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PROVINCIA DI FORLI'-CESENA VARIANTE INTEGRATIVA AL PIANO STRUTTURALE COMUNALE Attuazione degli artt.21 e 28 della L.R. 20/2000 e s.m.i. Approvato con delibera C.P. n.68886/149 del 14/09/2006 Attuazione dell'art.26 della L.R. 20/2000 e s.m.i. PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE RELAZIONE COMUNE DI VERGHERETO

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PROVINCIA DI FORLI'-CESENA

VARIANTE INTEGRATIVA AL

PIANOSTRUTTURALE

COMUNALEAttuazione degli artt.21 e 28 della L.R. 20/2000 e s.m.i.

Approvato con delibera C.P. n.68886/149 del 14/09/2006Attuazione dell'art.26 della L.R. 20/2000 e s.m.i.

PIANOTERRITORIALE DI

COORDINAMENTOPROVINCIALE

RELAZIONE

COMUNE DI VERGHERETO

PROVINCIA DI FORLI'-CESENA

VARIANTE INTEGRATIVA AL

PIANOSTRUTTURALE

COMUNALEAttuazione degli artt.21 e 28 della L.R. 20/2000 e s.m.i.

Approvato con delibera C.P. n.68886/149 del 14/09/2006Attuazione dell'art.26 della L.R. 20/2000 e s.m.i.

PIANOTERRITORIALE DI

COORDINAMENTOPROVINCIALE

RELAZIONE

COMUNE DI VERGHERETO

Staff progettuale

RESPONSABILE E COORDINATORE DELLA VARIANTE INTEGRATIVA AL PIANO

Gabrielli Roberto - Dirigente Servizio Pianificazione Territoriale della Provincia di Forlì-Cesena

GRUPPO DI LAVORO VARIANTE INTEGRATIVA AL P.T.C.P. / P.S.C.

Babalini Daniele - Bagnoli Matteo - Biondi Alessandro - Cantagalli Melissa - Ceredi Davide - Ciani Giuliana -Fabbri Susanna - Giusti Monica - Guidazzi Alessandra - Iacuzzi Silvia - Miserocchi Raffaele - Mondini Anna -Pollini Patrizia - Santandrea Silvano - Savini Simona - Turroni Marcello - Valenti Laura

Regione Emilia-Romagna - Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli - Autorità Interregionale di Bacino Marecchia-ConAutorità di Bacino del Fiume Tevere - Servizio Tecnico Bacino Fiumi Romagnoli - Servizio Tecnico Bacini Concae Marecchia - Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell' Emilia-Romagna - Soprintendenza peri Beni Architettonici e Paesistici di Ravenna - Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna - Istituto per i beni artistici culturali e naturali - Consorzio di Bonifica Savio-Rubicone - CCIAA di Forlì-Cesena -HERA di Forlì-Cesena - TERNA

ENTI E SOCIETA' DI SERVIZI:

Ambiente - Agricoltura e Spazio rurale - Infrastrutture Viarie, Mobilità, Trasporti e Gestione strade di Forlì e CesenaProgrammazione, Artigianato, Commercio, Turismo, Statistica

SERVIZI PROVINCIALI:

APPORTI SPECIALISTICI

GRUPPO DI LAVORO PER LA FORMAZIONE DEI PIANI STRUTTURALI COMUNALI

CesenaticoGambettola

BorghiSogliano al Rubicone

Mercato Saraceno

RoncofreddoVerghereto

Gabrielli Roberto

Mondini Anna

Guidazzi Alessandra

Pollini Patrizia

Coordinatori Provinciali:

Barducci ManuelaBernardi Marcello

Bardi MarcoPasini Alice

Ercolani Anna

Lombardi Tomaso - Biondi RobertaZizzi Pierangela - Collaboratore: Lazzari Carlo

Referenti Comunali:

Referente della Comunità Montana dell'Appennino Cesenate: Barchi Mirta

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I

INDICE 1 GLI OBIETTIVI DEL PSC PER UN EQUILIBRATO SVILUPPO E PER LA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO ..............................................................................1 2 IL RUOLO DI VERGHERETO NELLA PIANIFICAZIONE INTEGRATA DEL TERRITORIO .....................................................................................................................5

2.1 LO STATO ATTUALE .............................................................................................5 2.2 GLI OBIETTIVI ASSEGNATI DALLA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA..........6

3 LA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO: PAESAGGIO E AMBIENTE RURALE.....7 3.1 LA CARATTERIZZAZIONE PAESAGGISTICA DEL TERRITORIO DI VERGHERETO ...............................................................................................................8 3.2 LA CARATTERIZZAZIONE AGRICOLA DEL TERRITORIO DI VERGHERETO.....9 3.3 LA PROGRAMMAZIONE SETTORIALE DELLO SPAZIO RURALE .....................15 3.4 GLI AMBITI RURALI DEL PSC .............................................................................16 3.5 ALTRE POLITICHE PER LA VALORIZZAZIONE E RIQUALIFICAZIONE DEL TERRITORIO RURALE.................................................................................................22 3.6 RECUPERO DEI NUCLEI E DEGLI AGGREGATI RURALI ..................................23

4 IL SISTEMA INSEDIATIVO STORICO......................................................................25 4.2 LA DISCIPLINA DEI CENTRI STORICI DI VERGHERETO ..................................28 4.3 INSEDIAMENTI ED EDIFICI ISOLATI DI INTERESSE STORICO - ARCHITETTONICO, CULTURALE E TESTIMONIALE .................................................41 4.4 OBIETTIVI E SCELTE STRATEGICHE PER IL SISTEMA INSEDIATIVO STORICO 42

5 IL SISTEMA INSEDIATIVO CONSOLIDATO............................................................45 5.1 GLI AMBITI URBANI CONSOLIDATI....................................................................45 5.2 GLI AMBITI PRODUTTIVI CONSOLIDATI............................................................46

6 LA TUTELA DEL TERRITORIO: LIMITI E CONDIZIONI ALLO SVILUPPO DEI SISTEMI INSEDIATIVI .....................................................................................................51 7 L’ACCESSIBILITA’ AI SISTEMI DELLA PRODUZIONE E DEI SERVIZI...................55

7.1 OBIETTIVI E INDIRIZZI DELLA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA................55 7.2 LE SCELTE STRATEGICHE ................................................................................55

8 LE IPOTESI DI SVILUPPO SOCIALE ED IL FABBISOGNO ABITATIVO .................57 9 LE IPOTESI DI SVILUPPO ECONOMICO ED IL FABBISOGNO DI NUOVE AREE PRODUTTIVE ..................................................................................................................61 10 LA PIANIFICAZIONE COMMERCIALE.....................................................................65 11 LE POLITICHE PER I SERVIZI.................................................................................67

11.1 GLI OBIETTIVI DELLA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA .........................67 11.2 LO STATO ATTUALE .......................................................................................68 11.3 LE SCELTE STRATEGICHE.............................................................................69

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1 GLI OBIETTIVI DEL PSC PER UN EQUILIBRATO SVILUPPO E PER LA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO

Le dinamiche di sviluppo insediativo devono essere governate da alcune linee guida di carattere generale finalizzate prioritariamente alla tutela dell’ambiente naturale e antropico, al riequilibrio territoriale, alla qualità della vita dell’uomo e della società e alla vivacità ed integrazione dei sistemi economici. 1. La conservazione dell’ambiente naturale e antropico rientra nel principio di sostenibilità dello sviluppo e di valorizzazione e tutela delle risorse esistenti. Gli obiettivi da perseguire con la pianificazione urbanistica e territoriale sono riconducibili a: - il raggiungimento ed il continuo miglioramento di condizioni adeguate di salubrità

ambientale degli insediamenti; - la mitigazione degli impatti dell’ambiente costruito sulle risorse ambientali attraverso

una riduzione della popolazione esposta all’inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico, e il minor consumo e la rigenerazione delle risorse idriche ed energetiche;

- la promozione di forme di mobilità sostenibile migliorando le condizioni di connessione al sistema portante della mobilità provinciale e l’ottimizzazione del trasporto pubblico, incentivando il trasporto pubblico su gomma e su ferro e la creazione di reti urbane ed extraurbane di connessione tra i centri per la mobilità ciclopedonale.

2. Il riequilibrio territoriale va perseguito attraverso i seguenti obiettivi della pianificazione e programmazione comunale: - il completamento e potenziamento del sistema infrastrutturale primario per il trasporto

di persone e merci; - l’accessibilità materiale e immateriale ai sistemi della produzione, dei servizi e delle

grandi polarità territoriali; - la ridistribuzione e la qualificazione di funzioni a carattere sovracomunale per

vocazioni specifiche dei territori urbani e per aggregazioni territoriali omogenee; - il razionale sviluppo dei nuovi insediamenti residenziali in contiguità ai tessuti

urbanizzati e ai servizi esistenti; - la concentrazione delle attività produttive in ambiti appositamente vocati; - la riduzione dei fenomeni di sfrangiamento delle frazioni e di promiscuità dei territori

urbani e rurali. 3. La qualità di vita e la vivacità economica sono perseguite: - nel rispetto dell’equità e della parità dei diritti dei cittadini, anche attraverso forme di

perequazione dei diritti edificatori; - nell’agevolazione di un’offerta residenziale per l’affitto alla popolazione con bassa

capacità di reddito; - attraverso una elevata vivibilità degli insediamenti e una più ampia offerta qualitativa e

localizzativa delle attrezzature e degli spazi per la collettività.

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Lo sviluppo di questo territorio richiede reti di servizi in grado di supportare le attività produttive e di interfacciarle con i mercati soprattutto lontani. Dai territori montani emerge una domanda di reti e nodi capaci di connettere il locale con il globale, di servizi e infrastrutture che consentano un’offerta coerente alla crescente esigenza di qualità. In particolare, la rete dei servizi è fondamentale per la qualità della vita dei residenti (la qualità dell’ambiente si può tradurre in qualità della vita attraverso la rete dei servizi). Questo poi è il presupposto necessario per rafforzare il tessuto sociale, sia attraverso l’insediamento di nuove e giovani famiglie, sia offrendo l’opportunità ai giovani ad elevata scolarizzazione di sviluppare le proprie professionalità sul territorio. In questa prospettiva il metodo della concertazione rappresenta lo strumento principale per la programmazione e la gestione dei processi territoriali sottesi, avvalendosi e raccordandosi agli strumenti programmatici regionali e subregionali indicati dal P.T.C.P.: il Patto Territoriale, Programma Speciale d’Area per lo sviluppo e la qualificazione dell’economia turistica integrata dell’Appennino, Carta della Montagna. Gli ambiti tematici e le politiche che l’Amministrazione Comunale ha inteso considerare per la revisione complessiva della propria strumentazione urbanistica sono di seguito anticipati: a) POLITICHE AMBIENTALI Il territorio di Verghereto è montano con un ambiente di pregio che occorre conservare e valorizzare come risorsa nell’obiettivo di rendere territorio e paesaggio elementi di attrazione da promuovere e valorizzare attraverso un loro corretto utilizzo. Al contempo, poiché è necessario anche dare risposte alle esigenze insediative occorre approfondire le problematiche riferite ai vincoli, (di tutela paesistica e paesaggistica, geologici, di zona di rispetto, di aree SIC, aree boscate, etc.), coniugando esigenze di sviluppo insediativo con quelle di tutela. b) POLITICHE DEI SERVIZI Le politiche dei servizi rappresentano per il territorio un tema determinante: occorre abbracciare una strategia che consenta di economizzare risorse, ottimizzandone l’impiego in funzione dei bacini reali di utenza e della non duplicazione delle iniziative; occorre, inoltre, introdurre forme compensative di oneri e benefici che sono le uniche a poter rimettere in discussione con più equità le scelte effettuate in passato. A tal fine sarà necessario perseguire l’efficienza e l’efficacia dei servizi forniti, sui bacini di gravitazione e accessibilità reale e sull’analisi dei costi, soprattutto quelli di gestione. c) POLITICHE ABITATIVE Partendo dall’analisi dei dati demografici del Comune, occorre valutare gli effetti combinati di programmi e strategie dei soggetti pubblici e privati coinvolti a vario titolo. Attualmente viene registrato un calo demografico e, nel contempo, si registra un aumento di nuove unità immobiliari; in realtà trattasi di seconde case stante la vocazione turistica del

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territorio. In questa prospettiva il Comune ha avviato una completa ed aggiornata ricognizione di tutto il patrimonio edilizio, storico e non, della zona agricola, così come per i centri storici, e a disciplinare l’attività di recupero degli stessi. Anche per questa via, infatti, si potrà dare risposta, in una prospettiva di sostenibilità, alle esigenze insediative del Comune. Da una indagine proiettata nel tempo, inoltre, è emersa la necessità di individuare aree PEEP e aree di completamento, oltre che di espansione, con riflessi diretti sulle scelte urbanistiche del PSC e, in particolare, sulla programmazione del POC. d) POLITICHE DEI CENTRI URBANIZZATI Partendo da una analisi della situazione riferita alla gerarchia dei diversi centri urbani e frazionali, occorre riproporre le linee principali di sviluppo insediativo, nell’ottica di una equa integrazione dei livelli gerarchici del sistema insediativi (centri - frazioni - nuclei rurali - sistema insediativi sparso), considerando: a) centri perimetrati (Verghereto, Montecoronaro, Ville di Montecoronaro, Capanne,

Riofreddo); b) centri già perimetrati come abitati da consolidare (Alfero e Balze); c) centri minori che non sono perimetrati (Trappola, Donicilio, Mazzi, Trecavoli,

Sant’Alessio, Ronco dell’Asino, Montione, Tavolicci, Pereto, Corneto, Castellane, Castel Priore ecc) e verificarne la possibilità di rivederne la perimetrazione per quanto riguarda i punti a) e b) e, per quanto riguarda il punto c) centri minori, già serviti da infrastrutture, individuare una propria perimetrazione dando la possibilità di un ulteriore sviluppo (come, ad esempio, la località Trappola). Tale esigenza risulta essere ancora più pregnante se si pensa che la programmazione dello sviluppo del territorio ha una valenza ventennale.

e) POLITICHE DI SVILUPPO ECONOMICO (artigianato, cave, allevamenti, commercio, turismo) Assume un ruolo fondamentale l’indagine sulle aree produttive insediate effettuata nel P.T.C.P. e nel Quadro Conoscitivo del PSC per la costruzione di un quadro aggiornato della situazione e per la definizione di uno scenario di prospettiva delle esigenze e delle trasformazioni attese, consentendo di valutare l’efficacia di possibili soluzioni e condurre ad un esame condiviso tra Amministrazione e operatori. Si incardina su ciò anche il prosieguo dell’iter riferito all’inserimento dell’area artigianale di Verghereto nel PRG e verificare le possibilità di espansione dell’area artigianale di Alfero, demandando al POC l’individuazione puntuale di ulteriori aree. f) POLITICHE DI SVILUPPO AGRICOLO Assume un ruolo fondamentale anche per le politiche agricole e ambientali l’indagine del P.T.C.P. e del Quadro Conoscitivo, sempre per avere un quadro aggiornato delle caratteristiche territoriali (uso del suolo, struttura aziendale, caratteri socio economici e infrastrutture). La politica agricola, unitamente a quella ambientale e turistica, hanno un ruolo fondamentale per l’economia di questo territorio e gli obiettivi e le strategie che interessano dette materie debbono interagire tra loro, nel rispetto delle scelte di settore operate.

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2 IL RUOLO DI VERGHERETO NELLA PIANIFICAZIONE INTEGRATA DEL TERRITORIO

2.1 LO STATO ATTUALE Il P.T.C.P. ha individuato gli "Ambiti ottimali per la pianificazione territoriale e urbanistica" costituiti dalle aggregazioni di Comuni che, per contiguità spaziale, per efficienza dei servizi e per vocazione economica costituiscono una realtà territoriale omogenea e possiedono una identità distinguibile dalle altre parti del territorio provinciale. Rispetto al proprio ambito ottimale di appartenenza, i Comuni devono attuare le politiche di integrazione funzionale nonché le forme di coordinamento degli strumenti di pianificazione e programmazione comunali. A tal fine il P.T.C.P. prescrive la partecipazione di tutti i Comuni, appartenenti al medesimo ambito ottimale, alla definizione delle scelte insediative e infrastrutturali dei rispettivi Piani Strutturali Comunali. Il Comune di Verghereto appartiene, all'ambito integrativo “Alto Savio” (che comprende i comuni di Verghereto, Bagno di Romagna e Sarsina). Nell'ambito integrativo “Alto Savio” il tasso di natalità è inferiore alla media provinciale e l’indice di struttura (pari a circa 1,2) evidenzia che la popolazione lavorativa adulta (da 40 a 64 anni) è circa il 20% in più dei lavoratori giovani (da 15 a 39 anni). Al 1° gennaio 2007 la popolazione residente diminuisce rispetto al 1997 del 4,63% per complessivi 568 abitanti. Gli stranieri presenti nell’aggregazione (pari a 412 unità nel 2006) costituiscono il 3,52% della popolazione residente nei tre comuni, mentre al 1997 erano 102 costituendo una percentuale pari allo 0,84%. Al 1° gennaio 2006 nell'ambito integrativo “Alto Savio” ci sono 2.844 addetti, distribuiti in 1.128 unità locali. Dal 2000 al 2005 il numero degli addetti cresce di 62 unità, pari ad una percentuale del 2,18%. Il numero di unità locali cresce di 57 unità, pari al 5,05%, con un calo dell’agricoltura pari al 10,60% ed una crescita di tutti gli altri settori: l’industria cresce, infatti, in termini di unità locali, del 14,02%, le costruzioni del 26,45%, il commercio del 20,14%, il turismo del 6,82%, i servizi del 31,07%. La struttura produttiva mostra una prevalenza delle unità locali sotto i 10 addetti, in cui lavora il 66% degli addetti, mentre unità locali da 10 a 49 addetti lavora il 17% degli addetti. Nell'ambito dell'Alto Savio l'accessibilità è molto buona tra i centri e accettabile rispetto alle funzioni superiori localizzate a Cesena, grazie alla presenza dell'E45. La dotazione di servizi di base è completa ed è piuttosto elevata anche l'offerta di servizi di livello superiore, grazie alla presenza di scuole secondarie e corsi di formazione

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professionale a Sarsina e a Bagno di Romagna, e dell'ospedale a S. Piero in Bagno. Dal punto di vista socio-assistenziale è presente una articolata offerta di servizi per anziani, minori e disabili. 2.2 GLI OBIETTIVI ASSEGNATI DALLA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA Il P.T.C.P. assegna al centro integrativo dell’Alto Savio l’obiettivo del consolidamento e razionalizzazione della rete infrastrutturale e dei servizi, capaci di sostenere i trend attuali e/o di riavviare i processi di sviluppo economico-sociale. Assicurare attraverso l’aggregazione intercomunale un livello di servizi almeno pari a quello dei centri integrativi. Si richiamano gli ambiti tematici contraddistinti dalla lettera a) alla lettera f) nella premessa Obiettivi e scelte strategiche. Il Comune di Verghereto, ha iniziato il proprio percorso per addivenire alla approvazione del PSC con una tempistica diversa da quella dei comuni di Sarsina e Bagno di Romagna entrambi appartenenti unitamente a Verghereto nell’ambito ottimale denominato ALTO SAVIO, avendo gli stessi già approvato il PSC risulta difficile concordare e definire scelte insediative e infrastrutturali, le loro scelte a questo punto avranno in qualche modo una incidenza su quelle che verranno fatte per il nostro territorio, se non altro come stato di fatto. La politica da perseguire sarà quella che permette a questo Ente di interagire con il Comune di Bagno di Romagna ed il Comune di Sarsina (centro integrativo Alto Savio), mediante accordi, azioni coordinate che evitino duplicazioni di servizi e o iniziative per arrivare all’ottimizzazione degli stessi al fine di dare ai cittadini del bacino di utenza un servizio efficace ed efficiente.

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3 LA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO: PAESAGGIO E AMBIENTE RURALE Nel percorso di rinnovamento e di nuova considerazione delle tematiche paesaggistiche, originato dall’emanazione della Convenzione Europea del Paesaggio e dall’elaborazione dello Schema di Sviluppo dello Spazio Europeo, il paesaggio diventa riferimento verso il quale indirizzare le azioni di miglioramento della qualità dei sistemi locali, un “progetto condiviso di territorio” il cui portato delle popolazioni locali, le loro identità e diversità, si trasformano in risorse capaci di produrre uno sviluppo equilibrato e durevole. Le politiche attivate sino ad ora dalla legislazione e dalla pianificazione sono state orientate soprattutto alla salvaguardia dei paesaggi eccellenti e spesso finalizzate ad una tutela passiva degli stessi. In realtà tutto il territorio, come evidenzia la Convenzione Europea, è anche paesaggio. Posto che il territorio è in continua evoluzione e che, quindi, le sue trasformazioni non possono essere evitate, occorre però che le stesse siano consapevolmente guidate; questo sia per contestualizzare paesaggisticamente gli interventi, che per valorizzare al meglio le caratteristiche e le potenzialità paesistiche locali quali elementi di competitività economica. In quest’ottica, il progetto del PSC assume il contesto paesaggistico come scenario fondamentale di riferimento e di ispirazione per cogliere, interpretare e migliorare le opportunità delle singole realtà territoriali, costruendo paesaggi ricchi di possibilità di scelta, non emarginati dal punto di vista sociale, ambientalmente non degradati e con una produzione economica fortemente connotata e connaturata alla propria identità locale, riconoscibile ed integrata anche in un più vasto contesto. Il Piano Paesistico Regionale e il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale definiscono una caratterizzazione sistemica del territorio in Unità di Paesaggio, così come la Legge Regionale 20/2000, riconosce al territorio extraurbano la necessità di assumere precisa identità con la definizione degli ambiti rurali. Tale articolazione non è solamente orientata alla individuazione e diversificazione dei caratteri meramente paesaggistici e tendenzialmente estetizzanti del territorio provinciale, quanto piuttosto cerca di ancorare a tali tratti peculiari e caratteristici i problemi e le opportunità nell’utilizzo delle risorse territoriali che ne condizionano e/o ne possono condizionare i fattori evolutivi. Questo significa tentare di correlare alle esigenze di tutela e recupero dei caratteri distintivi e qualificanti delle diverse sezioni territoriali, un’analisi e una valutazione chiara e condivisa dei problemi che si associano a queste esigenze, nel confronto con le necessità e le aspettative di trasformazione territoriale che vengono dalla formazione sociale di riferimento e dagli strumenti che essa mette in campo per pianificarne il soddisfacimento; in altre parole significa sollecitare la valutazione e concertazione, in modo coordinato e intersettoriale, di scelte e azioni programmatiche e progettuali più opportune ed efficaci, da parte di soggetti e attori diversificati, fornendo il quadro complessivo entro cui dovranno collocarsi gli interventi al fine di ottimizzare l’uso delle risorse territoriali.

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3.1 LA CARATTERIZZAZIONE PAESAGGISTICA DEL TERRITORIO DI VERGHERETO In relazione a quanto accennato, si può evidenziare come già la descrizione delle Unità di Paesaggio di cui all’”Appendice A” della normativa del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, costituisce, il primo passaggio di un processo di sintesi che vede interagire caratteri morfologici, ambientali, insediativi, infrastrutturali, finalizzato a definire e coordinare politiche attive di intervento. Una prima caratterizzazione sistemica ed omogenea del territorio comunale è, dunque, riferibile alla suddivisione effettuata dal P.T.C.P. in Unità di Paesaggio Provinciali. Il territorio di Verghereto è omogeneamente caratterizzato dalle seguenti unità di paesaggio:

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­ UDP1 - Paesaggio di montagna e della dorsale appennica. ­ UDP2 - Paesaggio dell'emergenza del Comero-Fumaiolo (Verghereto). ­ UDP3, (3b) - Paesaggio della media collina. Tale quadro vede collocarsi il Comune di Verghereto in ambiente montano e parzialmente in transito verso il sistema collinare di alta-media collina, ambiente in cui predomina la componente naturalistica del territorio provinciale. L'orientamento del PSC, in linea con i principi ed i contenuti della pianificazione e della programmazione sovraordinata e settoriale è quello di proteggere i sistemi agricoli portatori sia di potenzialità produttive che di potenzialità paesaggistiche e favorire, in territorio rurale, il mantenimento dei valori ambientali e del paesaggio rurale tradizionale ove gli stessi costituiscano, come nel caso di Verghereto, elementi dominanti dell’identità territoriale e, pertanto, opportunità e risorsa per l’economia del territorio. La componente paesaggistica del P.T.C.P. rimanda alla più dettagliata analisi delle matrici infrastrutturale ed insediativa per individuare più compiutamente il quadro delle azioni programmatiche e degli indirizzi di assetto territoriale di cui esse sono riferimento. Tale passaggio può dirsi interpretato e compiuto con la individuazione degli ambiti rurali di rango provinciale, la cui definizione è stata effettuata a seguito dell’intervenuta normativa regionale di disciplina generale sulla tutela e l’uso del territorio. Aspetti da interpretare con maggior dettaglio all’interno della pianificazione comunale. 3.2 LA CARATTERIZZAZIONE AGRICOLA DEL TERRITORIO DI VERGHERETO Una valutazione complessiva della caratteristiche sin qui descritte e dei dati emersi dal Quadro Conoscitivo consente di collocare il territorio di Verghereto in una posizione sfavorevole ad uno sfruttamento agricolo dei suoli, per l’elevata presenza di fattori limitanti e di valore naturalistico. Essi cono quasi totalmente costituiti dal sistema forestale e boschivo, dalla presenza di sito di interesse comunitario e da calanchi. La modesta e frammentata parte produttiva dei suoli è legata a colture seminative e alla presenza del prato-pascolo. L’appartenenza del territorio all’ambito della montagna sottolinea, da un lato la sua criticità ambientale (vedi vincolo idrogeologico), dall’altro ne rafforza il valore paesaggistico e naturalistico. I dati ed i valori strutturali delle aziende agricole evidenziano come le linee tendenzialmente negative (calo del numero di aziende, calo delle superfici, aumento dei valori medi delle stesse), confermino e si allineino con gli andamenti più generali del settore, in taluni casi rivestendo quote anche più accentuate. Infatti, il numero di aziende subisce, nel Comune di Verghereto, un forte calo, pari al 50% a partire dal 1982. Valutando, in particolare, la Superficie Totale (S.T.), la Superficie Agricola Utilizzata (S.A.U.) e l’incidenza della SAU sulla ST, si evidenzia come la componente produttiva dei suoli aziendali non sia dominante, essendo pari solamente al 48%, caratterizzata principalmente da colture estensive, che offrono una redditività minore. La ST media e la SAU media, portano ai valori tra i più elevati della Provincia, seppure ancora inferiori rispetto a quello medio dell’ambito della montagna.

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Comune/Ambito Sup. totale media per

azienda 2000

SAU media 2000

SAU/ST 2000

ha/n. az. ha/n. az. %

Verghereto 27,87 13,28 47,66%

Ambito forlivese 12,55 7,72 61,48%

Ambito cesenate 8,76 5,69 64,97%

Montagna 33,72 16,36 48,52%

Collina 18,69 10,41 55,74%

Pianura 5,33 4,30 80,75%

PROVINCIA 10,42 6,58 63,13%

Fonte dati: ISTAT - V° Censimento Generale dell’Agricoltura 2000 Le giornate di lavoro medie per azienda a Verghereto presentano valori inferiori agli ambiti di riferimento; raffrontate alla Unità Lavorativa Uomo (1 ULU=225 ggll), si nota come il 78% delle aziende del Comune di Verghereto producano una quantità di giornate lavoro inferiori a 200. L’azienda agricola del Comune comincia a produrre una quantità di giornate lavorative superiore alla ULU a partire dalla classe 20-30 ha di SAU. Sintesi giornate lavoro (anno 2000) ed indicatori

Aziende-ST-SAU-Giornate di lavoro 2000 Indicatori

n. Aziende S.T. S.A.U. ggll

TOTALI

ggll media / azienda

ggll per

ha-ST

ggll ha - SAU

Comune/Ambito

n. ha ha n. n. n. n. Verghereto 214 5963,56 2841,97 30.736 143,63 5,15 10,82 Ambito forlivese 6.557 82.286,63 50.592,63 1.236.313 188,55 15,02 24,44 Ambito cesenate 8.411 73.681,04 47.869,41 2.032.984 241,71 27,59 42,47 Montagna 862 29.065,84 14.102,62 183.480 212,85 6,31 13,01 Collina 3.876 72.424,60 40.367,00 801.790 206,86 11,07 19,86 Pianura 10.230 54.477,23 43.992,42 2.284.027 223,27 41,93 51,92 PROVINCIA 14.968 155.967,67 98.462,04 3.269.297 218,42 20,96 33,20 C.M. Acquacheta 696 20.074,70 8.760,12 112.924 162,25 5,63 12,89 C.M. Appennino Forlivese 1.571 36.004,97 19.764,01 354.148 225,43 9,84 17,92 C.M. Appennino Cesenate 2.043 41.565,81 23.110,00 423.784 207,43 10,20 18,34 Ambito ottimale "Alto Rubicone" 912 14.048,59 9.085,17 216.348 237,22 15,40 23,81 Ambito ottimale "Alto Savio" 787 21.112,73 10.112,50 143.774 182,69 6,81 14,22 Vallata Uso-Rubicone 1.072 14.791,38 9.684,32 257.922 240,60 17,44 26,63 Vallata del Savio 1.131 27.517,22 14.024,83 207.436 183,41 7,54 14,79 Fonte dati: V° Censimento Generale dell’Agricoltura 2000 - Elaborazioni Servizio Pianificazione Territoriale

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L’utilizzazione delle superfici aziendali è in prevalenza destinata a prato-pascolo e boschi, seguita dall’uso a seminativo, quest’ultimo caratterizzato da foraggiere avvicendate e cereali. Irrilevante è l’incidenza delle legnose agrarie. La selvicoltura evidenzia dati di rilievo se paragonati ai restanti territori comunali: le aziende con bosco rappresentano infatti il 92% delle aziende totali.

Incidenza delle diverse forme di utilizzazione del terreno

Verghereto - Incidenza forme di utilizazione terreni sulla Superficie Totale delle aziende agricole

27,1%

1,8%

0,1%

71,0%

44,2%

1,1%

7,1%Incidenza seminativosu SAU

Incidenza legnose suSAU

Incidenza superficiad orti famigliari

Incidenza prato-pascolo su SAU

Incidenza bosco suST

Incidenza Sup. Agric.non utilizzata su ST

Incidenza altrasuperficie su ST

Fonte dati: Elaborazioni Servizio Pianificazione Territoriale

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Ripartizione delle principali colture all’interno della SAU

Verghereto - Ripartizione delle principali colture

16% 0%

0%

0%

43%

0%

4%

18%

7%

0%

12%

0%

0% Cereali/SAU

Industriali

Totale ortive/SAU

Totale fiori/SAU

Foraggere avv./SAU

Sementi e piantine/SAU

Terreni a riposo/SAU

Vite/SAU

Olivo/SAU

Pesco/SAU

Totale albicocco + altri fruttiferi

Vivai/SAU

Altre legnose/SAU

Fonte dati: Elaborazioni Servizio Pianificazione Territoriale

L’azienda agricola del Comune di Verghereto, anche attraverso la lettura dei dati socio-economici, riflette le tendenze generali del settore per quanto riguarda la forma di conduzione, l’età dei conduttori, la forma giuridica. Questi dati delineano un’azienda impostata sulla conduzione familiare diretta del coltivatore, con basso grado di istruzione. Come per la media delle aziende provinciali, l’azienda di Verghereto riveste carattere di famigliarità e arriva ai 2 addetti impiegati a tempo pieno in azienda. La percentuale di imprese agricole (48%) sul totale delle aziende agricole, mette in risalto un’azienda mediamente integrata al sistema socio-economico provinciale. Inoltre, anche le condizioni di marginalità socio-economica, riguardano tutto il territorio in questione e riflettono la posizione e la caratterizzazione territoriale del comune, che trova punti di debolezza nella struttura aziendale, ma sicuri punti di forza nella sua collocazione di alta collina e montagna e di elevata presenza di valori ambientali. Gli allevamenti e la specializzazione zootecnica L’attività zootecnica rappresenta nel territorio comunale di Verghereto un punto di forza quali-quantitativo: il comparto bovino assume, infatti, notevole portata sia a livello comunale che provinciale. Le tipologie di allevamento più consistenti nel Comune di Verghereto, stando ai dati del Censimento dell’Agricoltura 2000, sono rappresentate dai seguenti comparti: Bovini, con 1.575 capi, 53 aziende ed un numero di capi medi per azienda pari a 29,72. Suini, con 3.153 capi, n. 51 aziende ed un numero medio di capi per azienda pari a 61,82. Conigli, con 1.801 capi, 89 aziende ed un numero capi medi per aziende pari a 20,24.

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Presenza zootecnica per n. aziende

53 51 50

21

89

121

0

20

40

60

80

100

120

140

n. aziendebovini

n. aziendesuini

n. aziendeovini-caprini

n. aziendeequini

n. aziendeconigli

n. aziendeavicoli

Verghereto - Tipologie di allevamento - N. aziende

Fonte dati: ISTAT - V° Censimento Generale dell’Agricoltura, 2000 - Elaborazioni Servizio Pianificazione

Territoriale

Carico Zootecnico (definito in UBA equivalenti)

1.575,00

567,54

101,99 90,209,73

721,14

0,00

200,00

400,00

600,00

800,00

1.000,00

1.200,00

1.400,00

1.600,00

UBAequivalenti

bovini

UBAequivalenti

suini

UBAequivalenti ovi-

caprini

UBAequivalenti

equini

UBAequivalenti

conigli

UBAequivalenti

avicoli

Verghereto - Quantità capi in UBA equivalenti

Fonte dati: ISTAT - V° Censimento Generale dell’Agricoltura, 2000 - Elaborazione Servizio Pianificazione

Territoriale

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Col presente Quadro Conoscitivo si è proceduto a sottoporre a verifica ed aggiornamento da parte degli uffici tecnici comunali la presenza delle strutture zootecniche sul territorio, che ha portato ad un aggiornamento delle strutture zootecniche come quantificabile dallo specchietto di seguito riportato.

SPECIE ALLEVATE NUMERO INSEDIAMENTI AVICOLI 5 BOVINI 41 EQUINI 2 OVINI 12 SUINI 1

Da un punto di vista ambientale non si evidenziano problematiche di rilievo. Si nota che l’attività zootecnica interagisce in parte (come evidenzia la Tavola C.4.5) con ambiti di fragilità del sistema insediativa ed ambientale; ciò dovrà portare ad una valutazione circa la necessità di rilocalizzare allevamenti posti in contiguità col sistema insediativo (limite dei 500 m dal sistema insediativo portante del Comune), ovvero incidenti sugli ambiti di tutela più fragili (zone di tutela fluviale - particolari zone di tutela, etc.), anche in funzione delle loro caratteristiche dimensionali e tecnologiche, ovvero del grado di impatto su detti sistemi. La dotazione infrastrutturale aziendale Dal punto di vista della dotazione infrastrutturale aziendale di base (meccanizzazione, approvvigionamento idrico, abitazione, deposito macchine ed attrezzi) l’azienda di Verghereto si presenta in linea con valori medi provinciali e collinari, in alcuni casi risulta anche più dotata rispetto alla media provinciale e montana. Emerge, infatti, una consistente quota di aziende (69%) dotate di impianti di immagazzinamento dei prodotti, con una capacità media di 382 mq. Tuttavia tali dotazioni attengono ad un livello infrastrutturale di impianto base. Pressoché assente è la dotazione di strutture di livello superiore (trasformazione e trattamento prodotti). Anche gli unici due impianti presenti nel sistema di filiera agroalimentare di Verghereto non conferiscono al Comune un ruolo di rilievo, contando un salumificio ed un macello. La risorsa idrica Il tema della risorsa idrica non appare rilevante nel Comune considerate le caratteristiche territoriali e rurali. Esso andrà inquadrato nella tematica più generale indicata dal P.T.C.P. In particolare dovrà essere opportunamente risolta in un quadro di strategia più generale la tematica del prelievo da corsi d’acqua superficiali e la possibilità di realizzazione di laghetti irrigui. A tale tema va ricondotta l’analisi sulla presenza di invasi idrici. Una prima ricognizione effettuata a solo livello cartografico su base CTR, dal P.T.C.P., (Cap. C.4.6.1.3 del Quadro Conoscitivo), metteva in evidenza una potenziale presenza di invasi idrici corrispondente a soli 6 punti d’acqua, per una complessiva estensione di circa 0,7 ha; con il Quadro Conoscitivo del PSC, si è proceduto a individuare i laghetti effettivamente autorizzati (stato

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aggiornamento al 2007) dal Servizio Tecnico di Bacino (STB) della Regione Emilia-Romagna. Tali dati sono stati sottoposti ad ulteriore verifica da parte degli uffici tecnici comunali. Da tale ricognizione e verifica si evince una presenza effettiva di 10 invasi, di cui 2 con funzione idroelettrica. Tuttavia, non essendo ancora disponibile un modello omogeneo di rilevamento delle caratteristiche degli stessi, non è possibile ricostruire la definitiva capienza e/o estensione. e quindi approfondire valutazioni più specifiche sul tema. Agricoltura sostenibile e valorizzazione Le problematiche connesse all’agricoltura sostenibile dovrebbero condurre strategicamente le politiche comunali al riconoscimento di aree ed interventi di prioritario interesse (fragilità e preferenziali) per l’incentivazione, l’adozione e l’applicazione mirata delle stesse. Dal punto di vista dalla valorizzazione e integrazione del territorio si ritiene che l’appartenenza del Comune al sistema alto collinare-montano, la sua rilevanza paesaggistica e, soprattutto, naturalistica connetta fortemente le caratteristiche del territorio ai temi della valorizzazione territoriale che dovranno trovare opportuno sviluppo in rapporto agli ambiti rurali che il PSC conferma e dettaglia alla scala comunale, con riferimento alle più generali politiche agricole comunitarie, nazionali, regionali e provinciali. 3.3 LA PROGRAMMAZIONE SETTORIALE DELLO SPAZIO RURALE La Riforma di Medio Termine, della Politica Agricola Comunitaria (PAC) del 2003, rispetto al precedente periodo di programmazione 2000-2006, ha introdotto diverse novità, tra cui la "condizionalità" (conosciuta anche come ecocondizionalità o cross-compliance). L’introduzione di questo strumento ha il duplice obiettivo di incrementare la sostenibilità ambientale delle attività agricole e, nel contempo, di favorire una maggiore accettabilità sociale dell’agricoltura, corrispondendo alle esigenze di compatibilità ambientale, paesaggistica e di produzione di alimenti sani e di qualità che i cittadini dell’Unione richiedono al settore primario. In tale ottica diventa sempre più forte il legame tra gli obiettivi perseguiti dalle normative agricole comunitarie e la erogazione di contributi: le aziende agricole che beneficiano dei pagamenti diretti (in applicazione del Regolamento (CE) n. 1782/03) hanno l’obbligo di rispettare la condizionalità per non incorrere in riduzioni o esclusioni dei pagamenti degli aiuti. La Commissione Agricoltura dell’Unione Europea ha approvato il Programma Regionale di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Emilia-Romagna, ai sensi del Reg. (CE) 1698/05, ed in coerenza con il Piano Strategico Nazionale (PSN). Il Programma, il cui obiettivo generale è quello di "favorire uno sviluppo sostenibile in termini ambientali tale da garantire una maggiore competitività del settore agricolo e la necessaria coesione sociale", è finanziato per il 44% dal nuovo Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) e si articola in 4 Assi di intervento e 29 Misure: • ASSE 1 - Miglioramento della competitività del settore agricolo forestale. • ASSE 2 - Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale. • ASSE 3 - Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale.

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• ASSE 4 - Attuazione dell’approccio LEADER. Un ulteriore approccio strategico del PSR orienta le politiche regionali della programmazione 2007-2013 dei nuovi fondi FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale) e prevede una sostanziale novità che assegna alle Province un ruolo di programmazione territoriale concertata con le Comunità Montane, attraverso i PRIP (Programma Rurale Integrato Provinciale). Questi sono quindi gli strumenti programmatici provinciali in materia di sviluppo rurale che, partendo dalle specificità locali, dettagliano le scelte strategiche regionali al fine di promuovere una lettura integrata degli interventi, sia interna alle politiche di sviluppo rurale, sia con gli altri interventi comunitari (politiche di coesione) e regionali attivati a livello locale. I PRIP forniscono indicazioni anche per la redazione, da parte dei Gruppi di azione locale (GAL), dei Piani di azione locale (PAL) specificando i temi catalizzatori. Il PRIP della Provincia di Forlì-Cesena, è stato approvato in via definitiva dalla Regione con Delibera G.R. 27 dicembre 2007, n. 2177. L’orientamento del PRIP è quello di sostenere la componente agricola e forestale in grado di creare reddito, di perseguire il miglioramento delle componenti ambientali e la conservazione della biodiversità, creando attrattività per le imprese e la popolazione, incentivando l’occupazione giovanile, femminile, incrementare la coesione sociale, promuovere le capacità progettuali dell’azienda che deve diventare capace di essere fulcro di animazione territoriale, venendo così incontro e sopperendo in parte, in modo più calato nella specifica realtà provinciale, a quelle tendenze negative descritte nel Quadro Conoscitivo e sopra richiamate. Il PRIP della Provincia di Forlì-Cesena, attraverso la dotazione finanziaria destinata al territorio, intende perseguire uno sviluppo capace di dare atto delle trasformazioni e delle sfide imposte da un nuovo rapporto tra città e campagna, attivare un processo di condivisione delle risorse e dei fabbisogni tra i vari soggetti pubblici e privati. Al territorio del Comune di Verghereto è riconosciuta, dalla programmazione settoriale regionale (in applicazione ai criteri definiti dal Reg. CE 1698/2005), l’appartenenza ad “Aree in ritardo di sviluppo”, aree caratterizzate da un alto valore naturale ed ambientale spesso tutelate dal punto di vista naturalistico (SIC, ZPS, Parco Nazionale, Aree Forestali); le limitazioni geo-morfologiche, infrastrutturali e dei servizi hanno conseguenze socio-economiche, che si configurano nell’abbandono dell’attività agricola e quindi del territorio. L’area è caratterizzata da un’attività zootecnica estensiva legata al pascolamento (specie bovina linea vacca-vitello) e dalla necessità di gestire ampie aree non coltivate interessate da boschi, aree in fase di rinaturalizzazione, aree interessate dal dissesto e inadatte a qualsiasi forma di gestione meccanizzata, il tutto con bassa presenza di occupati e spesso di età molto avanzata. Le caratteristiche “rurali” di sintesi sono definite in chiave urbanistico-territoriale attraverso gli strumenti a ciò preposti dalla L.R. 20/2000, ossia attraverso la definizione degli “ambiti rurali”, da individuarsi, prima nel P.T.C.P., poi nei PSC, in coordinamento con i piani ed i programmi del settore agricolo. 3.4 GLI AMBITI RURALI DEL PSC I recenti orientamenti legislativi, sia a livello europeo che nazionale, regionale e locale, considerano il “territorio rurale” in linea con una visione integrata dello sviluppo rurale e

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affidano ad esso un ruolo fondamentale nell’attivazione dell’identità del territorio, in termini di storia, cultura, struttura territoriale ed economica, qualità paesaggistica e attrattiva turistica, la cui pianificazione diventa sintesi di tutte le componenti che in esso coesistono ed interagiscono. In tale prospettiva l’ambiente nel suo complesso può essere interpretato come capitale fisso sociale e ogni parte del territorio, pur nella diversità, costituisce una porzione significativa di tale capitale per cui, chiunque vi intervenga, è investito dalla collettività dal compito di mantenerne o incrementarne il valore complessivo e che l’adempimento di tale dovere è riconosciuto e premiato nelle forme compatibili con l’attuale sistema di governo del territorio. Da ciò discende che:il territorio rurale è sottoposto ad una attenta normativa che tende a promuovere le “opportunità” nella sua fruizione in una chiara prospettiva di “sostenibilità”; pertanto i nuovi orientamenti e strumenti del settore: - sanciscono il pieno riconoscimento della funzione agricola e quindi della attività

agricole come attività elementari per il mantenimento e l’incremento del valore del “capitale fisso sociale”;

- interpretano il territorio rurale e, in esso, l’attività agricola e le altre attività economiche legate alla utilizzazione del territorio stesso, non più come residuale rispetto all’area urbana e alle aree industrializzate, ma ad esse integrato e coordinato.

Se si pensa che la forte contrazione del settore primario, riconoscibile dai trend evolutivi sopra richiamati ed illustrati nel Quadro Conoscitivo del P.T.C.P. e del PSC, ha consistentemente e costantemente sottratto suoli agricoli al territorio, riducendo notevolmente la presenza di aziende agricole e di “normale attività agricola”, è intuibile la profonda modificazione delle condizioni fisico-morfologiche che il fenomeno di abbandono dell’agricoltura ha portato sul territorio, rendendo ora necessario un recupero di quegli elementi della ruralità che, pur non rientrando nell’accezione di agricoltura tradizionalmente intesa, costituiscono un nuovo modello su cui delineare la nuova identità del territorio rurale e le sue possibilità di sostentamento e sviluppo. Già si è detto come i nuovi orientamenti politici e legislativi stiano portando profondi cambiamenti nelle funzioni sociali dell’agricoltura e nell’evoluzione delle politiche agricole e rurali, attribuendo al mondo agricolo e rurale non solo le funzioni propriamente agricole e zootecniche, ma anche quelle di salvaguardia dell’ambiente, erogazione di prodotti di qualità e di servizi ambientali, culturali, ricreativi, tutela delle tradizioni e della cultura delle aree rurali. Proprio sull’individuazione di tale identità interviene la nuova Legge Regionale urbanistica 24 marzo 2000, n. 20 “Disciplina generale sulla tutela e l’uso del territorio”, che assume tali principi in chiave urbanistico-territoriale, definendo il territorio rurale quale specifico ambito oggetto di pianificazione, al pari del restante territorio urbano: “Il territorio rurale è costituito dall’insieme del territorio non urbanizzato e si caratterizza per la necessità di integrare e rendere coerenti politiche volte a salvaguardare il valore naturale, ambientale e paesaggistico del territorio con politiche volte a garantire lo sviluppo di attività agricole sostenibili”. La definizione degli ambiti rurali del PSC muove, dunque, dalla più generale classificazione provinciale che il P.T.C.P., sulla base delle attribuzioni assegnategli dalla L.R. 20/2000 (art. A-16, comma 2), ha assegnato al territorio agricolo, individuando gli elementi ed i sistemi da tutelare recependo e specificando le previsioni del P.T.P.R. e operando, in

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coordinamento con i piani ed i programmi del settore agricolo, una prima individuazione degli ambiti del territorio rurale secondo l’articolazione normativa prevista dalla nuova legge urbanistica. Dalla relazione tra le diverse caratterizzazioni territoriali, ambientali, strutturali e socio-economiche, l’articolazione del territorio rurale provinciale, sulle definizioni di legge, è stata così ripartita: - Aree di valore naturale ed ambientale (art. A-17 L.R.). - Ambiti agricoli di rilievo paesaggistico (art. A-18). - Ambiti ad alta vocazione produttiva agricola (art. A-19). - Ambiti agricoli periurbani (art. A-20). Attesa tale struttura sovraordinata, la definizione degli ambiti rurali alla scala comunale parte da un orientamento del PSC che, in linea con i principi ed i contenuti della pianificazione e della programmazione sovraordinata e settoriale, vuole proteggere i sistemi coltivati portatori sia di potenzialità produttive che di potenzialità paesaggistiche, favorire il mantenimento e la ricostituzione dei valori ambientali e del paesaggio rurale tradizionale dove detti valori, pur residuali o compromessi, sono ancora presenti e in condizioni favorevoli al ripristino, compatibili con un agricoltura di tipo estensivo. In conformità con la pianificazione di settore, gli obiettivi che, in modo specifico, il PSC del Comune di Verghereto intende assumere per la zona agricola, (richiamando l’ambito tematico individuato in premessa con la lettera f ), stanno nel quadro della nuova legge urbanistica regionale per cui il territorio rurale diviene protagonista di una nuova attenzione della pianificazione, finalizzata all’integrazione delle attività, alla tutela della sua integrità, al ridisegno delle trasformazioni possibili in una logica di coerenza degli aspetti culturali e socio economici da considerare nella gestione del territorio. Tali obiettivi consistono in: • favorire la modernizzazione delle pratiche produttive incentivando la crescita ed

il rafforzamento delle attività agrituristiche, migliorare la qualità delle relazioni tra attività produttive del settore agricolo e altre attività (residenza, servizi) limitando al massimo le situazioni di conflitto reale o potenziale;

• promuovere il consolidamento, nel territorio rurale, delle aziende agricole vitali che, pur affrontando notevoli difficoltà, garantiscono un fondamentale presidio del territorio e concorrono al mantenimento di una tradizione agraria di pregio.

In relazione a quanto sopra descritto il PSC definisce anche le seguenti scelte strategiche: • tutela delle destinazioni agricole del territorio rurale, semplificazione dei

procedimenti autorizzativi per la dotazione di spazi e attrezzature funzionali all’attività produttiva, incentivazione delle attività economiche integrative (agriturismo, ospitalità, ristorazione) anche a fini di una compartecipazione pubblico-privatao a programmi di tutela e valorizzazione ambientale;

• favorire lo sviluppo delle aziende di tipo convenzionale; • favorire lo sviluppo delle aziende che utilizzano tecniche biologiche e di lotta

integrata;

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• favorire il consolidamento e la qualificazione ecologica dei modi di produzione agroalimentari (qualità del prodotto, marchio di tipicità);

• favorire la vendita diretta dei prodotti aziendali, la loro prima trasformazione, l’utilizzo completo del ciclo produttivo dell’azienda e il consorziamento tra produttori;

• favorire la promozione dei prodotti tipici della zona. Analizzando poi, alla scala comunale, gli elementi di caratterizzazione del territorio rurale di Verghereto, il PSC dettaglia ulteriormente gli ambiti rurali individuati dal P.T.C.P., secondo quanto individuato nelle tavole di progetto B4a “Classificazione e individuazione dei sistemi urbani e territoriali” e B4b “Sistema rurale e della valorizzazione paesaggistica”, la prima mettendo in risalto lo schema di assetto complessivo del sistema territoriale comunale, la seconda evidenziando, su tale medesimo schema, gli elementi di valorizzazione presenti. In particolare sono individuati: - Aree di valore naturale ed ambientale (A-17); - Ambiti Agricoli di rilievo paesaggistico (A-18), questi ultimi così sotto

caratterizzati: - A-18d) - Ambito agricolo di rilievo paesaggistico con dominanza della

componente silvicola e zootecnica estensiva; - A-18e) - Ambiti agricoli di rilievo paesaggistico con dominanza della

componente naturale ed ambientale e forme di zootecnia a pascolo naturale e alpeggio.

Il presente Piano indica, inoltre, ai sensi dell’art. A-16, terzo comma della L.R. 20/2000, le aree interessate dai progetti di tutela, recupero e valorizzazione degli elementi naturali ed antropici, attribuendo poi al P.O.C., ovvero al RUE, qualora già definiti in seno alla vigente pianificazione urbanistica comunale, il compito di delimitare gli elementi ed i territori interessati, definire i contenuti di dettaglio - anche sulla base di studi ed approfondimenti specifici - e le modalità per la loro realizzazione. Il PSC di Verghereto indica i seguenti Progetti di rango comunale: - riqualificazione del percorso storico maestà inferiore e maestà superiore in

località Riofreddo; - progetto sentieristica del territorio per riqualificare le aree naturali di maggior

interesse e rendere le stesse più fruibili anche dal punto di vista turistico L.R. n. 7/1998;

- recupero di sentieristica e percorsi storici al fine di conservarne il patrimonio esistente.

Aree di valore naturale ed ambientale (A-17 L.R. 20/2000) Il base all’art. A-17 della L.R. 20/2000, costituiscono aree di valore naturale e ambientale gli ambiti del territorio rurale sottoposti dagli strumenti di pianificazione ad una speciale disciplina di tutela ed a progetti di valorizzazione. Gli elementi che costituiscono aree di valore naturale ed ambientale della Provincia di Forlì-Cesena sono ripresi dal PSC e ricomposti in un sistema omogeneamente

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rappresentato alle suddette tavole B4a e B4b e comprendono, all’interno del Comune di Verghereto: ­ sistema forestale e boschivo (art. 10 del P.T.C.P.); ­ invasi di alvei, laghi, bacini e corsi d’acqua (art. 18 del P.T.C.P.); ­ zone di espansione inondabili (fascia a dell’art. 17 del P.T.C.P.); ­ calanchi (art. 20 A, lett. a) del P.T.C.P.); ­ zone di tutela naturalistica (art. 25 del P.T.C.P.); ­ Zone di Protezione Speciale (ZPS) (Dir. CEE, n. 79/409) e D.M. 3 aprile 2000; ­ Siti di Importanza Comunitaria (SIC) ai sensi del D.M. 3 aprile 2000. Tali elementi, nella loro complessiva estensione danno luogo ad un sistema naturalistico per il quale il Piano provinciale indica il raccordo alle specifiche disposizioni di tutela e alle relative potenzialità di sviluppo, muovendosi sui seguenti temi: - mantenimento della conduzione agricola del territorio; - presidio territoriale, difesa dell’ambiente; - perseguimento della massima interazione dei valori oggetto della tutela con le attività

multifunzionali delle aziende e l’incremento delle forme di sviluppo locale integrato previste dalla programmazione e pianificazione settoriale regionale e provinciale.

A tali temi il Piano richiede il supporto del recupero del patrimonio edilizio esistente e la valorizzazione di quello storico-testimoniale, quale occasione di rafforzamento e “visibilità” della sua identità culturale, valore aggiunto al suo sviluppo economico e sociale. In particolare la disciplina di tali ambiti dovrà tenere conto in modo specifico della presenza dei Siti di Importanza Comunitaria: - SIC IT4080008 Balze di Verghereto, Monte Fumaiolo, Ripa della Moia; - SIC IT4080015 Castel di Colorio, Alto Tevere. Ambiti agricoli di rilievo paesaggistico Sono definiti ambiti agricoli di rilievo paesaggistico le parti omogenee del territorio provinciale caratterizzate dalla interazione di componenti fisico-morfologiche, pedologiche, socio economiche determinanti una limitata intensità di sfruttamento agricolo dei suoli, la compresenza di attività agro-silvo-zootecniche, la particolare presenza di valori naturali, ambientali e paesaggistici. Per l’ambito agricolo di rilievo paesaggistico il Piano Provinciale definisce il perseguimento dei seguenti obiettivi: - sostenere e rafforzare l’identità territoriale, favorendo una più forte identificazione della

azienda agricola e dello spazio rurale con i valori di positività (produttivi - colturali - ambientali - naturalistici - paesaggistici - tradizionali - culturali - storici - antropologici) espressi dal territorio in cui la stessa è collocata;

- migliorare e potenziare le funzioni produttive, ecologiche, bioclimatiche, ecologiche e fruitivo - ricreative del sistema forestale e boschivo, la conservazione e/o ricostituzione del patrimonio naturalistico con funzione di miglioramento della rete ecologica, riqualificazione del paesaggio agrario e protezione idrogeologica;

- sviluppare le potenzialità produttive ed il ruolo multifunzionale delle aziende agricole e, più in generale, del territorio rurale, secondo le specifiche caratteristiche territoriali ed

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in connessione alle politiche settoriali della programmazione economica e dello sviluppo locale integrato;

- riqualificare il patrimonio edilizio esistente, in particolare quello di valore storico-culturale e testimoniale, favorendo al suo interno la realizzazione di spazi per l’insediamento di usi integrati con le attività aziendali e/o compatibili con gli obiettivi di tutela e valorizzazione specificatamente definiti per l’ambito.

All’interno dell’Ambito agricolo di rilievo paesaggistico il PSC definisce quanto segue. Sub-ambito A-18d) - Ambito agricolo di rilievo paesaggistico con dominanza della componente silvicola e zootecnica estensiva Gli “Ambiti agricoli di rilievo paesaggistico con dominanza della componente silvicola e zootecnica estensiva” si caratterizzano in particolare per la presenza forme zootecniche legate al territorio (bovini ed ovini-caprini); in tali ambiti il PSC intende, in particolare, favorire prioritariamente il mantenimento ed il potenziamento di forme zootecniche estensive integrate con le caratteristiche naturali e paesaggistiche dei luoghi, l’incentivazione e la valorizzazione del prodotto zootecnico, le attività integrative sia aziendali che extraziendali legate agli aspetti della valorizzazione paesistico-ambientale. Sub-ambito A-18e) - Ambiti agricoli di rilievo paesaggistico con dominanza della componente naturale ed ambientale e forme di zootecnia a pascolo naturale e alpeggio Tali ambiti sono individuati in quelle parti di territorio in cui vi è una quasi esclusiva dominante del sistema boschivo, inframmezzato da seminativi e prato-pascolo; caratterizzano il territorio montano nella zona di pre-parco. In tali ambiti andranno incentivate politiche ed azioni legati alla valorizzazione della zootecnia, del prodotto zootecnico e forestale e alla fruizione del territorio, della conservazione e valorizzazione dell’ambiente naturale e montano, al suo presidio territoriale. Una più dettagliata descrizione dei sub-ambiti individuati alla scala comunale sono contenuti nelle specifiche schede poste in allegato, le quali, unitamente alle tavole progettuali B4 del Piano costituiscono il riferimento per una più articolata e differenziata disciplina del territorio rurale che sarà dettata dal Regolamento Urbanistico Edilizio. Spetta, infatti, al RUE interpretare e formulare elementi normativi, sulla base degli indirizzi forniti dal PSC, che rispondano agli obiettivi sin qui delineati, volti principalmente a cogliere e dare operatività ai caratteri distintivi presenti sul territorio, a far emergere le necessarie omogeneità, differenziazioni e relazioni con i restanti ambiti rurali individuati all’interno dello stesso territorio comunale, in raccordo alle tutele paesistiche definite dal piano e alle politiche agricole settoriali e sovraordinate. Gli ambiti agricoli individuati interagiscono, in particolare, con le fasce di tutela fluviale determinando “ambiti agricoli del paesaggio fluviale”, per il quale il RUE dovrà redigere una disciplina di intervento che coniughi le facoltà trasformative del territorio agricolo nei limiti e alle condizioni particolari della tutela dell’ambiente fluviale.

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3.5 ALTRE POLITICHE PER LA VALORIZZAZIONE E RIQUALIFICAZIONE DEL TERRITORIO RURALE Alla caratterizzazione del territorio in ambiti rurali, il P.T.C.P. raccorda anche politiche di riqualificazione insediativa ed ambientale del territorio rurale da interpretarsi a livello comunale secondo le specificità dei singoli territori. Tali politiche, trasversali all’articolazione data dagli ambiti, costituiscono punti cardine per un più completo e diretto raccordo tra politiche agricole e i temi propri della pianificazione territoriale ed urbanistica a cui il PSC intende aderire e consistono in: a) condizioni di intervento ed insediamento del territorio rurale; b) disciplina degli interventi ad uso abitativo agricolo; c) disciplina degli interventi edilizi a servizio della produzione agricola; d) interventi di delocalizzazione e riqualificazione del comparto zootecnico; e) interventi edilizi non connessi alla attività agricola. a) Condizioni di intervento ed insediamento del territorio rurale: esse intendono sostenere

e privilegiare gli effettivi operatori qualificati in agricoltura consentendo ad essi le maggiori facoltà di intervento e trasformazione connesse alla conduzione dei suoli, e a strutturare aziende agricole capaci di portare la maglia poderale ai limiti di sostenibilità minimi indicati dal P.T.C.P., ossia definire una SAU minima di almeno 25 ha di SAU per i territori montani, in caso di costituzione di nuove aziende agricole e quale riferimento cui tendere nel processo di ricomposizione della maglia poderale. Al contempo, il principale serbatoio di attingimento per ulteriori possibilità insediative da parte di non addetti all’agricoltura o di attività a ciò non direttamente collegate, ma compatibili, dovrà essere il recupero del patrimonio edilizio esistente, attraverso il suo recupero e riutilizzo a fini agricoli e non, ma anche attraverso interventi delocalizzativi e riqualificativi.

b) Disciplina degli interventi ad uso abitativo agricolo, distinguendo le ancora possibili facoltà connesse a nuove trasformazioni (queste strettamente legate alla titolarità dei soggetti principalmente coinvolti nell’attività agricola) da quelle legate al recupero del patrimonio edilizio esistente.

c) Disciplina degli interventi edilizi a servizio della produzione agricola: tende a delineare le condizioni alle quali le strutture specialistiche dell’agricoltura devono rispondere per definire trasformazioni territoriali sostenibili e compatibili.

Tali politiche si traducono sostanzialmente nella normativa del Piano Strutturale, in conformità alla normativa sovraordinata provinciale. d) Interventi di delocalizzazione e riqualificazione del comparto zootecnico: tale politica si

propone di sostenere e incentivare l’attività zootecnica (comparto economico prezioso dell’economia provinciale) tuttavia in un’ottica di sostenibilità ed equilibrio territoriale. Ad essa sono connessi tematismi grafici individuati sulle tavole del PSC, laddove vengono individuati ambiti agricoli periurbani e fasce di rispetto di 500 m intorno ai principali centri urbani (territorio urbanizzato e urbanizzabile); in tali fasce è presente - o potenzialmente presente - una conflittualità di carattere insediativo tra funzioni urbane e

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attività zootecnica. A tale politica corrisponde specifica normativa incentivante il processo di riqualificazione, in conformità con quanto già delineato dal piano provinciale. Col presente PSC l’Amministrazione Comunale ha esteso la fascia di protezione anche ai centri abitati di Riofreddo, Montecoronaro e Ville di Montecoronaro, oltre a quanto già previsto dal P.T.C.P.

e) Interventi edilizi non connessi alla attività agricola, basati sul recupero del patrimonio edilizio sparso, vasto contenitore per fabbisogni insediativi compatibili con l’ambiente rurale anche se non strettamente connessi alla presenza dell’azienda agricola. Con l’avvio del PSC il Comune ha contestualmente effettuato tutta la ricognizione del patrimonio edilizio parso, storico e non storico.

Infine, politiche più specifiche in relazione a: - sviluppo della selvicoltura; - localizzazione di impianti per la produzione di energie rinnovabili; saranno assunte dalla pianificazione comunale in coerenza alla pianificazione settoriale disciplinante tali specifiche materie. 3.6 RECUPERO DEI NUCLEI E DEGLI AGGREGATI RURALI Questo tema risponde all’indirizzo dato alla pianificazione comunale dal Piano Provinciale per l’ambito agricolo di rilievo paesaggistico. Il PSC assegna una valenza particolare ed una peculiarità nel progetto di Piano a tale aspetto, riconoscendo l’importanza che, per i territori collinari e montani, assumono politiche quali: - il presidio territoriale in territori a sistema insediativo diffuso; - il recupero del patrimonio edilizio esistente connesso alla valorizzazione storico-

culturale-ambientale del territorio; - modesti fabbisogni insediativi da localizzarsi al di fuori dei centri urbanizzati principali; - l’ottimizzazione e l’utilizzazione delle dotazioni territoriali e dei servizi infrastrutturali e

di rete. Riconoscendo quindi a nuclei e aggregati sparsi un ruolo di cerniera tra sistema urbano e sistema rurale, gli stessi formano una maglia che rende maggiormente coesa e sostiene tutta la trama insediativa del territorio. I nuclei rurali individuati dal PSC di Verghereto sono: - Castellana; - Colorio; - Ville di Corneto; - Ceregiacoli; - Domicilio; - Piantrebbio; - Mazzi; - Ronco dell'Asino; - Tavolacci; - Sant’Alessio; - Pastorale; - La Strada;

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- Pereto; - Montone; - Castelpriore; - Nasseto; - Trappola. A tali nuclei, che possono essere sia storici che non, ovvero contenere al loro interno fabbricati isolati di carattere storico - testimoniale, il RUE, sulla base degli indirizzi delineati dal PSC, dettaglierà l’apposita disciplina, anche attraverso una loro più precisa perimetrazione, principalmente orientata a: - recuperare i nuclei per fini agricoli, di servizio all’agricoltura, agrituristici; - recuperare i nuclei per attività compatibili con le finalità di tutela e valorizzazione del

territorio comunale, dei suoi ambiti e sub-ambiti rurali; - garantire, in caso di recupero, le necessarie dotazioni infrastrutturali e di accessibilità. A tali fini, per i nuclei rurali sopra individuati dal PSC, è prevista la possibilità che il POC assegni piccole quote di dimensionamento insediativo. Inoltre nel territorio del Comune di Verghereto sono individuate anche previsioni pianificate in territorio agricolo, derivanti dalla pianificazione urbanistica vigente, che, pur essendo attività extragricole, presentano funzioni compatibili con il territorio (ricettive, turistiche, ricreative, etc.). Tali previsioni, in conformità agli indirizzi dati dal PSC, saranno disciplinate dal RUE in continuità e coerenza con la disciplina vigente, anche in relazione alla disciplina degli ambiti rurali e ai sistemi paesistico-ambientali presenti.

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4 IL SISTEMA INSEDIATIVO STORICO

4.1 CENNI STORICI

Verghereto è capoluogo di comune. Arroccato sullo sperone che sovrasta la Valle del Savio, il paese sorse attorno all’Abbazia di S. Michele Arcangelo, fondata da S. Romualdo nel 987. Narra la leggenda che il nome derivi da “vergate”, quelle che i monaci usarono per cacciare S. Romualdo colpevole di imporre regole troppo rigide. Il santo in fuga, valicò la cresta appenninica e fondò il Sacro Eremo di Camaldoli. Nel territorio di Verghereto sono stati trovati reperti risalenti a circa 10.000 anni fa che testimoniano la presenza dell’uomo sin da tale epoca. Toponimi quali Falera, avvalorano l’ipotesi che nel territorio del comune siano transitate le popolazione preromane degli umbri e degli etruschi, visto che il passo di Montecoronaro è fra i più bassi dell’Appennino e che qui cominciano le vallate del Tevere e del Savio. Sul tracciato dell’antica “Via Romea”, quella che partendo da Cesena, attraverso Sarsina e Bagno raggiunge Sansepolcro, Verghereto costituisce una tappa costante ed obbligata per chi, pellegrino, mercante o soldato, dalla Padania e dai valichi alpini debba recarsi a Roma. I primi insediamenti umani stabili risalgono circa all’anno Mille e crescono attorno ai Monasteri e ai luoghi religiosi, quali l’Abbazia del Trivio e i Monasteri di San Michele, Sant’Alberico e Cella, rendendo, con la loro presenza, particolarmente rilevante il periodo medioevale. Il nucleo principale dell’abitato è posto lungo la Via Casentinese da cui si giunge alla Rocca, che sovrasta l’alta Valle del Savio, in cui si narra si siano fermati Ottone I e Dante Alighieri. Nel 1371, Verghereto formava una comunità di quasi un migliaio di abitanti, aveva la Rocca ed era governata dall’Abbazia di Sant’Angelo di Verghereto e protetta dal conte Guido di Bagno di Romagna e da Azzo degli Umbertini. Fino al 1400, il territorio era soggetto agli appetiti di vari signorotti quali: i Tarlati, gli Umbertini, i Guidi e i Della Faggiola il cui esponente più famoso è Uguccione.

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Agli inizi del XV sec., Firenze insedia la propria podestà sul territorio e Verghereto viene riconosciuto come sede podestarile, divenendo capoluogo. Nell’aprile del 1405, a seguito delle spedizioni di truppe fiorentine guidate dal Salviati, con il giuramento del podestà Simone Mariotti degli Orlandini, nobile fiorentino, ebbe inizio il più antico dominio fiorentino in terra di Romagna nonché la prima istituzione comunale ad ordinamento democratico della Valle del Savio e forse dell’intera Romagna. Il podestà era per legge cittadino fiorentino e si avvaleva, in via consultiva e talora deliberativa, dei sindaci di ogni “comunello” eletti dai capi famiglia. Il camerario costituiva l’esattore dell’istituzione e la Comunità era regolata da propri Regolamenti e Statuti che sono ancora perfettamente conservati presso l’archivio storico del Comune di Verghereto. Nel 1527 Verghereto si trova sul percorso per Roma seguito dai Lanzichenecchi di Carlo V, contrastati invano a Borgoforte da Giovanni dalle Bande Nere. La zona del Monte Fumaiolo, a testimonianza dell’antico legame con Firenze, rimase unita alla sua Provincia fin al 1923 quando, sotto il governo di Mussolini, fu annessa alla Romagna.

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NUCLEI STORICI MINORI Ville di Montecoronaro

Soggetta ai Guidi di Bagno sin dal 1216, “Castrum Montis Cornarii” entrò nei possessi dell’Abbazia del Trivio nel 1247. Il castello era posto su un aguzzo sprone, tra i più alti dello spartiacque appenninico, dominante il passo che dalla Romagna conduce in Umbria. Nello statuto Triviense del 1309 agli abitanti del castello viene imposto di “Facere custodiam et guardiam in castro et extra ipso castro in die et in nocte”. L’Abbazia di S. Maria del Trivio (Montecoronaro) fu fondata su uno sperone dell’Appennino, non lontano dalle Sorgenti del Tevere, in prossimità di un crocicchio della mulattiera che, seguendo l’antica strada romana, risale verso Nord dalla Toscana. E’ localizzata in posizione di straordinaria importanza geografica, poiché da qui si possono raggiungere il Montefeltro, la Toscana e la Romagna. Rilevante la documentazione lasciataci dai monaci ai fini della ricostruzione dettagliata della vita degli abitanti di questi luoghi, nel periodo compreso tra il XIII e il XV sec. Le fortune dell’abbazia vengono a cessare nel 1498 quando subisce un pesante saccheggio da parte delle truppe veneziane dirette nel Casentino. Nel Seicento, il complesso è in piena decadenza. Attualmente sono visibili solo alcune rovine poste nel bosco, nei pressi dell’abitato di ville di Montecoronaro.

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Balze Il borgo di Balze si trova ai piedi del Monte Fumaiolo, vicino alle sorgenti del Senatello e a quelle, più note, del fiume Tevere. Dopo aver percorso una strada che si inerpica fra le caratteristiche “marne”, all’altitudine di 1090 m. s.l.m., si incontra il paese che prende il nome dal picco maestoso che lo sovrasta. La tradizione vuole che nel luglio del 1494, la Beata Vergine apparve a due pastorelle che riacquistarono una la vista e l’altra la parola. Da allora, ai piedi della bellissima scogliera, intorno al masso testimone del prodigio, cominciarono a sorgere le prime abitazioni e si sviluppò il paese. Dista alcune centinaia di m. la località Falera, dove a gennaio si celebra la Festa di S. Antonio.

4.2 LA DISCIPLINA DEI CENTRI STORICI DI VERGHERETO La disciplina delle zone storiche del Comune di Verghereto è stata approvata dalla Regione con il PRG vigente (deliberazione della Giunta Regionale n. 3472 del 25/09/1995) e, successivamente, modificata in misura minimale. Pertanto, con la redazione del PSC si è inteso procedere ad una sua completa revisione. L’analisi del Piano parte dalla restituzione dell’attuale disciplina (vedi Quadro Conoscitivo) che definisce il sistema insediativo storico del Comune articolato nei “Centri Storici” di Verghereto e Balze e nei seguenti “centri storici minori”: - Alfero (Cascereto, Casone,

Casa Alberti, Cangiaprete, Ca’ Prato);

- Mazzi;

- Castel-Priore; - Montecoronaro; - Ca’ di Vico; - Montone; - Ca’ di Vado; - Nasseto; - Colorio; - Pastorale; - Corneto; - Pereto; - Cornieto; - Pereto Ca’ Ginocchi; - Domicilio; - Riofreddo; - La Croce; - S. Alberico; - La Cella; - S. Alessio; - La Falera; - Trappola; - Le Capanne; - Vignola.

Il PSC, per il sistema insediativo storico del Comune di Verghereto, ha provveduto: 1) da un lato a trasporre su elaborati di PSC, la disciplina attuale vigente, specificando lo

stato di fatto e di diritto in vigore sul patrimonio storico, indicando gli approfondimenti necessari per la definizione dell’ apparato normativo del PSC relativo al sistema dei centri e nuclei storici in coerenza con il Capo A-II della L.R. 20/2000. Tale operazione è contenuta negli elaborati del Quadro Conoscitivo;

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2) all’elaborazione di una nuova disciplina, che ha riguardato l’analisi completa ed approfondita dei centri storici, delle strutture insediative storiche non urbane e del patrimonio edilizio diffuso nel territorio rurale. In tale occasione, si è provveduto al censimento delle strutture di interesse storico testimoniale tramite la complessiva ricognizione dell’insediamento diffuso nel territorio rurale effettuata a partire dal confronto tra le Mappe dei Catasti ottocenteschi Toscano e la Carta Tecnica Regionale, seconda edizione. Il confronto è avvenuto anche verificando le strutture di interesse storico testimoniale rappresentate nelle Tavole H e I del P.T.C.P., dando così pieno recepimento delle disposizioni di cui all’art. 24C, commi secondo e terzo, delle Norme del medesimo P.T.C.P.

Il nuovo sistema insediativo storico di Verghereto L’analisi del sistema insediativo storico di Verghereto nuovamente condottaha riguardato: - i centri storici e i nuclei storici; - gli edifici di interesse storico-architettonico, culturale e testimoniale esterni al perimetro

dei centri storici ma in ambito urbano; - le strutture insediative storiche in ambito rurale. Negli elaborati di analisi e disciplina operativa relativa agli ambiti di conservazione si è proceduto ad una puntuale ricognizione ed analisi delle caratteristiche architettoniche e morfologico-strutturali del patrimonio edilizio esistente ed all’articolazione di una disciplina conforme ai contenuti del Capo A-II della L.R. 20/2000. Rispetto alla classificazione effettuata dal P.T.C.P. è stato introdotto il nucleo storico di Trappola, scelta supportata anche da una presenza antropica ancora consistente e da un rinnovato interesse al riuso dato dalla vicinanza al centro turistico di Alfero. Sono stati classificati come Centri Storici: - Veghereto; - Le Balze; - Alfero. Sono stati classificati come Nuclei Storici: - Castelpriore; - La Falera; - Le Capanne; - Mazzi; - Montecoronaro; - Riofreddo; - Trappola; - Ville di Motecoronaro.

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Località sede di insediamenti urbani e di strutture insediative storiche non urbane (P.T.C.P.)

Rispetto al PRG vigente, sono invece stati classificati come strutture insediative storiche puntuali del territorio rurale, in quanto privi dei requisiti minimi, gli organismi edilizi

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denominati Colorio, Ville di Corneto di Sopra e di Sotto, Donicilio, Montione e Pastorale. Per i centri e nuclei storici di Verghereto, Balze, Capanne, Montecoronaro, Alfero, Castelpriore, Trappola, Ville di Montecoronaro, La Falera, Mazzi, Riofreddo é stata attuata una ricognizione "edificio per edificio" verificando ed aggiornando il rilievo fisico dell'aggregato (base cartografica derivata dalle planimetrie catastali integrate con la CTR). E’ stata pertanto attuata, per tutti i centri e nuclei storici, una revisione delle perimetrazioni del PRG, di cui viene riportato qui di seguito il confronto con quelle risultanti dalla nuova Disciplina particolareggiata. E' stata quindi compilata la "Scheda di analisi e disciplina particolareggiata" predisposta dall’Amministrazione Provinciale per i PSC, per un totale di 354 schede relative ad ogni unità minima d’intervento ed in particolare: Centro storico di Verghereto: n. 65 UMI Centro storico delle Balze n. 68 UMI Nucleo storico di Capanne n. 45 UMI Nucleo storico di Montecoronaro n. 67 UMI Centro storico di Alfero n. 11 UMI Nucleo storico di Castelpriore n. 11 UMI Nucleo storico di Trappola n. 15 UMI Nucleo storico di Ville di Montecoronaro n. 7 UMI Nucleo storico della Falera n. 19 UMI Nucleo storico di Mazzi n. 23 UMI Nucleo storico di Riofreddo n. 23 UMI I dati raccolti nell'indagine e le analisi storico tipologiche relative ai centri e nuclei storici sono state sintetizzate nelle tavole in scala 1:500 (Tavole CS); in particolare le tavole CS.1 riguardano la Disciplina Particolareggiata in cui sono riportate l'esatta delimitazione delle unità minime d'intervento e degli interventi edilizi ammessi. Per i centri storici di Verghereto e delle Balze e per tutti i nuclei storici sono stati prodotti i seguenti elaborati: - Unità minime d'intervento e interventi edilizi ammessi (scala 1:500). - Schede di analisi e disciplina particolareggiata relative ad ogni singola UMI. - Rilievo fisico e consistenza edilizia (scala 1:500). - Stato di conservazione (scala 1:500). - Destinazioni d'uso (scala 1:500). - Individuazione tipologica (scala 1:500). La metodologia di analisi ed i criteri di classificazione che hanno portato alla definizione della disciplina sono puntualmente descritte nel Quadro Conoscitivo. Di seguito si riportano le nuove perimetrazione dei centri e nuclei storici, confrontati col perimetro del PRG vigente.

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Confronto tra le perimetrazioni dei centri e nuclei storici del PRG e quelle del PSC Centro Storico di Verghereto

E’ stata operata una ridefinizione del perimetro del Centro storico mediante alcune rettifiche di aree di margine ed inglobando il piccolo aggregato lungo via Roma.

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Centro storico delle Balze

E’ stata operata una ridefinizione del perimetro del Centro storico mediante alcune rettifiche di aree di margine ed inglobando alcuni edifici d’impianto storico che risultavano interclusi.

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Nucleo storico di Capanne

E’ stata operata una ridefinizione del perimetro del Centro storico mediante alcune rettifiche di aree di margine escludendo alcuni edifici di recente costruzione.

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Nucleo storico di Montecoronaro

E’ stata operata una ridefinizione del perimetro del Centro storico mediante alcune rettifiche di aree di margine.

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Centro storico di Alfero

E’ stata operata una ridefinizione del perimetro del Centro storico mediante alcune rettifiche di aree di margine e l’inserimento dell’aggregato lungo via Leopardi Nucleo storico di Castelpriore

E’ stata operata una ridefinizione del perimetro del Centro storico mediante alcune rettifiche di aree di margine escludendo alcuni edifici di recente costruzione.

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Nucleo storico di Trappola

E’ stata operata una ridefinizione del perimetro del Centro storico mediante alcune rettifiche di aree di margine escludendo un edificio interamente ristrutturato ed includendo il vecchio lavatoio. Nucleo storico di Ville di Montecoronaro

Introduzione di nuova perimetrazione dell’aggregato (nucleo storico individuato dal PTCP.)

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Nucleo storico di Falera

E’ stata operata una ridefinizione del perimetro del Centro storico mediante alcune rettifiche di aree di margine.

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Nucleo storico di Mazzi

E’ stata operata una ridefinizione del perimetro del Centro storico mediante alcune rettifiche di aree di margine escludendo un edificio di recente costruzione ed includendo il borghetto storico con la l’ex chiesa.

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Nucleo storico di Riofreddo

E’ stata operata una ridefinizione del perimetro del Centro storico mediante alcune rettifiche di aree di margine includendo alcuni edifici d’impianto storico in stretta continuità all’aggregato.

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Nella fase di controdeduzioni è stata apportata un'ulteriore modifica alla perimetrazione del centro storico di Montecoronaro (nucleo sud), che lo restringe escludendo una minima parte di area scoperta. 4.3 INSEDIAMENTI ED EDIFICI ISOLATI DI INTERESSE STORICO - ARCHITETTONICO, CULTURALE E TESTIMONIALE In fase di redazione della componente paesistica del PSC è stato analizzato il sistema insediativo al fine di definire gli elementi di riferimento per le politiche di tutela. Operativamente, l’analisi del patrimonio edilizio storico in ambito si è proposta di eseguire una lettura puntuale e dettagliata di ciascun insediamento storico, predisponendo una scheda di analisi per ogni singolo insediamento. Anche per il patrimonio edilizio sparso è stata effettuata una prima fase conoscitiva in cui viene trasposto, in formato PSC, la vigente disciplina del Piano Regolatore, quale stato di fatto e di diritto di detto patrimonio, individuando, sulla Carta Tecnica Regionale, gli attuali insediamenti di interesse storico tutelati dal Comune. Una seconda fase ha riguardato l’indagine su tutto il patrimonio edilizio diffuso, seguita dalla produzione di una copertura puntuale digitalizzata che rappresenta i nuclei di edifici e gli insediamenti di interesse storico-architettonico, culturale e testimoniale presenti nel territorio rurale, secondo la nuova proposta di disciplina. La successiva fase del lavoro ha portato alla schedatura secondo il modello predisposto per l’inserimento delle informazioni rilevate. La metodologia di analisi, classificazione e schedatura è descritta nel Quadro Conoscitivo. A seguito della nuova indagine effettuata su tutto il patrimonio edilizio sparso, i beni di interesse storico - testimoniale non rientranti all’interno di nuclei storici risultano distinti in due raggruppamenti: a) EDIFICI DI INTERESSE STORICO-ARCHITETTONICO, CULTURALE E TESTIMONIALE

ESTERNI AL PERIMETRO DEI CENTRI STORICI MA IN AMBITO URBANO

Sono stati inoltre indagati gli ambiti urbani presenti nel territorio comunale esterni ai perimetri dei centri e nuclei storici ove sono stati individuati alcuni edifici e manufatti che presentano caratteri di interesse storico-architettonico o culturale e testimoniale. Per tali edifici e manufatti sono state elaborate specifiche schede di analisi e disciplina attuativa (elaborato AU1), sempre sul modello predisposto dall’Amministrazione Provinciale: Ambito consolidato di Alfero: n. 5 schede Ambito consolidato di Balze: n. 1 scheda Ambito consolidato di Riofreddo: n. 2 schede

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Ambito consolidato di Verghereto: n. 2 schede b) EDIFICI AVENTI VALORE DI BENE CULTURALE (STORICO, ARCHITETTONICO,

TIPOLOGICO - TESTIMONIALE) IN TERRITORIO RURALE

In ambito rurale si è provveduto alla complessiva ricognizione dell’insediamento diffuso effettuata a partire dal confronto tra le Mappe dei Catasti ottocenteschi Toscano e la Carta tecnica regionale seconda edizione. Tale individuazione ha anche approfondito e verificato le strutture di interesse storico testimoniale rappresentate nelle Tavole H e I del PTCP dando pieno recepimento alle disposizioni di cui all’art. 24C, commi secondo e terzo, delle Norme del medesimo PTCP. L’indagine nel territorio rurale ha portato all’individuazione di 205 corti rurali storiche comprendenti solo edifici (e manufatti) storici, e, 55 costituite da edifici in parte storici, in parte di recente costruzione o trasformati. Complessivamente sono pertanto inserite nel PSC 260 schede di analisi e disciplina attuativa sempre utilizzando il sistema informatizzato predisposto dalla Provincia di Forlì-Cesena; la disciplina attuativa elaborata si è basata sulla classificazione tipologica, sullo stato di conservazione degli edifici e relativo contesto ambientale. Nella fase di controdeduzioni sono state ulteriormente riviste numerose schede di fabbricati, al fine di apportare aggiustamenti derivati dalla presenza di taluni errori materiali riscontrati nella stesura adottata. Inoltre si è provveduto all'accoglimento della modifica della disciplina di intervento per 3 osservazioni, modificando le schede n. 216, n. 277 e n. 296 dell’Elaborato TR.2.3. Per un elenco dettagliato delle modifiche si rimanda all’allegato della Delibera di controdeduzioni denominato “Registro delle osservazioni formulate alla variante al PTCP della Provincia di Forlì-Cesena adottata con Delibera di Consiglio n. 29974/42 del 30/03/2009”. 4.4 OBIETTIVI E SCELTE STRATEGICHE PER IL SISTEMA INSEDIATIVO STORICO Le innovazione da introdurre sono conseguenti ai mutamenti in atto del quadro delle condizioni culturali e sociali, al nuovo quadro legislativo e, in particolare, al passaggio dalla dimensione comunale ad una dimensione territoriale più vasta. In tale quadro assume importanza strategica la valorizzazione dell'identità culturale locale con particolare riferimento alle risorse culturali e storiche che possono risultare capaci di produrre benefici durevoli nel settore naturalistico e dei sistemi insediativi storici, in campo culturale per il contatto di popolazioni urbane con un ambiente caratterizzato dalla permanenza di caratteri originari e il conseguente sviluppo di un "turismo ambientale", in campo economico per la redditività indotta dalla formazione di posti di lavoro, dalla creazione di attrezzature ricettive di vario tipo e dalla vendita di prodotti locali.

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L'attrattività di questo territorio non potrà che crescere nel tempo grazie alla messa in regime delle iniziative di valorizzazione (manifestazioni, mostre, visite, escursioni, convegni, attività culturali, ecc.) e soprattutto in funzione di un offerta complessiva di beni storico - culturali conservati. Si individuano come prioritarie le seguenti scelte: § recupero e il riuso degli edifici storici degradati a fini prevalentemente abitativi e

riduzione del rischio sismico in particolare negli aggregati urbani; § valorizzazione dell' "immagine" dei centri e nuclei storici mediante la prosecuzione

degli interventi di riqualificazione degli spazi pubblici (nuove pavimentazioni, manutenzione della viabilità urbana, del verde pubblico, ecc.), l'eliminazione degli elementi "superfetativi" in particolare dalle fronti e la promozione di interventi edilizi di recupero coerenti con le tecnologie tradizionali;

§ promozione dell'immagine paesaggistica dei centri e nuclei storici insediati in contesti ambientali di notevole valore e suggestione (vedi ad esempio la “scogliera” delle Balze);

§ favorire le relazioni tra le parti significative del territorio promuovendo il consolidamento della rete di percorsi di connessione con le importanti emergenze paesaggistiche e storico culturali presenti nel territorio.

4.4.1 Le politiche abitative in relazione al sistema insediativo storico

Le scelte dell' Amministrazione comunale di Verghereto in merito alla valorizzazione del patrimonio edilizio storico si possono così sintetizzare: § la miglior riqualificazione delle strutture insediative urbane di Verghereto, delle Balze e

di Alfero mediante un miglioramento della trama di percorsi pedonali urbani, spazi e percorsi verdi sia interni al tessuto urbano storico che di collegamento al contesto ambientale e paesaggistico circostante;

§ tali strutture connettive devono costituirsi anche quale rete e trama di supporto ed integrazione ai servizi pubblici e privati presenti, alle attività commerciali, esercizi pubblici e servizi alla persona, oltreché naturalmente ai servizi ed attrezzature pubbliche collettive: scuole, ma anche strutture presenti e/o futuribili nel campo dell’offerta di promozione culturale e ricettiva. Questa necessaria riqualificazione della struttura insediativa é condizione perché i tre centri storici possano potenziare quelle capacità attrattive, sia per le funzioni residenziali permanenti, sia per flussi di fruizione turistica non solo confinate alle consolidate manifestazioni stagionali e locali;

§ il consolidamento dei nuclei storici (Capanne, Montecoronaro, Castelpriore, Trappola, Ville di Montecoronaro, La Falera, Mazzi e Riofreddo) anche come sede di "microservizi" per la comunità sparsa ed in particolare per Capanne, Montecoronaro e

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Riofreddo favorire lo sviluppo delle potenzialità turistico ricettive anche in forme non tradizionali;

§ conservare la presenza antropica nelle aree rurali favorendo: § la riqualificazione e il pieno utilizzo del patrimonio edilizio esistente con particolare

riferimento a quello storico e sulla base della ricognizione attuata sull'intero patrimonio edilizio nel territorio rurale individuare per gli edifici, con originarie funzioni non abitative e con un buon grado di accessibilità, usi compatibili con la tipologia e con il contesto ambientale;

§ il mantenimento della rete viabilistica minore; § consolidare ed ampliare il rapporto tra popolazione residente e casa in proprietà.

4.4.2 Le strategie di sviluppo economico e la pianificazione commerciale nei centri storici

In merito alla pianificazione commerciale si propone: § il miglioramento della qualità delle strutture commerciali presenti nei centri storici di

Verghereto e Balze favorendo azioni di promozione con particolare riguardo alla valorizzazione dei prodotti tipici;

Il turismo è per il territorio di Verghereto una importante componente economica da sviluppare e che trova nell’insediamento sparso, ma anche nei nuclei minori notevoli potenzialità ancora da sviluppare, in particolare: § promozione del turismo ambientale e culturale (escursionismo, agriturismo, turismo

gastronomico e dei prodotti tipici, ecc. ) favorendo la formazione di una rete per le attività ricreative e per il tempo libero (canoa, pesca, caccia, percorsi per cicloturismo, sport all'aria aperta, ecc.); sarà necessario prendere in considerazione sia la fruizione giornaliera (spazi di sosta attrezzati in prossimità di aree di valenza ambientale) che quella che necessita di capacità ricettiva nelle forme tradizionali ma soprattutto innovative;

§ la domanda di alloggi per le "seconde case" dovrà essere orientata principalmente verso il recupero patrimonio edilizio storico nei nuclei e in quello presente nel territorio rurale, tale presenza potrà anche favorire il mantenimento di servizi minimi anche per le popolazioni residenti (negozio di alimentari, ristorante, ecc).

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5 IL SISTEMA INSEDIATIVO CONSOLIDATO 5.1 GLI AMBITI URBANI CONSOLIDATI Sono definite “ambiti urbani consolidati” le parti del territorio totalmente o parzialmente edificate con continuità che presentano un adeguato livello di qualità urbana ed ambientale tale da non richiedere interventi di riqualificazione (L.R. 20/2000, art. A-10). Gli ambiti urbani consolidati sono caratterizzati dalla compresenza della residenza, funzioni sociali e culturali, attrezzature di servizio alla persona, funzioni commerciali e produttive compatibili con la residenza. All’interno degli ambiti urbani consolidati vengono evidenziate le principali dotazioni di qualità urbana (L.R. 20/00, art. A-22), cioè le dotazioni di rango sovracomunale. La struttura insediativa del Comune di Verghereto è rappresentata da un sistema di piccoli centri costituenti ambiti urbani consolidati in cui si ha una compresenza di funzioni residenziali, artigianali e di servizio, salvo per Alfero e Balze, frazioni caratterizzate anche dalla presenza di ambiti specializzati per attività produttive. Gli ambiti sono stati individuati in base alla contiguità delle funzioni residenziali e delle funzioni ad esse connesse. Sono state escluse le funzioni residenziali isolate che verranno regolamentate come funzioni extraagricole in ambito rurale. Per ciascun centro o frazione, individuati come ambito urbano consolidato, vanno rilevati e valutati i seguenti dati relativi alla consistenza, alle dotazioni e alle funzioni incompatibili. La consistenza degli ambiti urbani consolidati

Denominazione ambito

Superficie realizzata

Superficie progetto

Superficie totale

% esistente sul totale

Superficie dell'ambito destinata a residenza

SUL residenziale

Superficie dell'ambito destinata a

terziario (DT, DTP)

Capoluogo 161.506 33.505 195.011 0,83 52.058 28.173 4.889

Alfero 294.053 154.460 448.513 0,66 183.629 103.284 22.084

Balze-Falera 188.545 40.349 228.894 0,82 102.435 54.717 10.054

Capanne 22.853 1.475 24.329 0,94 10.633 5.825 2.109

Montecoronaro 165.865 10.811 176.676 0,94 83.636 43.578 2.168

Riofreddo 148.195 29.051 177.246 0,84 78.032 41.805 3.044

Ville di Montecoronaro 79.968 10.776 90.744 0,88 41.332 25.403 0

Alla lettura dei dati quantitativi relativi agli ambiti urbani consolidati dovrà, ovviamente, accompagnarsi una valutazione qualitativa puntuale a supporto delle scelte di consolidamento, riqualificazione o espansione degli ambiti.

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La consistenza delle dotazioni - Le funzioni incompatibili

Denominazione ambito

Superficie dell'ambito destinata a verde pubblico

Superficie dell'ambito destinata a parcheggio

Superficie dell'ambito destinata a verde pubblico

per abitante

Superficie dell'ambito destinata a parcheggio

per abitante

Superficie dell'ambito destinata funzioni

incompatibili (D, DP)

% superficie dell'ambito destinata a

funzioni incompatibili

Superficie a verde pubblico ricadente in fasce di

rispetto

Capoluogo 67.477 2.149 120 4 2.968 0,02 57.134

Alfero 107.041 6.529 52 3 13.091 0,03 1.870

Balze-Falera 21.205 5.613 19 5 407 0,00 1.618

Capanne 967 566 8 5 0 0,00 0

Montecoronaro 9.359 2.609 11 3 5.538 0,03 141

Riofreddo 30.010 396 36 0 16.048 0,09 7.754 Ville di Montecoronaro 14.117 1.977 28 4 1.158 0,01 5.869

In particolare mentre si riscontra generalmente una buona dotazione di verde pubblico per abitante teorico, salvo per la frazione di Capanne, si verifica negli ambiti di Montecoronaro e Riofreddo una carenza delle dotazioni di parcheggi. La presenza riscontrata di superfici destinate a funzioni incompatibili - nel caso degli ambiti urbani sono incompatibili le funzioni produttive - deve essere verificata ambito per ambito, in relazione alle tipologie di attività produttive insediate e agli impatti dalle stesse generate. Per le piccole aree produttive di progetto interne agli ambiti urbani si dovranno limitare le tipologie di produzioni insediabili o modificare le destinazioni delle aree. Il verde pubblico ricadente nelle fasce di rispetto dovrà essere riconvertito in dotazione ecologica e, dove necessario, sostituito da nuove previsioni di verde attrezzato. In base alla lettura dei dati relativi ai punti di forza (dotazioni) e alle crticità (funzioni incompatibili) di ciascun ambito urbano consolidato, è necessario che il che il RUE e il POC, per gli ambiti di rispettiva competenza, definiscano indirizzi e strategie in relazione alle seguenti tematiche: - politiche di delocalizzazione delle funzioni incompatibili; - quantità e qualità delle attrezzature e spazi collettivi; - dotazioni ecologiche, con particolare riferimento alla necessità di creare fasce di

protezione rispetto alle zone industriali ed alla viabilità di alta percorrenza; - stato di efficienza e sul potenziale residuo delle reti tecnologiche; - eventuali politiche di miglioramento dell’accessibilità. 5.2 GLI AMBITI PRODUTTIVI CONSOLIDATI Sono definite “ambiti specializzati per attività produttive” le parti del territorio caratterizzate dalla concentrazione di attività economiche, commerciali e produttive ed assumono rilievo sovracomunale qualora siano caratterizzate da effetti sociali, territoriali e ambientali che interessano più comuni (L.R. 20/2000, art. A-13).

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Il PRG vigente del Comune di Verghereto ha strutturato il sistema produttivo nei due centri di Alfero e Balze. Le aree produttive pianificate dal PRG del Comune di Verghereto sono pari a 17,07 ha di cui solo 8,05 ha, pari al 47,1% sono ricomprese in ambiti produttivi consolidati. Gli ambiti specializzati per attività produttive sono così individuati: (vedi cartografia allegata al capitolo sulla pianificazione comunale): - Alfero; - Balze. La consistenza degli ambiti produttivi consolidati

Denominazione ambito

Superficie realizzata

Superficie progetto

Superficie totale

dell'ambito

% esistente sul totale

Superficie dell'ambito destinata

a produttivo (D, DP)

SUL produttivo

Superficie dell'ambito destinata a terziario (DT, DTP)

SUL terziario

Alfero 55.277 10.460 65.737 0,84 47.019 27.582 0 0

Balze 35.070 21.855 56.924 0,62 38.032 22.251 6.881 4.473

Le Norme del P.T.C.P. all’art. 54, comma 8, dettano per agli ambiti specializzati per attività produttive esistenti, i seguenti indirizzi alla pianificazione urbanistica comunale: - dovrà essere incentivata la rilocalizzazione in ambiti produttivi delle attività produttive

sparse e/o la loro riqualificazione tramite l’insediamento di funzioni compatibili con la residenza;

- nuovi ambiti la cui superficie non potrà comunque essere inferiore a 8 ha; - si esclude l’insediamento negli ambiti produttivi di livello comunale delle seguenti

attività ad elevato impatto: - imprese manifatturiere esistenti con più di 100 addetti; - attività con lavorazioni insalubri (R.D. 1265/1934 e D.M. 5 settembre 1994); - attività soggette ad autorizzazione integrata ambientale (D.Lgs. n. 372/1999); - attività sottoposte all’obbligo di valutazione di impatto ambientale (L.R. n. 9/99); - attività a rischio di incidente rilevante (D.Lgs. n. 334/99). Tali attività dovranno essere localizzate nelle aree ecologicamente attrezzate;

- per gli ambiti produttivi di dimensione superiore a 30 ha in pianura e superiore a 15 ha in collina/montagna dovrà essere incentivata la qualificazione quali aree ecologicamente attrezzate;

- per gli ambiti produttivi di dimensione superiore a 30 ha in pianura e superiore a 15 ha in collina/montagna dovrà essere incentivata la rilocalizzazione della residenza presente dentro l’ambito;

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- la pianificazione comunale deve prevedere incentivi per la rilocalizzazione in aree ecologicamente attrezzate delle attività a rischio di incidente rilevante esistenti (D.Lgs. n. 334/99).

Con riferimento agli indirizzi soprarichiamati, la lettura dei dati quantitativi relativi agli ambiti specializzati per attività produttive dovrà, ovviamente, accompagnarsi una valutazione qualitativa puntuale a supporto delle scelte di consolidamento, riqualificazione o espansione degli ambiti o di eventuali possibilità di trasformazione in aree produttive ecologicamente attrezzate di rilievo comunale. La consistenza delle dotazioni - Le funzioni incompatibili

Denominazione ambito

Superficie dell'ambito destinata a verde pubblico

Superficie dell'ambito destinata a parcheggio

% superficie dell'ambito destinata a verde pubblico

% superficie dell'ambito destinata a parcheggio

Superficie dell'ambito destinata funzioni

incompatibili (residenza)

% superficie dell'ambito destinata a

funzioni incompatibili

Superficie dell'ambito destinata funzioni

incompatibili (VPE-VPP in fasce di rispetto)

Alfero 4.643 7.361 0,07 0,11 0 0,00 72

Balze 3.747 452 0,07 0,01 0 0,00 0

In base alla lettura dei dati relativi ai punti di forza (dotazioni) e alle crticità (funzioni incompatibili) di ciascun ambito produttivo consolidato, è necessario che il RUE e il POC, per gli ambiti di rispettiva competenza, definiscano indirizzi e strategie in relazione alle seguenti tematiche: - sulle politiche di delocalizzazione delle funzioni incompatibili; - sulle dotazioni ecologico-ambientali, con particolare riferimento alla possibilità di creare

fasce di protezione rispetto alle zone residenziali limitrofe; - sullo stato di efficienza e sul potenziale residuo delle reti tecnologiche; - sulle eventuali politiche di miglioramento dell’accessibilità; - politiche di rilocalizzazione per le attività produttive esistenti esterne agli ambiti

specializzati per attività produttive (collocate ad esempio in ambiti urbani o in ambiti rurali) e/o la loro riqualificazione tramite l’insediamento di funzioni compatibili;

- verifiche sulla l’opportunità di riconfermare le previsioni di attività produttive esterne agli ambiti specializzati o la possibilità di definire normative che restringano la facoltà di insediamento alle attività compatibili con gli ambiti in cui sono localizzate le previsioni.

Degli ambiti produttivi consolidati fa parte anche l’area approvata dal Comune di Verghereto con delibera di C.C. n. 6 del 21/01/2009, relativa alla zona artigianale di Verghereto Capoluogo, che verrà riportata in cartografia preliminarmente all’approvazione definitiva del

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PSC e l'area residenziale classificata come B4 in località Balze, approvata con delibera della G.P. n. 110436/574 del 02/12/2009.

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6 LA TUTELA DEL TERRITORIO: LIMITI E CONDIZIONI ALLO SVILUPPO DEI SISTEMI INSEDIATIVI

La valutazione delle parti del territorio potenzialmente idonee alla trasformazione insediativa La suscettibilità a localizzare insediamenti produttivi o residenziali è elevata dove: - il suolo ha caratteristiche fisiche (geologiche, idrogeologiche, etc.) adatte a tali localizzazioni; - non esistono situazioni di criticità ambientale oppure possono essere risolte attraverso adeguati interventi infrastrutturali; - gli insediamenti di progetto sono limitrofi a parti del territorio con funzioni affini o complementari; - la zona è infrastrutturata dal punto di vista della mobilità e delle dotazioni territoriali. I criteri per la selezione delle aree presi in esame sono i seguenti: - limitazioni all’uso del suolo derivanti da vincoli ambientali o infrastrutturali; - compatibilità rispetto alle funzioni insediate e agli usi del suolo attuali; - accessibilità; - efficienza e servibilità del sistema infrastrutturale tecnologico e stradale. A partire dal sistema delle conoscenze organizzato nel Quadro Conoscitivo si sono costruite carte di sintesi dei fattori caratterizzanti il territorio secondo i criteri sopra richiamati. In tema di prevenzione sismica, è stata effettuata, per gli ambiti urbanizzati ed urbanizzabili, una zonazione di II livello, come disposto dalla delibera n. 112 dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna del 2 Maggio 2007: “Approvazione dell’atto di indirizzo e coordinamento tecnico ai sensi dell’art. 16, comma 1, della L.R. 20/2000 “Disciplina generale sulla tutela ed uso del territorio”, in merito a “Indirizzi per gli studi di microzonazione sismica in Emilia-Romagna per la pianificazione territoriale e urbanistica”. Le metodologie adottate ed i risultati delle analisi sono descritti nel Quadro Conoscitivo al capitolo B.3, mentre la zonazione è illustrata nelle Tavole B7, in scala 1:5.000, allegate al Piano. a) Le limitazioni derivanti da vincoli ambientali hanno preso in considerazione sia i vincoli assoluti all’edificabilità derivanti da normativa e da pianificazione sovraordinata, sia i vincoli parziali che impongono particolari condizioni all’insediamento e che costituiscono comunque fattori negativi (anche se con un peso inferiore rispetto ai precedenti) rispetto alla localizzazione degli insediamenti produttivi o residenziali. In questa prima fase di scelta delle aree si è ritenuto opportuno evidenziare in quattro carte tematiche potenzialità e vincoli del territorio, al fine di avere uno strumento di supporto analitico alle decisioni. In una prima carta di sintesi - VALSAT_VINCOLI AMBIENTALI - sono stati rappresentati i seguenti temi: Vincoli assoluti - Aree forestali e boschive (art. 10 P.T.C.P.).

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- Zone fluviali art. 17 a) del P.T.C.P. - Invasi ed alvei di laghi, bacini e corsi d'acqua e fasce di espansione fluviale inondabili

(art. 18 P.T.C.P.). - Calanchi (art. 20a P.T.C.P.). - Zone ed elementi di interesse storico-archeologico (art. 21a, 21b1, 21b2 P.T.C.P.). - Zone di tutela naturalistica (art. 25 P.T.C.P.). - Aree interessate da frane attive e aree dissestate (art. 12 Piano stralcio Autorità di

Bacino). - Parchi nazionali, riserve naturali (art. 30 P.T.C.P.), SIC e ZPS. Vincoli relativi - Zone fluviali art. 17 b) e c) P.T.C.P. - Aree interessate da frane quiescenti. - Aree di potenziale evoluzione del dissesto (art. 12 Piano stralcio Autorità di Bacino). - Aree calanchive. Morfologia dei suoi - Suoli con acclività fino al 25%. - Suoli con acclività dal 25 al 50%. - Suoli con acclività superiore al 50%. In tal modo è stato possibile evidenziare le aree prive di vincoli o con vincoli relativi, che possono essere risolti attraverso adeguati interventi infrastrutturali, per poi valutarle rispetto al grado di compatibilità con le funzioni insediate. A tali temi è sovrapposto il sistema insediativo, letto sinteticamente secondo la caratterizzazione in centri storici, ambiti urbani consolidati, ambiti produttivi e aree pianificate non ricomprese in ambiti consolidati. Tale rappresentazione consente di valutare il criterio delle compatibilità rispetto alle funzioni insediate e agli usi del suolo attuali. b) La compatibilità rispetto alle funzioni insediate assume un valore positivo nella vicinanza a funzioni insediate esistenti. Tale criterio assume un connotato negativo (di incompatibilità) per le aree prossime a centri abitati e alla residenza o servizi alla residenza nel caso di nuovi insediamenti produttivi e ad ambiti specializzati per attività produttive nel caso di nuovi insediamenti residenziali. Tali aree sono poi state ulteriormente valutate rispetto ai criteri relativi a: - accessibilità; - efficienza e servibilità del sistema infrastrutturale tecnologico e stradale. c) L’accessibilità delle aree è stata calcolata in riferimento al sistema della mobilità (svincoli e caselli autostradali e superstradali, nodi della logistica, stazioni ferroviarie) e per la residenza ad attrezzature e spazi collettivi. Con apposito modello di simulazione sulla base della rete stradale esistente sono stati stimati i valori inerenti il traffico gravitante su ciascuna arteria stradale. Alla base del modello di simulazione è stata redatta la matrice origine destinazione derivata dagli spostamenti censiti dall’Istat nel 2001 opportunamente rivalutata.

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La matrice afferente a tutti gli spostamenti sistematici (Casa-Lavoro e Lavoro-Casa ), è stata realizzata su tutte le zone di censimento (fonte Istat 2001). I valori di traffico ottenuti sono sostanzialmente due: 1) Il primo a massimo carico o ora di punta (partendo dal presupposto che la maggior

parte degli spostamenti avvengano nelle stesse ore). 2) Il secondo a traffico orario medio (gli spostamenti avvengono in un giorno feriale medio

ad un ora media). Sulla base dei dati dei volumi di traffico così ottenuti è stata calcolata l’accessibilità. La stima dell’accessibilità calcolata come tempi di percorrenza è stata effettuata con l’applicativo di ARCVIEW rel. 9 NETWORK ANALYST, utilizzando sul grafo stradale una funzione della velocità rispetto alla congestione da traffico, alla capacità di portata dell’asse stradale, ai limiti di velocità all’interno dei centri abitati e nei tratti urbani ed extraurbani delle strade classificate ai sensi del nuovo Codice della Strada. Si sono in tal modo costruite due carte, VALSAT - ACCESSIBILITA’ AI SERVIZI PER LE AREE RESIDENZIALI e VALSAT - ACCESSIBILITA’ AI SERVIZI PER LE AREE PRODUTTIVE, che rappresentano una sorta di zonizzazione all’interno della quale, a partire dal centro, si uniscono tutti i punti raggiungibili in un tempo dato. In particolare, per la residenza, il centro dell’area è costituito, dalle frazioni o centri aventi una dotazione minima di servizi alla persona o dai centri integrativi per i quali si calcola una raggiungibilità nei 5 minuti o nei 20 minuti. Per le aree produttive si sono calcolate le aree dalle quali è possibile raggiungere Ospedali o Pronto Soccorso in 15 minuti e svincoli della grande viabilità in 20 minuti. Sono state pertanto rappresentate, oltre al dato descrittivo della gerarchia dei centri, per la residenza: - le aree dalle quali è possibile raggiungere centri integrativi in 5 minuti; - le aree dalle quali è possibile raggiungere centri di base in 5 minuti; - le aree dalle quali è possibile raggiungere frazioni in 5 minuti; - le aree dalle quali è possibile raggiungere centri integrativi in 15 minuti; - le aree dalle quali è possibile raggiungere centri di base in1 5 minuti; - le aree dalle quali è possibile raggiungere frazioni in 15 minuti; mentre per il produttivo, oltre al dato descrittivo dei servizi, sono state rappresentate: - le aree dalle quali è possibile raggiungere Ospedali e Pronto soccorso in 15 minuti; - le aree raggiungibili dai Vigili del Fuoco in 15 minuti; - svincoli della grande viabilità in 20 minuti. d) L’efficienza del sistema infrastrutturale è rappresentata dalla servibilità dei sistemi acquedottistico, fognario-depurativo ed energetico, misurati dalla capacità dei sistemi esistenti a servire nuove espansioni, sulla base della valutazione fornita dagli Enti gestori delle reti. La servibilità per la preferenza degli ambiti in relazione alle reti tecnologiche La valutazione della funzionalità dei sistemi tecnologici energetico, gas e acquedottistico, è stata effettuata una valutazione in termini di “Costi” per l’esecuzione delle opere necessarie all’infrastrutturazione tecnologica del territorio.

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In via preliminare sono stati differenziati i sistemi. Per la natura della risorsa e per il dimensionamento strutturale - distributivo del sistema dell’energia elettrica si è ritenuto non determinante la valutazione della servibilità delle aree. Lo stesso tipo di valutazione è stata fatta per il sistema energetico Gas. Mentre per quanto attiene il sistema acquedottistico, proprio le caratteristiche della rete di distribuzione hanno portato alla definizione di alcune tipologie di aree servibili. La definizione di “facilmente servibile” si riferisce ad interventi riconducibili come complessità ed onerosità ad interventi assimilabili a quelli di ordinarie opere di urbanizzazione di lottizzazioni; la definizione di “servibile con media difficoltà” si riferisce ad interventi di urbanizzazione che fuoriescono dall’area di intervento ma sono riconducibili ad interventi di potenziamento o nuova realizzazione con costi leggermente superiori a quelli delle normali urbanizzazioni ma che non comportano interventi di natura strutturale; la definizione di “difficilmente servibile” si riferisce ad interventi di natura strutturale che non possono gravare sui soggetti attuatori e che sono di competenza pubblica. I nuovi ambiti sono stati selezionati prevalentemente all’interno delle aree “facilmente servibili”. La preferenza degli ambiti in relazione alle servizio fognario e depurativo La caratterizzazione dei centri/nuclei abitati come “agglomerati” o come “insediamenti/nuclei isolati” costituisce la classificazione di riferimento ai sensi del D.Lgs. 152/99 e alla direttiva regionale n. 1053/2003 in merito alla disciplina degli scarichi idrici di acque reflue urbane. Gli agglomerati esistenti e gli agglomerati di progetto sono individuati nella tavole allegate alla relazione del presente Piano. Secondo le disposizioni del D.Lgs. 152/99 e della Deliberazione di Giunta Regionale dell’Emilia-Romagna 1053/2003 ogni agglomerato dovrà essere dotato di idoneo sistema di depurazione, stabilito dal D.Lgs. 152/99 per gli agglomerati superiori a 2.000 abitanti equivalenti e dalla Del. G.R. 1053/03 per quelli di consistenza inferiore. In via preliminare i nuovi potenziali ambiti sono stati individuati ove sussistono agglomerati già in essere o in progetto ed eventualmente si predisporrà la definizione di nuovi agglomerati di progetto. La carta VALSAT - RETI INFRASTRUTTURALI rappresenta quindi, oltre ai dati descrittivi delle reti, le seguenti “zonizzazioni”: - le aree facilmente servibili dalla rete acquedottistica; - le aree servibili con media difficoltà dalla rete acquedottistica; - gli agglomerati saturi da 0 a 50%; - gli agglomerati saturi da 51 a 75%; - gli agglomerati saturi da 76 a 100%. Sono rappresentate in tale carta anche le fasce di rispetto delle reti infrastrutturali, che rappresentano un vincolo condizionante la definizione progettuale degli ambiti.

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7 L’ACCESSIBILITA’ AI SISTEMI DELLA PRODUZIONE E DEI SERVIZI 7.1 OBIETTIVI E INDIRIZZI DELLA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA L’assetto delle principali infrastrutture stradali individua una maglia viaria fortemente gerarchizzata con le strade Provinciali che rappresentano i principali collegamenti ai centri urbani. La rete stradale esistente rende difficoltosi i rapporti tra i vari territori e concorre al congestionamento degli assi di fondovalle. Il P.T.C.P. individua per il Comune di Verghereto interventi sulla Viabilità portante, riferiti all’asse infrastrutturale primario dell’E45 ai collegamenti intervallivi. L’importanza di questi collegamenti inoltre non è solo riferibile alla domanda di mobilità, ma anche alle caratteristiche panoramiche che offrono ed alla funzione che rivestono quali ingressi alle aree di maggior pregio paesaggistico-ambientale del territorio provinciale. In ragione della loro importanza per la valorizzazione delle aree di alta collina e di montagna, si propone di convogliare una parte di investimenti anche sul miglioramento della fruibilità "lenta", quali ad esempio punti di sosta, realizzazione degli elementi di protezione con materiali a basso impatto visivo, etc. Le infrastruttura viarie interessate da tale processo, sono le seguenti. Superstrada E45 e connessioni con i sistemi vallivi e pedecollinari adiacenti I volumi di traffico che interessano quest’infrastruttura confermano l’urgenza della sua messa in sicurezza, del suo completo adeguamento alla ex IIIa CNR. e delle mitigazioni acustiche ed ambientali per tutti i tratti di attraversamento urbano. In una prospettiva di medio - lungo periodo sarà necessario valutare ed individuare la connessione all’asse nord-sud del sistema provinciale: l’E45, dei due sistemi vallivi e pedecollinari ad essa adiacenti. Gli interventi sui collegamenti intervallivi avranno il carattere di potenziamento e miglioramento delle condizioni di sicurezza e di capacità di servizio delle infrastrutture attualmente esistenti. Nella realizzazione delle nuove infrastrutture e nel potenziamento di quelle esistenti, le fasce di rispetto dovranno essere acquisite ed utilizzate quali spazi per la ricostituzione delle reti ecologiche, in quanto le stesse, oltre a svolgere funzione di riserva per eventuali ulteriori interventi di riqualificazione degli assi viari, assumono, potenzialmente, il ruolo di direttrici di collegamento trasversale tra gli elementi della rete ecologica. Tali fasce possono inoltre essere utilizzate per promuovere e incrementare itinerari di mobilità ciclopedonale, a valenza connettiva e fruitiva. 7.2 LE SCELTE STRATEGICHE IL PSC del Comune di Verghereto, ritiene strategici per il proprio territorio, i seguenti interventi sulla viabilità, richiamando quanto già premesso per gli ambiti tematici contraddistinti dalla lettera a) alla lettera f) nella premessa. La fitta rete di strade provinciali e comunali nonché vicinali, garantiscono, alle diverse scale una buona accessibilità all’interno territorio, per cui gli obiettivi del PSC vertono sostanzialmente sul miglioramento qualitativo della viabilità esistente; in particolare:

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- miglioramento delle reti viarie extraurbane principali ed in particolare i nodi di connessione con possibilità di allargamento di carreggiata e realizzazione di punti di scambio;

- miglioramento delle reti viarie urbane ed incremento delle dotazioni di parcheggi; - predisposizione di interventi atti a ridurre gli impatti negativi e a migliorare la sicurezza

nei tratti di attraversamento nei centri abitati; - ridefinire dei sensi di marcia di alcuni assi viari per migliorare i flussi di traffico in

entrata ed in uscita e reperimento di nuovi posti auto nell’area urbana; - promozione di interventi atti a rendere la viabilità più sicura e scorrevole negli incroci

con creazione di rotonde o altri elementi atti a tale scopo; - riqualificazione dei parcheggi esistenti e formazione di nuovi; - conservazione e miglioramento della rete viaria minore di collegamento tra i nuclei del

territorio rurale; - nella previsione degli impianti produttivi le infrastrutture stradali si ritengono pressoché

idonee ad eccezione delle nuove eventuali aree che saranno individuate; - la possibilità di modificare o implementare la rete viaria delle zone produttive con nuovi

tracciati più idonei e funzionali; - installazione di barriere di sicurezza nelle strade extra urbane; - pedonalizzazione da attuarsi per fasce orarie nei maggiori centri urbani; - previsione ed attuazione di piani di circolazione urbana a favore delle fasce deboli

dell’utenza (pedoni, bambini, anziani, portatori di handicap). Rispetto alla infrastruttura viaria dell’E45, il PSC segnala, alla scala locale le seguenti problematiche. La strada E45 di scorrimento veloce attraversa il territorio soprattutto nella parte che gravita nella valle del savio,ed inserisce il territorio direttamente nella rete di collegamenti nazionali e garantisce un accesso veloce ai servizi e alle funzioni dei grandi centri. Bisogna però segnalare che tale infrastruttura viaria è anche a causa di impatti negativi a livello ambientale con particolare riferimento all’inquinamento acustico,al forte impatto paesaggistico ed anche ai fenomeni di degrado ambientale al di sotto dei viadotti. Inoltre, il tracciato dell’E45 nel territorio di Veghereto, è più impervio e tortuoso causa la forte pendenza e l’altitudine che la espone a maggiori intemperie rendendola, in certi casi e periodi, impraticabile con conseguente necessità di deviazioni sulla viabilità secondaria che attraversa il capoluogo e alcune frazioni: ciò porta notevoli impatti connessi alla sicurezza, alla salubrità e alla rumorosità dei centri, considerando la portata del transito rilevata ammontante a circa 12.000 veicoli giornalieri in ogni senso di marcia. Si ritiene, pertanto necessario che, in merito all’asse dell’E45 si preveda: - di incentivare gli interventi atti a ridurre gli impatti negativi; - di adoperarsi affinché venga operata una adeguata e costante manutenzione del tratto

attraversante il territorio di Verghereto al fine di garantire sicurezza per il traffico veicolare;

- di incentivare l’eventuale realizzazione di manufatti al fine di creare minor impatto ambientale.

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8 LE IPOTESI DI SVILUPPO SOCIALE ED IL FABBISOGNO ABITATIVO Si richiama l’ambito tematico contraddistinto con la lettera c) nella premessa relativo alle politiche abitative, per delineare i seguenti obiettivi e scelte strategiche. Nella raccolta dei dati effettuata per censire i fabbricati in zona agricola e nei centri storici è emersa la necessità di una valutazione che prenda atto della effettiva distribuzione degli insediamenti abitativi e delle caratteristiche sociali. Pertanto occorre in sede di redazione di piano strutturale effettuare una raccolta di dati sugli spostamenti (lavoro,scuola,servizi) e sulla distribuzione territoriale della popolazione residente, sulle dinamiche migratorie e demografiche, sulla distribuzione delle sedi delle attività produttive e dei servizi. Da una prima analisi emerge che occorre permettere, per gli ambiti attualmente insediati del Capoluogo e dei centri minori, che hanno esaurito le possibilità di completamento residenziale con una contestuale carenza nel PRG vigente di aree di nuova previsione, l’inserimento di nuove aree urbanizzabili . Così come nel territorio rurale, che consta di un patrimonio edilizio sparso, (in parte utilizzato in parte in cattive condizioni strutturali) occorre dare la possibilità di intervenire con azioni di recupero. In relazione a quanto sopra descritto l’amministrazione comunale si prefigge i seguenti obiettivi: - messa a punto di risposte efficaci al bisogno sociale, ed in particolare per rendere

possibile l’accesso alla casa a categorie di persone che oggi ne sono respinte (PEEP); - promuovere l’integrazione dei soggetti su progetti unitari con forte capacità di

concorrere a nuovi disegni urbani (Piani particolareggiati, Piani di recupero etc.); - incentivare il rilancio qualitativo del ruolo del recupero e della riqualificazione urbana; - fornire risposte adeguate alla domanda sociale nelle sue diverse articolazioni; - favorire l’innovazione tipologica premiando, in particolare, l’integrazione dei servizi e

dell’abitazione attraverso incentivazioni a sostegno della famiglia; - incentivare la qualità insediativi, architettonica, tipologica degli interventi (edilizia

bioclimatica, diffusa, etc.). In relazione a quanto sopra descritto l’amministrazione comunale si prefigge le seguenti scelte strategiche: - individuazione ambiti per nuovi insediamenti; - riqualificazione di aree ai margini di alcune località con presenza di insediamenti non

compatibili; - riqualificazione delle strutture insediative urbane e delle frazioni minori mediante una

migliore e maggior offerta di spazi di sosta, una qualificata trama di percorsi pedonali urbani, spazi e percorsi verdi sia interni al tessuto urbano che di collegamento, al contesto ambientale e paesaggistico circostante. Tali strutture connettive (aree di sosta ed itinerari pedonali/verdi) devono essere di supporto ad una più agevole e razionale accessibilità ai servizi pubblici e privati presenti;

- conservare la presenza antropica nelle aree rurali favorendo la riqualificazione e il pieno utilizzo del patrimonio edilizio esistente sulla base della ricognizione già citata;

- mantenimento della rete viaria minore.

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Il quadro demografico che sottende le scelte insediative del PSC, è descritto nel Quadro Conoscitivo; di seguito se ne riprendono i punti fondamentali. La popolazione complessiva residente a Verghereto, alla fine dell’anno 2007, è pari a 1.974 abitanti. I dati concernenti il movimento anagrafico per l’anno 2006 (1.964 abitanti) dimostrano che la popolazione del Comune rispetto all’anno precedente è in diminuzione (-1,80%); il decremento della popolazione nel comune è dovuto sia al saldo naturale (dato dalla differenza tra i nati e i morti) che è negativo (-21) sia al saldo del movimento migratorio (dato dalla differenza fra gli immigrati e gli emigrati), anch’esso negativo (-16). Esaminando i dati della popolazione del 2006 e del 2005, si rileva come il Comune di Verghereto registri una tendenza del movimento anagrafico al di sotto della media provinciale (pari a + 0,89%). Esaminando gli andamenti della popolazione negli ultimi dieci anni, dal 1996 al 2006, si rileva che la popolazione complessiva di Verghereto è diminuita del 10,16%, con linea tendenziale piuttosto costante, a fronte di un incremento medio provinciale del 7,65% e di un decremento medio dell’Ambito integrativo "Alto Savio", del quale fa parte anche il Comune di Verghereto, del 4,63%. Si riscontra negli ultimi anni una tendenza all’incremento della popolazione straniera, pur tuttavia inferiore al dato medio provinciale. La popolazione straniera alla fine dell’anno 2006 è di 49 stranieri, pari al 2,49% della popolazione totale. Il P.T.C.P. ritiene sostenibile, per i 20 anni di validità del PSC, la previsione, nei Comuni di collina, di una crescita pari al 15% della popolazione residente alla fine dell’anno precedente a quello in cui viene predisposto il piano, mentre nei Comuni di montagna tale soglia è elevabile fino al 20%. Per il Comune di Verghereto è ritenuto sostenibile un incremento di popolazione pari a 462 abitanti che, considerando il parametro di 50 mq di SUL per abitante, indicato dal P.T.C.P., corrispondono a 23.108 mq di SUL (tale quantità di Sul complessiva comprende anche l’intera quota della crescita terziaria stabilita dal P.T.C.P. che corrisponde ad una quota di SUL pari a 3.368 mq). La scelta di sommare la potenziale crescita residenziale a quella terziaria deriva dalla vocazione turistico-ricettiva del Comune. Per le trasformazioni residenziali si è operata una prima scelta consistente di assegnare i nuovi ambiti in base alla valutazione della quota di servizi caratterizzanti il capoluogo e le frazioni, selezionando le frazioni che presentano una buona dotazione di servizi di base essenziali; lasciando al POC la quota di dimensionamento pari al 40% da assegnare alle frazioni minori o ai nuclei rurali individuati dal PSC. Per il comune di Verghereto si è scelto di assegnare i nuovi ambiti residenziali al Capoluogo, e agli abitati di Falera - Balze e Alfero. La scelta delle aree si è poi basata sui seguenti criteri di sostenibilità ambientale: - assenza di limitazioni all’uso del suolo derivanti da vincoli ambientali o infrastrutturali; - compatibilità rispetto alle funzioni insediate e agli usi del suolo attuali;

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- accessibilità ai servizi; - efficienza e servibilità del sistema infrastrutturale tecnologico e stradale. Agli ambiti così individuati si è assegnata una quota pari al 60% del dimensionamento del PSC. Per garantire maggiore flessibilità in sede di pianificazione attuativa il PSC stabilisce la facoltà di lasciare ai Piani Operativi Comunali, che si succederanno nei vari mandati amministrativi, la localizzazione di quota parte dei nuovi insediamenti fuori dagli ambiti previsti dal PSC, purché tali insediamenti abbiano una dimensione unitaria contenuta, siano utilizzati a ricucitura dei tessuti urbanizzati esistenti o per la riqualificazione dei nuclei rurali individuati dal PSC, non comportino incompatibilità funzionali con le attività già insediate, si ispirino a logiche perequative, siano facilmente accessibili e servibili dal sistema viario e dell’infrastrutturazione tecnologica. La quota assegnata ai Piani Operativi Comunali è stata stabilita nella misura del 40%, in relazione alle caratteristiche del sistema insediativo, organizzato in diverse piccole frazioni (Montecoronaro, Ville di Montecoronaro, Balze-Falera, Capanne, Riofreddo) e nuclei rurali (quelli sopra indicati), che necessitano di modesti incrementi insediativi, che non possono avere la consistenza di ambiti, ma si configurano più come elementi di completamento del sistema insediativo o piccole quote insediative da assegnarsi per politiche di riqualificazione e valorizzazione, per taluni centri legate al quelle turistico-ricettive menzionate in premessa. Il dimensionamento del PSC risulta così sintetizzato: Popolazione insediabile 462 abitanti

SUL residenziale totale 23.108 mq

Sul assegnata agli ambiti (60%) 13.884 mq

SUL assegnata al POC (40%) 9.224 mq

Gli ambiti individuati come territorio urbanizzabile

LOCALITA' Superficie Territoriale (mq.)

Indice perequativo

SUL dell'ambito

(mq)

SUL massima prevista da

P.T.C.P. (residenziale +

terziaria)

% SUL nuovi ambiti rispetto

alla SUL massima

ammessa dal P.T.C.P.

Falera 19.896 0,14 2.785 12

Verghereto 26.264 0,15 3.940 17

Alfero 42.110 0,17 7.159 31

TOTALE 88.270 13.884 23.108 60

Il Turismo è per il territorio di Verghereto una importante componente economica da sviluppare attraverso: - Promozione del turismo ambientale e culturale (escursionismo, agriturismo,

turismo gastronomico e dei prodotti tipici etc.), favorendo anche la formazione

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di una rete per le attività ricreative e il tempo libero (piste da sci, sport all’area aperta etc.); sarà necessario prendere in considerazione sia la fruizione giornaliera (spazi di sosta attrezzati in prossimità di aree di valenza ambientale) che quella che necessita di capacità ricettiva nelle forme tradizionali ma soprattutto innovative.

- Promozione di manifestazioni eno-gastronomiche, al fine di far conoscere i prodotti del territorio e come promozione turistica dello stesso.

- La domanda di alloggio per le seconde case dovrà essere orientata principalmente verso il recupero del patrimonio edilizio storico presente nel territorio rurale, quale contributo al rafforzamento della presenza antropica nel territorio rurale e al mantenimento di servizi minimi per le popolazioni residenti e non (negozi di alimentari, ristoranti etc.).

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9 LE IPOTESI DI SVILUPPO ECONOMICO ED IL FABBISOGNO DI NUOVE AREE PRODUTTIVE

Il P.T.C.P. ha individuato per ciascun comune gli ambiti produttivi definiti da quelle aree produttive spazialmente contigue con una dimensione complessiva (superficie esistente e di progetto) superiore a 3,5 ha in collina e montagna, superiore a 10 ha in pianura. Gli ambiti produttivi del Comune di Verghereto sono i seguenti: - Alfero; - Balze. Complessivamente le superfici territoriali a produttivo, pari a circa 17,07 ha, incidono per circa l’11% sul totale della superficie pianificata (161,23 ha). Di tali 17 ha circa 8 sono ricompresi entro gli ambiti produttivi consolidati individuati dal P.T.C.P., mentre la restante parte è caratterizzata da aree produttive poco aggregate. Il P.T.C.P. ritiene sostenibile un dimensionamento delle aree produttive, al netto delle previsioni urbanistiche previgenti, per gli ambiti specializzati per attività produttive di livello comunale una crescita del 15% della capacità insediativa negli ambiti collinari e del 10% in quelli montani. Inoltre, anche per le previsioni produttive in sede di Piano Operativo Comunale è possibile utilizzare quota parte della capacità insediativa stabilita dal PSC, fino al 20% della superficie utile lorda complessivamente insediabile nell’arco dei 20 anni, fuori dall’ambito produttivo purché in contiguità con tessuti produttivi esistenti, opportunamente distanziato dai tessuti residenziali e dai servizi collettivi. Le politiche del P.T.C.P. relative agli insediamenti produttivi si differenziano per tipologia di attività: - per le attività industriali e artigianali di tipo manifatturiero, l’obiettivo è la riduzione della

dispersione insediativa e la concentrazione in apposi ambiti attrezzati con opportune dotazioni di qualità ecologico-ambientale, connessi al sistema della mobilità provinciale e serviti da impianti e reti tecnologiche per attività industriali;

- per le attività di tipo terziario e per l’artigianato di servizio alla residenza, l’obiettivo di ridurre la dispersione a favore della massima concentrazione insediativa va interpretato come integrazione rispetto alle funzioni residenziali.

Le attività di tipo terziario, quali: commercio al minuto, alberghiero e direzionale, integrabili con funzioni residenziali possono trovare localizzazione all’interno degli ambiti per nuovi insediamenti prevalentemente residenziali. Per l’insediamento di nuove attività di tipo manifatturiero e che comportino impatti sui sistemi ambientali, insediativi e della mobilità, il Piano prescrive la localizzazione in appositi ambiti specializzati per attività produttive, per limitare al massimo la moltiplicazione delle esternalità negative conseguenti alla dispersione di tali attività sul territorio o in prossimità di ricettori sensibili, quali la residenza, le attrezzature per la collettività e in generale l’incremento di mobilità in attraversamento dei centri urbani.

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Le linee che l’Amministrazione intende perseguire con il PSC richiamando l’ambito tematico contraddistinto con la lettera e) nella premessa relativo alle politiche economiche, partono dal presupposto che il Piano non può avere il compito di promuovere direttamente le trasformazioni, ma certamente deve avere quello di accompagnarle rendendo agevoli i percorsi di evoluzione e definendo le condizioni per affiancare i processi economici con processi di adeguamento-trasformazione delle condizioni fisiche ed ambientali del contesto urbano e territoriale in cui tali processi si sviluppano. La qualità ambientale ed insediativa è condizione essenziale per mantenere il livello di competitività; tale obiettivo va relazionato alla organizzazione logistica, alla trasformazione delle tecnologie, alla stretta connessione tra infrastrutture e sedi produttive, alla dotazione di attrezzature pubbliche e private, alla densità delle strutture. Pertanto le linee strategiche da perseguire sono: - promozione della più adeguata presenza, migliore distribuzione, qualificazione e

sviluppo delle attività commerciali nel territorio, al fine di favorire la crescita dell’imprenditoria e dell’occupazione, nonché salvaguardare i centri storici consentendo e favorendo la presenza competitiva di attività commerciali adeguate, (in particolare i progetti di cui alla L.R. 14/99);

- promozione di politiche riferite al turismo con la conseguente ricaduta sulle politiche di ricettività nella creazione di nuove strutture ricettive.

Le azioni da porre in atto riguardano: - l’inserimento nel PSC, subordinatamente alla sua definitiva approvazione della

nuova zona artigianale nel capoluogo di Verghereto, attualmente oggetto di variante urbanistica al PRG;

- valutare l’ampliabilità dei margini della zona artigianale di Alfero, area considerata idonea in quanto considerata naturale sviluppo di quella esistente già dotata di servizi predisposti all’eventuale ampliamento, qualora una più attenta ricognizione del vincolo boschivo ed una sua eventuale possibile modifica consenta ancora possibilità di estensione;

- valutare l’ipotesi di individuare nuove aree da destinare all’artigianato per non precludere lo sviluppo di tale attività;

- promuovere la riconversione d’uso di alcuni edifici presenti nel territorio rurale non più connessi all’attività agricola e caratterizzati da una immediata accessibilità. Tali edifici, che dovranno anche presentare caratteristiche tipologiche atte ai nuovi usi potranno ospitare attività quali piccoli laboratori artigianali o altre attività di valenza locale, dovranno essere compatibili al contesto ambientale e migliorarne la valenza;

- si conferma per l’ambito estrattivo del Para l’individuazione operata con il PRG vigente di due (2) aree per l’accentramento delle lavorazioni della pietra “serena-alberese” e per la sua commercializzazione, nonché i laboratori artigianali censiti.

In merito alla pianificazione commerciale, si intende perseguire:

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- il miglioramento della qualità delle strutture commerciali presenti nel capoluogo e nelle frazioni, favorendo azioni di promozione con particolare riguardo alla valorizzazione dei prodotti tipici;

- promozione di azioni tendenti alla conservazione ed ampliamento di strutture ricettive e commerciali nelle piccole località, anche al fine di erogare un servizio ai residenti.

Tuttavia le analisi del PSC hanno messo in evidenza l’ormai raggiunta saturazione, nel territorio di Verghereto, tranne l’abitato di Balze, di aree contigue agli ambiti produttivi consolidati che abbiano una consistenza come nuovi ambiti urbanizzabili. Ciò discende essenzialmente dall’impossibilità di reperire ampi spazi dovuta alle caratteristiche geomorfologiche, ambientali ed insediative (politiche prevalenti di tipo turistico-residenziale), e alle tutele presenti nei diversi centri. Le ipotesi di sviluppo produttivo del Comune di Verghereto, al momento identificabili, sono date dall’ampliamento dell’ambito consolidato di Balze, la cui entità è riportata in tabella.

LOCALITA' Superficie Territoriale

(mq.)

Indice perequativo

SUL dell'ambito

(mq)

SUL massima prevista da

P.T.C.P. (residenziale +

terziaria)

% SUL nuovi ambiti rispetto alla SUL

massima ammessa dal P.T.C.P.

Balze 25.934 0,20 5.187 10.048 52

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10 LA PIANIFICAZIONE COMMERCIALE La Provincia di Forlì-Cesena ha operato, tramite la Conferenza Provinciale dei Servizi per la valutazione delle idoneità delle aree commerciali conclusa in data 21 marzo 2000, una prima fase di “pianificazione commerciale” in attuazione dei compiti di legge. Il Comune di Verghereto non ha presentato proposte di insediamento di strutture di vendita in sede di Conferenza, ritenendo sufficiente, per la propria realtà territoriale, la facoltà di insediare esercizi di vicinato (fino a 150 mq di superficie di vendita). Il P.T.C.P. affida al Piano Operativo Comunale la Pianificazione commerciale comunale delle strutture di vendita di rilevanza comunale, con le seguenti soglie: - sono valutabili di rilevanza comunale le strutture di vendita per prodotti alimentari di

dimensione medio-inferiore (fino a 800 mq per i Comuni sotto i 10.000 abitanti e fino a 1.500 mq per i Comuni oltre i 10.000 abitanti);

- sono valutabili di rilevanza comunale le strutture di vendita per prodotti non-alimentari di dimensione medio-inferiore (fino a 1.500 mq per i Comuni sotto i 10.000 abitanti e fino a 2.500 mq per i Comuni oltre i 10.000 abitanti).

La pianificazione operativa comunale può pertanto procedere all’individuazione di nuove strutture di vendita di rilevanza comunale nel rispetto delle soglie individuate dalla Deliberazione Regionale 6557 del 24 gennaio 2005, “Integrazione della deliberazione del Consiglio Regionale 23 settembre 1999, n. 1253 in materia di urbanistica commerciale”. Tale deliberazione introduce la precisazione che l’individuazione delle aree per medie strutture di vendita di dimensioni superiori a 1,5 ha di superficie territoriale e quindi tale da consentire la concentrazione di più strutture di vendita, anche attraverso fasi successive di accrescimento, e comunque quando consentano l’insediamento di medie strutture per una superficie di vendita complessiva superiore a 5.000 mq deve avvenire nell’ambito del P.T.C.P. o di apposita Variante allo stesso, al fine della valutazione congiunta degli effetti cumulativi che tali scelte urbanistiche possono produrre sui differenti sistemi (viabilità e traffico, impermeabilizzazione dei suoli, adeguamento delle infrastrutture, etc.).

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11 LE POLITICHE PER I SERVIZI 11.1 GLI OBIETTIVI DELLA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA Il P.T.C.P. ha individuato il ruolo dei centri nel sistema insediativo provinciale, valutato sulla base dei criteri descritti nel paragrafo 1.3. “Individuazione del ruolo dei centri urbani e indirizzi sugli standard di qualità urbana” della Relazione di Progetto, con l’obiettivo generale di un miglioramento della funzionalità complessiva del sistema insediativo. Verghereto è stato individuato come centro di base inferiore, in quanto presenta una dotazione di servizi superiore al 25% della dotazione individuata come obiettivo per i centri di base, ma non supera il 75% previsto per i centri di base superiori. I Centri di base vengono definiti come centri di supporto per le dotazioni di base, intesi come “polarità elementari comunque idonee ad erogare l’intera gamma di servizi di base, civili, commerciali, artigianali”. I Centri di base sono stati individuati in riferimento alla dotazione di attrezzature e servizi di base di tipo puntuale per l’istruzione, per la sanità, per i servizi socio-assistenziali, servizi civili e religiosi, giustizia e sicurezza, strutture commerciali, cultura e sport. Il P.T.C.P. definisce quindi “Centri di Base” tutti i centri idonei a fornire almeno i Servizi Urbani Puntuali di Base (SuB), cioè un gruppo essenziale di servizi - sia pubblici che privati - la cui presenza garantisce la soglia minima di funzionalità ed indipendenza del centro stesso. La presenza e la distribuzione dei SuB nei diversi comuni della provincia rappresenta quindi il più efficace indicatore del livello di autosufficienza/dipendenza della popolazione insediata rispetto ai propri centri urbani di appartenenza e/o di gravitazione. I centri di base sono stati individuati sulla base della presenza dei seguenti servizi: Istruzione Scuole materne Scuole elementari Scuole medie inferiori Sanità Ambulatori medici di base Servizi socio-assistenziali Asili nido Assistenza domiciliare integrata Servizi civili e religiosi Uffici postali Sportelli bancari Chiese Parrocchiali Giustizia e Sicurezza Caserma dei carabinieri - Corpo forestale dello Stato Strutture commerciali Farmacie Supermercati e minimarket Cultura Archivi comunali e Biblioteche Sale polivalenti, centri e associazioni culturali, spazi

espositivi Sport Campi da calcio e da calcetto, campi sportivi Campi da tennis e da bocce Palestre

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Il Piano definisce per i Centri di base come politica prioritaria il raggiungimento del livello di centro di base superiore per tutti i centri di livello inferiore e il mantenimento di tale livello per i centri che lo hanno già ottenuto, attraverso l’ampliamento e/o il consolidamento della dotazione complessiva di servizi di base, la cui presenza garantisce la soglia minima di funzionalità ed indipendenza del centro stesso. 11.2 LO STATO ATTUALE SANITA’ E SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI Verghereto appartiene aI presidio ospedaliero dell’Ausl di Cesena. Nel territorio comunale non è presente l’ospedale. Tra i Servizi territoriali che fanno capo all’Ausl figurano sei ambulatori medici, un ambulatorio dentistico e tre strutture che ospitano la guardia medica estiva. Come Servizi di prevenzione, sono presenti tre veterinari. Le aree dei servizi socio-assistenziali analizzate sono riconducibili a quattro: anziani, disabili, immigrati e minori. A Verghereto sono presenti esclusivamente servizi rivolti agli anziani, localizzati nel capoluogo, in cui si trovano una casa di riposo ed un centro diurno; la casa di riposo ospita 17 utenti. In allegato sono riportati i dati inerenti le strutture. I dati esplicitati si riferiscono alla località dove è localizzata la struttura, la denominazione della struttura, l’ente titolare e/o gestore del servizio, il numero di utenze in totale e suddiviso sia per fasce d’età che per sesso (ove è stato possibile reperirli). ISTRUZIONE Il sistema dell’istruzione prende in esame gli asili nido e le attrezzature presenti nel territorio provinciale relative al sistema dell’istruzione primaria (scuola materna, scuola elementare e scuola media inferiore) e dell’istruzione secondaria (scuola media superiore). A Verghereto non è presente l’asilo nido. Le scuole dell’obbligo sono otto, quasi tutte statali (ad esclusione di una scuola materna localizzata a Balze): tre scuole materne (localizzate due a Balze ed una nel capoluogo), tre scuole elementari (localizzate due a Balze ed una nel capoluogo) e due scuole media (localizzate una a Balze ed una nel capoluogo); le strutture tendono ad essere accentrate in unici plessi, così ogni livello di istruzione usufruisce dei servizi annessi. Nei dati relativi alle scuole elementari sono stati presi in considerazione, oltre al numero delle strutture e delle aule anche il numero dei laboratori. Rispetto ad una media provinciale di 3 laboratori per istituto, confermata a livello di comunità montana, va segnalata nel Comune di Verghereto la media di 2 laboratori per scuola elementare. L’analisi delle scuole medie inferiori prende in considerazione non solo gli iscritti (sempre suddivisi per sesso e provenienza), ma anche la presenza per ciascuna struttura di aule e laboratori. ATTREZZATURE CULTURALI, PER IL TEMPO LIBERO E LO SPORT A Verghereto è presente una biblioteca comunale, attrezzata con postazioni internet, che offre consultazione tramite CD Rom ed è dotata di sale per audiovisivi e presentazioni. L’Archivio Storico è localizzato presso il municipio.

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Per conferenze e spazi espositivi viene utilizzato il centro polifunzionale e la sala polivalente, nonché la Casa dell’eccidio (spazio storico culturale). Numerose le associazioni culturali sparse nel territorio (12), che spaziano in vari generi, dalla Pro loco all’Associazione Gruppo Alpini. Anche gli impianti sportivi sono localizzati e diffusi in tutto il territorio comunale e risultano equamente distribuiti tra il capoluogo e le frazioni. Oltre ai campi da calcio, da tennis e la palestra, si trovano due piste da sci. ALTRI SERVIZI Per quanto attiene agli altri servizi, si evidenzia una diffusione nel territorio delle chiese e dei cimiteri. Trova collocazione nel capoluogo la Caserma dei Carabinieri e la Caserma della Guardia Forestale. Il municipio si colloca nel centro storico del capoluogo, nonché l’area per la Protezione Civile. Nel territorio si trova anche l’Eremo S. Alberico, di particolare interesse storico. 11.3 LE SCELTE STRATEGICHE L’analisi delle strutture sanitarie e socio-assistenziali evidenza una dotazione sufficiente di servizi specialistici per gli anziani, si segnalano invece carenze di servizio per le altre categorie. Per le scuole dell’obbligo (materne, elementari, medie) si è verificata la dotazione minima di servizi. La copertura del servizio scolastico infatti è sufficiente alla popolazione esclusivamente per ciò che attiene le scuole dell’obbligo. Le strutture per attività culturali sono differenziate per tipologia. Anche gli impianti sportivi sono rimasti pressoché invariati nell’ultimo quinquennio, in conformità con la tendenza provinciale, che segnala una sostanziale stasi nel settore. Il PSC del Comune di Verghereto individua obiettivi per il mantenimento ed il potenziamento dei servizi, con riferimento sia ai servizi comunali che a quelli intercomunali d’ambito ottimale. Si richiama pertanto quanto premesso con l’ambito tematico contraddistinto con la lettera b) relativo alle politiche dei servizi, per delineare i seguenti obiettivi e scelte strategiche, con l’obiettivo più generale di mantenere, ampliare e migliorare i servizi già esistenti e sopra elencati, nell’ottica di dare risposte concrete alle richieste della popolazione locale che già ha fatto la difficile scelta di vivere in territori periferici e penalizzati dal lato economico ed occupazionale. Nello specifico il Comune intende: Istruzione a) sostenere il mantenimento delle scuole materne, elementari e scuole medie

inferiori nelle località del territorio in cui attualmente sono presenti, ritenendo che la scuola, situata in una territorio dalle caratteristiche geo-morfologiche complesse, operi in una realtà socio culturale estremamente articolata e rappresenti da anni punto di riferimento essenziale e centro di aggregazione e

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promozione culturale oltre che umana in grado di rispondere ai bisogni formativi degli alunni ed alle aspettative delle famiglie;

b) ampliare l’esistente edificio scolastico per dare adeguato spazio alla scuola dell’infanzia di Alfero;

c) dotare la frazione di Alfero di una palestra a servizio delle scuole e della popolazione;

d) promuovere iniziative atte alla istituzione di sezioni di asilo nido con la realizzazione dei relativi spazi ed attrezzature;

Servizi socio assistenziali a) attivare la funzionalità del centro polivalente sito in Alfero, quale risposta alle

esigenze dei giovani, per favorire forme di socializzazione e integrazione; b) attivare la funzionalità della casa di Riposo per anziani in Riofreddo, valutando

anche altre forme di utilizzo sempre con destinazione sociale; c) promuovere il servizio di assistenza anziani nelle varie località del territorio oltre

a quanto specificato al punto precedente lettera b) e all’assistenza domiciliare integrata;

Sanità nel comune limitrofo di Bagno di Romagna è presente una struttura Ospedaliera che raccoglie il bacino di utenza anche del Comune di Verghereto e che fornisce alcuni servizi specialistici. Sono presenti nel territorio di Verghereto vari studi medici, odontoiatrici e veterinari e servizi di farmacia. L’obiettivo è quello di consolidare i servizi sanitari che vengono svolti;

Sport. Cultura e Tempo Libero a) miglioramento della qualità dei servizi culturali e per il tempo libero (Casa

eccidio Tavolicci e relativo museo, biblioteca, cinema, parchi, sagre e feste, etc.) e loro sistemazione;

b) individuazione delle azioni di promozione e sensibilizzazione dei soggetti da coinvolgere per una massima valorizzazione di tali risorse;

c) miglioramento della qualità degli impianti sportivi esistenti (Campi da calcio,calcetto, tennis, piste da sci, etc.) e potenziamento delle strutture sportive, quali campi da calcio e calcetto in località di Alfero;

d) realizzazione dell’area attrezzata per camper in località Tavolacci; e) realizzazione di impianti sportivi attrezzati (piscina etc.); Protezione Civile a) realizzazione di interventi congiunti tra il COC di protezione civile, le due

misericordie presenti e operanti nel territorio, l’Associazione Alpini, e le Associazioni Pro-loco;

Dotazioni ecologiche ambientali a) miglioramento del sistema di smaltimento dei rifiuti solidi urbani con formazione

di stazione o stazioni di raccolta differenziata, in collaborazione con gli enti territoriali preposti e la valutazione di prevedere, in raccordo alla pianificazione sovraordinata di settore, la possibilità di localizzazione di una discarica;

b) realizzazione, in aree di sosta esistenti e o di nuova costruzione, di servizi igienici e di servizio per camper;

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c) incentivazione di progetti di risparmio energetico e di produzione di energia da fonti rinnovabili. Sono in una fase di avanzata attuazione i progetti riferiti alla realizzazione di centrali idroelettriche ed in corso l’iter amministrativo per la realizzazione di un parco eolico;

d) introdurre misure di contenimento delle superfici impermeabili nelle trasformazioni del territorio.

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