la prima riflette il comportamento del paziente, la seconda indica la collaborazione del malato nel partecipare all’as-sunzione della terapia.Spesso, il malato psichiatrico, non vuole assumere le medicine, si rifiuta, dev’essere obbligato; ma è importante rispettare posologie e orari e assicu-

    Premio Teva Farmaceutica di scrittura e saggistica

  • 23CULTURA

    rarsi che il paziente assuma la terapia. Si parla di pastiglie, flebo, punture, sondini, ecc.Io ho accettato (?) dopo tantissimi anni di psico-terapie le cure psicologiche, ma non mi sono mai fatta una ragione del recupero ponderale.Continuo con la terapia farmacologia domiciliare, le sedute psicoterapeutiche al CPS.Non mi piace questo andamento, ma è l’unico modo per cui riesco a mitigare un’esistenza ango-

    sciante e insopportabile per me e per chi mi vuol bene. Ancora non mi amo nel senso letterale della parola, ma rispetto gli orari e l’assunzione dei far-maci, mi faccio ricoverare quando serve, anche se il nome del reparto (psichiatrico) suona come un pregiudizio e un tabù. Spesso e ‘volentieri’ ci rica-sco, ma ho capito che devo imparare a convivere con le mie patologie.

    Cristiana Gelfi

    È stato presentato Sabato 23 gennaio 2016 presso il Monastero di Santa Maria degli Angeli in Ca-priolo il libro scritto da Francesco Zeziola riguar-dante una nostra illustre concittadina.Il libro tratta della corrispondenza che Suor Sco-lastica Zeziola, al secolo Antonietta Zeziola (Cor-na 1872 - Capriolo 1945), scriveva alla famiglia a Corna. Lettere che qualcuno dopo la sua morte restituì al convento e che l’autore, suo pronipote, ha ritrovato. Il Monastero dove operò come Madre Superiora per più anni, è quello di Santa Maria degli Angeli di Capriolo, della Congregazione delle Orsoline, allora di clausura. Il carteggio mette in evidenza un fortissimo rap-porto con la Valle Camonica e con i familiari, da parte di una suora, profondamente convinta della sua scelta, contenta di contribuire alla crescita delle donne, educande e suore, perché diventas-sero maestre oltre che di scuola anche di vita. I nomi che appaiono nella corrispondenza sono il Beato Giuseppe Tovini, l’avvocato Bontempi, il no-taio Cemmi, un medico che aveva orientato la sua vita alla cura dei malati poveri, il dottor Pennac-chio di Gianico, terziario Francescano predicato-re. Il pensiero per i suoi cari è costante, tenero e anche preoccupato, perché i nipoti sono emigrati in terre lontane. Il rapporto con la terra madre è commovente e dalla lettura di questi rapporti epistolari si legge di un mondo posto tra due Guer-re che entra nel convento ed è visto con severità tipica della gente Camuna: andare al sodo, lavo-rare, compiere il proprio dovere. Il testo contie-ne anche riferimenti a suore Camune che elenco qualora qualche lettore voglia riconoscere parenti lontani. È un piacevole ed interessante spaccato di vita dal 1890 circa al 1945.

    Elenco delle suore provenienti dalla Valle CamonicaTovini Filomena + 28.11.1857 - Darfo (Borno), Pic-cinelli Orsola + 8.4.1885 (Borno), Benvenuta Ange-la Valgoglio + 2.3.1887 (Borno), Fiora Chiara Co-lomba + 13.7.1887 (Borno), Botticchio Benedetta + 30.4.1896 (Cogno), Camossi Felice + 4.12.1910 (Corna di Darfo), Sabbadini Clotilde + 23.1.1926 (Corteno), Baisini Felice + 9.8.1926 (Erbanno), Pezzoni Margherita + 7.7.1932 (Ossimo), Rondini Luigia Angela + 12.4.1935 (Erbanno), Romellini Luigia + 7.11.1939 (Borno), Zeziola Scolastica + 9.3.1945 (Corna di Darfo), Santi Lucia + 25.4.1945 (Pisogne), Fasanini Assunta + 1.12.1945 (Cimber-go), Zanardini Marta + 19.11.46 e Zanardini Orsola + 12.11.1950 ( Fraine), Fedrighi Gabriella A.M. + 7.3.1976 (Temù).

    Dal benedetto colle ai miei cari di Cornacorrispondenza di Madre Maria scolastica

  • ANNOTAZIONIPer rendere più agevole la lettura del rendiconto ho pensato di riproporre i dati dell’anno precedente, il confronto tra i valori dei due anni e la percentuale di incremento/decremento. Le cifre sono senza decimali per comodità di lettura.I totali sono composti anche da voci non ricorrenti, quali l’eredita d don Gregorio Salvadori, la donazione della Vicinia, le offerte per il restauro dell’organo, queste due finalizzate e che non vengono utilizzate nell’economia generale.Grazie alla generosità di molte persone e alla gestione degli affitti continuiamo il lento ma progressivo abbattimento del debito. Come vedete anche quest’anno abbiamo pagato per i mutui € 62.263,00 + € 10.011,00 di interessi per un totale di € 72.274,00. Qualcuno si stupisce che il debito con le banche sia ancora così elevato. Bisogna tener conto dei dati di partenza, parlo del 2007, stratosferici. Nel frattempo abbiamo fatto ordinaria/straordinaria manutenzione, abbiamo re-alizzato il nuovo campo sportivo, risolti grossi problemi strutturali sul nuovo Oratorio... Come si vede le imposte gravano in misura sempre maggiore e per importi rilevanti (€ 18.623,00) e sono cresciute del 18%.

    24 AMMINISTRAZIONE

    Il nostro bravissimo organista Giordano Spadacini di Rogno mi ha fatto presente che l’organo del-la parrocchiale di Bessimo ha bi-sogno di riparazioni indispensabili per mantenerlo suonabile.

    Questo è il promemoria che mi ha consegnato il 25 ottobre 2015.

    Caro don Angelo,negli ultimi mesi si sono verificati dei problemi non facilmente risol-vibili che richiedono l’opera di un organaro per mettervi un qualche rimedio. L’ultimo passaggio di questo tipo risale a circa 10-15 anni fa a cura dei Piccinelli di Pon-teranica.

    1. La manetta del Principale Bassi non tira più il relativo pettine sul somiere, corrispondente alle canne di facciata (primo pettine), per modo che ora è muto l’intero registro di Principale nei bas-si e l’organo suona privo di fondamento. Si rende necessario ripristinare l’azionamento di tale pet-tine. Non si pretende il ripristino del suono delle prime canne di legno del principale trasportate in fondo al somiere perché l’intervento sarebbe molto oneroso; queste canne sono mute da anni.

    2. C’è uno strasuono forte su D23 dovuto ad una canna di ripieno (forse della XV). Se non si riesce a togliere la causa dello strasuono, rendere al-meno muta la canna di ripieno (lasciarla in sede per tempi migliori).

    3. Accordatura delle ance. Rivede-re anche eventuali canne ad ani-ma, raggiungibili, che ne avessero particolare bisogno, fra cui segna-lo Flauto in VIII e Voce Umana.

    P.S. All’organaro: per favore, non mutare la pressione attuale, dovu-ta alla configurazione del mantice e dei pesi. Anche se è, probabil-mente, maggiore della pressione ottimale, è necessaria così com’è per far suonare decentemente il pedale e l’organo pleno tenendo conto delle perdite di vento gene-

    rali. Credo sia urgente chiedere un sopralluogo ad un organaro della zona per valutare il da farsi, se intervenire per tamponare i problemi o se optare per un intervento più generale di restauro. Poi-ché i fedeli di Bessimo amano il canto liturgico ed hanno una voce bella e intonata credo sia oppor-tuno mantenere in funzione questo strumento.Si tratta di uno strumento di autore ignoto del XIX secolo, a trasmissione meccanica, rimaneggiato da Giulio Ghetti negli anni ‘50 del secolo scorso. Un frammento di somiere, a sostegno del somiere di basseria, potrebbe indicare la presenza di uno strumento più antico (oppure un semplice riutiliz-zo di materiale vecchio da parte del costruttore). Registri originali ricavati dalla lettura della tavola di riduzione sono: Principale B – Principale S – Ot-tava B – Ottava S – Flauto VIII B. – Flauto VIII S. – 15 – Cornetto S. – 19 – 22 – 29=26 – Voce Umana – Vio-la B. – Flutta S. – Ottavino S. – Fagotto B. – Tromba S. – Principale (facciata).

    Suoni o strasuoni? A noi la scelta

  • 25AMMINISTRAZIONE

    Da alcuni anni si parla di restaurare la Santel-la di Via San Francesco. Il Comune di Rogno è proprietario di questa Cappella edificata su un terreno messo a dispo-sizione dalla Vicinia; pare sia stata costruita a ringraziamento dello scampato pericolo per il paese da una delle tante piene dell’Oglio.Il mappale su cui sorge la Cappella è stato suc-cessivamente legato catastalmente alla strada comunale per cui la proprietà è passata alla lo-cale Amministrazione Comunale.È volontà dell’Amministrazione Comunale pro-cedere al restauro interno delle pitture e into-naci che con il passare del tempo hanno subi-to un significativo deterioramento, e rendere decorosamente presentabile la Cappella a cui i cittadini della frazione di Bessimo sono partico-larmente devoti.L’Ufficio Tecnico comunale, con l’ausilio di un restauratore qualificato, ha provveduto a redi-gere un progetto al fine di dare compimento agli interventi di restauro interno della Cappella.Gli amministratori del Comune chiedono la par-

    tecipazione economica della popolazione al progetto, che ammonta a circa 13 mila Euro.Ritengo sia opportuno valutare il progetto in-sieme alla popolazione durante una assemblea pubblica da tenersi prima dell’estate.

    Don Angelo

    La santella di Via San Francesco necessita di restauro

    Aggiornamento sul restauro dell’organo a Corna

    Come è già stato comunicato nel numero 36 (pag. 12) di Pasqua 2014 del nostro Noti-ziario è programmato il restauro dell’organo della chiesa parrocchiale di Corna.Il C.P.A.E. deliberava il 16 novembre 2014 di affidare i lavori alla Ditta Gianluca Chiminel-li di Darfo ed avviava la pratica per ottene-re l’autorizzazione da parte della Curia dio-cesana e della Soprintendenza e inoltrava la richiesta di finanziamento gratuito attingendo al fondo detto “Otto per Mille”.L’autorizzazione definitiva si otteneva nel mese di giugno 2015 (MIBACT – SR – LOM TUTBSAE 0002438 del 30.06.2015 Cl. 34.19.07/13) e perciò si pensava di iniziare i lavori appena il maestro Chiminelli avrebbe terminato l’impe-gnativo restauro dell’organo di Chiari, intorno

    al mese di dicembre 2015. Nel frattempo la graduatoria per l’assegnazione del contribu-to ci vedeva al secondo posto tra gli organi ammessi, con buona probabilità di ottenere un finanziamento che copre circa il 40 % della spesa. Condizione però per ottenere il contri-buto era di non iniziare i lavori fino a delibera definitiva che potrà essere emanata solo verso la fine del 2016.Ecco perché i lavori di restauro non sono an-cora iniziati. Questo è il tempo per raccoglie-re da persone generose altri aiuti in grado di coprire il rimanente della spesa che ricordia-mo si aggira, complessivamente, intorno ai 108 mila Euro. Attualmente il saldo del fon-do per il restauro dell’organo ammonta ad € 18.500,00.

  • 26 AMMINISTRAZIONE

    Rendiconto economico Parrocchia di Corna al 31-12-15COSTI

    Spese ordinarie (assicurazioni, culto, registrazione contratti, ecc.) 10.518,00Spese per utenze (luce, acqua, gas, telefono e servizi comunali) 24.516,00Attività parrocchiali: Bar 17.212,00Attività parrocchiali: Feste, cene, grest, varie 1.500,00Attività parrocchiali: Stampa cattolica e varie 5.785,00Manutenzioni ordinarie 13.525,00Manutenzioni straordinarie 12.451,00Oneri di curia e zona pastorale 2.179,00Oneri finanziari (Spese bancarie, interessi passivi su mutui e in c/c) 7.653,00Imposte e tasse 25.029,00TOTALE COSTI 120.368,00

    RICAVIOfferte (domenicali, feriali, personali, sacramenti, tridui e benedizioni) 40.490,00Attività parrocchiali: Bar 25.841,00Attività parrocchiali: Feste, cene, grest, campo calcio, ravioli, Assoc. Mamme 13.819,00Entrate per campo di calcio - Montecchio 1.380,00Offerte restauro organo 4.000,00Attività parrocchiali: Stampa cattolica e varie 3.011,00Contributo da CEI per mutuo ICS 1.448,00Contributi da Banche ed enti pubblici 5.011,00Rimborsi assicurativi e rifusioni varie 2.000,00Interessi attivi su c/c bancari 225,00Affitti e recupero spese condominiali 70.063,00 TOTALE RICAVI 167.288,00

    PASSIVITÀDebiti verso fornitori su fatture contabilizzate (*) 3.924,00Debiti verso privati per prestiti in essere 42.000,00Cauzione inquilini 11.628,00Mutui bancari in essere (al netto degli interessi periodici da pagare) 684.540,00TOTALE PASSIVITÀ 742.092,00 ATTIVITÀ Deposi bancari e cassa 65.513,00TOTALE ATTIVITÀ 65.513,00

    Grazie alla generosità dei fedeli e alla buona amministrazione, anche quest’anno non ab-biamo dovuto ricorrere ai fidi di cassa e siamo riusciti a ridurre il debito con le Banche di € 65.155.

  • 27AMMINISTRAZIONE

    Rendiconto economico Parrocchia di Bessimo al 31-12-15

    COSTI

    Spese per culto, collaboratori, ostie, assicurazioni, cancelleria ecc. 7.826,00

    Spese per utenze (luce, acqua, gas, telefono e servizi comunali) 5.988,00

    Spese per attività di animazione 456,00

    Manutenzioni ordinarie 2.356,00

    Manutenzioni straordinarie sugli immobili 4.622,00

    Oneri di curia e zona pastorale 450,00

    Oneri finanziari (Spese bancarie) 195,00

    Imposte e tasse 13.338,00

    TOTALE COSTI 35.231,00

    RICAVI

    Offerte (domenicali, feriali, personali, sacramenti, tridui e benedizioni) 4.240,00

    Rimborsi assicurativi e rifusioni varie 1.137,00

    Interessi attivi su c/c bancari 30,00

    Affitti 41.055,00

    TOTALE RICAVI 46.462,00

    PASSIVITÀ

    Cauzione inquilini 9.827,00

    TOTALE PASSIVITÀ 9.827,00

    ATTIVITÀ

    Deposi bancari e cassa 16.446,00

    Credito vs parrocchia di Monti 24.000,00

    TOTALE ATTIVITÀ 40.446,00

    La Parrocchia di Monti nel mese di gennaio 2016 ha saldato i suoi debiti con la Parrocchia di Bessimo.

  • ANAGRAFE PARROCCHIALE28

    Antonio Pecorelladi anni 78,

    deceduto il 16 ottobre 2015. Sepolto a Corna

    Marta Letizia Zani di anni 78,

    deceduta il 27 ottobre 2015. Sepolta a Ossimo Superiore

    Rosanna Critellidi anni 61.

    Deceduta il 4 novembre 2015. Sepolta a Corna

    Lorenzo Sordillodi anni 51.

    Deceduto il 7 novembre 2015.Sepolto a Corna

    Amelia Vicenzidi anni 92.

    Deceduta il 9 novembre 2015. Sepolta a Bessimo

    Mario Savoldellidi anni 67.

    Deceduto il 2 dicembre 2015.Sepolto a Corna

    Liliana Tabonidi anni 58,

    deceduta il 3 ottobre 2015. Sepolta a Corna

    Spero nel Signoree confido sulla sua Parola

  • 29ANAGRAFE PARROCCHIALE

    Maddalena Inversinidi anni 90.

    Deceduta il 8 dicembre 2015. Sepolta a Corna

    Gioconda Cappellidi anni 88.

    Deceduta il 21 dicembre 2015. Sepolta a Corna

    Barbara Pellegrinellidi anni 35.

    Deceduta il 3 gennaio 2016.Sepolta a Gorzone

    Stefano Ceresadi anni 49.

    Deceduto il 17 gennaio 2016.Sepolto a Corna

    Giulia Biolghinidi anni 96.

    Deceduta il 19 gennaio 2016. Sepolta a Corna

    Alina Ionela Gatudi anni 34.

    Deceduta il 18.02.2016.Sepolta a Rogno

  • ANAGRAFE PARROCCHIALE30

    A N N I V E R S A R I D I M A T R I M O N I O

    “L’amore è l’unico tesoro che potete accumulare in questo mondo e portare con voi nell’altro”. (S. Charbel)

    Tarcisio e Angioletta (50°)Sabato 26 settembre 2015 (Bessimo)

    Domenico e Augusta (50°)Domenica 4 ottobre 2015 (Bessimo)

    Angelo e Giuliana (50°) Domenica 4 ottobre 2015 (Corna)

    Angelo e Adriana (50°) Domenica 25 ottobre 2015 (Bessimo)

    Fausto e Maria (60°) Domenica 25 ottobre 2015 (Corna)

  • 31ANAGRAFE PARROCCHIALE

    Moré Matteobattezzato il 3 gennaio 2016

    a Bessimo

    Burlotti Alainbattezzato il 11 ottobre

    2015 a Corna

    RINATI DALL’ACQUA PER UNA VITA CHE NON AVRÀ FINE

    Lussana Sofiabattezzata il 17 gennaio

    2016 a Corna

    M A T R I M O N I

    Simone e Sara11 ottobre 2015

    Javier e Dora24 ottobre 2015

  • CALENDARIO LITURGICODOMENICA DELLE PALME – 20 MARZOSante Messe: alle ore 8:15, 10:30 (con la processione) e 18 a Corna; ore 9:15 (con la pro-cessione a partire dalla Scuola Materna) a Bessimo

    Dalla vigilia delle Palme si riprende la celebrazione delle Sante Messe presso le chiese parrocchiali di Bessimo e Corna.

    GIOVEDì SANTO - 24 MARZOSanta Messa nella Cena del Signore: alle ore 18 a Bessimo e alle ore 20:30 a Corna

    VENERDÌ SANTO - 25 MARZO: Celebrazione della passione del Signore: ore 18 a Bessimo; ore 20:30 a Corna con la tradizionale processione con il “Cristo morto”

    SABATO SANTO - 26 MARZO: Veglia pasquale: ore 18:00 a Bessimo; ore 20:30 a Corna

    DOMENICA 27 MARZO Pasqua di Risurrezione - Sante Messe: 8:15 a Corna; 9:15 a Bessimo; 10:30 a Corna

    LUNEDì DELL’ANGELO: Sante Messe: 17:00 a Bessimo; 18:00 a Corna

    CONFESSIONI PASQUALI Lunedì 21 marzo, a Bessimo, dopo la Via Crucis Martedì 22 marzo, a Corna, ore 20:30 Sabato 26 marzo: dalle 14:30 alle 16:00 a Corna; dalle 16:00 alle 18:00 a Bessimo

    SACRAMENTIPrime Confessioni a Corna - Domenica 17 aprile, alle ore 15:00 Cresime e Prime Comunioni - Domenica 15 maggio, ore 11, a Corna e Domenica 22 maggio, ore 11, a Bessimo

    Un particolare ringraziamento a Lorenzo per la tinteggiatura

    in Oratorio e a Giorgioper la tinteggiatura paziente

    dei termosifoni della cappella S. Antonio.

    Dopo la ritinteggiatura degli interni, che hanno trovato un nuovo splendore, i locali dell’Oratorio di Bessimo verranno ufficial-mente riaperti alle attività di animazione con una cerimonia particolare al termine della Santa Messa delle ore 17, Sabato 2 aprile 2016.