valutazione dell’esposizione a piombo nelle fonderie … · il tempo di campionamento è stato...
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VALUTAZIONE DELL’ESPOSIZIONE A PIOMBO
NELLE FONDERIE D’ARTE Anno 1996
In 7 fonderie artistiche del comprensorio Versiliese per svariati anni è stata
utilizzata una lega di bronzo che presentava tra i suoi componenti anche il Pb in
percentuale del 5%
In queste aziende sono stati effettuati controlli sanitari ed ambientali per valutare
l’esposizione degli addetti al Pb.
Vengono presentati: le metodologie di prelievo e di analisi, i risultati conseguiti, le
soluzioni di bonifica introdotte e la valutazione della loro efficacia.
1. METODI
1.1. NOZIONI SUL CICLO TECNOLOGICO DELLE FONDERIE ARTISTICHE
IN BRONZO
1.2 CARATTERISTICHE DELLE AZIENDE INDAGATE
Le aziende da noi indagate sono 7, tutte di dimensioni medio-piccole.
Gli ambienti di lavoro sono caratterizzati da dimensioni contenute e riconducibili a
“capannoni” per attività di tipo artigianale; sono suddivisi fondamentalmente in tre zone
con tipologie lavorative ben distinte: 1) reparto delle cere per le operazioni di costruzione
e “ritocco” del modello in cera, 2) reparto per la fusione della lega, e 3) reparto di
rifinitura per le lavorazioni sulla scultura.
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Gli addetti in totale sono circa 70, di cui 15 ceristi, 22 fonditori e 33 rifinitori.
L’età media è di 35 anni e l’anzianità media lavorativa nel settore è di 16,7 anni.
Nelle sette aziende la manodopera varia da un minimo di 3 addetti ad un massimo
di 15.
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1.3 MONITORAGGIO AMBIENTALE E BIOLOGICO
L’ A.C.G.I.H.(1994/95) nella pubblicazione delle liste dei limiti e la normativa
italiana (D.Lvo 277/91) prevedono chiaramente che una valutazione dell’esposizione al
Pb possa essere condotta utilizzando valori limite di piombo aereodisperso (PbA) o di Pb
ematico (PbB).
Vari autori ritengono che la valutazione dell’esposizione a piombo è più
facilmente correlabile con il valore di PbB rispetto ad un dato di PbA.(6)
Questa situazione ha portato gli analisti a porsi varie domande sulla eventuale
scelta preferenziale dell’indicatore (biologico o ambientale), o sull’analisi delle
informazioni che i due indicatori possono fornire nel caso di una loro contemporanea
determinazione.(7)
In questi ultimi anni molti studi, sia di tipo empirico che con uso di modelli
matematici, sono stai fatti per verificare la possibile correlazione tra PbA e PbB.
Questi studi hanno dei limiti in quanto risentono di problematiche legate alle fonti
non inalatorie di ingresso del piombo, alla difficoltà di valutazione della quantità di Pb
assorbito, alle caratteristiche della granulometria, solubilità e dello stato di aggregazione
del metallo.
La maggior parte degli igienisti ritiene che la funzione che meglio interpola PbA e
PbB sia di tipo curvilineo, anche se vi sono autori che considerano le correlazioni
curvilinee inadeguate a valutare i contributi aerei, e sostenitori di correlazioni di tipo
lineare o esponenziale. (6)
In questa indagine, per lo studio ed il controllo dell’esposizione a Pb sono stati
effettuati sia il monitoraggio ambientale che quello biologico
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1.3.1. Monitoraggio Ambientale
Tecniche di prelievo
In questa indagine sono state effettuati sia campionamenti persoanli che
campionamenti di area.
I prelievi di tipo personali sono stati effettuati utilizzando pompe portatili modello
ALPHA 1 della ditta DUPONT, con flusso di aspirazione costante di 2,7 L/min; con
membrane in estere di cellulosa con diametro 20mm, macchia 14mm (porosità 0,8µm)
poste su portamembrana munito di cono di riduzione con foro di 7,6 mm di diametro, tale
da permettere di mantenere la velocità di entrata delle particelle pari a 1,2 m/sec.
Al fine di avere un dato rappresentativo di esposizione media, che tenesse conto
delle variazioni legate alle singole e diverse operazioni effettuate, in ogni fonderia sono
stati effettuati, per ogni turno lavorativo, due prelievi di tipo individuale con
campionatori personali posti in zona respiratoria ad operatori che al momento del
prelievo, svolgevano lavorazioni diverse tra loro.
Contemporaneamente sono stati effettuati campionamenti di area (centro
ambiente), mediante pompe statiche della ditta TECORA modello BRAVO M
utilizzando la stessa metodica vista per i campionamenti personali.
Il tempo di campionamento è stato solitamente di 4h; ma, in casi di polverosità
elevata ( vedasi situazioni antecedenti le bonifiche) è stato ridotto a 2h e ad 1,5h, con il
conseguente aumento del numero dei prelievi ( 2 e 3 rispettivamente) in modo da coprire
ugualmente le 4h.
I campionamenti sono stati effettuati rispettando le modalità previste dall’All. IV
del Decreto Legislativo 277/91.
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Tecniche di analisi
Le analisi dei campioni di polvere raccolta sulle membrane sono state effettuate
mediante Spettofotometri in assorbimento atomico (AAS); il metodo è basato sulla
mineralizzazione con HNO3, fornetto di grafite, lunghezza d’onda di 217nm, programma
termico: essiccamento a 140°C, trattamento termico della matrice in successione alla
temperatura di 400°C, atomizzazione a 2200°C e tecnica delle aggiunte.(7)
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1.3.2 Monitoraggio Biologico
L’indagine sanitaria, che si è svolta parallelamente a quella ambientale, ha
interessato i 33 soggetti delle 7 aziende indagate che svolgono la mansione di
“rifinitore”.
L’obiettivo primario dell’intervento sanitario è stato quello di valutare lo stato
clinico dei soggetti esposti; oltre al controllo biologico dell’esposizione a Pb, si sono
aggiunti esami per valutare la funzionalità renale, in particolare i cosiddetti indicatori
precoci di danno tubulare (N-AcetilβDglucosaminidasi - NAG) (9), e tests per
evidenziare eventuali danni a carico del sistema nervoso periferico (studio della velocità
di conduzione sensitiva e motoria) e del sistema nervoso centrale (test
neurocomportamentale).
Poichè si trattava di lavoratori con esposizione a Piombo “non stabile”, e seguendo
le indicazioni della letteratura più recente (10,11) è stata scelta la Piombemia (PBE)
come indicatore di dose interna (indicatore di esposizione) e come indicatori di effetto ( e
dell’esposizione pregressa) la zincoprotoporfirina eritrocitaria (ZPP), l’ALA-U (Acido
delta-aminolevulinico nelle urine) e l’ALA-D (delta aminolevulinico deidratasi
eritrocitaria).
Non si fà alcun riferimento in questa tesi, ai risultati dell’indagine sanitaria che
sono in corso di elaborazione.
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2. RISULTATI E PROPOSTE DI BONIFICHE
Nelle Tab. n° 1 e n° 2.1 ÷ 2.7 nella fase 1° sono riportati i risultati del
monitoraggio ambientale effettuato nel mese di Settembre ‘94 per valutare la situazione
espositiva a Piombo nei reparti di rifinitura: dall’analisi di tali prospetti si evidenzia, in
tutte le fonderie, un alto grado di inquinamento ambientale.
I dati di PbA ricavati dai campionamenti personali mostrano valori medi di
472µg/mc (range 128÷1360µg/mc), con superamento, in alcune realtà lavorative, di 8-9
volte il limite dei 150 µg/mc previsti dal TLV-TWA ACGIH 1994/95 e dal D.L.vo
277/91.
Valori di esposizione che pongono questa lavorazione ben al di sopra di altre
comunemente considerate ad alto rischio espositivo da Pb.(1,12,13,14)
La conferma di una situazione ad alto rischio si è avuta anche dai risultati del
monitoraggio biologico che qua non sono dettagliati: i valori riscontrati di Piombemia
(media 49µg/100mL e range 31÷79µg/100mL), di ZPP ( media 7µg/gHb e range
1÷29µg/gHb), di ALA-U (media 4mg/gCreat. e range1.9÷19mg/gCreat.) e di ALA-D
(media 45mg/mL), erano così elevati da rendere necessario, in base a quanto previsto del
D.L.vo 277/91, l’allontanamento immediato dal lavoro di 10 addetti, costituenti circa il
30% della forza lavoro presente nei reparti di rifinitura.
A seguito di questi risultati inizialmente è stata effettuata una ricerca bibliografica,
poi sono seguite riunioni con i datori di lavoro e assemblee con i lavoratori con l’intento
di verificare la possibilità operativa per una riduzione del livello di esposizione.
Da questi incontri ne è scaturita una serie di indicazioni-prescrizioni alle Aziende e
ai lavoratori per la messa in atto di misure tecniche-organizzative e procedurali (uso di
leghe a ridotta % di Pb, installazione e/o uso corretto di idonei impianti di aspirazione,
pulizia periodica dei locali di lavoro, ecc) e di misure igieniche ( divieto per gli addetti di
fumare e mangiare sul luogo di lavoro, accurata igiene personale, pulizia degli indumenti
di lavoro con adeguato aspiratore, ecc) per bonificare gli ambienti di lavoro.
Di seguito sono riportati gli interventi di bonifica attuati nelle ditte.
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2.1 Utilizzo di leghe a bassa percentuale di Pb
Il Pb svolge una funzione “fluidificante” nelle leghe utilizzate nelle fonderie
artistiche, questo rende quasi impossibile una sua completa assenza; esiste infatti la
necessità che il materiale fuso sia talmente “liquido” da raggiungere e riempire in tutti i
particolari le forme, per garantire nella scultura in bronzo tutte le caratteristiche del
modello.
Le prove di fusione effettuate su campioni di leghe con contenuti di Pb <0.5%
(B10 UNI 1698, B10 UNI 7013, Lega 9055, ecc) hanno permesso di accertarne la loro
possibile utilizzazione, dovendo porre attenzione alla temperatura di fusione (1250°C), in
quanto particolarmente vicina alla temperatura di “scomposizione” della lega (1300°C);
qeust’ultima situazione può portare a stratificazioni nelle leghe con affioramenti dei
composti primari sulla superficie del manufatto e all’aumento del numero delle
“colate/materozzi” in maniera da garantire ugualmente al materiale fuso di raggiungere
tutte le varie parti delle forme.
La diminuzione del contenuto di Pb nella lega ha conseguentemente portato ad
avere un prodotto “più duro” (una delle caratteristiche delle leghe con Pb è appunto la
buona lavorabilità con utensile), facendo si che, nelle lavorazioni di rifinitura come
taglio, abrasione e lucidatura, si potessero registrare alcuni problemi, quali l’aumento del
tempo necessario per il completamento delle lavorazioni, il maggior consumo di materiali
abrasivi ed un maggior sforzo fisico per gli addetti.
Attualmente le leghe più utilizzate sono del tipo B10 UNI 1698, o UNI 7013
costituite da Cu per il 90% e da Sn per il 9÷10%, con presenza di Pb variabile dal 0,25%
al 0,40%, e tracce di Ni, Zn e Fe.
Al momento della sperimentazione queste leghe avevano costi di mercato
maggiori, rispetto alla “85-5-5-5”, di circa il 30÷40 % mentre attualmente la differenza è
circa già dell’80%.
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Questo aumento del costo della materia prima non è ritenuto, dalle aziende, così
importante in quanto i costi gestionali più rilevanti sono dovuti alla manodopera e
all’energia termica necessaria alla fusione del bronzo.
Sia l’aumento dei costi della lega, sia i problemi legati alla sua fusione e alle
lavorazioni del prodotto sono stati giudicati, dalle aziende e dagli addetti, facilmente
superabili in riferimento alla conseguente diminuzione di Pb.
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2.2 Installazione o modifiche dell’ impianto di aspirazione
All’inizio dell’indagine solo tre fonderie su sette utilizzavano nei reparti di
rifinitura un impianto di aspirazione; uno di questi aveva velocità di aspirazione “sulla
bocca” di circa 10 m/sec.
Le considerazioni fatte, da parte dei responsabili di quasi tutte le fonderie, (alto
peso specifico del materiale lavorato e dimensioni grossolane della polvere prodotta
durante le fasi di taglio, abrasione e lucidatura), avevano indotto a prevedere una caduta
immediata al suolo delle polveri, senza un possibile interessamento dell’aria respiratoria,
e a giudicare, erroneamente, la lavorazione come non a rischio per la possibile inalazione
di polveri, ritenendo quindi inutile la presenza di impianti di aspirazione.
Inoltre vi era stata una “sottovalutazione” del possibile inquinamento per via
diverse da quella respiratoria, cioè per ingestione del piombo.
Considerato il livello di Piombo aereodisperso (media 472µg/mc e range 128-
1360µg/mc) si è ritenuto necessario l’utilizzo di impianti di aspirazione con velocità di
aspirazione di 20-25m/sec come raccomandato dalla A.C.G.I.H. nell’Industrial
Ventilation Manual, per polveri metalliche.(15)
Il tipo di impianto di aspirazione costituito da “proboscidi-prolunghe” è stato
ritenuto il più valido in quanto versatile e facilmente posizionabile nelle immediate
vicinanze della zona di lavoro: le sculture non sempre sono “facilmente ruotabili”, anzi
spesso per il loro spostamento gli addetti utilizzano paranchi o piccoli carroponti.
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2.3 Costante pulizia degli ambienti di lavoro
La quasi totale assenza di impianti di aspirazione aveva portato ad un grande
accumulo di polvere contenente Piombo, sul pavimento, su i banchi di lavoro, su i
macchinari e su tutti gli arredi presenti.
Anche in ottemperanza a quanto previsto dal D. L.vo 277/91, è stata richiesto di
provvedere ad una pulizia totale dei locali con l’aspirazione di tutta la polvere depositata,
e prevedere una pulizia periodica (ad ogni fine turno) del pavimento e dei banchi di
lavoro, per evitare nuovi rischi di accumulo.
2.4 Norme comportamentali di carattere igienico
Per diminuire le possibilità di inalazione ed ingestione di polvere contenente
Piombo i lavoratori sono stati richiamati al rispetto di norme comportamentali di
carattere igienico quali l’uso corretto degli impianti di aspirazione, l’utilizzo degli
indumenti di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, la pulizia di questi con
mezzi aspiranti, il divieto per gli addetti di fumare e assumere cibo e bevande nei luoghi
di lavoro.
E’ stato imposto alle aziende l’individuazione di locali idonei per quanto sopra,
senza rischio di contaminazione da Piombo.
In allegato (All.1 e All. 2) vengono riportate integralmente le Norme
comportamentali, con i richiami di Legge, impartite alle aziende e agli addetti, discusse
con quest’ultimi in apposite riunioni aziendali.
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3. RISULTATI OTTENUTI DOPO GLI INTERVENTI DI BONIFICA
Nella Tab. n° 1 vengono riportate, come già citato, le concentrazioni di Piombo
ambientale ( PbA) relativi all’insieme delle fonderie esaminate, suddivise in tre “fasi”
(Settembre ‘94, Gennaio ‘95 e Giugno ‘95), che coincidono con altretttanti momenti ben
definiti dell’intera indagine.
Nelle Tab. n° 2.1 ÷2.7 le stesse concentrazioni di PbA sono riportate per singola
ditta.
In particolare, i valori caratterizzanti la Fase 1° riguardano i campionamenti
effettuati all’inizio dell’indagine, senza nessun intervento di bonifica, allorquando
venivano utilizzate leghe con tenori di Pb del 5%, in reparti (di rifinitura) sprovvisti di
impianti di aspirazione o, se presenti, con gravi carenze nella capacità aspirante.
Inoltre nei luoghi di lavoro vi era una grande quantità di polvere depositata non
solo su i banchi lavoro e sul pavimento, ma anche sugli arredi e perfino sulle travature
del tetto e sui carroponti.
La fase 2° è relativa alle indagini ambientali condotte nelle fonderie nel momento
in cui esse avevano già provveduto al cambio della lega, era stata effettuata una pulizia
generale degli ambienti di lavoro, ma non si era provveduto alla installazione di sistemi
aspiranti od al loro adeguamento per quanto concerne le portate e relative velocità di
cattura.
Inoltre l’uso che veniva fatto degli impianti aspiranti da parte degli addetti era
completamente errato (vedasi posizionamento, distanza zona lavoro-bocca aspirante).
La Fase 3° (Giugno ‘95) corrisponde alla verifica, per cosi dire, finale: il
monitoraggio ambientale è stato effettuato nel momento in cui tutte le fonderie (eccetto
la Fonderia E, con 1 rifinitore ) avevano attuato tutte le indicazioni di bonifica impartite,
si era provveduto all’installazione di idonei impianti di aspirazione, ad implementare
quelli esistenti , ed inoltre, durante riunioni aziendali i lavoratori erano stati formati sul
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corretto uso degli impianti stessi, in particolare sul posizionamento sulle distanze che
devono esistere tra zona lavoro e “bocca di aspirazione”.
Come è facilmente evidenziabile dai dati riportati nella tab. n°1 (FASE 3°), con
l’attuazione completa delle indicazioni impartite, si è ottenuto un netto miglioramento
delle condizioni espositive a Pb aerodisperso.
L’analisi di questi dati consente inoltre di formulare alcune considerazioni.
- l’elevata variabilità dei 31 campioni raccolti durante la fase 1°: range
128÷1360µg/mc e D.S. di 308, è diminuita considerevolmente nella fase 2° (range
12÷291µg/mc con D.S. 74), per arrivare poi alla fase 3° dove si registra, per i 19
campioni esaminati, un range di 3÷20µg/mc e D.S. 6,3;
- la sola sostituzione della vecchia lega “85-5-5-5” (con 5% di Pb) con altre a bassa
percentuale di Pb (0,25÷0,4%) mantiene ugualmente elevati livelli di inquinamento
ambientale da Pb, con valori di PbA individuale medi di 110 µg/mc ma con punte anche
di 250÷290 µg/mc; il valore medio dele concentrazioni di Piombo rimane inferiore al
limite dei 150 µg/mc previsto dal TLV-TWA dell’ACGIH 1994/95 e dal D. L.vo 277/91,
ma è di gran lumga superiore al “limite di allarme” di 40 µg/mc previsto dal D L.vo
277/91 e, in 8 casi su 24 campioni, il limite del TLV-TWA è superato.
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4. CONCLUSIONI
La sola diminuzione all’origine, nella lega della percentuale di Piombo non è
sufficiente a ricondurre, entro i limiti previsti dalla normativa vigente in materia,
l’esposizione al metallo.
L’adozione di sistemi di aspirazione localizzata e la loro efficacia sono, insieme
alla formazione degli addetti, gli interventi più produttivi in termini di prevenzione.
Occorre tener presente che la pulizia degli ambienti di lavoro va eseguita con
idonei sistemi di aspirazione che impediscano l’aerodispersione delle polveri più fini.
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All. 1
NORME COMPORTAMENTALI PER IL DATORE DI LAVORO
1) USO DELLA LEGA L’Azienda dovrà sostituire, nel processo lavorativo, la lega precedentemente
utilizzata (85-5-5-5) con leghe a bassissimo contenuto in Piombo. (art. 13 lett. d) D.Lvo 277/91) 2) IMPIANTO DI ASPIRAZIONE L’Azienda dovrà dotare ogni postazione di lavoro del rep. di dirifinitura di
idoneo impianto di aspirazione localizzata (vel. 20/25 m/s) (art. 13 comma 1 lett. d) D.Lvo 277/91; art. 21 DPR 303/56) 3) PULIZIA LOCALI E MACCHINARI - L’Azienda dovrà provvedere ad effettuare adeguata pulizia dei pavimenti dei
locali, dei banchi di lavoro e dei macchinari alla fine di ogni turno di lavoro utilizzando un adeguato sistema di aspirazione;
- periodicamente dovrà essere effettuata adeguata pulizia dei locali dello stabilimento utilizzando sistemi di aspirazione;
- il personale addetto alle operazioni di pulizia dovrà essere dotato di idoneo dispositivo di protezione individuale per le vie aeree (semimaschera con filtro antipolvere).
(art. 14 comma 1 lett. a) D.Lvo 277/91 4) LOCALE PER FUMARE, SOSTARE, ASSUMERE CIBI E BEVANDE L’Azienda dovrà predisporre aeree speciali senza rischio di contaminazione da
piombo che consentano ai lavoratori di sostare, fumare, assumere cibi e bevande nelle pause di lavoro e nelle quali siano inoltre a disposizione dei lavoratori acqua potabile ed altre bevande non contaminate.
(art. 14 comma 1 lett. b) D.Lvo 277/91 5) INDUMENTI DI LAVORO L’Azienda dovrà mettere a disposizione dei lavoratori idonei indumenti di
lavoro (art. 13 lett. e) punto 1 D.Lvo 277/91). 6) LAVAGGIO INDUMENTI DI LAVORO L’Azienda dovrà provvedere al lavaggio degli indumenti di lavoro (art. 14 comma 2 lett. b) D.Lvo 277/91).
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All.2
NORME COMPORTAMENTALI PER IL LAVORATORE 1) Divieto di fumare sul posto di lavoro. 2) Accurata igiene personale (es. lavarsi le mani prima di
mangiare, effettuare la doccia al termine del lavoro). 3) Conservare il cibo, per l’eventuale colazione, solamente
negli appositi armadietti personali a doppio scomparto. 4) Non consumare l’eventuale colazione nel locale dove si
effettua la normale lavorazione. 5) Utilizzare con cura i mezzi di protezione personale (es.
tuta, facciale filtrante); non abbandonarli, inutilizzati, sul posto di lavoro.
6) Al termine della lavorazione gli indumenti di lavoro, come
pure gli altri mezzi di protezione individuali, devono essere puliti con adeguato aspiratore.
7) Gli indumenti di lavoro debbono essere conservati
all’interno dello stabilimento e lavati a cura della Ditta. 8) I mezzi aspiranti debbono essere adeguatamente
posizionati ed utilizzati durante la normale lavorazione.
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TAB. n° 1
Tabella riepilogativa dei valori di PbA (X=Media, DS=Deviazione Standard, Range e numero dei campioni) di tutte le fonderie, scomposti nelle tre fasi dell’indagine ambientale.
FASE 1° (Settembre ‘94)
FASE 2°
(Gennaio ‘95)
FASE 3°
(Giugno ‘95) CAMPIONAMENTO
X±DS Range
(µg/mc) (n° campioni)
X±DS Range
(µg/mc) (n° campioni)
X±DS Range
(µg/mc) (n° campioni)
Centro ambiente
164±102,3
29-389 (13)
30±34,4 5-131 (14)
8±5,6 2-20 (13)
Personale
472±308,2 128-1360
(31)
114±74,3 12-291
(24)
13±6,3 3-20 (19)
FASE 1°. - Uso lega “vecchia”con contenuto in Pb del 5%
- Assenza o non utilizzo corretto dell’impianto di aspirazione - Presenza di molta polvere contenente Pb depositato sul pavimento, sui
macchinari e sui banchi di lavoro. FASE 2°: - Uso di lega “nuova” con contenuto in Pb di 0.25÷0.4 %, - Pulizia dei locali di lavoro, macchinari e banchi lavoro. - Non presenza o uso scorretto di impianto di aspirazione. FASE 3°: - Uso di lega “nuova” con contenuto in Pb di 0.25÷0.4 %, - Pulizia dei locali di lavoro, macchinari e banchi lavoro. - Uso corretto dell’impianto di aspirazione.
TAB. n° 2.1
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Tabella riepilogativa dei valori di PbA.
Fonderia A
FASE 1°
FASE 2°
FASE 3°
CAMPIONAMENTO
X±DS Range
(µg/mc) (n° campioni)
X±DS Range
(µg/mc) (n° campioni)
X±DS Range
(µg/mc) (n° campioni)
Centro ambiente
203±72,56 153-307
(4)
9±/
6-12 (2)
4±/ 3-4 (2)
Personale
636±402,11 302-1360
(8)
55±15,52
34-71 (4)
10±7,57
6-20 (3)
Fase 1° Situazione precedente le bonifiche: uso lega con Pb 5%, non utilizzo dell’impianto
aspirazione.. Fase 2° Uso nuova lega con Pb 0.25%, effettuata pulizia dell’ambiente e utilizzo di un impianto di
aspirazione insufficente per velocità di aspirazione. Fase 3° Uso nuova lega con Pb 0.25 %, effettuata pulizia dell’ambiente e utilizzo di idoneo
impianto di aspirazione.
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TAB. n° 2.2
Tabella riepilogativa dei valori di PbA.
Fonderia B
FASE 1°
FASE 2°
FASE 3°
CAMPIONAMENTO
X±DS Range
(µg/mc) (n° campioni)
X±DS Range
(µg/mc) (n° campioni)
X±DS Range
(µg/mc) (n° campioni)
Centro ambiente
120
/ (1)
59±46,64 25-131
(4)
10 /
(1)
Personale
523±287,88 262-1240
(9)
170±40,46 119-235
(8)
17±/
16-17 (2)
Fase 1° Situazione precedente le bonifiche: uso lega con Pb 5%,assenza dell’impianto di
aspirazione Fase 2° Uso nuova lega con Pb 0.25 %, effettuata pulizia dell’ambiente assenza dell’impianto di
aspirazione Fase 3° Uso nuova lega con Pb 0.25 %, effettuata pulizia dell’ambiente e utilizzo impianto di
aspirazione
20
TAB. n° 2.3
Tabella riepilogativa dei valori di PbA.
Fonderia C
FASE 1°
FASE 2°
FASE 3°
CAMPIONAMENTO
X±DS Range
(µg/mc) (n° campioni)
X±DS Range
(µg/mc) (n° campioni)
X±DS Range
(µg/mc) (n° campioni)
Centro ambiente
15 /
(1)
15 /
(1)
14±5,29 10-20
(3)
Personale /
128±78,95
65-217 (3)
18±3,5 13-20
(4) Fase 1° Situazione precedente le bonifiche: uso lega con Pb 5%,assenza dell’impianto di
aspirazione Fase 2° Uso nuova lega con Pb 0.40 % effettuata pulizia dell’ambiente, assenza dell’impianto di
aspirazione Fase 3° Uso nuova lega con Pb 0.40 %, effettuata pulizia dell’ambiente e utilizzo dell’impianto di
aspirazione
21
TAB. n° 2.4
Tabella riepilogativa dei valori di PbA.
Fonderia D
FASE 1°
FASE 2°
FASE 3°
CAMPIONAMENTO
X±DS Range
(µg/mc) (n° campioni)
X±DS Range
(µg/mc) (n° campioni)
X±DS Range
(µg/mc) (n° campioni)
Centro ambiente
142±/
29-255 (2)
/
6±2,16
4-9 (4)
Personale
221±54,80 144-270
(4)
/
13±6,05
4-20 (8)
Fase 1° Situazione precedente le bonifiche: uso lega con Pb 5%,utilizzo scorretto dell’impianto di
aspirazione Fase 2° Non effettuati campionamenti. Fase 3° Uso nuova lega con Pb 0.25 %, effettuata pulizia dell’ambiente e utilizzo corretto
dell’impianto di aspirazione
22
TAB. n° 2.5
Tabella riepilogativa dei valori di PbA.
Fonderia E
FASE 1°
FASE 2°
FASE 3°
CAMPIONAMENTO
X±DS Range
(µg/mc) (n° campioni)
X±DS Range
(µg/mc) (n° campioni)
X±DS Range
(µg/mc) (n° campioni)
Centro ambiente
101±55,43
68-165 (3)
13±7,35
5-25 (5)
2 /
(1)
Personale
598±155,83 467-866
(5)
68±31,93 25-100
(7)
4±/ 3-4 (2)
Fase 1° Situazione precedente le bonifiche: uso lega con Pb 5%,utlizzo scorretto dell’impianto di
aspirazione Fase 2° Uso nuova lega con Pb 0.25 %, effettuata pulizia dell’ambiente, utilizzo scorretto
dell’impianto di aspirazione Fase 3° Uso nuova lega con Pb o.25 %, effettuata pulizia dell’ambiente e utilizzo corretto
dell’impianto di aspirazione
23
TAB. n° 2.6
Tabella riepilogativa dei valori di PbA.
Fonderia F
FASE 1°
FASE 2°
FASE 3°
CAMPIONAMENTO
X±DS Range
(µg/mc) (n° campioni)
X±DS Range
(µg/mc) (n° campioni)
X±DS Range
(µg/mc) (n° campioni)
Centro ambiente
235±/
81-389 (2)
/
15±/
12-18 (2)
Personale
363±250,85
128-642 (4)
/
/
Fase 1° Situazione precedente le bonifiche: uso lega con Pb 5% ,assenza dell’impianto di
aspirazione Fase 2° Non effettuati campionamenti Fase 3° Uso nuova lega, effettuata pulizia dell’ambiente e utilizzo corretto dell’impianto di
aspirazione
24
TAB. n° 2.7
Tabella riepilogativa dei valori di PbA.
Fonderia G
FASE 1°
FASE 2°
FASE 3°
CAMPIONAMENTO
X±DS Range
(µg/mc) (n° campioni)
X±DS Range
(µg/mc) (n° campioni)
X±DS Range
(µg/mc) (n° campioni)
Centro ambiente
/
38±/ 6-64 (2)
/
Personale
80 /
(1)
163±/
12-291 (2)
/
Fase 1° Situazione precedente le bonifiche: uso lega con Pb 5%,assenza dell’impianto di
aspirazione Fase 2° Uso nuova lega0.25 %, effettuata pulizia dell’ambiente assenza dell’impianto di
aspirazione Fase 3° Non effettuati campionamenti
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26
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