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Osservatorio provinciale sulla violenza di genere
Provincia autonoma di Trento
25 novembre 2012Giornata internazionale contro
la violenza sulle donne
VIOLENZA DI GENEREDati relativi alle denunce e
alle utenti dei servizi socio-assistenziali in provincia di Trento
4
NOTA SUI DATI
I dati si riferiscono a tutte le denunce potenzialmente connesse a episodi di violenza di genere presentate a Carabinieri e Polizia di Stato nell’anno solare 2011 in provincia di Trento.
Le denunce sono state selezionate in funzione della presenza di un reato assimilabile a violenza di genere, le cui vittime sono donne e i cui presunti autori sono uomini.
I dati sono stati raccolti direttamente dai Carabinieri e dalla Polizia attraverso una scheda di rilevazione definita nell’ambito del Tavolo di collaborazione tra Provincia autonoma di Trento, Commissariato del Governo, Forze dell’Ordine e Università di Trento.
Lo strumento e le procedure sviluppate si configurano quindi come parte integrante del sistema informativo di monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere.
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1. NUMERO COMPLESSIVO DI DENUNCE PER FORZA DELL’ORDINE CHE HA RACCOLTO LA DENUNCIA
La cifra di 506 indica il numero complessivo di denunce connesse a potenziali episodi di violenza di genere raccolte da Carabinieri e Polizia nell’arco dell’anno 2011. Rapportando questa cifra al numero complessivo di donne presenti in Trentino (nella fascia 20-64 anni, circa 160.000) si arriva al numero di circa 3 denunce ogni 1000 donne.
Fonte: PAT – Osservatorio provinciale sulla violenza di genere
Numero denunce %
Carabinieri 396 78,3
Polizia 110 21,7
TOTALE 506 100,0
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2. NUMERO DI REATI INCLUSI IN OGNI DENUNCIA CONSIDERATA
Ogni denuncia può includere più di un reato. Come si vede dalla tabella circa due terzi delle denunce contiene un solo reato, mentre il rimanente include due o più reati.
Fonte: PAT – Osservatorio provinciale sulla violenza di genere
Numero denunce %
Denunce che includono un solo reato 312 61,6
Denunce che includono due o più reati 194 38,4
TOTALE 506 100,0
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3. ATTIVAZIONE DELLA DENUNCIA
Nella maggior parte dei casi la denuncia è presentata direttamente dalla donna vittima di violenza. Solo una denuncia su dieci è presentata da altri o avviata d’ufficio.
Fonte: PAT – Osservatorio provinciale sulla violenza di genere
Numero denunce %
Vittima 440 87,0
Altri 33 6,5
Denuncia d'ufficio 24 4,7
Non noto 9 1,8
TOTALE 506 100,0
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4. TIPO DI REATO DENUNCIATO
Si noti che ogni denuncia può contenere più di un reato e quindi la somma dei reati è superiore al numero complessivo di denunce.
Fonte: PAT – Osservatorio provinciale sulla violenza di genere
Numero di reati% su totale
denunce
Minacce (art. 612 c.p.) 182 36Ingiuria (art. 594 c.p.) 121 24Lesioni personali (art. 582 c.p.) 110 22Molestia (art. 660 c.p.) 75 15Maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p.) 61 12Percosse (art. 581 c.p) 54 11Atti persecutori (art. 612 bis c.p.) 48 9Violenza privata (art. 610 c.p.) 41 8Violenza sessuale (tentata o consumata) (art.609 bis c.p. e segg) 30 6Violazione degli obblighi familiari (art. 570 c.p.) 26 5Sequestro di persona tentato e consumato (artt. 56 e 605 c.p.) 3 0Omicidio ( art. 575 c.p.) 1 0Riduzione in schiavitù (art. 600 c.p.) 1 0Sfruttamento della prostituzione 1 0
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5. DISTRIBUZIONE DELLE DENUNCE E DELLA POPOLAZIONE FEMMINILE PER MACRO-AREA* IN PROVINCIA DI TRENTO
La distribuzione delle denunce sul territorio, considerando il luogo dove si è verificato l’evento, non è dissimile da quella della popolazione femminile (nella fascia tra i 20 e i 64 anni). Ciò indica una certa proporzionalità territoriale nell’incidenza di questo tipo di denunce e il fatto che la violenza di genere sia un fenomeno presente in ogni zona del Trentino. Ci sono alcune differenze territoriali (si veda l’incidenza delle denunce per ogni 1.000 donne nell’ultima colonna), ma con un solo punto di osservazione (anno 2011) è difficile dire se queste discrepanze rappresentino delle differenze effettive o siano solo legate alla specifica congiuntura dell’anno considerato.
* Le macro-areee si riferiscono ai 6 Comandi di Compagnia dei Carabinieri in provincia di Trento
Fonte: PAT – Osservatorio provinciale sulla violenza di genere
Macro-area Numero denunce %Popolazione
femminile (20-64 anni)
%Casi ogni 1.000
donne
Trento 162 32 52.341 33 3
Borgo Valsugana 49 10 23.805 15 2
Cles 72 14 17.432 11 4
Rovereto 84 17 27.822 18 3
Cavalese 46 9 11.898 7 4
Riva del Garda 77 15 25.609 16 3
Non noto 16 3 - - -
TOTALE 506 100 158.907 100 3
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6. ETA’ DELLA VITTIMA E DEL PRESUNTO AUTORE DEL REAT O(esclusi i casi non noti)
Le denunce connesse alla violenza di genere coinvolgono principalmente donne che si collocano nella fascia di età tra i 26 e i 45 anni (più di una denuncia su due). Il fenomeno della violenza di genere è comunque presente trasversalmente per tutte le fasce di età.
Fonte: PAT – Osservatorio provinciale sulla violenza di genere
* Sono esclusi 10 casi in cui l’età della vittima non è nota** Sono esclusi 97 casi in cui l’età del presunto autore non è nota
Vittime % Presunti autori %
fino a 25 77 15,5 33 8,1
26 - 45 262 52,8 208 50,9
oltre i 45 157 31,7 168 41,1
TOTALE 496* 100,0 409** 100,0
Età
11
7. CITTADINANZA DELLA VITTIMA E DEL PRESUNTO AUTORE DEL REATO(esclusi i casi non noti)
Fonte: PAT – Osservatorio provinciale sulla violenza di genere
Vittime % Presunti autori %
Italiana 370 75,7 296 76,9
Non italiana 119 24,3 89 23,1
TOTALE 489* 100,0 385** 100,0
Cittadinanza
* Sono esclusi 17 casi in cui la cittadinanza della vittima non è nota** Sono esclusi 121 casi in cui la cittadinanza del presunto autore non è nota
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8. RELAZIONE DEL PRESUNTO AUTORE CON LA VITTIMA
Molto frequentemente, il presunto autore della violenza denunciata si situa nella cerchia familiare o tra i conoscenti. Nella maggior parte dei casi, il presunto autore ha o ha avuto una relazione affettiva con la vittima. Più contenuti i casi di denunce di violenze sul luogo di lavoro o perpetrate da persone sconosciute.
Fonte: PAT – Osservatorio provinciale sulla violenza di genere
Casi %
Marito 91Convivente 23Ex partner 91Fidanzato 6
Altro famigliare 46 9,1Amico/conoscente 30
Vicino di casa 50
Datore di lavoro / collega 6 1,2
Sconosciuto alla vittima 64 12,6
Non noto 99 19,6
TOTALE 506 100,0
Conoscente 80 15,8
di cui
Partner / ex partner 211 41,7
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I dati sono stati rilevati attraverso la somministrazione di apposite schede alle seguenti organizzazioni che gestiscono servizi finanziati ai sensi delle leggi sulle politiche sociali:
� A.L.F.I.D. (Trento)� Casa Tridentina della Giovane – A.C.S.J.F. (Trento)� Casa Accoglienza alla Vita Padre Angelo (Trento)� Centro Antiviolenza (Trento)� Fondazione Famiglia Materna (Rovereto)� Cooperativa Punto d’Approdo (Rovereto)
UTENTI DEI SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI
1 gennaio 2011 - 31 dicembre 2011
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NOTA SUI DATI
I dati si riferiscono ai NUOVI ACCESSI di utenti avvenuti nel corso del 2011.
Sono conteggiati quindi:
� l’accesso di un nuovo utente, precedentemente sconosciuto al servizio� l’accesso di un utente conosciuto al servizio ma non in carico da almeno un
anno.
Questo significa che si conosce il dato relativo ai singoli utenti che effettuano
un nuovo accesso presso uno dei servizi ma non è disponibile il dato circa il
singolo utente che si rivolge a più servizi nel corso dell’anno preso in esame.
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1. NUMERO UTENTI
A L F ID **C E N T R O
A N T IV IO L E N Z A
T O T A L E U T E N T I 2 0 1 1 4 6 1 8 9
S E R V IZ I N O N R E S ID E N Z IA L I*
* Servizi di aiuto non prettamente residenziali (consulenza, orientamento, accompagnamento, ecc)* * ALFID dispone anche di alcuni alloggi in autonomia e di un servizio di pronta accoglienza residenziale
Fonte: PAT - Servizio politiche sociali e abitative
CASA DELLA G IO VANE
CASA PADRE ANG ELO
FAM IG LIA M ATERNA
PUNTO D 'APPRO DO
ALFID**
TO TALE UTENTI 2011 13 5 7 20 3
SERVIZI RES IDENZIALI
18
2.1. CITTADINANZA
C A S A D E L L A G IO V A N E
C A S A P A D R E A N G E L O
F A M I G L IA M A T E R N A
P U N T O D 'A P P R O D O
I t a l ia n a 3 2 3 6
U E 2 0 0 3
E x t r a U E 8 3 4 1 1
N o n c o n o s c iu ta 0 0 0 0
T O T A L E U T E N T I 1 3 5 7 2 0
S E R V I Z I R E S ID E N Z IA L I
* Servizi di aiuto non prettamente residenziali (consulenza, orientamento, accompagnamento, ecc)
Fonte: PAT - Servizio politiche sociali e abitative
A L F IDC E N T R O
A N T IV I O L E N Z A
I t a l ia n a 3 4 1 3 4
U E 6 1 2
E x t r a U E 9 4 3
N o n c o n o s c iu ta 0 0
T O T A L E U T E N T I 4 9 1 8 9
S E R V I Z I N O N R E S ID E N Z IA L I*
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2.2. NAZIONALITA’ **
CASA DELLA GIOVANE
CASA PADRE ANGELO
FAMIGLIA MATERNA
PUNTO D'APPRODO
ALFIDCENTRO
ANTIVIOLENZA
Italiana 3 2 3 6 33 134Rumena 1 0 0 2 2 5Albanese 4 0 0 3 1 5Marocchina 3 2 1 2 2 9Macedone 0 0 0 0 1 3Serba-Montenegrina –Kosovara 0 0 0 1 0 3Moldava 0 0 0 0 0 1Ucraina 0 0 0 0 2 2Pakistana 0 0 0 0 0 1Tunisina 0 0 1 3 0 0Polacca 0 0 0 0 0 4Altro 2 1 2 3 8 22Non conosciuta 0 0 0 0 0 0TOTALE UTENTI 13 5 7 20 49 189
SERVIZI RESIDENZIALI SERVIZI NON RESIDENZIALI*
* Servizi di aiuto non prettamente residenziali (consulenza, orientamento, accompagnamento, ecc)** Gruppi nazionali più numerosi tra gli stranieri in Trentino. Fonte: Cinformi su dati Servizio Statistica - PAT
Fonte: PAT - Servizio politiche sociali e abitative
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2.3. ETÀ
* Servizi di aiuto non prettamente residenziali (consulenza, orientamento, accompagnamento, ecc)
CASA DELLA GIOVANE
CASA PADRE ANGELO
FAMIGLIA MATERNA
PUNTO D'APPRODO
ALFIDCENTRO
ANTIVIOLENZA
Fino ai 14 anni 0 0 0 0 0 0
15-17 0 0 0 0 0 0
18-20 0 1 0 3 0 6
21-30 5 2 4 6 11 37
31-40 2 1 2 6 14 48
41-50 4 0 0 1 15 55
51-60 2 1 1 4 9 16
Oltre 60 0 0 0 0 0 9
Non conosciuta 0 0 0 0 0 18
TOTALE UTENTI 13 5 7 20 49 189
SERVIZI RESIDENZIALI SERVIZI NON RESIDENZIALI*
Fonte: PAT - Servizio politiche sociali e abitative
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2.4. STATO CIVILE
* Servizi di aiuto non prettamente residenziali (consulenza, orientamento, accompagnamento, ecc)
CASA DELLA GIOVANE
CASA PADRE ANGELO
FAMIGLIA MATERNA
PUNTO D'APPRODO
ALFIDCENTRO
ANTIVIOLENZA
Nubile 1 2 1 7 1 35
Coniugata 7 2 3 8 40 100
Convivente 4 1 1 2 7 25
Separata 1 0 2 0 1 17
Divorziata 0 0 0 2 0 4
Vedova 0 0 0 1 0 2
Non conosciuto 0 0 0 0 0 6
TOTALE UTENTI 13 5 7 20 49 189
SERVIZI RESIDENZIALI SERVIZI NON RESIDENZIALI*
Fonte: PAT - Servizio politiche sociali e abitative
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2.5. TITOLO DI STUDIO
* Servizi di aiuto non prettamente residenziali (consulenza, orientamento, accompagnamento, ecc)
CASA DELLA GIOVANE
CASA PADRE ANGELO
FAMIGLIA MATERNA
PUNTO D'APPRODO
ALFIDCENTRO
ANTIVIOLENZA
Elementare 0 2 0 4 2 1
Media inferiore 1 2 2 0 10 42
Diploma professionale 0 1 3 2 4 17
Diploma 2 0 0 3 21 78
Laurea 1 0 2 1 10 39
Non conosciuto 9 0 0 10 2 12
TOTALE UTENTI 13 5 7 20 49 189
SERVIZI RESIDENZIALI SERVIZI NON RESIDENZIALI*
Fonte: PAT - Servizio politiche sociali e abitative
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2.6. CONDIZIONE OCCUPAZIONALE
* Servizi di aiuto non prettamente residenziali (consulenza, orientamento, accompagnamento, ecc)
CASA DELLA GIOVANE
CASA PADRE ANGELO
FAMIGLIA MATERNA
PUNTO D'APPRODO
ALFIDCENTRO
ANTIVIOLENZA
Dipendente a tempo indeterminato 0 0 2 1 29 82Dipendente a tempo determinato 1 0 0 3 3 19Contratto di collaborazione 0 0 0 1 0 0Lavoratrice autonoma/libera professionista 0 0 0 0 1 11
5 4 3 14 4 24
5 0 0 0 9 11
0 1 0 0 0 11
0 0 0 1 0 0
1 0 0 0 1 8
0 0 2 0 0 17
0 0 0 0 1 0
1 0 0 0 1 6
13 5 7 20 49 189
SERVIZI RESIDENZIALI SERVIZI NON RESIDENZIALI*
Occupata
Disoccupata
Casalinga
Altro
Non conosciuta
TOTALE UTENTI
Studentessa
Inabile al lavoro
Pensionata
Lavoro irregolare
Fonte: PAT - Servizio politiche sociali e abitative
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2.7. MINORI PER FASCE DI ETÀ PRESENTI CON LA MADRE N ELLE STRUTTURE RESIDENZIALI
Fonte: PAT - Servizio politiche sociali e abitative
Età minori
CASA DELLA GIOVANE
CASA PADRE ANGELO
FAMIGLIA MATERNA
PUNTO D'APPRODO ALFID
CENTRO ANTIVIOLENZA
0-3 0 4 1 4 2 0
4-6 3 0 2 4 1 0
7-12 3 1 1 3 1 0
12-18 0 0 2 1 0 0
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3. TIPOLOGIA DI VIOLENZA SUBITA **
T ipo lo g ia C AS A D E L L A G IO V AN E
C AS A P AD R E AN G E L O
FAM IG L IA M ATE R N A
P U N T O D 'AP P R O D O
V io lenza F is ica 11 5 5 17
V io lenza P s ico log ica 12 3 6 8
V io lenza S essua le 2 1 0 0
V io lenza E conom ica 1 1 3 9
S E R V IZ I R E S ID E N Z IAL I
* Servizi di aiuto non prettamente residenziali (consulenza, orientamento, accompagnamento, ecc)** Le donne possono dichiarare di aver subito più forme di violenza
Fonte: Servizio politiche sociali e abitative – PAT
Tipologia ALFIDCENTRO
ANTIVIOLENZA
Violenza Fisica 43 154
Violenza Psicologica 48 174
Violenza Sessuale 1 42
Violenza Economica 5 63
SERVIZI NON RESIDENZIALI*
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4. AUTORE DELLA VIOLENZA
* Servizi di aiuto non prettamente residenziali (consulenza, orientamento, accompagnamento, ecc)** Le donne possono dichiarare di aver subito violenza da parte di più autori
Autore CASA DELLA GIOVANE
CASA PADRE ANGELO
FAMIGLIA MATERNA
PUNTO D'APPRODO
ALFIDCENTRO
ANTIVIOLENZA
Marito 6 2 4 8 39 97
Convivente 5 0 1 5 7 25
Ex Partner 0 0 0 0 3 39
Fidanzato 0 1 0 0 0 8
Familiare 1 2 1 5 0 5
Amico / conoscente 0 1 0 1 0 8
Collega / datore di lavoro 1 0 0 0 0 4
Estraneo 0 0 1 1 0 3
SERVIZI RESIDENZIALI SERVIZI NON RESIDENZIALI*
Fonte: PAT - Servizio politiche sociali e abitative
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5. MODALITA’ DI ACCESSO AI SERVIZI
* Servizi di aiuto non prettamente residenziali (consulenza, orientamento, accompagnamento, ecc)
CASA DELLA GIOVANE
CASA PADRE ANGELO
FAMIGLIA MATERNA
PUNTO D'APPRODO
ALFIDCENTRO
ANTIVIOLENZA
Accesso diretto 4 1 1 1 41 164
Segnalazione delle Forze dell’ordine 5 0 1 6 1 16
Segnalazione del Pronto Soccorso 0 0 0 1 1 2
Servizi sociali 4 4 5 12 3 7
TOTALE UTENTI 13 5 7 20 49 189
SERVIZI RESIDENZIALI SERVIZI NON RESIDENZIALI*
Fonte: PAT - Servizio politiche sociali e abitative
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6. DENUNCIA ALLE FORZE DI POLIZIA PRESENTATA DALLA VITTIMA
* Si tratta di dichiarazioni da parte delle utenti rispetto alle denunce presentate
**Servizi di aiuto non prettamente residenziali (consulenza, orientamento, accompagnamento, ecc)
Fonte: PAT - Servizio politiche sociali e abitative
Denuncia * CASA DELLA GIOVANE
CASA PADRE ANGELO
FAMIGLIA MATERNA
PUNTO D'APPRODO
ALFIDCENTRO
ANTIVIOLENZA
No 9 3 3 11 31 141
Sì 3 2 4 9 18 46
Non conosciuto 1 0 0 0 0 2
TOTALE UTENTI 13 5 7 20 49 189
SERVIZI RESIDENZIALI SERVIZI NON RESIDENZIALI **
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7. TIPOLOGIA DI INTERVENTI OFFERTI **
CASA DELLA GIOVANE
CASA PADRE ANGELO
FAMIGLIA MATERNA
PUNTO D'APPRODO
ALFIDCENTRO
ANTIVIOLENZA
Case Rifugio
Case di accoglienza x x xAlloggi in autonomia x x x
x x x xx x x x
xx x
x x x x xx x x x x
x xx
x
x x
x x
SERVIZI RESIDENZIALI SERVIZI NON RESIDENZIALI*
Interventi offerti
Residenziale
Intervento Pronta emergenza residenziale
Protezione e tutela/Accompagnamento fisico
Intervento Pronta emergenza telefonica
Consulenza psicologica
Orientamento
Reinserimento sociale e lavorativo
Percorsi rivolti ai figli
Percorsi di rieducazione al maltrattante
Consulenza legale
Consulenza a familiari/conoscenti
Consulenza tecnica qualificata sul danno e sul pattern della violenza
Consulenza psico-sociale con valutazione del rischio di recidiva, di escalation e di violenza letale. Screening delle situazioni di vittimizzazione
* Servizi di aiuto non prettamente residenziali (consulenza, orientamento, accompagnamento, ecc)** Numero di utenti destinatarie dell'intervento in più occasioni
Fonte: PAT - Servizio politiche sociali e abitative
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CONFRONTO TRA I PRIMI DUE QUADRIMESTRI DEL 2011 E DEL 2012
CASA DELLA G IOVANE
CASA PADRE ANGELO
FAMIGLIA MATERNA
PUNTO D'APPRODO
TOTALE UTENTI 2011
I e II quadrim estre11 5 6 13
TOTALE UTENTI 2012
I e II quadrim estre10 2 9 16
SERVIZI RESIDENZIALI
Fonte: PAT - Servizio politiche sociali e abitative
* Servizi di aiuto non prettamente residenziali (consulenza, orientamento, accompagnamento, ecc)
ALFIDCEN TR O
AN TIV IO LEN ZA
TO TALE U TENTI 2011
I e II quadrim estre37 141
TO TALE U TENTI 2012
I e II quadrim estre27 132
SERVIZ I NO N RESID EN ZIALI*
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PROTOCOLLO D’INTESAPER LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DEL FENOMENODELLA VIOLENZA DI GENERE IN PROVINCIA DI TRENTO
tra
PREMESSO
che la Provincia autonoma di Trento con legge provinciale 9 marzo 2010, n.6, “Interventi per la prevenzione della violenza di genere e per la tutela delle donne che ne sono vittime”, ha istituito il Comitato per la tutela delle donne vittime di violenza (art. 10), di seguito Comitato, organismo tecnico di supporto al comitato per la programmazione sociale con funzioni propositive e consultive, al fine di approfondire le tematiche relative alla tutela delle donne vittime di violenza (delibera n. 2638 di data 19 novembre 2010);
che il Comitato è composto da rappresentanti di associazioni del terzo settore che sul territorio provinciale gestiscono servizi a favore di donne vittime di violenza (ALFID, Casa Tridentina della Giovane, Casa Accoglienza Padre Angelo, Centro Antiviolenza, Fondazione Famiglia Materna, Cooperativa Punto d’Approdo), da rappresentanti di soggetti pubblici (APSS; Consiglio autonomie locali, Commissariato del Governo e Forze dell’Ordine) nonché dalle strutture provinciali competenti in materia di violenza di genere (Servizio Politiche Sociali e Agenzia per la famiglia);
che la legge 6/2010 istituisce altresì l’Osservatorio provinciale sulla violenza di genere (art. 11), di seguito Osservatorio, coordinato dall’Ufficio per le politiche di pari opportunità dell’Agenzia provinciale per la famiglia, il quale “cura la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati relativi al fenomeno della violenza contro le donne, in particolare per la conoscenza del fenomeno sul territorio provinciale”;
che nel 2011 la Giunta provinciale ha istituito, come previsto all’art. 4, comma 2, un Centro di coordinamento delle misure e delle azioni previste dalla legge 6/2010, individuando tra l’altro le funzioni dell’Osservatorio, nello specifico il compito di acquisire ed elaborare dati e informazioni relativi ai soggetti pubblici e privati coinvolti nel fenomeno della violenza di genere (delibera n. 2377 di data 11 novembre 2011);
Commissariato del Governo per la provincia di Trent o
Provincia autonoma di Trento
32
che il Comitato ha condiviso l’opportunità di affrontare con attenzione ed in maniera sistematica la questione della conoscenza del fenomeno della violenza di genere, a partire dalla raccolta dei dati esistenti sul territorio ed in particolare dai dati prodotti dai soggetti rappresentati nel Comitato stesso;
che a partire dal 2010 l’Osservatorio, in collaborazione con il Servizio Politiche Sociali, ha iniziato a raccogliere in maniera uniforme i dati dei soggetti del terzo settore presenti nel Comitato;
che nel 2011, in collaborazione con l’Università degli Studi di Trento, è stato svolto uno studio conoscitivo sulle pratiche dei componenti del Comitato e sulle informazioni disponibili, al fine di predisporre una metodologia di raccolta dei dati coordinata e sistematica;
che sulla base di tale studio è stata definita un’unica modalità di raccolta dati per i soggetti del terzo settore, in modo taleda garantire l’omogeneità e la confrontabilità delle informazioni;
che per quanto riguarda i dati e le informazioni di competenza dei soggetti istituzionali del Comitato si è costituito un gruppo di lavoro formato dal Rappresentante del Commissariato del Governo, dai Rappresentanti delle Forze di Polizia a competenza generale e dalla struttura provinciale competente in materia di pari opportunità che coordina l’Osservatorio, l’Ufficio pari opportunità, per affrontare congiuntamente la questione dell’attività di rilevazione dei dati relativi alle denunce presentate;
che si ritiene fondamentale proseguire nell’attività di impostazione di una metodologia condivisa ed il più possibile uniforme per ottenere una prima base di dati oggettiva relativa al fenomeno della violenza di genere, nella consapevolezza che la conoscenza del fenomeno costituisce premessa indispensabile per qualsiasi iniziativa di contrasto nonché di prevenzione del fenomeno stesso;
che si è rilevata, altresì, la necessità di promuovere delle iniziative per una maggiore conoscenza del fenomeno della violenza di genere da parte degli operatori di polizia;
verificata la disponibilità a collaborare a tali attività di conoscenza, sensibilizzazione e prevenzione del fenomeno della violenza di genere da parte della Provincia autonoma di Trento e del Commissariato del Governo per la provincia di Trento;
- La Provincia autonoma di Trento,- Il Commissariato del Governo per la provincia di Trento,
CONVENGONO QUANTO SEGUE:
33
Art. 1Finalità
Il presente protocollo viene condiviso e sottoscritto per le seguenti finalità:- monitoraggio e conoscenza del fenomeno della violenza di genere in provincia di Trento, attraverso un sistema di raccolta dati condiviso con i Rappresentanti delle Forze dell’Ordine;- sensibilizzazione degli operatori di polizia al fenomeno della violenza di genere.
Per il raggiungimento di tali finalità si conviene che le principali azioni da attivare sono costituite da:- individuazione di una metodologia condivisa nell’attività di raccolta dei dati relativi alle denunce;- raccolta periodica dei dati in forma anonima relativi alle denunce;- collaborazione e monitoraggio costante delle attività tra i soggetti firmatari.
Art. 2Organizzazione
Per il raggiungimento delle finalità è stato costituito un gruppo di lavoro coordinato dalla Provincia autonoma di Trento – Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili al quale partecipano:
1. un referente dell’Osservatorio provinciale sulla violenza di genere2. un referente del Commissariato del Governo3. un referente della Polizia di Stato 4. un referente dell’Arma dei Carabinieri
Il gruppo di lavoro potrà avvalersi della collaborazione di esperti per le attività di approfondimento ed analisi del fenomeno.
Art. 3Compiti
Il gruppo di lavoro avrà il compito di:a) stabilire la metodologia di raccolta dei dati;b) determinare modalità e periodicità di rilevazione dei dati;c) individuare possibili azioni di sensibilizzazione per gli operatori;d) definire modalità e caratteristiche della diffusione dei dati;e) stabilire le proprie modalità di organizzazione e funzionamento.
Il gruppo di lavoro stende i verbali relativi alle decisioni assunte.
Art. 4Impegni
1. La Provincia autonoma di Trento si impegna a:a) partecipare con il proprio referente al gruppo di lavoro;b) elaborare e analizzare i dati raccolti;c) condividere con il gruppo di lavoro modalità e caratteristiche della diffusione dei dati.
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2. Il Commissariato del Governo si impegna a:a) partecipare con il proprio referente al gruppo di lavoro di cui all’art. 2;b) promuovere e favorire il raccordo tra le Forze dell’Ordine, per il costante monitoraggio del fenomeno e la
raccolta dei dati di che trattasi;c) favorire la partecipazione degli operatori di polizia alle attività di sensibilizzazione proposte.
3. Le Forze dell’Ordine si impegnano a:a) partecipare con i propri referenti al gruppo di lavoro;b) raccogliere con cadenza annuale i dati delle denunce secondo la metodologia concordata;c) fornire i dati all’Osservatorio secondo le modalità concordate;d) partecipare alle attività di sensibilizzazione proposte.
Art. 5Durata e ambito
Il presente protocollo d’intesa ha una durata sino al 31 dicembre 2014 e viene attuato in ambito provinciale.E’ fatta salva la possibilità di coinvolgere la Polizia Municipale operante sul territorio provinciale.Esso potrà essere rinnovato con le stesse modalità con cui è stato perfezionato.Letto, approvato e sottoscritto.
Trento, 24 luglio 2012