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Scuola secondaria di I° grado “G. Zanellato” 19 dicembre 2012 Classi 3B e 3C Visita alla mostra RAFFAELLO verso PICASSO Storie di sguardi, volti e figure Basilica palladiana - Vicenza

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Page 1: Visita mostra Vicenza "Raffaello verso Picasso" . classi 3B e 3C Scuola secondaria "G. Zanellato"

Scuola secondaria di I° grado

“G. Zanellato”

19 dicembre 2012

Classi 3B e 3C

Visita alla mostra

RAFFAELLO verso PICASSO

Storie di sguardi, volti e figure Basilica

palladiana - Vicenza

Page 2: Visita mostra Vicenza "Raffaello verso Picasso" . classi 3B e 3C Scuola secondaria "G. Zanellato"

Pensieri ed emozioni… degli alunni della classe 3C

Il primo impatto è con la Basilica palladiana, sede della mostra, da poco restaurata.Appena sbuchiamo nella grande piazza, ci colpisce con la bellezza delle sue forme armoniose.E che dire del campanile, che svetta alto

nell’azzurro cielo di questa fredda mattina di dicembre?

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1. Il sentimento religioso.La grazia e l’estasi

Il quadro che mi è piaciuto di più è stato Madonna con il Bambino, 1509, di G. Bellini.A sinistra il pittore raffigura Maria che tiene in braccio Gesù, mentre a destra apre uno squarcio sulla campagna, dipingendo anche animali che sembrano giocare.Maria tiene un libro tra le mani: il libro della sapienza e della conoscenza; per questo ha uno sguardo triste: perché conosce il destino di suo figlio, che verrà ucciso.

Anche Gesù, nonostante il corpo da bambino, ha già l’espressione da uomo adulto: è consapevole della sua missione e con la mano destra sta benedicendo chi guarda.Il pittore è riuscito a rappresentare con maestria le emozioni dei personaggi e ciò che sentono dentro di loro.

Eva

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2. La nobiltà del ritratto

Tiziano Ritratto del doge Marcantonio Trevisani , 1553

Di questa sezione, che vuole celebrare personaggi importanti, ricchi e famosi, abbiamo scelto il quadro di Tiziano che rappresenta il doge Trevisani.Il doge viene raffigurato in modo da far risaltare il suo potere: il mantello di broccato d'oro, l'anello e il corno ducale indossato sopra la cuffia bianca. Ma lo sguardo è come velato da un’ombra di malinconia e rimpianto: Trevisani, infatti, era persona severa e rigorosa, non amava lo sfarzo connesso alla sua carica, non avrebbe voluto fare il doge, ma condurre una vita appartata.

Il pittore riesce a cogliere tutti

questi sentimenti con grande bravura.

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3. Il ritratto quotidianoQuesta sezione ci è piaciuta moltissimo perché i ritratti coprono un periodo molto lungo che va dal Cinquecento all’Ottocento (da Raffaello, Durer e Pontormo a Monet, Degas, Homer e molti altri) .Si possono quindi confrontare stili e tecniche pittoriche

diverse, ma soprattutto si possono cogliere i cambiamenti che hanno interessato il modo di vivere degli uomini lungo il passare dei secoli.

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3. Il ritratto quotidianoIl quadro che ci è ha sorpreso di più di questa sezione è stato Danza a Bougival , 1833, di Pierre August Renoir.Il pittore focalizza l’attenzione sui due ragazzi che ballano: l’uomo e la donna sono talmente assorti nella danza da non accorgersi delle altre persone (quest’effetto è dato dalla nitidezza con cui sono dipinti e dalla torbidezza, invece, dei personaggi che si trovano sullo sfondo).Sono immersi nella natura; lei indossa un vestito rosa pallido, lui un cappello di paglia che gli copre gli occhi. Ma si intuisce che sta ammirando la sua compagna e vorrebbe baciarla; ma lei, timida, gira il viso e distoglie lo sguardo.Renoir con un utilizzo sapiente dei colori e delle sfumature riesce a farci percepire il movimento che anima la coppia e l’atmosfera di serenità ed allegria di un momento di festa.

Gioele, Egon, Luna

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4. Il Novecento.Lo sguardo inquieto

In questa sezione, ricca di bellissimi ritratti, l’opera che ha attirato maggiormente la nostra attenzione è stata Christina Olson, 1947, di A. Wyeth.Christina è una ragazza molto ammalata, non può camminare, ma rifiuta la sedia a rotelle e si sposta trascinandosi sulle braccia.E’ seduta sulla porta di casa, la luce del sole le illumina il viso ed il corpo magro, una brezza leggera le scompiglia i capelli.Lo sguardo malinconico è rivolto al paesaggio, che si intuisce soltanto. Quanto vorrebbe alzarsi e correre in quel prato, scoprire il mondo esterno anziché limitarsi ad immaginarlo e ammirarlo da lontano …Questa figura dolente ha suscitato in noi commozione e ci ha fatto riflettere sul coraggio e la voglia di vivere nonostante le difficoltà.

Federica, Francesca, Sarah, Simone, Tracy

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4. Il Novecento.Lo sguardo inquieto

Ci ha colpito molto anche questa tela di Pablo Picasso: L’italiana, 1917.Ad una prima occhiata, si ha l’illusione che siano raffigurate più persone; invece, osservando meglio, si capisce che viene raffigurata la stessa donna vista da prospettive diverse, secondo i canoni del cubismo.

Il quadro si distingue da tutti gli altri per i bellissimi contrasti di colore, per le forme geometriche usate nel delineare la figura umana e anche perché è ambientato in Italia: lo si capisce dalla cupola della basilica di San Pietro che fa capolino in alto a sinistra!

Andrea, Francesco, Marco, Martina,

Mohammed

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Conclusioni…La visita alla mostra è stata una bellissima esperienza, sicuramente da consigliare ad altri ragazzi: il contatto diretto con l’opera d’arte è tutt’altra cosa rispetto ad una fotografia!E’ stato anche molto coinvolgente scoprire con quali obiettivi un pittore dipinge un quadro, con che stato d’animo, perché sceglie determinati colori…Sulla via del ritorno, la Rotonda, altra stupenda opera

architettonica di Andrea Palladio, ci ha dato il suo arrivederci in terra vicentina.