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1 VEGLIA DIOCESANA in occasione della 57 A GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI Cappella Grande - Seminario Arcivescovile di Cagliari Domenica 3 Maggio 2020 CANTO DINIZIO: Perché Tu sei con me Solo tu sei il mio pastore Niente mai mi mancherà! Solo tu sei il mio pastore, o Signore. Mi conduci dietro te sulle verdi alture Ai ruscelli tranquilli lassù, Dov'è più limpida l'acqua per me, Dove mi fai riposare. Rit. Anche fra le tenebre d'un abisso oscuro, Io non temo alcun male perché Tu mi sostieni, sei sempre con me, Rendi il sentiero sicuro. Rit. Siedo alla tua tavola che mi hai preparato Ed il calice è colmo per me Di quella linfa di felicità Che per amore hai versato. Rit. Sempre mi accompagnano Lungo estati e inverni La tua grazia, la tua fedeltà

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Page 1: VEGLIA DIOCESANA · 2020. 5. 2. · C – Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. A – Amen. C – La pace sia con voi. A – E con il tuo spirito. L1 - Ci prepariamo

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VEGLIA DIOCESANA in occasione della

57A GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI

Cappella Grande - Seminario Arcivescovile di Cagliari

Domenica 3 Maggio 2020

CANTO D’INIZIO: Perché Tu sei con me

Solo tu sei il mio pastore

Niente mai mi mancherà!

Solo tu sei il mio pastore, o Signore.

Mi conduci dietro te sulle verdi alture

Ai ruscelli tranquilli lassù,

Dov'è più limpida l'acqua per me,

Dove mi fai riposare. Rit.

Anche fra le tenebre d'un abisso oscuro,

Io non temo alcun male perché

Tu mi sostieni, sei sempre con me,

Rendi il sentiero sicuro. Rit.

Siedo alla tua tavola che mi hai preparato

Ed il calice è colmo per me

Di quella linfa di felicità

Che per amore hai versato. Rit.

Sempre mi accompagnano

Lungo estati e inverni

La tua grazia, la tua fedeltà

Page 2: VEGLIA DIOCESANA · 2020. 5. 2. · C – Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. A – Amen. C – La pace sia con voi. A – E con il tuo spirito. L1 - Ci prepariamo

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Nella tua casa io abiterò

Fino alla fine dei giorni. Rit.

C – Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

A – Amen.

C – La pace sia con voi.

A – E con il tuo spirito.

L1 - Ci prepariamo a vivere insieme la Veglia diocesana in occasione

della 57° Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Ogni

chiamata sorge da una Parola del Risorto sentita come vera per sé e

cresce nella relazione con Lui, affinché ciascuno possa «darsi al

meglio della vita», in vista di una felicità piena. Il nostro cuore infatti

intuisce il desiderio di un richiamo alla vita beata, alla santità. E se

nella fede l’attendiamo come pienezza nella risurrezione, sempre

nella fede scopriamo di poterla sperimentare già qui ed ora, nella

dimensione dello spazio e del tempo, nelle gioia di una vita vissuta

“per Lui”. Durante questo momento di preghiera ringraziamo allora

il Signore per il dono della nostra vocazione, chiedamoGli di

sostenerci durante le fatiche e le prove, e domandiamo il dono di

numerose, ma soprattutto sante vocazioni, uomini e donne che al

giorno d’oggi abbiano ancora il coraggio, suscitato dallo Spirito, di

consacrare tutta la propria vita per amore di Cristo e della Chiesa.

Viene intonato il canto dell’Alleluia. Nel mentre il diacono, dopo aver ricevuto

la benedizione, si accosta all’ambone per proclamare il Vangelo.

Alleluia, alleluia.

L2 – Io sono il buon pastore, dice il Signore, conosco le mie pecore

e le mie pecore conoscono me. (Gv 10,14)

Alleluia.

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D – Il Signore sia con voi.

A – E con il tuo Spirito.

D – + Dal Vangelo secondo Giovanni.

A – Gloria a te, o Signore.

In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra

nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un'altra parte, è un

ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle

pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli

chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E

quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse,

e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo

invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non

conoscono la voce degli estranei». Gesù disse loro questa

similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. Allora

Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la

porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono

ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta:

se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà

pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere;

io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza».

(Gv 10,1-10)

D – Parola del Signore.

A – Lode a te, o Cristo.

Al termine della proclamazione del Vangelo, l’Arcivescovo, dalla sede o

dall’ambone, tiene l’omelia.

OMELIA

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Terminata l’omelia, dopo alcuni istanti di silenzio, il diacono espone il SS.

Sacramento. L’adorazione eucaristica sarà intervallata da letture, canti e

momenti di silenzio/suono della cetra.

CANTO DI ESPOSIZIONE: Sono qui a lodarTi

Luce del mondo nel buio del cuore

Vieni ed illuminami

Tu mia sola speranza di vita

Resta per sempre con me

Sono qui a lodarTi, qui per adorarTi,

qui per dirTi che Tu sei il mio Dio.

E solo Tu sei Santo, sei meraviglioso,

degno e glorioso sei per me.

Re della storia e Re della gloria

sei sceso in terra fra noi.

Con umiltà il Tuo trono hai lasciato

per dimostrarci il Tuo amor. Rit.

Io mai saprò quanto Ti costò

lì sulla croce morir per me. Rit.

ALCUNI ISTANTI DI SILENZIO

TESTO

L1 – Dal Vangelo di Matteo (Mt 14, 22-33)

Subito dopo costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo

sull'altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la

folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne

stava lassù, da solo.

La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle

onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò

verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare,

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i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono

dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io,

non abbiate paura!». Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu,

comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!».

Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò

verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s'impaurì e,

cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù

tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai

dubitato?». Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano

sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei

Figlio di Dio!».

ALCUNI ISTANTI DI SILENZIO

CANTO: Mi basta la Tua grazia

Quando sono debole, allora sono forte,

perché Tu sei la mia forza.

Quando sono triste è in te che trovo gioia,

perché Tu sei la mia gioia.

Gesú, io confido in te;

Gesú, mi basta la tua grazia.

Sei la mia forza, la mia salvezza, sei la mia pace, sicuro rifugio.

Nella tua Grazia voglio restare, santo Signore Sempre con Te.

Quando sono povero allora sono ricco,

perché Tu sei la mia ricchezza.

Quando sono malato è in te che trovo vita

Perché tu sei Guarigione. Rit.

Quando sono debole, allora sono forte,

perché Tu sei la mia forza.

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ALCUNI ISTANTI DI SILENZIO

TESTO

L2 – Dal Messaggio di papa Francesco in occasione della 57ª giornata

mondiale di preghiera per le vocazioni

«Cari fratelli e sorelle! Il 4 agosto dello scorso anno, nel 160°

anniversario della morte del santo Curato d’Ars, ho voluto offrire una

Lettera ai sacerdoti, che ogni giorno spendono la vita per la chiamata

che il Signore ha rivolto loro, al servizio del Popolo di Dio. In

quell’occasione, ho scelto quattro parole-chiave – dolore,

gratitudine, coraggio e lode – per ringraziare i sacerdoti e sostenere

il loro ministero. Ritengo che oggi, in questa 57ª Giornata Mondiale

di Preghiera per le Vocazioni, quelle parole si possano riprendere e

rivolgere a tutto il Popolo di Dio, sullo sfondo di un brano evangelico

che ci racconta la singolare esperienza capitata a Gesù e Pietro

durante una notte di tempesta sul lago di Tiberiade (cfr Mt 14,22-

33). Dopo la moltiplicazione dei pani, che aveva entusiasmato la

folla, Gesù ordina ai suoi di salire sulla barca e di precederlo all’altra

riva, mentre Egli avrebbe congedato la gente. L’immagine di questa

traversata sul lago evoca in qualche modo il viaggio della nostra

esistenza. La barca della nostra vita, infatti, avanza lentamente,

sempre inquieta perché alla ricerca di un approdo felice, pronta ad

affrontare i rischi e le opportunità del mare, ma anche desiderosa di

ricevere dal timoniere una virata che conduca finalmente verso la

giusta rotta. Talvolta, però, le può capitare di smarrirsi, di lasciarsi

abbagliare dalle illusioni invece che seguire il faro luminoso che la

conduce al porto sicuro, o di essere sfidata dai venti contrari delle

difficoltà, dei dubbi e delle paure. Succede così anche nel cuore dei

discepoli, i quali, chiamati a seguire il Maestro di Nazaret, devono

decidersi a passare all’altra riva, scegliendo con coraggio di

abbandonare le proprie sicurezze e di mettersi alla sequela del

Signore.

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Questa avventura non è pacifica: arriva la notte, soffia il vento

contrario, la barca è sballottata dalle onde, e la paura di non farcela

e di non essere all’altezza della chiamata rischia di sovrastarli. Il

Vangelo ci dice, però, che nell’avventura di questo non facile viaggio

non siamo soli. Il Signore, quasi forzando l’aurora nel cuore della

notte, cammina sulle acque agitate e raggiunge i discepoli, invita

Pietro ad andargli incontro sulle onde, lo salva quando lo vede

affondare, e infine sale sulla barca e fa cessare il vento. La prima

parola della vocazione, allora, è gratitudine. Navigare verso la rotta

giusta non è un compito affidato solo ai nostri sforzi, né dipende

solo dai percorsi che scegliamo di fare. La realizzazione di noi stessi

e dei nostri progetti di vita non è il risultato matematico di ciò che

decidiamo dentro un “io” isolato; al contrario, è prima di tutto la

risposta a una chiamata che ci viene dall’Alto. È il Signore che ci

indica la riva verso cui andare e che, prima ancora, ci dona il coraggio

di salire sulla barca; è Lui che, mentre ci chiama, si fa anche nostro

timoniere per accompagnarci, mostrarci la direzione, impedire che

ci incagliamo negli scogli dell’indecisione e renderci capaci perfino

di camminare sulle acque agitate. Ogni vocazione nasce da quello

sguardo amorevole con cui il Signore ci è venuto incontro, magari

proprio mentre la nostra barca era in preda alla tempesta. «Più che

una nostra scelta, è la risposta alla chiamata gratuita del Signore»

(Lettera ai sacerdoti, 4 agosto 2019); perciò, riusciremo a scoprirla e

abbracciarla quando il nostro cuore si aprirà alla gratitudine e saprà

cogliere il passaggio di Dio nella nostra vita».

ALCUNI ISTANTI DI SILENZIO

CANTO: Mi arrendo al tuo amore

Sotto la Tua Croce apro le mie braccia,

accolgo il Tuo perdono, la tua misericordia.

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Adoro nel silenzio il Tuo splendore,

il volto Tuo che libera il mio cuore.

Mi arrendo al Tuo amore, Signore Gesù.

Non posso restare lontano da Te.

Mi arrendo al Tuo amore, Signore Gesù.

Alla Tua presenza per sempre resterò.

Ai piedi della Croce visiti il mio cuore,

mi doni la Tua pace, consoli la mia vita.

Contemplo la maestà della Tua gloria. Rit.

ALCUNI ISTANTI DI SILENZIO

TESTO

L1 – Dal Messaggio di papa Francesco in occasione della 57ª giornata

mondiale di preghiera per le vocazioni

«Quando i discepoli vedono Gesù avvicinarsi camminando sulle

acque, inizialmente pensano che si tratti di un fantasma e hanno

paura. Ma subito Gesù li rassicura con una parola che deve sempre

accompagnare la nostra vita e il nostro cammino vocazionale:

«Coraggio, sono io, non abbiate paura!» (v. 27). Proprio questa è la

seconda parola che vorrei consegnarvi: coraggio. Ciò che spesso ci

impedisce di camminare, di crescere, di scegliere la strada che il

Signore traccia per noi sono i fantasmi che si agitano nel nostro

cuore. Quando siamo chiamati a lasciare la nostra riva sicura e

abbracciare uno stato di vita – come il matrimonio, il sacerdozio

ordinato, la vita consacrata –, la prima reazione è spesso

rappresentata dal “fantasma dell’incredulità”: non è possibile che

questa vocazione sia per me; si tratta davvero della strada giusta? Il

Signore chiede questo proprio a me? E, via via, crescono in noi tutte

quelle considerazioni, quelle giustificazioni e quei calcoli che ci fanno

perdere lo slancio, ci confondono e ci lasciano paralizzati sulla riva

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di partenza: crediamo di aver preso un abbaglio, di non essere

all’altezza, di aver semplicemente visto un fantasma da scacciare. Il

Signore sa che una scelta fondamentale di vita – come quella di

sposarsi o consacrarsi in modo speciale al suo servizio – richiede

coraggio. Egli conosce le domande, i dubbi e le difficoltà che agitano

la barca del nostro cuore, e perciò ci rassicura: “Non avere paura, io

sono con te!”. La fede nella sua presenza che ci viene incontro e ci

accompagna, anche quando il mare è in tempesta, ci libera da

quell’accidia che ho già avuto modo di definire «tristezza dolciastra»

(Lettera ai sacerdoti, 4 agosto 2019), cioè quello scoraggiamento

interiore che ci blocca e non ci permette di gustare la bellezza della

vocazione».

ALCUNI ISTANTI DI SILENZIO

CANTO: Lode al nome Tuo

Lode al nome Tuo dalle terre più floride

dove tutto sembra vivere, lode al nome Tuo.

Lode al nome Tuo dalle terre più aride

dove tutto sembra sterile, lode al nome Tuo.

Tornerò a lodarti sempre per ogni dono Tuo

e quando scenderà la notte sempre io dirò:

Benedetto il nome del Signor, lode al nome Tuo.

Benedetto il nome del Signor, il glorioso nome di Gesù.

Lode al nome Tuo quando il sole splende su di me,

quando tutto è incantevole, lode al nome Tuo.

Lode al nome Tuo quando io sto davanti a Te,

con il cuore triste e fragile, lode al nome Tuo. Rit.

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Tu doni e porti via,

Tu doni e porti via,

ma sempre sceglierò

di benedire Te. (x2) Rit.

ALCUNI ISTANTI DI SILENZIO

TESTO

L2 – Dal Messaggio di papa Francesco in occasione della 57ª giornata

mondiale di preghiera per le vocazioni

«Nella Lettera ai sacerdoti ho parlato anche del dolore, ma qui vorrei

tradurre diversamente questa parola e riferirmi alla fatica. Ogni

vocazione comporta un impegno. Il Signore ci chiama perché vuole

renderci come Pietro, capaci di “camminare sulle acque”, cioè di

prendere in mano la nostra vita per metterla al servizio del Vangelo,

nei modi concreti e quotidiani che Egli ci indica, e specialmente nelle

diverse forme di vocazione laicale, presbiterale e di vita consacrata.

Ma noi assomigliamo all’Apostolo: abbiamo desiderio e slancio,

però, nello stesso tempo, siamo segnati da debolezze e timori. Se ci

lasciamo travolgere dal pensiero delle responsabilità che ci

attendono – nella vita matrimoniale o nel ministero sacerdotale – o

delle avversità che si presenteranno, allora distoglieremo presto lo

sguardo da Gesù e, come Pietro, rischieremo di affondare. Al

contrario, pur nelle nostre fragilità e povertà, la fede ci permette di

camminare incontro al Signore Risorto e di vincere anche le

tempeste. Lui infatti ci tende la mano quando per stanchezza o per

paura rischiamo di affondare, e ci dona lo slancio necessario per

vivere la nostra vocazione con gioia ed entusiasmo. Infine, quando

Gesù sale sulla barca, il vento cessa e le onde si placano. È una bella

immagine di ciò che il Signore opera nella nostra vita e nei tumulti

della storia, specialmente quando siamo nella tempesta: Egli

comanda ai venti contrari di tacere, e le forze del male, della paura,

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della rassegnazione non hanno più potere su di noi. Nella specifica

vocazione che siamo chiamati a vivere, questi venti possono

sfiancarci. Penso a coloro che assumono importanti compiti nella

società civile, agli sposi che non a caso mi piace definire “i

coraggiosi”, e specialmente a coloro che abbracciano la vita

consacrata e il sacerdozio. Conosco la vostra fatica, le solitudini che

a volte appesantiscono il cuore, il rischio dell’abitudine che pian

piano spegne il fuoco ardente della chiamata, il fardello

dell’incertezza e della precarietà dei nostri tempi, la paura del futuro.

Coraggio, non abbiate paura! Gesù è accanto a noi e, se lo

riconosciamo come unico Signore della nostra vita, Egli ci tende la

mano e ci afferra per salvarci. E allora, pur in mezzo alle onde, la

nostra vita si apre alla lode. È questa l’ultima parola della vocazione,

e vuole essere anche l’invito a coltivare l’atteggiamento interiore di

Maria Santissima: grata per lo sguardo di Dio che si è posato su di

lei, consegnando nella fede le paure e i turbamenti, abbracciando

con coraggio la chiamata, Ella ha fatto della sua vita un eterno canto

di lode al Signore. Carissimi, specialmente in questa Giornata, ma

anche nell’ordinaria azione pastorale delle nostre comunità,

desidero che la Chiesa percorra questo cammino al servizio delle

vocazioni, aprendo brecce nel cuore di ogni fedele, perché ciascuno

possa scoprire con gratitudine la chiamata che Dio gli rivolge,

trovare il coraggio di dire “sì”, vincere la fatica nella fede in Cristo e,

infine, offrire la propria vita come cantico di lode per Dio, per i fratelli

e per il mondo intero. La Vergine Maria ci accompagni e interceda

per noi».

ALCUNI ISTANTI DI SILENZIO

Seguono alcune intenzioni di preghiera dei fedeli, proposte all’ambone dal

diacono.

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C - Fratelli e sorelle, il Signore ci invita ogni giorno a stare con Lui

per gustare la sua presenza. Riconosciamolo anche oggi come il

Maestro e il Pastore buono, che si prende cura di ciascuno di noi e

delle necessità della sua Chiesa.

Preghiamo insieme e diciamo: Gesù, buon Pastore, ascoltaci!

1) Signore, che continui a suscitare e a sostenere sempre nuove

vocazioni, donaci cristiani maturi, che ti servano nei diversi stati di

vita e facciano risplendere la bellezza e la santità della Chiesa. Noi

ti preghiamo:

2) Signore, fa’ che tutte le famiglie possano rinnovare la

consapevolezza di essere il primo grembo vocazionale e

accogliere con gioia il seme della chiamata al sacerdozio e alla

vita consacrata. Noi ti preghiamo:

3) Signore, infondi nei cuori dei giovani la forza del tuo amore più

forte della morte, rendili capaci di scelte generose per il tuo Regno

e la tua Chiesa. Noi ti preghiamo:

4) Signore, infondi il tuo Spirito nel cuore dei seminaristi, perché

vivano la loro scelta con cuore puro e totalmente rivolto a Te ed

all’edificazione del tuo Regno. Noi ti preghiamo:

5) Signore, sostieni i laici consacrati, dona loro di vivere alla tua

presenza, nella vita di ogni giorno, in modo da essere di stimolo

e di esempio per la nascita di nuove vocazioni. Noi ti preghiamo:

6) Signore, sostieni e rendi sempre più generose le comunità

religiose, siano segno del tuo amore tra gli uomini in modo che

possano attrarre i giovani verso scelte vocazionali. Noi ti

preghiamo:

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7) Signore, fa’ crescere le comunità di vita contemplativa, rendile

luce nel mondo e segno dell’amore cristiano che si sviluppa e si

purifica attraverso le vicende della vita. Noi ti preghiamo:

8) Signore, guida i missionari, fa’ che la forza della tua presenza, che

è all’origine della loro vocazione, si diffonda e si moltiplichi

accrescendo con nuove vocazioni le loro comunità. Noi ti

preghiamo:

9) Signore, ti preghiamo infine per il nostro popolo e per il mondo

intero. Concedi in questi giorni difficili la grazia della guarigione

ai malati, la consolazione a chi è nel dolore, e il sostegno chi si

sente solo e scoraggiato. Guida gli operatori sanitari e illumina i

responsabili del bene comune. Noi ti preghiamo:

C - Padre Santo, effondi con abbondanza il dono del tuo Spirito su

tutti noi; la testimonianza della Chiesa incoraggi le nostre risposte

vocazionali e ne susciti di nuove, perché le nostre vite esprimano la

tenerezza di Gesù per ogni creatura. Egli vive e regna nei secoli dei

secoli.

A - Amen.

CANTO

Tantum èrgo Sacramentum

venerèmur cernui:

et antìquum documentum

novo cedat rìtui:

praèstet fìdes supplemèntum

sènsuum defectui.

Genitori, Genitoque

làus et jubilàtio,

salus, honor, vìrtus quòque

sit et benedictio:

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procedenti ab utroque

compar sit laudatio. Amen

BENEDIZIONE EUCARISTICA

LITANIE AL SS. SACRAMENTO

Dio sia benedetto

Benedetto il suo santo nome

Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero uomo

Benedetto il nome di Gesù

Benedetto il suo Sacratissimo cuore

Benedetto il suo preziosissimo sangue

Benedetto Gesù nel Santissimo sacramento dell'altare

Benedetto lo Spirito Santo paraclito

Benedetta la gran Madre di Dio Maria Santissima

Benedetta la sua Santa e Immacolata Concezione

Benedetta la sua gloriosa assunzione

Benedetto il nome di Maria Vergine e Madre

Benedetti San Giuseppe suo castissimo sposo

Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.

Il diacono repone il SS. Sacramento.

CANTO DI REPOSIZIONE: Rimani con noi

Noi ti abbiamo incontrato,

mentre il giorno si spegneva.

Ti sei fatto pellegrino insieme a noi,

hai effuso una luce sull'incredulità,

che copriva i nostri occhi e il nostro cuore.

Con la tua parola

hai svelato a noi il mistero

dell'eterno Amore fatto uomo in Te.

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Una nuova speranza

hai messo dentro il cuor,

una fiamma che mai più si spegnerà.

Rimani con noi Signore Gesù

il giorno già volge al tramonto.

Rimani con noi Signore Gesù

la sera è vicina, rimani con noi. (x2)

Alla mensa con noi

prendi il pane tra le mani.

Ti riveli agli occhi dell'umanità.

Dietro il velo dei segni riconosciamo Te,

il Signore della vita, il Salvatore.

Noi ti abbiamo incontrato,

questa vita hai trasformato:

il Tuo amore è rifiorito dentro noi.

Con la gioia nel cuore annunzieremo che

la salvezza noi abbiamo solo in Te. Rit.

Al termine della Veglia l’Arcivescovo si pone al centro, di fronte all’altare, e

guardando verso il mosaico della Cappella Grande che richiama il giorno

della Pentecoste recita la seguente preghiera:.

PREGHIERA PER LE VOCAZIONI DI SAN GIOVANNI PAOLO II

Signore Gesù,

come un giorno hai chiamato i primi discepoli

per farne pescatori di uomini,

così continua a far risuonare anche oggi

il tuo dolce invito:

"vieni e seguimi"!

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Dona ai giovani e alle giovani

la grazia di rispondere prontamente alla tua voce.

Sostieni nelle loro fatiche apostoliche i nostri vescovi,

i sacerdoti e le persone consacrate.

Dona perseveranza ai nostri seminaristi

e a tutti coloro che stanno realizzando un ideale di vita

totalmente consacrato al suo servizio.

Risveglia nelle nostre comunità l'impegno missionario.

Manda, Signore, operai nella tua messe

e non permettere che l'umanità si perda

per mancanza di pastori,

di missionari, di persone votate alle causa del Vangelo.

Maria, madre della Chiesa,

modello di ogni vocazione,

aiutaci a rispondere "sì" al Signore che ci chiama

a collaborare al disegno divini di salvezza.

Amen.

CANTO FINALE: Jesus Christ, you are my life

Jesus Christ, you are my life,

alleluia, alleluia.

Jesus Christ, you are my life,

you are my life, alleluia.

Tu sei via, sei verità, Tu sei la nostra vita,

camminando insieme a Te vivremo in Te per sempre. Rit.

Ci raccogli nell'unità, riuniti nell'amore,

nella gioia dinanzi a Te cantando la Tua gloria. Rit.

Nella gioia camminerem, portando il Tuo Vangelo,

testimoni di carità, figli di Dio nel mondo. Rit.