verso un nuovo approccio per la digital championship

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Verso un nuovo modello di Digital Champioship Prof. Stefano Epifani @stefanoepifani [email protected]

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Una proposta operativa per fare del Digital Champion un attore di cambiamento

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Page 1: Verso un nuovo approccio per la Digital Championship

Verso un nuovo modello di Digital Champioship

Prof. Stefano Epifani

@stefanoepifani [email protected]

Page 2: Verso un nuovo approccio per la Digital Championship

Indice �  Il contesto ◦  L’europa e la media Literacy ◦  Il Digital Divide culturale ◦  Il Digital Champion: l’idea ◦  Il Digital Champion: i risultati

�  Verso una nuova digital Championship: la proposta �  Gli elementi portanti della strategia ◦  Cambiamo verso: l’inversione della prospettiva ◦  Il coinvolgimento di reti ◦  Il doppio binario ◦  Il Feedback

�  Le linee di azione ◦  Gli eventi sul territorio ◦  I Focus Group ◦  La Comunicazione ◦  La rete degli “Attivi Digitali”

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Page 3: Verso un nuovo approccio per la Digital Championship

Il contesto (1/4) L’Europa e la Media Literacy �  L’UE ha più volte ribadito il ruolo centrale della

media & information literacy per lo sviluppo dell’Europa.

�  In particolare Neelie Kroes, nel suo ruolo di Vice Presidente dell’Unione Europea, ha ripetutamente sottolineato come le dimensioni del coinvolgimento e della partecipazione siano indispensabili per promuovere processi di inclusione digitale finalizzati a fare di ogni cittadino europeo un “cittadino digitale” (“every european digital”).

�  Lo sviluppo delle azioni finalizzate al raggiungimento dell’obiettivo di fare di ogni cittadino europeo un cittadino digitale rientra nell’ambito dell’Agenda Digitale Europea.

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Page 4: Verso un nuovo approccio per la Digital Championship

Il contesto (2/4) Il Digital Divide Culturale �  La difficoltà a comprendere non solo come utilizzare gli

strumenti digitali, ma anche soltanto a conoscerne e comprenderne l’utilità nella propria vita privata o nel lavoro genera un digital divide culturale che rende particolarmente difficile il processo di inclusione digitale promosso dall’Europa.

�  Cittadini, Amministrazioni, Aziende, non conoscendo le dinamiche che sono innescate dal digitale, dalle reti, dai social network: ◦  da una parte perdono opportunità, ossia non riescono a

sfruttare compiutamente i vantaggi che il digitale potrebbe apportare alla loro vita; ◦  dall’altra corrono dei rischi, ossia sono sottoposti al rischio

di subire violazioni dei loro diritti in tema di privacy, accesso ai servizi, sicurezza, partecipazione, ecc…

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Il contesto (3/4) Il Digital Champion: l’idea �  Per promuovere il processo di inclusione digitale,

il Presidente del Parlamento Europeo Barroso, ispirandosi alla best practice inglese, ha istituzionalizzato la figura del “Digital Champion” quale attore attorno al quale far ruotare le attività finalizzate a “testimoniare” verso le persone, le istituzioni e le realtà economiche il ruolo ed i vantaggi del digitale.

�  Attualmente ogni paese europeo ha nominato un Digital Champion che ha (o dovrebbe avere) il ruolo di “testimone del digitale”, promuovendo processi di e-inclusion verso le istituzioni, gli stakeholder, i cittadini.

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Page 6: Verso un nuovo approccio per la Digital Championship

Il contesto (4/4) Il Digital Champion: i risultati �  In Europa, da una analisi

effettuata sui Digital Champion europei, a parte alcune eccezioni (e.g. Inghilterra, Danimarca) il modello ha dimostrato di non funzionare con efficacia. ◦  L’azione dei Digital Champion non è

incisiva; ◦  Molti Digital Champion non

comunicano; ◦  I programmi operativi non sono

strutturati; ◦  I singoli Digital Champion sono

lasciati a loro stessi; ◦  Proprio nei paesi più critici l’azione

è meno efficace; ◦  Non colgono gli obiettivi (e

spesso – semplicemente – non fanno nulla).

�  In Italia il ruolo del Digital Champion è stato ricoperto da Agostino Ragosa prima e da Francesco Caio poi, creando un’impropria sovrapposizione tra i loro ruoli istituzionali e quello di Digital Champion. In ogni caso, nessuno dei due ha sviluppato alcuna azione concreta in quanto Digital Champion. In sostanza, l’Italia non ha avuto un Digital Champion attivo nella promozione della cultura del digitale verso la popolazione, le aziende, le istituzioni.

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Page 7: Verso un nuovo approccio per la Digital Championship

Verso una nuova Digital Championship: la proposta �  Viste le specificità della situazione italiana, esiste la

concreta possibilità di sperimentare un modello innovativo ed originale che – riprendendo le linee programmatiche del progetto inglese cui la Digital Championship è ispirata – sviluppi una modalità d’azione efficace che possa configurarsi come Best Practice europea, che potrebbe essere presentata ufficialmente in occasione del meeting di Venezia.

�  In un contesto che potrebbe vedere il Primo Ministro come Digital Champion (atto di grande valore simbolico), affiancato da una figura che sviluppi le linee operative, la seguente proposta rappresenta la bozza di una possibile linea di azione progettuale pensata per fare della Digital Championship un reale strumento di sviluppo economico, sociale e culturale per il Paese.

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Gli elementi portanti della strategia (1/5)

�  Cambiamo verso? Inversione della prospettiva. Il piano non comunica i vantaggi del Digitale dal punto di vista delle tecnologie, ma mette al centro i cittadini, le aziende, gli utenti.

�  Coinvolgimento di reti. Il piano si basa sul modello “hub & spoke”, che enfatizza la capacità del progetto di coinvolgere reti di attori territoriali.

�  Doppio binario. Il piano si articola in ogni suo elemento attraverso una dimensione territoriale basata su attività “off-line” (incontri fisici, seminari, occasioni di formazione, ecc…) ed una dimensione digitale, basata sulla gestione di processi di comunicazione e partecipazione “on-line” (social network, blog, ecc…).

�  Feedback. Nel (ri)mettere al centro dell’azione il cittadino, il piano prevede meccanismi strutturati di gestione del feedback, così da dare la chiara percezione al cittadino ed agli stakeholder che il proprio contributo rappresenta un elemento portante dell’azione.

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Gli elementi portanti della strategia (2/5)

1. Inversione della prospettiva �  Uno dei problemi principali dell’Agenda Digitale consiste nella difficoltà di

colmare il divario esistente tra l’Amministrazione ed i suoi interlocutori (cittadini, associazioni, imprese) nella percezione dell’utilità delle azioni e dei progetti svolti.

�  Il digitale, molto presente nella vita delle persone che quotidianamente si collegano ai social network, è sostanzialmente assente nella percezione della sua effettiva e potenziale utilità, soprattutto per quello che riguarda la sfera delle applicazioni “business” (e-commerce, e-learning, e-tourism, ecc...) e quella dei servizi e dei rapporti con la Pubblica Amministrazione (e-government, open government).

�  Obiettivo dell’azione di sistema deve quindi essere quello di invertire la prospettiva, avendo cura – in ogni sua fase – di partire dall’impatto del digitale su cittadini, aziende, istituzioni e dai suoi effetti sulla vita e sul loro lavoro. (Ri)mettere il cittadino al centro del risultato dell’Agenda Digitale è la strada per far comprendere alle persone il suo reale ruolo, evidenziandone potenzialità e ostacoli.

�  Dal punto di vista operativo: invertire la prospettiva vuol dire dare voce ai cittadini e far parlare soprattutto loro, on-line come off-line..

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Gli elementi portanti della strategia (3/5) 2. Il coinvolgimento di Reti �  Il modello “Hub & Spoke” è un modello caratteristico della

cooperazione allo sviluppo e si basa sulla capacità dell’attore “centrale” (l’hub) di coinvolgere reti territoriali e/o di settore o filiera (i raggi) che a loro volta raggiungano i destinatari dell’azione.

�  L’approccio Hub & Spoke consente di lavorare nella logica dei moltiplicatori d’agente, incrementando significativamente la portata e l’impatto delle azioni sviluppate e consentendo di differenziare l’azione sulla base delle caratteristiche degli interlocutori di volta in volta coinvolti.

�  Dal punto di vista operativo: ◦  sviluppare un approccio “hub & spoke” vuol dire coinvolgere le principali categorie

(commercianti, insegnanti, studenti, consumatori, ecc…) promovendo azioni a cascata nei loro confronti, sviluppando focus group e gruppi di lavoro che vedano al loro interno competenze interdisciplinari e che lavorino autonomamente – ma con un forte coordinamento centrale – alla promozione delle attività connesse all’Agenda Digitale.

◦  Non un Digital Champion isolato, quindi, ma una vera e propria “rete” di Digitial Champion di settore, riconosciuti dalle categorie di appartenenza (il medico, il commerciante, il docente, lo studente, l’albergatore) in cui l’hub fornisca supporto, coordinamento, formazione, materiali e gli spoke agiscano sul territorio in una azione coordinata.

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Gli elementi portanti della strategia (4/5) 3. Doppio binario �  Doppio binario “on-line / off-line”

◦  Attività on-line ed azioni off-line devono rafforzarsi vicendevolmente. Le prime devono promuovere il coinvolgimento e la partecipazione strutturata degli utenti, le seconde devono raggiungerli nelle “piazze reali”, così da costituire quei ponti tra il digitale e l’analogico che sono elemento connotante della società contemporanea e che rappresentano i due binari della strategia operativa connessa al piano del dialogo e della partecipazione.

◦  Ogni azione sviluppata sul territorio dovrà trovare una dimensione narrativa e partecipativa attraverso gli strumenti on-line (dal blog ai social network) così come ogni azione portata avanti on-line dovrà avere un momento di riscontro nell’ambito delle occasioni di confronto off-line.

�  Doppio binario “istituzione / cittadino” ◦  Nei momenti di coinvolgimento e di confronto dovrà essere sempre tenuto in considerazione il doppio

punto di vista: quello istituzionale da una parte, ma soprattutto quello del cittadino dall’altra.

◦  In ogni caso, funzionale all’inversione di prospettiva necessaria per trasmettere al meglio i vantaggi reali del digitale, la “voce narrante” delle azioni di comunicazione e dialogo sarà quella del cittadino. Rispetto ad essa, l’Istituzione si configurerà come l’interlocutore di riferimento.

�  Dal punto di vista operativo: ogni occasione di incontro, on-line come off-line, dovrà contemplare la presenza di attori (istituzionali e non) della società civile, che si faranno parte attiva della comunicazione dei risultati raggiunti, contribuendo ad abbattere il divario tra Amministrazione e Cittadini.

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Page 12: Verso un nuovo approccio per la Digital Championship

Gli elementi portanti della strategia (5/5)

4. Feedback �  Il coinvolgimento del cittadino vede come elemento

centrale il riconoscimento da parte dell’Amministrazione del suo ruolo in quanto interlocutore reale. Per questo motivo è di fondamentale importanza gestire con grande attenzione i processi di relazione garantendo sempre e comunque una chiara percezione di restituzione del feedback (discontinuità rispetto alle recenti modalità di gestione delle consultazioni).

�  Dal punto di vista operativo: sarà opportuno prevedere in maniera strutturata momenti di restituzione del feedback da parte dell’Istituzione verso i cittadini, recuperando ed analizzando i risultati dei momenti di coinvolgimento già sviluppati ed avviandone di nuovi, definendo a priori metodologie chiare di gestione dei processi consultivi.

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Le linee di azione (1/4) Eventi sul territorio �  Seminari: una serie di eventi nelle principali città per i diversi

target di riferimento e sviluppati in collaborazione con le aziende e gli stakeholder più interessanti: associazioni di categoria, società civile, strutture di volontari (che contribuiscano anche al finanziamento degli eventi stessi). Sia eventi realizzati ah-hoc che – soprattutto – partecipazione ad eventi preesistenti nei vari settori (e.g. Salone del Mobile, Fiera del Libro, ecc…) nei quali illustrare i vantaggi del Digitale nei diversi ambiti di applicazione.

�  Roadshow: nell’ottica dell’inversione di prospettiva, non sono le persone che devono muoversi verso il digitale ma questo che deve andare incontro alle persone. Per questo il progetto – con alto significato simbolico – prevede la possibilità di avviare un roadshow in cui alcuni camper viaggino verso le principali piazze dei paesi italiani, i più grandi come i più piccoli (magari a partire dal Sud), per “portare” la tecnologia tra le persone.

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Le linee di azione (2/4) Focus Group �  Per sviluppare le dinamiche di coinvolgimento tra gli attori e costruire la rete dei digital

champion si realizzeranno dei focus group con i principali stakeholder di riferimento.

�  Nei diversi focus group: ◦  Si identificheranno azioni comuni che potranno essere portate a termine con la collaborazione delle singole

parti coinvolte;

◦  Si struttureranno percorsi di sviluppo comuni, per promuovere la media literacy e lo sviluppo delle competenze digitali;

◦  Si forniranno le linee guida per partecipare all’azione di digital championship;

�  I focus group saranno realizzati con il coinvolgimento dei principali target del progetto, identificando per ogni target le eventuali strutture di riferimento (associazioni di consumatori, associazioni di categoria, ecc…): ◦  Studenti,

◦  Commercianti,

◦  Artigiani,

◦  Pensionati,

◦  Dipendenti Pubblici,

◦  Imprenditori,

◦  …

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Page 15: Verso un nuovo approccio per la Digital Championship

Le linee di azione (3/4) Comunicazione �  Rete: ogni azione sarà oggetto di story-telling attraverso un sito

dedicato ed un presidio costante sui principali social network. Ribadendo quanto detto in precedenza, il punto di vista e la voce narrante saranno sempre quelle dell’utente della tecnologia e del digitale.

�  Mass Media: l’azione di Digital Championship si potrebbe sviluppare anche attraverso una serie di progetti mirati sui mass-media, in particolare la RAI, con la quale si potrebbero studiare forme di presenza del digitale all’interno delle proprie produzioni. Un vero e proprio “digital product placement” nel quale il “prodotto” è la cultura digitale, che potrebbe entrare in momenti mirati delle fiction o delle trasmissioni di intrattenimento (come già fatto, ad esempio, per la prevenzione degli infortuni con la trasmissione “Un Posto al Sole”).

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Page 16: Verso un nuovo approccio per la Digital Championship

Le linee di azione (4/4) La rete degli “Attivi Digitali” �  Il progetto si baserà anche sulla costruzione di una rete territoriale

di volontari che supporteranno le azioni di progetto on-line come off-line, dedicando parte del loro tempo alla promozione della cultura del digitale.

�  Non soltanto giovani (i “nativi digitali”), quindi, ma tutti coloro i quali possano raccontare la propria esperienza con il digitale e promuoverne l’adozione.

�  Attivi Digitali perché non basta essere “Nativi Digitali” per saper cogliere le opportunità del digitale, ma è necessario attivare percorsi di sviluppo e conoscenza del digitale. Perché comprendere le dinamiche della digital economy non vuol dire saper usare un social network, ma comprendere cosa comporta utilizzarlo, quali sono i rischi e quali le opportunità che vengono dal suo uso corretto.

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Project Financing

�  La sostenibilità del progetto – la cui struttura sarà quella di un vero e proprio “programma scalabile” (fatto da più azioni), per adattarsi al meglio alle possibilità puntuali, sarà garantita attraverso una combinazione di fonti di finanziamento diverse tra le quali: ◦  Fondi comunitari (H2020); ◦  POR; ◦  Sponsorizzazioni private; ◦  Contributi “in kind” di aziende; ◦  CrowdFunding.

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L’autore

Stefano Epifani, docente universitario e consulente. Insegna Social Media Management alla Sapienza, Università di Roma ed è direttore del portale TechEconomy. Contatti:

Mail: [email protected] - Twitter: @stefanoepifani

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